Roma, caos traffico alla Erbaggi

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Roma, caos traffico alla Erbaggi
Roma, caos traffico alla
Giustinianella.     Erbaggi-
Ottaviani-Glori (FdI): “Il
Piano   del   M5S   presenta
numerose criticità”

ROMA – “La nuova viabilità alla Giustinianella è partita ma
sono state riscontrate immediatamente enormi criticità. Lo
avevamo detto con largo anticipo che il piano predisposto dal
Movimento 5 Stelle non sarebbe stato assolutamente adeguato ad
un quartiere come questo. Persistono enormi difficoltà ad
esempio sulla raccolta su strada da parte di Ama e si
evidenzia la grande problematica dei numerosi posti auto,
sacrificati per questa follia. Siamo ancora in tempo per
fermarci e tornare indietro, magari investendo i soldi
previsti per il completamento dell’opera nell’adeguamento dei
marciapiedi delle strade interne. Invitiamo l’Amministrazione
M5S a fermarsi, costituendo un tavolo con tutte le parti
politiche e con i cittadini al fine di proporre una migliore
pianificazione”. Così in una nota Stefano Erbaggi, esecutivo
romano di Fratelli d’Italia, Marco Ottaviani ed Adriana Glori,
Roma, caos traffico alla Erbaggi
esponenti di FdI nel Municipio XV.

Ciampino, Diritti in Comune:
“Assestamento bilancio, un
nuovo pasticcio della Giunta
Ballico”

La coalizione Diritti in Comune fa emergere delle criticità
relative al bilancio della giunta Ballico: “Ancora una volta –
si legge in una nota di Diritti in Comune – registriamo
l’inadeguatezza, l’improvvisazione e l’inaffidabilità della
Giunta Ballico. Dopo la sentenza del Tar del Lazio di due
settimane fa, che annulla il bilancio consuntivo 2019, la
giunta guidata dalla Sindaca si presenta nuovamente in
Consiglio Comunale il 27 novembre con una proposta di delibera
di assestamento di bilancio, accoppiata con una mega
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variazione di bilancio previsionale 2020-2022, che a nostro
avviso
contiene, nuovamente, pesanti vizi di legittimità nella forma
e nei contenuti.
Viene proposto all’assemblea consiliare di ratificare atti
della Giunta in materia di bilancio
che non possono essere ricondotti a motivi di urgenza e quindi
sono di esclusiva
competenza del Consiglio Comunale stesso. Si predispongono
piani di recupero del
disavanzo senza aver prima riapprovato il bilancio consuntivo
2019, annullato dal Tar. Un
piano di recupero finanziario dove – come avvertivamo nella
pregiudiziale al bilancio di
previsione 2020/2022 presentata la scorsa primavera – si
inseriscono nuovamente crediti
che, per una parte considerevole,        non   potranno    essere
recuperati.
Infatti si riconosce all’Asp un credito di quasi 210mila euro
mai iscritti nel bilancio 2019, sulla
cui natura, avendo avuto difficoltà ad accedere agli atti come
garantito a un consigliere
comunale, abbiamo inviato una segnalazione in Prefettura;
quasi 900mila sono gli euro che
si dovrebbero percepire da        una   società   che     risulta
ufficialmente in “amministrazione
straordinaria ” e per la quale il Comune di Ciampino non
risulta essere ammesso nell’elenco
dei creditori… ma che magicamente diventano crediti certi! E
così via, disinvoltamente,
nonostante la normativa degli Enti Locali prevede che non si
possano inserire entrate
difficilmente esigibili come entrate certe.
Tutto ciò comporta una grave distorsione dello stato delle
entrate e delle spese, quindi
dell’intero bilancio comunale. Un gran pasticcio gestionale
che aggrava lo stato del nostro
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comune e aggiunge altri elementi di criticità in un momento
delicato come questo. Diritti in
Comune torna dunque a riproporre una nuova pregiudiziale,
analogamente a quanto già
formulato al momento della approvazione del consuntivo 2019,
respinta con superficialità ed
arroganza dalla maggioranza. Alla luce dell’ennesimo caso lo
slogan “Ciampino merita di
piu”, che ha accompagnato la campagna elettorale dell’attuale
maggioranza nel 2018, si sta
rivelando infine grottesco”.

Roma,    Esquilino.   Chiusa
agenzia di viaggi e money
transfer    per  5   giorni:
violate norme amministrative
e anticovid
Roma, caos traffico alla Erbaggi
ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno
eseguito una serie di accertamenti mirati al controllo del
rispetto delle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza
epidemiologica da Covid-19.

Ad esito delle verifiche, i Carabinieri hanno disposto la
chiusura per 5 giorni di un esercizio commerciale – un’agenzia
di viaggi e money transfer – in via largo San Vito, gestito da
un 42enne pakistano.

All’interno del locale è stata accertata la presenza di 4
persone che non stavano rispettando le norme emanate con DPCM
del 3 novembre 2020, multate per 280 euro a testa, e la
mancata esposizione della licenza commerciale che ha portato
alla sanzione di 308 euro a carico del titolare.
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Pomezia, spaccia droga in
monopattino: arrestato 22enne
di Roma

POMEZIA (RM) – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della
Compagnia di Pomezia, hanno arrestato un 22enne originario di
Roma per detenzione     ai   fini   di   spaccio   di   sostanze
stupefacenti.

Ieri pomeriggio, nel corso di un normale servizio finalizzato
alla prevenzione e repressione dei reati, transitando nei
pressi dei giardini pubblici in via Pier Crescenzi, i
Carabinieri hanno notato un giovane che, a bordo di un
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monopattino, si aggirava con fare sospetto. Avvicinato dai
militari, il giovane estraeva dalla tasca un involucro
contenente 5 g di hashish che lasciava cadere a terra nel
tentativo di disfarsene.

Recuperata la droga, i Carabinieri hanno anche rinvenuto,
nelle tasche del giovane, 150 euro in banconote di piccolo
taglio, verosimile provento dell’attività illecita.

La successiva perquisizione a casa del fermato, ha consentito
ai Carabinieri di rinvenire un ben più cospicuo quantitativo
di droga, consistente in 349 grammi di hashish, in parte già
suddivisi in dosi, 105 grammi di marijuana essiccata in una
busta, oltre che un bilancino di precisione ed altro materiale
utile per il confezionamento.

Per il giovane sono scattate subito le manette ed è stato
sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito
direttissimo.

Formia – Cassino: al via
lavori sulla super strada.
Buche    come   crateri   e
sicurezza assente da anni
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Il tratto formiano della cosiddetta Super strada Formia –
Cassino (variante S.S. 7 Appia Formia Garigliano) di proprietà
dell’ANAS, la cui pavimentazione è divenuta accidentata e
disconnessa da anni, finalmente avrà a breve una nuova
pavimentazione.
L’Amministrazione   Villa   esprime   con   soddisfazione   la
risoluzione di un problema che si trascina da molto tempo.
Infatti    fin  dal   momento    del   suo  insediamento
quest’Amministrazione ha costantemente sollecitato l’ANAS nel
porre rimedio a tale critica situazione, al limite della
sicurezza.
La conferma dell’inizio delle attività è la consegna del
cantiere avvenuta nei giorni scorsi, da parte dell’ANAS.
Vista l’ampiezza dell’intervento, durante l’esecuzione dei
lavori la circolazione stradale sarà regolamentata con senso
unico alternato.
Nei prossimi giorni, sarà diffuso il programma degli
interventi e i tratti interessati.
Roma, caos traffico alla Erbaggi
Agro Romano, il Consiglio
Regionale     blinda     il
territorio:       approvata
all’unanimità       mozione
Bonafoni

“Riconoscimento dell’Agro Romano quale paesaggio rurale
storico da iscrivere nel Registro nazionale dei paesaggi
rurali d’interesse storico, delle pratiche agricole e delle
conoscenze tradizionali, istituito presso il Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali”, è questo l’impegno
espresso nei confronti del Presidente Zingaretti e della
Giunta Regionale con la Mozione approvata all’unanimità oggi
Roma, caos traffico alla Erbaggi
dal Consiglio Regionale, di cui la la consigliera regionale
del Lazio Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica
Zingaretti è prima firmataria e che è stata sottoscritta dai
consiglieri Gianluca Quadrana e Gino De Paolis (Civica
Zingaretti), Marco Cacciatore (Europa Verde), Eugenio Patanè
(Partito democratico), Alessandro Capriccioli (+Europa) e
Valerio Novelli (Movimento 5 stelle).

Il sistema delle aree agricole di Roma Capitale rappresenta un
paesaggio rurale storico di particolare valore, in un’area
metropolitana di circa 3 milioni di abitanti, per la
permanenza, fin dai tempi antichi, di un’organizzazione di
tenute agricole e coltivazioni e pascoli ormai storicizzati.
Un patrimonio straordinario che rappresenta anche una
significativa componente ambientale per le aree urbane e
periurbane della città, parte di quella rete ecologica
cittadina fondamentale per    migliorare la       resilienza
complessiva del territorio metropolitano.

La città di Roma è tra le poche al mondo
ad aver mantenuto questo profondo tratto
di continuità tra campagna e città
L’ISTAT certifica una superficie agricola utilizzata pari a
57.959 ettari, il 45% del totale, con 2.656 aziende agricole
censite.

“Un patrimonio agricolo fondamentale – dichiara Bonafoni –
che, se messo a sistema, permetterebbe di migliorare la
relazione tra chi produce, chi commercializza e chi consuma il
cibo nell’area metropolitana di Roma, connettendo salute e
nutrizione, città e campagna, rapporti di filiera, educazione
alimentare ed ambientale. La Mozione invita anche a rafforzare
la crescita di questa ricchezza produttiva, considerando come
la presenza di un vasto mercato di prossimità, abbia
determinato nella fase pandemica una grande risorsa per il
comparto agroalimentare del territorio.
Ma Roma è anche sede delle principali agenzie internazionali
che si occupano di cibo, agricoltura e sicurezza alimentare.
Per questo un altro impegno richiamato dalla Mozione è
promuovere la città di Roma Capitale come polo internazionale
dell’agroalimentare, punto di riferimento per lo studio, la
ricerca, la sperimentazione produttiva e il dibattito
internazionale sulla sostenibilità del cibo e la sicurezza
alimentare. Roma ha bisogno di proposte e idee forti per il
suo riscatto e la sua vocazione agricola è senza dubbio l’asse
portante sul quale poter costruire un nuovo sviluppo, ancor di
più in questo momento di convivenza con il covid in cui nuovi
modelli non sono più rinviabili al fine di rispondere alle
esigenze della cittadinanza e garantire livelli qualitativi di
vita migliori”

Nemi, senza cestini stradali
i turisti sporcano il paese:
Tersigni presenta una mozione
NEMI (RM) – Pochi e molto piccoli i raccoglitori di rifiuti
non differenziati presenti a Nemi che non sono sufficienti a
raccogliere gli scarti lasciati dai tanti turisti e visitatori
che soprattutto durante i fine settimana affollano il paese
con la conseguenza di vedere riversate cartacce e quant’altro
lungo le strade cittadine.

Una situazione venutasi a creare a seguito della rimozione di
tutti i cassonetti stradali dopo l’avvio della raccolta
differenziata dei rifiuti con il metodo “porta a porta”.

Ad evidenziare la necessità di installare cestini porta
rifiuti differenziati, per la raccolta delle ‘deiezioni
canine’ e raccoglitori di ‘mozziconi di sigarette’ il
Consigliere comunale di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni
che a riguardo ha presentato una mozione comunale.
Regione     Lazio,     Covid,
Cangemi: “Approvata mozione a
sostegno attività sportive”

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi
all’unanimità una mozione presentata dal vicepresidente del
Consiglio regionale del Lazio, On. Giuseppe Cangemi con la
quale si impegna la Regione ad intervenire sul Governo a
sostegno dei gestori di palestre e impianti sportivi.

“Gli operatori del settore – dichiara Cangemi – sono stati i
primi ad essere colpiti dalle chiusure imposte dal Governo,
che hanno causato perdite per circa 7 miliardi di euro e
ricadute durissime in termini di occupazione. E nonostante le
palestre e le piscine abbiano recepito ogni norma imposta a
contrasto della diffusione del contagio, durante la seconda
ondata sono state tra le prime realtà ad essere chiuse”.

“Lo sport non è solo una disciplina, è educazione, salute,
volontariato ed economia: investire nello sport oggi equivale
a tutelare la salute di domani, con un conseguente
alleggerimento dei costi per il Sistema sanitario regionale”.

Rieti, Nucleo Radiomobile dei
Carabinieri: dal 1958 ai
tempi del Covid sempre pronti
a intervenire

Tra i reparti dei Carabinieri che attraggono l’attenzione dei
cittadini, anche dei più piccoli, vi è sicuramente il
Radiomobile: nell’immaginario collettivo, sono le “gazzelle” a
sfrecciare lungo le strade delle nostre città, pronte a
intervenire dove qualcuno ha bisogno, dove si stanno
commettendo reati o dove è necessario prestare soccorso a chi
è in difficoltà.
Il Radiomobile nel capoluogo è inquadrato nella Compagnia
Carabinieri di Rieti e, insieme a tutte le Stazioni limitrofe
(Contigliano, Cantalice Monte Terminillo e Rocca Sinibalda),
assicura il pronto intervento sulla città e sui comuni
limitrofi 24 ore su 24.

Il primo Nucleo Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri viene
istituito nel 1958 sulla scia della positiva esperienza
maturata con il Nucleo Motorizzato Squadriglie, dotato di
veicoli muniti di apparati radio ed impiegato a fronteggiare
al meglio il diffondersi di forme di brigantaggio e malavita
nell’area della Barbagia in Sardegna.

L’esperienza venne, quindi, estesa via via nelle maggiori
città italiane fino a tutti i capoluoghi di provincia ed a
tutte le città sede di Comando Compagnia assumendo varie
denominazioni e posto sotto il diretto comando di un ufficiale
subalterno, con l’accrescimento dei compiti ed in particolare
di quelli di polizia giudiziaria. I nuclei vennero quindi
arricchiti anche con personale operante in abiti civili
assumendo la denominazione di “Nucleo Operativo Radiomobile”.
La componente investigativa è rimasta fino ad oggi ed è
costituita da militari con spiccata attitudine alle attività
investigative.

Analogo servizio viene garantito nei rispettivi territori dai
Nuclei Radiomobili delle due Compagnie Carabinieri della
provincia, ovvero quella di Poggio Mirteto e quella di
Cittaducale. Detti reparti assicurano il pronto intervento h24
su tutto il territorio dei rispettivi Comandi Compagnia.

La Sezione Radiomobile assolve a compiti di prevenzione e
ricognizione, assicurando la vigilanza attenta ed ininterrotta
di tutto il territorio di competenza del comando da cui
dipende, il controllo della circolazione stradale, e
garantendo il servizio di pronto intervento sotto il
coordinamento della Centrale Operativa, nell’ambito del quale
vengono eseguiti numerosi rilievi di incidenti stradali, anche
mortali. Il tutto, nel pieno rispetto di quanto previsto dal
Piano Coordinato di Controllo del Territorio elaborato dalla
Prefettura e già attivo da diversi anni sul capoluogo, che
divide la città di Rieti in due settori, attribuiti in
alternanza alle due forze di polizia a competenza generale
operanti nel capoluogo, al fine di evitare sovrapposizioni e
garantire massima tempestività di intervento. A questi compiti
“ordinari” si aggiungono anche compiti particolari come le
scorte di sicurezza e viabilità a personalità, alle Bandiere e
ad autocolonne militari.

Ma com’è cambiato il servizio del Nucleo
Radiomobile dei Carabinieri con l’avvento
del Covid 19?
I militari si sono ritrovati improvvisamente a dover far
fronte, oltre ai quotidiani interventi, anche ad esigenze mai
ipotizzate: si è dovuto provvedere a servizi di vigilanza
mirati a verificare che non si realizzassero assembramenti
nelle strade cittadine, che venissero rispettate le
prescrizioni in relazione all’utilizzo di DPI. Non son mancati
anche interventi conseguenti a richieste pervenute alla
Centrale Operativa sull’utenza 112, che al momento dell’arrivo
della pattuglia si è verificato essere solo una richiesta di
aiuto e compagnia per scambiare quattro chiacchiere dopo
giorni di isolamento.

I Nuclei Radiomobili sono composti da militari particolarmente
capaci e addestrati anche per la guida in stato d’emergenza. I
militari che ambiscono ad essere impiegati nel particolare
incarico devono prima seguire e superare uno specifico corso,
durante il quale sviluppano abilità e tecniche per la guida
dei veicoli in dotazione anche in condizioni di emergenza. Sin
dalla loro istituzione, infatti, i Nuclei Radiomobili sono
stati dotati di auto e moto, particolarmente veloci: si
ricordano le Alfa Romeo Giulia, Alfetta e 75. Tra le moto sono
celebri le Moto Guzzi 850 e le BMW R850T. Proprio per la
velocità dei mezzi in dotazione, da cui deriva la rapidità di
intervento, trae origine lo scudetto distintivo del Nucleo
Radiomobile che raffigura una gazzella che incrocia la Fiamma
dei Carabinieri e sormonta una saetta, emblemi di forza,
agilità e velocità. Da qui il nome di “Gazzelle” con cui
vengono comunemente indicate le pattuglie dei Nuclei
Radiomobili. Ultime giunte in servizio a Rieti le Ducati
Multistrada 1260 CC da 160 CV”. Per la prima volta, sia sulla
Giulietta sia sulla Ducati, sulle livree adesive rifrangenti,
è stato introdotto il tricolore per la realizzazione del
numero “112”.

Rispetto all’andamento ordinario del servizio dei Radiomobili,
anche la natura dell’attività operativa è cambiata: nei giorni
del lockdown sono aumentati gli interventi per liti in
famiglia tra soggetti costretti ad una convivenza non gradita,
per liti tra vicini di casa oltre a quelli per rumori molesti
in orario notturno e quelli per atti di vandalismo fine a sé
stessi (probabilmente dettati da rabbia interiore e
frustrazione) soprattutto da parte dei più giovani. Insomma
nell’ultimo periodo quella del Carabiniere è diventata ancor
più professione sociale!

Da inizio anno sono state effettuate circa 1.500
pattuglie durante le quali sono stati identificati
oltre 2.700 soggetti e controllati oltre 2.100
veicoli e rilevati oltre 100 incidenti stradali di
cui 68 sul capoluogo
Ma se importantissimi sono gli interventi repressivi o di
soccorso, non bisogna dimenticare l’ancor più fondamentale
attività preventiva che viene svolta, vera anima del servizio
dell’Arma. Un’attività che non lascia traccia nei riepiloghi
statistici, ma che è determinante per la serenità dei
cittadini: si pensi a tutto quello che poteva accadere e non è
avvenuto perché in un certo momento e in un certo luogo una
gazzella dei Carabinieri transitava silenziosa o a sirene
spiegate.

Frosinone,    infortuni   sul
lavoro        da       Covid.
Tarquini(Uil): “In dieci mesi
quasi duecento casi”
FROSINONE – “In dieci mesi le denunce di infortunio sul lavoro
da Covid nel nostro territorio hanno raggiunto le 185 unità.
Rispetto alla nostra precedente elaborazione registriamo un
ulteriore incremento di 75 persone che hanno contratto il
pericolosissimo virus. Il tetto dei duecento casi è ormai
dietro l’angolo ed è facile prevedere che potrebbe essere
superato entro la fine dell’anno”. Lo dice Anita Tarquini,
Segretaria generale della Uil di Frosinone, presentando il
report che il sindacato ha elaborato su questa specifica
tipologia di incidenti sui luoghi di lavoro.

“Dall’elaborazione dei dati Inail relativi ai primi dieci mesi
dell’anno – spiega Tarquini – constatiamo che dopo Roma con
2367 casi di infezioni contratte sul lavoro, il territorio
ciociaro è quello che più sta pagando la seconda ondata della
pandemia: rispetto allo scorso mese si registrano altre 50
nuove denunce tra le lavoratrici e 25 tra i lavoratori, che
portano il totale da inizio anno a 185 infezioni contratte sul
lavoro, cifra che pone la nostra provincia al secondo posto di
questa triste classifica, prima di Rieti (134), Latina (126) e
Viterbo (122). Il nostro territorio è al secondo posto anche
leggendo i numeri in termini di differenza di genere: in dieci
mesi infatti sono state 114 le donne che si sono ammalate di
Covid sul lavoro, sono state 102 a Rieti, 74 a Viterbo e 67 a
Latina. A Roma invece le denunce al femminile hanno raggiunto
le 1420 unità”.

“In termini percentuali – aggiunge l’esponente sindacale – i
nostri numeri incidono per il 6,3 per cento sul totale
regionale. Al 31 ottobre sono infatti quasi tremila le denunce
pervenute all’Inail da tutto il Lazio, a fine settembre erano
state 1733. Quelle mortali salgono a 17: una rintracciabile
nel nostro territorio, due in quello pontino, 14 a Roma e nel
suo hinterland. Da gennaio a ottobre nel Paese ci sono stati
66781 contagi professionali, 332 le morti. Infermieri, medici,
operatori sanitari e socio assistenziali i più colpiti”.

“La pandemia – conclude Tarquini – ha acuito difficoltà, ha
fatto crescere le disparità tra le donne e gli uomini, ha
inserito nella già precaria cornice della sicurezza sul lavoro
un altro elemento di notevole rischio come il contagio. Il
quadro è sempre più allarmante. Ed è chiaro che non si può
indugiare oltre: bisogna intervenire con decisione per dare il
via a una nuova e moderna cultura della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Bracciano, il Museo civico si
arricchisce di 400 reperti di
epoca etrusca donati dagli
eredi di Bruno Panunzi
Il sindaco Tondinelli: “Ringraziamo la
famiglia Panunzi per il grande gesto
compiuto”
BRACCIANO (RM) – È stato stipulato l’atto con il quale le
eredi del dott. Bruno Panunzi hanno donato al Comune di
Bracciano la collezione archeologica di proprietà della
famiglia perché venga esposta presso il Museo Civico.

Marzia e Vittoria Panunzi    e Patrizia Arduini, figlie e moglie
del defunto Bruno, hanno     deciso di donare la collezione di
loro proprietà al Comune     con la condizione che sia esposta
presso il Museo civico per   onorare la memoria del loro caro.

Bruno Panunzi, molto amato dai braccianesi e fortemente legato
all’associazione Forum Clodii, ha voluto e contribuito alla
realizzazione del Museo del Duomo a lui intitolato e dato il
suo contributo all’istituzione del Museo civico. Laureato in
giurisprudenza, ha collaborato al recupero e riordino di
archivi storici come quello Odescalchi e Giustiniani.

Il dott. Bruno Panunzi scomparso nel 2010
La collezione donata al Comune è composta, complessivamente,
da 392 reperti di epoca etrusca e romana che ben documentano
le civiltà che hanno abitato anticamente l’area sabatina e
ceretana. Uno dei pezzi più importanti dal punto di vista
storico documentario è un piattello di origine etrusca,
oggetto di studio fin dalla fine dell’Ottocento, che riporta
sul bordo una scritta.

Il professor Paci dell’Università di Macerata ha messo in luce
le particolarità del piattello braccianese. La scritta sul
bordo è molto particolare e testimonia l’incontro tra le tre
più importanti culture dell’Italia antica: la lingua
utilizzata è il latino, le lettere sono quelle dell’alfabeto
greco, la zona d’origine dell’oggetto etrusca. Il piattello
era un oggetto molto diffuso in epoca etrusca; la scritta sul
bordo ha quindi anche un valore educativo e rappresenta la
volontà, in un’epoca nella quale l’istruzione era riservata
alle élites, di alfabetizzare i più giovani attraverso l’uso
quotidiano di un oggetto.

Si è conclusa così una trattativa che andava avanti da quasi
dieci anni: “La precedente Amministrazione – ha dichiarato il
Sindaco Armando Tondinelli – aveva già manifestato la volontà
di comprare la collezione, in quanto patrimonio importante per
la Comunità di Bracciano. Con l’atto notarile appena siglato,
abbiamo concluso una donazione, senza alcun costo a carico dei
cittadini. Ringraziamo la famiglia Panunzi per il grande gesto
compiuto. La collezione verrà presto esposta presso il Museo
civico a disposizione non solo della comunità di Bracciano, ma
anche dei visitatori del museo e della comunità degli
studiosi. Ciò rappresenta il modo migliore per onorare la
memoria del defunto Bruno, apprezzato per la sua importante
opera di valorizzazione dei beni culturali locali”.

“La stipula dell’atto di donazione – ha dichiarato il
Direttore del Museo Civico Cecilia Sodano – se rappresenta la
fine di un percorso, segna pure l’inizio di un altro,
finalizzato a rendere pienamente fruibile la collezione ai
cittadini, ai turisti, agli studiosi. La collezione è
vincolata come bene culturale; per il trasporto in museo è
quindi necessario attendere l’autorizzazione della
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area
metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria
Meridionale, che ha seguito il percorso della donazione
supervisionando il lavoro di prima inventariazione. Sarà poi
necessario, per esporre i pezzi in museo, far restaurare
quelli frammentati. Bisognerà poi predisporre la nuova
esposizione corredata di un efficace apparato comunicativo,
raccogliendo gli studi esistenti sulla collezione”.
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