Roma, caos traffico alla Erbaggi
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Roma, caos traffico alla Giustinianella. Erbaggi- Ottaviani-Glori (FdI): “Il Piano del M5S presenta numerose criticità” ROMA – “La nuova viabilità alla Giustinianella è partita ma sono state riscontrate immediatamente enormi criticità. Lo avevamo detto con largo anticipo che il piano predisposto dal Movimento 5 Stelle non sarebbe stato assolutamente adeguato ad un quartiere come questo. Persistono enormi difficoltà ad esempio sulla raccolta su strada da parte di Ama e si evidenzia la grande problematica dei numerosi posti auto, sacrificati per questa follia. Siamo ancora in tempo per fermarci e tornare indietro, magari investendo i soldi previsti per il completamento dell’opera nell’adeguamento dei marciapiedi delle strade interne. Invitiamo l’Amministrazione M5S a fermarsi, costituendo un tavolo con tutte le parti politiche e con i cittadini al fine di proporre una migliore pianificazione”. Così in una nota Stefano Erbaggi, esecutivo romano di Fratelli d’Italia, Marco Ottaviani ed Adriana Glori,
esponenti di FdI nel Municipio XV. Ciampino, Diritti in Comune: “Assestamento bilancio, un nuovo pasticcio della Giunta Ballico” La coalizione Diritti in Comune fa emergere delle criticità relative al bilancio della giunta Ballico: “Ancora una volta – si legge in una nota di Diritti in Comune – registriamo l’inadeguatezza, l’improvvisazione e l’inaffidabilità della Giunta Ballico. Dopo la sentenza del Tar del Lazio di due settimane fa, che annulla il bilancio consuntivo 2019, la giunta guidata dalla Sindaca si presenta nuovamente in Consiglio Comunale il 27 novembre con una proposta di delibera di assestamento di bilancio, accoppiata con una mega
variazione di bilancio previsionale 2020-2022, che a nostro avviso contiene, nuovamente, pesanti vizi di legittimità nella forma e nei contenuti. Viene proposto all’assemblea consiliare di ratificare atti della Giunta in materia di bilancio che non possono essere ricondotti a motivi di urgenza e quindi sono di esclusiva competenza del Consiglio Comunale stesso. Si predispongono piani di recupero del disavanzo senza aver prima riapprovato il bilancio consuntivo 2019, annullato dal Tar. Un piano di recupero finanziario dove – come avvertivamo nella pregiudiziale al bilancio di previsione 2020/2022 presentata la scorsa primavera – si inseriscono nuovamente crediti che, per una parte considerevole, non potranno essere recuperati. Infatti si riconosce all’Asp un credito di quasi 210mila euro mai iscritti nel bilancio 2019, sulla cui natura, avendo avuto difficoltà ad accedere agli atti come garantito a un consigliere comunale, abbiamo inviato una segnalazione in Prefettura; quasi 900mila sono gli euro che si dovrebbero percepire da una società che risulta ufficialmente in “amministrazione straordinaria ” e per la quale il Comune di Ciampino non risulta essere ammesso nell’elenco dei creditori… ma che magicamente diventano crediti certi! E così via, disinvoltamente, nonostante la normativa degli Enti Locali prevede che non si possano inserire entrate difficilmente esigibili come entrate certe. Tutto ciò comporta una grave distorsione dello stato delle entrate e delle spese, quindi dell’intero bilancio comunale. Un gran pasticcio gestionale che aggrava lo stato del nostro
comune e aggiunge altri elementi di criticità in un momento delicato come questo. Diritti in Comune torna dunque a riproporre una nuova pregiudiziale, analogamente a quanto già formulato al momento della approvazione del consuntivo 2019, respinta con superficialità ed arroganza dalla maggioranza. Alla luce dell’ennesimo caso lo slogan “Ciampino merita di piu”, che ha accompagnato la campagna elettorale dell’attuale maggioranza nel 2018, si sta rivelando infine grottesco”. Roma, Esquilino. Chiusa agenzia di viaggi e money transfer per 5 giorni: violate norme amministrative e anticovid
ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno eseguito una serie di accertamenti mirati al controllo del rispetto delle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Ad esito delle verifiche, i Carabinieri hanno disposto la chiusura per 5 giorni di un esercizio commerciale – un’agenzia di viaggi e money transfer – in via largo San Vito, gestito da un 42enne pakistano. All’interno del locale è stata accertata la presenza di 4 persone che non stavano rispettando le norme emanate con DPCM del 3 novembre 2020, multate per 280 euro a testa, e la mancata esposizione della licenza commerciale che ha portato alla sanzione di 308 euro a carico del titolare.
Pomezia, spaccia droga in monopattino: arrestato 22enne di Roma POMEZIA (RM) – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Pomezia, hanno arrestato un 22enne originario di Roma per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri pomeriggio, nel corso di un normale servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati, transitando nei pressi dei giardini pubblici in via Pier Crescenzi, i Carabinieri hanno notato un giovane che, a bordo di un
monopattino, si aggirava con fare sospetto. Avvicinato dai militari, il giovane estraeva dalla tasca un involucro contenente 5 g di hashish che lasciava cadere a terra nel tentativo di disfarsene. Recuperata la droga, i Carabinieri hanno anche rinvenuto, nelle tasche del giovane, 150 euro in banconote di piccolo taglio, verosimile provento dell’attività illecita. La successiva perquisizione a casa del fermato, ha consentito ai Carabinieri di rinvenire un ben più cospicuo quantitativo di droga, consistente in 349 grammi di hashish, in parte già suddivisi in dosi, 105 grammi di marijuana essiccata in una busta, oltre che un bilancino di precisione ed altro materiale utile per il confezionamento. Per il giovane sono scattate subito le manette ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Formia – Cassino: al via lavori sulla super strada. Buche come crateri e sicurezza assente da anni
Il tratto formiano della cosiddetta Super strada Formia – Cassino (variante S.S. 7 Appia Formia Garigliano) di proprietà dell’ANAS, la cui pavimentazione è divenuta accidentata e disconnessa da anni, finalmente avrà a breve una nuova pavimentazione. L’Amministrazione Villa esprime con soddisfazione la risoluzione di un problema che si trascina da molto tempo. Infatti fin dal momento del suo insediamento quest’Amministrazione ha costantemente sollecitato l’ANAS nel porre rimedio a tale critica situazione, al limite della sicurezza. La conferma dell’inizio delle attività è la consegna del cantiere avvenuta nei giorni scorsi, da parte dell’ANAS. Vista l’ampiezza dell’intervento, durante l’esecuzione dei lavori la circolazione stradale sarà regolamentata con senso unico alternato. Nei prossimi giorni, sarà diffuso il programma degli interventi e i tratti interessati.
Agro Romano, il Consiglio Regionale blinda il territorio: approvata all’unanimità mozione Bonafoni “Riconoscimento dell’Agro Romano quale paesaggio rurale storico da iscrivere nel Registro nazionale dei paesaggi rurali d’interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali, istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali”, è questo l’impegno espresso nei confronti del Presidente Zingaretti e della Giunta Regionale con la Mozione approvata all’unanimità oggi
dal Consiglio Regionale, di cui la la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti è prima firmataria e che è stata sottoscritta dai consiglieri Gianluca Quadrana e Gino De Paolis (Civica Zingaretti), Marco Cacciatore (Europa Verde), Eugenio Patanè (Partito democratico), Alessandro Capriccioli (+Europa) e Valerio Novelli (Movimento 5 stelle). Il sistema delle aree agricole di Roma Capitale rappresenta un paesaggio rurale storico di particolare valore, in un’area metropolitana di circa 3 milioni di abitanti, per la permanenza, fin dai tempi antichi, di un’organizzazione di tenute agricole e coltivazioni e pascoli ormai storicizzati. Un patrimonio straordinario che rappresenta anche una significativa componente ambientale per le aree urbane e periurbane della città, parte di quella rete ecologica cittadina fondamentale per migliorare la resilienza complessiva del territorio metropolitano. La città di Roma è tra le poche al mondo ad aver mantenuto questo profondo tratto di continuità tra campagna e città L’ISTAT certifica una superficie agricola utilizzata pari a 57.959 ettari, il 45% del totale, con 2.656 aziende agricole censite. “Un patrimonio agricolo fondamentale – dichiara Bonafoni – che, se messo a sistema, permetterebbe di migliorare la relazione tra chi produce, chi commercializza e chi consuma il cibo nell’area metropolitana di Roma, connettendo salute e nutrizione, città e campagna, rapporti di filiera, educazione alimentare ed ambientale. La Mozione invita anche a rafforzare la crescita di questa ricchezza produttiva, considerando come la presenza di un vasto mercato di prossimità, abbia determinato nella fase pandemica una grande risorsa per il comparto agroalimentare del territorio.
Ma Roma è anche sede delle principali agenzie internazionali che si occupano di cibo, agricoltura e sicurezza alimentare. Per questo un altro impegno richiamato dalla Mozione è promuovere la città di Roma Capitale come polo internazionale dell’agroalimentare, punto di riferimento per lo studio, la ricerca, la sperimentazione produttiva e il dibattito internazionale sulla sostenibilità del cibo e la sicurezza alimentare. Roma ha bisogno di proposte e idee forti per il suo riscatto e la sua vocazione agricola è senza dubbio l’asse portante sul quale poter costruire un nuovo sviluppo, ancor di più in questo momento di convivenza con il covid in cui nuovi modelli non sono più rinviabili al fine di rispondere alle esigenze della cittadinanza e garantire livelli qualitativi di vita migliori” Nemi, senza cestini stradali i turisti sporcano il paese: Tersigni presenta una mozione
NEMI (RM) – Pochi e molto piccoli i raccoglitori di rifiuti non differenziati presenti a Nemi che non sono sufficienti a raccogliere gli scarti lasciati dai tanti turisti e visitatori che soprattutto durante i fine settimana affollano il paese con la conseguenza di vedere riversate cartacce e quant’altro lungo le strade cittadine. Una situazione venutasi a creare a seguito della rimozione di tutti i cassonetti stradali dopo l’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti con il metodo “porta a porta”. Ad evidenziare la necessità di installare cestini porta rifiuti differenziati, per la raccolta delle ‘deiezioni canine’ e raccoglitori di ‘mozziconi di sigarette’ il Consigliere comunale di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni che a riguardo ha presentato una mozione comunale.
Regione Lazio, Covid, Cangemi: “Approvata mozione a sostegno attività sportive” Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi all’unanimità una mozione presentata dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, On. Giuseppe Cangemi con la quale si impegna la Regione ad intervenire sul Governo a sostegno dei gestori di palestre e impianti sportivi. “Gli operatori del settore – dichiara Cangemi – sono stati i primi ad essere colpiti dalle chiusure imposte dal Governo, che hanno causato perdite per circa 7 miliardi di euro e ricadute durissime in termini di occupazione. E nonostante le palestre e le piscine abbiano recepito ogni norma imposta a contrasto della diffusione del contagio, durante la seconda ondata sono state tra le prime realtà ad essere chiuse”. “Lo sport non è solo una disciplina, è educazione, salute, volontariato ed economia: investire nello sport oggi equivale
a tutelare la salute di domani, con un conseguente alleggerimento dei costi per il Sistema sanitario regionale”. Rieti, Nucleo Radiomobile dei Carabinieri: dal 1958 ai tempi del Covid sempre pronti a intervenire Tra i reparti dei Carabinieri che attraggono l’attenzione dei cittadini, anche dei più piccoli, vi è sicuramente il Radiomobile: nell’immaginario collettivo, sono le “gazzelle” a sfrecciare lungo le strade delle nostre città, pronte a intervenire dove qualcuno ha bisogno, dove si stanno commettendo reati o dove è necessario prestare soccorso a chi è in difficoltà.
Il Radiomobile nel capoluogo è inquadrato nella Compagnia Carabinieri di Rieti e, insieme a tutte le Stazioni limitrofe (Contigliano, Cantalice Monte Terminillo e Rocca Sinibalda), assicura il pronto intervento sulla città e sui comuni limitrofi 24 ore su 24. Il primo Nucleo Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri viene istituito nel 1958 sulla scia della positiva esperienza maturata con il Nucleo Motorizzato Squadriglie, dotato di veicoli muniti di apparati radio ed impiegato a fronteggiare al meglio il diffondersi di forme di brigantaggio e malavita nell’area della Barbagia in Sardegna. L’esperienza venne, quindi, estesa via via nelle maggiori città italiane fino a tutti i capoluoghi di provincia ed a tutte le città sede di Comando Compagnia assumendo varie denominazioni e posto sotto il diretto comando di un ufficiale subalterno, con l’accrescimento dei compiti ed in particolare di quelli di polizia giudiziaria. I nuclei vennero quindi arricchiti anche con personale operante in abiti civili
assumendo la denominazione di “Nucleo Operativo Radiomobile”. La componente investigativa è rimasta fino ad oggi ed è costituita da militari con spiccata attitudine alle attività investigative. Analogo servizio viene garantito nei rispettivi territori dai Nuclei Radiomobili delle due Compagnie Carabinieri della provincia, ovvero quella di Poggio Mirteto e quella di Cittaducale. Detti reparti assicurano il pronto intervento h24 su tutto il territorio dei rispettivi Comandi Compagnia. La Sezione Radiomobile assolve a compiti di prevenzione e ricognizione, assicurando la vigilanza attenta ed ininterrotta di tutto il territorio di competenza del comando da cui dipende, il controllo della circolazione stradale, e garantendo il servizio di pronto intervento sotto il coordinamento della Centrale Operativa, nell’ambito del quale vengono eseguiti numerosi rilievi di incidenti stradali, anche mortali. Il tutto, nel pieno rispetto di quanto previsto dal Piano Coordinato di Controllo del Territorio elaborato dalla Prefettura e già attivo da diversi anni sul capoluogo, che divide la città di Rieti in due settori, attribuiti in alternanza alle due forze di polizia a competenza generale operanti nel capoluogo, al fine di evitare sovrapposizioni e garantire massima tempestività di intervento. A questi compiti “ordinari” si aggiungono anche compiti particolari come le scorte di sicurezza e viabilità a personalità, alle Bandiere e ad autocolonne militari. Ma com’è cambiato il servizio del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri con l’avvento del Covid 19? I militari si sono ritrovati improvvisamente a dover far fronte, oltre ai quotidiani interventi, anche ad esigenze mai ipotizzate: si è dovuto provvedere a servizi di vigilanza mirati a verificare che non si realizzassero assembramenti
nelle strade cittadine, che venissero rispettate le prescrizioni in relazione all’utilizzo di DPI. Non son mancati anche interventi conseguenti a richieste pervenute alla Centrale Operativa sull’utenza 112, che al momento dell’arrivo della pattuglia si è verificato essere solo una richiesta di aiuto e compagnia per scambiare quattro chiacchiere dopo giorni di isolamento. I Nuclei Radiomobili sono composti da militari particolarmente capaci e addestrati anche per la guida in stato d’emergenza. I militari che ambiscono ad essere impiegati nel particolare incarico devono prima seguire e superare uno specifico corso, durante il quale sviluppano abilità e tecniche per la guida dei veicoli in dotazione anche in condizioni di emergenza. Sin dalla loro istituzione, infatti, i Nuclei Radiomobili sono stati dotati di auto e moto, particolarmente veloci: si ricordano le Alfa Romeo Giulia, Alfetta e 75. Tra le moto sono celebri le Moto Guzzi 850 e le BMW R850T. Proprio per la velocità dei mezzi in dotazione, da cui deriva la rapidità di intervento, trae origine lo scudetto distintivo del Nucleo Radiomobile che raffigura una gazzella che incrocia la Fiamma dei Carabinieri e sormonta una saetta, emblemi di forza, agilità e velocità. Da qui il nome di “Gazzelle” con cui vengono comunemente indicate le pattuglie dei Nuclei Radiomobili. Ultime giunte in servizio a Rieti le Ducati Multistrada 1260 CC da 160 CV”. Per la prima volta, sia sulla Giulietta sia sulla Ducati, sulle livree adesive rifrangenti, è stato introdotto il tricolore per la realizzazione del numero “112”. Rispetto all’andamento ordinario del servizio dei Radiomobili, anche la natura dell’attività operativa è cambiata: nei giorni del lockdown sono aumentati gli interventi per liti in famiglia tra soggetti costretti ad una convivenza non gradita, per liti tra vicini di casa oltre a quelli per rumori molesti in orario notturno e quelli per atti di vandalismo fine a sé stessi (probabilmente dettati da rabbia interiore e
frustrazione) soprattutto da parte dei più giovani. Insomma nell’ultimo periodo quella del Carabiniere è diventata ancor più professione sociale! Da inizio anno sono state effettuate circa 1.500 pattuglie durante le quali sono stati identificati oltre 2.700 soggetti e controllati oltre 2.100 veicoli e rilevati oltre 100 incidenti stradali di cui 68 sul capoluogo Ma se importantissimi sono gli interventi repressivi o di soccorso, non bisogna dimenticare l’ancor più fondamentale attività preventiva che viene svolta, vera anima del servizio dell’Arma. Un’attività che non lascia traccia nei riepiloghi statistici, ma che è determinante per la serenità dei cittadini: si pensi a tutto quello che poteva accadere e non è avvenuto perché in un certo momento e in un certo luogo una gazzella dei Carabinieri transitava silenziosa o a sirene spiegate. Frosinone, infortuni sul lavoro da Covid. Tarquini(Uil): “In dieci mesi quasi duecento casi”
FROSINONE – “In dieci mesi le denunce di infortunio sul lavoro da Covid nel nostro territorio hanno raggiunto le 185 unità. Rispetto alla nostra precedente elaborazione registriamo un ulteriore incremento di 75 persone che hanno contratto il pericolosissimo virus. Il tetto dei duecento casi è ormai dietro l’angolo ed è facile prevedere che potrebbe essere superato entro la fine dell’anno”. Lo dice Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone, presentando il report che il sindacato ha elaborato su questa specifica tipologia di incidenti sui luoghi di lavoro. “Dall’elaborazione dei dati Inail relativi ai primi dieci mesi dell’anno – spiega Tarquini – constatiamo che dopo Roma con 2367 casi di infezioni contratte sul lavoro, il territorio ciociaro è quello che più sta pagando la seconda ondata della pandemia: rispetto allo scorso mese si registrano altre 50 nuove denunce tra le lavoratrici e 25 tra i lavoratori, che portano il totale da inizio anno a 185 infezioni contratte sul lavoro, cifra che pone la nostra provincia al secondo posto di questa triste classifica, prima di Rieti (134), Latina (126) e Viterbo (122). Il nostro territorio è al secondo posto anche leggendo i numeri in termini di differenza di genere: in dieci
mesi infatti sono state 114 le donne che si sono ammalate di Covid sul lavoro, sono state 102 a Rieti, 74 a Viterbo e 67 a Latina. A Roma invece le denunce al femminile hanno raggiunto le 1420 unità”. “In termini percentuali – aggiunge l’esponente sindacale – i nostri numeri incidono per il 6,3 per cento sul totale regionale. Al 31 ottobre sono infatti quasi tremila le denunce pervenute all’Inail da tutto il Lazio, a fine settembre erano state 1733. Quelle mortali salgono a 17: una rintracciabile nel nostro territorio, due in quello pontino, 14 a Roma e nel suo hinterland. Da gennaio a ottobre nel Paese ci sono stati 66781 contagi professionali, 332 le morti. Infermieri, medici, operatori sanitari e socio assistenziali i più colpiti”. “La pandemia – conclude Tarquini – ha acuito difficoltà, ha fatto crescere le disparità tra le donne e gli uomini, ha inserito nella già precaria cornice della sicurezza sul lavoro un altro elemento di notevole rischio come il contagio. Il quadro è sempre più allarmante. Ed è chiaro che non si può indugiare oltre: bisogna intervenire con decisione per dare il via a una nuova e moderna cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Bracciano, il Museo civico si arricchisce di 400 reperti di epoca etrusca donati dagli eredi di Bruno Panunzi
Il sindaco Tondinelli: “Ringraziamo la famiglia Panunzi per il grande gesto compiuto” BRACCIANO (RM) – È stato stipulato l’atto con il quale le eredi del dott. Bruno Panunzi hanno donato al Comune di Bracciano la collezione archeologica di proprietà della famiglia perché venga esposta presso il Museo Civico. Marzia e Vittoria Panunzi e Patrizia Arduini, figlie e moglie del defunto Bruno, hanno deciso di donare la collezione di loro proprietà al Comune con la condizione che sia esposta presso il Museo civico per onorare la memoria del loro caro. Bruno Panunzi, molto amato dai braccianesi e fortemente legato all’associazione Forum Clodii, ha voluto e contribuito alla
realizzazione del Museo del Duomo a lui intitolato e dato il suo contributo all’istituzione del Museo civico. Laureato in giurisprudenza, ha collaborato al recupero e riordino di archivi storici come quello Odescalchi e Giustiniani. Il dott. Bruno Panunzi scomparso nel 2010 La collezione donata al Comune è composta, complessivamente, da 392 reperti di epoca etrusca e romana che ben documentano le civiltà che hanno abitato anticamente l’area sabatina e ceretana. Uno dei pezzi più importanti dal punto di vista storico documentario è un piattello di origine etrusca, oggetto di studio fin dalla fine dell’Ottocento, che riporta sul bordo una scritta. Il professor Paci dell’Università di Macerata ha messo in luce le particolarità del piattello braccianese. La scritta sul
bordo è molto particolare e testimonia l’incontro tra le tre più importanti culture dell’Italia antica: la lingua utilizzata è il latino, le lettere sono quelle dell’alfabeto greco, la zona d’origine dell’oggetto etrusca. Il piattello era un oggetto molto diffuso in epoca etrusca; la scritta sul bordo ha quindi anche un valore educativo e rappresenta la volontà, in un’epoca nella quale l’istruzione era riservata alle élites, di alfabetizzare i più giovani attraverso l’uso quotidiano di un oggetto. Si è conclusa così una trattativa che andava avanti da quasi dieci anni: “La precedente Amministrazione – ha dichiarato il Sindaco Armando Tondinelli – aveva già manifestato la volontà di comprare la collezione, in quanto patrimonio importante per la Comunità di Bracciano. Con l’atto notarile appena siglato, abbiamo concluso una donazione, senza alcun costo a carico dei cittadini. Ringraziamo la famiglia Panunzi per il grande gesto compiuto. La collezione verrà presto esposta presso il Museo civico a disposizione non solo della comunità di Bracciano, ma anche dei visitatori del museo e della comunità degli studiosi. Ciò rappresenta il modo migliore per onorare la memoria del defunto Bruno, apprezzato per la sua importante opera di valorizzazione dei beni culturali locali”. “La stipula dell’atto di donazione – ha dichiarato il Direttore del Museo Civico Cecilia Sodano – se rappresenta la fine di un percorso, segna pure l’inizio di un altro, finalizzato a rendere pienamente fruibile la collezione ai cittadini, ai turisti, agli studiosi. La collezione è vincolata come bene culturale; per il trasporto in museo è quindi necessario attendere l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, che ha seguito il percorso della donazione supervisionando il lavoro di prima inventariazione. Sarà poi necessario, per esporre i pezzi in museo, far restaurare quelli frammentati. Bisognerà poi predisporre la nuova
esposizione corredata di un efficace apparato comunicativo, raccogliendo gli studi esistenti sulla collezione”.
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