Strategie di governo dei rischi bancari - a.a. 2018-2019 Paola Ferretti

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Strategie
di governo
dei rischi bancari
a.a. 2018-2019                           Paola Ferretti
PaolaFerretti_SGRB_2018-2019
                               paola.ferretti@unipi.it
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Indicatore di leva finanziaria: perché?
 O Gli anni precedenti alla crisi finanziaria sono stati caratterizzati da
   un aumento eccessivo delle esposizioni di enti rispetto al livello dei
   fondi propri (leva finanziaria).
 O Durante la crisi finanziaria, le perdite e le difficoltà di finanziamento
   hanno costretto gli enti a ridurre significativamente la leva
   finanziaria nell'arco di un breve periodo di tempo.
 O Ciò ha accentuato la pressione al ribasso sui prezzi delle attività, con
   conseguenti ulteriori perdite per gli enti che hanno a loro volta
   comportato un ulteriore calo dei loro fondi propri.
 O Questa spirale negativa ha determinato in ultima analisi una
   riduzione della disponibilità del credito per l'economia reale ed una
   crisi più profonda e più lunga……………….
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O Inoltre, i requisiti in materia di fondi propri basati sul rischio
  (FP/RWA) sono indispensabili per garantire un livello sufficiente di
  fondi propri a copertura di perdite inattese, ma la crisi ha
  dimostrato che tali requisiti non sono sufficienti per evitare che gli
  enti assumano un rischio di leva finanziaria eccessivo e non
  sostenibile.
O Pertanto, i regulator si sono impegnati a sviluppare norme
  concordate a livello internazionale volte a scoraggiare il ricorso
  eccessivo alla leva finanziaria.
  O A tal fine, essi hanno sostenuto l'introduzione di un coefficiente di
    leva finanziaria come misura aggiuntiva rispetto al quadro di Basilea
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segue
O Nel dicembre 2010 il BCBS ha pubblicato orientamenti che definivano la
  metodologia per il calcolo del coefficiente di leva finanziaria.
O Tali norme prevedevano un periodo di osservazione da gennaio 2013 a
  gennaio 2017,durante il quale sono stati monitorati il coefficiente di leva
  finanziaria, le sue componenti e la sua evoluzione rispetto al requisito
  basato sul rischio.
O Il periodo di osservazione è stato finalizzato all’esigenza di apportare
  eventuali adeguamenti finali alla definizione e alla calibrazione del
  coefficiente di leva finanziaria, per poi giungere, il 1 gennaio 2018, ad un
  requisito vincolante
O Il coefficiente di leva finanziaria e le sue componenti sono state oggetto
  di informativa a partire dal 1 gennaio 2015.

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BI, Circolare 285/2013
 O Nell’ambito del Primo Pilastro, in aggiunta al sistema
    dei requisiti patrimoniali volti a fronteggiare i rischi di
    credito, controparte, mercato e operativo, è prevista
    l’introduzione di un limite alla leva finanziaria (incluse
    le esposizioni fuori bilancio) con funzione di backstop
    del requisito patrimoniale basato sul rischio e per
    contenere la crescita della leva a livello di sistema

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segue
 O Rinvio al CRR - Parte sette
  Le banche devono calcolare il proprio coefficiente:
        Rapportotra il capitale di classe 1 e
     l’esposizione complessiva pari al totale delle
     attività e degli elementi fuori bilancio (3 per
     cento)
  Obbligo di segnalazione a favore delle autorità
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Una misura «tormentata»
 O Ampio dibattito durante i lavori di Basilea 3 su Ratio e
    livello della misura

 O Tanti gli interventi delle AdV tesi a chiarire, uniformare
    l’ambito di applicazione…..

 O ….Iter articolato in ambito UE e internazionale……

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Gli step fondamentali
O Atto delegato della Commissione Europea del 10 ottobre 2014.
   OAlla commissione era stato chiesto di esprimersi, prima del 1 gennaio 2015,
   qualora si fosse riscontrata grande eterogeneità di interpretazione/definizione
   del LR.
OA fronte del report EBA (Report On Impact Of Differences In Leverage Ratio
Definitions, March 2014) con il quale furono rilevate importanti differenze, emerse la
necessità di contenere le conseguenze negative sulla capacità di disclosure e di
comparabilità del LR….…il che ha portato la commissione a esprimersi….….. Ecco
che…… “The delegated act establishes a common definition of the leverage ratio for
EU banks which will be the basis for publishing the leverage ratio from the beginning
of 2015 onwards. It does not introduce a binding leverage ratio. A decision on
whether or not to introduce a binding leverage ratio will only be made in 2016……The
delegated act will enhance the uniform understanding of the components of the
leverage ratio. It aims to align the leverage ratio as currently included in the CRR with
the internationally agreed leverage ratio so that there is an international level playing
field and true global comparability“                                                   8
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Segue: Il GHOS
- January 2016: Consiglio direttivo BCBS (Governors and Heads of
  Supervision - GHOS) discussed the final design and calibration of the
  Basel III leverage ratio.
 - The GHOS agreed that the Basel III leverage ratio should be based
    on a Tier 1 definition of capital and should comprise a minimum
    level of 3%, and further discussed additional requirements for
    global systemically important banks (G-SIBs).
 - The GHOS also agreed to finalise the calibration of the Basel III
    leverage ratio in 2016 to allow sufficient time for it to be
    implemented as a Pillar 1 measure by 1 January 2018, thereby
    confirming the timeline set out in the Basel III framework.
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Segue: l’EBA
•      In light of these developments, the EBA has performed its assessment on calibration
       with a particular focus on an LR of 3% referred to as the baseline calibration level
•      In order to inform an appropriate review and calibration of the LR, the CRR (art. 511)
       contains a mandate for the EBA to submit a detailed report on the matter to the
       European Commission by 31 October 2016. In particular, the CRR requires the EBA to
       report on various aspects including:
        O Whether the LR should migrate to Pillar 1 and, if so, what the minimum level(s)
            should be, especially taking into account business models and risk profiles
        O The interaction of the LR with the risk-based own funds requirement and liquidity
            requirements as well as the impact of imposing the LR as a Pillar 1 requirement on
            various segments of financial markets, and the behaviour of banks (impact on
            financial markets, risk-taking and the robustness of institutions, balance-sheet
            structures, institutions’ risk-taking behaviour, cyclicality of the capital, lending to
            small and medium-sized enterprises……)
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EBA, REPORT ON THE LEVERAGE RATIO REQUIREMENTS UNDER
        ARTICLE 511 OF THE CRR , 03 August 2016: main findings (1/5)

•     A 3% level of calibration for the LR is generally consistent with the objective of a
      “backstop” measure which supplements risk-based capital requirements. In particular, a
      (Tier 1 capital-based) LR calibrated at a level of 3% would constitute a higher capital
      requirement than a risk-based Tier 1 capital requirement of 8.5% for around 33% of the
      analysed credit institutions (total 246 from 20 countries)
•     A very moderate increase in risk-taking at credit institutions with LR levels below 3%
      after 2010 (when the BCBS announced the LR and communicated 3% as a tentative
      target). The LR, in combination with other prudential measures, initiated a substantial
      strengthening of the capital position of these entities. In terms of overall robustness, the
      results suggest that through a reduction of probability of distress, the positive effects of
      an increase in capital (and in LRs) significantly outweigh the negative effects of the
      observed moderate increase in risk-taking and should therefore lead to more stable
      credit institutions overall
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(2/5)
• The LR is potentially countercyclical. In this sense, the LR would be a
   relatively tighter constraint in booms and a relatively looser constraint in
   recessions. This observation is also intuitive because the LR exposure
   measure is not influenced by risk estimates, which may tend to be
   relatively optimistic during booms and relatively pessimistic during
   recessions. Given these statistical properties of the risk-based Tier 1 ratio
   and the LR, it is expected that the combined application of both
   requirements will reduce the overall cyclicality of capital requirements,
   since the LR would limit the expansion of exposures on the basis of low
   risk estimates during booms while risk-based requirements would curb
   risk-taking in high-risk environments.

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(3/5)

• Recommendation 1: In line with the agreement reached by the
  GHOS, a mandatory (‘Pillar 1’) minimum level of 3% should be
  introduced for the LR based on Tier 1 capital and this minimum
  requirement should generally apply to all credit institutions within
  the scope of the existing CRD IV/CRR requirements for LR
• Recommendation 2: The international timetable, which envisages
  the application of the minimum level of 3% from 1 January 2018
  onwards, should be followed; the EU banking sector has been
  preparing actively, and there does not seem to be a need for a
  longer transition as a general rule.
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(4/5)

• The EBA has assessed the exposure of different categories of
  credit institutions to REL (risk of excessive leverage). Overall,
  the results do generally not give a strong indication for
  differences in the degree of exposure to REL across different
  types of credit institutions, except in the cases of banks that
  follow a ‘cross-border universal bank’ business model and are
  classified as GSIIs

• NB: link al Pillar 2……
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(5/5)
• In line with the mandate of the CRR, the EBA analyses the
  appropriateness of applying Tier 1 capital as numerator of the LR and
  also quantifies the impact of applying alternative capital measures,
  notably CET1 and total own funds, as potential alternatives. The
  conclusions suggest that applying Tier 1, which is considered part of
  going-concern capital, is consistent with the LR’s forward-looking
  objectives.
• In sostanza: The LR numerator should consist of Tier 1 capital. A
  potential cap on the use of AT1 should be confined to GSIIs and should
  be in line with the eventual Basel standard. Any inclusion of (gone-
  concern) Tier 2 capital elements in the LR’s capital measure by basing
  the calculation on total own funds would not be appropriate.
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