PIANO DI LAVORO ANNUALE - 2.2.1.b - Il Legale Rappresentante - Casa del Cieco
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 PIANO DI LAVORO ANNUALE 2.2.1.b) Il Legale Rappresentante data ___________________________ _________________ 26
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 2.2.1.b) PIANO DI LAVORO ANNUALE 2.2.1.b1 tipologia e volume di attività previste Le tabelle sottostanti riportano i volumi di attività per ogni tipologia di ospiti negli ultimi anni. 2014 2015 2016 2017 2018 (bisestile) Accreditati + Accreditati + Accreditati + Accreditati + Accreditati + solventi solventi solventi solventi solventi N° posti letto 60+35 60+35 60+35 60+35 60+35 Giornate di 21773+10200 21803+10958 21807+11230 21696+11042 21848+11800 presenza Presenze totali 31973 32761 33037 32738 33648 Presenza media 87,59 89,75 90,28 89,69 92,19 Tasso di 92,21% 94,48% 95,27% 94,41% 97,04% occupazione 31-12-2016 31-12-2017 31-12-2018 Tot. Donne Uomini Tot. Donne Uomini Tot. Donne Uomini Presenti al 31.12 90 58 32 93 55 38 90 62 28 Di cui ciechi 15 8 7 15 7 8 14 7 7 Accolti nell’anno 129 87 42 197 126 71 106 71 35 Dimessi nell’anno 126 84 42 194 129 65 109 64 45 Modalità di dimissione 2016 2017 2018 Uomini donne Tot. Uomini donne Tot. Uomini donne Tot. Decesso 12 16 28 19 26 45 9 15 24 Passaggio da solvente 4 7 11 8 12 20 4 9 13 a posto accreditato Rientro in famiglia 10 36 46 19 60 79 15 23 38 dopo soggiorno o finita l’emergenza Trasferimento in altra 15 26 41 21 29 50 17 17 34 struttura Totale 41 85 126 67 127 194 45 64 109 Una buona % dei ricoveri è stato seguito dal rientro a casa o dal trasferimento in altra struttura, confermando la modalità di accoglienza in posti solventi come temporanea e volta a risolvere problemi contingenti. Il numero complessivo può differire dal numero dei dimessi perché alcune persone sono state coinvolte da più passaggi. 2.1.2. Volume di attività previste per il 2019 Tipologia di ospite Volumi previsti Ospiti accreditati 21.800 giornate di assistenza da erogare/presenza Ospiti privati /solventi 10.000 giornate di assistenza da erogare/presenza 2.2.1.b2. piano organizzativo. Per far fronte alle esigenze dell’assistenza, l’Ente ha previsto la seguente organizzazione: 27
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 servizio/reparto mattino pomeriggio notte Amministrazione Lu-Ve 8,30-12 Lu-Ve 14-18 = Manutenzione Lu-Ve 8-12 Lu 13-17 = Ma-Ve 13-16,30 Medico responsabile Lu-Me-Ve 10,30-12,30 Ma-Gi 14-16 = Medici curanti Orari liberi e medico Orari liberi e medico Reperibilità secondo reperibile reperibile schema Infermiere 3 unità al mattino per 365 2 unità al pomeriggio per 1 unità per 365 gg gg + caposala 365 gg + caposala Asa 2 per turno per ogni 2 per turno per ogni 1 unità per reparto per 365 reparto per 365 gg reparto per 365 gg gg Fisioterapisti Lu-Sa 2/3 fkt secondo orari Lu-Sa 2/3 fkt secondo orari Animazione Lu-Ve 2 unità Lu-Ve 1 unità Pulizie generali 1 per reparto 2/3 addetti per servizi generali Lavanderia 2 addetti secondo orari 1 addetto secondo orari Cucina 1 cuoco e 2 addetti per 365 2 addetti per 365 gg gg Personale religioso 1 cappellano e 3 suore 1 cappellano e 3 suore Suore e cappellano Per 365 gg escluso orario escluso orario Messa Lu-Ve Messa Sa-Do Requisiti ulteriori per l’accreditamento 3.2.1 Politica, obiettivi e attività 3.2.1.1 obiettivi e attività nell’ambito delle specifiche aree di intervento. a) La politica dell’Ente si desume in termini puntuali dallo Statuto, dal Codice Etico, dalla Politica della Sicurezza e dalla Politica Ambientale in vigore. Le ultime due sono state adottate nel 2014. b) Aree di intervento Il tavolo tecnico Uneba di Lecco nella sessione del 16 marzo 2015 ha stabilito le seguenti aree di intervento: • Amministrativa • Socio-sanitaria Questa area si può suddividere in 6 ambiti: - educativo, di animazione , di socializzazione - coinvolgimento del territorio - mantenimento delle abilità cognitive e motorie - educazione alla salute e promozione del benessere - sostegno delle famiglie e dei caregiver - miglioramento della qualità organizzativa e assistenziale nel rispetto dei principi di umanizzazione delle cure • Sicurezza sul lavoro • Ambiente • D. Lgs. 231/2001 • Risorse umane • Coinvolgimento del territorio Per ciascuna delle aree da migliorare scelte, i responsabili definiscono le possibili iniziative di miglioramento che possono essere anche più di una per ogni area. 28
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 In complesso si potrebbero ottenere da 10 a 20 iniziative di miglioramento, in funzione delle dimensioni e della complessità dell’amministrazione. In queste aree di intervento vengono di seguito definiti gli obiettivi. c) Gli Obiettivi sono guidati dalle politiche e dal sistema normativo a cui soggiace l’Ente. In particolare obiettivi ed obblighi spesso coincidono, se portano a miglioramenti organizzativi e gestionali, in una ottica di miglioramento continuo della qualità non tanto e non solo fine a sé stessa, quanto come beneficio reale per gli assistiti. Gli obiettivi si possono dividere in tre tipologie: a) Obiettivi strategici: definiti dalla Direzione, hanno lo scopo di indirizzare l’azione di tutta l’organizzazione. La maggior parte di essi sono misurabili solo in termini qualitativi. Sono obiettivi la cui realizzazione non sempre dipende esclusivamente dall’organizzazione, ma da fattori esterni quali, per esempio, l’accesso a finanziamenti pubblici, l’ottenimento di autorizzazioni, la regolamentazione di norme regionali ed i raggiungimenti di accordi con altri Enti pubblici o privati. La Direzione è la diretta responsabile del raggiungimento degli obiettivi strategici fissati. In certe occasioni gli obiettivi strategici potrebbero demandare l’inizio di un percorso di progettazione. b) Progetti per reparto o servizio: i progetti di reparto o servizio sono uno strumento a disposizione delle diverse equipe di lavoro per innovare, realizzare, sperimentare diverse metodologie ed applicare diversi strumenti in un contesto di progettazione, vale a dire in condizioni controllate di studio con fasi di verifica, riesame e, se necessario, validazione. c) Obiettivi di miglioramento dei servizi: gli obiettivi di miglioramento dei servizi riguardano direttamente i diversi servizi offerti dall’organizzazione o parte di questi. Questi obiettivi sono il risultato, oltre che della costante osservazione del lavoro svolto quotidianamente, anche dell’analisi dei dati di ritorno a disposizione, come ad es. il rilevamento della soddisfazione degli utenti, famigliari, volontari e personale, il rilevamento sul benessere organizzativo, i dati sull’andamento dei servizi, gli eventi sentinella ed il carico assistenziale. Le diverse responsabili di reparto e l’equipe multidisciplinare hanno un ruolo decisivo nella scelta degli obiettivi di miglioramento per l’anno successivo. Il Direttore Sanitario o medico responsabile aiuta ad analizzare i dati, identificare possibili obiettivi di miglioramento, dare suggerimenti ed indirizzi. 1 Obiettivi strategici AREA OBIETTIVI ED AZIONI TEMPISTICA Comunica Infor 1. Miglioramento della cartella sanitaria informatizzata 12 mesi zzazi mati one 1 2. Revisione ed ampiamento dell’area del portale dedicata 12 mesi alla qualità e sicurezza e/o trasparenza zione 2 29
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Qualità Sistem a di 3. Revisione delle procedure ed istruzioni operative emesse 12 mesi 3 nel 2016 4. Verifica ulteriori dati storici sulla storia del monastero e 12 mesi 4 Cultura della Chiesa di San Calocero per pubblicazione altri quaderni sul portale o revisione degli esistenti 5. Miglioramento del Sistema di Gestione della Sicurezza 12 mesi sicurezz Sicurezza sul Formazione sulle nuove procedure di emergenza / evacuazione lavoro 7 GDPR 5 – 6 6. Miglioramento del Sistema di Gestione della Sicurezza 12 mesi Prove di evacuazione 7. Formazione e informazione del personale sul nuovo 12 mesi Regolamento Europeo Risorse a dei umane dati 8. Revisione dell’URP e degli uffici 12 mesi Selezione personale per ufficio 8 2 Progetti per reparto o servizio AREA OBIETTIVI ED AZIONI TEMPISTICA 9 - Ambito 1 - educativo, di animazione, di socializzazione 12 mesi - Coinvolgimento delle Suore nelle varie attività 10 - Ambito 2 - coinvolgimento del territorio 12 mesi - Coinvolgimento ragazzi dell’Oratorio, delle scuole e delle associazioni 11 - Ambito 3 - mantenimento delle abilità cognitive e 12 mesi motorie 9 - 15- Area socio-sanitaria - Attività centrata sul movimento e corpo 12 - Ambito 4 - educazione alla salute e promozione del 12 mesi benessere - Completamento progetti cammino finchè posso e utilizzo delle scale, attraverso inserimento nel PIASA e consapevolezza del personale di reparto 13 - Ambito 5 - sostegno delle famiglie e dei caregiver 12 mesi - Rilevazione del sostegno psicologico iniziato nel 2018 14 - Ambito 5 - sostegno delle famiglie e dei caregiver 12 mesi - Gestione giuste lamentele ove presenti 15 - Ambito 6 - miglioramento della qualità organizzativa e 12 mesi assistenziale nel rispetto dei principi di umanizzazione delle cure - Corsi su dignità del morire e cure palliative 3 Obiettivi di miglioramento dei servizi 30
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 AREA OBIETTIVI ED AZIONI TEMPISTICA 16 - Comunicazione univoca, procedure comunicative 12 mesi servizi vari 16 Identificazione delle risorse1 L’obiettivo di questa fase è quello di definire le risorse e i tempi necessari alla realizzazione delle iniziative di miglioramento individuate nella fase precedente, per consentire alla Direzione di disporre di tutte le informazioni utili per la scelta delle priorità. Le attività sono svolte dal Comitato di autovalutazione con l’eventuale supporto dello staff di Direzione e di esperti provenienti dalle varie funzioni dell’organizzazione. Inizialmente per ognuna delle iniziative di miglioramento viene compilata una scheda con le seguenti informazioni: – Una sintetica descrizione dell’iniziativa – Il contributo potenziale, espresso in termini qualitativi, che l’iniziativa può dare alle politiche e strategie dell’amministrazione – I tempi di realizzazione – Una stima delle risorse necessarie per la realizzazione sia in termini di impegno delle persone (mesi/uomo) e delle competenze necessarie, sia in termini di costi e investimenti. Sulla base di questi dati viene poi compilata la tabella dei livelli di priorità: A B C D E Iniziative di miglioramento Importanza – Capacità di Tempi Livello di valore – realizzazione (1 - 3) priorità contributo della struttura (B+C+D) che può dare (5 – 3 - 1) alla organizzazion e (Pesi 5 – 3 - 1) 1 Miglioramento della cartella 5 3 3 11 sanitaria informatizzata 2 Revisione ed ampiamento dell’area 5 5 3 13 del portale dedicata alla qualità e sicurezza e/o trasparenza 3 Revisione delle procedure ed 5 5 3 13 istruzioni operative emesse nel 2016 4 Verifica ulteriori dati storici sulla 3 3 3 9 storia del monastero e della Chiesa di San Calocero per pubblicazione altri quaderni sul portale o revisione degli esistenti 1 http://www.qualitapa.gov.it/fileadmin/mirror/t-autoval/Linee_autov_miglioramento.pdf 31
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 5 Miglioramento del Sistema di 5 3 3 11 Gestione della Sicurezza - Formazione su nuove procedure di emergenza / evacuazione 6 Miglioramento del Sistema di 5 3 3 11 Gestione della Sicurezza - Prove di evacuazione 7 Formazione e informazione del 5 5 3 13 personale sul nuovo Regolamento Europeo 8 Revisione dell’URP e degli uffici 5 3 3 11 9 Ambito 1 - educativo, di animazione, 5 5 3 13 di socializzazione Coinvolgimento delle suore nelle attività 10 Ambito 2 - coinvolgimento del 5 3 3 11 territorio Coinvolgimento ragazzi dell’Oratorio, delle scuole e delle associazioni 11 Ambito 3 - mantenimento delle 3 5 3 11 abilità cognitive e motorie Attività centrata sul movimento e corpo 12 Ambito 4 - educazione alla salute e 3 5 3 11 promozione del benessere – completamento progetti “Cammino finché posso” e utilizzo scale 13 Ambito 5 - sostegno delle famiglie e 3 3 3 9 dei caregiver – rilevazione sostegno psicologico 14 Ambito 5 - sostegno delle famiglie e 3 5 3 11 dei caregiver – gestione giuste lamentele 15 Ambito 6 - miglioramento della 3 5 3 11 qualità organizzativa e assistenziale nel rispetto dei principi di umanizzazione delle cure Corsi su dignità del morire e cure palliative 16 Comunicazione efficiente 5 5 3 13 32
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Come procedere nella compilazione: 1. Si elenca nella colonna A tutte le iniziative di miglioramento prese in considerazione riportandone sinteticamente la descrizione e l’indicazione del sottocriterio da cui sono state tratte. 2. Relativamente alla colonna B, con Impatto si intende l’importanza o il peso dei vari sottocriteri individuati nell’ambito della costruzione della matrice “Importanza – Valore”. Per ogni iniziativa si inserisce quindi il punteggio di importanza (“elevato”, “medio” o “scarso”), con valore 5 – 3 - 1. 3. Si consideri la “capacità” dell’amministrazione di porre in atto le singole iniziative di miglioramento e se ne definisca il valore (“elevato”, “medio” o “scarso”), con l’utilizzo dei criteri sottostanti, e inserendo il dato nella colonna C della tabella per l’assegnazione delle priorità. Con il termine capacità si fa riferimento principalmente al grado di autonomia dell’amministrazione (tra cui le dipendenze dal livello politico) e alla disponibilità del complesso delle risorse che l’amministrazione deve impiegare per portare a termine l’iniziativa in esame, tra cui sia le risorse umane (numero e competenza) sia le risorse materiali (attrezzature, sistemi informatici, processi, budget per investimenti, ..). Criteri di definizione del punteggio per il parametro “Importanza - valore” Importanza elevata 5 PUNTI Ha un contributo rilevante su uno o più fattori critici di successo (soddisfazione clienti, efficienza della struttura, motivazione o competenza del personale, miglioramento dei servizi) Importanza media 3 PUNTI Ha un qualche contributo, comunque chiaramente percepibile su almeno un fattore critico di successo (soddisfazione clienti, efficienza della struttura, motivazione o competenza del personale, miglioramento dei servizi) Importanza scarsa 1 PUNTI Ha un contributo scarso o nullo su fattori critici di successo (soddisfazione clienti, efficienza della struttura, motivazione o competenza del personale, miglioramento dei servizi) Criteri di definizione del punteggio per il parametro “Capacità” Capacità elevata 5 PUNTI È attuabile con l’impiego di risorse relativamente modeste È attuabile con le sole risorse dell’amministrazione E’ attuabile con piena autonomia dell’amministrazione Capacità media 3 PUNTI Può richiedere un impiego ragionevole di risorse È attuabile con le sole risorse dell’amministrazione L’attuazione dipende in parte da vincoli esterni Capacità scarsa 1 PUNTO Richiederà un impiego consistente di risorse Dipende da fattori esterni all’amministrazione L’attuazione dipende completamente da vincoli esterni 4. Si riporti nella colonna D il punteggio corrispondente al numero di mesi in cui il progetto può essere attuato. Criteri di definizione del punteggio per il parametro “Tempo” Tempi brevi 3 PUNTI Il progetto può essere completato entro 12 mesi dall’avvio. Tempi medi 2 PUNTI Il progetto può essere completato entro 24 mesi dall’avvio. Tempi lunghi 1 PUNTO Il progetto può essere completato entro 36 mesi dall’avvio. 5. Si determina la priorità di ciascuna iniziativa di miglioramento sommando i punteggi assegnati per i 3 parametri e riportando il dato nella colonna E. 6. Si elencano infine le iniziative di miglioramento in ordine decrescente di priorità. Fase D – Scelta delle priorità Questa fase è condotta in prima persona dai responsabili dell’amministrazione e consiste in una riunione della Direzione con lo di staff dei responsabili. Illustrato il contenuto della tabella delle priorità e per ciascuna iniziativa di miglioramento, il Direttore approfondisce le motivazioni per cui sono stati assegnati i punteggi associati a tempi e capacità. 33
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 La disponibilità della tabella per l’assegnazione delle priorità consente di mettere a fuoco in modo efficace le iniziative di miglioramento sulle quali concentrarsi maggiormente, ma la scelta delle priorità non può essere un fatto puramente meccanicistico e pertanto la tabella va considerata nulla più di un utile strumento orientativo. Una volta presentata la tabella la Direzione avvia la discussione a livello di ogni iniziativa di miglioramento per giudicare la validità e correttezza delle motivazioni che hanno portato all’assegnazione del livello di priorità così ottenuto, apportando tutte le modifiche che appaiono necessarie (verificare ad esempio se ci siano iniziative che hanno come prerequisito la realizzazione di altre azioni, situazioni molto critiche che richiedono un’immediata attuazione, e altro ancora). Alla fine della discussione si ottiene una scala di priorità condivisa dai responsabili i quali a questo punto stabiliscono quante azioni di miglioramento si ritiene di poter lanciare in funzione dell’impatto delle iniziative, della capacità e del tempo necessario a condurle a termine. Orientativamente il numero delle iniziative scelte come priorità va rapportato alla complessità delle iniziative stesse. Inoltre occorre considerare che, al di là delle iniziative giudicate strategiche e che quindi devono essere attivate comunque, sarebbe opportuno scegliere almeno un’iniziativa che si possa concludere in tempi brevi (4-6 mesi) per dimostrare al personale, a tutti i livelli, che l’autovalutazione è efficace e produce risultati a valore aggiunto e aumentare il coinvolgimento e la partecipazione. TABELLA RIVISTA IN ORDINE DI PRIORITA’ IDENTIFICATO Iniziative di miglioramento Livello di Fattibilità Priorità (B+C+D) entro il: 2 Revisione ed ampiamento dell’area del portale 13 31-12-2019 dedicata alla qualità e sicurezza e/o trasparenza 3 Revisione delle procedure ed istruzioni operative 13 31-12-2019 emesse nel 2016 7 Formazione e informazione del personale sul nuovo 13 31-12-2019 Regolamento Europeo 9 Ambito 1 - educativo, di animazione, di socializzazione 13 31-12-2019 Coinvolgimento delle suore nelle attività 16 Comunicazione efficiente 13 31-12-2019 1 Miglioramento della cartella sanitaria informatizzata 11 31-12-2019 5 Miglioramento del Sistema di Gestione della 11 31-12-2019 Sicurezza - Formazione su nuove procedure di emergenza / evacuazione 6 Miglioramento del Sistema di Gestione della 11 31-12-2019 Sicurezza - Prove di evacuazione 8 Revisione dell’URP e degli uffici 11 31-12-2019 10 Ambito 2 - coinvolgimento del territorio 11 31-12-2019 Coinvolgimento ragazzi dell’Oratorio, delle scuole e delle associazioni 11 Ambito 3 - mantenimento delle abilità cognitive e 11 31-12-2019 motorie 34
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Attività centrata sul movimento e corpo 12 Ambito 4 - educazione alla salute e promozione del 11 31-12-2019 benessere – completamento progetti “Cammino finché posso” e utilizzo scale 14 Ambito 5 - sostegno delle famiglie e dei caregiver – 11 31-12-2019 gestione giuste lamentele 15 Ambito 6 - miglioramento della qualità organizzativa 11 31-12-2019 e assistenziale nel rispetto dei principi di umanizzazione delle cure Corsi su dignità del morire e cure palliative 4 Verifica ulteriori dati storici sulla storia del 9 31-12-2019 monastero e della Chiesa di San Calocero per pubblicazione altri quaderni sul portale o revisione degli esistenti 13 Ambito 5 - sostegno delle famiglie e dei caregiver – 9 31-12-2019 rilevazione sostegno psicologico c) Pianificazione e realizzazione Dopo aver scelto le priorità e le azioni di miglioramento, è necessario che per ciascuna iniziativa sia definito un progetto specifico comprendente gli obiettivi generali, i relativi indicatori e target, le responsabilità, il piano temporale delle attività, le risorse necessarie per la realizzazione, il sistema di monitoraggio del progetto. Può risultare utile coinvolgere nello sviluppo del progetto il team che ha effettuato l’autovalutazione, in modo da garantire coerenza di visione tra chi definisce la scala di priorità e chi attuerà concretamente il progetto (per un esempio di contenuti di un progetto si rimanda all’appendice) La definizione di obiettivi e la valutabilità dei progetti come elementi essenziali del disegno di un intervento di miglioramento Una fase essenziale del passaggio da un’idea progettuale al disegno di un progetto è costituita dalla definizione degli obiettivi e dalla valutabilità di un intervento. Un obiettivo si distingue dalla mera descrizione delle aspirazioni e delle finalità collegate ad un intervento perché è costituito da una serie di elementi essenziali: a) la definizione di quale problema deve essere trattato attraverso l’intervento (quale situazione indesiderata deve essere migliorata); b) una serie di indicatori che definiscono quali fenomeni sono rappresentativi dell’andamento del problema da trattare; c) un indice per il calcolo preciso dell’andamento di ogni singolo indicatore rilevante, necessario per capire quali esiti ha raggiunto l’intervento; d) un target finale da raggiungere al termine dell’intervento; e) uno o più target intermedi a date stabilite (milestones) per verificare la probabilità del raggiungimento del target finale. Il punto fondamentale dell’esercizio di definizione di un obiettivo o degli obiettivi di un progetto è costituito dalla capacità di delineare gli indicatori che definiscono gli esiti attesi dell’intervento; di delineare, in altre parole, qual è l’utilità attesa derivante dall’attuazione del progetto. Per questo è opportuno fare riferimento alla teoria del monitoraggio e della valutazione delle politiche e dei programmi pubblici. 35
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Sotto il profilo operativo, una tecnica che è opportuno seguire nella elaborazione dei singoli progetti è quella che viene chiamata “quadro logico del progetto”. Il quadro logico del progetto è costituito dalla esplicitazione, degli obiettivi attesi di un progetto in termini di output intermedi (prodotti intermedi o throughoutput - Costituiscono gli esiti della realizzazione delle componenti di un progetto/intervento. Ad esempio, la determina per l’acquisto di servizi nell’ambito di un progetto ), output finali (prodotti finali - costituiscono l’esito dell’intervento sotto il profilo della conclusione del processo produttivo. Ad esempio, le ore/partecipante di un corso di formazione, e le caratteristiche del corso, nell’ambito di un intervento per migliorare la capacità di controllo e di realizzare benchmarking), risultati (outcome - costituiscono le misure dell’utilità di un intervento sotto il profilo della capacità di modificare i comportamenti dei soggetti target del processo di miglioramento, nella direzione auspicata per modificare in senso favorevole il problema riscontrato. Ad esempio, l’effettivo utilizzo delle tecniche apprese attraverso un corso di formazione e impatti, e degli indicatori utili alla misurazione del loro raggiungimento. ) , Impatti (impact - costituiscono le misure dell’utilità dell’intervento in termini di capacità di modificare alla radice il problema affrontato e di produrre effetti sistemici di miglioramento. Ad esempio, la capacità di un sistema di misurazione di migliorare i servizi resi agli utenti.) E’ evidente come l’esigenza di fornire adeguate definizioni per gli obiettivi attesi di output, risultato e impatto ha una forte integrazione con le altre attività di pianificazione, ed in particolare con le fasi di analisi strategica dei fattori critici da affrontare per assicurare il successo dei progetti e del PdM. Il solo fatto di porsi l’obiettivo di modificare il comportamento di qualcuno (obiettivo di risultato) implica immediatamente il porsi la domanda di quali risorse possono essere mobilitate affinché il progetto non solo venga realizzato nelle sue componenti fisiche, ma produca effettivamente il tipo di cambiamento auspicato nei soggetti target, affinché anche il problema alla base dell’intervento possa ottenere un miglioramento. Parimenti, non sfuggirà al lettore che una adeguata definizione del quadro logico costituisce l’intelaiatura per l’impostazione delle attività di monitoraggio e di valutazione, da attivare nel corso di attuazione dell’intervento di miglioramento per assicurare coerenza rispetto al disegno originario e attivare le modifiche necessarie nell’eventualità di intoppi ed errori di progettazione. Realizzazione del progetto I progetti possono essere realizzati, a seconda delle loro caratteristiche, tramite le due dimensioni organizzative dell’amministrazione, la dimensione verticale o gerarchica e quella trasversale o interfunzionale. Infatti se i progetti di miglioramento sono relativi a reparti o a unità organizzate in modo autonomo, i progetti saranno assegnati a capi di quell’area e saranno inglobati nel piano operativo della funzione. Nel caso in cui i progetti siano trasversali all’organizzazione è più opportuno organizzare gruppi di lavoro interfunzionali con un responsabile a livello adeguato che, relativamente a questa attività, risponde direttamente alla Direzione. Sono comunque accettabili anche scelte organizzative alternative come quella di realizzare tutti i progetti di miglioramento tramite gruppi di lavoro ad hoc, che lavorano a tempo pieno sul progetto e che sono coordinati da responsabili nominati dalla Direzione. Un importante fattore di successo dei progetti è la partecipazione convinta del personale ed è quindi importante il ruolo giocato dal responsabile di progetto che non deve soltanto coordinare gli aspetti tecnici, ma deve essere anche in grado di coinvolgere il personale che fa parte del gruppo favorendo la partecipazione attiva e stimolando l’innovazione. In ogni caso, è necessario che il coordinatore del progetto goda della fiducia della Direzione, da cui deve ricevere adeguata delega per la conduzione del progetto, e sia riconosciuto dai colleghi e dal personale in genere per le sue capacità professionali. Per mantenere elevata la motivazione del personale e tenere viva la tensione al miglioramento la direzione potrebbe predisporre un programma di premi simbolici o tangibili per premiare l’impegno e le realizzazioni più significative dei dipendenti. 36
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 3.2.1.2 diverse tipologie di utenti In base all’attività fino ad ora svolta, è possibile suddividere gli ospiti / utenti / clienti (persone fisiche) in tre tipologie generali: 1. Il cliente ospitato in posti accreditati gode di una retta mensile ridotta grazie all’intervento della Regione Lombardia con quote del Fondo Sanitario Regionale destinate all’Ente erogatore. La Regione per giustificare e quantificare il suo intervento economico a sfondo sanitario nel 2003 ha abbandonato il sistema legato alla non autosufficienza ed ora utilizza in abbinamento tre criteri, ovvero la capacità di camminare (Mobilità), la capacità di ragionare (Cognitività), la presenza di più malattie invalidanti (Comorbilità). Questa modalità di calcolo ha originato otto classi in base alla fragilità. Classe Gruppo Mobilità Cognitività Comorbilità = malattie invalidanti 1 A Grave Grave Grave 2 A Grave Grave Lieve 3 B Grave Lieve Grave 4 B Grave Lieve Lieve 5 B Lieve Grave Grave 6 B Lieve Grave Lieve 7 C Lieve Lieve Grave 8 C Lieve Lieve Lieve In termini semplici, non esaustivi: La classe 1 è quella che esprime maggiori bisogni sanitari e fragilità: si tratta di persone allettate o in carrozzina, incapaci di intendere e con più patologie gravi. La classe 2 sarebbe la stessa situazione di allettamento, poca lucidità, ma senza gravi patologie (è il caso degli handicappati, quasi mai si verifica negli anziani). La classe 3 è quella di una persona in carrozzina, ancora lucida ma in presenza di patologie invalidanti. E’ la più frequente. La classe 4 sarebbe la stessa persona della classe 3 senza malattie invalidanti (improbabile o raro). La classe 5 si adatterebbe ad una persona che cammina senza problemi ma incapace di intendere e con gravi patologie invalidanti (è l’esempio di alcuni tipi di demenza o Alzheimer iniziale che girovagano). La classe 6 sarebbe nelle stesse condizioni della classe 5 ma senza patologie invalidanti (improbabile o raro). La classe 7 è molto frequente: è un anziano che cammina, è lucido, ma l’insieme delle patologie che lo affliggono è cospicuo anche se non lo costringono in una carrozzina. La classe 8 invece si adatta a persone che camminano, ragionano e non hanno gravi problemi, per cui dal punto di vista dei bisogni sanitari potrebbero anche stare a casa. Se stanno in RSA è per altri problemi, per lo più di tipo sociale. Statisticamente in RSA si verificano più facilmente le classi 1-3-5-7-8. Il passaggio da una classe all’altra non è paragonabile ad una scala dove si sale o si scende di un gradino alla volta, ma l’insieme delle valutazioni va rifatto a cadenze periodiche stabilite dalla 37
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Regione o ogni qualvolta vi siano significative variazioni della situazione dell’ospite. L’esito può comportare salti di 4-6 classi, in meglio o in peggio. Facciamo due esempi opposti: PEGGIORAMENTO: può capitare che una persona (abbastanza autonoma) che si trovi in classe 7 o 8, abbia un tracollo fulmineo (ad esempio a causa di un ictus) con perdita completa della mobilità e magari della cognitività, in base alla gravità delle condizioni possa passare direttamente alla classe 1 o 3; MiGLIORAMENTO: una persona che in caso di frattura ad una gamba può entrare in RSA con un inquadramento in classe 3 (allettata o in carrozzina per mobilità impossibile), una volta che si è calcificata la frattura, tornando a camminare, se non ha grossi problemi, può passare alla classe 7 o 8. 2. Il cliente ospitato in posti non accreditati, in genere insoddisfatto del sistema delle RSA perché non ha trovato risposta nel normale circuito delle liste di attesa del territorio, e deve forzatamente ricorrere (per situazioni assistenziali insostenibili a domicilio o per concedere un periodo di riposo ai familiari) a questo tipo di ricovero più costoso, perché non gode del beneficio del Fondo Sanitario Regionale. Non sempre è benestante e non sempre è titolare di un reddito continuativo e sicuro nonché di un discreto risparmio. Chiede alla Fondazione la possibilità di conoscere le diverse possibilità di trasferimento in altre strutture meno costose. Considera la Fondazione un punto di passaggio verso una sistemazione definitiva; mantiene un medico di famiglia del SSN per quanto attiene a tutti i bisogni medici e/o farmaceutici. Anche questa tipologia si suddivide nelle stesse classi dei posti accreditati. 3.2.1.3 risorse umane disponibili e loro utilizzo Utilizzando il prospetto relativo al personale, compilato nell’ultimo questionario Istat (2017), si possono delineare sinteticamente ed in modo immediatamente comprensibile le risorse umane disponibili ed il loro utilizzo inteso come tempo pieno o part-time, suddiviso per categorie. Tipologia Full-time Part-time dal Part Time dal Part-time fino totale 71 al 90% 51 al 70% al 50% Direttore 2 - - - 2 Addetto alla segreteria 1 - 3 1 5 ed affari generali Medico generico - - - 4 4 Educatore - - - 2 2 professionale Animatore culturale - - 1 - 1 Infermiere 4 5 3 - 12 Fisioterapista - 1 1 - 2 Addetto all’assistenza 5 31 3 - 39 personale 38
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Addetto alla 1 2 7 2 11 preparazione e distribuzione di cibo Addetto ai servizi 1 2 7 2 11 generali Altri 7 1 1 - 9 Totale 20 42 20 10 92 3.2.1.4 apporto del volontariato, Da oltre cinquant’anni ogni ultima Domenica del mese il Mac (Movimento Apostolico Ciechi) di Lecco organizza la Festa dei Compleanni. Sono inoltre presenti diversi volontari singoli, che non accettano di iscriversi ad associazioni di volontariato, ma nemmeno svolgono compiti di assistenza. Nel caso svolgano il servizio di aiuto nell’assunzione dei pasti, vengono adeguatamente formati dal personale di servizio. Ognuno di loro ha fatto richiesta scritta per svolgere il loro servizio e con la redazione della PR RSA 170 è stato introdotto il regolamento che deve essere sottoscritto per accettazione dal volontario. 3.2.1.5 grado rilevato di soddisfazione degli utenti Annualmente vengono fatte una o più somministrazioni di questionari: una generalmente a marzo per gli utenti, su modello della Fondazione; l’altra, generalmente in giugno/settembre, per gli operatori, gli utenti, i famigliari, attraverso i moduli predisposti dalla allora ASL di Lecco (ora ATS). Nel 2014 e nel 2017 la prima non è stata somministrata. La diffusione e pubblicizzazione dei risultati avviene così: - dopo la raccolta e l’elaborazione della customer interna, le animatrici ne discutono con gli ospiti in appositi incontri e viene pubblicata una sintesi sul giornalino “Voci”. - Per quella della ASL, dopo la raccolta e l’inserimento nel database, il cartaceo riassuntivo viene esposto nei luoghi di passaggio e di incontro, oltre che sul portale nella parte “Dicono di noi”. A volte viene discusso con gli ospiti da parte delle animatrici. - I punti di forza e di debolezza entrano a far parte della carta dei servizi dell’anno successivo e, negli ultimi anni, della relazione della Presidente all’assemblea dei soci benefattori. Dalla somministrazione dei nostri questionari emergono dati macroscopici di questo tipo: ANNO 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Molto soddisfatto 65,74 76,94 Non 82,86 74,91 Non 61,45 effettuato effettuato Soddisfatto 26,48 17,99 Non 15,72 20.55 Non 35,17 effettuato effettuato Un po’ insoddisfatto 5,11 4,00 Non 1,10 3,41 Non 3,30 effettuato effettuato Molto insoddisfatto 2,67 1,08 Non 0,31 1,14 Non 0,08 effettuato effettuato Consiglierebbe ad altri il 77,50% 91,11% Non 100% 89,13% Non 94,55% ricovero: SI effettuato effettuato 39
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Consiglierebbe ad altri il 17,50% 8,89% Non 0% 10,87% Non 5;45% ricovero: NO effettuato effettuato 90 80 70 60 2011 50 2012 40 2013 2015 30 2016 20 2018 10 0 molto soddisfatti soddisfatti un po' molto insoddisfatti insoddisfatti RELAZIONE SULLA CUSTOMER SATISFACTION RILEVATA PER OSPITI E LAVORATORI CON MODELLO ASL DI LECCO NELL’ANNO 2018 Da nove anni si svolge la rilevazione della soddisfazione di ospiti, parenti e lavoratori attraverso modulistica fornita dalla ASL di Lecco, ora ATS della Brianza. I risultati della customer sono stati pubblicizzati nei seguenti modi: - Affissione dei risultati in bacheca dove si timbra e nella zona caffè. - Aggiornamento di anno in anno della parte relativa presente nella carta dei servizi - Discussione con gli ospiti più disponibili e pubblicazione sul giornalino interno VOCI, distribuito nei soggiorni. - Pubblicazione sul portale dell’Ente www.casadelcieco.org. Lettura dei risultati Gli item di gradimento utilizzano un range di gradimento fra 1 e 4. Il punto medio si trova quindi a 2,5, che diventa la discriminante fra un risultato positivo (da 2,51 a 4) o negativo (da 1 a 2,49). Vediamo quindi i risultati. Per quanto riguarda gli ospiti sono stati distribuiti 66 questionari, tenendo presente che nell’arco di tempo della rilevazione alcuni ospiti sono stati dimessi ed altri sono entrati. Sono stati riconsegnati 61 questionari, compilati dall’ospite, dai parenti oppure con l’aiuto degli operatori. Punteggio medio complessivo 3,65 (molto alto in quanto abbastanza vicino a 4, che è il massimo), record a pari merito con il 2015. 40
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Media generale negli anni 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Media 3,32 3,39 3,26 2,79 3,60 3,61 3,65 3,48 3,46 3,65 generale media generale 3,9 3,7 3,5 3,3 3,1 2,9 2,7 2,5 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 media generale ANALISI COMPLESSIVA Rispetto all’anno precedente c’è un miglioramento generale del 5,5%. VOCI NEGATIVE Le voci che hanno avuto una maggiore scostamento negativo rispetto agli ospiti deliziati (almeno il 5%) rispetto all’anno scorso sono: Oltre il 20% in meno di ospiti deliziati 4: ambiente e strutture fisiche presenti in residenza 5: aspetto, comodità, temperatura, ventilazione, luminosità degli ambienti comuni 6: quantità di spazio personale messo a disposizione 17: orari sonno/veglia 26: rapporto umano con gli altri ospiti 27:rapporto umano con il personale che si occupa di lei Tra il 10 e il 19% in meno di ospiti deliziati 2: carta dei servizi (indicazioni in merito ai servizi disponibili e alle modalità per usufruirne 3: orari di apertura al pubblico degli sportelli/uffici informazioni 8: cura dedicata all’igiene personale 10: Servizio di ristorazione 11: Qualità dei pasti 41
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 12: quantità dei pasti 13: varietà nel menu 14: organizzazione degli orari in residenza 18: cortesia, professionalità e sollecitudine del personale assistenziale 22: cortesia, professionalità e sollecitudine dei fisioterapisti Tra il 5% e il 10% in meno di ospiti deliziati 1: accoglienza ed informazioni ricevute all’arrivo in residenza 7: pulizia e cura dell’igiene in residenza 9: pulizia dei servizi igienici e degli ambienti 21: cortesia, professionalità e sollecitudine del personale medico 23: cortesia, professionalità e sollecitudine degli animatori 24: il rispetto della sua Privacy Non ci sono incrementi significativi di ospiti insoddisfatti VOCI POSITIVE Hanno avuto invece un maggiore apprezzamento (diminuzione degli ospiti insoddisfatti) rispetto all’anno precedente: Oltre il 10% di insoddisfatti in meno 2: carta dei servizi (indicazioni in merito ai servizi disponibili e alle modalità per usufruirne 21: cortesia, professionalità e sollecitudine del personale medico 25: atmosfera e clima emotivo in residenza 29: rapporto retta-qualità Tra il 5 e il 10% di insoddisfatti in meno 1: accoglienza ed informazioni ricevute all’arrivo in residenza 3: orari di apertura al pubblico degli sportelli/uffici informazioni 6: quantità di spazio personale messo a disposizione Tra il 5 e il 10% di deliziati in più 15: orari delle visite 25: atmosfera e clima emotivo in residenza ANALISI DEGLI ESTREMI Punti di forza (ovvero fattori di qualità percepita) Le tre voci che hanno dato un punteggio medio più alto sono state: 1) Percepisce cortesia, disponibilità ed umanità da parte del personale nei suoi confronti? Questa voce ha ottenuto un punteggio medio di 3,95, vicinissimo alla perfezione. Commento: è il decimo anno che questa voce è al primo posto. Questo dato ci fa onore e fa onore al personale, che viene continuamente richiamato a questo modo di rapportarsi alle persone. E’ anche 42
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 uno dei fattori di “passa parola” tra le persone che sono al di fuori della struttura, ed uno degli stimoli che spingono alcuni ad avvicinarsi alla nostra struttura e preferirla. 2) E’ soddisfatto della pulizia e cura degli ambienti? 3) E’ soddisfatto della pulizia dei servizi igienici e degli ambienti? Queste voci hanno ottenuto un punteggio di 3,82 Commento: La pulizia è sempre una voce cara agli ospiti e ci conferma nella nostra impostazione del servizio. Punti di debolezza (ovvero possibili spunti di miglioramento) Le prime due voci che hanno dato un punteggio medio più basso sono nuove rispetto all’anno scorso: 1) Accoglienza ed informazioni ricevute all’arrivo in residenza Questa voce ha ottenuto un punteggio di 3,44 Commento: questa voce, pur essendo il fanalino di coda, ha registrato un incremento consistente di punteggio, segno che c’è stato un notevole e quantificabile sforzo di miglioramento. In ogni caso il minore gradimento è da considerare, dal nostro punto di vista, non solo attribuibile all’Ufficio amministrativo, ma un po’ a tutte le fasi dell’ingresso. La preoccupazione di raccogliere tutte le informazioni utili per assistere a meglio l’ospite fa sì che l’ospite stesso ed i suoi parenti siano letteralmente sottoposti ad un interrogatorio molto lungo. Evidentemente questa nostra tensione alla qualità fin dai primi momenti è percepita diversamente da ospiti e parenti. 2) E’ soddisfatto del rapporto umano con gli altri ospiti? Questa voce ha ottenuto un punteggio medio di 3,48 Commento: Su questa voce pesano certamente le condizioni fisiche e cognitive sempre peggiori degli ospiti che accedono alla RSA, che rendono le persone meno serene e pazienti rispetto al contesto intorno a loro, sempre più desiderosi di una certa pace e di un clima di serenità, e non di disturbo. Pesa anche il carattere e la storia di ciascuno. Molti ospiti tendono ad isolarsi, come è tipico dell’anziano, altri sono troppo ripetitivi diventando molesti per gli altri. 3) Carta dei servizi (indicazioni in merito ai servizi disponibili e alle modalità per usufruirne) Questa voce ha ottenuto un punteggio di 3,49 Commento: le norme Regionali hanno sempre più inciso nella costruzione della Carta dei servizi, definendone in modo puntuale i contenuti. Le aggiunte fatte nel tempo hanno reso la carta un po’ più difficile da decifrare. In ogni caso il risultato in sé è molto positivo come punteggio, pur essendo tra gli ultimi. Rispetto all’ano scorso poi, ha guadagnato due posizioni. Sono stati distribuiti circa 100 questionari e ne sono ritornati 59, tre meno dello scorso anno. Ricordiamo che il punteggio utilizzato ha un range fra 1 e 4, per cui un risultato di 2,5 è lo spartiacque che segna la divisione fra un risultato positivo ed uno negativo. 43
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Punteggio medio complessivo 2,97 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Media 3,18 3,11 3,11 3,05 3,04 3,23 3,06 3,06 2,99 2,97 generale media generale 3,25 3,2 3,15 3,1 3,05 3 2,95 2,9 2,85 2,8 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 media generale ANALISI COMPLESSIVA Quest’anno abbiamo rilevato il punteggio più basso di questi anni, anche se inferiore di soli 2 centesimi rispetto all’anno scorso, quindi in sostanziale frenata. Voci negative Le voci che hanno avuto uno scostamento negativo significativo (almeno il 5%), aumentando il numero degli scontenti rispetto all’anno scorso, sono diverse: Oltre il 10% 16: pensa di dedicare il tempo necessario al soddisfacimento delle richieste dei famigliari? 19: è soddisfatto dei suoi orari di lavoro? Tra il 5 e il 10% 3: informazioni relative ai piani assistenziali 7: clima relazionale e coinvolgimento in equipe con i suoi collaboratori 8: grado di coordinamento tra il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori 17: è soddisfatto del suo ambiente fisico di lavoro? 44
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 Altre voci hanno avuto minori estimatori rispetto all’anno scorso (anche qui si rileva una variazione di almeno il 5%) 16: pensa di dedicare il tempo necessario al soddisfacimento delle richieste dei famigliari? 26: se in futuro lei o un suo parente avesse bisogno di essere ospitato in RSA, lei sceglierebbe questa? Voci positive Hanno avuto invece un maggiore apprezzamento rispetto all’anno precedente (almeno il 5%): 2: informazioni in merito agli aspetti organizzativi 3: informazioni relative ai piani assistenziali 6: in base al carico di lavoro ed alla complessità delle persone che deve assistere riesce a dedicare spazio al lavoro/discussione d’equipe? 11:grado di coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano il suo lavoro 12: la sua professione le offre anche la possibilità di relazionarsi con gli ospiti? 17: è soddisfatto del suo ambiente fisico di lavoro? 24: complessivamente si ritiene soddisfatto e gratificato dal suo lavoro? Sono diminuiti gli insoddisfatti di almeno il 5% nella voce: 12: la sua professione le offre anche la possibilità di relazionarsi con gli ospiti? 13: come valuta in percentuale la quantità di tempo che riesce a dedicare alla relazione con l’ospite? ANALISI DEGLI ESTREMI Punti di forza (ovvero fattori di qualità percepita) Le tre voci che hanno dato un punteggio medio più alto sono state: 1) Le è chiaro quali sono le persone responsabili di riferimento per lo svolgimento del suo lavoro? Questa voce ha ottenuto un punteggio di 3,95, più alto rispetto all’anno scorso 2) La sua professione le offre la possibilità di relazionarsi con gli ospiti? Questa voce ha ottenuto un punteggio di 3,74 3) Riesce ad instaurare con i famigliari un rapporto di collaborazione? Questa voce hanno ottenuto un punteggio di 3,67 Commento comune: E’ basilare che in un ambiente di lavoro si possa stare serenamente, che i rapporti siano cordiali, amichevoli e siano chiari i ruoli. Per certi versi questo risultato si coniuga molto bene con il miglior risultato degli ospiti. In un rapporto sereno è più facile essere cortesi, disponibili ed umani. Punti di debolezza (ovvero possibili spunti di miglioramento) Le tre voci che hanno dato un punteggio medio più basso sono state: 1) Come valuta in percentuale la quantità di tempo che riesce a dedicare alla relazione con l’ospite? Questa voce ha ottenuto un punteggio medio di 1,67 Commento: da sempre è il fanalino di coda, la voce con minor soddisfazione da parte degli operatori. Se da una parte, lo standard di personale fornito (almeno il 10% in più del minimo richiesto) dovrebbe favorire una maggiore cura dei rapporti personali, dall’altra è pur vero che il contatto diretto e continuativo con gli ospiti è appannaggio di alcune figure e non di tutte. Ad esempio chi lavora in cucina, in lavanderia, in ufficio ed altri servizi generali ha pochi contatti con gli ospiti. Questo risultato pur negativo, commentato coi parenti in alcuni 45
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 incontri tenuti nel 2011 era stato visto positivamente, come un desiderio degli operatori di maggior vicinanza e confidenza coi ricoverati. 2) in base al carico di lavoro ed alla complessità delle persone che deve assistere riesce a dedicare spazio al lavoro/discussione d’equipe? Questa voce ha ottenuto un punteggio di 2,41 Commento: il dato esprime la somma della somministrazione fatta a dipendenti dell’Ente, della Cooperativa di assistenza, della ditta di Ristorazione, dei liberi professionisti, perciò comprendente figure o aspetti organizzativi che non si fondano sul lavoro di equipe. Andrebbe disaggregata per individuare se si tratta di un malessere diffuso ma non eccessivo oppure di un malessere gravissimo in una sola delle organizzazioni. Confrontandoci e sentendo diverse esperienze di altre RSA ci pare di essere nel numero di quelle che effettivamente applicano il lavoro di equipe, anche se tutto è perfettibile. Il dato potrebbe essere interpretato in senso positivo, come il desiderio di lavorare sempre più strettamente in equipe. 3) è soddisfatto della gestione dei conflitti che insorgono tra operatori e tra operatori e referenti? Questa voce ha ottenuto un punteggio di 2,52 Commento: Il risultato è lievemente positivo, oltre il limite di 2,5, che è il limite della sufficienza. C’è un equilibrio da ottenere, e non sempre è facile, fra i vari caratteri, le situazioni che si possono verificare e la quantità di lavoro: non bisogna solo assistere la persona ma registrare ogni operazione svolta su di lei in modo puntuale e verificabile. Un maggior tempo per registrare il proprio lavoro e l’inesorabile conseguente contrazione del tempo per eseguire le operazioni, producono una sensazione opprimente che rende psicologicamente ancor più pesante il carico di lavoro e rischia di esacerbare gli animi. 3.2.1.6 osservazioni degli organi di vigilanza. Nel corso del 2018 i servizi di vigilanza ATS non hanno effettuato verifiche. 3.2.1.7 programmazione (con precisazione delle tempistiche): • ambito 1: educativo, di animazione, di socializzazione; • Il piano educativo, di animazione e socializzazione è presente dal 2008. Fin qui intitolato “Progetto di animazione”. Consiste: • - nella descrizione della figura dell’animatore, • - nella definizione degli strumenti di valutazione che vanno ad indagare le abitudini di vita, il benessere psico-sociale, l’eleggibilità e l’accettazione/rifiuto delle attività, il grado di adesione/inserimento nelle attività animative, • - nel programma di animazione (descrizione delle attività e planning settimanale). • Queste ed altre declinazioni delle attività sono meglio precisate nel nuovo sistema di procedure, ai numeri PR-RSA-130; PR-RSA-131; PR-RSA-132; PR-RSA-133; PR-RSA-134; PR-RSA-135; PR-RSA-136; PR-RSA-137; PR-RSA-138; PR RSA -139. 46
Fondazione Casa del Cieco Mons. Edoardo Gilardi Piano di lavoro annuale ONLUS, via N.Sauro, 5 – 23862 Civate (LC) Rev. 8 del 01-03-2019 • Durante la riunione di equipe per il PAI vengono condivisi e tenuti in considerazione gli interessi, le abitudini di vita e le capacità residue degli utenti. Questo consente che gli interventi siano il più possibile personalizzati, non si limitino a momenti ludico-ricreativi o alla proposta di attività di gruppo standardizzate. Questa modalità di interscambio fra figure professionali consente di formulare proposte educativo-animative pensate su bisogni, capacità, interessi, abitudini di vita anche di quell’utenza meno coinvolgibile in attività di gruppo; Fino a tutto il 2014 la programmazione delle attività è stata abbastanza standard, secondo il prospetto seguente: giorno Attività del mattino Attività del pomeriggio Lunedì Momento al bar Tombola 1° e 2° piano ore 9,30 Reparto Protetto ore 15,00 Oppure Bowling al Reparto chiostro il primo Ogni due settimane lunedì del mese 9,30 Martedì Musica Cruciverba Reparto chiostro ore 9,30 2° piano ore 15,00 Mercoledì Tombola Momento al bar Reparto chiostro ore 9,30 Reparto protetto ore 15,00 Ogni due settimane Giovedì Tombola Momento al bar 2° piano ore 9,30 Reparto chiostro ore 15,00 Ogni 15 giorni Venerdì Attività individuale o in piccolo gruppo ore Tombola 1° piano ore 15,00 9,30 in tutti i reparti ogni due settimane Le variabili erano costituite da progetti specifici esercitati nei giorni ed orari “buchi”. Nel 2015 il personale educativo ha deciso di effettuare una programmazione mensile che varia ogni settimana, per fornire agli ospiti con maggiore puntualità e precisione le indicazioni circa il luogo e tipo di attività animativa. Tempistica: dal 01-01-2015. Nel 2016 si è modificata ancora la modalità di programmazione, per essere più coerenti con la DGR 2569/2014 e nello stesso tempo elastici nella realizzazione. Sono state pertanto accorpate diverse attività in classi omogenee, per cui, pur mantenendo l’appuntamento fisso ad es. del gioco, si può cambiare il tipo di gioco di volta in volta. Questo ha permesso di prescrivere informaticamente le attività ad ogni ospite. Nel 2017 è stata mantenuta la modalità di stimolazione degli ospiti con MMSE inferiore a 19, realizzando momenti specifici per questi ospiti, cominciando mezz’ora prima le attività solo con loro, poi aggiungendo gli altri ospiti. Nel 2018 è stato inserito un momento di animazione nella sala di attesa nella mezz’ora prima del pranzo ed uno sportello psicologico per ospiti e parenti • ambito 2: coinvolgimento del territorio (associazioni, parrocchie, scuole, servizi di inserimento lavorativo, altri servizi territoriali, gruppi di auto mutuo aiuto); 47
Puoi anche leggere