Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio

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Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
www.regione.lombardia.it

                      Stefania Pendezza

Tutti i colori dell’agricoltura

Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1° biennio

                 LOMBARDIA. CRESCIAMOLA INSIEME.
Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
Cari insegnanti,
questo manuale agrodidattico consente di approfondire la conoscenza dell’agricoltura lombarda e
delle sue produzioni agroalimentari, declinate nelle quattro stagioni.
In questa direzione assumono particolare rilievo anche le Fattorie Didattiche, vere aziende agricole
dove vivere un’esperienza diretta a contatto con la terra e la natura. La visita in fattoria può essere
considerata a pieno titolo un metodo di apprendimento, che completa e arricchisce il percorso didat-
tico interdisciplinare svolto in classe. Vedere gli animali nella stalla, annusare il fieno, assistere alla
mungitura, pigiare l’uva, degustare il miele, preparare il formaggio, sgranare una pannocchia… sono
esperienze sconosciute alla maggior parte dei giovani d’oggi, ma capaci di suscitare forti emozioni
e di maturare in loro la consapevolezza dell’importanza economica e sociale del mestiere dell’agri-
coltore.
Ogni fattoria didattica, nelle diverse stagioni, offre la possibilità di modulare i percorsi educativi sulla
base del ciclo produttivo dell’azienda stessa. L’imprenditore agricolo contribuisce, insieme a voi, al
processo di apprendimento degli alunni. Le Fattorie Didattiche della Rete della Regione Lombardia
rispondono infatti a precisi requisiti di qualità, al fine di assicurare la migliore accoglienza degli
ospiti.
L’assessorato all’agricoltura della Regione Lombardia da tempo promuove iniziative per avvicinare i
giovani studenti al settore agricolo e ai suoi valori. Un impegno che sappiamo essere anche vostro.
Per questo, il nostro auspicio è che questo manuale possa essere un efficace strumento a supporto
della vostra preziosa attività educativa.
Vi auguro buon lavoro!

                                                                   Giulio De Capitani
                                                                 Assessore all’Agricoltura
                                                                   Regione Lombardia
Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
Indice
Introduzione                                 3    Colora solo le nuvolette che contengono
Spunti interdisciplinari classe 2^e 3^       4    termini appartenenti al mondo delle capre          43
Presentazione aziende agricole               6    Carta d’identità del maiale                        44
                                                  Completa aggiungendo negli spazi vuoti
Gli agricoltori in autunno                    7   le seguenti parole                                 45
Paesaggio agrario autunnale                   8   Collega al maiale i suoi prodotti                  45
Il castagno                                 10    La produzione del salame                           46
La vite                                      11   In salumeria                                       47
La vite e il vino                           12    Le fasi di produzione del salame                   47
Completa il diagramma di flusso dall’uva           Conosciamo l’inverno in fattoria
al vino                                     14    usando i cinque sensi                              48
Lo spaventapasseri: il custode dei semi!     15
Cereali... Perchè li chiamiamo così?        16    Gli agricoltori in primavera                       49
Alcuni cereali                              17    Paesaggio agrario primaverile                      50
Il grano                                     18   Il mais o granoturco                               52
Il messaggio ritrovato                      19    La polenta                                         53
Il pane                                     20    Proviamo a fare la polenta                         53
Perchè il lievito gonfia l’impasto?          20    Il ciliegio                                        54
I ruminanti                                 21    La marmellata                                      54
Cerchia gli animali ruminanti               21    Dal fiore al frutto                                 55
Carta d’identità della pecora               22    Le api                                             56
Segna con un cerchio la risposta esatta     23    La società delle api                               57
Completa                                    23    Il lavoro dell’apicoltore                          58
Carta d’identità della gallina              24    Dal nettare al miele                               58
Le penne e le piume                         25    Carta d’identità della mucca (vacca)               60
Cosa c’è dentro l’uovo?                     26    Il passaporto dei bovini                           61
Risolvi                                     26    Collega ogni vignetta alla didascalia giusta       62
Risolvi il cruciverba                       27    Il formaggio                                       64
Scultori con le foglie                      27    Dal latte al formaggio                             64
Vien l’autunno                              27    Le fasi di produzione del formaggio                65
Conosciamo l’autunno in fattoria                  Principi nutritivi                                 66
usando i cinque sensi                       28    Gli animali e l’alimentazione                      68
                                                  Segna con una crocetta                             68
Gli agricoltori in inverno                  29    Che cos’è l’amido                                  69
Paesaggio agrario invernale                 30    Conosciamo la primavera
Il suolo                                    32    usando i cinque sensi                              70
Come preparare un orto                      33
Amici e nemici dell’orto                    34    Gli agricoltori in estate                          71
Gli ortaggi                                 36    Paesaggio agrario estivo                           72
Il calendario orticolo                      36    Il prato e …il fieno                                74
Completa con gli ortaggi di stagione        38    Carta d’identità del coniglio                      75
Curiosità e proprietà di alcuni ortaggi     39    Carta d’identità del cavallo                       76
Scopri l’ortaggio                           39    Un portafortuna equestre                           77
Le favole nell’orto... completa e collega   40    Conosciamo l’estate usando i cinque sensi          78
Una sana ricetta!                           40    Alla scoperta della campagna                       79
Ricomponi le parole mettendo insieme
le lettere e le figure                       41    Spunti interdisciplinari per attività didattiche   80
Carta d’identità della capra                42
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Introduzione
Con l’applicazione dei Nuovi Programmi e dell’Autonomia scolastica e con la successiva introduzione
della Riforma “Moratti”, la didattica della Scuola Primaria, la sua organizzazione e il modo di lavorare
dei docenti appaiono, per alcuni aspetti, profondamente modificati e, per altri, in continua “evoluzio-
ne”, sia dal punto di vista dei riferimenti culturali che per i metodi e i contenuti disciplinari.
Da qui nasce anche la necessità di strumenti di lavoro innovativi, in grado di aiutare il docente a
rispondere a queste nuove richieste.
L’obiettivo di questo manuale non è sicuramente quello di sostituire una guida didattica o di rispon-
dere completamente alle esigenze di chi opera con i bambini e le bambine, ma di essere uno stru-
mento di approfondimento, che dia indicazioni e suggerimenti e, soprattutto, affianchi l’attività dei
docenti.
All’interno sono proposte attività didattiche in collegamento con tutte le discipline, così da favorire
un processo unitario e interdisciplinare dell’apprendimento, in particolare per gli alunni del primo
biennio della Scuola Primaria.
Il rispetto per l’ambiente, la conoscenza del mondo rurale e delle sue tradizioni, la vita nella fattoria,
i cicli di crescita delle colture, le caratteristiche di alcuni animali e le tecniche di produzione e di
trasformazione dei prodotti alimentari rappresentano vere e proprie unità di apprendimento di carat-
tere pluridisciplinare e trasversale.
Inoltre, la scuola dell’autonomia intende progettare la sua identità attraverso un forte radicamento
dei contesti territoriali, promovendo la componente locale del curricolo e l’incontro con le attività,
le culture e i prodotti del territorio, le tradizioni, il paesaggio naturale e urbano. Il mondo rurale di-
venta così un autentico percorso di formazione che promuove attività di ricerca, scoperta, scambio
e turismo ecocompatibile, facilitando sia la conoscenza di diverse culture, sia una nuova consapevo-
lezza delle proprie radici.
Le schede all’interno del testo consentiranno ai docenti di favorire un coinvolgimento maggiore
degli alunni nell’acquisizione delle conoscenze inerenti l’agricoltura e le sue produzioni. Attraverso
esperienze sensoriali e lo scorrere delle stagioni, i ragazzi conosceranno i ritmi e i cicli dell’agricol-
tura e scopriranno l’importanza di “toccare con mano” questa realtà.
Il personaggio che introdurrà i bambini e le bambine nell’agricoltura lombarda è un agricoltore che
possiede un’azienda in pianura, dove si allevano vacche da latte e alcuni animali da cortile (maiali,
galline e conigli), si trasforma il latte e si coltivano cereali (mais, frumento e orzo). Nei dintorni della
sua fattoria si trovano, in collina, un’azienda vitivinicola con un frutteto e un allevamento di api e, in
montagna, un’azienda ovicaprina con un orto familiare, in possesso della licenza agrituristica per la
ristorazione e l’alloggio.
Dopo una prima illustrazione del lavoro dell’agricoltore si potrà procedere alla scoperta del mondo
rurale, attraverso la successione stagionale del paesaggio agrario, con l’approfondimento di alcune
tematiche. Ogni stagione, contrassegnata da un colore specifico, prenderà in esame un vegetale, un
animale, un prodotto agroalimentare trasformato e un approfondimento agrario. Alla fine del testo
saranno riportate ulteriori schede didattiche o esercitazioni, che i docenti delle diverse aree disci-
plinari potranno utilizzare per introdurre e approfondire la visita in fattoria. L’auspicio è che, consi-
derate le diverse “opportunità” della fattoria nelle quattro stagioni, gli studenti riescano a sviluppare
esperienze a diretto contatto con la natura durante tutti i mesi dell’anno.

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Spunti interdisciplinari per la classe 2^
Italiano                     Lettura di leggende e semplici testi con ricerca di linguaggi specifici. Interviste ai
                             nonni; confronto delle risposte.
Lingua straniera             Riconoscimento degli animali e dei principali spazi della fattoria.
Storia                       L’agricoltura e le stagioni. Analisi e confronto del lavoro dell’imprenditore agricolo
                             con quello dei genitori.
Geografia                     Studio dell’ambiente della fattoria e del paesaggio rurale. Realizzazione e lettura di
                             semplici mappe e plastici con relative denominazioni.
Matematica                   Classificazioni con elementi naturali (foglie, semi, zampe…). Costruzione di dia-
                             grammi di flusso. Rappresentazione e risoluzione di situazioni problematiche utiliz-
                             zando la moltiplicazione e la divisione.
Scienze                      Esplorazione dell’ambiente fattoria utilizzando i cinque sensi. Riconoscimento degli
                             elementi naturali e non di un’azienda agricola. Conoscenza delle parti della struttu-
                             ra delle piante.
Tecnologia e informatica     Analisi dei materiali d’uso comune nel mondo rurale. Realizzazione di manufatti d’uso
                             comune utilizzando materiali diversi. Classificazione degli attrezzi utilizzati in fattoria
                             in base alle loro caratteristiche. Utilizzo di semplici programmi di videoscrittura.
Musica                       Identificazione e classificazione dei suoni e rumori della natura e della fattoria.
Arte e immagine              Realizzazione di stampe ed elementi naturali e non della fattoria con l’utilizzo di vari
                             materiali (foglie, patate, sassi, cereali, rami…).
Scienze motorie e sportive   Animazione delle leggende lette e delle “andature” degli animali. Giochi all’aperto.
Educazione alla cittadinanza Accettazione, rispetto ed aiuto verso gli altri. Elaborazione di un regolamento per la
                             visita in fattoria.
Educazione stradale          Individuazione di comportamenti corretti e/o scorretti in base all’ambiente in cui ci
                             si trova.
Educazione ambientale        Esplorazione di elementi tipici di un ambiente naturale (bosco, prato, rogge, fiume…)
                             e della fattoria. Rispetto dell’ambiente. Riutilizzo e riciclo di alcuni materiali.
Educazione alla salute       Definizione di comportamenti e di regole da assumere per la sicurezza in fattoria.
Educazione alimentare        Composizione dei cibi di cui ci si nutre. Scoperta delle origini di alcuni alimenti:
                             latte, formaggio, pane, salame, miele…
Educazione all’affettività   Attivazione di atteggiamenti di ascolto, di modalità relazionali con i compagni e con
                             gli adulti. Percezione di sé e del proprio ruolo nel gruppo.

    Spunti interdisciplinari per la classe 3^
Italiano                       Produzione di brevi testi, prima in forma orale e poi scritta, di tipo descrittivo e
                               narrativo. Creazione di filastrocche. Lettura di semplici testi che utilizzino un lin-
                               guaggio specifico per l’acquisizione di una terminologia più appropriata.
Lingua straniera               Individuazione di spazi e oggetti agricoli e loro semplice descrizione. Riconoscimen-
                               to degli attrezzi del contadino.
Storia                         Conversazioni guidate per aiutare l’alunno ad immaginare la vita dell’uomo prima
                               della scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento. L’agricoltura nelle diverse epoche
                               storiche e civiltà. Gli antenati degli animali della fattoria. Usi ed abusi dell’acqua
                               nella storia.
Geografia                       Identificazione storica e geografica dei vari prodotti della fattoria. Riconoscimento
                               di elementi fisici e antropici di un paesaggio e loro descrizione. Riconoscimento del-
                               le più evidenti modifiche apportate dall’uomo sul territorio. Realizzazione e lettura
                               di semplici mappe e plastici con relative denominazioni.

                                                                                                                   4
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Matematica                   Classificazione in base a più attributi. Confronto di misure. Realizzazione di misure
                             di grandezza dirette ed indirette da esprimere con unità di misura convenzionali
                             e non convenzionali. Grafici e statistiche delle varie produzioni agricole. Disegni,
                             denominazioni e descrizione di alcune figure geometriche del piano e dello spazio
                             presenti in fattoria.
Scienze                      Riconoscimento e analisi dei vari materiali presenti nell’ambiente fattoria. Conoscen-
                             za delle parti della struttura delle piante. Osservazione e descrizione di comporta-
                             menti di difesa/offesa degli animali. La risorsa acqua e il ciclo dell’acqua naturale e
                             urbano.
Tecnologia e informatica     Individuazione delle funzioni degli strumenti adoperati nei vari lavori agricoli per la
                             costruzione di modelli, classificandoli in base al loro compito. Utilizzo di semplici
                             programmi di videoscrittura e videografica per il riordino dei dati raccolti.
Musica                       Riconoscimento e descrizione di suoni ed eventi sonori con particolare riferimento
                             a quelli provenienti dall’ambiente. Creazione di strumenti musicali utilizzando ma-
                             teriale di recupero.
Arte e immagine              Realizzazione di diversi elaborati con l’utilizzo di tecniche grafiche, pittoriche e di
                             manipolazione (cartelloni, CD, video, laboratorio creta…). Utilizzo del linguaggio
                             del fumetto per ricostruire e presentare eventi/situazioni in fattoria. Elaborazione
                             di cartelloni per illustrare il lavoro dell’agricoltore nei campi.
Scienze motorie e sportive   Utilizzo di un linguaggio gestuale e motorio per comunicare stati d’animo, idee e
                             situazioni. Giochi all’aperto.
Educazione alla cittadinanza Accettazione, rispetto ed aiuto verso gli altri. Comprensione delle ragioni degli altri
                             e dei loro comportamenti. Manifestazione del proprio punto di vista e delle proprie
                             esigenze personali. Elaborazione di un regolamento di classe per la visita in fattoria.
                             Rispetto dei servizi del territorio. Individuazione delle leggi preposte alla tutela del
                             mondo agricolo e delle sue produzioni.
Educazione stradale          Individuazione di comportamenti corretti e/o scorretti in base all’ambiente in cui
                             ci si trova. Descrizione orale e scritta di un percorso proprio e rappresentazione
                             cartografica.
Educazione ambientale        Esplorazione di elementi tipici di un ambiente naturale (bosco, prato, rogge, fiu-
                             me…) e della fattoria. Rispetto dell’ambiente. Riutilizzo e riciclo di materiali. Indivi-
                             duazione dei vantaggi e degli svantaggi che le modifiche sull’ambiente hanno recato
                             all’agricoltura. Cura e progettazione di semplici orti. Definizione di uso corretto
                             delle risorse ambientali (acqua, suolo). Riconoscimento dei ruoli delle istituzioni
                             pubbliche e private per la conservazione e la tutela del mondo rurale e delle sue
                             produzioni.
Educazione alla salute       Riconoscimento della cura (igiene, prevenzione, sicurezza…) che l’imprenditore
                             agricolo applica all’ambiente, agli allevamenti, alle coltivazioni e alle produzioni qua-
                             le prevenzione delle malattie personali e sociali.
Educazione alimentare        Descrizione della propria alimentazione. Riconoscimento delle esigenze del proprio
                             corpo e individuazione di un tipo di alimentazione adeguata alla propria crescita.
                             Valutazione della composizione dei cibi di cui ci si nutre. Individuazione di una die-
                             ta adeguata al proprio corpo e alle proprie esigenze fisiche in base al dispendio di
                             energia. Conoscenza delle principali trasformazioni agroalimentari (formaggi, sa-
                             lumi, vino, olio, confetture…) e delle proprietà nutritive dei singoli prodotti. Iden-
                             tificazione dei prodotti tipici del territorio. Riconoscimento dei principali metodi di
                             conservazione (antichi e moderni) degli alimenti. Ricerca di ricette locali e tipiche.
                             Predisposizione di momenti di degustazione.
Educazione all’affettività   Attivazione di atteggiamenti di ascolto, di modalità relazionali con i compagni e con
                             gli adulti, anche tenendo conto delle loro caratteristiche sessuali. Percezione di sé e
                             del proprio ruolo nel gruppo. Espressioni adeguate della propria emotività in situa-
                             zioni di gioco, relax, lavoro...

                                                                                                                     5
Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
CIAO AMICI,
                                               SONO TINO IL CONTADINO!
                                               SONO QUI PER ACCOMPAGNARVI
                                               ALLA SCOPERTA DEL MONDO RURALE!

                              Come potrete sco-          per la maggior parte con prodotti dell’azienda,
                               prire, allevo vac-        sia per dormire e riposare in campagna.
                                che da latte, polli
                                 e conigli e coltivo     SALVATORE, invece,
                                 mais, grano, orzo       coltiva un frutteto ed
                                 ed erba medica.         un gran vigneto dal
                                Nella mia fatto-         quale ricava del
                               ria, oltre alla stalla,   buon vino, che
                           al fienile e alla cascina      conserva in canti-
                      in cui vivo, si trova anche        ne attrezzate.
un caseificio, l’edificio dove trasformo il latte in       È anche un bra-
formaggio.                                               vissimo apicoltore
                                                         poiché alleva tante
Vicino alla mia azienda vivono anche Fiorella e          api che producono del
Salvatore, due miei grandi amici.                        miele squisito.

FIORELLA alleva capre, pe-                                   Gli animali e i vegetali vengono curati con
core, maiali e cavalli.                                       impegno durante tutto l’anno, ma in alcuni
Coltiva piccoli frutti e                                        periodi necessitano di attenzioni maggiori
diversi ortaggi. La sua                                         come potrete scoprire visitando, stagione
azienda è anche un agri-                                        per stagione, la campagna.
turismo dove la gente
può andare sia per gu-                                         BUON VIAGGIO ALL’INTERNO
stare buon cibo, preparato                                    DEL MONDO RURALE!

                                                                                                      6
Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
Gli agricoltori in autunno
TINO
1 Ogni mattina, prima che sorga il sole, munge
  le vacche e trasforma il latte munto in formag-
  gio
2 Ogni sera, prima che il sole tramonti, munge
  le vacche
3 Tutti i giorni distribuisce il cibo ai suoi animali
4 Prosegue e termina la raccolta del mais e del-
  la soia
5 Concima e ara i terreni che verranno seminati
  in primavera con mais e soia
6 Semina il frumento tenero, l’orzo e l’erba me-
  dica

                                                        SALVATORE
                                                        1 Con molti aiutanti, continua la vendemmia
                                                          tra i filari di vite: con forbici stacca dai tralci i
                                                          grappoli di uva che mette poi in contenitori
                                                        2 Trasporta l’uva raccolta in cantina
                                                        3 Pigia l’uva e mette il mosto nelle botti a fer-
                                                          mentare
                                                        4 Prepara il terreno per nuove piante da frutto e
                                                          viti
                                                        5 Raccoglie gli ultimi frutti di stagione come
                                                          kiwi, kaki, mele e fichi
                                                        6 Controlla le arnie e lo stato di salute delle api
                                                          affinché possano superare l’inverno
FIORELLA

1 Solitamente, in questo periodo, assiste con cura
  le pecore che partoriscono i loro agnellini
2 Tutti i giorni distribuisce il cibo ai suoi animali
3 Sistema le camere da letto e prepara gustosi
  piatti con i suoi prodotti (frutta, verdura e car-
  ne) per gli ospiti dell’agriturismo
4 Tutti i giorni pulisce i box dei cavalli
5 Semina lattughino, cipolla, rucola e raccoglie
  lattuga, porri, cavoli, spinaci, finocchi...
6 Segue un corso di cucina per preparare piatti
  sempre più gustosi

                                                                                                          7
Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
8
9
Il castagno
Il FUSTO: è diritto, robusto, molto ramificato e
forma una chioma rotondeggiante.
La CORTECCIA: è liscia e di colore bruno-ros-
sastro con puntini (lenticelle) bianchi, quando la
pianta è giovane; è grigia con screpolature (tagli)
che formano delle “strisce” dall’alto verso il basso,
quando la pianta è cresciuta.
LE FOGLIE: sono caduche (ogni anno in autunno
cadono), grandi e a forma di lancia (lanceolate) con
margine (contorno) seghettato. La foglia, nella par-
te sopra (pagina superiore), è lucida e di colore ver-
de scuro, mentre nella parte sotto (pagina inferiore)
è più chiara e pallida con venature ben evidenti.
I FIORI: sono piccoli, numerosi e raggruppati (in-
fiorescenze maschili e femminili).
Nella castagna si distinguono:
   la BUCCIA, di colore variabile (da marrone
                                                                                          T
   chiaro a bruno scuro)
   la base (ILO) di colore chiaro, che presenta un                               I
   disegno a “nuvoletta”
   l’apice con “piccoli peletti” che formano la TOR-
   CIA.
I SEMI: sono la parte interna della castagna che
                                                                                         B
noi mangiamo.
I FRUTTI: sono le castagne, contenute in un ric-
cio spinoso.
USI:
  raccolta dei frutti per l’alimentazione umana          Sai che ...
  (castagne sotto vuoto, surgelate, sciroppate,           Con le castagne si possono preparare anche la bir-
  sotto alcol, marrons glacés, crema di castagne,         ra (Corsica, Svizzera) e i liquori (Francia, Italia).
  farina di castagne…)                                    Ogni riccio contiene mediamente tre frutti, la
  utilizzo del legno per fare pali, travi e mobili        cui forma dipende dalle caratteristiche della
  produzione di miele, polline e melata di castagno       pianta, dal numero e dalla posizione nel riccio:
  utilizzo del legname come combustibile e, un            emisferica per i frutti laterali e schiacciata per
  tempo, per la preparazione del carbone di le-           quello centrale.
  gna nelle cosiddette “carbonaie” (spazio all’in-        Negli ultimi decenni il castagno è stato colpito
  terno del bosco dove veniva carbonizzato il le-         da funghi parassiti che provocano due malattie
  gno che era disposto in un modo ordinato)               molto gravi: il cancro del castagno e il male del-
  estrazione del tannino, una sostanza presente           l’inchiostro.
  nel fusto che veniva utilizzato, soprattutto un         Secondo alcune credenze, il legno di castagno
  tempo, per la lavorazione e conservazione delle         sembrerebbe tenere lontano i ragni.
  pelli (concia). Tale sostanza trova impiego anche       Nella cultura popolare si attribuiscono proprie-
  nelle industrie di vernici o di prodotti chimici.       tà curative alle castagne.
                                                                                                          10
La vite
          T
                                                        La vite è una pianta alimentare coltivata dall’uo-
                                                        mo fin dall’antichità.
                                                        Resiste molto bene anche alle basse temperatu-
                                                        re dell’inverno e alla mancanza di acqua.
                                V                       L’ambiente ideale per la sua crescita è la collina.
                                                        La pianta della vite (figura 1) ha un FUSTO corto
                                                        da cui partono lunghi rami chiamati TRALCI, dai
                                                        quali nascono le grandi foglie palmate, i PAMPI-
                                                        NI, i GRAPPOLI e i VITICCI, sottili e arricciati,
P                                                       che servono alla pianta per sorreggere i tralci.
                            G
      F                                                                            G

Figura 1
                                                 R

      A

                                                                     S

                                                             B
Il suo frutto è l’uva, un’infruttescenza, cioè un
insieme di frutti (ACINI) attaccati al tralcio attra-
verso il RASPO.                                          P
Più acini sullo stesso raspo formano il GRAPPOLO.

L’acino è formato da (figura 2):
- una parte esterna, la BUCCIA, sulla quale ci
sono i lieviti (SACCAROMICETI), invisibili ad
occhio nudo, responsabili della fermentazione
alcolica                                                 V
- una parte interna, la POLPA, succosa e dolce,
che contiene i semi, chiamati VINACCIOLI.                Figura 2
                                                                                                       11
La vite e il vino
Prima di effettuare la piantagione della vite, il      Guyot, a cordone speronato…
terreno deve essere ben arato e concimato.             Di solito la vite ha bisogno di pali di legno o di
La vite comincia a dare i suoi frutti dal terzo anno   cemento ai quali si appoggia durante la sua cre-
e continua fino al 30° anno circa.                      scita.
Il viticoltore può coltivare la vite con forme di      Esistono uve da vino e uve da tavola.
allevamento diverse: a pergola, a spalliera tipo

                                                       La raccolta dell’uva prende il nome di VENDEM-
                                                       MIA e si effettua normalmente nel mese di set-
                                                       tembre. L’UVA, raccolta a mano o con le macchi-
                                                       ne, viene trasportata nelle cantine dove inizia la
                                                       produzione del vino.

                                                       Vediamo come si prepara un buon vino:

                                                       1 si separano gli acini dal raspo (diraspatura)

                                                                                                    12
2 gli acini vengono schiacciati (pigiatura)
                                                     3 si ottengono il MOSTO (parte liquida compo-
                                                       sta da acqua, zuccheri, vitamine, sali minerali,
                                                       lieviti) e le VINACCE (parte solida composta
                                                       da bucce e vinaccioli)
                                                     4 se si vuole ottenere il VINO ROSSO si usano
                                                       uve nere e si lasciano macerare le vinacce nel
                                                       mosto
                                                     5 se si vuol ottenere del VINO BIANCO si pos-
                                                       sono usare uve bianche e uve nere (anche il
                                                       loro succo è infatti chiaro), ma le vinacce, che
                                                       contengono i coloranti, devono essere subito
                                                       separate dal mosto
                                                     6 con o senza bucce avviene ora la FERMENTA-
                                                       ZIONE ALCOLICA che dura di solito dai 5 ai
                                                       10 giorni

7 durante la fermentazione i lieviti (saccaromi-
  ceti) presenti nel mosto “mangiano” gli zuc-
  cheri trasformandoli in alcol e liberando bolli-
  cine di anidride carbonica (come quelle che si
  trovano nell’acqua minerale gassata); il mosto
  diventa così VINO

        alcol
        saccaromiceti
        zuccheri dell’uva
        bollicine di anidride carbonica

                                                     8 col tempo il vino viene travasato in diverse
                                                       botti e “pulito” dai resti d’uva depositati sul
                                                       fondo

9 ora si può imbottigliare.

                                                                                                  13
COMPLETA IL DIAGRAMMA DI FLUSSO
                     DALL’UVA AL VINO

                                                          INIZIO

                                              SI RACCOGLIE L’

                                         SI SEPARANO GLI
                                                DAI

                                                 GLI ACINI VENGONO

                                           OTTENIAMO IL
                                             E LE

   TOLGO LE VINACCE DI                                               LASCIO LE VINACCE DI
    UVE NERE O BIANCHE                                               UVE NERE PER OTTENE-
   PER OTTENERE IL VINO                                                   RE IL VINO

                                                       AVVIENE LA

                                                         ALCOLICA

                                                  IL MOSTO DIVENTA

                                                           FINE

rosso, fermentazione, vino.
                                                                                       14
Soluzioni: uva, acini, raspi, pigiati, mosto, vinacce, bianco,
LO SPAVENTAPASSERI: IL CUSTODE DEI SEMI!
Incolla la scheda su di un cartoncino, ritaglia e colora le sagome e poi uniscile con dei fermacampioni
per ricomporre lo spaventapasseri.

                                                                                                  15
Cereali... Perchè li
       chiamiamo così?
L’ orzo, il riso, il mais, l’avena, ecc, sono cereali.   bisognava restituire la figlia alla madre. Così
Ma da dove deriva questo termine, perché li chia-        mandò Mercurio negli Inferi per informarli della
miamo proprio così?                                      situazione.
                                                         Proserpina, anche se ormai voleva bene a Pluto-
Un mito greco – romano racconta che la dea del-          ne, presa dalla nostalgia della mamma, pregò il
le messi e dei raccolti era Cerere, una ragazza          marito di lasciarla partire. Plutone acconsentì,
bellissima, con capelli biondi come le spighe di         ma chiese alla sua sposa di bere insieme a lui un
grano, le labbra rosse come papaveri e gli occhi         ultimo calice.
azzurri come fiordalisi.                                  Proserpina, mentre beveva, sentì dei granellini
Abitava sul Monte Olimpo, residenza degli dei, e         sotto i denti ma li trangugiò senza farci caso: non
quando scendeva sulla terra, tutto fioriva come           sapeva che Plutone le aveva fatto bere una sorta
per miracolo.                                            di pozione magica.
Cerere aveva una figlia, Proserpina, che amava            Infatti, per non perderla per sempre, il marito le
più di ogni cosa al mondo.                               aveva fatto bere un succo di melograno che aveva
Un giorno Proserpina, mentre raccoglieva fiori            la proprietà di far tornare negli inferi chi lo beve-
in un prato della Sicilia, vicino al vulcano Etna,       va, per un numero di mesi pari a quanti granel-
incontrò Plutone, dio degli inferi.                      li aveva inghiottito. Proserpina ne aveva bevuti
Plutone, appena la vide, se ne innamorò, la pre-         quattro.
se, la caricò sul suo carro, trainato da due cavalli     Quando tornò in superficie, la madre fu così con-
neri, e la portò con sé.                                 tenta che la terra, per miracolo, cominciò a co-
Cerere, addolorata, vagò per valli e monti alla ri-      prirsi di messi e frutti.
cerca della sua figlioletta, fino a quando incontrò        Ogni anno però Proserpina doveva lasciare la
Apollo, dio della luce, della profezia e della mu-       mamma per quattro mesi per tornare negli inferi
sica, che gli confidò che sua figlia, per volere di        dal suo sposo. Durante questo periodo, proprio
Giove, padre degli dei, era stata rapita da Plutone      per la tristezza di Cerere, la Terra gelava, e non
che l’aveva fatta sua sposa, rendendola così regi-       produceva frutti fino a quando Proserpina non ri-
na del Regno dei Morti.                                  tornava.
Cerere, triste e disperata, non volle più salire sul-    In questo modo, raccontavano i Romani, ebbero
l’Olimpo e lanciò una maledizione:                       origine le stagioni e i lavori agricoli che produco-
“Finchè non potrò rivedere mia figlia, sulla ter-         no i cereali, ovvero “le piante di Cerere”. D’inver-
ra non si schiuderà più nessun germoglio, non            no, infatti, la dea, separata dalla figlia, diffonde
sboccerà più alcun fiore, non maturerà più alcun          sulla Terra il gelo; ma a primavera, quando Pro-
frutto!!”.                                               serpina torna da lei, tutto fiorisce e germoglia di
E così purtroppo avvenne: la terra divenne nuda,         nuovo.
gli alberi e i campi non produssero più alcun frut-      E così ogni anno si rinnova il divino miracolo del-
to e gli uomini e gli animali rimasero senza cibo.       la natura che si risveglia per la gioia e la speranza
Giove capì che aveva commesso un errore e che            degli uomini.

                                                                                                         16
Alcuni cereali
 Nome: RISO
 PERIODO DI SEMINA
 Aprile (solo in zone pianeggianti ricche di acqua e in terreni ar-
 gillosi).
 PERIODO DI RACCOLTA
 Settembre/ottobre.
 USI
 Viene consumato a tavola come primo piatto o utilizzato anche
 per la preparazione di dolci. La “buccia” che riveste il chicco (ca-
 riosside) può essere usata per preparare lettiere o alimenti per
 animali e si chiama pula.
 CURIOSITÀ
 Secondo un’antica leggenda cinese, il Genio Buono, nel vedere i
 contadini affamati a causa di una carestia, si commosse e decise
 di sacrificare tutti i suoi denti, disperdendoli in una palude. Col
 passare del tempo, l’acqua li trasformò in semi da cui germoglia-
 rono tantissime piantine di riso: da quel giorno, dove c’è riso c’è
 abbondanza e il lancio dello stesso sugli sposi è dunque simbolo
 di prosperità e di amore.

 Nome: ORZO
 PERIODO DI SEMINA
 Durante i mesi autunnali, in zone pianeggianti o collinari.
 PERIODO DI RACCOLTA
 Varia da zona a zona ma solitamente nel mese di giugno, quan-
 do il fusto, le foglie e le spighe assumono una colorazione giallo-
 chiara e si curvano.
 USI
 Per la maggior parte viene usato nell’alimentazione animale ma
 anche in quella umana per ottenere farina, con la quale si prepara-
 no pane e focacce, per produrre birra e per preparare minestre.
 CURIOSITÀ
 Lo sapete che l’orzo “striscia”? Un gioco simpatico consiste nel-
 l’infilare una spiga di orzo nella manica di un amico: più si gratta
 più la spiga risale lungo il braccio grazie alla forma delle sue re-
 ste.

                                                                    17
Il grano
                                                         Il grano o frumento è il cereale più coltivato in
                                                         Italia.
Figura 1                                                 Ne esistono di due tipi:
                                                            GRANO TENERO dal quale si ottiene una fa-
                                                            rina che viene usata per preparare principal-
                                                            mente il pane, la pizza e i dolci
                                                            GRANO DURO dal quale si ottiene una “fari-
R                                                           na” (semola) che viene usata per preparare la
                                                            pasta.

                                                         Nella pianta (figura 1) si possono distinguere:
                                                           le radici, che si sviluppano in larghezza (un
                                                            APPARATO RADICALE di tale tipo si chiama
C                                                           FASCICOLATO)
                                                            il fusto, che è vuoto (sembra infatti una can-
S                                                           nuccia) e prende il nome di CULMO
                                                            le foglie, che sono a forma di lancia (lanceola-
                                                            te) e partono dal culmo in punti ben specifici
                                                            (NODI)
                                                            la SPIGA, che è costituita da tanti chicchi
                                                            (CARIOSSIDI). In alcune varietà la spiga pos-
                                                            siede le RESTE.
                                                         La cariosside del frumento ha una forma ovoidale
N                                                        ed è costituita da tre parti principali(figura 2):
                                                            il TEGUMENTO è la parte esterna contenen-
                                                            te cellulosa (uno speciale zucchero) e sali mi-
C                                                           nerali
                                                            l’ENDOSPERMA, che occupa la maggior
                                                            parte della cariosside, contiene tanto amido*
                                                            (zucchero) e poche proteine, vitamine e sali
                                                            minerali
                                                            l’EMBRIONE, che darà vita ad una nuova

                                                                         i
                                                                                             E
Apparato radicale
                                                                                 ce
                                                                  al

F
                                                               ne r

                                                                                    llul

                                                                          amido
                                                                                        os
                                                             sali mi

                                                                         proteine
                                                                                       a

                                                                         vitamine
                                                                       sali minerali
                                                                                                 T
                                                                          grassi
                                                                         proteine
                                                                         vitamine                    E
FAMIGLIA: GRAMINACEE                                                                         Figura 2
                                                                                                         18
* Vedere approfondimento principi nutritivi di pag 66.
piantina una volta interrato, è ricco, principal-
   mente, di grassi, proteine e vitamine.                     Figura 3

Il grano può crescere in pianura o in montagna,
al caldo o al freddo, in zone umide o asciutte.

Si semina in autunno e si raccoglie tra la fine di
giugno e l’inizio di luglio.

Per raccoglierlo si usa una macchina speciale
che si chiama MIETITREBBIA, la quale taglia                   Sai che…
il grano e separa i chicchi dalla PAGLIA, che è               Se prendiamo una resta fra il pollice e l’indice
l’insieme dei fusti, delle foglie e dei resti delle           e cerchiamo di farla scorrere fra le dita, dall’al-
spighe dei cereali cosiddetti a paglia (frumento,             to verso il basso si presenta rugosa, mentre dal
orzo, segale, avena…). La paglia viene utilizzata             basso verso l’alto, liscia. Ciò è dovuto al fatto che
principalmente dall’uomo per preparare il “mate-              la resta possiede numerose squamette orientate
rasso” degli animali (LETTIERA).                              verso l’alto (figura 3), che permettono alla spiga
                                                              del frumento di andare “a spasso” attaccandosi
Dopo aver macinato il grano si ottengono FARI-                al pelo degli animali, in modo tale che le cariossi-
NA e CRUSCA (scaglie grosse provenienti dalla                 di possano viaggiare e trovare il luogo ideale per
parte esterna del chicco).                                    germogliare e dare origine a nuove piantine.

                            IL MESSAGGIO RITROVATO
Tino il contadino deve seminare il grano, ma non ricorda qual è il periodo giusto; accanto ai semi ha
ritrovato un foglio tutto bruciacchiato che riporta le indicazioni per la piantagione, ma da solo non rie-
sce a leggerlo ... Cosa ne dici di aiutarlo? Inserisci la lettera dell’alfabeto corrispondente al numero e
ricomponi la fase.

1=A        2=B     3=C     4 =D    5=E    6=F    7=G   8=H    9=I                           10 = L     11 = M
12 = N      13 = O  14 = P    15 = Q  16 = R  17 = S 18 = T 19 = U                          20 = V     21 = Z

              9 – 10 / 7 – 16 – 1 – 12 – 13 / 5’/ 19 – 12/ 3 – 5 – 16 – 5 – 1 – 10 – 5/

               3 – 8 – 5/ 17 – 9/ 17 – 5 – 11 – 9 – 12 – 1/ 9 – 12/1 – 19 – 18 – 19 – 12 – 12 – 13/ 5/

              17 – 9/ 16 – 1 – 3 – 3 – 13 – 7 – 10 – 9 – 5/ 1 – 10 – 10’/ 9 – 12 – 9 – 21 – 9 – 13/

              4 – 5 – 10 – 10’/ 5 – 17 – 18 – 1 – 18 – 5!

Soluzione:

si raccoglie all’inizio dell’estate!
                                                                                                              19
Soluzione: il grano è un cereale che si semina in autunno e
Il Pane
Il pane è uno degli alimenti che ritroviamo quotidianamente sulle nostre tavole.

Proviamo a prepararlo insieme:
1 su di un tavolo metti un pacco (1 chilogram-           5 metti poi l’impasto a riposare per circa un’ora,
  mo) di farina di grano tenero                            meglio se sotto una coperta e vicino ad una
2 aggiungici un pizzico di sale                            fonte di calore (es. calorifero)
3 sciogli un cubetto di lievito di birra (lo puoi        6 trascorso il tempo necessario, prendi l’impa-
  trovare anche al supermercato) in un po’ di              sto, dagli la forma che più preferisci e mettilo
  acqua calda e aggiungi il liquido ottenuto alla          in forno già caldo ad una temperatura di circa
  farina                                                   200° per circa mezz’ora. Il tempo di cottura
4 con le mani mescola bene il tutto e versa altra          dipende dalla grandezza della forma che gli
  acqua finché non otterrai un impasto omoge-               avrai dato.
  neo (se ti sembra che appiccichi, metti altra            Quindi, per sicurezza, ogni tanto controlla la
  farina, se ti sembra troppo asciutto, aggiungi           cottura per evitare che il tuo pane bruci.
  ancora un po’ di acqua)

Perchè il lievito “gonfia” l’impasto?
I lieviti sono essere viventi molto ghiotti di zucchero. Nella farina c’è tanto zucchero, l’amido. I lieviti,
quando lo mangiano, liberano un gas, l’anidride carbonica (la stessa che c’è nell’acqua gassata) che fa
gonfiare l’impasto. Verifica la risposta con questo esperimento.

Materiale:                                               Procedimento:
  contenitore con acqua tiepida                            versa la stessa quantità di acqua tiepida nei
  1 cucchiaino                                             due bicchieri (poco più della metà)
  2 bicchieri uguali e trasparenti                         aggiungi 3 cucchiaini di zucchero solo in uno
  1 cubetto di lievito di birra                            dei due bicchieri e scioglilo nell’acqua
  zucchero da tavola                                       sciogli in tutte e due i bicchieri mezzo cubet-
                                                           to di lievito di birra
                                                           lascia riposare per circa 10-15 minuti
                                                           osserva
                                                           avvicina l’orecchio ai due bicchieri

Cosa osservi?

Cosa senti?

Conclusione:

                                                                                                       20
I ruminanti
Alcuni animali erbivori come la mucca, la pecora,       ca dell’animale. Qui l’erba viene masticata con
la capra, lo stambecco, il cervo e la giraffa sono      calma, ingoiata definitivamente e fatta passare
ruminanti, poiché hanno lo stomaco formato da           nelle altre due sacche dello stomaco (omaso e
4 sacche (rumine, reticolo, omaso, abomaso).            abomaso) dove inizia la vera digestione. Il cibo
Questi animali, infatti, non masticano subito l’er-     passa poi nell’intestino.
ba, ma la ingoiano velocemente quasi intera e la        Tale struttura dello stomaco deriva, nella storia
accumulano in una delle quattro sacche di cui è         dell’evoluzione degli animali, dall’esigenza di
formato il loro stomaco: il rumine.                     questi erbivori di far rapidamente provvista di
Più tardi, mentre riposano, fanno passare l’erba        cibo per sfuggire ai carnivori. Una volta giunti in
dal rumine ad un’altra sacca, il reticolo, che la       un posto sicuro potevano così masticare e digeri-
spinge di nuovo, sotto forma di “palle”, nella boc-     re in pace l’alimento.

                                  RETICOLO                           ABOMASO
                                                      OMASO

                                                                                             INTESTINO

                                                  RUMINE

        ERBA

                CERCHIA GLI ANIMALI RUMINANTI
                                       GATTO                       PECORA
                                                                                        STAMBECCO
               MAIALE
 CERVO
                                       CONIGLIO                                      CAVALLO
                                                               CAPRA
                MUCCA
                                                      APE
                                 CANE                                      GALLINA
        GIRAFFA
                                                                                                      21
Carta d’identità                                 IL CORPO:
                                                  la sua grandezza cambia a seconda della razza.
                                                  È ricoperto da un folto pelo (vello). La femmina
                                                  ha due mammelle per allattare i piccoli. Solita-

  della pecora                                    mente solo il maschio ha le corna.

                                                  COME E COSA MANGIA:
                                                  è un animale erbivoro ruminante come la mucca
                                                  e la capra. Si nutre di sostanze vegetali quali erbe
                                                  spontanee e coltivate, fieno e semi. La pecora ha
                                                  32 denti: otto denti incisivi per tagliare l’erba e 24
                                                  denti molari per sminuzzare l’erba.
                                                  Non ha denti canini, perché per masticare l’erba
                                                  non servono. È molto ghiotta di sale che le sti-
                                                  mola l’appetito, le mantiene lucente il vello e la
                                                  difende dalle malattie.

                                                  COME RESPIRA:
                                                  attraverso i polmoni, come noi.

NOME DELLA FEMMINA: PECORA                        QUANDO E COME SI RIPRODUCE:
                                                  la pecora è pronta ad avere un piccolo (concepi-
                                                  re) a circa 9/10 mesi di vita.
                                                  Il periodo di gestazione della pecora, ossia il tem-
                                                  po che occorre per lo sviluppo del piccolo nella
                                                  pancia della mamma, è di circa cinque mesi. Di
                                                  solito la pecora partorisce in autunno un agnelli-
                                                  no per volta, ma può avere anche dei gemelli.

                                                  QUANTO VIVE:
                                                  in natura può vivere fino a 15 anni.

                                                  DOVE VIVE:
                                                  la sua casa si chiama ovile; qui vive con altre pe-
NOME DEL MASCHIO: ARIETE o MONTONE                core (gregge), si muove e si riposa su uno strato
                                                  (lettiera) preferibilmente di paglia e si nutre dal-
                                                  la mangiatoia.

                                                  COSA PRODUCE:
                                                  carne, latte e lana a seconda della razza.
                                                  La MERINOS è la migliore razza da lana. L’ariete
                                                  merinos può dare oltre 6 chilogrammi di lana.
NOME DEL PICCOLO: AGNELLO
                                                  COME COMUNICA:
                                                  attraverso il belato e alcuni movimenti del cor-
CLASSE: MAMMIFERI                                 po.
(animali che hanno lo scheletro, il corpo rico-
perto di peli e allattano i piccoli)

FAMIGLIA: BOVIDI
                                                                                                  22
Sai che...                                            Nel vello della pecora c’è una sostanza, la lanoli-
Con il latte di pecora si produce un formaggio        na, che rende la lana più o meno giallognola.
tipico: il pecorino.
                                                      La pecora cammina “in punta di piedi”, poiché la
La pecora è un animale mite che preferisce vi-        parte che appoggia sul terreno non è il piede ma
vere assieme ad altre pecore, imitando ciò che        la punta delle dita protette da un’unghia chiama-
fanno.                                                ta zoccolo.

Nel periodo estivo le greggi di pecore vengono
portate sui pascoli montani a brucare l’erba fre-
sca: questa è la transumanza, un’attività oggi an-
cora praticata.                                                            tallone
                                                                           pianta
Il vello della pecora viene tosato (tagliato) soli-                       del piede
tamente due volte all’anno: in primavera e in au-
tunno.                                                                       dita
                                                                           zoccolo
                                                        LA ZAMPA                            IL PIEDE
                                                      DELLA PECORA                         DELL’UOMO

         SEGNA CON UN CERCHIO LA RISPOSTA ESATTA
  Le pecore amano mangiare:                              La casa delle pecore si chiama:
  erbe e fieno                                            scuderia
  latte                                                  porcilaia
  carne                                                  ovile

  Le pecore sono:                                        Le pecore producono:
  uccelli                                                miele
  mammiferi                                              latte
  rettili                                                uova

                                                      COMPLETA...
                                                      Scrivi nelle pecore le cifre da
                                                      1 a 9, così che la somma, in
                                                      verticale, orizzontale e dia-
                                                      gonale, sia sempre 15. Un
                                                      piccolo aiuto: ho già messo il
                                                      numero 5.

                                                                                                    23
Carta d’identità                          IL CORPO:
                                           è ricoperto di penne e di piume. Il maschio (gal-
                                           lo), si distingue dalle femmine per i vivaci colori
                                           del suo piumaggio, per la più robusta corpora-

  della gallina                            tura, per la cresta più grande e diritta e per lo
                                           sperone delle zampe.

                                           COME E COSA MANGIA:
                                           si nutre soprattutto di semi, ma anche di vermi e
I                                          insetti. La gallina ingoia i semi interi poiché non
o gozzo                                    ha la possibilità di masticarli col becco, che è pri-
                                           vo di denti. La triturazione del cibo avviene nello
                                           stomaco, che è formato da tre sacche (figura 1):
                                           INGLUVIE o gozzo, PREVENTRIGLIO o stoma-
                                           co ghiandolare e VENTRIGLIO o stomaco ma-
                                           sticatore. I semi, nel gozzo, vengono resi molli,
                                           nel preventriglio iniziano ad essere digeriti e nel
P                                          ventriglio vengono “spezzettati” dalle pareti dello
o stomaco ghiandolare                      stomaco. Spesso l’uccello inghiotte piccoli sassi
                                           che lo aiutano, nel ventriglio, a triturare il cibo.
Figura 1
                   V                       COME RESPIRA:
                   o stomaco masticatore
                                           attraverso i polmoni e piccoli sacchi aerei che ser-
                                           vono, oltre che alla respirazione, anche a mante-
                                           nere l’equilibrio degli uccelli durante il volo.

                                           QUANDO E COME SI RIPRODUCE:
                                           gli uccelli si riproducono con le uova. La gallina
                                           comincia a fare le uova a partire dal quinto mese
                                           d’età. Fino a questa fase della sua vita è chiamata
                                           pollastra. Il tempo necessario perchè dall’uovo fe-
                                           condato e covato nasca un pulcino è di 21 giorni.

                                           QUANTO VIVE: in natura fino a sei o sette anni.

                                           DOVE VIVE:
                                           in “batteria”, cioè tenuta all’interno di gabbie, o
NOME DELLA FEMMINA: GALLINA                in un recinto parzialmente coperto (pollaio). In
                                           alcune fattorie le galline razzolano liberamente
                                           nell’aia, “cortile” delle cascine.

                                           COSA PRODUCE:
                                           uova, carne a seconda di come gli avicoli vengo-
                                           no allevati.

                                           COME COMUNICA:
                                           la gallina chioccia, il gallo canta e il pulcino pi-
NOME DEL PICCOLO: PULCINO                  gola.

                                                                                          24
Figura 2                                             Sai che...
                                                     Le galline possono produrre anche 300 uova al-
                                                     l’anno.
           bargigli                                  Lo SPERONE dei galli viene usato come arma
                                                     durante le battaglie (figura 2).
                                        uropigio
                                                     Lo scheletro degli uccelli è formato in parte
S                                                    da ossa leggere contenenti aria per facilitare il
                                                     volo.
                                                     Gli uccelli “cantano” grazie alla presenza di un
                                                     particolare organo, la siringe, formato da numero-
NOME DEL MASCHIO: GALLO
                                                     se membrane che sembrano “pezzi di elastico”.
                                                     La siringe si trova vicino ai polmoni e funziona
                                                     come uno strumento musicale. Infatti, quando
CLASSE: UCCELLI
                                                     gli uccelli respirano, l’aria che entra muove le
(animali che hanno lo scheletro, il corpo ricoper-
                                                     piccole membrane della siringe che vibrando
to di penne e piume e fanno le uova)
                                                     producono i diversi tipi di canto.
FAMIGLIA: FASIANIDI                                  Gli uccelli hanno vista e udito molto sviluppati.

                       Le Penne e le piume
                                                     La presenza delle penne e delle piume differenzia
                               R                     gli uccelli da tutti gli esseri viventi. Esse hanno lo
                                                     scopo di mantenere costante la temperatura del
                                                     corpo, di permettere il volo o il galleggiamento
                                                     sull’acqua e di proteggere il corpo da forti varia-
                                    B                zioni di temperature (dal troppo freddo al troppo
                                                     caldo e viceversa). Le penne e le piume hanno
                                                     struttura diversa. Nelle penne (figura 3) si distin-
                               B                     guono: il RACHIDE (parte centrale), le BARBE e
                                                     le BARBULE, che conferiscono un aspetto com-
                                                     patto necessario per consentire il volo. Nelle piu-
La penna alla lente d’ingrandimento (figura 3)        me (figura 4) la struttura è meno rigida e com-
                                                     patta. Gli uccelli cambiano il piumaggio (muta).
                                                     Nelle galline avviene, di solito, una sola muta alla
                              R                      fine dell’estate, mentre nelle anatre essa ha luogo
                                                     due volte, una in autunno e una in primavera. Il
                                                     colore delle penne e delle piume, in alcune spe-
                                                     cie, distingue il maschio dalla femmina.

                                    B                Gli uccelli si bagnano con la pioggia? No, poiché
                                                     possiedono una ghiandola (uropigio) che ha la
                                                     funzione di produrre una “sostanza oleosa” che,
                                                     una volta spalmata con il becco su tutto il corpo,
                              B                      rende impermeabile il piumaggio (figura 2).

La piuma alla lente d’ingrandimento (figura 4)                                                        25
Cosa c’è dentro l’uovo?
Se la gallina si è accoppiata con il gallo, dalle uova       zione centrale da due filamenti detti CALAZE.
possono nascere i pulcini. La gallina dopo aver              Nel tuorlo si trova una parte centrale “bianca-
fatto le uova, le cova per 21 giorni, tempo neces-           stra” detta latebra, collegata ad una parte im-
sario affinché il pulcino si sviluppi nell’uovo ed            portantissima (disco germinativo) perchè da lì
esca dal guscio.                                             inizierà la vita del pulcino se l’uovo è stato fe-
Se la gallina non si accoppia con il gallo, dalle            condato.
uova non uscirà mai un pulcino. Tali uova vengo-             Il tuorlo e l’albume, inoltre, sono racchiusi da
no, infatti, utilizzate per il consumo alimentare.           una pellicina bianca (la puoi vedere bene quando
                                                             sgusci l’uovo sodo) che forma una “bolla d’aria”
Proviamo a rompere un uovo e ad osservare il                 (CAMERA D’ARIA), la quale serve a protegge-
suo contenuto.                                               re il “giovane pulcino” (embrione) dai colpi.
L’uovo è formato da: TUORLO, ALBUME e GU-                    Il guscio, formato da calcite (minerale), presen-
SCIO, che racchiude i primi due componenti.                  ta microscopici forellini che permettono l’entra-
Il tuorlo, immerso nell’albume, è tenuto in posi-            ta dell’aria nell’uovo.

                                                                            C
                   G

                                                                            latebra

                   T                                                       disco germinativo

                   A                                                        C                 D’

                                                  RISOLVI
Su queste uova sono scritti anagrammati i nomi delle specie che le hanno deposte. Prova a ricomporre
il nome dell’animale: uno di questi non fa le uova! Sai qual è ?

                                                         CAO
                              NARA
                                                                                ZOSTRUZ

           PEA                                                                                 MALEIA
                                                               MIFORCA
                                   CHITACNO

tacchino
                                                                                                         26
Soluzione: rana - struzzo - ape - oca - formica - MAIALE -
RISOLVI IL CRUCIVERBA                           1

ORIZZONTALI
                                                                      2
2. Il marito della gallina
3. La casa delle galline
4. Il luogo dove razzolano liberamente
   le galline
5. Il lavoro di mamma gallina                                     3

VERTICALI

1. Lo puoi mangiare o può dare origine                                4
   a un pulcino se viene fecondato
2. La femmina del gallo
3. Il figlio del gallo e della gallina
                                                              5

                               SCULTORI CON LE FOGLIE
Procurati delle foglie e un panetto di das (o di argilla) e…

  Stendi il das, appoggiaci sopra la foglia e premila molto bene
  Con un bastoncino incidi il suo contorno
  Togli la parte esterna del das
  Togli la foglia e lascia seccare la foglia di das
  Quando la foglia di das è asciutta divertiti a colorarla con i colori dell’autunno

                                           VIEN L’AUTUNNO
Vien l’autunno, i rami spoglia
e ingiallisce ogni foglia.
Uva nera, uva bianca,
di donare mai si stanca.
Spinaci, porri e cavoli puoi trovare,
fichi, kaki e mele assaggiare.
I funghetti grassottelli
hanno sempre gran cappelli;
le castagne cadon giù
e l’autunno non c’è più!
verticali: uovo, gallina, pulcino
                                                                                       27
Soluzioni cruciverba - orizzontali: gallo, pollaio, aia, covare
CONOSCIAMO L’AUTUNNO IN FATTORIA
                USANDO I CINQUE SENSI
CON GLI OCCHI POSSO VEDERE ...

Il cielo coperto dalle nuvole   Gli             nell’orto   Disegna tu

CON LE ORECCHIE POSSO SENTIRE ...

Le foglie che cadono            Il rumore del               Disegna tu
                                che ara

CON IL NASO POSSO SENTIRE …

Il profumo del mosto            L’odore dei                 Disegna tu

CON LE MANI POSSO TOCCARE …

Le spighe di mais               Un piccolo                  Disegna tu
appena raccolte                 appena nato

CON LA BOCCA POSSO ASSAGGIARE …

I cachi                         Le                          Disegna tu

                                                                  28
Gli agricoltori in inverno
TINO

1 Ogni giorno, prima che sorga il sole, munge
  le vacche e trasforma il latte munto in formag-
  gio
2 Ogni sera, prima che il sole tramonti, munge
  le vacche
3 Tutti i giorni distribuisce il cibo ai suoi animali
4 Taglia le piante per ricavare la legna per ac-
  cendere il fuoco nel camino
5 Ripara il tetto del fienile, controlla gli attrezzi
  agricoli e ripara quelli rotti
6 Concima e rulla i terreni in cui ha piantato i
  cereali durante l’autunno
7 Segue un corso di formazione sulle tecniche
  di caseificazione per preparare formaggi sem-
  pre più buoni                                         SALVATORE

                                                        1 Pota e concima il vigneto
                                                        2 Pota e concima il frutteto
                                                        3 Esegue trattamenti contro le malattie delle
                                                          piante
                                                        4 Ripara le arnie e prepara i telai su cui le api
                                                          costruiranno con la cera le cellette, nelle quali
                                                          metteranno le loro larve e il miele
                                                        5 Al termine della fermentazione alcolica, trava-
                                                          sa il vino in altri recipienti (vasi vinari) per di-
                                                          viderlo da eventuali depositi di parti di bucce,
                                                          lieviti e altre sostanze
                                                        6 Applica in cantina tutte le cure e le attenzioni
                                                          necessarie affinché il vino si conservi sano e
                                                          piacevole anche a lungo (invecchiamento)
FIORELLA

1 Ogni giorno distribuisce il cibo ai suoi animali
2 Assiste con cura le capre che da gennaio a
  marzo partoriscono i loro capretti
3 Prepara i salumi (salsiccia, salame, coppa,
  pancetta, lardo) con le carni dei suoi maiali
4 Pota e concima i piccoli frutti
5 Raccoglie cavolfiori, verze e broccoli e semina
  piselli, cipolle...
6 Prepara gustosi piatti con i suoi prodotti (frut-
  ta, verdura e carne) per gli ospiti dell’agrituri-
  smo

                                                                                                        29
30
31
Il suolo
Il suolo è la parte più superficiale della Terra       I resti di animali e di vegetali morti e in decom-
dove vivono numerosi animali e vegetali.              posizione (cioè che si stanno trasformando in
Osservando il terreno da vicino, ti accorgerai        piccolissime particelle grazie all’azione di alcu-
che è costituito da un insieme di granelli di di-     ni esseri viventi che se ne nutrono) formeranno
mensione, forma e colore diversi, tutti mescolati     l’HUMUS, materiale soffice e scuro, ricco di sali
fra loro.                                             minerali che rappresentano il nutrimento delle
A seconda della dimensione i granelli possono         piante.
essere sassi o ghiaia se si distinguono bene ad       Il suolo, a seconda del luogo in cui ci si trova,
uno ad uno, sabbia se si riesce a distinguerli ad     può cambiare la sua composizione. Prova a rac-
occhio nudo, limo e argilla se non si distinguono     cogliere un po’ di terreno in punti diversi.
più ad occhio nudo.                                   Per misurare quanta ghiaia, sabbia, limo, argilla
La GHIAIA, la SABBIA, il LIMO e l’ARGILLA de-         e humus sono contenuti, puoi fare questo sem-
rivano dalla disgregazione (rottura) delle rocce      plice esperimento.
e rappresentano la parte non vivente del suolo.

Materiale occorrente                                  Procedimento
  2 contenitori trasparenti                             raccogli un po’ di terreno
  1 bacchetta/bastoncino                                versa dell’acqua in un contenitore
  terreno                                               (fino a metà)
  acqua                                                 aggiungi il terreno all’acqua
                                                        mescola con la bacchetta
                                                        osserva
                                                        lascia sedimentare (riposare) per un po’
                                                        osserva

                                                                                    H
                                                                                    ACQUA

                                                                                    A
                                                                                    L
                                                                                    S
                                                                                    G

Conclusione:
i componenti del suolo si dividono in base alla loro dimensione.
                                                                                                   32
COME PREPARARE UN ORTO
L’agricoltore, per coltivare le sue piante, cura e concima il terreno per renderlo soffice e per arricchirlo
di sostanze che aiutino i vegetali a crescere. Puoi provare anche tu a coltivare qualche pianta realizzan-
do un piccolo orto, ossia un appezzamento di terreno recintato.
Ecco alcune indicazioni per procedere correttamente!

                                              INIZIO

                                    INDIVIDUARE IL TERRENO

                                     TOGLIERE LE ERBACCE

                                    VANGARE IN PROFONDITÀ

                                 ELIMINARE I SASSI PIÙ GROSSI

                                    CONCIMARE IL TERRENO

                                    CREARE PICCOLE AIUOLE

                          DISTRIBUIRE SEMI DIVERSI NELLE AIUOLE

                       RASTRELLARE DELICATAMENTE LA SUPERFICIE

                                BAGNARE I SEMI E LE PIANTINE

                                     TOGLIERE LE ERBACCE

                                  RACCOGLIERE GLI ORTAGGI

                                                FINE

                                                                                                      33
IL RICCIO
È un mammifero. Ha il corpo, nella par-
te superiore, ricoperto da aculei (una
specie di aghi), muso a punta, orecchi
larghi e piccoli. La femmina è più gran-
                                               Amici e nemici
de del maschio e partorisce in genere
da 3 a 6 piccoli. Il riccio vive nelle cavi-
tà degli alberi o nei buchi dei muri e il
suo nido è fatto di foglie, paglia e fieno                          LA CHIOCCIOLA
mescolati. Solitamente esce di notte per                   È un mollusco poiché ha il cor-
predare insetti. Ha una vista poco acu-                    po molle (privo di scheletro). Le
ta, ma un olfatto ben sviluppato.                          uova sono deposte nel terreno e
                                                           da ognuna di esse esce una pic-
                                                           cola chiocciola che possiede già
                                                           un guscio (conchiglia). Si nutre di
                                                           foglie che tritura con la sua specia-
                                                           le lingua (RADULA), fatta da una
                                                           specie di piccoli “denti”.

           LA COCCINELLA                                LA RANA
È un insetto entomofago, poiché man-           È un anfibio: può vivere
gia altri insetti. Il genere comprende         infatti sia nell’acqua che
numerose specie, diverse per dimensio-         al di fuori di essa. La rana
ni, colore e numero di punti che ornano        ha una lingua che si ribalta
le elitre (astuccio duro e colorato che        in avanti per catturare le
copre le ali). Una delle più comuni nelle      prede (piccoli e grandi in-
nostre regioni è la coccinella dai 7 pun-      setti). La femmina depone
ti, che è anche quella più grossa. Depo-       le uova in grossi ammassi
ne le uova agli inizi della primavera.          nell’acqua.

                                                                                  L’AFIDE
                                                                    È un insetto. Ha il corpo morbido e
                                                                    spesso di colore verde, rosa, marro-
                                                                    ne o nero. Le femmine depositano
                                                                    grandi quantità di uova sulle piante.
                                                                    È fra i parassiti più dannosi: infatti,
                                                                    con la sua speciale bocca (ROSTRO)
                                                                    a forma di ago, riesce a “bucare” i
                                                                    vegetali e ad estrarre la linfa, che è
                                                                    il nutrimento della pianta stessa.

                                                                                                       34
dell’orto
                                     LA DORIFORA
                          È un insetto con il corpo a strisce
                          nere e gialle. La femmina depone le
                          sue uova giallo-arancioni sotto le fo-
                          glie della pianta della patata. Quando
                          le uova si schiudono, le larve comin-
                          ciano a mangiare le foglie, impeden-
                          do così al tubero (cioè la patata, che
                                                                                        LA CRISOPA
                          è un fusto sotterraneo che noi man-
                                                                              È un insetto di colore verde, che
                          giamo) di crescere correttamente.
                                                                              ha lunghe antenne. Le femmine
                                                                              depongono le loro uova su foglie
                                                                              e germogli. La metamorfosi del-
                                                                              l’insetto (trasformazione da lar-
                  IL CARABIDE                                                 va ad adulto) avviene all’interno
      È un insetto. Ha il corpo allungato                                     di un bozzolo di seta rotondo. Le
      e leggermente appiattito di colore                                      crisope sono predatrici di afidi,
      nero, spesso dotato di riflessi metal-                                   sia da larve sia da adulte.
      lici. Depone le uova sul suolo, sulla
      vegetazione, sul legno marcio e sui
      funghi. Come gli adulti, anche le lar-
      ve sono predatrici di chiocciole. Di
      solito, le catturano di notte.

                                              IL LOMBRICO
                                   È un verme: ha il corpo molle e privo                   IL GRILLOTALPA
                                  di zampe. Vive nel terreno dove, con                  È un insetto con il cor-
                                  i suoi movimenti, scava gallerie. Così                po di colore marrone. Si
                                  facendo rimescola e suddivide fine-                    chiama così poiché ha,
                                  mente il terreno, rendendolo soffice e                 come la talpa, le zampe
                                  ricco di sostanze organiche (vegetali e               anteriori piatte, che uti-
                                  animali) presenti in superficie. Inoltre,              lizza per scavare le galle-
                                  le sue gallerie permettono la circolazio-             rie nel suolo. Inoltre pro-
                                  ne dell’acqua e dell’aria nel suolo. Per              voca danni, divorando le
                                  tutto questo gli agricoltori considerano                radici delle piante.
                                   i lombrichi amici preziosi.

     IL MAGGIOLINO
È un insetto con il corpo di
colore marrone con riflessi
chiari. La femmina depone
le sue uova bianche nel ter-
reno. La larva, che sembra
un piccolo “verme bianco”,
ha robuste mandibole per
tagliare le radici delle piante
di cui si nutre voracemente.                                                                                35
Gli ortaggi
Gli ortaggi possono essere classificati anche in relazione alla parte della pianta che viene utilizzata per
l’alimentazione umana. A seconda degli ortaggi, infatti, possiamo mangiare le radici, il fusto, le foglie,
i frutti, i fiori e i semi. Per esempio:

   le carote e i ravanelli sono radici
   le patate sono tuberi (fusti sotterranei)
   l’aglio, la cipolla e il porro sono bulbi (fusti sotterranei)
   il sedano e gli asparagi sono fusti
   le insalate e gli spinaci sono foglie
   i carciofi e il cavolfiore sono fiori
   il pomodoro, il peperone e la melanzana sono frutti
   i fagioli, i piselli e le fave sono semi.

Il calendario orticolo                                                                                              *
MESE            SEMINA                         TRAPIANTO **               COSA C’È IN CAMPO
Gennaio                                                                   cavolo verza, cavolo cappuccio, porro,
                                                                          grumolo verde
Febbraio        pisello                        Bulbilli di cipolla,       cavolo verza, cavolo cappuccio, porro,
                                               scalogno                   grumolo verde, tarassaco
Marzo           spinacio, lattughino da        lattughe, bieta da coste   spinaci seminati in autunno, cicoria
                taglio, ravanello, erbette                                catalogna autunnale, porro, cavoli,
                da taglio, bieta da coste,                                grumolo verde, tarassaco
                porri in vivaio, cavoli
                in vivaio, pomodoro
                in vivaio, melanzana
                in vivaio, peperone in
                vivaio, carote, rucola,
                valerianella
Aprile          patate, lattughino,            bieta da coste, cicoria    spinaci seminati in autunno, cicoria
                spinacio, cicoria spadona,     catalogna, lattughe,       catalogna autunnale, porro, cavoli,
                prezzemolo, zucchina,          indivie                    grumolo verde, tarassaco, ravanello,
                coste, erbette, ravanello,                                cipollotto bianco/rosso con semina
                sedano                                                    autunnale
Maggio          coste, erbette, lattughino,    zucchina, zucche,          coste, erbette, catalogna, lattughino,
                fagiolino, fagiolo, taccole,   cetriolo, pomodoro,        ravanello, lattughe, cipollotto bianco/
                basilico, sedano               peperone, melanzana,       rosso con semina autunnale
                                               melone, cavoli, porro,
                                               coste

                                                                                                              36
* Fascia climatica della Pianura Lombarda - pieno campo.
** Piantagione di giovani piantine seminate in precedenza.
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