Si celebrano i 70 anni di vita della Casa del Pescatore - Il Mascalzone

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Si celebrano i 70 anni di vita della Casa del Pescatore - Il Mascalzone
Si celebrano i 70 anni di
vita della Casa del Pescatore
San Benedetto del Tronto – Sabato 29 giugno, alle 10, nella
sede di viale Marinai d’Italia, si svolgerà una cerimonia
commemorativa in occasione dei 70 anni dall’inaugurazione
della   Casa   del  Pescatore.   L’iniziativa,    curata
dall’Associazione Pescatori Sambenedettesi con il patrocinio
del Comune, vedrà, dopo i saluti delle autorità, l’intervento
di Giuseppe Merlini, archivista storico del Comune che
traccerà un percorso storico della vita dell’edificio, dalla
Lega dei Pescatori fino a giorni nostri.

Fu infatti nel 1949, per l’esattezza il 10 di aprile, dopo
appena dieci mesi dalla richiesta di autorizzazione al Comune
di San Benedetto del Tronto e dopo soli sette mesi dall’avvio
dei lavori, con una spesa totale di circa 20 milioni, che si
svolse la cerimonia inaugurale della “Casa del Pescatore”,
fortemente voluta da Michele Fiscaletti segretario della
locale sezione della Federazione Nazionale Lavoratori della
Pesca (meglio nota come “Lega”).
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La “Casa del Pescatore” di San Benedetto, opera del geometra
Cesare Grifi, fu la prima a sorgere tra quelle che si
realizzarono nei maggiori centri costieri della penisola e fu
costruita grazie alla somma raccolta dalla classe marinara
sambenedettese, senza speciali contributi governativi o altre
forme di finanziamento.

Con la “Casa del Pescatore” i nostri marinai poterono, così,
trovare conforto e riposo durante i brevi periodi di sosta
lavorativa in un ampio e luminoso salone per le riunioni, in
uno spaccio cooperativo e in una serie di servizi quali bagni,
docce, barbieria, sale giochi, bar, biblioteca e sala di
lettura, sala ritrovo, impianto telefonico.

Il 18 marzo 1995 diversi pescatori in pensione appartenenti ad
alcune famiglie rappresentative dell’universo peschereccio
fondarono l’Associazione Pescatori Sambenedettesi e tre anni
dopo, anche grazie all’interessamento del Circolo dei
Sambenedettesi, essa ebbe come sede quell’edificio che, nel
frattempo, aveva perso la principale funzione per cui era
sorto accogliendo per un periodo l’officina meccanica per la
scuola di avviamento professionale – IAL.
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Prima  selezione   di  Miss
Italia 2019 a Villa Rosa
Lo stabilimento balneare Club 28 di Villa Rosa ha ospitato la
prima selezione di Miss Italia 2019 nella provincia di Teramo.
Una serata ventosa e dalla temperatura gradevole ha fatto da
cornice all’evento che ha richiamato un folto pubblico,
composto in gran parte da turisti che già affollano la nota
località turistica della riviera teramana. La vittoria è
andata alla diciottenne di Spoltore Ludovica Cerasi, che ha
bissato in pochi giorni la prima affermazione che aveva
conquistato nella selezione di Vasto, impreziosita dalla
presenza come presidentessa di giuria di Valeria Marini. La
bella Ludovica ha conquistato la fascia di Miss Club 28. Al
secondo posto, con il titolo di Miss Rocchetta Bellezza, si è
piazzata Giovanna Morcone, 20 anni di Roseto, seguita
dall’altra ventenne Greta Torzolini, di Alba Adriatica, da
Michela Mucciante, 23 anni di S. Giovanni Teatino, dalla
ventiduenne di Tolentino Sara Passarini e dall’anconetana
venticinquenne Sara Labidi.

Ad allietare la serata ha provveduto il cantante piceno Andrea
Petrucci che ha cantato due brani, molto graditi dal pubblico
che non ha mancato di applaudirli a scena aperta. Andrea,
figlio di arquatani, è messaggero di forza e speranza delle
popolazioni colpite dal sisma, nel quale anch’egli ha person
una sua parente e da settembre del 2017 è testimonial per
Ascoli Piceno della campagna nazionale ”Io non rischio”
organizzata da Croce Rossa Italiana, Protezione Civile e
Guardia Nazionale Ambientale. Nel febbraio 2018 esce il video
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di ‘’Polvere e sassi nel cuore ‘’, le cui immagini e la musica
lasciano senza parole il pubblico. «La finale regionale delle
Marche – ha detto il patron Mimmo Del Moro – si svolgerà
questa volta a Loreto nella serata del 23 agosto, mentre
quella abruzzese è stata confermata a Roccaraso per il giorno
dopo. Abbiamo già una quarantina di serate confermate, con il
debutto di Scorcelletti e il graditissimo ritorno di
Acquasanta Terme. A San Benedetto, oltre che da noi al Club
23, sfileremo ai Bagni Andrea, ma mi dispiace di non riuscire
a organizzare una serata nel centro di San Benedetto o a Porto
d’Ascoli. Abbiamo già definito alcune finali regionali di
fascia, come Miss Miluna Marche a Servigliano, Miss Rocchetta
Bellezza a Caldarola, Miss Sport a Porto Potenza Picena, Miss
Cinema a Numana, ma anche a Colonnella dove eleggeremo Miss
Eleganza Abruzzo». Per iscriversi alle prossime selezioni del
concorso basta recarsi sul sito www.missitalia.it oppure
contattare l’agenzia Pai di San Benedetto del Tronto,
esclusivista per Marche e Abruzzo ai numeri di telefono
0735/85785 o 0735/781537, oppure inviando una e-mail
all’indirizzo agenziapai.miss@libero.it . Agli stessi recapiti
possono rivolgersi amministrazioni comunali, Pro Loco, locali
pubblici e associazioni di ogni tipo per richiedere di
ospitare la carovana della bellezza griffata Miss Italia.

Terza    giornata                           Passaggi
Festival
Cerimonia di inaugurazione ufficiale. Gli ospiti, Rita dalla
Chiesa, Francesco Delzio, Gerardo Greco, Polo Del Debbio e il
sottosegretario di Stato Guido Guidesi. Destinazione Luna
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pillole di allunaggio dalle Teche Rai.

Fano, 25 giugno 2019 – Rita dalla Chiesa, Francesco Delzio,
Gerardo Greco, Paolo Del Debbio e il sottosegretario di Stato
Guido Guidesi sono gli ospiti della terza giornata di Passaggi
Festival della Saggistica a Fano (PU) fino al 30 giugno.

Cominciamo con il tributo ad uno dei grandi traguardi
dell’uomo raggiunti nel ‘900. Nel 50° anniversario del primo
allunaggio del 20 luglio 1969, il festival propone, in
collaborazione con Rai Teche, e nel ricordo del giornalista
Andrea Barbato – cui è intitolato il premio nell’ambito di
Passaggi, assegnato quest’anno a Riccardo Iacona – propone una
serie di filmati dal titolo “Destinazione Luna”, che saranno
trasmessi nel maxischermo della piazza centrale. Si tratta in
alcuni casi di preziose immagini inedite, con protagonisti
Barbato ed altri giornalisti Rai, come Piero Angela, Ruggero
Orlando, Gustavo Selva, Tito Stagno; immagini arrivate a Fano
grazie alla disponibilità del direttore di Rai Teche Maria Pia
Ammirati e della funzionaria Francesca Maria Cadin. Un
interessante e nostalgico tuffo nel passato in forma di
pillole, selezionate e montate dal videomaker di Passaggi,
Giacomo Temeroli, che saranno proiettate ogni giorno prima o
dopo le presentazioni librarie.

Dopo gli interventi degli amministratori cittadini e
regionali, il primo ospite che aprirà la rassegna Grandi
Autori in piazza XX Settembre è la conduttrice Rita dalla
Chiesa che presenta l’autobiografia “Mi salvo da sola”
(Mondadori), una vita di amore e di forza raccontata a partire
dalla morte del padre, il generale dei carabinieri Carlo
Alberto dalla Chiesa, assassinato dalla mafia il 3 settembre
1982. A conversare con lei sarà il noto giornalista di Rete 4,
Paolo Del Debbio.

La giornata libraria, però, si aprirà alle ore 19.00 a Palazzo
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De Pili (Casarredo) con l’ultimo appuntamento di “Libri in
Cortile”. Francesco Delzio, executive vice president del
gruppo Atlantia ha scritto un libro dal titolo “La Ribellione
delle Imprese” (Rubbettino) nel quale analizza il radicale
cambiamento del rapporto tra la società e gli imprenditori che
troppo spesso non si sentono rappresentati dalla politica. A
Passaggi ne parlerà con il sottosegretario di Stato alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Guidesi, entrambi
intervistati dal giornalista Gerardo Greco.

La “Madonna della Rosa” da
San Placido di Ussita torna a
“casa”:
Camerino – Viene restituita alla sua gente dopo un cammino di
restauro condotto generosamente e magistralmente dall’Istituto
Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma.

La statua in terracotta, contornata di rose di plastica con
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corone ed ex voto, segno di grande devozione per gli abitanti
del minuscolo e bellissimo borgo, era stata ritrovata,
all’indomani del terremoto dai carabinieri per la tutela del
patrimonio artistico disintegrata in centinaia di frammenti
azzurri: più di 350 reperti sono stati classificati e
conservati, insieme a migliaia di altre opere danneggiate.
L’immagine della Madonnina distrutta in mille pezzi gira sui
social e su diverse locandine suscitando una commozione tale
da far decidere una precedenza prioritaria per il suo
restauro. L’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche,
proprietaria    del   bene,    acconsente    immediatamente
all’esecuzione del lavoro.

Comincia così il paziente lavoro da parte dell’Istituto;
vengono poi recuperati altri pezzi mancanti e la statua adesso
è in piedi, elegante e splendida con tutti suoi ex voto
recuperati e restaurati.

E sono in molti a gridare al miracolo o, comunque, ad un fatto
eccezionale, frutto della caparbietà di tante persone e di
esperti che non si sono voluti arrendere alla furia
devastatrice del terremoto che ha duramente provato queste
zone dall’agosto all’ottobre del 2016.

Giovedì 27 giugno p.v. alle ore 16.30 nella Chiesa del
Seminario di Camerino viene raccontato il lavoro di recupero
dei tanti frammenti a cura dei Funzionari del MiBAC, in
collaborazione con l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino
Marche e del Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale.

Viene illustrato, inoltre, il laborioso restauro compiuto
dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di
Roma.
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Ussita, UniMc coordina il
recupero     dell’archivio
comunale
E’ partito il progetto “Archivi del sisma”, che coinvolge
Ateneo, Soprintendenza, Vigili del Fuoco, Carabinieri, aziende
e professionisti dei beni culturali. Il prof. Valacchi: “Un
momento di ricerca scientifica tradotta in impegno civico”.

 Ussita – E’ partito da Ussita il recupero degli archivi del
cratere marchigiano, in particolare quelli dei centri lungo la
dorsale appenninica colpiti a morte dal sisma. Si tratta del
progetto “Archivi del sisma”, coordinato dal prof. Federico
Valacchi dell’Università di Macerata, che ha preso il via in
questi giorni.

Nel piccolo comune montano, uno dei più colpiti dai terremoti
del 2016, si è lavorato al recupero dei fondi conservati
nell’archivio comunale, in corso di trasferimento alla
Biblioteca storico-francescana e picena “San Giacomo della
Marca” di Falconara Marittima per le azioni di riordino,
condizionamento e inventariazione.
Gli archivi saranno strumento concreto di ricostruzione di
identità locali che il terremoto ha letteralmente polverizzato
nella loro espressione fisica. Ogni intervento sarà
documentato passo dopo passo, a partire dalle delicate
operazioni di trasferimento filmate da una troupe di Sky.

Le attività di recupero saranno articolate in una serie di
azioni di archivistica attiva applicata, sia nelle premesse
progettuali che nella realizzazione dei diversi interventi,
tesi soprattutto a dare un senso alla valorizzazione e alle
teorie scientifiche più avanzate attraverso l’impiego delle
tecnologie informatiche e di diversi canali di comunicazione.

I           soggetti              coinvolti               sono
molteplici: Soprintendenza    archivistica e     bibliografica
dell’Umbria e delle Marche, Università di Macerata, comparti
locali dei Vigili del Fuoco, Nucleo Tutela patrimonio
culturaledell’Arma dei Carabinieri delle Marche e dell’Abruzzo
con sede ad Ancona, aziende del settore dei beni culturali,
fra    cui   la   Gallo       Pomi     Servizi     srl,        e,
naturalmente, archivisti.

Dopo le delicate fasi di recupero e messa in sicurezza del
patrimonio documentario, il gruppo di lavoro coinvolgerà altri
portatori di interesse e altre competenze interdisciplinari.

“Questo intervento – spiega il prof. Valacchi – può essere un
progetto pilota di archivistica civile e un momento di ricerca
scientifica tradotta in impegno civico e, al contempo, un
passo verso il riconoscimento delle professionalità operanti
nei beni culturali. Archivistica, dunque, al servizio di
identità concrete, molto concrete”.
Primi risultati del progetto
“GenerAzione” della Provincia
Torna a nuovo splendore l’antico percorso de Lu Vurghe di
Acquasanta Terme

Acquasanta Terme – Il progetto “GenerAzione” messo in campo
dalla Provincia per la fruizione sostenibile di beni artistici
e ambientali del territorio, con protagonisti giovani
residenti nei Comuni colpiti dal sisma, sta dando i suoi primi
importanti frutti. Giovedì 27, alle 18, verrà inaugurato
l’antico percorso de Lu Vurghe in località Paggese di
Acquasanta Terme. La storia di questo comprensorio è da sempre
legata all’acqua e alle sue capacità curative. Si narra che
consoli e legionari romani ritrovassero in questi luoghi
salute e vigore.

Dopo il saluto del presidente della Provincia Sergio Fabiani e
del sindaco di Acquasanta Sante Stangoni, si svolgerà la
passeggiata lungo il sentiero che si snoda dal centro Asa
speleo club alle sorgenti di acqua sulfurea. Quindi un momento
di musica e convivialità concluderà la serata.

In particolare, il progetto del Cea Acquasanta prevede il
recupero dei “sentieri dell’Acquasanta”,” in funzione di una
maggiore accessibilità, la creazione di pacchetti turistici a
basso impatto ambientale per la valorizzazione di aree
nell’alta valle del Tronto e l’attivazione e gestione di un
servizio informativo e di prenotazione per visite libere o
guidate rivolte ad un target giovanile.

“Il progetto “GenerAzione, a cavallo tra l’ambito ambientale e
quello della fruibilità di spazi e beni pubblici locali –
spiega il presidente Fabiani – è rivolto a intraprendere un
percorso virtuoso di “attivazione” dei giovani creando nuove
opportunità di lavoro con figure professionali operanti nel
turismo sostenibile e nel campo delle attività didattico
ricreative. Punta di diamante di queste azioni – prosegue
Fabiani – sono i Centri di Educazione Ambientale del
territorio riconosciuti dalla Regione Marche ed i Comuni che
li ospitano: Ascoli Piceno, Acquasanta Terme, Montemonaco,
Offida. La Provincia è fortemente impegnata nel settore
dell’educazione ambientale e della conoscenza delle aree
protette, anche al fine di potenziare l’interesse verso la
tutela della natura e la qualità ambientale”.
Con il FotoCineClub la poesia
sambenedettese       diventa
immagine
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dal 28 giugno al Torrione c’è una
nuova iniziativa culturale del Fotocineclub Sambenedettese che
si annuncia assai suggestiva. Si intitola “La poesia
sambenedettese diventa immagine” e prevede una mostra
fotografica collettiva nella quale gli autori degli scatti si
cimenteranno con l’abbinamento fra le loro opere ed i versi di
un poeta sambenedettese, che sia in vernacolo o in italiano.
L’interpretazione potrà essere della poesia in toto oppure di
parti di essa. Ogni autore potrà esporre un massimo di tre
foto, con annesso il brano al quale si è ispirato.

L’inaugurazione è prevista alle ore 18 di sabato 29 giugno,
presso la Torre dei Gualtieri al Paese Alto. La mostra rimarrà
aperta fino all’11 luglio alle ore 21:15.

Gli autori coinvolti nell’iniziativa sono Alessandra
Brancaccio; Marina Brancaccio; Prometeo Camiscioli; Felice
Ciotti; Alfredo Di Giuseppe; Serafina Esposto; Maurizio
Gabrielli; Pierpaolo Giorgini; Nazzareno Lupi; Grazia
Migliarelli; Quinto Oddi; Claudia Paolini; Alduino Pelosi;
Mario Pignotti.
Al via Civitanova Danza
CIVITANOVA DANZA: SABATO 29 GIUGNO AL VIA

IL XXVI FESTIVAL CON CIVITANOVA DANZA IN FAMIGLIA

LABORATORIO, APERICENA E AL TEATRO ANNIBAL CARO

HOPERA BABY DI E.SPERIMENTI DANCE COMPANY

Sabato 29 giugno si apre il sipario sul XXVI festival
internazionale Civitanova Danza dedicato al maestro Enrico
Cecchetti e promosso dal Comune di Civitanova Marche con
l’Azienda Teatri di Civitanova, l’AMAT, la Regione Marche e
il MiBAC. L’edizione 2019 conferma la struttura del festival
con un ricco programma – curato da Gilberto Santini, direttore
AMAT – che si articola in due sezioni, Festival nel
festival e La notte della stella alle quali si aggiungono
appuntamenti di grande prestigio e il Campus di alta
formazione Civitanova Danza per Domani. Un cartellone ricco e
articolato che si snoda tra debutti, stelle della danza
mondiale, maratone danzate dal tramonto a notte fonda, momenti
di approfondimento e formazione a conferma dello
slogan Civitanova danza tutto che accompagna da qualche anno
la manifestazione, a testimonianza da un lato all’aspirazione
a riunire in sé i rappresentanti del mondo e delle diverse
culture, dall’altro alla tensione ad una onnicomprensività
dello sguardo per i diversi stili e linguaggi con cui la danza
si esprime.

L’inaugurazione del festival sabato 29 giugno al Teatro
Annibal Caro è con Civitanova Danza in famiglia, vera e
propria festa per tutta la famiglia con E.Sperimenti Dance
Company, occasione per grandi e piccini per divertirsi e
partecipare all’inizio di questo viaggio nelle diverse
espressioni della danza. Dalle ore 16.30 bambini e adulti sono
i protagonisti di Famiglie all’hopera. Gioco quasi serio di
inclusione familiare, format laboratoriale intensivo per
gruppi familiari con bambini da 5 anni che vogliano concedersi
il piacere di vivere un’esperienza nel segno della bellezza e
della leggerezza, in particolare confrontandosi con La Gazza
Ladra di Gioachino Rossini. Il laboratorio è gratuito e
riservato ai possessori di biglietto dello spettacoloHopera
baby fino a esaurimento posti (prenotazioni al 3460956050).
Segue – dopo l’apericena – alle ore 20 Hopera baby, uno
spettacolo di E.Sperimenti Dance Company divertente ed
energico di danza hip-hop su arie liriche classiche. La musica
colta, quella delle arie d’opera o delle sinfonie, delle
melodie simbolo del nostro grande repertorio che tutto il
mondo ammira, è la vera protagonista di Hopera baby dove
brilla la musica nella candida scena, melodie bellissime
invitano lo spettatore a immergersi nel colorato mondo della
fantasia per vivere con gioia la nuova esperienza in un gioco
di suggestioni e atmosfere ironiche. Verdi, Leoncavallo,
Rossini, Händel, Mozart e altri autori, risplendono nel tocco
raffinato degli interpreti forti di un linguaggio teatrale,
nuovo, contaminato, ma comunque di prezioso contenuto
drammaturgico. Eleganza e humor sottile caratterizzano
l’ensemble, maschile in prevalenza, di performer ‘sui generi’
diversi tra loro per linee, gestualità, fisicità e
virtuosismo, capaci di coniugare la più classica delle
tradizioni con gli stili di danza più all’avanguardia. Hopera
baby, apprezzato fin dal suo debutto a Pechino e Shanghai, per
la levità coreografica e l’arguzia con cui Federica Galimberti
con de Virgiliis e Di Luzio ne hanno costruito l’architettura,
è un cambio di prospettiva nell’approccio al patrimonio
musicale colto da godere nella sua viva ‘freschezza’ e
attualità, che avvicina così mondi diversi e lontani e
contagia tutto il pubblico nel sorriso e nella leggerezza.
Informazioni e biglietti (8 euro): AMAT 071 2072439, Teatro
Rossini 0733 812936 (nei giorni precedenti lo spettacolo dalle
ore 18.30 alle ore 20.30), Teatro Annibal Caro 0733 892101
(nel      giorno      di      spettacolo       dalle       ore
16), www.civitanovadanza.com.

Grottammare          “Città
marchigiana della cultura”
Il titolo è conferito annualmente dall’associazione Le Cento
Città di Ancona

L’associazione Le Cento Città ha conferito a Grottammare il
titolo di “Città marchigiana della cultura” per l’anno 2019
“per la rilevante attività svolta negli anni a favore di
durevoli iniziative di carattere culturale”. La consegna della
targa è avvenuta domenica scorsa, nel Teatro dell’arancio.

“Grottammare è una città che ha una visione e questo è
fondamentale per produrre cultura – afferma la presidente de
Le Cento Città, Mara Silvestrini – I criteri di assegnazione
del titolo sono diversi e a mio parere la città ce li aveva
tutti. Sicuramente, Grottammare ha dalla sua la durevolezza
nel tempo delle attività culturali, da ogni pretesto nasce
un’iniziativa che si struttura nel tempo, il livello
qualitativo delle singole iniziative, la quantità e poi la
pluralità sia degli ambiti sia dei soggetti coinvolti”.

Le Cento Città è un’associazione più che ventennale che ha
sede ad Ancona ed è formata da studiosi, scienziati,
ricercatori, imprenditori e donne /uomini che hanno dato
lustro alle Marche. Si occupa di valorizzare il territorio
marchigiano attraverso attività di visibilità e conoscenza del
patrimonio artistico e ambientale regionale. A tal scopo,
promuove e coordina studi ed azioni finalizzati a rafforzare
l’identità culturale della regione Marche e a favorirne lo
sviluppo economico e sociale, attraverso la conoscenza e la
valorizzazione delle realtà esistenti, il recupero e la tutela
del passato, la collaborazione tra soggetti pubblici e
privati, la partecipazione al dialogo culturale sul piano
interregionale ed europeo, nonché con le comunità marchigiane
all’estero.

Nell’annuario del titolo, città grandi come Pesaro e Fano, ma
non solo: “Andiamo anche a premiare chi lavora per avere
un’identità culturale. La scelta della commissione, che è
avvenuta all’unanimità, è stata anche quella di premiare una
realtà più piccola ma, secondo me, di esempio di come si possa
costruire anche nel piccolo e anche con le difficoltà legate
alla mancanza di fondi. Vedo in Grottammare una città
creativa: un aspetto che ho colto è la rifunzionalizzare delle
evidenze archeologiche e cioè non solo fare un’area
archeologica, ma organizzarvi eventi e non lasciarle
invisibili e sottratte alla gente. Mi riferisco al Bagno della
Regina o alla Fonte del Latte”.

“Questo premio è il riconoscimento di un percorso che non si è
compiuto negli ultimi anni ma che affonda le radici nella fine
degli anni ’90 – dichiara il sindaco Enrico Piergallini – . Fu
allora che la città si dotò di alcuni pilastri urbanistici e
di alcune costanti nella sensibilità e nella programmazione
politica che hanno consentito a Grottammare, oggi, di avere un
ruolo di primo piano nella regione per la presenza di
strutture culturali, offerta di eventi, sensibilità nella
valorizzazione storica e nella tutela del paesaggio, infine,
per la centralità della cultura nella formazione dei
cittadini”.

26.06.2019

dall’UniUrb
      Sigillo di Ateneo al poeta irlandese Paul Muldoon

      – Il 26 giugno la cerimonia a Palazzo Passionei –

Mercoledì 26 giugno, il Rettore Vilberto Stocchi conferirà al
poeta nordirlandese Paul Muldoon il Sigillo d’Ateneo
dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. La cerimonia
si svolgerà nella Sala della Tartaruga di Palazzo Passionei in
via Valerio 9, a partire dalle ore 11,30. Dopo la consegna del
Sigillo, Muldoon, introdotto dal professor Salvatore
Ritrovato, converserà con Luca Guerneri, traduttore e
ricercatore all’University College London. Arricchirà
l’incontro il reading di poesie a cura del Centro Teatrale
Universitario Cesare Questa.

                                                «Voce      di
                                                assoluto
                                                rilievo del
                                                panorama
                                                letterario a
                                                livello
                                                internazional
                                                e – illustra
                                                la
                                                motivazione
                                                del
                                                riconosciment
                                                o   –    Paul
                                                Muldoon      è
                                                definito   dal
                                                Time Literary
                                                Supplement
                                                “il       più
                                                significativo
                                                poeta      di
                                                lingua
                                                inglese nato
                                                dopo        la
                                                seconda
                                                guerra
                                                mondiale”».
                                                Consacrato
                                                già     dalla
prima silloge, New Weather (1973), come presenza inedita nella
letteratura anglofona, Muldoon unisce la sensibilità cattolica
nordirlandese (è cresciuto in una famiglia di confessione
cattolica e ha aderito al Belfast Group con, tra gli altri,
Seamus Heaney, di cui diventa allievo) alla più alta
tradizione artistica inglese, in particolare alle frange di
una poesia metafisica. Dopo l’esperienza come produttore alla
BBC e il successivo trasferimento negli Stati Uniti in qualità
di professore di Humanities a Princeton, nel 2003 ottiene il
prestigioso Premio Pulitzer per la Poesia e nel 2017 il
Queen’s Gold Medal for Poetry.

Un’attività multiforme ha condotto Muldoon, anche musicista, a
scrivere testi per canzoni, libri per l’infanzia e a
raccogliere nel volume The End of the Poem (2006) gli
elaborati di conferenze tenute a Oxford come Professor of
Poetry.

In serata, Paul Muldoon si esibirà con il gruppo blues The
Black Cat Trio nel cortile del Collegio Raffaello, piazza
della Repubblica 13, a partire dalle 21,30.

La giornata è organizzata in collaborazione con il CTU Cesare
Questa e Urbino e le Città del Libro Festival.
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