#SOCIALFOOD - Scuola Coop
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
INDICE 1. EXECUTIVE SUMMARY 7 2. OBIETTIVI DEL PROGETTO 10 3. CONTESTO DI RIFERIMENTO 12 3.1. COMPETITOR E SOCIAL MEDIA 13 3.2. COOP E I SOCIAL 19 4. TARGET DI RIFERIMENTO 21 4.1 UNO SGUARDO ALL’ITALIA 22 4.2 ITALIANI, CIBO, MODA, SOCIAL E I NUOVI TREND ALIMENTARI 24 5. PRODOTTO E ASPETTI ORGANIZZATIVI 32 5.1 CIRCUITO SOCIAL FOOD 34 5.2 IL MONDO FISICO: I PUNTI VENDITA 35 5.2.1 IL MONDO FISICO: LUNCH BOX 37 5.2.2 IL MONDO FISICO: I CORNER PDV 42 5.3 IL MONDO DEL WEB 44 5.3.1 #CONTEST 1: SCATTA E CONDIVIDI 45 5.3.2 #CONTEST 2: SCEGLI TU 46 5.3.3 SITO WEB 47 5.3.4 SOCIAL NETWORK 48 5.4 IL MONDO DEL CIBO DI MODA 49 5.5 #LABFOOD 50 5.6 UFFICIO SOCIAL FOOD 52 5.7 IL MONDO DEI TREND ALIMENTARI 54 6. COMUNICAZIONE 56 7. BUSINESS PLAN (costi/investimenti) 58 7.1 COSTI DIRETTI 58 7.2 ANNO 2018 60 7.3 COSTI INDIRETTI 61 7.4 PUNTO DI PAREGGIO 63 7.5 GLI ANNI SUCCESSIVI 64 7.6 CONTO ECONOMICO SEMPLIFICATIVO 66 4
7.7 CONTI CONTEST 69 7.7.1 SCATTA E CONDIVIDI 69 7.7.2. SECGLI TU 70 7.7.3 #LABFOOD 71 8. GANTT 73 8.1 SCATTA E CONDIVIDI 74 8.2. SCEGLI TU 75 8.3 #LABFOOD 76 9. SWOT ANALYSIS 77 10. RACCOMANDAZIONI 78 5
“Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo” Vince Lombardi RINGRAZIAMENTI: - Ringraziamo tutti i lavoratori di Scuola Coop. Se non ci fossero, bisognerebbe inventarli - Ringraziamo “VinBis VideoProduction” di Vincenzo Bisceglie per la collaborazione nella realizzazione del logo e di alcune grafiche del progetto. 6
1. EXECUTIVE SUMMARY Il progetto #SOCIALFOOD nasce dall’esigenza di trovare una soluzione ad un problema che rappresenta una vera sfida nell’intero panorama mondiale della grande distribuzione organizzata: - Sviluppare un’interazione tra il mondo digitale, rappresentato principalmente dai Social network, e il mondo fisico, rappresentato da tutti i punti vendita. #SOCIALFOOD è, prima di tutto, la risposta a tale bisogno. È un piano di comunicazione e marketing, che condurrebbe la Coop ad essere la prima realtà della GDO a sviluppare un’interazione tra il mondo digitale e il mondo fisico ma garantendo ai punti vendita di restare il principale punto di contatto con i clienti e, assicurando ai consumatori, di rimanere i protagonisti attivi dell’intero piano. La nostra idea si realizza con l’applicazione di una strategia cross-canale che si sviluppa attraverso azioni il cui valore progettuale è prettamente economico: • continua ricerca e studio delle nuove tendenze culinarie che alimentano il mondo del “cibo di moda”; • lo sviluppo dei vari contest che rappresentano azioni concrete per sviluppare e alimentare l’interazione tra il mondo digitale Coop e il mondo dei PDV Coop, con l’obiettivo di riuscire a mantenere quest’ultimi in un ruolo centrale; • una continua campagna Digital dedicata e la restituzione di un prodotto fisico a PDV (lunch box) che assicura il ruolo da protagonista al consumatore. Il nostro prodotto lo potremmo definire una “PIATTAFORMA” in continua evoluzione, costituita da 3 mondi principali: TREND ALIMENTARI, UFFICIO SOCIAL FOOD e CIRCUITO SOCIAL FOOD. I mondi, con attori diretti/indiretti ed eventi paralleli con obiettivi principali e chiari, sono composti da varie fasi che si possono riassumere in quattro hashtag fondamentali: 7
#TREND ALIMENTARI Gli ingredienti saranno “alla moda” ovvero risponderanno a nuovi e consolidati bisogni alimentari emersi da ricerca sui social network e da altri strumenti digitali che potrebbero darci tali informazioni. I consumatori troveranno ciò che più ricercano in rete. #LUNCH BOX Nei nostri punti vendita sarà possibile acquistare ogni mese quattro lunch box differenti caratterizzate da quattro stili alimentari specifici che trovano riscontro nelle tendenze sviluppatesi in rete (Easy, Italian, Veggie, Trendy) e che conterranno tutti gli ingredienti per realizzare la ricetta proposta. Questo permetterebbe alla Coop di inserirsi in un mercato che conta di sviluppare nel 2020, 10 miliardi di dollari in tutto il mondo1. #INTERAZIONE Interazione e coinvolgimento sono alla base del nostro progetto. I consumatori saranno coinvolti attraverso: - “scatta e condividi”, un concorso che permette di mostrare e condividere ciò che hai realizzato, garantendo alla Coop ampia visibilità digitale; - “scegli tu”, un concorso che permette di votare l’ingrediente che vorresti trovare nelle lunch box, e che permetterebbe alla Coop di essere alla moda; - #Labfood, un concorso tra studenti per realizzare quattro lunch box che permetterebbe di avvicinare giovani consumatori, nuovi potenziali soci. #PROTAGONSITA Il socio consumatore sarà il punto chiave per lo sviluppo del nostro progetto. Dalla scelta degli ingredienti alla realizzazione delle video ricette i partecipanti avranno la possibilità di definire le scelte delle lunch box e di diventare i volti della nuova campagna #SOCIALFOOD. 1 dato tratto dall’articolo “Quomi debutta nell’offline da Iper la grande I” di Alessandra Bonaccorsi 8
2. OBIETTIVI DEL PROGETTO Oggi Internet è letteralmente invasa da video di ricette e foto di bellissimi piatti, solo nel 2017 si sono registrate sui social 217 milioni di condivisioni con l’hashtag #FOOD. Nel rapporto Coop 2017 si afferma che: “Food is the new fashion”, ma quando si considera questa affermazione, si pensa alla COOP? Il nostro progetto, #SOCIALFOOD, vuole far sì che anche Coop diventi a pieno titolo parte di questa nuova tendenza. La mission che persegue #SOCIALFOOD è infatti la realizzazione di un piano marketing e comunicazione che sfrutti al massimo le opportunità offerte dal canale digitale e da quello fisico per generare flussi di clienti e vendite. Questo permetterà ai consumatori di scoprire le tendenze alimentari del momento e di portarle sulla propria tavola, offrendo loro soluzioni rapide e di qualità e garantendo i valori e gli standard che da sempre contraddistinguono la Coop. La vision del progetto consiste nel permettere ai consumatori sempre più connessi di provare una nuova esperienza di acquisto che dal negozio fisico continua e si arricchisce sul mondo social. Una ricerca di Human Highway evidenzia che quasi il 60% degli acquisti tradizionali sono preceduti da una raccolta di informazioni online. Il 92% degli acquirenti porta con sé lo smartphone nei negozi e nella maggioranza dei casi il device ha un ruolo determinante nella scelta del prodotto all’interno del negozio. Proprio per questo l’obiettivo di #SOCIALFOOD si traduce in azioni che permettono di: - Soddisfare la curiosità dei consumatori connessi, che si informano online prima di procedere ad un acquisto, che hanno voglia di sperimentare nuovi mondi culinari o semplicemente vogliono essere aggiornati sui cibi che vanno di moda in quel determinato periodo; 10
- Stimolare l’acquisto di prodotti contenuti in una nuova soluzione pratica, veloce e di qualità, con tutti gli standard espressi storicamente dal mondo Coop: la “Lunch Box”; - Guidare il consumatore verso una scelta consapevole del cibo del momento, accompagnata da una ricetta pensata ad hoc per essere gustosa, semplice e di qualità e soprattutto alla moda; - Coinvolgere il consumatore in un’esperienza biunivoca, che lo vede protagonista nella restituzione di un feedback diretto e immediato sul risultato di tale esperienza e da cui poi parte un ulteriore studio su come poter migliorare la proposta a lui riservata. Il valore progettuale di queste azioni è sicuramente economico, perché si costruisce una meccanica che fa sì leva sulla ricchezza delle sinergie tra i canali online e offline al fine di avere effetti quantitativi trasformati in vendite, ma diventa anche un canale di interazione, dialogo e partecipazione. Questo strumento permetterebbe a Coop di essere la prima realtà della GDO che riesce, in concreto, ad unire il canale fisico con il canale digitale, garantendo uno dei cardini della cooperazione in un mondo sempre più tecnologico e astratto: la centralità delle persone e dei loro bisogni. 11
3. CONTESTO DI RIFERIMENTO L’interazione tra mondo dei social e negozi fisici è una questione ben nota a livello di mercato mondiale. Numerose sono infatti le strategie sviluppate per coniugare il crescente utilizzo di social media al mondo dell’alimentazione, tradizionalmente fisico e reale. Nel Web 2.0 un servizio di rete sociale è un servizio Internet tipicamente fruibile mediante browser o applicazioni mobili, che, appoggiandosi sulla relativa piattaforma per la gestione dei rapporti sociali, consente la comunicazione e la condivisione attraverso mezzi testuali e multimediali. I servizi sono distinguibili in base alla tipologia di relazioni cui sono orientati, per esempio quelle amicali, lavorative o pubbliche, o a seconda del formato delle comunicazioni che prevedono, come testi brevi, immagini o musica. Ma quali sono i social Network più utilizzati? Vari sono i Social Network, e vari gli utilizzi: Social professionali come Linkedin aiutano a mostrare un lato più istituzionale, Social come Pinterest o Instagram comunicano tramite immagini e video, i Social Blogging come Twitter si basano sull’istantaneità del messaggio e poi c’è il Social Network, per antonomasia che racchiude al suo interno tutte le caratteristiche degli altri Social ed è il più utilizzato in Italia e nel mondo: Facebook. Integrare efficacemente le richieste provenienti dai tutti questi social, immediate e cariche di incredibili opportunità di interazione con la clientela, con la tradizionale sicurezza di prodotti presenti nel punto di vendita fisico, sembra essere una delle principali sfide per il mercato dell’alimentazione mondiale. Detto ciò, secondo la rivista Forbes Insights, emerge come i consumatori pur dedicando molto tempo alla ricerca online di prodotti per la spesa, continuino a preferire l’acquisto a punto vendita. Il bisogno di ottenere maggiori informazioni sui propri acquisti tramite Internet e i social media non si arresta neanche durante l’atto di acquisto; il 90% dei consumatori continua la ricerca di informazioni sui prodotti anche all’interno del punto vendita. È quindi evidente che il monitoraggio di queste ricerche può portare enormi benefici nell’ambito di un continuo rinnovamento dei prodotti, poiché segue le preferenze dei clienti. 12
Gli esperti di marketing concordano sul fatto che le aziende del mercato alimentare mondiale, possono ottenere in tempo reale, tramite l’utilizzo di strumenti social, informazioni importanti e specifiche su ciò che avviene nel mercato di riferimento e su cosa influenza il comportamento di acquisto dei propri clienti. In tal senso sono state proposte sul mercato mondiale numerose strategie di cui #SOCIALFOOD ne è un’applicazione concreta. L’italianissima pagina web “Schiscetta!” prevede, ad esempio, un interessante meccanismo di condivisione del cibo consumato durante la pausa pranzo, che potrebbe risultare estremamente interessante per il monitoraggio degli usi e consumi andando a concretizzare una delle strategie di comunicazione più utilizzate recentemente, quella cross canale. Questa esiste quando un’attività usa un canale, per esempio una pagina Facebook, per avere un ritorno concreto e numerico, su un altro canale, ad esempio, un negozio fisico. Sono meccaniche che fanno leva sulla ricchezza delle sinergie tra online e offline. Altre esperienze notevoli, nate anche in questo caso in Italia, risultano essere quelle di “Quomi” è “My cooking Box”. Questi Store online permettono ai frequentatori di ricevere comodamente a casa tutti gli ingredienti necessari per cucinare in autonomia piatti gustosi a base di ingredienti freschi. Un’idea simile, sviluppatasi nel contesto statunitense, è “Freshmeal” che diffonde il concetto dell’importanza di cibi freschi consegnati direttamente a casa, sotto forma di kit con ricetta, garantendo un accurato controllo della temperatura di conservazione degli alimenti. Anche in Australia è in ascesa l’abitudine di fornire ai propri clienti kit tramite servizi online, con gli ingredienti necessari per la realizzazione a casa di ricette, mantenendo come target di riferimento le famiglie con poco tempo per fare la spesa, e le persone alle prime esperienze in cucina, come nell’esempio di “Aussie Farmers Direct”. Le perplessità circa questo tipo di servizi riguarda il fatto che sebbene l’interazione social stia acquisendo sempre più popolarità anche in questo settore di mercato, l’acquisto di prodotti alimentari è ancora molto legato all’esperienza fisica del punto vendita. 13
Un’esperienza internazionale che ha tentato di superare suddetta resistenza tramite la presenza del prodotto in negozi fisici risulta essere quella di “Hello Fresh” dei supermercati Sainsbury’s, nel Regno Unito. L’idea è quella di coniugare la velocità e la praticità di trovare tutti gli ingredienti necessari per cucinare cibo di qualità in modo tradizionale e non tramite l’utilizzo di prodotti di minor qualità tramite microonde, molto diffusi nel contesto di riferimento. Le catene australiane Coles e Woolworths propongono invece ricette online accompagnate da istruzioni su come reperire il necessario all’interno dei negozi, ma senza la possibilità di ordinare direttamente online o trovare il prodotto preconfezionato nel punto vendita. Tutto questo ci conferma come molte realtà, stiano sperimentando strategie e prodotti nel settore dei social media per rispondere alle crescenti richieste dei consumatori connessi, individuando nei kit di “spesa pronta” un grande risposta alle loro esigenze. Sembra che il mercato di riferimento non abbia ad oggi una reale proposta diffusa per quanto riguarda invece meccanismi più interattivi, in cui i clienti possano scambiare informazioni con i punti di vendita, ridefinendo quindi l’offerta stessa del supermercato, come ipotizzato nella nostra idea #SOCIALFOOD. Da una recente indagine condotta da “Progressive Grocery”, risulta infatti che le aziende del settore alimentare utilizzano i social media quasi unicamente come strategie di marketing puro (promozione di iniziative, rilascio coupon, etc), fatta eccezione per alcuni tentativi di monitoraggio dei gusti e delle preferenze dei clienti. Riteniamo che la consapevolezza raggiunta nel panorama dei social media e le crescenti richieste del mercato di riferimento in tal senso, consentano uno sviluppo di strategie volte maggiormente all’interazione e alla ridefinizione della proposta alla clientela con la realizzazione di opportunità per un maggiore scambio tra i prodotti offerti del punto vendita e le richieste dei clienti in continuo cambiamento. 14
3.1 COMPETITOR E SOCIAL MEDIA Conquistare i clienti facendo breccia sul loro “animo social” è quello che hanno fatto diverse catene straniere della filiera alimentare che, penetrando negli anni in un mercato non facile come quello italiano, si sono fatte strade con strumenti innovativi. Lo dimostra un’infografica realizzata dall’agenzia Digimind, che ha messo a confronto le performance degli 8 grandi player del panorama distributivo, con particolare focus ai dati di Community, Interazioni e Publication sui principali social. I dati raccolti, mostrano uno scenario estremamente diversificato da insegna ad insegna, sia in termini di utilizzo dei vari media, sia di presenza online. Coop è il “postatore” più prolifico. “La performance online della Gdo italiana” è la ricerca che ha condotto Digimind, società leader nei servizi di social media monitoring e competitive intelligence, che ha studiato i comportamenti di Carrefour, Conad, Penny Market, Esselunga, Lidl, Auchan, Despar e Coop. 15
Il report si basa su un periodo di osservazione che è andato dal 22 maggio al 22 agosto 2017. Il presidio dei canali social da parte delle principali insegne della Gdo in Italia – scrive Digimind – risulta frammentario. La presenza delle catene distributive è forte soprattutto su Facebook, Twitter e YouTube. 16
Quasi tutti i player sono su Instagram, uno dei canali più utilizzati nel settore food&beverage mentre la vocazione visuale di Pinterest è stata adottata da Conad e Despar con i loro approfondimenti su prodotti e ricette”. Lidl Italia è l'insegna con la community più numerosa (1,79 milioni di utenti), seguita da Carrefour (955 mila) e Conad (375 mila). La catena tedesca è in testa anche in fatto di interazione e numero di contenuti pubblicati. Su Facebook Lidl Italia gioca il ruolo principale (36% dei fan sul campione delle otto insegne), seguita da Carrefour (22%) e Conad (12%). Su Twitter, invece, Carrefour è protagonista con il 69% dei follower, Coop (17%), Lidl (9%). Carrefour, nel periodo considerato dalla ricerca, è comunque il brand che ha generato maggiori interazione su Facebook pur non essendo la catena con il maggior numero di fan. Un risultato che può essere influenzato da campagne di advertising, ma anche da una community più attiva. A proposito di e-reputation, Digimind sottolinea il successo dell'iniziativa “Il grande viaggio” promossa da Conad. Interessante in questo caso notare la partecipazione diretta del top management nella comunicazione aziendale come viene evidenziato nello studio che risulta essere stato di grande importanza a livello di coinvolgimento. Una best practice che andrebbe adottata anche da altri brand. 17
Un altro fattore importante nella comunicazione digitale è la scelta dei temi da trattare. Come dimostrano i grafici, il presidio dei trend di consumo del momento, può servire a rafforzare il sentiment associato alle linee di prodotto. Gluten Free, Bio e Vegan CHE sono i segmenti presi in esame. Le catene più attente a questi argomenti, sono Coop, Conad e Lidl: sono loro a generare il maggior buzz e ad alimentare le conversazioni on line su questi temi. 18
3.2 COOP E I SOCIAL Possediamo una pagina ufficiale Coop su Facebook seguita da 79.607 persone, inoltre ciascuna cooperativa possiede la propria pagina Facebook. Esistono anche pagine Facebook di singole linee a marchio Coop (Fiorfiore Coop, Crescendo Coop, Amici speciali Coop ecc…) e pagine di servizi di telefonia, ristorazione ed altro (Coop voce, Fiorfood, Librerie Coop, Easy Coop). Le pagine sono molto curate con contenuti che sponsorizzano i prodotti, le campagne e l’impegno sociale di Coop ma non risulta sempre unitaria l’immagine della nostra azienda. Il consumatore, socio o non, anche se consapevole delle differenze tra cooperative, si aspetta un'unica politica social: da qui parte il nostro progetto con l’intento di sfruttare le potenzialità dei Social per riunire il mondo Coop sotto un unico hashtag, #SOCIALFOOD. Ad esempio, Pinterest e Instagram sono dei Social Network basati sulla condivisione di contenuti visual offrendo alle aziende una vetrina dove poter collocare le foto dei propri prodotti o servizi permettendo di instaurare con l’utente una relazione più ravvicinata e costruendo un nuovo modo di comunicare con la propria community. Questo ci permetterebbe di parlare, indipendentemente dalla cooperativa di appartenenza, dei valori originali e fondanti di tutto il mondo Coop sicurezza, qualità, eticità, bontà, trasparenza e legalità. La frase: “Coop è la Cooperativa di Consumatori. Qui trovi ricette, consigli e novità̀ sui prodotti a marchio Coop. Condividi i tuoi piatti con "#CucinoConCoop!” dà il benvenuto ai consumatori sulla nostra pagina Instagram seguita ad oggi da 12,6mila follower, dove sono presenti immagini di piatti e prodotti delle linee a marchio più prestigiose, Fiorfiore, Viviverde, Benesì. Twitter ha la grande capacità di essere interattivo e di dar vita ad una comunità online attraverso l’utilizzo strategico degli hashtag e un limite massimo di caratteri da utilizzare che facilita di più la lettura da parte del pubblico. 19
Twitter stimola molto la curiosità attraverso la condivisione di foto, video, link e recensioni. Anche qui siamo presenti con una pagina ufficiale @Coopitalia e con le pagine delle diverse cooperative. Il profilo ricalca quello di Facebook con contenuti molto simili ma comunicati con gli Hashtag: #consumatori, #economiacircolare, #votocolportafoglio, #italianicoop, #OrigineCoop, #Cooptime, #Coop, #futuro, #cibo, #fiorfiorecoop, #extracoop, #condividilmeglio, #socialeating, #sostenibilità, #food, #salute, #rapportocoop, #ambiente, #buoniegiusti, #MadeinItaly, ecc…. LinkedIn è il Social Network professionale, il suo scopo è quello di intrattenere relazioni online ma solo a scopo lavorativo. La pagina Coop Italia è presente per sponsorizzare offerte di lavoro nella nostra azienda con 3756 follower. Siamo inoltre presenti su YouTube con 1630 iscritti dove è possibile trovare una playlist con video sulle nostre campagne e sui prodotti. Interessante “VideoRicette Coopitalia” che propone ricette video guidate con prodotti fiorfiore e cooporigine con un riscontro di circa 1000 visualizzazioni. Grande tentativo di interazione mediatica è stata la recente iniziativa sui social dal titolo: “A CASA CON COOP: perché usi i prodotti Coop? Qual è il tuo preferito? Raccontacelo con una foto o un video e partecipa al concorso A CASA CON COOP! Potrai vincere un buono spesa del valore di 100 euro e partecipare alla selezione per diventare il nuovo volto delle future campagne di comunicazione #Coop. Scopri di più su www.acasaconcoop.it” In conclusione, Coop è presente sui social più importanti con buoni risultati, anche se non si realizza ancora appieno una comunicazione biunivoca tale da appiattire la differenza tra il mondo fisico e quello digitale. 20
4. TARGET DI RIFERIMENTO Considerando l’obiettivo principale del nostro progetto si evince che il nostro target di riferimento, sono “I CONSUMATORI CONNESSI”. Ma chi sono i consumatori connessi oggi? Sono coloro che scelgono il digitale per formare il proprio orientamento all’acquisto e compiere tutte le tappe del consumer journey, dalla scelta del prodotto alla chiusura del carrello per il pagamento. Quello che non si dice altrettanto spesso è che esistono profonde differenze tra i consumatori “digitali”, persino all’interno di uno stesso mercato. Sono differenze che dipendono dal livello di preparazione tecnologica, da aspetti burocratici e legali ma anche da questioni culturali come la preoccupazione rispetto alla privacy e al corretto trattamento dei propri dati personali. L’Osborne Clarke ha studiato i comportamenti dei consumatori di paesi europei come il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, i Paesi Bassi, etc. Basandosi sulle preferenze d’acquisto, i dati dello studio hanno evidenziato che, in barba alle statistiche che vogliono in aumento gli acquisti digitali, gli europei preferirebbero ancora di gran lunga gli acquisti in store (69%) rispetto a quelli online (31%). Il Belgio, in particolare, si rivela in questo senso il paese più conservatore, con l’80% degli acquisti che vengono conclusi ancora in negozio: una stretta regolamentazione del mercato e un divide politico e linguistico non trascurabile, spiegano il gap rispetto al resto d’Europa. Quali sono gli aspetti che si tengono più in considerazione quando si sceglie di acquistare online? La sicurezza, top priority per più della metà (54%) degli intervistati, seguita dalla possibilità di scegliere il metodo di pagamento, la convenienza, la velocità e l’affidabilità degli online retailer. Gli europei si mostrano sempre più sensibili al tema del trattamento dei dati personali condivisi durante una sessione di shopping online: solo il 53% si dice a suo agio e totalmente sicuro nel condividere informazioni come nome, data di nascita, numero di 21
telefono, e-mail. I meno diffidenti in tal senso, sono gli italiani (66%), mentre tra i più reticenti ci sono i tedeschi (42%). Cosa ci si aspetta, comunque, in cambio della grande mole di dati che si “regalano” ai brand? Principalmente offerte personalizzate basate su ricerche e acquisti precedenti (82%). Il cliente che passa dall’online all’esperienza in store si aspetta che il personale sia in grado di raccomandare i prodotti che meglio si adattano ai propri gusti (54%) e che gli si rivolga chiamandolo per nome (24%), segno di una nuova sensibilità da parte di chi compra per un approccio cross canale. Fonte: Osborne Clarke 22
Come già mostrato da altri studi, quello della Osborne Clarke evidenzia una fiducia generalizzata dei consumatori europei verso un futuro hi-tech, che non potrà non avere impatti anche sul fronte dei consumi, a partire dall’esperienza in store, per esempio. 4.1 UNO SGUARDO ALL’ITALIA Come anticipato, gli Italiani sembrano tra i più tecno-entusiasti, soprattutto sul fronte dei consumi e dei pagamenti digitali. Mettendo insieme le principali evidenze dell’Osborne Clarke, viene fuori che almeno il 37% degli italiani compra soprattutto online e lo fa senza grandi preoccupazioni rispetto alla condivisione dei dati personali (il 66% si dice “a suo agio” con le principali policy a riguardo) e affidandosi a metodi di pagamento contactless come le carte di credito (71%) o le mobile app (50%). Più in generale gli italiani sembrano fiduciosi per le opportunità offerte dalla tecnologia di consumo, al punto che più della metà di essi (il 55%) usa già abitualmente dispositivi per il monitoraggio della salute o assistenti per il fitness e il 58% si direbbe propenso addirittura a preferire una consultazione virtuale con un medico, piuttosto di una visita faccia a faccia. Dall’utilizzo dei droni per le consegne, a quella di veicoli, dalla guida automatica, passando per i camerini virtuali e l’intelligenza artificiale utilizzata anche nel servizio in store, insomma, gli italiani sembrano avere molta più fiducia nella tecnologia del resto degli europei. Tuttavia, tutte le ricerche ci portano verso l’e-commerce e i pagamenti digitali, a testimonianza del fatto che oggi ci si affida sempre più a mezzi elettronici per compiere molteplici attività, ma rimane il fatto che al 68% degli italiani piace visitare i siti web per ricercare informazioni sul cibo e questo è il presupposto maggiore che Social Food utilizzerebbe per sviluppare una strategia di marketing cross canale che vedrebbe la Coop come un esempio da seguire. 23
4.2 ITALIANI, CIBO, MODA, SOCIAL E I NUOVI TREND ALIMENTARI Secondo il Rapporto Coop l’identità degli italiani viene sempre più spesso definita dal cibo che torna nel carrello della spesa anche in versione lusso, diventa moda ed esperienza da condividere attraverso i social network. Il cibo è elisir, terapia, piacere. Il cibo che piace agli italiani è bio, integrale, pronto e di lusso. Continua infatti la crescita del cibo luxury e di quello collegato alla salute. Nel primo semestre di quest’anno sia il bio che il senza glutine segnano un aumento del 16%. Cresce anche il consumo dei cibi integrali, senza lattosio e delle bevande vegetali. L’origine locale degli alimenti è considerato un valore. Sono in incremento le vendite dei “cibi terapeutici”: al primo posto ci sono avocado e zenzero, seguiti dall’olio e semi di lino e semi di zucca. In classifica anche quinoa, curcuma, goji, semi di chia e farro. “La salute prima di tutto e il cibo come elisir e terapia oltre che come piacere”. 24
È questo il nuovo mantra degli italiani a tavola. Il 46% pensa infatti che i superfood siano un modo per trattare e prevenire le malattie, per un intervistato su tre la loro assunzione è addirittura alternativa alle medicine tradizionali e più di un italiano su tre si fa dettare la dieta alimentare direttamente dal proprio medico. I cibi “terapeutici” valgono oramai il 10% dei consumi alimentari e crescono il doppio della media (+5% l’ultimo anno, i superfood l’8%). Anche per i prodotti più “tradizionali”, quelle che si affermano sono le varianti salutari. Sono in calo latte UHT (-4,6%) in favore di quello ad alta digeribilità (+174,4%) e le uova di galline allevate in batteria (-8,2%) in favore di quelle allevate a terra (+15%). Torna una maggiore qualità nel carrello della spesa degli italiani, che si sono lasciati alle spalle le rinunce alimentari e la caccia spasmodica alle promozioni. Il 70% dei nostri connazionali dichiara di essere disposto a pagare di più per avere più qualità e ingredienti più ricercati nel proprio carrello. La qualità è diventata sinonimo di sicurezza alimentare, oltre che di proprietà organolettiche e di gusto. Si spiega così quel 56,4% di consumatori che legge in modo quasi maniacale le etichette dei cibi. Il cibo è anche moda, oggetto di condivisione sui social, estetica da condividere (130 milioni i risultati indicizzati su Instagram alla parola #foodporn) e rappresentazione della propria identità individuale (ad es. vegan). Il cibo letteralmente impazza sui social, tanto che Coop ha buon gioco nel dire che “food is the new fashion”. Il pasto è un’esperienza da condividere sui social network: 227 milioni gli #food e 1,5 milioni gli #cibo su Instagram, seguiti da oltre mezzo milione di post #mangiarsano. 25
Quindi #SOCIALFOOD, in accordo con la struttura già esistente nel mondo Coop, potrebbe essere la risposta a questo nuovo bisogno di condivisione social facendo dei consumatori connessi il proprio target di riferimento. Un target definito ma altrettanto vario per età, sesso, luogo di residenza, lavoro etc. Nel 2017 il numero di persone connesse a Internet è cresciuto del 4% rispetto all'anno precedente (39 milioni di persone) e dell'11% il numero di quelle che utilizzano i social media. Gli italiani si connettono sempre di più e lo fanno sempre più spesso usando i propri smartphone. 26
La percentuale di persone che navigano da un computer è scesa del 14%, sale quella di chi si connette da qualsiasi altro device (+44% dal proprio telefono, +8% da un tablet e +24% da altri dispositivi - come, ad esempio, console o smart TV). Non solo social media ma anche condivisione di video. È sempre più semplice produrre e condividere video live, ed esistono applicazioni che consentono di modificare senza particolari competenze i propri video. Il 31% degli italiani dichiara di guardare video online almeno una volta al giorno. Quindi, è possibile, analizzando il mondo digitale e le abitudini dei consumatori connessi, ricavare dei trend che ci delineano in maniera più concreta quale sia il nostro target. Da una recente ricerca di Coop Italia, che mette in relazione le preferenze alimentari degli italiani con le caratteristiche sociodemografiche, l’utilizzo della tecnologia e dei social media, è emerso che è possibile dividere i consumatori nei seguenti gruppi: - Easy Consumer (17%): in questa fascia di popolazione sono inclusi i millennial si tratta di studenti o impiegati con reddito medio-basso, le cui preferenze alimentari sono dettate dalla rapidità della preparazione e dalla semplicità delle ricette da elaborare. Sono persone tuttavia aperte al cambiamento. - Foodie Consumer (17%): in questa categoria vengono fatte rientrare persone nate negli anni ’70 che vivono nei grandi centri urbani, amanti della tecnologia e coinvolti nel lavoro. A livello alimentare amano la scoperta e la sperimentazione, prestano molta attenzione alle materie prime, ai prodotti locali e scelgono le proprie ricette anche sulla base della ricercatezza. - Green & Ethic Consumer (5,1%): in maggioranza donne, nate negli anni Settanta, di reddito medio-alto. Danno grande importanza alla salvaguardia del territorio italiano, conducono una vita sana e attiva e per questo acquistano soprattutto prodotti freschi e di stagione. 27
Sono sensibili verso l’ambiente anche a tavola. - Italian Food Lover (29,6%): in maggioranza uomini della generazione del Baby Boom, con reddito medio-alto. Tradizionalisti, non amano i social media né lo shopping. A livello alimentare pensano che la cucina debba essere tradizionale e semplice. Acquistano prodotti di stagione e ritengono i prodotti italiani i migliori al mondo. - Veggie Consumer (5,9%): in maggioranza donne di reddito medio e alto. Hanno uno stretto rapporto con la natura, sono convinti che un corretto stile di vita possa salvaguardare il pianeta, per questo motivo sono molto attenti agli ingredienti ed esprimono preferenze per il cibo biologico e naturale. - Wellness Consumer (25,4%): in maggioranza donne con reddito medio. Conducono una vita sana ed attiva, praticano molto sport e non amano la televisione e i social media. Consumano sempre meno carne a favore di frutta e verdura, evitano prodotti pronti e fast food, facendo molta attenzione al lato salutare del cibo. FOOD IS THE NEW FASHION Per rispondere alle esigenze dei gruppi individuati nella ricerca #SOCIALFOOD si propone di sviluppare un prodotto acquistabile a PDV. Quale? 28
Un suggerimento arriva da ciò che sta accadendo all’estero e per raccontarlo, riportiamo un articolo pubblicato su Nimby, una piattaforma Web, che ospita notizie riguardanti la grande distribuzione estera (Nimby è un’idea di Scuola Coop ed è stato progettato assieme ai rappresentanti delle Cooperative ed è rivolto a tutti i lavoratori Coop): “Sono nate così in tutto il mondo le cooking box o meal Box. Scatole che vengono direttamente consegnate a casa degli iscritti ai numerosi negozi online che offrono questo servizio, e che contengono tutti gli ingredienti per preparare in velocità un’appetitosa cena con le proprie mani. I prodotti sono di ottima qualità (tutti i servizi indicano i fornitori a cui si appoggiano con dovizia di particolari nella scheda descrittiva e informazioni su tutta la filiera di produzione), refrigerati se serve, e già nelle dosi corrette, con un occhio di riguardo al risparmio e alla riduzione degli sprechi. In più, non sei mai lasciato solo: ogni confezione è accompagnata da un certo numero di ricette, che non devi far altro che seguire alla lettera. E se qualcosa va storto, non devi telefonare a nonna Piera per sentire la solita ramanzina sul fatto che dovresti stare meno in ufficio e più dietro ai fornelli: basta guardare il tutorial o contattare l’assistente online che ti aiuta, anche con una videochiamata, a domare la pietanza e i suoi capricci.” E se Nimby ci offre uno sguardo sull’estero, anche in Italia il fenomeno cooking box sta avendo un rapido sviluppo. Infatti, “Quomi” leader in Italia nella preparazione delle cooking box parla di “riportare le persone in cucina partendo dagli ingredienti”, del fatto che “cucinare piatti gustosi debba essere un’esperienza divertente e positiva”, dell’importanza del cibo come “emozione e conoscenza” e del “potere unico che ha il cibo condiviso di unire le persone”. Sono tante le start-up e i servizi online che offrono le cooking box in Italia. “Secondchef” propone ricette esclusive di grandi maestri. 29
La milanese “My Cooking box” (che ha raccolto 120mila euro sulla propria piattaforma di equity crowdfunding) ora spedisce le sue confezioni anche in Germania, Inghilterra e Spagna. La Startup piemontese Fanceat realizza lunch box contenenti ingredienti freschi e già dosati per realizzare in meno di 30 minuti a casa propria un menù gourmet grazie alle partnership con ristoranti stellati. con l’unico difetto di avere dei prezzi medio/alti. E ancora, Sainsbury offre ben 7 tipi di meal boxes per preparare una cena indiana e negli Stati Uniti Forbes cita innumerevoli servizi di questo tipo: Plated, Blue Apron (che accompagna ogni piatto con i vini giusti ed una card ricca di note per la degustazione e informazioni dettagliate sul vino), PeachDish (che avvolge gli ingredienti in sacchettini di organza riutilizzabili), Purple Carrot (che propone ricette “esotiche” con ingredienti come il jackfruit e il chayote), HelloFresh (con ricette esclusive di Jamie Oliver) ed altri. I prezzi di un pasto da preparare per 2 persone si aggira sui 20 dollari negli Stati Uniti, sui 15 euro in Italia. Il cosiddetto “food delivery” è ormai una tendenza che ha conquistato tutto il mondo, tanto da essere arrivati già a quella che potremmo definire la sua versione 2.0: soprattutto in USA, Australia e Nord Europa, infatti, si è diffusa la meal kit delivery (lunch box 2.0). Un elemento in grado di accrescere l’industria del food, in forte sviluppo, oltre che a causare molta curiosità, sia tra i distributori di prodotti alimentari, che tra i ristoranti. Di cosa si tratta? È un servizio che consegna box a domicilio, con ingredienti già dosati, per cucinare dei piatti prelibati seguendo ricette di noti chef internazionali. 30
La convenienza dei meal kit, insieme alla qualità delle materie prime, un servizio di consegna curato e ad ingredienti freschi, fanno di questo nuovo trend un modo innovativo per reinventare il mondo della cucina. Ovviamente non manca l’attenzione ai vari tipi di diete, dato che la maggior parte delle aziende o startup che lavorano in questo campo, offrono anche molte proposte vegan o gluten free. Le meal kit sono una valida alternativa ai cibi surgelati e a tutti gli altri servizi di cibo a domicilio: in questo modo si cucina con la garanzia di usare prodotti freschi con la soddisfazione di prepararsi un grande piatto con le proprie mani. Utilizzare alimenti di qualità e ottimizzare il proprio tempo libero è ciò che offrono questi kit. Numerose aziende offrono ampi menù settimanali, da cui poter scegliere il piatto da ordinare e cucinare a casa. Oltre a questo, c’è la possibilità di costruirsi un piano di consumo in base a quante persone compongono il nucleo familiare, a quanti pasti a settimana si vogliono ricevere, e alle proprie particolari diete. Oltre agli Stati Uniti questo mercato è in sviluppo nel Regno Unito ed in Germania. In conclusione, questo prodotto potrebbe essere la risposta alla nostra ricerca, per accomunare nuovi trend alimentari, cibo, moda e innovazione. 31
5. PRODOTTO E ASPETTI ORGANIZZATIVI PIATTAFORMA SOCIAL FOOD 3 1 2 Evento parallelo La nostra idea è un piano di Marketing e Comunicazione, che si realizza attraverso l’applicazione di una strategia cross-canale, che mira a sviluppare un’interazione continua tra il mondo digitale Coop ed i nostri punti vendita, attraverso alcune azioni fondamentali: - continua ricerca e studio delle nuove tendenze culinarie che alimentano il mondo del “cibo di moda”; 32
- sviluppo di vari contest, azioni concrete per sviluppare ed alimentare l’interazione tra il mondo Digitale Coop e il Mondo dei PDV Coop, con l’obiettivo di riuscire ad attribuire a questi ultimi un ruolo centrale; - una continua campagna Social dedicata; - la restituzione di un prodotto fisico a PDV (lunch box) che assicura il ruolo da protagonista al consumatore e al cui interno si trovano degli ingredienti per realizzare delle ricette veloci, semplici e alla moda. La potremmo definire una “piattaforma” in continua evoluzione in cui si interfacciano tre mondi, quello dei TREND ALIMENTARI, UFFICIO #SOCIALFOOD ed il CIRCUITO #SOCIALFOOD, con i seguenti obiettivi: - GARANTIRE AI PDV UN RUOLO CHIAVE, DIVENTANDO IL PUNTO DI CONTATTO FINALE DELLE ATTIVITA’ DRIVE TO STORE; - COLLEGARE IL MONDO DIGITALE CON I PUNTI VENDITA REALIZZANDO UN BISOGNO CHIARO DEI CONSUMATORI; - STRUTTURARE UN PRODOTTO CHE SI TROVI FISICAMENTE NEI PDV, CHE SIA FRUTTO DI UNO STUDIO E DI UNA RICERCA ORGANIZZATA NEL MONDO DEL WEB, IN MANIERA DA RIUSCIRE A COIVOLGERE PIU’ CONSUMATORI CONNESSI POSSIBILI. Nei prossimi paragrafi verrà illustrata la piattaforma social food, in tutte le varie parti che la compongono, approfondendo gli aspetti organizzativi specifici, allo scopo di offrire una visione chiara e netta dell’intero piano di comunicazione e marketing. 33
5.1 CIRCUITO SOCIAL FOOD 3 1 2 Evento parallelo Il circuito #SOCIALFOOD è la parte più importante della piattaforma, dove si alimenta, partendo dai PDV, un percorso tra il mondo fisico (1 PDV), il mondo digitale (2 WEB) e il mondo del cibo di moda (3 CDM). I consumatori, in questo percorso, sono gli attori protagonisti che realizzano l’obiettivo principale del circuito social food: LO SVILUPPO DI UN’INTERAZIONE CONTINUA TRA IL MONDO FISICO E IL MONDO DIGITALE. 34
5.2 MONDO FISICO: I PUNTI VENDITA 1 I punti vendita Coop rappresentano sia il punto di partenza di tutto il circuito #SOCIALFOOD sia il punto di arrivo dove il consumatore, attraverso un’interazione digitale, è invitato a tornare. ASPETTI ORGANIZZATIVI Dopo un’attenta analisi, abbiamo deciso di concentrarci sulle città con la maggior presenza di consumatori potenzialmente sensibili al nostro circuito, ovvero quelle universitarie. Le città sono quindici: FIRENZE, MILANO, BOLOGNA, BARI, ROMA, TORINO, GENOVA, PISA, RAVENNA, PADOVA, NAPOLI, PALERMO, FERRARA, VENEZIA, TRIESTE. In ogni città verranno individuati due punti vendita: 35
- IPER/SUPERSTORE MASTER: qui avverrà l’assemblaggio delle Lunch Box e saranno distribuite al punto vendita di traffico. All’interno di uno spazio definito con il direttore, verrà posizionato un CORNER dedicato alla vendita delle Lunch Box. ES. EXTRACOOP (RA), NOVOLI (FI). - PUNTO VENDITA NEL CENTRO STORICO/CENTRO CITTA’ DI TRAFFICO: questo PDV, anche di piccole dimensioni, sarà fondamentale per riuscire a raggiungere tutti i consumatori potenzialmente interessati a #SOCIALFOOD in quanto scelti per la loro posizione strategica di traffico. Con il direttore sarà individuato uno spazio, dedicato, dove allestire, con la comunicazione fornita dall’ufficio #SOCIALFOOD, l’angolo Lunch Box. ES. RAVENNA VIA DI ROMA (RA), COOP VIA CIMABUE (FI); 36
5.2.1 MONDO FISICO: LUNCH BOX Il termine di origine inglese si riferisce ad un contenitore (box) per trasportare il pranzo (lunch) ma, nel nostro caso, conterrà tutti gli ingredienti necessari per realizzare una ricetta. Per noi, la Lunch Box rappresenta il prodotto fisico, la restituzione nel punto vendita di un’analisi dettagliata svolta sul Web, delle tendenze alimentari dei soci e consumatori. La nostra Lunch Box è di cartone interamente riciclato, rispettando uno dei valori cardine della Coop: il rispetto per l’ambiente. Ha la forma di un sacchetto rettangolare con maniglia. È semplice, raffinata ed elegante, con al centro il logo e sullo sfondo i simboli che rappresentano tutte le tipologie di box (broccolo, avocado, toast e pizza). Il logo centrale ricorderà nella scritta “social” il mondo digitale a cui ci ispiriamo, mentre la parola “food” è riportata con il carattere tipico di Coop. Inoltre le quattro posate, posizionate a formare un hashtag #, avranno i colori di richiamo delle quattro specifiche box. La Lunch Box è divisa in tre scompartimenti: uno per lo sfuso, uno per il confezionato e uno per i condimenti. Il contenuto sarà inizialmente pensato per il pranzo e/o cena di due persone. Considerando lo studio dei trend alimentari condotto da Coop, abbiamo ricavato 4 linee di Lunch Box: 37
EASY BOX: conterrà tutte le ricette facili e veloci da preparare. Il toast sarà il simbolo metaforico della sua categoria d’appartenenza e sarà di colore blu. PREZZO: 5,99 euro. ITALIAN BOX: conterrà tutte le ricette Italiane. La pizza sarà il simbolo metaforico di questa categoria d’appartenenza mentre il colore rosso che rappresenta la passione, identificherà al meglio gli italiani. PREZZO: 6,99 euro. 38
VEGGIE BOX: conterrà tutte le ricette a base vegana. Il broccolo sarà il simbolo metaforico della sua categoria d’appartenenza e il colore verde richiamerà tutti i vegetali. PREZZO: 7,99 euro. TRENDY BOX: conterrà tutte le ricette sperimentali per accontentare i consumatori più vicini al wellness, all’etnico, al green ed al foodie. L’avocado sarà il simbolo metaforico della categoria d’appartenenza e il colore giallo simbolo di energia. PREZZO: 9,99 euro. 39
Di seguito alcuni esempi di ricette che si potranno trovare all’interno delle box con costo degli ingredienti2 per #SOCIALFOOD: Trendy box: trancio di salmone con pomodorini e salsa di avocado. Ingredienti: un avocado, un lime, un’arancia, 360 g di salmone, 100 g pomodorini. Da aggiungere: olio, sale e pepe q.b. PREZZO BOX: 9,99 euro. Easy box: bocconcini di pollo al curry con le mele. Ingredienti: 200 g di pollo, una mela, una cipolla, uno yogurt bianco intero, 20 g di curry. Da aggiungere: farina, olio e sale q.b. PREZZO BOX: 5,99 euro. Veggie box: caserecce con broccoli e uvetta. Ingredienti: 200 g di caserecce, un broccolo, 15 g di pinoli, 20 g di uva sultanina. Da aggiungere: aglio, olio, sale e peperoncino q.b. PREZZO BOX: 7,99 euro. Italian box: spaghetti alla carbonara. Ingredienti: 200 g di spaghetti, due uova, 100 g di guanciale, 30 g di pecorino romano. Da aggiungere: olio e pepe q.b. PREZZO BOX: 6,99 euro. 2 Tutti gli ingredienti saranno rigorosamente PAM, principalmente per la Italian Box, tranne nel caso in cui l’ingrediente non esiste a marchio Coop. 40
Oltre a queste linee base, progetteremo delle linee per le ricorrenze speciali con un pattern profilato di nero, e una linea dolce con la collaborazione di D’Osa, per riuscire sempre a soddisfare tutti i bisogni dei nostri consumatori. All’interno ci saranno anche dei coupon in cui si troveranno: 1) le indicazioni per fare la ricetta e il rimando al sito web socialfood.coop.it, per la video ricetta; 2) le indicazioni per partecipare al #contest 1 “SCATTA E CONDIVIDI”; 3) le indicazioni per partecipare al #contest 2 “SCEGLI TU”; 4) le indicazioni per partecipare al #contest 3 “#LABFOOD”. Le nostre lunch box potrebbero soddisfare il bisogno del consumatore di trovare una coniugazione tra i contenuti delle pagine social/web della Coop e il punto vendita, introducendo un tocco di forte innovazione legato dalla capacità di giocare in anticipo, proponendogli qualcosa di concreto che ha già cercato sul web. ASPETTI ORGANIZZATIVI Le Lunch Box di cartone verranno direttamente spedite dal fornitore al PDV MASTER, presente in ogni città. Gli ingredienti all’interno verranno presi direttamente dai vari reparti con trasferimento interno e decodificati con un codice per la tracciabilità, in accordo con l’ufficio della qualità e sicurezza alimentare di Coop. Saranno tutti a marchio Coop. Il codice del singolo prodotto potrà essere riportato in una sessione dedicata sul web site #SOCIALFOOD e fornirà al cliente tutte le informazioni necessarie sulla provenienza e l’origine dell’ingrediente, oltre alle informazioni direttamente reperibili utilizzando il totem nel PDV. Le ricette verranno elaborate con la collaborazione di un ufficio dedicato, mentre le video ricette verranno realizzate con la collaborazione di un video maker. 41
5.5.2. MONDO FISICO: CORNER PDV Per l’esposizione in punto vendita abbiamo ideato un corner dedicato alle nostre quattro Lunch Box con strumenti semplici per interagire con i nostri prodotti. Abbiamo scelto un corner semplice per trasformare l’acquisto in qualcosa di nuovo e innovativo. Il corner è posizionabile a muro o ad isola: la sua composizione è semplice, con materiali in legno e colori tenui che fanno del nuovo corner uno spazio “diverso”, in cui il consumatore può scoprire le Lunch Box e iniziare la sua interazione con il mondo #SOCIALFOOD. La composizione del corner ad isola in esempio è così specificata: • due bancarelle refrigerate per le Lunch Box; • dei ripiani in legno color grigio scuro per l’esposizione di prodotti; • una parete in pallet dove verrà esposto il nome del corner; 42
• cassette dove inserire i prodotti inerenti le Lunch Box; • un totem interattivo per avere più informazioni sulle ricette e i prodotti all’interno delle Lunch Box. Uno dei vantaggi del corner è che può essere smontato e montato in maniera molto semplice e veloce, questo permetterà al punto vendita di spostare il corner a seconda delle necessità. Il totem interattivo mostrerà informazioni aggiuntive sulle Lunch Box come l’origine, i valori nutrizionali, l’eventuale presenza di ingredienti allergizzanti, le istruzioni per lo smaltimento, i prodotti correlati e la tracciabilità dei prodotti freschissimi. Un monitor informativo aggiuntivo, supporterà la comunicazione tradizionale. Ecco di seguito un esempio di allestimento del corner. 43
5.3 IL MONDO DEL WEB 1 2 Il mondo del web è la seconda tappa del circuito SOCIALFOOD. È un mondo fondamentale per riuscire a realizzare l’interazione con il consumatore e sviluppare quel canale biunivoco in cui il consumatore ha ruolo di protagonista, sia sul web che in PDV. È di importanza fondamentale premettere che non è un mondo completamente nuovo ma un sistema che collabora con tutto l’esistente Coop per trovare un unico canale di comunicazione. L’obiettivo è far sì che il consumatore che si reca fisicamente nei PDV venga invitato a sviluppare un’interazione nel mondo del Web attraverso i Social Network, il sito web socialfood.coop.it, e i contest sviluppati, e, tramite quest’interazione, torni fisicamente nei PDV. 44
Ma anche, il consumatore che conosce Social food attraverso il mondo del Web, viene incentivato fisicamente a recarsi nei PDV perché coinvolto emotivamente all’acquisto del prodotto Lunch Box, o ad altri prodotti e servizi che può trovare solo all’interno dei nostri negozi. Di seguito i contest. 5.3.1 #CONTEST 1: SCATTA E CONDIVIDI SCATTA E CONDIVIDI è il primo strumento di Scatta e interazione e comunicazione condividi che coinvolge il consumatore emotivamente a condividere un’esperienza. Il cliente che ha acquistato la Lunch Box trova all’interno un coupon che lo invita a partecipare. Partecipando si può vincere: 1) la successiva Lunch Box; 2) la possibilità di poter essere il volto protagonista della successiva video ricetta. ASPETTI ORGANIZZATIVI Si partecipa facendo la foto alla pietanza realizzata con la Lunch Box acquistata e postandola su Instagram con l’# (il nome della Lunch Box), #Socialfoodcoop, # (la città dove si è acquistata la box), @coopitalia. Le foto con più like vinceranno la Lunch Box della stessa categoria in uscita il mese successivo. Ci saranno quattro vincitori per città per un totale di sessanta vincitori al mese. A livello nazionale si ricercheranno le quattro foto con più like e i loro postatari diventeranno i protagonisti delle quattro video ricette del mese successivo. L’estrazione dei dati, e quindi il termine per poter vincere, sarà il 20 di ogni mese. 45
5.3.2 #CONTEST 2: SCEGLI TU Il SCEGLI TU è il secondo CHE INGREDIENTE strumento di interazione e VUOI? comunicazione che invita a sviluppare un’interazione con i consumatori con l’obiettivo di portarli in punto vendita. Funziona così: - dentro la Lunch Box si trova un coupon che invita a connettersi al sito web SOCIALFOOD e a registrarsi; - stessa cosa accade sui vari canali social di Coop dove si viene invitati a visitare il sito Web SOCIALFOOD. Qui sarà possibile votare tra gli ingredienti proposti quelli che si preferirebbe trovare nelle successive Lunch Box. Partecipando si potrà vincere: - un buono di 4 euro a fronte di una spesa minima di 12 euro sulle linee Coop (vincita collegata solo all’acquisto di una Lunch Box); - la soddisfazione di trovare l’ingrediente votato nella successiva Lunch Box che si potrà acquistare nei punti vendita aderenti al progetto SOCIALFOOD. ASPETTI ORGANIZZATIVI Tutti gli aspetti di comunicazione, ricerca e analisi verranno gestiti dall’ufficio #SOCIALFOOD che collaborerà con chi si occupa del mondo digitale Coop già esistente. - MOMENTO 1 Il consumatore che ha acquistato la Lunch Box troverà all’interno un coupon che lo inviterà a collegarsi al sito socialfood.coop.it e, dopo aver effettuato la registrazione 46
e indicato quale box ha scelto, potrà votare uno degli ingredienti proposti come nell’esempio riportato sotto: VOTA IL TUO INGREDIENTE o CURCUMA o QUINOA o SEITAN o TOFU Se l’ingrediente che ha votato risulta alla fine del contest il più votato da tutti riceverà tramite email un buono da stampare ed utilizzare nei punti vendita Coop (es. un buono da 4 euro sulla linea Viviverde a fronte di una spesa minima di 12 euro per chi ha acquistato la VeggieBox). - MOMENTO 2 Il visitatore connesso troverà sui Social Network Coop esistenti (es. sulla pagina Facebook di Coop alleanza 3.0) un post con un link che lo collegherà direttamente al sito socialfood.it e lo inviterà a votare uno degli ingredienti proposti come nell’esempio sotto riportato: VOTA IL TUO INGREDIENTE o CURCUMA o QUINOA o SEITAN o TOFU Chi avrà votato l’ingrediente vincente troverà nei PDV coinvolti nell’iniziativa una Lunch Box che avrà contribuito a creare grazie al proprio voto. 47
5.3.3 SITO WEB Il sito www.socialfood.coop.it, realizzato ad hoc per dare concretezza al nostro progetto nel mondo digitale, sarà lo strumento per dare al cliente tutte le informazioni riguardanti #SOCIALFOOD e rafforzare il legame di reciproco scambio tra lui e Coop. Nel sito Web ci saranno varie sezioni: - presentazione del progetto; - tracciabilità e sicurezza alimentare degli ingredienti; - registrazione degli utenti; - votazione degli ingredienti; - video ricette; - la sezione “conosciamoci meglio”, dove si sottoporrà il consumatore ad un questionario specifico per renderlo partecipe e protagonista; - iniziativa #Labfood; - contatti, dove sarà possibile trovare i link di tutti i canali social Coop esistenti. ASPETTI ORGANIZZATIVI Il sito verrà realizzato da un esperto del settore informatico e gestito dall’ufficio #SOCIALFOOD e, oltre ad essere curato nei mini particolari, verrà costantemente aggiornato. 5.3.4 SOCIAL NETWORK I canali social saranno quelli già esistenti nel mondo Coop. ASPETTI ORGANIZZATIVI È prevista una stretta collaborazione con i gestori dei canali social affinché venga condivisa un’unica campagna di digital marketing gestita dall’ufficio #SOCIALFOOD. 48
Puoi anche leggere