U.O. Sanità Animale Programmazione attività 2021 - AUSL ...

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                                          DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                     Data 19.03.21
                                               UO SANITA’ ANIMALE                    Pag. 1 di 22

                                            U.O. Sanità Animale
                                          Programmazione attività
                                                   2021

Le prestazioni e i servizi di Sanità Animale che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i
cittadini, sono quelli stabiliti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e riguardano la:
- profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali
- sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive diffusive animali
- sorveglianza sui concentramenti e spostamenti animali
- predisposizione di sistemi di risposta ad emergenze epidemiche delle popolazioni animali
- sistema informativo per il controllo delle aziende zootecniche su anagrafe nazionale
- igiene urbana veterinaria e controllo delle popolazioni sinantrope
- lotta al randagismo e controllo del benessere degli animali d’affezione
- controllo episodi di morsicatura da animali e aggressioni da cani
- prevenzione e controllo zoonosi
- controllo delle popolazioni selvatiche ai fini della tutela della salute umana e dell’equilibrio fra uomo
animale e ambiente

Questi compiti vengono svolti da una Unità Operativa appartenente al Dipartimento di Sanità Pubblica ed
inserita nel Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria. Questa eroga le proprie
prestazioni su tutto il territorio aziendale, prevalentemente presso allevamenti o strutture di ricovero di
animali. Il personale ad essa afferente è costituito da un organico di 19 veterinari, un tecnico della
prevenzione, un operatore tecnico e un tecnico di laboratorio, dislocati in cinque uffici. Al momento l’Unità
Operativa si trova sotto organico di quattro dirigenti veterinari.
Per facilitare i rapporti con gli Enti territoriali e con gli utenti, ad ogni veterinario vengono assegnati dei
territori di competenza che generalmente coincidono con quelli comunali e che vengono ruotati
periodicamente.

Le prestazioni che la Sanità Animale deve garantire si possono suddividere in:
     − di tipo programmato
     − derivanti da una richiesta dell’utente
     − derivanti da situazioni di emergenza
e sono stabilite da normative e da piani comunitari, nazionali e regionali.
Per realizzare tutto questo l’ Unità Operativa si è dotata di un piano di lavoro annuale che è stato declinato
a livello dei singoli operatori tramite piani individuali e, per le attività programmabili, di un calendario degli
interventi a cui attenersi.

Per quanto riguarda l’attività di controllo ufficiale, programmata sulla base dell’analisi del rischio e secondo
le indicazioni ministeriali, verrà espletata attraverso visite di audit ed ispezioni e riguarderà il sistema di
identificazione e registrazione degli allevamenti bovini, ovi-caprini, suini, equidi, apiari, lagomorfi ed altre
specie, la valutazione dei requisiti di biosicurezza degli allevamenti suini, avicoli e stalle di sosta e la
gestione e le strutture degli impianti di ricovero per cani e gatti.
Questa attività, effettuata con l’impiego di manuali e liste di riscontro predisposte dal Ministero della Salute
e dalla Regione Emilia Romagna, costituisce un prodotto soggetto a controllo di qualità interno con
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                                                                                                Piano annuale delle attività
                                                  DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                                Data 19.03.21
                                                       UO SANITA’ ANIMALE                       Pag. 2 di 22

standard prefissati e, al fine di migliorare la qualità e la coerenza dei controlli, è sottoposta a supervisioni
da parte del Direttore dell’U.O., a un audit Aziendale.

Nei capitoli che seguono sono riportate in dettaglio le prestazioni previste per l’anno 2021.

    1. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE
       INFETTIVE E DIFFUSIVE DEGLI ANIMALI
        1.1 Piano di sorveglianza tubercolosi, brucellosi, leucosi bovina enzootica negli allevamenti bovini
        Le decisioni 2003/164/CE, 2003/177/CE e 2007/174/CE, riconoscono la Regione Emilia-Romagna
        territorio ufficialmente indenne nei confronti della BRUCELLOSI, della LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA
        e della TUBERCOLOSI BOVINA.
        Per mantenere questo stato sanitario è essenziale garantire un continuo controllo sia nella fase di
        movimentazione che nel controllo periodico delle strutture di concentramento degli animali, in
        quanto elemento fondamentale per garantire la prevenzione, la sorveglianza sulla diffusione delle
        infezioni, la rintracciabilità degli animali e delle loro produzioni, la protezione degli allevamenti a
        tutela del benessere animale e del patrimonio zootecnico e delle qualifiche sanitarie acquisite,
        nonché a salvaguardia della sicurezza alimentare e protezione dalle zoonosi.

                               1.            OBIETTIVO GENERALE:
                                             Mantenere lo stato sanitario del patrimonio bovino della regione
                                             Emilia-Romagna, raggiunto attraverso l’applicazione dei piani di
                                             eradicazione della BRC, della LBE e della TBC

                               2.            OBIETTIVO SPECIFICO:
                                             Effettuare i controlli di tutti le aziende con allevamenti di bovini, per
                                             tipologia produttiva registrata in BDN, secondo le frequenze sotto
                                             indicate
   Ambito di Vigilanza e                       Bovini          e
   Controllo:                                                      Bovini e Bufalini
                                               Bufalini                                          Bovini e Bufalini
                                                                   Riproduzione e      linea
                                                produzione                                       ingrasso
   SORVEGLIANZA                                                    vacca vitello
                                               latte
   EPIDEMIOLOGICA E
                                               2 campioni
   PROFILASSI AI FINI
                                               latte di massa      1 campione di sangue su       Introduzione
                                BRUCELLOSI

   DELLA ERADICAZIONE
                                               in ogni             tutti i soggetti di età >     esclusivamente di
   DELLE MALATTIE
                                               allevamento         24 mesi, nel 33% degli        soggetti scortati da
   INFETTIVE E
                                               distanziati di 6    allevamenti                   certificati sanitari
   DIFFUSIVE DEGLI
                                               mesi
   ANIMALI
                                               2 campioni
                                               latte di massa
                                               in ogni             1 campione di sangue su
                                                                                                 Introduzione
                                               allevamento         tutti i soggetti di età >
                                                                                                 esclusivamente di
                                                                   24       mesi      (stesso
                                               distanziati di 6                                  soggetti scortati da
                                                                   campione di BRC), nel
                                                                                                 certificati sanitari
                                     LEUCOSI

                                               mesi (stesso        33% degli allevamenti
                                               campione di
                                               BRC)
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                                                                                      Piano annuale delle attività
                                          DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                      Data 19.03.21
                                               UO SANITA’ ANIMALE                     Pag. 3 di 22

                                       1 intradermo
                                       tbc semplice su
                                                          1     intradermo      tbc
                                       tutti i soggetti                                Introduzione
                                                          semplice su tutti i

                         TUBERCOLOSI
                                       di età                                          esclusivamente di
                                                          soggetti di età superiore
                                       superiore ai 24                                 soggetti scortati da
                                                          ai 24 mesi, nel 33% degli
                                       mesi, nel 33%                                   certificati sanitari
                                                          allevamenti
                                       degli
                                       allevamenti

                                   Allevamenti da ingrasso che movimentano verso altri
                       Tipo controllo
                                   allevamenti da ingrasso
                                   1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi
                       BRUCELLOSI
                                   nel 33% degli allevamenti
                                   1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi
                       LEUCOSI
                                   nel 33% degli allevamenti
                                   1 intradermo tbc semplice su tutti i soggetti di età
                       TUBERCOLOSI
                                   superiore ai 24 mesi, nel 33% degli allevamenti

                        Controllo sulle movimentazioni

                                                  Tutti i bovini introdotti in allevamenti da latte o da
                                                  riproduzione
                                                                           extraregionali o da stalle di
                      provenienza                     Regionali (*)
                                                                                      sosta
                      controlli
                                                  1 controllo su tutti i   1 controllo su tutti i soggetti
                      documentali             e
                                                  soggetti introdotti      introdotti
                      di identità
                                            1 campione di
                                            sangue su tutti i        1 campione di sangue su tutti
                       BRUCELLOSI
                                            soggetti di età > a      i soggetti di età > a 12 mesi*
                                            12 mesi*
                                            1 campione di
                                            sangue su tutti i        1 campione di sangue su tutti
                       LEUCOSI
                                            soggetti di età > a      i soggetti di età > a 12 mesi
                                            12 mesi
                                            1 intradermo tbc su
                                                                     1 intradermo tbc su tutti i
                       TUBERCOLOSI          tutti i soggetti di età
                                                                     soggetti di età > a 42 giorni
                                            > a 42 giorni
                       (*) L’emergenza Sars Cov 2 ha comportato la rimodulazione di alcuni obiettivi
                     / attività. La Regione ER ad integrazione della nota Ministeriale DGSAF 13173-
                     P-10/06/2020, ha sospeso per tutto il 2020 le prove di scambio su animali
                     provenienti da allevamenti della regione ER con alcune eccezioni. La DGR N.
                     1856 del 14/12/2020, proroga la sospensione parziale dei controlli alle
                     introduzioni al 30 giugno 2021
                         target: 280 allevamenti bovini da latte (di cui 3 a zero capi)
                                 324 linea vacca vitello (di cui 37 a zero capi)
Volume di attività                45 riproduzione (di cui 1 a zero capi)
                                 145 ingrasso (di cui 39 a zero capi)
                                  37 ingrasso per autoconsumo (di cui 16 a zero capi)
                                  3 latte per autoconsumo (di cui 2 a zero capi)
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                    Piano annuale delle attività
                                       DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                    Data 19.03.21
                                            UO SANITA’ ANIMALE                      Pag. 4 di 22

                           Programmati:

                                PIANI DI
                                                          TBC            BRC/LBE
                                RISANAMENTO
                                Allevamenti da latte      76             244
                                Allevamenti da
                                                          122            122
                                riproduzione
                                TOTALE                    198            366

                           Attività su richiesta stimata in base allo storico

                                 CONTROLLO             CAPI
                                                               N.
                                 INTRODOTTI
                                 TBC                           1000
                                 BRC/LBE                       500

    1.2 Piano di sorveglianza della brucellosi negli allevamenti ovicaprini
    La Decisione 2011/277/UE riconosce la Regione Emilia-Romagna territorio ufficialmente indenne da
    brucellosi (Brucella melitensis).
    Il mantenimento di tale qualifica è ottenuto attraverso il controllo periodico sugli allevamenti, al
    fine di garantire la sorveglianza sulla diffusione dell’infezione e la rintracciabilità degli animali e
    delle loro produzioni.

                            1.    OBIETTIVO GENERALE:
                                  Mantenere lo stato sanitario del patrimonio ovino e caprino della
                                  Regione Emilia-Romagna attraverso l’applicazione dei piani di
                                  sorveglianza della Brucellosi ovina e caprina

                           2.     OBIETTIVO SPECIFICO:
                                  Effettuare i controlli in tutte le aziende con allevamenti di ovini e
                                  caprini, per orientamento produttivo o tipologia di attività e secondo le
Ambito di Vigilanza e
Controllo:                        frequenze sottoindicate, incrementate in tutti gli allevamenti
                                  classificati ad alto e medio rischio
SORVEGLIANZA
EPIDEMIOLOGICA E                     ORIENTAMENTO
PROFILASSI AI FINI                 PRODUTTIVO BDN /                             CONTROLLI
DELLA ERADICAZIONE                 TIPOLOGIA ATTIVITÀ
DELLE MALATTIE                  MISTO, CARNE, LATTE LANA
INFETTIVE E                     ALLEVAMENTI IN AZIENDE
DIFFUSIVE DEGLI                 CON ALLEVAMENTI BOVINI                      FREQUENZA BIENNALE
ANIMALI                         DA LATTE E LINEA VACCA-              controllo sierologico individuale di
                                         VITELLO                    tutti i capi di età superiore a 6 mesi
                                 FATTORIE DIDATTICHE e
                                      AGRITURISMI
                                                                       FREQUENZA QUADRIENNALE
                                    PRODUZIONE DA                    controllo sierologico individuale di
                                    AUTOCONSUMO                     tutti i capi di età superiore a 6 mesi
                                                                     negli allevamenti da autoconsumo
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                               Piano annuale delle attività
                                     DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                               Data 19.03.21
                                          UO SANITA’ ANIMALE                   Pag. 5 di 22

                                                               presenti sul territorio di competenza
                                Effettuare i controlli di tutte le aziende con allevamenti di nuova
                                istituzione: prova sierologica su sangue effettuata su tutti i capi
                                presenti di età superiore ai 6 mesi da effettuarsi almeno 42 giorni e non
                                più di 90 giorni dopo la costituzione dell’allevamento.

                                Controllo sierologico negli ultimi 90 giorni prima della partenza di tutti
                                gli ovini e caprini, di età superiore a sei mesi, che vengono trasportati
                                per ragioni di pascolo o transumanza.
                           target:         tipologia allevamento        n. allevamenti
                                           Autoconsumo                       175
                                           Autoconsumo a medio
                                                                             16
                                           rischio
                                           Riproduzione (carne,
                                                                             154
                                           latte, lana, misto)
                                           Riproduzione ad alto
                                                                              8
Volume di attività                         rischio
                                           Totale                            329
                           Programmati:              tipologia           n.
                                                   allevamento      allevamenti
                                                   Latte – carne        86
                                                   - misto
                                                   Autoconsumo          33

    1.3 Piano di sorveglianza encefalopatie spongiformi trasmissibili
    Dal 1990 la Comunità ha adottato una serie di misure al fine di tutelare la salute dell'uomo e degli
    animali dal rischio della Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE). Si tratta di una malattia
    neurologica di tipo degenerativo ad esito costantemente fatale che colpisce i bovini. La malattia in
    questi animali si ipotizza abbia avuto origine da alimenti contenenti farine di ossa e carne. La BSE
    rientra nel gruppo delle "Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili" (TSE) provocate da agenti non
    classificabili come virus o batteri. In questo gruppo di malattie rientrano anche la Scrapie degli ovi-
    caprini e la malattia di Creutzfeldt-Jakob dell'uomo.
    Data la gravità dei rischi che alcune TSE presentano per la salute umana e animale, è opportuno
    adottare norme specifiche per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di tali malattie.

    Il territorio nazionale è attualmente a rischio trascurabile.

Ambito di Vigilanza e
Controllo:                  1. OBIETTIVO GENERALE:
                               Mantenere i requisiti richiesti dalla normativa comunitaria per la
                               dichiarazione di Stato a rischio trascurabile di BSE.
SORVEGLIANZA
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                Piano annuale delle attività
                                      DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                Data 19.03.21
                                           UO SANITA’ ANIMALE                   Pag. 6 di 22

EPIDEMIOLOGICA E            2.   OBIETTIVO SPECIFICO:
PROFILASSI AI FINI               Sorveglianza attiva: controllare le cause di morte e sottoporre a
DELLA ERADICAZIONE               prelievo di obex :
DELLE MALATTIE                       • tutti i bovini - bufalini di età superiore ai 48 mesi morti in
INFETTIVE E                              allevamento o durante il trasporto (1);
DIFFUSIVE DEGLI
                                     • tutti gli ovicaprini di età superiore ai 18 mesi morti in
ANIMALI
                                         allevamento o durante il trasporto;
                                 Sorveglianza passiva: effettuare gli accertamenti in caso di segnalazione
                                 di bovini, bufali e ovicaprini con sintomi clinici compatibili con le TSE

                                 (1) con le esclusioni di cui alla Dec. 2008/908/CE e nota ministeriale
                                     DGSA n. 2905 del 17/02/2009, riguardanti bovini provenienti da
                                     alcuni Stati Membri e dai Paesi Terzi, per i quali vengono applicati i
                                     24 mesi).
                            target:
                            751 allevamenti bovini e bufalini (con almeno un capo in allevamento)
                            331 allevamenti ovicaprini (con almeno un capo in allevamento)

                            Programmati:
                            L’attività è svolta su richiesta da parte dell’allevatore / trasportatore
                            pertanto la programmazione è stimata sulla base del dato dell’anno
Volume di attività          precedente.

                                                                  n. capi da
                                                   specie       sottoporre a
                                                               prelievo obex
                                                   bovini     929
                                                   ovicaprini 106

     1.4 Piano di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi degli ovini
     Tra il 2004 e il 2014 sono stati registrati in Emilia-Romagna 24 focolai di TSE, con abbattimento e
     relativo indennizzo di oltre 1500 capi ovini.
     La maggior parte dei focolai si è verificata in greggi non aderenti al piano regionale di selezione
     genetica.
     In Regione Emilia-Romagna si è stabilita la necessità, al fine di tutelare la salute umana e animale, di
     intensificare la selezione genetica alle TSE degli ovini, estendendo l’obbligo di adesione al piano a
     tutte le aziende con allevamenti ovini ad esclusione di quelle registrate in BDN con orientamento
     produttivo autoconsumo.

                           1. OBIETTIVO GENERALE:
Ambito di Vigilanza e
                         - Incrementare la frequenza dei caratteri di resistenza genetica alle TSE nella
Controllo:
SORVEGLIANZA               popolazione ovina per:
EPIDEMIOLOGICA E           a) contribuire alla tutela della salute umana ed animale;
PROFILASSI AI FINI         b) concorrere al controllo delle TSE degli ovini;
DELLA ERADICAZIONE         c) concorrere alla creazione di aziende ovine a “basso rischio” di TSE.
DELLE MALATTIE           - Tipizzazione genetica volontaria dei becchi in alcuni allevamenti selezionati
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                   Piano annuale delle attività
                                        DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                   Data 19.03.21
                                             UO SANITA’ ANIMALE                    Pag. 7 di 22

INFETTIVE E                   con l’obiettivo di contribuire a costituire un serbatoio di riproduttori caprini
DIFFUSIVE DEGLI               maschi individuati come resistenti per ripopolare le aziende in caso di
ANIMALI                       focolaio.
                                  Determinazione del genotipo della proteina prionica su un campione
                                  definito dall’ISS rappresentativo della popolazione ovina regionale.
                             2. OBIETTIVO SPECIFICO:
                        -      Attuare i controlli ispettivi per TSE in tutti gli degli allevamenti ovini
                               commerciali del territorio della provincia, che vengono sottoposti a
                               risanamento biennale per brucellosi. Sono esclusi gli allevamenti da
                               autoconsumo o i cui animali sono destinati ad attività diverse dalla
                               riproduzione o dalla produzione di alimenti.
                        -      genotipizzare tutti i riproduttori maschi destinati alla monta negli
                               allevamenti ovini sottoposti al piano.
                        -      registrare in BDN il genotipo dei capi controllati.
                        -      rilasciare il certificato individuale di genotipo.
                        -      aggiornare qualifiche di tutti gli allevamenti.
                             target:
                            34 allevamenti con capi ovini nella provincia, da sottoporre a controllo
                            clinico.
                             Il totale degli allevamenti commerciali con ovini per i prelievi di
                            genotipizzazione.
Volume di attività
                            Programmati:
                            34 allevamenti con capi ovini nella provincia

     1.5 Piano di sorveglianza della blue tongue
     La Febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) è una malattia virale degli ovini e altri ruminanti,
     trasmessa da artropodi vettori, attualmente presente con diversi sierotipi in Italia ed altri paesi UE,
     determinando limitazioni nel commercio degli animali ed embrioni.

Ambito di Vigilanza e        1. OBIETTIVO GENERALE:
Controllo:                      Dimostrare l’assenza della circolazione virale di uno o più sierotipi.
SORVEGLIANZA                    Rilevare una possibile nuova incursione di sierotipi o ceppi virali non
                                presenti nel territorio
EPIDEMIOLOGICA E
PROFILASSI AI FINI
DELLA ERADICAZIONE          2.   OBIETTIVO SPECIFICO:
DELLE      MALATTIE               Effettuare , secondo le frequenze fissate:
INFETTIVE           E             -      La sorveglianza sierologica su bovini sentinella
DIFFUSIVE       DEGLI             -      La sorveglianza entomologica
ANIMALI

Volume di attività          target:
                            6 allevamenti bovini sentinella
                            1 allevamento bovino in cui viene dislocata la trappola fissa ad ultravioletti
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                  Piano annuale delle attività
                                     DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                  Data 19.03.21
                                          UO SANITA’ ANIMALE                      Pag. 8 di 22

                          Programmati:
                          312 controlli sierologici e 52 controlli entomologici

     1.6 Paratubercolosi bovina. Piano per il controllo e per l’assegnazione della qualifica sanitaria.
     Il rapporto della Commissione Europea SANCO/B3/R16/2000 adottato il 21 marzo 2000 auspica lo
     sviluppo di strumenti atti a eradicare la Paratubercolosi bovina dalla popolazione animale. La
     predisposizione di piani di controllo è finalizzata alla certificazione export dei prodotti a base di
     latte.

Ambito di Vigilanza e      1. OBIETTIVO GENERALE:
                              Assegnare / mantenere per tutti gli allevamenti bovini da riproduzione
Controllo:                    una qualifica sanitaria, secondo le previsioni delle linee guida nazionali
SORVEGLIANZA                  per permettere la certificazione per il commercio consapevole degli
EPIDEMIOLOGICA E              animali e dei loro prodotti.
PROFILASSI AI FINI        2.   OBIETTIVO SPECIFICO:
DELLA ERADICAZIONE         -   Raccogliere dati sull’insorgenza dei casi clinici di paratubercolosi nel
DELLE      MALATTIE            patrimonio bovino nazionale, effettuando il controllo clinico degli
INFETTIVE           E          allevamenti per il mantenimento/assegnazione della qualifica.
DIFFUSIVE       DEGLI      -   Assegnazione / mantenimento di qualifica superiore a PT0, su domanda
ANIMALI                        dell’allevatore.

                          target:
                          Tutti gli allevamenti bovini da riproduzione della provincia

Volume di attività

                          Programmati:
                          63 verifiche per mantenimento qualifiche superiori a PT0

     1.7 Piano di controllo della mastite bovina da Streptococco agalactiae

     Streptococcus agalactiae (Group B Streptococcus) è uno degli agenti di mastite contagiosa negli
     allevamenti di bovini destinati alla produzione di latte. Negli ultimi anni, parallelamente ad
     importanti cambiamenti introdotti nella gestione degli allevamenti destinati alla produzione di
     latte, nella maggior parte dei paesi europei - causa la riduzione del numero di allevamenti,
     l’aumento delle dimensioni aziendali e l’introduzione di sistemi di mungitura robotizzata - la
     prevalenza della malattia ha subito un incremento, tanto da essere considerata come problema
     riemergente in vari paesi europei.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                 Piano annuale delle attività
                                     DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                 Data 19.03.21
                                          UO SANITA’ ANIMALE                     Pag. 9 di 22

Ambito di Vigilanza e       3. OBIETTIVO GENERALE:
Controllo:                     Garantire su tutto il territorio regionale un’appropriata ed omogenea
                               applicazione delle misure previste dal Regolamento di Polizia
                               Veterinaria per il controllo della mastite catarrale contagiosa bovina.
SORVEGLIANZA
EPIDEMIOLOGICA E           4.   OBIETTIVO SPECIFICO:
PROFILASSI AI FINI          -   Stimare la prevalenza di allevamenti infetti da Streptococcus agalactiae
DELLA ERADICAZIONE              nelle diverse province dell’Emilia-Romagna.
DELLE MALATTIE              - Attribuire una qualifica sanitaria ad almeno il 90% degli allevamenti
INFETTIVE E                     bovini destinati alla produzione latte.
DIFFUSIVE DEGLI             - Ridurre il consumo di antibiotici negli allevamenti bovini destinati alla
ANIMALI                         produzione di latte attraverso l’applicazione di piani di eradicazione di
                                agenti patogeni contagiosi specifici
                           target:
                           Tutti gli allevamenti bovini registrati in BDN con tipologia produttiva
                           produzione latte (282).

Volume di attività
                           Programmati:
                           Campionamenti latte: 282 primo semestre e 282 nel secondo semestre
                           2021

    1.8 Sorveglianza e Prevenzione della PESTE SUINA AFRICANA
    La Peste Suina Africana (PSA) rappresenta un problema molto rilevante per la gravità della malattia
    che colpisce suidi domestici e selvatici causando elevata letalità, per importanti perdite economiche
    e per la capacità dell’infezione di diffondersi rapidamente. Queste sue caratteristiche fanno sì che i
    paesi interessati o loro regioni siano soggetti a forti restrizioni commerciali di animali e prodotti per
    evitare la diffusione dell’infezione.
    In Italia la Peste Suina Africana è presente soltanto in Sardegna dal 1978. Recentemente nel 2014 è
    esplosa una nuova ondata epidemica che ha coinvolto numerosi Paesi dell’Est Europa dove la
    malattia ha riguardato sia i suini domestici che i cinghiali. Da allora la PSA si sta lentamente
    propagando verso l’Europa occidentale rappresentando motivo di preoccupazione per l’Italia.
    Considerata l’attuale situazione epidemiologica in continua evoluzione, il rischio d’ingresso della
    malattia sul territorio italiano, per continuità geografica attraverso movimenti di popolazioni infette
    di cinghiale non è trascurabile. Preoccupante è anche il rischio di salti geografici della malattia legati
    al “fattore umano”, responsabile della sua diffusione su lunghe distanze, come recentemente
    avvenuto nella Repubblica Ceca e in Belgio.
    Un elemento cruciale per riuscire a contenere la malattia una volta entrata in un paese è la rapida
    identificazione dell’infezione nelle popolazioni animali, possibile solo con un attento sistema di
    sorveglianza. In considerazione dell’elevatissima letalità della malattia, in un territorio indenne, la
    sorveglianza ritenuta più precoce per rilevare l’ingresso dell’infezione è quella condotta su suidi
    domestici e selvatici deceduti.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                    Piano annuale delle attività
                                       DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                    Data 19.03.21
                                            UO SANITA’ ANIMALE                      Pag. 10 di 22

Ambito di Vigilanza e
                            1. OBIETTIVO GENERALE:
Controllo:                     Individuare precocemente la circolazione virale nei suini domestici e nella
                               popolazione di cinghiali sul territorio al fine di contrastarne efficacemente
SORVEGLIANZA                   la diffusione.
EPIDEMIOLOGICA E
PROFILASSI AI FINI         2.   OBIETTIVO SPECIFICO:
DELLA ERADICAZIONE              -      Incentivare le segnalazioni di casi sospetti negli allevamenti e nei
DELLE MALATTIE                         cinghiali sui quale verificare la presenza dell’infezione
INFETTIVE E                     -      Incentivare la segnalazione delle mortalità in suidi domestici e
DIFFUSIVE DEGLI                        selvatici anche in assenza di sospetti
ANIMALI                         -      Attuare la sorveglianza in suidi domestici e selvatici deceduti

                           target:
                           allevatori, cacciatori, escursionisti, viaggiatori, forze dell’ordine

Volume di attività         Programmati:
                           i controlli prevedono il prelievo di organi target su cui verranno effettuati test
                        diagnostici appropriati:
                           Milza, Reni, Tonsille, Linfonodi, Sangue, Osso lungo oppure l’intera carcassa
                        dei suini deceduti negli allevamenti e dei cinghiali incidentati o rinvenuti morti.
                           Negli allevamenti selezionati in base a criteri rischio, n. minimo due suini al
                        mese per ogni Azienda USL della regione ER

      1.9 Piano nazionale di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina
      La maggior parte dei Paesi europei ha raggiunto la qualifica di indenne per malattia di Aujeszky
      (MA).
      La regione Emilia Romagna ha intrapreso un piano di controllo ed eradicazione della malattia di
      Aujeszky dagli allevamenti suini della Regione Emilia-Romagna al fine di avviare un percorso di
      eradicazione riconosciuto dalla normativa comunitaria per ottenere la qualifica di indennità del
      territorio regionale.

                           1. OBIETTIVO GENERALE:
                              Raggiungere il soddisfacimento dei criteri richiesti per il riconoscimento di
                              territorio regionale indenne dalla malattia.
Ambito di Vigilanza e
Controllo:                 2. OBIETTIVO SPECIFICO:
                               - Verificare lo stato sanitario nei confronti della Malattia di Aujeskzy di
SORVEGLIANZA
EPIDEMIOLOGICA E                  tutte le aziende con allevamenti suini presenti sul territorio della
PROFILASSI AI FINI                Provincia e registrare lo stato sanitario corrispondente in BDN;
DELLA ERADICAZIONE              -    Aumentare la percentuale di allevamenti suini indenni da malattia di
DELLE      MALATTIE                  Aujeszky sul territorio provinciale;
INFETTIVE           E
                                -    Elaborare e attuare percorsi operativi, in grado di risanare le aziende
DIFFUSIVE       DEGLI
                                     infette da malattia, monitorare l’andamento dell’infezione e
ANIMALI
                                     agevolare l’attuazione dei controlli previsti per l’ottenimento e il
                                     mantenimento della qualifica di allevamento indenne da Malattia di
                                     Aujeszky;
                                -    Vigilare sugli spostamenti degli animali per verificare la provenienza
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                   Piano annuale delle attività
                                        DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                   Data 19.03.21
                                             UO SANITA’ ANIMALE                    Pag. 11 di 22

                                     da territori di pari qualifica

                           target:
                           Tutti gli allevamenti soggetti al piano, riproduzione e ingrasso compresi i siti 2;
                            gli allevamenti con capacità dichiarata in BDN < 30 capi e i familiari sono
                           soggetti a monitoraggio su base campionaria
Volume di attività
                           Programmati:
                           130 controlli con 4000 campioni circa
                           Ai fini del mantenimento della qualifica, gli allevamenti devono essere
                          sottoposti a prelievi semestrali, oppure a fine ciclo nel caso effettuino il tutto
                          pieno / tutto vuoto

       1.10 Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza
       aviare
       L’Influenza Aviaria in entrambe le forme di patogenicità (alta HPAI e bassa LPAI) è fonte di notevole
       preoccupazione sia per l’impatto sugli gli allevamenti e sulle loro produzioni, sia per il rischio
       zoonosico.
       L’Emilia-Romagna è compresa tra le regioni ad alto rischio per influenza aviaria elencate
       dall’allegato A del Decreto del Ministero della Salute 14 marzo 2018.
       Negli anni 2013, 2016 e 2017 sul territorio regionale si sono verificate tre successive epidemie di
       HPAI con un limitato numero di aziende interessate, ma notevoli danni economici, diretti e indiretti.
       Inoltre, negli ultimi 20 anni ci sono stati diversi casi di LPAI. Anche le epidemie che si verificano in
       regioni con scambi commerciali con la nostra hanno un forte impatto in termini di attività dei servizi
       veterinari delle AUSL dell’Emilia-Romagna per l’applicazione di controlli e misure per ridurre il
       rischio di introduzione del virus.

Ambito di Vigilanza e
Controllo:                  1. OBIETTIVO GENERALE:
                               Rilevare precocemente la presenza del virus influenzale nella popolazione
SORVEGLIANZA                   avicola regionale al fine di contrastarne efficacemente la diffusione.
EPIDEMIOLOGICA E
PROFILASSI AI FINI
DELLA ERADICAZIONE          2. OBIETTIVO SPECIFICO:
DELLE MALATTIE                 Effettuare controlli clinici, sierologici e virologici negli allevamenti avicoli
INFETTIVE E                    in ottemperanza alla normativa vigente in assenza o in presenza di focolai
DIFFUSIVE DEGLI
ANIMALI
                           target:
                           Allevamenti avicoli sul territorio della nostra provincia.
                           Per il monitoraggio siero-virologico n° 5 centri di svezzamento e 5 allevamenti
                           familiari/rurali.
                           Per la verifica dei requisiti di biosicurezza n° 21 allevamenti.
                           Programmati:
Volume di attività         a) Monitoraggio sierovirologico
                               Attività mensile in tutti i centri di svezzamento (5) e semestrale negli
                               allevamenti rurali/familiari (5). Totale 70 controlli.

                           b) Verifica requisiti di biosicurezza
                               21 verifiche
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                 Piano annuale delle attività
                                       DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                 Data 19.03.21
                                            UO SANITA’ ANIMALE                   Pag. 12 di 22

      1.11 Programmi di controllo delle salmonellosi negli allevamenti di riproduttori, ovaiole, polli da
      carne gallus gallus e negli allevamenti di tacchini da riproduzione e da ingrasso (PNCS).
      Le salmonellosi sono ancora causa di frequenti e a volte gravi episodi di tossinfezione alimentare
      nell’uomo. Piani nazionali pluriennali prevedono le modalità dei controlli finalizzati alla riduzione
      della prevalenza dell’infezione negli allevamenti avicoli.
                           1. OBIETTIVO GENERALE:
                              Garantire che siano adottate misure adeguate ed efficaci di individuazione
Ambito di Vigilanza e         e di controllo delle salmonelle potenzialmente responsabili di zoonosi a
Controllo:                    livello di produzione primaria, ai fini della riduzione della prevalenza e del
SORVEGLIANZA                  pericolo per la sanità pubblica.
EPIDEMIOLOGICA E           2. OBIETTIVO SPECIFICO:
PROFILASSI AI FINI            Raggiungere l’obiettivo comunitario di riduzione della prevalenza dei
DELLA ERADICAZIONE            sierotipi di Salmonella rilevanti per la salute pubblica nei gruppi di avicoli
DELLE MALATTIE                commerciali pari:
INFETTIVE E
DIFFUSIVE DEGLI                -        all’1% o meno per i gruppi di riproduttori e di polli da carne
ANIMALI                                 Gallus gallus e per i tacchini da riproduzione e da ingrasso;
                               -       al 2% o meno per i gruppi di ovaiole in deposizione.
                          Target:
                          N° 11 strutture (12 controlli) per i controlli microbiologici.
                          PNCS obbligatorio per gli allevamenti avicoli a carattere commerciale,
                          indipendentemente dalla capacità, delle seguenti specie e orientamenti
                          produttivi:
Volume di attività        -incubatoio
                          -riproduttori Gallus gallus
                          -ovaiole Gallus gallus
                          -polli da carne Gallus gallus
                          -tacchini da riproduzione (Meleagris gallopavo)
                          -tacchini da ingrasso (Meleagris gallopavo)
                          Sono esentati dall’obbligo di applicazione del PNCS gli allevamenti familiari,
                          come definiti dal DM 13.11.2013.

      1.12 Sorveglianza malattie degli organismi acquatici
      Nel nostro territorio l’attività di acquacoltura costituisce una realtà marginale a differenza del
      territorio regionale che ospita acquacolture che allevano pesci, crostacei e molluschi bivalvi eduli di
      specie sensibili a malattie di grande impatto economico e sottoposte dalla normativa comunitaria a
      piani sanitari obbligatori.

                           1. OBIETTIVO GENERALE:
Ambito di Vigilanza e         Garantire mediante controlli ufficiali la sanità degli organismi acquatici
Controllo:                    allevati e le qualifiche sanitarie per alcune malattie di interesse
SORVEGLIANZA                  comunitario nelle aziende di acquacoltura, anche in previsione
EPIDEMIOLOGICA E              dell'eventuale riconoscimento di indennità territoriali finalizzate ad
                              incrementare le opportunità di libero scambio dei prodotti
PROFILASSI AI FINI            dell'acquacoltura
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                 Piano annuale delle attività
                                      DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                 Data 19.03.21
                                           UO SANITA’ ANIMALE                    Pag. 13 di 22

DELLA ERADICAZIONE         2. OBIETTIVO SPECIFICO:
DELLE MALATTIE                Dare attuazione alle Linee guida regionali per quanto riguarda la fase
INFETTIVE E                   autorizzativa delle acquacolture già in attività e delle nuove aziende
DIFFUSIVE DEGLI               secondo procedura e modulistica stabilite e con criterio di uniformità.
ANIMALI
                               Verificare i programmi di sorveglianza sanitaria implementati dalle
                               aziende sulla base di una valutazione del rischio approvata, ed effettuare i
                               controlli ufficiali che saranno programmati sulla base della medesima
                               valutazione del rischio.

                          Target:
                          17 impianti di acquacoltura suddivisi in 6 bacini, 1 bacini/sistemi a ricircolo, 1
                          gabbie/acque recintate, 5 vasche/raceway, 4 altri metodi.
Volume di attività
                          Programmati:
                                Attività svolta su richiesta dell’interessato, non soggetta a
                                programmazione. Nell’anno 2020 sono state effettuate verifiche per
                                l’acquisizione di autorizzazione Regionale in 1 impianto.

 2. CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI

     2.1 Controllo ufficiale per la biosicurezza negli allevamenti suini
       Per prevenire il rischio di introduzione e diffusione di malattie diffusive, le aziende suine devono
       possedere e mantenere requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza. Specifici requisiti sono
       previsti per acquisire la qualifica di aziende in condizioni di stabulazione controllata ai fini del
       controllo della trichinellosi.

                           1. OBIETTIVO GENERALE:
                              Garantire un livello di biosicurezza degli allevamenti suini adeguato a
Ambito di Vigilanza e         ridurre al minimo il rischio di introduzione, sviluppo e diffusione di
                              patogeni a, da o in allevamento in conformità alla normativa vigente.
Controllo:
CONTROLLO DELLA
BIOSICUREZZA NEGLI
                           2. OBIETTIVO SPECIFICO:
ALLEVAMENTI
                              Effettuare controlli negli allevamenti suini per verificare la conformità ai
ZOOTECNICI
                              requisiti previsti dalla normativa vigente in termini di biosicurezza

                          Target:
                          allevamenti da riproduzione e da ingrasso soggetti a Piano di controllo per
                          MVS-MA
Volume di attività
                          Programmati:
                               38 allevamenti divisi in 29 da riproduzione e 9 da ingrasso. Dai
                              sopralluoghi sono esonerati gli allevamenti familiari e gli ingrassi con
                              capacità < a 30 capi.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                   Piano annuale delle attività
                                       DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                   Data 19.03.21
                                            UO SANITA’ ANIMALE                     Pag. 14 di 22

      2.2 Controllo ufficiale per la biosicurezza negli allevamenti avicoli
      Per prevenire il rischio di introduzione e diffusione di malattie diffusive, in particolare influenza
      aviaria e salmonellosi, le aziende avicole devono possedere e mantenere requisiti strutturali e
      gestionali di biosicurezza stabiliti da specifiche norme.

                            1. OBIETTIVO GENERALE:
                               Garantire un livello di biosicurezza degli allevamenti avicoli adeguato a
Ambito di Vigilanza e          ridurre al minimo il rischio di introduzione di patogeni in allevamento in
                               conformità alla normativa vigente.
Controllo:
CONTROLLO DELLA
BIOSICUREZZA NEGLI
                            2. OBIETTIVO SPECIFICO:
ALLEVAMENTI
                               Effettuare controlli negli allevamenti avicoli per verificare la conformità ai
ZOOTECNICI
                               requisiti previsti dalla normativa vigente in termini di biosicurezza.

                          Target:
                          Controllo nel 33% degli allevamenti aperti in BDN al 31 dicembre 2020 esclusi i
                          familiari.
Volume di attività
                          Programmati:
                          Sottoporre a controllo biosicurezza per Influenza aviare (21 allevamenti) e per
                          Salmonella (20 allevamenti) le strutture selezionate sulla base della
                          categorizzazione del rischio.

   2.3 Controllo ufficiale per la biosicurezza nelle stalle di sosta
   Le stalle di sosta rivestono una notevole importanza epidemiologica nel contenimento della diffusione
   delle malattie infettive del bestiame e per questa ragione devono rispondere a requisiti strutturali e
   gestionali di biosicurezza fissati dalla normativa. Il controllo veterinario ha l’obiettivo di ridurre il
   rischio di diffusione delle malattie infettive garantendo la presenza ed il mantenimento dei requisiti di
   biosicurezza, la rintracciabilità delle partite di animali che vi transitano, nonché la certificazione del
   loro stato sanitario.

                            3. OBIETTIVO GENERALE:
Ambito di Vigilanza e          Ridurre il rischio di diffusione e persistenza delle malattie infettive.
Controllo:
CONTROLLO DELLA             4. OBIETTIVO SPECIFICO:
BIOSICUREZZA NEGLI             sottoporre a verifica annuale dei requisiti strutturali il 100% delle stalle di
ALLEVAMENTI
                               sosta aventi sede sul territorio della provincia. Eseguire controlli
ZOOTECNICI
                               trimestrali sia sulla documentazione che sugli animali nel 100% delle stalle
                               di sosta attive aventi sede sul territorio della provincia.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                 Piano annuale delle attività
                                      DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                 Data 19.03.21
                                           UO SANITA’ ANIMALE                    Pag. 15 di 22

                          Target:
                          tutte le stalle di sosta da allevamento e da macello avente sede sul territorio
                          della provincia. In assenza di movimentazioni viene eseguita unicamente la
                          verifica annuale.
Volume di attività

                          Programmati:
                              7 strutture per un totale di 19 controlli (12 mensili e 7 annuali).

    3. CONTROLLO UFFICIALE SUL SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI BOVINI,
       OVICAPRINI, SUINI, EQUIDI, APIARI, LAGOMORFI ED ALTRE SPECIE (ANAGRAFE ZOOTECNICA)

  L'Anagrafe Zootecnica è basata su un sistema di identificazione e registrazione delle Aziende
  zootecniche, degli allevamenti e degli animali, previsto dalla UE. Il sistema ha le finalità di:
   - garantire la tracciabilità e la rintracciabilità degli animali e dei loro prodotti
   - garantire la tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico (costituzione di reti di
       epidemiosorveglianza)
   - rappresentare la fonte di informazioni essenziale per la programmazione e l’esecuzione dei controlli
   - assicurare l’erogazione ed il controllo dei regimi di aiuto comunitari
   - fornire il necessario supporto per la trasmissione di informazioni ai consumatori.
     L’Autorità Competente Locale (AUSL) provvede a registrare in BDN le informazioni relative
       all’azienda, previa acquisizione di una serie di informazioni fornite dall’allevatore, che
       comprendono: codice aziendale, indirizzo, georeferenziazione, orientamento produttivo e tecnica
       produttiva.
                          1. OBIETTIVO GENERALE:
                             Verificare la correttezza dei processi operati dall’OSA, di identificazione e
                             registrazione delle aziende, degli allevamenti e degli animali, al fine di
                             tutelare la salute pubblica, la sanità animale e costituire la rete di epidemio-
                             sorveglianza.
                          2. OBIETTIVO SPECIFICO:
                             Corretta registrazione in BDN delle coordinate geografiche di almeno il 99 %
                             delle aziende, a cui è stato assegnato un codice aziendale come da D.P.R.
                             317/96 e s.m.i., con allevamenti di bovini, ovi-caprini, suini, equidi, avicoli,
Ambito di Vigilanza e        api, ittici e lagomorfi ed altre specie (anomalie coordinate geografiche
Controllo:                   duplicate, mancanti, errate).
CONTROLLO                    Corretta registrazione in BDN di almeno il 99 % degli orientamenti
SULL’ANAGRAFE                produttivi, delle tipologie produttive e delle tecniche produttive degli
ZOOTECNICA                   allevamenti registrati in BDN (anomalie allevamenti aperti senza capi in
                             stalla/senza movimentazioni, situazione di presenza/assenza nati in stalla
                             discordante rispetto alla tipologia produttiva registrata).
                             Verificare la registrazione in BDN delle consistenze degli allevamenti suini
                             (censimento), al 31 marzo dell’anno di riferimento.
                             Verificare l’applicazione delle norme previste dal sistema di identificazione e
                             registrazione degli animali, in base al il protocollo tecnico per la
                             categorizzazione degli allevamenti basata sul rischio.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                     Piano annuale delle attività
                                         DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                     Data 19.03.21
                                              UO SANITA’ ANIMALE                     Pag. 16 di 22

                           Target:
                            − bovini: il 3% delle aziende con allevamenti attivi con un numero di capi > 0
                            − ovicaprini: il 3% delle aziende con allevamenti attivi con un numero di capi
                               > 0 e che rappresentino almeno il 5% del totale dei capi presenti sul
                               territorio di competenza
                            − suini: l’1% delle aziende con allevamenti attivi con un numero di capi > 0
                            − equidi: il 5% delle aziende aperte con allevamenti attivi
                            − api: l’1% degli allevamenti apistici
                            − lagomorfi ed altre specie: l’1% degli allevamenti
Volume di attività          - avicoli e acquacoltura: su base analisi del rischio.

                           Programmati:
                               Allevamenti bovini            N° 25
                               Allevamenti ovi-caprini       N° 10
                               Allevamenti suini             N° 2
                               Allevamenti equini            N° 60
                               Allevamenti di api            N° 13
                               Allevamenti di lagomorfi etc. N° 1

 4. CONTROLLO VETERINARIO CORRELATO ALL’IGIENE URBANA

       4.1 Igiene urbana veterinaria
       Nella società gli animali d'affezione sono diventati parte integrante della nostra vita e sempre più
       spesso considerati a tutti gli effetti componenti del nucleo familiare. Quasi una famiglia italiana su
       due convive con un animale domestico e più di una su tre con un cane o un gatto. Il positivo
       aumento della sensibilità nei confronti degli animali è stato solo in parte accompagnato da una
       progressiva consapevolezza di cognizioni sui diritti dell'animale e sui doveri del proprietario che vive
       in compagnia di un animale domestico d'affezione.
       È quindi importante attuare le disposizioni atte ad assicurare il benessere degli animali, evitarne
       utilizzi riprovevoli, verificarne l'identificazione, incentivare gli Interventi Assistiti con animali (IAA),
       al fine di giungere a modalità di corretta convivenza tra le persone e gli animali, nel rispetto delle
       esigenze sanitarie e ambientali.
       Per raggiungere le suddette finalità oltre alle modalità di detenzione degli animali d'affezione, sono
       rilevanti le metodiche del commercio e dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni
       di svolgimento degli spettacoli con animali, ivi compresa l'attività circense, il controllo delle
       popolazioni di animali sinantropi o selvatici che, in assenza di predatori specifici, si sono
       notevolmente riprodotte nelle città (piccioni e gabbiani) e nelle nostre campagne (nutrie).
       Ai fini della tutela delle persone, degli animali e dell'ambiente è necessario prevenire e perseguire
       l'utilizzo e la detenzione di esche o di bocconi avvelenati.

                              1. OBIETTIVO GENERALE:
                                 Tutelare la salute pubblica, il benessere degli animali d'affezione e degli
  Ambito di Vigilanza e
                                 animali utilizzati in spettacoli e l'ambiente, tramite la promozione di
  Controllo:
  CONTROLLO                      modalità corrette di convivenza tra persone e animali, nel rispetto delle
  VETERINARIO                    esigenze sanitarie, ambientali e soprattutto di benessere degli animali,
  CORRELATO                      verificando le corrette modalità della detenzione, del commercio e
  ALL’IGIENE URBANA              dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni di
                                 svolgimento di spettacoli con animali, compresa l'attività circense.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                      Piano annuale delle attività
          DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                      Data 19.03.21
               UO SANITA’ ANIMALE                     Pag. 17 di 22

   In situazioni di alterato equilibrio di popolazioni animali selvatiche e
   sinantropiche libere nel contesto urbanizzato, mediante sopralluoghi,
   verifiche, monitoraggi, effettuare valutazioni, sia a supporto di decisioni
   di competenza delle Pubbliche Amministrazioni, sia di efficacia rispetto
   ad azioni già intraprese.
   Limitare il fenomeno del randagismo attraverso una puntuale
   applicazione della normativa sull’Anagrafe Regionale degli Animali da
   Affezione (ARAA). Formare i Colleghi all’uso dell’applicativo ARAA.
2. OBIETTIVO SPECIFICO:
- Effettuare i seguenti controlli o attività secondo le modalità stabilite da
    Delibere e Linee Guida regionali:
-   controlli per la verifica dell'iscrizione all'anagrafe canina e
    l'applicazione del microchip, unico sistema ufficiale d'identificazione,
    per ridurre il fenomeno del randagismo
-   ispezioni presso le attività connesse al commercio di animali
    d'affezione quali negozi di vendita di animali, pensioni per animali,
    attività di toelettatura ed addestramento, nonché fiere e mercati che si
    avvalgono dell'esposizione di animali
-   rilascio del passaporto europeo per cani, gatti e furetti o altre
    pertinenti certificazioni per i Paesi extraeuropei
-   visite sanitarie degli animali morsicatori ai fini della profilassi
    antirabbica e la contestuale “Classificazione del rischio” provocato da
    cani con aggressività non controllata, sia negli episodi di morsicatura
    sia su segnalazione, al fine di attivare idonei percorsi di gestione o
    recupero comportamentale degli animali, con registrazione del caso nel
    database Anagrafe Regionale animali d’affezione
-   in caso di sospetto avvelenamento, invio al laboratorio analisi, Istituto
    Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, di esche
    sospette o di carcasse di animali deceduti, al fine dell'identificazione
    dell'eventuale sostanza venefica
-   controllo nello svolgimento di gare di equidi e altri ungulati nel corso
    delle manifestazioni popolari e verificare i requisiti tecnici previsti, e le
    relative autorizzazioni, per la detenzione di animali, in particolare
    esotici, utilizzati nell'attività circense
-   controlli su segnalazione di presunti maltrattamenti di animali;
-   rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sulla congruità e
    l'efficacia di programmi di gestione e controllo delle popolazioni di
    animali sinantropi quali colombi, gabbiani, ecc.
-   rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sull'efficacia della
    gestione e del controllo delle popolazioni di muridi e di altri animali
    infestanti quali le nutrie,
- realizzare programmi di informazione rivolti alla cittadinanza per
  l'attuazione di interventi sinergici volti al contenimento degli animali
  infestanti.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                 Piano annuale delle attività
                                      DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                 Data 19.03.21
                                           UO SANITA’ ANIMALE                    Pag. 18 di 22

                            - effettuare sopralluoghi, su richiesta di Amministrazioni Comunali o di
                              altri enti per problemi igienico sanitari legati ad animali infestanti o
                              sinantropi

                           Target:
                                - rilascio del passaporto europeo per cani, gatti e furetti o altre
                                   pertinenti certificazioni per i Paesi extraeuropei ai proprietari che
                                   ne fanno richiesta
                                - ispezioni presso le attività connesse al commercio di animali
                                   d'affezione
                                - controlli sanitari degli animali morsicatori segnalati, ai fini della
                                   profilassi antirabbica e la contestuale “Classificazione del rischio”
                                   provocato da cani con aggressività non controllata
                                - applicazione microchip su richiesta del proprietario e iscrizione
                                   ARAA
                                - in tutti i casi di sospetto avvelenamento, invio all’IZSLER, di esche
                                   sospette o di carcasse di animali deceduti,
Volume di attività              - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sulla congruità
                                   e l'efficacia di programmi di gestione e controllo delle popolazioni
                                   di animali sinantropi e di animali infestanti
                                - effettuazione, su richiesta delle Amministrazioni Comunali o altri
                                   enti, di sopralluoghi per la valutazione di inconvenienti igienici
                                   legati alla presenza di animali infestanti/sinantropi
                                - realizzazione di programmi di informazione rivolti alla cittadinanza
                                   per l'attuazione di interventi sinergici volti al contenimento degli
                                   animali infestanti.

                           Programmati:
                           tutte le attività sono effettuate su richiesta non soggetta a programmazione
                           ad eccezione delle ispezioni presso le strutture connesse al commercio di
                           animali d'affezione per cui sono programmati 18 sopralluoghi

  4.2 Interventi di prevenzione del randagismo e controllo della popolazione canina e felina
   La presenza di cani vaganti o randagi, abbandonati o di proprietà, mette a rischio in primis il
     benessere degli animali, ma determina anche situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza
     stradale e per l’incolumità di persone ed animali, costituendo fattore di rischio per la diffusione di
     zoonosi. Anche l’incontrollato incremento numerico delle colonie di gatti che vivono in libertà può
     causare rischi per il benessere degli stessi, per la sanità pubblica e per la fauna selvatica protetta.
   La Legge n. 281/1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo"
     ha demandato alle Regioni l’istituzione dell’anagrafe canina. La regione Emilia-Romagna già dal
     1988 aveva normato in materia e con LR n. 27/2000 ha definito le competenze dei Comuni, delle
     province e delle Aziende USL, stabilendo i criteri per l’identificazione degli animali d’affezione, cani,
     gatti e furetti, mediante "microchip" e per la realizzazione di campagne di limitazione delle nascite.
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                       Piano annuale delle attività
                                   DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                       Data 19.03.21
                                        UO SANITA’ ANIMALE                             Pag. 19 di 22

                         1. OBIETTIVO GENERALE:
                            Garantire le azioni necessarie alla limitazione del randagismo canino e
Ambito di Vigilanza e       felino con il fine di prevenire la diffusione delle zoonosi e tutelare il
                            benessere degli animali.
Controllo:
CONTROLLO                2. OBIETTIVO SPECIFICO:
VETERINARIO                     Effettuare ispezioni al fine di verificare la conformità della gestione
CORRELATO                      e delle strutture di ricovero dei cani e dei gatti e tutelare il
ALL’IGIENE URBANA              benessere e la salute degli animali ospitati; effettuare
                               sterilizzazioni per la limitazione delle nascite dei gatti che vivono in
                               libertà.

                        Target:
                             - C.U.: 6 canili ed un gattile aventi sede nella provincia;
                             - Gatti appartenenti a colonie regolarmente gestite, su richiesta dei
                                Comuni.

                        Programmati:
                             -   C.U. sulle strutture di ricovero:
                                                           1 controllo trimestrale (stato sanitario,
                                   Canili pubblici (6)     censimento, registrazioni, mortalità) + 1
                                                           annuale (tutti i campi)

                                                           1 controllo trimestrale (stato sanitario,
                                   Gattili pubblici (1)    censimento, registrazioni, mortalità) + 1
                                                           annuale (tutti i campi)

Volume di attività                        Volumi di attività programmati
                                               n. controlli in           Azienda USL

                                           Canili pubblici (6)                   24

                                           Gattili pubblici (1)                  4

                             -   Sterilizzazione gatti di colonia:

                                 Valutazione del 100% delle richieste pervenute dai comuni della
                                 provincia ed esecuzione del numero di interventi indicato in
                                 tabella:
                                                ambulatorio            n. interventi

                                             Piacenza                       75

                                             Podenzano                     150

                                             Borgonovo                      50

5. ATTUAZIONE PROGETTO REGIONALE SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI.
   SOTTOPROGETTO LEISHMANIOSI
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                       Piano annuale delle attività
                                       DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                       Data 19.03.21
                                            UO SANITA’ ANIMALE                         Pag. 20 di 22

  A livello mondiale si sta assistendo al rapido modificarsi di equilibri bio-geografici consolidati che
  aprono la strada a nuove situazioni di rischio ecologico e sanitario. Secondo la valutazione dello
  European Center for Disease Control (Ecdc) i cambiamenti climatici e ambientali potrebbero
  aumentare il rischio di malattie trasmesse da vettori in Europa e l’espansione di patologie diffuse da
  insetti vettori. Numerosi studi sul clima predicono che in futuro molte parti d’Europa diventeranno più
  calde e umide e questo potrà avere un impatto sui vettori di malattia. L’attenzione su questo tema da
  parte delle Autorità sanitarie è alta e in agosto 2013 è stato pubblicato dall’OMS il nuovo report
  “Regional framework for surveillance and control of invasive mosquito vectors and re-emerging vector-
  borne diseases, 2014–2020”.
  Alcune delle malattie infettive e diffusive a carattere zoonotico, come la Leishmaniosi, rivestono una
  particolare importanza per la loro intrinseca pericolosità e la loro diffusione; gli insetti vettore,
  Phlebotomus perniciosus e Phebotomus perfiliewi, sono ormai diffusi su tutto il territorio regionale.
  La Leishmaniosi è una zoonosi causata da un protozoo trasmesso da insetti ematofagi e il cane ne è il
  principale serbatoio. Dal 2007 la Regione Emilia-Romagna, allo scopo di mantenere sotto costante
  controllo la leishmaniosi canina, ha attivato un Piano regionale di controllo della malattia. I dati raccolti
  evidenziano un’incidenza di questa malattia in costante e preoccupante aumento negli ultimi anni.

                            1. OBIETTIVO GENERALE:
Ambito di Vigilanza e          Controllo della Leishmaniosi canina nel territorio della provincia
Controllo:                     attraverso un costante monitoraggio della presenza della zoonosi nella
                               popolazione canina al fine della prevenzione della malattia nell’uomo.
                               Riduzione dell’incidenza della leishmaniosi canina nelle strutture di
ATTUAZIONE                     ricovero per cani e sul territorio della provincia
PROGETTO                    2. OBIETTIVO SPECIFICO:
REGIONALE                       - Monitorare nei canili pubblici la presenza di cani infetti da
SORVEGLIANZA DELLE                  leishmaniosi e del vettore di tale malattia (flebotomi).
MALATTIE
TRASMESSE DA                     -   raccogliere dati sulla presenza dell’agente patogeno negli animali
VETTORI.                             domestici di proprietà e sulla distribuzione dei suoi vettori.
SOTTOPROGETTO                    -   In caso di segnalazione di casi umani autoctoni, definire il livello di
LEISHMANIOSI                         rischio dell’area interessata

                           Target:
                                - Tutti i canili presenti nel territorio della Provincia di Piacenza (6).
                                - In caso di segnalazione di casi incidenti/casi umani: i cani di
                                   proprietà interessati.
                           Programmati:
Volume di attività                   Nuovi ingressi: cani
                                     di età superiore ai 6
                                     mesi che entrano in      Controllo sierologico per
                                     canile e che non         Leishmaniosi.
                                     vengono riconsegnati     Di norma i prelievi dei nuovi ingressi
                                     al        proprietario   sono effettuati con cadenza mensile
                                     nell’arco   di    una
                                     settimana
Format 2.8 (accreditamento)
                                                                                        Piano annuale delle attività
                                      DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
                                                                                        Data 19.03.21
                                           UO SANITA’ ANIMALE                           Pag. 21 di 22

                                     Sentinelle:         un
                                     campione di cani
                                     negativi al controllo
                                     della       precedente
                                     primavera,                Controllo sierologico per
                                     preferibilmente scelti    Leishmaniosi.
                                     fra animali di 2/3 anni   Il prelievo viene effettuato tra febbraio
                                     e/o di 8/9 anni con un    e maggio
                                     controllo sierologico
                                     negativo effettuato a
                                     distanza di almeno
                                     10/12 mesi.
                                                               Sorveglianza     mediante       trappole
                                     Flebotomi: In tutti i     attrattive a batteria a luce “CDC”,
                                     canili nei quali la       oppure a CO2, da effettuarsi ogni 2
                                     sorveglianza     degli    settimane dal 15 maggio al 15
                                     anni precedenti non       ottobre. Nel 2021 sarà effettuata
                                     abbia dimostrato la       presso il canile di Monticelli, (il piano
                                     presenza di flebotomi     prevede che si effettui ad anni
                                                               alterni).

6. PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO DELLA FAUNA SELVATICA
    Afferiscono a questo piano numerose malattie di rilevanza zoonosica o di importanza zoo economica
    quali West Nile Disease (WND), Trichinosi, Peste Suina Africana (PSA), Influenza Aviaria, Peste suina
    classica, Malattia Vescicolare del Suino, Malattia di Aujeszky, Usutu, Malattia di Newcastle,
    Tubercolosi, Brucellosi, Influenza Suina. Alcune di queste sono presenti con andamento sporadico o
    con bassa prevalenza sul territorio regionale, altre assenti ma con rischio di ingresso in Italia perché
    diffuse in paesi vicini (es. PSA). La sorveglianza dei selvatici è stata introdotta per individuare
    importanti fattori di rischio per il controllo delle malattie degli animali e delle zoonosi che hanno
    serbatoi nella fauna selvatica.

                             1. OBIETTIVO GENERALE:
                                Ottenere informazioni sullo stato sanitario della fauna selvatica per
                                valutare il rischio per le popolazioni domestiche di animali da reddito e
                                per l’uomo, contribuire alla valutazione dell’impatto di alcune malattie
                                sulla stessa fauna stessa e contribuire alla valutazione sanitaria
                                dell’ambiente.
                             2. OBIETTIVO SPECIFICO:
                                 - Coordinare, anche nell’ambito di specifici incontri, i diversi soggetti
                                      implicati nella gestione della fauna selvatica per l’attuazione del
Ambito di Vigilanza e                 piano.
Controllo:     PIANO             -   Conferire all’IZSLER campioni delle diverse specie animali previsti
REGIONALE          DI                dal piano.
MONITORAGGIO
DELLA         FAUNA              -   In particolare:
SELVATICA                        -   Incontro con gli ATC e le squadre di caccia al cinghiale per illustrare
                                     le finalità del piano ed i risultati della stagione precedente
                                     producendo pertinente verbale
                                 -   Monitoraggio della eventuale presenza di trichine nei selvatici
                                     indicatori, al fine valutare lo stato sanitario della provincia come
                                     previsto dal Reg. (CE) 1375/2015 e s.m.i.
                                 -   Rilevazione della eventuale circolazione del virus della Peste Suina
                                     Classica o della Malattia Vescicolare nelle popolazioni selvatiche di
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