"Riproduzione e Mala0e Sessualmente Trasmesse" - UNIVERSITA' CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA QUINTA CONVENTION GIOVANILE FOCUS ON: SEXUAL HEALTH Roma ...

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UNIVERSITA’ CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA

QUINTA CONVENTION GIOVANILE FOCUS ON: SEXUAL
                  HEALTH

             Roma, 24 novembre 2018

 “Riproduzione e Mala0e Sessualmente
              Trasmesse”

             Prof. Carlo Federico Perno
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Malattie Sessualmente
             Trasmesse
Cosa sono?
Una serie di malattie che possono essere stramesse
tramite rapporti sessuali non protetti fra persone infette.

 Che sintomi possono dare?

 Øminzione dolorosa
 Øulcere o infiammazioni genitali
 Øperdite anormali dalla vagina o dall'uretra
       Ødolore durante l'atto sessuale
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Fattori di rischio

Elevato numero di partners sessuali

Partners sessuali occasionali
                                  Coinfezione da HIV

               Precedente storia di MST

 Scarsa istruzione

        Mancato utilizzo di metodi protettivi di barriera
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Internet e droga
  commercializzazione anche di sostanze stupefacenti e
               accessori per il consumo

                         Fenomeno in aumento, di
                         grande pericolosita’, perché
                         l’apertura e la chiusura
                         di questi siti è rapida, e
                         i percorsi di vendita
                         difficilmente tracciabili

Si moltiplicano i RAVE PARTY,
occasioni di smodato consumo
di alcol e droghe, “full immersion”
di abusi che espongono a rischi collettivi
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Alcol, droga e Viagra:
 generazione Sexstasy

Hanno tra i 20 e i 30 anni, non
hanno alcuna disfunzione ma
comprano farmaci sul web. Per
dimenticare l'ansia da prestazione.
E li mischiano con bevande e
stupefacenti, rischiando.
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E’ boom di malattie sessuali in Europa
• I casi di malattie a trasmissione sessuale in Europa
  sono in continua crescita. Le persone più a rischio
  sono le donne ed i giovani.
• In Italia le infezioni a trasmissione sessuale sono circa
  mezzo milione l’anno.
• La Gran Bretagna è lo stato dove il contagio è più alto
  anche per un utilizzo sconsiderato (è stato provato da
  alcuni studi in materia, n.d.r) di Facebook e dei social
  network in generale, utilizzati come bacino di incontri
  per il sesso.

           http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/sti/Pages/index.aspx
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MST PIU COMUNI
ØCandida
     ØClamidia
ØCondilomi
  ØEpa,te B e C
       ØHIV – AIDS
ØSifilide
     ØGonorrea
ØHerpes genitale
       ØTrichomonas
     ØPia@ole
           ØHPV – Papilloma Virus
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Epatite B e C
                 Malattie causate dai virus HBV e HCV che
                 danno infiammazione e infezione del fegato

                 La trasmissione dei virus avviene per via
                 Parenterale (apparente e inapparente per
                 HBV), Sessuale e Verticale (madre-figlio)

Per l epatite B esiste lo stato di Portatore Cronico Sano
(infetto ma senza malattia, il virus non danneggia il fegato)

I Virus hanno la caratteristica di poter dare
cronicizzazione, i virus cioè si replicano danneggiando il
   fegato fino a poter condurre alla Cirrosi epatica e al
Cancro.
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HIV

HIV (Human Immunodeficiency Virus) è un
Virus che distrugge il Sistema Immunitario
                             ê
                  difende il nostro organismo
                  da agen9 esterni (virus, ba=eri ecc.)

microorganismo che vive all’interno delle cellule
utilizzando la cellula ospite per poter vivere e riprodursi
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HIV                      AIDS

• Sieropositività: aver contratto l’HIV ma non
  aver ancora sviluppato l’AIDS (nessun
  sintomo specifico).

• AIDS: sindrome (insieme di malattie)
  provocata dall’HIV.
Sifilide
                          E una infezione dell apparato genitale
                          data dal batterio Treponema Pallidum e
                          che evolve in 3 stadi.
Sifilide Primaria: Sifiloma (piccola ferita
tonda indolore)

                          Sifilide Secondaria:
                           Eruzione cutanea rossastra o bruna senza
                          prurito, febbre, linfonodi ingrossati, mal di
                          gola, perdita di capelli a chiazze, mal di testa,
                          perdita di peso, mialgia (dolori muscolari),
                          stanchezza

          Sifilide Terziaria: Danni a vari organi e localizzazione al
          sistema nervoso con paralisi, confusione mentale, demenze,
          fino alla morte
Primary and Secondary Syphilis — Rates of Reported
Cases Among Women Aged 15–44 Years by Age Group,
United States, 2007–2016
Malattie infettive in gravidanza

              Complesso TORCH

•   T   Toxoplasmosi
•   O   Other
•   R   Rosolia
•   C   Citomegalovirus
•   H   Herpes virus
Malattie infettive in gravidanza a rischio
               malformativo fetale

• ROSOLIA

• CITOMEGALOVIRUS

• TOXOPLASMOSI
INFEZIONE da virus della ROSOLIA

Il virus della rosolia è un virus ad RNA e l’uomo
ne rappresenta l’unico ospite
Nei paesi occidentali, il 5-20% delle donne in
età riproduDva è susceDbile al virus
L’infezione fetale avviene per via
transplacentare in corso di viremia, di regola
presente esclusivamente durante l’infezione
primaria.
La viremia inizia in media 10 giorni dopo il
contagio e persiste per 5-8 giorni
ROSOLIA

              RISCHIO INFEZIONE FETALE

3°-6° sett.        54-100%

13°-18° sett       31-44%

Ø 18° sett         basso rischio
PROFILASSI
I livello: vaccinazione in età scolare

II livello: a) vaccinazione preconcezionale

Circa il 10% dei vaccinati rivela una concentrazione anticorpale
che declina nel tempo sino ad arrivare, in un periodo di 16-18
anni, a valori inefficaci per la protezione.

La gravidanza rappresenta una controindicazione assoluta alla
vaccinazione con virus vivi e attenuati, per il rischio teorico di
infezione congenita. E’ raccomandabile impedire una
fecondazione nei tre mesi successivi alla somministrazione del
vaccino.
CITOMEGALOVIRUS
CITOMEGALOVIRUS

• virus a DNA della famiglia herpes virus
• il 50-80% delle donne in età riproduo col virus ed è immune
• in Italia la sieroprevalenza è del 71%
• il tasso di sieroconversione è del 2,3%
• il tasso di infezione fetale è dello 0,6%
CITOMEGALOVIRUS
L’infezione è asintomatica nella maggior parte della popolazione
sana, ma il virus viene spesso eliminato per lungo tempo con i vari
liquidi biologici (saliva, urine, etc.) che rappresentano la fonte
primaria di contagio

                           DIAGNOSI
In gravidanza la valutazione quantitativa dell’antigenemia viene
effettuata mediante ELISA o IFA. La determinazione del DNA virale
tramite PCR ha una sensibilità del 90%

In considerazione del fatto che più del 90% degli infetti sono
asintomatici alla nascita, la diagnosi di infezione congenita può
essere posta esclusivamente mediante isolamento virale
dall’orofaringe e/o dalle urine nella prima settimana di vita.
INFEZIONE PRIMARIA

il 30-40% trasmette il virus al feto
il 10% di questi feti morirà alla nascita o avrà gravi sequele
cerebrali
del restante 90%, il 5-15% svilupperà tardive sequele: sordità,
ritardo mentale, disturbi del comportamento.

L’epoca gestazionale alla quale si verifica l’infezione materna
influisce probabilmente sulla gravità delle sequele.
La maggior parte dei neonati sintomatici nascono da donne che
hanno contratto l’infezione nel I trimestre

Allo stato attuale, solo il riscontro ecografico di anomalie fetali
rappresenta segno pressochè certo di compromissione severa
feto-neonatale
MANAGEMENT CLINICO
> 21° sett: elevata attendibilità della PCR su amniociti e sangue
fetale
in caso di chiara evidenza ecografica di malformazione CMV-
correlata, deve essere offerta l’opzione IVG

                           PROFILASSI
Esiste un vaccino contenente virus vivo e attenuato (Towne) che è
stato utilizzato con successo in pazienti a rischio (AIDS e
trapiantati), conferendo un’immunità sovrapponibile a quella
post-infezione
TOXOPLASMOSI
TOXOPLASMOSI
                             EPIDEMIOLOGIA

L’infezione è causata da un protozoo parassita, che si riproduce in un
organismo ospite, che è di solito il gatto, ma anche altri mammiferi,
compreso l’uomo, possono esserne portatori

La trasmissione all’uomo può avvenire attraverso tre modalità:
Ø Esposizione diretta alle feci del gatto che contengono le oocisti (es.
   giardinaggio)
Ø Ingestione di carne cruda o poco cotta, che contiene le oocisti
Ø Infezione congenita per trasmissione transplacentare

L’infezione è particolarmente rischiosa per due tipologie di popolazione:
Ø Pazienti immunodepressi
Ø Feti la cui madre contrae l’infezione acuta durante la gravidanza
TOXOPLASMOSI
                  INFEZIONE CONGENITA
SEVERA:
• lesioni cerebrali: idrocefalia, microcefalia     calcificazioni,
  necrosi zonale
• lesioni oculari: corioretinite con grave deficit del visus fino
  alla cecità

 BENIGNA:
• corioretinite periferica con solo lieve deficit del visus
• calcificazioni cerebrali con esame neurologico normale

FRUSTRA: solo sierologia positiva
TOXOPLASMOSI

                          TERAPIA
L’antibioticoterapia materna instaurata al riscontro di
sieropositività per IgM anti-Toxoplasma, riduce drasticamente
l’incidenza di sequele gravi alla nascita

In caso di sieroconversione materna è necessario
somministrare subito spiramicina a dosi piene e procedere alla
diagnosi prenatale che, se positiva, rende necessaria la
polichemioterapia con sulfamidici e pirimetamina
TOXOPLASMOSI

                          PROFILASSI
ü evitare di mangiare carne cruda o poco cotta, insaccati e
  uova crude

ü lavare con cura verdura e frutta

ü evitare, se possibile, contatti con gatti

ü evitare di effettuare giardinaggio
HERPES SIMPLEX VIRUS (HSV)

Si differenzia in due sierotipi:

Ø infezioni del cavo orale

Ø infezioni genitali ricorrent
Herpes Genitalis
                   E un infezione della regione genitale
                   causata dall Herpes Virus tipo II
                   (HVII).
                    Le recidive sono comuni in quanto il virus
                   infetta cronicamente i gangli del nervo
                   sensitivo sacrale, da cui si riattiva e
                   reinfetta la cute.

SINTOMI
•Bollicine Bianche dolorose che si rompono, formano delle croste e
guariscono in circa 10 gg
•Senso di prurito, tensione, dolore
       •Febbre e rigonfiamento dei linfonodi inguinali
       • Rossore
HSV

INFEZIONE IN GRAVIDANZA

L’infezione erpetica materna, sia primaria che
ricorrente, può essere trasmessa al feto e causare sia
mortalità che morbilità neonatale

Il rischio più elevato si manifesta se la prima
infezione si verifica durante la gravidanza. Se
avviene nel III trimestre l’infezione fetale è > 40%

Sebbene la maggioranza delle infezione è provocata
dall’HSV 2, oltre il 30% è determinato dall’HSV 1,
anche se l’evoluzione dell’infezione appare meno
grave.
HSV

       VIE DI DIFFUSIONE DELL’INFEZIONE MATERNA AL FETO:

Ø ematogena transplacentare rara
Ø ascendente ro@ura delle membrane
Ø conta@o dire@o durante il parto

                           INFEZIONE NEONATALE
                       3 tipologie di manifestazione:

Ø SEM (Skin, eye, mouth)
Ø Sistema Nervoso Centrale
Ø Disseminata

  Nonostante la terapia antivirale neonatale abbia ridotto la mortalità; questa
ricorre nel 15% delle forme riguardanti il SNC ed il 57% delle forme disseminate.
 Inoltre possono residuare convulsioni, ritardo psicomotorio, spasticità, cecità e
                          difficoltà all’apprendimento.
HSV

                  MANAGEMENT CLINICO

In caso di positività colturale è necessario ricorrere al taglio
cesareo elettivo.

In caso di rottura intempestiva delle membrane il taglio
cesareo va effettuato al più presto e, comunque, non oltre
le 4 ore
HSV

                           TERAPIA

L’acyclovir si è dimostrato il farmaco di elezione nella terapia
dell’Herpes Simplex, sia nelle forme di infezione primaria che
in quelle di infezione ricorrente e può essere somministrato
per bocca, in vena o come topico.

Non è stata riportata alcuna evidenza clinica o di laboratorio
circa una eventuale tossicità materna o fetale dell’acyclovir,
anche se somministrato nel I trimestre.
Conclusioni
• Alcune malattie infettive della gravidanza possono
  essere correlate alle malattie sessualmente
  trasmesse, e comportano un rischio per il feto di
  malattia e di morte
• Tale rischio tuttavia non rappresenta una realta’
  costante, dato che la trasmissione al feto non e’
  frequente, e ancor meno frequente e’ la
  malattia/morte del feto a causa del patogeno
  trasmesso durante la gravidanza
Conclusioni
• Esistono strumenti adeguati per
  controllare/prevenire/trattare efficacemente la
  stragrande maggioranza delle patologie infettive in
  gravidanza
• La diagnostica di tali infezioni deve essere
  accurata, e correttamente interpretata.
  – Senza tale accuratezza, l’interpretazione dei dati e’
    sbagliata
  – Cio’ comporta un’alta percentuale di aborti terapeutici
    causata da diagnosi sbagliate, o perche meramente
    presuntive, o per errata interpretazione dei dati
  – Grande responsabilita’ del medico, sia ginecologo che
    di laboratorio, nel saper leggere e trarre le giuste
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