TUTELA DELL'AMBIENTE, VERSO UNA CONCEZIONE ECOCENTRICA
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ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 TUTELA DELL’AMBIENTE, VERSO UNA CONCEZIONE ECOCENTRICA CON LA LEGGE 68/2015 SUGLI ECOREATI, L’AMBIENTE INIZIA A ESSERE VISTO COME BENE COLLETTIVO CON UN VALORE INTRINSECO COSTITUZIONALMENTE PROTETTO. SI SONO COSÌ POSTE LE BASI PER L’ABBANDONO DELLA TEORIA ANTROPOCENTRICA, CHE VINCOLAVA LA TUTELA AMBIENTALE ALLA SALUTE DELLA PERSONA UMANA. e reati contro l’ambiente, articolandosi norme costituzionali, del resto, non danno Premessa fondamentalmente su quattro punti: un riferimento immediato, rendendo a) l’abbandono da parte del necessaria un’operazione interpretativa Nel corso degli anni, l’emergere delle legislatore nazionale della concezione tesa a collegare la tutela dell’ambiente problematiche connesse all’evoluzione antropocentrica del diritto penale ai diritti inviolabili del singolo e agli della società industriale ha posto in crisi ambientale interessi primari della collettività, quali l’ineluttabile principio societas delinquere b) gli stimoli provenienti dall’evoluzione la salute, la tutela del paesaggio, del non potest e, nel contesto del mutato della normativa sovranazionale (dalla patrimonio storico e artistico del paese. panorama culturale, ha fatto ingresso ECOREATI Convenzione di Strasburgo del 1998 alla L’ambiente, dunque, oltre a essere nel nostro ordinamento il Dlgs 8 giugno decisione quadro del 2003) bene di natura personale strettamente 2001, n. 231 recante la disciplina della c) la svolta attuata con la direttiva connesso alla tutela della salute, è anche responsabilità delle persone giuridiche. In 2008/99/CE bene collettivo. La Corte costituzionale, realtà, tale intervento legislativo avrebbe d) i “primi passi” del legislatore italiano infatti, configura l’ambiente come valore dovuto ricomprendere sin dall’inizio (dal Dlgs 121/2011 alla legge 68/2015). costituzionalmente protetto che, in la responsabilità degli enti per i reati Segue, poi, una sintetica rassegna della quanto tale, delinea una sorta di materia ambientali. L’occasione per superare tale giurisprudenza di legittimità sul tema “trasversale”, in ordine alla quale si problema è originata dalla necessità di dei rapporti tra sistema “231” e reati manifestano competenze diverse, che corrispondere agli obblighi comunitari, ambientali. riguardano profili indissolubilmente derivanti dalla direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, giungendo connessi e intrecciato con la tutela così all’emanazione del Dlgs del 7 luglio dell’ambiente, che ben possono essere 2011, n. 121, che si è tuttavia distaccato 1. Ecoreati e tutela dell’ambiente regionali, spettando allo Stato le dai precetti madre di derivazione europea. determinazioni, che rispondono a Il legislatore italiano, invero, anziché tra concezione ecocentrica ed esigenze meritevoli di disciplina uniforme seguire le indicazioni comunitarie volte antropocentrica sull’intero territorio nazionale3. a costruire la responsabilità dell’ente Nonostante i limiti definitori, tuttavia, circoscritta a una serie di reati di danno Con l’introduzione delle fattispecie di possiamo ritenere che, attraverso e pericolo concreti, puniti qualora eco-delitti per effetto della legge 68/2015, l’inserimento di un catalogo di delitti commessi con intenzione o colpa grave, si è compiuto un notevole passo avanti ambientali nel nostro codice penale, si ha riproposto il sistema delineato dal a livello normativo per una migliore siano poste le basi per l’abbandono della codice dell’ambiente italiano, costituito tutela dell’ambiente, concetto di per sé di teoria antropocentrica della nozione di in gran parte su fattispecie di natura incerta definizione, per lo più determinato ambiente verso la concezione ecocentrica. formale e di pericolo astratto. La legge di nei contenuti grazie agli interventi Nel nostro ordinamento risulta(va) infatti riforma sugli “eco-delitti” del 22 maggio giurisprudenziali. Segnatamente, la prevalente, almeno sino all’entrata in 2015, n. 68, rappresenta certamente un Suprema Corte1 adotta una lettura vigore della legge n. 68/2015, una lettura punto di cesura, sotto diversi profili, dilatata della nozione di ambiente, antropocentrica di ambiente, che instaura rispetto alle costanti politico-criminali ricomprendendo al suo interno anche un rapporto di strumentalità tra il bene per lungo tempo seguite dal legislatore atti a contenuto meramente urbanistico- ambiente e i beni finali quali la vita e la nazionale nell’apprestare la tutela penale edilizio, interpretazione estensiva avallata, salute dell’uomo, in ciò contrapponendosi al bene ambiente. Con tale intervento peraltro, da una serie di pronunce della alla concezione ecocentrica, che attribuisce legislativo è stata profondamente Corte costituzionale, a cominciare dalla un valore intrinseco alla biosfera, riscritta la disciplina penale posta a sentenza 1 ottobre 2003 n. 3032, ove, considerandola meritevole di tutela a tutela dell’ambiente ed è stato risolto espressamente, si afferma che seppur la prescindere da una sua finalizzazione al uno dei principali difetti congeniti della parola “urbanistica” non compare nel testo benessere umano4. Tale concezione si c.d. parte speciale del Dlgs 231/2001, dell’art. 117 Cost., così come novellato fonda su un principio di responsabilità estendendo la responsabilità degli enti dall’art. 3, L. cost. 18 ottobre 2001, n. 3 assoluta dell’uomo nei confronti anche ai più gravi delitti ambientali. (“Modifiche al titolo V della parte seconda dell’ambiente, ritenuto bene indisponibile, Il presente scritto tenta di ricostruire della Costituzione”), “ciò non autorizza di titolarità metaindividuale se non le ragioni che hanno determinato il a ritenere che la relativa materia non sia addirittura metagenerazionale, dovendo crescente interesse legislativo verso il tema più ricompresa nell’elenco del terzo comma: l’uomo non solo consegnarlo intatto, dei rapporti tra responsabilità degli enti essa fa parte del ‘governo del territorio’”. Le ma addirittura migliorato e accresciuto 1
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 nelle sue potenzialità di fruizione alle tuttavia in quelle precedenti sulla necessità per conformarsi alla decisione quadro generazioni future sulla base della pretesa di garantire il corretto esercizio delle (art. 10). La decisione – che aveva preso possibilità di rimozione degli effetti funzioni amministrative. effetto il giorno della pubblicazione sulla perturbatori degli interventi modificativi GUCE (5 febbraio 2003) – in particolare, già realizzati5. La ricostruzione in chiave dopo le consuete formule definitorie antroprocentrica, tuttavia, rischiava di far (art. 1) di illecito (qualsiasi violazione di perdere all’ambiente la sua connotazione 2. La repressione della condotta legge o di regolamento amministrativo di bene giuridico in senso classico, dell’ente lesiva dell’ambiente nella o di decisione adottata da un’autorità preesistente alla tutela penale, e, dunque, legislazione sovranazionale competente intesi alla protezione di far assurgere a oggetto della tutela dell’ambiente, in particolare ove essi penale le funzioni amministrative di Il nostro paese non è stato tuttavia attuino disposizioni vincolanti del diritto governo, facendo coincidere il penalmente tempestivo nel prevedere strumenti comunitario), di acque (intese come le rilevante con la disciplina amministrativa, efficaci di tutela ambientale di contrasto acque sotterranee e superficiali di tutti i con incriminazioni prive di un reale alla criminalità d’impresa. Un primo tipi, comprese le acque lacustri, fluviali, contenuto offensivo. In altri termini, tentativo di affermare il principio della oceaniche e marine) e di persona giuridica mentre la concezione antropocentrica responsabilità amministrativa delle (intesa come qualsiasi entità che sia tale in tutela l’ambiente in maniera indiretta, persone giuridiche che, in deroga al forza del diritto nazionale applicabile, ad in quanto, ponendo la persona umana in principio societas delinquere non potest, eccezione degli stati o di altre istituzioni posizione centrale, finisce per garantire in aveva trovato una prima applicazione pubbliche nell’esercizio dei pubblici poteri via mediata l’ambiente (sostanzialmente nel nostro ordinamento giuridico con e delle organizzazioni internazionali potendosi affermare che poiché l’uomo la legge 29 settembre 2000, n. 300 pubbliche), distingueva i reati in materia ha diritto a vivere in un ambiente salubre, contenente la delega al Governo per ambientale in due grandi categorie l’ambiente deve essere salvaguardato in (reati intenzionali e reati di negligenza), ECOREATI la responsabilità amministrativa delle quanto spazio fisico in cui la persona persone giuridiche e degli enti privi di distinzione che evocava la tradizionale umana opera), diversamente la concezione personalità giuridica, delega attuata con ripartizione tra reati dolosi e reati ecocentrica presuppone che l’ambiente in l’entrata in vigore del Dlgs 8 giugno 2001, colposi, differenziandosi tali due diverse sé costituisca oggetto della tutela penale, n. 231 (Disciplina della responsabilità tipologie di reati in relazione al diverso in via diretta. amministrativa delle persone giuridiche, atteggiarsi dell’elemento intenzionale Il passaggio dall’una all’altra concezione, delle società e delle associazioni anche prive che – com’è noto – comporta, nei primi, con la legge 68/2015, appare quindi più di personalità giuridica a norma dell’art. la previsione e volontà dell’evento marcato. E infatti, la legge del 2015, 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300). dannoso o pericoloso – che è il risultato dando attuazione all’art. 3 della direttiva Il decreto di recepimento, tuttavia, non dell’azione o omissione e da cui la legge 2008/99/CE, pone sullo stesso piano conteneva alcuna previsione sanzionatoria fa dipendere l’esistenza del reato – quale la persona umana e l’ambiente, tanto nei confronti dell’ente, nonostante la conseguenza dell’azione od omissione da stabilire una tutela a tutto campo legge delega contenesse una espressa del colpevole e, nei secondi, la semplice verso quelle condotte “che provochino o menzione in tal senso. Nel frattempo, previsione (ma non la volontà) dell’evento, possano provocare il decesso o lesioni gravi in sede europea si muovevano i primi che si verifica a causa di negligenza o alle persone o danni rilevanti alla qualità passi verso una responsabilizzazione imprudenza o imperizia, ovvero per dell’aria, alla qualità del suolo o alla qualità degli enti in campo ambientale. Dopo inosservanza di leggi, regolamenti, ordini delle acque, ovvero alla fauna o alla flora”. Si un primissimo tentativo andato a vuoto o discipline (art. 43, c.p.). L’elenco dei tratta di un passaggio “epocale”, in quanto, (Convenzione di Strasburgo, 1998), reati intenzionali (art. 2) contemplava sia per la prima volta, nel nostro ordinamento si giunse alla decisione del Consiglio illeciti riconnessi a sostanze o radiazioni giuridico, l’ambiente in quanto tale 27 gennaio 2003, n. 2003/80/GAI (in ionizzanti che provochino la morte o costituisce oggetto diretto della tutela GUCE 5 febbraio 2003, n. L 29), che, lesioni gravi alle persone a seguito del penale, a prescindere delle conseguenze in conseguenza del crescente aumento loro scarico, emissione o immissione “riflesse” che un fenomeno di aggressione dei reati contro l’ambiente e per le loro nell’aria, acqua o nel suolo (punto a), sia al bene ambientale può provocare sulla conseguenze che rappresentano sempre illeciti riconnessi a sostanze o radiazioni persona umana. Una conferma di tale più una minaccia per l’ecosistema, aveva ionizzanti che provochino o possono “passaggio”, del resto, la si ha nella stessa definito gli atti che gli stati membri provocare il deterioramento durevole struttura della fattispecie incriminatrice avrebbero dovuto qualificare in virtù del o sostanziale o che causino la morte o dettata dall’art. 452-ter, c.p., che prevede, proprio diritto interno, costituendo uno lesioni gravi alle persone o danni rilevanti infatti, come fattispecie autonoma del strumento adeguato per imporre agli stessi a monumenti protetti o ad altri beni reato “base” di cui all’art. 452-bis, c.p. stati l’obbligo di prevedere sanzioni penali. protetti, ivi compreso il patrimonio, la (inquinamento ambientale) quella della Il termine ultimo fissato dalla decisione flora e la fauna, sempre a seguito del loro “morte o lesioni come conseguenza” di tale quadro agli stati membri per conformarsi scarico, emissione o immissione illeciti delitto: ciò a riprova della raggiunta alla disposizioni della stessa era fissato al nell’aria, acqua o nel suolo (punto b); autonomia, anche dogmatica, del bene 27 gennaio 2005, prevedendosi l’obbligo ancora, rientravano in tale categoria illeciti ambiente rispetto alla tradizionale per ciascuno stato membro di inviare al riconnessi all’eliminazione, al trattamento, visione di bene legato alla persona e, di segretariato generale del Consiglio e alla al deposito, al trasporto, all’esportazione o conseguenza, della altrettanto raggiunta Commissione prima del 27 aprile 2005 importazione illeciti dei rifiuti, compresi autonomia delle fattispecie penali il testo delle disposizioni di recepimento quelli pericolosi, che provochino o ambientali rispetto alle precedenti, di nella normativa interna, dovendo il possono provocare la morte o lesioni natura contravvenzionale, orientate Consiglio esaminare entro il 27 gennaio gravi alle persone o danni rilevanti alla esclusivamente ad apprestarvi una tutela 2006 in quale misura gli stati membri qualità dell’aria, del suolo o delle acque, indiretta, focalizzandosi l’attenzione avessero adottato le misure necessarie alla fauna o alla flora (punto c); venivano, 2
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 poi, contemplati nella medesima categoria effettive, proporzionate e dissuasive, evitare le conseguenze di condotte illeciti consistenti nel funzionamento e comprendere, quantomeno nei casi analoghe a quelle che hanno condotto alla illecito di un impianto in cui sono svolte più gravi, pene privative della libertà responsabilità penale (art. 7). attività pericolose che provochi o possa che possono comportare l’estradizione; Regole particolari, poi, erano stabilite per provocare, all’esterno dell’impianto, la oltre all’applicazione di pene principali quanto riguarda la determinazione della morte o lesioni gravi alle persone o danni (mutuando la terminologia del nostro competenza giurisdizionale che ogni stato rilevanti alla qualità dell’aria, del suolo o codice penale), era prevista anche la membro avrebbe dovuto dettare per i reati delle acque, alla fauna o alla flora (punto possibilità per ciascuno stato membro di intenzionali o di negligenza commessi in d), nonché, ancora, illeciti consistenti applicare al trasgressore persona fisica tutto o in parte nel territorio dello stato, nella fabbricazione, trattamento, deposito, delle pene, delle sanzioni o delle misure anche se gli effetti del reato si fossero impiego, trasporto, esportazione o accessorie, tra cui il divieto di esercitare verificati altrove, ovvero a bordo di una importazione illeciti di materiali nucleari un’attività che richiede un’autorizzazione nave o aeromobile battente la bandiera o di altre sostanze radioattive pericolose o approvazione ufficiale o di fondare, dello stato, o ancora, a vantaggio di una che provochino o possono provocare gestire o dirigere una società o una persona giuridica avente sede nel suo la morte o lesioni gravi alle persone o fondazione allorché i fatti che hanno territorio e, infine, quando a commetterli danni rilevanti alla qualità dell’aria, del condotto alla sua condanna inducano a fosse stato un cittadino dello stato suolo o delle acque, alla fauna o alla flora ritenere che possa essere nuovamente all’estero, nei casi in cui il reato fosse (punto e); infine, sempre in tale categoria, intrapresa un’iniziativa criminale analoga punibile a norma del delitto penale nel rientravano gli illeciti consistenti nella (art. 5), ossia sanzioni finalizzate a luogo in cui è stato commesso o se tale cattura, possesso, danneggiamento, escludere un pericolo di recidiva. luogo non rientra in nessuna competenza uccisione o commercio illeciti di esemplari Per le persone giuridiche, invece, la giurisdizionale (art. 8). Le uniche di specie protette animali o vegetali o decisione demandava agli stati membri eccezioni alle regole di determinazione di parti di esse, quantomeno ove siano il compito di prevedere che le stesse della competenza giurisdizionale, peraltro, ECOREATI definite dalla legislazione nazionale potessero essere dichiarate responsabili – riguardavano solo le ultime due ipotesi come minacciate di estinzione (punto f ), senza che ciò escludesse l’azione penale (reato commesso a vantaggio di una nonché il commercio illecito di sostanze nei confronti delle persone fisiche autori, persona giuridica con sede nel territorio che riducono lo strato di ozono (punto g). istigatori o complici – degli atti riconnessi dello stato ovvero reato commesso da Quanto ai reati cosiddetti di negligenza alla commissione di uno dei reati cittadino dello stato all’estero), essendo o colposi, la decisione del Consiglio intenzionali o di negligenza (anche quali facoltà dello Stato di non applicare demandava (art. 3) al legislatore nazionale semplici complici o istigatori) commessi ovvero di applicare solo in casi particolari il compito di adottare i provvedimenti a loro vantaggio da qualsiasi persona che o circostanze la regola di competenza necessari per rendere penalmente agisca individualmente o in quanto parte giurisdizionale. L’importanza attribuita perseguibili in base al diritto interno i di un organo della persona giuridica che dal Consiglio Ue alla repressione dei reati reati intenzionali quando gli stessi sono detenga una posizione dominante in seno ambientali veniva poi confermata dalla commessi per negligenza o quantomeno alla persona giuridica basata o sul potere rigorosa disciplina dettata in materia per grave negligenza. Si tratta di concetti rappresentativo della persona giuridica di estradizione e di informazione delle che evocano una condotta colposa, ovvero sull’autorità di prendere decisioni azioni penali esercitate nei confronti di secondo la definizione dell’elemento per conto della persona giuridica o, infine, cittadini degli stati membri dell’Unione psicologico fornita dall’art. 43, c.p. sull’esercizio del controllo in seno a tale europea. In tal senso, la decisione stabiliva Al fine, peraltro, di anticipare la soglia persona giuridica. Avrebbe dovuto essere il principio generale (art. 9) per cui della punibilità anche alla semplice sanzionata, peraltro, anche la c.d. “culpa in ciascuno stato membro avrebbe dovuto istigazione, ovvero sanzionare le vigilando”, ossia l’omissione di vigilanza prevedere idonei strumenti di diritto condotte poste in essere da più persone, consistente in una carenza di sorveglianza interno per assicurare che l’estradizione si prevedeva poi (art. 4) che spettasse a o di controllo da parte di uno dei predetti di uno dei propri cittadini (sospettato di ciascuno stato membro l’adozione dei soggetti che avesse reso possibile la aver commesso in altro stato membro uno provvedimenti necessari per rendere perpetrazione degli atti riconnessi alla dei reati ambientali di tipo intenzionale punibile la partecipazione ovvero commissione di uno dei reati suddetti o di negligenza), non ancora prevista l’istigazione a commettere tali reati a vantaggio della persona giuridica da dalla normativa nazionale unicamente a (istituti contemplati nel nostro codice parte di una persona soggetta alla sua motivo della cittadinanza, fosse invece penale all’art. 110 cod. pen., che disciplina autorità (art. 6). Le sanzioni contemplate sottoposta al giudizio delle autorità il c.d. concorso di persone nel reato, per la persona giuridica, poi, oltre a dover nazionali competenti ai fini dell’eventuale parificando il partecipe all’istigatore rivestire i medesimi caratteri di quelle azione penale e che, di conseguenza, nonché, ancora, contemplati nel caso contemplate per la persona fisica (effettive, eventuali ostacoli all’estradizione in della sola partecipazione o istigazione proporzionate e dissuasive), avrebbero presenza di una normativa nazionale che a commettere un delitto dall’art. dovuto rivestire i caratteri di sanzioni non la prevedesse, avrebbero dovuto essere 115, cod. pen. che prevede, in caso di penali, amministrative o eventualmente rimossi a cura di ciascuno stato membro, non accoglimento dell’istigazione a di altra natura, prevedendosi tra queste adottando i provvedimenti necessari a commettere un delitto ovvero di accordo l’esclusione dal godimento di un stabilire la competenza giurisdizionale per a commettere un delitto l’applicazione di vantaggio o aiuto pubblico, il divieto tale tipologie di reati quando commessi una misura di sicurezza)6. temporaneo o permanente di esercitare da un suo cittadino al di fuori del proprio Regole particolari e rigorose erano poi un’attività industriale o commerciale, territorio. Ai fini dell’esercizio dell’azione prefissate dal legislatore comunitario l’assoggettamento a sorveglianza penale da parte del singolo stato membro, in materia di sanzioni. I reati, sia giudiziaria, provvedimenti giudiziari peraltro, i fascicoli, gli atti istruttori e gli intenzionali che di negligenza, avrebbero di scioglimento e, infine, l’obbligo di oggetti riguardanti il reato ambientale dovuto essere puniti con sanzioni penali adottare misure specifiche al fine di avrebbero dovuto essere inoltrati 3
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 secondo le procedure previste all’art. 6 di apprestare meccanismi di tutela autorità nazionali costituisce una misura paragrafo 2 della Convenzione europea di dell’ambiente. È proprio facendo leva indispensabile di lotta contro violazioni estradizione, informando lo stato membro su questo rilievo e sulle competenze in ambientali gravi, di adottare provvedimenti richiedente in merito alle azioni penali materia ambientale previste dal Trattato in relazione al diritto penale degli stati avviate e ai loro risultati. Quanto, poi, alla CE all’art. 175, che la Corte di giustizia membri e che esso ritiene necessari a nozione di cittadino di uno stato membro, aveva annullato la decisione quadro del garantire la piena efficacia delle norme che la decisione rinviava alla interpretazione 2003 10. La sentenza pur affermando, emana in materia di tutela dell’ambiente”. riferita a qualsiasi dichiarazione resa da un lato, che la tutela dell’ambiente In questa prospettiva deve ritenersi dallo stato membro dell’Ue in base costituisce uno degli obiettivi essenziali fondata sull’art. 175 una normativa alla formula definitoria determinata della Comunità, aveva però precisato che, “in sede di attuazione della politica dall’art. 6 paragrafo 1 lettere b) e c) della che gli artt. 174 e 176 del Trattato CE ambientale, introduca una armonizzazione Convenzione europea di estradizione costituiscono, in via di principio, la penale necessaria a garantire l’effettività firmata a Parigi il 13 dicembre 19577. cornice normativa entro la quale deve del diritto comunitario”: si trattava di attuarsi la politica comunitaria in materia un’importante novità che avrebbe ambientale. In particolare, l’art. 174, consentito in futuro l’emanazione di punto 1, elenca gli obiettivi dell’azione direttive di armonizzazione in materia 3. La prima disciplina “organica” ambientale della Comunità e l’art. 175 penale non soltanto a tutela dell’ambiente, in materia di responsabilità definisce le procedure da seguire al ma anche in tutti gli altri settori di fine di raggiungere questi obiettivi. La rilevanza e interesse comunitario (ad ambientale dell’ente: la decisione competenza della Comunità è, in generale, esempio, politica fiscale, dell’energia o quadro 2003/80/GAI esercitata secondo la procedura prevista dell’assetto del territorio). Ed è questo ciò dall’art. 251, previa consultazione del che avvenne con la direttiva sulla Tutela È indubbio che la decisione quadro del Comitato economico e sociale e del penale dell’ambiente, la n. 2008/99/CE, di ECOREATI Consiglio 27 gennaio 2003, n. 2003/80/ Comitato delle regioni. Tuttavia, per cui ci si occuperà nel prossimo paragrafo. GAI, rappresentava il primo tentativo quanto riguarda alcuni settori di cui all’art. comunitario di vincolare gli stati membri 175, punto 2, il Consiglio delibera da all’introduzione (o mantenimento) di solo, statuendo all’unanimità, su proposta illeciti penali a tutela dell’ambiente. Essa della Commissione e previa consultazione 4. Il “cambio di passo” europeo: ebbe però vita breve. del Parlamento nonché dei due organi la Direttiva 2008/99/CE La base giuridica della decisione quadro menzionati. Tuttavia, osservò la sentenza, n. 2003/80/GAI era rappresentata dagli le misure a cui fanno riferimento i tre Non si dovette tuttavia attendere molto artt. 29, 31, lettera e), e 34, paragrafo trattini dell’art. 175, n. 2, comma 1, per vedere potenziati gli strumenti di 2, lettera b), del Trattato sull’Unione presuppongono tutte un intervento delle contrasto euro-unitario alla criminalità europea firmato a Maastricht il 7 febbraio istituzioni comunitarie e l’unanimità in ambientale d’impresa. E infatti, con la 1992 e delle successive modifiche8. Nel seno al Consiglio. Sulla base di queste direttiva 2008/99/CE del 19 novembre preambolo, la tutela penale dell’ambiente affermazioni di principio, e premesso 2008 13, entrata in vigore in data 26 veniva ricondotta al versante della che la scelta del fondamento normativo dicembre 2008, gli stati membri cooperazione giudiziaria in materia di un atto comunitario deve basarsi su furono obbligati a introdurre nelle loro penale di cui all’art. 29 citato e la elementi oggettivi, suscettibili di sindacato legislazioni interne sanzioni penali giustificazione veniva individuata nella giurisdizionale, tra i quali, in particolare, efficaci, proporzionate e dissuasive dimensione transnazionale dei reati lo scopo e il contenuto dell’atto, la Corte in relazione a gravi violazioni delle contro l’ambiente, le cui conseguenze rilevò che la finalità della decisione disposizioni del diritto comunitario “sempre più frequentemente si estendono quadro era di realizzare un obiettivo di in materia di tutela dell’ambiente, al di là delle frontiere degli stati ove tali protezione dell’ambiente. Ma questo rimanendo comunque impregiudicati reati vengono commessi” e che, ormai, obiettivo rientrava tra quelli esclusivi della gli altri sistemi di responsabilità per costituiscono un problema con cui devono Comunità, sulla base delle procedure danno ambientale previsti dal diritto confrontarsi tutti gli stati membri, che e delle competenze fissate dal Trattato comunitario o dal diritto nazionale. dovrebbero pertanto “agire di concerto istitutivo del 1957 e successive modifiche L’esperienza dimostrava infatti che i per proteggere l’ambiente in base al e integrazioni 11. sistemi sanzionatori vigenti all’epoca non diritto penale”. Uno degli strumenti per Era questa la vera novità introdotta con erano sufficienti per garantire la piena realizzare la cooperazione giudiziaria, la sentenza del giudice comunitario. osservanza della normativa in materia prima delle modifiche introdotte dal Precedentemente, infatti, si era sempre di tutela dell’ambiente. Tale osservanza Trattato di Lisbona9, era infatti la affermato che la legislazione penale, doveva essere rafforzata, nelle intenzioni decisione quadro (art. 34, paragrafo 2, così come le norme di procedura penale, del legislatore comunitario, mediante lettera b), finalizzata al “ravvicinamento non rientrassero nella competenza la disponibilità di sanzioni penali, che delle disposizioni legislative e regolamentari della Comunità, sicché si è sempre sono indice di una riprovazione sociale degli stati membri”. Le decisioni quadro ritenuto possibile intervenire mediante di natura qualitativamente diversa “sono vincolanti per gli stati membri quanto la emanazione di decisioni quadro 12. rispetto alle sanzioni amministrative o al risultato da ottenere, salva restando la Ma il principio per cui la legislazione ai meccanismi risarcitori di diritto civile. competenza delle autorità nazionali in penale non rientra nella competenza La direttiva dettava soltanto norme merito alla forma e ai mezzi. Esse non hanno della Comunità – si legge in sentenza minime, conservando gli stati membri efficacia diretta”. – “non può tuttavia impedire al legislatore la facoltà di mantenere in vigore o di Tuttavia, la cooperazione giudiziaria in comunitario, allorché l’applicazione di adottare misure più stringenti finalizzate materia penale non aveva all’epoca tra sanzioni penali effettive, proporzionate a un’efficace tutela penale dell’ambiente. i suoi scopi diretti e immediati quello e dissuasive da parte delle competenti Rilevano, in particolare (art. 3) le seguenti 4
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 attività, qualora siano poste in essere reati indicati. Per quanto, infine, riguarda disposizioni della direttiva 2008/99/ intenzionalmente, o quanto meno per l’apparato sanzionatorio, la nuova direttiva CE sulla disciplina nazionale relativa grave negligenza: (art. 7) demanda agli stati membri alla responsabilità da reato degli enti, ai a) lo scarico, l’emissione o l’immissione l’individuazione delle sanzioni applicabili sensi del decreto legislativo n. 231 del illeciti di sostanze o radiazioni ionizzanti alle persone giuridiche dichiarate 2001, estendendone l’ambito applicativo nell’aria, nel suolo o nelle acque responsabili di un reato, richiamando ai reati ambientali. Si ricorda, infatti, che b) la raccolta, il trasporto, il recupero o lo il consueto criterio direttivo (sanzioni il citato decreto n. 231, con cui è stata smaltimento di rifiuti efficaci, proporzionate e dissuasive). introdotta nel sistema giuridico italiano c) l’esercizio di un impianto in cui Il termine ultimo per conformarsi alla la responsabilità da reato delle persone sono svolte attività pericolose (o sono direttiva era stato fissato alla data del 26 giuridiche, non prevedeva la responsabilità depositate sostanze pericolose), che dicembre 2010. amministrativa degli enti dipendente da possano provocare il decesso o lesioni reati ambientali. La delega contenuta gravi alle persone, o danni rilevanti alla nell’art. 11, comma 1, lett. d), della legge qualità dell’aria, del suolo o delle acque 5. La “reazione” italiana al 29 settembre 2000, n. 300, che includeva d) l’uccisione, la distruzione, il possesso o nell’elenco dei reati – presupposto della il prelievo di esemplari di specie animali o problema della responsabilità responsabilità dell’ente – anche quelli vegetali protette dell’ente: il Dlgs n. 121/2011 in materia di tutela dell’ambiente e del e) qualsiasi azione che provochi il territorio, non era stata però esercitata dal significativo deterioramento di un habitat Il nostro paese, com’è noto, non è quasi governo. all’interno di un sito protetto mai tempestivo nel recepimento delle Fino ad allora, l’unica norma in materia f ) la produzione, l’importazione, direttive Ue. A tal proposito, si segnala ambientale che rinviava alla responsabilità l’esportazione, l’immissione sul mercato che la L. 4 giugno 2010, n. 96 14 – che, tra della persona giuridica – e alle previsioni o l’uso di sostanze che riducono lo strato l’altro, recava novità in tema di rumore, del citato decreto legislativo n. 231/2001 ECOREATI di ozono. energie rinnovabili, recupero rifiuti – era contenuta nell’art. 192, comma Tra le più importanti novità della con modifiche al Dm 5 febbraio 2008, 4, del Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 (c.d. direttiva comunitaria, l’introduzione per nitrati da fonti agricole, responsabilità Codice ambientale) sull’abbandono dei la prima volta in materia di diritto penale delle aziende, rifiuti inerti, Raee, caccia rifiuti 15. Tale disposizione, tuttavia, oltre a dell’ambiente della responsabilità delle e veicoli fuori uso – all’art. 19 delegava limitare il riferimento agli amministratori persone giuridiche (art. 6) per i reati il Governo ad adottare, entro il termine o rappresentanti delle persone giuridiche, ambientali in precedenza indicati. Ai di nove mesi dalla data di entrata in sembrava far espresso riferimento sensi della direttiva è considerata come vigore della legge (entro dunque il 10 unicamente alla previsione del comma “persona giuridica” qualsiasi soggetto aprile 2011), uno o più decreti legislativi terzo dell’art. 192 citato (abbandono e giuridico che possieda tale status in al fine di recepire le disposizioni della deposito incontrollati di rifiuti sul suolo forza del diritto nazionale applicabile, ad direttiva 2008/99/CE, sulla tutela penale e nel suolo e immissione di rifiuti di eccezione degli stati o delle istituzioni dell’ambiente, e della direttiva 2009/123/ qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, pubbliche che esercitano i pubblici poteri CE che modifica la direttiva 2005/35/ nelle acque superficiali e sotterranee). Si e delle organizzazioni internazionali CE relativa all’inquinamento provocato trattava, pertanto, di un rinvio generico pubbliche. La responsabilità, anzitutto, dalle navi e all’introduzione di sanzioni che, alla luce di una interpretazione investe le persone giuridiche per i reati per violazioni. La lett. b) dell’art. 19, della norma e dei principi di tassatività ambientali quando siano stati commessi comma secondo, della legge comunitaria e tipicità cui è ispirato il diritto penale, a loro vantaggio da qualsiasi soggetto che 2009 prendeva in esame i principi di non poteva che condurre ad escludere detenga una posizione preminente in seno delega rispetto alle sanzioni da infliggere l’applicabilità della responsabilità ex alla persona giuridica, individualmente al soggetto collettivo, stabilendo di decreto 231 agli illeciti ambientali. o in quanto parte di un organo della prevedere, nei confronti degli enti Tale interpretazione, si noti, era stata fatta persona giuridica, in virtù: a) del potere nell’interesse o a vantaggio dei quali propria dalla stessa giurisprudenza di di rappresentanza della persona giuridica; è stato commesso uno dei reati di cui legittimità. E infatti, la Suprema Corte 16 b) del potere di prendere decisioni per alla lettera a), adeguate e proporzionate aveva affermato che non è imputabile conto della persona giuridica; o c) del sanzioni amministrative, pecuniarie, di all’ente ai sensi del Dlgs 8 giugno 2001, potere di esercitare un controllo in seno confisca, di pubblicazione della sentenza n. 231 la responsabilità amministrativa alla persona giuridica. Tale responsabilità, ed eventualmente anche interdittive, per il reato di gestione non autorizzata in base alla nuova direttiva, è estesa anche nell’osservanza dei principi di omogeneità di rifiuti, in quanto, pur essendovi un ai casi in cui la carenza di sorveglianza o ed equivalenza rispetto alle sanzioni già richiamo a tale responsabilità nell’art. 192, controllo da parte di uno dei soggetti in previste per fattispecie simili, e comunque comma quarto, Dlgs 3 aprile 2006, n. 152, precedenza indicati abbia reso possibile nei limiti massimi previsti dagli articoli difettano attualmente sia la tipizzazione la commissione di un reato tra quelli 12 e 13 del decreto legislativo 8 giugno degli illeciti che l’indicazione delle specificamente indicati a vantaggio 2001, n. 231, e successive modificazioni. sanzioni. della persona giuridica da parte di una Accanto alle diverse attività che possono Pertanto, il legislatore nazionale avrebbe persona soggetta alla sua autorità. Si noti, determinare un reato, gli stati membri dovuto prevedere, entro il 26 dicembre peraltro, conformemente al principio della dovranno prevedere la punibilità in 2010 (termine di recepimento della personalità della responsabilità penale, sede penale delle due condotte di direttiva), l’estensione della responsabilità che la nuova direttiva espressamente favoreggiamento ed istigazione a penale delle persone giuridiche anche prevede che la responsabilità delle persone commettere intenzionalmente le attività ai reati ambientali colposi, da introdursi giuridiche non esclude l’azione penale di cui all’art. 3. nel nostro ordinamento giuridico, in nei confronti delle persone fisiche che È opportuno operare alcune quanto la direttiva impone l’attuazione siano autori, incitatori o complici dei considerazioni in merito agli effetti delle di un sistema sanzionatorio di natura 5
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 esclusivamente penale, lasciando, invece, alle stesse da un ente pubblico territoriale dell’ecosistema è stata affidata all’utilizzo ampia discrezionalità in merito alla (cosiddette società d’ambito), sono soggette – sovente discusso e comunque non privo tipologia di sanzioni, pecuniarie e/o alla normativa in materia di responsabilità di criticità, sia sul piano sostanziale che interdittive (revoca delle autorizzazioni, da reato degli enti. In sostanza, con tale sotto l’aspetto processuale/probatorio – interdizioni dall’esercizio dell’attività, sentenza, la Corte aveva riconosciuto del cd. disastro “innominato”, previsto esclusione da finanziamenti, divieto di per la prima volta la responsabilità delle dall’art. 434 del codice penale. Nonostante contrattazione con la PA, tanto per citarne società per i reati che attengono alla nell’articolato non vi siano espliciti alcune), applicabili alle persone giuridiche raccolta e smaltimento dei rifiuti che richiami alle fonti euro-unitarie, la novella responsabili di reati ambientali. siano loro affidate dagli enti pubblici si collega a quanto richiesto dalla direttiva La responsabilità amministrativa degli territoriali. A questa decisione, peraltro, dell’Unione europea 2008/99/CE del enti, racchiusa nel Dlgs 8 giugno si affiancava la pronuncia (certamente 19 novembre 2008 sulla protezione 2001, n. 231, aveva finalmente trovato criticabile per il principio affermato, dell’ambiente mediante il diritto penale, applicazione anche nel settore dei reati che sarà poi in effetti abbandonato dalla il cui Preambolo (art. 5) precisa che ambientali, come richiesto nella legge giurisprudenza successiva)19 secondo cui “attività che danneggiano l’ambiente, le comunitaria 2009. Con il Dlgs 7 luglio nella nozione di ente, prevista dal Dlgs quali generalmente provocano o possono 2011, n. 121 venivano finalmente recepite 231/2001, doveva essere ricompresa provocare un deterioramento significativo le direttive 2008/99 e 2009/123, dando l’impresa individuale, posto che criterio della qualità dell’aria, compresa la seguito all’obbligo imposto dall’Unione rilevante ai fini dell’applicabilità del Dlgs stratosfera, del suolo, dell’acqua, della fauna europea di incriminare comportamenti 231/01 è la circostanza che l’ente sia e della flora, compresa la conservazione delle fortemente pericolosi per l’ambiente, dotato di personalità giuridica. Si trattava specie” esigono sanzioni penali dotate di sanzionando penalmente condotte illecite di un principio che è stato affermato maggiore dissuasività. La direttiva indica individuate dalla direttiva e fino ad allora nell’ambito di un procedimento penale dunque gli elementi di offensività dei reati non previste come reati, e introducendo a carico di un’impresa individuale, di cui chiede l’introduzione nei sistemi ECOREATI la responsabilità delle persone giuridiche, nei confronti di cui il Tribunale del nazionali, al fine di garantire uno standard prima non prevista per i reati ambientali. riesame, conformemente alle previsioni minimo comunitario di tutela penale Due le nuove fattispecie incriminatrici nel del Dlgs 231/01, aveva comminato dell’ambiente. codice penale, per sanzionare la condotta la sanzione interdittiva della revoca In concreto, la legge 68/2015 è composta di uccisione, distruzione, cattura, prelievo, dell’autorizzazione alla raccolta e al da tre articoli. Il nucleo fondamentale detenzione di esemplari di specie animali conferimento di rifiuti pericolosi, avendo del provvedimento è costituito dall’art. 1, o vegetali selvatiche protette (art. 727-bis, essa reiterato il reato di associazione per contenente un complesso di disposizioni cod. pen.) e, dall’altro, di distruzione o delinquere (reato presupposto ex art. che, in particolare, inseriscono nel codice deterioramento di habitat all’interno di un 24-ter) finalizzata alla commissione dei penale un inedito titolo VI-bis (Dei delitti sito protetto (art. 733-bis, cod. pen.). Oltre reati in materia di raccolta, smaltimento e contro l’ambiente), composto da 12 articoli alle norme sul Sistri 17, poi, tra le novità traffico illecito di rifiuti pericolosi20. (dal 452-bis al 452-terdecies)23; all’interno introdotte spiccava certamente l’estensione Il Dlgs 121/2011 aveva posto rimedio, di tale nuovo titolo sono previsti cinque a società ed enti della responsabilità sebbene solo parzialmente, al vuoto di nuovi delitti: inquinamento ambientale, determinata dalla commissione di una tutela ambientale rispetto alla criminalità disastro ambientale, traffico e abbandono serie di illeciti ambientali, la limitazione d’impresa. Nonostante il recepimento di materiale ad alta radioattività, della responsabilità per scarichi di acque della direttiva sulla tutela penale impedimento del controllo, omessa reflue industriali ai soli comportamenti dell’ambiente, si registravano commenti bonifica. Accanto ai cinque delitti più rilevanti e la già accennata negativi sul decreto legislativo in esame, contro l’ambiente introdotti dalla legge introduzione dei due nuovi ecoreati. soprattutto per il poco coraggio avuto n. 68/2015, si è poi aggiunta anche la Ulteriormente – ai cennati fini di dare dal legislatore nell’introdurre fattispecie fattispecie delle “attività organizzate concreta attuazione alle previsioni relative di danno o, quantomeno, di pericolo per il traffico illecito di rifiuti”. L’art. 260 alla responsabilità delle persone giuridiche concreto a tutela del bene ambiente. del TU Ambiente (Dlgs 152/2006) è per la commissione di reati a ambientali Non è questa la sede per operare un stato, infatti, abrogato dal Dlgs 1 marzo – l’art. 2 apportava le opportune approfondimento sul tema21. Deve solo 2018, n. 21, che contestualmente ne ha modifiche al Dlgs n. 231/2001, a partire registrarsi come fosse stata la stessa riproposto le disposizioni nel nuovo dall’inserimento dell’art. 25-undecies, per Commissione europea ad accorgersi della art. 452-quaterdecies del codice penale: l’appunto rubricato “reati ambientali”. “parzialità” del recepimento, aprendo una è pertanto cambiato il riferimento procedura di infrazione, chiusasi peraltro normativo, ma non la sostanza, nello stesso anno 2011. essendo rimasto immutato il testo, così 6. Il completamento della tutela: da evitare problemi applicativi. Per Si è dovuto tuttavia attendere altri tale ragione, i riferimenti all’art. 260 la nuova legge sugli ecodelitti quattro anni prima di vedere colmato Dlgs n. 152/2006 presenti nel TUA, n. 68/2015 questo vuoto legislativo. E infatti, con devono essere oggi intesi come riferiti la L. 22 maggio 2015, n. 68 22, entrata al nuovo art. 452-quaterdecies, c.p. Non era la prima volta, peraltro, che la in vigore il 29 maggio 2015, sono state L’articolato contempla altresì una forma responsabilità amministrativa degli enti introdotte vengono nell’ordinamento di ravvedimento operoso per coloro veniva richiamata per reati ambientali: fattispecie di aggressione all’ambiente che collaborano con le autorità prima già la giurisprudenza di legittimità 18 costituite sotto forma di delitto. Una della definizione del giudizio, ai quali è aveva affermato che le società per azioni innovazione attesa da lungo tempo, nel garantita una attenuazione delle sanzioni costituite per svolgere, secondo criteri corso del quale la risposta sanzionatoria previste. di economicità, le funzioni in materia di a fenomeni criminali di massiccio, Tra le altre previsioni, come è noto, si raccolta e smaltimento dei rifiuti, trasferite quando non irreparabile, inquinamento segnalano: 6
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 a) l’obbligo per il condannato al recupero nel tempo. La sentenza afferma, infatti, che relativamente alla designazione di e – ove possibile – al ripristino dello stato che secondo il principio di legalità l’ente un organo di controllo e vigilanza sulla dei luoghi, il raddoppio dei termini di non può essere ritenuto responsabile corretta esecuzione dei piani. Contro prescrizione del reato per i nuovi delitti, per un fatto costituente reato se la sua la sentenza aveva proposto ricorso per nonché apposite misure per confisca e responsabilità amministrativa in relazione cassazione la società, in particolare pene accessorie a quel reato e le relative sanzioni non sostenendo, tra le altre censure, il vizio b) la revisione della disciplina sulla sono espressamente previste da una legge di manifesta illogicità della motivazione responsabilità amministrativa delle entrata in vigore prima della commissione in relazione alla affermata sussistenza persone giuridiche in caso di reati del fatto 26. dell’illecito amministrativo di cui agli artt. ambientali L’ultima, in ordine di tempo, delle 25-undecies, comma 1, lett. a) e 6, legge c) l’introduzione nel Dlgs 3 aprile 2006, decisioni in materia, anch’essa non n. 231/2001, escludendo la possibilità di n. 152 di un procedimento per l’estinzione ufficialmente massimata27, si occupa configurare una responsabilità dell’ente delle contravvenzioni ivi previste, invece ex professo della questione della sulla base della contestazione mossa. La collegato all’adempimento da parte del responsabilità amministrativa degli enti Cassazione, nell’affermare il principio di responsabile della violazione di una serie nei reati contro l’ambiente. La Cassazione cui sopra, ha disatteso la tesi difensiva, di prescrizioni nonché al pagamento di – pronunciandosi in particolare in una osservando come la mancanza di deleghe una somma di denaro fattispecie nella quale il Tribunale aveva di funzioni è fatto che di per sé prova d) la modifica della disciplina dichiarato colpevoli del reato di cui all’art. la mancanza di un efficace modello sanzionatoria delle violazioni della legge 256, comma 4, Dlgs 152/2006 i consiglieri organizzativo adeguato a prevenire la 150/1992 relativa alla Convenzione sul di amministrazione di una Spa per la consumazione del reato da parte dei commercio internazionale delle specie mancata osservanza delle prescrizioni vertici societari. Né, secondo i Supremi animali e vegetali in via di estinzione (art. imposte con un’autorizzazione giudici, la tesi sostenuta poteva essere 2 della legge). provinciale e, nel contempo, aveva accolta, atteso che la società non aveva ECOREATI dichiarato la stessa società responsabile dedotto in alcun modo se e come lo dell’illecito amministrativo di cui all’art. specifico reato per il quale si procede fosse stato previsto nel modello organizzativo 7. L’evoluzione giurisprudenziale 25-undecies, comma 1, lett. a), e comma 6, Dlgs 231/2001 – ha disatteso la tesi e quali specifiche misure fossero state in tema di responsabilità difensiva secondo cui non sarebbe stata previste per prevenirne la consumazione “ambientale” dell’ente ipotizzabile la violazione della normativa da parte degli organismi di vertice. ex Dlgs 231/2001, osservando che detta Nonostante, oggi, gli strumenti disponibili responsabilità, diversamente da quanto all’operatore si presentino sicuramente sostenuto, era resa palese dal fatto che 8. L’ultima frontiera nel contrasto alla più efficaci ai fini della repressione la società stessa non aveva provveduto a della criminalità ambientale d’impresa, una corretta elaborazione di un sistema criminalità ambientale d’impresa: grazie soprattutto all’ampio ventaglio di di deleghe idonee a garantire il puntuale l’ordine di indagine penale sanzioni applicabili per effetto dell’art. assolvimento degli obblighi in tema di 25-undecies, Dlgs 231/2001, scarne sono gestione dei rifiuti, ciò che costituiva Per completezza, infine, occorre ricordare state le applicazioni giurisprudenziali prova evidente della mancata di un che dal 28 luglio 2017 è possibile di legittimità in materia. Appena tre in efficace modello organizzativo idoneo a l’impiego, quale mezzo di contrasto alla verità. evitare il rischio di reato. criminalità d’impresa ambientale, anche La più nota tra le decisioni in materia Su tale ultima decisione, proprio perché del nuovo Ordine europeo di indagine (anche perché riguardante lo stabilimento meno conosciuta rispetto alle altre, penale (Oei). Con il Dlgs 21 giugno Ilva di Taranto) è quella che affermò il è opportuna una qualche riflessione 2017, n. 108 28, infatti, sono applicabili principio per cui in tema di responsabilità aggiuntiva. La vicenda processuale segue, le norme di attuazione della direttiva da reato degli enti, la sanzione della come anticipato, alla sentenza con cui il 2014/41/UE per le attività di indagine e confisca del profitto derivante dal reato Tribunale aveva dichiarato colpevoli del di assunzione delle prove inerenti a reati può essere disposta solo quando la reato di cui all’art. 256, comma 4, Dlgs penali di dimensione transfrontaliera, e data di commissione di quest’ultimo 152/2006 i consiglieri di amministrazione quindi anche per quelle relative ai crimini è successiva a quella di entrata in di una Spa per non aver osservato le ambientali. Grazie alla direttiva 2014/41/ vigore della normativa che introduce prescrizioni dell’autorizzazione rilasciata UE del 3 aprile 2014 è stato infatti nel catalogo dei reati – presupposto la dalla Provincia; con la stessa sentenza introdotto l’Ordine europeo di indagine fattispecie per cui si procede, risultando il Tribunale aveva dichiarato la società penale (Oei), ispirato al principio del invece irrilevante il momento in cui il responsabile dell’illecito amministrativo mutuo riconoscimento e volto a realizzare suddetto profitto è, in tutto o in parte, di cui all’art. 25-undecies, comma 1, un “sistema globale di acquisizione delle effettivamente conseguito24. La seconda lett. a), e comma 6, Dlgs 231/2001. Per prove nelle fattispecie aventi dimensione decisione25, che risulta ufficialmente quanto qui di interesse, in particolare, la transfrontaliera”, atto a sostituire “tutti gli massimata su questione del tutto diversa società era stata chiamata a rispondere strumenti esistenti nel settore” e in grado di (lo stoccaggio di rifiuti è reato avente dell’illecito amministrativo perché aveva essere impiegato per “tutti i tipi di prove”, natura permanente, di talché la sua reso possibile la consumazione, nel secondo precise e rapide modalità di consumazione termina con la rimozione proprio interesse, del reato sopra indicato esecuzione e limitati ben definiti motivi di della situazione di fatto abusiva), riguarda a causa dell’assenza di un modello rifiuto (considerando n. 6). in realtà anche la materia dei rapporti organizzativo riguardante le procedure La direttiva 2014/41/UE segna la più tra Dlgs n. 231/2001 e diritto penale da adottare in materia di rispetto avanzata affermazione del principio di dell’ambiente, sebbene riferendosi al dell’ambiente, sia relativamente alle mutuo riconoscimento e della reciproca tema della successione delle leggi penali prassi operativo-decisionali da adottare fiducia (mutual trust) nel contesto 7
ECOSCIENZA Supplemento al numero 4 • Anno 2019 dell’assistenza giudiziaria di tipo anche la “criminalità ambientale, compreso responsabilità amministrativa per illecito investigativo e probatorio. Secondo il il traffico illecito di specie animali protette da reato. Ciascuna di esse (rectius, i loro Ministero della Giustizia, l’attuazione e il traffico illecito di specie e di essenze successori universali), con dieci motivi dell’Ordine europeo di indagine penale vegetali protette”. La norma riconosce in sostanzialmente equivalenti, ricorrevano consentirà alle autorità giudiziarie del tal modo la gravità dei crimini ambientali, ai giudici togati. Uno dei motivi (qui nostro paese di ricevere dagli altri stati atteso che nello stesso elenco figurano, esaminato) lamentava la violazione di membri dell’Unione e di offrire loro una tra le altre categorie, la partecipazione legge, nonché il vizio di motivazione collaborazione estesa a tutti i mezzi di a un’associazione per delinquere, il circa la valutazione delle prove poste a investigazione e di prova, con l’eccezione terrorismo, la tratta di esseri umani, lo fondamento della loro responsabilità delle sole attività già disciplinate in altre sfruttamento sessuale e il favoreggiamento amministrativa. Segnatamente, veniva fonti dell’Unione 29. Tale cooperazione dell’ingresso e del soggiorno illegali di eccepita la carenza motivazionale in si discosta dal tradizionale “strumento cittadini non appartenenti a stati Ue. ordine alla non condivisione delle ragioni rogatoriale” per il fatto di avvenire di prova contraria offerte dal consulente attraverso contatti diretti tra le autorità tecnico della difesa in ordine all’analisi del giudiziarie, con riduzione dell’intervento 9. Considerazioni conclusive Modello organizzativo ex Dlgs 231/2001 ministeriale – obbligatorio nel sistema in loro dotazione, nonché alla loro rogatoriale – al solo caso nel quale occorra Nella pratica giudiziaria, a dispetto diligenza nel dotarsene. La Suprema risolvere difficoltà di trasmissione. Sotto dell’incremento dei casi d’inquinamento Corte ha rigettato il ricorso, ritenendo tale profilo, quindi, il decreto ha aggiunto ambientale riconducibili, nella quasi detta censura priva di specificità, giacché un nuovo importante tassello al quadro totalità, a enti e persone giuridiche, non si confrontava con le motivazioni di adattamento del nostro ordinamento la disciplina del Dlgs 231/2001 è, della pronuncia d’appello che aveva a tutti gli strumenti di cooperazione ancora, poco applicata. Le cause di tale già analiticamente motivato, oltre alla giudiziaria elaborati nel contesto sussistenza dei singoli reati-presupposto, ECOREATI limitata applicazione sono molteplici: dell’Unione europea. L’art. 2, comma 1, dalla estrema tecnicità della materia l’insussistenza del loro Modello lettera a) del Dlgs 108/2017 definisce che finisce per incoraggiare una certa organizzativo (nel seguito anche Mog), l’Ordine europeo di indagine penale come “pigrizia giudiziale”, alla circostanza che concludendo che “…a tale categoria non il provvedimento “emesso dall’autorità diventa sempre più difficile attivare un potessero ricondursi né i modelli aziendali giudiziaria o dall’autorità amministrativa meccanismo di accertamento giudiziario ISO UNI EN ISO 9001, preesistenti alla e convalidato dall’autorità giudiziaria di certamente complesso e di rilievo, pur a commissione dei reati in contestazione, uno stato membro dell’Unione europea, per fronte di reati non più bagatellari quali né il modello c.d. ‘Deloitte’, adottato nel compiere atti di indagine o di assunzione gli ecodelitti. La speranza sembra quindi dicembre 2003 e, quindi, in ogni caso, in probatoria che hanno ad oggetto persone o ruotare, da un lato, sulla prevenzione dei data successiva alla data di commissione cose che si trovano nel territorio dello stato o reati ambientali e, dall’altro, sulle misure dei reati presupposto”. Rigettando le di un altro stato membro dell’Unione ovvero cautelari interdittive. La prevenzione dei critiche formulate dalle due società, in per acquisire informazioni o prove che sono reati ambientali attraverso l’adozione quanto trascuravano quanto precisato già disponibili”. di “standard” tecnici e organizzativi30 e motivato nella sentenza impugnata, i Per quanto riguarda l’Italia, il decreto rappresenta la chiave di volta per giudici hanno confermato il principio attuativo della direttiva 2014/41/UE l’attuazione di una vera politica di della non equivalenza, né surrogabilità, dei ha mutato l’assetto tradizionale delle prevenzione ambientale d’impresa. Ciò modelli aziendali ISO rispetto al Modello competenze in materia di assistenza a condizione che non vengano utilizzati penal-preventivo ex art. 6, Dlgs 231/2001. giudiziaria, assegnando alle procure della come semplice paravento. Emblematico, Nel caso di specie, risultavano altresì Repubblica dei capoluoghi di distretto seppur non riguardante direttamente la carenti componenti essenziali del Mog, (anziché ai procuratori generali presso le materia ambientale, è il caso affrontato ossia l’individuazione degli illeciti corti d’appello) il compito di emettere ed dalla Cassazione31, ancora una volta da prevenire e la specificazione del eseguire gli ordini investigativi europei. Il purtroppo non massimata ufficialmente Sistema sanzionatorio, oltre a riferirsi decreto prevede anche motivi di rifiuto e su un principio di diritto di grande rilievo, esclusivamente al controllo della Qualità deroghe: secondo il Dlgs 108/2017, una in particolare laddove i Supremi Giudici del lavoro, nell’ottica del rispetto delle richiesta di Oei può essere rifiutata solo affermano che i modelli aziendali ISO normative sulla prevenzione infortunistica per specifici motivi, ad esempio in caso di UNI EN ISO 9001 non possono essere e la tutela ambientale. “doppia incriminazione”, cioè quando il ritenuti equivalenti ai modelli richiesti Ciò, quindi, dimostra e conferma che fatto per il quale è stato emesso l’ordine di dal Dlgs n. 231 del 2001. Il ricorso la prevenzione dei reati ambientali indagine non è punito dalla legge italiana era proposto dal procuratore generale impone una serietà nella elaborazione come reato, indipendentemente dagli e da altri, avverso la decisione della dei compliance programs, non potendosi elementi costitutivi o dalla qualificazione Corte d’ppello che, in parziale riforma affidare a criteri approssimativi. giuridica individuati dalla legge dello della sentenza del Tribunale che aveva D’altro canto, ove ciò non è garantito, stato di emissione (art. 10, comma 1, giudicato dei reati contestati a numerosi l’efficacia della “vera” sanzione risiede lettera f ). Ma lo stesso decreto, all’art. soggetti (persone fisiche), alcuni dei quali tuttavia nell’applicazione delle sanzioni 11, prevede delle “Deroghe alla doppia ben noti alle cronache per i loro incarichi interdittive, le uniche in grado di andare incriminazione”: infatti, il Dlgs 108/2017 politici e istituzionali, nonché degli a incidere effettivamente, oramai in include tra le categorie di reati per i quali illeciti imputati (al tempo) a due società senso repressivo, sull’attività aziendale non è possibile rifiutare di riconoscere di capitali nell’ambito di una vicenda dimostratasi illecita. È, dunque, da o di eseguire l’Oei - qualora il fatto sia di corruzione tra politica e sanità. Nei riconoscersi che un’efficace tutela in punibile nello stato di emissione con una confronti delle due società, in parziale ambito ambientale possa provenire, pena non inferiore nel massimo a tre anni riforma della sentenza di merito, la ancora, solo da quelle previsioni cautelari o con una misura di sicurezza detentiva – Corte d’appello aveva confermato la loro endo-processuali proprie del diritto 8
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