SEGUI IL TUBO! FOGNE, VASCHE E FILTRI PER RIPULIRE LE ACQUE REFLUE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SEGUI IL TUBO! FOGNE, VASCHE E FILTRI PER RIPULIRE LE ACQUE REFLUE IMPRESSUM © IDA – Gruppo dei consorzi degli impianti di depurazione delle acque della Svizzera italiana – 2016 www.depurazione.ch Progetto: L’ideatorio USI – Università della Svizzera italiana Ideazione e scrittura testi: Nicolas Cerclé, Janos Cont e Giovanni Pellegri (L’ideatorio, USI) Consulenza scientifica: Stefano Airaghi, Francesco Poretti e Ivan Valenti (IDA) Realizzazione grafica: IDEALAB Communication SA, Bioggio Illustrazioni: Ursula Bucher, Novaggio Si ringraziano: Fabio Meliciani, Cristina Morisoli e Gilda Giudici per i preziosi consigli e la revisione dei testi Il file pdf per la stampa è disponibile per il download gratuito dal sito DEPURAZIONE.CH .
SEGUI IL TUBO! Siamo fortunati! Nelle nostre case l’acqua potabile non manca. Senza pensarci, apriamo i rubinetti e l’acqua sgorga abbondante. Lavandini, vasche e docce, ma poi anche lava- stoviglie, lavatrici e sciacquoni del bagno si riempiono di acqua pulita. Una volta usata, l’acqua sporca svanisce negli scarichi, portando con sé la sporcizia, i nostri bisogni, ma anche detersivi e saponi. E ora, che cosa accade a quell’acqua sporca? Scopo di questo libretto è mostrare che cosa succede oltre il nostro lavandino: seguire- mo l’acqua nelle fognature per scoprire l’immenso lavoro svolto quotidianamente dagli impianti di depurazione delle acque (IDA) della Svizzera italiana. Attraverso centinaia di km di tubi, le acque sporche sono raccolte e convogliate ai depuratori, che le ripu- liscono e le rilasciano nei fiumi e nei laghi. Si tratta di un lavoro fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente. Vedremo come sono nati gli impianti di depurazione, come funzionano e quali sono le sfide future, ma soprattutto che cosa possiamo fare noi per evitare di inquinare l’ambiente. TUFF IAMOCI! S CA RICHIAMO L’ACQUA E SEGUIAMOL A NEL P ROCESS O DI DEP UR A ZIO NE .
SOMMARIO 1. L’acqua 1.1 Da dove arriva l’acqua? 5 6 1.2 L’acqua potabile 8 1.3 Quanta acqua consumiamo? 10 2. La storia 13 2.1 Nella Preistoria: falla dove vuoi! 16 2.2 Antiche città, antichi odori 18 2.3 Il tanfo regna 20 2.4 Pulire le acque, difendere l’ambiente 22 3. Tubi ovunque 25 3.1 Inquinare è facile, ripulire è complicato! 28 3.2 Non ci capisco un tubo 30 4. Come funziona? 33 4.1 L’impianto di depurazione 36 4.2 Griglia 38 4.3 Separatore di sabbia, grassi e oli 40 4.4 Decantazione primaria 42 4.5 Vasca biologica 44 4.6 Decantazione finale 48 4.7 Filtro e ultimi trattamenti 50 5. Il futuro 57 5.1 Microinquinanti: il problema 60 5.2 Microinquinanti: le soluzioni 62 6. Vieni a trovarci! 65
1.1 DA DOVE ARRIVA L’ACQUA? Visto da lontano, il nostro pianeta appare come un puntino blu nello spazio. Mentre Marte, Venere, Mercurio e la Luna sono aridi, sul nostro pianeta l’acqua abbon- da, tanto da ricoprire circa il 70% della superficie. Noi stessi esseri umani siamo fatti per l’80% di acqua. In natura, l’acqua segue il suo ciclo naturale: scorre dalle cime dei monti alle valli fino a raggiungere laghi e mari dove, grazie al riscaldamento del sole, evapora e torna nell’at- mosfera, per poi ricadere sotto forma di pioggia o neve. Ma quanto ci mette? La durata è molto variabile: l’acqua trascorre nei fiumi dai 2 ai 6 mesi, quella nei laghi sosta dai 50 ai 100 anni, mentre negli oceani si ferma anche per qualche migliaio di anni. Nelle nuvole passa poco tempo, circa 10 giorni, mentre se fini- sce nei ghiacci polari o nel sottosuolo profondo può rimanere bloccata anche decine di migliaia di anni. Ecco perché è così utile analizzare il ghiaccio delle regioni polari: è una testimonianza del passato della Terra. ACQUA PREZIOSA Solo il 3% dell’acqua presente sulla superficie della Terra è dolce e più della metà di questa percentuale si trova congelata nei ghiacciai. A fiumi è laghi resta una quantità ridotta: lo 0.3%. L’atmosfera contiene in tutto appena lo 0.04% d’acqua. Insomma, c’è tanta acqua sulla Terra, ma quella dolce e potabile è davvero poca e non è distribuita uniformemente sulla superficie. Inoltre, per effetto del riscaldamento globale in corso, il ciclo dell’acqua si sta modificando in modo complesso, portando ad un generale peg- gioramento della siccità nelle zone che già ne sono colpite, come l’Africa sub-sahariana. Anche per questo, l’acqua è sempre più un prezioso “oro blu”. 6 Fonte e approfondimenti: earthobservatory.nasa.gov
1.2 L’ACQUA POTABILE In Svizzera l’acqua dolce è abbondante. Quella da distribuire nelle case è prelevata dalle sorgenti montane e dal sottosuolo (falde idriche), una parte minore viene prelevata dai laghi. La maggior parte dell’acqua di sorgente e sotterranea può essere distribuita sen- za o con pochi trattamenti, mentre quella di superficie richiede trattamenti a più stadi. Per poter fornire a tutte le case, gli uffici e le aziende l’acqua potabile, sono state posi- zionati migliaia di chilometri di condotte. La rete di distribuzione delle aziende dell’ac- qua potabile svizzere si estende su 81’500 km, cioè circa due volte la circonferenza della Terra. Si stima che il valore di queste condotte (escluse quelle di allacciamento dell’u- tenza) ammonti a 47 miliardi di franchi. In Svizzera le riserve idriche sono rinnovate dalle precipitazioni: ogni anno piovono sul nostro Paese 60 miliardi di m3 di acqua, di cui solo l’1,5% sono utilizzati per la produzio- ne di acqua potabile. Fonte e approfondimenti: 8 Rapporto settoriale dell’approvvigionamento idrico in Svizzera, SVGW/SSIGE/SSIGA, Zurigo, 2015. 9
1.3 QUANTA ACQUA CONSUMIAMO? Nelle nostre case utilizziamo ogni giorno tanta acqua: per lavarci, per cucinare, per lavare i piatti o gli abiti. Poi, sicuramente, tutti tiriamo volentieri lo sciacquone del gabi- netto o annaffiamo le piante in giardino. Alla fine, il risultato è sempre lo stesso: pren- diamo acqua pulita, la sporchiamo e la rilasciamo negli scarichi! Sembra incredibile ma, in Svizzera, ogni persona consuma circa 142 litri di acqua al giorno! Tanta? Se consideria- mo anche quella utilizzata per le attività industriali e per l’agricoltura, il conto sale a 309 litri a testa! La buona notizia è che da circa 40 anni questo consumo è in calo (erano 500 litri nel 1981). La brutta notizia è che ancora oggi nel mondo vi sono circa 750 milioni di persone che non hanno accesso ad acqua potabile. CONSUMO GIORNALIERO L’igiene personale quotidiana richiede tanta acqua: docce e bagni ce ne fanno con- sumare 36 litri. Anche il semplice gesto di “tirare l’acqua”, richiede ben 41 litri di ac- qua. Ecco perché, sulla tradizionale cassetta di scarico del wc, è stato messo anche un pulsante per lo scarico ridotto: quando non è necessario, si possono utilizzare circa 3 litri di acqua al posto di 9. Altri 22 litri di acqua finiscono nel lavello della cucina per le diverse attività, 7 litri vengono utilizzati per i bisogni esterni all’abitazione (per esempio il giardinaggio), mentre per lavare il bucato con la lavatrice ne occorrono 17. Un fatto sorprendente: lavare i piatti con la lavastoviglie (consumo giornaliero di 3 litri) richiede meno acqua che lavarli a mano! Fonte e approfondimenti: 10 Rapporto settoriale dell’approvvigionamento idrico in Svizzera, SVGW/SSIGE/SSIGA, Zurigo, 2015. 11
DAGLI UOMINI PRIMITIVI ALLE NOSTRE CASE Non c’è dubbio: l’acqua potabile è un bisogno primario dell’uomo. Se ne saranno accorti già gli abitanti delle caverne quando, bevendo da una pozza d’acqua stagnante, si ammalavano. Per molto tempo l’uomo ha potuto contare sulla capacità della natura di ripulire l’acqua. Se sporcata da fango e fogliame, si ripuliva da sola seguendo il suo naturale ciclo: passando tra ghiaia e sabbie, evaporando e tornando sotto forma di acqua piovana. La situazione è però cambiata parecchio negli ultimi anni. Se l’uomo delle caverne poteva permettersi di fare i suoi bisogni dove voleva (possibilmente non nello stesso luogo dove raccoglieva l’acqua che beveva), la nascita delle grandi città ha creato un problema alquanto puzzolente: come evacuare i bisogni prodotti da migliaia di persone che vivono ammassati in pochi chilometri quadrati? E come ripulire le acque una volta inquinate? Ecco l’odorosa storia dell’acqua sporca. 15
2.1 NELLA PREISTORIA: FALLA DOVE VUOI! Secondo la teoria della catastrofe di Toba, l’esplosione di un supervulcano avvenu- ta circa 75000 anni fa ridusse la popolazione mondiale a poche migliaia di individui. In seguito, la popolazione tornò ad aumentare e durante buona parte della Preistoria la popolazione di tutto il pianeta raggiunse la cifra di 1 milione di persone (tante? Beh, no! Meno degli abitanti che oggi vivono nell’agglomerato di Zurigo). L’acqua era pulita: si MI S CAP PA A A poteva bere dai fiumi e andare in bagno ovunque. E se la facevi nel bosco non ti vedeva ! nessuno. Vi era un unico problema: trovare una foglia abbastanza morbida per pulirsi. Oggi sul pianeta vivono più di 7’400 milioni persone. Servono tanti bagni. E tanta carta per pulirsi. E se la fai nel bosco, c’è sempre qualcuno che ti vede. BAG N O C DA LL’AP PA O N VIS TA R S AP IENS A IZIO NE DI HOMO D OGGI S O S UL L A T E R NO VISSU T R A CIRCA I ACQ UA POTABILE DI ESSERI 70 MILIA RDI L’ UOMO È PAR TE INT EGR AN TE P ER 20 0 ’0 UMA NI. 0 0 A NNI, DELLA NAT UR A, RAP PRESEN TA SERVIT I B N AG N I E C A O N S O N O ZA UNA SPECIE MINORI TARIA SEN S O L O N EG L R T A IGIENICA . I IMPATTO SULL’ ECOSIT EMA. IL WC E I ULT IMI 5 0 0 A NNI S UO I L’ACQUA DEI FIUMI È PULITA, G R A D UA L M A C C E S S O R I S O N O PUÒ ESSERE BEVUTA . TI EN TE I O N E D EI R IF IU TE UN BIS OGN DIVEN TAT I O P RIMA R GES T CA MEN R I C I C L A P R AT I E N T I E IO. SI R EM GLI ES C I CO NCIMA NO T U T TO . N TA R S C A R T I A LIME ELLE SERVO NO GL I EP SEMP RE LA ST ES SA MI NE O . CUO I O D I VE N TA ST RA! IL B OS C BI T I, UN OSS O ELL A NO N SI SA CO N CERT EZZA DA DOVE AR RIVI L’ACQUA A D UN ’ IPOTESI È CHE L’A BBIAN P ER GLI SILE . L’ UOMO HI O PO RTATA MILIA RDI DI AN PR ESEN TE SULL A TERR A. U T E N P OC SUGGERISCONO CHE SIA SE NI FA ALCUNE COME TE, AL UN E IS T O R IA CR E A OCUI IL NOST RO PIA NE TA, MA MP RE STATA PR ESEN TE NE LL E POLVERI COSMICHE DA TR E RICERCHE PR N T U T T I IN UNA COSA È CERTA: QUEL CUI SI È FO RMATO RIF IU T I, BIEN T E! DI ANNI. QUINDI CI PUÒ SU LA CHE C’È , È SEMP RE LA ST ESSA DA MILIA RDI A LL’AM CCEDER E DI FA RE IL BAGN DI ANNI FA BAGNAVANO I O CO N LE MOLECOLE CHE 70 MILIO NI 16 DINOS AURI, O QUELLE BE ALLA SA LU TE! VU TE DA NAPOLEONE!
2.2 ANTICHE CITTÀ, ANTICHI ODORI Con lo sviluppo dell’agricoltura, l’uomo iniziò a vivere attorno ai campi. Le prime case di- ventarono presto paesi, villaggi e persino città, come la sumera Uruk, nell’odierno Iraq, la prima città di cui si abbia traccia, ben 6’000 anni fa. Iniziò a essere un problema non solo trovare un luogo isolato per andare in bagno, ma anche eliminare gli escrementi che cominciarono ad accumularsi e a rendere certi luoghi maleodoranti. Nelle prime città i bisogni venivano lasciati nei vicoli, lavati via dall’acqua piovana. Si inventò un oggetto che cambiò la storia dell’umanità (almeno la sua parte più nascosta): il gabinetto. Ma solo i ricchi potevano averne uno in casa, gli altri si dovevano arrangiare altrimenti. E come? Andando alle latrine pubbliche o, alla peggio, buttando bisogni e rifiuti dalla finestra, spesso senza avvertire. LE PRIME LAT RIN E PUB BLIC HE ZIA I ROMANI ABBELLISCO NO QUESTI LUO FI UMI D’ IMM ON DI QUA. CON DELLE STATUE, COME QUELLE GHI OL TI RI FI UT I SO NO GE TT I IN AC AT DELLA DEA M MASSIMA, CAR NEA, INVOCATA PER IL BUO N SVO LA ST ESSA CLOACA DELL A ROMA DELL’ OPERAZIONE (“ SPINGI SPINGI LGIMENTO FOGNARIA CON ME, FAMOS A CO ND OT TA E CHE O DEA CAR NEA!”). IN MEZZO ALL A CCOGLIE LE ACQU LAT RINA SPESSO DEL 50 0 A.C., RA AR E SI TROVA UNA VAS CA CON ACQUA PUL DO NO DA LL E CO LLINE PER SCARIC ITA. SCEN RE . CON QUEST’ACQUA, E A VOLTE ANCHE I RIFIUT I NEL TE VE CON UN BAS TONE DOTATO DI UNA SPU GNA, CI SI PUÒ RIP ULIRE. INFINE, LE CON DOT TE RIVERS ANO IL TUT TO NEI FIUMI CIRC OSTANT I. NIEN TE CASS ONE TTI! INS OMMA UN PICCOLO PASSO PER UN TI UOMO, ESCR EMENTI, RES TI DI CIBO, ANIMALI MOR UN GRA NDE BAL ZO PER LA CITTÀ. E QUA LCHE OGGE TTO DI METALLO E VETR O, MA UN TONFO PER IL FIUME... A ROMA. SONO I RIFIU TI DEL CITTADINO DELL’A NTIC CHE SOSTANZA ANZI UN TANFO. M ET ROPO LI AN TI O VIVO NO DA 60 L’ URINA INVECE DIVENTA PRE ZIOS A COME , NE LL’ IMPERO ROMAN PER CONCIARE LE PELLI, DATO IL SUO CON TENU TO TR A IL 30 0 E IL 40 0 d. C. ZERO, VIVO NO RO M A, AT TO RNO ALL’ ANNO d.C. DI AMMONIACA. CON I COCCI DELL E ANFO RE A 10 0 MILIO NI DI ABIT AN TI . A 1’5 00 ’0 00 PE RS ONE NEL II SECOLO MON TE TTADINI, CO N PU NT E DI INI ROMANI SI CREA NO MON TAGNE DI RIFIU TI, COME IL UN MILIO NE DI CI N ES IS TO NO E, ANCHE SE I CI TTAD TESTACCIO, A ROMA. IN LATI NO, “TES TUM ” DEPURA ZIONE NO FOGNAT UR E, GLI IMPIAN TI DI AR E UN EF FI CI EN TE SIST EMA DI SIGNIFICA PROP RIO “COCCIO”. POSS ONO VA NT 18 LA PUZZA INIZIA A FA RSI IN TENS A.
2.3 IL TANFO REGNA Con il Medioevo e il Rinascimento le città diventarono sempre più grandi, ma anche sempre più sporche. I cattivi odori e il sudiciume rimasero appiccicati alle case e alle strade delle città europee fino all’Ottocento. A dircelo sono i resoconti dei viaggiatori tra il 1800 e il 1850: Stendhal, grande scrittore e viaggiatore francese, giunto a Parigi scrisse: «le vostre strade esalano un odore infetto: voi non potete farci un passo senza essere ricoperti da un fango nero.” Il politico Alexis de Tocqueville descrisse così le città inglesi: “la maggior parte delle strade sono piene di solchi e pozzanghere nelle quali i piedi e le ruote dei carri affondano. Ammassi di sterco, macerie di edifici, pozze putride e stagnanti si trovano qua e là tra le case”. Charles Dickens, l’autore del romanzo Oliver Twist, in viaggio a Genova incontrò un “inestricabile sudiciume.” Q UI N AT I ANC HE L’ IND UST RIA CI ME TTE DEL SUO F I UMI I N E INDUS T RIA LE ION SI RICO, ACID O FOSFORICO R I VO L UZ S P O S TA R CLO RO, AMMONIACA, ACID O CLO RID CO N L A O NE INIZIA NO A T IERI SEMPRE UTILIZZATE PIÙ ERS Q UA R E COLORA NTI, SONO LE SOS TANZE M O LT E P C A M PA G N E A I TA L I DALL’ INDUSTRIA. DALLE CONCERIE E DALLE FABBRICHE DA L L E L E C I T TÀ . I N S ) NO LIQUAMI S O DE L A RID OS P OP OL A RI (GLI P ESSIME S L UM DI METALLI E DI CAR TA FUO RIESCO CIELO L’A RIA SI FA NER A R I QUA R T IE I IGIENICHE S O N N T I . O CON TAMINATI E CAT TIVI ODO RI, IN E CHE AVVIENE IN MOLTE IZ I O N S IS TE PER LA COM BUS TIONE DEL CAR BON L E C O N D F O G N A T U R E I N E TA N O È A RIS CHIO, E LE UM E N FABBRICHE . LA SALUTE DEGLI UOMINI R I C HE A TO L’AMBIENT E SOF FRE . L E F A B B D I I N Q UI N A M E N LO IL LIVEL RIA E ACQUA . DI A I GA BINE T T I L A GR A N DE P RIVAT I E L P UZ Z A N E L C E N T RO E FOGNE S O DELL E CIT TÀ NO ORMAI D NEI F IUMI S , IF F USI ENZA A LCUN MA I RIF IU T I UMA NI F DA L FIUME T R AT TAMEN INIS CO NO NA DI CA CC A INSIEME, C HE S I P R E L TO. E SP ESS UNA M O N TAG PA R IG I, S OMMATI DUR A N T E L’ E VA A NCHE O L’ACQUA P ER È P ROP RIO DR A E P RODUCE ES TAT E DEL 18 US G LI A G G LO M ER ATI DI LO N END O CHE OGNI P ERS O NA 5 8 LO N DR A O D OMES T IC NEL 19 0 0 A, O D O R E P RO V ENIEN T E DA È S O MM E R S O. M IL IO N I D I A BI TA N TI . S AP CA LCOL A R E CHE, OGNI SER A D A UN IN T ENS O R E 10 R NO SI P UÒ I kg DI FECI . NEL TAMIGI, UN EP IS O L L E A C Q UE L URIDE RIVER CO N TA NO OLT M I DI FECI A L GIO LL E ZZA DI UN MILIO NE D G R A M L A “GR A NDE DIO EN T R ATO NELL A S TO S AT E CIRCA 20 0 IES CE L A BE S E N NA E CI T TÀ FUO R CR EMEN TI! IL TAMIGI E L A 20 P UZZA”. È O R BIS OGNA FA R MAI E VIDEN T E CHE RIA COME DA Q U ES TE D U A DI ES UNA MO N TAGN LL A CACCA FINO A L COLL O. E Q UA L C O S A N E . SONO
2.4 PULIRE LE ACQUE, DIFENDERE L’AMBIENTE Oggi, per fortuna, tutto è cambiato! La spazzatura non viene più gettata nei fiumi o nei laghi. Sono stati creati cassonetti ed ecocentri e i rifiuti vengono raccolti, riciclati e smaltiti. Le acque sporche finiscono invece nelle fognature dove, grazie a una rete di tubature sotterranee, arrivano all’impianto di depurazione delle acque (IDA); qui le acque vengono ripulite e in seguito scaricate nel fiume. Dalla nascita degli IDA, in Ticino dagli anni 1970, la qualità di fiumi e laghi è nettamente migliorata. Non è così ovunque: ad oggi, circa il 97% delle case in Svizzera è allacciata a una rete fognaria mentre, secondo dati UNICEF, al 2015 ben 2,4 miliardi di persone non dispongono ancora di sistemi igienici adeguati. In gran parte del mondo le acque inquinate sono tuttora non gestite o vengono direttamente gettate nei corsi d’acqua. Ma anche da noi resta ancora molto da fare: nuovi inquinanti (nanoparticelle, ormoni, medicinali, ecc.) finiscono nelle acque fognarie e gli IDA devono inventare di continuo nuovi modi per eliminarli. FIUMI? NO ST RA CA SA , SP OR CHIA MO I NOST RI PULIAM O LA RE CASE HA NN O MI GL IO RA TO L’ IGIENE DELL E NOST SAPO NI E DE TERSIVI SURE PER EVITA RE HA NN O RICHIES TO NUOVE MI E DEL NOST RO CO RP O MA GI IL CO NT ENUTO QU IN AM EN TO DI FIUMI E DI LAGHI. OG DI AUMENTAR E L’ IN NTATO, TE NS IO AT TIV I NE I DE TERSIVI È REGOLAME DI FOSF ORO E DI LE ACQUE IDA DE VO NO RIPULIR E COMO DAME NTE SEDU TI PROP RIO PERCHÉ GLI OD OT TI. ANCHE DA QUES TI PR I GABINETTI PRIVATI ESISTONO IN OGNI CITTÀ E SONO O COSÌ COMODI CHE A VOLTE VI RIMA NIAMO PIÙ A LUNG PER LEGGERCI UN FUME TTO. DAL BAGN O TURC O FINO AI WC A SECCO, OGGI TUTT I TROVANO UN LUOGO DOVE COMP IERE IN TUTTA TRANQUILLITÀ QUES TA NOST RA ACQUA DI NUOVO LIMP IDA ATTIVITÀ FONDAMEN TALE. NUO VE SFIDE GRAZIE AGLI IDA, FIUMI E LAGHI SONO NEL 2013, IN SVIZZER A, SI È ARRIVAT I A RACCOGLIERE IN MOD O DIFF ERENZIATO DI NUOVO PULIT I E BALNEABILI. UN IDA RIMUOVE IL 51% DEL VOLUME TOTA LE DEI RIFIU TI URB ANI. UN BUON RISULTATO: GLI OBIE TTIVI I PRINCIPALI INQUINAN TI E RICAVA ENERGIA EUROPEI PER IL 2020 ERA NO DEL 50%. UN IDA INVECE RIES CE A TOGLIERE DALL’ACQUA DAI RIFIU TI ESTR ATTI. SMALTEND O POI CIRCA IL 90% DEGLI INQUINAN TI IN ARRIVO, MA STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ 22 GLI SCAR TI NON PIÙ UTILIZZABILI. IMPO RTAN TE IL PRO BLEMA DEI MICROINQUINA NTI CHE SUPERANO LA TRADIZIO NAL E CATENA DI DEPURAZIONE (VEDI PAGINA 59).
3. TUBI OVUNQUE
SEGUENDO I TUBI Abbiamo appena “tirato l’acqua”. Lo sciacquone riversa nel water circa 10 litri d’acqua e porta via tutto quello che vi abbiamo amorevolmente depositato. E poi? L’acqua spor- ca scorre lungo le condotte interne della casa e raggiunge le tubature più grandi nel sottosuolo. Da lì inizia un mondo affascinante: una fitta rete di tubi che portano via le nostre acque sporche senza rilasciare troppi odori. Ogni casa è allacciata a questa rete di tubi, che in Svizzera è stimata avere 40’000-50’000 km di lunghezza complessiva, equivalente a più di un giro del mondo! Se potessimo seguire ogni condotta, per lo più non arriveremmo direttamente al lago o al fiume, come accadeva nel passato, ma at- traverseremmo prima uno degli 800 impianti svizzeri di depurazione delle acque (IDA). Ma per svolgere questo prezioso lavoro, l’impianto di depurazione ha bisogno del no- stro aiuto. Ci sono rifiuti che non dobbiamo mai gettare nei lavandini o nel water e che vanno smaltiti in modo diverso. Con un po’ di attenzione, potremmo inquinare di meno! 27
QUA LI A ZIO N S TA NNO COM I S BAGLIATE TI FO GN E ST UP EFACEN INQUINARE È FACILE, RIPULIRE È COMPLICATO! P IEND O GLI A DI QUES TA CA BITA N TI TT I NEGLI SCARICHI , 3.1 S A? DIMMI CHE COSA GE E TI DIRÒ CHI SEI! LE ACQUE REFLUE SE ANALIZZASSIMO ST RUIR E UN ’A BI TA ZI ON E, POTR EMMO RICO Nel nostro quieto vivere a volte compiamo azioni sbagliate. Un esempio? In questa casa DI ALL’ UT ILIZZO DEI CI TTADINI, FINO mamma, papà, tre figli e un gatto stanno svolgendo delle normali attività domestiche. I COMPO RTAMEN TI LOSA NNA INE. L’ UNIVERSI TÀ DI Eppure, in questa tranquilla giornata, compiono azioni che rendono difficile la depu- DI DROGHE E MEDIC SVIZZERE razione delle acque. Sono piccoli gesti, quasi insignificanti, che però riversano nelle AN AL IZ ZA TO LE ACQUE DI 13 CI TTÀ HA R QUAN TO US O DI DROGHE . PE fognature sostanze difficili da eliminare. A pagarne le conseguenze saremo ancora noi: PER MONITOR AR E L’ IM O POSTO, INA ZURIGO È AL PR RIGUARDA LA COCA infatti, dopo la depurazione, piccole tracce di inquinanti resteranno comunque disciolte GINE VR A. nell’acqua e finiranno in fiumi e laghi; in questa acqua sguazzano i pesci che finiranno SEGUONO BASILE A E nei nostri piatti, inoltre da questi laghi verrà prelevata dell’acqua per essere poi distri- ALL’OTTAVO POSTO. LUGA NO SI PIAZZA buita alla popolazione (acqua potabile). Insomma il cerchio si chiude: quel che gettiamo nel lavandino prima o poi torna a casa nostra. O N G E T TARE N WC ! MA I NEL E IL CO CCO DR ES IS TO N O M O IL LO N E L L E FO LT I R A CCO N TI G N E? N E L L E FO G NA S TR A N I S U A N IM TUR E . IL P IÙ A L I O O G G E T TI N E L L E FO G N E FA M O DI N E W YO R K S O È IL P R ES UN TO CO CCO TRO VATI S O N O S EMP R N EGL I A N N I ‘3 DR IL LO AVVIS Soluzione: E VE R E E L E 0. MA SI S A , TATO FO G N E , IN VE L E L EG G E N DE gatto), gettare resti di cibo (fondi di caffé, ecc.) e oli nel lavandino della cucina. IN OS P ITA L I, P R ITÀ , S O N O LU N ON O CO A DAT TI A O G HI M O LTO 28 29 pitture o i diluenti nei lavandini, buttare nel WC pannolini, assorbenti o rifiuti solidi (come la lettiera del L L A VITA . Tutti i comportamenti illustrati sono sbagliati: lavare l’automobile davanti a casa, gettare i resti delle
3.2 NON CI CAPISCO UN TUBO! A, GL I O R C A AGL I I D C H E F I I D A R I C E VO P N IS C NO A C Q UA S TERR A I N T E N O N O N E I T O N C HE L E A R T A RE L’A IONAT I S OT TO NELL A P ER P O S IZ 00 IN EN S AMEN T E, M BINI . QU CQUE TA T I P O CI R C A 5 O TRA LA AN S ONO S K m DI T UBI, ORO DIAME T R . C A S I G T A P U Ò Q U A Q U A N T I T À D O P I O VE C H I I L L E T RO LI ID D R UP D ’A C Q P A R E C A I TA L I A N A . P I Ù D I U N M S O T U T TA A N O N R I E S L I C A R E . I N U A R S SVIZZE E DA 15c m A NO P IÙ IN BA L CO A R I L A ’ A C Q UA E S O N O A D E P U U E S T I Q D A R O V A RS O P U Ò A N S E C H E S I T R N E S P I N T A VE S CIA R N E UN N O CO S R ARE CA P ER LE DA, L’ ACQUA LE P OMP E . VIE P O’ NE T RE T T I I F I UM D EG L A L T O C O N D E L I I I. L’ D A Q UA N LO S CIACQU D O T IRIAMO I N O S T R I E S O N E D E L W C A Q UA N D CR EM O PER ASSICUR AR PASS A NO DA EN T I A R RIVA NO AGLI TILI Q UA L C H E D E IDA, MEN TE . E LA R ACCOLTA GLI IDA CO NS OR A D A L CUN E C O R E . P ER R INA DI MINU T I OLLATI R EGOL AR E LA DEPUR A ZI TU TT I I GIOR NI CIRCA 178’ 00 0 m 3 SE R E CO N TR ONE DELL E NOS RI CE VO N O A C Q UA S P O R IP ULIR I TUBI DE VO NO ES ONE TR E ACQUE ITALIA NA CA, L’ IMP IA E L A NOS T R A DI IS PE ZI ON E E MANU TENZI SP ORCHE SO NO STAT I SP ESI, SO DELL A SVIZZER A IF ICA CHE OGNI GIOR NO I MODER NI SIST EM I ANDATE, SVIZZER A ITALIA LO NELLA DI ACQUA DA DE PU R AR E. SI GN ME D’ ACQUA DI CIRCA UN N TO HA BIS OGNO O VI DE OC AMER E TELECOM NA, 3 MILIA RDI AT TA RE UN VOLU ONICHE! A GIO R NATA PR EV ED ON AD ALTA IN TUBI POSATI DI FR ANCHI O A TR . GE OF ONI, LAVAGGI SOTTOT ER R A . È SI RI TR OVAN E OLIMPI LOCA LIZZA ZI ON E CO N TA N TO? QUASI 70 PISCIN ANAMEN TO DEI TUBI È COME COMPR AR E 20 ’0 00 FER BE H, EQUIVA LEN TE A 30 PR ESSIONE, RIS SENZA BISOGNO DI SOST IT UZIO N E. E SOTT ER R ARLE . R ARI 31 BO! AN TA TE CN OL OGIA VA LE UN TU QU
4. COME FUNZIONA?
ALL’ INTERNO DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE Eccoci! Finalmente i tubi e le condotte di un’intera regione convergono in un solo luogo: l’impianto di depurazione delle acque (IDA). Ora inizia il lavoro di depurazione. L’idea è semplice: bisogna togliere dall’acqua tutto quello che vi abbiamo gettato e ottenere ac- qua più o meno pulita. Provate anche voi. Prendete un bicchiere d’acqua e aggiungete un po’ di terra, ghiaia, una goccia di olio, dei detersivi. E ora provate a ripulire quell’ac- qua. Come si fa? E come valutare se l’acqua è davvero pulita? Vedrete, non è facile, ma esistono tanti trucchi presi in prestito da fisica, chimica e biologia, che vi racconteremo nelle prossime pagine. Una piccola nota storica: il primo impianto di depurazione di grosse dimensioni della Svizzera italiana è stato inaugurato nel 1976. Prima di quella data le acque delle fogne finivano direttamente nei fiumi e nei laghi. Oggi non è più così e noi possiamo fare di nuovo il bagno al lago. Anche i pesci ringraziano. 35
L’IMPIANTO S EPA R A G R I GL IA AT T I Q U I VE N G T O R E D I O L I E S 4.1 E N TR GO NO ES R A NDI: 2 ONO T A B BIA C HE P E R O L T I G L I O L I E I G A Z ALE IO N E F IN S CA 5 U I V C A N T Q P IÙ G DE S TA VA DI DEPURAZIONE I S OLIDI I, L A S A BBIA F O R T UNA GA LL E R ASSI, O DI QUE DI SP ORCIZIA . I RIF IU T GE T T I, S T R ACC CADE INV GGIA NO! L F O N D 4 S U TE L EG N I, O G VAS CA D O ECE VE P U Ò E S U L F O N D O D E L L A A L ’ U L T IMA PA R ASPA R EN T E! IT R EC C . SSERE R A C C O L TA . S I D E P O S UA È D I N U O V O T L ’A C Q VAS CA BIO LOG ICA OR A A prima vista può sembrare un parco ac- QUI SONO ALL’ OPERA quatico con piscine, tubi e ponti sospesi. Ma basta avvicinarsi per capire che non lo 3 DEI PRE ZIOSI COLLAB ORATORI: è. L’acqua nelle prime vasche è marrone, puzza e non invita certo a farci una nuo- IO N E P R IM DEC A N TA Z IENE L AS CIATA A R IA I MICROO RGA NISMI CHE RIP ULISCO NO FILT RO 6 UA V P RIMA DI S C tata. L’IDA è composto da tante vasche QUI L’ACQ ER TA N TO T EMP O L’ACQUA! A RICA R E LA P L’ ACQUA NEL che si susseguono, in ogni vasca vengo- T R A NQUIL CHE I FA NGHI FIUME, P UÒ ES S E R E no attuati dei trattamenti. Lo scopo è di C OS Ì A N S UL F O N D O. FILT R A RL A A U TIL E estrarre gli inquinanti: dagli oggetti ma- O S IT A N O NCO R A . croscopici a sabbia, oli, fanghi, fino alle S I DEP sostanze microscopiche in sospensione. Una parte di questi materiali (fanghi) po- trà essere sfruttato per recuperare ener- gia. Iniziamo quindi il viaggio all’interno dell’IDA. UA I DI A CQ D UE T IP N G E R E L’ I DA : R I C HI R AGGIU GL I S CA P O S S O N O R O VE N I E N T I D A Z I O N I EP I TA E LUR I D ELLE A B L E A C Q U F A B B R I C H E E D H E A R R I VA N O I FA N G HI R A CCO D E L L E U E P I O VA N E C U T IL IZ Z AT I P LT I S O N O Q E R P RO D U R R E L E A C DA I TOM BI N I . BIO GA S C HE S E RVE A R IS E E GENER A RE C A L DA R E E L E T T R ICITÀ P E R L’ IDA . 36 37
E C HE F IN E S O NO P O R T FA N N O Q UES T I R IF IU GRIGLIA AT I A L T E R T I? DI GIUBIAS M CO, D OVE V OVA LO RIZZATO R E 4.2 EC CO AL CUNI OG GE TT I TROVAT I OGNI A NNO ENGO NO IN CENERIT I. NE LL E GR IGL IE DE I IDA GL , IN UN ID DIMENSIO N A UL ARI, I, SI R ACC DI MEDIE/GROSSE ST RACCI, DENT IER E, CELL IN TO R NO A OLGO NO DA LL A GRIG I, MA RT ELLI, LL E 120 TO MU TA NDE, CIUCCI, RASO NN LIA MO NE TE, ANELLI (DI PO CO VA LO RE!), DI RIF IU T I. ELL AT E DEL GA BINET TO POSATE, UN COPERCHIO ILE . E PERSINO UN PROIE TT PER LA PULIZIA MA ANCHE BASTONCINI OLINI E SCAR TI DELL E OR ECCHIE, PA NN POMODO RI DI CIB O SOLID O COME ... È TEMP O DI RACCOLTA IN QUAN TITÀ, QUANDO LA FOGNA E GLI UT EN TI SCAM BIA NO PER UN COMP OS TAGGIO! Finalmente ci siamo: l’acqua sporca giun- Ricordalo, la regola è semplice! Nel ga- ge all’IDA con un flusso che potrebbe binetto, lavandino, doccia o vasca da riempire una piscina casalinga ogni mi- bagno non si butta nessun rifiuto solido! nuto, ed è tutta da pulire! Il primo inter- I rifiuti vanno nel cestino o nella raccolta vento è semplice: spesso l’acqua in entra- differenziata, mentre nel WC ci finiscono ta si trova ad un livello più basso dell’IDA. solo i nostri bisogni e la carta igienica. Deve quindi essere sollevata. Per farlo si utilizza la vite di Archimede, o coclea. Si tratta di una vite di grosse dimensio- ni con l’asse inclinato che, girando su se stessa, innalza l’acqua. Si dice che que- ww sto strumento sia stato inventato già nel w. vs a .ch III secolo a.C da Archimede di Siracusa, ma forse ha origini ancora più antiche. AT TE NZION E! NO N INQ UIN L’acqua sporca e puzzolente contiene AR E! NO N TU TT E LE ACQUE PIO anche diversi oggetti che galleggiano o VA NE RA CCOLTE DA I TOMBINI FIN ISCON O trascinati dalla corrente. Questi intrusi IN UN IDA ! A VO LT E, IL TOMBINO PO RTA LE AC vanno fermati, perché potrebbero dan- QUE PIO VA NE DIR ET TA ME NE I FIUMI (N ON SO NO INQ NT E neggiare l’impianto: ci pensa una griglia UINAT E). È IMPO RTAN TE QUINDI NO verticale posta in mezzo alla vasca, che N GE TTAR E NULL A viene pulita regolarmente da un sistema NE I TOMBINI O IN ST RA DA . automatico di pettini. 38
OLI E GR ASS I: IN SUP ERF ICIE! 4.3 SEPARATORE DI SABBIA, GRASSI E OLI OLI E GRASSI ARRIVA NO QUI PER COLPA NOS TRA . AD ESE QUA ND O A CAS A SI CUCINA NO MP IO, LE PATATINE PET TE, FRI TTE O QUELLE SQUISIT E POL LAV ANDINO NON DOBBIAMO BUT TAR E NEL SA BBIE E SA SS OL IN I SU A! L FO ND O! L’ OLIO CHE RIMANE IN PADELL IN QUES TA FASE SI TOLG ITO CON ONO GR ANELLI L’ OLIO USATO DEV ’ESSER E PUL DI DIMENSIO NE SUPERIO TA E GET TATO RE AI 0,2 mm . UN TOVAGLIOLO DI CAR CHE FAST IDIO POTR EBBE TIGLIE RO MAI DA RE? NEL CES TINO O RACCOLTO IN BOT AD ESEMPIO, POTR EBBE RO CR EA RE OS TRUZIONI E POR TATO AGLI ECOCEN TRI . E ROVINAR E I MACCHIN ARI SUCCESSIVI, COMP ROME TT ENDO IL FU NZIONAMEN TO DELL’ IMPIA NTO. Tolti i rifiuti più grandi, rimane comunque molto da pulire: l’acqua è sempre marro- N O N S IA M O A TU T T VIA, O G I CA ne e maleodorante! Nella seconda vasca N I A N N O, UN R A IBI, DIM E NS IO N I IDA DI M E DIE R ECUP E R A CI /G RO R C A 8 0 TO N N S S E viene fatta rallentare fino alla velocità di DI S A B BIA . L E L L ATE 20-30 cm/s e si sfruttano alcuni semplici A S UA DES TI M A P R IM A D NA ZIO N E È L concetti fisici per estrarre alcuni materiali: E VE E S S E R E A D IS C A R IC A, le sabbie tendono a sedimentare sul S CRUP O LO, V L AVATA CO N IS TO C H fondo (sono più dense dell’acqua) men- FR A I N OS TR E S I TRO VAVA tre le sostanze come oli e grassi resta- I ES CR EM E N TI ! no in superficie (hanno densità minore). Per favorire questa separazione si soffia aria compressa dal fondo (flottazione). Una sorta di rastrello percorre la super- ficie della vasca per rimuovere i grassi, mentre sul fondo degli aspiratori risuc- chiano via le sabbie. 40
4.4 DECANTAZIONE PRIMARIA Q UE L P IZ ZIC A LCUNI IDA IN QUES TA V AS CA O IN P IÙ INIZIA NO GIÀ O R CIZIA PA R TE DEI R A SFRU T TA R E A L L A S P MEDIO/GR A NDE E AGEN T I CHIM E R G IA D A P ER P ULIR E ICI EN CA , UN ID ITÀ ENO RME L’ A C Q U S T A VA S BAS TA UNA P A . A Q UE UA N T GO ICCOL A N C HE D G N I A N N O U N A Q A T E . Q U E S T O F A N DI S OS TA NZE A QUA N T ITÀ O L ES T R A E I 2 ’0 0 0 TO NNEL UM E . COAGUL A N T I/ O : Q U A S U C E N D O S I D I VO L O FLOCCUL A N T I P E R C AT T U D I FA N G , RID T ENU T R ARE IDR ATATO R TO CO N I FOSFAT I VIENE DIS AGGIUNGE UN CE ATO IN GR A NDI (VEDI PAGINE R P QUA ND O ECCA, VIENE P OM BIOGAS 51 E 53). R IA S U R R E DI MAT E TORI P ER P ROD ). DIG E S GINA 4 8 ( VE D I P A Ora l’acqua è pulita? Nemmeno per GI Ù PE R LEGG E! LE PA RT ICEL LE PI sogno! Nell’acqua c’è ancora di tutto! LE PI Ù DIFF ICIL I Ù PI CCOL E SO NO Ci sono ancora argille, sali e sabbia finis- DA RA CCOGLI ER E LA VE LO CI TÀ CO N IN ACQUA. sima. Senza dimenticare il materiale or- CUI SE DIM EN TA NO DESCRI TTA, IN CO È ganico dei nostri escrementi. Lasciando NDIZIO NI IDEA LI, l’acqua ferma per un tempo sufficiente, DI STOK ES : DIMIN DA LL A LEGG E UISCE CO N LA VI sali, sabbie e argille sedimentano sul fon- DE L FL UI DO E CO SCOS ITÀ N LA DIFF ER ENZA do della vasca. È un processo lento: se LA DE NS ITÀ DE L FR A GR AN EL LO E QUEL prima l’acqua rimaneva nella vasca per DE LL’A CQ UA , M A LA AUM EN TA CO N IL qualche minuto, ora bisogna aspettare DE LL E SUE DIM EN QUADRATO SI ON almeno due ore! Un carroponte attraver- LA PA RT ICEL LA AL I. QUIN DI , DIM EZ ZA RE sa lentamente la vasca e raschia il fondo, LUNGA DI QUAT TR I TEMPI DI SE DIM O VO LT E spingendo la sporcizia accumulata verso EN TA ZI ON E! EC CO BISO GNA DA RE TE PE RC HÉ grandi aspiratori. MPO AL LA SA BBIA DI COMPI ER E LA SUA LE NTA, In passato la depurazione finiva dopo M A IN VI TA BILE CA DU TA. queste prime tre vasche, l’acqua veni- va scaricata nel fiume, anche se non era ancora del tutto pulita (contiene ancora disciolti i nostri escrementi). Terminati i trattamenti meccanici, il passo succes- sivo è farsi aiutare dalla chimica e dalla 42 biologia.
4.5 VASCA BIOLOGICA T IVI I F A N G HI A T ACITÀ I GI US TI IN GR EDIE NT R A NDE VIV I DI ME E/GROSSE DI VIS TA L A G I FA NGHI P R ESEN T OGNI GIOR NO, UN IDA O RG A N IS M I, FA N I G H NELL E VASCHE CIRCA DEI MICRO S CA S O NO CHIAMAT I RO DIMENSIO NI IMME TT E VA L A VO 10 00 LI TRI DI RE AGEN TI CHIMICI IN QUES TA F IN E , GR A ZIE A L I, L A (COAGUL AN TI E FLOC CU LA NT I)! AT T IVI. A L I E MICRO O RGA NISM T DI R E AGEN R À P IÙ P ULITA . A L’ACQUA S Eccoci al dunque! È giunto il momento di eliminare tutto quello che resta an- G O R DI: cora disciolto in acqua (come i nostri bi- O R G A N ISMI IN UES TA VAS CA NI sogni, ma non solo). La soluzione arriva MICRO VVIENE IN Q O NI E MILIO A IL I S S O C HE R A LE: M O RCA LI P ROCE MUNE E NAT U ELL’ ACQUA SP NA 46). dalla biologia: un esercito di microorga- N I U T TO CO E D I PA G nismi che non vedono l’ora di mangiarsi VIVO NO I le sostanze organiche ancora presenti. È DEL T RO ORGA NISMI DEP UR A NO ( V T EMP I LUNGH I C A E DI M EN TE L R I C HI E D O P E VO L M T O P R O C E S S O È A C C E L E R A T . Quello che per noi è solo sporcizia, per C O N S A loro è un banchetto nuziale! I nostri alleati E IN Ò Q U E S UN I D A IC N T E I E lasciano, a loro volta, dei rifiuti che devo- N A T U R A P E R G O L A B I L E, I N R E S S E R E E F F IN È RE O PE no essere rimossi dall’acqua. Per questo E N O N A T O A L M EG L I OL L motivo si aggiungono particolari sostan- E CO N T R ze: i coagulanti e i flocculanti (vedi pagina 53). Grazie ad essi si formano dei fiocchi via via più grandi, ai quali resteranno impigliati microrganismi e sporcizia. Anche il carico in microorganismi presen- ti in acqua viene così ridotto. Sempre in questa vasca si possono eliminare gli in- quinanti provenienti dai detergenti o dai concimi dell’agricoltura: nitrati e fosfati (vedi pagina 47). OS SIG EN O PER NU TRIRE E FA R PR 44 I MICROO RGANISMI AERO OSPERA RE BICI, OGNI ANNO UN IDA POMPA L’EQUIVA LENT E DI ARIA NECESS ARIA PER GO NF IAR E 10’ 00 0 MO NGOLFIERE!
MICROORGANISMI ALL’ATTACCO QUALI PROCESSI AVVENGONO? Batteri, protozoi, alghe, funghi, rotiferi, nematodi: una fauna comune a moltissime gocce Le vasche biologiche di un IDA sono degli autentici ecosistemi attivi. Precisi processi d’acqua! I più interessanti per gli IDA sono quei batteri che hanno bisogno di ossigeno biochimici permettono di eliminare o modificare sostanze come i nitrati e i fosfati, oltre (aerobici), perché producono enzimi che demoliscono le sostanze organiche complesse ad eliminare le sostanze organiche disciolte nell’acqua. e le trasformano in molecole più semplici. Ad esempio, una proteina è ridotta in peptidi e amminoacidi, i polisaccaridi in zuccheri semplici. I batteri anaerobici compiono altre reazioni importanti e gli organismi più grandi garantiscono la giusta catena alimentare per sostenere l’equilibrio. Nella vasca biologica, per garantire a tutti questi microorga- nismi le condizioni di vita adatte, oltre a pompare ossigeno bisogna mantenere un pH dell’acqua attorno a 7 (ambiente neutro). B I O L O G I C I PRO C E S S I I C HI M I C I NITRIFICAZIONE I batteri aerobici del genere Nitroso- P ROCESS monas e Nitrobacter traggono energia dalle reazioni che trasformano lo ione ammonio (NH4+) in ione nitrato (NO3-). DEFOSFATAZIONE Se l’ammonio finisse in eccessive quanti- Il fosforo è un elemento nutritivo essen- tà nei fiumi e nei laghi, lo stesso proces- ziale ed ha un ruolo importante nel me- so avverrebbe a spese dell’ossigeno (O2) tabolismo di tutti gli organismi viventi. disciolto nelle acque, rendendole povere Ad esempio, si trova nel nostro DNA e di questo prezioso gas. rappresenta circa il 3% del peso secco delle cellule del nostro corpo. Nelle ac- que di un lago ha un grande potere eu- DENITRIFICAZIONE trofizzante, cioè favorisce la crescita delle Il batterio Pseudomonas denitrificans alghe. Ecco perché il contenuto in fo- scompone lo ione nitrato in sostanze sforo delle acque va limitato e regolato. ancora più semplici e utili: azoto gasso- Sebbene esistano anche metodi biologi- so (N2), anidride carbonica (CO2) e acqua ci per rimuoverlo, principalmente si uti- stessa. L’azoto è un nutriente importante lizzano metodi puramente chimici, come per i batteri stessi: ad esempio serve a for- l’aggiunta di sostanze per farlo precipita- 46 mare nuovi aminoacidi. re (vedi pagina 53). 47
S IA M O Q UA S I NEI P RIMI A N IN FO N D O! DECANTAZIONE FINALE NI DEGLI IDA CO N L A DECA L A DEP UR A ZI N TA ZIO NE P O NE TERMIN 4.6 QUES TO CO NS (VEDI PAGINA EN TIVA DI TOG RIMA RIA (DEP UR A ZIO NE M AVA LIER E CIRCA ECCA NICA ). 52) MA, CO N IL 30% DEGLI L’ IN TRODU IN Q U INA N TI O RGA N CHIMICO-BIOLO TU T TO R A A LC GICI, SI RIES CE ZIO NE DEI SUCCESSIVI PAS ICI UNI P ICCOLI ID A TO G LI S A G G I P OS S O N O P E R A, CHE SERVO ER NE A NCO R A UN 60% . ME T TERSI DI NO DA PA R TE NO FERMA RSI A LL P OCHE CEN TINAIA DI A BI TA S TR A, È MEG A S OL A DEP U N TI, L’ ACQUA NO N LIO RICO RDA R R A ZIO NE MEC CI VUOL E NIE E CH E P CA N IC A. N TE , MEN TR E ER SP O RCA R E O INQUINA R P ER RIP ULIRL E S OLDI, TEMP O A CI VOGLIO N E L A VO R O . O Dopo la grande abbuffata da parte dei microorganismi i risultati si vedono. L’acqua è stata finalmente depurata. In questa vasca i batteri possono termi- nare la loro azione anche intrappolati nei FAN GOS O, MA PRE ZIOSO AN TAZION E IL FON DO DEL LE VAS CHE DI DEC fiocchi, che vengono lasciati depositare in santa pace sul fondo. Bisogna solo NO N SPR ECA RE. RA CCO GLI E UNA RIS ORS A DA mettere a riposare l’acqua per 4-6 ore, ME NTA RE IN DIG ESTORI nella cosiddetta decantazione finale. I FAN GHI VEN GON O MESSI A FER CI , DOVE BAT TER I ANAEROBI GR AN DI QUA NTO UN PAL AZZO O AN IDR IDE CAR BON ICA 2)(CO Il fango attivo che si raccoglie è così utile IN CIR CA 30 GIO RN I PRO DUCON ME NTE DA ME TAN O (CH 4). che in parte viene rispedito nella vasca E BIO GAS , COMPOS TO PRI NCIPAL E COM BUS TIBILE precedente, per regolare la popolazione GLI IDA USA NO IL BIO GAS COM ICA DEGLI UFF ICI batterica del processo biologico (fango PER L’A LIM EN TAZION E ELE TTR RA ND O COS Ì CIR CA di ricircolo), mentre quello in eccesso E IL RIS CAL DAM EN TO, RECUPE HAN NO BIS OGN O. (fango di supero) ha una seconda vita UN TER ZO DEL L’ ENE RGIA DI CUI come fonte energetica. VIE NE ULT ERI ORM EN TE QUEL CHE RES TA DEI FAN GHI VALORIZZATOR E SEC CATO E POR TATO AL TER MO DI GIU BIA SCO . 48
FILTRO E ULTIMI TRATTAMENTI A L L A F IN E L’A CQ UA ES DEL L A D 4.7 CE DA L L’I DA EP UR A ZIO N E, A L L EG G E R IT A DI CIR C A A : VI ! IL 9 7% DE L E C A R ICO IN Q I L CO N T O UINA N T E O IL 9 3% DI F RGA N ICO * OS F O RO IL 5 0% DI A ZO T O P E R DEP UR ARE 3 È DI 70 CE 1 M DI A CQ UA, IL CO N T ES IMI DI S TO M E DIO FA BE N E A L F R A N CO . UN CO N TO C L A N OS T R A HE S A L U T E! * B O D, VE DI PAG INA 52 . È arrivato il tempo dei saluti: l’acqua ha trascorso quasi un giorno intero dentro PI DI FILT RO . ES IS TO NO TA NT I TI NATURA : l’IDA ed è pronta per abbandonare l’im- SE M PL IC E È QU EL LO CHE IMITA LA IL PI Ù LI CE E DI SA BBIE E GHIA IE SI pianto, depurata, e raggiungere fiumi UA PA SS A FR A RO PO RI, e laghi. Alcuni IDA, prima di “liberarla”, L’A CQ AP PO LA NO, NE I LO RS E CH E IN TR DIM ENSI ON I DI VE ACQUA. E PR ES EN TI NE LL’ la sottopongono ad un ultimo trattamen- E M OL TO PI CC OL to: una filtrazione con aggiunta di floccu- LE SOSTANZE AN CH È AF FI DA BILE ED EF FI CI EN TE, lanti, processo che abbatte ulteriormente COM E SO LU ZI ON E SA M EN TO i fosfati, riduce la torbidità e la carica bat- PR OB LE M A: IL PROG RESS IVO IN TA HA UN SO LO IL FILT RO A LAVA NO QUIN DI DE L FILT RO . GL I ID terica dell’acqua. E SC AR IC AN O RI OD IC AM EN TE (CON TROL AVAG GI O) Nel prossimo futuro, quest’ultima fase po- PE EL L’ IDA ST ES SO! trebbe arricchirsi di nuovi trattamenti, per L’A CQ UA SP OR CA ...N fare fronte a inquinanti difficili da rimuo- vere e sempre più presenti nelle nostre acque: i microinquinanti (vedi pagina 59). 50
COME SAPERE SE L’A CQUA È (FINALMENTE) PULITA? PERCHÉ SERVONO COAGULANTI E FLOCCULANTI? La depurazione dell’acqua nelle ultime fasi di trattamento avviene ad un livello micro- Una parte di materia inorganica, ad esempio sabbie di dimensioni micrometriche scopico, ma ai tecnici dell’IDA bastano alcune analisi per capire come sta andando la (diametro fra 10 -9 e 10 -6 m) riesce a superare i normali processi di decantazione e intor- CO D pulizia! Due parametri sono quelli da tenere d’occhio per la depurazione della parte bidisce a lungo l’acqua. Questi granelli formano una miscela di tipo colloidale, partico- organica: BOD e COD. larmente difficile da depurare: pur avendo la densità tipica delle rocce (2-3 volte quella dell’acqua), da sole queste particelle impiegherebbero centinaia di anni per sedimenta- re! L’aggiunta di coagulanti e flocculanti ha lo scopo di accelerare il processo. DOMANDA BIOCHIMICA DI OSSIGENO DOMANDA CHIMICA DI OSSIGENO Indica quanto ossigeno (O2) disciolto Indica il consumo di ossigeno necessa- I GR A consumano gli organismi per il loro me- rio per trasformare mediante ossidazioni ELE T T R NELLI SONO I C HE I D R tabolismo. Si esprime in mg/l di O2 con- non solo la sostanza organica nel liqua- E N T I C H I COP E R T I DI C BOD sumati in 5 giorni (120 ore). Maggiore è me, ma anche quella inorganica. Quanti- Q UI N D I E (S O L A R I C HE S I AGGI SI il contenuto inquinante organico (escre- fica perciò l’insieme delle sostanze inqui- U N G O N O R E S P I N G O N O . I TA M E N T E N EG E F E (S S A L I DI PER AT I menti), maggiore sarà l’attività degli or- nanti, biodegradabili e non. Infatti, è un 2 O4 )3 ) C A L LUMI FA R L I COAG U VE ), PO H E , C N I O O L ARE ganismi e meno ossigeno rimarrà. È una parametro molto utile nel controllo degli E L IMI NA S I T I VI A L 3+ E O3N L’A P P O R TO DI F E R RO (A L TA L FE + IN S 2 (S O misura indiretta dell’inquinamento delle scarichi industriali, in cui spesso abbon- I N M O D A R EP UL S I O N E N EU T R A L IZ Z O LUZI O N E DI I 4 )3 acque di scarico. Ed ecco il conto che fa dano sostanze inorganiche. Il rapporto O S IMIL , SI FO ANO LE ONI stare tutti tranquilli: in media il BOD in COD/BOD è quindi un indice (sempre Q U E S T E E, VI S T A L A R M A N O I P R I C A R I C H E . uscita da un IDA è circa il 3% di quello in maggiore di 1) della biodegradabilità P E R FA S T E S S E S OS T L O RO T R I P L I C E M I P I C C O L I F I O R P R EC A entrata: significa che l’acqua è ripulita dal delle acque di scarico. È meglio se si I P I TA R E N Z E P O S S O N O C A R I C A P O S I T C C H I . IL F O ES S E I VA , 97% degli inquinanti organici! mantiene basso…per gli IDA in genere DI DEF O S FATO P O4 3- R E US AT E S F A TA Z I NEL P R ha valori intorno a 2. ONE . O CES S O E QUELLI DELL’ER A INDUST RIA LE? CON LO SVILUP PO DELLE FABBRICHE, SI SAR EBBE RIC GLI S CA RIC O RDAT E INIZIATO A NOTARE UNA NET TA L E ACQUE HI DELL’A N T ICHITÀ CRESCI TA DEL COD DI U ? A VR E B B E R N A F O G N A R O M A N RISPET TO AL BOD. O F AT T O R A U N A LT O B OD, DI A EGIS T R A R E COME VA OGGI? NO N ESSE LMENO 20 0 m g/l. GLI IDA RIESCO NO N Per formare velocemente aggregati sempre più grossi e pesanti basta aggiungere infine INDUS T RIA D OCI S CA RICHI AD ABBATT ERE BOD E COD LI, IL COD una minima quantità di sostanze dette flocculanti. In genere si tratta di molecole costi- S TA T O P R SARE AT ICAMEN BBE BEN SOT TO I LIMITI DI LEGGE tuite da lunghe catene (polimeri) che riescono ad agganciare sabbie e microorganismi PA R I A L B TE (15 mg/l PER IL BOD E 45m g/l formando agglomerati. Per le loro dimensioni, questi precipitano in fretta sul fondo, 52 O D. DI O 2 PER IL COD). intrappolando inquinanti e microorganismi in una efficace e provvidenziale pulizia. 53
DIAMO I NUMERI R IF IU T I ALCUNI DATI DAGLI IDA DELLA SVIZZERA ITALIANA MATERIALE ES A C Q UA T R AT T O N O 17 8 ’ 0 0 0 m 3 ALL A GRIGLIA A G O NO A T O AL GIOR : B I G E VO L UM E T R A T T IN E O L IM P IO NICHE). 98 0 TO N N E L L A S A B E S T R A E L L AT 0 PIS C TE S I TO N N (PA RI A CIRCA 7 U N S O L O m 3 O GNI A NN O . O N N 73 8 E . E R D EP UR A R E I A IL C O S T O P C IR C A 7 0 C EN TESIMI OGN ’ ACQUA SA BBI DI ACQUA È D I DA L L DI P E R S O N E A L L AV DI F R A N CO . CIRCA 100, F R A 10 O RO IDA CONSORTILI (CHE SERVONO P IÙ COMUNI) E 18 COMUNALI. FA NGO OGNI ANNO SI PORTANO AL TERMOVALORIZZATORE CA 19 ’ 000 TONNELLATE G L I I DA D C C A E P I P Ì RE T U B A T U DEI T UBI E NE RGIA ELL A SVIZ DI FANGHI. N O D A I F A N G HI ZER A I TAL O TALE E C UP E R A RICEVONO O GNI A NN IA NA L U N G H E Z Z A T A G L I I D A: O GNI A NN O S I R IA ( C IR C A UN TER ZO O CI R C A TANO EN E R G 20 ’ 0 0 0 ’ 0 0 0k C HE P O A R 5 0 0 km CIRCA 6 MWh DI N Z IO NA M E N T O E O G NI GI g DI C A CC A T I M A N O CI R C A R O M A ). D I Q U E L L A C HE SE R VE A L F U ORNO 500 IS S GA N O A A ). L I T R I DI P ’ 0 0 0 D A L U DEGLI S TESSI ID IP Ì . (COME 54 55
5. IL FUTURO
LA SFIDA DEI MICROINQUINANTI Ora la pulizia è finita: l’acqua è passata attraverso una griglia, l’abbiamo rallentata e poi messa a contatto con i microorganismi e i flocculanti, l’abbiamo rallentata di nuovo e infine fatta passare attraverso il filtro. Adesso l’acqua che esce dall’IDA è limpida, sem- bra proprio quella che scende dai rubinetti di casa nostra e che beviamo tutti i giorni! Ma è davvero così? L’acqua è migliorata tantissimo, ma non è ancora potabile. Bisogna contare sulla diluizione e depurazione naturale del famoso ciclo dell’acqua, nonché di ulteriori trattamenti, prima di poter disporre di acqua da bere. Non dimentichiamo che, poche centinaia di metri prima, quell’acqua era un concentrato di sostanze inquinanti provenienti dalle fognature: il BOD (vedi pagina 52) a monte di un IDA è di circa 500 mg/l, più di 30 volte i limiti di legge! E se ora l’acqua può essere liberata nel fiume e rien- trare nel ciclo naturale, in essa restano disciolte ancora molte sostanze microscopiche, che possono essere pericolose per l’ambiente e difficili da rimuovere: i microinquinanti. 58 59
5.1 MICROINQUINANTI: IL PROBLEMA Abbiamo l’impressione che il nostro pianeta sia sempre più inquinato. Ma non è sempre così. Negli ultimi 40 anni, in Svizzera la qualità delle acque (ma anche dell’aria) è solo migliorata. Dobbiamo dire grazie alla tecnologia che ha permesso di creare gli IDA, ma anche alle leggi che hanno saputo difendere l’ambiente vietando o limitando parecchie sostanze tossiche. Ma nuove sfide richiedono già un intervento. Tutti noi utilizziamo prodotti che contengono particolari sostanze in piccolissime quantità, dette microin- quinanti. In Svizzera si usano quotidianamente oltre 30’000 sostanze di questo tipo. Difficilmente si biodegradano quindi, dopo averle usate, finiscono negli scarichi del ba- gno, sfuggono ai normali processi degli IDA e alla fine si riversano concentrate in fiumi e laghi. La nuova frontiera per gli IDA è di rintracciarle ed eliminarle. INVIS IBILI MA PROBLEM ATICI! I MICROINQUINA NTI SONO QUELLE SOSTANZE ORGA NICHE PRESENTI NELL’ACQUA IN CONCENTR AZIO NI DA POCHI NANOGRAMMI A MICROGRAMMI PER LITRO E CHE GIÀ IN CONCENTR AZIO NI COSÌ BASSE POSS ONO INFL UIRE SUI PROCESSI BIOCHIMICI FONDAMENTALI IN NATURA. GIUS TO PER CAPIRE: UN NANOGRAM MO PER LITRO È ALL’ INCIRCA LA CONCENTR AZIO DEL PRINCIPIO ATTIVO DI UNA PAST IGLIA CONT NE RO IL MAL DI TESTA SCIOLTO IN UNA PISCINA DI 25 MET RI. COME I PUNT INI ROSSI NEL DISEG NO I MICROINQUINA NTI, UNA VOLTA IMMESSI NELL E ACQUE DI SCARICO, SI DIFFO NDER ANNO SENZA ESSERE NOTATI NELL’AMBIENT E E NELL A CATENA ALIMENTA RE, FINO A NOI! I! FUNZIO NA! A P R ES E N T IN VIS IBIL I M IN PA R T E DI O RIGINE IN V GLI EF F E T T IS IBIL I M A AG IS CO N RA TO GUER RA AI MICROINQU INAN TI: UINA N T I S O NO I FA RMACI, I P IÙ DIR E O! LA SVIZZ ER A HA DIC HIA E DA L 1 GENNAIO 2016 I MICROINQ I AT T IVI DE IA LI O RGA NISM T LL E ACQUA (OPAC) RICHIED IN C IP I ACQUAT IC T I SI OSSERVA NO F R SULL A PR OT EZ ION E DE O SOLO I DEPURATO RI COM E I P R E I MAT ER IT IVI I: DA NNI A A GL I L’O RDINANZA FEDERA LE TI. I DEST INATARI SA RA NN SIN T E T ICA, P R O T EG G E R O INIBIZIO N L SIS T EMA AT TAMENT I AN TI- MI CR OIN QU IN AN CIRCA 120 IDA N Z E P E R T ICIDI, GLI A DD E DEL L A F N E R VO S O DI PR AT ICA RE NUOVI TR I CO NT EN UT I. LA MISURA TOCCA L E S OS TA I P E S OTOSIN T ES RS ANO LE LO RO ACQU E IN BA CIN TASS A M UF F E O A L G H E, COSME T ICI, F INO AGL I DEL DI MICROIN I ES T R EMI: S OT TO L L E A LGHE . PIÙ GR ANDI O CHE RIVE E, I CO MU NI DO VR ANNO PAGA RE UNA DA F UNGHI, RI, I COMP O NEN T I DI P ULIZIA, ’ EF F E T TO IN TICINO. CO NCRE TA ME NT , PIÙ SI PAGA”. A LIMEN TA T T I P ER L A LE “IN T ERF ER QUINA N T I CH IN SVIZZER A, DI CUI 4 IN CIP IO CHE “PIÙ SI SP ORCA E I P R O D O UR A EN T I END O IAMAT I GENERICAM PER FINANZIA RE IL FO ND O, SE CO ND O IL PR EGUATI RIES CO NO A EL IMINAR E DA S O L , 60 L E CR EME S OS TA N Z E D I O RIGINE NAT CRIN S O NO DIVE I”, A LCUNI P ES CI MA EN TE MA NE VA LE LA PENA : GLI IDA CH E GIÀ SI SO NO AD E IN PA R T E ME GLI O RMO NI. N TA T I F E M MINE! S C HI L’8 0% DEI MICROINQUIN AN TI! CO
5.2 MICROINQUINANTI: LE SOLUZIONI E N T O O R B I M ADS E A T T I VO N I microinquinanti pongono un problema, ma le soluzioni sono già disponibili. I processi Il carbone attivo ha una struttura molto di rimozione attualmente più consolidati sono trattamenti con l’ozono o carbone attivo, C A R B O porosa, tanto da presentare in poco volu- DE L due metodi già utilizzati per il trattamento dell’acqua potabile. Ma non bisogna dimen- me una grande superficie: sopra i 1000 m2 ticare che questi sono sistemi per arginare il problema quando già esiste! Ovviamente (i 4/5 di una piscina olimpionica) per gram- prevenire è meglio che curare: meglio non gettare quel medicinale nel lavandino e non mo! Tale ampia superficie consente di far svuotare quel tubetto di crema nel wc. E sul lavoro, occorre rispettare la regolamenta- depositare molte sostanze, in un proces- zione dei prodotti per l’industria e l’agricoltura. so chimico-fisico chiamato adsorbimento. Il PAC è un carbone attivo composto da particelle finissime, che viene mescolato con l’acqua di scarico: le sostanze da eli- OZONIZZA minare aderiscono alla superficie dei gra- ZI O NE nuli di carbone e il gioco è fatto. Tuttavia, al carbone attivo aderiscono non solo i microinquinanti, ma anche le sostanze organiche naturali, quindi per risparmia- re carbone la depurazione mediante PAC viene effettuata dopo la fase biologica dell’IDA. Ma non bisogna nemmeno di- menticare di eliminare il carbone una vol- L’ozono (O3) è un gas presente in natura PRO AL LA RI CE RC A DI SO ta utilizzato. SENZA RICERCA SCIE LUZI ON I nell’alta atmosfera, a circa 25 km di altezza, Questo sistema forma pochi prodotti se- NT IFICA NO N AR RIVE SOLUZIONI AL PROB RA NNO ma anche nello smog cittadino. È velenoso condari in combinazione con i liquami, LEMA DEI MICROINQU PRO IN SVIZZERA, L’ IS TI INAN TI! per gli esseri viventi e altamente instabile, agisce velocemente, è particolarmente TU TO PIÙ AT TIVO IN Il consumo energetico di un IDA aumen- quindi non può essere stoccato e traspor- efficace nella disinfezione di batteri e vi- È L’ IS TI TU TO FEDERA QUES TI SE TTORI ta di meno del 5% a seguito dell’impiego LE PER L’ AP PROVVI tato, ma deve essere prodotto nel luogo rus, e nell’abbattimento di ormoni, anti- LA DEPURA ZIONE E GIONAMEN TO, del PAC. È efficace contro coloranti, ten- LA PROT EZIO NE DELL di trattamento mediante scariche elettri- biotici e sostanze odorose. (e awag .ch), CHE FA E ACQUE sioattivi, sostanze odorose e aromatiche, CAPO AI POLI TECNIC che a più di 15’000 V, con costi elevati. DI ZURIGO E LOSA NN I ormoni. CONTRO A. Come può servire ad un IDA? Quando Per produrre ozono, il consumo energe- CONTRO l’ozono decade si ha: O 3 -> O 2 + O tico di un IDA aumenta del 10-30%, ser- Richiede spazio nell’IDA, agisce in una vono misure di sicurezza, non è efficace decina di ore, serve una filtrazione e uno È proprio l’ossigeno libero, altamente os- contro alcune sostanze (come l’antido- smaltimento del carbone saturo di microin- sidante, che compie un’azione distruttiva lorifico ibuprofene), in seguito al tratta- quinanti, il PAC è costoso da produrre. sulle altre molecole e riesce a eliminare mento serve una filtrazione per eliminare 62 più del 80% dei microinquinanti. prodotti residui ancora reattivi. 63
6. VIENI A TROVARCI! 64
DOVE SIAMO SEGUI IL TUBO! Il nostro viaggio insieme è finito, ora non resta che andare a visitare un impianto. Un progetto voluto e sostenuto dai seguenti consorzi depurazione acque DEPURAZIONE.CH della Svizzera italiana: Per organizzare una visita puoi consultare il sito . Gli IDA di maggiori dimensioni (consortili) della Svizzera italiana possono essere visitati a: BARBENGO 091 985 41 50 (mattino) - info@depacque.ch depacque.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE PIAN SCAIROLO, BARBENGO BIASCA 091 873 01 81 - amministrazione@cdabiasca.ch cdabiasca.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE BIASCA E DINTORNI, BIASCA BIOGGIO 058 866 40 11 - info@cdaled.ch cdaled.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE LUGANO E DINTORNI, BIOGGIO CROGLIO 091 606 49 03 - info@cdama.ch cdama.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE DELLA MAGLIASINA, CROGLIO LOCARNO 091 756 69 30 - info@cdverbano.ch cdverbano.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE DEL VERBANO, LOCARNO E GORDOLA CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE DEL BELLINZONESE GIUBIASCO 091 857 45 51 - ida@cdabr.ch cdabr.ch E DELLA RIVIERA , GIUBIASCO RANCATE 091 646 58 52 - segreteria@cdamendrisio.ch cdamendrisio.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE MENDRISIO E DINTORNI, RANCATE VACALLO 091 695 56 80 - segreteria@cdacd.ch cdacd.ch CONSORZIO DEPURAZIONE ACQUE CHIASSO E DINTORNI, CHIASSO LOSTALLO 091 830 17 00 - daam.lostallo@bluewin.ch - CORPORAZIONE INTERCOMUNALE PER LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE ALTA MESOLCINA, LOSTALLO Per informazioni sulla gestione delle acque del Cantone e della Confederazione visita: 66 ti.ch/acqua e bafu.admin.ch/acqua 67
UN PROGETTO DIDATTICO A CURA DE
Puoi anche leggere