GIANANDREA NOSEDA ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO - SABATO 24 FEBBRAIO 2018 - ORE 20.30 - Teatro Regio Torino

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GIANANDREA NOSEDA ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO - SABATO 24 FEBBRAIO 2018 - ORE 20.30 - Teatro Regio Torino
I   C O N C E R T I        2 0 1 7 - 2 0 1 8

           GIANANDREA NOSEDA
                  DIRETTORE

               ORCHESTRA
             DEL TEATRO REGIO

      SABATO 24 FEBBRAIO 2018 – ORE 20.30
                 TEATRO REGIO
GIANANDREA NOSEDA ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO - SABATO 24 FEBBRAIO 2018 - ORE 20.30 - Teatro Regio Torino
Gianandrea Noseda (foto Sussie Ahlburg)
GIANANDREA NOSEDA ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO - SABATO 24 FEBBRAIO 2018 - ORE 20.30 - Teatro Regio Torino
Gianandrea Noseda direttore
Orchestra del Teatro Regio

Richard Strauss (1864-1949)
Don Quixote (Don Chisciotte)
variazioni fantastiche su un tema di carattere cavalleresco op. 35 (1896-97)
   Introduzione. Mäßiges Zeitmaß (ritterlich und galant)
		 [Tempo moderato (cavalleresco e galante)]
		 Don Quixote, der Ritter von der traurigen Gestalt. Mäßig
		[Don Chisciotte, il cavaliere dalla triste figura. Moderato]
		 Sancho Panza. Maggiore
				Var. i. Gemächlich [Comodo]
				Var. ii. Kriegerisch - Wieder doppelt so schnell [Marziale - Due volte più veloce]
				Var. iii. Mäßiges Zeitmaß - Viel langsamer [Tempo moderato - Molto più lento]
				Var. iv. Etwas breiter - Etwas schneller [Un po’ più largo - Un po’ più veloce]
				Var. v. Sehr langsam [Molto lento]
				Var. vi. Schnell [Presto]
				Var. vii. Ein wenig ruhiger als vorher [Un po’ più tranquillo di prima]
				Var. viii. Vorher (Gemächlich) [Come prima (Comodo)]
				Var. ix. Schnell und stürmisch [Presto e agitato]
				Var. x. Viel breiter - Viel schneller - Beinahe doppelt so langsam
					        [Molto più largo - Molto più veloce - Quasi due volte più lento]
        Finale. Sehr ruhig [Molto tranquillo]
Violoncello solista: Amedeo Cicchese

Aus Italien (Dall’Italia)
fantasia sinfonica op. 16 (1886)
     I. Auf der Campagna [Nella campagna]. Andante
    II. In Rom’s Ruinen. Fantastische Bilder entschwundener Herrlichkeit, Gefühle der Wehmut und
        des Schmerzes inmitten sonnigster Gegenwart [Tra le rovine di Roma. Quadri fantastici di
        una grandezza svanita, sentimenti di malinconia e dolore nel mezzo del presente più solatio].
        Allegro molto con brio
   III. Am Strande von Sorrent [Sulla spiaggia di Sorrento]. Andantino - Più mosso - Tempo I
   IV. Neapolitanisches Volksleben [Vita popolare napoletana]. Allegro molto

                  Manifestazione realizzata nell’ambito
                  del Festival Richard Strauss
                  2-25 febbraio 2018

Restate in contatto con il Teatro Regio:   fTYp
GIANANDREA NOSEDA ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO - SABATO 24 FEBBRAIO 2018 - ORE 20.30 - Teatro Regio Torino
Richard Strauss
  Don Quixote op. 35

   Compositore e direttore d’orchestra con una fine sensibilità per l’arte figura-
tiva e la letteratura, Richard Strauss apprezzava gli autori e i romanzi che hanno
fondato la civiltà dell’Europa. Tra questi non poteva mancare il secentesco Don
Quijote di Cervantes, di cui Strauss possedeva l’edizione prefata e tradotta dal
poeta tedesco Heinrich Heine (da questa derivò la grafia Don Quixote in luogo di
quella originale Don Quijote). Concepite le prime idee nell’ottobre 1896, Strauss
fu impegnato nell’elaborazione del poema sinfonico lungo il 1897, completando
la partitura il 29 dicembre, dopo che nella sua mente avevano preso corpo e defi-
nitivo ordine le suggestioni nate dalla lettura di entrambi i volumi del capolavoro.
   Nell’edizione a stampa mancano diretti riferimenti al programma, tranne due
annotazioni circa i personaggi principali: l’indicazione «Don Quixote, il cavaliere
dalla triste figura» in corrispondenza del tema cavalleresco a note staccate del
violoncello solo, che dunque incarna il protagonista, e quella «Sancho Panza»
in corrispondenza di un tema popolaresco, grottescamente strumentato per
clarinetto basso e tuba tenore, a indicazione del suo carattere; successivamente è
la viola a manifestarsi come strumento che dà voce al personaggio. Fu la conferma
di quanto Strauss più volte ripeté circa i suoi poemi sinfonici, ovvero che il
programma (seppur esistente durante la genesi) avrebbe distratto dall’ascolto e
che un brano di musica il quale non si reggesse da solo (in base a una struttura
formale autonoma) sarebbe stato soltanto letteratura per musica. Nel caso del
Quixote l’autore volle indicare nel titolo la struttura musicale, ovvero l’antica forma
del tema con variazioni, qui dieci, chiaramente indicate e incorniciate da un’Intro-
duzione e un Finale. Parrebbe un omaggio a Brahms, la cui essenza compositiva
stava proprio nella variazione e che per la gioventù di Strauss fu importante (l’ap-
prendistato passò attraverso due sinfonie di stampo brahmsiano), se non fosse
che Strauss riteneva anacronistica alla fine dell’Ottocento la forma del tema con
variazioni, per lui esaurita da Beethoven nel Quartetto op. 127, definito «metafisi-
ca della variazione». Essa è dunque intesa da Strauss come parodia, forma dell’as-
surdo: come tale diviene il contenitore per schizzare in musica l’assurdità degli
episodi fantastici di Don Chisciotte fuor di senno. La tecnica della variazione è
intesa da Strauss in modo libero, i temi fondamentali (Don Chisciotte, Sancho,
ma anche Dulcinea) vengono sottoposti a variazione meno del restante contesto
sonoro: è l’ambiente a mutare più dei personaggi. Come Strauss annotò in uno
dei suoi quaderni d’appunti, Don Quixote è «la battaglia di un tema contro un
nulla», insomma l’essenza di Cervantes, il suo protagonista perso nel fantasticare.
   Il compositore attinse liberamente a una serie di episodi, riorganizzandoli in
maniera personale all’interno della forma: in definitiva fu la griglia della musica
assoluta che determinò con criteri propri il numero e la successione degli episodi,
mentre il programma – tuttavia occultato – diede un significato concreto a cia-
scuno di essi. Negli schizzi e nella particella (la redazione preliminare e in sintesi
della futura partitura manoscritta) sono ravvisabili non solo precedenti varianti
circa i definitivi episodi, ma anche idee per la trasposizione di ulteriori avventure,
poi sostituite con altre o eliminate. Infine rimasero le dieci variazioni per dieci
episodi.
    Dopo l’introduzione, in cui flauti e oboi espongono il tema cavalleresco (Don
Chisciotte a forza di leggere romanzi cavallereschi perde il senno e si fa cavaliere
errante), e dopo la comparsa musicale dei tre personaggi principali (Dulcinea è
già idealizzata in una melodia dell’oboe), la rappresentazione dei mulini a vento
tetragoni all’assalto dell’eroe è suggerita da uno squadrato disegno ritmico dei fia-
ti (Var. I), mentre pecore e montoni vittoriosamente combattuti (Var. II, l’esercito
dell’imperatore Alifanfaron) trovano voce in celebri dissonanze degli ottoni suona-
ti con il colpo di lingua, il cosiddetto effetto “frullato”. Dopo il lungo dialogo tra ca-
valiere e servitore, il pensiero di Dulcinea schiude un magnifico episodio amoroso
in fa diesis maggiore, dove il violino solo assume la voce della presenza femminile
(var. III). Appare in seguito la processione di penitenti (Var. IV, corale religio-
so), seguita da Don Quixote che veglia pensando di nuovo a Dulcinea (Var. V,
il violoncello è protagonista). La contadina che Sancho fa passare per Dulcinea
è smascherata da una danza popolare (Var. VI), mentre l’immaginaria cavalcata
per l’aria (Var. VII) è realizzata con grandi arpeggi, effetti di crescendo e decre-
scendo e con l’utilizzo della macchina del vento: la nota re ancorata ai bassi indica
che il protagonista rimane con i piedi per terra. Dopo tale culmine, una barcarola
occupa l’episodio del viaggio sulla barchetta incantata (Var. VIII), mentre due
fagotti che procedono a canone sono i due monaci ritenuti incantatori (Var. IX);
passando per la sconfitta ad opera del Cavaliere della Bianca Luna (Var. X) si
giunge al Finale, dove il canto del violoncello solo esprime il ritiro a vita contem-
plativa e infine la morte di Don Quixote rinsavito.

  Richard Strauss
  Aus Italien op. 16

  L’Italia rappresentò una fonte d’ispirazione ineludibile per Richard Strauss.
Pur collocandosi nel solco nella musica tedesca dell’Ottocento, e al contempo
superando i modelli sinfonici di Brahms e di Liszt nonché quello teatrale di Wa-
gner, egli ricevette dalla civiltà mediterranea e dall’arte italiana gli ingredienti
che temperarono la sua germanità. Pur rimanendo nella tecnica un tedesco, con
somma perizia nel trattamento dell’armonia e del contrappunto unita a un dono
melodico ben più flessuoso che in Wagner, Strauss fu culturalmente imbevuto di
mito antico e classicità, un fatto che plasmò la sua visione del mondo e ne fece,
in senso umanistico, un seguace di Goethe. Il viaggio in Italia non rimase per
Strauss una tappa obbligata nell’itinerario di formazione o un mito letterario, ma
divenne un’abitudine e pure una necessità: tra il 1886 e il 1941 scese quasi ogni
anno a sud delle Alpi (in certi casi più volte all’anno), come turista attento anche
ai luoghi meno frequentati, come direttore d’orchestra assai richiesto e celebrato
compositore.
   L’effetto del primo Grand Tour a ventidue anni lasciò dunque a lungo il segno:
sul piano compositivo, fruttificò immediatamente. Valicato il Brennero, attraver-
sati i territori ancora austriaci e dopo una sosta a Bologna, Strauss s’immerse
tra le antiche rovine, le chiese e i musei di Roma, viaggiò nella campagna, scese
a Napoli, ammirò la costa sorrentina e le bellezze di Capri. Lungo l’itinerario di
ritorno visitò Firenze e, sulla prima pagina del primo quaderno di schizzi, an-
notò accanto al luogo la data, «maggio 1886». In quella pagina stanno alcune
idee tematiche che divennero la sostanza del secondo movimento della sua nuova
composizione, Aus Italien (Dall’Italia), temi ispirati alla grandezza della Roma
antica attraverso le rovine del Foro, che rappresentarono l’autentico volano per l’i-
spirazione di Strauss. Ne nacque ciò che l’autore definì una «fantasia sinfonica»:
dunque non si trattava più di una sinfonia come quella in re minore o quella in
fa minore (composte a sedici e a vent’anni), benché Aus Italien preveda l’articola-
zione in quattro tempi; ma non era ancora un poema sinfonico, come sarebbe ac-
caduto con i successivi Macbeth e Don Juan, benché lo spunto esterno alla musica
fosse palese già nei titoli dei singoli movimenti.
   A differenza dei lavori orchestrali successivi, il cui programma emerse a volte
anche molto tempo dopo e in genere non per mano di Strauss, Aus Italien fu
provvista nel giro di pochi anni (nel 1889) di un’analisi dell’autore, che svelava
– a chi già non se ne fosse accorto – il contenuto delle varie parti. Così il primo
movimento Auf der Campagna (Nella campagna) è basato sulle impressioni su-
scitate dalla campagna romana immersa nella luce solare e contemplata nella sua
ampiezza dalla Villa d’Este a Tivoli. Dal punto di vista strutturale, costituireb-
be una deroga alla sinfonia classico-romantica, perché è di fatto un tempo lento
(Andante) posto all’inizio e non quale secondo movimento della composizione,
luogo dove troviamo invece un Allegro molto con brio, quello di stampo eroico nato
Tra le rovine di Roma (In Rom’s Ruinen). Strauss, piuttosto, definisce l’Andante
un Preludio: introduzione ai momenti romani del suo primo viaggio in Italia, è
composto da più idee melodiche e si apre come un vero portale incardinato su
pilastri armonici disposti a varie altezze, ma con una robusta base nella regione
grave degli strumenti. Il tema dei violini che la partitura schiude è la quintessenza
di ciò che uno straniero poteva intendere come cantabilità all’italiana. Per con-
verso il secondo movimento, ispirato alle rovine romane, è organizzato in base
ai principi della forma-sonata tedesca (non immemore di Brahms), con esposi-
zione, sviluppo e ripresa; è l’unico per il quale la partitura autografa e la parti-
tura a stampa rechino un’indicazione programmatica: «Quadri fantastici di una
grandezza svanita, sentimenti di malinconia e dolore nel mezzo del presente più
solatio», laddove i tre profili melodici del primo gruppo tematico corrispondono
ai tre stati d’animo così espressi.
   Le altre due parti di Aus Italien rimandano invece alle impressioni campane
del primo soggiorno di Strauss, fra Napoli e la costa sorrentina. Il terzo movi-
mento, che funge da tempo lento e reca il titolo Sulla spiaggia di Sorrento (un
poco improprio, dacché lì non vi è spiaggia in senso comune), intende evocare
nelle intenzioni dell’autore il mormorio del vento, il cinguettare degli uccelli e lo
sciabordio del mare. Organizzato in forma tripartita, si rivela quale sottile studio
impressionistico con le veloci sestine discendenti ai legni riprese dagli archi acuti
e accoglie al centro una nostalgica melodia dell’oboe in modo minore. Il quarto e
ultimo tempo, Vita popolare napoletana, ricrea l’animazione e anche il frastuono
della città, che tanto colpì e pure stancò il compositore. È impiantato sulla canzo-
ne di Luigi Denza Funiculì funiculà, allora già famosa e indicata sin dalla partitura
autografa come «canto popolare napoletano»: ritenuto spesso una caduta di gu-
sto da parte di Strauss (e forse anche motivo di una controversia legale i cui docu-
menti attualmente mancano), è invece fonte di un’elaborazione colta prettamente
tedesca. Nello sviluppo, infatti, la melodia e il ritornello della canzone vengono
combinati e alternati secondo le regole del contrappunto; inoltre, alla canzone
vengono sovrapposte polifonicamente altre melodie in base al principio del con-
trappunto doppio. È un vero «baccano orchestrale», come lo definì l’autore, ma
costruito con logica serrata.
                                                                Giangiorgio Satragni

Giangiorgio Satragni è critico musicale del quotidiano «La Stampa» e condirettore de «Gli spazi della mu-
sica», rivista online di musicologia e comparatistica dell’Università di Torino. Tiene attualmente il corso di
Filosofia della musica al Conservatorio di Bologna, dopo aver insegnato Storia della musica al Politecnico di
Torino e al Conservatorio di Firenze. Studioso della musica austro-tedesca dell’Ottocento e del Novecento,
è autore delle monografie La modernità in musica. Dodici variazioni sul tema (2014), Richard Strauss dietro
la maschera. Gli ultimi anni (2015), curatore della silloge Fulvio Vernizzi. Testimonianze sulla vita e sulla
musica (2009), traduttore di documenti d’epoca nel volume I Mozart in Italia (2006) e di alcuni saggi nella
raccolta Gustav Mahler. Il mio tempo verrà (2010). Ha pubblicato in edizione moderna il volume Strawinski
di Alfredo Casella (2016, con Benedetta Saglietti). Il suo ultimo libro è Il Parsifal di Wagner. Testo, musica,
teologia (2017).
Con il Teatro Regio, il Richard-Strauss-Institut Garmisch-Partenkirchen e il Richard-Strauss-Archiv Gar-
misch ha realizzato la mostra (con relativo catalogo) Richard Strauss e l’Italia, in corso alla Biblioteca Nazio-
nale Universitaria fino al 17 marzo.
Gianandrea Noseda è riconosciuto come uno              grafiche, molte delle quali hanno ricevuto premi e
dei più importanti direttori d’orchestra della sua        riconoscimenti dalla critica internazionale. Registra
generazione. È stato premiato come “Diretto-              inoltre per Deutsche Grammophon, Warner, Lso
re dell’anno” per il 2015 da «Musical America» e          Live, Helicon Classics e Foné.
“Best Conductor of the Year” 2016 agli Interna-              Nel corso della stagione 2017-18 ha iniziato la
tional Opera Awards. Direttore ospite principale          sua esperienza a Washington con un concerto in
della London Symphony Orchestra e della Israel            onore del centenario della nascita di Leonard Bern-
Philharmonic Orchestra, a settembre 2017 ha ini-          stein accanto a Yo Yo Ma e inaugurato il Teatro Re-
ziato il suo mandato come Direttore musicale della        gio con il Tristano e Isotta di Wagner, oltre a dirige-
National Symphony Orchestra di Washington.                re la sua prima Nona Sinfonia di Mahler; è inoltre
   Direttore musicale del Teatro Regio dal 2007, e        tornato alla Philharmonie de Paris con l’Orchestre
della Filarmonica Teatro Regio Torino dal 2015, ha        de Paris. In seguito sarà a Roma con l’Orchestra
aperto una nuova era per questa storica istituzione,      dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e alla
caratterizzata da un crescente interesse in tutto il      Carnegie Hall con l’Orchestra del Met.
mondo: importanti tournée internazionali in Au-              Nato a Milano, per il suo contributo alla diffu-
stria, Germania, Francia, Regno Unito, Russia,            sione della cultura musicale italiana nel mondo
Cina, Giappone, Stati Uniti, Festival di Hong Kong        Gianandrea Noseda è Cavaliere Ufficiale al Merito
fino alle residenze dell’estate 2017 al Festival Inter-   della Repubblica Italiana.
nazionale di Edimburgo e alla Royal Opera House
of Muscat in Oman; una significativa attività disco-         L’Orchestra del Teatro Regio è l’erede del
grafica che va da registrazioni di album di arie d’o-     complesso fondato alla fine dell’Ottocento da Artu-
pera con i più importanti cantanti del momento, alla      ro Toscanini, sotto la cui direzione vennero eseguiti
riscoperta del repetorio sinfonico italiano del XX        numerosissimi concerti e molte storiche produzioni
secolo (Casella e Petrassi), al repertorio sinfonico      operistiche, quali la prima italiana del Crepuscolo de-
internazionale (Mahler e Rimsky-Korsakov); regi-          gli dèi di Wagner e della Salome di Strauss, nonché
strazioni audiovisive delle più importanti produ-         le prime assolute di Manon Lescaut e La bohème di
zioni: Thaïs, Boris Godunov, Aida, Faust, La donna        Puccini. Nel corso della sua lunga storia ha dimo-
serpente, La bohème, Manon Lescaut sono tutte oggi        strato una spiccata duttilità nell’affrontare il grande
disponibili in dvd e distribuite nel mondo intero.        repertorio così come molti titoli del Novecento, an-
   Gianandrea Noseda è anche Direttore principale         che in prima assoluta, come Gargantua di Corghi e
dell’Orquestra de Cadaqués. È stato alla guida del-       Leggenda di Solbiati.
la Bbc Philharmonic dal 2002 al 2011 e Victor De             L’Orchestra si è esibita con i solisti più celebri
Sabata Guest Chair della Pittisburgh Symphony             e alla guida del complesso si sono alternati diret-
Orchestra tra il 2011 e il 2014. Dal 2000 è Diret-        tori di fama internazionale come Roberto Abba-
tore artistico dello Stresa Festival. Collabora rego-     do, Ahronovič, Bartoletti, Bychkov, Campanella,
larmente con alcune tra le maggiori orchestre del         Dantone, Gelmetti, Gergiev, Hogwood, Luisi,
mondo, tra cui la Nhk Symphony di Tokyo, la Phi-          Luisotti, Oren, Pidò, Sado, Steinberg, Tate e infine
ladelphia Orchestra, la Cleveland Orchestra, la Na-       Gianandrea Noseda, che dal 2007 ricopre il ruolo
tional Symphony Orchestra, la Toronto Symphony            di Direttore musicale del Teatro Regio. Ha inoltre
Orchestra, la Filarmonica della Scala e l’Orchestra       accompagnato grandi compagnie di balletto come
dell’Accademia di Santa Cecilia, oltre ai Wiener          quelle del Bol’šoj di Mosca e del Mariinskij di San
Symphoniker, all’Orchestre de Paris. Ha diretto i         Pietroburgo.
Berliner Philharmoniker, i Münchner Philharmo-               Numerosi gli inviti in festival e teatri stranieri;
niker, i Wiener Philharmoniker al Festival di Sali-       negli ultimi anni è stata ospite, sempre con la di-
sburgo e alla Royal Opera House - Covent Garden           rezione del maestro Noseda, in Germania, Spagna,
di Londra. Dal 2002 è ospite regolare del Metro-          Austria, Francia e Svizzera. Nell’estate del 2010 ha
politan di New York dove ha diretto diverse nuove         tenuto una trionfale tournée in Giappone e in Cina
produzioni. Nella primavera del 2017 ha debuttato         con La traviata e La bohème, un successo ampia-
all’Opernhaus di Zurigo con una nuova produzione          mente bissato nel 2013 con il “Regio Japan Tour”.
dell’Angelo di fuoco di Prokof ’ev acclamata dalla cri-   Nel 2014, dopo le tournée a San Pietroburgo ed
tica internazionale.                                      Edimburgo, si è tenuto a dicembre il primo tour
   L’intensa attività discografica di Noseda è ini-       negli Stati Uniti e in Canada. Tre gli importanti
ziata nel 2002 con l’etichetta Chandos, per la quale      appuntamenti internazionali nel 2016: i complessi
ha realizzato una quarantina di registrazioni disco-      artistici del Teatro sono stati ospiti d’onore al 44°
Hong Kong Arts Festival, poi a Parigi e a Essen,          Boris Godunov, Un ballo in maschera, I Vespri sicilia-
infine allo storico Savonlinna Opera Festival. La         ni, Don Carlo, Faust, Aida, La bohème, L’incoronazio-
scorsa stagione, dopo le tappe a Ginevra e a Luga-        ne di Dario e Leggenda.
no, ha visto l’Orchestra impegnata in un concerto a          Tra le incisioni discografiche più recenti, tutte
Buenos Aires e il Regio ospite per la seconda volta al    dirette da Gianandrea Noseda, figurano la Seconda
Festival di Edimburgo con quattro recite di Bohème,       Sinfonia di Mahler (Fonè), il cd Fiamma del Belcan-
tre di Macbeth (riproposto in forma di concerto a         to con Diana Damrau (Warner-Classics/Erato),
Parigi) e la Messa da Requiem di Verdi. Nel set-          recensito dal «New York Times» come uno dei 25
tembre 2017 si è infine tenuta la prima tournée in        migliori dischi di musica classica del 2015, due cd
Medioriente, con tre rappresentazioni di Aida alla        verdiani con Rolando Villazón e Anna Netrebko
Royal Opera House di Muscat, in Oman.                     e uno mozartiano con Ildebrando D’Arcangelo
   L’Orchestra e il Coro del Teatro hanno una in-         (Deutsche Grammophon); Chandos ha pubblicato
tensa attività discografica, nell’ambito della quale si   Quattro pezzi sacri di Verdi e, nell’ambito della col-
segnalano diverse produzioni video di particolare         lana «Musica Italiana», due album dedicati a com-
interesse: Medea, Edgar, Thaïs, Adriana Lecouvreur,       posizioni sinfonico-corali di Petrassi.
Teatro Regio
                                     Walter Vergnano, Sovrintendente
                                  Gastón Fournier-Facio, Direttore artistico
                                   Gianandrea Noseda, Direttore musicale

Orchestra
Violini primi                Viole                        Ottavino                      Trombe
Sergey Galaktionov *         Enrico Carraro *             Roberto Baiocco               Sandro Angotti *
Marina Bertolo               Alessandro Cipolletta        Flauti                        Enrico Negro
Edoardo De Angelis           Gustavo Fioravanti           Federico Giarbella *          Marco Rigoletti
Andrea Del Moro              Maria Elena Eusebietti       Maria Siracusa                Tromboni
Marcello Iaconetti           Clara María García                                         Vincent Lepape *
                              Barrientos                  Oboi
Enrico Luxardo                                            Luigi Finetto *               Enrico Avico
                             Virginia Luca                                              Marco Tempesta
Miriam Maltagliati           Alma Mandolesi               Stefano Simondi
Paolo Manzionna              Roberto Musso                                              Euphonium
                                                          Corno inglese
Sara Molinari                Stefania Pisanu              Alessandro Cammilli           Domenico Toteda
Alessio Murgia               Nicola Russo                                               Tuba
Ivana Nicoletta                                           Clarinetti
                             Marcello Schiavi                                           Rudy Colusso
                                                          Luigi Picatto *
Valentina Rauseo             Francesco Vernero
                                                          Luciano Meola                 Timpani
Tommaso Santini              Violoncelli                                                Raúl Camarasa *
                                                           (anche clarinetto piccolo)
Daniele Soncin               Relja Lukic *
Marta Tortia                                              Clarinetto basso              Percussioni
                             Alfredo Giarbella                                          Lavinio Carminati
Giuseppe Tripodi                                          Edmondo Tedesco
                             Davide Dattoli                                             Massimiliano Francese
                             Ilario Fantone               Fagotti
Violini secondi                                                                         Enrico Femia
                             Amedeo Fenoglio              Nicolò Pallanch *
Marco Polidori *                                          Marco Bottet                  Andrea Carattino
                             Giuseppe Massaria
Tomoka Osakabe                                            Gordon Fantini                Arpa
                             Armando Matacena
Bartolomeo Angelillo                                                                    Elena Corni *
                             Marco Mosca                  Controfagotto
Paola Bettella               Paola Perardi                Orazio Lodin
Antonella D’Andrea           Sara Anne Spirito
Anna Rita Ercolini                                        Corni
                             Contrabbassi                 Ugo Favaro *
Valentina Favotto
                             Davide Botto *               Pierluigi Filagna
Giorgia Grace Ghio
                             Atos Canestrelli             Fabrizio Dindo
Francesco Gilardi            Andrea Cocco                 Giacomo Bianchi
Ekaterina Gulyagina          Kaveh Daneshmand             Evandro Merisio
Fation Hoxholli              Marko Lenza                  Eros Tondella
Lyn Vladimir Mari            Michele Lipani
Paola Pradotto               Mauro Quattrociocchi
Seo Hee Seo                  Stefano Schiavolin                                         * Prime parti

Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori
Sergey Galaktionov (violino Giovanni Battista Guadagnini, Torino 1772), Marco Polidori (violino Alessandro
Gagliano, Napoli 1725 ca.), Enrico Carraro (viola Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.), Marina Bertolo
(violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751), Relja Lukic (violoncello Giovanni Francesco Celoniato,
Torino 1732) e Bartolomeo Angelillo (violino Bernardo Calcanius, Genova 1756).

Si ringrazia la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola.

© Fondazione Teatro Regio di Torino                                                                  Prezzo: € 1
Sabato 21 Ottobre 2017 ore 20.30                             Lunedì 22 Gennaio 2018 ore 20.30                  Venerdì 27 Aprile 2018 ore 20.30
                 GIANANDREA NOSEDA          GIANANDREA NOSEDA                                                                   MICHELE MARIOTTI
                 Orchestra del Teatro Regio Filarmonica                                                                         Claudio Fenoglio maestro del coro
                 Musica di Gustav Mahler
                                            Teatro Regio Torino                                                                 Orchestra e Coro
                 Lunedì 13 Novembre 2017 ore 20.30                            Programma a sorpresa                              del Teatro Regio
                                                                              Con il contributo della Fondazione CRT            Musiche di Johannes Brahms, Franz Schubert
                 DONATO RENZETTI
I CONCERTI
                 Filarmonica                                                  Sabato 24 Febbraio 2018 ore 20.30                 Domenica 20 Maggio 2018 ore 20.30
                 Teatro Regio Torino                          GIANANDREA NOSEDA                         PINCHAS STEINBERG
                 Musiche di Leonard Bernstein, Aaron Copland,
                                                              Orchestra          del    Teatro Regio    Claudio Fenoglio maestro del coro
                 George Gershwin
                                                              Musiche di Richard Strauss                Orchestra e Coro
                 Sabato 25 Novembre 2017 ore 20.30
                                                              Mercoledì 28 Febbraio 2018 ore 20.30
                                                                                                        del Teatro Regio
                 MAREK JANOWSKI                                                                         Musica di Felix Mendelssohn-Bartholdy

                 Orchestra del Teatro Regio KARL-HEINZ                                  STEFFENS
                                                              Gianluca Cascioli, Enrico Pace pianoforti
                 Musiche di Richard Wagner, Robert Schumann
                                                              Orchestra del Teatro Regio APPUNTAMENTO STRAORDINARIO
                 Lunedì 18 Dicembre 2017 ore 20.30                            Musiche di Detlev Glanert, Ludwig van Beethoven
                                                                                                                                Venerdì 25 Maggio 2018 ore 20.30
                 TIMOTHY BROCK                                                                                                  Sabato 26 Maggio 2018 ore 20.30
                                                                              Venerdì 30 Marzo 2018 ore 20.30
                 Filarmonica                                                                             MARCO PAOLINI
                 Teatro Regio Torino                                          NICOLA LUISOTTI            MARIO BRUNELLO
                                                                              Artur Ruciński baritono
                                                                              Orchestra del Teatro Regio FRANKIE HI-NRG MC
                 Proiezione del film La febbre dell’oro di Charlie Chaplin,
                 con esecuzione dal vivo della colonna sonora
                 Musiche di Charlie Chaplin
                                                                              Musiche di Gustav Mahler   #Antropocene
                 Venerdì 22 Dicembre 2017 ore 20.30                                                                             Marco Paolini voce narrante
                                                                              Giovedì 5 Aprile 2018 ore 20.30                   Mario Brunello direttore e violoncello
                 PINCHAS STEINBERG                                            SERGEY GALAKTIONOV                                Frankie hi-nrg mc voce concertante e testi rap
                 Andrea Secchi maestro del coro
                 Anita Maiocco voce bianca                                    Sergey Galaktionov violino                        Orchestra del Teatro Regio
                 Orchestra e Coro                                             Orchestra del Teatro Regio                        Musiche di Mauro Montalbetti
                                                                                                                                Una coproduzione Teatro Massimo di Palermo,
                 del Teatro Regio                                             Musiche di Bruno Bettinelli,
                                                                              Felix Mendelssohn-Bartholdy,
                                                                                                                                Teatro Regio Torino, Romaeuropa Festival
                                                                                                                                e Fondazione Musica per Roma,
                 Musiche di Leonard Bernstein, Antonín Dvořák                 Franz Schubert - Gustav Mahler                    Teatro di San Carlo di Napoli

    17
  2018

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