IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org

Pagina creata da Davide Salvi
 
CONTINUA A LEGGERE
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
IL VANGELO
NEL MONDO DELLA SALUTE
12 SCHEMI DI ANNUNCIO

P. Giuseppe Cinà, M.I.

                                     1
                          www.camillodelellis.org
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
IL VANGELO
NEL MONDO DELLA SALUTE
   (12 schemi di annuncio)

                    P. Giuseppe Cinà, M.I.
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
Sommario
  Introduzione										6                                                       7 L’esperienza di un discepolo: l’apostolo Paolo				                         40
1 Il mondo della salute e il Vangelo							                                10          7.1 La “vita nuova” dell’uomo “in-Cristo”						                       40
       1.1 Il comportamento di Gesù							10                                          7.2  Il nuovo significato                                              41
       1.2 La comunità cristiana di fronte ai malati					                  11         delle situazioni “negative” dell’esistenza						41
2 Il campo d’azione: gli ambiti della pastorale sanitaria			               16          7.3 Alcune esperienze negative dell’Apostolo					                     41
       2.1 Il “pianeta salute” nella società contemporanea 				            16   8 La risurrezione dei morti								44
       2.2 Gli interrogativi esistenziali							17                                     8.1 La difficoltà di parlare della risurrezione dei morti             44
       2.3 I problemi della bioetica e dell’umanizzazione				              18          8.2 Il contenuto dell’affermazione di fede 					                      44
3 Il destinatario: l’uomo alle prese con la “salute” della società odierna 21          8.3 Rapporto del Cristo risorto con la nostra risurrezione			         46
       3.1 La comprensione cristiana del dolore e l’insieme della fede		   21          8.4 Con quale corpo risusciteremo?                                    47
       3.2 L’ “homo patiens”: come è l’uomo sofferente? 				               22   9 I sacramenti di guarigione: “celebrare la vita”				                        50
       3.3 C’è un significato in tutto questo?                             23          9.1 Il significato dei sacramenti nella malattia                      50
       3.4 Il compito dell’uomo								24                                              9.2 La celebrazione dei Sacramenti di guarigione				                  52
4 Dallo scandalo al mistero: Giobbe						                                  26          9.3 Preghiera										53
       4.1 La speranza nasce dalla tribolazione (Rm 5,3) 				26                 10 L’Unzione degli infermi e la cura pastorale dei malati			                 55
       4.2 I due volti di Giobbe 								27                                            10.1 Attualità del Sacramento dell’Unzione degli infermi			           55
       4.3 Il messaggio del libro								28                                            10.2 Il soggetto del Sacramento							56
5 La salute nella Bibbia: “Gesù è la salute”					                          31          10.4 Gli effetti del Sacramento							57
       5.1 La salute oggi 									31                                                  10.5 L’ultimo sacramento del cristiano: il Viatico				                59
       5.2 Concetto di salute-malattia							31                                 11 Gli infermi ci evangelizzano							60
       5.3 Fede cristiana e salute								33                                           11.1 L’atteggiamento di Cristo							60
       5.4 Salute integrale									34                                                 11.2 L’opera di evangelizzazione dei malati-sofferenti				            61
       5.5 Chiesa e salute									35                                                  11.3 Altri ammaestramenti che provengono dagli infermi			             63
6 Evangelizzare la morte								36                                              12 Maria “salute degli Infermi”							64
       6.1 Il morire nella società di oggi							                          36          12.1 Il divario tra la prassi dei fedeli e la teologia ufficiale      64
       6.2 La luce della parola di Dio è progressiva 					                 37          12.2 Rapporto tra salute e salvezza						                             66
       6.3 Il significato “per noi” della morte e risurrezione di Cristo   38          12.3 La salvezza avviene in una storia di alleanza tra Dio e l’uomo		 67
                                                                                       12.4 Il titolo mariano “salute degli infermi”					                    68

                                        4                                                                                5
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
2. Testi di riferimento

INTRODUZIONE                                                                                            Gli “annunci” sono evidentemente tratti dalla sacra Scrittura come è stata interpretata dalla
                                                                                                        viva tradizione della Chiesa e come è proposta a noi dal suo Magistero.
                                                                                                        Ci si è ispirati essenzialmente ai documenti del Concilio Vaticano II (specialmente SC, LG,
                                                                                                        DV, GS). Per la descrizione dei temi si è fatto ricorso soprattutto alla Lettera apostolica Salvici
                                                                                                        doloris (1984) sul significato cristiano della sofferenza; al Motu proprio Dolentium hominum
       1. Presentazione degli “schemi di annuncio”                                                      con il quale Giovanni Paolo II istituiva la Pontificia Commissione per la Pastorale sanitaria
                                                                                                        (1985) elevata poi a “Pontificio Consiglio” con la Pastor bonus (1988); e alla Esortazione
L’oggetto dei 12 annunci è chiaramente indicato dal titolo: l’evangelizzazione del mondo della          apostolica post-sinodale Christifideles laici (1988) (spec.nn.53-54). Ma ci si riferisce anche
salute. Negli anni recenti il tema della salute, nella società civile va suscitando un sempre           alla Dominum et vivificantem” (1986), alla Evangelium vitae (1996), Di Benedetto XVI, oltre
maggiore interesse, per cui i servizi socio-sanitari hanno conosciuto una significativa                 all’enciclica “Deus caritas est” (2005) e all’esortazione apostolica postsinidale Sacramentum
evoluzione. E la Chiesa, che ha sempre avuto a cuore il mondo dei malati e dei sofferenti,              caritatis (2007) determinante è l’enciclica Spe salvi (2007), specialmente al paragrafo sui
in questi ultimi decenni ha prestato una più attenta considerazione ai gravi interrogativi e            Luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza nn.32-48 (2007).
alle complesse problematiche che si agitano in questo ambito anche attraverso interventi                Del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) è stata tenuta presente soprattutto l’indicazione
autorevoli del Magistero.                                                                               sul rapporto del mistero del male e della sofferenza con l’insieme del messaggio cristiano (n. 309).
                                                                                                        Dinanzi allo scandalo che suscita il problema del male e quello della sofferenza, l’autorevole
                                                                                                        compendio della dottrina cattolica asserisce che “nessuna rapida risposta potrà bastare. È
   I “12 annunci” qui presentati, si prefiggono d’individuare, nella parola di Dio, un itinerario che   l’insieme della fede cristiana che costituisce la risposta a tale questione” (ivi).
   accompagni l’uomo nella stagione oscura della malattia e della sofferenza, in maniera che            È chiaro poi che il CCC è stato il punto di riferimento per temi particolari, quali ad esempio
   questi si apra alla speranza salvifica che Dio ha operato nel Cristo e che viene interiozzata        quelli della sofferenza in relazione al peccato e alla redenzione, ai sacramenti “di guarigione”,
   dall’opera dello Spirito Consolatore.                                                                in modo particolare il sacramento dell’Unzione degli infermi.
                                                                                                        Dei documenti liturgici, sono stati considerati quelli proposti per i malati, i morenti, i
                                                                                                        defunti. Da segnalare soprattutto il “Rituale Romano. Sacramento dell’Unzione degli infermi e
Gli schemi vogliono anche sottolineare il nesso che l’annuncio evangelico ha con le altre due           cura pastorale dei malati” della CEI.
dimensioni della pastorale della salute: la celebrazione liturgica (preghiera e sacramenti) e           Della CEI sono stati tenuti presenti anche il documento della Consulta Nazionale per la
il servizio di carità verso gli infermi (le opere). La “parola” infatti mostra la sua efficacia solo    Pastorale della Sanità: “La Pastorale della salute nella Chiesa italiana” (1989), gli “Orientamenti
se è pronunziata ed accolta all’interno del rapporto con Dio vissuto nella preghiera e nei              pastorali per gli anni ‘90: "Evangelizzazione e testimonianza della carità” (1990) e la Nota
sacramenti, ed è accompagnata dalle opere quali segni della sua efficacia.                              pastorale della Commissione Episcopale CEI per il servizio della carità e della salute “Predicate
Filo conduttore di questa serie di annunci del Vangelo nel mondo della salute, è l’indicazione          il Vangelo e curate i malati”. La comunità cristiana e la pastorale della salute (2006); Rito delle
della Salvifici doloris di Giovanni Paolo II: il Cristo “ha insegnato all’uomo allo stesso tempo a      Esequie, CEI, L.E.V. (2012).
far del bene con la sofferenza ed a fare del bene a chi soffre” (n.30): “l’uomo-sofferente”, dunque,    Nell’elaborazione dei temi, ho tenuto presente il “piano di studi” del “Camillianum” di Roma,
e “l’uomo che presta aiuto a chi soffre” sono gli immediati destinatari di questi schemi, ma            essendo questo un Istituto di Teologia Pastorale Sanitaria che si occupa della formazione
ne sono anche il soggetto: Chiesa che soffre e Chiesa che consola.                                      degli operatori di questo settore.
                                                   6                                                                                                     7
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
3. “Guida” alla lettura                                                                        offrire una formazione accademica degli operatori di pastorale della salute, pubblica un
                                                                                                      rivista trimestrale - “Camillianum” - di carattere scientifico; comprende anche una sezione
Si tenga conto che gli “annunci” sono proposti sotto forma di “schemi”, ossia d’una                   di “rassegna”, di “segnalazione”, di “bibliografia specifica”. L’Istituto pubblica anche una
delineazione “essenziale” dei contenuti, che richiedono d’essere sviluppati.                          Collana di “Quaderni di Camillianum” - che in genere raccoglie gli Atti di convegni, congressi,
Ogni “scheda” si apre con l’indicazione dell’obiettivo specifico del tema dell’annuncio da            seminari di studio organizzati dall’Istituto; ed una Collana di “Sussidi” destinati in primo
proporre. L’argomento è poi sviluppato in tre o quattro punti. A volte si chiude con una              luogo agli alunni dell’Istituto stesso. Nel 1997, in occasione del decennale di fondazione
conclusione per raccogliere gli elementi centrali, altre volte ciò è stato ritenuto superfluo.        dell’Istituto, è stato pubblicato un Dizionario di Teologia della Pastorale sanitaria dalle edizioni
Il contenuto dell’annuncio, in genere è presentato “in dialogo” con l’uomo contemporaneo,             Camilliane di Torino. È stato poi anche tradotto sia in portoghese che in spagnolo, con gli
partendo dalle sue attese, sensibilità, problemi, e così introdurre la “proposta” evangelica.         opportuni adattamenti.
Alcuni concetti ritornano in più di uno schema, per finalità pedagogiche.                             L’Associazione Italiana della Pastorale Sanitaria (A.I.PA.S.) - che raccoglie gli agenti di pastorale
Infine, le citazioni, nelle note, sono anche un invito all’approfondimento, alla riflessione          sanitaria - ha una rivista: “Insieme per servire” che pubblica a scadenza trimestrale articoli di
critica, all’ampliamento; molte di esse sono tratte da Dizionari tenuto conto della prospettiva       riflessione e di esperienze pratiche.
di “sintesi” che questi si propongono e anche, per alcuni di essi, a motivo della Bibliografia        I Camilliani d’Italia pubblicano una rivista trimestrale - “Missione salute” - di carattere
che offrono.                                                                                          divulgativo; si propone di promuovere una cultura della salute d’ispirazione cristiana.
                                                                                                      Articoli e studi che riguardano anche il mondo della pastorale sanitaria, appaiono
       4. Bibliografia                                                                                ovviamente in ogni rivista. Da segnalare in maniera particolare la rivista: “L’Ancora”, a cura
                                                                                                      del movimento “Volontari della sofferenza”, e l’altra pubblicazione trimestrale: “La Sapienza
Una presentazione organica dei temi della pastorale della salute è contenuta in alcuni                della croce”, curata dai Passionisti italiani e dalla Scuola Superiore di Teologia della Croce del
“Manuali” che ormai cominciano ad essere pubblicati. Esistono pregevoli studi e sussidi su            Pontificio Ateneo Antonianum di Roma.
singoli temi, frutto soprattutto di convegni, seminari, articoli di riviste. A questi è stato fatto
riferimento nella presentazione dei “12 schemi”, come si vedrà nelle note che accompagnano                   5.      I 12 temi :
il testo.
Per ulteriori approfondimenti e per una migliore conoscenza dell’attività della Chiesa in                    1.      Il mondo della salute “terra del Vangelo”
campo sanitario, potranno riuscire utili alcune indicazioni. Riguardano pubblicazioni da                     2.      Il campo d’azione: gli ambiti della pastorale sanitaria
parte di organismi ecclesiali, di case editrici e di centri di pastorale sanitaria, quali:                   3.      Il destinatario: il malato della società odierna (e chi ne prende cura)
il “Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori sanitari”, che ha già pubblicato diversi          4.      La sofferenza: dallo scandalo al mistero (Giobbe e la proposta biblica)
studi su argomenti specifici. Pubblica inoltre una rivista: “Dolentium Hominum. Chiesa e                     5.      La salute nella Bibbia: Gesù “è” la salute
salute nel mondo”.                                                                                           6.      Evangelizzare la morte
Le “Edizioni Camilliane” di Torino sono nate per venire incontro all’esigenza di disporre di                 7.      L’esperienza di un discepolo: l’apostolo Paolo
sussidi agili rispondenti alle problematiche pastorali del mondo della salute.                               8.      La risurrezione dei morti
Anche le “Edizioni Salcom”, espressione della O.A.R.I., sono da tempo impegnate in questo                    9.      I Sacramenti di guarigione: “celebrare la vita”
settore. Pubblicano anche una rivista mensile: “Anime e corpi” che tratta temi di bioetica,                  10.     L’Unzione degli infermi e la cura pastorale dei malati
psicologia e pastorale sanitaria.                                                                            11.     Gli infermi ci evangelizzano: la “missione” dei sofferenti
L’ “Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria (“Camillianum”), che si prefigge di              12.     Maria “salute degli infermi”
                                                8                                                                                                      9
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
1                                                                                                                        Centrale rimane il riferimento all’annuncio della parola e alla cura degli infermi nel mandato
                           Il mondo della salute e il Vangelo                                                                    con il quale Gesù invia in missione i primi discepoli. Sia nella tradizione di Luca (10,1-12) che
                                                                                                                                 in quella di Matteo (10, 1-42) è tramandata la diade “curate i malati” e “predicate” il regno.
Obiettivo di questa sezione è quello di chiarire i fondamenti biblico-teologici della pastorale                                  È così stabilito lo statuto centrale del programma di evangelizzazione della chiesa secondo il
della salute. Questi possono essere così riassunti: 1) l’atteggiamento di Gesù Cristo verso                                      quale Gesù voleva una fede attiva dalla sua comunità.
il mondo della umana sofferenza; 2) il comportamento della comunità cristiana alle sue                                           L’annuncio doveva esser sostanziato da opere di solidarietà con i più bisognosi, di maniera che
origini e lungo la storia; 3) la pastorale della salute nel recente magistero.                                                   le parole avrebbero chiarito il senso delle opere, e queste avrebbero espresso la consistenza
                                                                                                                                 delle parole come “segno” indicativo di un “oltre” quanto i termini “salute”, “vita” e simili
         1.1 Il comportamento di Gesù                                                                                            esprimono (DV 2).
I Vangeli concordano nell’attribuire a Gesù la consapevolezza che la promessa del regno di
Dio, trovava adempimento nella sua persona e nella sua opera. In lui si rendeva presente ed                                               1.2 La comunità cristiana di fronte ai malati
operante la forza salvifica di Dio.                                                                                              La finale del Vangelo di Marco (16,14-18), narrando della missione definitiva degli undici,
Nel Vangelo di Luca, ad es., per due volte Gesù esprime tale coscienza: nel momento                                              garantisce la presenza continua di questo segno  per accreditare la parola evangelica.
programmatico del suo ministero quando, nella sinagoga di Nazaret interpreta il passo di                                         Di fatto, gli Atti contengono una serie di testi che narrano le guarigioni operate dagli apostoli
Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me...” (Lc 4,16-21); e nella risposta al Battista che lo                               e che sono viste come segni della presenza del tempo messianico (2,43; 3,1ss.; 5,12.15-16;
interrogava sulla sua identità messianica: “Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e                                   8,7;  9,32ss.28,8ss.;ecc.).
udito...” (Lc 7, 18-23).                                                                                                         La prima lettera ai Corinzi vede già istituzionalizzato il “carisma delle guarigioni”
                                                                                                                                 (12,9.28.30), quale servizio destinato anch’esso all’edificazione della comunità: “Nei capitoli
                                                                                                                                 12-14 Paolo... mostra che l’epifania di Dio avviene nel servizio e nell’edificazione, nella
    In ambedue i testi Gesù esprime la propria autocomprensione riferendosi ai due criteri dell’                                 consolazione dell’altro e nello sforzo di farlo crescere. Si direbbe che la carità sia la forma
    annuncio della “buona novella” e della cura dei malati, mostrando la corrispondenza del suo                                  storica in cui la presenza del regno si rivela. La vittoria sul male si anticipa nella solidarietà,
    comportamento con l’antica profezia.                                                                                         nella partecipazione, nell’accoglienza” 2.
                                                                                                                                 Il testo di Giacomo (5,14-15) mostra il passaggio avvenuto dal fatto “carismatico” - nel senso
                                                                                                                                 di un dono libero - ad un comportamento ormai ordinario e istituzionalizzato.
I Vangeli sinottici danno ampio spazio alla cura dei malati da parte di Gesù, al punto che la                                    Saranno soprattutto gli scritti paolini a mostrare come la prima comunità abbia letto le proprie
sua fisionomia risulterebbe distorta se mancassero questi riferimenti 1.

                                                                                                                                 Il significato cristiano della sofferenza, Ed. La Scuola, Brescia 1982, pp.49-72.
1 Mc 1,32-34; 40-45; 5,25-34; 6,55-56; 8,22-26; Mt 8,16-17; 9,2-7; 10,1-7; Lc 6,20-23; 8,36; 17,19; Gv 5,1-18; 9; ecc. Tra
la ricca bilbiografia, si veda ad es.J.Giblet, P.Grelot, Malattia in: Dizionario di Teologia Biblica, tr.it. Marietti, Torino.   2 B.Maggioni, Gesù e la chiesa primitiva di fronte alla malattia, in: Il Sacramento dei malati, Elle Di Ci, Leumannn
Torino 1971, coll.630-635; Grelot P., La compassione di Gesù davanti alla malattia e alla morte, in: Id., Nelle angosce          (Torino), 1975, p54. Un testo teologicamente ricco e ben articolato sul tema, è di :F.Alvarez, El evangelio da la salud, San
la speranza, tr.it. Vita e pensiero, Milano 1986, pp.168-176; Segalla G., Gesù di Nazareth e l’uomo sofferente, in: AA.VV.       Pablo, Madrid 1999.
                                                             10                                                                                                                               11
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
Lungo la sua storia, la Chiesa ha mantenuto fede al duplice compito di “annunciare la parola”
                                                                                                      e di “curare gli infermi”. Pur non venendo mai meno l’evento miracoloso della guarigione 5
                                                                                                      - come lo attesta la storia dei Santuari specie mariani - la diakonia della carità verso i sofferenti
                                                                                                      si è sviluppata nella linea della ordinarietà: da quello che era un fatto eminentemente
                                                                                                      miracoloso, si è venuti all’ordinarietà e all’istituzione del servizio curativo ed assistenziale.
                                                                                                      Ciò lo testimonia la storia della Chiesa, sia nelle sue figure rappresentative che nelle
                                                                                                      sue istituzioni. Lo sviluppo, avvenuto nella linea della fedeltà al mandato di Cristo e
                                                                                                      nell’adattamento alle nuove situazioni storiche, può essere seguito leggendo la faticosa
                                                                                                      storia del sacramento dell’Unzione degli infermi 6.

                                                                                                               1.3 La pastorale della salute dal Vaticano II ad oggi
                                                                                                      In corrispondenza all’incremento dei servizi socio-sanitari offerti dalla società civile e
                                                                                                      all’evoluzione della sensibilità per la salute nella cultura contemporanea, anche la pastorale
                                                                                                      della salute, negli anni recenti, ha conosciuto un significativo sviluppo. È un cammino che,
                                                                                                      attuatosi a livello sia di prassi che di riflessione teologica, può esser seguito anche limitandosi
                                                                                                      agli interventi del magistero 7.
                                                                                                      Già il Concilio volle riaffermare la sensibilità della chiesa per il mondo dell’umana sofferenza,
                                                                                                      dedicando uno specifico “Messaggio” ai malati. E anche se è da ammettere che “nel Vaticano
                                                                                                      II non c’è stata una trattazione sistematica della sofferenza umana, c’è però una linea di
sofferenze alla luce della passione di Cristo3. È chiara la distinzione tra i patimenti sofferti “a   sottofondo che lo attraversa tutto, specialmente in due documenti fondamentali, la “Lumen
causa di Cristo” (es.1 Co 4,8-13; 2 Co 11,22-29; ecc.) e quelli dovuti ad altre cause (es.2 Co        Gentium” e la “Gaudium et Spes” 8. È una linea che interpreta la realtà della sofferenza come
12,7-10; Rm 8,17ss.;ecc.); questi pure, comunque, sono ormai vissuti “in unione” con Cristo.
Cristo infatti ha “preso su di sé” le nostre infermità (Mt 8,17 e Is 53,4-5)4. In tale maniera si     5 Sul senso teologico del “miracolo”, se ne veda la rapida sintesi di R.Latourelle, Miracolo, in: Nuovo Dizionario di
                                                                                                      Teologia, Ed.Paoline, Alba 1976, pp.931-945. Si veda anche la già citata voce Malattia di J. Giblet, P.Grelot in:DTB;
dimostrano esperienze significative perché divenute partecipazione ai patimenti del Signore.          S.Leoni, Guarigioni miracolose, in: DB, pp.451-453.
La sofferenza, la malattia e la morte, sono ormai inserite nell’economia della salvezza. Il           6 A.M.Triacca, La chiesa e i malati:fedeltà a Cristo e adattamento alle nuove situazioni storiche, in: Il Sacramento dei
servizio al malato è atto prestato a Gesù stesso (Mt 25,36), così come il soffrire “in unione a       malati, o.c. pp.58-74. Per una trattazione più ampia dell’azione della chiesa in favore della salute, si veda: D.Casera,
                                                                                                      Chiesa e salute, Ed.Ancora, Milano 1991.
Cristo” è partecipazione al valore redentivo della sua sofferenza.
                                                                                                      7 G.Cardaropoli, Sofferenza e salvezza nel magistero della chiesa, in: AA.VV. Sofferenza e salvezza, Ed.Rogate, Roma
                                                                                                      1981, pp.243-263; A.Brusco, Novità e continuità, in: AA.VV., La Pastorale della salute nella Chiesa italiana, Ed.Camilliane,
3 Cinà G., L’apostolo Paolo e il dolore umano, Ed. Camilliane, Torino 2001.                           Torino 1990, pp.7-11.
4 La distinzione è ripresa e chiarita nella Salvifici doloris (nn. 23-24).                            8 G.Cardaropoli, art.c., p.245.
                                                             12                                                                                                   13
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
ambivalente, per aprisi poi ad una prospettiva positiva dovuta alla salvezza recata dal Cristo.                        Anche gli “Orientamenti pastorali per gli anni ‘90 della CEI: Evangelizzazione e testimonianza
Notevole impulso alla pastorale sanitaria venne dalla riforma liturgica, e particolarmente                             della carità” (1990) inseriscono l’ “amore preferenziale per i poveri espresso nelle opere di
dal nuovo Rituale Romano del Sacramento dell’Unzione e cura pastorale dei malati. In Italia,                           misericordia corporale e spirituale” (n.39) tra le “nuove frontiere” che la chiesa italiana deve
la promulgazione del rituale fu accompagnato dal documento della CEI: “Evangelizzazione                                affrontare nel suo “cammino verso il terzo millennio”. Più recentemente, la CEI pubblicava
e sacramenti della penitenza e dell’Unzione degli infermi”. Ambedue i documenti inseriscono                            un’altra “nota” importante: Predicate il Vangelo e curate i malati. La comunità cristiana e la
la celebrazione dei sacramenti in un’interessante descrizione del contesto socio-culturale                             pastorale della salute (2006).
odierno nei riguardi della malattia, della sofferenza e della morte, e forniscono utili                                Come risposte particolarmente significative alle indicazioni del Magistero si possono
indicazione per una rievangelizzazione di questi ambiti 9.                                                             ricordare, limitatamente alla chiesa italiana: i numerosi gruppi di “Volontariato” cattolico per
                                                                                                                       l’ambito socio-sanitario; l’istituzione delle “Caritas” diocesane; l’associazione nazionale dei
                                                                                                                       cappellani religiosi ospedalieri11; l’istituzione di Centri di Bioetica come punti di riferimento
                          Il magistero di Giovanni Paolo II rimane particolarmente                                     per la formazione e la ricerca; il sorgere dell’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale
                              sensibile ai temi del dolore umano e della salute.                                       Sanitaria (Camillianum) (1987), primo istituto teologico pontificio che offre una formazione
                                                                                                                       teologico-pastorale a livello accademico per il settore della pastorale sanitaria. Sono poi
                                                                                                                       importanti i numerosi “Centri di formazione” che sia in Italia che in altri Paesi, sono sorti
Momenti determinanti sono stati: la lettera apostolica “Salvifici doloris” (1984) che ha                               per una formazione di base in questo settore della pastorale della Chiesa. La validità di tali
illustrato il significato cristiano della sofferenza; i Motu Proprii “Dolentium hominum” (1985)                        istituzioni sta anche nella poliedricità dei corsi impartiti, nella snellezza di corsi rispondenti
e “Pastor bonus” (1988) con i quali istituiva la Pontificia Commissione , poi promossa a                               in maniera puntuale alle nuove sensibilità che emergono nelle comunità locali.
Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori sanitari; la “Christifideles laici” (1989),
nella quale due paragrafi (53-54) sono dedicati ai malati e agli operatori sanitari e pastorali;
l’istituzione della “Giornata mondiale del malato” (1993).
Un altro passo importante per la promozione della pastorale sanitaria in Italia, fu la
costituzione da parte della CEI della Consulta Nazionale per la Pastorale della Sanità (1988).
Questa, l’anno successivvo alla sua istituzione, pubblicava il documento: La Pastorale della
salute nella Chiesa italiana (1989). In continuità - ma anche con opportuni adattamenti
- con il già citato testo della CEI posto come “Introduzione” al “Nuovo Rituale Romano
del Sacramento dell’Unzione degli infermi”, la Nota della Consulta si proponeva come
sollecitazione per “un rinnovamento creativo della pastorale sanitaria” 10.
                                                                                                                       11 Nacque prima come A.N.C.R.O. che riuniva gli assistenti spirituali ospedalieri delle famiglie religiose: Camilliani,
                                                                                                                       Cappuccini, Fatebenefratelli e Francescani, accogliendo anche sacerdoti diocesani. Pubblica una propria rivista:Insieme
                                                                                                                       per servire, ed organizza un convegno annuale. (Si veda Di Taranto L., Un’istituzione nuova per un servizio nuovo, in:
9 Si veda in queste schede l’ “Annuncio” n° 11.
                                                                                                                       Insieme per servire , 1 (1987), 3-17. Recentemente ha mutato sigla: A.I.PA.S. = Associazione Italiana Pastorale Sanitaria
10 A.Brusco, Presentazione a: Curate i malati”, AA.VV. La Pastoirale dellsa salute nella chiesa italiana, o.c., p.5.   aprendosi a quanti sono designati dai Vescovi all’assistenza spirituale dei malati.
                                                            14                                                                                                                    15
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
2                                                                                                                 e i fattori che la favoriscono o vi predispongono:
                                Il campo d’azione:                                                                        alimentazione, igiene, abitazione, urbanizzazione,
                        gli ambiti della pastorale sanitaria                                                              ecologia, ecc. La stessa salute è vista non più solo come
                                                                                                                          un affare privato, bensì anche come dovere sociale. Ne
Obiettivo: iillustrare il campo di attività proprio della Pastorale sanitaria. Questo può esser                           deriva anche uno specifico dovere di educazione sanitaria
descritto richiamando: 1) il ruolo che il mondo della salute svolge nella società contemporanea                           e di promozione d’una sana cultura della salute e della
e le opportunità che offre per l’evangelizzazione; 2) gli interrogativi esistenziali che vi si                            vita; 2) ha influito anche sull’accrescimento di sensibilità
esprimono; 3) i relativi problemi della bioetica e dell’umanizzazione.                                                    per la dimensione psichica, mentale e relazionale dell’uomo:
                                                                                                                          grande è l’importanza che l’uomo delle nostre società
        2.1 Il “pianeta salute” nella società contemporanea                                          12
                                                                                                                          attribuisce a concetti quali: equilibrio psichico, maturità,
Nel giro di pochi anni è divenuto quasi un luogo comune l’affermazione che “l’ospedale è                                  senso di responsabilità personale; 3) l’ attenzione al corpo
il crocevia dell’attuale condizione umana”. La quasi totalità della popolazione passa per                                 come promosso dalla medicina psicosomatica 14 ha fatto
questo luogo; entra nella legislatura; di esso si occupano scienze naturali e scienze umane.                              comprendere meglio la funzione della corporeità come
Pubblicistica, compresa “internet” e mass-media, cronaca, letteratura, cinema e arte in                                   “via” allo spirito umano, come unica modalità perché
genere s’interessano con frequenza dei temi della salute e della malattia, dell’ospedale e del                            l’uomo possa esprimersi; 4) infine, il mondo sanitario
malato.                                                                                                                   influisce anche nel sollecitare l’attenzione alla dimensione propriamente umana, ossia quella
Il progresso tecnico e scientifico ha, in quest’ambito, uno dei suoi punti maggiormente                                   spirituale: la medicina psicosomatica sempre più in profondità mostra le connessioni tra le
emergenti e spettacolari, che capta l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. L’ospedale                              varie sfere della persona umana. Da un’attenzione alla dimensione puramente psicologica,
è divenuto luogo non solo di cura, di prevenzione e di riabilitazione, ma anche spazio di                                 si intuisce la presenza determinante della zona propriamente spirituale. A volte la medicina
ricerca scientifica e di formazione del personale sanitario come anche dell’opinione pubblica                             individua in quelle profondità il “terreno d’impianto” di certe disfunzioni della stessa zona
su questioni vitali.                                                                                                      somatica.
Influisce sulla definizione del concetto di “vita” che si ha nella società contemporanea. La
concezione di “salute” e di “malattia” espressa dall’Organizzazione Mondiale della Salute                                          2.2 Gli interrogativi esistenziali
come “stato di completo benessere fisico, mentali e sociale” 13 ha influito su:                                           Il mondo sanitario si rivela come luogo sommamente rivelativo di “quel che conta” per l’uomo
1) la sensibilità ai problemi sociali, sicché con maggiore facilità si vedono i nessi tra la malattia                     d’oggi. Gli interrogativi fondamentali dell’uomo contemporaneo, che il Concilio Vaticano II
                                                                                                                          esprimeva nella Costituzione pastorale (GS 10) 15: -  “Che cos’è l’uomo? Qual è il significato
12 A.Brusco – S.Pintor, Sulle orme di Cristo medico. Manuale di teologia oastorale sanitaria, EDB, Bologna 1999;
G.Cinà, Persona, salute, malattia, in: A.Brusco (a cura) Curate i malati. Consulta Nazionale CEI, Ed.Camilliane, Torino
1990, pp.12-27.                                                                                                           14 C. Rocchetta, Il corpo nella cultura contemporanea, in: Id., Per una teologia della corporeità, Ed. Camilliane, Torino
                                                                                                                          1990, pp.67-81..
13 La Nota della CEI: La Pastorale della salute nella chiesa italiana (1989) al n.6 introduce opportuni correttivi ed
elementi integrativi.                                                                                                     15 “Gaudium et spes”, Costituzione pastorale “La chiesa nel mondo contemporaneo”, in: Enchiridion Vaticanum 1, EDB
                                                          16                                                                                                                         17
IL VANGELO NEL MONDO DELLA SALUTE - 12 SCHEMI DI ANNUNCIO - www.camillodelellis.org
del dolore, del male, della morte che malgrado ogni progresso continuano a sussistere? Che                                                      solo se si pensa, ad esempio, al rapporto tra giustizia sociale e investimenti per la salute:
reca all’uomo la società, e che cosa può attendersi da essa? Cosa ci sarà dopo questa vita?” -                                                  quali categorie di persone, di malati sono privilegiati e quali emarginati? In base a quali
questi interrogativi trovano nell’ospedale una forte e impellente inquietudine. E attendono                                                     criteri? In effetti, è nel mondo della salute che si pronuncia l’ultimo giudizio pratico della
una risposta che non sempre l’uomo si sa dare, perché è propria della rivelazione cristiana.                                                    coscienza d’un paese su quelle problematiche.
Il problema del senso della vita, che tanta parte occupa nella cultura contemporanea,                                                           Sempre più, infine, i mass-media si occupano della umanizzazione dei nostri ambienti e
quello della sua trascendenza, nel mondo sanitario raggiungono la più acuta espressione.                                                        frequenti sono le denuncie di comportamenti disumanizzanti nel mondo ospedaliero. Del
S’impongono alla coscienza dell’uomo.                                                                                                           resto, il disagio di tale comportamento è avvertito ormai non solo dai malati e dai loro
       Dal punto di vista prettamente pastorale, il CCC (1500-1501) sottolinea il carattere                                                     familiari, bensì dagli stessi operatori sanitari. Numerose le cause: “interessi politici ed
di dura prova che malattia e sofferenza costituiscono per l’uomo, il rischio che comportano                                                     economici, eccessiva burocratizzazione del sistema assistenziale, inadeguata efficienza
anche per la fede in Dio. È tuttavia altrettanto attento nel mettere in luce l’opportunità che                                                  amministrativa, conflitti contrattuali, deterioramento della scala dei valori che rende più
rappresentano per una crescita umana e di fede 16.                                                                                              ardua la considerazione del malato come persona...”18.

          2.3 I problemi della bioetica e dell’umanizzazione                                                                                                                                 Conclusione
I problemi della Bioetica sono divenuti temi centrali di discussione critica nella società
                                      17
                                                                                                                                                La Pastorale della salute non limita la sua azione alla sfera della malattia, della morte e
contemporanea. La manipolazione genetica attraverso l’ingegneria genetica e biologica vede                                                      della sofferenza. Il grande interesse che prova l’uomo della società contemporanea nei
la capacità inventiva dell’uomo applicata alle stesse origini della vita umana, con il potere                                                   confronti della salute, vista ormai nelle sue dimensioni non solo organiche, ma anche
di guidare i meccanismi che presiedono alla riproduzione della specie. Qui il problema                                                          psicologiche, sociali e spirituali, e il concreto campo d’azione delle scienze mediche e delle
della manipolazione dell’uomo si configura in interrogativi d’angoscia inquietante: sarà                                                        scienze umane, richiedono che l’azione pastorale della Chiesa si occupi in maniera efficace
quest’uomo capace di assicurare l’avvenire alla razza umana? E quale uomo, quale avvenire                                                       dell’evangelizzazione di questi settori.
per l’uomo?                                                                                                                                     Sono gli stessi concetti di “vita” e di “salute” che vanno evangelizzati, perché infine si tratta di
Né sono di minore entità le domande che nascono davanti al tema dei trapianti di organo,                                                        aspetti determinanti per la visione cristiana dell’uomo. “Chi è l’uomo, che cosa egli sia”, non
dell’aborto e dell’eutanasia.                                                                                                                   è più evidente - è stato detto 19. E questa sensazione è ben diffusa nella cultura delle nostre
       Anche i problemi della giustizia sociale occupano un vasto spazio nel mondo sanitario,                                                   società. Il “pianeta della salute”, con le sue vaste ramificazioni, ha una parola determinante
                                                                                                                                                da dire in proposito. Ed è questa una delle sfide più provocatorie per la pastorale della Chiesa
Bologna, 1981, pp.770-965.
                                                                                                                                                nel nostro tempo.
16 Il Motu Proprio “DH” li definisce “interrogativi che ... toccano l’essenza della condizione umana in questo mondo” (n.2); si tratta
- prosegue - di “questioni che investono non solo l’aspetto sociale ed organizzativo, ma anche quello squisitamente etico e religioso,
perché vi sono implicati eventi umani fondamentali, quali la sofferenza, la malattia, la morte con i connessi interrogativi... Le nuove
frontiere, poi aperti dai progressi della scienza e dalle sue possibili applicazioni tecniche e terapeutiche, toccano gli ambiti più delicati   18 A.Brusco, L’umanizzazione del mondo della salute, in: AA.VV., Curate i malati, o.c., p.66.
della vita nelle sue stesse sorgenti e nel suo più profondo significato” (n.3).
                                                                                                                                                19 B.Mondin, L’uomo: chi è?, Ed.Massimo, Milano, pp.7-9. Si veda anche G.Bof, Umanesimo, in: Nuovo Dizionario di
17 Un’aggiornata trattazione in: E.Sgreccia, Manuale di Bioetica, Vita e pensiero, Milano 1994.                                                 Teologia, o.c. p.1811.
                                                                    18                                                                                                                                          19
3
                                                                                                                                   Il destinatario:
   La presenza e l’azione della Chiesa in questo ambito, deve comprendere l’ampio quadro di                     l’uomo alle prese con la “salute” della società odierna
   riferimento in cui il malato oggi è inserito: la famiglia, il personale e le strutture sanitarie, la
   politica, la vita sociale e la cultura. Né può ridursi alla struttura ospedaliera; deve estendersi     Obiettivo: presentare una visione cristiana dell’uomo nella prospettiva della pastorale
   al territorio (diocesi, parrocchia) ed impegnarsi per una sana educazione alla salute e per            sanitaria. Si tratta in pratica di far emergere i tratti tipici dell’ “homo patiens”, perché siano
   una promozione della cultura della salute.                                                             già intuibili i concetti di “missione” sia dell’infermo che di chi se ne prende cura.
                                                                                                          Concretamente, si vuol rispondere alla questione: “Come è l’uomo sofferente? Quali tratti lo
                                                                                                          caratterizzano teologicamente? A quali aspetti della persona umana deve essere attento chi
Deve apparir chiaro che il soggetto della pastorale sanitaria è la comunità ecclesiale locale, e          annuncia il Vangelo nel mondo della salute?”
non limitata al cappellano e ai suoi immediati collaboratori. Deve coinvolgere i familiari del
malato, il personale sanitario, la comunità parrocchiale. Dovrà occuparsi della formazione                       3.1 La comprensione cristiana del dolore e l’insieme della fede
del personale sanitario, della ricerca etica; accompagnare malati e operatori sanitari.                   Il CCC trattando del problema del male (n.309), afferma che “nessuna rapida risposta” è
Abbandonando un ruolo puramente consolatorio nei confronti del malato, deve promuovere                    sufficiente per venirne a capo. È necessario il riferimento all’ “insieme della fede”. E poi
un atteggiamento di corresponsabilizzazione del paziente e dei suoi familiari nella gestione della        conclude: “Non c’è punto del messaggio cristiano che non sia, per un certo aspetto, una
malattia.                                                                                                 risposta al problema del male”. Ora, anche se è vero che il problema del male si distingue da
Ci si rende conto, dunque, della vasta e complessa problematica che attraversa l’ambito                   quello della sofferenza, v’è comunque tra i due una profonda connessione: “l’uomo soffre a
sanitario, dell’attualità dei temi che vi si agitano e della sfida che rappresentano per                  causa del male che è una certa mancanza, limitazione o distorsione del bene” (SD 7).
l’annuncio evangelico. Per cui una retta interpretazione di quei temi ed un’adeguata forma
di “annuncio”, richiede “una precisa concezione della persona umana e del suo destino nel
piano di Dio”20. Siamo così condotti a richiamare quella tipica concezione dell’uomo che si                  Il motivo del coinvolgimento della totalità del mistero cristiano con la questione della
manifesta nel mondo della salute.                                                                            sofferenza, sta nell’interrogativo radicale che si pone l’uomo di fronte al dolore.

                                                                                                          Quell’interrogativo, infatti - “perché?” - l’uomo lo pone a se stesso, agli altri, ma in fondo lo
                                                                                                          pone “a Dio come al Creatore e al Signore del mondo”, perché la sofferenza offusca l’immagine
                                                                                                          di Dio che s’era andata formando nell’uomo. E l’offusca - aggiunge la SD - “a volte in modo
                                                                                                          radicale” (n.9), per cui tutte le verità del mistero cristiano devono essere riviste e ricomprese
                                                                                                          da questa nuova prospettiva.
20 DH 2.                                                                                                  L’annuncio salvifico nel mondo della salute, nasce dunque da un’esperienza fondamentale e
                                                   20                                                                                                    21
cristiana del mistero vissuto: l’uomo nella condizione di sofferenza, al quale ci si accosta con                              3.3 C’è un significato in tutto questo?
l’atteggiamento del Buon Samaritano. Si tratta d’un fatto forte e coinvolgente, che diviene un                         Tutto dipende dal trovare un senso in questa esperienza. “È proprio della sofferenza porre
orizzonte di nuova comprensione della vita e dei misteri della fede.                                                   l’interrogativo” 22. L’uomo è un ricercatore di senso, si qualifica per la capacità di stupirsi, di
                                                                                                                       porre domane. Quest’interrogare è rivelativo della sua trascendenza, del suo non esaurirsi
        3.2 L’ “homo patiens”: come è l’uomo sofferente?                                      21
                                                                                                                       nella ricerca. Anche la domanda che suscita la malattia, la sofferenza nasce dalla potenzialità
La persona umana si apre alla vita sotto l’impulso del desiderio di vita, che è l’esperienza                           dello stupore e dell’inquietudine.
fondamentale dell’uomo. Quel desiderio poi richiede d’essere inverato in un progetto                                   Si può allora scoprire un significato nella sofferenza?
concreto e specifico, da realizzare stabilendo una trama di rapporti con gli altri, con le cose e                      Ad una prima e più immediata reazione, si ha la sensazione che molte situazioni dolorose
con l’ambiente, con se stesso e fondamentalmente con Dio. In tal modo, l’uomo comprende                                hanno un senso e che occorre trovarlo. È il compito che si offre alla responsabilità del paziente,
se stesso come ormai “proiettato” verso la vita, verso l’attuazione delle sue potenzialità e                           agli Operatori sanitari, alla solidarietà della comunità umana e cristiana: tante sofferenze
l’attuazione di un significato che ha intravisto in quel progetto di esistenza.                                        e malattie possono servire per una maturazione della persona o d’una sua purificazione;
Ma cosa avviene nello spazio interiore della sua persona, quando è sorpreso e invaso da una                            possono essere uno stimolo a lottare, come una sorte di appello a vedere la vita come compito,
malattia seria o da un’altra grave sventura? Quel desiderio di vita e quel progetto di esistenza                       o a richiamarne la serietà. In tali circostanze l’uomo è chiamato a scoprire altri aspetti di
vengono messi in discussione, se non frantumati.                                                                       sé e della realtà cui era disattento. Il dolore altrui stimola poi all’amore del prossimo, alla
La psicologia del profondo descrive la sofferenza dell’uomo malato come rottura dell’unità                             disponibilità generosa e gratuita. E così via.
soggettiva , dell’armonia che finora regnava tra “io” e “corpo”. Il corpo si degrada in oggetto,
fino ad estranearsi al soggetto stesso: l’uomo si sente spersonalizzato, separato da se stesso,
in balia di “altro-da-sé”.                                                                                                Ma questo non basta certamente per affermare che ogni dolore ha un senso: basta
Segue una “crisi dei rapporti interpersonali” perché la malattia costringe all’attenzione a se                            richiamare la protesta di Giobbe per rendersi conto della fragilità di quella pretesa. Il dolore
stessi. L’universo si restringe alla propria stanza, cadono gli altri interesse, si oscura la                             e la morte dell’innocente, ieri come oggi, sono uno scandalo insostenibile. Irresistibilmente
coscienza delle altre persone. Si verifica una tipica e forte esperienza del limite della vita,                           chiediamo: “Perché? Come è possibile questo? Di chi è la colpa? Come dobbiamo reagire?
nella sua durata e nella sua qualità. Per questo l’idea di morte, sia pure in forme e livelli di                          Cosa pensarne, cosa credere?”
coscienza differenti, è presente in ogni malattia d’una certa gravità.
Ne può seguire un sentimento di derelizione, che è un sentirsi abbandonati, quasi “gettati via”
dalla vita. Sono vari stati d’animo che vi conducono: l’ansia di ciò che verrà dopo, il senso di                       E poi, quanti dolori sproporzionati rispetto ad una misura umanamente sopportabile. Certe
noia e di frustrazione, dell’inconsistenza più o meno di tutto. È un cammino che può portare                           sofferenze assumono forme insostenibili: si pensi alle situazioni di “umiliati e offesi”, di
all’annientamento della personalità.                                                                                   ingiustizia oppressiva calcolata e sistematica, oppure, al dolore provocato dal disfacimento
                                                                                                                       progressivo della vita, dal logoramento lento e inesorabile provocato da certe malattie, da
21 G.Cinà, Fenomenologia del dolore umano, in: Id., La vita spirituale nel tempo della sofferenza, Ed. Studium, Roma
2011, pp.87-106.                                                                                                       22 SD n.10.
                                                        22                                                                                                              23
certe forme d’invecchiamento: che senso possono avere? Chi è capace di fornire una risposta?         possono esser viste come occasioni per una comprensione dell’identità profonda dell’uomo:
In queste, e simili, esperienze di dolore radicale, è messa in discussione la totalità               egli non solo è chiamato alla vita dalla volontà del Dio-creatore, ma è chiamato anche ad
dell’esistenza. È in gioco l’uomo come tale, che si chiede: “Vale la pena di vivere? Ci sono         attuare la sua esistenza in un dialogo, in “alleanza” con Dio.
ragioni sufficienti per vivere e credere in un mondo del genere?” Al di fuori d’un rapporto di
fede in Dio, non è facile individuare un significato in quelle situazioni.

       3.4 Il compito dell’uomo
Soprattutto quando il dolore assume forme così devastanti e radicali, l’uomo deve “aprirsi
largamente...nella sua molteplice potenzialità. Il cristiano deve accogliere la luce della
Rivelazione...in quanto illumina (il senso dell’esistenza) “con l’amore, quale sorgente definitiva
di tutto ciò che esiste” (SD 13).
Sono le due condizioni richiamate dalla lettera apostolica perché possa essere accolta la luce
che la Rivelazione biblica proietta sull’oscurità di quelle situazioni:
1) “apertura” ad una visione dell’uomo non ridotta alla sola dimensione organica, empirica,
sensoriale, ma aperta alla dimensione spirituale e trascendente;
2) in secondo luogo, l’uomo deve lasciarsi illuminare dalla parola di Dio, credendo che
all’origine dell’attuale ordine delle cose, e come fonte che rende oggi stesso possibile la vita,
c’è l’amore provvido e premuroso del Creatore. A quest’amore occorre affidarsi.
Il soggetto umano, cioè, deve esser compreso come colui che è aperto al rapporto dialogico
con il Dio personale di Gesù Cristo, che tutto crea e mantiene in vita “per amore”. Ciò richiede
ovviamente un costante esercizio della vita cristiana nella sua triplice articolazione di fede, di
speranza e di amore. L’uomo infatti, in queste esperienze di sofferenza, diviene consapevole
che la “risposta” non se la può dare da sé, né gli altri sono in grado di fornirgliela. Egli
stesso, ora, è il questionato: da “ricercatore di senso”, è divenuto una domanda, un punto
interrogativo. La risposta se la può attendere - e dunque la può invocare - solo come “dono”,
come “grazia”, che poi diviene compito suo - e di coloro che lo accompagnano - da accogliere
e sviluppare.
Si vede allora il ruolo che la sofferenza - e anche la morte - può svolgere nel dinamismo
dell’esistenza: opportunità e condizione non solo per una maturazione della persona, ma
anche per una apertura alla trascendenza personale di Dio. Sofferenza e morte, vale a dire,
                                               24                                                                                               25
4                                                                                                                   Gesù stesso infatti libera gli altri dalla malattia e da ogni sorte di infermità “prendendo
                          Dallo scandalo al mistero: Giobbe                                                                 dentro di sé” quelle condizioni (M 8,16-17). Anche la vittoria definitiva sulla morte, avverrà
                                                                                                                            attraverso l’ “ingoiamento” della morte da parte di Cristo (1 Co 15, 54). Si tratta perciò d’una
Obiettivo: Indicare un itinerario interiore che, nella prospettiva della fede biblica, mostri il                            risposta imprevidibile dalla logica umana, paradossale: è la logica della Croce, che pure
passaggio che, dallo stato di sofferenza profonda e di angoscia - in cui malattia, sofferenza,                              conosce una sua “sapienza” (1 Co 1,18) 25.
l’approssimarsi della morte possono far precipitare l’uomo - apra alla speranza e alla fiducia                              Emblematico è il caso di Giobbe.
in Dio. E in tal modo promuova anche una crescita della vita spirituale e umana del paziente.
                                                                                                                                     4.2 I due volti di Giobbe                       26

         4.1 La speranza nasce dalla tribolazione (Rm 5,3)                                    23
                                                                                                                            È nota l’importanza del libro di Giobbe per il problema del dolore che, centrato in maniera
La SD presenta la sacra Scrittura come “un grande libro sulla sofferenza” (n 6). Vede in essa,                              teologica, diviene “mistero”: è visto “di fronte a Dio”, e mette bene in luce l’insufficienza
soprattutto nell’AT, descritte buona parte delle umane esperienze di dolore. Allo stesso tempo,                             d’ogni teoria che si presuma risolutiva del dramma. Anche i temi che il libro di Giobbe
però, rileva che non c’è sofferenza, nella Bibbia, che non si apra alla speranza 24.                                        affronta sono conosciuti: dolore e crisi, oscurità e tragedia, l’assurdo e le contraddizioni
È da riconoscere che la rivelazione biblica non fornisce una “spiegazione” al dolore dell’uomo.                             della vita e della fede. Il significato di questo testo non è solo il “perché” del dolore. Questo
Trattandosi d’un tema d’ordine esistenziale e non concettuale, non servono spiegazioni e                                    è lo spunto per una riflessione ampia e profonda che abbraccia le radici della vita e della
teorie. La prima risposta che appare nella rivelazione, è la prassi, l’impegno concreto contro                              fede. Deve dunque essergli riservato un posto singolare in una evangelizzazione che ha come
le cause che provocano sofferenza. La storia della salvezza ha inizio in una decisione di Jahvè                             destinatario diretto l’uomo nel dolore.
d’intervenire a favore del popolo che vede oppresso (Es 3,7-10). Giunge, attraverso una storia                              Ad ogni lettore di Giobbe, è nota la distinzione tra la parte narrativa, che fa da cornice al testo
di progressivo avvicinamento, all’incarnazione del Figlio di Dio che s’accosta all’umanità                                  (1-2; 42,7-17) e la parte dialogica o drammatica (3-42,6).
peccatrice e sofferente per sanare ogni sorta d’infermità.                                                                  Le due parti attribuiscono a Giobbe un comportamento verso Dio che è contrastante: nella
                                                                                                                            prima, Giobbe è l’uomo paziente e pio, che accoglie il destino come volontà di Dio. Del resto,
                                                                                                                            nella Bibbia è frequente la concezione d’una sofferenza permessa o inviata da Dio per mettere
    Eppure questo non comporta l’eliminazione della sofferenza. È piuttosto un processo                                     alla prova il giusto innocente: si veda la storia dei Patriarchi: Abramo (es. Gen 22), Giuseppe
    interiore alla condizione di sofferenza: quella situazione dolorosa viene presa dal di dentro                           (Gen 37-47 eccetto c.38). Nel nostro testo è Giobbe ad esser presentato come un pio esemplare,
    della condizione umana.                                                                                                 che viene colpito in tutto ciò che costituisce la trama della sua esistenza - beni, figli, posizione
                                                                                                                            sociale, affetti, salute - per verificare la sua fedeltà al Signore. Egli rimane integro. Per questi
                                                                                                                            motivi la conclusione della prova lo vedrà ristabilito nella posizione originaria. Questo volto di
23 Benedetto XVI, Spe salvi, spec. nn. 32-48; G.Cinà, Il linguaggio della sofferenza. Ricerca do senso e speranza
cristiana,in: Anime e corpi, n.165 (1993), pp. 70-87.
                                                                                                                            25 G.Barbaglio, Il Vangelo della croce, in: Id., Il pensare dell’apostolo Paolo, EDB Bologna 2005, pp.115-134.
24 H.U.v.Balthasar, Il cristiano e l’angoscia, Jaca Book, Milano 1987. Si veda anche: M.L. Ramlot - J.Guillet, Sofferenza
in: X.Léon.Dufour (ed.), Dizionario di Teologia Biblica, o.c. coll.1208-1214; A.Bonora, Male/Dolore, in: Nuovo Dizionario   26 Tra i numerosi recenti commentari: G.Ravasi, Giobbe, Ed.Borla Roma 1984; L.Alonso Schoekel, Giobbe, Borla 1985; B.Moriconi,
di Teologia Biblica, Ed.Paoline, Cinisello Balsamo (MI), 1988, pp. 870-877.                                                 Giobbe, Ed. Camilliane, Torino 2001.
                                                          26                                                                                                                               27
Giobbe rimane nella tradizione l’immagine dell’uomo paziente e pio. Le sue affermazioni sono          beni che erano stati perduti: averi, familiari, amici, salute. Tuttavia, ciò avviene raramente.
divenute proverbiali: “Nudo uscii dal seno di mia madre, nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato,       Neppure Gesù, di cui pur è riportata la vasta attività taumaturgica, libererà comunque
il Signore ha tolto, sia benedeto il nome del Signore!” (1,2). Questo perché era “uomo pio e          l’umanità dalla rete di dolori. Egli infatti “non è venuto per eliminare tutti i mali di quaggiù,
timorato di Dio, nemico del male” (1,1).                                                              ma per liberare gli uomini dalla più grave schiavitù, quella del peccato, che li ostacola nella
Ma accanto a questa figura esemplare, il libro ne affianca una che appare contrastante: il            loro vocazione di figli di Dio e causa loro asservimenti umani” 27.
medesimo Giobbe è contestatore e ribelle, che rifiuta ogni giustificazione teologica della sua
sventura e, accusando, si appella a Dio stesso, perché valuti la sua situazione. La sua reazione è
prima un lungo lamento, che è il risentimento di fronte al dolore, all’umiliazione, alla delusione,      Più articolato è il contenuto della parte drammatica, che ha il suo nucleo nella critica alla
all’offesa. Giobbe si lamenta prima su se stesso; poi verso gli amici. Infine, verso Dio.                teologia classica e tradizionale, popolare.
A mano a mano che entra negli abissi del dolore, il lamento si fa più cupo e ardimentoso:
esprime infatti la profondità della sua sofferenza. Il lamento si alterna poi al dialogo con gli
amici-visitatori. Le reazioni di Giobbe si fanno sempre più forti e violenti contro le spiegazioni    Questa ha un concetto di Dio essenzialmente legato alla giustizia retributiva: Dio è visto come
che la teologia tradizionale dei visitatori gli oppone. Infine, il lamento di Giobbe diviene un       il garante della giustizia e dell’ordine morale, attento giudice dell’osservanza della legge. Nel
grido verso Dio, anzi un’accusa. Egli infatti, nella sua situazione di sofferenza, non riesce più     Giobbe drammatico, invece, si rivela un nuovo volto di Dio: Dio non è solo, né soprattutto, il
a comprendere Dio.                                                                                    garante della giustizia e della legge, ma ben di più. Egli è libertà e gratuità, imprevidibilità
Quale è il significato profondo di questa protesta? Sappiamo come la sofferenza abbia un suo          assoluta, è mistero. L’uomo non può mai pretendere di “con-prenderlo” nelle maglie della
linguaggio, che richiede un appropriato codice interpretativo per non esser fraintesa.                sua logica.
A ben vedere, quella protesta ha lo scopo di portare dinanzi a Dio il proprio dolore, perché          La soluzione del mistero del dolore in Giobbe sta nell’ incontro personale con Dio, in una
è appunto il volto di Dio quale ora appare a Giobbe che gli risulta incomprensibile. E vuole          rinnovata esperienza della presenza del Dio-vivente, che risponde e si fa vicino all’uomo
conoscere, vuole capire: “Fammi capire perché...” (10,7). Quella contestazione in effetti è una       soffferente. L’uomo nel dolore, ha la sensazione d’essere stato abbandonato da Dio, non
segreta invocazione, sia pur espressa in un linguaggio violento. Il linguaggio di Giobbe si fa        avverte più la sua premura. Eppure Dio è lì accanto: occorre saperlo incontrare e riconoscerlo
sempre più pressante perché spera una giustificazione di Dio stesso: s’appella direttamente a         in questo nuovo suo  volto. La malattia, la sofferenza è stata l’opportunità per l’affermazione
Dio (31,24-27; 35-37).  In Giobbe dunque è presente una segreta speranza: che Dio si manifesti,       della presenza di Dio costante, universale e provvida, premurosa, anche se ciò non avviene
si renda presente, risponda.                                                                          nelle modalità che l’uomo s’attenderebbe: “Ti conoscevo, per sentito dire, ora i miei occho ti vedono”
                                                                                                      (Gb 42,5 ).
       4.3. Il messaggio del libro
Il messaggio della parte narrativa, si propone d’inculcare la fiducia assoluta in Dio: nelle
prove dolorose della vita bisogna saper vedere la necessità d’una purificazione, d’un cammino
di maturazione attraverso lo spogliamento, che è via alla vita piena.
È un atteggiamento di fiducia, che a volte è già premiato da Dio con la reintegrazione dei            27 CCC n.549.
                                                28                                                                                                     29
Puoi anche leggere