Studio UPS sull'export delle PMI europee 2016 - ups uniti portiamo soluzioni
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INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Introduzione Le aziende più piccole sono il motore del benessere anche elevati. Ad esempio in Italia il 14% delle PMI esportano, autorizzazioni doganali e le normative sono molto più nelle economie più avanzate - ma quanto del loro successo in aumento rispetto all’8% dell’anno prima, in linea con il importanti per le imprese che spediscono beni al di fuori è dovuto alle esportazioni? Nella quarta edizione della sua 14% del 2014. della UE, mentre non si applicano agli esportatori che ricerca sulle esportazioni delle PMI europee, UPS mostra spediscono all’interno del mercato europeo comune, che le PMI europee esportano di più e che le PMI che Le PMI che esportano tendono ad avere tassi di crescita con barriere amministrative e tariffarie minime; vedere a esportano crescono più rapidamente. Tuttavia, permangono maggiori rispetto a quelle che non esportano. Nel 2016 pagina 10 per tutti i dettagli. degli ostacoli che impediscono alle aziende di esportare. questa tendenza non solo risulta confermata, ma è anche molto più marcata. Ciò potrebbe essere in parte perché La ricerca di UPS sulle esportazioni delle PMI europee Nell’Unione Europea, le aziende definite “piccole la domanda esterna è risultata la fonte più importante di è stata ispirata dal desiderio di aiutare le PMI ad avere e medie”, o PMI, rappresentano più della metà del valore crescita per l’economia dell’UE sin dal 2008. Secondo la successo cogliendo le opportunità di crescita offerte aggiunto complessivo dell’economia dell’UE. Secondo Commissione europea, le esportazioni di beni e servizi dalle esportazioni. Più di 12.000 titolari e dirigenti di il più recente sondaggio annuale sulle PMI condotto sono state le uniche fonti di crescita economica nel corso piccole e medie imprese in otto Paesi dell’UE (Belgio, dalla Commissione europea, le aziende più piccole sono del periodo 2008 - 2013, mentre secondo i dati più Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, responsabili del 67% dei posti di lavoro totali nell’UE recenti, le esportazioni sono ancora il motore di crescita e Regno Unito) sono stati intervistati in un ampio e rappresentano oltre il 99% di tutte le aziende più importante.2 I risultati della ricerca UPS confermano sondaggio progettato non solo per identificare tendenze non finanziarie.1 le opportunità di crescita per le PMI che esportano: in e opportunità nel campo dell’esportazione, ma anche per ogni mercato esaminato nel 2016, la proporzione di individuare le barriere ancora presenti che ostacolano E questo tipo di aziende è in crescita. Secondo i dati più aziende esportatrici che hanno segnalato un aumento una corretta crescita nelle esportazioni. Le barriere che recenti dell’UE, il tasso di crescita delle PMI europee è delle vendite rispetto ai tre anni precedenti è risultata ostacolano l’esportazione per le PMI esistono, e nello più che raddoppiato, fino al 3,3% (rispetto al 2,2% di essere significativamente maggiore rispetto a quella delle studio del 2016 è stato aggiunto un nuovo indice di crescita del PIL in EU28), e l’impiego presso le PMI è di aziende non esportatrici che hanno riportato una crescita; “disponibilità all’esportazione”, per aiutare le società a nuovo in crescita, se paragonato al declino visto negli vedere a pagina 8 per tutti i dettagli. dare priorità alle aree in cui è necessario migliorare e anni precedenti. I risultati della ricerca sulle esportazioni sfruttare così i vantaggi della maggiore crescita che le delle PMI europee 2016 di UPS fanno eco a questa storia Le PMI sostengono di essere perlopiù trattenute esportazioni offrono. La ricerca UPS intende aiutare le di ripresa, soprattutto per gli esportatori: UPS ritiene che, dall’esportare dai risvolti pratici della spedizione oltre PMI mostrando loro dove sono le opportunità, quali sono rispetto allo scorso anno, la proporzione dell’export nelle frontiera. La principale preoccupazione delle PMI, che le sfide da affrontare nello sviluppo delle esportazioni e PMI sia aumentata in tutti i mercati, così come è cresciuta esportano verso altri Paesi UE o verso altri Paesi, è il come le aziende possano farvi fronte grazie a partnership la proporzione di esportatori che segnalano dei ricavi più rischio di danni alle spedizioni o perdita delle stesse. Le e soluzioni di logistica comprovate e di elevata affidabilità. 1 http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/16341/attachments/2/translations, 2Si noti che il rapporto della Commissione europea citata non trova che le PMI nei settori di esportazione hanno ottenuto buoni risultati nel 2008-2013 - con l’eccezione di microimprese, piccole e medie imprese nei settori di esportazione hanno registrato una riduzione di valore aggiunto. Tuttavia, le differenze nella sequenza temporale dei dati tra il rapporto dell’UE e le indagini UPS, così come le differenze tra valore aggiunto (rapporto UE) e dei ricavi (indagini UPS) possono spiegare questa differenza.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS L’effetto Brexit Il sondaggio di UPS sulle esportazioni delle PMI Questi sono i primi risultati; i dettagli dei europee per il 2016 è stato condotto prima futuri rapporti commerciali del Regno Unito e dopo il voto referendario del 23 giugno nel con l’UE non emergeranno prima dell’inizio Regno Unito per lasciare l’UE. Nel Regno Unito, del 2019, quando le negoziazioni per uscire il 57% delle risposte al sondaggio sono state dall’UE saranno concluse, e molto dipenderà raccolte prima della votazione, il rimanente 43% dalle tariffe e dai regimi di accesso al mercato dopo la votazione. I risultati hanno mostrato una interno, che devono ancora essere negoziati. chiara perdita di fiducia nelle esportazioni da Per i produttori che esportano verso e dal parte delle PMI del Regno Unito: prima del voto, Regno Unito, la preoccupazione principale il 36% delle PMI prevedevano un aumento nelle saranno le potenziali nuove tariffe doganali, esportazioni; tuttavia, questo dato è precipitato mentre i fornitori di servizi professionali e Ambito della ricerca al 20% dopo il voto. Le aziende che prevedono finanziari saranno principalmente preoccupati una diminuzione delle esportazioni sono passate dalle regole di accesso al mercato. Tuttavia 12.815 titolari e dirigenti di PMI dal 7% al 16%. In tutti gli altri mercati presi in nessuna modifica entrerà in vigore prima del 8 Paesi esame le aspettative sono cambiate, sebbene 2019, e UPS prevede che i dettagli delle nuove 4 settori nella direzione opposta: le aziende che si regole sul commercio emergeranno lentamente 3 diverse dimensioni di imprese aspettano un aumento nelle esportazioni sono nel corso dei prossimi due anni. cresciute dal 26% al 33%, mentre quelle che si aspettano una diminuzione sono passate dall’11% al 7%.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Metodologia La ricerca UPS sull’export delle PMI europee 2016 è l’ultimo Polonia (1.790), Spagna (1.247) e Regno Unito (2.502). Le Il sondaggio ha anche selezionato 50-100 società elemento di un progetto a lungo termine pensato per aziende intervistate per la ricerca sono state individuate dai “aperte alle esportazioni” in ciascun mercato, per un delineare e comprendere le capacità di esportazione delle business information specialist di Dun & Bradstreet nell’ambito ulteriore set di domande relative al loro potenziale futuro PMI nelle più grandi economie d’Europa. di quattro settori: produzione industriale e automotive (IM&A), comportamento di esportazione. retail, high-tech e healthcare. Sono stati esclusi settori Alla fine del 2013, UPS ha commissionato il sondaggio secondari come ad esempio produttori tessili, di latte e prodotti Infine si noti che le interviste sono state condotte prima e quantitativo “Crescita attraverso il commercio chimici, caffè, bar e ristoranti, così come certi settori di rilievo dopo il referendum del Regno Unito sull’UE, generando dati dell’esportazione” nel Regno Unito e in Germania per come agricoltura, edilizia e ricerca mineraria. su come le risposte al sondaggio siano cambiate in seguito ottenere informazioni sulle PMI esportatrici verso destinazioni alla decisione del Regno Unito di lasciare l’UE. all’interno e all’esterno dell’UE. All’inizio del 2014, lo Le dimensioni dei campioni per le domande singole studio è stato esteso anche ad altri mercati (Polonia, vengono mostrate alla base di tutti i grafici. Il massimo Le interviste sono state condotte in: Francia, Italia, Belgio e Paesi Bassi) al fine di identificare margine di errore per i risultati basati su campioni di grandi Percentuale del campione totale (12.815) elementi di innesco e ostacoli percepiti in termini di dimensioni (almeno 1.600) è di +/-2,5. Per i risultati basati esportazione, così come i canali commerciali utilizzati nel su campioni più ridotti il margine di errore massimo va da settore dell’esportazione. Nel 2015, UPS ha nuovamente +/-5 (per campioni da 400) a +/-7 (per campioni da 200). 8,7% ampliato l’ambito del sondaggio con una gamma più 19,5% ampia di domande rivolte esclusivamente alle PMI che Tutte le aziende comprese nel sondaggio avevano tra 9,7% stavano esportando o che era probabile lo facessero nel uno e 250 dipendenti ed erano esportatrici (spedizioni corso dei successivi 12 mesi. Nel 2016 il progetto è stato all’estero nei precedenti 12 mesi), avrebbero probabilmente ulteriormente ampliato con l’aggiunta della Spagna ai Paesi esportato entro i seguenti 12 mesi, oppure risultavano indagati, mentre tutte le PMI intervistate in tutti i mercati aperte all’esportazione. 9,7% 9,7% (che siano esportatori attuali o potenziali) sono state esaminate in base alla loro “disponibilità all’esportazione” Il sondaggio ha selezionato 200 aziende che attualmente con l’indice univoco di “disponibilità all’esportazione” UPS. In esportano, in ciascuno degli otto Paesi, per un sondaggio 13,1% quanto parte dell’indice, il sondaggio 2016 comprende per approfondito basato su quote definite in funzione delle 14% la prima volta le risposte di quelle aziende che si definiscono dimensioni delle aziende. Ovvero, in ciascun Paese sono “aperte all’esportazione”, sebbene ancora non esportino. state intervistate 100 microimprese (attività con un numero 15,6% di dipendenti compreso fra 1 e 9), 50 piccole imprese Lo studio 2016 ha intervistato 12.815 titolari, responsabili e (attività con un numero di dipendenti compreso fra 10 e dirigenti commerciali, aziendali e di sviluppo vendite nelle 49) e 50 medie imprese (attività con 50 - 250 dipendenti). Belgio Italia Spagna date che vanno dal 14 giugno al 24 agosto 2016. Le interviste I settori commerciali sono stati rappresentati in maniera sono state condotte nei seguenti Paesi: Belgio (1.111), Francia uguale nel sondaggio approfondito, con 50 aziende per Francia Paesi Bassi Regno Unito (1.250), Germania (1.249), Italia (1.667), Paesi Bassi (1.999), ciascuno dei quattro settori in ogni Paese. Germania Polonia
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Dimensione delle imprese e settori Il settore automotive e produzione industriale (IM&A) comprende i produttori di beni con applicazioni industriali (quali gru ed estrusori di metallo) e domestiche (quali cucine, sanitari e attrezzatture per il giardinaggio), così come dettaglianti, grossisti e produttori di natanti e veicoli a motore nuovi e usati, motocicli, cicli, componenti, pneumatici e motori. Il settore retail comprende tutti i rivenditori, dai fioristi ai cartolai, nonché i grossisti e i produttori di beni di consumo, quali articoli d’abbigliamento e arredamento, elettrodomestici e alimenti. Il settore high-tech comprende i produttori di apparecchiature di comunicazione e telecomunicazione, computer e semiconduttori, nonché sviluppatori di software e programmatori informatici. Il settore healthcare comprende una vasta gamma di produttori di apparecchi medicali, protesi e preparati farmaceutici, compresi i prodotti biofarmaceutici nonché operatori sanitari come chiropratici e optometristi. Il presente report utilizza la seguente terminologia: “microimprese”, per le attività con un numero di dipendenti compreso fra 1 e 9, “piccole imprese” per le aziende con uno staff di 10-49 unità e “medie imprese” per le realtà con 50-250 dipendenti. I grafici mostrati di seguito riepilogano i principali risultati del sondaggio. La somma delle cifre può essere inferiore al 100% in presenza di dati parziali o superiore al 100% nei casi in cui fosse consentita più di una risposta.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Riepilogo Secondo le risposte fornite da oltre 12.000 dirigenti e proprietari di PMI in otto Paesi europei, le dimensioni Panorama delle esportazioni delle PMI delle imprese non rappresentano un ostacolo per l’esportazione verso destinazioni europee o extraeuropee. Percentuale di PMI che esportano e stima del Anche se resta il fatto che nel 2016 la maggior parte delle PMI non esporta, la percentuale di quelle che lo numero di PMI esportatrici in ciascun Paese fanno nel complesso è salita, in alcuni casi in maniera significativa. Queste PMI riferiscono inoltre previsioni oggetto d’indagine positive in merito all’esportazione, in tutti i mercati la maggioranza prevede una quantità di esportazioni stabile o in crescita. I principali risultati includono: BE 27% 74.062 La percentuale di PMI che effettuano esportazioni è cresciuta in tutti i mercati, con la Germania quale economia in testa quanto a PMI più inclini all’esportazione. FR 27% 252.303 Il voto della Brexit ha avuto un impatto in tutti i mercati, con aspettative di esportazioni in calo nel Regno Unito e in aumento in tutti gli altri Paesi. DE 28% 216.846 L’UE rimane il mercato di esportazione più importante per le PMI dell’UE, seguita dagli USA, ma la percentuale di imprese che esportano altrove è in crescita in tutti i mercati ad eccezione di Regno IT 14% 200.240 Unito e Italia. Le PMI che esportano in maggior misura prevedono che le entrate dalle esportazioni aumenteranno nel NL 23% 59.972 prossimo anno, sebbene la fiducia nella crescita sia leggermente calata. L’associazione dell’esportazione a entrate maggiori è stata confermata e rafforzata. Oltre la metà delle PL 23% 121.056 PMI esportatrici ora afferma che le entrate sono aumentate nel corso dei tre anni precedenti. La percentuale di PMI esportatrici che utilizza canali di vendita online è moderatamente diminuita. ES 13% 94.061 Danneggiamenti o smarrimenti delle spedizioni rappresentano le maggiori preoccupazioni per gli esportatori; la sicurezza di Internet continua a perdere importanza man mano che le vendite online UK 21% 78.327 divengono routine. L’indice di disponibilità all’esportazione UPS dimostra che le PMI che ancora non esportano in Belgio, Tutti i mercati 1.096.867 Francia e Germania sono le più propense a iniziare a esportare in un futuro prossimo. Italia e Spagna rappresentano i mercati con minore interesse nelle esportazioni tra le aziende non esportatrici.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS L’economia delle esportazioni europee è in crescita La ricerca UPS sulle esportazioni 2016 indica che esistono oltre un milione di PMI esportatrici Panorama delle esportazioni delle PMI attive nei quattro segmenti commerciali identificati negli otto Paesi oggetto di indagine Percentuale di PMI che effettuano esportazioni (per Paese) (presumendo che la percentuale di PMI esportatrici della ricerca sia rappresentativa). La percentuale di PMI esportatrici è cresciuta in tutti i mercati per cui abbiamo dati anno su anno (la Spagna non è rappresentata essendo entrata nel sondaggio nel 2016). La propensione delle PMI a esportare varia considerevolmente tra i mercati, tuttavia in tutti i Paesi dell’indagine la percentuale di PMI esportatrici è aumentata. Nel 2015 la percentuale di PMI esportatrici era aumentata in quattro dei sette mercati (con leggero calo in Belgio e Francia e calo netto in Italia), mentre nel 2016 la propensione a esportare è aumentata su tutta la linea. 21% 23% 23% 27% 28% Le PMI tedesche presentano la maggiore propensione a esportare: il 28% di tutte le aziende oggetto di indagine ha effettuato spedizioni all’estero negli ultimi 12 mesi e la Germania si classifica al secondo posto per numero di PMI esportatrici, 27% dopo la Francia. 14% In tutti i mercati, tranne Italia e Spagna, oltre un quinto di PMI riferisce di esportare attualmente. 13% L’aumento nelle esportazioni in tutti i mercati ha comportato un cambiamento nella posizione relativa del Regno Unito; precedentemente era al secondo posto, dopo la Germania, tra i mercati con maggiore intensità di esportazione delle PMI, ora è sceso al sesto posto. Quanto maggiore è la dimensione della PMI, tanto maggiore è la propensione a esportare. In ogni mercato oggetto di indagine la percentuale di PMI che esportano cresce in base alle dimensioni dell’azienda. In media esporta il 36% delle PMI di medie dimensioni, rispetto al 27% delle PMI di piccole dimensioni e al 20% delle microimprese. I risultati del sondaggio del 2016 non hanno rilevato significative differenze tra la propensione media a esportare dei diversi settori, sebbene vi siano alcune differenze in base al Paese: in Belgio, Germania, Paesi Bassi e Polonia i produttori industriali rappresentano il settore più incline alle esportazioni. I risultati del settore rappresentano un cambiamento rispetto all’anno precedente: nel 2016 i produttori sono in qualche modo più propensi a riferire attività di export, mentre la percentuale dei rivenditori esportatori è più che raddoppiata.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Cambia la forma delle esportazioni Di anno in anno è piccola la variazione nella percentuale di PMI che riferiscono di effettuare esportazioni verso destinazioni UE e USA (eccezion fatta per una crescente percentuale di PMI del Regno Unito che esporta negli USA, il 61% rispetto al 43% del 2015). Per quanto riguarda il resto del mondo, la situazione è diversa. Nella maggior parte dei casi una crescente percentuale di aziende riferisce di esportare verso altre destinazioni, con le uniche diminuzioni significative nelle PMI italiane (49% rispetto al 59% del 2015) e del Regno Unito (70% rispetto al 75% del 2015). Il modello complessivo vede un maggior numero di PMI europee che esportano verso nuove destinazioni al di fuori di UE e USA. Nel 2016 il campione di dati è stato ampliato al fine di includere tutte le PMI attualmente esportatrici, piuttosto che tutte quelle che attualmente esportano fuori dall’UE. Schemi commerciali La percentuale di spedizioni delle PMI in ogni paese dove è stata condotta la ricerca e le regioni verso le quali erano dirette negli ultimi 12 mesi. 61 33 28 31 31 40 43 17 14 19 10 18 16 20 16 19 17 6 5 11 12 Verso gli USA 75 70 64 68 65 59 59 65 48 50 59 49 47 38 44 42 14 16 41 43 Al di fuori dell’UE 38 (eccetto USA) 96 97 92 99 92 98 99 92 100 96 97 100 98 94 92 95 92 88 96 96 89 All’interno dell’UE BE FR DE IT NL PL UK 2014 2015 2016
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Flussi di esportazione PMI esportatrici e destinazioni preferite Percentuale di spedizioni delle PMI di ciascun Paese oggetto d’indagine e regioni in cui le merci sono state consegnate negli ultimi 12 mesi. Per le PMI europee, l’esportazione è un’attività commerciale principalmente europea. Le PMI oggetto di indagine 91 di tutti e otto i Paesi esportano di più verso l’UE che verso qualsiasi altra destinazione di un ampio margine. BE 0.7 Sebbene il mercato più importante non UE per gli esportatori europei complessivamente continui ad essere quello 8.3 degli USA, subito seguito dai Paesi europei non appartenenti all’UE, l’importanza dei singoli mercati non UE varia considerevolmente in base al Paese e riflette i modelli storici del commercio. 59.4 FR 6.8 33.7 Complessivamente i mercati di esportazione non UE più grandi per le PMI degli otto Paesi sono USA, Europa non UE e Asia, esclusa la Cina. 78.4 DE 2.6 Gli USA rappresentano la maggiore destinazione di esportazioni non UE. Il Regno Unito si distingue come 18.9 mercato dove le PMI sono più inclini all’esportazione verso gli USA, con una percentuale di PMI che commercia con gli Stati Uniti che quasi raddoppia il mercato dei Paesi Bassi, il quale rappresenta il secondo 70 IT 10.2 Paese maggiormente concentrato sugli USA. Belgio, Francia, Germania, Polonia e Spagna effettuano tutte attività commerciali limitate con gli USA, in tutti i casi con meno del 20% di PMI che commercia con gli USA. 19.6 79 Cina e Medio Oriente restano mercati di esportazione delle PMI poco significativi: solo il 13% delle PMI NL 4 oggetto di indagine esporta in Cina e solo il 12% in Medio Oriente. 17 L’alta percentuale di PMI in Belgio e Francia che esporta in Africa (rispettivamente 25% e 29%) riflette 94.5 PL 2.2 legami storici tra quei Paesi e l’Africa occidentale e centrale; forse sorprendentemente, solo il 13% delle 3.3 PMI del Regno Unito esporta in Africa. 66.4 ES 5.3 28.2 67 UK 15.2 17.4 All’interno Verso Al di fuori dell’UE dell’UE gli USA (eccetto USA)
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Aspettative degli esportatori nei prossimi 12 mesi Resterà Crescerà Diminuirà Secondo le PMI, l’esportazione invariata favorisce la crescita BE 31 60 9 La ricerca UPS sulle esportazioni delle PMI europee 2016 conferma il risultato dei due anni FR 23 63 15 precedenti, cioè che per le PMI l’esportazione è associata a entrate maggiori. In tutto il campione oltre la metà delle PMI esportatrici ha affermato che il fatturato è aumentato nel corso dei DE 27 66 7 tre anni precedenti, rispetto al solo 31% di aziende che si sono dichiarate “non aperte” alle esportazioni: si tratta di un piccolo aumento (due punti percentuali) nelle aziende che riferiscono crescita rispetto al 2015. Solo il 12% degli esportatori ha affermato che il fatturato è diminuito, IT 34 57 8 rispetto al 17% delle aziende “non aperte”. Su base nazionale i risultati non sono cambiati di molto, nonostante l’associazione più favorevole tra la crescita delle esportazioni e il reddito si sia verificata nel Regno Unito, dove il 59% degli esportatori ha riportato un aumento delle entrate, NL 43 51 6 mentre la percentuale degli esportatori che hanno riportato una crescita negli ultimi tre anni ha superato il 50% in tutti i mercati, eccetto quello francese (44%) e italiano (45%). In ogni singolo mercato, le PMI esportatrici sono state sensibilmente più inclini a riportare una crescita rispetto PL 25 68 7 alle aziende che si sono autodefinite non aperte all’esportazione. Le aziende credono, inoltre, che il volume delle loro esportazioni tenda a crescere piuttosto che ES 38 61 1 a diminuire. La maggior parte delle aziende (61%) si aspetta che i volumi rimangano stabili, ma nelle aree in cui prevedono di assistere a un cambiamento esse sono più propense a prevedere un aumento (31%) che una riduzione (8%). Tuttavia, questo comporta un calo della fiducia UK 30 60 11 rispetto ai livelli registrati nel 2015, quando il 37% delle aziende ha affermato di aspettarsi una crescita dei volumi di export. 31 61 8
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS L’e-commerce favorisce la crescita dell’export ANNO SU ANNO – Esportatori attuali % delle PMI che usano il canale online quando vendono all’estero Nel 2015, lo Studio UPS ha mostrato che le PMI esportatrici erano più inclini a vendere online che tramite qualsiasi altro canale, dopo un anno in cui l’utilizzo di canali di vendita online era aumentato sensibilmente, raddoppiando in molti 6 mercati. Tuttavia, nel 2016, la crescita dei canali di vendita online sembra essersi bloccata. BE 47 In tutti i mercati esaminati tranne Germania e Italia*, una percentuale minore di PMI esportatrici rispetto al 2015 ha 42 affermato di utilizzare canali online. Nella maggior parte dei casi, le PMI esportatrici sono anche molto più inclini dei non esportatori a utilizzare canali online in occasione delle vendite nei loro mercati nazionali. 20 FR 50 Nella categoria comprendente le aziende aperte all’esportazione ma non ancora esportatrici, l’utilizzo di canali online è stato 22 sensibilmente inferiore (solo il 31% di queste aziende ha usato il canale online), suggerendo che effettuare la transizione da aziende aperte a esportatrici al fine di vendere all’estero implica un maggiore investimento sulla presenza online. 38 DE 54 57 17 IT 33 * Le domande sull’utilizzo online sono cambiate tra i sondaggi del 2015 e del 2016. Nel 2015 fu richiesto alle aziende di riferire quali di una certa selezione di canali di vendita venivano utilizzati, inclusi i siti web proprietari e terzi. Nel 2016, alle aziende è stato chiesto semplicemente se usassero il canale online a livello nazionale e se lo 50 utilizzassero per le esportazioni. 42 NL 57 I limiti di internet 60 L’uso dei canali di vendita online è aumentato da quando UPS ha iniziato a intervistare le PMI esportatrici nel 54 2013, ma adesso sembra che sia stato raggiunto un livello stabile. Ci sono diversi motivi per cui le PMI potrebbero PL 61 decidere di non investire in canali online, e durante l’intervista per il sondaggio ne sono emersi alcuni. 32 + Le aziende con solo un piccolo numero di grandi clienti B2B che si servono del contatto personale non sentono 35 la necessità di sviluppare i canali online. UK 64 + Alcune categorie di prodotti non sono adatte alle vendite online - sono inclusi prodotti regolati quali farmaci che 50 per legge non possono essere venduti online, nonché prodotti su misura e prodotti di valore molto elevato. + Alcuni mercati, come l’Africa, hanno un accesso a Internet relativamente scarso e non sono ancora considerati adatti per gli investimenti online. 2014 2015 2016
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS La percezione degli ostacoli all’esportazione sta cambiando Gli esportatori si preoccupano maggiormente della praticità della spedizione oltre frontiera. La principale preoccupazione per le PMI esportatrici, che esportino all’interno dell’Unione Europea o al suo esterno, è il rischio del danneggiamento o della perdita delle loro spedizioni. Questioni non tangibili quali difficoltà linguistiche e relative alle vendite sono collocati in fondo alla lista delle preoccupazioni per il commercio all’interno e all’esterno dell’UE. Tuttavia, le preoccupazioni delle PMI esportatrici differiscono a seconda che si tratti di esportazioni all’interno o all’esterno dell’UE: le formalità doganali e normative sono molto più importanti per le imprese che inviano spedizioni al di fuori dell’UE, riflettendo la fiducia degli esportatori nel fatto che il mercato unico europeo lavori a loro vantaggio riducendo le barriere amministrative e tariffarie. Su base nazionale, si nota che le PMI in alcuni degli otto mercati intervistati sono più sensibili a determinate barriere di esportazione rispetto ad altre. Per le esportazioni all’interno dell’UE, le aziende in Francia, Italia e in particolare Polonia sono più inclini a considerare eventuali problemi come seri rispetto alle PMI di altri Paesi. Per le esportazioni al di fuori dell’UE, le aziende in Francia, Italia, Polonia e Spagna sono più preoccupate per gli ostacoli all’esportazione, e questo vale soprattutto per le aziende polacche che, rispetto a quelle italiane, sono ancora una volta più inclini di altre a riportare problemi. Nel corso dei due anni precedenti, UPS ha notato che i problemi relativi alla sicurezza del commercio online sono diminuiti: quando a un campione leggermente diverso di PMI esportatrici è stato chiesto di elencare quali erano le preoccupazioni principali nel 2014, la sicurezza di Internet è stata il secondo problema più citato per l’esportazione all’interno dell’UE, ma dal 2015 la sicurezza di Internet è stata la quarta preoccupazione più citata. Nel 2016 la tendenza non si è arrestata: la sicurezza di Internet è adesso una delle ultime voci dell’elenco di problemi e, su base nazionale, solo le aziende polacche la definiscono una preoccupazione significativa, esclusivamente per le esportazioni al di fuori dell’UE. Questi risultati corrispondono a una rapida evoluzione verso i canali di vendita online destinati a divenire la norma per le PMI esportatrici.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Le 3 principali preoccupazioni quando si esporta Le 3 principali preoccupazioni quando si all’interno dell’UE esporta al di fuori dell’UE 1 2 3 1 2 3 Rischio di Rischio di BE Affidabilità BE danneggiamento/ Costi danneggiamento/ Normative Sdoganamento della consegna perdita perdita Rischio di Rischio di FR Affidabilità Velocità di FR Affidabilità della danneggiamento/ danneggiamento/ Sdoganamento della consegna spedizione consegna perdita perdita Rischio di DE Competizione DE Sdoganamento danneggiamento/ Normative Sdoganamento Costi locale perdita IT Affidabilità IT Affidabilità della Sdoganamento Costi Costi Normative della consegna consegna Rischio di Sicurezza NL Affidabilità NL Affidabilità della danneggiamento/ dell’e- Sdoganamento Normative della consegna consegna perdita commerce Rischio di Rischio di PL Affidabilità PL Affidabilità della danneggiamento/ Costi danneggiamento/ Costi della consegna consegna perdita perdita Rischio di Rischio di ES Affidabilità ES Velocità di danneggiamento/ Costi danneggiamento/ Costi della consegna spedizione perdita perdita Rischio di Rischio di UK Affidabilità UK danneggiamento/ Costi danneggiamento/ Normative Sdoganamento della consegna perdita perdita
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Priorità future e prestazioni correnti I 3 principali motivi per cui si inizia ad esportare 1 2 3 Nello Studio di UPS sulle esportazioni delle PMI europee del 2016, le aziende esportatrici sono state invitate a individuare le priorità chiave, a livello aziendale, per l’immediato futuro e a valutare la loro efficienza Domanda dei Esperienza relativamente a tali questioni. I risultati sono stati molto coerenti in tutti gli otto mercati: il soddisfacimento della BE Innovazione clienti clienti domanda dei clienti e il mantenimento dell’innovazione sono stati citati come le due sfide principali in sette mercati su otto (il Regno Unito ha rappresentato l’eccezione con l’efficienza citata come la principale sfida, ma la domanda dei clienti e l’innovazione sono state messe al secondo e terzo posto). I risultati sono stati molto FR Domanda dei Innovazione Flusso di cassa clienti simili per le aziende che si sono autodefinite aperte a esportare anche se non ancora esportatrici. Le stesse priorità sono state citate dalle aziende su base settoriale: come priorità principale, tutti i settori hanno indicato il soddisfacimento della domanda dei clienti, mantenendo al tempo stesso il secondo posto per l’innovazione. Domanda dei DE Innovazione Efficienza clienti Questi risultati, inoltre, si mantengono costanti di anno in anno. Nel 2015 (quando le domande del sondaggio erano leggermente diverse), le aziende intervistate presenti in sei mercati su sette hanno inserito al primo o IT Domanda dei Innovazione Flusso di cassa clienti secondo posto l’esperienza cliente o l’innovazione nel loro elenco priorità (con la sola eccezione delle aziende in Italia, che hanno classificato il flusso di cassa come la seconda priorità più importante). NL Domanda dei Innovazione Efficienza clienti Il sondaggio, infine, ha rilevato che le aziende esportatrici sono molto più incentrate sui clienti che sui processi. Questioni come la progettazione e la gestione della catena di fornitura, la gestione del flusso di cassa e il monitoraggio della concorrenza ricoprono un ruolo minore nei loro programmi. PL Domanda dei Esperienza Innovazione clienti clienti Alle aziende è stato chiesto anche di valutare le loro capacità di risolvere tali questioni. Non sorprende che, in tutti i mercati le aziende ritenevano di riportare la miglior performance nelle sfide che rappresentavano anche le loro priorità principali: domanda dei clienti e innovazione. La sola eccezione era rappresentata dal Regno Unito, dove le aziende non consideravano la loro priorità principale (l’efficienza) uno dei tre principali problemi relativi ES Domanda dei Esperienza Innovazione clienti clienti alla performance. Questi risultati sono stati ulteriormente analizzati per cercare di creare l’indice di disponibilità all’esportazione PMI di UPS, descritto nel dettaglio nelle pagine seguenti. UK Domanda dei Esperienza Innovazione clienti clienti
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Le aziende esportatrici del futuro La ricerca UPS sulle esportazioni delle PMI europee del 2016 ha individuato alcune PMI già operanti nel settore delle esportazioni, alcune che avrebbero probabilmente esportato nei 12 mesi successivi e alcune che si consideravano “aperte alle esportazioni”. I risultati confermano che sebbene la maggioranza delle PMI continui a non esportare, c’è un’ampia minoranza che lo fa (oltre il 20% in sei mercati su otto) e una significativa minoranza che intende occuparsene presto o che sta valutando la possibilità. Mentre alcune aziende non esportatrici hanno indicato come motivazione il costo di investimento o le spese amministrative legate alle esportazioni, altre hanno espresso motivazioni più importanti, come la mancanza di domanda dei clienti al di fuori dei loro Paesi d’origine, o la mancanza di idoneità dei loro prodotti per il mercato delle esportazioni (le aziende hanno inserito il settore alimentare, dei farmaci e dei servizi in questa categoria). Sulla base di ciascun Paese, livelli più elevati di PMI esportatrici corrispondono a livelli più alti di interesse verso le esportazioni future da parte di aziende non esportatrici. Belgio, Francia e Germania sono i Paesi più propensi all’esportazione con il massimo livello iniziale di attività e di interesse. Al momento, Italia e Spagna sono i Paesi meno disposti a dedicarsi a questa attività e i meno aperti a farlo in futuro. % PMI che... attualmente probabilmente esporteranno nel sono aperte alle Non sono aperte esportano corso dei prossimi 12 mesi esportazioni all’esportazione 3 2 3 3 3 5 3 2 6 6 5 3 3 5 5 2 14 13 23 21 27 27 28 23 64 65 64 80 72 67 79 75 BE FR DE IT NL PL ES UK
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Indice di disponibilità all’esportazione Utilizzando i risultati sull’apertura al settore delle esportazioni della pagina Il gap nell’indice di disponibilità all’esportazione fra precedente, UPS ha creato l’indice di disponibilità all’esportazione per mostrare la PMI esportatrici e non esportatrici probabilità delle aziende non esportatrici all’ingresso nel mercato delle esportazioni e ha individuato le nuove competenze di cui avrebbero bisogno per favorire il 51 FR 57 passaggio. Tutte le aziende hanno risposto a domande sulle priorità aziendali future e hanno valutato le loro capacità attuali di rispondere a queste questioni. Questi risultati sono stati combinati per creare una scala ponderata dell’apertura alle 61 ES 57 esportazioni, basata sull’autovalutazione delle prestazioni correnti. 63 UK 56 Secondo l’indice, le tre principali questioni che le aziende vorrebbero risolvere nel passaggio al settore delle esportazioni riguardano la capacità di trarre vantaggi dall’e-commerce, di imparare a crescere in mercati poco 53 BE 55 familiari e di ottenere informazioni di mercato. Per quanto riguarda i singoli Paesi, la lacuna più grande riguarda le PMI 47 DE 52 in Italia, ad esempio nella loro capacità di migliorare l’esperienza cliente. Sono state individuate anche notevoli carenze di competenze in Polonia sull’e-commerce, nel Regno Unito in merito all’esperienza cliente e nei 65 IT 47 Paesi Bassi riguardo alle informazioni di mercato. 51 PL 44 In base al settore, le PMI del settore vendita al dettaglio e high-tech credono di dover aumentare il livello di conoscenza per poter passare al mercato delle esportazioni. 45 NL 39 Esportatrici Non esportatrici (aperte all’esportazione)
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Disponibilità all’export: eccesso di fiducia? Sorprende il fatto che alcune PMI non esportatrici ritengano di lavorare meglio in aree fondamentali per le esportazioni rispetto alle PMI che operano già in questo settore. In Belgio, Germania e Francia, tra il 2% e il 6% delle aziende aperte all’export crede di avere più capacità delle aziende esportatrici. Poiché questi risultati si basano sulla capacità di auto-segnalazione delle aziende, non è possibile individuare la causa di questa disparità. Potrebbe essere che le aziende che non si inseriscono ancora nel mercato delle esportazioni tendano a sottovalutare il loro livello di capacità di operare nel mondo reale del commercio transfrontaliero, che richiede esperienza e competenze specifiche. Chiudere il gap dell’indice di disponibilità all’esportazione I non esportatori possono chiudere il gap in diversi modi in ogni paese IT Migliorando l’esperienza clienti PL Approfittando dell’e-commerce UK Migliorando l’esperienza clienti NL Acquisendo informazioni di mercato sulle esigenze e aspettative dei clienti Innovando continuamente e mantenendo ES l’elevata qualità dei prodotti
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Conclusione Le PMI esportatrici europee continuano a rappresentare una parte crescente dell’economia mondiale, contribuendo in modo significativo alla crescita economica europea. I dati più recenti della UE mostrano che il tasso di crescita complessivo delle PMI è aumentato e che i posti di lavoro sono in incremento. Dati di UPS mostrano che la percentuale di PMI esportatrici è cresciuta in tutti e sette i mercati che dispongono di dati annuali e che per le PMI esportatrici la relazione tra export e livelli di crescita più elevati continua a sottolineare il fatto che le esportazioni rappresentano il motore di crescita più potente nel settore delle PMI. Ma per la prima volta in quattro anni di raccolta dati da parte di UPS sulle capacità di esportazione delle PMI, si è verificato un importante cambiamento di tendenza. La crescita di canali di vendita online, molto marcata nel biennio precedente, è scesa, suggerendo che per le PMI ci sia un limite naturale all’utilizzo dei canali online (una minoranza importante delle aziende sostiene che il canale online non sia idoneo alle loro attività). Tuttavia, per la maggior parte delle piccole e medie imprese sembra che i canali online da loro utilizzati stiano diventando la norma. I problemi legati alla sicurezza su Internet continuano ad avere importanza relativa, dal momento che la vendita online sta diventando sempre più familiare a clienti e aziende. Ci sono stati anche cambiamenti relativi all’orientamento alle esportazioni dei singoli mercati. Il Regno Unito, in particolare, è passato dai primi agli ultimi posti della classifica delle economie orientate alle esportazioni. Il voto referendario ha aggiunto un nuovo fattore a questa evoluzione. Il voto di Brexit ha avuto un impatto sulle PMI esportatrici in tutti gli otto Paesi intervistati. Nel Regno Unito il voto ha ridotto le aspettative di crescita futura attraverso le esportazioni, ma altrove ha avuto l’effetto contrario. Questi cambiamenti di tendenza suggeriscono che il mercato delle esportazioni delle PMI stia continuando il processo di maturazione che UPS ha per prima individuato nei dati dello scorso anno. In passato, il settore delle esportazioni era prerogativa delle grandi aziende dotate di capacità di investimento per sviluppare propri sistemi di commercio internazionale, ma la situazione ora è cambiata. Le aziende di dimensioni più piccole possono ora accedere a mercati di esportazione più facilmente, grazie a servizi di terzi e alla maggiore facilità di vendita online oltre confine. La percentuale di PMI che esportano resta comunque bassa (quasi un quarto), ma è una consistente minoranza che è destinata a diventare sempre più grande.
INTRODUZIONE EFFETTO BREXIT METODOLOGIA DIMENSIONE DELLE IMPRESE E SETTORI RIEPILOGO ECONOMIA DELLE ESPORTAZIONI FORMA DELL’EXPORT DESTINAZIONE FAVORIRE LA CRESCITA E-COMMERCE BARRIERE IL FUTURO INDICE DI DISPONIBILITÀ CONCLUSIONE INFORMAZIONI SU UPS Informazioni su UPS Sebbene UPS operi in più di 220 paesi e territori in tutto il Strumenti e servizi UPS per le PMI: mondo, opera proprio come una piccola-media impresa. Servizio di consulenza sugli imballaggi Questo perchè ha un forte orientamento al cliente e una UPS dispone in Europa di un laboratorio specializzato di stretta relazione con le comunità presso le quali offre i suoi progettazione e collaudo dei pacchi, che offre un servizio di consulenza sugli imballaggi da parte di personale esperto. In servizi. Ci sono autisti che negli ultimi 30 anni, nelle città questo modo, le PMI possono progettare imballaggi in grado di di tutta Europa, hanno ritirato pacchi nelle stesse strade. sopportare le sollecitazioni durante il trasporto per l’esportazione Conoscono i clienti per nome. e di ridurre al minimo il rischio di perdita o danneggiamento Servizi cargo e pacchi UPS ha costruito un network logistico globale che consegna UPS può trasportare qualsiasi tipo di carico, dalle buste consegnate in media 18,3 milioni di pacchi e documenti al giorno con in una notte ai carichi non containerizzati che necessitano di attrezzature particolari per poter essere imbarcati sulle navi. quasi 2.000 strutture operative in tutto il mondo. I pacchi sono trasportati da una flotta per la distribuzione che include Tecnologia API 237 aerei, più di 110.000 fra veicoli per la consegna, Interfacce di programmazione UPS rendono semplice per gli esportatori l’integrazione della tecnologia di spedizione, fatturazione autoarticolati, rimorchi e motociclette, fra cui oltre 7.700 e sdoganamento internazionale direttamente nel loro sito web o veicoli a carburante alternativo. sistema di gestione aziendale. Questo può aiutare le PMI a diventare più efficienti e offrire ai propri clienti una migliore esperienza. Appoggiandosi a questo network, le PMI possono pensare Servizi di sdoganamento in grande e competere in grande, senza dover creare Grazie alla disponibilità di strutture di sdoganamento in tutti un’infrastruttura globale per essere fisicamente grandi. Le i principali mercati del mondo, UPS copre i centri globali di attività delle PMI. I servizi di sdoganamento vengono svolti con PMI possono scegliere i servizi e le tecnologie di logistica coerenza, affidabilità e flessibilità. di UPS più adatti alle specifiche sfide che si trovano ad UPS Access Point™ affrontare. Sulla base dell’esperienza acquisita esportando Il network delle sedi UPS Access Point™ di UPS consente il ritiro milioni di ordini in tutti il mondo e per anni, UPS ha rapido, efficiente e conveniente dei pacchi presso dei punti sviluppato le soluzioni più adatte per le PMI che esportano. vendita, ad esempio edicole o drogherie. Il network delle sedi UPS Access Point aiuta i retailer a migliorare l’esperienza di shopping online e l’assistenza ai clienti con un’alternativa alla UPS è convinta che le esportazioni possano aiutare le consegna dei pacchi a domicilio. PMI a crescere aprendo loro nuovi mercati. L’esperienza Soluzioni informatizzate in nuovi mercati porta ad innovazione di prodotto che UPS Paperless® Invoice offre agli esportatori tutta la comodità a sua volta alimenta la crescita. Le aziende che sono in e tranquillità che desiderano, permettendo alle PMI di inviare i grado di esplorare agilmente nuovi mercati e nicchie e documenti commerciali per via elettronica, riducendo il rischio che la merce sia trattenuta alla dogana per informazioni non di rispondere velocemente ai cambiamenti del contesto corrette o mancanti. economico sono quelle che avranno successo.
ups uniti portiamo soluzioni™ United Parcel Service Italia S.r.l. con socio unico Sede legale: Via Fantoli 15/2 15/8, 20138 Milano, Italia. Cap. Soc. Euro 3.329489,25 i.v. Reg. Imp. Milano 08537690151. R.E.A. Milano n. 1228726. Part. IVA IT08537690151. Societa soggetta all’attivita di direzione e coordinamento di UPS International Inc. © 2017 United Parcel Service of America, Inc. UPS, il marchio UPS e il colore marrone sono marchi commerciali di United Parcel Service of America, Inc. Tutti i diritti riservati.
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