PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI
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Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI Anguilla del Delta del Po 365 Anguilla del Livenza 366 Anguilla marinata del Delta del Po 367 Anguilla delle valli da pesca venete 368 Branzino delle valli da pesca venete 369 Cefali delle valli da pesca venete 370 Cefalo del Polesine 371 Gambero di fiume della Venezia orientale 372 Latterini marinati del Delta del Po 373 Moeche e masanete 374 Moscardino di Caorle 375 Pesce azzurro del Delta del Po 376 Sardine e alici marinate del Delta del Po 377 Schia della laguna di Venezia 378 Seppia di Chioggia 379 Trota Fario delle valli vicentine 380 Trota iridea del Sile 381 Trota iridea della Valle del Chiampo 382 Vongola verace del Polesine 383 364
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI ANGUILLA DEL DELTA DEL PO Eventuali sinonimi e termini dialettali Descrizione del prodotto Usi Anguilla del Delta del Po. L’anguilla ha corpo sub-cilindrico allungato a forma L’anguilla è un pesce dalla carne gustosa ma molto di serpente, testa lunga con bocca provvista di pic- grassa e poco digeribile, che contiene molte vita- coli denti, occhio rotondo, pinna dorsale fusa con la mine e fosforo. Può essere consumata in diversi pinna caudale, le pinne pettorali sono corte e ton- modi: arrosto, lessa, fritta, affumicata ovvero in deggianti, la pelle è viscida per la presenza di ab- “saor” ricoperta da abbondante soffritto di cipolla. bondante muco. Durante le migrazioni riproduttive l’anguilla assume una livrea bruno-verdastra quasi Reperibilità nera con ventre argenteo. I soggetti immaturi sono L’anguilla viene pescata quasi tutto l’anno ed è re- pigmentati di giallo-verdastro. Le femmine posso- peribile presso i mercati della zona. no raggiungere la lunghezza di 1,5 m e pesare fino a 6 kg (“capitoni”); i maschi rimangono spesso sot- Territorio interessato alla produzione to i 50 cm di lunghezza (150-200 g). Fiumi, lagune e valli del Delta del Po nei comuni di La maturità sessuale è raggiunta quando i maschi Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle, Ariano nel Polesi- misurano 20-50 cm ed hanno 6-12 anni d’età, men- ne, in provincia di Rovigo. tre per le femmine si ha quando misurano almeno 40 cm ed hanno 9-20 anni. L’anguilla si riproduce in mare ma vive per molto tempo (7 anni o più, nel caso dei capitoni) nelle acqua salmastre lagunari, nei laghi, nei fiumi. È un predatore prevalentemente notturno che si nutre di larve di insetti, anellidi, molluschi, crostacei, pe- sci e piccoli anfibi. Processo di produzione L’anguilla vive liberamente, nelle valli naturali o La storia artificiali, nella zona del delta dove penetra natu- Il paesaggio del territorio del Delta del Po, vede ralmente o viene immessa artificialmente dopo es- una diffusa presenza di valli da pesca di acqua sal- sere stata pescata allo stato di cieca, da pescatori mastra, poco profonde, in parte di origine naturale specializzati, nelle zone di foce di vari fiumi lungo le in parte dovute all’intervento dell’uomo, che ha coste italiane. Il ciclo produttivo in una vallicoltura arginato le zone più basse del delta invase dall’ac- di tipo tradizionale inizia con la semina degli stadi qua, trasformando queste aree in zone ideali per la giovanili delle specie ittiche. pesca dell’anguilla. La pesca avviene esclusivamente con attrezzi da A partire dalla seconda metà dell’Ottocento gli posta; in particolare l’anguilla viene pescata con interventi di bonifica determinarono una notevole “bertovelli” durante il periodo autunnale e con contrazione delle superfici acquee investite a valle, “tressi”, ovvero attrezzi da posta fissa, durante i che furono in parte convertite all’agricoltura. Tut- periodi primaverile, estivo ed autunnale. Le anguil- tavia il Veneto resta la prima regione italiana per le vengono pescate e immediatamente avviate al estensioni vallive. commercio ancora vive. 365
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI ANGUILLA DEL LIVENZA Eventuali sinonimi e termini dialettali Descrizione del prodotto Reperibilità nel mercato Anguilla del Livenza, anguilla della Livenza; a Ve- L’anguilla “del Livenza” ha testa piccola, pelle chia- Reperibile nell’area di produzione nel periodo biolo- nezia “anguila”, “bisato”, “burateo”; a Chioggia: ra e sottile, giusta quantità di grasso che ne fa un gicamente compatibile con la cattura dell’animale. “bisato” o “buràtelo”; a Caorle:“bisato”, a S. Stino prodotto superbo. Le acque temperate di risorgiva di Livenza: “bisàt”. consentono una crescita lenta dell’anguilla che per- Territorio interessato alla produzione mette di conferire alle sue carni un inconfondibile Comuni di Caorle, S. Stino di Livenza e Torre di sapore. In funzione del periodo, delle modalità di pe- Mosto in provincia di Venezia; Cessalto, Motta di sca e delle dimensioni, vengono descritti due tipi di Livenza, Gorgo al Monticano, Meduna di Livenza, anguilla “del Livenza”: tipo “fiumano” o di “fraima” Mansuè, Portobuffolè e Gaiarine in provincia di è pescato alla fine dell’estate e in autunno, quando Treviso; Pasiano di Pordenone, Prata di Pordeno- le anguille mature scendono lungo il fiume per diri- ne, Brugnera, Sacile, Caneva, Fontanafredda e Pol- gersi verso il mare. Possono pesare da pochi etti a cenigo in provincia di Pordenone, per un totale di oltre il chilo e sono caratterizzate da pelle grossa, 17 Comuni nei quali l’anguilla “del Livenza” viene chiara e grassa per affrontare le profondità marine; pescata. tipo “marino” o “primaverile” è stanziale, pescato in primavera ed inizio estate, di dimensioni crescen- ti da mare a monte, ma comunque di dimensioni ridotte rispetto all’anguilla del tipo “fiumano”. Processo di produzione L’anguilla vive e cresce liberamente nell’acqua del Livenza, senza interventi di acquacoltura. È un La storia predatore prevalentemente notturno che si ciba di L’anguilla (Anguilla anguilla) è un pesce del tutto invertebrati, crostacei, molluschi, anfibi e pesci. particolare, sia per la sua forma allungata e serpen- L’intervento dell’uomo è limitato alla pesca che av- tiforme, sia soprattutto per il suo particolare ciclo viene solitamente con i “bertovelli”, piccole reti a vitale. Essa infatti si accresce nelle acque dolci o forma di sacco posizionate con l’apertura rivolta a salmastre, dove si trattiene fino al raggiungimento valle. Dopo la cattura i pesci vengono mantenuti e della maturità sessuale (da 9 a 12 anni), per ridi- commercializzati vivi e vitali. Nelle acque del Liven- scendere poi al mare e compiere un lungo viaggio za l’anguilla si presta al mantenimento in vivo entro verso le zone di riproduzione, localizzate nel Mar apposite reti immerse nel fiume stesso. Tali reti dei Sargassi, nell’Oceano Atlantico. Dopo la schiu- solitamente contengono da 25 a 30 kg (reti piccole) sa le larve vengono trasportate dalle correnti verso fino a 100 kg (reti grandi) di anguille. le coste d’Europa, dove arrivano dopo un viaggio di circa tre anni. Fra dicembre e maggio le giovani Usi anguille, le cosiddette “ceche”, penetrano nei fiu- Il piatto caratteristico si ottiene con l’anguilla pe- mi dove rimangono fino alla maturità sessuale. Il scata a maggio per la preparazione conosciuta in Livenza è un fiume tra i più importanti della pianura tutto il bacino del Livenza, il “bisato coi amoi”, in veneto-friulana; esso è quasi del tutto navigabile e cui il pesce viene cotto in umido con successiva ha sponde ricoperte di abbondante vegetazione e aggiunta dei frutti acerbi del prugno selvatico. acque limpide e fredde alimentate da risorgive. I Il tipo “fiumano”, di dimensioni maggiori del “ma- fondali sono privi di ghiaia e molto puliti, ciò lo ren- rino”, viene preferibilmente cotto “allo speo” (allo de un habitat ideale per l’anguilla che qui assume spiedo) soprattutto a Caorle, ma anche ai ferri, e caratteristiche uniche. nelle trattorie anche in “umido con amoi”. 366
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI ANGUILLA MARINATA DEL DELTA DEL PO Eventuali sinonimi e termini dialettali mucosa. Il colore è bruno, verdastro, talora grigio Usi Anguilla marinata del Delta del Po. scuro; il ventre è bianco o giallastro. Le femmine L’uso di questo prodotto marinato è quello classico possono raggiungere la lunghezza di 1,5 m e pe- dell’antipasto di pesce, del piatto freddo per insa- sare fino a 6 kg (“capitoni”); i maschi rimangono late e dell’aperitivo. spesso sotto i 50 cm di lunghezza (150-200 g). L’anguilla si riproduce in mare ma vive per molto Reperibilità tempo (7 anni o più, nel caso dei capitoni) nelle Il prodotto è reperibile presso i rivenditori nella acqua salmastre lagunari, nei laghi, nei fiumi. È un zona del delta. L’anguilla “marinata del Delta del predatore prevalentemente notturno che si nutre Po” è un prodotto tipico delle ricorrenze natalizie, di larve di insetti, anellidi, molluschi, crostacei, pe- si trova dunque facilmente in commercio nel pe- sci e piccoli anfibi. La migrazione al mare per la riodo autunno-invernale con punte massime nel riproduzione, detta catadroma, avviene in inverno, periodo che va dalla festa dell’Immacolata al Ca- tra ottobre e gennaio; gli individui maturi sono detti podanno. anguille argentine. Per l’anguilla delle valli venete è presunto il centro di riproduzione nel Mar dei Territorio interessato alla produzione Sargassi, al largo delle Bermuda; le larve, chiamate Delta veneto del fiume Po, con particolare riferi- La storia “leptocefali”, sono trasportate dalla corrente del mento ai comuni di Ariano Polesine, Loreo, Porto L’anguilla è un pesce che si trova abbondante in Golfo fino alle coste europee, dove completano la Viro, in provincia di Rovigo. tutta la zona del delta del Po, viene pescato duran- metamorfosi e risalgono le foci dei fiumi. A questo te tutto l’anno e lavorato da alcune aziende spe- stadio, i soggetti sono trasparenti e noti col nome cializzate. di “ceche”. Non si esclude che nel Mediterraneo La tecnologia di conservazione dei prodotti ittici vi siano altri centri di riproduzione. con l’uso di salamoie all’aceto di vino risale agli an- La maturità sessuale è raggiunta quando i maschi tichi greci, ed è stata poi ripresa a partire dal Me- misurano 20-50 cm ed hanno 6-12 anni d’età e le dioevo. In tutta la zona lagunare veneta, la tradizio- femmine misurano almeno 40 cm ed hanno 9-20 ne culinaria è strettamente connessa con la fauna anni. ittica, da sempre colonna portante dell’economia Il differenziamento sessuale ha inizio quando le e del sistema alimentare dell’area. A prescindere anguille raggiungono una lunghezza di circa 14-18 dalle testimonianze degli estimatori locali, si evi- cm. denzia che la prima struttura “industriale” per la preparazione di prodotti ittici marinati del delta ve- Processo di produzione neto fu la ditta Regnoli, fondata nel 1861 ed ancor Le anguille vengono dapprima decapitate e, se di oggi in attività. grandi dimensioni, tagliate per venir infilzate negli appositi spiedi, così da assumere la caratteristica Descrizione del prodotto forma a “S” in funzione della pezzatura e del taglio. Il prodotto “anguilla marinata del Delta del Po” Segue l’arrostitura in forni a piastre. Successiva- è una semiconserva di anguille (Anguilla anguilla) mente il prodotto, tolto dagli spiedi, viene deposi- cotte tramite arrostitura, marinate e commercializ- tato in cassettine di plastica per il raffreddamento. zate in lattina. Le anguille così preparate e distinte per pezzatura L’anguilla ha un corpo allungato a forma di serpen- sono poi confezionate in lattine di varia capienza, te, con la bocca provvista di minuscoli denti. La riempite e rabboccate con salamoia costituita da pinna dorsale è continua con la caudale e l’anale, una specifica soluzione acquosa di aceto e sale. mentre le pinne pettorali sono molto corte e ton- Dopo alcuni giorni di maturazione il prodotto viene de. La pelle, viscida, produce abbondante sostanza commercializzato. 367
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI ANGUILLA DELLE VALLI DA PESCA VENETE Eventuali sinonimi e termini dialettali Descrizione del prodotto Le anguille vengono pescate e immediatamente Anguilla delle valli da pesca venete, bisato delle L’anguilla (Anguilla anguilla) ha corpo sub-cilindrico avviate al commercio ancora vive. valli da pesca venete. allungato a forma di serpente, testa lunga con boc- ca provvista di piccoli denti, occhio rotondo, pin- Usi na dorsale fusa con la pinna caudale e l’anale, le L’anguilla è un pesce dalla carne gustosa ma molto pinne pettorali sono corte e tondeggianti, la pelle grassa e poco digeribile, che contiene molte vita- è viscida per la presenza di abbondante muco. Du- mine e fosforo. Può essere consumata in diversi rante le migrazioni riproduttive l’anguilla assume modi: arrosto, lessa, fritta, affumicata ovvero in una livrea bruno-verdastra, quasi nera, con ventre “saor” ricoperta da abbondante soffritto di cipolla. argenteo. I soggetti immaturi sono pigmentati di giallo-verdastro. Le femmine possono raggiungere Reperibilità la lunghezza di 1,5 m e pesare fino a 6 kg (“capi- L’anguilla viene pescata quasi durante tutto l’anno, toni”); i maschi rimangono spesso sotto i 50 cm di ed è reperibile presso i mercati della zona. lunghezza (150-200 g). La maturità sessuale è raggiunta quando i maschi Territorio interessato alla produzione misurano 20-50 cm ed hanno 6-12 anni d’età, men- Lagune venete dal Po al Tagliamento. tre per le femmine si ha quando misurano almeno 40 cm ed hanno tra i 9 e i 20 anni. L’anguilla si riproduce in mare ma vive per molto tempo (7 anni o più, nel caso dei capitoni) nelle acqua salmastre lagunari, nei laghi, nei fiumi. È un predatore prevalentemente notturno che si nutre La storia di larve di insetti, anellidi, molluschi, crostacei, pe- La vallicoltura costituisce una delle forme più sci e piccoli anfibi. antiche di allevamento ittico. In Italia le origini si possono far risalire ai primi rudimentali sistemi di Processo di produzione stabulazione ed ingrasso del pesce messi in atto L’anguilla vive liberamente, nelle valli naturali o lungo le coste tirreniche dagli antichi romani e, pri- artificiali, nella zona del delta dove penetra natu- ma ancora, da etruschi e fenici. ralmente o viene immessa artificialmente dopo es- Il paesaggio del territorio del delta del Po e della sere stata pescata allo stato di cieca, da pescatori laguna veneziana, vede una diffusa presenza di specializzati, nelle zone di foce di vari fiumi lungo valli da pesca di acqua salmastra, poco profonde, le coste italiane. Il ciclo produttivo in una vallicol- in parte di origine naturali in parte dovute all’inter- tura di tipo tradizionale inizia con la semina degli vento dell’uomo, che ha arginato le zone più basse stadi giovanili delle specie ittiche. Il “novellame” del delta invase dall’acqua, trasformando queste seminato un tempo proveniva totalmente dalla aree in zona per la pesca. A partire dalla seconda “montata” naturale, attualmente si sopperisce alle metà dell’Ottocento gli interventi di bonifica deter- maggiori esigenze dell’“impescimento” con avan- minarono una notevole contrazione delle superfici notti appositamente pescati dai “pescanovellanti”, acquee investite a valle, che furono in parte con- o riprodotti in avannotterie. vertite all’agricoltura. Tuttavia il Veneto resta la pri- La pesca dell’anguilla avviene esclusivamente con ma regione italiana per estensioni vallive. La pesca attrezzi da posta. In particolare essa viene pesca- viene esercitata con sistemi tradizionali, e ricondu- ta con “bertovelli” durante il periodo autunnale e cibili ad una metodologia che affonda le sue radici “tressi”, ovvero attrezzi da posta fissa durante i in secoli di tradizione peschereccia. periodi primaverile, estivo ed autunnale. 368
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI BRANZINO DELLE VALLI DA PESCA VENETE Eventuali sinonimi e termini dialettali Descrizione del prodotto Usi Branzino delle valli da pesca venete, spigola delle Il corpo del branzino o spigola (Dicentrarchus la- Molto apprezzato per le carni gustose e sode, ma- valli da pesca venete, branzin, bransin. brax) è slanciato, il muso appuntito e la bocca lar- gre e ricche di vitamina A e di fosforo, il branzino ga, con la mandibola leggermente prominente. I può venire cotto in graticola, arrosto o lesso. denti anteriori della mascella sono riuniti a formare una mezzaluna. Ha due pinne dorsali, la prima del- Reperibilità le quali è formata da raggi spinosi e la seconda, Questo pesce si può facilmente trovare presso i eccetto il primo, da raggi molli. La colorazione è mercati ittici di tutto il Veneto, durante tutto l’anno grigio-argentea sui fianchi, scura sul dorso e bianca perché allevato e pescato in quantità considerevoli. sul ventre. Una macchia scura, in parte evidente, è presente sull’opercolo. Nei giovani sono evidenti Territorio interessato alla produzione numerose macchiette sui fianchi. Può raggiungere Lagune venete dal Po al Tagliamento. un peso di 10-12 kg e una lunghezza di circa 1 m. Vive su fondali di vario tipo, penetra spesso nelle lagune venete ed è in grado di risalire i fiumi ma frequenta le acque costiere dalla superficie sino a 100 m di profondità. È una specie gregaria duran- te il periodo giovanile e solitaria da adulta; vorace predatore e si ciba preferibilmente di piccoli pesci e crostacei. I maschi raggiungono la maturità sessuale a due anni, quando misurano 23-30 cm di lunghezza; le femmine a tre anni, quando sono lunghe 30-40 cm. Tra gennaio e marzo, nel Mediterraneo gli adulti si radunano in gruppi numerosi per riprodursi. Processo di produzione Tra le varie specie allevate nelle valli venete, il branzino riveste una notevole importanza econo- mica. Le modalità di pesca del “novellame”, cioè La storia dei piccoli pesci che poi vengono inseriti nelle val- La pratica di prelevare il pesce novello negli am- li, è ancora quella tradizionale, trainando le reti a bienti lagunari aperti, al momento della sua monta mano su bassi fondali e raccogliendo gli avannotti dal mare, per poi trasferirlo all’interno delle valli delicatamente, spesso a mano. Successivamente chiuse da pesca, ha una tradizione secolare ed è i giovani branzini, detti “baicoli”, vengono inseriti strettamente connessa allo sviluppo stesso della nelle valli da pesca. Raggiunta una lunghezza com- vallicoltura. presa tra i 30 e i 50 cm viene pescato, con reti o Il branzino o spigola tradizionalmente presente nel- con particolari lenze chiamate “togne”. Trattandosi la laguna veneta, è tra i pesci più ricercati per la di un prodotto fresco, è avviato subito alla com- qualità delle carni. Attualmente il suo allevamento mercializzazione in cassette di plastica coperto da in forma intensiva si sta specializzando sempre più, scaglie di ghiaccio, non subisce ulteriori trasforma- incoraggiato da un mercato in costante sviluppo. zioni o condizionamenti. 369
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI CEFALI DELLE VALLI DA PESCA VENETE Eventuali sinonimi e termini dialettali spinosi, di colorazione giallastra. Il colore del dorso con metodi tradizionali e talvolta diversificati a se- Cefali delle valli da pesca venete. è grigio, con riflessi azzurri e verdastri, mentre i conda della varietà. Trattandosi di un prodotto fre- fianchi hanno un colore più argentato. Nelle valli sco, sono avviati subito alla commercializzazione venete sono presenti cinque specie di cefali, che in cassette di polistirolo o di plastica, immersi in si differenziano per alcune caratteristiche anatomi- scaglie di ghiaccio. che, gli habitat che prediligono e gli aspetti organo- lettici delle carni. Usi La bosega (Chelon labrosus), è lunga dai 30 ai 60 Le carni del cefalo sono semigrasse e forniscono cm, ama vivere nei luoghi fangosi e melmosi, ha un buon apporto di proteine nobili, fosforo e vitami- carni molto apprezzate e si pesca soprattutto in ne. Sono adatte a tutte le età e per tutte le diete. autunno. Vengono usate, soprattutto differenziandosi a se- Il caostelo o caustelo (Liza ramada), è lungo circa conda della varietà di pesce, cotte bollite, al forno 30 cm e si pesca soprattutto nella stagione estiva. o ai ferri. Il lotregan (Liza aurata), entra nella laguna dall’in- verno fino ad aprile, raggiunge la lunghezza di 20 Reperibilità cm ed è apprezzato soprattutto se arrostito. Date la notevole abbondanza di questo pesce nella La verzelata (Liza saliens), raggiunge la lunghezza zona lagunare, il prodotto è reperibile presso qual- di 40 cm ed ha un sapore inferiore a quello degli siasi rivendita ittica al dettaglio, delle zone di pesca altri cefali. Poiché resiste al freddo più delle al- e nelle aree limitrofe. tre specie viene anche chiamata “magnagiazzo” La storia (mangia ghiaccio). Territorio interessato alla produzione I cefali vivono su fondi rocciosi, sabbiosi e melmo- La volpina (Mugil cephalus), raggiunge anche i 60 Lagune venete dal Po al Tagliamento. si. Sono molto comuni sotto costa, nei porti, nelle cm di lunghezza, è pescata durante tutto l’anno ed lagune, alla foce dei fiumi ed anche in mare aperto è estremamente apprezzata per il gusto delle sue (fino a 350 m di profondità). Nella gronda laguna- carni. re veneta sono molto comuni e fanno parte della tradizione culinaria locale. Vivono liberamente nelle Processo di produzione zone costiere o lagunari dell’alto Adriatico o ven- Il cefalo è un pesce tipico delle aree costiere, an- gono allevati nelle valli da pesca, dove risalgono che se alcune specie tollerano bene anche l’acqua naturalmente o vengono immessi artificialmente, dolce e risalgono i fiumi anche per parecchi chi- crescono in ambienti naturali e vengono pescati lometri; molto adattabile, riesce a vivere anche in ancora oggi con tecniche tradizionali, con l’amo, acque moderatamente inquinate. Predilige fondali con la “fossina” (fiocina) ma soprattutto con la molli, sabbiosi o detritici, ricchi di vegetazione. “trata”, una grande rete lunga anche 40 metri, che Nelle valli, che sono strutture complesse, dotate si immerge nei canali delle valli tirandola verso ter- di arginature, bacini diversificati per le varie fasi di ra per raccogliere i pesci. crescita del pesce e canali di raccordo tra varie val- li, laguna e mare, i cefali entrano autonomamente Descrizione del prodotto o sono immessi artificialmente, dopo essere stati Il cefalo è un pesce dal corpo cilindrico, più com- pescati dai “pescanovellanti”. Qui crescono in li- presso in direzione della coda, con il capo allargato bertà, adattandosi molto bene alle caratteristiche e appiattito. Gli occhi sono ricoperti da una mem- dell’ecosistema lagunare e crescono nutrendosi brana trasparente, detta palpebra adiposa, ben evi- di plancton vegetale, particellato organico e piccoli dente negli individui adulti. Sul dorso sono presen- organismi (crostacei, molluschi e larve di insetti). ti due pinne, la prima delle quali ha quattro raggi Vengono pescati con lenze, nasse o reti da posta 370
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI CEFALO DEL POLESINE Eventuali sinonimi e termini dialettali Descrizione del prodotto avviati subito alla commercializzazione in casset- Cefalo del Polesine, sievalo o meccia, bosega, cau- Il cefalo è un pesce dal corpo fusiforme, robusto, te di polistirolo o di plastica, immersi in scaglie di stelo. cilindrico al centro e più compresso in direzione del- ghiaccio. la coda, con il capo allargato e appiattito. Gli occhi sono ricoperti da una membrana trasparente, detta Usi palpebra adiposa, ben evidente negli individui adul- Le carni del cefalo sono semigrasse e forniscono un ti. Presenta due pinne dorsali ben distanziate. La buon apporto di proteine nobili, fosforo e vitamine. colorazione del dorso è grigio-cinereo, con riflessi Sono adatte a tutte le età e per tutte le diete. Ven- azzurri o verdastri, mentre il ventre è argenteo e gono usate cotte: bollite, al forno o ai ferri. contiene il lungo intestino che, quando pulito, è una prelibatezza per i buongustai. Reperibilità In realtà col nome generico di cefalo o muggine si Il prodotto è reperibile presso qualsiasi rivendita indicano i pesci appartenenti alla famiglia dei Mugi- ittica al dettaglio, nella zone di pesca e nelle aree lidi, di specie diverse, non facilmente distinguibili; limitrofe. quelle più presenti nei fiumi, valli e lagune del delta del Po sono: Territorio interessato alla produzione - la meccia o “sievalo” o volpina (Mugil cephalus), Fiumi, valli e lagune del Delta del Po ricompresi nei raggiunge anche i 60 cm di lunghezza, è pescata comuni di Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle e Ariano durante tutto l’anno ed è estremamente apprez- nel Polesine, in provincia di Rovigo. zata per il gusto delle sue carni; - la bosega (Chelon labrosus), è lunga dai 30 ai 60 cm, ama vivere nei luoghi fangosi e melmosi, ha carni molto apprezzate e si pesca soprattutto in autunno; - il caustelo (Liza ramada), è lungo circa 30 cm e si pesca soprattutto nella stagione estiva. Tutte specie dalle carni delicate, molto apprezzate, ma purtroppo non molto conosciute. Da un punto di vista organolettico, Meccia e Bosega spiccano sul Caustelo. La storia I cefali vivono liberamente nelle acque salmastre e Processo di produzione marine, su fondi sabbiosi e melmosi e costituisco- Nelle valli, che sono strutture complesse, dotate no un tradizionale prodotto delle valli e delle lagune di arginature, bacini diversificati per le varie fasi di costiere. Sono molto comuni sotto costa, nelle la- crescita del pesce e canali di raccordo tra varie val- gune, alla foce dei fiumi ed anche in mare aperto. li, laguna e mare, i cefali entrano autonomamente Possono essere anche allevati nelle valli da pesca, o sono immessi artificialmente. Qui crescono in dove risalgono naturalmente o vengono immessi ar- libertà, adattandosi molto bene alle caratteristiche tificialmente, crescono in ambienti naturali e vengo- dell’ecosistema lagunare e crescono nutrendosi di no pescati ancora oggi con tecniche tradizionali, con plancton vegetale, particellato organico e piccoli or- l’amo, con la fiocina ma soprattutto con una grande ganismi (crostacei, molluschi e larve di insetti). Ven- rete da posta lunga anche 40 metri, che si immerge gono pescati con lenze, nasse o reti da posta con nei canali delle valli tirandola verso terra per racco- metodi tradizionali e talvolta diversificati a seconda gliere i pesci. della varietà. Trattandosi di un prodotto fresco, sono 371
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI GAMBERO DI FIUME DELLA VENEZIA ORIENTALE Eventuali sinonimi e termini dialettali Una delle opere più pregevoli sull’argomento, a te- Usi Gambero di fiume della Venezia Orientale, gambe- stimonianza della tradizione del gambero di fiume Il “gambero di fiume della Venezia orientale” ha una ro di fiume, gambero d’acqua dolce, gambero. nell’area considerata, è quella dell’Ultima Cena af- carne magra e ricca di proteine, fosforo e vitamine. frescata nel 1466 nella Chiesa di S. Giorgio di San Viene consumato cotto ai ferri, lesso o fritto. Polo di Piave, opera attribuita al pittore feltrino Giovanni di Francia ed interpretata dai critici come Reperibilità presagio del congedo di Cristo e della prossima Re- Il crostaceo è reperibile presso i produttori, i riven- surrezione. ditori e alcuni ristoranti specializzati nella zona di produzione. Descrizione del prodotto Il “gambero di fiume della Venezia orientale” (Au- Territorio interessato alla produzione stropotamobius pallipes italicus Faxon), è un cro- Comuni della Venezia Orientale, in particolare An- staceo con esoscheletro robusto, di colorazione none Veneto, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, bruno-verdastra, provvisto di chele lunghe, potenti Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Porto- e finemente dentellate. La carne ha un sapore de- gruaro, Gruaro, Noventa di Piave, Portogruaro, licato e molto apprezzato. È più simile nell’aspetto Pramaggiore, S. Donà di Piave, S. Michele al Ta- e nelle abitudini, all’aragosta e allo scampo, che al gliamento, San Stino di Livenza, Teglio Veneto e gambero di mare; si tratta infatti di un animale di Torre di Mosto, in provincia di Venezia; Cessalto, fondo, lungo una decina di centimetri. Trascorre la Chiarano, Cimadolmo, Fontanelle, Gorgo al Mon- giornata rintanato sotto le pietre o in una buca ed è ticano, Mansuè, Maserada, Meduna di Livenza, attivo solamente durante le ore notturne. Si nutre di Motta di Livenza, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, molluschi, lombrichi, larve di insetti acquatici e pic- Portobuffolè, S. Polo di Piave e Salgareda, in pro- coli pesci, utilizza anche animaletti morti. È diffuso vincia di Treviso. dove l’acqua è limpida e ben ossigenata e il fondo è ciottoloso. Poiché si trova nei corsi d’acqua poco inquinati è considerato un buon indicatore ecologico dello stato di salute delle acque. La storia Processo di produzione Il gambero d’acqua dolce rappresenta senz’altro I gamberi di fiume della Venezia orientale sono uno dei componenti di quella cultura popolare oggi autoctoni ed un tempo erano diffusi e pescati con in via di progressivo dissolvimento. Il gambero di particolari nasse costruite in vimini intrecciato inne- fiume è noto da tempo immemorabile, tanto da scate con pesce; oggi in via d’estinzione e perciò divenire oggetto di una ricca iconografia che trova tutelati da specifica normativa regionale. Il gambero conferma nella letteratura e nel folklore nazionale di fiume autoctono viene artigianalmente allevato dalla seconda metà dell’Ottocento. Le pubblicazioni a partire da esemplari locali catturati con apposita maggiormente significative sono quelle del Brehm, autorizzazione, e viene quindi utilizzato vivo per il “Animali”, volume X (1907) e del Ninni (1885) che ripopolamento. trattò, già in quell’epoca dell’allevamento artificiale, L’allevamento è realizzato con tipologie totalmen- illustrandone pure le tecniche operative. L’alleva- te naturali, utilizzando vasche con argini e fondale mento del crostaceo ed il relativo consumo alimen- in terra, costruite quasi sempre in aree limitrofe ai tare rappresenta, nel Veneto, un metodo di organiz- luoghi di pesca sui circostanti fiumi. Viene commer- zazione produttiva dell’ecosistema fluviale di antica cializzato per il consumo diretto dentro apposite tradizione. cassette, refrigerato con scaglie di ghiaccio. 372
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI LATTERINI MARINATI DEL DELTA DEL PO Eventuali sinonimi e termini dialettali fritti. Nella zona del Delta polesano è antica tradi- Reperibilità Latterini marinati del Delta del Po, acquadelle ma- zione la preparazione in marinatura di questi pesci. Presso i rivenditori nella zona del delta, venduti so- rinate del delta veneto, frittura marinata del delta La ditta Regnoli è la prima struttura “industriale” prattutto nel periodo autunno-invernale con punte veneto. per la preparazione di questo, come di altri prodotti massime nel periodo che va dalla festa dell’Imma- marinati nella zona, creata addirittura nel 1861 ed è colata al Capodanno. ancora oggi in attività. Territorio interessato alla produzione Descrizione del prodotto Delta veneto del fiume Po, con particolare riferi- I “latterini marinati del Delta del Po” sono una mento ai comuni di Ariano Polesine, Loreo, Porto semiconserva di pesciolini della specie latterino Viro, in provincia di Rovigo. (Atherina boyeri) provenienti dalla pesca locale, fritti, marinati e commercializzati in lattina. Il latterino presenta corpo slanciato, con testa pic- cola e muso appuntito, bocca media, terminale, obliqua; occhio grande. Il colore è grigio-verdastro con puntini neri sul dorso, ventre biancastro, fian- chi attraversati da una linea argentata longitudina- le. La lunghezza è mediamente di 5-10 cm, fino ad un massimo di 13 cm. Processo di produzione Il prodotto perviene fresco in casse direttamente dai porti pescherecci locali. Le casse vengono di- sposte in posizione leggermente inclinata per un breve periodo allo scopo di completare lo sgron- do dell’acqua in eccesso, poi vengono avviate al reparto frittura. La fase di frittura viene svolta nel modo classico che prevede, dopo l’infarinatura e la sbattitura, la friggitura vera e propria con immersio- ne del prodotto in bagno d’olio bollente. Successi- vamente il prodotto fritto viene raccolto in apposite cassette per il raffreddamento. Segue la fase di confezionamento in lattina, dove La storia viene aggiunta la salamoia (soluzione acquosa di I latterini sono pesci di dimensioni contenute, mol- aceto e sale). Prima della chiusura definitiva il pro- to diffusi nella zona del delta del Po e della laguna dotto deve completare l’assorbimento che si con- veneta in generale, mentre durante l’inverno si clude con il rabbocco delle lattine; viene poi stoc- spostano verso il mare per evitare le basse tem- cato in apposita cella e dopo alcuni giorni è pronto perature delle acque lagunari. Si pescano con par- per la vendita. ticolari reti da posta chiamate “rè da anguele” o con la “volega”, tipica rete a borsa sostenuta da Usi una pertica, che si usa dalla barca. Sono da sempre L’uso dei “latterini marinati del Delta del Po” è pescati in quantità notevoli e apprezzati per il loro quello classico che va dall’antipasto di pesce, al sapore e per la facilità di impiego, vengono spesso piatto freddo per insalate e all’aperitivo. 373
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI MOECHE E MASANETE Eventuali sinonimi e termini dialettali La “moeca o moleca” (maschi e femmine privi di essere giornalmente aperti (anche più volte al gior- Moeche e masanete, moleche e mazanete, moe- guscio) è il granchio che, nello spazio di poche ore, no) per individuare l’esatto momento di prelievo ca e masaneta, moleca e mazaneta, masenete o abbandonato il vecchio rivestimento, non ha anco- delle “moleche”. mazenete. ra consolidato la nuova corazza. Si distingue per La conservazione e la stagionatura non hanno luo- l’addome ripiegato a forma triangolare stretta. go trattandosi di un prodotto commercializzato e La “masaneta o mazaneta” (femmine provviste consumato vivo e vitale. di guscio) si distingue per l’addome ripiegato a forma di cuore, ed è consumata quando, alla fine Usi dell’estate, ha le ovaie mature e gonfie (viene det- Le “moeche” vengono molto apprezzate fritte, ta “col coral”) che costituiscono la parte più ap- mentre le “masanete” sono preparate lesse e con- prezzata del crostaceo. dite con aglio, olio e prezzemolo. Processo di produzione Reperibilità La componente tradizionale della coltura si mani- Durante i periodi di produzione, “moeche e masa- festa nella fase della lavorazione. L’attività è for- nete” sono facilmente reperibili dai rivenditori di temente stagionale, concentrandosi in due periodi pesce presso tutti i mercati della gronda lagunare. all’anno per le “moeche” (primavera e autunno), e nel solo periodo fine estivo per le “masanete”. In Territorio interessato alla produzione primavera le “moleche” vengono prodotte in ac- La produzione è localizzata prevalentemente nella La storia que a fondali bassi (“barene”), d’inverno in laguna laguna di Venezia, concentrandosi nelle zone di Bu- Il granchio è un crostaceo che vive nei fondali sab- aperta per sfruttare l’azione termica dell’acqua. La rano, Giudecca e Chioggia. biosi delle lagune, nelle acque salmastre dei fiumi temperatura infatti influenza la velocità del ciclo e nelle acque dei porti. È dunque molto diffuso biologico del granchio. I granchi vengono pescati anche nella laguna veneta, dove ha trovato un ha- con delle reti particolari (“trezze”) terminanti con bitat adatto alle sue esigenze e l’apprezzamento trappole cilindriche (“nasse”). Successivamente da parte delle popolazioni della zona. Quella della vengono riversati in sacchi di juta e trasportati agli coltura e della lavorazione dei granchi è una tra- impianti di lavorazione dove si effettua la delicata dizione antica che si tramanda di generazione in operazione della cernita che rappresenta il pun- generazione. to critico del processo produttivo; questa abilità nell’eseguire la cernita, appresa dopo decenni di Descrizione del prodotto esperienza in buona parte mediata dall’osservazio- Il granchio è un crostaceo caratterizzato da 5 paia ne diretta del “molecante” più esperto, è la carat- di zampe, di cui 2 chelate, corpo con addome bre- teristica più spiccata della specifica tradizione, per ve e allargato, ricoperto da un tegumento di colore questo viene effettuata da personale esperto. grigio-verdastro, di diametro di circa 6-7 cm. Come I sacchi vengono svuotati su dei tavoli particolari tutti i crostacei prima di diventare adulto e assu- (“gorne”) da cui vengono selezionate le diverse mere le dimensioni definitive compie una serie di tipologie di granchio in funzione dello stadio biolo- “mute”: abbandona ciclicamente la vecchia coraz- gico. Si individuano così i granchi “spiantani” (che za per dotarsene di una nuova e più voluminosa. a giorni diventeranno “moeche”) e quelli “boni” La vita del granchio è quindi caratterizzata da uno (che a giorni diventeranno “spiantani”). Entrambi, stadio protetto da “guscio” (“granso duro”) e da ma separatamente, vengono allevati in particolari uno stadio, che si protrae ciclicamente solo per casse di legno fessurate denominate “vieri”, ap- poche ore, in cui le parti molli sono sprovviste di pese a dei pergolati di pali infissi sul fondo della protezione (“moleca”). laguna (“vivai”). I “vieri” degli “spiantani” devono 374
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI MOSCARDINO DI CAORLE Eventuali sinonimi e termini dialettali La storia Usi Moscardino di Caorle, gambero grigio, moscardin Il moscardino (Eledona moschata) è un mollusco Il moscardino ha una carne magrissima che contie- a Venezia, moscardìn a Chioggia, moscardino a molto comune in tutto il Mediterraneo, in cui vive ne una discreta quantità di proteine e offre un buon Caorle. come specie stanziale ed endemica; preferisce i apporto di potassio e fosforo. Viene consumato fondali sabbiosi e fangosi tra 15 e 90 m di profon- dopo essere stato bollito o cotto in umido. dità, privilegiando l’Alto Adriatico. Proprio per que- sto, a largo del litorale di Caorle la pesca di questo Reperibilità mollusco ha una antica tradizione ed è praticata da Il prodotto viene pescato durante tutto l’anno ed è secoli. Una testimonianza bibliografica molto signi- reperibile direttamente presso i pescatori o pres- ficativa risale al 1893, nel libro di G. Manzier “Alcu- so i rivenditori di tutta la zona costiera del Veneto ni cenni sulla pesca sul nostro litorale”. orientale. Descrizione del prodotto Territorio interessato alla produzione Il moscardino è un mollusco cefalopode della fami- Mare antistante il comune di Caorle, in provincia glia Octopodidae di dimensioni più ridotte rispet- di Venezia. to a quelle del classico polpo (Octopus vulgaris). Possiede otto braccia o tentacoli muniti di vento- se. A differenza del polpo, il moscardino possiede un’unica fila di ventose per ogni tentacolo, il colore è marroncino con riflessi grigio-brunastri con alcu- ne macchie nere sul dorso; appena pescato emana un caratteristico odore di muschio, da cui deriva il nome di moscardino. Il corpo è a forma di sacco, ventralmente si dipartono i tentacoli che contorna- no la bocca, gli occhi sono in posizione laterale. Raggiunge una lunghezza massima di 35 cm com- presi i tentacoli, il peso massimo si aggira attorno ai 700 g, le dimensioni ed il peso più comuni sono però 15-20 cm e 100-300 g, ha carne molto tenera e saporita. Processo di produzione Il moscardino viene pescato con reti a strascico in tutto l’arco dell’anno, ma specialmente in prima- vera-inverno. A Caorle tale pesca è esercitata con attrezzi di dimensioni ridotte e “tirate” più brevi, in questo modo si ha un minor impatto sul pro- dotto e soprattutto sull’ecosistema marino. Una volta pescato il prodotto viene commercializzato fresco, spesso direttamente sui luoghi di pesca, in apposite cassette di polistirolo o materiale plasti- co, refrigerato con scaglie di ghiaccio. In alternati- va viene avviato alle aziende di lavorazione che lo surgelano. 375
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI PESCE AZZURRO DEL DELTA DEL PO Eventuali sinonimi e termini dialettali Descrizione del prodotto Appena pescato, il prodotto viene posto all’interno Pesce azzurro, alice e sarda, sardela, sardon, sar- Le alici (Engraulis encrasicolus) e le sarde (Sardina di cassette in polistirolo e subito ghiacciato. È com- dèa. pilchardus), sono pesci di dimensioni ridotte che mercializzato fresco o viene avviato alle industrie di presentano corpo allungato e snello, ma si diffe- trasformazione. renziano per alcune caratteristiche fisiche. Le alici, chiamate anche acciughe, dal corpo affu- Usi solato, il ventre liscio e arrotondato, presentano Il pesce azzurro contiene considerevoli quantità di un’unica pinna dorsale situata a metà circa del cor- fosforo e vitamine e, essendo un pesce magro, è po il quale è di colore azzurro-verdastro nel dorso adatto per quasi tutte le diete. Viene consumato e argenteo sui fianchi e sul ventre. La lunghezza fritto, arrosto o nella tipica ricetta veneta in “saor” media è di 11-12 cm e negli individui mediterranei con marinatura in abbondante cipolla. È molto ap- arriva ad un massimo di 18-20 cm. Si ciba di plan- prezzato per il suo gusto delicato ma saporito. cton animale, piccoli crostacei e larve di molluschi. La riproduzione avviene da aprile a novembre, in Reperibilità prossimità della costa e le uova emesse sono nu- Il prodotto è facilmente reperibile fresco presso merosissime e galleggianti. tutti i mercati ittici della zona durante tutto l’anno, Le sardine sono l’unica specie appartenente al anche se in quantità superiori in primavera e in genere Sardina presente nel Mediterraneo. È un estate. pesce di piccole dimensioni, dal corpo affusolato e leggermente compresso lateralmente, coperto Territorio interessato alla produzione di grosse squame. Il muso presenta mascelle di Tratto di mare antistante il Delta del Po in comune dimensioni diseguali con quella inferiore legger- di Porto Tolle, in provincia di Rovigo. mente prominente. L’unica pinna dorsale è situata circa a metà del corpo, molto avanzata rispetto alla pinna anale. La colorazione è azzurro-verdastra sul dorso, argentea sui fianchi e sul ventre. Possono essere presenti alcune macchiette nerastre lungo ogni fianco. La lunghezza massima degli individui mediterranei è di 18-20 cm, quella media di 15 cm. La durata della vita è di circa otto anni. La sardina La storia vive in autunno e inverno a profondità maggiori, Il pesce azzurro comprende essenzialmente due mentre è più vicina alla costa nel restante periodo specie ittiche: le alici e le sarde. Entrambe que- dell’anno. ste razze vivono lungo la costa, nelle zone delle bocche di porto, nella laguna veneta ma sono pre- Processo di produzione senti abbondantemente in mare aperto. Fin dai La pesca del “pesce azzurro del Delta del Po” è tempi dei primi insediamenti umani questi pesci sottoposta a rigidi limiti quantitativi del pescato. sono stati pescati abbondantemente nella zona La campagna di pesca è giornaliera ed è effettua- a largo del Delta del Po e vengono pescati oggi- ta durante tutto l’anno. Le imbarcazioni impiegate giorno seguendo rigide disposizioni normative che hanno modeste dimensioni, e conseguentemente definiscono quantità di pescato e metodologie da anche la rete impiegata per la pesca a strascico è attuare. Costituiscono infatti uno dei componenti di dimensioni contenute, per questo motivo il pe- principali di reddito delle marinerie e sono parte sce rimane integro e viene sbarcato ancora con le fondamentale della tradizione culinaria locale. squame. 376
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI SARDINE E ALICI MARINATE DEL DELTA DEL PO Eventuali sinonimi e termini dialettali trasformati alimentari. Del resto la tecnologia di Usi Sardine e alici marinate del Delta del Po, sardine e conservazione di prodotti ittici con l’uso di sala- Ricco di fosforo e vitamine questo pesce si adatta alici marinate del delta veneto. moie all’aceto di vino ha origini molto antiche e in a quasi tutti i tipi di dieta. La versione marinata, più tutta la zona costiera veneziana e rodigina ha una calorica e grassa, trova impiego soprattutto nella tradizione secolare. Nella zona di Ariano Polesine preparazione di salse e sughi. è ancora oggi attiva la ditta Regnoli che è stata la prima struttura “industriale” attiva, risale al 1861, Reperibilità nella preparazione di prodotti ittici marinati. Il prodotto è facilmente reperibile nella zona del delta durante tutto l’anno presso rivenditori e det- Descrizione del prodotto taglianti. Le alici o acciughe (Engraulis encrasicolus) e le sar- dine (Sardina pilchardus) sono pesci di piccole di- Territorio interessato alla produzione mensioni (massimo 15-20 cm) dal corpo affusolato Delta veneto del fiume Po, con particolare riferi- e colorito azzurrognolo, verdastro o grigiastro. Si mento ai comuni di Ariano Polesine, Loreo, Porto differenziano tra loro per alcuni aspetti morfologici, Viro, in provincia di Rovigo. per habitat e stili di vita leggermente differenti e per diverse proprietà gustative. “Sardine e alici marinate del Delta del Po” è una semiconserva di sardine e di alici provenienti dalla pesca locale, marinate e commercializzate immer- se in salamoia o sott’olio in diversi formati e con- tenitori (vasi di vetro, vaschette di plastica, fusti vari). Processo di produzione I pesci vengono pescati con reti a strascico sia sot- tocosta che al largo, una volta catturati vengono subito posti in casse di polistirolo e ricoperti con scaglie di ghiaccio. Il prodotto perviene perciò fresco in casse diret- tamente dai porti pescherecci alle aziende di tra- sformazione. Il pesce viene dapprima ammollato in acqua fredda; le sardine vengono decapitate e filettate a macchina mentre le alici, più delicate, vengono sottoposte manualmente e a tali opera- zioni. Si provvede quindi al lavaggio, che precede la fase della marinatura. Questa è eseguita tramite La storia immersione in salamoia, costituita da una specifica Le alici e le sardine sono due specie ittiche molto soluzione acquosa di aceto e sale, per un periodo abbondanti nell’alto Adriatico e fanno, da sempre, di 24-48 ore, durante il quale il prodotto viene di parte dell’alimentazione delle popolazioni stanzia- tanto in tanto mescolato. Al termine della marina- te lungo le coste venete. Apprezzate per il gusto tura i filetti assumono la caratteristica colorazione particolare e per la facilità di preparazione sono bianca, vengono dunque confezionati, prevalente- consumate sia fresche che per la preparazione di mente sott’olio, e quindi commercializzati. 377
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI SCHIA DELLA LAGUNA DI VENEZIA Eventuali sinonimi e termini dialettali che nacquero e si svilupparono la tradizione dei pe- Reperibilità Schia della laguna di Venezia, schia a Venezia, gam- scatori, la loro duplice attività lagunare e marinara, Il prodotto è reperibile direttamente presso i pe- barèto a Chioggia e Caorle, gambero grigio. l’arte del progettare e costruire strumenti e siste- scatori o presso i rivenditori al dettaglio in tutti i mi per lo sfruttamento del ricchissimo patrimonio mercati ittici della provincia di Venezia, in quantità ittico, le reti per ogni tipo di pesca e le tecniche maggiori da ottobre a marzo. di coltivazione di pesci, molluschi e crostacei nelle valli da pesca” (G. Favaretto). Territorio interessato alla produzione Laguna di Venezia. Descrizione del prodotto La schia è un gambero della famiglia Crangonidae, presenta tipica colorazione grigio-bruna, con fitta e sottile maculatura a puntini neri, talvolta confluen- te in areole più scure. I bordi del ventaglio codale (chiamato telson) sono neri. Può raggiungere la lunghezza di 9 cm anche se la taglia media si ag- gira sui 3-5 cm. Ha ciclo annuale con produzione massima nel periodo autunno-inverno. Processo di produzione La schia è una specie marina costiera tipica dei fondali sabbiosi che penetra in tutto il bacino lagu- nare, sia sui fondali aperti, sia sulle praterie delle alghe fanerogame, spingendosi fino alle acque sal- mastre delle valli, dove assume spesso colorazioni più scure. La pesca viene effettuata in vari modi. In area costiera si effettua con un’apposita rete a strascico chiamata “schiler”. In laguna questi cro- stacei vengono catturati invece con reti da posta chiamate “traturi” e “bertovelli”. Infine in laguna la La storia pesca sportiva di questa specie viene praticata an- La schia è un crostaceo di dimensioni ridotte che che con un particolare retino a mano (guadino), dal- vive sul fondo della laguna veneta e alle foci dei fiu- la forma triangolare, dotato di un ampio sacchetto mi che in questa sfociano. Rappresenta una delle a maglia stretta, che viene spinto camminando sul specie ittiche un tempo considerate poco pregiate basso fondale, chiamato “paravanti”. e snobbate dalle tavole più raffinate, ma ora riva- Il prodotto viene commercializzato ancora vivo e lutate a livello gastronomico e conseguentemente vitale dentro apposite cassette di polistirolo o ma- a livello economico. La pesca di questo crostaceo, teriale plastico, refrigerato con scaglie di ghiaccio. come di tutta la fauna ittica lagunare, affonda le sue radici ai tempi remoti risalenti all’epoca della Usi fondazione dei primi insediamenti in laguna, quan- La “schia della laguna di Venezia” può venire fritta do gli abitanti “considerarono il territorio che li cir- oppure può essere consumata lessa, dopo essere condava come elemento indispensabile sia per la stata sgusciata, con olio, limone, prezzemolo sale loro sopravvivenza e autonomia politica che per lo e pepe. Viene anche utilizzata come esca viva nei sviluppo dei traffici commerciali. Fu nella Laguna mesi invernali, per la pesca al branzino. 378
Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PREPARAZIONI DI PESCI, MOLLUSCHI E CROSTACEI E TECNICHE PARTICOLARI DI ALLEVAMENTO DEGLI STESSI SEPPIA DI CHIOGGIA Eventuali sinonimi e termini dialettali Processo di produzione mantiene anche grazie al processo di produzione Seppia bianca di Chioggia, Sepe de Ciosa, Seppio- L’approvvigionamento del prodotto di pesca loca- utilizzato. La preparazione della seppia richiede line di Chioggia. le viene effettuato dalle cooperative che svolgono l’asporto dell’osso interno, spingendo la sacca con una pesca stagionale con attrezzi da posta. I pe- i pollici; vanno poi asportati gli occhi, il becco e le scherecci utilizzati sono di dimensioni ridotte con due sacche, la gialla (se femmina) e la nera. Pro- salpa-reti laterale; gli attrezzi includono “cogolli” e prio perché dotata di una sacca, la seppia è parti- simili (nasse, nassini, bertovelli). colarmente adatta ad essere cucinata ripiena: sono La lavorazione della seppia prevede, subito dopo molte le ricette che vedono la seppia ripiena di cibi il ricevimento, un primo lavaggio seguito dall’evi- piuttosto semplici, come pangrattato, pomodori, scerazione (asportazione dei visceri e dell’osso) formaggio grattato, prezzemolo, ma può anche es- manuale dei molluschi; tale lavaggio avviene in tini sere preparata in umido, al forno o fritta. in acciaio riempiti in continuo con acqua salmastra depurata, dai quali le seppie vengono trasferite, Reperibilità mediante ceste in plastica forate per consentire La seppia, in primavera e in autunno, risale le coste la scolatura dell’acqua, sul tavolo per le lavorazio- per deporre le uova, dopo aver trascorso l’inverno ni successive. I molluschi subiscono altri lavaggi nascosta in fondali profondi; aprile e maggio sono i della durata di circa 30-40 minuti, intervallati dal- mesi migliori per la pesca della seppia, che avviene la spellatura sempre manuale, alla quale può far attraverso cestini, nasse o reti da posta. La Seppia seguito il confezionamento e la distribuzione del di Chioggia è reperibile presso i mercati ittici del prodotto fresco, il congelamento e la glassatura, Veneto. La storia oppure il suo ulteriore sezionamento e preparazio- Vari documenti attestano la rinomanza della Seppia ne in “fettuccine” utilizzate con packaging diversi, Territorio interessato alla produzione di Chioggia, fin dal tempo di Plinio il Vecchio (I se- principalmente come componenti, insieme ad altri Comune di Chioggia. colo d.C.), periodo nel quale già venivano utilizzati molluschi e pesci di preparati “misto mare”. attrezzi come la “nassa”, il “trimaglio” e il “co- Il congelamento si effettua in impianti frigoriferi nei gollo”, usati ancora oggi. Testimonianze risalenti quali il prodotto, in poche ore, raggiunge la tempe- agli anni ‘30 del secolo scorso, riportano che della ratura di -25 °C. Con la glassatura finale si ricopre seppia non si buttava niente poiché i sacchetti che la seppia con uno o più strati di ghiaccio di protezio- contengono il nero, si vendevano a Trieste per la ne, per impedire che, cedendo parte della propria produzione dell’inchiostro e l’osso, dopo la sua es- umidità all’aria fredda circostante, si disidrati. siccazione, veniva venduto agli orafi e usato come Va evidenziato che il trattamento esclusivo con ac- calco per la fabbricazione di gioielli. qua salmastra depurata, la cui salinità e composi- zione in microelementi coincide con quella propria Descrizione del prodotto dell’ambiente naturale in cui il mollusco vive, con- La Seppia bianca di Chioggia, Sepia officinalis (Lin- sente di ottenere un prodotto finito di particolare neo), è un mollusco della classe Cefalopodi dalla pregio. caratteristica conformazione della testa, alquanto voluminosa, guarnita anteriormente da 10 braccia Usi tentacolari poste attorno alla bocca; il corpo, a for- La seppia bianca di Chioggia presenta carni sode, ma di sacco, è orlato da pinne laminari. All’interno tenere e gustose, particolarmente ricche in pro- del mantello è presente una conchiglia interamen- teine e povere in grassi, è facilmente digeribile e te calcificata, il famoso osso di seppia, detto “se- indicata nelle diete ipocaloriche; ha un caratteristi- piòn”, che ha la funzione di dare sostegno e forma co aroma salso percepibile sia nel mollusco intero al mollusco. fresco, sia in quello variamente lavorato, che si 379
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