Tutti i colori dell'agricoltura - Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1 biennio
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
www.regione.lombardia.it Stefania Pendezza Tutti i colori dell’agricoltura Manuale agrodidattico per la scuola primaria - 1° biennio LOMBARDIA. CRESCIAMOLA INSIEME.
Cari insegnanti, questo manuale agrodidattico consente di approfondire la conoscenza dell’agricoltura lombarda e delle sue produzioni agroalimentari, declinate nelle quattro stagioni. In questa direzione assumono particolare rilievo anche le Fattorie Didattiche, vere aziende agricole dove vivere un’esperienza diretta a contatto con la terra e la natura. La visita in fattoria può essere considerata a pieno titolo un metodo di apprendimento, che completa e arricchisce il percorso didat- tico interdisciplinare svolto in classe. Vedere gli animali nella stalla, annusare il fieno, assistere alla mungitura, pigiare l’uva, degustare il miele, preparare il formaggio, sgranare una pannocchia… sono esperienze sconosciute alla maggior parte dei giovani d’oggi, ma capaci di suscitare forti emozioni e di maturare in loro la consapevolezza dell’importanza economica e sociale del mestiere dell’agri- coltore. Ogni fattoria didattica, nelle diverse stagioni, offre la possibilità di modulare i percorsi educativi sulla base del ciclo produttivo dell’azienda stessa. L’imprenditore agricolo contribuisce, insieme a voi, al processo di apprendimento degli alunni. Le Fattorie Didattiche della Rete della Regione Lombardia rispondono infatti a precisi requisiti di qualità, al fine di assicurare la migliore accoglienza degli ospiti. L’assessorato all’agricoltura della Regione Lombardia da tempo promuove iniziative per avvicinare i giovani studenti al settore agricolo e ai suoi valori. Un impegno che sappiamo essere anche vostro. Per questo, il nostro auspicio è che questo manuale possa essere un efficace strumento a supporto della vostra preziosa attività educativa. Vi auguro buon lavoro! Giulio De Capitani Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia
Indice Introduzione 3 Colora solo le nuvolette che contengono Spunti interdisciplinari classe 2^e 3^ 4 termini appartenenti al mondo delle capre 43 Presentazione aziende agricole 6 Carta d’identità del maiale 44 Completa aggiungendo negli spazi vuoti Gli agricoltori in autunno 7 le seguenti parole 45 Paesaggio agrario autunnale 8 Collega al maiale i suoi prodotti 45 Il castagno 10 La produzione del salame 46 La vite 11 In salumeria 47 La vite e il vino 12 Le fasi di produzione del salame 47 Completa il diagramma di flusso dall’uva Conosciamo l’inverno in fattoria al vino 14 usando i cinque sensi 48 Lo spaventapasseri: il custode dei semi! 15 Cereali... Perchè li chiamiamo così? 16 Gli agricoltori in primavera 49 Alcuni cereali 17 Paesaggio agrario primaverile 50 Il grano 18 Il mais o granoturco 52 Il messaggio ritrovato 19 La polenta 53 Il pane 20 Proviamo a fare la polenta 53 Perchè il lievito gonfia l’impasto? 20 Il ciliegio 54 I ruminanti 21 La marmellata 54 Cerchia gli animali ruminanti 21 Dal fiore al frutto 55 Carta d’identità della pecora 22 Le api 56 Segna con un cerchio la risposta esatta 23 La società delle api 57 Completa 23 Il lavoro dell’apicoltore 58 Carta d’identità della gallina 24 Dal nettare al miele 58 Le penne e le piume 25 Carta d’identità della mucca (vacca) 60 Cosa c’è dentro l’uovo? 26 Il passaporto dei bovini 61 Risolvi 26 Collega ogni vignetta alla didascalia giusta 62 Risolvi il cruciverba 27 Il formaggio 64 Scultori con le foglie 27 Dal latte al formaggio 64 Vien l’autunno 27 Le fasi di produzione del formaggio 65 Conosciamo l’autunno in fattoria Principi nutritivi 66 usando i cinque sensi 28 Gli animali e l’alimentazione 68 Segna con una crocetta 68 Gli agricoltori in inverno 29 Che cos’è l’amido 69 Paesaggio agrario invernale 30 Conosciamo la primavera Il suolo 32 usando i cinque sensi 70 Come preparare un orto 33 Amici e nemici dell’orto 34 Gli agricoltori in estate 71 Gli ortaggi 36 Paesaggio agrario estivo 72 Il calendario orticolo 36 Il prato e …il fieno 74 Completa con gli ortaggi di stagione 38 Carta d’identità del coniglio 75 Curiosità e proprietà di alcuni ortaggi 39 Carta d’identità del cavallo 76 Scopri l’ortaggio 39 Un portafortuna equestre 77 Le favole nell’orto... completa e collega 40 Conosciamo l’estate usando i cinque sensi 78 Una sana ricetta! 40 Alla scoperta della campagna 79 Ricomponi le parole mettendo insieme le lettere e le figure 41 Spunti interdisciplinari per attività didattiche 80 Carta d’identità della capra 42 2
Introduzione Con l’applicazione dei Nuovi Programmi e dell’Autonomia scolastica e con la successiva introduzione della Riforma “Moratti”, la didattica della Scuola Primaria, la sua organizzazione e il modo di lavorare dei docenti appaiono, per alcuni aspetti, profondamente modificati e, per altri, in continua “evoluzio- ne”, sia dal punto di vista dei riferimenti culturali che per i metodi e i contenuti disciplinari. Da qui nasce anche la necessità di strumenti di lavoro innovativi, in grado di aiutare il docente a rispondere a queste nuove richieste. L’obiettivo di questo manuale non è sicuramente quello di sostituire una guida didattica o di rispon- dere completamente alle esigenze di chi opera con i bambini e le bambine, ma di essere uno stru- mento di approfondimento, che dia indicazioni e suggerimenti e, soprattutto, affianchi l’attività dei docenti. All’interno sono proposte attività didattiche in collegamento con tutte le discipline, così da favorire un processo unitario e interdisciplinare dell’apprendimento, in particolare per gli alunni del primo biennio della Scuola Primaria. Il rispetto per l’ambiente, la conoscenza del mondo rurale e delle sue tradizioni, la vita nella fattoria, i cicli di crescita delle colture, le caratteristiche di alcuni animali e le tecniche di produzione e di trasformazione dei prodotti alimentari rappresentano vere e proprie unità di apprendimento di carat- tere pluridisciplinare e trasversale. Inoltre, la scuola dell’autonomia intende progettare la sua identità attraverso un forte radicamento dei contesti territoriali, promovendo la componente locale del curricolo e l’incontro con le attività, le culture e i prodotti del territorio, le tradizioni, il paesaggio naturale e urbano. Il mondo rurale di- venta così un autentico percorso di formazione che promuove attività di ricerca, scoperta, scambio e turismo ecocompatibile, facilitando sia la conoscenza di diverse culture, sia una nuova consapevo- lezza delle proprie radici. Le schede all’interno del testo consentiranno ai docenti di favorire un coinvolgimento maggiore degli alunni nell’acquisizione delle conoscenze inerenti l’agricoltura e le sue produzioni. Attraverso esperienze sensoriali e lo scorrere delle stagioni, i ragazzi conosceranno i ritmi e i cicli dell’agricol- tura e scopriranno l’importanza di “toccare con mano” questa realtà. Il personaggio che introdurrà i bambini e le bambine nell’agricoltura lombarda è un agricoltore che possiede un’azienda in pianura, dove si allevano vacche da latte e alcuni animali da cortile (maiali, galline e conigli), si trasforma il latte e si coltivano cereali (mais, frumento e orzo). Nei dintorni della sua fattoria si trovano, in collina, un’azienda vitivinicola con un frutteto e un allevamento di api e, in montagna, un’azienda ovicaprina con un orto familiare, in possesso della licenza agrituristica per la ristorazione e l’alloggio. Dopo una prima illustrazione del lavoro dell’agricoltore si potrà procedere alla scoperta del mondo rurale, attraverso la successione stagionale del paesaggio agrario, con l’approfondimento di alcune tematiche. Ogni stagione, contrassegnata da un colore specifico, prenderà in esame un vegetale, un animale, un prodotto agroalimentare trasformato e un approfondimento agrario. Alla fine del testo saranno riportate ulteriori schede didattiche o esercitazioni, che i docenti delle diverse aree disci- plinari potranno utilizzare per introdurre e approfondire la visita in fattoria. L’auspicio è che, consi- derate le diverse “opportunità” della fattoria nelle quattro stagioni, gli studenti riescano a sviluppare esperienze a diretto contatto con la natura durante tutti i mesi dell’anno. 3
Spunti interdisciplinari per la classe 2^ Italiano Lettura di leggende e semplici testi con ricerca di linguaggi specifici. Interviste ai nonni; confronto delle risposte. Lingua straniera Riconoscimento degli animali e dei principali spazi della fattoria. Storia L’agricoltura e le stagioni. Analisi e confronto del lavoro dell’imprenditore agricolo con quello dei genitori. Geografia Studio dell’ambiente della fattoria e del paesaggio rurale. Realizzazione e lettura di semplici mappe e plastici con relative denominazioni. Matematica Classificazioni con elementi naturali (foglie, semi, zampe…). Costruzione di dia- grammi di flusso. Rappresentazione e risoluzione di situazioni problematiche utiliz- zando la moltiplicazione e la divisione. Scienze Esplorazione dell’ambiente fattoria utilizzando i cinque sensi. Riconoscimento degli elementi naturali e non di un’azienda agricola. Conoscenza delle parti della struttu- ra delle piante. Tecnologia e informatica Analisi dei materiali d’uso comune nel mondo rurale. Realizzazione di manufatti d’uso comune utilizzando materiali diversi. Classificazione degli attrezzi utilizzati in fattoria in base alle loro caratteristiche. Utilizzo di semplici programmi di videoscrittura. Musica Identificazione e classificazione dei suoni e rumori della natura e della fattoria. Arte e immagine Realizzazione di stampe ed elementi naturali e non della fattoria con l’utilizzo di vari materiali (foglie, patate, sassi, cereali, rami…). Scienze motorie e sportive Animazione delle leggende lette e delle “andature” degli animali. Giochi all’aperto. Educazione alla cittadinanza Accettazione, rispetto ed aiuto verso gli altri. Elaborazione di un regolamento per la visita in fattoria. Educazione stradale Individuazione di comportamenti corretti e/o scorretti in base all’ambiente in cui ci si trova. Educazione ambientale Esplorazione di elementi tipici di un ambiente naturale (bosco, prato, rogge, fiume…) e della fattoria. Rispetto dell’ambiente. Riutilizzo e riciclo di alcuni materiali. Educazione alla salute Definizione di comportamenti e di regole da assumere per la sicurezza in fattoria. Educazione alimentare Composizione dei cibi di cui ci si nutre. Scoperta delle origini di alcuni alimenti: latte, formaggio, pane, salame, miele… Educazione all’affettività Attivazione di atteggiamenti di ascolto, di modalità relazionali con i compagni e con gli adulti. Percezione di sé e del proprio ruolo nel gruppo. Spunti interdisciplinari per la classe 3^ Italiano Produzione di brevi testi, prima in forma orale e poi scritta, di tipo descrittivo e narrativo. Creazione di filastrocche. Lettura di semplici testi che utilizzino un lin- guaggio specifico per l’acquisizione di una terminologia più appropriata. Lingua straniera Individuazione di spazi e oggetti agricoli e loro semplice descrizione. Riconoscimen- to degli attrezzi del contadino. Storia Conversazioni guidate per aiutare l’alunno ad immaginare la vita dell’uomo prima della scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento. L’agricoltura nelle diverse epoche storiche e civiltà. Gli antenati degli animali della fattoria. Usi ed abusi dell’acqua nella storia. Geografia Identificazione storica e geografica dei vari prodotti della fattoria. Riconoscimento di elementi fisici e antropici di un paesaggio e loro descrizione. Riconoscimento del- le più evidenti modifiche apportate dall’uomo sul territorio. Realizzazione e lettura di semplici mappe e plastici con relative denominazioni. 4
Matematica Classificazione in base a più attributi. Confronto di misure. Realizzazione di misure di grandezza dirette ed indirette da esprimere con unità di misura convenzionali e non convenzionali. Grafici e statistiche delle varie produzioni agricole. Disegni, denominazioni e descrizione di alcune figure geometriche del piano e dello spazio presenti in fattoria. Scienze Riconoscimento e analisi dei vari materiali presenti nell’ambiente fattoria. Conoscen- za delle parti della struttura delle piante. Osservazione e descrizione di comporta- menti di difesa/offesa degli animali. La risorsa acqua e il ciclo dell’acqua naturale e urbano. Tecnologia e informatica Individuazione delle funzioni degli strumenti adoperati nei vari lavori agricoli per la costruzione di modelli, classificandoli in base al loro compito. Utilizzo di semplici programmi di videoscrittura e videografica per il riordino dei dati raccolti. Musica Riconoscimento e descrizione di suoni ed eventi sonori con particolare riferimento a quelli provenienti dall’ambiente. Creazione di strumenti musicali utilizzando ma- teriale di recupero. Arte e immagine Realizzazione di diversi elaborati con l’utilizzo di tecniche grafiche, pittoriche e di manipolazione (cartelloni, CD, video, laboratorio creta…). Utilizzo del linguaggio del fumetto per ricostruire e presentare eventi/situazioni in fattoria. Elaborazione di cartelloni per illustrare il lavoro dell’agricoltore nei campi. Scienze motorie e sportive Utilizzo di un linguaggio gestuale e motorio per comunicare stati d’animo, idee e situazioni. Giochi all’aperto. Educazione alla cittadinanza Accettazione, rispetto ed aiuto verso gli altri. Comprensione delle ragioni degli altri e dei loro comportamenti. Manifestazione del proprio punto di vista e delle proprie esigenze personali. Elaborazione di un regolamento di classe per la visita in fattoria. Rispetto dei servizi del territorio. Individuazione delle leggi preposte alla tutela del mondo agricolo e delle sue produzioni. Educazione stradale Individuazione di comportamenti corretti e/o scorretti in base all’ambiente in cui ci si trova. Descrizione orale e scritta di un percorso proprio e rappresentazione cartografica. Educazione ambientale Esplorazione di elementi tipici di un ambiente naturale (bosco, prato, rogge, fiu- me…) e della fattoria. Rispetto dell’ambiente. Riutilizzo e riciclo di materiali. Indivi- duazione dei vantaggi e degli svantaggi che le modifiche sull’ambiente hanno recato all’agricoltura. Cura e progettazione di semplici orti. Definizione di uso corretto delle risorse ambientali (acqua, suolo). Riconoscimento dei ruoli delle istituzioni pubbliche e private per la conservazione e la tutela del mondo rurale e delle sue produzioni. Educazione alla salute Riconoscimento della cura (igiene, prevenzione, sicurezza…) che l’imprenditore agricolo applica all’ambiente, agli allevamenti, alle coltivazioni e alle produzioni qua- le prevenzione delle malattie personali e sociali. Educazione alimentare Descrizione della propria alimentazione. Riconoscimento delle esigenze del proprio corpo e individuazione di un tipo di alimentazione adeguata alla propria crescita. Valutazione della composizione dei cibi di cui ci si nutre. Individuazione di una die- ta adeguata al proprio corpo e alle proprie esigenze fisiche in base al dispendio di energia. Conoscenza delle principali trasformazioni agroalimentari (formaggi, sa- lumi, vino, olio, confetture…) e delle proprietà nutritive dei singoli prodotti. Iden- tificazione dei prodotti tipici del territorio. Riconoscimento dei principali metodi di conservazione (antichi e moderni) degli alimenti. Ricerca di ricette locali e tipiche. Predisposizione di momenti di degustazione. Educazione all’affettività Attivazione di atteggiamenti di ascolto, di modalità relazionali con i compagni e con gli adulti, anche tenendo conto delle loro caratteristiche sessuali. Percezione di sé e del proprio ruolo nel gruppo. Espressioni adeguate della propria emotività in situa- zioni di gioco, relax, lavoro... 5
CIAO AMICI, SONO TINO IL CONTADINO! SONO QUI PER ACCOMPAGNARVI ALLA SCOPERTA DEL MONDO RURALE! Come potrete sco- per la maggior parte con prodotti dell’azienda, prire, allevo vac- sia per dormire e riposare in campagna. che da latte, polli e conigli e coltivo SALVATORE, invece, mais, grano, orzo coltiva un frutteto ed ed erba medica. un gran vigneto dal Nella mia fatto- quale ricava del ria, oltre alla stalla, buon vino, che al fienile e alla cascina conserva in canti- in cui vivo, si trova anche ne attrezzate. un caseificio, l’edificio dove trasformo il latte in È anche un bra- formaggio. vissimo apicoltore poiché alleva tante Vicino alla mia azienda vivono anche Fiorella e api che producono del Salvatore, due miei grandi amici. miele squisito. FIORELLA alleva capre, pe- Gli animali e i vegetali vengono curati con core, maiali e cavalli. impegno durante tutto l’anno, ma in alcuni Coltiva piccoli frutti e periodi necessitano di attenzioni maggiori diversi ortaggi. La sua come potrete scoprire visitando, stagione azienda è anche un agri- per stagione, la campagna. turismo dove la gente può andare sia per gu- BUON VIAGGIO ALL’INTERNO stare buon cibo, preparato DEL MONDO RURALE! 6
Gli agricoltori in autunno TINO 1 Ogni mattina, prima che sorga il sole, munge le vacche e trasforma il latte munto in formag- gio 2 Ogni sera, prima che il sole tramonti, munge le vacche 3 Tutti i giorni distribuisce il cibo ai suoi animali 4 Prosegue e termina la raccolta del mais e del- la soia 5 Concima e ara i terreni che verranno seminati in primavera con mais e soia 6 Semina il frumento tenero, l’orzo e l’erba me- dica SALVATORE 1 Con molti aiutanti, continua la vendemmia tra i filari di vite: con forbici stacca dai tralci i grappoli di uva che mette poi in contenitori 2 Trasporta l’uva raccolta in cantina 3 Pigia l’uva e mette il mosto nelle botti a fer- mentare 4 Prepara il terreno per nuove piante da frutto e viti 5 Raccoglie gli ultimi frutti di stagione come kiwi, kaki, mele e fichi 6 Controlla le arnie e lo stato di salute delle api affinché possano superare l’inverno FIORELLA 1 Solitamente, in questo periodo, assiste con cura le pecore che partoriscono i loro agnellini 2 Tutti i giorni distribuisce il cibo ai suoi animali 3 Sistema le camere da letto e prepara gustosi piatti con i suoi prodotti (frutta, verdura e car- ne) per gli ospiti dell’agriturismo 4 Tutti i giorni pulisce i box dei cavalli 5 Semina lattughino, cipolla, rucola e raccoglie lattuga, porri, cavoli, spinaci, finocchi... 6 Segue un corso di cucina per preparare piatti sempre più gustosi 7
9
Il castagno Il FUSTO: è diritto, robusto, molto ramificato e forma una chioma rotondeggiante. La CORTECCIA: è liscia e di colore bruno-ros- sastro con puntini (lenticelle) bianchi, quando la pianta è giovane; è grigia con screpolature (tagli) che formano delle “strisce” dall’alto verso il basso, quando la pianta è cresciuta. LE FOGLIE: sono caduche (ogni anno in autunno cadono), grandi e a forma di lancia (lanceolate) con margine (contorno) seghettato. La foglia, nella par- te sopra (pagina superiore), è lucida e di colore ver- de scuro, mentre nella parte sotto (pagina inferiore) è più chiara e pallida con venature ben evidenti. I FIORI: sono piccoli, numerosi e raggruppati (in- fiorescenze maschili e femminili). Nella castagna si distinguono: la BUCCIA, di colore variabile (da marrone T chiaro a bruno scuro) la base (ILO) di colore chiaro, che presenta un I disegno a “nuvoletta” l’apice con “piccoli peletti” che formano la TOR- CIA. I SEMI: sono la parte interna della castagna che B noi mangiamo. I FRUTTI: sono le castagne, contenute in un ric- cio spinoso. USI: raccolta dei frutti per l’alimentazione umana Sai che ... (castagne sotto vuoto, surgelate, sciroppate, Con le castagne si possono preparare anche la bir- sotto alcol, marrons glacés, crema di castagne, ra (Corsica, Svizzera) e i liquori (Francia, Italia). farina di castagne…) Ogni riccio contiene mediamente tre frutti, la utilizzo del legno per fare pali, travi e mobili cui forma dipende dalle caratteristiche della produzione di miele, polline e melata di castagno pianta, dal numero e dalla posizione nel riccio: utilizzo del legname come combustibile e, un emisferica per i frutti laterali e schiacciata per tempo, per la preparazione del carbone di le- quello centrale. gna nelle cosiddette “carbonaie” (spazio all’in- Negli ultimi decenni il castagno è stato colpito terno del bosco dove veniva carbonizzato il le- da funghi parassiti che provocano due malattie gno che era disposto in un modo ordinato) molto gravi: il cancro del castagno e il male del- estrazione del tannino, una sostanza presente l’inchiostro. nel fusto che veniva utilizzato, soprattutto un Secondo alcune credenze, il legno di castagno tempo, per la lavorazione e conservazione delle sembrerebbe tenere lontano i ragni. pelli (concia). Tale sostanza trova impiego anche Nella cultura popolare si attribuiscono proprie- nelle industrie di vernici o di prodotti chimici. tà curative alle castagne. 10
La vite T La vite è una pianta alimentare coltivata dall’uo- mo fin dall’antichità. Resiste molto bene anche alle basse temperatu- re dell’inverno e alla mancanza di acqua. V L’ambiente ideale per la sua crescita è la collina. La pianta della vite (figura 1) ha un FUSTO corto da cui partono lunghi rami chiamati TRALCI, dai quali nascono le grandi foglie palmate, i PAMPI- NI, i GRAPPOLI e i VITICCI, sottili e arricciati, P che servono alla pianta per sorreggere i tralci. G F G Figura 1 R A S B Il suo frutto è l’uva, un’infruttescenza, cioè un insieme di frutti (ACINI) attaccati al tralcio attra- verso il RASPO. P Più acini sullo stesso raspo formano il GRAPPOLO. L’acino è formato da (figura 2): - una parte esterna, la BUCCIA, sulla quale ci sono i lieviti (SACCAROMICETI), invisibili ad occhio nudo, responsabili della fermentazione alcolica V - una parte interna, la POLPA, succosa e dolce, che contiene i semi, chiamati VINACCIOLI. Figura 2 11
La vite e il vino Prima di effettuare la piantagione della vite, il Guyot, a cordone speronato… terreno deve essere ben arato e concimato. Di solito la vite ha bisogno di pali di legno o di La vite comincia a dare i suoi frutti dal terzo anno cemento ai quali si appoggia durante la sua cre- e continua fino al 30° anno circa. scita. Il viticoltore può coltivare la vite con forme di Esistono uve da vino e uve da tavola. allevamento diverse: a pergola, a spalliera tipo La raccolta dell’uva prende il nome di VENDEM- MIA e si effettua normalmente nel mese di set- tembre. L’UVA, raccolta a mano o con le macchi- ne, viene trasportata nelle cantine dove inizia la produzione del vino. Vediamo come si prepara un buon vino: 1 si separano gli acini dal raspo (diraspatura) 12
2 gli acini vengono schiacciati (pigiatura) 3 si ottengono il MOSTO (parte liquida compo- sta da acqua, zuccheri, vitamine, sali minerali, lieviti) e le VINACCE (parte solida composta da bucce e vinaccioli) 4 se si vuole ottenere il VINO ROSSO si usano uve nere e si lasciano macerare le vinacce nel mosto 5 se si vuol ottenere del VINO BIANCO si pos- sono usare uve bianche e uve nere (anche il loro succo è infatti chiaro), ma le vinacce, che contengono i coloranti, devono essere subito separate dal mosto 6 con o senza bucce avviene ora la FERMENTA- ZIONE ALCOLICA che dura di solito dai 5 ai 10 giorni 7 durante la fermentazione i lieviti (saccaromi- ceti) presenti nel mosto “mangiano” gli zuc- cheri trasformandoli in alcol e liberando bolli- cine di anidride carbonica (come quelle che si trovano nell’acqua minerale gassata); il mosto diventa così VINO alcol saccaromiceti zuccheri dell’uva bollicine di anidride carbonica 8 col tempo il vino viene travasato in diverse botti e “pulito” dai resti d’uva depositati sul fondo 9 ora si può imbottigliare. 13
COMPLETA IL DIAGRAMMA DI FLUSSO DALL’UVA AL VINO INIZIO SI RACCOGLIE L’ SI SEPARANO GLI DAI GLI ACINI VENGONO OTTENIAMO IL E LE TOLGO LE VINACCE DI LASCIO LE VINACCE DI UVE NERE O BIANCHE UVE NERE PER OTTENE- PER OTTENERE IL VINO RE IL VINO AVVIENE LA ALCOLICA IL MOSTO DIVENTA FINE rosso, fermentazione, vino. 14 Soluzioni: uva, acini, raspi, pigiati, mosto, vinacce, bianco,
LO SPAVENTAPASSERI: IL CUSTODE DEI SEMI! Incolla la scheda su di un cartoncino, ritaglia e colora le sagome e poi uniscile con dei fermacampioni per ricomporre lo spaventapasseri. 15
Cereali... Perchè li chiamiamo così? L’ orzo, il riso, il mais, l’avena, ecc, sono cereali. bisognava restituire la figlia alla madre. Così Ma da dove deriva questo termine, perché li chia- mandò Mercurio negli Inferi per informarli della miamo proprio così? situazione. Proserpina, anche se ormai voleva bene a Pluto- Un mito greco – romano racconta che la dea del- ne, presa dalla nostalgia della mamma, pregò il le messi e dei raccolti era Cerere, una ragazza marito di lasciarla partire. Plutone acconsentì, bellissima, con capelli biondi come le spighe di ma chiese alla sua sposa di bere insieme a lui un grano, le labbra rosse come papaveri e gli occhi ultimo calice. azzurri come fiordalisi. Proserpina, mentre beveva, sentì dei granellini Abitava sul Monte Olimpo, residenza degli dei, e sotto i denti ma li trangugiò senza farci caso: non quando scendeva sulla terra, tutto fioriva come sapeva che Plutone le aveva fatto bere una sorta per miracolo. di pozione magica. Cerere aveva una figlia, Proserpina, che amava Infatti, per non perderla per sempre, il marito le più di ogni cosa al mondo. aveva fatto bere un succo di melograno che aveva Un giorno Proserpina, mentre raccoglieva fiori la proprietà di far tornare negli inferi chi lo beve- in un prato della Sicilia, vicino al vulcano Etna, va, per un numero di mesi pari a quanti granel- incontrò Plutone, dio degli inferi. li aveva inghiottito. Proserpina ne aveva bevuti Plutone, appena la vide, se ne innamorò, la pre- quattro. se, la caricò sul suo carro, trainato da due cavalli Quando tornò in superficie, la madre fu così con- neri, e la portò con sé. tenta che la terra, per miracolo, cominciò a co- Cerere, addolorata, vagò per valli e monti alla ri- prirsi di messi e frutti. cerca della sua figlioletta, fino a quando incontrò Ogni anno però Proserpina doveva lasciare la Apollo, dio della luce, della profezia e della mu- mamma per quattro mesi per tornare negli inferi sica, che gli confidò che sua figlia, per volere di dal suo sposo. Durante questo periodo, proprio Giove, padre degli dei, era stata rapita da Plutone per la tristezza di Cerere, la Terra gelava, e non che l’aveva fatta sua sposa, rendendola così regi- produceva frutti fino a quando Proserpina non ri- na del Regno dei Morti. tornava. Cerere, triste e disperata, non volle più salire sul- In questo modo, raccontavano i Romani, ebbero l’Olimpo e lanciò una maledizione: origine le stagioni e i lavori agricoli che produco- “Finchè non potrò rivedere mia figlia, sulla ter- no i cereali, ovvero “le piante di Cerere”. D’inver- ra non si schiuderà più nessun germoglio, non no, infatti, la dea, separata dalla figlia, diffonde sboccerà più alcun fiore, non maturerà più alcun sulla Terra il gelo; ma a primavera, quando Pro- frutto!!”. serpina torna da lei, tutto fiorisce e germoglia di E così purtroppo avvenne: la terra divenne nuda, nuovo. gli alberi e i campi non produssero più alcun frut- E così ogni anno si rinnova il divino miracolo del- to e gli uomini e gli animali rimasero senza cibo. la natura che si risveglia per la gioia e la speranza Giove capì che aveva commesso un errore e che degli uomini. 16
Alcuni cereali Nome: RISO PERIODO DI SEMINA Aprile (solo in zone pianeggianti ricche di acqua e in terreni ar- gillosi). PERIODO DI RACCOLTA Settembre/ottobre. USI Viene consumato a tavola come primo piatto o utilizzato anche per la preparazione di dolci. La “buccia” che riveste il chicco (ca- riosside) può essere usata per preparare lettiere o alimenti per animali e si chiama pula. CURIOSITÀ Secondo un’antica leggenda cinese, il Genio Buono, nel vedere i contadini affamati a causa di una carestia, si commosse e decise di sacrificare tutti i suoi denti, disperdendoli in una palude. Col passare del tempo, l’acqua li trasformò in semi da cui germoglia- rono tantissime piantine di riso: da quel giorno, dove c’è riso c’è abbondanza e il lancio dello stesso sugli sposi è dunque simbolo di prosperità e di amore. Nome: ORZO PERIODO DI SEMINA Durante i mesi autunnali, in zone pianeggianti o collinari. PERIODO DI RACCOLTA Varia da zona a zona ma solitamente nel mese di giugno, quan- do il fusto, le foglie e le spighe assumono una colorazione giallo- chiara e si curvano. USI Per la maggior parte viene usato nell’alimentazione animale ma anche in quella umana per ottenere farina, con la quale si prepara- no pane e focacce, per produrre birra e per preparare minestre. CURIOSITÀ Lo sapete che l’orzo “striscia”? Un gioco simpatico consiste nel- l’infilare una spiga di orzo nella manica di un amico: più si gratta più la spiga risale lungo il braccio grazie alla forma delle sue re- ste. 17
Il grano Il grano o frumento è il cereale più coltivato in Italia. Figura 1 Ne esistono di due tipi: GRANO TENERO dal quale si ottiene una fa- rina che viene usata per preparare principal- mente il pane, la pizza e i dolci GRANO DURO dal quale si ottiene una “fari- R na” (semola) che viene usata per preparare la pasta. Nella pianta (figura 1) si possono distinguere: le radici, che si sviluppano in larghezza (un APPARATO RADICALE di tale tipo si chiama C FASCICOLATO) il fusto, che è vuoto (sembra infatti una can- S nuccia) e prende il nome di CULMO le foglie, che sono a forma di lancia (lanceola- te) e partono dal culmo in punti ben specifici (NODI) la SPIGA, che è costituita da tanti chicchi (CARIOSSIDI). In alcune varietà la spiga pos- siede le RESTE. La cariosside del frumento ha una forma ovoidale N ed è costituita da tre parti principali(figura 2): il TEGUMENTO è la parte esterna contenen- te cellulosa (uno speciale zucchero) e sali mi- C nerali l’ENDOSPERMA, che occupa la maggior parte della cariosside, contiene tanto amido* (zucchero) e poche proteine, vitamine e sali minerali l’EMBRIONE, che darà vita ad una nuova i E Apparato radicale ce al F ne r llul amido os sali mi proteine a vitamine sali minerali T grassi proteine vitamine E FAMIGLIA: GRAMINACEE Figura 2 18 * Vedere approfondimento principi nutritivi di pag 66.
piantina una volta interrato, è ricco, principal- mente, di grassi, proteine e vitamine. Figura 3 Il grano può crescere in pianura o in montagna, al caldo o al freddo, in zone umide o asciutte. Si semina in autunno e si raccoglie tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Per raccoglierlo si usa una macchina speciale che si chiama MIETITREBBIA, la quale taglia Sai che… il grano e separa i chicchi dalla PAGLIA, che è Se prendiamo una resta fra il pollice e l’indice l’insieme dei fusti, delle foglie e dei resti delle e cerchiamo di farla scorrere fra le dita, dall’al- spighe dei cereali cosiddetti a paglia (frumento, to verso il basso si presenta rugosa, mentre dal orzo, segale, avena…). La paglia viene utilizzata basso verso l’alto, liscia. Ciò è dovuto al fatto che principalmente dall’uomo per preparare il “mate- la resta possiede numerose squamette orientate rasso” degli animali (LETTIERA). verso l’alto (figura 3), che permettono alla spiga del frumento di andare “a spasso” attaccandosi Dopo aver macinato il grano si ottengono FARI- al pelo degli animali, in modo tale che le cariossi- NA e CRUSCA (scaglie grosse provenienti dalla di possano viaggiare e trovare il luogo ideale per parte esterna del chicco). germogliare e dare origine a nuove piantine. IL MESSAGGIO RITROVATO Tino il contadino deve seminare il grano, ma non ricorda qual è il periodo giusto; accanto ai semi ha ritrovato un foglio tutto bruciacchiato che riporta le indicazioni per la piantagione, ma da solo non rie- sce a leggerlo ... Cosa ne dici di aiutarlo? Inserisci la lettera dell’alfabeto corrispondente al numero e ricomponi la fase. 1=A 2=B 3=C 4 =D 5=E 6=F 7=G 8=H 9=I 10 = L 11 = M 12 = N 13 = O 14 = P 15 = Q 16 = R 17 = S 18 = T 19 = U 20 = V 21 = Z 9 – 10 / 7 – 16 – 1 – 12 – 13 / 5’/ 19 – 12/ 3 – 5 – 16 – 5 – 1 – 10 – 5/ 3 – 8 – 5/ 17 – 9/ 17 – 5 – 11 – 9 – 12 – 1/ 9 – 12/1 – 19 – 18 – 19 – 12 – 12 – 13/ 5/ 17 – 9/ 16 – 1 – 3 – 3 – 13 – 7 – 10 – 9 – 5/ 1 – 10 – 10’/ 9 – 12 – 9 – 21 – 9 – 13/ 4 – 5 – 10 – 10’/ 5 – 17 – 18 – 1 – 18 – 5! Soluzione: si raccoglie all’inizio dell’estate! 19 Soluzione: il grano è un cereale che si semina in autunno e
Il Pane Il pane è uno degli alimenti che ritroviamo quotidianamente sulle nostre tavole. Proviamo a prepararlo insieme: 1 su di un tavolo metti un pacco (1 chilogram- 5 metti poi l’impasto a riposare per circa un’ora, mo) di farina di grano tenero meglio se sotto una coperta e vicino ad una 2 aggiungici un pizzico di sale fonte di calore (es. calorifero) 3 sciogli un cubetto di lievito di birra (lo puoi 6 trascorso il tempo necessario, prendi l’impa- trovare anche al supermercato) in un po’ di sto, dagli la forma che più preferisci e mettilo acqua calda e aggiungi il liquido ottenuto alla in forno già caldo ad una temperatura di circa farina 200° per circa mezz’ora. Il tempo di cottura 4 con le mani mescola bene il tutto e versa altra dipende dalla grandezza della forma che gli acqua finché non otterrai un impasto omoge- avrai dato. neo (se ti sembra che appiccichi, metti altra Quindi, per sicurezza, ogni tanto controlla la farina, se ti sembra troppo asciutto, aggiungi cottura per evitare che il tuo pane bruci. ancora un po’ di acqua) Perchè il lievito “gonfia” l’impasto? I lieviti sono essere viventi molto ghiotti di zucchero. Nella farina c’è tanto zucchero, l’amido. I lieviti, quando lo mangiano, liberano un gas, l’anidride carbonica (la stessa che c’è nell’acqua gassata) che fa gonfiare l’impasto. Verifica la risposta con questo esperimento. Materiale: Procedimento: contenitore con acqua tiepida versa la stessa quantità di acqua tiepida nei 1 cucchiaino due bicchieri (poco più della metà) 2 bicchieri uguali e trasparenti aggiungi 3 cucchiaini di zucchero solo in uno 1 cubetto di lievito di birra dei due bicchieri e scioglilo nell’acqua zucchero da tavola sciogli in tutte e due i bicchieri mezzo cubet- to di lievito di birra lascia riposare per circa 10-15 minuti osserva avvicina l’orecchio ai due bicchieri Cosa osservi? Cosa senti? Conclusione: 20
I ruminanti Alcuni animali erbivori come la mucca, la pecora, ca dell’animale. Qui l’erba viene masticata con la capra, lo stambecco, il cervo e la giraffa sono calma, ingoiata definitivamente e fatta passare ruminanti, poiché hanno lo stomaco formato da nelle altre due sacche dello stomaco (omaso e 4 sacche (rumine, reticolo, omaso, abomaso). abomaso) dove inizia la vera digestione. Il cibo Questi animali, infatti, non masticano subito l’er- passa poi nell’intestino. ba, ma la ingoiano velocemente quasi intera e la Tale struttura dello stomaco deriva, nella storia accumulano in una delle quattro sacche di cui è dell’evoluzione degli animali, dall’esigenza di formato il loro stomaco: il rumine. questi erbivori di far rapidamente provvista di Più tardi, mentre riposano, fanno passare l’erba cibo per sfuggire ai carnivori. Una volta giunti in dal rumine ad un’altra sacca, il reticolo, che la un posto sicuro potevano così masticare e digeri- spinge di nuovo, sotto forma di “palle”, nella boc- re in pace l’alimento. RETICOLO ABOMASO OMASO INTESTINO RUMINE ERBA CERCHIA GLI ANIMALI RUMINANTI GATTO PECORA STAMBECCO MAIALE CERVO CONIGLIO CAVALLO CAPRA MUCCA APE CANE GALLINA GIRAFFA 21
Carta d’identità IL CORPO: la sua grandezza cambia a seconda della razza. È ricoperto da un folto pelo (vello). La femmina ha due mammelle per allattare i piccoli. Solita- della pecora mente solo il maschio ha le corna. COME E COSA MANGIA: è un animale erbivoro ruminante come la mucca e la capra. Si nutre di sostanze vegetali quali erbe spontanee e coltivate, fieno e semi. La pecora ha 32 denti: otto denti incisivi per tagliare l’erba e 24 denti molari per sminuzzare l’erba. Non ha denti canini, perché per masticare l’erba non servono. È molto ghiotta di sale che le sti- mola l’appetito, le mantiene lucente il vello e la difende dalle malattie. COME RESPIRA: attraverso i polmoni, come noi. NOME DELLA FEMMINA: PECORA QUANDO E COME SI RIPRODUCE: la pecora è pronta ad avere un piccolo (concepi- re) a circa 9/10 mesi di vita. Il periodo di gestazione della pecora, ossia il tem- po che occorre per lo sviluppo del piccolo nella pancia della mamma, è di circa cinque mesi. Di solito la pecora partorisce in autunno un agnelli- no per volta, ma può avere anche dei gemelli. QUANTO VIVE: in natura può vivere fino a 15 anni. DOVE VIVE: la sua casa si chiama ovile; qui vive con altre pe- NOME DEL MASCHIO: ARIETE o MONTONE core (gregge), si muove e si riposa su uno strato (lettiera) preferibilmente di paglia e si nutre dal- la mangiatoia. COSA PRODUCE: carne, latte e lana a seconda della razza. La MERINOS è la migliore razza da lana. L’ariete merinos può dare oltre 6 chilogrammi di lana. NOME DEL PICCOLO: AGNELLO COME COMUNICA: attraverso il belato e alcuni movimenti del cor- CLASSE: MAMMIFERI po. (animali che hanno lo scheletro, il corpo rico- perto di peli e allattano i piccoli) FAMIGLIA: BOVIDI 22
Sai che... Nel vello della pecora c’è una sostanza, la lanoli- Con il latte di pecora si produce un formaggio na, che rende la lana più o meno giallognola. tipico: il pecorino. La pecora cammina “in punta di piedi”, poiché la La pecora è un animale mite che preferisce vi- parte che appoggia sul terreno non è il piede ma vere assieme ad altre pecore, imitando ciò che la punta delle dita protette da un’unghia chiama- fanno. ta zoccolo. Nel periodo estivo le greggi di pecore vengono portate sui pascoli montani a brucare l’erba fre- sca: questa è la transumanza, un’attività oggi an- cora praticata. tallone pianta Il vello della pecora viene tosato (tagliato) soli- del piede tamente due volte all’anno: in primavera e in au- tunno. dita zoccolo LA ZAMPA IL PIEDE DELLA PECORA DELL’UOMO SEGNA CON UN CERCHIO LA RISPOSTA ESATTA Le pecore amano mangiare: La casa delle pecore si chiama: erbe e fieno scuderia latte porcilaia carne ovile Le pecore sono: Le pecore producono: uccelli miele mammiferi latte rettili uova COMPLETA... Scrivi nelle pecore le cifre da 1 a 9, così che la somma, in verticale, orizzontale e dia- gonale, sia sempre 15. Un piccolo aiuto: ho già messo il numero 5. 23
Carta d’identità IL CORPO: è ricoperto di penne e di piume. Il maschio (gal- lo), si distingue dalle femmine per i vivaci colori del suo piumaggio, per la più robusta corpora- della gallina tura, per la cresta più grande e diritta e per lo sperone delle zampe. COME E COSA MANGIA: si nutre soprattutto di semi, ma anche di vermi e I insetti. La gallina ingoia i semi interi poiché non o gozzo ha la possibilità di masticarli col becco, che è pri- vo di denti. La triturazione del cibo avviene nello stomaco, che è formato da tre sacche (figura 1): INGLUVIE o gozzo, PREVENTRIGLIO o stoma- co ghiandolare e VENTRIGLIO o stomaco ma- sticatore. I semi, nel gozzo, vengono resi molli, nel preventriglio iniziano ad essere digeriti e nel P ventriglio vengono “spezzettati” dalle pareti dello o stomaco ghiandolare stomaco. Spesso l’uccello inghiotte piccoli sassi che lo aiutano, nel ventriglio, a triturare il cibo. Figura 1 V COME RESPIRA: o stomaco masticatore attraverso i polmoni e piccoli sacchi aerei che ser- vono, oltre che alla respirazione, anche a mante- nere l’equilibrio degli uccelli durante il volo. QUANDO E COME SI RIPRODUCE: gli uccelli si riproducono con le uova. La gallina comincia a fare le uova a partire dal quinto mese d’età. Fino a questa fase della sua vita è chiamata pollastra. Il tempo necessario perchè dall’uovo fe- condato e covato nasca un pulcino è di 21 giorni. QUANTO VIVE: in natura fino a sei o sette anni. DOVE VIVE: in “batteria”, cioè tenuta all’interno di gabbie, o NOME DELLA FEMMINA: GALLINA in un recinto parzialmente coperto (pollaio). In alcune fattorie le galline razzolano liberamente nell’aia, “cortile” delle cascine. COSA PRODUCE: uova, carne a seconda di come gli avicoli vengo- no allevati. COME COMUNICA: la gallina chioccia, il gallo canta e il pulcino pi- NOME DEL PICCOLO: PULCINO gola. 24
Figura 2 Sai che... Le galline possono produrre anche 300 uova al- l’anno. bargigli Lo SPERONE dei galli viene usato come arma durante le battaglie (figura 2). uropigio Lo scheletro degli uccelli è formato in parte S da ossa leggere contenenti aria per facilitare il volo. Gli uccelli “cantano” grazie alla presenza di un particolare organo, la siringe, formato da numero- NOME DEL MASCHIO: GALLO se membrane che sembrano “pezzi di elastico”. La siringe si trova vicino ai polmoni e funziona come uno strumento musicale. Infatti, quando CLASSE: UCCELLI gli uccelli respirano, l’aria che entra muove le (animali che hanno lo scheletro, il corpo ricoper- piccole membrane della siringe che vibrando to di penne e piume e fanno le uova) producono i diversi tipi di canto. FAMIGLIA: FASIANIDI Gli uccelli hanno vista e udito molto sviluppati. Le Penne e le piume La presenza delle penne e delle piume differenzia R gli uccelli da tutti gli esseri viventi. Esse hanno lo scopo di mantenere costante la temperatura del corpo, di permettere il volo o il galleggiamento sull’acqua e di proteggere il corpo da forti varia- B zioni di temperature (dal troppo freddo al troppo caldo e viceversa). Le penne e le piume hanno struttura diversa. Nelle penne (figura 3) si distin- B guono: il RACHIDE (parte centrale), le BARBE e le BARBULE, che conferiscono un aspetto com- patto necessario per consentire il volo. Nelle piu- La penna alla lente d’ingrandimento (figura 3) me (figura 4) la struttura è meno rigida e com- patta. Gli uccelli cambiano il piumaggio (muta). Nelle galline avviene, di solito, una sola muta alla R fine dell’estate, mentre nelle anatre essa ha luogo due volte, una in autunno e una in primavera. Il colore delle penne e delle piume, in alcune spe- cie, distingue il maschio dalla femmina. B Gli uccelli si bagnano con la pioggia? No, poiché possiedono una ghiandola (uropigio) che ha la funzione di produrre una “sostanza oleosa” che, una volta spalmata con il becco su tutto il corpo, B rende impermeabile il piumaggio (figura 2). La piuma alla lente d’ingrandimento (figura 4) 25
Cosa c’è dentro l’uovo? Se la gallina si è accoppiata con il gallo, dalle uova zione centrale da due filamenti detti CALAZE. possono nascere i pulcini. La gallina dopo aver Nel tuorlo si trova una parte centrale “bianca- fatto le uova, le cova per 21 giorni, tempo neces- stra” detta latebra, collegata ad una parte im- sario affinché il pulcino si sviluppi nell’uovo ed portantissima (disco germinativo) perchè da lì esca dal guscio. inizierà la vita del pulcino se l’uovo è stato fe- Se la gallina non si accoppia con il gallo, dalle condato. uova non uscirà mai un pulcino. Tali uova vengo- Il tuorlo e l’albume, inoltre, sono racchiusi da no, infatti, utilizzate per il consumo alimentare. una pellicina bianca (la puoi vedere bene quando sgusci l’uovo sodo) che forma una “bolla d’aria” Proviamo a rompere un uovo e ad osservare il (CAMERA D’ARIA), la quale serve a protegge- suo contenuto. re il “giovane pulcino” (embrione) dai colpi. L’uovo è formato da: TUORLO, ALBUME e GU- Il guscio, formato da calcite (minerale), presen- SCIO, che racchiude i primi due componenti. ta microscopici forellini che permettono l’entra- Il tuorlo, immerso nell’albume, è tenuto in posi- ta dell’aria nell’uovo. C G latebra T disco germinativo A C D’ RISOLVI Su queste uova sono scritti anagrammati i nomi delle specie che le hanno deposte. Prova a ricomporre il nome dell’animale: uno di questi non fa le uova! Sai qual è ? CAO NARA ZOSTRUZ PEA MALEIA MIFORCA CHITACNO tacchino 26 Soluzione: rana - struzzo - ape - oca - formica - MAIALE -
RISOLVI IL CRUCIVERBA 1 ORIZZONTALI 2 2. Il marito della gallina 3. La casa delle galline 4. Il luogo dove razzolano liberamente le galline 5. Il lavoro di mamma gallina 3 VERTICALI 1. Lo puoi mangiare o può dare origine 4 a un pulcino se viene fecondato 2. La femmina del gallo 3. Il figlio del gallo e della gallina 5 SCULTORI CON LE FOGLIE Procurati delle foglie e un panetto di das (o di argilla) e… Stendi il das, appoggiaci sopra la foglia e premila molto bene Con un bastoncino incidi il suo contorno Togli la parte esterna del das Togli la foglia e lascia seccare la foglia di das Quando la foglia di das è asciutta divertiti a colorarla con i colori dell’autunno VIEN L’AUTUNNO Vien l’autunno, i rami spoglia e ingiallisce ogni foglia. Uva nera, uva bianca, di donare mai si stanca. Spinaci, porri e cavoli puoi trovare, fichi, kaki e mele assaggiare. I funghetti grassottelli hanno sempre gran cappelli; le castagne cadon giù e l’autunno non c’è più! verticali: uovo, gallina, pulcino 27 Soluzioni cruciverba - orizzontali: gallo, pollaio, aia, covare
CONOSCIAMO L’AUTUNNO IN FATTORIA USANDO I CINQUE SENSI CON GLI OCCHI POSSO VEDERE ... Il cielo coperto dalle nuvole Gli nell’orto Disegna tu CON LE ORECCHIE POSSO SENTIRE ... Le foglie che cadono Il rumore del Disegna tu che ara CON IL NASO POSSO SENTIRE … Il profumo del mosto L’odore dei Disegna tu CON LE MANI POSSO TOCCARE … Le spighe di mais Un piccolo Disegna tu appena raccolte appena nato CON LA BOCCA POSSO ASSAGGIARE … I cachi Le Disegna tu 28
Gli agricoltori in inverno TINO 1 Ogni giorno, prima che sorga il sole, munge le vacche e trasforma il latte munto in formag- gio 2 Ogni sera, prima che il sole tramonti, munge le vacche 3 Tutti i giorni distribuisce il cibo ai suoi animali 4 Taglia le piante per ricavare la legna per ac- cendere il fuoco nel camino 5 Ripara il tetto del fienile, controlla gli attrezzi agricoli e ripara quelli rotti 6 Concima e rulla i terreni in cui ha piantato i cereali durante l’autunno 7 Segue un corso di formazione sulle tecniche di caseificazione per preparare formaggi sem- pre più buoni SALVATORE 1 Pota e concima il vigneto 2 Pota e concima il frutteto 3 Esegue trattamenti contro le malattie delle piante 4 Ripara le arnie e prepara i telai su cui le api costruiranno con la cera le cellette, nelle quali metteranno le loro larve e il miele 5 Al termine della fermentazione alcolica, trava- sa il vino in altri recipienti (vasi vinari) per di- viderlo da eventuali depositi di parti di bucce, lieviti e altre sostanze 6 Applica in cantina tutte le cure e le attenzioni necessarie affinché il vino si conservi sano e piacevole anche a lungo (invecchiamento) FIORELLA 1 Ogni giorno distribuisce il cibo ai suoi animali 2 Assiste con cura le capre che da gennaio a marzo partoriscono i loro capretti 3 Prepara i salumi (salsiccia, salame, coppa, pancetta, lardo) con le carni dei suoi maiali 4 Pota e concima i piccoli frutti 5 Raccoglie cavolfiori, verze e broccoli e semina piselli, cipolle... 6 Prepara gustosi piatti con i suoi prodotti (frut- ta, verdura e carne) per gli ospiti dell’agrituri- smo 29
30
31
Il suolo Il suolo è la parte più superficiale della Terra I resti di animali e di vegetali morti e in decom- dove vivono numerosi animali e vegetali. posizione (cioè che si stanno trasformando in Osservando il terreno da vicino, ti accorgerai piccolissime particelle grazie all’azione di alcu- che è costituito da un insieme di granelli di di- ni esseri viventi che se ne nutrono) formeranno mensione, forma e colore diversi, tutti mescolati l’HUMUS, materiale soffice e scuro, ricco di sali fra loro. minerali che rappresentano il nutrimento delle A seconda della dimensione i granelli possono piante. essere sassi o ghiaia se si distinguono bene ad Il suolo, a seconda del luogo in cui ci si trova, uno ad uno, sabbia se si riesce a distinguerli ad può cambiare la sua composizione. Prova a rac- occhio nudo, limo e argilla se non si distinguono cogliere un po’ di terreno in punti diversi. più ad occhio nudo. Per misurare quanta ghiaia, sabbia, limo, argilla La GHIAIA, la SABBIA, il LIMO e l’ARGILLA de- e humus sono contenuti, puoi fare questo sem- rivano dalla disgregazione (rottura) delle rocce plice esperimento. e rappresentano la parte non vivente del suolo. Materiale occorrente Procedimento 2 contenitori trasparenti raccogli un po’ di terreno 1 bacchetta/bastoncino versa dell’acqua in un contenitore terreno (fino a metà) acqua aggiungi il terreno all’acqua mescola con la bacchetta osserva lascia sedimentare (riposare) per un po’ osserva H ACQUA A L S G Conclusione: i componenti del suolo si dividono in base alla loro dimensione. 32
COME PREPARARE UN ORTO L’agricoltore, per coltivare le sue piante, cura e concima il terreno per renderlo soffice e per arricchirlo di sostanze che aiutino i vegetali a crescere. Puoi provare anche tu a coltivare qualche pianta realizzan- do un piccolo orto, ossia un appezzamento di terreno recintato. Ecco alcune indicazioni per procedere correttamente! INIZIO INDIVIDUARE IL TERRENO TOGLIERE LE ERBACCE VANGARE IN PROFONDITÀ ELIMINARE I SASSI PIÙ GROSSI CONCIMARE IL TERRENO CREARE PICCOLE AIUOLE DISTRIBUIRE SEMI DIVERSI NELLE AIUOLE RASTRELLARE DELICATAMENTE LA SUPERFICIE BAGNARE I SEMI E LE PIANTINE TOGLIERE LE ERBACCE RACCOGLIERE GLI ORTAGGI FINE 33
IL RICCIO È un mammifero. Ha il corpo, nella par- te superiore, ricoperto da aculei (una specie di aghi), muso a punta, orecchi larghi e piccoli. La femmina è più gran- Amici e nemici de del maschio e partorisce in genere da 3 a 6 piccoli. Il riccio vive nelle cavi- tà degli alberi o nei buchi dei muri e il suo nido è fatto di foglie, paglia e fieno LA CHIOCCIOLA mescolati. Solitamente esce di notte per È un mollusco poiché ha il cor- predare insetti. Ha una vista poco acu- po molle (privo di scheletro). Le ta, ma un olfatto ben sviluppato. uova sono deposte nel terreno e da ognuna di esse esce una pic- cola chiocciola che possiede già un guscio (conchiglia). Si nutre di foglie che tritura con la sua specia- le lingua (RADULA), fatta da una specie di piccoli “denti”. LA COCCINELLA LA RANA È un insetto entomofago, poiché man- È un anfibio: può vivere gia altri insetti. Il genere comprende infatti sia nell’acqua che numerose specie, diverse per dimensio- al di fuori di essa. La rana ni, colore e numero di punti che ornano ha una lingua che si ribalta le elitre (astuccio duro e colorato che in avanti per catturare le copre le ali). Una delle più comuni nelle prede (piccoli e grandi in- nostre regioni è la coccinella dai 7 pun- setti). La femmina depone ti, che è anche quella più grossa. Depo- le uova in grossi ammassi ne le uova agli inizi della primavera. nell’acqua. L’AFIDE È un insetto. Ha il corpo morbido e spesso di colore verde, rosa, marro- ne o nero. Le femmine depositano grandi quantità di uova sulle piante. È fra i parassiti più dannosi: infatti, con la sua speciale bocca (ROSTRO) a forma di ago, riesce a “bucare” i vegetali e ad estrarre la linfa, che è il nutrimento della pianta stessa. 34
dell’orto LA DORIFORA È un insetto con il corpo a strisce nere e gialle. La femmina depone le sue uova giallo-arancioni sotto le fo- glie della pianta della patata. Quando le uova si schiudono, le larve comin- ciano a mangiare le foglie, impeden- do così al tubero (cioè la patata, che LA CRISOPA è un fusto sotterraneo che noi man- È un insetto di colore verde, che giamo) di crescere correttamente. ha lunghe antenne. Le femmine depongono le loro uova su foglie e germogli. La metamorfosi del- l’insetto (trasformazione da lar- IL CARABIDE va ad adulto) avviene all’interno È un insetto. Ha il corpo allungato di un bozzolo di seta rotondo. Le e leggermente appiattito di colore crisope sono predatrici di afidi, nero, spesso dotato di riflessi metal- sia da larve sia da adulte. lici. Depone le uova sul suolo, sulla vegetazione, sul legno marcio e sui funghi. Come gli adulti, anche le lar- ve sono predatrici di chiocciole. Di solito, le catturano di notte. IL LOMBRICO È un verme: ha il corpo molle e privo IL GRILLOTALPA di zampe. Vive nel terreno dove, con È un insetto con il cor- i suoi movimenti, scava gallerie. Così po di colore marrone. Si facendo rimescola e suddivide fine- chiama così poiché ha, mente il terreno, rendendolo soffice e come la talpa, le zampe ricco di sostanze organiche (vegetali e anteriori piatte, che uti- animali) presenti in superficie. Inoltre, lizza per scavare le galle- le sue gallerie permettono la circolazio- rie nel suolo. Inoltre pro- ne dell’acqua e dell’aria nel suolo. Per voca danni, divorando le tutto questo gli agricoltori considerano radici delle piante. i lombrichi amici preziosi. IL MAGGIOLINO È un insetto con il corpo di colore marrone con riflessi chiari. La femmina depone le sue uova bianche nel ter- reno. La larva, che sembra un piccolo “verme bianco”, ha robuste mandibole per tagliare le radici delle piante di cui si nutre voracemente. 35
Gli ortaggi Gli ortaggi possono essere classificati anche in relazione alla parte della pianta che viene utilizzata per l’alimentazione umana. A seconda degli ortaggi, infatti, possiamo mangiare le radici, il fusto, le foglie, i frutti, i fiori e i semi. Per esempio: le carote e i ravanelli sono radici le patate sono tuberi (fusti sotterranei) l’aglio, la cipolla e il porro sono bulbi (fusti sotterranei) il sedano e gli asparagi sono fusti le insalate e gli spinaci sono foglie i carciofi e il cavolfiore sono fiori il pomodoro, il peperone e la melanzana sono frutti i fagioli, i piselli e le fave sono semi. Il calendario orticolo * MESE SEMINA TRAPIANTO ** COSA C’È IN CAMPO Gennaio cavolo verza, cavolo cappuccio, porro, grumolo verde Febbraio pisello Bulbilli di cipolla, cavolo verza, cavolo cappuccio, porro, scalogno grumolo verde, tarassaco Marzo spinacio, lattughino da lattughe, bieta da coste spinaci seminati in autunno, cicoria taglio, ravanello, erbette catalogna autunnale, porro, cavoli, da taglio, bieta da coste, grumolo verde, tarassaco porri in vivaio, cavoli in vivaio, pomodoro in vivaio, melanzana in vivaio, peperone in vivaio, carote, rucola, valerianella Aprile patate, lattughino, bieta da coste, cicoria spinaci seminati in autunno, cicoria spinacio, cicoria spadona, catalogna, lattughe, catalogna autunnale, porro, cavoli, prezzemolo, zucchina, indivie grumolo verde, tarassaco, ravanello, coste, erbette, ravanello, cipollotto bianco/rosso con semina sedano autunnale Maggio coste, erbette, lattughino, zucchina, zucche, coste, erbette, catalogna, lattughino, fagiolino, fagiolo, taccole, cetriolo, pomodoro, ravanello, lattughe, cipollotto bianco/ basilico, sedano peperone, melanzana, rosso con semina autunnale melone, cavoli, porro, coste 36 * Fascia climatica della Pianura Lombarda - pieno campo. ** Piantagione di giovani piantine seminate in precedenza.
Puoi anche leggere