Salvati da che? Perché battezzare i bambini? - GIORNALE DELLA PARROCCHIA DI CRISTO RE-CREMONA - Parrocchia Cristo Re
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ANNO LVI I APRILE 2021 GIORNALE DELLA PARROCCHIA DI CRISTO RE—CREMONA Salvati da che? Perché battezzare i bambini? In terza superiore tutti abbiamo studiato la Divina Commedia e ci E non per mancanze di risorse ma per il cuore avido e incapace siamo scontrati con la dottrina del Limbo, il primo cerchio, l’orlo degli uomini di vivere la solidarietà, di scegliere il bene di tutti, di della voragine infernale. Non nel fuoco dell’Inferno ma neanche amarci come ci ama Dio, fin sulla Croce. nella gioia del Paradiso. I pagani buoni e virtuosi, ma anche i bam- Ecco da cosa devo essere salvato: dal mio cuore indurito che rima- bini morti senza battesimo, vi erano racchiusi e impediti di raggiun- ne indifferente rispetto al dolore di tanta gente, che approfitta di gere Dio. Non subivano le pene dell’Inferno ma sospiravano conti- qualche fortuna senza condividere nulla. Devo essere salvato dal nuamente per l’inappagato desiderio di vedere Dio. peccato: cioè da me che mi lascio condizionare e divento un egoi- Noi crediamo in Dio che ci è Padre. E nel Signore Gesù ci salva e sta ripiegato su se stesso e sui propri piccoli piaceri fugaci. Da me tramite il battesimo ci fa partecipi del suo mistero di amore: siamo che mi faccio complice di ingiustizie per le quali c’è chi spreca (e immessi nella vita nuova e per sua misericordia, con il dono dello tante volte ci sono anch’io) e chi rimane rinchiuso nella miseria: Spirito Santo, camminiamo nella carità e speriamo di giungere alla spogliato della dignità di un lavoro, di una scuola, di una libertà pienezza della vita. Finalmente non ci saranno più lacrime e soffe- che lo fa protagonista del proprio futuro. Ho bisogno di essere sal- renze, ingiusti- vato da un’indifferenza che non sa vedere il bene che compete a zie e peccati. La me, l’amore che è la bellezza e il senso della mia vita, la morte sarà vin- “compassione” che rende degna anche la mia fatica e il mio sacrifi- ta per sempre e cio. Ho bisogno della grazia di seguire il Cristo: Lui si china come tutti saremo buon samaritano su ogni ferito senza giudicare ma facendosene nella comunio- carico, senza delegare altri ma creando reti di responsabilità, senza ne beata con avanzare facili assoluzioni per il disimpegno ma avendo il coraggio Dio e tra di noi: di amare, fino in fondo, fino al dono di sé. Come fa una madre per ecco il Paradiso. il figlio, uno sposo per la sposa. Questa è la salvezza che la Pasqua Il Concilio (LG mi offre, questo il significato del battesimo: sono abilitato ad ama- 16) ha dichiara- re come il Cristo sulla croce. Fino al dono estremo di sé. Non c’è to che la via amore più bello, non c’è amore più grande! della salvezza è Perché battezzare i bambini? Perché incombe il triste rischio di non aperta anche a sapere chi siamo e perché viviamo. Battezzare i bambini significa coloro che sen- immetterli dentro un cammino di grazia e di amore che riempie la za colpa non vita di speranza e di senso. Cresceranno (se li aiutiamo) sapendo hanno cono- che fin dall’inizio sono amati, e che i loro genitori sono segno di un sciuto Cristo ma amore più grande e perfetto che è quello di Dio. Veniamo dal suo si sforzano, con l’aiuto della grazia, di vivere nel bene riconosciuto Amore e andiamo verso la pienezza del suo Amore. E nel frattem- nella propria coscienza. po viviamo cercando la nostra strada originale e libera nella quale E anche riguardo ai bambini morti senza battesimo ora il catechi- spenderci nell’Amore. Come? Coltivando l’incontro con il Signore smo della Chiesa li affida alla misericordia di Dio, che sappiamo Gesù e la sua Parola, che ci spalanca a vedere gli altri come fratelli, essere infinita, preveniente, gratuita. La sua fantasia supera la no- magari fragili e feriti! Dunque mendicanti di amore. Come me. stra! Resta la necessità del battesimo, ma non possiamo tacere la don Enrico misericordia di Dio che sempre e di nuovo ci sorprende. Ritornano le domande: da cosa dobbiamo essere salvati? Perché Buona Pasqua. battezzare i bambini? Speriamo che i vaccini fermino il coronavirus e di poter tornare Il Signore è Risorto. Alleluia. alla vita di prima. Ma nella vita di prima della pandemia ci la- Risorgendo dai morti, ci dona la vita nuova. mentavamo tutti: gravi crisi economiche, disuguaglianze inaudi- Anche noi, proprio in quest’oggi di fragilità e di ansia, te, femminicidi efferati, guerre e crisi migratorie, cambiamenti possiamo vivere nel suo Amore climatici e crisi ambientale… mancanza di lavoro, fragilità delle che è da accogliere e da trasmettere, da trafficare. famiglie, bambini affamati e non curati… È questo il senso del nostro battesimo.
-2- LA CORONA La catechesi in tempo di pandemia La catechesi possiamo davvero dire che non si è mai fermata. È rimasta ad accompagnare il cammino di bambini, ragazzi, adolescenti, famiglie. Volti e storie che si sono incontrati di persona o online. In questa pagina diamo spazio a diverse voci che ci raccontano la catechesi sotto varie prospettive. E grazie a don Pierluigi e ai catechisti per l’impegno e la fantasia. Per te catechismo è… Andare a catechismo a me piace perché parliamo di tanti argomenti e noi possiamo intervenire per dire le nostre opi- nioni. La nostra catechista si chiama Lucia, è molto brava perché si esprime bene e ci spiega tante cose. Quest’anno stiamo imparando il Padre Nostro e prima abbiamo scoperto le avventure di Gesù e altri personaggi importanti. Preferisco partecipare a catechismo in oratorio invece ora dobbiamo vederci solo a “quadretti”, ma le regole vanno rispettate. Simone, 9 anni Da ottobre fino ad oggi la catechesi per i bambini e i ragazzi non si è mai fermata. Cosa ci racconti dell’esperienza di questi mesi? Quando ci siamo ritrovati, a settembre, abbiamo pensato che il peggio fosse passato e che, forse, avremmo avuto davanti un anno “normale”. Abbiamo scoperto molto presto che non sarebbe stato così e quindi abbiamo cercato di sfruttare al meglio ogni singola occasione. Abbiamo guardato ogni incontro come se fosse l’unico, perché non sapevamo mai con assoluta certezza se la settimana successiva ci saremmo rivisti; abbiamo concentrato l’attenzione sui ragazzi, spesso disorientati da questa situazione. Per quanto consentito, abbia- mo privilegiato, con mille attenzioni, gli incontri in presenza, piuttosto che online. E anche quest’anno, abbiamo avuto modo di imparare tanto perché tutto questo ci ha reso ancora più consapevoli della nostra fragili- tà umana e della necessità di cercare conforto in altro, in qualcosa di certo e costante su cui puntare lo sguardo, a dispetto delle diffi- coltà del qui e ora. Posticipate di qualche mese, abbiamo potuto celebrare le Prime Confessioni, la preparazione al Natale, gli incontri con i genitori e ora siamo proiettati verso la Cresima e la Prima Comunione, confidando nel filo che ci unisce, nonostante il Covid. Danila, una catechista del VI anno Catechesi adolescenti. Quanto e come è possibile “incontrarsi” ogni settimana? Nonostante tutte le restrizioni legate alla pandemia, noi ra- gazzi delle superiori abbiamo condiviso il progetto di affronta- re in modo approfondito alcuni argomenti scelti a inizio anno. Ogni martedì ci incontriamo su una piattaforma digitale per affrontare tematiche strettamente connesse con la vita di tutti i giorni; fino ad ora abbiamo trattato i temi della cura di per- sone che si trovano nello stato terminale della malattia e il tema dell’ecologia come cura della casa comune. Negli incontri sono intervenute persone che lavorano in que- sti ambiti e che hanno a che fare direttamente con questi ar- gomenti. Partecipare è un impegno che ci dobbiamo prendere, ma ci arricchisce e ci aiuta a riflettere; oltre a questo è un momento che condividiamo con i nostri coetanei. Grazie alla forza di volontà si può prendere quest’impegno e portarlo fino alla fine, sperando di rivederci in presenza il pri- ma possibile. Maddalena, 14 anni Gli incontri festivi dei genitori, in questo tempo di “zone colorate” sono stati rivisti nei tempi e nelle modalità. Nonostante tutto, è rimasto qualcosa di buono? È vero, in questo tempo di zone “colorate” anche gli incontri tra genitori sono stati differenti, con meno partecipazione a causa della pau- ra comprensibile di alcune famiglie, ma non meno ricchi di spunti di riflessione. Abbiamo parlato ovviamente, anche della pandemia, del fatto che ognuno di noi abbia riflettuto sulle cose davvero importanti della pro- pria vita: la salute, la famiglia, il lavoro ed anche un nuovo modo di pregare in famiglia per avere “sostegno” dal Signore o per ringraziar- lo. Il punto di partenza degli incontri sono sempre i nostri figli e di come li aiutiamo a diventare persone adulte anche nella fede. Noi genitori siamo i primi educatori dei nostri figli e questi incontri ci hanno provocato spesso sul nostro stile di vita che dovrebbe essere testimonianza del nostro essere cristiani, capaci di scelte coerenti all'insegnamento di Gesù. Io terminavo questi incontri serena e rafforzata nella fede, grazie all'aiuto di don Enrico o don Pierluigi e grazie al confronto con gli altri genitori e sono convinta che queste esperienze di comunione con Dio arricchiscano sia me che i miei figli . Elena, una mamma
LA CORONA -3- Comunità capi in cammino In questo strano anno anche la Comunità Capi (Co.Ca.) del nostro Gruppo Scout ha dovuto forzatamente ripensare alle proprie attività. Meno pressati da questioni logistiche-organizzative, abbiamo colto l’occasione di questo tempo dilatato per riflettere su quali fossero i nostri punti di forza a livello educativo e quali le fatiche che ci accompagnano nel nostro servizio. L’invito del Vescovo, lanciatoci durante la visita pastorale, ha dato avvio ad una serie di incontri della Co.Ca proprio con lui, dandoci l’opportunità di riflettere sul nostro cammino di fede e fornendoci interessanti spunti per alimentarla. Altro punto del percorso di Co.Ca ha riguardato la stesura del Progetto del Capo, un momento di riflessione per ciascun capo in cui individuare degli obiettivi di miglioramento personale relativamente alle proprie competen- ze come educatore scout, come catechista e in merito al proprio ruolo di cittadino attivo. È nato il desiderio di essere e fare comunità. Come rafforzare i legami in una comunità? Facendo insieme. Per questo, abbiamo deciso di lanciare una “impresa” di Co.Ca che ci vedrà impegnati nella pulizia di alcune aree del nostro quartiere per lasciare un segno e per sensibilizzare anche i nostri ragazzi. Tutto ciò senza dimenticarci delle branche, con le quali siamo tornati a vederci non appena è stato possibile ripartendo con uscite, cacce, imprese e riunioni. Ora le attività in presenza sono purtroppo di nuovo ferme a causa dell’attuale situazione pandemica, ma siamo pronti a ripartire da dove abbiamo lasciato appena sarà possibile. Ancora rimane vivo il ricordo della splendida giornata vissuta il 27 febbraio per festeggiare il Thinking Day e riflettere insieme, seppur divisi in piccoli gruppi, sul nostro poter essere costruttori di pace. Una riflessione che è passata attraverso giochi e sfide, come piace fare a noi Scout. Al termine delle attività abbiamo celebrato insieme la Messa durante la quale ab- biamo salutato i ragazzi che hanno preso la partenza e concluso il pro- prio cammino Scout e tutti insieme, dai lupetti ai capi, abbiamo rinno- vato la nostra Promessa Scout: “Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza e per osservare la legge scout.” I colori della partenza Colore del sole, colore del grano e colore rubino identificano, in una canzone che fa da colonna sonora fin dalle prime attività, i colori delle tre branche che compongono il percorso scout e le emozioni che ne colorano ogni tappa. Ho cantato questa canzone nelle vesti di Lupetta, riunita in un cerchio mano nella mano col vicino e assaporandone tutta la giocosità; nei panni di Guida, sotto un cielo stellato scaldando- mi attorno a un fuoco, curiosa di scoprirne le mille sfumature e quello che ancora mi attendeva; infine da Scolta, lungo un percorso di montagna sentendomi consapevole e portatrice di tutti questi colori che man mano hanno arricchito la mia tavolozza e il mio orizzonte. Come ci ricorda alla fine questa canzone, lo scoutismo è tale solo se in ESSERE e dunque permane “ovunque la strada ti porterà”: con questa consapevolezza e impegno ho vissuto recentemente la mia partenza, l’ultima tappa e cerimoniale che conclude un percorso scout. Ho maturato la volontà di continuare a camminare, proprio come prevede una partenza, desiderando portare con me tutta la bellezza che lo scoutismo ha saputo regalarmi durante i miei 12 anni col fazzolettone al collo. Metto nel mio zaino la bellezza dei mille colori e la varietà affascinante che nasce mischiandoli tra loro: la bellezza della condivisione ma anche quella del silenzio e della rifles- sione, la bellezza dell’amicizia ma anche della solitudine spiri- tuale, la bellezza del servizio ma anche quella di sentire gli altri vicini nel momento del bisogno, la bellezza della natura e del rispetto che le dobbiamo, la bellezza del gioco e della preghiera, la bellezza della fatica e della gratuità, la bellezza della comunità e dell’appartenenza. Una conclusione, quella della partenza, che al posto di chiudere ci apre la strada e rappresenta l’ora delle scelte, l’inizio di un nuovo capitolo della vita scout che diviene quotidiana nella vita politica, di servizio alla comunità e nella fede. Condivido intima- mente la riflessione regalataci dal Vescovo Antonio nell’incontro che ci ha riservato prima della nostra partenza, sulla frase di Gesù ai suoi discepoli: “andate e rimanete in me”. Un ossimoro che si scioglie solo attraverso l’interiorizzazione e l’indivisibilità tra noi stessi, il nostro futuro e tutto ciò che già abbiamo appre- so e ormai ci appartiene. Solo così partire non significa lasciare ma proseguire con sempre maggior bellezza. Camilla Caponi
-4- LA CORONA Una testimonianza Nel tempo della pandemia abbiamo bisogno di una vita spirituale più intensa, del coraggio di metterci da- vanti al Signore e gridare a Lui le nostre angosce, i nostri dubbi, riaccendere in Lui la luce della speranza. Gerusalemme! Dall’Orto degli ulivi la città si ergeva lontana, quasi minacciosa nella notte fredda. Meditavamo, sparsi, nella ricerca di un anfratto, un angolo, un muro che ci desse riparo. Un silenzio assoluto ci avvolgeva. Io ripercorrevo gli ultimi momenti vissuti da Gesù, partendo da lì, dove Egli aveva sperimentato la solitudine, il tradimento, la paura della sofferenza e della fine, la sensazione dell’abbandono del Padre… Dio mio! Scoprivo, con un’intensità che mi trapassava il cuore, un Gesù “fratello nella carne”, perché le sue paure, le sue angosce erano anche le mie. Anche a questo pensavo nella Quaresima dell’anno scorso, quando, nella solitudine della mia casa, cercavo di non lasciarmi travolge- re dalla disperazione per la tragicità degli eventi che colpivano la mia famiglia: un figlio in grave pericolo per il Covid, mio marito al Centro Tumori di Milano per un serio intervento, la morte di cognati e carissimi amici… “Anche Gesù – mi dicevo – ha chiesto al Padre di allontanare quel calice amaro...”. Ero tuttavia incapace di fare il passo successivo e dire: “Sia fatta la Tua volontà!”. Non potevo accettare la Sua volontà; era troppo insopportabile, disumano… Tuttavia, pur piena di ribellione, di sfiducia anche nel valore della mia preghiera (chi ero io per chiedere a Dio di modificare il suo di- segno?) cercavo aiuto nella Messa quotidiana celebrata dal Papa e nel rosario serale di Lourdes. Ricordo che aspettavo con ansia l’ap- puntamento mattutino col Papa alla TV, le cui parole erano vivificanti per il mio animo turbato. Finché un giorno, riandando col pen- siero al lontano viaggio alla terra del Santo, ecco riaffiorare il ricordo del Giordano dove per la prima volta avevo scoperto che le pa- role che dal Cielo scendevano su Gesù erano anche per me, che anch’io ero una “figlia prediletta da Dio, Padre buono che ama, cura, perdona, pazienta, risana, dona vita… L’avevo dimenticato!!! Una pace indescrivibile mi invase allora e riuscii a recitare il Padre Nostro con convinzione e riuscii ad affidarmi all’amore di mio Padre. Miracolo della fede! Anche oggi, nello strazio del prolungamento della pandemia, mi rivolgo al Padre con fiducia. Lui è il Signore della vita: Lui è il Signore della vita. Come Gesù passeremo da Calvario alla risurrezione. Un gruppo di ragazzi e genitori in una S. Messa celebrata in Palestra Gianna I tempi che stiamo vivendo non sono certo facili: negli ultimi dodici mesi siamo Il giorno dell’ascolto stati privati di tante cose, di tante libertà, ci sono mancate soprattutto le relazio- ni. Abbiamo perso parenti, amici, siamo stati privati per un certo tempo anche della possibilità di partecipare alla Santa Messa, di ricevere l’Eucarestia, da cui avremmo potuto trarre conforto e speranza. Anche i prossimi mesi non saranno facili. Ma se tante cose ci sono state precluse, niente e nessuno può e potrà mai privarci della Parola. Ci ricorda il Vescovo Antonio: “I duri mesi passati ci hanno fatto capire quanto abbiamo bisogno di fermarci ad ascoltare la Parola di Dio, perché illumini le cir- costanze concrete della nostra vita, personale e comunitaria”. Per ascoltare Dio ascoltando i fratelli, abbiamo bisogno di tempi più lenti e distesi, di meno frenesia attivistica e più silenzio, preghiera e contemplazione”. Così nasce la proposta alle parrocchie di organizzare il “Giorno dell’a- scolto”. Anche la nostra parrocchia ha accolto l’invito, organizzando due mo- menti nella giornata del mercoledì, uno nel pomeriggio e uno alla sera su piattaforma Meet cui collegarsi, durante i quali si riflette sul brano evangelico della domenica seguente. Il Vescovo ogni settimana offre una breve traccia con alcune provoca- zioni sulle quali confrontarsi. Niente di particolare, nessuna lezione frontale, solo la lettura del Van- gelo e la condivisione di quanto la Parola suscita in noi. Il Vescovo Antonio, durante la visita pastorale a Cristo Re, lo Col suo Vangelo Gesù parla ad ognuno di noi, ed essendo le situazioni scorso 16 ottobre 2020, vive con noi l’esperienza del “Giorno personali molto diverse, le risonanze che suscita nel cuore possono dell’Ascolto”. essere le più varie. Tutti gli interventi sono interessanti ed arricchenti e si possono scoprire aspetti e sfaccettature che, pur pensando di conoscere be- ne i brani evangelici proposti, risultano nuovi. Una sosta salutare tra i mille impegni della settimana, che permette di “riposare” in ottima compagnia e, non meno importante, di conoscerci meglio tra noi. Questo è il bello della Parola: antica e sempre nuova, sempre rigenerante. Morena
LA CORONA -5- “Fratelli tutti” Che ognuno si senta chiamato! Era il 3 ottobre 2020 quando Papa Francesco firmava la sua ulti- sta lettera, nella quale le questioni affrontate sono impellenti e ma Enciclica, che così ha voluto iniziare: “«Fratelli tutti», scrive- significative, senza ordine di priorità. va San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorel- Anche ai vari gruppi parrocchiali viene affidato questo invito: le e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i sarebbe bello se ciascun gruppo, con il proprio stile e le pro- suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amo- prie modalità, potesse affrontare e riflettere sui passi dell’En- re che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. Qui ciclica e far scaturire da essi propositi per la comunità intera. egli dichiara beato colui che ama l’altro «quando fosse lontano Siamo tutti chiamati ad “incontrarci in un «noi» che sia più da lui, quanto se fosse accanto a lui». Con queste poche e forte della somma di piccole semplici parole ha spiegato l’essenziale di una fraternità individualità” [Fratelli Tutti, aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare 78] e che ci permetta di rilan- ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo ciare la nostra vita comunita- del mondo dove è nata o dove abita.” [Fratelli Tutti, 1]. ria: l’appuntamento è per Nel momento in cui il Consiglio Pastorale ha cercato un mercoledì 2 giugno, alle ore minimo comune denominatore che potesse in questi mesi 17, in oratorio! accompagnare tutta la comunità, insieme di individui Ilaria e Massimo e di gruppi parrocchiali, quale migliore scelta si sarebbe potuta compiere? L’Enciclica, che si rivolge a “tutti gli uomini di buona volon- tà”, invita ogni persona a riflettere su problemi globali in nome di un bene comune che sempre deve essere motore e bersaglio delle nostre azioni, a pensare all’amore come costruttore di ponti e relazioni, ai diritti di tutti, al di là di frontiere e confini. La lettera ci accompagna nella riflessione sugli attuali mo- vimenti migratori, sulla ricerca di politiche migliori, sul mi- racolo della gentilezza, per poi arrivare a schierarsi contro la pena di morte e a richiamare l’attenzione di ogni indivi- duo sulla pace e sul significato profondo del perdono. Il desiderio è quello di programmare e pensare un incontro unitario / comunitario che possa essere segno di speranza e di ripresa della vita della nostra comunità parrocchiale, provata (come l’umanità intera), da mesi di incertezza e di sofferenza. Nessuno si salva da solo! Durante il viaggio apostolico in Iraq il 6 marzo 2021 il papa ha incontrato la Per questo il Consiglio Pastorale sollecita tutti noi a darci il più alta autorità sciita, il grande Ayatollah Al-Sistani. E’ un altro tassello tempo per leggere il testo dell’Enciclica, per farci interro- che si aggiunge alla Dichiarazione sulla Fratellanza Umana (firmata ad Abu gare, provocare, per lasciar sedimentare (e poi portare Dhabi nel 2019 con l’Iman Al-Tayyib) e all’Enciclica “Fratelli tutti”. frutto) i tanti spunti che papa Francesco ha inserito in que- Dal Consiglio Pastorale Nel terzo anno di attività, il Consiglio si ferma per una pausa di verifica chiedendo a ciascun membro di rispondere al questionario sugli argo- menti trattati, il metodo utilizzato, l’attività delle commissioni e il rapporto con la comunità parrocchiale; questo l’argomento dell’ultima riunione in febbraio. Il ruolo del Consiglio Pastorale, lo ricordiamo, è di ritrovarsi per costruire un sentire comune lasciando alle singole commissioni le questioni più operative e pratiche, per elaborare un pensiero che promuova e sostenga una linea pastorale dentro la quale le Commissioni possa- no trovare indicazioni e idee per le attività in Parrocchia, arrivando anche ai gruppi. Vorremmo che il Consiglio possa essere un segno di unità, un organo al servizio della parroc- chia e dei suoi sacerdoti, un pezzo di sistema nervoso che si irradia dalla Parrocchia alla Co- munità, vicina e lontana, da un lato in grado di muovere muscoli per intervenire, sostenere e avvicinare, dall'altro organo sensibile per far giungere al centro i segnali di piacere e di dolo- re, il caldo e il freddo della vita di ogni giorno. Per essere così è vitale che Il Consiglio mantenga un contatto e un legame costante con la Parrocchia, con le persone della comunità; tra le cose da fare, pensiamo che vada migliorata la comunicazione in vari modi perché tutti possano conoscerne l’attività e i temi trattati, sen- tendosi interessati e coinvolti. E perché non si perda di vista la concretezza contiamo anche sul lavoro delle commissioni che si occupano degli ambiti pastorali: Parola e Catechesi, Liturgia, Carità, Famiglie, Giovani e oratorio. Maurizio Inizio del catechismo del gruppo del V anno con il Vescovo Antonio
-6- LA CORONA Col desiderio che chi è nel bisogno si senta capito “Il ristorante/il bar/la fabbrica/il negozio dove lavoravo ha verso la normalità, la sensazione di non essere più da soli ad chiuso per la pandemia, l’assegno di disoccupazione è finito e affrontare una crisi che non sono preparati a fronteggiare non trovo più come mantenere la mia famiglia… l’affitto è da perché il benessere ci ha disabituato tutti al sacrificio e alla pagare, le bollette si accumulano, abbiamo chiesto prestiti a rinuncia. tutti gli amici, ai Servizi sociali non mi ascoltano, l’ISEE rivela Quindi insieme un bel reddito (passato)…”. si setacciano i “Abbiamo sentito che alla S. Vincenzo aiutano, ma ci metto siti di offerte di settimane ad affrontare quest’ultima umiliazione, poi vinco la lavoro e si do- vergogna e prendo un appuntamento.” manda anche Questo è il calvario che ha affrontato più di una famiglia pri- in giro, si aiuta ma di varcare la nostra porta… quanta responsabilità abbia- ad accedere ai mo verso la persona che entra per la prima volta! fondi e aiuti Riusciamo a farla sentire a suo agio? Siamo abbastanza ri- pubblici, si tor- spettosi e gentili, la ascoltiamo con sufficiente attenzione e na ai Servizi delicatezza? PRIMA di suggerire, consigliare, indirizzare, sia- sociali, ai CAF, mo capaci di trasmettere condivisione, speranza e affetto, di con i documen- rassicurare questa persona “preoccupata e disorientata”, fa- ti giusti per le domande, si verifica se è possibile accedere alla cendole sentire che attraverso noi l’intera comunità le si strin- Borsa Sant’Omobono… ma la cosa più importante è quella ge attorno? che possiamo fare tutti: stare vicini, come possiamo e siamo Ecco la differenza che possiamo offrire tutti: quello che desi- capaci, a chi attraversa un momento difficile. dereremmo fosse fatto a noi nella stessa triste circostanza. Buona Pasqua a tutti! Non daremo quindi solo aiuti concreti, certamente importan- La San Vincenzo parrocchiale ti, ma la nostra disponibilità a percorrere insieme la risalita Una vellutata di rape e cavoli contro la cultura dello scarto Lo scarto del fruttivendolo donato a NO SPRECO. La frutta pulita, togliendo tutte le parti ammaccate e marce, sbucciata, tagliata a pezzi finisce nel Bimbi insieme alle arance spre- mute e a due cucchiai di zucchero. Nulla di nuovo: la mousse di frutta che piace tanto ai nostri anziani. Ma cosa fare di alcune rape bianche un po’ appassite, un cavolo segnato in più punti dalla muffa, qualche patata non proprio sana? …. Dobbiamo inventarci qualcosa … non possiamo pensare semplicemente di lessare queste cose, farebbero proprio brutta figura …. E allora? Una vellutata di rape e cavoli! Ci vuole un po’ di tempo per pulire la verdura (non possiamo lasciare tracce di muffa), farla bollire, dobbiamo aggiungere qualcosa (un po’ di cipolla, una carota, un gambo di sedano, un po’ di sale) …. e ci vuole pazienza a sopportare l’odore …poi dobbiamo trova- re qualcosa che leghi insieme il gusto un po’ pizzichino della rapa con quello forte del cavolo …. un po’ di panna a fine cottura e una manciata di grana, frullato tutto e confezionato nelle solite vaschette. La vellutata è pronta e, non ci crederete, risulta molto ap- prezzata, tanto che ci chiedono la ricetta! In questi mesi di attività del gruppo abbiamo sperimentato più volte queste situazioni. E riflettendo abbiamo capito che ciò che abbiamo fatto per non sprecare cibo sono le stesse cose che siamo chiamati a fare per non “scartare persone”. Avere uno sguardo diverso: che vada oltre le nostre abitudini, i nostri cliché sociali per vedere ogni persona (anche e soprattutto se fragile) per quello che è, per ciò che di bello e di buono può donarci, per percepirla come fratello amato dal Signore al par di me. Impiegare tempo: il tempo non è mai perso quando si aspira a fare qualcosa che abbia un senso. Tempo per conoscere, per entrare in dialogo, per capire, ma anche sempli- cemente per stare. Il tempo è un dono di Dio, non è un nostro possedimento egoisti- co. Pazienza: Le relazioni si creano nello spazio “lento” (decelerato, si diceva qualche anno fa), nel tempo che non viene freneticamen- te riempito, ma lascia spazi di riflessione, meditazione, ripensamento, e…. preghiera, adorazione, contemplazione. Trovare ciò che lega ma non annulla le differenze: non è facile ma è proprio questo l’invito di Papa Francesco. Le differenze ci so- no e non vanno negate (se annullo i sapori che gusto c’è?), anzi vanno valorizzate, ma dobbiamo impegnarci concretamente per trovare quel “qualcosa” che unisce, che fa star bene insieme. Il Gruppo NO SPRECO
LA CORONA -7- Sintesi del Bilancio della Parrocchia – anno 2020 Entrate La situazione debitoria della parrocchia è dovuta agli interventi degli anni passati e precisamente ai mutui per la risistemazione Ordinarie degli impianti sportivi, per l’impianto fotovoltaico e a un debito Offerte raccolte in Chiesa 47.671 residuo verso la diocesi. Altre offerte ricorrenti-buona usanza -gestione oratorio 1.554 La Pandemia ha stravolto anche la vita parrocchiale e alcuni suoi Questue parrocchiali / buste 19.045 progetti. Le offerte raccolte durante le messe hanno subito una drastica diminuzione (-14.000 euro sia per i mesi del lock-down sia Proventi di culto (battesimi, matrimoni, funerali, benedi- 10.170 per il calo delle presenze) in parte attutita dalle maggiori entrate zioni delle case) nelle buste pasquali e natalizie. Nel complesso le entrate ordinarie Varie—rimborso GSE 7.657 sono diminuite di oltre 23.000. TOTALE ENTRATE ORDINARIE 86.097 Abbiamo però usufruito di contributi provvidenziali: 48.000 dal Straordinarie Comune per progetti di lavori di manutenzione straordinaria; oltre Offerte non ricorrenti per opere parrocchiali 58.484 6000 euro dalla diocesi (attraverso fondi dell’8xmille); 5000 euro dalla Fondazione Moreni per le attività estive dell’Oratorio. E poi Offerte cassetta per celebrazioni S. Messe 13.312 numerosi finanziamenti per opere di carità a favore delle famiglie Rimborso assicuraz. (bomba d’acqua)- Fondaz. Moreni– bisognose. Finanziamenti che abbiamo distribuito aggiungendoli a 21.600 Fondo Amici Cristo Re quelli della Borsa di Sant’Omobono. Totale entrate straordinarie 93.396 Nel corso del 2020 si è provveduto ai seguenti lavori: Partite di giro (collette: avvento, quaresima, missioni…) 12.907 a) manutenzione straordinaria del tetto dell’oratorio; b) manutenzione di alcune aule dell’oratorio; Contributo Comune (L.R. n° 20/92)-Contributo diocesi 54.262 c) risistemazione di una porzione della piazzetta. TOTALE COMPLESSIVO DELLE ENTRATE 246.662 Tutti i lavori sono stati finanziati dalla generosità dei parrocchiani e dai contributi citati. Uscite Ordinarie Con riconoscenza e preghiera continuiamo ad onorare tutti Manutenzione ordinaria fabbricati e arredi 34.146 i nostri cari benefattori, vivi e defunti. Imposte e tasse 3.855 Preghiamo per i nostri defunti. Gioiosi possano contempla- Assicurazioni 3.059 re il volto del Signore Spese ordinarie di culto 1.135 Consumo acqua, riscaldamento, luce Servizi past. (confessori, predicat., organisti) 17.865 370 Le manutenzioni continuano Oneri retributivi sacerdoti 6.360 Il Consiglio Affari Economici ha deliberato di sistemare il campetto sito tra la palestra e il sintetico. Quando piove si trasforma per gior- Oneri previdenziali e assistenziali 294 ni e giorni in una grande pozzanghera; durante l’estate è inutilizza- Stampa e sussidi liturgici 3.252 bile per la grande quantità di polvere. Ma è uno spazio prezioso Spese bancarie 592 quando il resto delle strutture è utilizzato dalla Polisportiva Corona. Contributi disposti dall’Ordinario 3.895 Varie 4.069 Totale uscite ordinarie 78.792 Grazie fin da ora per la generosità. Straordinarie Rate ammortamento mutui 20.133 Donazioni deducibili-detraibili Interventi sugli immobili 102.535 FONDO AMICI DI CRISTO RE istituito presso la Pagamento debiti dilazionati (Curia) 15.000 Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona per sostenere Contributo Fondaz. Moreni per Oratorio 5.000 le opere e le attività della Parrocchia e dell’Oratorio. Fare un versamento a FONDAZIONE COMUNITARIA DELLA PRO- Totale uscite straordinarie 142.668 VINCIA DI CREMONA - Onlus , inserire anche il proprio codice fi- Partite di giro (collette: avvento, quaresima, missioni…) 12.907 scale e allegare la ricevuta alla dichiarazione dei redditi TOTALE COMPLESSIVO USCITE 234.367 causale: IN DISPONIBILITA’ FONDO AMICI CRISTO RE Risultato di gestione anno 2020 + 12.295 Intesa San Paolo - IBAN: IT13 F033 5901 6001 0000 0128 526 Disponibilità finanziaria al 1-1-2020 + 15.092 Credito Padano - IBAN: IT48 L084 5411 4000 0000 0086 184 Situazione economica al 31-12-2020 + 27.387 La parrocchia al 1-1-2020 era gravata di debiti per euro 206.177 La parrocchia al 31-12-2020 era gravata di debiti per euro 172.440 Approvato dal Consiglio parrocchiale degli Affari economici nella seduta Contatti don Enrico Trevisi del 26-2-2021 Via Mella 3 – 26100 Cremona— parrocchia@cristorecremona.it 0372 29320 – 3287968821 – donericotrevisi@gmail.com don Pierluigi Fontana Sito parrocchiale Anche da casa segui la vita della Via Mella 3 – 26100 Cremona nostra comunità. Periodicamente articoli di riflessione e informazio- 0372 32326 – 3337162272 – pierlu82@virgilio.it ni sulle varie attività. Settimanalmente è anche caricato il foglietto oratorio della Messa domenicale con gli avvisi settimanali. tel. 0372 32326 - oratorio@cristorecremona.it http://www.cristorecremona.it inoltre gruppo facebook della Parrocchia di Cristo Re: se vuoi puoi iscriverti https://www.facebook.com/groups/cristorecremona/ - e poi sulle attività dell’oratorio Instagram: oratorio.cristore
-8- LA CORONA Calendario L’Anno liturgico – Alle ore 10 la S. Messa è celebrata “Famiglia Amoris Laetitia” contemporaneamente in Palestra Il 19 marzo 2021 Papa Francesco ha inaugurato l’Anno pastorale per i ragazzi e le famiglie e in Chiesa per gli adulti. “Famiglia Amoris Laetitia”, a 5 anni dalla pubblicazione dell’e- sortazione apostolica Amoris Laetitia sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare. Sabato 27 marzo 2021 Il Papa sottolinea il ruolo fondamentale di ogni nostra fami- ore 18.30 S. Messa festiva in parrocchia glia, ci incoraggia ad essere sempre più risorsa di amore e di cura, per i nostri famigliari e per tutti, ed invita tutta la Chiesa Domenica 28 marzo 2021: Le Palme – inizio settimana Santa a porre le famiglie al centro della attenzione pastorale. orario festivo delle Mese: 8.30-10-11.15; 18.30 In questo periodo di pandemia è evidente come le famiglie siano davvero una risorsa, seppure in mezzo a tante difficoltà Martedì 30 marzo 2021 e stanchezze: la casa diventa scuola ed ufficio, luogo da cui ore 17: confessioni II e III media collegarsi online con gli amici ed i parenti, punto di una rete ore 20.45: celebrazione penitenziale per adolescenti e giovani informale di relazioni. È stata il luogo delle celebrazioni dome- Mercoledì 31 marzo 2021 nicali e del catechismo, ma soprattutto è spazio in cui vivere ore 18.30: celebrazione penitenziale comunitaria relazioni, talvolta gioiose e serene, a volte più conflittuali. Queste nostre famiglie, non perfette, ma che tra fallimenti e Giovedì 1 aprile 2021 – Giovedì Santo fragilità testimoniano il quotidiano tentativo di volersi bene, ore 17: Messa nella Cena del Signore e lavanda dei piedi (per i ra- sono proprio quelle di cui parla il Papa in Amoris Laetitia: “La gazzi) – in palestra famiglia, pur nella sua debolezza, può diventare una luce nel ore 18.30: Messa nella Cena del Signore buio del mondo” (AL 66), perché la forza della famiglia ore 21: Adorazione eucaristica “risiede essenzialmente nella sua capacità di amare e di inse- gnare ad amare. Per quanto ferita possa essere una famiglia, Venerdì 2 aprile 2021 – Venerdì Santo essa può sempre crescere a partire dall’amore” (AL 56). ore 9: Celebrazione comunitaria delle Lodi – confessioni fino alle 11 In quest’anno torneremo a riflettere su alcuni punti che sono ore 15: Via Crucis per i ragazzi in palestra alla base dell’esortazione Amoris Laetitia. ore 16-18: confessioni Innanzitutto va sottolineato il protagonismo della famiglia ore 18.30: Azione liturgica della Passione del Signore nella Chiesa, che scaturisce dalla forza della gioia dell’amore che vi si vive: il prendersi cura gli uni degli altri, il donarsi nel Sabato 3 aprile 2021 – Sabato Santo quotidiano, l’impegnarsi nella educazione, l’ascoltarsi e l’a- ore 9: Celebrazione comunitaria delle Lodi – confessioni fino alle 12 scoltare Lui sono alcune delle dimensioni che si cercano di ore 15: confessioni fino alle 18.00 vivere in famiglia e che costituiscono quel tessuto umile di ore 20.30: Solenne Veglia Pasquale Chiesa domestica per diventare Chiesa famiglia di famiglie. Domenica 4 aprile 2021 – Pasqua del Signore Le mamme, i papà, i figli sono dunque certamente importanti per la nostra parrocchia quando si prendono impegni a servi- orario festivo delle Messe: 8.30-10-11.15; 18.30 zio di questa grande famiglia, ma va ricordato che sono chia- ore 17.45: Vespri solenni mati in primo luogo a vivere nella quotidianità della loro vita Lunedì 5 aprile 2021 – Lunedì dell’Angelo familiare con uno stile che richiami tutta la comunità a vivere orario festivo delle Messe: 8.30-10-11.15; 18.30 un amore concreto e non idealizzato in tutte le relazioni. (alle 10 Messa solo in Chiesa) In quest’anno verranno proposti a livello nazionale molti ma- teriali per tornare a riflettere sul valore del matrimonio, sulle Sabato 22 maggio 2021 fatiche e risorse delle famiglie: utilizziamoli per crescere come ore 20.30: S. Cresime presiedute dal Vescovo * famiglie nell’amore e per contagiare chi ci sta intorno, insie- Domenica 13 maggio 2021 me alle nostre comunità. ore 9.30 e 11.15 Prime Sante Comunioni * Il prossimo numero de La Corona sarà dedicato all’Anno Fa- * gli orari potrebbero subire variazioni miglia Amoris Laetitia. a causa delle ordinanze governative Maria Grazia e Roberto Rosario Mese di Maggio 2021 Estate in Oratorio In vista dei mesi estivi, si sta pensando alla possibilità di proporre il Grest e alcune esperienze di campo. Tutto è natural- giovedì 6 maggio – ore 21 mente vincolato all’evolversi della situazione sanitaria e alle norme che occor- S. Rosario comunitario nel Parco Sartori (lato asilo) rerà rispettare e sulle quali nessuno ora può fare previsioni sicure. giovedì 13 maggio – ore 21 L’estate 2020, pur nelle restrizioni che ci ha imposto, ci ha comunque permes- Festa della Madonna di Fatima - S. Rosario in Chiesa so di fare esperienze positive di cui dovremo fare tesoro anche per il 2021. giovedì 20 maggio – ore 21 ATTIVITA’ ORATORIO S. Rosario comunitario nel parcheggio di via Bugada GREST: dal 14 giugno al 2 luglio giovedì 27 maggio – ore 21 CAMPO IN MONTAGNA per bambini e ragazzi dalla III elementare alla II me- S. Rosario comunitario in Oratorio dia: dal 10 al 17 luglio, a Pieve Tesino (TN) in casa in autogesione. CAMPO per ragazzi dalla III media alla II superiore: dal 19 al 23 luglio. Festa Madonna di Caravaggio CAMPI SCOUT Ore 10.00: S. Rosario solenne CAMPO LUPETTI: dal 2 all’8 agosto, a Casargo (LC) CAMPO DI REPARTO: dall’11 al 19 agosto Ore 10.30 S. Messa, con Unzione degli Infermi ROUTE DI CLAN: dal 2 al 7 agosto
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