Incontro settimanale con la stampa 20 settembre 2007 (Capo Servizio Min. Pasquale Ferrara) - Ministero degli Affari Esteri Servizio Stampa e ...

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Ministero degli Affari Esteri
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                       Incontro settimanale con la stampa
                               20 settembre 2007

                    (Capo Servizio Min. Pasquale Ferrara)
Impegni internazionali del Ministro

▪ Buongiorno a tutti, riprendiamo oggi l’abitudine del “briefing” alla Stampa Estera
alternato con l’incontro alla Farnesina. Cominciamo subito con gli impegni di oggi. Il
Ministro D’Alema ha appena incontrato il Commissario Margot Wallstrom, che è anche
Vice Presidente della Commissione Europea, con l’incarico per le relazioni istituzionali
e le strategie della comunicazione. Si è parlato delle prospettive del nuovo Trattato e del
lavoro della Conferenza Intergovernativa. Il Ministro ha ribadito l’interesse italiano che i
lavori procedano celermente, poiché l’accordo è già stato fissato nei suoi termini
essenziali al Consiglio Europeo di giugno, e l’idea è quella di arrivare al Consiglio
Europeo di ottobre con un testo già concordato dagli incaricati tecnici, per giungere alla
firma del nuovo Trattato in occasione del Consiglio Europeo di dicembre. Questo
percorso è rivolto alla possibilità di arrivare all’elezione del Parlamento Europeo del
giugno 2009 con un Trattato non solo firmato ma anche già ratificato. L’altro tema che è
stato affrontato, anch’esso attinente alle elezioni europee del 2009, è la strategia di
comunicazione della Commissione, sia per spiegare ai cittadini quali sono le novità del
Trattato sotto il profilo istituzionale, sia per incoraggiare una maggiore partecipazione
popolare alle elezioni del Parlamento Europeo.
D’Alema ha anche espresso preoccupazione per le proposte di modifica della
distribuzione dei seggi attualmente all’esame del Parlamento Europeo. E’ un tema che
sarà approfondito nelle prossime settimane. Noi sottolineiamo la necessità che sia
garantita, in un organo per definizione democratico come il Parlamento Europeo, una
rappresentanza equa e proporzionata, sulla base di criteri oggettivi, per tutti i Paesi. Sono
i cittadini elettori ad essere rappresentati nel Parlamento Europeo, e devono esserlo nella
loro consistenza numerica. Il tema presenta risvolti tecnici che non è il caso di
approfondire in questa sede, penso che ci torneremo.

▪ Il più importante tema di attualità è la 62ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite,
che si svolge a New York dal 23 al 28 settembre. Gli elementi politici rilevanti di questa
sessione sono numerosi. Alcuni riguardano specificamente l’Italia, altri riguardano lo
scenario internazionale.
Per quanto concerne l’Italia, noi ci presentiamo a questa Assemblea Generale come
membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, quindi la nostra partecipazione ed il
programma di incontri a livello bilaterale e multilaterale saranno commisurati
all’importante responsabilità che esercitiamo.
Il secondo elemento riguarda la struttura delle Nazioni Unite: è la prima Assemblea
Generale della gestione Ban Ki-Moon, dunque riscontreremo anche in questa
circostanza quali sono le priorità, che egli ha in parte già manifestato, a cui intende
attenersi nel corso del suo mandato per orientare l’azione delle Nazioni Unite. Sempre
sul piano del contesto multilaterale, l’Assemblea Generale coincide con un momento
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molto complesso. Ci sono varie questioni sulle quali si stanno appuntando l’interesse e
l’impegno della comunità internazionale. Direi che il primo e più importante è
l’evoluzione della situazione in Medio Oriente, nella prospettiva dell’incontro
internazionale che si dovrebbe svolgere negli Stati Uniti. Il secondo elemento è
l’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti del programma nucleare
iraniano. Il terzo punto riguarda le prospettive dello status finale del Kosovo. Come
vedete, sono temi di grande rilevanza, cui si aggiungono altre questioni non meno
importanti: il processo di stabilizzazione di consolidamento democratico in Iraq; il
Sudan (le Nazioni Unite, come sapete, hanno concluso un accordo con l’Unione
Africana per il dispiegamento di una forza ibrida nel Darfur); l’Afghanistan, avete visto
che ieri c’è stata la decisione del Consiglio di Sicurezza per il rinnovo del mandato della
missione ISAF, che è la missione per la stabilizzazione del Paese. Inoltre, noi abbiamo,
sul piano nazionale, un altro tema che ci sta particolarmente a cuore, che è quello della
moratoria sulla pena di morte, di cui parleremo tra poco.
Seguendo un po’ l’ordine cronologico delle questioni che saranno affrontate
nell’Assemblea Generale, cominciamo con l’Afghanistan, perché il Ministro D’Alema
parteciperà ad una riunione ad alto livello sull’Afghanistan, presieduta dal Segretario
Generale Ban Ki-Moon, domenica 23 mattina. L’Italia ha organizzato a Roma la
Conferenza Internazionale sul Rule of Law, quindi l’attenzione politica da parte nostra
sul processo in corso in Afghanistan rimane molto alta, e il fatto che il Ministro abbia
deciso di partecipare a questa riunione a livello ministeriale è un segnale della
permanente attenzione dell’Italia verso quest’area di crisi. Si riuniranno i principali
Paesi impegnati in Afghanistan, tra gli altri Stati Uniti, Russia, Germania, Gran
Bretagna, e tutti quei Paesi che hanno un lead particolare su diverse questioni, anche di
cooperazione economica e di sviluppo, non solo di stabilizzazione.
Il secondo tema in agenda, in ordine di tempo, sarà la questione mediorientale, tra l’altro
al centro di una colazione dei Ministri degli Esteri del G8 che si terrà il 26 settembre, e
di una serie di incontri bilaterali, di cui tra poco vi dirò, che il Ministro svolgerà in
margine agli eventi di carattere multilaterale. In questa riunione dei Ministri degli Esteri
del G8, oltre alla questione mediorientale, saranno affrontati temi come l’Iraq,
l’Afghanistan, e l’Iran.
Un’altra problematica centrale, come dicevo in apertura, è il Kosovo. In particolare, il
27 settembre il Ministro parteciperà a una riunione a livello ministeriale del gruppo di
contatto per i Balcani. E sempre il Kosovo sarà al centro dei colloqui che si svolgeranno
nell’ambito di due incontri tra i Ministri degli Esteri di Unione Europea e Stati Uniti, e
di Unione Europea e Russia. Tutti questi eventi di cui stiamo parlando hanno luogo a
margine dell’Assemblea Generale.
Inoltre, come tutti gli anni, si terrà il cosiddetto “Pranzo Transatlantico”, offerto dal
Segretario Generale il 26 settembre: riunirà i Ministri degli Esteri dell’Unione Europea e
della NATO per affrontare i principali dossier internazionali.

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La mattina del 28 settembre si svolgerà l’evento di sostegno all’iniziativa italiana e della
Presidenza Portoghese sulla moratoria della pena di morte. In cosa consiste? E’ una
riunione convocata dalla Presidenza Portoghese; teniamo molto a che questo evento si
svolga sotto l’egida dell’Unione Europea, e ovviamente siamo parte attiva della sua
organizzazione. Sono stati invitati a partecipare quei 95 Paesi che hanno firmato la
“Dichiarazione di Associazione”, presentata dall’Unione Europea con il sostegno
dell’Italia lo scorso dicembre, e sono state invitate a partecipare anche delle
organizzazioni non governative, tra cui Nessuno Tocchi Caino e Amnesty International.
Amnesty International partecipa a nome della Coalizione Mondiale Contro la Pena di
Morte. Inoltre sono stati invitati a prendere parte all’evento anche i Premi Nobel che
hanno sottoscritto l’appello al Governo italiano che avete visto sulla stampa nei giorni
scorsi. L’evento è aperto alla stampa e si svolgerà presso le Nazioni Unite a partire dalle
8:30 del mattino del 28 settembre, nella Conference Room numero 4. Sui dettagli ci
terremmo in contatto, perché gli aspetti logistici possono cambiare.
Venendo alle questioni che riguardano l’assetto delle Nazioni Unite, l’Italia anche
quest’anno ospita una riunione dei Paesi del movimento “Uniting for Consensus”, al fine
di discutere gli sviluppi più recenti del dibattito sulla riforma del Consiglio di Sicurezza
insieme ad alcuni Paesi leader di questo movimento, che sono, tra gli altri, Argentina,
Costa Rica, Pakistan, e Spagna.
Per vostra informazione - ovviamente da parte della Presidenza del Consiglio vi
saranno date indicazioni più precise - vi segnalo che l’intervento nazionale in
Assemblea Generale sarà svolto dal Presidente Prodi martedì 25 settembre alle 18:45 ora
di New York.
Vorrei scorrere rapidamente il programma del Ministro D’Alema in modo che possiate
orientarvi nella vostra attività.
Il 23 settembre, domenica, c’è la riunione ministeriale sull’Afghanistan, dalle 10:00 alle
13:00.
Per lunedì 24 settembre il Ministro ha in agenda una serie di incontri bilaterali. In rapida
successione, a partire dalle 10:00 del mattino, vi dico solo con quali Paesi, non tanto i
temi, perché poi faremo il punto ogni giorno nel primo pomeriggio, con quanti di voi
saranno a New York, degli incontri che il Ministro avrà avuto nel corso della mattinata e
del pomeriggio precedente.
Nella mattinata del 24 settembre abbiamo l’Algeria, abbiamo la Libia, un colloquio con
il Presidente della 62ª Assemblea Generale Kerim, un colloquio con il Ministro degli
Esteri dell’Eritrea, e poi sempre nella giornata del 24, il Ministro, come ha fatto l’anno
scorso, incontrerà una rappresentanza dei funzionari italiani alle Nazioni Unite (questo
nella sede della Rappresentanza Permanente, mentre gli incontri bilaterali si svolgono
tutti nel Palazzo delle Nazioni Unite). La sera del 24 settembre alle 18:30 è previsto un
incontro in Consolato con i rappresentanti della collettività italiana. Si tratta di
appuntamenti tradizionali, che avranno luogo anche quest’anno.

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Non vi ho ancora detto quali criteri sono stati adottati per mettere a punto l’agenda degli
incontri bilaterali: D’Alema vedrà i Ministri che non ha ancora incontrato, né a Roma né
durante le visite all’estero, oppure con i quali è necessario approfondire questioni
rilevanti rimaste in sospeso. Quindi, il criterio di questo programma di incontri è
funzionale, si cerca di utilizzare al meglio il poco tempo disponibile, che non sarà
occupato da riunioni bilaterali con i Ministri che D’Alema ha già visto molte volte o
vede spesso in sedi come il Consiglio Affari Generali dell’UE.
A proposito, martedì 25 settembre ci sarà proprio una prima colazione dei Ministri degli
Esteri dell’Unione Europea. Alle 11:00 del 25 settembre il Ministro D’Alema incontra il
Segretario Generale della Lega Araba. Già aveva incontrato il Segretario Generale della
Lega Araba poche settimane fa al Cairo, ma evidentemente la prospettiva
dell’organizzazione del Meeting internazionale convocato negli Stati Uniti rende questo
incontro particolarmente importante. Alle 15:30 il Ministro incontra il Ministro degli
Esteri degli Emirati Arabi Uniti. Alle 16:00 c’è un incontro con il Ministro degli Esteri
iracheno Zebari. E poi il Ministro si riunirà con la delegazione degli osservatori
parlamentari italiani, che, come sapete, ogni anno partecipa ai lavori dell’Assemblea
Generale. Alle 18:45, come dicevo, il Presidente del Consiglio interverrà in Assemblea
Generale.
Il 26 settembre il Ministro D’Alema andrà al Council on Foreign Relations di prima
mattina, alle 7:45. Fino alle 9:00 svolgerà un intervento sulla politica estera italiana e
risponderà alle domande dei membri del Council on Foreign Relations e i loro invitati.
(domanda: E’ aperto alla stampa?) Credo di sì, ma siccome non siamo a casa nostra
verificheremo, ma credo che dovrebbe essere aperto alla stampa. Il 26 settembre è
prevista la partecipazione del Ministro alla sessione inaugurale della Clinton Global
Initiative. Questo evento è organizzato da Bill Clinton tutti gli anni a margine
dell’Assemblea Generale. Sempre il 26 settembre c’è una colazione dei Ministri degli
Esteri del G8. I temi ve li ho già anticipati. L’agenda prevede una discussione
sull’Afghanistan, sull’Iran, sul processo di pace in Medio Oriente, e sull’Iraq. Sempre il
26, come vi dicevo, c’è questo Transatlantic Dinner offerto dal Segretario di Stato. I
Ministri degli Esteri dell’Unione Europea, più la NATO, più la Svizzera che è invitata
sempre, anche l’anno scorso è accaduto così, più, ovviamente, l’Alto Rappresentante per
la Politica Estera, Javier Solana.
Il 27 settembre avrà luogo una riunione di lavoro dei Ministri degli Esteri del Core
Group del Movimento Uniting for Consensus. Segnalo, fra gli altri, Paesi come
l’Argentina, il Costa Rica, il Pakistan, e la Spagna. Successivamente è in agenda
l’incontro con il Ministro degli Esteri del Marocco Benaissa, e poi la partecipazione alla
colazione di lavoro dei Ministri degli Esteri di Unione Europea e Russia. Il 27 settembre
alle 17:00 si svolge la riunione dei Ministri degli Esteri del Gruppo di Contatto sui
Balcani.
Il 28 settembre, come vi ho accennato in precedenza, c’è l’evento italiano sulla
moratoria delle esecuzioni della pena di morte. Sempre il 28 settembre il Ministro terrà
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la conferenza stampa conclusiva dalle 10:30 alle 11:15 nella Rappresentanza italiana,
per ricapitolare i risultati del lavoro di questa intensissima settimana. Dopo di che, nel
pomeriggio si ripartirà per Roma.

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Impegni internazionali dei Vice Ministri e Sottosegretari

▪ Anche due Sottosegretari svolgeranno un programma di lavoro a margine
dell’Assemblea Generale. Il Sottosegretario Craxi prenderà parte il 24 settembre, con il
Presidente Prodi e il Ministro Pecoraro Scanio, alla Riunione ad Alto Livello del
Segretario Generale sui cambiamenti climatici. Dopo di che, parteciperà, il 27 settembre,
alla Riunione al Alto Livello per celebrare il Decimo Anniversario della Convenzione
sul Bando delle Armi Chimiche. Il Sottosegretario Craxi avrà anche una serie di incontri
bilaterali, con omologhi dell’Angola, del Cile, e del Costa Rica per rappresentare la
posizione italiana in materia di riforma delle Nazioni Unite, e anche, come sapete,
nell’ambito della campagna di promozione della candidatura della città di Milano come
sede dell’Esposizione Universale del 2015.

▪ L’altro Sottosegretario che sarà presente a New York è Vernetti. Parteciperà in
particolare a un evento organizzato dall’ex Presidente portoghese Sampaio nella sua
qualità di Alto Rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite per
l’Alleanza delle Civiltà. L’Alleanza delle Civiltà è un’iniziativa promossa
congiuntamente dalla Spagna e dalla Turchia per favorire il dialogo tra Occidente e
Mondo Islamico. Noi intendiamo sostenere questa iniziativa, particolarmente importante
anche alla luce dei riflessi che può avere sul dialogo tra Paesi del Mediterraneo e Paesi
Europei. Un altro appuntamento importante del Sottosegretario Vernetti è quello con
Gambari, che è lo “Special Adviser” su Myanmar del Segretario Generale. E’ crescente
la preoccupazione della comunità internazionale per le continue violazioni dei diritti
umani in quel Paese. L’Italia ha preso posizione proprio con il Sottosegretario Vernetti,
che ha manifestato preoccupazione nei giorni scorsi per gli arresti di cittadini birmani
avvenuti nel corso di dimostrazioni pacifiche, auspicando che Myanmar si impegni in un
processo inclusivo di dialogo, riconciliazione nazionale e svolta democratica.

▪ Passiamo ora agli impegni degli altri Vice Ministri e Sottosegretari. Il Vice Ministro
Danieli sarà a Zagabria dal 20 al 24 settembre per incontri con le Autorità di Zagabria,
in particolare con il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Željko Kuprešak. Il 26
settembre parteciperà al IV Congresso Internazionale dei Consoli Onorari d’Italia nel
Mondo.

▪ Il Vice Ministro Intini il 25 settembre interverrà nell’ambito della Sessione di Apertura
della Seconda Giornata del Forum dedicata all’“Internazionalizzione: Banche ed
Imprese nella sfida della competizione globale”, promosso da ABI, Confindustria, ICE,
SACE, e Simest. La sessione è interessante, perché dedicata alle prospettive di sviluppo
delle relazioni economiche e finanziarie tra l’Italia e i Paesi Arabi. In quella circostanza

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sarà anche sottoscritto un Memorandum of Understanding fra l’ABI e l’Unione delle
Banche Arabe. Il Forum si svolge a Palazzo Altieri (Piazza del Gesù) a Roma il 24 e 25.
Il 26 settembre il Vice Ministro Intini parteciperà ai lavori di un Convegno dedicato al
“Ruolo della Seconda Camera nelle Democrazie Federali e Devolute” che si svolgerà al
Senato della Repubblica. L’evento è organizzato dall’International Alliance for Justice e
da “No Peace Without Justice”.

▪ La Vice Ministra Sentinelli parteciperà a sua volta, il 21 e 22 settembre a Madeira, alla
Riunione Informale dei Ministri dello Sviluppo dell’Unione Europea. Il 25 settembre
all’Auditorium del Parco della Musica la Vice Ministra terrà una Conferenza pubblica
sul tema “L’Istruzione, chiave dello sviluppo”. E poi un evento politicamente rilevante:
il 26 e 27 settembre parteciperà a Berlino alla Conferenza di finanziamento triennale del
Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la Tubercolosi e la Malaria. E’ un Fondo che venne
istituito in occasione del G8 di Genova, finanziato con apporti dei Governi e delle
Organizzazioni non Governative, ed anche di istituzioni finanziarie private. Finora il
nostro Paese ha dato al Fondo 660 milioni di Euro, 260 dei quali recentemente versati
quali contributi per le annualità 2006 e 2007.

▪ Il Sottosegretario Crucianelli incontrerà il 24 settembre il Segretario di Stato agli
Affari Europei francese Jouyet. Ovviamente i temi fondamentali saranno quelli europei:
le prospettive di conclusione e di ratifica del nuovo Trattato, come pure la Bosnia e il
Kosovo. Sarà un momento di consultazione importante nell’ambito della partnership tra
Italia e Francia.

▪ Infine, segnalo che il Sottosegretario Donato Di Santo sarà in visita in Cile dal 22 al 26
settembre per partecipare a un Forum organizzato dall’Unione Europea e dei Paesi
dell’America Latina e dei Caraibi sul tema della coesione sociale, e svolgerà un
intervento in questo contesto. Il suo intervento è previsto il 25, nell’ambito della
sessione dedicata a “Governabilità e Capacità Istituzionale”.

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Attualità

▪ Infine, per le iniziative della Farnesina, volevo segnalarvi che è da poco on line un sito
dedicato alla cooperazione civile dell’Italia in Iraq. L’indirizzo è www.italyforiraq.it .
Troverete dati, statistiche, e programmi aggiornati della presenza dell’Italia in Iraq.
Come sapete, dopo il ritiro del contingente, l’Italia ha mantenuto un forte impegno di
cooperazione economica, cooperazione allo sviluppo, e collaborazione culturale con
l’Iraq. Questo sito aiuta a fare il punto della situazione sino ad oggi.

Ecco, questo è quanto dovevo dirvi. Sono pronto a rispondere alle vostre eventuali
domande.

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Domande

D. Prima di scrivere che la RAI chiuderà le trasmissioni in lingue straniere il 30
settembre, anche se è stata sottoscritta una Convenzione per il pagamento di queste
trasmissioni di RAI International, volevo conoscere il parere della Farnesina, visto che
anche il Ministro ha detto che i Balcani sono una priorità per la politica estera
dell’Italia. (Silvije Tomašević, TV croata)
R. Noi sosteniamo la presenza di RAI International in varie aree strategiche, fra l’altro
RAI International ha anche comunicato l’intenzione di puntare più intensamente su un
canale di news internazionali, oltre che trasmettere programmi già confezionati in Italia.
Naturalmente la RAI ha anche una sua autonomia di bilancio gestionale, e quindi noi ci
limitiamo a rappresentare quali sono le nostre esigenze. C’è un dialogo in corso in un
apposito foro che è stato aperto a livello interministeriale sotto il coordinamento della
Presidenza del Consiglio, al quale noi partecipiamo facendo le nostre proposte.
D. Stanno chiudendo il 30 settembre 25 lingue… (Milica Ostojić, TV serba)
R. Ripeto, esiste questo foro di coordinamento e di consultazione interministeriale,
insieme ai vertici della RAI, e in quel contesto verranno rappresentate le nostre priorità.
D. Lei ovviamente non è informato, ma qui stiamo parlando del venir meno di uno
strumento fondamentale per la promozione del Made in Italy. (Milica Ostojić)
R. Guardi, io sono informato eccome, ma Le sto dicendo che il Ministero degli Esteri
non gestisce la RAI, insomma. Noi pensiamo di poter promuovere il Made in Italy nel
mondo attraverso la rete diplomatico-consolare, attraverso gli uffici ICE. Non mi sembra
un riferimento pertinente. La Sua domanda Lei la deve rivolgere ai responsabili della
RAI se vuole avere dettagli tecnici. Io Le posso dire che il Governo è interessato a che ci
sia un sostegno di tutte le istituzioni italiane, pubbliche e private, all’azione di
promozione all’estero dell’Italia, sotto il profilo economico e sotto quello culturale.
Esiste un foro che è stato creato appositamente circa un anno fa per dibattere
direttamente con i responsabili di RAI International queste tematiche. Le valutazioni si
faranno in quel contesto, non sta a me adesso compiere una valutazione di questo tipo.
Le ripeto, esiste un organismo di coordinamento molto specializzato, competente e
autorevole nel quale queste valutazioni verranno svolte.

D. Vorrei fare una domanda sulla pena di morte, sulla moratoria. Al di là di questa
riunione tecnica che viene fatta il 28, si può fare il punto anche su…. (Davide Sarsini,
AGI)
R. Non è tanto tecnica, serve ad ampliare anche l’area del consenso politico
all’iniziativa. E’ una manifestazione aperta, inclusiva, per promuovere l’iniziativa
italiana presso un ampio pubblico ed anche per illustrare i punti qualificanti della
Risoluzione che poi sarà portata all’approvazione dell’Assemblea Generale.

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D. Ecco, si può fare il punto anche sui tempi e sulle modalità? (Davide Sarsini)
R. Sì, l’esame del testo della Risoluzione comincerà nell’ambito dei lavori della Terza
Commissione delle Nazioni Unite, la “Commissione Sociale Umanitaria e Culturale”, i
cui lavori cominceranno l’8 ottobre. Quindi, dall’8 ottobre in poi verrà posto all’ordine
del giorno della Terza Commissione l’esame della Risoluzione. I tempi non sono
prevedibili perché dipende da come sarà gestito l’ordine del giorno da parte della stessa
Commissione. Comunque la previsione è che il voto in Assemblea Generale dovrebbe
avvenire a dicembre, anche se ovviamente ci auguriamo che accada prima. Questi sono i
passaggi di carattere procedurale. Quello che noi possiamo dire è che partiamo da un
dato: un gruppo di Paesi, 95, che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Associazione.
Questo è un dato consolidato. Quindi, l’obiettivo è far sì che i 95 Paesi che hanno
sottoscritto la dichiarazione di associazione poi votino anche la Risoluzione, il che
dovrebbe essere l’esito più naturale. Stiamo lavorando anche per allargare l’area del
consenso nei confronti della Risoluzione. Per fare questo, la nostra strategia consiste
sostanzialmente nel promuovere un’alleanza transregionale, in modo che non sia solo
un’iniziativa europea, ma abbia dei referenti, diciamo delle teste di ponte, dei Paesi
guida nei vari continenti. Quindi, la linea italiana consiste nell’individuare quei Paesi
che possano in qualche modo fungere da volano per il consenso anche in altri continenti.
Alcuni di questi Paesi sono molto attivi, parliamo del Messico, del Brasile, ma anche
dell’Angola, delle Filippine, della Croazia, della Nuova Zelanda, in ogni caso non si è
persa occasione da parte del Ministro degli Esteri, durante tutti gli incontri negli ultimi
mesi, per sollevare la richiesta di associarsi alla moratoria, innanzitutto firmando la
Dichiarazione di Associazione, ed anche facendosi parte attiva per la sua promozione
nei rispettivi contesti regionali. Ovviamente si tratta di un impegno politico italiano a
tutto campo, che coinvolge attori diversi, non solo Stati, ma attori non governativi come
le ONG, prima abbiamo menzionato Nessuno Tocchi Caino e Amnesty International,
come pure la società civile, abbiamo parlato dei Premi Nobel. E’ un approccio di
carattere corale e consensuale perché è un tema che va ovviamente ben al di là delle
iniziative in un solo Paese, e in quanto tale ci rivolgiamo a tutti coloro i quali possono
dare un contributo.

D. La settimana scorsa però ho assistito a un’audizione parlamentare del
Sottosegretario Vernetti di fronte alle Commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato
che annunciava la presentazione del testo il 25, e poi annunciava tra i possibili co-
sponsor la Russia oltre al Sud Africa. Volevo sapere cosa è avvenuto nel frattempo, e
chi presenterà il testo fisicamente, se la Presidenza di turno o l’Italia. Come vi siete
messi d’accordo? (Stella Prudente, ApCom)
R. Noi abbiamo fin dall’inizio lavorato affinché questa iniziativa fosse un’iniziativa
europea, quindi è la Presidenza Portoghese che terrà le fila, anche in stretto contatto con
i Paesi che costituiscono nell’ambito dell’Unione Europea la “Task Force”. Ricorderete
che nel Consiglio Affari Generali del giugno 2007 fu istituita anche una “Task Force” di
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Paesi che avrebbero affiancato la Presidenza di turno nel promuovere questa iniziativa.
Tra tali Paesi figurano, ovviamente oltre a noi, la Germania, la Francia, la Gran
Bretagna, la Svezia, i Paesi Bassi, la Finlandia. Quindi non è un’iniziativa isolata della
Presidenza, c’è un gruppo di Paesi che la sostiene attivamente. Sul discorso
“presentazione” bisogna intendersi, se ci riferiamo all’esposizione dei contenuti, o alla
presentazione in termini di procedure e regolamenti che vigono alle Nazioni Unite. La
presentazione dei contenuti avverrà subito: dal 24 al 28 si svolgerà una serie di incontri
bilaterali del Ministro e dei Sottosegretari dove il tema sarà sempre toccato. Poi c’è l’
iniziativa del 28 per il lancio della Risoluzione, in cui si parlerà anche di cosa la
Risoluzione stessa contiene. Quindi vi sono due aspetti, la presentazione in termini
tecnici, che puntiamo a realizzare quanto prima, e la presentazione in termini politici, di
contenuti.
D. La Russia sarà co-sponsor? (Stella Prudente)
R. Confermo che la Russia è uno dei Paesi che potrebbero essere associati più
attivamente, e anche il Sud Africa.

D. Il 28 quando è la riunione? (Maurizio Caprara, Corriere della Sera)
R. La mattina, alle 8:30 del mattino.

D. Qual è la posizione dell’Italia per quanto riguarda la decisione di Israele di
proclamare la Striscia di Gaza “territorio nemico”? C’è una posizione? (Ljubomir
Milasin, AFP)
R. La nostra posizione rimane quella del sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese
legittima, che è quella di Abu Mazen. In questo momento noi crediamo che sia
fondamentale incoraggiare le parti che stanno negoziando, in particolare il Primo
Ministro Olmert e il Presidente Abu Mazen, per identificare gli elementi fondamentali
che poi dovranno essere portati all’attenzione della comunità internazionale nell’ambito
dell’incontro internazionale negli Stati Uniti. Prendiamo atto di questa decisione del
Gabinetto israeliano, prendiamo anche atto del fatto che Abu Mazen l’ha giudicata
un’iniziativa non particolarmente utile in questa fase.

D. Volevo solo una chiarificazione, so che ci sarà anche un incontro del Ministro
D’Alema con rappresentanti delle organizzazioni ebraiche in America… (Lisa Palmieri
Billig, The Jerusalem Post)
R. Del Presidente del Consiglio. Il Ministro questo incontro l’ha avuto l’anno scorso.
Poi ha recentemente incontrato a Roma il Presidente dell’ American Jewish Committee.
Chiedete conferma alla Presidenza del Consiglio, ho sentito che dovrebbe essere il
Presidente del Consiglio.

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D. Nei giorni scorsi il Sottosegretario di Stato americano competente per la
proliferazione ha denunciato un programma siriano per dotarsi di armi nucleari. Volevo
sapere se l’Italia è a conoscenza di questo. (Simona Poidomani, Adn Kronos)
R. Non ci risulta nulla al riguardo. Ovviamente esistono gli organismi multilaterali come
l’AIEA che sono deputati anche a fare delle verifiche.

D. A proposito del Medio Oriente, si ha qualche dettaglio in più sull’incontro
internazionale che gli Stati Uniti ospiteranno a novembre? (Stefano Polli, ANSA)
R. No, in questo momento non ci sono precisazioni né sulla data, né sul luogo, né sul
formato. Dopo la missione del Segretario di Stato, che è in corso in questi giorni in
Medio Oriente, si dovrebbero avere delle indicazioni più precise.

D. Ieri in un’intervista su Le Monde il responsabile delle missioni di peacekeeping
dell’ONU, Jean-Marie Guéhenno, si è lamentato del fatto che da parte dei Paesi
europei ci sono state poche offerte di mezzi logistici e di truppe per la missione in
Darfur. Vorrei sapere se l’Italia si sente chiamata in causa. (Michele Lo Presti, ASCA)
R. No, assolutamente no. L’Italia è uno dei primi Paesi nel sistema delle Nazioni Unite
in termini di truppe impiegate in missioni di pace. Sia in termini relativi, sia in termini
assoluti, anche considerando lo sforzo che stiamo facendo in vari teatri, basti pensare ai
Balcani, basti pensare all’Unifil in Libano. Abbiamo detto sin dal primo momento che
non riteniamo di potere affrontare uno sforzo in questa direzione. D’altra parte, proprio
in occasione della recente visita del Presidente Bashir a Roma, è stato posto l’accento
sulla disponibilità italiana a fornire un supporto di carattere logistico. Su questo, è in
corso una valutazione collegiale del Governo, soprattutto tra Difesa ed Esteri.

D. Per quanto riguarda la riforma del Consiglio di Sicurezza, ho visto che è in
programma un incontro. A che punto siamo? Ci sono segnali che potrebbe in qualche
modo riaprirsi un dibattito sul tema, o è prevedibile che rimanga l’attuale stallo?
(Davide Sarsini)
R. La questione è sempre sul tappeto. L’Italia ritiene, non solo l’Italia, ma i Paesi
membri dell’Uniting for Consensus ritengono che non sarebbe di utilità allargare il
Consiglio di Sicurezza in termini di membri permanenti. Il problema riguarda la
rappresentanza del Consiglio di Sicurezza, la sua inclusività, e il fatto che deve riflettere
le mutate posizioni geopolitiche nel mondo, ma non riteniamo che inserire ulteriori
elementi di rigidità nel sistema attuale possa essere di aiuto per l’efficacia del Consiglio
di Sicurezza.

D. C’è il rischio che il Vertice fra Africa e Unione Europea salti? (Manuela Paixao
Redmont, Diario de Noticias - Lisbona)
R. No, non credo che alla fine il Vertice salterà. Gli inglesi passano per essere un popolo
pragmatico, quindi penso che anche in questa circostanza lo saranno. Vedremo. E’
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fondamentale che si svolga un vertice tra Africa e Unione Europea, è dal 2000 che non
c’è un incontro del genere. E’ abbastanza scandaloso che l’Unione Europea non abbia da
così tanto tempo un incontro politico con l’Africa. Comunque, noi ci fidiamo
pienamente della Presidenza Portoghese, riteniamo che saprà valutare la situazione con
equilibrio e con saggezza. Ci fidiamo della saggezza dei portoghesi.

D. Questo attentato in Libano, che implicazioni avrà secondo l’Italia? (Mahdi El-Nemr,
Kuwait News Agency)
R. Noi abbiamo condannato nel modo più fermo e inequivocabile questo attentato e
riteniamo che sia un chiaro tentativo di inserire nuovi elementi di destabilizzazione in un
processo politico che è già molto delicato. C’è l’elezione del nuovo Presidente della
Repubblica, e dovrebbe essere un Presidente in grado di raccogliere l’unanime consenso
nazionale.
D. Si riconosce nell’appello del Patriarca maronita Sfeir per l’elezione di un Presidente
di conciliazione? Siete favorevoli alla formula… (Mahdi El-Nemr)
R. Guardi, il Presidente della Repubblica ha in tutti i Paesi il ruolo istituzionale di
rappresentare l’unità della nazione, non solo in Libano. Noi non abbiamo nessuna
posizione per quanto riguarda gli elementi di procedura, questo è argomento di assoluta
sovranità del Libano e spetterà alle sue forze politiche determinarlo, in totale autonomia.
Possiamo solo augurarci che la scelta si concentri su personalità in grado di acquisire il
consenso di tutte le forze politiche. Il Libano ne ha bisogno, ha bisogno di stabilità
politica, anche per la ricostruzione e lo sviluppo economico.

D. C’è qualcosa che non ho capito, l’iniziativa del 28 sulla Risoluzione sulla pena di
morte è un’iniziativa della Presidenza Portoghese o italiana? (Simona Poidomani)
R. E’ della Presidenza di turno dell’Unione Europea, ovviamente l’Italia è in prima linea
tra i Paesi che stanno collaborando affinché questa iniziativa abbia successo. Noi siamo
il braccio armato della Presidenza.

D. Per quanto riguarda il problema dell’Iran, l’Italia continua a sostenere El Baradei
nelle sue posizioni di attesa? (Lisa Palmieri Billig)
R. Come, sostenere El Baradei? Ci sono due processi: uno è in sede AIEA, e lì l’Iran
deve dare delle risposte che non ha dato, ed è anche questa la ragione fondamentale per
cui la questione è andata in un altro consesso, che è quello del Consiglio di Sicurezza.
Quindi adesso la questione si svolge anzitutto nell’ambito del Consiglio di Sicurezza, di
cui l’Italia è membro, e contatti sono in corso per stabilire come procedere per
l’obiettivo comune. Tutti vogliono evitare che l’Iran si doti di un’arma nucleare. Questo
è un obiettivo comune.

Bene, vi ringrazio molto.

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