SOMMARI DEGLI ARTICOLI IN ITALIANO E IN INGLESE
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SOMMARI DEGLI ARTICOLI IN ITALIANO E IN INGLESE ROSSELLA MOSTI, Un quaderno di spese della filiale parigina dei Gallerani (1306-1308). Glossario e annotazioni linguistiche Si pubblicano in questo numero il glossario e le annotazioni linguistiche del quaderno contabile (Gent, Archivio di Stato, Varia D 3109, cart. 1) di cui si è offerta l’edizione nel precedente volume degli «Studi di lessicografia italiana» (XXVIII [2011], pp. 239-83). Il glossario raccoglie ed esamina i rari tecnicismi giuridici (per la maggior parte prestiti semantici e calchi dal francese non entrati stabilmente nell’uso), legati ai provvedimenti presi dalla giustizia nei confronti dei debitori della filiale parigina dei Gallerani. Meri- tano una particolare attenzione i vocaboli relativi ai vari gradi di sanzioni irrogate ai debitori (dall’ammonizione alla scomunica) e quelli inerenti agli atti processuali, dalla citazione a mezzo di un ufficiale giudiziario fino al- l’udienza in tribunale. Il glossario è accompagnato da una sintetica analisi linguistica che studia i tratti tipici del senese in un contesto fortemente in- fluenzato nella grafia e nella fonetica, nonché nella sintassi e nel lessico, dal francese. In this issue are published the glossary and the linguistic annotations of the accounting book (Gent, Archivio di Stato, Varia D 3109, cart. 1), which edition we offered in the previous volume of the «Studi di lessicografia ita- liana» (XXVIII [2011], pp. 239-83). The glossary collects and examines the rare juridical technicalities (mostly semantic loans and calque from French, that did not enter permanently into use), tied to judicial measures taken against the debtors of the Parisian Gallerani branch. Particular attention should be paid to the terms related to different degrees of sanctions imposed on debtors (from ammonizione to scomunica) and to those concerning court documents from the citation through a court clerk to the hearing in court. The glossary is accompanied by a brief linguistic analysis, which studies the typical tracts of the Sienese in a context strongly influenced in the writing and phonetics, as well as in syntax and lexicon, by the French.
318 SOMMARI DEGLI ARTICOLI PIERO DEL NEGRO, Il lessico militare italiano in età moderna. Le parole delle occupazioni straniere Che l’Italia sia stata – soprattutto in alcune fasi dell’età moderna – uno dei paesi europei più esposti alle occupazioni straniere, è fuori di dubbio. Non sembra tuttavia che tali occupazioni abbiano “generato” nel lessico militare italiano un’area semantica sufficientemente ampia e densa del tipo di quella, che si può ad esempio collegare all’affermazione dell’architettura bastionata. Questo esito va messo in conto soprattutto alla tendenza ad in- cludere l’occupazione tra le qualità intrinseche della milizia (tutti i soldati, fossero “nazionali” oppure “forestieri”, erano considerati, in quanto merce- nari, degli occupanti): non meraviglia quindi che la stessa voce occupazione rimanesse estranea, in quanto giudicata superflua, ai dizionari militari ab- bozzati o pubblicati nella penisola in età moderna. Nello stesso tempo va tenuto presente che la circostanza che in età mo- derna gli Stati italiani siano stati sempre occupati e mai, con la parziale eccezione veneziana, occupanti, ha influito non tanto sul lessico militare globalmente considerato quanto sul sottoinsieme, in cui si riflette maggior- mente il rapporto dei militari con il territorio e con le popolazioni, che lo abitano, la logistica. Non è certamente un caso che nei secoli dal XIII ai primi decenni del XVII, mentre l’incidenza degli italianismi sul totale degli scambi linguistici in ambito bellico si aggirò, grazie al fondamentale contri- buto della penisola alla rivoluzione militare, che contrassegnò la transizione dall’età medievale alla moderna, intorno al 54%, nel caso della logistica non superò il 40%. Non stupisce, in particolare, che il settore semantico relativo a quelli che vanno considerati i segni più visibili dell’occupazione, gli al- loggi dei soldati, sia stato in larga misura dominato dai forestierismi. It is beyond doubt that Italy– above all in certain phases of modern age – has been one of the European countries most exposed to foreign occupa- tions. However, it does not seem that those occupations have generated a semantic area sufficiently wide and dense in the military lexicon, such as that linked to the affirmation of bastioned architecture. This result has to be taken into account especially in the tendency to consider the occupation as an inherent quality of the militia (all the soldiers, whether “national” or “foreigner”, were considered mercenaries or occupiers): no wonder the term occupazione remained extraneous, since it was judged unnecessary, to the military dictionaries outlined or published in the peninsula in the modern age. At the same time one must consider that the circumstance that in the modern age the Italian States have always been occupied and never, with the partial exception of Venice, occupiers, has influenced not so much the mil- itary but the logistic lexicon. It is not by chance that over the centuries, from
SOMMARI DEGLI ARTICOLI 319 the XIII to the first decades of the XVII, while the effect of Italianisms on the total linguistic exchanges in the military context, thanks to the funda- mental contribution of the peninsula to the military revolution, which marked the transition from medieval to modern age, was about 54%, and in the case of the logistics did not exceed 40%. It is not surprising, in particular, that the semantic sector relative to those that must be considered the most visi- ble signs of occupation, the soldiers’ barracks, is largely dominated by for- eign words. ALDA ROSSEBASTIANO - ELENA PAPA, Tracce galloromanze nel lessico dell’ita- liano regionale del Piemonte (sec. XVII) L’articolo intende mettere in evidenza l’importanza del Piemonte come ponte di collegamento tra Francia e Italia nella trasmissione dei francesismi durante il XVII secolo. A titolo d’esempio vengono esaminate alcune voci: gingotta, garauda, tapabor, ringrave. Attingendo a manoscritti calligrafici destinati al teatro e a documenti d’ordine pratico, tutti scritti in italiano, di questi termini si rileva la precoce datazione e si indicano gli eventuali par- ticolari valori semantici acquisiti. In particolare gingotta attesta l’avvenuto trapasso da voce del lessico gastronomico, diffusa a largo raggio, a quello del lessico della moda, rico- nosciuto in italiano soltanto nel sec. XIX; garauda documenta l’uso nel- l’italiano locale di tecnicismi correnti nel dialetto e nelle lingue regionali del Piemonte appartenenti al gruppo gallo-romanzo, oltre che in area tran- salpina, del tutto ignorati dai nostri lessicografi; tapabor mostra la capacità della corte sabauda di costituirsi come modello di riferimento culturale e linguistico, favorendo l’acquisizione di voci nuove, anche di uso pratico, poi nobilitate dal prestigio dell’ambiente che per primo le accoglie; infine ringrave evidenzia come il transito verso il Piemonte si realizzi quasi im- mediatamente, anche quando la Francia risulta essere solo area di lancio e non di germinazione del termine. The article highlights the importance of Piedmont as a connecting bridge between France and Italy in the transmission of the Gallicisms during the XVII century. Terms such as gingotta, garauda, tapabor, ringrave are stud- ied in such a perspective. Referring to theatre manuscripts and practical documents, all written in Italian, the authors consider their early use and their particular semantic meaning. In particular gingotta indicates the transition from being a very common culinary term, to the fashion lexicon, recognized in Italian only in the XIX century; garauda documents the use in local Italian of technicalities current
320 SOMMARI DEGLI ARTICOLI in the dialect and regional languages of Piedmont belonging to the Gallic- Romance, as well as in the transalpine area, still completely ignored by lex- icographers; tapabor shows the ability of the House of Savoy to become a cultural and linguistic reference model, thus promoting the acquisition of new words, even for practical use, then dignified by the prestige of the en- vironment that first welcomed them; finally ringrave highlights how the transit to Piedmont is almost immediately realized, even when France turns out to be only a launching area and not a germinating zone for the term. EUGENIO SALVATORE, La IV edizione del «Vocabolario della Crusca». Que- stioni lessicografiche e filologiche Il contributo si propone di mettere in luce i criteri lessicografici che guidarono il lavoro di Rosso Antonio Martini, Giovanni Gaetano Bottari e Andrea Alamanni, compilatori della quarta impressione del Vocabolario della Crusca (6 volumi pubblicati tra il 1729 e il 1738). Nella prima parte del contributo l’oggetto di riflessione è lo stretto rapporto che si instaura tra le edizioni settecentesche di autori antichi, curate in massima parte dagli stessi accademici, e la loro prassi lessicografica. L’analisi delle allegazioni desun- te dalle edizioni delle Novelle di Franco Sacchetti (Firenze, 1724 [in realtà Napoli, 1726]), della Storia de’ SS. Barlaam e Giosaffatte (Roma, 1734) e dello Specchio di Croce di Frate Domenico Cavalca (Roma, 1738) fornisce emblematiche dimostrazioni del legame, assai solido sebbene non sempre coerente, tra il proposito primo-settecentesco di dare alla luce il maggior numero di testi di lingua e la preoccupazione di fornire un corredo ricco e attendibile di citazioni testuali nel corpo del Vocabolario. Nella seconda parte si indaga la presenza nella quarta impressione di voci scientifiche (di ambito astronomico, geometrico, grammaticale, medico, botanico e artistico), e di termini marcati al contrario per il loro uso essen- zialmente popolare. La penetrazione in queste segrete intercapedini dell’ul- timo lavoro lessicografico completo licenziato in Crusca permette di evi- denziare in esso da una parte una scientificità ben superiore rispetto ai pre- cedenti seicenteschi, e dall’altra una migliorabilità notevole di cui erano peraltro consapevoli gli stessi Martini (autore tra il 1738 e il 1741 di una Istruzione per norma di una nuova edizione del Vocabolario), Bottari e Alamanni. I materiali d’archivio inediti di cui si è fatto uso sono scritti epistolari conservati nella Biblioteca Corsiniana di Roma e documenti preparatori per la stesura del Vocabolario custoditi nell’Archivio storico dell’Accademia della Crusca.
SOMMARI DEGLI ARTICOLI 321 This contribution highlights the lexicographic criteria that led the work of Rosso Antonio Martini, Giovanni Gaetano Bottari and Andrea Alamanni, compilers of the forth printing of the Vocabolario della Crusca (6 volumes published between 1729 and 1738). In the first part of the contribution, the subject of consideration is the narrow relationship established between the editions of the 18th century of ancient authors, mostly edited by the ac- ademics themselves, and their lexicographic praxis. The analysis of the allegations inferred by the editions of the Novelle by Franco Sacchetti (Firenze, 1724 [in reality, Napoli, 1726]), of the Storia de’ SS. Barlaam e Giosaffatte (Roma, 1734) and of the Specchio di Croce by Frate Dome- nico Cavalca (Roma, 1738) provides emblematic demonstrations of the quite solid link, even if not always coherent, between the early 18th century pur- pose to give birth to the maximum number of language texts and the preoc- cupation to provide a rich and reliable set of textual quotes in the body of the Vocabolario. The second part investigates the presence in the forth print of scientific terms (belonging to the astronomical, geometric, grammatical, medical, botanical and artistic fields), and of contrary terms noted for their use, es- sentially popular. The penetration in these secret gaps of the last complete lexicographic work completed in Crusca allows one to highlight, on one hand a much superior scientific nature in relation to the 17th century’s, and on the other hand a substantial improvability which Martini (author between 1738 and 1741 of Istruzione per norma di una nuova edizione del Vocabolario), Bottari and Alamanni were also very well aware of. The unpublished archive materials that have been used are letters kept in the Biblioteca Corsiniana in Rome and preparatory documents for the draft of Vocabolario kept in the Historical Archive of Accademia della Crusca. GAIA GUIDOLIN, Tecnicismi del diritto e dell’economia nel carteggio di Pie- tro e Alessandro Verri L’articolo recensisce i neologismi settecenteschi della lingua del diritto e dell’economia estratti dal trentennale carteggio privato di Pietro e Ales- sandro Verri (1766-1797). Dopo una presentazione delle principali caratte- ristiche dei documenti studiati, i glossari dei tecnicismi sono corredati da due paragrafi di taglio interpretativo nei quali si illustrano l’origine e la natura dei nuovi apporti che nella seconda metà del XVIII secolo il linguaggio giuridico e quello economico-finanziario ricevono, nonostante cospicue sopravvivenze inerziali del patrimonio della tradizione. L’eccezionalità dei mittenti, che per motivi professionali mostrano una grande dimestichezza con entrambe le microlingue, e il rapporto di confidenza che li lega, creano,
322 SOMMARI DEGLI ARTICOLI inoltre, le condizioni per poter apprezzare alcuni contesti d’uso del lessico specialistico stilisticamente rilevati. The article reviews the neologisms of the 18th century language of law and economics, extracted from the private correspondence over thirty years between Pietro and Alessandro Verri (1766-1797). After a presentation of the main characteristics of the analyzed documents, the glossaries of the technicalities are accompanied by two paragraphs, which illustrate the ori- gin and the nature of the new contributions that, in the second half of the XVIII century, were received by the language of economics, finance and law, in spite of the conspicuous inertial subsistence of the patrimony of the tradition. The exceptionality of the senders, who for professional reasons show a great familiarity with both micro-languages and the relationship of trust that ties them together, create the conditions to appreciate some con- texts of use of the specialist lexicon, stylistically observed. LEONARDO BELLOMO, Gli aulicismi di Alessandro Verri nel «Caffè» e nelle «Notti romane» Il saggio prende in esame gli aulicismi utilizzati da Alessandro Verri nei suoi articoli pubblicati nel Caffè e nel romanzo antiquario, le Notti Romane. Precedono il glossario un’introduzione, che illustra gli strumenti e spiega i criteri con il quale è stato redatto, e una breve nota sul materiale schedato, che prova a metterne in luce la qualità e le caratteristiche d’uso nei due testi. Tra l’altro, il confronto tra il periodico e il romanzo permette di ipotizzare diversi gradi di aulicità per le voci. In conclusione è dedicato qualche com- mento più approfondito alle Notti Romane e all’ingente massa di aulicismi presenti in quelle pagine. The essay examines the aulic terms used by Alessandro Verri in his arti- cles published in Caffè and in the antiquarian novel, le Notti Romane. The glossary is preceded by an introduction that illustrates the tools and explains the criteria with which it has been redacted, and a brief note on the filed materials, which tries to highlight the quality and the characteristics of use in the two texts. Among other things, the comparison between the magazine and the novel allows one to speculate on the different degrees of aulic style for the entries. In the conclusion there are some deeper comments on the Notti Romane and the huge mass of aulic terms present in those pages.
SOMMARI DEGLI ARTICOLI 323 SALVATORE CLAUDIO SGROI, La «glottologia» in Google Si retrodatano ulteriormente tre termini di linguistica: glottologia 1867/ 1855, glottologo 1872/1870 (a partire dal 1855?), glottologicamente 1890/ 1877: sulla scorta di “Google libri ricerca avanzata”, che si rivela strumento imprescindibile, pur da usare con cautela critica, per qualunque ricerca di storia del lessico. Three terms of linguistics are backdated: glottology 1867/1855, glottol- ogist 1872/1870 (starting from1855?), glottologically 1890/1877: in the light of “Google books advanced research”, which is revealed to be an essential instrument, even if it is to be used with critical care, for any research on the history of lexicon. GIANLUCA LAUTA, Ancora su Camilla Cederna “lessicologa”. La rubrica «Il lato debole» Il saggio consiste in un’analisi testuale e lessicale di una serie di articoli di Camilla Cederna, scritti sulla rivista «L’Espresso» tra il 1956 e il 1976 e poi raccolti in tre volumi nel 1977. Gli articoli fanno parte di una rubrica intitolata Il lato debole e formano, di fatto, una lunga e arguta cronaca delle mode del pieno Novecento, incluse quelle linguistiche. I tre volumi possono essere letti, pertanto, anche come una raccolta di neologismi, di neosemie, di slang giovanile e di espressioni mondane, e costituiscono, in questo sen- so, un’integrazione sostanziale ai tradizionali dizionari dell’uso e di neolo- gismi. Le forme raccolte sono state qui organizzate in due glossari distinti (Neologismi e Forme e locuzioni di moda). The essay consists of a textual and lexical analysis of a series of articles by Camilla Cederna, written on the magazine «L’Espresso» between 1956 and 1976 and then collected in three volumes in 1977. The articles are part of a column called Il lato debole and they form, in fact, a long and witty chronicle of the fashions in the 1900s, including the linguistic ones. The three volumes can be therefore read, also, as a collection of neologisms, youth slang and mundane expressions, and constitute, in this sense, a substantial integration to the dictionaries of use and neologisms. The forms collected have been analyzed in two different glossaries (Neologismi and Forme e locuzioni di moda).
324 SOMMARI DEGLI ARTICOLI LUCA ZORLONI, Aperitivo o «happy hour»? Nuovi indirizzi lessicali nell’edi- toria milanese di intrattenimento e tempo libero Lo studio ha analizzato la lingua di tre riviste milanesi di informazione sul tempo libero – «ViviMilano», «Zero2» e «Urban Magazine» – nel bien- nio 2002-03 con lo scopo di metterne in rilievo le varietà lessicali, in parti- colare i forestierismi e i tecnicismi. Il saggio offre uno spaccato delle pos- sibilità espressive dei giornali italiani da un punto di vista inconsueto, quel- lo di una produzione editoriale di settore e geograficamente delimitata, e individua alcuni possibili itinerari futuri dell’italiano, relativi soprattutto ai linguaggi dei mass media, dei giovani e dei social network. Lo studio è consistito nello spoglio delle tre testate e nella catalogazione dei forestierismi e tecnicismi, di cui sono poi stati poi indicati gli esempi principali o più particolari. Vengono forniti sia un lemmario di parole regi- strate per la prima volta nei vocabolari pubblicati tra il 2000 e il 2010, sia un elenco di parole senza precedente attestazione lessicografica che permette di testimoniare quale fosse l’aggiornamento dell’italiano al 2003. Lo studio documenta il crescente prestito di termini dall’inglese. Basta un dato: degli undici tecnicismi nel corpus che vantano cinquanta o più occorrenze nove sono anglismi. Emblema del fenomeno è proprio il termine happy hour, sinonimo di aperitivo, che dimostra la produttività del prestito inglese per- sino in riferimento a usi italiani. Si conferma altrettanto fecondo il francese, di cui emerge una sorta di statuto di prestigio, poiché rappresenterebbe l’al- ternativa di tono in una triangolazione che agli altri due vertici ha il lemma italiano, considerato forma neutra, e il sinonimo inglese, che fornisce una connotazione internazionale di carattere popolare. Infine tra le novità si sottolinea l’aumento e l’arricchimento dei nipponismi (presenti in propor- zioni comparabili con i lusismi e i germanismi), segnale del mutamento degli assi culturali di riferimento. This study has analyzed the language of three Milanese magazines of information about free time – «ViviMilano», «Zero2» and «Urban Maga- zine» – over the two years 2002-03 with the purpose of underlining the lex- ical varieties, particularly the foreignisms and the technical terms. The es- say offers an insight into the possibilities of expression in the Italian news- papers from an unusual point of view, the one of a selected editorial produc- tion, geographically limited, and identifies some possible future paths of Italian, concerning the mass media, the young and social network language. The study consisted in the examination of the three magazines and cat- aloguing of foreignisms and technical terms, using the relative, most impor- tant and peculiar examples. The author studies a list of words registered for the first time in the vocabularies published between 2000 and 2010 and also
SOMMARI DEGLI ARTICOLI 325 a list of words without any previous lexicographic acknowledgement. The study documents the increasing loan of terms from English. In fact: among the eleven technical terms in the corpus that occur more than fifty times, nine are Anglicisms. The term happy hour is emblematic of the phenome- non, as a synonym of aperitivo, which shows the productivity of the English loan, even in reference to Italian uses. Equally fruitful is French, of which emerges a kind of prestige status, as it represents a tone alternative in a tri- angulation where the other two vertices are occupied by the Italian word, considered a neutral form, and the English synonym, which provides an international connotation of popular character. Finally the author points out the increasing use of Japanese terms (comparable in number to Portuguese and German terms), which documents significant cultural changes.
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