Segnali di futuro visti dall'alto #61 - Manageritalia

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Segnali di futuro visti dall'alto #61 - Manageritalia
Inserto mensile di      a cura di
Dirigente               Thomas Bialas
n. 3 / 2020

                      Numero Speciale / Climate change

                                        DIRIGIBILE

     Segnali di futuro visti dall’alto #61
                                                                              02/ GREEN PRESSURE
                                                                              04/ CLIMATE SOLUTIONS
                                                                              06/ CLIMATE
                                                                              TRANSFORMATION
                                                                              MANAGER
                                                                              SAVE THE DATE:
                                                                              FUNZIONARE
                                                                              O ESISTERE?
                                                                              MILANO, 22 MAG 2020
                                                                                 http://bit.ly/cfmtpensieri

Il cigno nero verde di rabbia
Mandi giù, mandi giù, mandi giù e       tutto. Comprensibile. Noi umani       perché i cigni verdi potrebbero
a un certo punto esplodi di rabbia      spacchiamo il pianeta (per esempio    essere ben peggiori dei cigni neri,
e presenti il conto. Che nel caso       con il fracking) e lui ricambia       e non solo per le assicurazioni (vedi
del nostro pianeta non è salato,        “franando e terremotando”. Intanto    gli incendi in Australia). La morale
ma infuocato. Riscaldamento             alcuni scienziati e osservatori       è semplice – la natura può fare
globale. Gli eventi ad alto impatto     affermano che il coronavirus e la     allegramente a meno di noi, noi
altamente improbabili diventano         diffusione o scongelamento di nuovi   invece no – e la verità altrettanto:
sempre più probabili, dunque la         (antichi) microrganismi sono legati   se vogliamo avere ancora un futuro,
norma. Roba grossa, fra l’altro,        a doppio filo con il cambiamento      allora dobbiamo azzerare tutto e
come: una città sott’acqua, un          climatico. Plausibile. “What          ripartire da una nuova economia
paese in fiamme, un mondo nel           coronavirus teaches us about          e (meglio) una nuova civiltà. E non
contagio. La proliferazione dei cigni   climate change” si chiede il New      date retta alle roboanti promesse
verdi ha in parte oscurato quelli       York Magazine (https://tinyurl.com/   delle super intelligenze artificiali,
neri. Tecnicamente un cigno verde è     uuz2cld). Anche Business Insider      super singolarità tecnologiche,
un cigno alterato dal cambiamento       e Il Sole 24 Ore si sono posti in     super Iot e super 4.0. Spesso sono,
climatico. Una specie di Hulk in        questo periodo nefasto domande        per citare una famosa battuta di un
versione pennuta che spacca             analoghe. Giusto così, anche          film, “solo chiacchiere e distintivo”.
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––Green Pressure
                                                                       https://tinyurl.com/ph4ntgn
                                                                       https://tinyurl.com/wyotord
                                                                       https://tinyurl.com/rqmtm5r

Il trend del secolo
                                                                       https://tinyurl.com/taozgfe

Certo le normative più stringenti, certo le
sostenibilità pretese dalle Nazioni Unite,
certo il green deal europeo invocato da Ursula
von der Leyen, certo le campagne di Greta
Thunberg, certo i nuovi modelli di consumo,
certo le nuove green policy – vedi Frecciarossa
ora plastic free – ma la vera pressione viene
dal pianeta stesso che ci ricorda che la
pacchia è finita. Resettare, please.

                 ––Green pressure 01:
                 Prendere coscienza
                 Dalla difficoltà di reperire materie prime alla minore disponibilità di
                 risorse naturali, ai danni agli impianti e alle infrastrutture per eventi
                 meteorologici estremi, al calo e/o peggioramento di molti prodotti fino
                 ad apocalittiche migrazioni climatiche. Unilever, Bmw, Allianz, Adidas
                 ecc.: la preoccupazione è alta e i rischi climatici già stimati in almeno
                 un costo potenziale di circa un trilione di dollari. Questo almeno il
                 responso di un sondaggio condotto da CDP (ex Carbon Disclosure
                 Project) sul gotha mondiale delle imprese. Prendere coscienza, dunque,
                 perché è fin troppo evidente che ogni discorso politico ed economico
                 è, per citare un vecchio brano dei Queen con David Bowie, Under
                 pressure, verde ovviamente. Non solo il riscaldamento globale è un
                 fenomeno globale ma è anche globalmente mainstream. Nessuno ha
                 più voglia di scherzare quando è in gioco la sopravvivenza. Scenario:
                 l’azione ecologica sta per diventare uno standard, una routine
                 quotidiana per ogni impresa e istituzione.
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DIRIGIBILE #61

––Green pressure 02:
Prendere decisioni
C’era una volta l’ambientalismo battagliero, stile
Greenpeace per intenderci, che si batteva per
denunciare rischi (esempio scorie radioattive) e
suggerire soluzioni (esempio energie rinnovabili).
Acqua passata. Mezzo oceano affoga nella
plastica, l’intero pianeta impazzisce di clima.
C’è poco da denunciare e suggerire ma solo da
fare, e anche in fretta. Non dovremmo neanche
dirlo, talmente è ovvio, ma le imprese devono
abbandonare la forma (greenwashing) per
puntare (solo) alla sostanza (green solution).
Per le imprese questa è l’epoca della Corporate
climate responsibility. Poi al limite si può anche
comunicare, forse, ma dopo i fatti concreti.
Fatti che possono essere piccoli gesti, come dei
profilattici vegani o cespi di lattuga a “metro zero”
coltivati fuori dal punto vendita (Ikea) o grandi
gesti, come un’intera produzione e distribuzione
a impatto ed emissioni (quasi) zero.
                                                        ––Green pressure 03:
                                                        Prendere posizione
                                                        Se un governo prende posizione e mette al bando
                                                        i sacchetti di plastica (Germania), allora anche
                                                        le imprese devono non solo adeguarsi, ma anche
                                                        “mutarsi” e prendere posizione per evitare un
                                                        futuro peggiore e garantirne (idealmente) uno
                                                        migliore. Oggi il cambiamento climatico richiede
                                                        molta prontezza. Ogni impresa deve essere pronta
                                                        al peggio ma anche al meglio, immaginando un
                                                        altro modo di fare economia. Plastic free economy,
                                                        circular economy, reconomy, wasteconomy. Tanti
                                                        approcci, un unico obiettivo: sostenere un mondo
                                                        (e modello) che dura nel tempo. Senza entrare
                                                        nel merito di quello che uno può e deve fare –
                                                        per esempio se ti chiami Margaritelli e produci
                                                        parquet lo fai con una gestione che rispetta il ciclo
                                                        di crescita e rigenerazione della foresta – resta
                                                        il fatto che una posizione di neutralità climatica
                                                        presa va anche comunicata in un’ottica di Purpose-
                                                        Driven-Marketing: il marketing per una buona
                                                        causa sarà la vera causa di futuri clienti.
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04 / 05

––Clima teso
Chi salverà il pianeta?

Sperimentale Watson. Coloro che ci provano.
Con ogni mezzo. Il tempo è poco ma la voglia
è tanta, perché anche i cinici hanno capito
che ciò che è buono per il pianeta è buono
anche per il business.

                                              ––Fatale
                                              Torna il revival survival
                                              Quando la natura passa al “terrorismo” sono guai seri con
                                              effetti devastanti anche sull’economia. Torna dunque di moda la
                                              sopravvivenza. Una condizione o esercizio che non è familiare a noi nati
                                              dopo la guerra e durante i fasti del boom economico e della crescita
Scarica il White Paper del Copenhagen
                                              perpetua. Non siamo pronti e attrezzati per il tramonto climatico.
Institute for Futures Studies                 Ma è meglio abituarsi all’idea. Non ci sarà la tanto sognata o auspicata
https://tinyurl.com/tcl5fby                   linearità, perché è una parola del passato. Stiamo assistendo a una
                                              colossale destrutturazione del pianeta e della società. Sopravvivere
                                              all’impatto, dunque. Perché il problema non è la caduta, ma
                                              l’atterraggio. Le cose poi si complicano se si continua a cadere. Il
                                              mondo è in ricaduta libera? Certo. Una volta tutto questo si chiamava
               https://tinyurl.com/sn3ew4m    variabile esogena, oggi, che la complessità vertiginosa rende tutto
               https://tinyurl.com/rlfd2ez    possibile, ma anche rischiosamente imprevedibile, semplicemente wild
               https://tinyurl.com/tgox7ke    cards. Un’espressione meno elegante ma che rende bene l’idea: rischi
               https://tinyurl.com/ydb7hlca
                                              fantomatici, imprevisti mutanti del business aziendale. Terremoti che
               https://tinyurl.com/yx3ws44m
               https://www.climatechange.ai   scuotono il futuro e che cambiano radicalmente la nostra percezione
               https://www.awhere.com         della realtà e le aspettative (anche dei consumatori) per il domani.
               https://plantix.net/en/        Nessuna impresa può più permettersi di restare dietro la porta ad
               https://tinyurl.com/yx53wk2v
                                              aspettare. Quando una wild card bussa è già troppo tardi per barricarsi
               https://bteam.org
               https://tinyurl.com/v6gas7s    in casa. Meglio stare alla finestra a scrutare. Tracciare scenari estremi
               https://www.ipcc.ch            e allenarsi alla reattività non è un lusso, ma un bisogno primario per
               https://aiforgood.itu.int      sopravvivere in un mondo il cui clima cambia.
               https://www.cdp.net/en
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DIRIGIBILE #61

––Circolare
Approcci per un impatto
globale
Solo il 9% dell’economia globale è circolare.
Insomma, circola ben poco fra gli addetti ai lavori,
industria o terziario che sia. Peccato, perché sono
approcci sistemici – come per esempio anche la
biomimesi che prende la natura come modello,
misura e guida per la progettazione e l’innovazione di
prodotti, edifici ecc. – possono rigenerare il pianeta
e probabilmente salvare la nostra esistenza e
dunque economia. Un buon contributo in tal senso,
ovvero esplorare e selezionare soluzioni sistemiche e
plausibili per mitigare i cambiamenti climatici, viene
dall’Innovation Fund Denmark climate solutions
panel, con un sintetico libro bianco che potete
scaricare integralmente da queste pagine. Il termine
chiave di questa sfida sistemica è, giustamente,
cross-sector initiatives: iniziative ad ampio spettro
che prevedono sei approcci chiave.

                                              ––Naturale
                                              L’intelligenza artificiale
                                              ci salverà
                                              Ma non è detto. Certo, a leggere i proclami di AI for Good, la
                                              piattaforma delle Nazioni Unite, che promuove discussione
                                              e accelerazione di soluzioni sostenibili grazie all’intelligenza
                                              artificiale, o di Climate Change AI, basterà affidarsi ad algoritmi
                                              superdotati per togliere le castagne dal fuoco. Ma per la nota rivista
                                              scientifica Nature le cose non sono così semplici. In base a un
                                              recente paper (vedi primo link), l’AI può abilitare, ma anche inibire
                                              la realizzazione di obiettivi di sviluppo sostenibile. Questione di
                                              sfumature etiche e della necessaria comprensione e supervisione
                                              normativa della tecnologia (tecnicamente responsible and
                                              trustworthy AI) ben documentate anche dal rapporto Sustainable
                                              AI (secondo link). Cautela, dunque, ma anche cauto ottimismo,
                                              almeno a giudicare da nuove app su smartphone come quella
                                              di Plantix, che consentono in pochi secondi di rilevare malattie
                                              alle piante o dagli esempi segnalati da Winnov (terzo link) che ci
                                              raccontano storie di riduzione dei consumi energetici (-40% nel
                                              data center di Google grazie a DeepMind), dell’utilizzo di sostanze
                                              chimiche in agricoltura (-90%) e degli sprechi che vanno da
                                              quelli alimentari alla pesca selvaggia (overfishing). Nel frattempo
                                              aumentano le iniziative per riunire esperti di intelligenza artificiale
                                              con pionieri della protezione ambientale e sostenibilità, come
                                              la piattaforma EarthLab lanciata dal Fraunhofer in collaborazione
                                              con Microsoft, università e Ong.
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––Future Job
                                                                                                     www.unive.it/pag/7155/
                                                                                                     https://tinyurl.com/vw7wjy4
                                                                                                     https://tinyurl.com/ph4ntgn

Il climate transformation manager

Per i fenomeni meteorologici estremi ci vuole
un fenomeno di manager. Ci sta bene il digital
transformation manager, ma vorremmo vedere
all’opera anche il climate transformation
manager. Un ruolo per sopravvivere al
“riscaldamento d’impresa”. Un ruolo tutto
da inventare e definire.

––Climate transformation                                        ––Climate transformation
manager 01                                                      manager 02
Sostenibile e resiliente                                        Medico e terapeuta
Sostenibile, perché contrasta il cambiamento climatico          Multare la cultura d’impresa per allinearla al
con scelte di contenimento che coprono tutta la filiera         cambiamento climatico, ma come? A ben guardare
(dall’approvvigionamento all’erogazione dei servizi).           il climate transformation manager altro non è che
Dunque ridurre, riciclare, riusare, risparmiare e gestire       un medico in camice verde che assicura il benessere
l’impresa in perfetta sintonia con le varie economie            climatico dell’impresa con la prevenzione e il
circolari e obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu.         rafforzamento del sistema immunitario. Il tutto in quattro
Resiliente, perché assorbe il cambiamento climatico             mosse. Primo: l’anamnesi, ovvero sondare e setacciare
con scelte di adattamento e mutamento. Per dire: fa             tutti i comparti aziendali alla ricerca di problemi,
troppo caldo in montagna. Sparare con i cannoni neve            vulnerabilità, necessità, comprese eventuali resistenze
artificiale (minimo sindacale), sparare nuovi servizi e nuovi   culturali. Secondo: l’analisi dei dati, ovvero elaborare
intrattenimenti (massimo imprenditoriale). C’è troppo           una strategia di trasformazione basata su informazioni
maltempo sulla costa. Trombe d’aria, ombrelloni che             predittive e scenari multipli (anche estremi).
volano e turisti che fuggono. Dopo 8 ore la spiaggia è di       Terzo: la ricetta, ovvero prescrivere accorgimenti per
nuovo accessibile. Adattamento. Ormai ogni attività è in        prevenire guai futuri e tamponare emergenze riducendo
costante competizione con il tempo. Il climate change è         i sintomi del climate change. Quarto: formazione, ovvero
rischio, ma anche opportunità per riconfigurare l’attività:     diffondere a tutti i livelli sufficienti competenze
nuovi modelli di business basati sul clima possono infatti      e padronanza del tema.
aprire nuovi mercati.
Segnali di futuro visti dall'alto #61 - Manageritalia
DIRIGIBILE #61

ALFABETIZZAZIONE CLIMATICA                                        METEOROLOGIA AZIENDALE

ELABORAZIONE SCENARI                                            FACILITAZIONE ADATTAMENTO

ANALISI GEOPOLITICA
                                                                 MONITORAGGIO NORMATIVO

                                                                    BUSINESS REMODELLING

                                                                     SPACE DATA ANALYTICS

                                                                         URBAN RESILIENCE

GESTIONE VULNERABILITÀ

VALUTAZIONE OPPORTUNITÀ

CLIMATE CHANGE MANAGEMENT

CLIMATE RISK MANAGEMENT

––Le climate skills
Nuove competenze in arrivo
Un po’ futurologo, climatologo, geologo, ecologo,
tecnologo, antropologo, statistico, chimico, economista…
e ovviamente innovatore, stratega e sì, anche esperto
di marketing e comunicazione. Insomma, tanta roba
per un ruolo inter, o multidisciplinare, che modella la
nuova manager task force pronta a intervenire sempre
just in time per adattare prodotti e servizi. E intanto nelle
università italiane nascono i primi corsi e master sui
cambiamenti climatici.
08

IPEROGGETTO QUANDO TUTTO
CLIMATICO   VA SOTTO

Come scrive l’eclettico filosofo          volta per volta, senza coglierne          e tutte le attività connesse, eppure è
Timothy Morton nel libro Iperoggetti,     le infinite correlazioni. Da qui          percepita ancora come lontanissima
uscito in Italia solo nel 2018,           molto negazionismo stolto che             nella nostra esperienza, anche
“l’iperoggetto per eccellenza è           non comprende che un’ondata di            aziendale. E mentre nel libro di
proprio il riscaldamento globale,         caldo nelle Filippine può avere,          fantascienza New York 2140 l’intera
la cui caratteristica principale è        come conseguenza, un’estate               città è sommersa e ogni grattacielo
quella di esistere su dimensioni          particolarmente fredda in Texas.          è un’isola a se stante, nella New
spazio-temporali troppo grandi            Comprensibile che la complessità          York 2020, spaventata dall’idea
perché possa essere visto o               sia incomprensibile, soprattutto          di diventare una sorta di nuova
percepito in maniera diretta”.            quando si parla di riscaldamento          Venezia, viene alla fine accantonato
Detto diversamente: il cambiamento        globale che è un fenomeno, ma             il progetto di un esagerato “Mose”
climatico è così grande e così            anche un’idea-percezione, ma allo         di protezione. Iperoggetti che
diffuso nel tempo e nello spazio che      stesso tempo anche un oggetto             dominano la scena dei problemi
possiamo solo percepirne dei pezzi,       concreto che riguarda tutti gli umani     e delle presunte soluzioni glu glu glu
glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu   glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu   glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu
glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu   glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu   glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu
glu glu glu glu glu glu glu glu glu       glu glu glu glu glu glu glu glu glu glu   glu glu glu glu glu glu gl glu glu glu
lu glu glu glu glu glu glu glu glu glu                                              glu glu glu glu glu glu u
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