Ronciglione, è di nuovo emergenza rapine in villa: torna la paura tra i residenti
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Ronciglione, è di nuovo emergenza rapine in villa: torna la paura tra i residenti RONCIGLIONE (VT) – È da circa un mese che a Ronciglione, ridente cittadina in provincia di Viterbo, si verificano furti in appartamenti e ville. La tecnica di intrusione è semplice: una porta o una finestra scardinata, un vetro rotto, una recinzione scavalcata, e la banda – almeno tre o quattro malviventi – sono in casa tua; di notte alle 3, di giorno alle 17, di mattina alle cinque, mentre tutta la famiglia gode l’ultimo sonno, comodamente a letto. Quattro ingressi in 48 ore Abbiamo contato quattro ingressi in quarantottore, davvero degli stakanovisti: due in villa, a Villaggio 91, più uno, sempre in villa, nelle adiacenze di Villaggio 91, in via di Poggio cavaliere. Il quarto addirittura in un quartierino
abbastanza nuovo, dietro la caserma dei Carabinieri! Dicevamo che la tecnica di intrusione è quella che già abbiamo visto, da queste parti, e anche le vie di avvicinamento sono consuete: Ronciglione: prosegue l'emergenza ladri Per esempio, nel caso di Villaggio 91, il noccioleto di Tedeschi che sta alle spalle del complesso. Sono evidentemente persone che conoscono bene i luoghi e gli abitanti. Vien da pensare alla banda di giostrai arrestata qualche anno fa dalla squadra guidata dal maresciallo Longobardi, allora comandante di stazione e ora in pensione. L’azione fu coordinata, a quanto si ricorda, insieme ad altri carabinieri, di Capranica ed altre stazioni. Ronciglione, continua l'allarme sicurezza: ladri a Poggio Cavaliere Le persone arrestate furono otto, e possiamo legittimamente pensare che siano state associate alle patrie galere. Se la banda, come sembra, è la stessa, certamente la pena inflitta a ciascuno di loro non è stata congrua, visto che a breve distanza sono già in libertà: oppure in permesso premio, come piace oggi fare ad alcuni magistrati che vivono nelle nuvole. Secondo noi, la pena deve servire a punire, e non solo al ‘recupero’ dei banditi; i quali, ben lungi dal farsi ‘recuperare’, adottano tutti i sistemi per uscire prima del dovuto, non ultimo la ‘buona condotta’, che permette uno sconto di pena del 25%: cioè in pratica di un quarto della ormai inefficace ‘pena’. Nel concedere tali benefici bisognerebbe tener conto – ma pare che, dalla cronache, questo non si faccia – delle recididive
specifiche. Se uno è un delinquente incallito, dovrebbe essere tenuto lontano dalla gente onesta e civile quanto più possibile, e le pene, in caso di nuovo arresto, dovrebbero consentire una pena tale da sconsigliarlo, per tarda età, di continuare a delinquere. Due parole sui furti in appartamento Abbiamo seguito, più d’una volta, casi in cui un cittadino per bene, svegliato nel cuore della notte, e trovandosi di fronte a tre/quattro individui magari anche mascherati, abbia avuto la triste sorte d’esser massacrato di botte. L’alternativa è stata quella di armarsi e uccidere l’intruso, o gli intrusi, con conseguenze più pesanti per chi si è difeso, spaventato, nel suo diritto, che per i complici. Questa è una stortura della nostra Italia. Troppo spesso i furti in appartamento vengono considerati reati minori, mentre sono quelli che rivestono una maggior pericolosità sociale, come anche i furti d’auto, le rapine a farmacie e supermercati, e gli scippi: tutti reati che incidono negativamente sulla qualità della vita delle persone oneste, e che andrebbero sanzionati con molta più severità. È necessario un maggior controllo del territorio, tale da prevenire e scoraggiare le intrusioni domestiche, notturne o diurne, con abitanti o senza. Certamente è necessario che le nostre forze dell’ordine vengano riportate all’organico che consentiva loro, una volta, di controllare efficacemente città e campagne: parliamo di Carabinieri, ma anche di Polizia di Stato. Per esempio, i Carabinieri di Ronciglione devono controllare una zona molto vasta, che arriva addirittura a Monte Romano: di questo si avvalgono i malintenzionati. Se sono da una parte, non possono essere dall’altra. Il rischio che tutti corriamo è quello di avallare una svolta autoritaria delle istituzioni: questo ci garantirebbe più sicurezza, pene più giuste, niente permessi premio, nessuna indulgenza per chi dimostra di non saper vivere in un contesto sociale sano e civile. Quindi vediamo bene quale sia la pericolosità sociale del sottovalutare – o
depenalizzare addirittura – reati come quelli di cui parliamo. Creazione di ronde di cittadini, rischio di giustizia sommaria, rischio che il cittadino per bene, subendone le conseguenze anche civili nei confronti degli aggressori, si difenda oltre il limite consentito da una legge che, seppur riformata, non corrisponde – dovendo passare sotto le forche caudine discrezionali della nostra magistratura – a quello che sarebbe una difesa reale ed efficace: e che comunque si dovrebbe considerare come eccezionale. Siamo un paese che non ha la fortuna di avere un governo efficace e competente. La nostra salute, fisica e psicologica, è l’ultimo dei pensieri dei nostri ministri, tutti tesi come sono a soddisfare le lobby che versano ricchi contributi nelle loro ‘fondazioni’, e ad accontentare quelle clientele che porteranno loro voti alle prossime elezioni: oltre ad insultare ed incolpare chicchessia – specialmente la vecchia gestione, senza tener conto che di quella facevano parte anche loro – delle loro incapacità. Morale della favola: muniamoci di allarmi, di sensori meglio se esterni, di telecamere che possano registrare le intrusioni e permettere di identificare i malviventi, tanto ormai sono conosciuti. E confidiamo nelle nostre poche forze dell’ordine, che anche di notte sono disponibili all’intervento, a qualsiasi ora, e di questo sono testimone. Soprattutto non confidiamo nell’intelligenza di chi queste forze dell’ordine dovrebbe meglio gestire, perché è un valore molto labile – se esiste. Ferrovia Roma-Viterbo a
rischio chiusura. I Pendolari: “Siamo ai titoli di coda” Da un lato le soppressioni e i ritardi giornalieri, dall’altra la minaccia dell’ANSF di sospendere il servizio ferroviario. In mezzo il destino della ferrovia regionale Roma-Viterbo e, di conseguenza, quello dell’utenza Viterbo, la grande musica riparte da Halloween al Bistrot Caffeina
Una formula ormai rodata che torna ad animare le serate della città: a Viterbo ripartono le serate di live music del Bistrot
Caffeina, con la consueta formula ad aperitivo buffet no-stop nella Galleria del Teatro accompagnata da autori noti ed emergenti della scena musicale viterbese. Si inizia giovedì 31 ottobre, in una data diversa dall’usuale appuntamento del venerdì: a via Cavour è il momento di festeggiare Halloween con Caterina Palazzi. “Siamo felici di ospitare la contrabbassista romana Caterina Palazzi (aka Zaleska) per lo special event di Halloween”, dichiara Federica “Faith” Sciamanna, responsabile artistica della programmazione musicale di Bistrot Caffeina: “Sarà una serata davvero indimenticabile, un evento assurdo”. Musica e atmosfera si fondono nel lavoro della Palazzi che propone più che un live una “performance audiovisiva ispirata al personaggio di Dracula, accompagnata da immagini tratte dal capolavoro di Murnau del 1922: “Nosferatu”. Zaleska porta sul palco un nuovo progetto audiovisivo in solo, intimo e ipnotico, in cui linee melodiche si intrecciano a momenti dissonanti e rumoristici, creando una sorta di orchestrina funebre solitaria di bassi. “Ogni composizione musicale è ispirata ad un attore che ha impersonificato il personaggio di Dracula nella cinematografia”, spiega l’artista, centrando appieno il tema della serata del brivido. La formula è quella dell’ingresso con aperitivo a buffet no stop e consumazione a soli 10 €, formula valida per tutti gli appuntamenti della stagione: escluso l’appuntamento di Halloween con Zaleska, che è alle 19, tutti i live al Bistrot Caffeina sono programmati per le ore 20.30. E’ solo l’inizio questo, infatti di una programmazione musicale che già a novembre riporterà nell’area live di Bistrot Caffeina molti apprezzati ospiti della stagione passata: “Tornano a via Cavour i The Free Company, un progetto rock-blues acustico nato a Viterbo e guidato da un cantante di madrelingua inglese di Liverppol: li aspettiamo per l’8 novembre e non ce li perderemo”, sottolinea Faith: “Il 15 novembre abbiamo gli AtomoD di Fabrizio Barelli, batterista viterbese che torna a proporre il suo progetto alt-rock elettronico ad alto tasso di ambient e di atmosfera, una
proposta davvero particolare che vi consiglio di scoprire. Apprezzatissima la scorsa stagione torna per il mese inaugurale Licia Missori, l’elegante pianista romana ma molto attiva in Tuscia; l’abbiamo fortemente voluta in solo, in un duello amichevole con il pianoforte di Bistrot Caffeina a proporci pezzi classici, contemporanei e originali: sarà con noi il 22 novembre. Il 29 novembre un nome che è una colonna della programmazione di Bistrot Caffeina: torna nella galleria Vincenzo Icastico, cantautore e chitarrista prossimo all’uscita del suo lavoro originale che sarà ancora una volta ospite fisso nei venerdì di via Cavour. Perché è bravo”, conclude la leader dei The Shiver, “e ci piace tanto”. Bistrot Caffeina, gli appuntamenti di ottobre e novembre 31 ottobre 2019 ore 19 Caterina Palazzi presenta “Zaleska” Leader della band italiana Sudoku Killer, la contrabbassista romana presenta ZALESKA, nuovo progetto audiovisivo in solo più intimo e ipnotico, in cui linee melodiche si intrecciano a momenti dissonanti e rumoristici, creando una sorta di orchestrina funebre solitaria di bassi. Ogni composizione musicale è ispirata ad un attore che ha impersonificato il personaggio di Dracula nella cinematografia. Spesso la sua musica interagisce dal vivo con performances di video designers (Kanaka, Fabio Scacchioli), pittori e artisti visivi. Main Festivals: VersoSud Festival 2016, Mu.Vi.Ments Festival 2016, Cinematica Festival 2017, MoliseCinema Festival 2017, Bää Fest 2017, Bari in Jazz 2018, Rockin’ Umbria 2018, Soundimage Festival 2018, Reggio Film Festival 2018, Mo’l’estate Spirit Festival 2019, Pecci Avant Festival 2019, Jazz na Praca da Erva 2019, Vassalla Music Festival 2019, Distorsioni Sonore Festival 2019 http://www.facebook.com/zaleskadracula 8 novembre 2019 ore 20.30 The Free Company “LIGHT” Sono tornati Rock/Blues in versione “semi-acustica”. Un apericena intimo da non perdere.
15 novembre 2019 ore 20.30 ATOMOD Band viterbese, presenta la propria collection di demo dal vivo. Preparatevi ad immergervi in un’esperienza sonora elettronica sperimentale, ritmica, evocativa, immaginifica. Il progetto Atomod consta di un repertorio di brani cantati e strumentali, uniti dal fil rouge dell’ispirazione variopinta elettro/dark/ambient, con riferimenti all’ambient rock. 22 novembre 2019 ore 20.30 Licia Missori Pianista, quattro album all’attivo, la sua musica ci si presenta con uno stile preciso e inconfondibile, con la delicatezza e la passionalità ereditate dal mondo classico-romantico, ma in una forma immediata e coinvolgente che trasporta lontano, alludendo continuamente al sogno e al viaggio. 29 novembre 2019 ore 20.30 Icastico Cantautore e chitarrista, si esibirà con cover e brani inediti tratti dal suo nuovissimo album solista.
Viterbo, a Palazzo dei Priori il convegno “Le Pietà di Michelangelo”: sabato 26 ottobre ore 15
Le Pietà di Michelangelo, se ne parlerà dettagliatamente e scientificamente sabato 26 ottobre, a partire dalle 15, nella
sala Regia di Palazzo dei Priori. L’evento, che rientra tra le iniziative promosse dall’amministrazione comunale per la valorizzazione del museo civico Rossi Danielli, è frutto della collaborazione tra Comune di Viterbo e l’Accademia Nazionale di San Luca per l’organizzazione di due incontri sui collaboratori di Michelangelo, e, in particolare su Sebastiano del Piombo e Marcello Venusti. Il primo evento, quello di sabato 26 ottobre, sarà un convegno dedicato al caso forse più celebre di cooperazione della storia dell’arte, ovvero quello tra Sebastiano e Michelangelo. Cooperazione che ha condotto alla realizzazione della Pietà di Viterbo, della Resurrezione di Londra e della Flagellazione Borgherini. La Pietà di Viterbo è conservata all’interno del museo civico e sarà il fulcro attorno al quale ruoterà il convegno del prossimo sabato. Nello specifico, i relatori, introdotti e coordinati da Francesco Moschini, segretario generale dell’Accademia Nazionale di San Luca, affronteranno la pluridecennale meditazione sul tema iconografico della Pietà in Michelangelo. A intervenire saranno Claudio Crescentini (La “Prima” Pietà di Michelangelo), che getterà luce su una sua scoperta, il bozzetto in terracotta della Pietà di San Pietro, e accennerà alla storia di occultamento del manufatto connessa con le vicende del circolo degli Spirituali guidati dal cardinale Pole; Antonio Rocca (La Pietà di Viterbo, Michelangelo e Sebastiano), che si soffermerà sul contesto che generò la collaborazione tra Sebastiano Luciani e Michelangelo, anche valorizzando l’apporto teorico del cardinale Egidio da Viterbo; Lorenza D’Alessandro (La Pietà di Ragusa e le altre. Un esempio di technical art history) illustrerà invece il caso della Pietà di Ragusa, commissione ancora connessa con la cerchia del cardinale inglese e in particolare con la marchesa Vittoria Colonna; Marco Bussagli (Il tema della Pietà nell’opera di Michelangelo. Riflessioni iconografiche) si occuperà poi di ricucire l’intero discorso, fornendo un’interpretazione unitaria del tema e alcune inedite
considerazioni iconografiche. Concluderà il convegno Claudio Strinati (Quanti anni ha, o dimostra, la Madonna nella Pietà di Viterbo?) che affronterà la tavola viterbese da un punto di vista inedito. Muovendo dall’età di Maria, l’insigne studioso proporrà una visuale del tutto originale. A fare i saluti istituzionali saranno il sindaco Giovanni Maria Arena e l’assessore alla cultura e al turismo Marco De Carolis. Cassia bis, rifiuti. Cangemi in prima linea per la lotta agli incivili: “Presto le
piazzole saranno protette dalla videosorveglianza” Tempi duri per gli incivili che abbandonano i rifiuti sulla Cassia bis. Presto le piazzole prese di mira per abbandonare rifiuti di ogni genere saranno protette da sistemi di videosorveglianza grazie al protocollo d’intesa promosso dal Consiglio regionale del Lazio, insieme al responsabile Anas- Area compartimentale Lazio, il presidente del Municipio XV, al sindaco del Comune di Formello e che coinvolge anche il Parco
di Veio. “Si tratta di un provvedimento importante – ha detto il Vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Cangemi – frutto di una sinergia che permetterà di dare risposte celeri e concrete.” L’intervista di Chiara Rai all’On Giuseppe Cangemi Cangemi, insieme ai consiglieri comunali di Formello Giancarlo Zuccheri e Domenico Cagnucci, e il consigliere del Municipio Roma XV Giuseppe Mocci sono intanto scesi in campo in prima persona per fare pulizia dopo che i soliti incivili avevano riabbandonato rifiuti sull’arteria stradale. “Ancora una volta gli incivili hanno colpiti abbandonando decine di sacchi di rifiuti urbani lungo la Cassia bis, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo ripulito la strada. Un gesto di educazione civica perché non vogliamo arrenderci al malcostume che sembra non avere fine. I soliti mascalzoni che pensano di farla franca hanno sporcato di nuovo dopo che Anas aveva pulito le piazzole e a bordo strada. Presto le aree che qualcuno ha scambiato per discariche, saranno protette da un sistema di videosorveglianza”.
Blera, 80enne reagisce ad una contravvenzione minacciando i carabinieri BLERA (VT) – Un’ anziano di circa 80 anni, residente a Blera, aveva subito un controllo dell’ Arpa Lazio la scorsa primavera, su attivazione dei carabinieri di Blera poiché sul suo terreno risultava una gestione incontrollata di rifiuti, esattamente inerti da abbattimento, a seguito del quale l’Agenzia Protezione Ambiente elevava una contravvenzione di 500 euro che gli è stata notificata nella giornata di ieri; a quel punto l’ anziano girando per il paese incontrava una pattuglia di carabinieri, ed adducendo a loro la responsabilità del controllo, li iniziava ad offendere e minacciare utilizzando anche una stampella e colpendo uno dei carabinieri; la pattuglia con professionalità cercava di reagire tenendo conto dello stato di ira e dell’ età avanzata
dell’ anziano e lo riconduceva alla calma ed alla ragione. Al termine i carabinieri denunciavano l’anziano per resistenza ed oltraggio. Orte, rapina soldi e cellulare: arrestata una 30enne ORTE (VT) – E’ stata arrestata dai carabinieri di Orte, una donna di origini straniere di circa 30 anni. La malvivente, in una zona periferica di Orte, ha aggredito un operaio originario del luogo, che si trovava a passare in quella zona, e oltre a provocargli lesioni, la donna lo privava del suo telefono cellulare oltre a riuscire a sottrargli circa 120 euro in contanti, il bancomat e le chiavi di casa. L’operaio appena riuscito ad allontanarsi dava l’ allarme avvisando i carabinieri della stazione di Orte, che immediatamente giunti
sul luogo, rintracciavano la donna ancora in possesso di tutta la refurtiva, a quel punto la bloccavano, dichiarandola in arresto e recuperando l’intera refurtiva. Al termine della formalità assolte in caserma la donna veniva portata presso il carcere femminile di Civitavecchia. Ferrovia Roma-Viterbo, associazione Trasportiamo: “Orario disattendente esigenze utenti. Tratta urbana ancora più lenta”
“Il nuovo orario generale feriale/festivo della ferrovia Roma- Viterbo, adottato da Atac SpA con D.O. 203 del 12/09/2019, è identico alla proposta fatta ai Sindaci del viterbese e dell’asse Flaminia, durante l’incontro del 4 settembre in Regione. Prendiamo atto che nessuna modifica è stata assimilata in fase di definizione, neanche quelle auspicate e suggerite, svariate volte, da TrasportiAmo in sinergia col Comitato Pendolari RomaNord nell’ottica di un ragionamento costruttivo, con l’obiettivo di superare le evidenti lacune e offrire all’utenza un servizio ferroviario autosufficiente e fluido”. Così in una nota dall’associazione Trasportiamo. “L’atteggiamento ostativo tenuto dagli attori principali, Regione Lazio e Atac, – prosegue la nota – è stato tale da impedire alle nostre organizzazioni, come ai cittadini, di avere un qualsiasi confronto sereno e bilaterale. Ma di questo epilogo si assumeranno ogni responsabilità, politica e manageriale, sono settimane che si discute dell’inadeguatezza dell’orario, pensare di sfangarsela con le sole scuse è un’offesa all’intelligenza. Qualcuno dovrà rispondere delle proprie azioni, sia dei disagi provocati, specie agli studenti e pendolari della tratta Catalano-Viterbo, che non sarà neanche servita dai bus integrativi, sia alle interpretazioni date alle direttive ANSF. Restano in piedi le perplessità sull’orario, ribadite con forza nella del 13 settembre della seduta della Commissione Speciale Studi del Comune di Sant’Oreste. Durante la quale, è emerso che le percorrenze impostate sono appaiono risicate, che le corse ferroviarie extraurbane sono inferiore rispetto all’orario in vigore fino al 30 giugno, e alla nostra proposta, e che il numero di autobus predisposti sono numericamente insufficiente per poter sostituire un treno. Il servizio integrativo inoltre, altra nota dolente, è concentrato nella sola tratta Montebello-Catalano e nella fascia oraria centrale di scarsa affluenza. È stato altresì evidenziato, facendo proprie le osservazioni
rese note dal Comitato stesso, come la ferrovia sia stata tramutata, fino a data da destinarsi, in una gommovia, sebbene con la nostra proposta, recepita dal Comune di Sant’Oreste, siamo riusciti a dimostrare la fattibilità di svolgere un esercizio esclusivamente ferroviario, in armonia con le direttive ANSF, ovvero senza ricorrere né al servizio integrativo né tantomeno agli incroci. I quali sono stati reintrodotti, 3 a Castelnuovo e 7 Vignanello, con la disposizione Atac 202 del 12 settembre, che integra e abroga la 146/19 di inizio luglio. La stessa, ancora, abbassa la velocità massima consentita nella tratta urbana che da 80 Km/h a 70 Km/h. Ciò, secondo il nostro punto di vista, stride ulteriormente coi tempi dati nell’orario. Sulla reintroduzione degli incroci, tema squisitamente tecnico, la nostra associazione reputa necessario capire quali siano le motivazioni alle base di tale decisione, in quanto non ci risulta che, da luglio a oggi, la tratta extraurbana sia stata attrezzata con dispositivi idonei atti a controllare la marcia treno ed arrestarne la corsa, nei casi estremi, qualora entrasse indebitamente nella sezione di blocco e/o binari di stazione occupati da altro convoglio. Infatti, come possono essere mitigati i rischi di incrocio, se le procedure degli stessi avvengono pressappoco con le stesse modalità prima, solo che la chiave di comando si trova nella cassetta delle stazioni anziché nelle tasche dei capitreno, ai quali è stata comunque tolta. Dove sarebbero le novità? Quali sarebbero gli accorgimenti innovativi? Il problema non sarebbe, infatti, aver vietato lo spostamento degli incroci, ma come essi avvengono. Diverso discorso sarebbe stato se nelle stazioni di incrocio avessero previsto la presenza del capostazione, o meglio del Dirigente Locale (DL), come suggerito nelle premesse della proposta d’orario. Continua a destare perplessità l’incrocio nella sede di Montebello, in quanto avviene in una località di passaggio da doppio a singolo binario e viceversa. E che, nel 2014, è stata teatro di uno spiacevole episodio: un treno, proveniente da Flaminio,
veniva autorizzato a ripartire da Montebello e a immettersi nella tratta extraurbana a singolo binario, quando da Sacrofano proveniva, in senso opposto, altro convoglio. È stato solo grazie alla tempestività del macchinista del primo treno che, rifiutandosi di eseguire l’ordine ricevuto, si evitò il peggio. Infine, – conclude la nota dell’associazione Trasportiamo – a margine della Commissione, abbiamo posto l’attenzione sulle criticità ancora in essere nella stazione di Viterbo, in cui gli impianti di sicurezza sono tuttora fuori uso e i treni partono in condizioni precarie, e ciò nonostante un sopralluogo congiunto ATAC, Regione e USTIF nell’ottobre 2018 che stabiliva in 90 giorni il tempo per eseguire le necessarie riparazioni e gli adeguamenti strutturali. E domandato se il nuovo orario generale sia stato costruito in considerazione delle problematiche presenti nella tratta in galleria (Flaminio-Acqua Acetosa), per la quale sarebbe stata prevista la circolazione di un solo treno all’interno della galleria stessa, in modo da permettere, in caso di incidente o di evacuazione, ai viaggiatori di riversarsi, tramite le nicchie comunicanti, sul binario attiguo, senza correre il rischio di essere investiti dal treno proveniente dalla direzione opposta.” Roma-Viterbo, nuovo orario: il Comitato Pendolari chiama in causa Regione e Atac
Il Comitato fa quadrato intorno al nuovo extraurbano ferrovia Roma-Viterbo presentato da Atac SpA Roma-Viterbo, reso noto il nuovo orario extraurbano: ancora molti gli interrogativi
È stato consegnato ai Sindaci il nuovo orario della tratta extraurbana e non mancano le sorprese Roma-Viterbo, è scontro tra Regione e Comitato: A.a.a. cercasi nuovo orario
Le promesse dell’assessore Alessandri non soddisfano il Comitato Pendolari che promette battaglia
Puoi anche leggere