Cofamagazine RISCHIO PAESE - I DIECI PROTAGONISTI DEL FUTURO - Coface
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LA RIVISTA DI COFACE DESTINATA A CLIENTI E PARTNER cofamagazine n° 38 | Maggio 2014 RISCHIO PAESE I DIECI PROTAGONISTI DEL FUTURO Migliorano USA e Gran Bretagna Fiore (Ice): Emirati d’oro per l’Italia Melinda, è tempo delle mele all’estero
Sommario Editoriale La grande occasione dell’accordo transatlantico 3 Primo piano Dalla Colombia all’Indonesia, ecco i dieci protagonisti del futuro 4 Rischio Paese, migliorano Stati Uniti e Gran Bretagna 8 Scenario Emirati Arabi, il porto sicuro del Golfo 16 Intervista «Per l’Italia occasioni d’oro negli Emirati» 20 Case history Melinda, il tempo delle mele diventa hi-tech 22 Micro-Macro Messico, ripresa tra luci e ombre 24 News Accordo Coface - Banca MPS a sostegno delle imprese 28 Dicono di noi 30 COFAMAGAZINE Registrazione del 04/04/1998 Numero 38 – maggio 2014 Con il num. 558 presso il Tribunale Periodico trimestrale di Milano EDITORE COORDINAMENTO Compagnie française d’assurance EDITORIALE pour le commerce extérieur S.A. iCorporate s.r.l. Rappresentanza Generale per l’Italia Direzione Marketing & Via Giovanni Spadolini, 4 Comunicazione di Coface in Italia 20141 Milano Tel. 02 48335.111 Fax 02 48335.404 IMPAGINAZIONE Carlo Corbo www.coface.it DIRETTORE EDITORIALE Ernesto De Martinis DIRETTORE RESPONSABILE Questo numero è stato chiuso in Ernesto De Martinis redazione il 30 aprile 2014 2 Cofamagazine
Editoriale La grande occasione dell’accordo transatlantico Si chiama Transatlantic Trade and e circa il 40% in termini di potere Ernesto De Martinis, Investment Partnership (TTIP). d’acquisto. L’approvazione del Country Manager Italia, Coface E’ l’accordo transatlantico per la TTIP permetterebbe un rilancio liberalizzazione del commercio e commerciale in grande stile di degli investimenti sul quale da quasi Ue e USA, mettendo almeno ma anche le piccole e medie un anno sono in corso negoziati parzialmente in ombra l’astro di imprese. Le PMI tricolori votate tra Unione europea e Stati Uniti. Pechino. Non dimentichiamo che dal all’export approfitterebbero Una trattativa delicata, con un 2000 a oggi l’Europa ha comunque dell’abbattimento dei dazi, obiettivo ambizioso: l’abbattimento calamitato il 56% degli investimenti dell’omologazione degli standard delle barriere non tariffarie che mondiali statunitensi, contro l’1,2% tecnici e di quelli fito-sanitari. ancora dividono le due sponde della Cina. Potrebbero accedere alle gare dell’Atlantico. Se l’operazione d’appalto pubbliche statunitensi, ora andasse in porto, i vantaggi in termini Ma l’intesa transatlantica avrebbe aperte al mercato internazionale solo di crescita economica sarebbero anche un’altra importante ricaduta, per un terzo del totale. E nel settore incredibili per entrambe le sponde come ha espressamente dichiarato alimentare finalmente gli Stati Uniti dell’Atlantico. Italia compresa. il presidente americano Barack arriverebbero a riconoscere le Obama nel suo recente viaggio indicazioni geografiche, nelle quali il Secondo uno studio del CEPR in Europa: quella della sicurezza nostro Paese è leader con più di 750 (Centre for Economic Policy energetica. «Con un accordo marchi. Research) di Londra, un accordo commerciale – ha sottolineato porterebbe a benefici strutturali Obama – le licenze all’export di Il percorso delle trattative è ancora e permanenti pari a 120 miliardi gas verso l’Europa sarebbero lungo, ma la speranza è che si arrivi di euro per la Ue e a 95 miliardi molto più facili, un aspetto a un grande accordo. Un’intesa per gli USA. Fatti i dovuti conti, si rilevante nell’attuale situazione a tutto tondo in grado di dare tratta di 545 euro in più ogni anno geopolitica». Il riferimento del un nuovo impulso al percorso di per ciascuna famiglia europea di presidente americano è ovviamente internazionalizzazione delle aziende quattro persone. Come è possibile? a Mosca, da cui dipende circa il 30% italiane, impegnate in una battaglia Semplice: l’abbattimento delle dell’approvvigionamento europeo quotidiana sui mercati esteri. barriere non tariffarie si traduce di gas e petrolio. Con gli Stati Uniti Una sfida che vede Coface da in un’armonizzazione di regole che, raggiunta l’indipendenza sempre al fianco delle imprese e standard che permette grandi energetica grazie alla rivoluzione tricolori, con il suo patrimonio semplificazioni burocratiche e dello shale gas, potrebbero presto di esperienze di pagamento di quindi enormi economie di scala. essere in grado di esportare gas milioni di aziende in tutto il mondo anche nel Vecchio Continente. che rappresenta uno strumento Seppur appannata dalla crisi fondamentale per identificare i rischi dell’Eurozona, infatti, già oggi Quanto all’Italia, a beneficiare e avere un solido punto di riferimento l’economia transatlantica vale più dell’accordo transatlantico non in un panorama internazionale in del 50% del PIL mondiale in valore sarebbero solo le grandi aziende, continuo mutamento. Cofamagazine 3
Dalla Colombia all’Indonesia, ecco i dieci protagonisti del futuro Mentre i Paesi emergenti “tradizionali” (come Cina, India o Brasile) perdono velocità, al loro posto arrivano nuovi “campioni” in grado di mettere a segno performance eccezionali. Ecco quali sono L a crisi globale del 2008- riflettono il debole interesse degli ma inferiore a quello delle 2009 e poi quella dei investitori internazionali per i economie più sviluppate); debiti sovrani nella zona mercati emergenti, sembrano 2. hanno un tasso di crescita euro hanno evidenziato paradossali: quando la nozione di del PIL superiore a quello delle deboli prospettive di crescita “Paese emergente” è entrata in economie più avanzate; delle economie avanzate nel voga all’inizio degli anni Ottanta, 3. stanno subendo grandi lungo termine e scenari molto più di pari passo con lo sviluppo di trasformazioni istituzionali. favorevoli per i Paesi emergenti. mercati finanziari in quegli Stati, era I BRIC, che nel 2000 rispondevano Ma dal maggio 2013 sono cambiate un modo di distinguere le nazioni a tutti questi requisiti, sono le carte in tavola. Deflussi di “in via di sviluppo che offrono diventati il simbolo della crescita capitali legati alla politica, tensioni opportunità agli investitori”. delle economie emergenti. I sociali e finanziarie, attestano Da allora sono arrivate molte quattro “campioni” (Brasile, l’accresciuta vulnerabilità di alcuni definizioni più precise. In genere Russia, India e Cina, poi diventati emergenti. Come confermano dicono che i Paesi emergenti: cinque con il Sudafrica) le deludenti performance (per i 1. hanno un livello intermedio di avevano molte caratteristiche loro standard) degli ultimi tempi. reddito pro capite (cioè superiore in comune: una crescita Questi deflussi di capitale, che a quello dei Paesi meno avanzati, dinamica ma soprattutto un PIL 4 Cofamagazine
Primo piano Dopo 10 anni di crescita sfrenata, i BRICS si sono ritrovati a corto di vapore. Il calo della crescita conferma l’esistenza della “trappola del reddito medio” e una popolazione abbastanza grandi da offrire prospettive di miglioramento alla classe media e quindi ai consumi delle famiglie. Dieci anni fa, insomma, per identificare i Paesi emergenti si guardava alla domanda potenziale. Ma nonostante la dinamica dei consumi, ancora favorevole, la crescita dei BRICS sta oggi rallentando. Il paradosso è solo apparente, poiché avere una domanda ad alto potenziale è sì una condizione necessaria per una crescita dinamica di lungo termine, ma non è l’unica condizione. Ce ne sono altre. / I BRICS rallentano Il primo decennio di questo secolo è stato caratterizzato da una forte crescita dei BRICS. Un trend che si spiega con l’aumento dei prezzi prevede che scenda intorno al versante dell’offerta. Secondo il delle materie prime (per il Brasile, 7,2% nel 2014. Quindi ben lontano Fondo monetario internazionale, la Russia e il Sudafrica) o con il dal 10,6% medio registrato tra tra il 2011 e il 2013 il potenziale boom del commercio mondiale il 2000 e il 2011. La tendenza è di crescita è sceso nettamente in (per la Cina), ma soprattutto simile in altri paesi BRICS: Coface India (-1,6 punti) e Cina (-0,9) e col fatto che gli investimenti prevede che quest’anno la crescita in misura minore in Russia (-0,5), correvano perché lo stock iniziale sarà inferiore ai tassi del decennio Brasile (-0,4) e Sudafrica (-0,2). di capitale degli emergenti era precedente in India (5% contro il La decelerazione del PIL si deve inferiore. Inoltre questi Paesi 7,8% medio tra il 2000 e il 2011), in gran parte alla marcata caduta beneficiavano di trasferimenti Russia (1% contro il 4,8%), Brasile degli investimenti. Una perdita tecnologici. (2% contro il 3,8%) e Sudafrica di velocità che conferma inoltre Ma, dopo 10 anni di crescita (2,5% contro il 3,6%). l’esistenza della “trappola del sfrenata, i BRICS si sono ritrovati Certo, le origini di questo reddito medio”: dopo aver goduto a corto di vapore. La loro corsa ha rallentamento sono in parte di un periodo di forte crescita iniziato a essere meno brillante dal congiunturali, poiché i BRICS sono legata al basso costo del lavoro 2010, per rallentare distintamente stati colpiti dalla frenata della e ad abbondanti risorse naturali, dal 2013. L’anno scorso, per maggior parte delle economie il Paese a “basso reddito” diventa esempio, la crescita cinese ha avanzate. Ma ci sono anche ragioni a “medio reddito”, il che provoca raggiunto «solo» il 7,7% e Coface strutturali, legate a problemi sul un calo prolungato della crescita. Cofamagazine 5
Dalle aquile alle civette, tutte le sigle degli emergenti Seguendo la scia della sigla BRIC, creata dall’economista Jim O’Neill nel 2001, molti altri acronimi sono spuntati: • Next-11: raggruppa Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Corea del Sud, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Turchia e Vietnam. Anche qui il “padre” è Jim O’Neill, che in questo caso si riferisce ai Paesi più popolosi dopo le nazioni BRIC. • CIVETS (Civette): raggruppa Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica. Termine coniato nel 2009 da Robert Ward, analista di The Economist Intelligence Unit, raggruppa Paesi caratterizzati da un’economia dinamica e diversificata e da una popolazione giovane in rapida crescita. • EAGLES (Aquile): è l’acronimo di Emerging and Growth Leading Economies e si riferisce a Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Russia, Taiwan e Turchia. Coniato nel 2010 da BBVA, comprende i Paesi il cui contributo alla crescita economica mondiale nel giro di 10 anni sarà mediamente più alto di quello delle sei maggiori economie industrializzate. Sì, perché redditi più alti portano beneficiando di una crescita - il tasso medio di crescita a lungo a un aumento dei costi salariali, elevata potenziale dobbiamo termine nel periodo 2010-2011 è che rendono il Paese meno prima identificare quelli che stato maggiore o uguale al 4%; competitivo rispetto a quelli a non sono destinati a finire nella - tale tasso è superiore a quello basso reddito, senza tuttavia “trappola del medio reddito”. della decade che ha preceduto la permettere una competizione con Escludiamo quindi subito i Paesi crisi del 2008-2009. i prodotti ad alto valore aggiunto che secondo la Banca mondiale Questa doppia condizione serve dei Paesi avanzati. sono “ad alto reddito”, ma a individuare Stati che hanno anche quelli il cui PIL pro capite sia un elevato potenziale che / Ma altri Paesi emergenti è inferiore a 500 dollari. Questa un’accelerazione del trend di stanno prendendo il largo soglia corrisponde al livello più crescita. Il rallentamento dei BRICS e di basso dei Paesi BRICS nei primi Vanno poi esclusi i Paesi con una altre nazioni non è comune a anni 2000, quando è iniziato il debole diversificazione settoriale tutte le economie emergenti. Per loro boom. Poi restringiamo la dell’economia, ossia quelli orientati determinare quali Paesi stanno selezione ai Paesi in cui: quasi esclusivamente verso l’esportazione di materie prime. Capitalizzazione di mercato nei BRICS, in % del PIL Gli Stati il cui sistema produttivo è legato allo sfruttamento delle 80 commodities soffrono infatti 2001 70 2011 molto spesso della “malattia olandese”: l’apprezzamento della 60 valuta legato all’export ostacola la crescita degli altri settori di attività 50 (in particolare il manifatturiero), danneggiando la competitività e 40 rallentando il processo di sviluppo 30 economico. Via dalla lista dunque i Paesi in cui l’export di materie 20 prime rappresenta oltre il 40 % del PIL: si tratta di Stati dell’Africa 10 subsahariana (in particolare 0 Angola, Costa d’Avorio e Nigeria) Cina India Brasile Russia e del Medio Oriente. Infine, per selezionare un campione in grado Fonte: World Bank, Coface di resistere agli shock economici, 6 Cofamagazine
Primo piano sono stati eliminati i Paesi in / Ecco i dieci “campioni” a incontrare maggiori difficoltà recessione nel 2009 dopo la crisi del futuro nel pieno sfruttamento del loro Lehman, ma anche quelli la cui Per i BRICS il boom economico è potenziale di crescita, impiegando crescita, pur restando positiva, destinato insomma a rallentare: più tempo a dispiegare le loro quell’anno è calata di almeno 10 le previsioni Coface per il 2014 potenzialità. Ma queste carenze punti. sono di 3,2 punti percentuali più vanno guardate in prospettiva: nel Attenzione, perché il basse rispetto alla crescita media 2001 la qualità della governance finanziamento degli investimenti registrata negli ultimi dieci anni. Ma in Brasile, Cina, India e Russia era richiede un livello minimo di quali sono i nuovi BRICS, le nazioni paragonabile a quella dei cinque risparmio e mercati finanziari destinate a correre più delle altre? Paesi del secondo gruppo. Eppure, sufficientemente avanzati. Secondo Coface, dieci Paesi hanno i dieci nuovi Paesi emergenti Non tutti questi Paesi saranno in un alto potenziale di crescita e la identificati da Coface hanno una grado di confermare il loro alto capacità sufficiente per finanziare popolazione paragonabile a quella potenziale di crescita. Devono questa accelerazione. Tuttavia, se dei BRIC nei primi anni 2000 infatti poter finanziare investimenti consideriamo anche la valutazione (rappresentavano il 43% della che favoriscano accumulazione del contesto imprenditoriale di popolazione mondiale nel 2001, di capitale e/o incrementi di Coface, che non va dimenticato contro l’11% attuale del “Gruppo produttività. per tener conto di eventuali dei Dieci”, ossia solo il 30% della La presenza di un livello minimo ostacoli alle performance attese, popolazione delle nazioni BRIC nel di risparmio riflette tali capacità possiamo dividere il nostro panel 2001). di finanziamento. Ma anche un in due gruppi: Colombia, Indonesia, Il livello del PIL del “Gruppo dei settore bancario sufficientemente Perù, Filippine e Sri Lanka, dove dieci” rappresenta il 70% di quello ampio e un mercato azionario il contesto è più favorevole al dei BRIC nel 2001. Questi ultimi sono necessari per finanziare gli business, e poi Kenya, Tanzania, infine registravano in media un investimenti, e di conseguenza la Zambia, Bangladesh o Etiopia. avanzo delle partite correnti, crescita. Alcuni Paesi sono quindi destinati mentre i nuovi emergenti oggi hanno un deficit medio pari al 6% del PIL. Nei prossimi anni questi Paesi dovrebbero, inoltre, PIL pro capite (a parità di potere d’acquisto) nei BRICS, in % rispetto agli USA beneficiare meno del commercio mondiale rispetto ai loro predecessori, visto che la crescita 40 nelle economie mature è ormai Brasile strutturalmente più debole. Il loro 35 Cina India tasso di espansione sarà quindi più Russia dipendente dai mercati nazionali, 30 Sudafrica con le esportazioni destinate ad altri Paesi emergenti. 25 Ma nonostante questo contesto meno promettente, i “nuovi Paesi 20 emergenti” hanno alcuni vantaggi rispetto ai BRIC del 2001. A 15 partire dall’inflazione e dal debito pubblico: la prima è in media di 10 2,8 punti inferiore a quella dei BRIC nel 2001 e il livello del debito 5 pubblico è circa il 40 % del PIL (contro il 54% nei BRIC del 2001). 0 Questi dieci Paesi hanno insomma 2000 2003 2006 2009 2012 le carte in regola per diventare il nuovo motore delle economie Fonte: IMF, Coface emergenti. Cofamagazine 7
Rischio Paese, migliorano Stati Uniti e Gran Bretagna Le difficoltà dei Paesi emergenti “tradizionali” hanno avuto ripercussioni anche sul rating di Coface, con evoluzioni negative del giudizio su Brasile, Russia e Turchia. Mentre migliorano le prospettive di USA e Regno Unito 1. VALUTAZIONI RISCHIO PAESE EVOLUZIONI POSITIVE Paese Precedente Nuovo Stati Uniti A2 A1 Regno Unito A3 A3 / Stati Uniti: A1 / Regno Unito: A3 • Crescita del PIL dinamica e • Crescita del PIL prevista bilanciata. relativamente elevata per • Consumi privati robusti, trainati quest’anno. dalla disoccupazione in calo, • Consumi delle famiglie da un minor tasso di risparmio, molto dinamici, guidati da redditi più alti e da un dall’allentamento creditizio e indebitamento delle famiglie dalla bassa disoccupazione. decrescente. • La fiducia delle imprese e la • Il mercato immobiliare si sta capacità di utilizzo degli impianti gradualmente riprendendo. suggeriscono un rafforzamento • Forte crescita degli investimenti, della crescita degli investimenti, con i profitti aziendali tornati ai anche se alcuni settori livelli precrisi e il debito delle (principalmente manifatturieri) imprese in rapporto al PIL ancora sono molto indietro rispetto relativamente basso. ad altri (costruzioni e servizi • I rischi connessi a un nuovo finanziari). shutdown del Governo e al limite del debito pubblico sono diminuiti nei primi mesi del 2014. 8 Cofamagazine
EVOLUZIONI NEGATIVE Paese Precedente Nuovo Brasile A3 A4 Tailandia A3 A4 Turchia A4 A4 Ghana B B Russia B B Venezuela C C / Brasile: A4 • Politiche fiscali e monetarie più restrittive. • Decelerazione dei consumi. • Bassi investimenti. • L’impatto del deprezzamento del real sulle imprese indebitate in valuta estera. • Ricaduta delle difficoltà argentine sull’industria (in particolare l’automotive). / Tailandia: A4 La prolungata crisi politica tailandese sta influenzando i consumi privati, gli investimenti e il turismo. La fiducia dei consumatori è precipitata. • L’indebitamento delle famiglie (80% del PIL) appesantisce i consumi e limita le capacità della Banca centrale di sostenere la crescita. • Il Governo provvisorio non può attuare misure di stimolo fiscale. In Russia, la crisi ucraina avrà un impatto negativo su un già basso livello di crescita (pari all’1,3% nel 2013) 10 Cofamagazine
Primo piano / Turchia : A4 ridurre l’elevato deficit (11% nel indotto la Banca centrale a • Le accuse di corruzione stanno 2013). violenti rialzi del suo tasso destabilizzando il Governo. • Deprezzamento della valuta principale (+150 punti base al 7%). • Nel 2014 la crescita del locale (Cedi) e conseguente Questo peserà ulteriormente PIL dovrebbe rallentare al decisione della Banca centrale sulla crescita, provocando 2%, riflettendo l’impatto di aumentare il tasso principale una contrazione di credito e sulla domanda interna del al 18% nel febbraio 2014, investimenti. deprezzamento della lira turca, introducendo misure di controllo • Rischio più elevato di deflussi della maggior inflazione (7,9 dei cambi. di capitale, che nel 2013 hanno % su base annua nel febbraio • Prospettive economiche che toccato i 62,7 miliardi di dollari. 2014) e dell’impennata dei tassi tuttavia restano favorevoli di interesse (+425 punti base in nel lungo termine (grazie alle / Venezuela: C gennaio). significative riserve di petrolio • Peggioramento del clima per e oro e a un clima aziendale le imprese (scarsità di valuta positivo). estera, violenza, controllo / Ghana: B su importazioni e prezzi, Ritardi ricorrenti nei pagamenti / Russia: B iperinflazione). da parte dello Stato, anche nei • La crisi ucraina avrà un impatto • Nel 2014 prevista una recessione. confronti di creditori stranieri, nel negativo su un già basso livello • Crollo delle riserve in valuta contesto di un elevato deficit di di crescita (1,3% nel 2013), estera. bilancio. provocato da un calo degli Il Governo sta lottando per investimenti. controllare la spesa pubblica e • La svalutazione del rublo ha Cofamagazine 11
2. VALUTAZIONE CONTESTO IMPRENDITORIALE EVOLUZIONI POSITIVE Paese Precedente Nuovo EAU A3 A3 Algeria B B Indonesia C B Ruanda D C / Emirati Arabi Uniti: A3 / Algeria: B / Ruanda: C Un nuovo diritto societario, più La Finanziaria 2014 ha introdotto Il Paese ha applicato riforme che vicino agli standard internazionali, un alleggerimento del quadro consentono significativi progressi è stato adottato a metà del 2013. normativo per le aziende. Le nel processo di creazione delle Questo atto si traduce in un procedure per l’approvazione di imprese. Il Ruanda ha un buon miglioramento della governance investimenti diretti stranieri o di quadro istituzionale e il contesto aziendale e in cambiamenti nel investimenti in partnership con normativo per le imprese continua processo di creazione d’impresa, capitale straniero sono più snelle. a migliorare, sostenendo lo nella contabilità, nei ricorsi e sviluppo del settore privato. riguardo le IPO. / Indonesia: B Sforzi significativi sono stati fatti Tuttavia, la revisione della norma In tema di corruzione il Paese ha per il controllo della corruzione. che impedisce agli stranieri di compiuto passi significativi (ma L’efficienza del sistema giudiziario possedere la maggior parte di non decisivi) grazie all’opera sta migliorando. un’impresa (più del 49 % del di un’apposita Commissione. capitale) è stata rinviata. Migliorato inoltre il perseguimento dei reati finanziari, anche nei confronti di funzionari di alto livello. 12 Cofamagazine
Primo piano EVOLUZIONI NEGATIVE Paese Precedente Nuovo Sudafrica A3 A4 Tunisia A4 B Madagascar C D Ucraina C D Venezuela C D / Sudafrica: A4 / Madagascar: D Accesso meno facile alle Significative carenze nella informazioni finanziarie, la cui protezione degli investitori, nella pubblicazione non è obbligatoria contrattualistica e nei trasferimenti per le aziende private. di proprietà pesano sul clima Deterioramento della protezione imprenditoriale. dei creditori a causa del processo L’attuazione delle riforme è legale di «business rescue». rallentata da una situazione politica fragile che pesa anche / Tunisia: B sullo sviluppo del settore privato. Il clima del business soffre per i problemi legati al vecchio regime / Ucraina: D politico e all’instabilità presente La situazione del Paese è molto dal 2011. peggiorata per problemi di Gli indicatori della Banca Mondiale corruzione e di applicazione delle sulla governance si stanno leggi. deteriorando. La forte instabilità politica pesa La versione 2014 del “Rapporto sulle prospettive di un’efficace sulla competitività internazionale” attuazione delle riforme, che redatto dal World Economic Forum potrebbe migliorare il clima mostra un netto peggioramento imprenditoriale attraverso della situazione in Tunisia, progressi sul piano della soprattutto a causa del progredire regolamentazione e del controllo dell’economia sommersa, della della corruzione. corruzione e del contrabbando, così come dei conflitti sociali. / Venezuela: D Si segnalano scarsità di valuta estera, violenze, controlli sui prezzi e sulle importazioni, iperinflazione. Cofamagazine 13
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Primo piano USA, la crescita accelera Durante tutto il 2013 la crescita negli Stati Uniti è stata sostenuta dai consumi e dal settore edile. Quest’anno a trainare il PIL sarà ancora una volta la spesa delle famiglie, accompagnata dagli investimenti delle imprese. A guidare i consumi è un mercato del lavoro dinamico: il tasso di disoccupazione è in graduale calo dal gennaio 2010 e in gennaio è sceso sotto la soglia del 7% (al 6,6%). Il presidente Obama ha annunciato un decreto che prevede l’aumento del salario minimo per i nuovi dipendenti federali: dal 1° gennaio 2015 guadagneranno almeno 10,1 dollari all’ora indicizzati all’inflazione, pari a un incremento del 40%. Inoltre, il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1% nel 2013. E’ vero che i consumi cresceranno a un passo più lento rispetto al periodo precrisi (ossia al 3,1% medio registrato tra il 2003 e il 2007), ma è altrettanto vero che i risparmi delle famiglie sono effettivamente aumentati (in media del 5,1% del reddito personale disponibile dal 2012 rispetto al 3,5% medio del periodo 2003-2007). Inoltre, l’indebitamento delle famiglie è sceso di nuovo al livello del 2003 (103% del PIL). Janet Yellen, nuovo numero uno della Federal Reserve, vuole procedere con cautela sul percorso del “tapering”, la riduzione della politica monetaria ultraespansiva della Banca centrale USA. E’ improbabile che la FED inizi a rialzare il suo tasso base prima del 2015, anche se la disoccupazione dovesse scendere sotto la soglia del 6,5%, per evitare un rallentamento dell’economia. Infine, alla fine del 2013 l’inflazione (all’1%) è rimasta ben al di sotto dell’obiettivo del 2%. Aziende robuste La redditività delle imprese negli Stati Uniti nel 2013 ha messo a segno il record di tutti i tempi (12% del PIL), con un debito delle aziende in calo (50% del PIL rispetto al 67% dell’Eurozona e al 77% del Regno Unito). La forza finanziaria delle imprese, assieme alla dinamica dei consumi privati e a una solida domanda globale, sta trainando gli investimenti. L’export rilancia la crescita Le esportazioni nette contribuiranno positivamente alla crescita. Il deficit commerciale degli Stati Uniti nel 2013 è diminuito grazie a una maggior indipendenza energetica. Nel 2014 la crescita in Cina, il maggior partner commerciale, sarà sostanzialmente in linea con quella dell’anno scorso. Ma gli altri Paesi che hanno scambi più intensi con gli USA vedranno accelerare la propria crescita (a eccezione del Giappone), con ottime ricadute sull’export statunitense. Scambi commerciali 19% Esportazione di merci, 19% Importazione di merci, % del totale % del totale 14% 14% 12% 12% 7% 6% 5% 5% Canada Messico Eurozona Cina Giappone Cina Canada Messico Giappone Germania Cofamagazine 15
Emirati Arabi, il porto sicuro del Golfo Continua la galoppata economica della Federazione, trainata dal petrolio di Abu Dhabi e dai servizi di Dubai. Per le imprese italiane le opportunità di business non mancano I ncuranti del rallentamento dei Paesi emergenti, gli Emirati Arabi si avviano a conseguire nel 2014 il quarto anno consecutivo di crescita del PIL al ritmo del 4%. Merito anche della solidità finanziaria e della stabilità politica, oltre che di una diversificazione economica che procede a passo spedito. L’Italia è già il terzo partner commerciale della piccola “federazione degli sceicchi”, ma per le nostre PMI le buone occasioni si moltiplicano, e non solo nei tradizionali settori di punta del made in Italy. / Crescita economica stabile sostenuta da un’attiva politica di diversificazione Il 2014 dovrebbe risultare in linea con il 2013, con un aumento del PIL leggermente più basso, spinto da un incremento dei consumi privati e degli investimenti. La crescita negli Emirati rimarrà legata alle entrate di idrocarburi, soprattutto quelli di Abu Dhabi, ma l’attività “non petrolifera” resterà vigorosa, sostenuta da una politica di diversificazione attiva. Quest’ultima si basa in particolare sulla ripresa del settore edilizio (che sta guadagnando terreno dopo essere stato colpito dalla crisi finanziaria del 2009) nonché su nuovi progetti su larga scala e su investimenti, essenzialmente nel settore dei trasporti, del commercio e del turismo. Entro il 16 Cofamagazine
Scenario 2014 è attesa la prima fase di un dell’ancoraggio della valuta al Punti di forza progetto ferroviario nazionale, così dollaro statunitense. come un megaprogetto di Dubai • Diversificazione dell’economia iniziata attivamente che coinvolge il più grande centro / Lontani dai movimenti di commerciale del mondo e 100 hotel. protesta nel mondo arabo • Importanza di Abu Dhabi, che Riguardo l’inflazione, il prezzo degli Situati in una zona chiave dal punto possiede il 95% delle grandi immobili e il costo dei servizi pubblici di vista geostrategico, gli Emirati riserve di idrocarburi degli Emirati Arabi Uniti continueranno a salire, dopo essere Arabi Uniti mirano a mantenere un stati un fattore di deflazione nel equilibrio diplomatico tra la loro • Importanza di Dubai nei 2012.La forte domanda interna appartenenza al mondo arabo e servizi, come centro finanziario spingerà quindi in alto i prezzi, ma l’alleanza con i Paesi occidentali, in regionale e settimo maggiore porto del mondo l’inflazione media resterà moderata particolare gli Stati Uniti. Gli Emirati rispetto ai livelli precrisi. rimangono comunque esposti ai • Solidità finanziaria, con il fondo rischi regionali. L’Iran, in particolare, sovrano di Abu Dhabi (Abu / Fondamentali forti continua a essere percepito come Dhabi Investment Authority) in possesso del maggior Il grande surplus delle partite principale minaccia: i due Paesi portafoglio mondiale di asset correnti degli Emirati Arabi risulterà hanno relazioni storicamente leggermente ridotto nel 2014. I complesse, tesi dal punto di vista • Stabilità politica nella Federazione presieduta dallo deficit nella bilancia dei servizi e diplomatico (tra dispute territoriali sceicco Khalifa Ben Zayed di trasferimenti continueranno ad e programma nucleare) ma vicini Abu Dhabi ampliarsi e la caduta dei prezzi economicamente (con significativi del petrolio a limitare la crescita scambi commerciali). dei ricavi da esportazioni. Il peso Considerati come un rifugio dopo del debito pubblico ed estero la sollevazione politica nella regione proseguirà nel suo percorso di dall’inizio del 2011, gli Emirati riduzione, dopo essere salito fino stanno cercando di mantenere le Punti di debolezza al 2010, soprattutto a causa dei distanze dai movimenti di protesta • Economie eterogenee, ancora prestiti agli enti parastatali di Dubai. di numerosi altri Paesi arabi, al dipendenti dalle entrate legate Dubai World, compagnia di prezzo tuttavia di un controllo agli idrocarburi di Abu Dhabi investimenti che detiene e gestisce politico estremamente rigoroso e • Elevato debito estero delle le partecipazioni del Governo, ha della repressione dei movimenti di imprese parastatali di Dubai chiesto una moratoria alla fine opposizione islamici. C’è inoltre un del 2009, evidenziando la qualità problema di equilibrio demografico, • Opacità degli enti parastatali e delle imprese private incerta del debito quasi sovrano di con gli stranieri che compongono enti collegati all’Esecutivo. Esiste, la grande maggioranza della • Incertezze geopolitiche tuttavia, una solidarietà implicita popolazione, creando una seria regionali all’interno della Federazione. sfida sociale e politica, soprattutto Il settore bancario rimane ben perché esistono grandi disparità fra capitalizzato e liquido. Ma, mentre le diverse comunità di immigrati. la ristrutturazione dei debiti legati Il contesto economico e la alla crisi del 2009 è in fase di governance sono tra le migliori Situati in una zona completamento, diverse scadenze nella regione (per la qualità si stanno avvicinando, in particolare delle infrastrutture e l’efficacia chiave dal punto di vista nel 2014 e nel 2015, e l’ulteriore dell’azione di governo), ma la crisi geostrategico, gli Emirati ristrutturazione del debito di enti di Dubai World evidenzia l’opacità governativi potrebbe continuare sia dei conti pubblici che dello mirano a mantenere un a danneggiare la qualità degli status di enti pubblici, banche e equilibrio diplomatico tra asset. Il credito al settore privato imprese. I limiti alla partecipazione crescerà solo leggermente nel 2014 al capitale e alle assunzioni, basate la loro appartenenza al e rimarrà ben al di sotto dei livelli sulla nazionalità piuttosto che sulle mondo arabo e l’alleanza precrisi, nonostante una politica competenze, rischiano anche di monetaria accomodante nel quadro limitare gli investimenti stranieri. con i Paesi occidentali Cofamagazine 17
/ Le PMI italiane negli Emirati La presenza delle PMI italiane negli Emirati ha assunto una certa La carta d’identità degli importanza: con gli opportuni Emirati Arabi Uniti accorgimenti, anche un’azienda di piccole dimensioni può cogliere importanti opportunità di business, spiega un recente Med&Gulf Popolazione 9 milioni Executive Briefing dell’ISPI. PIL 390 miliardi di dollari Le aziende tricolori sono ben Valutazione Rischio Paese A3 piazzate in settori tradizionali del Valutazione del contesto made in Italy come l’abbigliamento, A3 imprenditoriale l’alimentare e il lusso. Quest’ultimo in particolare ha visto un’importante espansione in questi anni, pesando ormai per quasi un quarto del totale delle esportazioni italiane negli Emirati. Le opportunità sono però in crescita anche in altri settori come i trasporti, comparto nel quale gli Emirati hanno investito in questi anni circa il 40% del budget. Particolarmente richieste sono inoltre le aziende specializzate in tecnologie nella lavorazione dell’alluminio, ramo in cui gli Emirati puntano a diventare leader regionale e che ha visto una crescita notevole nell’ultimo periodo. Infine, un settore in grande espansione è quello sanitario (la cui spesa è cresciuta del 15% l’anno nell’ultimo decennio). La causa di tale incremento sta soprattutto in un innalzamento dell’età media e nella diffusione di alcune malattie legate alle cattive abitudini alimentari della popolazione, come l’obesità e il diabete: quest’ultimo Principali indicatori macroeconomici 2011 2012 2013 (s) 2014 (p) Crescita del PIL (%) 3,9 4,4 4,3 4 Inflazione (media annuale %) 1 0,7 1,5 2 Deficit pubblico (% PIL) 11 13,3 11 10,5 Bilancia commerciale (% PIL) 13,9 16,1 15,1 13,9 Debito pubblico (% PIL) 31,4 33,2 32,1 31,3 (s) stime (p) previsioni 18 Cofamagazine
Scenario colpisce il 20% della popolazione, generaliste, ovvero aperte a necessario avere una licenza. Ne quattro volte la media europea. tutti i tipi di business, oppure esistono quattro diversi tipi: per È in crescita anche la presenza delle specializzate in un singolo settore attività commerciali, per attività aziende italiane all’interno delle Free economico. Aprire un’attività in industriali, per servizi e per attività Zone, aree speciali in cui è possibile una Free Zone è vantaggioso per industriali “nazionali”. aprire una filiale o uno stabilimento, tutte quelle imprese il cui giro di Quest’ultimo tipo di licenza godendo di importanti incentivi affari è interamente o parzialmente concede all’azienda gli stessi diritti fiscali e di un diritto di proprietà concentrato nell’area del Golfo o di un’industria nazionale e permette speciale. Come in molti altri mercati nelle aree limitrofe, come il Medio di esportare verso gli altri Paesi del esteri è però importante tenere a Oriente, o anche nel Subcontinente Consiglio di Cooperazione del Golfo mente alcuni accorgimenti. In primo indiano e in Cina. (GCC) senza pagare dazi in entrata. luogo l’esperienza di molte PMI Le Free Zone offrono una lista di Per ottenerla è però necessario evidenzia come i rapporti personali incentivi importanti finalizzati ad esibire requisiti specifici, come la siano fondamentali per il business attirare le imprese straniere. proprietà detenuta per almeno il in questo mercato, così come nel I principali sono la possibilità per 51% da soggetti residenti nei Paesi resto del mondo arabo. il soggetto straniero di detenere il del Gulf Cooperation Council. Una presenza fissa con partner locali 100% della proprietà; l’assenza di Da evidenziare, infine, il fatto che di fiducia è quindi consigliabile. tasse sul reddito personale o sulle una licenza concessa per una Come in altri Paesi arabi, è inoltre plusvalenze; nessuna tassa sulle zona franca permette di operare importante tenere a mente alcuni operazioni societarie per un minimo liberamente all’interno di essa e accorgimenti relativi alle leggi di 15 anni (variabili a seconda della all’esterno degli Emirati Arabi, ma che regolano la risoluzione delle Free Zone); l’esenzione dai dazi per operazioni nel mercato interno controversie contrattuali. di esportazione e importazione; degli EAU è invece necessaria una la possibilità di trasferire, licenza specifica. / Le opportunità delle completamente e senza alcuna Free Zone formalità, profitti e utili all’estero; Le Free Zone sono concentrate la libertà completa di assunzione nei due emirati più grandi di Abu del personale, che può essere Dhabi e Dubai, spiega ancora il interamente straniero. paper dell’ISPI. Possono essere Per operare in una Free Zone è Cofamagazine 19
«Per l’Italia occasioni d’oro negli Emirati» Ferdinando Fiore (direttore sede ICE di Dubai): con l’Expo del 2020 si aprono grandi possibilità di business nel Paese mediorientale, già primo mercato di sbocco per il made in Italy nel mondo arabo «I nostri imprenditori trovano negli Emirati un ambiente dinamico e sicuro, dove si può contare su leggi liberali che facilitano gli investimenti, su infrastrutture e servizi all’avanguardia e su un’elevata qualità di vita. Spesso però non sono consapevoli della concorrenza agguerrita da parte di competitor internazionali di alto livello». Così Ferdinando Fiore, direttore della sede ICE di Dubai, sintetizza l’approccio delle imprese italiane verso gli Emirati Arabi. Da oltre vent’anni all’Istituto per il Commercio Estero, Fiore ha passato buona parte della sua vita professionale tra Dubai e Amman, diventando un profondo e appassionato conoscitore della realtà mediorientale. / Perché gli Emirati Arabi Ferdinando Fiore, Uniti (EAU) sono considerati Direttore sede ICE di Dubai così importanti per le nostre esportazioni? Gli Emirati sono una realtà dall’area MENA (Middle East & sono da tempo in crescita e le moderna, avanzata e dinamica. Uno North Africa) al sub continente nostre esportazioni sono arrivate Stato che è oggi uno dei principali asiatico. Le aziende italiane hanno a superare la cifra record di 5,5 hub finanziari al mondo e uno dei finora dimostrato di saper cogliere miliardi di euro nel 2012. Un trend maggiori snodi commerciali del al meglio le opportunità offerte positivo che si è confermato nel Golfo. dal Paese: gli EAU rappresentano 2013, quando – nei primi 11 mesi Un mercato decisivo per le nostre infatti il primo mercato di sbocco dell’anno – l’export italiano è imprese, dunque, anche perché per il made in Italy nell’intero ulteriormente cresciuto: +1,6% rappresenta una porta d’accesso mondo arabo. rispetto allo stesso periodo del ad una vasta parte del mondo: Le relazioni commerciali bilaterali 2012. 20 Cofamagazine
Intervista E ora che gli EAU si stanno la necessità di appoggiarsi ad un che oltre il 90% della popolazione preparando ad ospitare l’Expo partner locale che deve detenere residente a Dubai è costituita da 2020, per le nostre imprese si il 51% delle società. Nel frattempo espatriati. aprono nuove opportunità. però sono state implementate in Il Paese investirà fondi ingenti nel tutto il Paese varie Zone Franche / Qual è l’approccio delle comparto delle infrastrutture e (Free Zones), nelle quali l’impresa aziende italiane verso questo dei trasporti, nel settore ospitalità straniera può detenere il 100% Paese? e immobiliare, nel campo della della proprietà e usufruire di I nostri imprenditori trovano produzione e distribuzione di numerose facilitazioni logistiche, negli EAU un ambiente dinamico energia e nell’offerta di servizi e fiscali e doganali. e sicuro, dove si può contare su prodotti sanitari. Va inoltre ricordato che negli leggi liberali che facilitano gli Ambiti in cui si aprono grandi Emirati Arabi Uniti non è applicata investimenti, su infrastrutture possibilità di business per le nessuna imposta diretta e nessuna e servizi all’avanguardia e su imprese italiane. ritenuta alla fonte sui redditi da un’elevata qualità di vita. lavoro autonomo o dipendente, Spesso però le aziende non sono / Qual è il modello economico e percepiti sia dai residenti che dai consapevoli delle difficoltà che pure commerciale degli EAU? non residenti. questo Paese presenta, prima fra Il grado di apertura del Paese Infine, nel Paese i dazi doganali tutte la concorrenza agguerrita da evidenzia una spiccata propensione per la maggior parte delle merci parte di competitor internazionali dell’economia emiratina a un estere importate sono piuttosto di alto livello, provenienti da ogni regime di libero scambio. bassi (5%) o addirittura pari a parte del mondo. Non sussistono difficoltà di zero, come nel caso di generi Questo è un mercato davvero fondo per operare negli Emirati, alimentari di consumo e prodotti molto competitivo, dove per sia in caso di presenza stabile in farmaceutici. raggiungere il successo occorre loco, sia in caso di collaborazioni puntare sull’eccellenza del temporanee. / Quali sono le differenze made in Italy, garantendo nel Per quanto riguarda la possibilità più evidenti tra emiratini e contempo agli interlocutori locali d’accesso al mercato, l’attuale italiani? massima serietà ed affidabilità. Gli normativa sulla costituzione nel Per quanto abbiano adottato imprenditori che vogliano investire Paese di attività straniere prevede modelli e stili di vita vicini a quelli negli EAU possono tuttavia l’obbligo di avvalersi di un partner occidentali, gli Emirati rimangono contare sull’appoggio e sul know emiratino con la formula del 49- un Paese di cultura araba e di how dell’ICE, che opera in questo 51% della proprietà in favore religione islamica. È dunque Paese dal 1988. del partner locale. Da tempo è opportuno che i comportamenti Da 26 anni siamo al fianco stato avviato un riesame di tale siano sempre rispettosi dei valori delle aziende italiane: offrendo normativa. locali, nella vita sociale cosí come assistenza e informazioni, nei rapporti d’affari. fornendo servizi personalizzati / Quali sono gli ostacoli e le Va anche detto che solo un alle imprese e sviluppando un agevolazioni per chi investe ottavo degli abitanti degli EAU programma promozionale mirato. negli Emirati Arabi Uniti? è rappresentato da cittadini Per conoscere meglio la nostra Gli elementi di principale difficoltà emiratini. Ciò grazie alla crescente attività, ma anche per avere un’idea per chi investe nel Paese sono immigrazione, dovuta alla delle prospettive offerte da questo due: la concorrenza agguerrita da necessità di garantire un’adeguata Paese, gli imprenditori interessati parte delle imprese di altri Paesi forza lavoro per l’attuazione possono consultare il nostro sito in tutti i settori e una legislazione degli ambiziosi piani di sviluppo internet: www.ice.gov.it. commerciale ancora non al passo nazionali. con il grado di apertura e il Questo rende la popolazione assai dinamismo dell’economia locale. variegata per le diverse nazionalità La normativa locale continua infatti di origine e fa degli Emirati a prevedere delle limitazioni alla Arabi Uniti una realtà davvero possibilità di partecipazione delle multiculturale e multietnica. imprese straniere che intendono Basti pensare che in questo Paese avviare un’attività negli EAU, con convivono ben 200 nazionalità e Cofamagazine 21
Melinda, il tempo delle mele diventa hi-tech Nato 25 anni fa per certificare i prodotti delle valli di Non e di Sole, il consorzio trentino oggi rappresenta un paradigma di eccellenza riconosciuto a livello internazionale. Nei suoi stabilimenti adotta tecnologie d’avanguardia. E quasi un terzo della produzione viene esportato in 50 Paesi, compresi quelli del Medio Oriente e del Sud Est asiatico T recentocinquantamila / LA STORIA marchio Melinda e il Consorzio di tonnellate di mele raccolte Inizia nel 1989 quando 13 cooperative, valorizzazione delle mele Val di Non. ogni anno, pari a circa il 15% seguite dopo breve tempo da È il primo passo del processo di della produzione nazionale, altre quattro, rinunciano al proprio formazione del Consorzio Melinda, per un fatturato che nel 2013 ha marchio mettendo in comune che verrà costituito nel 1997. L’idea sfiorato quota 283 milioni di euro. know-how e passione per realizzare di certificare l’origine delle mele Nata 25 anni fa come consorzio di un sogno: riunire sotto un unico attraverso un marchio nasce alla frutticoltori, Melinda è ormai diventata marchio la produzione di mele delle fine degli anni Ottanta per arginare una case history internazionale per valli di Non e di Sole. Per certificare il fenomeno dei “falsi”, che portava la potenza del marchio, la qualità dei l’origine e la produzione delle mele, sul mercato italiano una quantità prodotti e l’innovazione tecnologica. nel 1989 nascono ufficialmente il tripla di mele “della Val di Non” 22 Cofamagazine
Case history Melinda, numeri da kolossal • Un “giardino gigante” lungo 10 km e largo 6,6 km: è la superficie coltivata a melo del consorzio, pari a 6.600 ettari di meleti, cioè 66 milioni di metri quadrati. • Una “collana” che fa tre volte il giro dell’Equatore: è quella che si otterrebbe mettendo in fila gli 1,75 miliardi di mele raccolte ogni anno dal Consorzio. Si tratta di 350mila tonnellate di mele, tutte raccolte e confezionate a mano, ogni anno, da decenni. • Una “ghirlanda” che unisce la Terra e la Luna: è quella dei fiori che in primavera sbocciano sui meli di Melinda. In tutto sono otto miliardi, più degli abitanti del nostro pianeta, che messi uno dietro l’altro coprirebbero una distanza di 300mila chilometri. rispetto alla produzione reale. e di Sole ed oltre il 70% di esse è del raccolto da 350mila a 400mila Nel 2003 la mela della Val di Non rappresentato da mele della varietà tonnellate / anno di mele a partire diventa anche la prima mela Dop Golden delicious. dal 2018. (Denominazione d’Origine Protetta) Grazie all’elevato grado di d’Italia ed è ancora oggi l’unica. centralizzazione, il consorzio è in / TECNOLOGIA Viene coltivata in un’area limitata, grado di fornire alle persone che Il piano industriale 2012–2018 di collocata a un’altitudine compresa tra scelgono una mela Melinda invece Melinda prevede inoltre investimenti 350 e 900 metri e caratterizzata da che una mela qualsiasi il più alto per 100 milioni di euro destinati a condizioni climatiche e pedologiche standard di sicurezza alimentare ed migliorare capacità di raccolta, alla (cioè di composizione del suolo) un gusto unico. realizzazione di un nuovo centro di che la rendono una delle zone più Tutte le scelte tecniche di carattere selezione e confezionamento - che vocate al mondo per la coltivazione agronomico, le modalità di rappresenterà lo stato dell’arte della della mela. Con il passare degli anni il raccolta e di conservazione, gli tecnologia applicata alla selezione consorzio è poi diventato una vera e standard di selezione, le norme e al confezionamento delle mele - propria realtà industriale, con 6 centri di confezionamento e il lavoro la cui inaugurazione è prevista per di confezionamento e circa 1.200 dei dipendenti sono infatti gestiti settembre 2014; al miglioramento dipendenti, l’80% dei quali donne. centralmente con questo obiettivo. dei centri esistenti e alla realizzazione Ma gradualmente il consorzio si di un impianto per lo stoccaggio / PRODUZIONE ED EXPORT sta allargando anche ai prodotti delle mele in condizioni di Dynamic «Lo scorso anno le esportazioni hanno trasformati e confezionati: sia per il Controlled Atmosphere che sarà superato il 30% del totale delle nostre cosiddetto “B2B”, per esempio con realizzato interamente in ambiente vendite», spiega Michele Odorizzi, il concentrato per i succhi, sia per ipogeo, all’interno di una montagna. presidente del consorzio. «Ci eravamo i consumatori finali, con la frutta Tale soluzione - unica a livello mondiale uniti per affrontare il mercato italiano in pezzetti, la mousse, le barrette. - oltre ad evitare l’occupazione di e ora stiamo esportando in cinquanta Il consorzio ha appena siglato una terreno agricolo, consentirà un forte Paesi tra Europa, Nord Africa, Emirati partnership con le altre organizzazioni risparmio sia di energia elettrica Arabi, Egitto, Qatar e persino Sud Est dei produttori dell’Alto Adige per che di acqua. In maggio infine è Asiatico. In Nord Europa operiamo in lanciare nei supermercati un nuovo prevista l’inaugurazione di un nuovo partnership con le maggiori catene marchio, Leni’s, per succhi e fresh- stabilimento. distributive, in altri Paesi invece ci cut di mela. rivolgiamo ai grossisti». Metà degli Per il 2014 è previsto anche l’ingresso abitanti delle valli del Noce lavorano nel mercato delle ciliegie tardive, delle con noi, aggiunge con orgoglio fragole e dei “piccoli frutti” (lamponi, Odorizzi, e gli oltre 280 milioni del mirtilli, more e ribes) tutti ovviamente nostro fatturato restano tutti sul identificati dal marchio Melinda. “Il Gruppo Melinda assicura i territorio». Inoltre, i forti investimenti compiuti suoi crediti commerciali grazie negli ultimi anni per il rinnovo dei ai servizi proposti dall’Agenzia / PRODOTTI frutteti dai 4000 soci agricoltori che di Ravenna gestita dagli Agenti Tutte le mele Melinda sono coltivate costituiscono Consorzio Melinda Generali Mario Boccaccini e esclusivamente nelle Valli di Non fanno prevedere un incremento Luca Boccaccini.” Cofamagazine 23
Messico, ripresa tra luci e ombre Nel 2014 il PIL è destinato a fare un balzo, trainato dall’economia statunitense da cui il Paese centramericano è da sempre dipendente. Ma sul tavolo restano molti nodi da sciogliere L uci e ombre sul Messico. dell’economia messicana e degli Stati Uniti e gli stretti legami La crescita economica del l’evoluzione dell’interscambio con economici tra i due Paesi, si prevede Paese centramericano, l’Italia. un aumento delle rimesse degli ancora profondamente emigrati che daranno una spinta ai legata a quella statunitense / La ripresa attesa nel 2014 consumi, in particolare del terziario nonostante gli sforzi per cercare Dopo aver rallentato bruscamente (65%). L’aumento dell’attività nuovi sbocchi, dovrebbe nel 2013, l’economia beneficerà industriale (30%), a sua volta, accelerare nel 2014. Ma sul tavolo di un rimbalzo della domanda. farà accelerare gli investimenti. restano i problemi di sempre: L’edilizia (che rappresenta il 6% Considerata la ripresa, le modeste un’economia sommersa enorme, del PIL) riprenderà quota grazie ai tensioni inflazionistiche e la grandi carenze infrastrutturali, lavori di ricostruzione dopo i due stretta monetaria statunitense, mancanza di competitività, alti cicloni del 2013 e a nuove opere la Banca centrale ha chiarito livelli di criminalità. Ma vediamo infrastrutturali. Considerando che non ha intenzione di più in dettaglio le prospettive l’accelerazione della crescita tagliare ulteriormente il tasso 24 Cofamagazine
Micro-Macro La carta d’identità del Messico Popolazione 118.226 milioni PIL 1.327 miliardi di dollari Valutazione Rischio Paese A4 Valutazione del contesto A4 imprenditoriale Punti di forza di riferimento (3,5% a ottobre / La dipendenza economica 2013). D’altra parte, il governo dagli Stati Uniti • Mercato vasto (118 milioni di abitanti) e il Congresso sono d’accordo Il 78% delle esportazioni finisce nell’aumentare leggermente negli Stati Uniti; a sua volta il 22% • Membro del NAFTA, dell’OCSE, il deficit per controbilanciare di questa “fetta” è rappresentata del G20 e della Pacific Alliance l’impatto recessivo dell’aumento da materie prime (di cui petrolio • Beneficia di una linea di credito della pressione fiscale. per il 16% , oro e argento per il 4%) . del FMI fino al gennaio 2015 La metà dell’export manifatturiero / Economia sommersa e conti proviene dall’assemblaggio di • Vicinanza geografica agli Stati pubblici componenti importati negli Uniti Le entrate fiscali rappresentano stabilimenti nel nord del Paese. • Ampia base industriale solo il 19% del PIL. Le riforme L’industria automobilistica – che per rendere il mercato del lavoro rappresenta il 5% del PIL, il 15% • Player mondiali nei settori del cemento, della birra e della più flessibile, adottate dopo che della produzione industriale e il telefonia Enrique Peña Nieto ha assunto 20% dell’export - è un esempio la presidenza nel dicembre perfetto di questa dinamica. • Basso debito estero 2012, incoraggiano le imprese Seguono i prodotti alimentari a “dichiarare” al Fisco i propri (7% delle vendite), poi il settore dipendenti pagandone i carichi di delle apparecchiature elettriche tassazione associati. ed elettroniche, in particolare La posta in gioco è alta, poiché gli apparecchi di telefonia e gli Punti di debolezza il sommerso colpisce il 40% elettrodomestici. dell’economia. Il disegno di legge Il disavanzo dei servizi è pari • Dipendenza dagli USA di riforma fiscale prevede tra l’altro all’1% del PIL, con un fatturato del • Deboli entrate governative una tassa del 10% su plusvalenze turismo dagli Stati Uniti che copre legate al petrolio e dividendi nonché un aumento solo la metà del trasporto e delle • Carenze infrastrutturali: dell’aliquota massima d’imposta spese di assicurazione connesse l’istruzione, la ricerca e la dal 30 al 35%. con lo scambio di beni. giustizia Ma i proventi legati a queste Il disavanzo di reddito (2,3%) è misure restano modesti: appena sceso man mano che i rendimenti • Enorme economia sommersa: l’1% del PIL. e gli utili delle società messicane un terzo delle attività e il 40% dei lavoratori La riforma del settore energetico, all’estero aumentavano. Il deficit in corso di adozione, dovrebbe è quasi interamente compensato • Scarso sviluppo e costo del ridurre la dipendenza dal petrolio. dai trasferimenti da parte di credito Dal 1938 l’intero settore energetico, messicani residenti negli Stati • Mancanza di competitività dalla produzione alla distribuzione, Uniti. Gli investimenti esteri, che è stato nazionalizzato: il governo sono il doppio degli investimenti • Alti livelli di criminalità che vuole ora coinvolgere società messicani all’estero, coprono i lievi prospera sugli alti livelli di povertà e di disuguaglianza private estere nello sviluppo del disavanzi delle partite correnti e settore. delle riserve di carburante. Cofamagazine 25
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