Spunti interdisciplinari per docenti della scuola primaria - Vannini Editrice

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Spunti interdisciplinari per docenti della scuola primaria - Vannini Editrice
Vannini Editrice

                   spunti interdisciplinari
                   per docenti della scuola primaria
Spunti interdisciplinari per docenti della scuola primaria - Vannini Editrice
ione
    Presentaz
    Ormai a tutti è noto che esiste una stretta correlazione tra
    stato di salute e tipo di alimentazione. In tal senso si muo-
    vono numerosi programmi nazionali ed internazionali stu-
    diati e realizzati in materia di educazione alimentare,
    soprattutto nelle scuole di vario ordine e grado.
    Nella scuola è infatti possibile integrare queste azioni nei
    normali programmi scolastici con l’aiuto degli insegnanti,
    che diventano parte attiva e risorsa insostituibile per
    seguire lo svolgimento delle varie attività previste, nonché
    il monitoraggio dei risultati. Allora il ruolo degli educatori
    appare in tutto il suo valore di guida alla scoperta,
    nell’osservanza di comportamenti che favoriscano il rispetto
    di sé, degli altri e dell’ambiente e anche il benessere della
    persona. In quest’ambito, compito delle istituzioni e quindi
    anche della Direzione Agricoltura di Regione Lombardia, è
    definire linee di indirizzo e individuare risorse che consen-
    tano la realizzazione di progetti indirizzati a sostenere e
    agevolare la formazione delle persone, come avviene ad
    esempio con “ORTOCIRCUITO.
    “Più frutta, più verdura. Altro giro altro gusto.”, progetto fi-
    nalizzato alla realizzazione di iniziative di Educazione Ali-
    mentare specificamente destinate a promuovere tra bambini
    e ragazzi la conoscenza e il consumo di ortaggi e frutta.
    Ponendosi come obiettivo un cambiamento di abitudini
    alimentari, la sfida di ORTOCIRCUITO consiste proprio
    nell’individuare un duplice campo di azione: da una parte,
    la programmazione di attività didattiche e ricreative
    interdisciplinari da proporre in ambito scolastico e di offerte
    formative per operatori e insegnanti; dall’altra la creazione
    di sinergie operative tra soggetti pubblici e privati atte a
    costruire un circuito virtuoso entro cui favorire
    distribuzione, reperibilità e consumo di frutta e ortaggi.
    Ritengo pertanto opportuno valorizzare l’esperienza
    effettuata in Lombardia e continuare a sostenere questo
    progetto, monitorando i risultati sinora molto incoraggianti.
    Quindi più frutta e più verdura per la nostra salute. Se poi
    proviene dal nostro territorio, ancora meglio per la nostra
    agricoltura.

                                        L’Assessore all’Agricoltura
                                              Luca Daniel Ferrazzi

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4      il testo: frutta e verdura a 360 gradi

                                   di           alimenti sani
     6 frutta e verdura per fruire

 7 frutta e verdura per fruttificare in conoscenza                indice
           e verdura nei miti e nel           le fiabe
 10 frutta

        naturale - popolare
14      frutta e verdura nelle tradizioni
        per un percorso culturale e colturale

                    mela
  16 il gusto della

       un po’ di economia...
18     qualita’ dei prodotti ortofrutticoli

                 viaggio al centro            dei sapori
22 nuovi mondi :

28      perimetri ortofrutticoli

                    per una sana e cor            retta alimentazione
 32 i doni nascosti

 36 per fare un albero

42 frutta e verdura nell’arte

                dura nella musica
46 frutta e ver

                                                                        3
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(   Il testo:
    frutta & verdura a 3
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                                                                        0 gradi
         Il testo propone un tema che continua ad essere di
    estrema attualità, soprattutto in considerazione degli inviti
    sempre più pressanti da parte delle autorità sanitarie seria-
    mente preoccupate dall’insorgenza di patologie che deri-
    vano da scorrette abitudini alimentari e la cui diffusione è
    sottovalutata dal grande pubblico. Probabilmente ciò di-
    pende dal fatto che i problemi di salute derivanti principal-
    mente da un modo di alimentarsi non adeguato al reale
    fabbisogno energetico e non consono al tipo di attività fisica
    praticata non si manifestano immediatamente.
         Diabete, alterazioni della pressione, steatosi epatica… pa-
    tologie che colpiscono gli adulti ma le cui cause affondano le
    loro radici negli stili di vita acquisiti sin dall’infanzia.
    Ecco perché non si deve abbassare la guardia, ecco perché
    parlare di alimentazione e dell’importanza della frutta e della
    verdura (degli ortaggi in genere) è un dovere istituzionale.
         Parlare alle nuove generazioni di frutta e verdura è dun-
    que un momento irrinunciabile della loro formazione. Certa-
    mente bisogna anche avere l’accortezza di individuare
    strategie capaci di coinvolgerle e motivarle. Lo sforzo consi-
    ste di conseguenza nel trasmettere contenuti, gli stessi di
    sempre, attraverso modalità di linguaggio varie con l’intento
    di riuscire a piantare un seme capace di radicare nel ce-
    mento delle abitudini, di crescere e dare frutto, da cui nuovi
    semi germoglieranno e nuovi frutti si diffonderanno.
         Alla luce di questa considerazione, tutte le iniziative pro-
    poste hanno l’intento di mettere a disposizione dei docenti
    strumenti, materiali, suggerimenti funzionali a
    favorirne il compito educativo. Lo stesso concorso
    vuole rappresentare un incentivo per i ragazzi coinvolti al
    fine di incrementare, qualora ce ne fosse necessità, il con-
    sumo di frutta e verdura.

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La finalità del testo è perciò di contribuire al tema dell’edu-
cazione alimentare attraverso alcuni spunti interdiscipli-
nari. I docenti sono impegnati in prima persona da anni sul
tema dell’educazione alimentare; l’idea è dunque di offrire
loro una sorta di compendio funzionale a integrare e arric-
chire percorsi di tipo interdisciplinare sul tema.
Gli spunti di lettura e di attività sono a volte divertenti, a
volte assolutamente rigorosi da un punto di vista scienti-
fico e hanno l’intento di suscitare emozioni positive e di
stimolare il senso logico degli studenti.
Inoltre, possono anche costituire un incentivo atto a favo-
rire la preparazione degli elaborati richiesti per la parteci-
pazione al concorso.

Il tutto in allegria, tra i colori di frutta e verdura, mai grigie,
mai nere, sempre di buon umore, sempre pronte a colorare
piatti per rendere accogliente la nostra tavola, a dare succo
alla nostra giornata, a profumare la nostra cucina.
“Siamo alla frutta” quindi come esclamazione che intenda il
conseguimento di un traguardo finalmente raggiunto, ben lon-
tana dall’accezione comune di “non farcela più”.
E con l’idea magari di imparare, perché no, a mangiare “ca-
voli a merenda”. O in alternativa una carota, un gambo di se-
dano, una pera, un’arancia intera o spremuta…
Tanto brillanti e vivi frutta e ortaggi da farci domandare perché
abbiamo definito “nature morte” opere di pittori famosi. Tanto
vivi e saporiti da riempirci il palato, da entrarci nel naso, da
pulirci il sangue, da risvegliarci le cellule: un’esplosione di vi-
talità che nemmeno il carnevale di Rio riesce ad esprimere!
Frutta e verdura quindi come sapore e colore
della vita: un pezzo di Eden sulla Terra.

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Frutta e verdura per fruire di alimenti sani
    Del resto l’importanza della presenza di frutta e verdura nell’alimentazione quotidiana non è
    mai abbastanza sottolineata; in effetti si tratta di alimenti realmente indispensabili non solo
    al fabbisogno energetico, ma anche alla costruzione di un equilibrio fisiologico che è la pre-
    messa per una vita sana.
    È il motivo per cui incentivare il consumo di frutta e verdura costituisce da diversi anni uno
    degli obiettivi prioritari nei progetti di educazione alimentare realizzati nelle scuole di ogni or-
    dine e grado. Consumare frutta e verdura non significa escludere altri alimenti pur importanti
    per definire una dieta corretta ed equilibrata, ma d’altra parte è evidente l’importanza peculiare
    di questi alimenti:

         sono spesso fonti ricche di zuccheri facilmente assimilabili,
                                                                       i cosiddetti
         monosaccaridi (glucosio e fruttosio), per i quali non è necess
                                                                         aria la di-
         gestione come avviene invece per l’amido e il cui assorbimento
                                                                            nel cir-
         colo sanguigno è quindi alquanto rapido;

                                                             acqua, elemento alla base della
                 forniscono una consistente percentuale di
                                                               specifico, delle reazioni chimiche
                 vita stessa sul pianeta e protagonista, nello
                                                           done  perciò la sussistenza;
                 che avvengono nell’organismo, garanten

                  sono ricchi di diversi tipi di vitamine e di sali miner
                                                                         ali in grado di svolgere
                  importanti funzioni plastiche e regolatrici e di contr
                                                                          ibuire attivamente ad
                  innescare e/o velocizzare le reazioni biochimiche
                                                                        alla base delle funzioni vitali;

                             in alcuni casi sono in grado di offrire un’apprezzabile quantità di
                             proteine (si pensi, per esempio, ai legumi);

      sono ricchi di fibre indispensabili per
                                              un buon funzionamento dell’intestino.
     tuite da cellulosa, non sono infatti dige                                            Le fibre, costi-
                                                ribili e vengono dunque eliminate com
     presenza è però essenziale poiché dete                                                e tali. La loro
                                                rmina un aumento del volume delle feci
     seguente stimolazione della motilità intes                                              e una con-
                                                   tinale (peristalsi). La corretta attività mot
     l’intestino costituisce un fattore impo                                                      oria del-
                                              rtante nella prevenzione di molte pato
     dell’intestino inclusi i tumori;                                                    logie a caric o

     infine, sono ricchi di varietà: colori, forme, consistenze, odori, sapori. Più di
     qualunque altra categoria di alimenti prodotti nelle filiere agroalimentari.
     Un’esplosione per i sensi, in tutti i sensi. Non solo per il palato ma anche per la
     creatività, la fantasia, le emozioni, i sentimenti.

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Frutta e verdura per fruttificare in conoscenza
La frutta e la verdura sono un’occasione per approfondire conoscenze relative a:

                                                                                                   ,a
                                                                       oscere ciò che ci fa bene
                  RIZIO  NA LI, pe  r im pa rar e a conoscere e a ricon             mi fis iolog ici che
    PRINCIPI NUT                                                         i meccanis
                     i sensi e  pe  r arriva re a comprendere alcuni de
    partire dai nostr
                                ll’organismo;
    governano le funzioni de

 BOTANICA, poiché frutta e verdura sono un prezio
                                                    so dono del regno delle piante e sono anche
 un’occasione straordinaria per scoprire le strategie
                                                      utilizzate dai vegetali ai fini della loro soprav-
 vivenza; ma anche per percorrere l’evoluzione dell’a
                                                      rte del coltivare nella storia e nelle diverse
 aree geografiche;

                                                                    ed elaborazione logica di Mendel
     GENETICA: grazie alla straordinaria capacità di osservazione
                                                                elica nel 1953, che ha valso il premio
     (1860), dal “Pisellum sativum” alla scoperta della doppia
                                                               la strada  alle biotecnologie applicate
     Nobel a Watson, Crick e Wilkins nel 1962 e che ha aperto
     in ambito sanitario e produttivo;

 STAGIONI, poiché, almeno un tempo, ad ogni stagione corrispondevano
                                                                            frutti e or-
 taggi specifici. Per recuperare la dimensione dei ritmi e dei bioritmi scanditi
                                                                                 dalla na-
 tura e per riflettere su quali modificazioni l’intervento dell’uomo ha prodott
                                                                                o sulla
 natura e con quali conseguenze nel bene e nel male;

                                                                                                           7
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principi nutrizionali
                            botanica genetica             stagioni storia e scoperte geografiche

                                                                                           e il clima per
                                                   offrire un territorio e perché; conoscer
          CLIMA, per comprendere che cosa può                                                  e i muta-
                                                    e coltivazioni nel corso del tempo o com
          conoscere come si sono introdotte nuov
                                                   colture nel corso del tempo;
          menti climatici hanno interferito con le

          STORIA E SCOPERTE GEOGRAFICHE perché ciò che gli uomin
                                                                       i hanno importato più frequen-
          temente come “tesoro” sono stati quasi sempre nuove specie
                                                                          animali e vegetali. Patate, po-
          modori, melanzane, arance… Non avremmo potuto invent
                                                                    are la pizza o la salsa al pomodoro
          che oggi ci caratterizzano come italiani senza Marco Polo
                                                                    o Cristoforo Colombo;

                                                                                         o meno famosi.
                                                 Caravaggio e di tanti altri pittori più
          ARTE FIGURATIVA: le nature morte di                                              mele, dolci fichi,
                                                cui grappoli di uva, rotonde e colorate
          Le rappresentazioni iconografiche in                                        Dall rappresenta-
                                                                                           a
                                              significati altri da ciò che appaiono.
          chicchi di melograno, assurgono a                                              re l’autunno e per
                                                   iosi. Il grappolo d’uva per racconta
          zione delle stagioni ai simbolismi relig
          parlare di fertilità e sacrificio;

          MITI E LEGGENDE: l’indipendenza svizzera: una
                                                           mela infilzata dalla mira perfetta di Gu-
          glielmo Tell; l’antica leggenda della melanzan
                                                        a, portatrice di follia; il giardino delle
          Esperidi con le mele d’oro conquistate da Ercol
                                                         e;

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mo
clima arte figurativa               miti e leggende fiabe ricette religione simbolis

   FIABE: l’indimenticabile serata mag
                                          ica di Cenerentola trasportata al ball
  rozza, l’invitante subdola mela di Bian                                       o su una zucca-car-
                                             caneve, il minuscolo pisello in grad
  sonno di una delicata principessa,                                              o di disturbare il
                                        il fagiolo magico in grado di crescere
  quoia secolare solo per citare le fiab                                        più in alto di una se-
                                           e della tradizione a cui si possono
  recente “rapa gigante” e il mondo                                            aggiungere una più
                                       fantastico di “Cipollino” nel pianeta
  da Rodari;                                                                   di verdure descritto

                                                  i, dai frappé alle crostate alla frutta, dalle mar-
   RICETTE: dalla macedonia, ai sorbetti e gelat
                                                     stroni, i pomodori o le zucchine farcite, le in-
   mellate alla frutta sciroppata; ma anche i mine
                                                   e, le melanzane alla parmigiana, la
   salate miste, le cime di rapa con le orecchiett
                                                  colore;
   peperonata… ce n’è per tutti i gusti e di ogni

   RELIGIONE: il frutto proibito della Genesi è il simbolo della nostra fatica di uomini
                                                                                              oscillanti
   tra il desiderio di spiritualità e di divinità e il desiderio di soddisfazione dei nostri bisogni
                                                                                                      im-
   mediati e dei nostri istinti;

                                                                                 rienza, il seme
                                          e occasione di acquisizione di espe
  SIMBOLISMO: il frutto da cogliere com                                         noti riferiti a frutta,
                                         scita/eternità) sono i significati più
  come simbolo di vita (e quindi di rina
                                         olismi legati a frutta e verdura ...
  legumi e cereali. Ma tanti sono i simb

   ... e anche per imparare a fare la spesa, a distinguere peso lordo e peso netto, a scoprire l’at-
   trazione gravitazionale…per disegnare, colorare… Insomma per fare scuola a partire dal pro-
   prio territorio e dalla propria esperienza.
   Certamente frutta e verdura. Ancora!

                                                                                                            9
Spunti interdisciplinari per docenti della scuola primaria - Vannini Editrice
1

            u t t  a   e  v e r d ura
         Fr            e  n e l l e f iabe:
                i t i
         nei mndo storie.
         assaggia                      are
                         r familiarizz
         Miti e fiabe pe
                       ortaggi
         con frutta e

         Specchio della vita e della natura umana,
         nonché principio di conoscenza delle sue
         pieghe più segrete, miti, leggende e fiabe
         abbondano di riferimenti al cibo. Non vi è
         praticamente racconto in cui non compa-
         iano tavole imbandite o semplici ortaggi
         che il carattere fantastico di queste narra-
         zioni riveste spesso di significati sim-
         bolici e intelligenti metafore, le
         quali, raggiungendo il nocciolo della no-
         stra coscienza ci aprono a nuove consape-
         volezze.
         Concentrandoci sulla ricchezza di citazioni
         e riferimenti specifici a frutta e verdura rin-
         tracciabile nell’immenso patrimonio di nar-
         razioni a disposizione, si può facilmente
         costruire con bambini e ragazzi un per-
         corso di conoscenza e scoperta che li aiuti
         a ‘familiarizzare’ con questa tipologia di
         alimento, stimolandoli al suo consumo
         quotidiano.

    10
Si racconta che…...
       Come e perche’ utilizzare curiosi
                                               ta’ e saggezza di miti e leggende

Ogni regione del mondo, ha le sue storie;                 frutta e verdura. La mela, da sola, occupa
racconti nei quali può risultare divertente               interi capitoli di narrazione e compare in                1
rintracciare questo o quell’ortaggio, cono-               molti miti, che spesso ritroviamo proposti
scerne origini e aspetti curiosi, spesso le-              anche nella tradizione favolistica. È una
gati a credenze popolari, e unire                         mela, infatti, che il serpente usa per ten-
l’elemento quotidiano e concreto, rappre-                 tare Eva nel mito biblico, mentre in quello
sentato dal frutto o dall’ortaggio, alla di-              greco furono tre pomi d’oro a deconcen-
mensione fantastica, spesso magica, di                    trare Atalanta, figlia di Scheneo, re di Sirio,
una narrazione mitologica. I piselli?                     costringendola a fermarsi e perdere così la
Erano il cibo preferito del dio Thor, signore             scommessa con Ippomene. Sempre la mi-
del tuono nella mitologia nordica.                        tologia greca pone una mela d’oro al cen-
La cipolla? Per la dea greca Latona,                      tro della narrazione il cui sviluppo
madre di Apollo e Artemide, era sacra per-                (il disaccordo tra Era, Atena e Afrodite su
ché le stimolava l’appetito durante la gra-               chi, fra loro, dovesse considerarsi la più
vidanza. E il finocchio? Sembra che i                     bella) sarà all’origine della guerra di Troia,
gladiatori ne mangiassero in abbondanza                   tema centrale del poema omerico Iliade.
prima di scendere nell’arena (a chi si sarà               Infine, un altro mito greco colloca questo
ispirato Braccio di Ferro per gli spinaci?).              frutto tra le famose fatiche di Ercole
E così via, scoprendo parallelamente                      (i frutti d’oro del melo nel Giardino delle
mondi di grande fascinazione, quali sono                  Esperidi).
quelli raccontati nei miti, e il ‘mondo’ di

Favole e fiabe ... il raalcc onto continua…                                          ci
                                                       ole e fiabe che la tradizione
                           vastissimo patrimonio di fav
                                 ndo
E la ricerca continua attinge                                                    al nutrimento dell’anima
                            gez  za e pro  fondi   insegnamenti, esse stanno
consegna. Ricche    di  sag                                                         corso educativo come
                          i alla cre scit a san  a  del corpo. Utilizzarle in un per
quanto frutta e  ort agg                                                              si sta svolgendo per
                              bin i a ‘sim  pat izza re’ con il lavoro di ricerca che
questo può aiu   tare  i bam                                                         valore, a volte ‘poteri
                    anc  he  al  con sum   o di  pro dotti, che ora hanno storia,
poi ‘affezionarsi’
 magici’...

 Dal favolista latino Fedro (15 ca. a.C. - 50 ca. d.C.), la cui favola più conosciuta,
                                                                                            per te-
 nerci in tema, è proprio ‘La volpe e l’uva’, a Esopo, ai grandi autori dei secoli successiv
                                                                                                  i
 che hanno scritto o riscritto fiabe indimenticabili (Perrault, Andersen, i fratelli Grimm,
                                                                                            fino ai
 contemporanei italiani Calvino, Rodari e Piumini, solo per citarne alcuni). Il repertorio
                                                                                           è vasto
 anche tra le fiabe selezionabili secondo il criterio di questo lavoro, ovvero la presenza
                                                                                                 di
 frutta e verdura. L’esempio più facile e citato è certamente la zucca di Cenerentola
                                                                                             o, an-
 cora, la mela di Biancaneve. Ma non ne mancano altri, meno conosciuti, in cui fare
                                                                                             cono-
 scenza con fagioli, rape, piselli, fichi, pere, arance o raperonzoli.

                                                                                                               11
1
    icerca
    Spunti e tracce di r

                                                             o
                               Le pere di Pinocchi                                         disse Geppetto.
                                             pe  re  era no  pe  r la mia colazione”,
                               “Queste   tre                                            pro ti faccia”.
                                             do   vo len tie ri. Mangiale e buon                           pose Pinocchio.
                               “Ma  io te le
                                                                        i il pia ce re di sbucciarle”, ris
                               “Se volete che le ma
                                                         ng  i, fat em                                   mai creduto, ragazzo
                                                                    ett o  me  ravigliato. “Non avrei                        to
                               “Sbucciarle?”, rep     lic ò Ge   pp                                  palato. Male! In ques
                                                  si co sì  bo  cc uc cia  e così schizzinoso di             r ma ng iare di tutto,
                                mio, che tu fos                    og  na   av ve zz arsi abboccati e sape
                                                          ini, bis
                                mondo, fin da bamb                    e ci può capitare. I ca
                                                                                                 si son tanti…”.
                                            n si  sa  ma  i qu  el ch
                                perché no

                     1. Tu come te le immagini? Saranno state pere William? Passa Crassana, Decana del Comizio,
                     Conference? Oppure Abate Fétel o Kaiser?
                     Prova ad immaginartele e a descriverle. Pensa anche al sapore che avrebbero potuto avere.
                     Pensi che l’odore di legno nella bottega di Geppetto possa aver impregnato anche la loro
                     buccia? Sarebbe interessante mangiare una pera con un leggero sentore di quercia o fras-
                     sino, non pensi?

                     2. E continuando con Pinocchio…Costruisci l’orto dei miracoli: non cresceranno zecchini
                     d’oro, ma zucchine d’oro per la tua salute!

                     3. Se fosse la zucca a voler partecipare al ballo? Riscrivi la storia di Cenerentola dal punto di
                     vista della zucca. E se fosse la mela a mordere Biancaneve? Oppure se fosse il grappolo
                     d’uva a desiderare un volpacchiotto tutto per sé? Qualcuno ha mai chiesto l’opinione a una
                     pera o a un porro? Inventa alcune situazioni sulla base di queste suggestioni.

                     4. Cerca la poesia di Carducci “Pianto antico” e leggi i primi versi (“L’albero a cui tendevi la
                     pargoletta mano, il verde melograno…). Esprimi le sensazioni che l’immagine ti evoca.

                     5. Che cosa simboleggia il pomo della discordia? Cerca notizie sulla guerra di Troia, sulle mo-
                     tivazioni “mitologiche” e su quelle storiche.

    12
(
(
6. Menù tratto da Geronimo Stilton. “Benvenuti a Rocca Taccagna”

                                 “Bucce di banana al forno”
- Come antipasto, una lenticchia farcita!- disse soddisfatto Smilordo, …
- Consommé di noccioli di oliva…- strillò Smilordo a voce sempre più alta.
- Come secondo una fettina di pisello lesso.
- Come contorno, un fagiolo in umido. E c’è anche il dolce: una buccia di banana al forno!-
                                                                                                                1
aggiunse, generoso...
- Qualcuno vuole un bel bicchiere d’ acqua calda per digerire?- chiedeva premuroso lo zio,
 girando tra gli ospiti.

Un pranzo da re, non c’è che dire! A prescindere dalle quantità davvero irrisorie, che cosa c’è
di scorretto da un punto di vista dietetico in questo menù? (risposta: ci sono solo legumi!)
Si può mangiare una buccia di banana? Individua cinque frutti di cui si può mangiare la buc-
cia e cinque di cui non si può mangiare la buccia. Ci sono frutti senza buccia?

7. ll fumetto coniuga due diversi elementi di comunicazione: il disegno, finalizzato a trasmettere
un messaggio visivo in grado di impattare immediatamente sulla componente emotiva e as-
sociativa, il testo scritto sotto forma di dialogo breve e con un linguaggio spesso accessibile
ai più. Quindi il fumetto è in grado di trasmettere contemporaneamente messaggi chiari (at-
traverso le frasi brevi del testo scritto) e subliminali (attraverso il disegno e la scelta dei colori).
Crea una breve storia a fumetti con personaggi ortofrutticoli che progettano un piano finalizzato
a favorire il consumo di frutta e verdura tra i ragazzi.

8. La pubblicità è una sorta di “fumetto” in cui il disegno è sostituito spesso da fotografie e i
cui testi sono i cosiddetti slogan. L’intento del linguaggio pubblicitario è la persuasione: come
creare negli individui la motivazione emozionale che spinge a desiderare un prodotto. Facendo
credere, in fondo come nelle fiabe, che il prodotto in questione abbia virtù magiche, inventa
una pubblicità in grado di valorizzare un frutto o un ortaggio sfruttando il suo aspetto simbolico
e/o magico.

9. Inventate slogan che avvicinino i ragazzi al consumo di frutta e verdura e, allo stesso
tempo, ne esaltino caratteristiche e proprietà. Ecco alcuni esempi:
Non fare il carciofo, entra nel fantastico mondo della frutta e della verdura!...
Vuoi fare concorrenza a Braccio di Ferro e catturare tutta l’energia e la creatività di frutta e ver-
dura?...

10. La principessa sul pisello, Le arance d’oro, Cenerentola, Biancaneve, Cappuccetto Rosso,
Raperonzolo, Prezzemolina, Il ragno e l’uva, Jack (Giacomino) e il fagiolo magico sono tutti
racconti in cui sono presenti frutta e verdura. Ricerca informazioni sui loro autori cercando di
evidenziare la “morale” che hanno voluto trasmettere.

11. «Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu.... » la zucca si alzò lentamente sul fusto,
mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote: in un attimo diventò una stupenda car-
rozza. Inventa altre formule magiche per trasformare la realtà come vuoi a partire da ortaggi.

12. Inventa una leggenda che spieghi la motivazione per cui i fagioli creano aerofagia. Fallo
silenziosamente…

                                                                                                           13
Molti sono i detti e i proverbi che cita
                                              no frutta e verdura.
     Da “una mela al giorno lev
                                             a un medico di torno”
    alle diverse versioni del formaggio
                                          con le pere. I proverbi non vanno
    mai sottovalutati: sono l’espressione
                                              di una cultura profonda,
    il risultato di esperienza sedimentata
                                             , a volte anche di pregiudizi.
    Comunque documento storico in grad
                                              o più di ogni altro
    di raccontarci il pensiero dell’uomo
                                           comune
    nel corso della Storia.

2
                a l e - P opola                                re
      N a t u r
                                    adizioni per
            ta e ve rd ura nelle tr
      fr ut                          lturale
          pe rc or so culturale e co
      un

                 “Una mela marcia fa marcire altre                                                    no offensiva
                                                                      espressione sicuramente me
                 100 belle” è espressione immediata per                                              tte nella condi-
                                                                      che non “sei un idiota” e me
                                                                                                        zione un limite
                 dire quanto anche solo poco male riesca a            zione di prendere in considera
                                                                                                      . “Essere aspro
                rovinare o distruggere molto bene: in una             senza sentirsi disconfermato
                                                                                                      nte e irritabile,
                frase un concetto che la filosofia dotta ana-         come un limone” (indispone
                                                                                                         ente che forse
                lizza in trattati interi dedicati all’etica. Frutta    in fondo) fa capire simpaticam
                                                                                                       disagio il nostro
                e verdura per pensare, per fare un po’ di so-          gli altri vivono con fatica e/o
                                                                                                        verdura dun-
                ciologia, ma anche per caratterizzare effica-          modo di rapportarci. Frutta e
                                                                                                       tro, per indivi-
                cemente e ironicamente personalità e modi               que anche per guardarsi den
                                                                                                         un linguaggio
                di essere. “Sei una testa di rapa” è                    duare limiti e pregi attraverso

       14
si esprime attraverso            casse “volgare” nel senso attribuito da
figurato, colorato e che
                              e verdura quindi               Dante, cioè di destinato ai ceti sociali più po-
i sapori.. Mangiare frutta
                            r cap  ire la Storia.            veri e dunque non adatta alle ricche tavole
 per capire persone e pe
                            ni eno gettonate”
                               “m                            dei signori. I giapponesi al contrario attribui-
 Ci sono poi altre citazio
                            di conoscenza e di di-           scono alla melanzana un significato positivo:
 che offrono altri spunti
                               molare anche alla             sognare tre melanzane è infatti presagio di
 vertimento in grado di sti
                                                             fortuna. Anche gli arabi manifestano apprez-
  ricerca storica.
                              no qual è il signifi-          zamento per tale ortaggio, come testimonia
  Per esempio, quanti san
                             nzana”, pianta origi-           una storia araba in cui si racconta che
  cato della parola “mela
                                 propone alla               l’Imam Bayildi rischiò di strozzarsi per la
   naria dell’India che l’Italia
                              riuscita di lasagne           brama di mangiare un piatto di melanzane al
   “parmigiana”, versione
   fatte “all’orto”?
                                                            forno. È interessante anche l’origine del                2
                               e tradizioni popolari        nome “aubergine”, termine con cui anglosas-
   La melanzana è in alcun
                                 duce cioè alla paz-        soni e francesi chiamano la melanzana, con
    una mela insana, che con
                                 l’abuso di queste          ogni probabilità dall’arabo “bandigian”. Au-
    zia. Si credeva infatti che
                                 ll’o rtaggio) avesse       bergine è inolte il colore violetto dato dai ce-
    “bacche” (dalla forma de
                               nte  . Altre credenze ri-    ramisti cinesi alle loro porcellane.
    effetti deleteri sulla me
                                la  “m  als ana” signifi-
     tenevano invece che me

        Spunti e tracce di ricerca
      1. Ogni regione geografica ha tradizioni culinarie proprie derivanti da ciò che il territorio è in
      grado di offrire. Spesso credenze e detti hanno la funzione di mettere in risalto alcune caratte-
      ristiche, positive o negative, dei prodotti agroalimentari, magari attribuendo loro anche pro-
      prietà magiche. Ricerca credenze popolari relative ad altri ortaggi e frutti in cui siano
      evidenziate loro eventuali qualità o difetti.
      I cavoli sono utilizzati in modi di dire di natura diversa.
      Da “i bambini nascono sotto i cavoli” a “c’entra come i cavoli a merenda” fino al più attuale
      “che cavolo vuoi?”
      Divertiti a cercare i significati di queste espressioni e a trovarne eventualmente delle altre.

      2. In altri casi, i detti possono derivare da associazioni mentali stimolate dai nostri sensi. Per
      esempio, nel caso di una scottatura da prolungata esposizione al sole si dice “rosso come un
      peperone”. Cerca similitudini e metafore con frutta e ortaggi. A proposito, che cosa significa
      “borbottare come una pentola di fagioli”? È una similitudine o una metafora?
      Racconti e leggende attribuiscono volentieri capacità magiche al mondo inanimato quanto a
      quello animato. Frutta e verdura non fanno eccezione. Conosci qualche frutto o qualche ortag-
      gio che funzioni da talismano? Per esempio, secondo te chi ha interesse a indossare una col-
      lana di aglio? Perché?

      3. Nel corso della storia l’uomo ha utilizzato il suo rapporto con la terra e i suoi prodotti per
      esprimere opinioni, conoscenze, ideali. Si è anche divertito a rappresentare difetti e virtù
      umane attraverso similitudini e metafore ortofrutticole. Tra gli esempi più comuni, “essere
      una testa di rapa”. Che cosa significa? Ti vengono in mente altre espressioni similari? Quali di-
      fetti e quali qualità rappresenteresti con frutta e verdura? Per esempio, essere allegri come
      un/una...; essere antipatici come un/una…. Scegli tu!
      Sarà poi vero che “una mela al giorno leva il medico di torno”? Chissà che cosa ne pensa Bian-
      caneve! E tu? …

                                                                                                                15
“Dei frutti degli alberi del
                                                                                giardino noi possiamo
                                                   mangiare, ma del frutto del
                                                                                 l’albero del bene e
                                                  del male cha sta in mezzo
                                                                                al giardino Dio ha
                                                  detto: Non ne dovete mangi
                                                                                  are e non lo dovete
                                                  toccare, altrimenti morirete”
                                                                                  …. (Genesi 3, 2-3).

            Il gustmoela ...
3           della

         La mela e il serpente, ovvero la caduta del-        “quel” frutto. Rimane da chiedersi che
         l’uomo e la cacciata dal paradiso terrestre.        cosa ci fosse di così attraente, di talmente
         Il frutto proibito e perciò stesso quanto           affascinante, di tanto misterioso in quel
         più desiderabile.                                   frutto appunto da indurre i nostri primoge-
         In realtà le scritture parlano di un frutto e       nitori a giocarsi la vita eterna.
         non specificatamente di una mela, ma                Forse il profumo inebriante, forse la rotondità
         forse l’assonanza in latino tra male e              rassicurante, forse la consistenza appagante,
         mela ha fatto la sua parte.                         forse il colore calamitante. Chissà. Certo è
         Comunque sia, la tradizione religiosa a             che alla fine, serpente agevolante, “la donna
         partire dall’ebraismo non pare deporre a            vide che l’albero era buono da mangiare, gra-
         favore del consumo della frutta. Almeno di          dito agli occhi e desiderabile per acquistare

    16
Spunti e tracce di ricerca

   1. Immagina un frutto alternativo alla mela che potrebbe logicamente rappresentare il frutto
   proibito descritto nella Genesi, tenuto conto dell’area geografica (medio oriente) in cui presu-
   mibilmente si può localizzare l’Eden.
   Disegna e colora la mela che ha indotto Adamo ed Eva in tentazione. Qual è il colore della ten-
   tazione?
   Quale tipo di mela secondo te ha causato la cacciata dal paradiso terrestre? (la renetta, la gol-
   den, la delizia…?)

   2. Cerca nei Vangeli quali sono i frutti più citati e spiega perché (fico, uva).

   3. I Vangeli riportano diversi episodi della vita di Gesù in cui si cita il momento del pasto; tra
   questi le nozze di Cana e l’Ultima Cena sono sicuramente i più significativi. L’attenzione di Gesù
                                                                                                             3
   ai bisogni fisici primari e non solo alle necessità spirituali è esemplificata dal miracolo della
   moltiplicazione dei pani e dei pesci. Secondo te, se si fosse trovato invece nell’orto di Getse-
   mani, quale frutto avrebbe moltiplicato per nutrire la folla? Prova inoltre a immaginare Gesù
   dopo aver parlato alle folle e immagina di leggere nel Vangelo di Marco la seguente frase:
   “Gesù si sedette all’ombra e si mangiò un succoso pompelmo, ringraziando il Padre di alle-
   viargli in tal mondo l’arsura”. Vero o falso? Considera che oggi i pompelmi israeliani sono co-
   munemente importati dall’Italia.

saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò;          metto, pur non vietando il consumo di
poi ne diede al marito, che era con lei, e an-       carne alla popolazione, preferiva cibi vege-
ch’egli ne mangiò.” (Genesi 3, 6).                   tariani, tanto da suggerire di lavarsi la
                                                     bocca prima della preghiera a chi man-
Viene quasi da pensare che se l’acqua è              giava carne. Anche per il Corano i frutti
l’essenza della vita, il frutto è l’essenza          sono doni graditi di Dio agli uomini.
dell’umanità. Non saremmo gli uomini che
siamo, con il nostro groviglio di contraddi-         È noto a tutti che l’induismo, la più antica
zioni, senza quel frutto proibito. Cacciati          religione del continente asiatico, fa della
certo dal paradiso terrestre, ma forse ca-           scelta vegetariana un valore fondante
paci di sperimentare l’errore e di evolverci         della vita; inoltre, i principi fondamentali
attraverso le nostre cadute. In fondo più            del buddismo, che sono saggezza e com-
umani per colpa o grazie a quel frutto.              passione, richiedono come prerequisito
Il giardino dell’Eden è pieno di frutti buoni        l’essere vegetariani.
da mangiare e la tradizione ebraica rac-             Solo cibi di origine vegetale possono infatti
conta di uomini e perfino di animali oggi            permettere il risveglio della vita spirituale
carnivori dediti a un’alimentazione esclusi-         nell’individuo, credenza questa condivisa
vamente vegetariana, almeno in epoca an-             anche dalla tradizione giapponese shinto.
tidiluviana.
Stile di vita questo condiviso da tutte le           Frutta e verdura dunque per nutrire lo spi-
grandi religioni: per i musulmani di tradi-          rito prima ancora del corpo in tutte le
zione Sciita e Sufi l’alimentazione vegeta-          grandi religioni.
riana è considerata una regola di vita di            Frutta e verdura come dono da parte di Dio
altissimo valore. Del resto lo stesso Mao-           alle sue creature, attraverso la madre Terra.

                                                                                                        17
4

                     om        ia ...
     Un po’ di ecoin
                     prodott
         Qualita’ dei i
                       l
          ortofruttico

    18
I prodotti ortofrutticoli, come avviene per quelli vitivinicoli e caseari, si
inseriscono a pieno titolo nel progetto di tutela delle produzioni agricole,
a salvaguardia innanzitutto delle caratteristiche qualitative
del prodotto stesso ma anche delle peculiarità ambientali, paesaggisti-
che e agronomiche del territorio dove il prodotto è stato ottenuto.

A questo riguardo si parla di una “qualità d’origine” e l’obiettivo
è di salvaguardare anche la storia, le tradizioni, la cultura e il territorio
che hanno contribuito a creare quel prodotto, nell’interesse comune sia
del produttore che del consumatore; in questo senso la partecipazione
delle amministrazioni pubbliche è di fondamentale importanza, siano
esse a carattere statale, regionale o provinciale.                                                   4

È possibile distinguere altre tre fondamentali tipologie di
“qualità di un prodotto ortofrutticolo”:

qualità agronomico-produttiva:
è perseguita essenzialmente dall’agricoltore che ricerca nel prodotto la facilità di colti-
vazione, l’adattabilità all’ambiente, la resistenza alle malattie, l’elevata produttività, la
facilità di raccolta.

         qualità tecnologica:
         ricercata soprattutto dalle aziende di trasformazione.

qualità merceologica:
richiesta dal commerciante e dal consumatore finale, è relativa alla facilità di conserva-
zione e manipolazione, alla consistenza, alla pezzatura, al grado di maturazione e quindi
al tenore in nutrienti (zuccheri soprattutto).

                                                                                                19
risalgono agli anni ’50
         Le prime norme di tutela della qualità dei prodotti agroalimentari
                                                                                   te caseari, furono definiti
         (legge n. 125 del 10 aprile 1954) e i prodotti tutelati, prevalentemen
         a Denominazioni di Origine (DO) e Denominazioni Tipiche (DT).
                                                                                        ione inerente i pro-
         Nel 1992 l’Unione Europea uniformò per tutti gli stati membri la legislaz
                                                      i Regola  menti  CEE 2081/9    2 e 2082/92, con i quali
         dotti tipici, vini e mosti esclusi, emanando
                                                   inazion e Origine  Protett a), IGP  (Indica zione Geogra-
         nascono le denominazioni DOP (Denom
                                                                                     o ricordiamo le seguenti
         fica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita). Nello specific
         definizioni:

         DOP: rispetto di tutte le fasi di produzione
         nell’area geografica di riferimento

                   IGP: rispetto di una o più fasi di produzione
                   nell’area geografica di riferimento

4        STG: rispetto del solo metodo di produzione secondo un metodo,
         una ricetta o ancora una materia prima di tipo tradizionale.
                                                                                e di produzione perché
          I prodotti DOP e IGP devono rispettare precisi standard qualitativi
                                                                    vanta  ben  21 prodotti a marchio DOP
          sono tutelati, appunto, a livello europeo. La Lombardia
                                                              Europe  o ma di  questi  solo due sono pro-
          e IGP ed altri 7 sono in attesa del riconoscimento
                                                  IGP e la Mela della Valtellina IGP
          dotti ortofrutticoli: la Pera Mantovana

     Prodotti tradizionali
          La certificazione di qualità di un prodotto, non si limita però ai
          soli “grandi” marchi DOP o IGP, esiste infatti un’altra
          forma di tutela che premia l’autenticità del pro-
          dotto sulla base del metodo di produzione,
          della conservazione e/o della stagionatura, pratiche
          queste che devono essere eseguite secondo un metodo
          omogeneo, rigoroso e consolidato da almeno 25 anni.

          I suddetti prodotti (ben 225 in totale): formaggi, prosciutti, sa-
          lami, dolci, pasta fresca ma anche prodotti ortofrutticoli
          freschi o in conserve, sono riportati in un elenco periodica-
          mente aggiornato secondo quanto previsto dal D.M. n. 350/99.
          Sul sito www.buonalombardia.it puoi trovare i prodotti
          ortofrutticoli lombardi tradizionali.

    20
Spunti e tracce di ricerca

1. Frutta e verdura sono spesso vendute in una forma “naturale”, cioè senza aver subito tra-
sformazioni come accade per esempio per i cereali (pane, biscotti, farine…). Ciò induce
spesso a ritenere che dietro ad una mela o una carota non ci sia nulla di particolare, vale a
dire che frutta e verdura crescano in fondo spontaneamente e, con altrettanta facilità, arri-
vino alle nostre tavole. In realtà la situazione è più complessa. Sulla base delle notizie ripor-
tate approfondisci la storia della pera mantovana.

2. Dalla Valtellina ha origine una campionessa di sci: Debora Compagnoni. Cerca notizie su di
lei e, in base alle sue caratteristiche, costruisci uno spot pubblicitario in cui lei esalta le qua-
lità della mela valtellinese.

3. Secondo te la pera mantovana era presente sulla tavola dei Gonzaga? Motiva la risposta e
inventa una piccola storia in cui la pera è protagonista di una riconciliazione tra due signo-              4
rotti del ‘400 ed evita un duello.

4. In Lombardia tra i prodotti tradizionali trasformati di origine ortofrutticola troviamo la Co-
tognata, il Sugolo e la Mostarda di Cremona. Cosa sono e come vengono prodotti?

5. Scegli un prodotto ortofrutticolo e, dopo aver decantato le sue proprietà nutritive, rico-
struisci la sua storia sin dalle origini: potrebbe sorprenderti!

6. In molte fattorie didattiche puoi sperimentare con mano la stagionalità di frutta e verdura
e fare attività relative alla preparazione e conduzione di un orto nonché degustare prodotti
freschi. Cosa sono le fattorie didattiche? Ricerca informazioni su queste realtà agricole con
particolare riferimento a quelle con indirizzo produttivo ortofrutticolo.

7. Anche negli ortomercati puoi fare conoscenza con frutta e verdura. Cosa sono? Quanti ne
esistono in Lombardia? È possibile visitarli?
Scopri come si costruisce il prezzo di un prodotto agroalimentare.

8. Fai un’intervista ai nonni e scopri quali ortaggi e quali frutti mangiavano quando avevano
la tua età. Confronta la loro dieta con la tua!

9. Attraverso la lettura dell’etichetta di un prodotto si acquisiscono numerose informazioni
circa la sua origine e le sue caratteristiche. Riporta le etichette di diversi prodotti ortofrutti-
coli e commenta le indicazioni riportate sul prodotto ma anche sull’imballaggio o sul disposi-
tivo di chiusura.

10. Il 2008 è stato l’anno internazionale della patata. Cerca informazioni su questo prodotto.
Qual è la sua origine? Qual è il primo produttore mondiale di patata? E la popolazione che
consuma più patate? Perché la FAO ha proposto tale riconoscimento per questo tubero?
Che cosa è la FAO?

                                                                                                       21
Nuovi Mondi:ro dei sapori
         viaggio al cent        Molte religioni vedono l’inizio
                                dell’umanità e del mondo come
                                una grande pianura fertile e lus-
                                sureggiante, ricca di ogni sorta
                                di frutti gustosi, buoni da vedere
                                e da mangiare, dove fiumi di
                                acque fresche scorrono copiosi e
                                dove l’uomo può cibarsi ed ab-
                                beverarsi liberamente: è così nel
5                                libro della Genesi, ma era così
                                 anche per gli antichi greci, men-
                                 tre i musulmani descrivono il
                                 Giardino come un luogo dove
                                  cresce ogni sorta di frutta ac-
                                  canto allo scorrere di fiumi di
                                  latte, di acqua pura e di vini che
                                  non inebriano. In tempi moderni,
                                  con la distinzione sempre più
                                  netta tra campagna e città,
                                   mondo rurale e urbano, il le-
                                   game tra l’Uomo e i frutti della
                                   terra è assai disgregato e, so-
                                   prattutto nei giovani, si ignorano
                                   totalmente storia e provenienza
                                   dei prodotti che arrivano sulla
                                   tavola.

    22
e parte da lontano
    Una ricostruzione ch                                          e verdura
                                                attraverso frutta

I fondamenti religiosi che caratterizzano i diversi credi sono supportati da una rigorosa analisi
storico-archeologica sulle abitudini alimentari dell’uomo fin dall’inizio della sua comparsa sulla
terra; i prodotti ortofrutticoli possono, in tal senso, rappresentare un “filo conduttore”, che ci
permette di leggere la storia dell’umanità da un punto di vista alternativo.
L’uomo preistorico del Paleolitico (da 120.000 a 40.000 anni fa) basava la sua alimentazione
essenzialmente sulla carne, che ricavava dalla caccia di grandi mammiferi; la raccolta di bacche
o vegetali selvatici era quantitativamente irrilevante poiché una vasta area geografica, che si
estendeva dall’Africa al vicino Oriente e che comprendeva tutta l’attuale Europa, presentava
un clima freddo ed un paesaggio di steppa erbosa, frutto dell’influenza dell’ultima glaciazione
che aveva portato al massimo sviluppo le calotte glaciali.                                                       5
 Con il Mesolitico (10.000 anni fa circa) ha inizio il
                                                       periodo definito post-glaciale, dove grandi
foreste fertili prendono il posto dei ghiacci, mentre
                                                       foreste più siccitose ricoprono le zone me-
diterranee. L’uomo non ha più a disposizione le grand
                                                          i estensioni steppose dove cacciare, ma
deve accontentarsi di selvaggina di minor pezzatura
                                                        che ben nascosta dalla foresta risulta es-
sere anche più difficile da cacciare; ha però a dispo
                                                        sizione un sottobosco ricco di vegetali a
cui attingere (more, frutti di rosa canina, bacche di
                                                       prugnolo, nocciole, fragole di bosco), uni-
tamente ad alberi ad alto fusto e radici.

                                                        do preistorico definito Neolitico), le zone
Tra il 7.000 e il 4.000 a.C. (siamo ancora nel perio
                                                   mite che favorisce la nascita di cereali selvatici
del Vicino Oriente possono godere di un clima
                                                       nizzazione di una seppur primordiale società
quali segale, grano e orzo; questo permette l’orga
                                                   dismo e con essa la coltivazione e l’allevamento
umana, che predilige la “sedentarietà” al noma
alla raccolta e alla caccia. È il periodo della nasc
                                                       ita dell’agricoltura, a cui si lega il fonda-
                                                         protagoniste dell’economia agricola in nu-
mentale ruolo delle donne, ancora oggi principali
                                                        po. I primi vegetali ad essere coltivati sono
merosi paesi, in particolare quelli in via di svilup
                                                                       m e farro Triticum dicoccum) e
 cereali (soprattutto frumento monococco Triticum monococcuforo Colombo portasse i fagioli
 legumi (fave, lenticchie e ceci). Prima che dall’America Cristo); numerosi reperti archeologici
                                                    fave (Vicia faba
 in Europa, i legumi più usati erano appunto le
                                     tivo assoc iasse  la fava ed il suo baccello al feto e all’utero
 dimostrano come l’uomo primi
                                                     questo legume che, in molte civiltà, è conside-
 umano. Ciò può spiegare la natura simbolica di
                                                    ione. Con il tempo la fava si è tramutata in un
 rato il simbolo del divenire e della trasformaz
                                                         agli sposi) ma anche nel simbolo di ciò che
  simbolico augurio di fertilità (si usava offrire fave
                                                      devano ai vivi sotto forma di preziosi prodotti
  la anime dei morti, le Genti Sotterranee, conce
                                                     cioè il 31 ottobre, il 1 e il 2 di novembre è usanza
  della terra. Ancora oggi nel periodo “dei morti”
                                                        dei morti”.
  mangiare ottimi biscotti chiamati appunto “fave

                                                                                                            23
Una concezione della vita diversa per ogni civilta’

         Gli egiziani
         L’antica civiltà Egizia basava l’intera sua esistenza sull’inondazione del Nilo che avveniva
         ogni anno e che forniva alimento sicuro a tutta la popolazione. Il paesaggio della valle e del
         delta del Nilo era caratterizzato da colture fruttifere, da palme da dattero e sicomori (Ficus
         sycomorus da cui si ricavava il legno per i sarcofagi), nonché da fichi e vite. Numerosissime sono
         le testimonianze pervenute fino a noi sull’uso che gli Egizi facevano di frutti e ortaggi: nelle ceri-
         monie religiose come offerte alle divinità, nelle feste stagionali, nei banchetti faraonici.

         I Greci e i Romani                                                                                      a
                                                           fondava sull’alimentazione la definizione stess
         La cultura classica di Greci e Romani, invece,                                                         ad-
                                                                tra uomo ed animali, ma tra mortali e dei e
         di identità, permettendo la distinzione non solo
                                                                  ri (Celti e popolo germanico). Le abitudini ali-
         dirittura tra Greci e non Greci, tra Romani e barba
                                                               cosiddetta “triade mediterranea” che
          mentari degli antichi Romani si basavano sulla                                                       ri dal
                                                             frutti ed ortaggi; il sopraggiungere dei barba
          comprendeva pane, vino e olio, unitamente a
                                                                lo romano l’inizio della crisi che si traduce
          nord, a partire dal III Sec. d.C, segna per il popo
                                                                    si contrappone quella della carne (i germani
          anche in termini “alimentari”: alla civiltà del pane                                                   Ro-
                                                            di carne), alla civiltà del vino quella del latte (i
          erano cacciatori e quindi grandi consumatori                                                            in-
                                                              un alimento legato all’infanzia e pertanto non
          mani pur consumando latte lo consideravano
5         dicato ad uomini adulti), alla civiltà dell’olio quell
                                                                   a del burro. “Nella Historia Augusta, una serie
                                                                                                                   ai
                                                              sec. d.C., i veri [imperatori] romani, affezionati
           di biografie degli imperatori romani del II e III
                                                                     i “barbari” descritti come divoratori di carni,
           prodotti della terra, si distinguono dagli imperator
                                                                    mai aveva assaggiato verdure. “ (Alimenta-
           emblematica è la figura di Massimino il Trace che
           zione e cultura, I. Picchiarelli e E. Barone).

         Il Medioevo
         È l’epoca della grande crescita demografica che interessa l’Europa intera e che determina stravolgi-
         menti di tipo sociale, economico, politico ed anche ambientale: grandi superfici a coltivo prendono il
         posto di boschi e foreste, brughiere e paludi. La crescita produttiva ed economica che si registra inizial-
         mente in Europa lascia presto il posto (siamo nel XIII secolo) alle carestie, le quali, causando malnutri-
         zione e debolezza fisiologica nella popolazione, portano, più o meno direttamente, alle grandi epidemie
         di peste che devastano il continente nel
         corso della seconda metà del 1300.
         Nei secoli successivi si assiste a
         una rinascita dell’economia e del-
         l’agricoltura, anche se il tipo di ali-
         mentazione è sempre più sinonimo
         di distinzione sociale: ai ricchi si-
         gnori toccavano i cibi più
         raffinati e costosi, tra
         cui la frutta fre-
         sca, mentre ai
         contadini spet-
         tavano i cibi
         più rozzi se
         non addirit-
         tura gli scarti.
    24
t a ...                                      storia del-
                             o i, l a s  v  o l                                 entale nella
                     ... E p                                    p p a fo nd am                       o-
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              a dell’Ame Nuovo Mondo erano autoct un enorme successo di
                                                                o
                                                                                                      ne        5
                                                                                     giolo, peperomo
                              el                           o avuto
               ne umana; n                    nire avrebber
l’alimentazio                        li a  ve                       , c a c a o,  fa
                pa e che nei
                                se co
                                                        omodoro                            ggi faccia
 sciute in Euro        n su mo:  m  ais, patata, ppapaya e molti altri ancora. O ottenuta con
 produzione e
                d i co                       ocado,                              la polenta
       e p e ron c in o  ), ananas, avaliana priva del pomodoro o delccesso immediato in Eu-
  (e p                    e una cucina
                                          it
                                                            on ebbero u
                                                                           n su
                                                                                                cina del
                 aginar                        prodotti n                         nella cu
 fatica ad imm         a  ce rt o è che questi             entrare a pieno titolo
                ai s, m                             ss ero
 la farina di m                       rima che pote
        e occ ors e m olto tempo p
  ropa
                 do.
  Vecchio Mon
                                               Il mondo diventa
                                                   ‘piccolo’
                                  Ma nei tempi m
                                                    oderni la tecnol
                               corciato tempi e                         ogia ha ac-
                                                  distanze; il mon
                             più piccolo. E al                         do è diventato
                                               lora ecco che tra
                             tari di più recent                     i prodotti alimen
                                                 e acquisizione tro                    -
                          frutto di origine                            viamo il kiwi,
                                             cinese importat
                         Zelanda soltant                       o in Italia dalla
                                           o una trentina di                      Nuova
                       frutto veniva co                        anni fa. In Cina
                                         ltivato già prima                        qu esto
                         Nuova Zelanda                       del 600 a.C., ma
                                           soltanto agli iniz                    arrivò in
                       venne dato il no                       i del XX secolo;
                                          me di kiwi dal no                      qui gli
                        del paese (lo si                     m  e dell’uccello si
                                           trova anche sullo                       mbolo
                        nale di calcio), an                     stemma della Na
                                             che se il nome la                      zio-
                         nensis. Come gi                         tino è Actinidia
                                            à detto, arriva in                     chi-
                             ma le condizioni                  Italia solo nel 19
                                                 climatiche ed ag                  70,
                              sono talmente fa                        ronomiche
                                                  vorevoli che in po
                                 la produzione ita                      chi anni
                                                     liana diventa su
                                     riore addirittura                   pe-
                                                        a quella neo-
                                                zelandese.
                                                                                                           25
icerca
    Spunti e tracce di r

                           1. Molti ortaggi e frutti comunemente coltivati nella nostra regione sono stati
                           qui introdotti in seguito a viaggi in altre aree del pianeta. Ciò significa che gli
                           abitanti della penisola italica vissuti in epoca antica non mangiavano esatta-
                           mente gli stessi prodotti agricoli presenti oggi nelle nostre case. Individua tra i
                           seguenti quelli conosciuti in epoca romana: carote, pomodori, patate, bietole,
                           cavoli, zucchine, melanzane. Cerca inoltre i luoghi di origine degli ortaggi in-
5                          trodotti successivamente al periodo romano.
                           Il lancio della frutta in segno di scherno o disprezzo è un gesto che risale a
                           tempi lontani. Prova a ricercare se presso i popoli antichi tale usanza fosse in
                           auge. Durante la rivolta dei Vespri Siciliani (cerca la data) il popolo lanciò po-
                           modori maturi in segno di disprezzo contro i nobili. È possibile? Spiega per-
                           ché.

                           2. Il colore arancione deve probabilmente il suo nome all’arancia. E il manda-
                           rino? Prende il suo nome dal colore del vestito dei notabili cinesi che erano
                           chiamati appunto mandarini. È vero o è invece vero il contrario? Documentati
                           prima di rispondere! Quale è l’origine geografica del mandarino?

                           3. Ogni popolo è individuato attraverso alcuni elementi rappresentativi e pe-
                           culiari, anche di tipo culinario. Esistono cioè i cosiddetti piatti tipici e tradizio-
                           nali. Tra questi, la pizza. Dobbiamo ringraziare Marco Polo o Cristoforo
                           Colombo se la pizza è uno dei simboli dell’Italia all’estero? Che cosa c’entra la
                           pizza con frutta e verdura?

                           4. I prodotti agroalimentari che un territorio è in grado di fornire dipendono da
                           una serie di caratteristiche che includono il clima durante l’intero arco an-
                           nuale, il tipo di terreno e il fattore umano. Sulla base di queste considerazioni
                           prova a formulare delle ipotesi per capire quali tipi di colture puoi aspettarti
                           nelle diverse regioni italiane. A titolo di esempio, le mele crescono più facil-
                           mente nell’Italia settentrionale o in quella meridionale? E le arance?

                           5. L’Italia è oggi uno dei maggiori produttori di kiwi, frutti particolarmente ric-
                           chi di vitamina C. Kiwi è sia il nome di un frutto che di un animale. Di che ani-
                           male si tratta? Perché animale e frutto condividono lo stesso nome? Qual è il
                           Paese da cui origina il frutto kiwi?

    26
o a scopo alimentare ma
               ano  era il luogo in cui si coltivava non sol
6. L’o rto rom                                              medico o per riti dome-
                                vegetali utilizzati a scopo
anche per la produzione di                                  utilizzati come piante
                               orana, per esempio, erano
stici. Basilico, timo, maggi                                      rio, santoreggia e cer-
                                  e insaporire piatti. Al contra
medicinali e non per condire                                nomi di altre piante che
                               dimento. Prova a cercare i
foglio servivano come con                                       i scopi.
                                                                                                        5
                               che i romani usavano per    altr
 oggi usiamo in cucina ma
                                                                   di verdure, tra cui ci-
                                  o orti con numerose varietà
 7. Gli antichi Egizi coltivavan                               fave e lenticchie. Con-
                                 cetrioli e legumi quali ceci,
 polle, porri, aglio, sedano,                                    relative al tipo di
                                  orto romano. Cerca notizie
 fronta un orto egizio con un                                       ervi?
                                  e in Egitto oggi. Che cosa oss
  coltivazioni orticole in Italia
                                      oscenze storiche:
 8. Metti alla prova le tue con                                         suto nel periodo di
       cos a avrest i ma ngi  ato  a   casa di un nobile romano vis
 Che
 Costantino?
                                        Verdone o Venditti?
 E se tu fossi invitato oggi da                                        0 anni fa, furono ac-
                                    fuggirono in Egitto, circa 200
 Quando Maria e Giuseppe                                           loro   un pasto a base di
                                   a di contadini che preparò
  colti da una povera famigli                                   con  i cap  peri, formaggio di
          sec co, cet rioli, qua  lch  e  fava, un po’ di pizza
  pesce
                                       mi. Individua gli intrusi.
  capra, fichi maturi e pompel
                                                                      Colombo si faceva pre-
                                     la “Santa Maria” Cristoforo
   9. Nel corso del viaggio sul                                         o?
                                     e alla parmigiana. Vero o fals
   parare spesso le melanzan
                                                                              servi della gleba.
             é di pat  ate  cos titu  iva  la base dell’alimentazione dei
   10. Il pur
   Vero o falso?
                                                                      Cesare tornando trafe-
                                     tica Roma…: Una vedetta di
    11. Da una vicenda dell’an                                           lamò: “Cesare! La Ma-
                                       lia con il suo fiero cavallo esc
    lata dal fronte della battag                                          : “E allora?… mettila
                                          con calma imperiale rispose
    cedonia avanza…”. E Cesare
                                          oco?
    in frigorifero!” Qual è l’equiv

                                                                                                   27
1    Racconta l’aneddotica
                                                   che,
                           sdraiato a riposare sotto
                           albero molto diffuso in
                                                      un melo,
                                                    Inghilterra,
                                                   una mela
                           Isaac fosse colpito da
                                                     ppiamo
                           in caduta libera. Non sa
                                                   o matura
                            se la mela fosse tropp
                                                    acco dal
                            e dunque se il suo dist
                                                    fisiologico
                            ramo fosse il risultato
                                                      l frutto,
                            di una fase della vita de
                                                    sostenuta
                             oppure se una brezza
                                                      ad un
                             avesse indotto la mela
                             distacco prematuro.

6

                                Sta di fatto che Isaac, il futuro
         Perimetri              grande Newton (1642-1727),

         ortofrutticoli…
                                svegliato dall’impatto dopo il
                               dolore/stupore, con o senza
                               bernoccolo, teorizzò la gravità
                               universale, gradino significa
                                                               -
                               tivo nel progredire della cono-
                               scenza umana.
                               Così narra la storia.

    28
2
Certo è che l’idea di un
suolo suggerì l’idea ch
tesse attirare gli ogge
fisica meccanica di Ne
                          frutto che cade al
                         e qualche cosa po-
                        tti verso il suolo. La
                         wton è una pietra
                         della scienza per
                                                    Il mondo che ci circonda menziona conti-
                                                   nuamente le leggi che lo governano ma lo
                                                   fa con un linguaggio proprio. In fondo il
                                                   buon scienziato è un buon traduttore in
                                                   grado di decodificare linguaggi non verbali
 miliare dello sviluppo                            e tradurli in “verbo”.
                           probabilmente fan-
 l’umanità. L’episodio è                           La fisica è probabilmente l’archetipo di
                           erirci che scoperte
 tasioso, ma vuole sugg                            tutte le traduzioni ed ha utilizzato come
                            ultato di un connu-
  ed invenzioni sono il ris                        strumento privilegiato di espressione la
                            ione/capacità di
  bio armonioso tra intuiz                         matematica.
                         tà logiche.
  associazione e capaci

                                                                                                            6

3
La matematica, in quanto strumento lin-
guistico, si concede il lusso dell’astra-
zione, vola in alto alla ricerca di
interpretazioni teoriche non sempre realiz-
zabili ma rimane tuttavia un mezzo di
                                                     permette l’espansione e la definizi
                                                     l’idea di quantità sempre più spe
                                                     quante mele a quanti Kg di mele,
                                                     quanta acqua a quanti litri di acq
                                                    dicendo. Il numero si adatta dun
                                                                                          da
                                                                                            one del-
                                                                                         cifica. Da

                                                                                         ua e via
                                                                                        que a
estrema efficacia per descrivere in modo            qualsiasi unità di misura. O forse
                                                                                         ogni
semplificato e leggibile eventi e fenomeni          unità di misura trova possibilità di
                                                                                           espres-
complessi.                                          sione attraverso lo stesso simbolo
                                                                                          . Il nu-
Ma anche per contribuire a semplificare si-         mero è perciò un segno in qualche
                                                                                           modo
tuazioni quotidiane in cui entra in gioco la        universale.
nozione di quantità: quanti frutti, quanti         La frutta e la verdura proprio per
                                                                                        la loro
semi, quanta acqua…. Il numero si pro-             natura si propongono come elem
                                                                                        enti con-
pone così come il segno grafico, perciò            creti per acquisire e comprendere
                                                                                         concetti
tangibile almeno visivamente, dell’idea di         matematici astratti. Chi meglio di
                                                                                        un’aran-
quantità. Anzi, il numero esprime il con-          cia può far capire l’idea di frazione
                                                                                         ?
cetto (in senso socratico) di quantità. In-       E quindi ancora una volta attrave
                                                                                       rso frutta
fatti, dire una mela o dire una pera              e verdura si concretizzano concett
                                                                                        i come
significa certamente parlare di oggetti di-       la quantità e le unità di misura. Ren
                                                                                          diamo
versi (quale) però accomunati proprio             quindi più gustosa la matematica
                                                                                        con i
dalla quantità (quanto). Di più: il numero        prodotti ortofrutticoli…
                                                                                                       29
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