TRASPORTI MARITTIMI CORSO DI TECNICA DEI TRASPORTI FERROVIARI, MARITTIMI E AEREI - Dipartimento di Ingegneria dell ...

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Università di Pisa - Polo Sistemi Logistici di Livorno –
Corso di Laurea in Economia e Legislazione dei Sistemi
                        Logistici

                Anno Accademico: 2016/17

      CORSO DI TECNICA DEI TRASPORTI
      FERROVIARI, MARITTIMI E AEREI
          Docenti: Marino Lupi, Alessandro Farina

           TRASPORTI MARITTIMI

                      PARTE A
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Lo studio del sistema di trasporto marittimo sarà
affrontato esaminando i seguenti argomenti:
  - “Deep-sea shipping” e “Short-sea shipping”.
   - Relazione fra trasporto marittimo ed
   ”economia globale”.
 - Tipologie di merci trasportate via mare.
 - Tipologia delle navi mercantili.
  - Il trasporto di merci varie (in particolare il trasporto
  marittimo in contenitori).
  - Il trasporto di “bulk cargo”.
   - Il trasporto “specializzato”.

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Da un punto di vista della lunghezza della tratta su cui operano, i
 Trasporti Marittimi si dividono in:
  - “Deep sea shipping”:
  - “Short sea shipping”:

Per i grossi quantitativi di merce il “deep sea shipping” rappresenta
praticamente l’unico modo di trasporto fra continenti diversi (“inter-
regional maritime transport”)

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Comunque con lo sviluppo del trasporto aereo delle merci è nata
 negli ultimi decenni una certa concorrenza fra trasporto marittimo
 (in special modo con il “deep sea shipping” ) e trasporto aereo delle
 merci a lungo raggio. In particolare per alcuni prodotti; per
 esempio: prodotti elettronici, moda (tessile-abbigliamento), frutta
 fresca, verdura, parti di macchine. Negli ultimi anni l’aumento dei
 prezzi del petrolio ha però, generalmente, spostato tipologie di
 merci dal trasporto aereo a quello marittimo.
 In generale, le merci con più alto valore, e con minore peso, in
 genere viaggiano in aereo; le merci con maggiore peso e minore
 valore in genere viaggiano via mare.
 Inoltre, anche i prodotti altamente deperibili viaggiano preferibil-
 mente in aereo.

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Definizione della Commissione Europea di
                 “Short Sea Shipping (SSS)”

    “SSS is the movement of cargo and passengers by sea between
     ports situated in geographical Europe or between those ports
     and ports situated in non-European countries having a coastline
     on the enclosed seas bordering Europe. Short Sea Shipping
     includes domestic and international maritime transport,
     including feeder services, along the coast and to and from the
     islands, rivers and lakes. The concept of Short Sea Shipping also
     extends to maritime transport between the Member States of
     the Union and Norway and Iceland and other States on the
     Baltic Sea, the Black Sea and the Mediterranean”.

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Lo “short sea shipping”, navigazione a corto raggio, si riferisce al
trasporto marittimo all’interno dei continenti (trasporto marittimo
con origine e destinazione nel Mediterraneo, in Europa, in Asia….).

In generale esso è in diretta competizione con i sistemi di trasporto
terrestri. Ma ovviamente non sempre è così: pensiamo per esempio
al caso dei trasporti con le isole.
Negli ultimi anni la politica europea dei trasporti, ed anche quella
italiana, ha dato molta importanza allo sviluppo delle cosiddette
“autostrade del mare” (Motorways of the Sea (MoS)). Però in realtà
con il termine “autostrade del mare” sono spesso indicati servizi di
trasporto diversi. In senso stretto si intende (o meglio si intendeva)
una relazione di trasporto marittima, di tipo ro-ro, in diretta
competizione con un “tutto strada” (in particolare autostradale, da
cui deriva anche la denominazione marittima).
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Negli ultimi anni, in ambito europeo, c’è stato un forte incremento
della ricerca nel settore: spinta da progetti finanziati dall’Unione
Europea. In Europa si è andata affermando la seguente definizione
(anche se in realtà ve ne sono più di una, ma comunque non molto
differenti fra loro):
“existing or new sea-based transport services that are integrated in
door-to-door logistic chains and concentrate flows of freight on
viable, regular, frequent, high-quality and reliable short sea shipping
links. The deployment of the Motorways of the Sea network should
absorb a significant part of the expected increase in road freight
traffic, improve the accessibility of peripheral and island regions and
states and reduce road congestion”.
(La seconda parte della “definizione” in realtà riassume i principali
obiettivi delle Autostrade del Mare (AdM))

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Fondamentalmente le autostrade del mare sono dei servizi, di tipo
“short sea shipping”, in cui sono concentrati i trasporti di merci e
che hanno le seguenti caratteristiche; i servizi sono:

 - Schedulati (ad orario pubblicato)
 - Ad alta frequenza
 - Affidabili

 - Integrati nella catena logistica porta a porta (ossia per i quali è
 stato studiato, in modo specifico, l’integrazione intermodale con
 gli altri modi di trasporto).

 Essi inoltre devono essere produttivi (fattibili) da un punto di vista
 economico ed ad alto servizio offerto (che vuol dire, appunto, ad
 alta frequenza, affibabili e veloci).

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I fini principali delle autostrade del mare sono:
 - migliorare l’accessibilità (la coesione) in Europa.
 - ridurre la congestione stradale attraverso un riequilibrio modale
 (in particolare assorbendo una parte significativa dei previsti
 aumenti di traffico merci)
Un aspetto interessante della definizione attuale è che in passato si
intendeva per Autostrade del Mare un collegamento marittimo di
unità di trasporto di tipo ro-ro (in pratica di veicoli stradali completi
di motrice, cosiddetto trasporto “accompagnato”, oppure
semplicemente di semirimorchi, trasporto cosiddetto “non
accompagnato”).

Attualmente si tende a comprendere nel termine (ma molti non sono
d’accordo) anche il trasporto short sea shipping di contenitori che
abbia gli attributi del servizio che sono stati precisati nella slide
precedente. In realtà le attuali rotte di navi portacontenitori, almeno9
nel Mediterraneo, non hanno questi attributi del servizio.
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In ogni caso con lo sviluppo del trasporto di “transhipment” lo
“short-sea shipping” ha anche la funzione di distribuire i container
che vengono trasportati da un continente all’altro, da un porto “hub”
ad un altro porto “hub”, con le navi di tipo “deep sea”.

 Comunque non si deve dimenticare/trascurare che il trasporto di
 tipo “short sea” riguarda, in generale, oltre i contenitori e le navi di
 tipo ro-ro, anche altri tipi di traffico per esempio: cereali, carbone,
 legname, acciaio, sabbia e ghiaia. In generale il trasporto marittimo
 di “liquid bulk“ e “dry bulk” e il trasporto di general cargo non in
 contenitori e nemmeno di tipo ro-ro: break-bulk cargo, loose cargo.
 Definiremo, più precisamente, queste categorie merceologiche nel
 seguito.

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Relazione fra
trasporto
marittimo ed
“economia
globale”.

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Relazione fra trasporto marittimo ed “economia globale”

La figura rappresenta uno schema che mette in evidenza il rapporto
fra il trasporto marittimo mondiale e l’”economia globale”.

Sulla sinistra sono indicati i 4 principali settori in cui possono essere
divise le materie prime: energia, industria mineraria, agricoltura,
foreste.
Queste materie prime sono trasportate dai luoghi in cui sono in
“surplus” a quelli in cui mancano. Questo tipo di trasporto costituisce
una parte fondamentale del trasporto marittimo in particolare di tipo
“deep sea”. Esso dà luogo al trasporto di “bulk cargo” (carico alla
rinfusa) all’interno del quale si distingue: un “liquid bulk cargo”
(carico di rinfuse liquide) e un “dry bulk cargo“ (carico di rinfuse
secche).
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Relazione fra trasporto marittimo ed “economia globale”
 Le materie prime sono trattate dall’industria. Specificamente, al
 centro nella parte alta della figura, vediamo le industrie di
 processo (di trasformazione): petrolifera, chimica e dell’acciaio.
 Esse, in particolare, producono semilavorati che sono poi utilizzati
 dall’industria manifatturiera. Per esempio: prodotti in acciaio, fibre
 tessili, prodotti chimici. Questo dà luogo ad un trasporto di tipo
 “general cargo” (merci varie) verso l’industria manifatturiera
 (parte centrale della colonna centrale).
Le industrie manifatturiere principali sono quelle: di autoveicoli,
elettrica, alimentare, tessile-abbigliamento, legno-carta.
In realtà spesso i manufatti lavorati (o semilavorati) vengono
spediti più volte: in quanto lo sviluppo dell’economia globale ha
portato alla delocalizzazione dell’industria dai luoghi in cui la
mano d’opera è costosa a quelli in cui è a minore costo.        13
Relazione fra trasporto marittimo ed “economia globale”
Inoltre con lo sviluppo della logistica si sono sviluppati stabilimenti
in cui si fa l’assemblaggio di “pezzi” costruiti altrove. Oppure
semplicemente si concentrano i prodotti, si fanno le finiture e gli
imballaggi, e i prodotti vengono poi spediti su tutti i mercati
mondiali.
Per quanto riguarda la terza colonna della figura abbiamo che:
 l’industria di processo (di trasformazione) dà luogo ad un trasporto
 di rinfuse liquide, specificamente prodotti della raffinazione del
 petrolio, e prodotti chimici, che sono poi inviati agli utenti finali. Fra
 questi i principali sono: le centrali per la produzione dell’energia, il
 sistema dei trasporti, l’industria delle costruzioni (però in questo
 ultimo caso si tratta soprattutto di rinfuse solide o di trasporti
 specializzati).
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Relazione fra trasporto marittimo ed “economia globale”

   L’industria manifatturiera spedisce i prodotti finiti agli utenti finali
   che sono le aziende e i consumatori. Questo traffico di “general
   cargo” ha dato luogo, soprattutto negli ultimi anni, all’enorme
   sviluppo del trasporto in contenitori di cui parleremo.

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Tipologie di
merci
trasportate via
mare.

 Tonnellaggio delle
 diverse tipologie di
 merci,    percentuali
 sul totale, tassi di
 crescita nel decennio
 1995-2006.

                   16
La tabella mette in evidenza le quantità di diverse tipologie di merci
 che sono trasportate via mare riportando le tonnellate (milioni di
 tonnellate). Sono inoltre riportate le percentuali sul totale (con
 riferimento all’anno 2006) e i tassi di incremento nel decennio 1995-
 2006.
 Le merci sono divise nelle categorie: energia, prodotti dell’industria
 metallifera, agricoltura e altre merci. Infine all’ultima riga è
 riportata la quantità di merce trasportata in containers (in peso).
 Vedremo nel seguito dati più recenti, ma la tabella dà un quadro
 generale.
 Il 44% (in peso) delle merci è rappresentato dal commercio
 “energetico”: petrolio grezzo, prodotti della raffinazione del petrolio,
 gas naturale e carbone.
 L’industria metallifera rappresenta il 18%, quella agricola il 9,4% .
 Quella di “altre merci” il 28%.
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Nella percentuale del 28% sono comprese le merci varie con 2016 mt
(milioni di tonnellate) (26,7%) di cui 882 mt (11,7%) sono merci varie
che non viaggiano in contenitore (“break bulk cargo” o “loose
cargo”), mentre 1134 mt (15%) sono merci che viaggiano in
contenitore (deve essere tenuto presente che la tabella si riferisce però
al 2006: negli ultimi anni, alcune tipologie di merce, che viaggiavano
“sciolte”, tendono a viaggiare in contenitore).
Il traffico in container, nella tabella, è conteggiato a parte, ultima riga:
è inferiore, in peso, rispetto a quello di altre voci, ma si tratta
ovviamente di merci “più ricche”. Il traffico di contenitori è circa
triplicato, fra il 1995 e il 2006 (ed è ulteriormente aumentato anche
dopo), ed ha mostrato un tasso di incremento medio del 9,3%: molto
più alto delle altre tipologie di merci. Il traffico di merci varie ha
invece mostrato un incremento del 5,5%: questo vuol dire che, nel
corso del tempo, si è avuto un aumento delle merci che viaggiano in
contenitore e che prima viaggiavano “sciolte”.
                                                                         18
Per quanto riguarda i tassi di aumento delle altre merci: il tasso
  medio di aumento è stato del 3,9% per i prodotti energetici; del 4%
  per quelli metalliferi; del 1,6% per quelli agricoli (comunque deve
  essere osservato che all’interno delle diverse voci i tassi di
  incremento hanno un certa dispersione ).

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Vediamo dei dati più recenti
                                    Crisi mondiale finanziaria-economica
                                    del 2008 (fine) -2009

Fonte: “Review of Maritime Transport 2016”, United Nation Conference on Trade and Development (UNCTAD, 2016, pag.7.

 Major bulks: iron ore, grain, coal, bauxite/aluminia, phosphate rock
Seaborne trade 2013 (Millions of tons loaded)

                                                   16,5

                             30,4
                                                                                               Container
                                                                                               Other dry cargo
                                                         24                                    Five major bulks
                                                                                               Oil and gas

                                 29,1

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Fonte: “Review of Maritime Transport 2015”, United Nation Conference on Trade and Development (UNCTAD, Geneva , 2015,
pag.7.
Structure of international seaborne trade, 2015

Fonte: “Review of Maritime Transport 2016”, United Nation Conference on Trade and Development (UNCTAD, Geneva , 2016, pag.7.
Tipologia della merce trasportata via mare
Le merci trasportate via mare possono essere distinte
fondamentalmente in:
- “Bulk cargo” (merci alla rinfusa)
- “General Cargo” (merci varie)
- “Specialized Cargo” (merci specializzate)
 Le merci alla rinfusa (“bulk cargo”) si distinguono, fondamental-
 mente, in:
 - “liquid bulk” (rinfuse liquide), per esempio: petrolio grezzo,
 prodotti della raffinazione del petrolio, soda caustica, olii
 vegetali, vino.
 - “dry bulk” (rinfuse secche ), per esempio: cereali, minerali ferrosi,
 carbone.                                                            24
Le merci varie, “general cargo”, riguardano: merci in containers;
 merci sciolte (“loose cargo”), ossia merci che non sono né
 containerizzate, né unitizzate; “breakbulk cargo” merci che sono
 imballate (unitizzate), ma non containerizzate, merci che viaggiano
 in: pallet, barili, fusti, sacchi, balle, bidoni (alcuni includono nel
 “breakbulk cargo” anche le merci che viaggiano su unità di tipo ro-
 ro).
 Il “loose cargo” e il “breakbulk cargo” (non considerando in questa
 tipologia le merci che viaggiano su unità di tipo ro-ro) vengono
 raggruppati nel termine “conventional general cargo” o “Other
 general cargo” che sta perciò ad indicare le merci varie che non sono
 né containerizzate, né viaggiano su unità di carico di tipo ro-ro.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   25
Le merci varie sono specificamente i prodotti dell’industria
   manifatturiera, ma possono anche essere semilavorati prodotti
   dall’industri di processo (vedere lo schema sulla relazione fra
   trasporto marittimo ed “economia globale”) .
   Le merci specializzate, “specialized cargo”, riguardano soprattutto:
   autoveicoli, prodotti forestali, prodotti refrigerati, prodotti chimici,
   gas liquefatto.
  I diversi tipi di merce che abbiamo visto danno luogo alle diverse
  categorie di trasporto marittimo riportate qui di seguito.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   26
- “Bulk cargo” (merci alla rinfusa)                                               “Bulk transport” (o
                                                                                   “Bulk shipping”)
 - “General Cargo” (merci varie)                                                     “Liner Transport”
                                                                                     (o “Liner shipping”)

                                                                                     “Specialized Cargo
- “Specialized Cargo” (merci specializzate)
                                                                                     Transport”
                                                                                     (o “Specialized
                                                                                     shipping”)

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   27
Tipi di merce e
tipi di
trasporto a cui
danno origine

              28
Il trasporto marittimo di tipo “bulk” (introduzione:
sarà approfondito in seguito)
 Il trasporto marittimo di tipo “bulk” si è sviluppato soprattutto dopo
 la seconda guerra mondiale in concomitanza con lo sviluppo delle
 industrie manifatturiere negli Stati Uniti, Europa Occidentale e
 Giappone; specificamente per il trasporto delle materie prime, in
 particolare petrolio, carbone e materiali ferrosi, verso questi paesi.
 Le navi per il trasporto di tipo “bulk” rappresentano, ancora
 attualmente, circa i tre quarti della flotta mercantile in termini di
 tonnellaggio (ma la flotta delle navi portacontenitori continua ad
 aumentare ad un tasso maggiore delle altre).
 Deve essere sottolineato che una partita di merce alla rinfusa (“bulk
 cargo parcel”) non è tanto rappresentata da un certo tipo di merce,
 quanto dal fatto che deve essere di una quantità tale (perlomeno
 superiore alle 2000-3000 tonnellate, come ordine di grandezza) da
 riempire una nave (vedere a questo proposito quanto riportato nella
Lupi
M. Lupi,"Trasporti
     M., "TrasportiFerroviari,
                   Ferroviari,Marittimi
                               MarittimieeAerei",Università
                                          Aerei", UniversitàdidiPisa,
                                                                 Pisa,Polo
                                                                       PoloSistemi
                                                                            SistemiLogistici
                                                                                    LogisticididiLivorno,
                                                                                                  Livorno,A.A.
                                                                                                           A.A. 29
 slide
2015/16.
2014/15.  precedente).
Comunque, normalmente, si tratta di materie prime o prodotti
dell’industria di processo, in particolare:
- “liquid bulk” (rinfuse liquide): petrolio grezzo, olii prodotti dalla
raffinazione del petrolio, prodotti chimici liquidi (questi prodotti
vengono classificati però anche come specializzati), soda caustica,
olii vegetali, vino.
 - “dry bulk” (rinfuse secche): cereali, minerali ferrosi, carbone,
 (queste tre sono dette “major bulk”). Ma anche prodotti in acciaio,
 rottami di acciaio, cemento, gesso, zucchero, prodotti forestali, per
 esempio “wood chips”, minerali non ferrosi, zolfo, prodotti chimici
 (queste sono dette “minor bulk”).
 Un’altra cosa che deve essere sottolineata è che la distinzione fra
 “bulk cargo” e “general cargo” non è così netta come può sembrare a
 prima vista.
 Per esempio i prodotti forestali possono “viaggiare” sia come “bulk
 cargo” (per esempio tronchi), sia come “general cargo” (per esempio
 legname di misure standard ed imballato, in container o meno).30 Il
Lupi M., "Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Università di Pisa, Polo Sistemi Logistici di Livorno, A.A.
 legname inoltre può anche costituire “specialized cargo”.
2015/16.
Il trasporto marittimo di linea (introduzione: sarà
approfondito in seguito)
Il trasporto marittimo di linea è un trasporto di tipo “schedulato”
(con un orario prestabilito): si riferisce al trasporto di merci varie,
queste sono spedite in partite (“parcels”) troppo piccole per avere
un nave ad esse dedicate; inoltre sono, spesso, delicate da
trasportare ed anche da trasbordare. Il trasporto di linea è un
servizio organizzato ad orario con gli scali nei porti (“calls”)
programmati.
Il trasporto principale di tipo ”general cargo”, che negli ultimi anni
ha acquistato sempre maggiore importanza, è quello di tipo
“containerizzato”.
E’ un trasporto di linea anche quello di merci varie su unità di tipo
ro-ro, quello per esempio della autostrade del mare (anche se è stato
“dimenticato” nello schema della slide sui “Tipi di merce e tipi di
trasporto a cui danno origine”).                                      31
Fa parte del “general cargo” anche il cosiddetto “loose cargo”
(merci sciolte), come per esempio parti di macchine, scatole; queste
devono essere stivate e movimentate separatamente (anche se la
tendenza è quella di trasportare sempre più questo tipo di merce in
contenitori). Vi sono comunque, per esempio, delle parti di
macchine difficili da manovrare, pesanti e che non è possibile
trasportare in contenitori: esse in ogni caso fanno parte delle merci
di tipo “general cargo”.
Vi sono anche merci varie di tipo liquido che sono trasportate in
fusti o bidoni, ma per esse tende a diffondersi il trasporto in
contenitori particolari (“liquid containers”) . Stesso discorso per i
prodotti che viaggiano a bassa temperatura, oppure congelati o
surgelati. Essi possono viaggiare in “contenitori frigorifero”,
oppure in stive di apposite navi.
 C’è un “general cargo” che non è containerizzato, ma è unitizzato.
 esso è detto “breakbulk (break-bulk) cargo”. In passato esso
                                                                      32
 costituiva la gran parte delle merci varie.
Il break-bulk cargo è merce imballata in: pallet, barili, fusti, sacchi,
balle, bidoni (alcuni, per esempio “Port Authorithy di Rotterdam”,
considerano in questa categoria la merce che viaggia su unità di
carico di tipo ro-ro)
 Il trasporto in contenitori si è affermato grazie al fatto che assicura:
 una forte diminuzione dei costi di trasporto; un aumento
 dell’affidabilità e della sicurezza del trasporto. La diminuzione dei
 costi è dovuta: ad una diminuzione dei tempi in cui le navi
 rimangono ferme nei porti; alla meccanizzazione della movimen-
 tazione e quindi ad una minore incidenza dei costi della mano
 d’opera nelle operazioni di carico e scarico della nave (minore costo
 per unità di tonnellata imbarcata o sbarcata).

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   33
Il trasporto marittimo specializzato (introduzione: sarà
approfondito in seguito)

 La caratteristica principale di questo tipo di trasporto è quella di
 utilizzare navi particolari: specializzate per il trasporto di un certo
 tipo di merce. Ma soprattutto il trasporto è organizzato per soddisfare
 le esigenze di un certo tipo di cliente.

 Attualmente le tipologie di merci del trasporto marittimo
 specializzato sono fondamentalmente:
 - Autoveicoli . Le navi specializzate in questo tipo di trasporto dette
 “Pure car and truck carriers” (PCTCs) portano fino a 6000 veicoli.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   34
- Prodotti forestali. Per minimizzare i costi del trasporto, e della
 movimentazione, il legname viene prodotto, ed imballato, in modo
 standard e le navi sono progettate per accogliere nel modo più
 efficiente (carico, scarico e affidabilità del trasporto) questo tipo di
 merce.
 - Cibi refrigerati: si tratta di navi specializzate nel trasporto di cibi
 che devono viaggiare a bassa temperatura, oppure congelati o
 surgelati; attualmente sono in concorrenza con il trasporto di linea in
 contenitori frigorifero (che sta “vincendo”) ed in parte anche con il
 trasporto aereo.
 - Gas liquido. Si tratta di nave apposite per il trasporto di “Liquefied
 Petroleum Gas” (LPG), Gas di Petrolio Liquefatto (GPL), oppure di
 “Liquefied Natural Gas” (LNG), Gas Naturale Liquefatto (GNL).
 Ma anche di butano, propano, etilene.
 - Prodotti chimici (in particolare “pericolosi”). Si tratta del
 trasporto di prodotti chimici che devono viaggiare in cisterne
 apposite,
Lupi
M.
M.Lupi:  "TrasportieFerroviari,
   Lupi,"Trasporti
     M.,"Trasporti     separate,
                    Ferroviari, Marittimie
                                Marittimi     quindi
                                            Aerei",        indididiPisa,
                                          eeAerei",Università
                                            Aerei" - Università
                                                     Università     navi
                                                                    Pisa, Polocisterna
                                                                    Pisa,Polo
                                                                          PoloSistemi
                                                                               Sistemi       appositamente
                                                                               SistemiLogistici
                                                                                       Logistici
                                                                                       Logisticididi
                                                                                                  diLivorno,
                                                                                                     Livorno,
                                                                                                     Livorno,A.A.
                                                                                                              A.A.
                                                                                                              A.A.   35
2015/16.
2014/15.
2012-13
 studiate.
Traffico merci nei principali porti italiani
Nei successivi lucidi è riportato il traffico merci nei porti italiani, anno
2016, per le diverse categorie merceologiche. Fonte: Assoporti.
Il porto italiano più importante per le rinfuse liquide è Trieste; il più
importante per le rinfuse solide è Taranto.
Per il traffico merci ro-ro il porto italiano più importante è Livorno.
Per il traffico convenzionale il porto italiano più importante è Ravenna.
Come traffico contenitori il porto più importante è Gioia Tauro (che,
però, è esclusivamente un porto di contenitori) e il secondo porto è Genova.
Relativamente a Gioia Tauro si hanno a disposizione i soli dati sui TEU,
non sulle tonnellate. Nel 2016 (per Gioia Tauro si hanno dati provvisori,
riportati in rosso) il traffico di Gioia Tauro è stato pari a circa 2.700.000
TEU, contro i 2.300.000 TEU di Genova. Nel 2015 (per Gioia Tauro si
hanno dati definitivi) il traffico di Gioia Tauro è pari a circa 2.547.000
TEU, contro i 2.243.000 TEU di Genova.

Come traffico merci totale il porto italiano più importante è Trieste.
Movimenti merci nei principali porti italiani. Anno 2016.
Fonte: Assoporti

 37
Traffico container, in TEUs, nei principali porti italiani. Anno
2016. Fonte: Assoporti

Traffico merci totale, in tonnellate, nei principali porti italiani
Anno 2016. Fonte: Assoporti

 38
Osservando i dati sulle diverse categorie merceologiche, si osserva come
la categoria più importante in Italia sia le rinfuse liquide, con oltre 180
milioni di tonnellate: più del doppio del traffico contenitori (pari a poco
più di 80 milioni di tonnellate) e poco meno della metà del traffico merci
totale in Italia (pari a circa 450 milioni di tonnellate)

Infatti il porto italiano con maggiore traffico in Italia è Trieste: che,
guarda caso, è anche il porto con più elevato traffico di rinfuse liquide

E’ quindi evidente che, per classificare i porti tra di loro, una semplice
somma del traffico delle varie categorie merceologiche non è del tutto
corretta
Sono state quindi sviluppate delle “port classification rules” (regole per la
classificazione dei porti), le quali definiscono dei coefficienti molitplicativi
delle varie categorie merceologiche.
Questo perché una tonnellata di contenitori ha un valore molto maggiore di
una tonnellata di rinfuse liquide.
                                                                              39
Le “port classification rules”
  E’ necessario individuare criteri per confrontare tra di loro le
  diverse categorie merceologiche: rinfuse liquide, rinfuse solide,
  contenitori, ro-ro e convenzionale.
  Il confronto tra i porti viene svolto in funzione del valore aggiunto
  di ciascuna tipologia di merce
  Il concetto di valore aggiunto è determinato in genere in termini di
  costo del lavoro, generato dalla movimentazione della merce

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   40
La “Hamburg rule” (1976)
 Considera il costo del lavoro nel porto di Amburgo

 Il valore aggiunto creato dalla movimentazione di 1 tonnellata di
 general cargo (ro-ro, contenitori, convenzionale) è pari a quello
 generato dalla movimentazione di 5 tonnellate di rinfuse solide e di
 15 tonnellate di rinfuse liquide.

 Perciò, secondo questa rule, si moltiplica il traffico di general cargo
 per 1, quello di rinfuse solide per 1/5 e quello di rinfuse liquide per
 1/15.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   41
La “Bremen rule” (1982)
Considera il costo del lavoro dei principali operatori del porto di Brema

Il valore aggiunto creato da 1 tonnellata di general cargo (ro-ro,
contenitori, convenzionale) è pari a quello generato da 3 tonnellate di
rinfuse solide e 12 tonnellate di rinfuse liquide.

Perciò, secondo questa rule, si moltiplica il traffico di general cargo
per 1, quello di rinfuse solide per 1/3 e quello di rinfuse liquide per
1/12.
Questa rule si basa su informazioni confidenziali sul costo del lavoro,
ottenute dai diversi operatori portuali del porto di Brema.

E’ semplice e rudimentale ma, proprio in virtù della sua semplicità, è
la più utilizzata, attualmente, per la classificazione dei porti
                                                                          42
La “Rotterdam rule” (1985-1991)
Costruita con l’obiettivo di poter seguire, anno dopo anno, l’evoluzione
delle attività del porto di Rotterdam
Utilizzati dati dell’Ufficio Centrale di statistica dei Paesi Bassi

Nello sviluppo della “rule”, si è considerato non solo il lavoro creato nel
porto stesso ma anche il lavoro, strettamente legato alle attività del porto,
creato nella regione di Rotterdam.

I pesi associati alle diverse categorie merceologiche sono i seguenti:

Convenzionale (categoria     1        Petrolio greggio                   15
merceologica di riferimento)          Cereali                            4
Ro-ro                          8      Carbone                            10
Contenitori                    3      Materiali ferrosi                  12.7
Prodotti petroliferi           2.5    Altre rinfuse (liquide e solide) 7.5      43
Problemi delle “rules” precedenti

  Le “classification rules” esposte precedentemente hanno diversi
  problemi:

   Sono state ottenute utilizzando dati confidenziali (interviste agli
  operatori portuali): e i dati confidenziali non sono sempre affidabili

   Ogni “rule” è stata sviluppata per un porto specifico, ed è
  trasferibile con difficoltà agli altri porti

   Non è stata sviluppata una metodologia chiara e trasparente per
  la raccolta dei dati e la loro interpretazione

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   44
La “Antwerp rule” (1995)
• Selezione degli operatori portuali, del porto di Anversa, da parte di
esperti nel settore
• Gli operatori portuali hanno fornito i valori del costo del lavoro e
della svalutazione su base annua
• Validazione dei risultati ottenuti tramite un parere di esperti nel
settore

Il valore aggiunto più elevato è risultato quello del carico/scarico di
frutta
Sono state considerate diverse tipologie merceologiche (es. petrolio
greggio, prodotti petroliferi, cereali e carbone, materiali ferrosi,
fertilizzanti, ecc.) successivamente aggregate nelle principali
categorie merceologiche: rinfuse liquide, rinfuse solide, contenitori,
convenzionale, ro-ro.
                                                                      45
Procedimento:
• Dapprima ottengo (dagli operatori portuali) il costo del lavoro per ogni
tipologia merceologica: il più alto è quello della frutta (che quindi agisce da
riferimento), pari a 1040 franchi belgi per tonnellata movimentata

• Successivamente ottengo i pesi, per ciascuna tipologia merceologica,
dividendo il costo del lavoro per la movimentazione di 1 tonnellata di frutta
(riferimento) per il costo del lavoro per la movimentazione di 1 tonnellata
della tipologia merceologica in esame.
    Ad esempio: peso auto e veicoli        costo lavoro 1 tonn frutta
                                          costo lavoro 1 tonn auto e veicoli
• Infine ottengo i pesi (medi) di ciascuna categoria merceologica, in funzio-
ne delle tonnellate di merce movimentate di ogni tipologia di merce costitu-
ente la categoria, nel porto di Anversa.
Ad esempio il peso (medio) delle rinfuse liquide (distinte in petrolio greggio
e altre rinfuse liquide) è pari a:
 peso auto e veicoli  tonn auto e veicoli  peso altro ro - ro  tonn altro ro - ro
                     tonn auto e veicoli  tonn altro ro - ro
Fonte: Haezendonck, E., Coeck, C., and Verbeke, A., 2000. The Competitive position of Seaports: Introduction of the Value
Added Concept, International Journal of Maritime Economics, Vol. 2, No. 2, 2000, pp. 107-118.
La “range rule” (1995)
• La “Antwerp rule” è stata studiata per uno specifico porto
• Invece la “range rule” è applicabile a tutti i porti del cosiddetto
“northern range” (da Amburgo a Le Havre)

• E’ stata applicata la stessa metodologia della Antwerp rule
• Però, i pesi (medi) di ciascuna categoria merceologica sono ottenuti
in funzione delle tonnellate di merce movimentate di ogni tipologia di
merce costituente la categoria, nell’intero “northern range”, invece
che nel solo porto di Anversa

• Il valore aggiunto creato da 1 tonnellata di convenzionale è pari a
quello generato da: 3 tonnellate di contenitori, 1 tonnellata di ro-ro, 5
tonnellate di rinfuse solide, 18 tonnellate di petrolio greggio e 2
tonnellate di altre rinfuse liquide.
                                                                        48
Sintesi dei pesi
Tipologia/categoria di     Bremen rule Rotterdam rule Antwerp rule Range rule
merca
Convenzionale              1               1                  1                1
Rinfuse liquide (°)        12                                 2                2
Rinfuse solide             3                                  4                5
Container                  1               3                  3                3
Ro-ro                      1               8                  1                1
Prodotti petroliferi (*)                   2.5
Cereali (*)                                4
Carbone (*)                                10
Minerali ferrosi (*)                       12.7
Petrolio greggio                           15                 18               18
Altre rinfuse liquide /                    7.5
solide (*)
(°): Le rinfuse liquide comprendono petrolio greggio nella sola Bremen rule. In tutte le
altre, sono da intendersi come “altre rinfuse liquide” (escluso il petrolio greggio)
(*) Queste tipologie merceologiche riguardano la sola Rotterdam rule e non sono state
                                                                                           49
aggregate
Applicazione delle precedenti “rule” alla
         classificazione dei porti italiani
• Applicazione delle rule precedentemente analizzate (tranne la troppo
datata “Hamburg rule” alla classificazione dei porti italiani
• I dati sui traffici si riferiscono all’anno 2011
• I dati riportati sono in tonnellate equivalenti (ossia “pesate”, ottenute
applicando i pesi precedentemente esposti)

• L’applicazione delle regole citate ai porti italiani, a parte la Bremen
rule, forniscono risultati inattesi: ad esempio, secondo la “Rotterdam
rule”, il porto italiano più importante risulta essere Taranto: che è vero
è importante, ma in realtà non risulta essere il più importante

• Infatti, l’importanza dei porti viene di solito misurate in termini del
traffico di container
                                                                        50
10000
                                                                               20000
                                                                                       30000
                                                                                               40000
                                                                                                       50000
                                                                                                               60000

                                                                   0
                                                         ANCONA
                                                         RAVENNA
                                                          VENEZIA
                                                         TRIESTE
                                                      GIOIA TAURO
                                                         CAGLIARI
                                                         TARANTO
                                                         GENOVA
                                                        LA SPEZIA
                                                          SAVONA

                                                         LIVORNO
                                                                                                                       SommaUNWEIGHTED

                                                          NAPOLI

Dati espressi in migliaia di tonnellate equivalenti
                                                                                                                             semplice SUM

                                                        SALERNO
                                                      MONFALCONE
                                                        PIOMBINO
                                                                                                                                       (anno 2011)

                                                  CIVITAVECCHIA
             OLBIA + SASSARI
                                                        PALERMO
                                                         MESSINA
                                                         AUGUSTA
                                                            BARI
                                                         BRINDISI
10000
                                                                                                 20000
                                                                                                         25000
                                                                                                                 30000
                                                                                                                         35000

                                                                                         15000

                                                                          5000

                                                                      0
                                                           ANCONA
                                                          RAVENNA
                                                           VENEZIA
                                                           TRIESTE
                                                       GIOIA TAURO
                                                          CAGLIARI
                                                          TARANTO
                                                           GENOVA
                                                          LA SPEZIA
                                                           SAVONA
                                                           LIVORNO
                                                            NAPOLI

Dati espressi in migliaia di tonnellate equivalenti
                                                          SALERNO
                                                      MONFALCONE
                                                                                                                                 Bremen rule (anno 2011)

                                                          PIOMBINO
                                                      CIVITAVECCHIA
                                              OLBIA + SASSARI
                                                          PALERMO
                                                           MESSINA
                                                          AUGUSTA
                                                              BARI
                                                           BRINDISI
14000

                                                                                                    10000
                                                                                                            12000
                                                                                                                            16000

                                                                                             8000

                                                                        2000
                                                                               4000
                                                                                      6000

                                                                    0
                                                         ANCONA
                                                         RAVENNA
                                                         VENEZIA
                                                         TRIESTE
                                                      GIOIA TAURO
                                                         CAGLIARI
                                                         TARANTO
                                                         GENOVA
                                                        LA SPEZIA
                                                                                                                                    Rotterdam

                                                         SAVONA
                                                         LIVORNO
                                                                                                                                          ROTTERDAM

                                                          NAPOLI

Dati espressi in migliaia di tonnellate equivalenti
                                                                                                                                              rule (anno

                                                         SALERNO
                                                      MONFALCONE
                                                                                                                                                     RULE 2011)

                                                        PIOMBINO
                                 CIVITAVECCHIA
     OLBIA + SASSARI
                                                        PALERMO
                                                         MESSINA
                                                         AUGUSTA
                                                            BARI
                                                         BRINDISI
3000
                                                                                6000
                                                                                       9000
                                                                                              12000
                                                                                                      15000
                                                                                                              18000
                                                                                                                      21000

                                                                     0
                                                           ANCONA
                                                          RAVENNA
                                                           VENEZIA
                                                           TRIESTE
                                                       GIOIA TAURO
                                                          CAGLIARI
                                                          TARANTO
                                                           GENOVA
                                                          LA SPEZIA
                                                           SAVONA
                                                                                                                              Range rule

                                                          LIVORNO
                                                            NAPOLI
                                                                                                                                    RANGE RULE

Dati espressi in migliaia di tonnellate equivalenti
                                                          SALERNO
                                                      MONFALCONE
                                                                                                                                         (anno 2011)

                                                          PIOMBINO
                                                      CIVITAVECCHIA
                   OLBIA + SASSARI
                                                         PALERMO
                                                          MESSINA
                                                          AUGUSTA
                                                              BARI
                                                           BRINDISI
Nuova rule “italiana” basata sul valore aggiunto
Sviluppo di una nuova rule “italiana” in maniera simile alla Antwerp
rule” e alla “range rule”:
• Il costo del lavoro è lo stesso della Antwerp rule per ciascuna
tipologia di merce
• Le tipologie di merce sono aggregate in base alla loro percentuale
all’interno della categoria a cui appartengono, nei porti italiani negli
anni 2005-2011 (perché la ricerca svolta è del 2012). Si considerano le
categorie merceologiche “usuali” (rinfuse liquide, rinfuse solide, ro-
ro, contenitori, convenzionale).
• Il valore aggiunto creato da 1 tonnellata di convenzionale è pari a
quello generato da: 2 tonnellate di contenitori, 1 tonnellata di ro-ro, 4
tonnellate di rinfuse solide e 11 tonnellate rinfuse liquide.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   55
0
                                                                                               12000
                                                                                                       15000
                                                                                                                       21000
                                                                                                                               24000

                                                                                                               18000

                                                                          3000
                                                                                 6000
                                                                                        9000
                                                           ANCONA

                                                          RAVENNA

                                                           VENEZIA

                                                           TRIESTE

                                                       GIOIA TAURO

                                                          CAGLIARI

                                                          TARANTO

                                                           GENOVA

                                                          LA SPEZIA

                                                           SAVONA

                                                           LIVORNO

                                                            NAPOLI

Dati espressi in migliaia di tonnellate equivalenti
                                                          SALERNO

                                                      MONFALCONE

                                                          PIOMBINO

                                                      CIVITAVECCHIA

                                                             OLBIA

                                                          PALERMO

                                                          MESSINA

                                                          AUGUSTA
                                                                                                                                       Nuova rule “italiana” basata sul valore aggiunto (anno 2011)

                                                              BARI
                                                  56

                                                           BRINDISI
Nuova rule “italiana” basata sul PIL
La “Rotterdam rule” e successive hanno considerato non solo il lavoro
creato all’interno del porto ma anche il lavoro, strettamente legato alle
attività del porto, creato nella regione del porto stesso
Alla stessa maniera, il porto può essere considerata come “porta di
accesso” al mercato nazionale
E’ stata quindi realizzata una regressione lineare multipla tra la
crescita percentuale delle 5 categorie merceologiche (rinfuse liquide,
rinfuse solide, contenitori, ro-ro, convenzionale) e la crescita
percentuale del PIL italiano. Si è fatto riferimento agli anni dal 1998
al 2011.
I pesi ottenuti sono i seguenti: Rinfuse liquide              11
                                     Rinfuse solide           3
                                     Container                1
                                     Ro-ro                    2
                                                                       57
                                     Convenzionale            2
0
                                                                                 10000
                                                                                         15000
                                                                                                 20000
                                                                                                         25000
                                                                                                                 30000

                                                                          5000
                                                           ANCONA

                                                          RAVENNA

                                                           VENEZIA

                                                           TRIESTE

                                                       GIOIA TAURO

                                                          CAGLIARI

                                                          TARANTO

                                                           GENOVA

                                                          LA SPEZIA

                                                           SAVONA

                                                           LIVORNO

                                                            NAPOLI

Dati espressi in migliaia di tonnellate equivalenti
                                                          SALERNO

                                                       MONFALCONE

                                                          PIOMBINO

                                                      CIVITAVECCHIA

                                         OLBIA + SASSARI

                                                          PALERMO
                                                                                                                         Nuova rule “italiana” basata sul PIL (anno 2011)

                                                           MESSINA

                                                          AUGUSTA

                                                              BARI
                                                  58

                                                           BRINDISI
Tipologia delle navi mercantili
  La flotta mercantile può essere divisa in

     - navi commerciali
     - navi da lavoro

     - navi di servizio

   Fra le navi da lavoro possiamo citare i pescherecci, le navi posa
   cavi o tubazioni, le navi per il dragaggio.
   Fra le navi di servizio possiamo citare i rimorchiatori, le navi per il
   rifornimento, di carburante o merci, di altre navi (le cosiddette
   bettoline)

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   59
Le navi commerciali possono essere distinte: in navi per trasporto
 merci (cargo fleet); navi per trasporto passeggeri (navi da crociera
 o traghetti che trasportano passeggeri e autovetture),
  Noi focalizziamo la nostra attenzione sulle navi per trasporto merci
  dette anche da carico (cargo fleet) . La flotta delle navi da carico può
  essere divisa in:
   - “Bulk fleet” - Che a sua volta comprende: ”tankers”, ”bulk
   carriers”, “combined carriers”.

     - “General cargo fleet” .

     - “Specialized cargo fleet” .

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   60
M.Lupi:
Lupi
M. Lupi,"Trasporti
     M.,"Trasporti
         "TrasportiFerroviari,
                   Ferroviari,Marittimi
                               MarittimieeAerei",Università
                                          Aerei"
                                          Aerei",- Università
                                                   Universitàdidi
                                                               diPisa,
                                                                  Pisa,
                                                                  Pisa,Polo
                                                                        Polo
                                                                        PoloSistemi
                                                                             Sistemi
                                                                             SistemiLogistici
                                                                                     Logistici
                                                                                     Logisticididi
                                                                                                diLivorno,
                                                                                                   Livorno,
                                                                                                   Livorno,A.A.
                                                                                                            A.A.
                                                                                                            A.A.   61
2015/16.
2014/15.
2012-13
“The tanker fleet” (flotta di navi cisterna) è divisa in:
- VLCC (Very Large Crude Carrier): superpetroliere con una
capacità maggiore di 250,000 dwt.
- Suezmax termine usato per indicare le navi più grandi capaci di
passare per il canale di SUEZ (generalmente il termine è riferito
alle superpetroliere). Capacità comprese fra 120,000-200,000 dwt.
- Aframax (il termine deriva dal sistema di classificazione
stabilito dall’ Average Freight Rate Assessment, AFRA) sono
petroliere con capacità compresa fra 80,000- 120,000 dwt .
 -Panamax termine usato per indicare le navi più grandi capaci di
 passare per il canale di Panama, (in particolare per le chiuse del
 canale). Lunghezza: 294,1 m; largezza max: 32,3 m; pescaggio
 max: 12m. Capacità compresa fra : 60,000- 80,000 dwt (Il canale
 di Panama è in corso di adeguamento)
- Handy (“facilmente manovrabili”). Capacità compresa fra: 10,000- 62
60,000 dwt.
The first tanker to break the 500,000 DWT barrier was built at St
Nazair/France, this ship named Batillus entered service in 1976 at
555,001 DWT.
                                                                     63
Le moderne navi petroliere sono provviste, per ragioni di sicurezza (in
particolare per evitare disastri ambientali), di doppio scafo.
                                                                    64
Parentesi a proposito della definizione di               portata,
stazza e dislocamento di una nave.
“Deadweight” (“deadweight tonnage”, portata lorda), espresso in
tonnellate metriche (in passato in long tons), è il peso del carico
massimo che una nave può portare quando è caricata fino al suo
“mark” (“draught mark”: indica il massimo pescaggio ammesso
per la nave)

Plimsoll line (linea
di galleggiamento) (AB
sta per “American
Bureau of Shipping“ è
la società di classifica-
zione che ha “certifica-
to” la linea di carico
della nave)                                                           65
The Plimsoll line è un segno di riferimento localizzato sullo scafo della nave
che indica la massima profondità a cui una nave può essere immersa in
sicurezza quando è carica. Questa profondità dipende da: dimensioni della
nave, tipo di merce, periodo dellanno, e densità dell’acqua in porto e in mare
aperto. Una volta che questi fattori sono stati contabilizzati, il capitano può
determinare l’appropriata linea di galleggiamento necessaria per il viaggio.
(Fonte:  “A commercial ship is properly loaded when the ship’s waterline equals the ship’s Plimsoll line , ”, NOAA,
http://oceanservice.noaa.gov/facts/plimsoll-line.html).

                                                          TF – Tropical Fresh Water
                                                           F – Fresh Water
                                                             T – Tropical Seawater
                                                             S – Summer Temperate
                                                             Seawater
                                                            W – Winter Temperate Seawater
                                                                 WNA – Winter North Atlantic
                                                                                                              66
                                                           GL sta per “Germanischer Lloyd”
Nel “deadweight tonnage”, portata lorda, è incluso: il carico (in
 cui sono compresi gli, eventuali, passeggeri e bagagli), il
 combustibile, l’acqua di zavorra, l’acqua dolce, le provviste e
 l’equipaggio. In generale le componenti che non fanno parte del
 carico ammontano a circa il 5%, nel caso di navi medie, e a
 qualcosa di meno nel caso di grandi navi. Il peso del carico
 pagante (compreso gli eventuali passeggeri e bagagli) massimo
 trasportabile costituisce la portata netta.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   67
La stazza (“tonnage”) è invece una misura di volume (non di
peso).
La stazza di una nave mercantile è rappresentata dal volume
complessivo dei locali interni.
Originariamente essa, detta “Gross Registered Tonnage”, si
misurava in tonnellate di stazza, equivalenti ciascuna a 100 piedi
cubi (2,8316 metri cubi), e indicate in modo abbreviato con “grt “.
Alla determinazione della “Gross Registered Tonnage” si arrivava
attraverso la misura della somma degli spazi effettivamente
disponibili.
 La “International Convention on Tonnage Measurement of Ships”,
 (detta anche “IMO (International Maritime Organization) Tonnage
 Convention”) del 1969, ha introdotto una misura semplificata per
 calcolare la Stazza Lorda, “Gross Tonnage”, in cui, invece di
 determinare     il volume dei singoli spazi, la stazza viene
 determinata misurando, in metri cubi, la totalità degli spazi chiusi
                                                                   68
 ed utilizzando una formula standard:
GT  K1V       GT  " Gross Tonnage"
K1  0,2  0,02 log10 V
V  " Total volume of all enclosed spaces of the ship in cubic metres"
La Gross Tonnage (GT) è perciò un indice della capacità della nave
che è utilizzato per classificare una nave, per esempio ai fini della
determinazione delle tasse da pagare nei porti o per il passaggio
dei canali. La GT è un indice senza unità di misura, anche se la sua
derivazione è legata alla capacità in metri cubi.
 In ogni caso esistono diversi tipi di stazza per esempio: Lorda e Netta.
 La stazza lorda (sia essa “Gross Registered Tonnage”, oppure “
 Gross Tonnage” secondo la convenzione IMO ) : comprende anche
 spazi non utilizzabili per il trasporto di merci (per il carico pagante).
 La Stazza Netta (Sia essa “Net Registered Tonnage”, oppure “ Net
 Tonnage” secondo la convenzione IMO ) : comprende solo gli spazi
 che possono essere utilizzati per il carico pagante (quindi nella
 stazza
Lupi
M.
M.Lupi:     nettaFerroviari,
   Lupi,"Trasporti
     M.,"Trasporti
         "Trasporti   non sono
                    Ferroviari,Marittimiconsiderati
                                MarittimieeAerei",Università
                                           Aerei"           gli
                                           Aerei",- Università
                                                    Università
                                                             didi  spazi
                                                               diPisa,
                                                                  Pisa,
                                                                  Pisa,Polo
                                                                        Polo
                                                                        PoloSistemi
                                                                             Sistemi
                                                                             Sistemil’alloggio
                                                                              per Logistici
                                                                                     Logistici
                                                                                     Logisticididi      equipaggio,
                                                                                                diLivorno,
                                                                                                   Livorno,
                                                                                                   Livorno,A.A.
                                                                                                            A.A.
                                                                                                            A.A. 69
 apparato motore …..).
2015/16.
2014/15.
2012-13
Il dislocamento (“displacement”) è il peso in tonnellate
   (metriche) della massa d’acqua spostata dalla parte immersa
   della nave (rappresenta il peso totale della nave: “tara” +
   “carico”).
     Anche in questo caso si distinguono vari tipi di dislocamento
     un:
     Dislocamento a pieno carico, da un dislocamento con nave
     “armata” (“standard displacement”), ossia completa di tutte le
     sue parti (compreso l’equipaggio con le provviste), ma senza
     carico pagante e senza combustibile.

     Il “deadweight” (portata lorda) lo posso ottenere come
     differenza fra il dislocamento a pieno carico e quello detto
     “light displacement” (escluso: il carico pagante, combustibile,
     equipaggio, zavorra, provviste).

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   70
Ritorniamo alla tabella precedente che riporta i vari tipi di nave.

   “The Bulk carriers” comprendono:

      - Capesize: capacità maggiore di 100,000 dwt. Il nome si
      riferisce al fatto che non possono passare per il Canale di
      Panama e perciò devono “doppiare” “Capo Horn”.
     - Panamax: capacità compresa fra 60,000-100,000 dwt.

     - Handymax: capacità compresa fra 40,000 - 60,000 dwt.

     - Handy: capacità compresa fra 10,000 - 40,000 dwt.

  Sono spesso dotate di boccaporti in acciaio                                                              apribili
  meccanicamente e dotate di gru per il carico e lo scarico

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17    71
Capesize bulk carrier: 172000 DWT (HYUNDAI
HEAVY INDUSTRIES). With no self-loading capability
                                                     72
•

                        •

Bulk carrier Nemtas 1 – (Mitsui Engineering & Shipbuilding Co., Ltd.); DWT:50,077 tons
With self-loading capability
                                                                                 73
M.Lupi:
Lupi
M. Lupi,"Trasporti
     M.,"Trasporti
         "TrasportiFerroviari,
                   Ferroviari,Marittimi
                               MarittimieeAerei",Università
                                          Aerei"
                                          Aerei",- Università
                                                   Universitàdidi
                                                               diPisa,
                                                                  Pisa,
                                                                  Pisa,Polo
                                                                        Polo
                                                                        PoloSistemi
                                                                             Sistemi
                                                                             SistemiLogistici
                                                                                     Logistici
                                                                                     Logisticididi
                                                                                                diLivorno,
                                                                                                   Livorno,
                                                                                                   Livorno,A.A.
                                                                                                            A.A.
                                                                                                            A.A.   74
2015/16.
2014/15.
2012-13
The “general cargo Fleet ” (flotta di navi per merci varie) comprende:
- Le navi portacontenitori. Nella tabella sono divise in: “large,
medium and small” (ma i limiti indicati in tabelle sono ormai
obsoleti, poiché da 2007 ad oggi, con il gigantismo navale, la
situazione è cambiata notevolmente).

                                                    Questo è il
                                                    segmento delle
                                                    navi commerciali
                                                    merci che negli
                                                    ultimi anni ha
                                                    avuto più sviluppo.

                                                                    75
Le stive di queste navi sono organizzate a cellule (stive cellulari)
dispongono di guide di scorrimento per l’alloggiamento dei
contenitori e di appositi congegni per il loro ancoraggio. La
conformazione e l’attrezzatura di questo tipo di nave è stata studiata
per permettere il carico e lo scarico dei contenitori nel modo più
veloce.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   76
La capacità delle navi
portacontenitori è fortemente
cresciuta nel tempo

                                77
- Navi di tipo ro-ro. Sono dette ro-ro in quanto sono caricate e
scaricate con manovre orizzontali (roll on – roll off ) ed inoltre
trasportano unità di carico che si muovono su ruote e che sono dette,
appunto, “unità di carico” ro-ro.

                                                        Nave Ro-Ro
                                                        tutto merci.

                                                       Nave
                                                       Passeggeri –
                                                       merci (dette
                                                       Ro-Pax);
                                                       sono diffuse
                                                       sulle linee
                                                       italiane.
                                                                   78
Le unità di carico ro-ro (che sono anche unità di trasporto) possono
 essere: autocarri, autotreni, autoarticolati completi (cosiddetto
 trasporto “accompagnato”); oppure semirimorchi (cosiddetto
 “trasporto “non accompagnato”). Le navi ro-pax trasportano anche
 autovetture. Di conseguenza la capacità delle navi ro-ro viene,
 generalmente, espressa in metri lineari di carico. Attualmente una
 moderna nave ro-ro ha una capacità di circa 3000 metri lineari

Queste navi sono caratterizzate da avere grandi portelloni, abbassabili,
che servono da ponti di comunicazione fra la banchina e la nave. I
mezzi si imbarcano e sbarcano velocemente da questi portelloni.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   79
Nell’ambito della “General cargo fleet” abbiamo inoltre:

- Navi di tipo multi-purpose (MPP). Esse trasportano, per esempio,
sia contenitori, sia “breakbulk”; oppure contenitori ed autoveicoli
(oppure qualsiasi categoria di merce varia)

Le navi multipurpose Tasman Orient hanno spazi di carico adatti per il
break-bulk, una capacità di 20.000 t e “tween-decks” (ponti doppi o tripli)

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   80
-Vi sono poi le “General Cargo” di tipo “tradizionale”.

                                                        Fonte:http://njscuba.net/artifacts/ship_freighter.html
Le navi general cargo vecchio stile esistono ancora semplicemente perchè
non tutta la merce può “starci” in un container di 40 piedi
                                                                                                                 81
Fonte:http://njscuba.net/artifacts/ship_freighter.html

                                      Le navi general cargo hanno invariabilmente la propria attrezzatura
                                      di carico, siano esse gru o derrick, al fine di poter attraccare anche
                                      nei porti dove l’attrezzatura presente è limitata.

Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   82
Specialized cargo fleet

  Si tratta di tipologie di navi che si trovano anche in altre categorie,
  ma che sono state progettate e specializzate per un determinato
  servizio, per trasportare un determinato tipo di merce.

  Così per esempio le “specialized tankers” possono avere più cisterne
  ognuna delle quale serve per portare un determinato prodotto
  chimico (le cisterne devono avere degli appositi rivestimenti ed
  essere isolate fra loro). Sono anche esse, come le navi per il trasporto
  di petrolio grezzo, dotate di doppio scafo.

 Poi vi sono: le navi frigorifero, quelle che trasportano
 esclusivamente autoveicoli, quelle per il trasporto del gas liquefatto
 (di petrolio e naturale), quelle specializzate per il trasporto di
 legname.
Lupi e Farina, “Trasporti Ferroviari, Marittimi e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2016-17   83
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