Educational Lab Esperienze, riflessioni e prospettive: Rivedere i modi di pensare e apprenderne di nuovi - Patrocinato dal Fondo europeo di ...

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Educational Lab Esperienze, riflessioni e prospettive: Rivedere i modi di pensare e apprenderne di nuovi - Patrocinato dal Fondo europeo di ...
Educational Lab
Esperienze, riflessioni
e prospettive:
Rivedere i modi di
pensare e apprenderne
di nuovi...

       Patrocinato dal Fondo europeo
       di sviluppo regionale e dal programma Interreg V-A Italia–Austria
       2014–2020
Educational Lab Esperienze, riflessioni e prospettive: Rivedere i modi di pensare e apprenderne di nuovi - Patrocinato dal Fondo europeo di ...
Educational Lab
Esperienze, riflessioni
e prospettive:
Rivedere i modi di
pensare e apprenderne
di nuovi...
       L’opuscolo »Educational Lab« è stato redatto all’interno del
       progetto »ITAT 1037| EES AA | Entrepreneurial Ecosystem Alpe Adria«,
       patrocinato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal
       programma Interreg V-A Italia–Austria 2014–2020. Le attività
       formative finanziate e messe in atto dal progetto sono
       descritte nei testi che seguono.
Educational Lab Esperienze, riflessioni e prospettive: Rivedere i modi di pensare e apprenderne di nuovi - Patrocinato dal Fondo europeo di ...
Il progetto »Educational Lab« non si limita a chiamare
                                                                  in causa i principi dell’economia circolare ma considera la stessa
                                                                  formazione come circolare. Da questa non si sfugge.
                                                                  O meglio: non si vuole sfuggire.
                                                                  ¶           I laboratori sono perfettamente attrezzati per fare in
                                                                  modo che la chimica, la fisica, la biologia e la tecnica non
                                                                  rimangano concetti e fenomeni astratti bensì diventino tangibili.
                                                                  Con un approccio sperimentale e anche giocoso si esplorano

Prefazione                                                        le teorie naturalistiche, i processi economici e sociopolitici,
                                                                  le conquiste tecniche. Talvolta tutto insieme. Tuttavia, al pari di
                                                                  altre iniziative paragonabili in campo formativo extrascolastico,
                                                                  anche per l’»Educational Lab« vale l’avvertimento della
    Nel contesto internazionale, il progetto »Educational Lab«    OECD nel 2018: la dipendenza finanziaria da un unico potere
                                                                  decisionale politico implica il rischio di sparire dalla scena al
    è pensato per concretizzare una richiesta delle Nazioni       primo cambiamento di rotta.
    Unite relativa alla »Agenda 2030«: sviluppo sostenibile       ¶           Un presupposto importante per la formazione
                                                                  è un’atmosfera positiva e serena. La creatività, le idee e gli
    è un compito della formazione e una questione                 esperimenti mettono di buon umore e incuriosiscono,
    di formazione.                                                dando come risultato quella serietà con cui giovani e meno
                                                                  giovani sperimentano nell’»Educational Lab«.
    ¶      »Connoisseurship« è ciò che ha chiesto la OECD         ¶           In un contesto di questo tipo si può rinunciare
    nel 2018, dichiarando che i pedagoghi sono designer.          fiduciosamente ai »formalismi«. Come alle lezioni scandite
                                                                  da orari o al suono della campanella della ricreazione. Perché
    La sostenibilità ha bisogno non solo di imprenditori          la formazione non si può interrompere quando l’interesse
    ma anche di conoscitori, per l’appunto »Connoisseure«.        sta crescendo e l’impegno è al massimo.

    Di qui l’esigenza di analizzare sviluppi, di discutere
    le innovazioni anche sotto il profilo dei loro effetti sulla
    società e sulla natura.

                                                                  VErsiOnE inglEsE E tEDEsCa
                                                                  sono disponibili in formato digitale sul sito
                                                                  www.educational-lab.at
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Im »Educational Lab« werden nicht nur Lehren aus der Kreis-
                                                              laufwirtschaft gezogen, sondern Bildung selbst wird als Kreislauf
                                                              verstanden. Hier entkommt man ihr nicht. Anders gesagt:
                                                              Hier will man Bildung nicht entkommen.
                                                              ¶          Die Labore sind bestens ausgestattet, damit Chemie,
                                                              Physik, Biologie und Technik nicht nur abstrakte Formeln und
                                                              Phänomene bleiben, sondern greifbar werden. Hier erforscht
                                                              man spielerisch und experimentell naturwissenschaftliche

Vorwort                                                       Theorien, wirtschaftliche und gesellschaftspolitische Prozesse
                                                              sowie technische Errungenschaften. Und manchmal alles
                                                              gemeinsam. Aber wie vergleichbare Initiativen im außerschuli-
                                                              schen Bildungsbereich, betrifft auch das »Educational Lab«
    Im internationalen Kontext setzt das »Educational Lab«    die Warnung, die die OECD 2018 herausgab: Die finanzielle
                                                              Abhängigkeit von einem einzigen politischen Entscheidungs-
    eine Forderung der Vereinten Nationen aus der             träger birgt die Gefahr, bei einem Kurswechsel schnell
    »Agenda 2030« um: Nachhaltige Entwicklung ist eine        wieder von der Bildfläche zu verschwinden.
                                                              ¶          Eine wichtige Voraussetzung für Bildung ist eine
    Bildungsaufgabe und eine Bildungsfrage.                   positive, entspannte Stimmung. Kreativität, Einfallsreichtum und
    ¶      »Connoisseurship« fordert 2018 die OECD ein, und   das Experimentieren sorgen für Lachen, gespannte Erwartung
                                                              und führen schlussendlich zu jener Ernsthaftigkeit, mit der Kinder
    erklärt Pädagogen zu Designern. Nachhaltigkeit braucht    und Junggebliebene am »Educational Lab« an ihren Versuchs-
    nicht nur Entrepreneure, sondern auch Auskenner,          reihen arbeiten.
                                                              ¶          In so einer Situation kann man auf »Formvorgaben«
    »Connoisseure«. Damit verbunden wird die Aufforderung,    getrost verzichten. Auf zeitlich begrenzte Lerneinheiten genauso
    Entwicklungen zu hinterfragen und Innovationen auch       wie auf den Ton von Pausenglocken. Denn Bildung kann und
                                                              darf nicht aufhören, wenn die Spannung steigt und die
    in Hinblick auf ihre Auswirkungen auf Gesellschaft        Herausforderung am größten ist.
    und Natur zu diskutieren.

                                                              DigitalE VErsiOn
                                                              in Englisch und Italienisch zum Download unter
                                                              www.educational-lab.at
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In the »Educational Lab«, not only are lessons learned from the
                                                               circular economy, education itself is seen as a circle. You can’t get
                                                               away from it here. Or in other words: You won’t want to get
                                                               away from it here.
                                                               ¶           The laboratories are excellently equipped such
                                                               that chemistry, physics, biology and technology are not simply
                                                               abstract formulae and phenomena — they become tangible.
                                                               It’s a place to explore scientific theories, economic and socio-

Foreword                                                       political processes and technical achievements in a playful and
                                                               experimental way. And sometimes everything at once. But like
                                                               comparable initiatives in the out-of-school education sector,
                                                               the »Educational Lab« is also impacted by the warning issued by
    Within an international context, the »Educational Lab«     the OECD in 2018: financial dependence on a single political
                                                               decision-maker brings with it the risk of quickly disappearing
    is implementing a United Nations »Agenda 2030«             from the radar if there is a change in policy.
    requirement: sustainable development is an educational     ¶           An important prerequisite for education is a positive,
                                                               relaxed atmosphere. Creativity, inventiveness and experi-
    task and an educational issue.                             mentation guarantee laughter and excited anticipation, ultimately
    ¶      The OECD called for »connoisseurship« in 2018,      giving way to that seriousness with which the young and young-
                                                               at-heart adults, set about their series of experiments at the
    and classed teachers as designers. Sustainability          »Educational Lab«.
    does not just need entrepreneurs, it also needs experts,   ¶           In an environment like this, »procedural rules« can
                                                               be ignored. Learning units as well as the sound of the bell at break
    or »connoisseurs«. Associated with this, is the call       time. Because education cannot and must not stop when the
    to question developments and discuss innovations,          tension rises and the challenge is at its greatest.

    including their effects on society and nature.

                                                               gErman anD English VErsiOn
                                                               is available in digital form at
                                                               www.educational-lab.at
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L’apprendimento non deve finire in un vicolo cieco. Nell’
                                                                                    »Educational Lab« la cooperazione e il networking non avvengono
                                                                                    solo fra docenti e studenti ma anche fra gli autori dei moduli
                                                                                    e le istituzioni didattiche. Una valutazione sotto forma di »ricerca
                                                                                    parallela« serve a capire se e come funzioni il principio. Questa
                                                                                    ricerca parallela fa parte integrante della concezione sin dal
                                                                                    primo momento. Gli specialisti verificano l’efficacia del lavoro e
Educational Lab                                                                     le attività di networking dei singoli moduli, sia all’interno

presso Lakeside Science &Technology Park                                            che all’esterno.
                                                                                    ¶           L’»Educational Lab« vuole stimolare cambiamenti
                                                                                    e impone a se stesso di rimanere in movimento. Lo garantiscono
                                                                                    i bandi pubblici e l’invito a presentare sempre nuove »concezioni
    Il lavoro di concezione dell’»Educational Lab« è iniziato                       formative innovative«. Ci sono settimane di promozione e una
                                                                                    »lunga notte della ricerca« che invitano a prendere contatto
    nel 2015, mentre la costruzione ha preso il via un anno prima,                  e a visitare la struttura.
    nel 2014. L’edificio in cui si trova l’»Educational Lab«                         ¶           Un gruppo di consulenza affianca tutti gli sviluppi.
                                                                                    I membri di questo »gruppo di coordinamento« si sono assunti
    ospita anche l’amministrazione del »Lakeside Science &                          la responsabilità di promuovere il consolidamento
    Technology Park« oltre che varie sale per incontri                              e l’evoluzione dell’»Educational Lab«.

    e manifestazioni.                                                                         Dati
    ¶       L’offerta didattica extrascolastica comprende
                                                                              2013 iniziO DEl prOgEttO EDilE
    materie come scienze, matematica, informatica, innova-
    zione, imprenditoria, lingue e cultura. Ne possono                        2014 iniziO DEi laVOri

    beneficiare non solo alunni di scuola ma anche studenti                    2015 stuDiO DElla COnCEziOnE
    universitari, docenti e interessati alla formazione.
                                                                              2016 COnCrEtizzaziOnE
    ¶       Nei singoli moduli si apprendono metodi e li si
    sperimentano, trasportandoli dai laboratori all’attività         primavera 2017 ingrEssO nEll’EDifiCiO E primi mODuli

    didattica. Gli strumenti non sono soltanto le pagine                            Il Lakeside Science & Technology Park mette a disposizione
    di carta ma anche le teste delle persone, che escono                            i locali che servono ai moduli senza richiedere un canone d’affitto.
                                                                                    I costi correnti e di esercizio sono a carico delle organizzazioni
    dall’»Educational Lab« con molta empatia ed                                     responsabili dei moduli.
    esperienze preziose.
                                                                                    Nel 2019 hanno frequentato l’Educational Lab circa 15.100 persone,
                                                                                    di cui ben 8.600 il solo modulo »BIKO mach MINT«.

                                                                                    Collaboratori: a seconda delle mansioni, cinque persone del
                                                                                    Lakeside Park si suddividono gli incarichi organizzativi spalmandoli
                                                                                    su circa l’equivalente del tempo pieno.

                                                                                    L’»Educational Lab« è patrocinato dal Lakeside Science & Techno-
                                                                                    logy Park, dal Land Carinzia, dal Ministero federale di formazione,
                                                                                    scienza e ricerca, inoltre dal »Fondo europeo di sviluppo
                                                                                    regionale – FESR«.
12 NaWimix
                                               Formazione e approfondimento
                                               extrascolastico di scienze

                                            16 BiKO mach MiNt

Moduli                                         Cooperazione formativa della Carinzia

nell’ordine cronologico dell’ istituzione   20 inspire! Lab

e progetto di cooperazione                     Innovation Spirit and Entrepreneurship Lab

                                            24 Global Citizen Campus
                                               Ricerca e formazione per la società globale

                                            26 Education Studio
                                               Comunicazione e mediazione di conoscenze

                                            29 SustainAbility Lab
                                               Cooperazione formativa sulla sostenibilità

                                            32 Smart Lab
                                               Il laboratorio aperto delle fabbricazioni

                                            36 product life lab
                                               Sustainable Entrepreneurship Education
                                               ed economia circolare

                                            40 Spiderino
                                               Robotica (collettiva) come strumento pedagogico

                                            43 Equality Lab
                                               Il centro femminile di Klagenfurt
                                               nell’»Educational Lab«

                                            46 Progetto di cooperazione
                                               Entrepreneurial Ecosystem Alpe Adria
                                               L’imprenditoria non conosce confini
»Formazione«, spiega Bernhard Schmölzer, direttore del modulo
                                                                        »naWimix« nell’»Educational Lab«: »la formazione è quello
                                                                        che rimane quando le nozioni apprese sono ormai dimenticate.«
                                                                         Lo diceva già oltre un secolo fa il pedagogista riformatore
                                                                        tedesco Georg Kerschensteiner.

NaWimix                                                                 ¶          I partecipanti del modulo formativo »naWimix«
                                                                        imparano a comprendere il fascino di materie come la matematica,
Formazione e approfondimento                                            l’informatica, le scienze e la tecnica (mint). La risposta è questa:

extrascolastico di scienze                                              apprendere scoprendo e ricercando. A tale scopo »NAWImix«
                                                                        offre ai docenti gli spazi e i tempi per approfondire le loro
                                                                        conoscenze di chimica, matematica, fisica, biologia e materie
                                                                        generali.
    Nell’ingresso dove si accede al »NAWImix« sono appese               ¶          »Il problema dei docenti non è la didattica specifica
                                                                        o il metodo«, fa notare Bernhard Schmölzer. In questo i docenti
    due sedie. Entrambe sono fissate al soffitto con funi.                sono perfettamente preparati. Quello che invece gli studenti
    Una sedia ha le funi inserite in un paranco, l’altra invece ha      si aspettano maggiormente sono approfondimenti particolari che
                                                                        li facciano sentire in grado di comprendere a fondo argomenti
    solo funi che pendono dal soffitto. Perché con la prima              come ad esempio il »cambio climatico«. Aiutarli è l’obiettivo
    sedia ci si può issare fino in alto e con l’altra no?                dichiarato di »naWimix«.
                                                                        ¶          Certo, non si può dotare il docente di un’attrezzatura
    ¶      Prima di tutto c’è la percezione. Guardare, sedersi,         completa, sì però dargli un’idea di come la tematica si possa
    sperimentare. Le spiegazioni vengono dopo. Di solito quello         affrontare anche con un approccio diverso. Con questa
                                                                        conoscenza ed esperienza, anche la migliore delle attrezzature
    che rimane non è la spiegazione letterale ma il ricordo di          può passare in disparte. Lo dimostrano i ricercatori del CErn.
    come si è riusciti ad arrivare fino al soffitto. Vale tanto per gli    Non c’è nessun altro che abbia a disposizione un’attrezzatura
                                                                        come il »Large Hadron Collider«. E ciò nonostante ai fisici
    alunni di scuola quanto per universitari e docenti.                 capita spesso di trovare più utili sequenze del tutto semplificate che
                                                                        non l’acceleratore di particelle. Nessuno vorrebbe farne a meno,
                                                                        ma l’aspetto decisivo è che i ricercatori del laboratorio hanno
                                                                        acquisito le conoscenze necessarie per esaminare un problema da
                                                                        varie angolature. Anche fuori dal laboratorio, magari durante
                                                                        la pausa nel giardino davanti alla mensa.
                                                                        ¶          Il taglio scelto per »naWimix« prevede una serie
                                                                        di momenti: dapprima i candidati all’insegnamento arrivano in
                                                                        visita, poi gli studenti accettano l’invito a una »lezione di
                                                                        prova«. Il pedagogo che supera con buon esito la prima visita al
                                                                        »NAWImix« riceve il consenso a tornare con la sua classe.
                                                                        ¶          Per intraprendere questo viaggio, »naWimix« si fa carico
                                                                        al 100 percento dei costi di trasferta. Ciò nonostante, riferisce
                                                                        Bernhard Schmölzer, l’offerta non è molto sfruttata. Per esempio
                                                                        si sente dire che il viaggio da un paese come Kötschach-Mauthen
                                                                        è troppo lungo, oppure che una valle come Mölltal è troppo
                                                                        lontana e non si riesce a rientrare negli orari.

                    12                                                  13
¶           Viceversa, i docenti che non si lasciano scoraggiare da                 Dati
ostacoli come questi riferiscono degli effetti incoraggianti della       Il nome »NAWImix« sta a indicare il centro didattico di scienze
visita. Da un lato il merito è dell’entusiasmo dei bambini. Dall’altro   dell’accademia pedagogica della Carinzia – Viktor Frankl Hoch-
è la certezza di poter essere in grado di affrontare tematiche           schule. Fondata nel 2012, quest’istituzione extrascolastica ha
complesse catturando l’interesse e con buon esito. I collaboratori       lavorato negli ultimi cinque anni sull’»Educational Lab« mettendo
del »naWimix« si muovono come »amici scientificamente critici«.           in piedi un’infrastruttura moderna che da un lato si occupa
Osservano il processo di insegnamento, lo analizzano e forni-            di ricerca, dall’altro sviluppa modelli didattici per trasmettere le
scono un feedback. Se i bambini siano stati preparati alla visita,       conoscenze scientifiche a docenti e studenti dell’accademia
i collaboratori del »naWimix« lo capiscono subito:                       pedagogica.
lo rivelano le loro domande o il loro silenzio.
¶           Il Ministero federale di formazione, scienza e ricerca       Si avvale di un massimo di dodici collaboratori e collaboratrice,
premia l’iniziativa dei docenti con un »certificato di qualità            corrispondenti a sette in tempo pieno. A seconda della necessità
MINT«. Viene conferito per una durata di tre anni a tutti gli istituti   si chiamano altri colleghi e colleghe.
scolastici che insegnano con creatività ed entusiasmo materie
come scienze, informatica, matematica e tecnica. In Carinzia questi      COOpEraziOni
istituti sono attualmente 23.                                            Nella collaborazione »Global Citizen Campus« si studia insieme la
                                                                         tematica »Global Citizenship Education« per la formazione didattica.
           Cooperazioni esterne                                          Nel Lakeside Park il »NAWImix« dispone di partner che assistono
Anche il »naWimix« impara di continuo. In Austria non esiste             nelle richieste di incentivi regionali e progetti UE. Con il modulo
una cattedra di didattica della matematica per la scuola primaria.       »BIKO mach MINT«, i docenti hanno la possibilità di far conoscere
Per tale motivo il »naWimix« collabora con l’università di Siegen.       meglio la vita del laboratorio a bambini e ragazzi.
Nel corso di un progetto uE, il team di Bernhard Schmölzer si è
occupato di indagare come gli insegnanti delle scuole elementari         OrganizzaziOnE rEspOnsabilE
possano capire meglio le conoscenze di base che hanno i loro             Accademia pedagogica della Carinzia – Viktor Frankl Hochschule
allievi e quali sfide debbano poi affrontare nella scuola secondaria.
Per farlo torna utile trascorrere qualche ora nella scuola materna       intErlOCutOrE
e poi nella nuova scuola media o nel liceo. Il risultato della           Bernhard Schmölzer, direttore del centro didattico per le scienze
ricerca ha convinto i pedagoghi al punto tale che ora si è cambiata      della Carinzia (RECC) | bernhard.schmoelzer@ph-kaernten.ac.at
la programmazione curricolare della facoltà di pedagogia.
Dal prossimo semestre invernale il programma sarà modificato              patrOCinatOri
di conseguenza.                                                          »NAWImix« è patrocinato dal Ministero federale di formazione,
¶          Anche l’Università Ludwig Maximilian di Monaco                scienza e ricerca, dal Land Carinzia, dai fondi di incentivi economici
si è interessata alle attività del »naWimix«. Infatti il »naWimix«       della Carinzia, dalla fondazione Kärntner Sparkasse e dalla Kelag
è stato inserito nella rete dei docenti tedeschi. Inoltre,
all’interno del programma di mobilità europea »Erasmus plus«,
è stato appena avviato un accordo con la didattica di chimica
a Porto, in Portogallo.

14                                                                       15
Qui i bambini non ricevono istruzioni ma formulano le loro
                                                                      ipotesi. E da soli verificano se sono giuste o sbagliate. Ogni passo
                                                                      lo documentano in una scheda da ricercatori: »Nome della tappa.
                                                                      Il tuo nome. Che materiale usi?«
                                                                      ¶          Non importa che ci si occupi di chimica, fisica, biologia
                                                                      o che si vada nella zona »Natura 2000« ai margini del parco:
                                                                      alla prima domanda ne segue una seconda: »Tu cosa pensi che
BiKO mach MiNt                                                        succeda?« »Una volta che i bambini hanno scritto le loro

Cooperazione formativa della Carinzia                                 ipotesi nella scheda, segue l’esperimento concreto. Gli alunni lo
                                                                      descrivono, spiegando che risultato si attendono e perché«
                                                                      È così che Robert Münzer illustra il metodo di
                                                                      »biKO mach mint«.
     Nell’ingresso dove si accede a »BIKO mach MINT« sono             ¶          Nel 2016 tutto è cominciato con un test. Quattro scuole
                                                                      pilota sono state invitate ad avviare un corso di prova. Ancora non
     appesi camici da laboratorio bianchi con le tasche. »Il camice   esisteva un progetto paragonabile e quindi non si aveva esperienza
     bianco è fondamentale. Cambia subito l’atteggiamento             di cosa funzionasse e come. I primi programmi didattici – i cosid-
                                                                      detti moduli – sono stati sviluppati insieme agli alunni. Al con-
     dei bambini«, racconta Robert Münzer di »BIKO mach MINT«.        tempo si organizzavano le prime attrezzature, non solo moderne
     Non appena i bambini indossano il camice, non sono più           ma anche in numero sufficiente da garantire trenta postazioni di
                                                                      lavoro autonome. Oggi »biKO mach mint« accoglie squadre inter-
     bambini delle elementari ma ricercatori e ricercatrici.          nazionali che vengono a prepararsi alle gare e alle »olimpiadi di
     ¶       Questa scena è molto importante e spinge                 scienze«. E non potrebbero trovare condizioni migliori.
                                                                      ¶          Nel 2020 i docenti e gli alunni hanno a disposizione
     i bambini ad assumere una serietà che nelle normali lezioni      60 argomenti, quelli che in gergo chiamiamo »aree critiche«.
     scolastiche tende a mancare. Qui non c’è la campanella           Le tematiche sono già strutturate e accompagnate dalle necessarie
                                                                      attrezzature. Inizialmente il nostro team ha fatto un errore,
     della ricreazione. I bambini e i ragazzi si confrontano          osserva Robert Münzer: e cioè ha inviato l’offerta alle scuole
     con un certo argomento per tutto il tempo che occorre, fino       della Carinzia e i docenti sceglievano. »Come si fa con un menù«.
                                                                      Tuttavia il team di »BIKO mach MINT« non è interessato a un
     a quando è stato compreso e sviscerato. Per gli alunni           consumo della formazione. Lo scopo è collaborare e ragionare
     è un lusso che secondo loro si possono concedere                 autonomamente, cosa che viene chiesta non solo agli alunni
                                                                      ma anche agli insegnanti.
     solo gli adulti.                                                 ¶          Oggi non inviamo più una lista. Sono i docenti a
                                                                      formulare una richiesta nel momento in cui sanno quale argomento
                                                                      vogliono affrontare. Inoltre devono occuparsi loro di organizzare
                                                                      il viaggio. I biglietti del pullman o del treno li deve pagare la
                                                                      classe o la scuola. Viceversa i materiali didattici e le postazioni in
                                                                      laboratorio sono rese disponibili gratuitamente da »biKO mach
                                                                      mint«. Alcuni insegnanti lo trovano un problema insormontabile,
                                                                      altri invece si rivolgono al sindaco o cercano sponsor per offrire
                                                                      ai loro alunni l’occasione di sfruttare il laboratorio più volte
                                                                      all’anno. Ci sono scuole che danno l’esempio, come quelle della
                                                                      valle Lavanttal o di Kötschach-Mauthen.

                     16                                               17
¶          Le scuole particolarmente impegnate ricevono una            ¶          Le attrezzature del laboratorio non consistono
certificazione e quindi acquistano visibilità per alunni e genitori.    soltanto in oggetti come microscopi, pipette e sostanze chimiche.
I pedagoghi più impegnati sono quelli che propongono un                I banchi sono provvisti di piccole videocamere collegate a un
argomento di propria iniziativa. »Di recente si è aggiunto il tema     proiettore. Quando un alunno vuole spiegare agli altri i risultati
dell’acustica su proposta di una maestra.« Nel giro di un mese         della sua ricerca, lo fa con la videocamera. In questo dibattito
il materiale era pronto, gong e diapason compresi, e la classe ha      »pubblico« emerge subito il particolare effetto del metodo.
potuto venire.                                                         C’è sempre interesse, racconta Robert Münzer: nel laboratorio
¶          Nel laboratorio »biKO mach mint« ogni »scienziato in        »biKO mach mint« non si sente mai un bambino dire »questa
erba« ha una sua postazione di lavoro. Non ci sono alunni che           è una stupidaggine«. Nessuno deride gli altri. Ognuno viene preso
debbano seguire da spettatori un esperimento di gas detonante.         sul serio e »ognuno si sente bene quando ha fatto le sue ricerche
Lo fanno detonare loro. L’entusiasmo di poter fare da soli lo          e ha scoperto qualcosa di nuovo per se stesso«.Tutto ruota
si legge subito negli occhi dei bambini, racconta Robert Münzer:       intorno all’argomento, al contenuto e alla soluzione.
»Bisogna semplicemente lasciarli fare.«
¶          Ai docenti occorre spiegare perché un alunno non                       Dati
debba necessariamente elaborare tutte le 16 tappe di un modulo.        Oltre alle 20 »scuole partecipanti«, tutte le classi e tipi di scuole
»È molto più utile se un alunno si appassiona a una certa tappa        della Carinzia hanno a disposizione questa struttura extrascolastica.
al punto da volervi rimanere. Quando trova la soluzione, lo avrà       Previa prenotazione la si può sfruttare per attività legate a un
fatto in modo eccellente e avrà imparato molto di più che              certo progetto. Lo stesso vale anche per i genitori interessati alla
non occupandosi di tutto«. Questa è un’altra esperienza che ci         giornata »Open Space«. È stata istituita di recente e viene
hanno insegnato i quattro anni di »biKO mach mint«:                    offerta ogni sabato dalle 9:00 alle 12:00.
con meno si ha di più.
¶          Nel laboratorio non c’è una tabella di marcia prefis-        COllabOratOri
sata. Non ci sono voti, niente compiti in classe, niente udienze dei   9
genitori. E i ragazzi non si fanno intimorire da macchinari
e sostanze chimiche. Certo, talvolta occorre intervenire un poco       intErlOCutOrE
per aiutare i docenti a sganciarsi dalle loro esperienze quotidiane.   Robert Münzer | bmachmint@gmail.com
Ma una volta introdotti all’approccio, li si lascia agire in auto-
nomia e gestire il laboratorio da soli. Esattamente come gli alunni    OrganizzaziOnE rEspOnsabilE
delle elementari, delle medie o delle superiori. L’assistenza c’è,     Dipartimento della giunta regionale della Carinzia, Rep. 6
ma rimane dietro le quinte.                                            Formazione, scienza, cultura e sport
¶          »È proprio una gioia vedere come gli alunni siano
scrupolosi con le strumentazioni. Le sanno davvero apprezzare.         COOpEraziOni
Le trattano con rispetto.« In laboratorio cambia anche il compor-      Con »NAWImix«, con il centro didattico di scienze dell’accademia
tamento dei cosiddetti »bambini difficili«. Magari non riusciranno      pedagogica della Carinzia – Viktor Frankl Hochschule,
a rimanere concentrati per un’intera mattinata – riferisce Robert      con lo »Smart Lab« e »product life lab.«
Münzer – ma abbiamo notato che si può catturare il loro interesse
al punto tale che lavorano concentrati anche per due ore.              patrOCinatOri
Un bel successo.                                                       Patrocinato dal Lakeside Science &Technology Park,
                                                                       dal Land Carinzia e dal capoluogo regionale Klagenfurt

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Nel laboratorio »inspire! Lab« emerge come i modelli com-
                                                                     portamentali assimilati condizionino il modo di agire. Basta
                                                                     soltanto aprire la porta dell’»Educational Lab« ed entrare nella
                                                                     grande sala, luminosa e bianca. »In un primo momento« –
                                                                     spiega Ines Krajger del team »inspire! Lab« – »ci sono persone
                                                                     che trovano sterile il bianco«. Tuttavia l’impressione
                                                                     svanisce presto.
inspire! Lab                                                         ¶           Tavoli e pareti, armadi e sedie sono tutti bianchi

Innovation Spirit and Entrepreneurship Lab                           ma vi si può scrivere sopra. Tutto l’inventario è mobile.
                                                                     Un invito ai partecipanti ad esserlo anche loro. Per afferrare
                                                                     questo concetto, a seconda della fascia d’età e del compito
                                                                     affidato si devono lanciare impulsi diversi. È questo uno degli
     Entrepreneurship significa molto di più che non                  insegnamenti che il team ha appreso in due anni
                                                                     di »inspire! Lab«.
     semplicemente avviare un’azienda. Quello che si intende         ¶           Gli alunni per esempio trovano divertente trattare
     nel modulo »inspire! Lab« è la capacità di lavorare             i tavoli e le pareti come blocchi di appunti. Non appena prendono
                                                                     posto, iniziano subito a scrivere. Nelle scuole normali è proibito.
     autonomamente assumendosi la propria responsabilità.            Gli universitari invece sono molto più titubanti. Si mettono a
     ¶      Per incoraggiare un atteggiamento di questo              scrivere su tavoli e pareti solo quando glielo si chiede. Le persone
                                                                     che già lavorano e che vengono all’»inspire! Lab« non ci pensano
     tipo occorre potenziare una serie di competenze differenti.     nemmeno. Prima attendono istruzioni. Persino i relatori dell’
     Nel laboratorio »inspire! Lab« gli alunni dell’istituto         »inspire! Lab« devono ripensare il loro stile abituale. Se adottano
                                                                     proiezioni in PowerPoint e lezioni frontali, anche una sala
     tecnico commerciale incontrano studenti universitari di         come questa perde il suo fascino, racconta Ines Krajger. Questo
     pedagogia economica, i game designer della scuola               per ricordare che le esposizioni tipo »bullet point« non
                                                                     stimolano propriamente a usare la testa.
     tecnica di Ferlach incontrano i didattici, gli imprenditori     ¶           Modificando la percezione, e osservando l’operato
     incontrano gli alunni.                                          dal punto di vista delle discussioni, gli studenti più grandi brillano
                                                                     per riflessioni e spunti critici. Ragionano su ciò che si è detto,
     ¶      In altre parole si potrebbe dire: »inspire! build        mentre gli alunni delle scuole prendono appunti con attenzione
     your business«, »inspire! goes to school«, »inspire! the next   scrivendo in modo ordinato ogni parola. L’impressione di una
                                                                     sala che per loro era ancora uno spazio vuoto quando sono
     generation«, ... La cosa più importante però è scoprire         entrati, svanisce nel momento stesso in cui si confrontano con
     che qui si mette in discussione tanto la rigidità dei sistemi   l’apprendimento.
                                                                     ¶           L’»inspire! Lab« riesce anche a mettere il dito in
     formativi quanto quella delle strutture lavorative.             diverse piaghe del sistema d’istruzione. Un elemento importante
                                                                     è l’irritazione. Si sviscerano non solo i metodi didattici ma anche
                                                                     l’applicazione di un »ambiente di studio che favorisca
                                                                     la creatività«.
                                                                     ¶           Nella prima fase di sviluppo, l’allestimento dell’
                                                                     ambiente è stato affidato agli architetti. Il team ha bandito una gara
                                                                     d’appalto e i vincitori si sono messi al lavoro. Nella seconda
                                                                     fase, invece, si è chiesto ai studenti e docenti quali fossero le loro
                                                                     esigenze. Nella sala è stato così aggiunto un angolo cucina.
                                                                     Perché nutrirsi e pensare si appartengono.

                     20                                              21
¶          Un altro insegnamento ha a che fare con la storia dell’               Dati
origine dell’»inspire! Lab«. Nel ventunesimo secolo la »Entre-         Nell’»inspire! Lab« sono occupate due persone con un numero
preneurship Education« è considerata una »competenza chiave«.          di ore contenuto. I coach esterni vengono chiamati a seconda
Non a caso nel 2014 è stata inserita nelle materie degli istituti      del fabbisogno.
tecnici commerciali. Questa competenza si può trasmettere
anche sotto forma di giochi di pianificazione. Si tratta però di un     L’infrastruttura viene sfruttata dalle scuole – attualmente
sistema usato ancora troppo di rado nell’istruzione. L’»inspire!       soprattutto dall’istituto tecnico commerciale – come luogo di
Lab« invece lo ha fatto, e per di più collegando abilmente diversi     apprendimento extrascolastico. Il target si sta ampliando.
metodi e gruppi.                                                       Le ditte che sostengono finanziariamente il laboratorio hanno
¶          Il gioco di pianificazione è un gioco di ruoli che prevede   accesso all’infrastruttura.
un piano. In letteratura viene descritto come »apprendimento
esperienziale«. In questo caso il piano è quello di fondare            OrganizzaziOni rEspOnsabili
un’azienda. »inspire! build your business«. Allo scopo bisogna         Università Alpen Adria Klagenfurt, Istituto di management
avere un’idea e denaro. Di conseguenza gli alunni e gli                dell’innovazione e startup, assessorato scolastico
studenti diventano fondatori e investitori.                            della Carinzia
¶          Le persone che operano sono: alunni dell’istituto
tecnico commerciale e studenti della facoltà di pedagogia              intErlOCutriCE
economica o dei Game Studies dell’Università Alpen Adria.              Ines Krajger | ines.krajger@aau.at
Nel corso del gioco gli alunni si abituano a prendere le distanze
dal ragionamento lineare, sostituendolo con l’analisi e il             patrOCinatOri
ragionamento sistematico, mentre gli universitari imparano dal         Con il patrocinio della fondazione privata Cassa di risparmio
contatto diretto con gli imprenditori. Analizzano i loro modelli       Carinzia, Philips, addIT, Karnerta e Kelag.
aziendali, li modificano e li ricompongono come i singoli pezzi
di un puzzle. La differenza la fa il nuovo punto di vista che
hanno acquistato nella discussione.
¶          Questo sistema ha effetti anche sul team di »inspire!
Lab«. I collaboratori sono chiamati a guardare oltre, a ripensare
continuamente i loro metodi. Per esempio, gli studenti della
masterclass Gamedesign trovano sempre punti da criticare
nel gioco »inspire! build your business«. Non sono mai soddisfatti
né del decorso né del design del gioco. Gli alunni dell’istituto
tecnico di Ferlach lo hanno trasformato improvvisamente in un
gioco da tavolo dicendo: il successo bisogna premiarlo. Una
cosa che il team, nella foga dello sviluppo, aveva completamente
dimenticato. Grazie agli allievi si è rimediato all’errore, e ora le
pedine del gioco vengono premiate con una decorazione.
¶          Il team di »inspire! Lab« incoraggia a ragionare e
accoglie le proposte di cambiamento. I metodi non rimangono
rigidi ma vengono costantemente rivisitati. Proprio all’insegna
del motto »Open Innovation«.
¶          Come prossima tappa, il team progetta di accogliere
più persone esterne alle istituzioni scolastiche. Anche l’esperienza
di vita insegna. Combinare teoria e pratica, è questo il filo
rosso che lega »inspire! Lab«.

22                                                                     23
Si analizzano metodi di apprendimento sperimentale e di
                                                                      ricerca. I ragazzi e le ragazze devono riflettere da soli, senza
                                                                      essere guidati, su cosa significhi diventare cittadino del mondo.
                                                                      Analogamente alla concezione »filosofare con i bambini«,
                                                                      qui gli alunni devono introdurre i loro propri argomenti. Il fatto che
                                                                      questo approccio comporti anche qualche rischio fa parte del
                                                                      programma: in fin dei conti si deve uscire dalla cornice abituale se
Global Citizen Campus                                                 si vogliono afferrare concetti come internazionalizzazione,

Ricerca e formazione per la società globale                           cittadinanza globale, sostenibilità.
                                                                      ¶           Tuttavia mettere in pratica quest’idea è una sfida.
                                                                      Se si accantona uno schema, ci vogliono stimoli. È un modello
                                                                      formativo faticoso ma decisamente interessante.
     La formazione ha bisogno di sviluppo. E gli sviluppi             ¶           Per ora il gruppo di ricerca che si occupa del modello
                                                                      »Global Citizenship Education« è ancora sparuto, riferisce
     si possono stimolare e mettere in moto. Ma prima di vedere       Heidi Grobbauer. Ma con il »Global Citizen Campus« le cose
     cambiamenti ci vuole tempo. È qui che la formazione              cambieranno.
                                                                      ¶           Il progetto ha faticato a prendere il via. Non si è
     si distingue dall’economia, i processi sociali dagli eventi      riusciti a trovare i finanziamenti necessari e quindi le risorse di
     naturali.                                                        personale si sono ridotte. Ora che il progetto si è spostato
                                                                      nell’»Equality Lab«, Heidi Grobbauer auspica una nuova partenza
     ¶       Il »Global Citizen Campus« si pone un obiettivo:         per il »Global Citizen Campus«. Tutto sommato i due gruppi
     avvicinare gli alunni delle scuole della Carinzia all’idea del   lavorano sullo stesso tema, anche se con premesse differenti.
                                                                      Heidi Grobbauer ha preso parte anche alla revisione del
     cittadino del mondo. »Global Citizenship Education«              programma curricolare del corso universitario »Global Citizenship
     rientra nei 17 obiettivi identificati dalle Nazioni Unite per     Education«. Il lavoro è riuscito bene e ora tornerà utile anche
                                                                      al modulo »Global Citizen Campus«.
     rendere possibile uno sviluppo sostenibile.
     Parola d’ordine: »Agenda ONU 2030«.                                        Dati

     ¶       Si tratta dunque di individuare correlazioni, pari       COllabOratriCE
     opportunità nell’accesso e nella distribuzione delle risorse,    1

     ma anche equità e lealtà nei rapporti reciproci. A livello       OrganizzaziOnE rEspOnsabilE
     locale e globale. Sono queste le tematiche centrali del          KommEnt GmbH, società di comunicazione, sviluppo
                                                                      e formazione dialogica
     modulo »Global Citizen Campus«, finalizzato a promuovere
     la concezione formativa »Global Citizenship Education«           intErlOCutriCE
                                                                      Heidi Grobbauer | heidi.grobbauer@komment.at
     e a spingere perché questa mentalità entri nelle istituzioni
     scolastiche. Tutto ciò può funzionare solo coinvolgendo          partnEr alla COOpEraziOnE
                                                                      Accademia pedagogica della Carinzia – Viktor Frankl Hochschule
     nella fase concettuale gli studenti e i docenti                  e Università Alpen Adria Klagenfurt
     con relativi percorsi formativi.

                     24                                               25
Le amministrazioni comunali, le organizzazioni e gli operatori
                                                                  economici sono quasi obbligati a tenersi costantemente aggiornati.
                                                                  Hanno bisogno di informazioni su leggi e direttive, sui nuovi
                                                                  standard e risultati della ricerca se vogliono agire con efficienza
                                                                  e beneficiare delle offerte.
                                                                  ¶           La politica della tecnologia, i nuovi risultati della
                                                                  ricerca, gli sviluppi nella politica formativa ed economica sono
Education Studio                                                  tanto preziosi quanto le conoscenze in materia di

Comunicazione e mediazione di conoscenze                          »information retrieval«.
                                                                  ¶           »Education Studio« è un luogo d’incontro per
                                                                  gli adulti. Al pari degli alunni e degli universitari, anche gli adulti
                                                                  hanno bisogno di uno spazio dove sottrarsi alle tensioni dell’
    Un’offerta per istituti di ricerca, economia e responsabili   organizzazione quotidiana. Soprattutto quando sono chiamati
                                                                  a confrontarsi con un complesso di tematiche in modo
    di decisioni politiche                                        transdisciplinare.
    ¶      Quando si conclude il percorso scolastico o uni-       ¶           Un esempio, »esame della compatibilità ambientale«:
                                                                  le aziende devono mettere in pratica questo complesso di
    versitario, la formazione non finisce bensì è proprio allora   tematiche, le autorità lo devono controllare. Tuttavia fra i due
    che comincia. »Education Studio« è lo spazio che vuole        gruppi c’è vera comunicazione solo nel momento in cui la tematica
                                                                  diventa un problema da risolvere. Nell’»Education Studio«
    comunicare e mediare conoscenze.                              i due gruppi si sono interfacciati già in fase preliminare. »Con
                                                                  l’obiettivo«, spiega Jürgen Kopeinig del KWf, »che ognuno
                                                                  comprenda meglio la situazione dell’altro.«
                                                                  ¶           Da questo progetto è nata una guida intitolata
                                                                  »Ottimizzare i processi di autorizzazioni - Toolbox tutela della
                                                                  natura«. Nella prossima tappa si potrebbe allargare il giro
                                                                  agli amministratori comunali.
                                                                  ¶           Pertanto »Education Studio« assume un ruolo di
                                                                  mediatore. Viene gestito dal »Kärntner Wirtschaftsförderungs
                                                                  Fonds« [fondi incentivi economici della Carinzia], vale a dire
                                                                  da un’organizzazione che conta su una rete molto ampia.
                                                                  Si vengono a conoscere persone che operano negli organismi
                                                                  statali, organizzazioni, aziende, protagonisti della scienza.
                                                                  E ci si informa sulle tematiche all’ordine del giorno.
                                                                  ¶           Prendiamo ad esempio l’analisi dei dati. Interfacciare
                                                                  banche dati e scambiare dati è qualcosa che interessa tanto
                                                                  le autorità quanto gli imprenditori. E per entrambi costituisce
                                                                  una sfida.
                                                                  ¶           In campo scientifico sono molti gli organismi di
                                                                  ricerca interessati: informatica, statistica e matematica, ma anche
                                                                  sociologia, scienze politiche e filosofia. Non si tratta soltanto
                                                                  di tecnica e di affari. Del tutto secondariamente si dibattono anche
                                                                  nuovi contratti sociali. Lo testimoniano bene le faticose
                                                                  discussioni della Commissione Europea in materia di normative
                                                                  su e-privacy e protezione dei dati.

                    26                                            27
Dati
Attualmente »Education Studio« si trova in fase di sviluppo.
Le risorse di personale e i finanziamenti sono limitati, ed è solo da
sei mesi a questa parte che Jürgen Kopeinig ha preso in mano
l’agenda.

Di principio »Education Studio« avrebbe le potenzialità per
diventare una nuova piccola Davos. Anche il Forum economico            SustainAbility Lab
mondiale aveva cominciato in piccolo, in sordina e con poche
risorse di personale. La posizione di partenza è la medesima:
                                                                       Cooperazione formativa sulla sostenibilità
la base e la rete ci sono.

intErlOCutOrE                                                               Il »SustainAbility Lab« si potrebbe descrivere come
Jürgen Kopeinig | kopeinig@kwf.at
                                                                            laboratorio educativo della struttura »Educational Lab«.
l’OrganizzaziOnE rEspOnsabilE DElla gEstiOnE                                ¶      Le sei istituzioni che si sono alleate nel 2016 formano
è la KWF, »Kärntner Wirtschaftsförderungs Fonds«
[fondi incentivi economici della Carinzia]
                                                                            il gruppo più eterogeneo dell’»Educational Lab«.
                                                                            Insieme si pongono domande sulla sostenibilità e sulla
La KWF è partner del progetto »Entrepreneurial Ecosystem Alpe
Adria«, all’interno del quale ha sviluppato e condotto »product life
                                                                            natura. Questo argomento è il filo conduttore
lab«, una serie di workshop per scuole materne. Con »inspire! Lab«          del laboratorio. Tutto il resto rimane in movimento.
ha invece guidato il progetto »CoWorking Fellas 4 Business«
per tesine di diplomi scolastici interdisciplinari.

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»E.C.O.. Institut für Ökologie«, Università Alpen Adria Klagenfurt     ¶           Il team si è sviluppato negli ultimi tre anni, trovando la
con gli istituti »Networked and Embedded Systems«, »Sviluppo           sua sede ed allargandola. Attraversa il Lakeside Park, fa tappa nelle
e organizzazione scolastica« e corso master »Game Studies and          ditte e negli istituti di ricerca che vi risiedono, prosegue fino
Engineering«, Accademia della Carinzia con la facoltà di inge-         all’università e alla riserva naturale europea Lendspitz-Maiernigg.
gneria civile, »World Commission on Protected Areas«, »Alleanza        ¶           Talvolta insegnare e apprendere funzionano come
Convenzione delle Alpi«: la lista dei partner è lunga e lo diventa     il pingpong: due studentesse del master »Games Studies and
ancora di più quando si scopre che dietro alle organizzazioni citate   Engineering« hanno ideato un gioco di ruolo per lo smartphone.
si nascondono altri sodalizi e iniziative.                             Nel »SustainAbility Lab« si è convocata una »tavola rotonda«
¶           L’obiettivo di interfacciare tutti questi gruppi è         per discutere il tema »Environmental Story Telling«. E i partner del
tanto ambizioso quanto lo è la tematica stessa. Qui si dice tutto      laboratorio, con le loro esperienze differenti, si sono messi a
quello che si può dire sull’argomento della sostenibilità.             disposizione delle due designer come beta-tester. Tutti ne hanno
Nel ventunesimo secolo ne fanno parte materie come biodiversità,       ricavato qualcosa. Gli uni hanno compreso il vantaggio dei
parchi nazionali e diffusione della natura, ma anche droni,            giochi sul computer, gli altri hanno imparato a capire meglio le
sensori e games.                                                       esigenze dei vari utenti e a tenerne conto.
¶           L’organizzazione è formata da gruppi che a loro volta      ¶           Transdisciplinarietà si potrebbe descrivere anche
si suddividono in sottogruppi. Questo non facilita le cose.            come il tentativo di incoraggiare la »connessione verso l’esterno
Un insegnamento potrebbe essere quello di farne direttamente a         e verso l’interno«. Mettere insieme persone di varie discipline,
meno. Nel »SustainAbility Lab« si punta sull’auto-organizzazione.      per un confronto sfaccettato sul tema della sostenibilità,
Come si riesce a non scavalcare le idee degli altri bensì a rece-      è comunque l’obiettivo che si pone il laboratorio. Si potrebbe
pirle? Semplicemente non cancellandone le tracce. Per arrivare         affermare che non c’è modo di fare diversamente. Se la sosteni-
a quest’idea occorrono persone che si occupano di natura,              bilità si prende sul serio, non ci saranno più indugi. Ma non
di mondo animale, di habitat.                                          ci sono successi immediati. È questo che la sostenibilità ha in
¶           Quando un gruppo di lavoro lascia il laboratorio,          comune con la formazione.
porta via le sue cose ma lascia messaggi al gruppo seguente.           ¶           »Con lo scambio reciproco«, spiega Christina
Sotto forma di appunti, cartelli o poster. Persino il modo             Pichler-Koban, »si capiscono cose sulle esigenze di informazioni
in cui sono disposti i tavoli diventa un veicolo di informazioni       che hanno gli altri«. Come deve essere preparata una certa
e non viene modificato. Perché dice qualcosa sul clima in               cosa perché la possa usare un’altra persona? Non importa
cui si è svolto il precedente workshop. E gli appunti lasciati         se parliamo di conoscenze o di prodotti. »Anche se tutto questo
in sala raccontano del tema che si è discusso.                         suona molto astratto, nell’»Educational Lab« e nel Lakeside
¶           Il principio è vecchio come quello della lettura delle     Park diventa reale e tangibile.«
orme. Le informazioni lasciate vengono viste, lette e attirano
l’interesse di colleghi e colleghe. Lo scambio di conoscenze                       Dati
avviene quando ci si può legare a un filo. Nel »SustainAbility Lab«     Attualmente nel »SustainAbility Lab« non ci sono collaboratori
questo filo è la curiosità del gruppo di lavoro successivo che          retribuiti. Tutte le persone che vi lavorano prestano servizio
stimola la discussione.                                                volontario e provengono dalle organizzazioni partner. Insieme
¶           Un altro luogo per scambiare conoscenze,                   sfruttano gli spazi per workshop e sviluppo di conoscenze,
anche se non necessariamente l’incontro dei partecipanti al            discussione e informazione.
»SustainAbility Lab«, è il cosiddetto »modulo facoltativo
sostenibilità« offerto dall’Università Alpen Adria Klagenfurt.         intErlOCutriCE
»Qui sono rappresentati tutti i partner«, racconta Christina           Christina Pichler-Koban | pichler-koban@e-c-o.at
Pichler-Koban. Insegnano materie come ecologia, energia e
pedagogia. In aula ci si interfaccia con l’esterno. Il modulo          OrganizzaziOnE rEspOnsabilE
facoltativo si rivolge non soltanto agli studenti ma anche a tutti     Università Alpen Adria Klagenfurt
i cittadini, invitandoli ad ascoltare, esprimere la propria
opinione e partecipare attivamente.

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Dopo alcune riunioni, discussioni, progetti ed esperimenti,
                                                                     i piccoli imprenditori sono usciti orgogliosi dall’»Educational Lab«
                                                                     con il loro gioco da tavolo sotto il braccio. »La tecnica affascina
                                                                     quando si possono realizzare le proprie idee. «È così che Paul
                                                                     Amann dello »Smart Lab« sintetizza l’entusiasmo di bambini

Smart Lab                                                            e ragazzi.
                                                                     ¶           A chi arriva nello »Smart Lab« per la prima volta
Il laboratorio aperto delle fabbricazioni                            viene illustrato innanzitutto l’»Educational Lab«. Poi si spiega

nell’»Educational Lab«                                               l’offerta e la tecnica dello »Smart Lab«.
                                                                     ¶           Ci sono a disposizione stampanti 3D, incisori laser,
                                                                     microprocessori e sensori. E naturalmente anche l’instancabile
                                                                     impegno dei docenti. Perché le idee come quella descritta
     Lo »Smart Lab« è aperto ai bambini dai nove anni di età,        si realizzano solo se le classi di bambini frequentano spesso lo
                                                                     »Smart Lab«. Come nel caso di una terza elementare: una
     ai ragazzi e ai loro genitori, alle classi scolastiche e ai     volta al mese. Solo confrontandosi ripetutamente con i potenziali
     club giovanili. Non ci vuole preparazione ma idee. I bambini    e i limiti di un macchinario si può davvero scoprirlo
                                                                     e comprenderlo.
     per esempio si sono accordati di modificare il gioco da          ¶           La docente di questa classe ha assunto un ruolo pionieri-
     tavolo »Non t’arrabbiare« ricostruendolo con l’aiuto di una     stico. Infatti sfrutta il laboratorio anche per mostrare visivamente
                                                                     ai bambini concetti matematici. »Insieme abbiamo messo a punto
     stampante 3D.                                                   un workshop per avvicinare i bambini al concetto di »perimetro«,
     ¶      A tale scopo i bambini hanno prima ricevuto una          racconta Paul Amann. Con l’incisore laser abbiamo costruito
                                                                     piastre forate. Ci abbiamo fissato paletti e li abbiamo recintati con
     nomina: quella di donne e uomini d’affari. Per avere            una corda. Uno steccato insomma. Poi dentro ci abbiamo messo
     un’identità inconfondibile, ognuno si è scelto e confezionato   un piccolo unicorno. Voilà. Che cos’è il perimetro? I bambini
                                                                     hanno guardato la loro costruzione, ci hanno pensato, hanno
     un logo. Una volta risolta questa formalità, si è presentata    capito, il perimetro non è la superficie, e si sono messi a calcolare.
     subito la prima sfida per i bambini: disegnare il progetto       Poi abbiamo misurato i loro risultati confermando subito che
                                                                     erano giusti.
     del gioco da tavolo e delle pedine. Ogni gruppo, ogni ditta     ¶           L’apprendimento di questi bambini è stato un
     voleva lanciare sul mercato un prodotto inconfondibile.         successo anche per l’insegnante e fonte d’ispirazione per il team
                                                                     di »Smart Lab«. È venuta voglia di andare oltre, si è visto che
     Tutto sommato c’era in gioco la reputazione                     ha senso sviluppare materiali per insegnare altri argomenti.
     del suo nome.                                                   L’obiettivo adesso è non solo spiegare ai docenti la stampante
                                                                     3D ma anche incoraggiarli ad usarla di persona.
                                                                     ¶           Non tutte le scuole accettano di andare all’»Educa-
                                                                     tional Lab«. Da un lato perché ci sono i costi di trasferta,
                                                                     dall’altro perché le scuole suddividono le materie d’insegnamento
                                                                     in lezioni fisse di 50 minuti. Trascorrere diverse ore con un
                                                                     unico tema e trasmettere le conoscenze sotto forma di workshop
                                                                     sono metodi che non rientrano nel sistema formativo austriaco.
                                                                     Se lo si faccia comunque o meno, dipende solo dall’impegno
                                                                     del dirigente scolastico, dei docenti e dei genitori. Ad ogni modo
                                                                     l’offerta »Smart Lab« è presente doppiamente in Carinzia.
                                                                     Nel »Lakeside Park« di Klagenfurt e nell’accademia di Villaco.
                                                                     La prima struttura si rivolge prevalentemente ai bambini,
                                                                     la seconda a giovani adulti. Ma anche i genitori e i nonni sono
                                                                     benvenuti.

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¶           Gli uni e gli altri possono partecipare a un workshop                 Cooperazioni esterne
»Smart Repair« dove imparano a stampare pezzi di ricambio.             Lo »Smart Lab« collabora con l’istituto di matematica sviluppando
Rotelle del mouse, carter di radio o seghe, con le stampanti 3D        metodi per insegnare conoscenze. Il team partecipa al progetto
si è già riparato tutto il possibile e l’immaginabile.                 »La stampa 3D fa scuola«, un’iniziativa del »tutolino education
¶           L’offerta »Open Space« riguarda invece il bricolage.       network« in Germania. L’obiettivo è animare gli alunni a costruire
Dopo una breve introduzione esplicativa, i bambini possono             loro stessi stampanti 3D nelle scuole. Del resto i piani costruttivi
subito fabbricare la loro macchinina equipaggiandola con sensori       sono »open source«, accessibili a tutti. Prossimamente l’istituto
e microprocessori. Come hanno fatto quei bambini, chiamati             htblVa di Ferlach offrirà un workshop per un periodo di un
in un’iniziativa di sostegno ai talenti, che sono riusciti a muovere   semestre, senza limitazioni di ore, in cui gli alunni possono
la loro macchinina con la torcia del cellulare.                        sfruttare l’offerta dello »Smart Lab«.
¶           »Open Space« si svolge in collaborazione con »biKO
mach mint« e »product life lab«, due altri moduli dell’»Educational               Dati
Lab«. Anche in questo modo si offre a bambini e ragazzi l’op-          Il numero di partecipanti al workshop nello »Smart Lab« è limitato
portunità di cimentarsi ripetutamente con tecniche ed esperimen-       a 15 – 16 persone. Tuttavia c’è la possibilità di dividere il gruppo
ti. »In generale«, spiega Paul Amann, »l’offerta tecnica extra-        prenotando in parallelo un altro workshop. Con questo sistema,
scolastica in Carinzia si potrebbe seguire anche così: da bambini      per esempio, si sono già tenute sessioni su argomenti sintonizzati
si costruisce il proprio giocattolo nell’»Educational Lab« a           collaborando con »product life lab« e »inspire! Lab«. Anche
Klagenfurt. Da ragazzi si sfruttano le possibilità dello »Smart Lab«   i moduli »BIKO mach MINT« e »NAWImix« collaborano
a Villaco. E da grandi, quando si arriva ad aprire un’azienda,         con lo »Smart Lab«.
ci si avvale del sostegno di Makerspace Carinthia.«
¶           Tuttavia c’è un problema che tormenta il team dello        Gli workshop per gli istituti scolastici sono gratuiti. Ai privati invece
»Smart Lab«: i rifiuti che si producono stampando. Anche se si          si chiederà un piccolo contributo ai costi. Di quanto? Attualmente
offrono workshop sulle riparazioni, con la stampa 3D il recycling      lo si sta negoziando.
rimane una sfida. »In pratica abbiamo lo stesso problema
dell’industria«, commenta Paul Amann. »Come si fa a trovare            COllabOratOri
un filamento più ecologico e ciò nonostante di qualità?«                2 persone che seguono classi, docenti, bambini e adulti, sviluppo
Il problema maggiore è quello della stabilità. Bisogna garantirla      dell’offerta, manutenzione dei macchinari, pubbliche relazioni
se si vogliono stampare oggetti utilizzabili.                          e organizzazione.
¶           Insieme ai colleghi del »product life lab« si cercano
soluzioni. Quello che sta già funzionando è lo sbriciolamento          intErlOCutOrE
del materiale di stampa e quindi il suo riutilizzo. Solo però          Paul Amann | p.amann@fh-kaernten.at
a condizione che il materiale non sia sporco. »Anche questo è un
caso utile per constatare l’enorme importanza di confrontarsi          OrganizzaziOnE rEspOnsabilE
e ispirarsi a vicenda«, concludono Paul Amann                          Accademia della Carinzia, fondazione privata di pubblica utilità,
e Gerald Zebedin.                                                      corso universitario ingegneria economica

                                                                       patrOCinatOri
                                                                       »Smart Lab« è patrocinato dai fondi di incentivi economici della
                                                                       Carinzia, dalla fondazione privata di tecnologia Lakeside, dal Fondo
                                                                       europeo di sviluppo regionale FESR e dal progetto »E-Edu 4.0«,
                                                                       promosso dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal program-
                                                                       ma Interreg V-A Italia–Austria 2014–2020.

                                                                       I progetti pilota per sviluppare materiali didattici sono stati
                                                                       condotti dall’»Entrepreneurial Ecosystem Alpe Adria«.

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