ROLLING STOCK'S CRITICAL ELEMENTS FOR FREIGHT TRANSPORT: A METHOD OF ANALYSIS FOR DIAGNOSTICS AND MAINTENANCE - SIDT

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ROLLING STOCK'S CRITICAL ELEMENTS FOR FREIGHT TRANSPORT: A METHOD OF ANALYSIS FOR DIAGNOSTICS AND MAINTENANCE - SIDT
SEMINARIO SCIENTIFICO SIDT 2015

    ROLLING STOCK’S CRITICAL ELEMENTS
         FOR FREIGHT TRANSPORT:
        A METHOD OF ANALYSIS FOR
      DIAGNOSTICS AND MAINTENANCE

AUTORI
Ing. Vincenzo Ivan PITRUZZELLA
Ing. Fabrizio BRUNO
Ing. Eugenio MUZIO
Sign. Awes   BOTELLO                    TORINO, 15 SETTEMBRE 2015
ROLLING STOCK'S CRITICAL ELEMENTS FOR FREIGHT TRANSPORT: A METHOD OF ANALYSIS FOR DIAGNOSTICS AND MAINTENANCE - SIDT
LA POTENZIALE CRESCITA DEL TRAFFICO FERROVIARIO MERCI PREVEDE:

            AUMENTO DEI VOLUMI DI MERCE TRASPORTATA
            AUMENTO DELLE DISTANZE PERCORSE DAI CONVOGLI
                 (NUOVE CONNESSIONI EUROPA-ASIA)
            UTILIZZO DI CONVOGLI PIU LUNGHI E VELOCI
            UTILIZZO DI CARRI CAPACI DI TRASPORTARE MAGGIORE CARICO

                             GARANTENDO LA SICUREZZA E
                            L’AFFIDABILITA DEL TRASPORTO

                                                              GARANTISCE
      AUMENTO
                                                           L’ AFFIDABILITÀ E
  DELL’AFFIDABILITÀ
                                                            SICUREZZA DEL
   DEI CARRI MERCI
                                                                SERVIZIO

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SICUREZZA                             SISTEMI INNOVATIVI DI
               DELLA MERCE                              MANUTENZIONE E
               TRASPORTATA                             DIAGNOSTICA PER IL
                                                    MATERIALE ROTABILE MERCI

                AFFIDABILITA
                E SICUREZZA
                DEL SERVIZIO                                AUMENTARE
                                                           L’AFFIDABILITA
 SICUREZZA                           CERTEZZA DI         GIUNGENDO AD UNA
    DEL                             ESECUZIONE E         MANUTENZIONE
 MATERIALE                           DEI TEMPI DI         PREDITTIVA
  ROTABILE                               RESA

 CONTROLLARE COSTANTEMENTE NEL TEMPO I PARAMETRI FUNZIONALI DEI VEICOLI
 INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE IN CASO DI GUASTO
 TRACCIABILITÀ COMPLETA DEI CONVOGLI
 REGISTRAZIONE DI DATI UTILI PER OTTIMIZZARE LE PRATICHE MANUTENTIVE IN ACCORDO
 ALLA PROGETTAZIONE LOGISTICA DEL SERVIZIO

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Carri merci che si differenziano per caratteristiche dimensionali e
                        strutturali per meglio adattarsi alla merce da trasportare
                             Utilizzazione dei carri su linee e in composizione differenti a
                             seconda delle esigenze di trasporto

PROBLEMATICHE                  Assenza di alimentazione elettrica a bordo carro

                             Coesistenza di carri di vecchia e nuova generazione (parco
                             eterogeneo)
                         Un nuovo sistema diagnostico deve integrarsi con le attuali pratiche
                         manutentive

    Analisi degli elementi critici comuni alle diverse tipologie di carri merci
  attualmente in esercisio al fine di svilppare dei sistemi di diagnostica mirati
       ed integrabili con le attuali metodologie di Gestione del servizio

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MODALITA OPERATIVE

     L’attività di ricerca è stata sviluppata in tre Fasi

                                                              ATTIVITÀ

                           Attraverso l’analisi, sul campo, delle difficoltà applicative delle attuali
                           procedure di manutenzione programmata e dell’incidenza sul servizio di
                           eventuali guasti di componenti         del materiale rotabile, si sono
                           individuati gli elementi di maggiore criticità del materiale rotabile da
   1° FASE
                           monitorare.
Presso operatori            1. Analisi, presso operatori del settore ferroviario merci, dell’efficacia e
   del settore                 delle problematiche relative alla corretta applicazione delle attuali
                               procedure di manutenzione programmata (verifiche tecniche, azioni
                               di manutenzione straordinaria, ecc.)

                            2. Identificazione degli elementi critici del materiale rotabile merci,
                               attraverso l’analisi delle anomalie maggiormente riscontrabili su ogni
                               Asset funzionale e delle loro correlazioni.

                            3. Identificazione della parte funzionale di maggiore criticità in termini
                               di sicurezza , affidabilità del servizio e monitoraggio.

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MODALITA OPERATIVE

                                                              ATTIVITÀ

                                Realizzazione di un modello matematico che riproduce il
                                comportamento della parte funzionale, in assenza e presenza di
                                guasti, identificato nella fase 1.
     2° FASE
                                 1. Identificazione delle componenti strutturali, caratterizzanti la
       Presso                       parte funzionale, sul carro scelto come campione.
Politecnico di Torino
Aziende Costruttrici             2. Analisi del comportamento degli elementi strutturali durante il
                                    loro normale funzionamento.

                                 3. Realizzazione di un modello matematico che descriva la risposta
                                    del sistema in presenza ed assenza di guasti.

                                 4. Implementazione del modello attraverso codice di calcolo

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MODALITA OPERATIVE

                                                                ATTIVITÀ

                                      Prove sperimentali sul carro campione al fine di calibrare il
                                      modello ed elaborare l’architettura di un sistema di misura,
                                      installabile a bordo carro, che si interfacci con esso.

      3° FASE
                                      1. Identificazione di una strumentazione di misura, con
                                         componentistica commerciale, facilmente installabile a bordo
       Presso
Ambrogio Trasporti S.p.a
                                         di diverse tipologie di carri ed interfacciabile col modello
                                         matematico.

                                      2. Campagna di misure, a carro fermo, volte a calibrare il
                                         modello matematico, attraverso il confronto con i dati reali
                                         acquisiti.

                                      3. Determinare curve limite di accettabilità, stabilendo il campo
                                         di variabilità ammesso per gli effettivi scostamenti dei
                                         parametri funzionali monitorati.

                                      4. Campagna di misura durante il normale esercizio del carro

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1° FASE
                     ELEMENTI CRITICI DEL MATERIALE
                           ROTABILE MERCI
      ASSET FUNZIONALI                      Per ogni Tipologia di anomalia

                                      ANALISI DELLE PROCEDURE DÌ MANUTENIONE
                                      INCIDENZA DELL’ANOMALIA SULL’AFFIDABILITA
                                       DEL SERVIZIO
                                      CAPACITA DÌ RILEVABILITA DEL DIFETTO
                                      INTERAZIONE TRA ASSET FUNZIONALI

                                               SFACCETTATURE
    RUOTA MONOBLOCCO

                                    L’insorgere di alcune usure sul piano di
                                      rotolamento è influenzato dal cattivo
                                     funzionamento dell’impianto frenante

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1° FASE
                         IDENTIFICAZIONE DELLA PARTE
                       FUNZIONALE DI MAGGIORE CRITICITÀ
  PARTE PNEUMATICA DEL                  IMPORTANZA CHE RIVESTE AI FINI DELLA SICUREZZA
    SISTEMA FRENANTE                    INFLUENZA SULL’INSORGERE DI ANOMALIE SU ALTRI ELEMENTI
                                        (ES. RODIGGIO, SISTEMI DI TRAZIONE)
       LA DISPOSIZIONE DEI              MAGGIORI ONERI IN CASO DI GUASTO
 COMPONENTI VARIA A SECONDA             DIFFICOLTÀ D’INDIVIDUARE ANOMALIE DURANTE VERIFICHE TECNICHE
  DELLA TIPOLOGIA DI CARRO E DI
                                        PREVISTE DALLE PROCEDURE DÌ MANUTENZIONE ORDINARIA
  SISTEMA FRENANTE ADOTTATO

 È PRESENTE IN QUASI LA TOTALITÀ DEI CARRI FERROVIARI
 RISENTE DELLE VARIAZIONI DI CARICO DEL CARRO
 AGISCE A LIVELLO CARRELLO
 SE MONITORATO PERMETTE DÌ REGISTRARE LE AZIONI DÌ FRENATURA IN FUNZIONE DEL CARICO E DALLA LINEA

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2° FASE
                             IDENTIFICAZIONE CARRO TIPO

                                    Carro serie :      Sggmrs
                                    Proprietario:      Ambrogio Trasporti S.p.A
                                    Costruttore:      Cima
                                    Sistema frenante: Faiveley Transport S.p.A

Valvola VCAV tipo 1P-1E con
funzione differenziale

         Cilindro freno
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2° FASE
                    MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

           MODELLO SEMPLIFICATO A
                                                  TALE APPROCCIO PERMETTE:
        PARAMETRI CONCENTRATI
                                                   RIPRODURRE GLI ANDAMENTI DEI TRANSITORI DI

CORRELA LA :                                       PRESSIONE   DURANTE LE FASI DI    FRENATURA IN
                                                   RELAZIONE AL CARICO DEL CARRO.
 DINAMICA DELLA VALVOLA RELE VCAV
 DINAMICA DEL CILINDRO FRENO
                                                   ATTRAVERSO LA DIVISIONE IN SOTTOFASI, PERMETTE
 VALORI E TEMPI DÌ ACCUMULO/AUMENTO DÌ
                                                   DI TENERE CONTO DEL CONTRIBUTO DEGLI ELEMENTI
  PRESSIONE NELLE:
                                                   STRUTTURALI CHE CARATTERIZZANO LA     VCAV E IL
     - CAMERE DELLA VALVOLA RELE VCAV
                                                   CILINDRO FRENO
     - CAMERA DEL CILINDRO FRENO
     - CAMERA DEL SERBATOIO AUSILIARIO

                                                        AD OGNI SINGOLA FASE CORRISPONDE UN
ATTRAVERSO L’ANALISI DEL FUNZIONAMENTO DEI              SISTEMA DÌ EQUAZIONI DIFFERENZIALI CHE NE
                                                        IDENTIFICA IL COMPORTAMENTO
 SINGOLI    ELEMENTI    DEL   SOTTOSISTEMA   SI

 INDIVIDUANO       LE     SOTTOFASI      CHE            VENGONO INDIVIDUATI I VALORI DÌ SOGLIA DÌ
 CARATTERIZZANO LE AZIONI DÌ:                           GRANDEZZE CARATTERISTICHE (PRESSIONE
                                                        /SPOSTAMENTO) IL CUI RAGGIUNGIMENTO
 FRENATURA                                             DETERMINA    IL  PASSAGGIO     TRA   UNA
                                                        SOTTOFASE E LA SUCCESSIVA.
 SFRENATURA

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2° FASE
                        MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

     VALVOLA VCAV

È    POSSIBILE SUDDIVIDERE
    IL SISTEMA IN TRE AREE:
 CIRCUITO DI COMANDO
 CIRCUITO PRINCIPALE
 CIRCUITO INFERIORE

                                        QUATTRO SOTTOFASI DI FUNZIONAMENTO:

                                         PRIMA   FASE     DI    FRENATURA,  FINO   AL
                                          RAGGIUNGIMENTO IN       CAMERA PILOTA DI UNA
                                          PRESSIONE PARI A 0,67÷0,75 BAR.

                                         SECONDA FASE DI FRENATURA, DAL SUPERAMENTO
                                          DEL SUDDETTO VALORE FINO AL RAGGIUNGIMENTO
                                          DELLA PRESSIONE MASSIMA DI FRENATURA

                                         PRIMA FASE DI SFRENATURA

                                         SECONDA FASE DÌ SFRENATURA

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2° FASE
                  MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

        Cilindro freno

QUATTRO SOTTOFASI DI FUNZIONAMENTO:

 PRIMA FASE DI FRENATURA, IN CUI LA PRESSIONE IN CAMERA A È TALE DA MUOVERE LO STELO DEL
 CILINDRO.
 SECONDA FASE DI FRENATURA, IL VOLUME DELLA CAMERA RIMANE COSTANTE
 PRIMA FASE DI SFRENATURA, IL VOLUME DELLA CAMERA A RIMANE COSTANTE.
 SECONDA FASE DÌ SFRENATURA, LO STELO DEL CILNDRO RIENTRA NELLA SUA SEDE.

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2° FASE
                MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

   A FRONTE DEL SEGNALE DI PRESSIONE Pd DI COMANDO DEL DISTRIBUTORE,
    IL VALORE DI PRESSIONE PEt RAGGIUNTO IN CAMERA PILOTA DELLA VCAV
             DETERMINA IL PASSAGGIO TRA UNA FASE E LA SUCCESSIVA

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2° FASE
                MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

 1° FASE DI
FRENATURA

 2° FASE DI
FRENATURA

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2° FASE
                MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

                                  EQUAZIONI DI FLUSSO
                                   CAMERE VALVOLA RELE VCAV
                                   CAMERA CILINDRO FRENO

                                  I SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI NON LINEARI
                                   POSSONO    ESSERE    RISOLTI   INTRODUCENDO        LE
                                   EQUAZIONI DINAMICHE DEL CILINDRO FRENO E DELLE
                                   VALVOLA RELÈ VCAV, MEDIANTE METODI NUMERICI

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2° FASE
                  MODELLO MATEMATICO DEL SOTTOSISTEMA

Le equazioni che identificano il modello matematico vengono risolte
attraverso il metodo alle differenze finite, utilizzando il codice di calcolo
Matlab

                          Si trascurano le perdite di carico localizzate e distribuite lungo le
                          tubazioni di collegamento

  IPOTESI                  Si trascura il contributo dei termini inerziali e di attrito degli
                           elementi costituenti la valvola VCAV

                        Si considerano costanti i volumi della camera equilibratrice e pilota
                        della valvola VCAV

                                                    ASSENZA DI GUASTI
                         SIMULAZIONI

                                                   PRESENZA DI GUASTI
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2° FASE
                          RISULTATI DELLE SIMULAZIONI

                                            SIMULAZIONI IN ASSENZA DI
                                                     GUASTI:
                                               REGIME DI FRENATURA
                                                  VIAGGIATORI (P)

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2° FASE
                          RISULTATI DELLE SIMULAZIONI

                                            SIMULAZIONI IN ASSENZA DI
                                                     GUASTI:
                                             REGIME DI FRENATURA P –
                                               VARIAZIONE DI CARICO

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2° FASE
                          RISULTATI DELLE SIMULAZIONI

                                                       SIMULAZIONI IN PRESENZA DI
                                                                GUASTI:
                                                     BLOCCAGGIO DEL CILINDRO FRENO
                                                      DURANTE LA FASE DI FRENATURA

       L’andamento di pressione non presenta più la fase di primo tempo, ed il gradiente
       è più elevato rispetto all’andamento atteso in assenza di guasto. Il sistema
       raggiunge comunque la pressione massima di frenatura

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2° FASE
                          RISULTATI DELLE SIMULAZIONI

                                               SIMULAZIONI IN PRESENZA DI
                                                        GUASTI:
                                              MAGGIORE CORSA DEL PISTONE

         Una maggiore corsa del cilindro determina una fase di primo
         tempo più lunga

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2° FASE
                          RISULTATI DELLE SIMULAZIONI

                                                 SIMULAZIONI IN PRESENZA DI
                                                           GUASTI:
                                                 ANOMALIE RISCONTRABILI NEL
                                                FUNZIONAMENTO DELLA VALVOLA
                                                        DI PESATURA

      Si determina una pressione massima al cilindro freno inferiore a quello
      attesa dal sistema in condizioni ordinarie di funzionamento

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3° FASE
                       ARCHITETTURA DEL SISTEMA DI MISURA

LA PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTUTA DEL SISTEMA DÌ MISURA TIENE CONTO :

 PARAMETRI D’INGRESSO E DI USCITA DEL MODELLO MATEMATICO

 COMPONENTI VERSATILI CHE POSSANO ESSERE INSTALLATI CON FACILITÀ A BORDO CARRO,

 ADATTABILITÀ A TIPOLOGIE DI CARRI MERCI DIVERSE DA QUELLO ESAMINATO

                                                            TIPOLOGIA DI SENSORI
                                                     3 TRASDUTTORI DI PRESSIONE
                                                     1 POTENZIMETRO LINEARE A FILO

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3° FASE
                                       MISURE SPERIMENTALI

IL SISTEMA DI MISURE PERMETTE DI ACQUISIRE:
Andamento di pressione in uscita dal distributore pdi
                                                                          CONFRONTABILI
Andamento di pressione all’interno della camera del cilindro freno pCF    COL MODELLO
Andamento di pressione in uscita dal serbatoio ausiliario pSA             MATEMATICO
Andamento del cilindro freno xCF

CAMPAGNA PROVE PRESSO AMBROGIO TRASPORTI SpA
 1°STEP - ACQUISIRE A VEICOLO FERMO GLI ANDAMENTI DÌ PRESSIONE E SPOSTAMENTO PER DIVERSE TIPOLOGIE
  DÌ FRENATA IN ACCORDA ALLA PROCEDURA DELLA PROVA FRENO
 2°STEP - RIPETERE LE PROVE A VEICOLO FERMO IN PRESENZA DÌ GUASTI
 3°STEP – RIPETERE LE PROVE CON VEICOLO NELLE NORMALI CONDIZIONI D’ESERCIZIO

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CONCLUSIONI

    Il modello permette di monitorare i transitori di pressione in fase di frenatura e
    sfrenatura in diverse condizioni di carico
    Il modello permette di simulare la risposta del cilindro freno in presenza di
    anomalie come:
     bloccaggio del cilindro freno
     maggiore corsa del pistone
     guasti della valvola di pesatura
     guasti del dispositivo VCAV
    perdite lungo le condotte

    Il modello presenta caratteristiche di funzionamento veloci, in accordo con la
    realizzazione di un sistema di monitoraggio in continuo del sistema frenante
    La metodologia utilizzata è adattabile a diverse tipologie di carri di nuova e
    vecchia generazione

    Utilizzo di un solo sensore posto alla bocca del cilindro freno per evidenziare
    guasti al sottosistema frenante

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GRAZIE
     PER
L’ATTENZIONE
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