Spunti interdisciplinari per docenti della scuola primaria - Vannini Editrice
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ione Presentaz Ormai a tutti è noto che esiste una stretta correlazione tra stato di salute e tipo di alimentazione. In tal senso si muo- vono numerosi programmi nazionali ed internazionali stu- diati e realizzati in materia di educazione alimentare, soprattutto nelle scuole di vario ordine e grado. Nella scuola è infatti possibile integrare queste azioni nei normali programmi scolastici con l’aiuto degli insegnanti, che diventano parte attiva e risorsa insostituibile per seguire lo svolgimento delle varie attività previste, nonché il monitoraggio dei risultati. Allora il ruolo degli educatori appare in tutto il suo valore di guida alla scoperta, nell’osservanza di comportamenti che favoriscano il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente e anche il benessere della persona. In quest’ambito, compito delle istituzioni e quindi anche della Direzione Agricoltura di Regione Lombardia, è definire linee di indirizzo e individuare risorse che consen- tano la realizzazione di progetti indirizzati a sostenere e agevolare la formazione delle persone, come avviene ad esempio con “ORTOCIRCUITO. “Più frutta, più verdura. Altro giro altro gusto.”, progetto fi- nalizzato alla realizzazione di iniziative di Educazione Ali- mentare specificamente destinate a promuovere tra bambini e ragazzi la conoscenza e il consumo di ortaggi e frutta. Ponendosi come obiettivo un cambiamento di abitudini alimentari, la sfida di ORTOCIRCUITO consiste proprio nell’individuare un duplice campo di azione: da una parte, la programmazione di attività didattiche e ricreative interdisciplinari da proporre in ambito scolastico e di offerte formative per operatori e insegnanti; dall’altra la creazione di sinergie operative tra soggetti pubblici e privati atte a costruire un circuito virtuoso entro cui favorire distribuzione, reperibilità e consumo di frutta e ortaggi. Ritengo pertanto opportuno valorizzare l’esperienza effettuata in Lombardia e continuare a sostenere questo progetto, monitorando i risultati sinora molto incoraggianti. Quindi più frutta e più verdura per la nostra salute. Se poi proviene dal nostro territorio, ancora meglio per la nostra agricoltura. L’Assessore all’Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi 2
4 il testo: frutta e verdura a 360 gradi di alimenti sani 6 frutta e verdura per fruire 7 frutta e verdura per fruttificare in conoscenza indice e verdura nei miti e nel le fiabe 10 frutta naturale - popolare 14 frutta e verdura nelle tradizioni per un percorso culturale e colturale mela 16 il gusto della un po’ di economia... 18 qualita’ dei prodotti ortofrutticoli viaggio al centro dei sapori 22 nuovi mondi : 28 perimetri ortofrutticoli per una sana e cor retta alimentazione 32 i doni nascosti 36 per fare un albero 42 frutta e verdura nell’arte dura nella musica 46 frutta e ver 3
( Il testo: frutta & verdura a 3 6 ( 0 gradi Il testo propone un tema che continua ad essere di estrema attualità, soprattutto in considerazione degli inviti sempre più pressanti da parte delle autorità sanitarie seria- mente preoccupate dall’insorgenza di patologie che deri- vano da scorrette abitudini alimentari e la cui diffusione è sottovalutata dal grande pubblico. Probabilmente ciò di- pende dal fatto che i problemi di salute derivanti principal- mente da un modo di alimentarsi non adeguato al reale fabbisogno energetico e non consono al tipo di attività fisica praticata non si manifestano immediatamente. Diabete, alterazioni della pressione, steatosi epatica… pa- tologie che colpiscono gli adulti ma le cui cause affondano le loro radici negli stili di vita acquisiti sin dall’infanzia. Ecco perché non si deve abbassare la guardia, ecco perché parlare di alimentazione e dell’importanza della frutta e della verdura (degli ortaggi in genere) è un dovere istituzionale. Parlare alle nuove generazioni di frutta e verdura è dun- que un momento irrinunciabile della loro formazione. Certa- mente bisogna anche avere l’accortezza di individuare strategie capaci di coinvolgerle e motivarle. Lo sforzo consi- ste di conseguenza nel trasmettere contenuti, gli stessi di sempre, attraverso modalità di linguaggio varie con l’intento di riuscire a piantare un seme capace di radicare nel ce- mento delle abitudini, di crescere e dare frutto, da cui nuovi semi germoglieranno e nuovi frutti si diffonderanno. Alla luce di questa considerazione, tutte le iniziative pro- poste hanno l’intento di mettere a disposizione dei docenti strumenti, materiali, suggerimenti funzionali a favorirne il compito educativo. Lo stesso concorso vuole rappresentare un incentivo per i ragazzi coinvolti al fine di incrementare, qualora ce ne fosse necessità, il con- sumo di frutta e verdura. 4
La finalità del testo è perciò di contribuire al tema dell’edu- cazione alimentare attraverso alcuni spunti interdiscipli- nari. I docenti sono impegnati in prima persona da anni sul tema dell’educazione alimentare; l’idea è dunque di offrire loro una sorta di compendio funzionale a integrare e arric- chire percorsi di tipo interdisciplinare sul tema. Gli spunti di lettura e di attività sono a volte divertenti, a volte assolutamente rigorosi da un punto di vista scienti- fico e hanno l’intento di suscitare emozioni positive e di stimolare il senso logico degli studenti. Inoltre, possono anche costituire un incentivo atto a favo- rire la preparazione degli elaborati richiesti per la parteci- pazione al concorso. Il tutto in allegria, tra i colori di frutta e verdura, mai grigie, mai nere, sempre di buon umore, sempre pronte a colorare piatti per rendere accogliente la nostra tavola, a dare succo alla nostra giornata, a profumare la nostra cucina. “Siamo alla frutta” quindi come esclamazione che intenda il conseguimento di un traguardo finalmente raggiunto, ben lon- tana dall’accezione comune di “non farcela più”. E con l’idea magari di imparare, perché no, a mangiare “ca- voli a merenda”. O in alternativa una carota, un gambo di se- dano, una pera, un’arancia intera o spremuta… Tanto brillanti e vivi frutta e ortaggi da farci domandare perché abbiamo definito “nature morte” opere di pittori famosi. Tanto vivi e saporiti da riempirci il palato, da entrarci nel naso, da pulirci il sangue, da risvegliarci le cellule: un’esplosione di vi- talità che nemmeno il carnevale di Rio riesce ad esprimere! Frutta e verdura quindi come sapore e colore della vita: un pezzo di Eden sulla Terra. 5
Frutta e verdura per fruire di alimenti sani Del resto l’importanza della presenza di frutta e verdura nell’alimentazione quotidiana non è mai abbastanza sottolineata; in effetti si tratta di alimenti realmente indispensabili non solo al fabbisogno energetico, ma anche alla costruzione di un equilibrio fisiologico che è la pre- messa per una vita sana. È il motivo per cui incentivare il consumo di frutta e verdura costituisce da diversi anni uno degli obiettivi prioritari nei progetti di educazione alimentare realizzati nelle scuole di ogni or- dine e grado. Consumare frutta e verdura non significa escludere altri alimenti pur importanti per definire una dieta corretta ed equilibrata, ma d’altra parte è evidente l’importanza peculiare di questi alimenti: sono spesso fonti ricche di zuccheri facilmente assimilabili, i cosiddetti monosaccaridi (glucosio e fruttosio), per i quali non è necess aria la di- gestione come avviene invece per l’amido e il cui assorbimento nel cir- colo sanguigno è quindi alquanto rapido; acqua, elemento alla base della forniscono una consistente percentuale di specifico, delle reazioni chimiche vita stessa sul pianeta e protagonista, nello done perciò la sussistenza; che avvengono nell’organismo, garanten sono ricchi di diversi tipi di vitamine e di sali miner ali in grado di svolgere importanti funzioni plastiche e regolatrici e di contr ibuire attivamente ad innescare e/o velocizzare le reazioni biochimiche alla base delle funzioni vitali; in alcuni casi sono in grado di offrire un’apprezzabile quantità di proteine (si pensi, per esempio, ai legumi); sono ricchi di fibre indispensabili per un buon funzionamento dell’intestino. tuite da cellulosa, non sono infatti dige Le fibre, costi- ribili e vengono dunque eliminate com presenza è però essenziale poiché dete e tali. La loro rmina un aumento del volume delle feci seguente stimolazione della motilità intes e una con- tinale (peristalsi). La corretta attività mot l’intestino costituisce un fattore impo oria del- rtante nella prevenzione di molte pato dell’intestino inclusi i tumori; logie a caric o infine, sono ricchi di varietà: colori, forme, consistenze, odori, sapori. Più di qualunque altra categoria di alimenti prodotti nelle filiere agroalimentari. Un’esplosione per i sensi, in tutti i sensi. Non solo per il palato ma anche per la creatività, la fantasia, le emozioni, i sentimenti. 6
Frutta e verdura per fruttificare in conoscenza La frutta e la verdura sono un’occasione per approfondire conoscenze relative a: ,a oscere ciò che ci fa bene RIZIO NA LI, pe r im pa rar e a conoscere e a ricon mi fis iolog ici che PRINCIPI NUT i meccanis i sensi e pe r arriva re a comprendere alcuni de partire dai nostr ll’organismo; governano le funzioni de BOTANICA, poiché frutta e verdura sono un prezio so dono del regno delle piante e sono anche un’occasione straordinaria per scoprire le strategie utilizzate dai vegetali ai fini della loro soprav- vivenza; ma anche per percorrere l’evoluzione dell’a rte del coltivare nella storia e nelle diverse aree geografiche; ed elaborazione logica di Mendel GENETICA: grazie alla straordinaria capacità di osservazione elica nel 1953, che ha valso il premio (1860), dal “Pisellum sativum” alla scoperta della doppia la strada alle biotecnologie applicate Nobel a Watson, Crick e Wilkins nel 1962 e che ha aperto in ambito sanitario e produttivo; STAGIONI, poiché, almeno un tempo, ad ogni stagione corrispondevano frutti e or- taggi specifici. Per recuperare la dimensione dei ritmi e dei bioritmi scanditi dalla na- tura e per riflettere su quali modificazioni l’intervento dell’uomo ha prodott o sulla natura e con quali conseguenze nel bene e nel male; 7
principi nutrizionali botanica genetica stagioni storia e scoperte geografiche e il clima per offrire un territorio e perché; conoscer CLIMA, per comprendere che cosa può e i muta- e coltivazioni nel corso del tempo o com conoscere come si sono introdotte nuov colture nel corso del tempo; menti climatici hanno interferito con le STORIA E SCOPERTE GEOGRAFICHE perché ciò che gli uomin i hanno importato più frequen- temente come “tesoro” sono stati quasi sempre nuove specie animali e vegetali. Patate, po- modori, melanzane, arance… Non avremmo potuto invent are la pizza o la salsa al pomodoro che oggi ci caratterizzano come italiani senza Marco Polo o Cristoforo Colombo; o meno famosi. Caravaggio e di tanti altri pittori più ARTE FIGURATIVA: le nature morte di mele, dolci fichi, cui grappoli di uva, rotonde e colorate Le rappresentazioni iconografiche in Dall rappresenta- a significati altri da ciò che appaiono. chicchi di melograno, assurgono a re l’autunno e per iosi. Il grappolo d’uva per racconta zione delle stagioni ai simbolismi relig parlare di fertilità e sacrificio; MITI E LEGGENDE: l’indipendenza svizzera: una mela infilzata dalla mira perfetta di Gu- glielmo Tell; l’antica leggenda della melanzan a, portatrice di follia; il giardino delle Esperidi con le mele d’oro conquistate da Ercol e; 8
mo clima arte figurativa miti e leggende fiabe ricette religione simbolis FIABE: l’indimenticabile serata mag ica di Cenerentola trasportata al ball rozza, l’invitante subdola mela di Bian o su una zucca-car- caneve, il minuscolo pisello in grad sonno di una delicata principessa, o di disturbare il il fagiolo magico in grado di crescere quoia secolare solo per citare le fiab più in alto di una se- e della tradizione a cui si possono recente “rapa gigante” e il mondo aggiungere una più fantastico di “Cipollino” nel pianeta da Rodari; di verdure descritto i, dai frappé alle crostate alla frutta, dalle mar- RICETTE: dalla macedonia, ai sorbetti e gelat stroni, i pomodori o le zucchine farcite, le in- mellate alla frutta sciroppata; ma anche i mine e, le melanzane alla parmigiana, la salate miste, le cime di rapa con le orecchiett colore; peperonata… ce n’è per tutti i gusti e di ogni RELIGIONE: il frutto proibito della Genesi è il simbolo della nostra fatica di uomini oscillanti tra il desiderio di spiritualità e di divinità e il desiderio di soddisfazione dei nostri bisogni im- mediati e dei nostri istinti; rienza, il seme e occasione di acquisizione di espe SIMBOLISMO: il frutto da cogliere com noti riferiti a frutta, scita/eternità) sono i significati più come simbolo di vita (e quindi di rina olismi legati a frutta e verdura ... legumi e cereali. Ma tanti sono i simb ... e anche per imparare a fare la spesa, a distinguere peso lordo e peso netto, a scoprire l’at- trazione gravitazionale…per disegnare, colorare… Insomma per fare scuola a partire dal pro- prio territorio e dalla propria esperienza. Certamente frutta e verdura. Ancora! 9
1 u t t a e v e r d ura Fr e n e l l e f iabe: i t i nei mndo storie. assaggia are r familiarizz Miti e fiabe pe ortaggi con frutta e Specchio della vita e della natura umana, nonché principio di conoscenza delle sue pieghe più segrete, miti, leggende e fiabe abbondano di riferimenti al cibo. Non vi è praticamente racconto in cui non compa- iano tavole imbandite o semplici ortaggi che il carattere fantastico di queste narra- zioni riveste spesso di significati sim- bolici e intelligenti metafore, le quali, raggiungendo il nocciolo della no- stra coscienza ci aprono a nuove consape- volezze. Concentrandoci sulla ricchezza di citazioni e riferimenti specifici a frutta e verdura rin- tracciabile nell’immenso patrimonio di nar- razioni a disposizione, si può facilmente costruire con bambini e ragazzi un per- corso di conoscenza e scoperta che li aiuti a ‘familiarizzare’ con questa tipologia di alimento, stimolandoli al suo consumo quotidiano. 10
Si racconta che…... Come e perche’ utilizzare curiosi ta’ e saggezza di miti e leggende Ogni regione del mondo, ha le sue storie; frutta e verdura. La mela, da sola, occupa racconti nei quali può risultare divertente interi capitoli di narrazione e compare in 1 rintracciare questo o quell’ortaggio, cono- molti miti, che spesso ritroviamo proposti scerne origini e aspetti curiosi, spesso le- anche nella tradizione favolistica. È una gati a credenze popolari, e unire mela, infatti, che il serpente usa per ten- l’elemento quotidiano e concreto, rappre- tare Eva nel mito biblico, mentre in quello sentato dal frutto o dall’ortaggio, alla di- greco furono tre pomi d’oro a deconcen- mensione fantastica, spesso magica, di trare Atalanta, figlia di Scheneo, re di Sirio, una narrazione mitologica. I piselli? costringendola a fermarsi e perdere così la Erano il cibo preferito del dio Thor, signore scommessa con Ippomene. Sempre la mi- del tuono nella mitologia nordica. tologia greca pone una mela d’oro al cen- La cipolla? Per la dea greca Latona, tro della narrazione il cui sviluppo madre di Apollo e Artemide, era sacra per- (il disaccordo tra Era, Atena e Afrodite su ché le stimolava l’appetito durante la gra- chi, fra loro, dovesse considerarsi la più vidanza. E il finocchio? Sembra che i bella) sarà all’origine della guerra di Troia, gladiatori ne mangiassero in abbondanza tema centrale del poema omerico Iliade. prima di scendere nell’arena (a chi si sarà Infine, un altro mito greco colloca questo ispirato Braccio di Ferro per gli spinaci?). frutto tra le famose fatiche di Ercole E così via, scoprendo parallelamente (i frutti d’oro del melo nel Giardino delle mondi di grande fascinazione, quali sono Esperidi). quelli raccontati nei miti, e il ‘mondo’ di Favole e fiabe ... il raalcc onto continua… ci ole e fiabe che la tradizione vastissimo patrimonio di fav ndo E la ricerca continua attinge al nutrimento dell’anima gez za e pro fondi insegnamenti, esse stanno consegna. Ricche di sag corso educativo come i alla cre scit a san a del corpo. Utilizzarle in un per quanto frutta e ort agg si sta svolgendo per bin i a ‘sim pat izza re’ con il lavoro di ricerca che questo può aiu tare i bam valore, a volte ‘poteri anc he al con sum o di pro dotti, che ora hanno storia, poi ‘affezionarsi’ magici’... Dal favolista latino Fedro (15 ca. a.C. - 50 ca. d.C.), la cui favola più conosciuta, per te- nerci in tema, è proprio ‘La volpe e l’uva’, a Esopo, ai grandi autori dei secoli successiv i che hanno scritto o riscritto fiabe indimenticabili (Perrault, Andersen, i fratelli Grimm, fino ai contemporanei italiani Calvino, Rodari e Piumini, solo per citarne alcuni). Il repertorio è vasto anche tra le fiabe selezionabili secondo il criterio di questo lavoro, ovvero la presenza di frutta e verdura. L’esempio più facile e citato è certamente la zucca di Cenerentola o, an- cora, la mela di Biancaneve. Ma non ne mancano altri, meno conosciuti, in cui fare cono- scenza con fagioli, rape, piselli, fichi, pere, arance o raperonzoli. 11
1 icerca Spunti e tracce di r o Le pere di Pinocchi disse Geppetto. pe re era no pe r la mia colazione”, “Queste tre pro ti faccia”. do vo len tie ri. Mangiale e buon pose Pinocchio. “Ma io te le i il pia ce re di sbucciarle”, ris “Se volete che le ma ng i, fat em mai creduto, ragazzo ett o me ravigliato. “Non avrei to “Sbucciarle?”, rep lic ò Ge pp palato. Male! In ques si co sì bo cc uc cia e così schizzinoso di r ma ng iare di tutto, mio, che tu fos og na av ve zz arsi abboccati e sape ini, bis mondo, fin da bamb e ci può capitare. I ca si son tanti…”. n si sa ma i qu el ch perché no 1. Tu come te le immagini? Saranno state pere William? Passa Crassana, Decana del Comizio, Conference? Oppure Abate Fétel o Kaiser? Prova ad immaginartele e a descriverle. Pensa anche al sapore che avrebbero potuto avere. Pensi che l’odore di legno nella bottega di Geppetto possa aver impregnato anche la loro buccia? Sarebbe interessante mangiare una pera con un leggero sentore di quercia o fras- sino, non pensi? 2. E continuando con Pinocchio…Costruisci l’orto dei miracoli: non cresceranno zecchini d’oro, ma zucchine d’oro per la tua salute! 3. Se fosse la zucca a voler partecipare al ballo? Riscrivi la storia di Cenerentola dal punto di vista della zucca. E se fosse la mela a mordere Biancaneve? Oppure se fosse il grappolo d’uva a desiderare un volpacchiotto tutto per sé? Qualcuno ha mai chiesto l’opinione a una pera o a un porro? Inventa alcune situazioni sulla base di queste suggestioni. 4. Cerca la poesia di Carducci “Pianto antico” e leggi i primi versi (“L’albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno…). Esprimi le sensazioni che l’immagine ti evoca. 5. Che cosa simboleggia il pomo della discordia? Cerca notizie sulla guerra di Troia, sulle mo- tivazioni “mitologiche” e su quelle storiche. 12
( ( 6. Menù tratto da Geronimo Stilton. “Benvenuti a Rocca Taccagna” “Bucce di banana al forno” - Come antipasto, una lenticchia farcita!- disse soddisfatto Smilordo, … - Consommé di noccioli di oliva…- strillò Smilordo a voce sempre più alta. - Come secondo una fettina di pisello lesso. - Come contorno, un fagiolo in umido. E c’è anche il dolce: una buccia di banana al forno!- 1 aggiunse, generoso... - Qualcuno vuole un bel bicchiere d’ acqua calda per digerire?- chiedeva premuroso lo zio, girando tra gli ospiti. Un pranzo da re, non c’è che dire! A prescindere dalle quantità davvero irrisorie, che cosa c’è di scorretto da un punto di vista dietetico in questo menù? (risposta: ci sono solo legumi!) Si può mangiare una buccia di banana? Individua cinque frutti di cui si può mangiare la buc- cia e cinque di cui non si può mangiare la buccia. Ci sono frutti senza buccia? 7. ll fumetto coniuga due diversi elementi di comunicazione: il disegno, finalizzato a trasmettere un messaggio visivo in grado di impattare immediatamente sulla componente emotiva e as- sociativa, il testo scritto sotto forma di dialogo breve e con un linguaggio spesso accessibile ai più. Quindi il fumetto è in grado di trasmettere contemporaneamente messaggi chiari (at- traverso le frasi brevi del testo scritto) e subliminali (attraverso il disegno e la scelta dei colori). Crea una breve storia a fumetti con personaggi ortofrutticoli che progettano un piano finalizzato a favorire il consumo di frutta e verdura tra i ragazzi. 8. La pubblicità è una sorta di “fumetto” in cui il disegno è sostituito spesso da fotografie e i cui testi sono i cosiddetti slogan. L’intento del linguaggio pubblicitario è la persuasione: come creare negli individui la motivazione emozionale che spinge a desiderare un prodotto. Facendo credere, in fondo come nelle fiabe, che il prodotto in questione abbia virtù magiche, inventa una pubblicità in grado di valorizzare un frutto o un ortaggio sfruttando il suo aspetto simbolico e/o magico. 9. Inventate slogan che avvicinino i ragazzi al consumo di frutta e verdura e, allo stesso tempo, ne esaltino caratteristiche e proprietà. Ecco alcuni esempi: Non fare il carciofo, entra nel fantastico mondo della frutta e della verdura!... Vuoi fare concorrenza a Braccio di Ferro e catturare tutta l’energia e la creatività di frutta e ver- dura?... 10. La principessa sul pisello, Le arance d’oro, Cenerentola, Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo, Prezzemolina, Il ragno e l’uva, Jack (Giacomino) e il fagiolo magico sono tutti racconti in cui sono presenti frutta e verdura. Ricerca informazioni sui loro autori cercando di evidenziare la “morale” che hanno voluto trasmettere. 11. «Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu.... » la zucca si alzò lentamente sul fusto, mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote: in un attimo diventò una stupenda car- rozza. Inventa altre formule magiche per trasformare la realtà come vuoi a partire da ortaggi. 12. Inventa una leggenda che spieghi la motivazione per cui i fagioli creano aerofagia. Fallo silenziosamente… 13
Molti sono i detti e i proverbi che cita no frutta e verdura. Da “una mela al giorno lev a un medico di torno” alle diverse versioni del formaggio con le pere. I proverbi non vanno mai sottovalutati: sono l’espressione di una cultura profonda, il risultato di esperienza sedimentata , a volte anche di pregiudizi. Comunque documento storico in grad o più di ogni altro di raccontarci il pensiero dell’uomo comune nel corso della Storia. 2 a l e - P opola re N a t u r adizioni per ta e ve rd ura nelle tr fr ut lturale pe rc or so culturale e co un “Una mela marcia fa marcire altre no offensiva espressione sicuramente me 100 belle” è espressione immediata per tte nella condi- che non “sei un idiota” e me zione un limite dire quanto anche solo poco male riesca a zione di prendere in considera . “Essere aspro rovinare o distruggere molto bene: in una senza sentirsi disconfermato nte e irritabile, frase un concetto che la filosofia dotta ana- come un limone” (indispone ente che forse lizza in trattati interi dedicati all’etica. Frutta in fondo) fa capire simpaticam disagio il nostro e verdura per pensare, per fare un po’ di so- gli altri vivono con fatica e/o verdura dun- ciologia, ma anche per caratterizzare effica- modo di rapportarci. Frutta e tro, per indivi- cemente e ironicamente personalità e modi que anche per guardarsi den un linguaggio di essere. “Sei una testa di rapa” è duare limiti e pregi attraverso 14
si esprime attraverso casse “volgare” nel senso attribuito da figurato, colorato e che e verdura quindi Dante, cioè di destinato ai ceti sociali più po- i sapori.. Mangiare frutta r cap ire la Storia. veri e dunque non adatta alle ricche tavole per capire persone e pe ni eno gettonate” “m dei signori. I giapponesi al contrario attribui- Ci sono poi altre citazio di conoscenza e di di- scono alla melanzana un significato positivo: che offrono altri spunti molare anche alla sognare tre melanzane è infatti presagio di vertimento in grado di sti fortuna. Anche gli arabi manifestano apprez- ricerca storica. no qual è il signifi- zamento per tale ortaggio, come testimonia Per esempio, quanti san nzana”, pianta origi- una storia araba in cui si racconta che cato della parola “mela propone alla l’Imam Bayildi rischiò di strozzarsi per la naria dell’India che l’Italia riuscita di lasagne brama di mangiare un piatto di melanzane al “parmigiana”, versione fatte “all’orto”? forno. È interessante anche l’origine del 2 e tradizioni popolari nome “aubergine”, termine con cui anglosas- La melanzana è in alcun duce cioè alla paz- soni e francesi chiamano la melanzana, con una mela insana, che con l’abuso di queste ogni probabilità dall’arabo “bandigian”. Au- zia. Si credeva infatti che ll’o rtaggio) avesse bergine è inolte il colore violetto dato dai ce- “bacche” (dalla forma de nte . Altre credenze ri- ramisti cinesi alle loro porcellane. effetti deleteri sulla me la “m als ana” signifi- tenevano invece che me Spunti e tracce di ricerca 1. Ogni regione geografica ha tradizioni culinarie proprie derivanti da ciò che il territorio è in grado di offrire. Spesso credenze e detti hanno la funzione di mettere in risalto alcune caratte- ristiche, positive o negative, dei prodotti agroalimentari, magari attribuendo loro anche pro- prietà magiche. Ricerca credenze popolari relative ad altri ortaggi e frutti in cui siano evidenziate loro eventuali qualità o difetti. I cavoli sono utilizzati in modi di dire di natura diversa. Da “i bambini nascono sotto i cavoli” a “c’entra come i cavoli a merenda” fino al più attuale “che cavolo vuoi?” Divertiti a cercare i significati di queste espressioni e a trovarne eventualmente delle altre. 2. In altri casi, i detti possono derivare da associazioni mentali stimolate dai nostri sensi. Per esempio, nel caso di una scottatura da prolungata esposizione al sole si dice “rosso come un peperone”. Cerca similitudini e metafore con frutta e ortaggi. A proposito, che cosa significa “borbottare come una pentola di fagioli”? È una similitudine o una metafora? Racconti e leggende attribuiscono volentieri capacità magiche al mondo inanimato quanto a quello animato. Frutta e verdura non fanno eccezione. Conosci qualche frutto o qualche ortag- gio che funzioni da talismano? Per esempio, secondo te chi ha interesse a indossare una col- lana di aglio? Perché? 3. Nel corso della storia l’uomo ha utilizzato il suo rapporto con la terra e i suoi prodotti per esprimere opinioni, conoscenze, ideali. Si è anche divertito a rappresentare difetti e virtù umane attraverso similitudini e metafore ortofrutticole. Tra gli esempi più comuni, “essere una testa di rapa”. Che cosa significa? Ti vengono in mente altre espressioni similari? Quali di- fetti e quali qualità rappresenteresti con frutta e verdura? Per esempio, essere allegri come un/una...; essere antipatici come un/una…. Scegli tu! Sarà poi vero che “una mela al giorno leva il medico di torno”? Chissà che cosa ne pensa Bian- caneve! E tu? … 15
“Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto del l’albero del bene e del male cha sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangi are e non lo dovete toccare, altrimenti morirete” …. (Genesi 3, 2-3). Il gustmoela ... 3 della La mela e il serpente, ovvero la caduta del- “quel” frutto. Rimane da chiedersi che l’uomo e la cacciata dal paradiso terrestre. cosa ci fosse di così attraente, di talmente Il frutto proibito e perciò stesso quanto affascinante, di tanto misterioso in quel più desiderabile. frutto appunto da indurre i nostri primoge- In realtà le scritture parlano di un frutto e nitori a giocarsi la vita eterna. non specificatamente di una mela, ma Forse il profumo inebriante, forse la rotondità forse l’assonanza in latino tra male e rassicurante, forse la consistenza appagante, mela ha fatto la sua parte. forse il colore calamitante. Chissà. Certo è Comunque sia, la tradizione religiosa a che alla fine, serpente agevolante, “la donna partire dall’ebraismo non pare deporre a vide che l’albero era buono da mangiare, gra- favore del consumo della frutta. Almeno di dito agli occhi e desiderabile per acquistare 16
Spunti e tracce di ricerca 1. Immagina un frutto alternativo alla mela che potrebbe logicamente rappresentare il frutto proibito descritto nella Genesi, tenuto conto dell’area geografica (medio oriente) in cui presu- mibilmente si può localizzare l’Eden. Disegna e colora la mela che ha indotto Adamo ed Eva in tentazione. Qual è il colore della ten- tazione? Quale tipo di mela secondo te ha causato la cacciata dal paradiso terrestre? (la renetta, la gol- den, la delizia…?) 2. Cerca nei Vangeli quali sono i frutti più citati e spiega perché (fico, uva). 3. I Vangeli riportano diversi episodi della vita di Gesù in cui si cita il momento del pasto; tra questi le nozze di Cana e l’Ultima Cena sono sicuramente i più significativi. L’attenzione di Gesù 3 ai bisogni fisici primari e non solo alle necessità spirituali è esemplificata dal miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Secondo te, se si fosse trovato invece nell’orto di Getse- mani, quale frutto avrebbe moltiplicato per nutrire la folla? Prova inoltre a immaginare Gesù dopo aver parlato alle folle e immagina di leggere nel Vangelo di Marco la seguente frase: “Gesù si sedette all’ombra e si mangiò un succoso pompelmo, ringraziando il Padre di alle- viargli in tal mondo l’arsura”. Vero o falso? Considera che oggi i pompelmi israeliani sono co- munemente importati dall’Italia. saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò; metto, pur non vietando il consumo di poi ne diede al marito, che era con lei, e an- carne alla popolazione, preferiva cibi vege- ch’egli ne mangiò.” (Genesi 3, 6). tariani, tanto da suggerire di lavarsi la bocca prima della preghiera a chi man- Viene quasi da pensare che se l’acqua è giava carne. Anche per il Corano i frutti l’essenza della vita, il frutto è l’essenza sono doni graditi di Dio agli uomini. dell’umanità. Non saremmo gli uomini che siamo, con il nostro groviglio di contraddi- È noto a tutti che l’induismo, la più antica zioni, senza quel frutto proibito. Cacciati religione del continente asiatico, fa della certo dal paradiso terrestre, ma forse ca- scelta vegetariana un valore fondante paci di sperimentare l’errore e di evolverci della vita; inoltre, i principi fondamentali attraverso le nostre cadute. In fondo più del buddismo, che sono saggezza e com- umani per colpa o grazie a quel frutto. passione, richiedono come prerequisito Il giardino dell’Eden è pieno di frutti buoni l’essere vegetariani. da mangiare e la tradizione ebraica rac- Solo cibi di origine vegetale possono infatti conta di uomini e perfino di animali oggi permettere il risveglio della vita spirituale carnivori dediti a un’alimentazione esclusi- nell’individuo, credenza questa condivisa vamente vegetariana, almeno in epoca an- anche dalla tradizione giapponese shinto. tidiluviana. Stile di vita questo condiviso da tutte le Frutta e verdura dunque per nutrire lo spi- grandi religioni: per i musulmani di tradi- rito prima ancora del corpo in tutte le zione Sciita e Sufi l’alimentazione vegeta- grandi religioni. riana è considerata una regola di vita di Frutta e verdura come dono da parte di Dio altissimo valore. Del resto lo stesso Mao- alle sue creature, attraverso la madre Terra. 17
4 om ia ... Un po’ di ecoin prodott Qualita’ dei i l ortofruttico 18
I prodotti ortofrutticoli, come avviene per quelli vitivinicoli e caseari, si inseriscono a pieno titolo nel progetto di tutela delle produzioni agricole, a salvaguardia innanzitutto delle caratteristiche qualitative del prodotto stesso ma anche delle peculiarità ambientali, paesaggisti- che e agronomiche del territorio dove il prodotto è stato ottenuto. A questo riguardo si parla di una “qualità d’origine” e l’obiettivo è di salvaguardare anche la storia, le tradizioni, la cultura e il territorio che hanno contribuito a creare quel prodotto, nell’interesse comune sia del produttore che del consumatore; in questo senso la partecipazione delle amministrazioni pubbliche è di fondamentale importanza, siano esse a carattere statale, regionale o provinciale. 4 È possibile distinguere altre tre fondamentali tipologie di “qualità di un prodotto ortofrutticolo”: qualità agronomico-produttiva: è perseguita essenzialmente dall’agricoltore che ricerca nel prodotto la facilità di colti- vazione, l’adattabilità all’ambiente, la resistenza alle malattie, l’elevata produttività, la facilità di raccolta. qualità tecnologica: ricercata soprattutto dalle aziende di trasformazione. qualità merceologica: richiesta dal commerciante e dal consumatore finale, è relativa alla facilità di conserva- zione e manipolazione, alla consistenza, alla pezzatura, al grado di maturazione e quindi al tenore in nutrienti (zuccheri soprattutto). 19
risalgono agli anni ’50 Le prime norme di tutela della qualità dei prodotti agroalimentari te caseari, furono definiti (legge n. 125 del 10 aprile 1954) e i prodotti tutelati, prevalentemen a Denominazioni di Origine (DO) e Denominazioni Tipiche (DT). ione inerente i pro- Nel 1992 l’Unione Europea uniformò per tutti gli stati membri la legislaz i Regola menti CEE 2081/9 2 e 2082/92, con i quali dotti tipici, vini e mosti esclusi, emanando inazion e Origine Protett a), IGP (Indica zione Geogra- nascono le denominazioni DOP (Denom o ricordiamo le seguenti fica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita). Nello specific definizioni: DOP: rispetto di tutte le fasi di produzione nell’area geografica di riferimento IGP: rispetto di una o più fasi di produzione nell’area geografica di riferimento 4 STG: rispetto del solo metodo di produzione secondo un metodo, una ricetta o ancora una materia prima di tipo tradizionale. e di produzione perché I prodotti DOP e IGP devono rispettare precisi standard qualitativi vanta ben 21 prodotti a marchio DOP sono tutelati, appunto, a livello europeo. La Lombardia Europe o ma di questi solo due sono pro- e IGP ed altri 7 sono in attesa del riconoscimento IGP e la Mela della Valtellina IGP dotti ortofrutticoli: la Pera Mantovana Prodotti tradizionali La certificazione di qualità di un prodotto, non si limita però ai soli “grandi” marchi DOP o IGP, esiste infatti un’altra forma di tutela che premia l’autenticità del pro- dotto sulla base del metodo di produzione, della conservazione e/o della stagionatura, pratiche queste che devono essere eseguite secondo un metodo omogeneo, rigoroso e consolidato da almeno 25 anni. I suddetti prodotti (ben 225 in totale): formaggi, prosciutti, sa- lami, dolci, pasta fresca ma anche prodotti ortofrutticoli freschi o in conserve, sono riportati in un elenco periodica- mente aggiornato secondo quanto previsto dal D.M. n. 350/99. Sul sito www.buonalombardia.it puoi trovare i prodotti ortofrutticoli lombardi tradizionali. 20
Spunti e tracce di ricerca 1. Frutta e verdura sono spesso vendute in una forma “naturale”, cioè senza aver subito tra- sformazioni come accade per esempio per i cereali (pane, biscotti, farine…). Ciò induce spesso a ritenere che dietro ad una mela o una carota non ci sia nulla di particolare, vale a dire che frutta e verdura crescano in fondo spontaneamente e, con altrettanta facilità, arri- vino alle nostre tavole. In realtà la situazione è più complessa. Sulla base delle notizie ripor- tate approfondisci la storia della pera mantovana. 2. Dalla Valtellina ha origine una campionessa di sci: Debora Compagnoni. Cerca notizie su di lei e, in base alle sue caratteristiche, costruisci uno spot pubblicitario in cui lei esalta le qua- lità della mela valtellinese. 3. Secondo te la pera mantovana era presente sulla tavola dei Gonzaga? Motiva la risposta e inventa una piccola storia in cui la pera è protagonista di una riconciliazione tra due signo- 4 rotti del ‘400 ed evita un duello. 4. In Lombardia tra i prodotti tradizionali trasformati di origine ortofrutticola troviamo la Co- tognata, il Sugolo e la Mostarda di Cremona. Cosa sono e come vengono prodotti? 5. Scegli un prodotto ortofrutticolo e, dopo aver decantato le sue proprietà nutritive, rico- struisci la sua storia sin dalle origini: potrebbe sorprenderti! 6. In molte fattorie didattiche puoi sperimentare con mano la stagionalità di frutta e verdura e fare attività relative alla preparazione e conduzione di un orto nonché degustare prodotti freschi. Cosa sono le fattorie didattiche? Ricerca informazioni su queste realtà agricole con particolare riferimento a quelle con indirizzo produttivo ortofrutticolo. 7. Anche negli ortomercati puoi fare conoscenza con frutta e verdura. Cosa sono? Quanti ne esistono in Lombardia? È possibile visitarli? Scopri come si costruisce il prezzo di un prodotto agroalimentare. 8. Fai un’intervista ai nonni e scopri quali ortaggi e quali frutti mangiavano quando avevano la tua età. Confronta la loro dieta con la tua! 9. Attraverso la lettura dell’etichetta di un prodotto si acquisiscono numerose informazioni circa la sua origine e le sue caratteristiche. Riporta le etichette di diversi prodotti ortofrutti- coli e commenta le indicazioni riportate sul prodotto ma anche sull’imballaggio o sul disposi- tivo di chiusura. 10. Il 2008 è stato l’anno internazionale della patata. Cerca informazioni su questo prodotto. Qual è la sua origine? Qual è il primo produttore mondiale di patata? E la popolazione che consuma più patate? Perché la FAO ha proposto tale riconoscimento per questo tubero? Che cosa è la FAO? 21
Nuovi Mondi:ro dei sapori viaggio al cent Molte religioni vedono l’inizio dell’umanità e del mondo come una grande pianura fertile e lus- sureggiante, ricca di ogni sorta di frutti gustosi, buoni da vedere e da mangiare, dove fiumi di acque fresche scorrono copiosi e dove l’uomo può cibarsi ed ab- beverarsi liberamente: è così nel 5 libro della Genesi, ma era così anche per gli antichi greci, men- tre i musulmani descrivono il Giardino come un luogo dove cresce ogni sorta di frutta ac- canto allo scorrere di fiumi di latte, di acqua pura e di vini che non inebriano. In tempi moderni, con la distinzione sempre più netta tra campagna e città, mondo rurale e urbano, il le- game tra l’Uomo e i frutti della terra è assai disgregato e, so- prattutto nei giovani, si ignorano totalmente storia e provenienza dei prodotti che arrivano sulla tavola. 22
e parte da lontano Una ricostruzione ch e verdura attraverso frutta I fondamenti religiosi che caratterizzano i diversi credi sono supportati da una rigorosa analisi storico-archeologica sulle abitudini alimentari dell’uomo fin dall’inizio della sua comparsa sulla terra; i prodotti ortofrutticoli possono, in tal senso, rappresentare un “filo conduttore”, che ci permette di leggere la storia dell’umanità da un punto di vista alternativo. L’uomo preistorico del Paleolitico (da 120.000 a 40.000 anni fa) basava la sua alimentazione essenzialmente sulla carne, che ricavava dalla caccia di grandi mammiferi; la raccolta di bacche o vegetali selvatici era quantitativamente irrilevante poiché una vasta area geografica, che si estendeva dall’Africa al vicino Oriente e che comprendeva tutta l’attuale Europa, presentava un clima freddo ed un paesaggio di steppa erbosa, frutto dell’influenza dell’ultima glaciazione che aveva portato al massimo sviluppo le calotte glaciali. 5 Con il Mesolitico (10.000 anni fa circa) ha inizio il periodo definito post-glaciale, dove grandi foreste fertili prendono il posto dei ghiacci, mentre foreste più siccitose ricoprono le zone me- diterranee. L’uomo non ha più a disposizione le grand i estensioni steppose dove cacciare, ma deve accontentarsi di selvaggina di minor pezzatura che ben nascosta dalla foresta risulta es- sere anche più difficile da cacciare; ha però a dispo sizione un sottobosco ricco di vegetali a cui attingere (more, frutti di rosa canina, bacche di prugnolo, nocciole, fragole di bosco), uni- tamente ad alberi ad alto fusto e radici. do preistorico definito Neolitico), le zone Tra il 7.000 e il 4.000 a.C. (siamo ancora nel perio mite che favorisce la nascita di cereali selvatici del Vicino Oriente possono godere di un clima nizzazione di una seppur primordiale società quali segale, grano e orzo; questo permette l’orga dismo e con essa la coltivazione e l’allevamento umana, che predilige la “sedentarietà” al noma alla raccolta e alla caccia. È il periodo della nasc ita dell’agricoltura, a cui si lega il fonda- protagoniste dell’economia agricola in nu- mentale ruolo delle donne, ancora oggi principali po. I primi vegetali ad essere coltivati sono merosi paesi, in particolare quelli in via di svilup m e farro Triticum dicoccum) e cereali (soprattutto frumento monococco Triticum monococcuforo Colombo portasse i fagioli legumi (fave, lenticchie e ceci). Prima che dall’America Cristo); numerosi reperti archeologici fave (Vicia faba in Europa, i legumi più usati erano appunto le tivo assoc iasse la fava ed il suo baccello al feto e all’utero dimostrano come l’uomo primi questo legume che, in molte civiltà, è conside- umano. Ciò può spiegare la natura simbolica di ione. Con il tempo la fava si è tramutata in un rato il simbolo del divenire e della trasformaz agli sposi) ma anche nel simbolo di ciò che simbolico augurio di fertilità (si usava offrire fave devano ai vivi sotto forma di preziosi prodotti la anime dei morti, le Genti Sotterranee, conce cioè il 31 ottobre, il 1 e il 2 di novembre è usanza della terra. Ancora oggi nel periodo “dei morti” dei morti”. mangiare ottimi biscotti chiamati appunto “fave 23
Una concezione della vita diversa per ogni civilta’ Gli egiziani L’antica civiltà Egizia basava l’intera sua esistenza sull’inondazione del Nilo che avveniva ogni anno e che forniva alimento sicuro a tutta la popolazione. Il paesaggio della valle e del delta del Nilo era caratterizzato da colture fruttifere, da palme da dattero e sicomori (Ficus sycomorus da cui si ricavava il legno per i sarcofagi), nonché da fichi e vite. Numerosissime sono le testimonianze pervenute fino a noi sull’uso che gli Egizi facevano di frutti e ortaggi: nelle ceri- monie religiose come offerte alle divinità, nelle feste stagionali, nei banchetti faraonici. I Greci e i Romani a fondava sull’alimentazione la definizione stess La cultura classica di Greci e Romani, invece, ad- tra uomo ed animali, ma tra mortali e dei e di identità, permettendo la distinzione non solo ri (Celti e popolo germanico). Le abitudini ali- dirittura tra Greci e non Greci, tra Romani e barba cosiddetta “triade mediterranea” che mentari degli antichi Romani si basavano sulla ri dal frutti ed ortaggi; il sopraggiungere dei barba comprendeva pane, vino e olio, unitamente a lo romano l’inizio della crisi che si traduce nord, a partire dal III Sec. d.C, segna per il popo si contrappone quella della carne (i germani anche in termini “alimentari”: alla civiltà del pane Ro- di carne), alla civiltà del vino quella del latte (i erano cacciatori e quindi grandi consumatori in- un alimento legato all’infanzia e pertanto non mani pur consumando latte lo consideravano 5 dicato ad uomini adulti), alla civiltà dell’olio quell a del burro. “Nella Historia Augusta, una serie ai sec. d.C., i veri [imperatori] romani, affezionati di biografie degli imperatori romani del II e III i “barbari” descritti come divoratori di carni, prodotti della terra, si distinguono dagli imperator mai aveva assaggiato verdure. “ (Alimenta- emblematica è la figura di Massimino il Trace che zione e cultura, I. Picchiarelli e E. Barone). Il Medioevo È l’epoca della grande crescita demografica che interessa l’Europa intera e che determina stravolgi- menti di tipo sociale, economico, politico ed anche ambientale: grandi superfici a coltivo prendono il posto di boschi e foreste, brughiere e paludi. La crescita produttiva ed economica che si registra inizial- mente in Europa lascia presto il posto (siamo nel XIII secolo) alle carestie, le quali, causando malnutri- zione e debolezza fisiologica nella popolazione, portano, più o meno direttamente, alle grandi epidemie di peste che devastano il continente nel corso della seconda metà del 1300. Nei secoli successivi si assiste a una rinascita dell’economia e del- l’agricoltura, anche se il tipo di ali- mentazione è sempre più sinonimo di distinzione sociale: ai ricchi si- gnori toccavano i cibi più raffinati e costosi, tra cui la frutta fre- sca, mentre ai contadini spet- tavano i cibi più rozzi se non addirit- tura gli scarti. 24
t a ... storia del- o i, l a s v o l entale nella ... E p p p a fo nd am o- e l 14 9 2 segna una ta ne molte specie vegetali scon La scopert ri c a n a dell’Ame Nuovo Mondo erano autoct un enorme successo di o ne 5 giolo, peperomo el o avuto ne umana; n nire avrebber l’alimentazio li a ve , c a c a o, fa pa e che nei se co omodoro ggi faccia sciute in Euro n su mo: m ais, patata, ppapaya e molti altri ancora. O ottenuta con produzione e d i co ocado, la polenta e p e ron c in o ), ananas, avaliana priva del pomodoro o delccesso immediato in Eu- (e p e una cucina it on ebbero u n su cina del aginar prodotti n nella cu fatica ad imm a ce rt o è che questi entrare a pieno titolo ai s, m ss ero la farina di m rima che pote e occ ors e m olto tempo p ropa do. Vecchio Mon Il mondo diventa ‘piccolo’ Ma nei tempi m oderni la tecnol corciato tempi e ogia ha ac- distanze; il mon più piccolo. E al do è diventato lora ecco che tra tari di più recent i prodotti alimen e acquisizione tro - frutto di origine viamo il kiwi, cinese importat Zelanda soltant o in Italia dalla o una trentina di Nuova frutto veniva co anni fa. In Cina ltivato già prima qu esto Nuova Zelanda del 600 a.C., ma soltanto agli iniz arrivò in venne dato il no i del XX secolo; me di kiwi dal no qui gli del paese (lo si m e dell’uccello si trova anche sullo mbolo nale di calcio), an stemma della Na che se il nome la zio- nensis. Come gi tino è Actinidia à detto, arriva in chi- ma le condizioni Italia solo nel 19 climatiche ed ag 70, sono talmente fa ronomiche vorevoli che in po la produzione ita chi anni liana diventa su riore addirittura pe- a quella neo- zelandese. 25
icerca Spunti e tracce di r 1. Molti ortaggi e frutti comunemente coltivati nella nostra regione sono stati qui introdotti in seguito a viaggi in altre aree del pianeta. Ciò significa che gli abitanti della penisola italica vissuti in epoca antica non mangiavano esatta- mente gli stessi prodotti agricoli presenti oggi nelle nostre case. Individua tra i seguenti quelli conosciuti in epoca romana: carote, pomodori, patate, bietole, cavoli, zucchine, melanzane. Cerca inoltre i luoghi di origine degli ortaggi in- 5 trodotti successivamente al periodo romano. Il lancio della frutta in segno di scherno o disprezzo è un gesto che risale a tempi lontani. Prova a ricercare se presso i popoli antichi tale usanza fosse in auge. Durante la rivolta dei Vespri Siciliani (cerca la data) il popolo lanciò po- modori maturi in segno di disprezzo contro i nobili. È possibile? Spiega per- ché. 2. Il colore arancione deve probabilmente il suo nome all’arancia. E il manda- rino? Prende il suo nome dal colore del vestito dei notabili cinesi che erano chiamati appunto mandarini. È vero o è invece vero il contrario? Documentati prima di rispondere! Quale è l’origine geografica del mandarino? 3. Ogni popolo è individuato attraverso alcuni elementi rappresentativi e pe- culiari, anche di tipo culinario. Esistono cioè i cosiddetti piatti tipici e tradizio- nali. Tra questi, la pizza. Dobbiamo ringraziare Marco Polo o Cristoforo Colombo se la pizza è uno dei simboli dell’Italia all’estero? Che cosa c’entra la pizza con frutta e verdura? 4. I prodotti agroalimentari che un territorio è in grado di fornire dipendono da una serie di caratteristiche che includono il clima durante l’intero arco an- nuale, il tipo di terreno e il fattore umano. Sulla base di queste considerazioni prova a formulare delle ipotesi per capire quali tipi di colture puoi aspettarti nelle diverse regioni italiane. A titolo di esempio, le mele crescono più facil- mente nell’Italia settentrionale o in quella meridionale? E le arance? 5. L’Italia è oggi uno dei maggiori produttori di kiwi, frutti particolarmente ric- chi di vitamina C. Kiwi è sia il nome di un frutto che di un animale. Di che ani- male si tratta? Perché animale e frutto condividono lo stesso nome? Qual è il Paese da cui origina il frutto kiwi? 26
o a scopo alimentare ma ano era il luogo in cui si coltivava non sol 6. L’o rto rom medico o per riti dome- vegetali utilizzati a scopo anche per la produzione di utilizzati come piante orana, per esempio, erano stici. Basilico, timo, maggi rio, santoreggia e cer- e insaporire piatti. Al contra medicinali e non per condire nomi di altre piante che dimento. Prova a cercare i foglio servivano come con i scopi. 5 che i romani usavano per altr oggi usiamo in cucina ma di verdure, tra cui ci- o orti con numerose varietà 7. Gli antichi Egizi coltivavan fave e lenticchie. Con- cetrioli e legumi quali ceci, polle, porri, aglio, sedano, relative al tipo di orto romano. Cerca notizie fronta un orto egizio con un ervi? e in Egitto oggi. Che cosa oss coltivazioni orticole in Italia oscenze storiche: 8. Metti alla prova le tue con suto nel periodo di cos a avrest i ma ngi ato a casa di un nobile romano vis Che Costantino? Verdone o Venditti? E se tu fossi invitato oggi da 0 anni fa, furono ac- fuggirono in Egitto, circa 200 Quando Maria e Giuseppe loro un pasto a base di a di contadini che preparò colti da una povera famigli con i cap peri, formaggio di sec co, cet rioli, qua lch e fava, un po’ di pizza pesce mi. Individua gli intrusi. capra, fichi maturi e pompel Colombo si faceva pre- la “Santa Maria” Cristoforo 9. Nel corso del viaggio sul o? e alla parmigiana. Vero o fals parare spesso le melanzan servi della gleba. é di pat ate cos titu iva la base dell’alimentazione dei 10. Il pur Vero o falso? Cesare tornando trafe- tica Roma…: Una vedetta di 11. Da una vicenda dell’an lamò: “Cesare! La Ma- lia con il suo fiero cavallo esc lata dal fronte della battag : “E allora?… mettila con calma imperiale rispose cedonia avanza…”. E Cesare oco? in frigorifero!” Qual è l’equiv 27
1 Racconta l’aneddotica che, sdraiato a riposare sotto albero molto diffuso in un melo, Inghilterra, una mela Isaac fosse colpito da ppiamo in caduta libera. Non sa o matura se la mela fosse tropp acco dal e dunque se il suo dist fisiologico ramo fosse il risultato l frutto, di una fase della vita de sostenuta oppure se una brezza ad un avesse indotto la mela distacco prematuro. 6 Sta di fatto che Isaac, il futuro Perimetri grande Newton (1642-1727), ortofrutticoli… svegliato dall’impatto dopo il dolore/stupore, con o senza bernoccolo, teorizzò la gravità universale, gradino significa - tivo nel progredire della cono- scenza umana. Così narra la storia. 28
2 Certo è che l’idea di un suolo suggerì l’idea ch tesse attirare gli ogge fisica meccanica di Ne frutto che cade al e qualche cosa po- tti verso il suolo. La wton è una pietra della scienza per Il mondo che ci circonda menziona conti- nuamente le leggi che lo governano ma lo fa con un linguaggio proprio. In fondo il buon scienziato è un buon traduttore in grado di decodificare linguaggi non verbali miliare dello sviluppo e tradurli in “verbo”. probabilmente fan- l’umanità. L’episodio è La fisica è probabilmente l’archetipo di erirci che scoperte tasioso, ma vuole sugg tutte le traduzioni ed ha utilizzato come ultato di un connu- ed invenzioni sono il ris strumento privilegiato di espressione la ione/capacità di bio armonioso tra intuiz matematica. tà logiche. associazione e capaci 6 3 La matematica, in quanto strumento lin- guistico, si concede il lusso dell’astra- zione, vola in alto alla ricerca di interpretazioni teoriche non sempre realiz- zabili ma rimane tuttavia un mezzo di permette l’espansione e la definizi l’idea di quantità sempre più spe quante mele a quanti Kg di mele, quanta acqua a quanti litri di acq dicendo. Il numero si adatta dun da one del- cifica. Da ua e via que a estrema efficacia per descrivere in modo qualsiasi unità di misura. O forse ogni semplificato e leggibile eventi e fenomeni unità di misura trova possibilità di espres- complessi. sione attraverso lo stesso simbolo . Il nu- Ma anche per contribuire a semplificare si- mero è perciò un segno in qualche modo tuazioni quotidiane in cui entra in gioco la universale. nozione di quantità: quanti frutti, quanti La frutta e la verdura proprio per la loro semi, quanta acqua…. Il numero si pro- natura si propongono come elem enti con- pone così come il segno grafico, perciò creti per acquisire e comprendere concetti tangibile almeno visivamente, dell’idea di matematici astratti. Chi meglio di un’aran- quantità. Anzi, il numero esprime il con- cia può far capire l’idea di frazione ? cetto (in senso socratico) di quantità. In- E quindi ancora una volta attrave rso frutta fatti, dire una mela o dire una pera e verdura si concretizzano concett i come significa certamente parlare di oggetti di- la quantità e le unità di misura. Ren diamo versi (quale) però accomunati proprio quindi più gustosa la matematica con i dalla quantità (quanto). Di più: il numero prodotti ortofrutticoli… 29
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