Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso

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Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Dalla roulette del Rally di
Monte-Carlo   è   uscito  il
numero   11,    quello   del
vincitore Thierry Neuville!
Le immagini della gara.

Il Monte-Carlo è sempre stato un rally dal risultato finale
difficilmente pronosticabile causa le incognite del percorso
condizionato dalla neve e dal ghiaccio presenti sul percorso e
dal meteo mutevole che caratterizza le alpi francesi, fattori
questi che spesso incidono pesantemente sulla classifica
finale. Quest’anno poi a rendere ancora più incerto l’esito
della prima gara del Campionato del Mondo Rally c’è stato
anche il cambio di casacca di numerosi equipaggi che hanno
rimescolato le carte dei team presenti al via in questa
stagione con la conseguente incognita dell’adattamento dei
piloti alle nuove vetture.
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Thierry Neuville

L’88esima edizione del Rally di Monte-Carlo è quindi vissuta
sull’incertezza del risultato fin dal via ma a dare uno
scossone (nel vero senso della parola) alle prime fasi di gara
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
è stata l’uscita di strada di Ott Tanak che è volato fra gli
alberi con la sua Hyundai i20 Coupè Wrc sulla prova n. 4 – la
St Clément sur Durance/Freissinières – a circa 180 chilometri
orari (fortunatamente senza conseguenze fisiche per
l’equipaggio), un’errore che ha subito escluso dalla
competizione uno dei favoriti.

  Ott Tanak
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Atmosphere

                                                        Ma la
vera sorpresa di questa gara è stata senz’altro la prestazione
del britannico Elfyn Evans, già molto veloce la scorsa
stagione sulla Ford Fiesta Wrc e ancor più competitivo
quest’anno con la Toyota Yaris Wrc; sempre fra i primi e senza
commettere errori si è aggiudicato ben quattro prove speciali
ed ha concluso infine al terzo posto posto dopo essersi
trovato primo in classifica con lo stesso identico tempo del
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
compagno di squadra Sebastien Ogier (2:16:18.5)! al termine
dell’11esima prova speciale.

  Elfyn Evans
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Sebastien Ogier

  Deividas Jocius

Anche Sebastien Ogier ha lottato dall’inizio alla fine –
aggiudicandosi anche tre P.S – ma nell’ultima giornata di gara
ha dovuto abdicare ad uno scatenato Thierry Neuville che
vincendo tutte le 4 prove speciali in programma ha fatto sua
l’88esima edizione del rally più blasonato al mondo; con
questa vittoria Neuville ha interrotto la serie di vitttorie
consecutive (ben 6) di Sebastien Ogier al Rally di Monte-
Carlo. Il risultato finale ha evidenziato l’importanza del
binomio consolidato fra pilota e vettura, il vincitore Thierry
Neuville infatti è uno dei pochi fra i big a non aver cambiato
squadra (e quindi vettura) quest’anno.
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Sebastien Ogier

Scorrendo la classifica finale balza all’occhio anche la
quarta posizione di Esapekka Lappi, il finnico ha condotto una
gara superba con la Ford Fiesta Wrc concedendo anche
spettacolo al foltissimo pubblico presente sulle prove
speciali, il suo primo passaggio sul Turini sta facendo il
giro del web per il modo con cui ha affrontato l’ingresso
della strada che dal piazzale porta all’insidiosa discesa di
Peira Cava intraversando la vettura lungo tutto il piazzale e
utilizzando il      muro   di   neve   in   uscita   di   curva   per
raddrizzarla.
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Un fermo-immagine del video che documenta l’intraversata di
Esapekka Lappi (tratto da: RALLYE MONTE CARLO 2020 BEST
MOMENTS: On the limits, crashes & show)

  Esapekka Lappi

Ottimo quinto posto per il baby fenomeno Kalle Rovanperä, alla
sua prima uscita nel mondiale il giovane figlio d’arte ha
portato a casa un risultato eccezionale che conferma tutte le
sue potenzialità.
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Kalle Rovanperä

Sebastien Ogier (da notare il sistema semplice ma
efficace – un sasso- che veniva posto davanti alle ruote
a tutte le vetture per dare modo all’impianto frenante di
raffreddarsi evitandone il danneggiamento)
Dalla roulette del Rally di Monte-Carlo è uscito il del - Il Discorso
Chi invece non ha brillato particolarmente è stato il
pluricampione del mondo Sèbastien Loeb, alla fine solo sesto,
ma con l’attenuante di una certa discontinuità nella
partecipazione al campionato del mondo. Al settimo posto
Katsuta Takamoto, il nipponico con il nome che evoca un
cartone animato ha raccolto punti importantissimi per il team
di Tommi Makinen centrando il suo miglior risultato in
campionato del mondo. Il giovane finlandese Teemu Suninen non
è andato invece oltre l’ottavo posto ma ha comunque portato la
vettura integra al traguardo.

  Sebastien Loeb

  Katsuta Takamoto
Tommi Makinen, boss fel Team Toyota Gazoo Racing
Teemu Suninen
Pittoreschi tifosi
Non è Francia senza crepes
Nutrita la presenza di tifosi friulani che si sono
sobbarcati l’attraversamento del nord Italia da parte a
parte per assistere all’evento

Neuville
Mad Ostberg

Christophe Ganguet
Nicolay Gryazin

Fra i numerosi concorrenti italiani presenti al Monte il
miglior risultato l’hanno ottenuto Mauro Miele e Luca Beltrame
(Skoda Fabia R5), classificatisi 20° assoluti, seguiti da
Alessandro Gino e Danilo Fappani, anche loro su Skoda Fabia
R5, giunti 22esimi; il nostro Umberto Scandola è invece
incorso in una uscita di strada nella seconda giornata che lo
ha costretto al ritiro ed è potuto rientrare in gara solo
nella terza – facendo segnare preraltro ottimi tempi – senza
però vedere il podio di Monte-Carlo causa il particolare
regolamento di gara che lo permette solo alle prime 60 vetture
in classifica.
Mauro Miele – Luca Beltrame

Alessandro Gino – Danilo Fappani
Brazzoli

Fabrizio Arengi
Umberto Scandola

La gara ha visto partire i concorrenti dal Principato di
Monaco che si sono sorbiti i circa 300 chilometri da Gap, dove
era situato il parco assistenza, per poi ritornare nuovamente
nella zona di Gap dove erano dislocate la maggior parte delle
prove speciali e fare infine ritorno a Monaco per l’arrivo,
una distanza rilevante che ha costretto sia i concorrenti che
il pubblico al seguito della gara a lunghi trasferimenti;
d’accordo, niente a che vedere con il Monte-Carlo di alcuni
decenni fa che prevedeva tappe di avvicinamento interminabili
ma trasferimenti comunque impegnativi in termini di tempo e di
denaro. D’altronde, chiamandosi Rally di Monte-Carlo la gara
non poteva non prevedere la partenza e l’arrivo nel
Principato, fra l’altro in una location splendida come quella
del porto monegasco.

  Kalle Rovanperä
Baptiste Martin
Il parco assistenza di Gap è stato suddiviso in due aree
separate, quella che ospitava – fra l’altro – il team
friulano RB MOTORSPORT ma anche il team di Mad Ostberg,
era posizionata in una zona poco visibile e piuttosto
distante dall’area principale, quasi una zona si serie B,
  considerato anche il fondo ghiaioso che non rendeva
  sicuramente facili le operazioni di’assistenza alle
  vetture.

Cogliamo l’occasione per segnalarvi che a Monte Carlo fino al
15 marzo è possibile visitare la mostra La Légende des
Rallyes, un concentrato di storia dei rally con l’esposizione
di vetture – tutte originali – in una rassegna che abbiamo
avuto modo di vedere ed apprezzare per la quantità ma
soprattutto per la qualità delle auto esposte.
L’appuntamento con la prossima tappa del mondiale rally è
previsto per la metà di febbraio quando dovrebbe disputarsi il
Rally di Svezia, abbiamo usato il condizionale in quanto le
temperature elevate del periodo con l’assenza di neve e
ghiaccio che caratterizzano questa manifestazione (e le
analoghe previsioni) mettono seriamente in discussione
l’evento; confidiamo in un repentino cambiamento del meteo ed
un ritorno all’inverno vero, almeno da quelle parti.

Servizio e foto Dario Furlan
LA MUSICA DELLA TERRA –
Approfondimento   collegato
alla mostra Un “terremoto”
per  amico  –   Venerdì  31
gennaio  2020,   ore  18  –
TRIESTE
Conferenza con Stefano Parolai (Direttore CRS-OGS) e Giuliana
Rossi (ricercatrice OGS)
Approfondimento collegato alla mostra Un “terremoto” per amico
Venerdì 31 gennaio 2020, ore 18
Piazza della libertà, 8 (all’interno della stazione
ferroviaria), Trieste
Il modo convenzionale di “mostrare” un terremoto è la
visualizzazione del movimento del terreno registrato dai
sismometri: il sismogramma. Il sismogramma, se opportunamente
trattato può essere trasformato in suono e, con un poco di
fantasia, le diverse bande di frequenza componenti il segnale,
associate a differenti strumenti musicali. Ecco quindi che il
terremoto può anche essere percepito come musica, magari non
proprio melodica ma pur sempre musica. L’utilizzo del senso
dell’udito, insieme a quello della vista, permette quindi di
apprezzare meglio la complessità degli eventi sismici e la
differenza esistente tra micro e forti terremoti.
Per misurare i movimenti delle placche tettoniche, all’origine
dei terremoti, ma anche dalle variazioni stagionali di
pressione, temperatura e livello delle acque sotterranee, gli
scienziati usano la stessa tecnologia GPS – Global Positioning
System, o più correttamente Global Navigation Satellite System
– GNSS, che usiamo nei navigatori satellitari, su tablet e
smartphone e che ci permette di ricostruire la nostra
posizione attraverso i dati di una costellazione di “stelle”
artificiali, i satelliti, che ci comunicano costantemente la
loro posizione e permettono di determinare la nostra in
rapporto alla loro.
Analogamente a un organo, la terra “canta” quindi con diverse
voci, più gravi, e più lievi e quindi anche il movimento
impercettibile della crosta terrestre sotto i nostri piedi,
può essere trasformato in suono.
Come sono misurati i movimenti della terra e la “musica” che
emettono,     sono   due    degli   argomenti     al   centro
della conferenza LA MUSICA DELLA TERRA, che prevede gli
interventi di Stefano Parolai, Direttore del CRS – Centro di
Ricerche Sismologiche di OGS e di Giuliana Rossi, ricercatrice
dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale – OGS, in programma venerdì 31 gennaio 2020, alle
ore 18.00 negli spazi di Trieste Città della Conoscenza presso
la Stazione Centrale di Trieste .
L’appuntamento, a ingresso gratuito, è collegato alla
mostra Un “terremoto” per amico, allestita nello spazio
Trieste Città della Conoscenza presso la Stazione Centrale di
Trieste, e aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore
12 e dalle ore 14 alle ore 17, fino al 14 febbraio 2020. La
mostra, ideata per familiarizzare con i terremoti, per
imparare a conviverci limitandone le conseguenze negative e
per mostrare come la ricerca contribuisca alla prevenzione, è
un progetto di OGS in collaborazione con Trieste Città della
Conoscenza, la rete coordinata dall’Assessorato Scuola,
Educazione, Università e Ricerca e Decentramento del Comune di
Trieste.
  Stefano Parolai – Direttore del Centro di Ricerche
Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di
Geofisica Sperimentale-OGS. Ha conseguito la laurea in Scienze
Geologiche e il dottorato di ricerca in Geofisica presso
l’Università degli Studi di Genova. Dal 2000, ha lavorato al
GFZ German Research Centre for Geosciences in cui è stato
Direttore del “Centre for Early Warning Systems”. La sua
ricerca si svolge nell’ambito della sismologia applicata
all’ingegneria, il rischio sismico e i sistemi di allarme
sismico. Ha conseguito l’abilitazione in “engineering
seismology” e il titolo di apl. Prof. presso la TU Berlin. Nel
2018 ha conseguito l’abilitazione come Professore in
Geofisica. Inoltre è il Segretario Generale dell’European
Seismological Commission. È l’autore di più di 150
pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali.
Giuliana Rossi – Ricercatore all’OGS dal 1995, è coordinatrice
del Consiglio Scientifico dell’OGS e vice-direttrice della
sezione CRS. Ha conseguito la laurea in Scienze Geologiche e
il dottorato in Geofisica della Litosfera e Geodinamica presso
l’Università di Trieste approfondendo le relazioni tra
attività sismica e deformazioni crostali. Nel 2015 ha
conseguito l’abilitazione a professore di Geofisica. Dopo aver
lavorato per un lungo intervallo presso l’OGS su tematiche
legate alle risorse energetiche ed alla protezione
dell’ambiente, dal 2011 è tornata ad occuparsi di geodinamica
crostale e di analisi di dati geodetici in relazione
all’attività sismica. E’ autrice di circa 100 pubblicazioni su
riviste internazionali e redattore per alcune di queste. Alla
ricerca scientifica ha sempre affiancato con passione la
divulgazione scientifica.

LE REGOLE PER VIVERE: la
divertente commedia da domani
a MONFALCONE,PALMANOVA e SAN
VITO AL TAGLIAMENTO
I principi della psicoterapia cognitivo-comportamentale
arrivano sul palcoscenico grazie a Le regole per vivere. Lo
spettacolo, scritto dall’inglese Sam Holcroft e andato in
scena per la prima volta al National Theater di Londra nel
marzo del 2015, arriva per quattro serate nel Circuito ERT. La
commedia, tradotta da Fausto Paravidino e diretta da Antonio
Zavatteri, sarà giovedì 30 e venerdì 31 gennaio al Teatro
Comunale di Monfalcone, per poi spostarsi sabato 1. febbraio
al Teatro Modena di Palmanova e concludere la tournée domenica
2 febbraio all’Auditorium Centro Civico di San Vito al
Tagliamento. Il sipario si alzerà sempre alle 20.45. Sui
palchi regionali saliranno Lisa Galatini, Alberto Giusta,
Davide Lorino, Orietta Notari, Roberto Serpi, Mariella
Speranza e Caterina Tieghi.

La psicoterapia cognitivo comportamentale è una forma di
terapia psicologica che si basa sul presupposto che vi sia una
stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. In
sostanza, tutti noi per sopravvivere e superare determinate
situazioni mettiamo in moto una serie di comportamenti in modo
inconsapevole.

Questo avviene anche durante il pranzo di Natale di una
famiglia particolarmente logorata: genitori anziani ormai
incrostati di manie e di abitudini, figli non più giovanissimi
gonfi di rancore nei confronti di papà e mamma, incastrati in
relazioni di coppia a dir poco complicate e frustrati da vite
professionali che non hanno avuto il fulgore previsto in
gioventù. Tutti i personaggi dello spettacolo sono fortemente
caratterizzati da modalità di comportamento che fanno di loro
delle ‘maschere’ profondamente umane e in cui è molto facile
riconoscersi. L’autrice/scienziata Sam Holcroft riesce a
costruire un’impressionante e originale macchina teatrale
mettendo gli spettatori in una condizione di gioco attivo
comunicando, con scritte e cartelli, determinate
caratteristiche dei personaggi legate a tic e nevrosi che li
determinano. Una sorta di dissezione dei comportamenti e delle
relazioni, che produce un’architettura comica di incredibile
efficacia.

Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it o chiamando il
Teatro Comunale di Monfalcone (0481 494664) e il Teatro Modena
di Palmanova (0432 924148) e il Punto IAT di San Vito al
Tagliamento (0434 80251).

E.L.
Pistoia – Dialoghi sull’uomo:
il    primo    incontro    in
preparazione alla XI edizione
è con Adriano Favole
L’antropologo Adriano Favole introduce il tema

della XI edizione del festival Pistoia – Dialoghi sull’uomo

nell’incontro “Dire e fare il mondo: tra antropologia e
linguistica”

martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di Pistoia

La XI edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo è in programma
dal 22 al 24 maggio 2020 e, come ogni anno, il festival di
antropologia del contemporaneo è introdotto da incontri ideati
dalla direttrice della manifestazione, Giulia Cogoli, e
promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e
Pescia.

Le conferenze per le scuole – che hanno introdotto il tema
della manifestazione ai ragazzi fin dal 2010, anno di nascita
del festival – hanno riscosso un successo tale che
l’organizzazione ha deciso di aprirli anche al pubblico adulto
(ingresso libero previa prenotazione: Martina Meloni |
dialoghi@comune.pistoia.it | tel. 0573 371 611) e di renderli
disponibili in streaming.

Adriano Favole, antropologo e consulente al programma del
festival, martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di
Pistoia rifletterà su: “Dire e fare il mondo: tra antropologia
e linguistica”.
Che relazione c’è tra la lingua e la cultura di una società? È
la lingua oppure il contesto socio-culturale a determinare la
nostra visione e, insieme, la costruzione del mondo? Favole si
concentrerà principalmente sul rapporto tra società, lingua e
cultura e sulla diversità linguistica e culturale tra gli
esseri umani, fornendo diversi spunti etnografici.

In antropologia si sono alternati due principali modelli
teorici per spiegare il rapporto tra lingua e cultura. Da un
lato la teoria che sostiene che la lingua che usiamo influenza
pesantemente la nostra costruzione del mondo; dall’altro, un
secondo modello teorico dà molta importanza al contesto
sociale e culturale nel quale la lingua prende forma.

Adriano Favole_Dialoghi 2018

Per lo più, gli antropologi ritengono che si possa fare
ricorso a entrambi i modelli: le lingue condizionano il
pensiero e l’agire sociale e, viceversa, il contesto sociale
modella le lingue. Attraverso la lingua si veicolano rapporti
gerarchici e di potere. La lingua trasmette diseguaglianze,
oltre che informazioni e sapere.

«Come abbiamo constatato anche negli ultimi tempi – afferma
Favole – la lingua può esprimere odio in senso profondo, ma è
anche uno dei pochi strumenti di condivisione tra gli esseri
umani».

Gli antropologi hanno lavorato molto sul modo in cui il
contatto culturale cambia i sistemi linguistici. Perché alcune
lingue divengono egemoniche? Perché in alcuni contesti si sono
formate lingue creole? Esistono lingue globali? I nuovi media
sono un pericolo per la diversità linguistica, oppure possono
favorire l’uso scritto di alcune lingue a tradizione
orale? Come possiamo costruire insieme il mondo del futuro
senza perdere   l’incredibile    ricchezza   della   diversità
linguistica?

Adriano Favole insegna Antropologia culturale e Cultura e
Potere all’Università di Torino. Ha insegnato in precedenza
presso le Università di Milano, Genova e Bologna ed è stato
Visiting Professor in Nuova Caledonia e a La Réunion (Oceano
Indiano). Ha viaggiato e compiuto ricerche a Futuna (Polinesia
occidentale), in Nuova Caledonia, a Vanuatu, in Australia, a
La Réunion e in Guyana Francese. I suoi ambiti di ricerca
principali sono l’antropologia politica, l’antropologia del
corpo e l’antropologia del patrimonio. Collabora con La
Lettura del Corriere della Sera. È autore di: La palma del
potere (Il Segnalibro, 2000); Isole nella corrente (La ricerca
folklorica, Grafo, 2007); per Editori Laterza Resti di
umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte (2003), Oceania.
Isole di creatività culturale (2010) e             La bussola
dell’antropologo (2015); Vie di fuga. Otto passi per uscire
dalla propria cultura (UTET, Dialoghi sull’Uomo, 2018).

L’incontro è visibile in diretta streaming sul sito
www.dialoghisulluomo.it. Le classi collegate in streaming
potranno inoltre dialogare o porre domande attraverso Twitter
usando l’hashtag #DialoghiPistoia.

Martedì 10 marzo, alle ore 11, al Teatro Manzoni, il linguista
Federico Faloppa terrà la seconda lezione preparatoria ai
Dialoghi, dal titolo “Il linguaggio: questo sconosciuto?”.

Info: www.dialoghisulluomo.it

10° anniversario CALICANTO
BAND Domenica 2 febbraio ore
11:00
Tra le tante attività della Calicanto Onlus votate
all’inclusività sociale, da 10 anni esiste la Calicanto Band,
un ensemble di musicisti diretti dal maestro Fabio Clary che
suonano e cantano in maniera integrata. Fra i componenti della
band ci sono ragazzi abili e diversamente abili che durante
tutto l’anno scolastico si ritrovano per provare insieme i
diversi brani in allegria.

L’attività musicale si inserisce nell’ampio quadro di
iniziative che Calicanto Onlus porta avanti durante tutto
l’anno con gli incontri di pallavolo, pallacanestro, nuoto,
calcio, danza, vela, i camp invernali sulla neve ed estivi per
bambini e ragazzi e per festeggiare questo anniversario
l’associazione ha pensato a una grande matinée di musica che
verrà ospitata al Cinema Ariston in viale Romolo Gessi a
Trieste domenica 2 febbraio alle ore 11:00.

Oltre all’esibizione della Calicanto Band ci saranno anche dei
graditissimi ospiti: la Bill Lee Band guidata dal bassista
inglese Kevin Reginald Cook con una selezione pop-jazz.
Ad aiutare la buona riuscita dell’eventci saranno anche questa
volta i ragazzi del progetto Alternanza Scuola-Lavoro
dell’Istituto Da Vinci-Carli-Sandrinelli di Trieste.

La Siena templare di san
Galgano:     viaggio     alla
scoperta di simboli e misteri
1 FEBBRAIO

Giulia Ercole, storico dell’arte e ricercatore, parlerà delle
origini della cavalleria templare, del suo simbolismo e dei
rapporti del famoso Ordine con la città toscana

Con un viaggio alla scoperta della Siena medievale che fu
precoce insediamento della cavalleria templare prosegue “Siena
Audace”, il ciclo di incontri che propone una lettura
singolare della città attraverso l’analisi di alcuni
particolari momenti storici e di una serie di personaggi
fondamentali per la cultura senese.

È dedicata alla figura di san Galgano, fedele monaco-
guerriero, vero e proprio modello di riferimento per il
cavaliere medievale la conferenza – ad ingresso gratuito – che
sabato 1 febbraio avrà luogo presso la sede dell’Associazione
Archeosofica di Siena (via Banchi di Sopra 72 – inizio ore
17.30) a cura di Giulia Ercole.

Fiumi di inchiostro sono stati versati nell’impresa di gettare
luce sulla storia di questo antico e ancora oggi misterioso
ordine militare e religioso. Le fonti vorrebbero che i
Templari siano stati costituiti in Palestina nell’anno 1118
con l’obiettivo di difendere i luoghi Santi dalla cristianità
e i pellegrini che vi si recavano, ma di fatto sulle loro
origini ancora il dibattito è aperto. Sarà poi nel concilio di
Troyes del 1129 che grazie a San Bernardo di Chiaravalle
l’ordine riceverà la propria regola. I “Cavalieri del Tempio
di Gerusalemme” sacerdoti ma anche guerrieri, in appena due
secoli si diffusero in tutta Europa diventandone il fuoco e
l’epicentro della rinascita spirituale e culturale.

Siena accolse il messaggio di questa nuova cavalleria in
maniera inaspettatamente precoce, tant’è che il primo
insediamento dei Templari nella città del Palio è del1148.

Addirittura Siena, prima città ghibellina d’Italia, vedrà il
fiorire di un ordine monaco-cavalleresco autoctono, i monaci-
cavalieri di san Galgano, che tanto contribuirono alla
grandezza della città ed alla sua identità, forgiando quel
carattere audace che caratterizza i suoi figli.

Il ciclo di incontri dedicati a “Siena Audace” proseguirà poi
sabato 8 febbraio con “L’Allegra Brigata: la Siena di santa
Caterina” nella presentazione di Giulia Ercole e Chiara Gelli.

Ultimo appuntamento è sabato 15 febbraio con “Siena e i suoi
geni: Ambrogio Lorenzetti Fedele d’Amore” sempre a cura di
Giulia Ercole.

I quattro incontri saranno arricchiti da una serie di visite
guidate che prenderanno il via il 23 febbraio dalla Pinacoteca
di Siena (con inizio alle ore 10.15)

Per informazioni: 3661897344; info.siena@boxletter.net
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