TASSI & MERCATI 17/2019 - Essere informati per ottimizzare il costo del denaro. REPORT SETTIMANALE SU TASSI & MERCATI FINANZIARI - Il direttore ...
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TASSI & MERCATI 17/2019 REPORT SETTIMANALE LUNEDÌ 30 APRILE SU TASSI & MERCATI FINANZIARI Essere informati per ottimizzare il costo del denaro. BY
TASSI&MERCATI REPORT SETTIMANALE SU TASSI & MERCATI FINANZIARI 1719 QUADRO CONGIUNTURALE L'economia Usa accelera sensibilmente nei primi tre mesi dell'anno, superando il consensus grazie alla performance particolarmente positiva del canale export e al contributo della voce scorte - fattore quest'ultimo di natura però temporanea, i cui effetti verranno meno nei prossimi mesi. Il Pil è cresciuto al ritmo annualizzato di 3,2% (attese 2%), sostenuto anche da un incremento della spesa pubblica che compensa il netto ripiego dei capitoli spesa dei consumatori e investimenti delle imprese. Per quanto di lettura contrastata, la statistica fuga i timori di recessione nati dai dati macro poco incoraggianti delle prime settimane dell'anno, cui era corrisposta anche una breve inversione della curva dei rendimenti sui Bond Usa. Nel quarto trimestre del 2018 il Pil era cresciuto al ritmo annualizzato di 2,2%. Il ciclo Usa ha visto un picco nel periodo aprile-giugno 2018, toccando il tasso annuo del 4,2% con l'entrata il vigore del pacchetto di stimoli da 1.500 miliardi di dollari voluto da Trump. Sorprendono positivamente anche i dati sul settore immobiliare mentre in linea con le attese è stato l’indice Michigan (fiducia consumatori). In contrasto con il recente Zew tedesco, l’indice Ifo basato sulle aspettative degli imprenditori tedeschi è sceso a 95,2 (consensus era per un incremento a 96,1). Negli ultimi otto mesi l'indicatore prospettico è sceso sette volte. L’economia tedesca patisce soprattutto il rallentamento del settore automotive e il timore che possa presto iniziare una guerra commerciale con gli Usa. Ma è stato soprattutto il bollettino Bce a far scendere i tassi Bund ed Irs, bollettino in cui Francoforte sottolinea di avere a disposizione un'ampia gamma di strumenti potenziali di politica monetaria, e potrebbe ricorrere nuovamente al 'quantitative easing', qualora fosse necessario. Giudizio rimandato all'autunno: S&P conferma il rating di 'BBB' (due gradini oltre al livello 'non investment grade') sul merito di credito italiano, l'outlook resta negativo come deciso a fine ottobre ‘18. TASSI DI INTERESSE Nonostante i positivi dati i tassi americani sono scesi con il decennale al 2,54% e il 2 anni che dal 2,40% di sei sedute fa, passa a 2,30%. Il motivo è da ricercarsi in parte nella scomposizione del dato sul Pil che ha voci che verranno meno nel secondo trimestre (vendite al dettaglio e la produzione industriale sono in rallentamento), in parte perché si consolida sempre di più l’idea di una Fed che sarà molto cauta nel rialzare i tassi e che sarà sempre pronta a fornire adeguato sostegno alla crescita. Prova di ciò il calo dei tassi Future Libor Usd 3 mesi di circa 10 centesimi sul 2019- 2020; il calcolo delle probabilità applicato ai contratti Future sui Fed Fund vede, nel 2019, per la prima volta la probabilità di un taglio (41%) superare quella di mantenimento dell’attuale livello 2,25%-2,50% (35%). Mercoledì la Fed (attesi tassi invariati) si riunirà ed espliciterà il proprio pensiero su crescita, inflazione e percorso dei tassi. Più facile trovare le ragioni della discesa dei tassi “core” eurozona visto che i dati macro hanno deluso le attese; il 10 anni Bund torna a zero; l’Irs lima a 0,50%. I Btp, vuoi per il giudizio di S&P vuoi per le liti all’interno del governo, hanno leggermente patito. Nelle nostre tabelle incorporiamo il nuovo benchmark 10 anni Btp scadenza agosto 2029 al posto dell’agosto 2018: non spaventi quindi vedere il rendimento del 10 anni al 2,57% con lo spread che si allarga a 257 bps dai 240 di qualche seduta fa; con il vecchio titolo oggi avremmo lo spread a 244 bps comunque più alto: le tensioni trovano riscontro anche nell’ampliarsi degli spread a 2-3 anni.
TASSI&MERCATI REPORT SETTIMANALE SU TASSI & MERCATI FINANZIARI 1719 Tassi Future Euribor 3 mesi (tassi attesi dal mercato ricavati implicitamente dalle quotazioni dei contratti Future al Liffe di Londra). SCADENZE 29 apr. SCADENZE 29 apr. GIU 2019 -0,305 DIC 2020 -0,210 SET 2019 -0,315 GIU 2021 -0,130 DIC 2019 -0,305 DIC 2021 -0,040 MAR 2020 -0,295 GIU 2022 0,065 GIU 2020 -0,265 DIC 2022 0,180 SET 2020 -0,240 GIU 2023 0,505 BORSE Il clima sui mercati azionari resta positivo anche se si nota un certo rallentamento che apre ad una fase di stabilizzazione in attesa di vedere quale sarà l’accordo Usa – Cina. Ma le politiche espansive delle banche centrali continueranno a fornire sostegno al mercato. Questa settimana industriali e soprattutto energetici hanno sovraperformato gli indici generali mentre il settore finanziario ha sottoperformato. Wall Street a nuovi massimi storici: da un punto di vista di analisi tecnica è necessario che continui a salire altrimenti potrebbe formarsi un doppio massimo, figura che prelude ad un’inversione. Valore indice Variazione % Variazione % Variazione % INDICE 29 apr. settimanale da inizio anno ultimi 12 mesi Ftse Mib 21.789 -0,77% 18,91% -9,14% FTSE 100 7.441 -0,27% 10,59% -1,06% Dax 12.328 0,86% 16,75% -2,25% Cac 5.581 0,01% 17,97% 1,10% Down Jones 26.577 0,25% 13,93% 10,28% Nikkei 22.259 0,26% 11,21% -1,11% VALUTE Le sedute degli ultimi dieci giorni sono state caratterizzate dal ribasso dell’eurousd sceso fino ad un minimo di 1,112 livello da cui si assiste oggi ad una reazione verso area 1,115. Il biglietto verde è forte contro tutte le controparti con l'indice sulle principali controparti sui record da maggio 2017. Il dollaro ha sostanzialmente beneficiato dell’aprirsi del gap di crescita tra Usa ed Eurozona dopo la pubblicazione del dato sul Pil Usa primo trimestre 2019. Da parte sua la moneta unica ha patito l’indice Ifo tedesco inferiore alle attese a cui poi si è aggiunto il bollettino Bce. Questo quadro pro dollaro non trova riscontro nell’andamento dei tassi Future Euribor e Libor usd (attese sui tassi) che hanno visto un calo di circa 10 centesimi sul 2019-2021 per i tassi americani mentre sostanziale stabilità si riscontra su quelli europei. Da questo punto di vista avremmo quindi dovuto assistere ad un apprezzamento dell’euro. Questa considerazione oltre all’ipotesi che l’economia europea possa riprendersi – rispetto alle attese – più di quella Usa, portano a concludere che – da un punto di vista dei fondamentali – i livelli attuali siano tendenzialmente da considerarsi interessanti per vendere dollari in ottica di medio termine. Su questo scenario tuttavia pesa un elemento politico difficilmente prevedibile e cioè l’intenzione dell’amministrazione Usa di ingaggiare una lotta sui dazi con il Vecchio continente (in maggio i primi chiarimenti). CROSS SPOT ULTIMI 5 GG ULTIMI 12 MESI 29 apr. min max min max Euro/Usd 1,118 1,112 1,125 1,112 1,208 Euro/Yen 125,067 124,45 125,82 122,21 132,78 Euro/Gbp 0,8644 0,8634 0,8655 0,8512 0,9068 Euro/Chf 1,140 1,137 1,147 1,118 1,197 Euro/Yuan 7,527 7,499 7,556 7,417 8,096
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