TO BE CONTINUED . - La Coccinella di Ruota - Paese di Ruota

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La Coccinella
       di Ruota

Notiziario rotese - Novembre 2018 - n. 37
       Esce l’ultimo giorno di ogni mese

        TO BE CONTINUED…..
                                        1
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Sommario:
                                                                                      1970

03 - Tutti i Santi (Poesia di Giacomo)
04 – La storia del presepe
06 – Calendario «mese del presepe»
07 –Analisi acque
10 – Giornata apertura Catechismo
11 – Halloween a Ruota
12 – 25 Novembre
13 – Neve marzolina
14 – Gli erbi boni
                                                    Hanno collaborato:
16 – Letteratura per ragazzi
                                                    Mario Barsocchi
18 – Info dal comune                                Pamela Guasparotti
                                                    Paolo Biagioni
                                                    Simonetta Orsi

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 ricevere tutte le edizioni in pdf scrivere a:      - Dal parrucchiere Giuseppe
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                  E’ attivo il sito internet di Ruota a cura di Paolo Biagioni
                                 www.paesediruota.it                                         2
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Tutti i Santi
                                (Poesia di Giacomo Pagnucci)
Vi vo’ spiegá, e credo d’un fá errori,                  ma s’è sdubbiata a protègge l’Italia
quer che rapprezsentan tutti i santi,                   e allora è ita a protègge l’esquimesi.
in che mo’ Cristo li fece protettori
per fanni pigliá degli accidenti tanti.                 C’è San Biagio, che si ‘onsola
                                                        di èsse un santo, ma de’ più valenti,
Badate Sant’Apollonia benedetta                         se va una lisca a quarchedu[n] in gola
che è la santa che protegge e ddenti,                   quello sì che chiappa l’accidenti!
se un disgrassiato un se li ‘ava in fretta
à voglia di chiappá dell’accidenti!                     S. ϯϯϯ proteggeva e macellari
                                                        quando davan la ciccia a pogo presso,
O San Ragneri po’, indu’ lo mettete?                    ma ora ti fan pagá tanti denari
Che come santo un è poi bon da niente:                  per vènditi du’ brencioli di lesso.
se indate a Pisa, voi v’accorgerete
che protegge er vitupero della gente.                   Ci abbian pure San Martin
                                                        che cli è un santo di poghi comprimenti,
O badate a cazso S. Antonio                             ma se d’aceto ni pigliasse er vin
che delle beschie è protettore amato,                   te lo carian d’imprechi e d’accidenti.
potrebbe la gente bestemmiá er demonio
e ‘nvece è lu’ che è sempre bestemmiato.                Ogni meschieri à un santo protettore
                                                        però succede certe ‘ose strane:
Un vi dio po’ di San Crespin:                           come abbi fatto, un so, er nostro Signore
se un ciabattin chiappa la lessina in d’un dito         a un fanne un che protegge le puttane.
ti schiocca una presa di cretin
e lu’ fa finta un avé capito.                           Ma dí: «C’è Luigi», lo possian
                                                        dicendolo senza èsse essagerati,
Santa Lucia, che è sempre sulla vista,                  protegge tutti i ggiovani che san
credete che un chiappi un accidente?                    d’èsse omossessuali o de’ drogati.
O sia da un contadin o da ‘n artista
basta sia quel che ci ni vòr le lente.                  Er patrono, S. Giuseppe, un si lamenti
                                                        de’ falegnami che son brava gente,
Il primo novembre èn radunati tutti in festa,           ne fan a men di danni l’accidenti
si vede al Padre Eterno che un ni preme:                perch’è che tira la pialla la ‘orrente.
se a un bestemmiatore ni sente un po’ la testa
bestemmia ‘uer giorno e li chiappa tutti insieme!       Ma San Gristoforo dei più potenti
                                                        ne chiappa più che degli evangelisti,
San Barnaba, protettor dell’uva bianca                  se perdeno gli artioli, èn accidenti
che a quella ci ni vole er tempo bello,                 perché protegge tutti i giornalisti.
ma se cragnola, er contadin si stanca
e sniàcchite una presa di budello.                      Santa Maria, che protegge e ccollesi
                                                        spera che er vento un tiri di scirocco
San Bartromeo, lo sapete? Bello pari                    e se er granturco un ni vien in quattro mesi
proteggerebbe e rrotesi dar mar forcon,                 allora èn acci[de]nti anco a S. Rocco.
l’altr’anno un ni potette fá li spari
e un lo voglian sgropponá più a pricission.             S. Luca, per proteggere e dottori
                                                        farebbe al Padre Eterno anco la guerra,
S. Valentin, protettor di innamorati,                   se e ppassienti un ni guariscen, èn dolori
anco lu’ ti chiappa gli accidenti:                      perché li spagli suoi copre la terra.
se invece di spozsá, si son lasciati
imprecan Valentin sensa ‘omprimenti.                    S. ***, che protegge e ffarmacisti
                                                        vende le ‘ure per convalescenti,
Sant’Ansan, che proteggea i corbelli,                   se quelli ci riascan, un c’è cristi
era da tutti mórto rispettato,                          ni mandan una fila d’accidenti.
ora che e ccorbellai un fan più quelli
è resto là in un canto abbandonato.                     Sur calendari[o] fra e ssanti der Signore
                                                        S. Sirvestro è sens’altro il più malanno,
S. Mattia un pole più protègge                          pure un sia di nimmo protettore
e quarchedun di certo s’addolora,                       si becca l’accidenti ‘i tutto l’anno.
da po’ ’n qua che gli è cambiata legge
e mmatti un èn più drento, èn tutti fòra.               A questo punto io credo vi basta
                                                        perché l’ò presi guassi tutti ‘uanti,
S. ‘Ate[ri]na n’à fatto tanta balia                     se ce n’è un di più allora guasta
all’italiani che nascean di nove mesi,                  e po’ che faccio, le litanie de’ santi?        3
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La storia del presepe

La rappresentazione della storia più famosa di            introducendo personaggi colti nelle loro attività di
sempre, è stata realizzata per la prima volta proprio     tutti i giorni. Questa tradizione è ancora molto viva,
in Italia da San Francesco, che non a caso è il nostro    come dimostrano le popolari bancarelle di
santo patrono.                                            personaggi del presepe lungo la via San gregorio
Da dove arriva l'antica tradizione del presepe? I         Armeno, a Napoli. Sempre agli artisti napoletani si
primi a descrivere la natività sono gli evangelisti       deve l’aver dotato i personaggi di arti in fil di ferro e
                                                          l’averli abbigliati di abiti delle più preziose stoffe.
Luca e Matteo: nel loro racconto c’è l’immagine di
                                                          Nel 1800 si ha la diffusione del presepio a livello
quello che poi nel Medioevo diventerà il
                                                          popolare. Sempre in questo secolo, in Puglia si
"praesepium", dal latino "recinto chiuso",                comincia ad utilizzare la cartapesta policroma per le
mangiatoia.                                               statuine. Nelle famiglie nobili di Roma, comincia una
Il presepe che tutti conosciamo si deve alla volontà      vera e propria gara per la costruzione del presepe
di San Francesco d’Assisi di far rivivere, in uno         più imponente. Famosi quello della famiglia Forti
scenario naturale, la nascita di Gesù Bambino.            sulla sommità della Torre degli Anguillara, e quello
L’idea era venuta al Santo d’Assisi nel Natale del        della famiglia Buttarelli in via De' Genovesi, che
1222, quando a Betlemme ebbe modo di assistere            riproduceva il presepe di San Francesco.
alle funzioni per la nascita di Gesù. Francesco
rimase talmente colpito che, tornato in Italia, chiese    I simboli del presepe
al Papa Onorio III di poter ripetere le celebrazioni
per il Natale successivo.                                 Il Bue e l'Asinello sono i simboli del popolo ebreo e
A quei tempi le rappresentazioni sacre non                dei pagani. I Magi possono essere considerati come
potevano tenersi in chiesa. Il Papa gli permise di        la rappresentazione delle tre età dell’uomo:
celebrare una messa all’aperto. Fu così che, la notte     gioventù, maturità e vecchiaia. Oppure come le tre
della Vigilia di Natale del 1223, a Greccio, in           razze in cui, secondo il racconto biblico, si divide
Umbria, San Francesco allestì il primo presepe            l’umanità: la semita, la giapetica, e la camita. Gli
vivente della storia. I contadini del paese accorsero     angeli sono esempi di creature superiori.
nella grotta, i frati con le fiaccole illuminavano il
paesaggio notturno e all’interno della grotta fu          I pastori rappresentano l’umanità da redimere e
                                                          l’atteggiamento adorante di Maria e Giuseppe
posta una greppia riempita di paglia con accanto il
                                                          serve a sottolineare la regalità del Nascituro. I doni
bue e l’asinello.
                                                          dei re Magi hanno il duplice riferimento alla natura
Il primo presepe con tutti i personaggi risale al         umana di Gesù e alla sua regalità: la mirra per il suo
1283, per opera di Arnolfo di Cambio, scultore di         essere uomo, l’incenso per la sua divinità, l’oro
otto statuine lignee che rappresentavano la natività      perché dono riservato ai re.
e i Magi. Questo presepio è conservato nella
Basilica di Santa Maria
Maggiore a Roma. Da quel momento in poi, fino al
1400, gli artisti modellano statue di legno o
terracotta. Quest’attività artistica si sviluppò
prevalentemente in Toscana, ma il presepio impiegò
poco tempo a diffondersi nel regno di Napoli e da lì
in tutti gli Stati italiani.
Nel ‘600 e nel '700 gli artisti napoletani diedero alla
scena della Natività una nuova connotazione,
inserendola in scorci familiari e di vita quotidiana,

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«Mese del Presepe»
              In arrivo il
             Calendario
            Manifestazioni
             2018 - 2019

      Ingresso Libero
Per tutte le manifestazioni
     (ad eccezione del Presepe Vivente del 26/12)

Stay tuned sul nostro sito web o sulla pagina facebook
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Acquedotto di Ruota
Analisi acque
Dal sito: www.acque.net/acqua-di-casa-tua

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La bellissima Chiesa di Ruota
                   dopo sistemazione del tetto, imbiancatura e ritocco affreschi

Tramonto a Ruota                                                                   8
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Giornata di apertura Catechismo anno 2018/2019
                Parrocchie Colle di Compito , Pieve di Compito e Ruota

Nella Bellissima chiesa di Colle di Compito si è tenuta Domenica 21 Ottobre la messa di inizio del
catechismo, La messa è stata celebrata da Don Luigi Bertolucci

Durante il Padre Nostro Don
Luigi ha invitato tutti i bambini
ad unirsi a lui per recitare la
preghiera che Gesù ci ha
insegnato.      Un       bellssimo
momento in cui tutti i ragazzi
hanno unito la loro fede

                                                                                                     10
Halloween a Ruota

La sera del 31 Ottobre i bambini si sono dati appuntamento per
fare dolcetto e scherzetto per le via di Ruota. I paesani sono stati
divertiti dalla gioia portata dai bambini

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25 Novembre un giorno che dovrebbe durare un anno
La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita
dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i
governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in
quel giorno.
L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi
nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.[1]

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di
donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-
1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.[1] Il 25
novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono
bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze
furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della
loro auto, per simulare un incidente.

Tratto da Wikipedia

                       La violenza contro le donne è una delle più
                         vergognose violazioni dei diritti umani

                                                                                   Paolo Biagioni
                                                                                                                   12
Neve Marzolina

Augurandoci che arrivi presto la neve ricordiamo la bella nevicata dello scorsa anno

Finalmente è arrivata! La tanto attesa ed annunciata neve, nella notte del 28 febbraio, ha iniziato a cadere. E come
per magia, al mattino, ci siamo svegliati in un paesaggio fiabesco. Un manto bianco ed immacolato ha ricoperto i
contorni di ogni cosa; il nostro caro paese appariva ancora più bello ed incantato. Sembrava di essere avvolti in un
sortilegio , catapultati in un mondo parallelo senza tempo. Qui, dove i bambini giocano liberi per strada, siamo tutti
ritornati fanciulli, e rimandati gli impegni lavorativi, abbiamo sentito il richiamo del gioco e dell'avventura. Per le
strade innevate i bambini schiamazzavano armati di slittini, le gote arrossate dal freddo e dal movimento, i giovani
facevano a pallate, coinvolgendo chiunque passasse in gelide e giocose battaglie di neve. Ovunque si respirava aria
di festa e di gratitudine per questa tardiva e insperata sorpresa bianca. Avevamo bisogno di questo stupendo
spettacolo, ci era mancato quel silenzio misterioso che solo la neve sa creare ed ancora una volta ci siamo sentiti
previlegiati e fortunati a vivere in questo avamposto di frontiera tra le nuvole e i monti. Ridiamo sempre un po' di
noi stessi, quando con orgoglio abbondiamo sui centimetri di neve caduta, ma lo facciamo perchè qui, è tutto
veramente diverso e lo capiamo proprio in queste occasioni, quando la natura esplode in tutto il suo splendore.
Neve speciale, che non ha provocato disagi, ma come dice il proverbio, era neve marzolina ed ha durato dalla sera
alla mattina. Così il giorno dopo, lentamente, se ne è andata, lasciando in ognuno di noi immagini da cartolina, il
cuore colmo di emozioni ed una rinnovata certezza : è qui che voglio vivere

                                                                                    Simonetta Orsi

                                                                                                                      13
14
Pagine tratte
  dal volume
«Gli erbi boni
 della cucina
 tradizionale
 garfagnina»
  Per gentile
 concessione
  dell’autore
      Ivo Poli

                 15
LETTERATURA PER RAGAZZI
                                       Storie allegre di Carlo Collodi (allegato)

Conosciamo Carlo Collodi                                       Ma la sua vera strada la trova quando, già avanti con gli
Carlo Collodi (il cui vero nome è Carlo Lorenzini), nasce      anni, si dedica alla letteratura per l'infanzia. Come
a Firenze il 24 novembre 1826. La madre, Angelina              funzionario al servizio dello stato unitario appena
Orzali, benché diplomata come maestra elementare, fa           formato, inizia con la traduzione dei racconti delle fate
la cameriera per l'illustre casato toscano dei Garzoni         di Perrault, per poi lavorare a vari libri pedagogici per la
Venturi - la cui tenuta a Collodi rimarrà uno dei ricordi      scuola. Per questa attività adotta il nome di Collodi che
più cari del piccolo Carlo - e in seguito presso la ricca      non è altro che il nome del paese originario della
famiglia Ginori di Firenze. Il padre Domenico Lorenzini,       madre (all'epoca in provincia di Lucca, mentre dal 1927
di più umili origini, debole di carattere e fragile di         si trova in provincia di Pistoia).
salute, lavora come cuoco per gli stessi marchesi Ginori.      Dopo "Giannettino" (1875) e "Minuzzolo" (1877) scrive
Primogenito di una numerosa e sventurata famiglia (dei         il suo capolavoro "Le avventure di Pinocchio",
dieci figli, sei ne muoiono in tenera età), Carlo              apparse per la prima volta sul "Giornale dei bambini"
frequenta le elementari a Collodi, affidato ad una zia.        nel 1881 con il titolo "La storia di un burattino"
Malgrado il carattere vivace, inquieto e propenso              facendole terminare con il quindicesimo capitolo. Dopo
all'insubordinazione, viene avviato agli studi                 pochi mesi Collodi riprese la narrazione del libro con il
ecclesiastici presso il Seminario di Val d'Elsa e poi dai      nuovo titolo per portarlo a termine nel 1883 anno in
Padri Scolopi di Firenze.                                      cui viene raccolto in volume dall'editore Felice Paggi di
Quando il fratello Paolo Lorenzini diventa dirigente           Firenze.
nella Manifattura Ginori, la famiglia acquista                 Originariamente le avventure di Pinocchio si
finalmente un po' di serenità e di agiatezza, e Carlo può      concludevano nell'episodio dell'impiccagione, con la
iniziare la carriera di impiegato e di giornalista.            morte del burattino. Le proteste dei piccoli lettori del
Abbracciando le idee mazziniane, partecipa alle rivolte        "Giornale dei bambini" indussero però l'autore a
risorgimentali del 1848-49. Negli anni Cinquanta, nel          proseguire il racconto, che si concluse definitivamente,
suo ruolo appunto di giornalista, descrive la realtà           con la trasformazione del burattino in bambino.
toscana cogliendone i lati spiritosi e bizzarri, fatta di      Qualche anno dopo la sua apparizione in volume, "Le
intrighi e storielle da caffè per mezzo di fulminanti          avventure di Pinocchio" divennero un testo
invenzioni linguistiche. Tutto materiale che confluirà         vendutissimo, un classico che indubbiamente
nel suo capolavoro, l'intramontabile Pinocchio.                oltrepassa i confini della mera letteratura per l'infanzia.
Stimolato dalle esperienze come giornalista, comincia a        L'opera è stata pubblicata in 187 edizioni e tradotta in
scrivere intensamente, esercitando la sua capacità di          260 lingue o dialetti.
dar vita, per mezzo della sua poetica, alle novità della       Prima di aver goduto del meritato successo, Carlo
vita contemporanea. Ne sono testimonianze i suoi               Collodi muore, improvvisamente, il 26 ottobre 1890 a
primi romanzi "Un romanzo in vapore" e "Da Firenze a           Firenze. Le sue carte, donate dalla famiglia, sono
Livorno", pubblicati intorno al 1856 e in cui l'autore fu      conservate nella Biblioteca Nazionale Centrale di
tra i primi a evidenziare la novità tecnologica apportata      Firenze.
della ferrovia.                                                Scritti di Carlo Collodi:
Di ingegno versatile, creativo, spiritoso, Lorenzini fondò     • Un romanzo a vapore. Da Firenze a Livorno...
in seguito il periodico "Il Lampione" che si prefiggeva di     • Giannettino
"far lume a chi brancolava nelle tenebre"; dopo la             • Minuzzolo
(temporanea) restaurazione granducale "Il Lampione"            • I racconti delle fate
dovette chiudere (riaprirà undici anni dopo) e Lorenzini       • Le avventure di Pinocchio
si dedicò al giornale "Scaramuccia" (soprattutto di            • Occhi e nasi, ricordi dal vero
critica teatrale) collaborando ad altri periodici fra cui il   • Storie allegre (ALLEGATO IN PDF)
"Fanfulla".

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Servizi del Comune di Capannori
               a disposizione dei residenti

Whatsappiamo Sicurezza
COME FUNZIONA:
Con il nuovo progetto 'Whatsappiamo sicurezza' i cittadini possono iscriversi al gruppo whatsapp del proprio
paese di residenza per segnalare ai vigili urbani e agli altri componenti del gruppo situazioni sospette e tutte le
informazioni utili per prevenire furti e reati di altro tipo.
A visionare i gruppi whatsapp saranno direttamente gli agenti della polizia municipale che potranno decidere
quali accorgimenti prendere in base alle segnalazioni ricevute e se inviare sul posto una pattuglia.
Basterà inviare un whatsapp per segnalare in tempo reale alla polizia municipale di Capannori e ai cittadini
della propria frazione movimenti e persone sospetti e situazioni di potenziale pericolo al fine di garantire più
sicurezza sul territorio. Per creare un filo diretto tra cittadini e Comune, in risposta alla richiesta di maggiore
sicurezza proveniente dalla comunità, l'amministrazione Menesini ha pensato di utilizzare uno dei più diffusi
social, creando tanti gruppi whatsapp almeno quante sono le frazioni del territorio, e probabilmente più
gruppi per ciascuna di quelle più numerose.
COME ISCRIVERSI:
Sarà possibile iscriversi al servizio 'Whatsappiamo sicurezza' inviando semplicemente una email all'indirizzo
sicurezza@comune.capannori.lu.it, indicando il proprio nominativo, indirizzo e numero di
cellulare. I gruppi di whatsapp saranno attivati non appena perverranno le iscrizioni. Si invitano i cittadini a
non inviare segnalazioni relative ai lavori pubblici o ad altri ambiti che esulano dal tema della sicurezza.

http://www.comune.capannori.lu.it/utilizza-i-servizi/servizi/polizia-municipale-e-protezione-
civile/polizia-municipale/whatsappiamo-sicurezza/

  Acchiapparifiuti

  Scrivi un messaggio e invialo al 348 60 01 346 usando WhatsApp per segnalare gli abbandoni di
  rifiuti, sacchi o materiale ingombrante che riscontri su suolo pubblico o bordo strada sul territorio
  comunale di Capannori.
  Ascit attiverà le verifiche per la successiva pulizia mentre la polizia municipale effettuerà gli
  opportuni controlli per risalire all'autore dell'abbandono (sono previste sanzioni fino a 500 euro).
  Nella segnalazione si prega di inserire quanti più elementi possibili per meglio identificare il
  luogo,ad esempio foto, posizione Whatsapp, indirizzo o altri riferimenti.

  http://www.comune.capannori.lu.it/utilizza-i-servizi/servizi/politiche-
  ambientali/rifiuti/acchiapparifiuti/

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Servizi del Comune di Capannori
           a disposizione dei residenti

Cantoniere di Paese
Scelte concrete per la cura del territorio: dal 2014 il Comune ha istituito il cantoniere di paese, ossia
squadre di operai che si prendono cura delle piccole manutenzioni, con importanti interventi come la
pulizia delle zanelle, lo sfalcio dell’erba, il miglioramento della viabilità e dell’arredo urbano. Lo spirito
con cui nasce Il cantoniere di paese è quello di una semplificazione del rapporto cittadino/istituzione
nella consapevolezza che un Comune territorialmente esteso e articolato come quello di Capannori
necessiti di una presenza stabile di operatori nelle frazioni.
Cosa fa il cantoniere di paese
I principali interventi del cantoniere di paese riguardano:
•      pulizia zanelle
•      rimozione frasche
•      messa in sicurezza banchine
•      decoro urbano
•      piccole manutenzioni
•      Ripristino segnaletica stradale verticale
•      attività di supporto alla protezione civile
•      attività di controllo sul territorio
Il servizio Cantoniere di paese funge da sportello per tutte le segnalazioni di lavori pubblici da eseguire
sul territorio quali:
•      ripristino pubblica illuminazione
•      pulizia dei cigli e dei fossi
•      potatura alberi
•      manutenzione verde
•      rifacimento manto stradale
•      sostituzione lampade votive
•      installazione segnaletica stradale
•      installazione guard-rail
I cittadini possono richiedere l’intervento del Cantoniere di paese:
•      recandosi all’Urp - Sportello al Cittadino dal lunedì al sabato dalle 8.45 alle 12.30
•     telefonando al numero 335 13 97 378 dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12.30
•     scrivendo una mail all’indirizzo di posta elettronica:
•     cantonieredipaese@comune.capannori.lu.it

http:www.comune.capannori.lu.it/grandi-temi/cantoniere-di-paese/

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Lucca si apre alla magia di Lucca Comics & Games. Le piazze, le strade, i palazzi storici cosi come le nostre bellissime
Mura tornano ad animarsi con migliaia di persone di provenienza, passioni e culture diverse.
La citta si ammanta di un’atmosfera unica e speciale, emozionante e coinvolgente. Il Festival e diventato negli anni
sempre piu il punto di riferimento internazionale per gli appassionati, dimostrandosi al contempo un valido motore di
economia e cultura per il territorio. In questi cinque giorni la nostra citta diventa un luogo fantastico, sognante e quasi
ideale, dove le bellezze storico artistiche del nostro centro storico si fondono con l’immaginario dei mondi possibili,
dando vita ad una sorta di “Terra di Mezzo”, dove la convivenza fra diverse passioni, diverse esperienze, diverse
culture si concretizza. Ed e anche questa la magia che conquista il cuore dei tanti visitatori che ogni anno tornano, per
condividere ed essere protagonisti dell’Esperienza Lucca.
                                                                                  Alessandro Tambellini - Sindaco di Lucca
                                                                                                                        19
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