Pandemia da nuovo virus influenzale A(H1N1) - Epidemiologia e aspetti generali
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
INFLUENZA: il problema Ö salute Impatto negativo su: Ö economia Danni Sanitari Sociali ed economici • malattia • assenteismo • complicanze • indisponibilità per altre attività • morte* • costi diretti e indiretti *In Italia costituisce un’importante causa di morte per patologie infettive, insieme ad AIDS e Tubercolosi Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 7
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” INFLUENZA: cenni clinici Breve periodo d’incubazione (1-2 giorni) febbre >38.0°C sintomatologia respiratoria dolori muscolari e ossei La sintomatologia acuta scompare dopo 3-6 giorni, spesso permane una prolungata astenia (1-2 settimane) Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 8
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” INFLUENZA Morbosità più elevata nei bambini. Complicanze e mortalità più elevata negli anziani e in soggetti a rischio. 8.000 morti ogni anno in Italia (90% anziani) Tasso di attacco: - epidemia 5-30% - pandemia possibile > 50% Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 9
Trasmissione dei virus 9 tramite droplet 9 da contatto 9 per via aerea ? Contagiosità Da 1 giorno prima l’insorgenza dei sintomi a 5-7 giorni dopo. Nei bambini il periodo può essere più lungo. Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 10
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” Resistenza dei virus Sono piuttosto labili in condizioni ambientali ordinarie Sensibili a: 9 calore (inattivazione a 56°C per 30 minuti) 9 pH acido 9 solventi dei lipidi e disinfettanti Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 11
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” Virus influenzali: caratteristiche Famiglia: Ortomixoviridae Genere: Influenza virus (A,B,C) Dimensione: 90-120 nm Genoma: RNA ss, polarità - ; costituito da 8 segmenti (7 per virus C) di 13.6 Kb Morfologia: Virus avviluppato, pleiomorfico, con all’interno un nucleocapside elicoidale, circondato alla superficie da peplomeri Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 12
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” Struttura dei virus influenzali ssRNA - Proteina di membrana Proteina Matrice Neuroamminidasi Nucleoproteina Involucro lipidico Emoagglutinina Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 13
Tre tipi di virus I virus di tipo A circolano sia nell'uomo che in altre specie animali e sono ulteriormente suddivisi in sottotipi, distinti in base alle differenze tra le proteine di superficie emagglutinina (HA) e neuramminidasi (NA), verso le quali si indirizza la risposta immunitaria dei soggetti infettati o vaccinati. Ad oggi sono stati identificati 15 sottotipi di emagglutinina e 9 di neuramminidasi ( 144 combinazioni possibili). I virus di tipo B sono presenti solo nell'uomo e non esistono sottotipi distinti nell'ambito delle loro proteine di superficie HA e NA. I virus di tipo C, come già detto, danno una infezione generalmente asintomatica o simile al raffreddore comune. 14
Virus tipo A OSPITI NATURALI H : 1-16 N : 1-9 Uomo: H 1,2,3 Suino: H 1,3,4 Uccelli acquatici: H 1-16 Cavallo: H 3,7 Foca: H 3, 4, 7 Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 15
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” I virus influenzali : un master di metamorfosi Adottano diverse strategie per raggiungere l’eterogeneità antigenica che consente loro la sopravvivenza in ospiti umani e animali Il tipo A presenta almeno 16 sottotipi HA e 9 NA (144 combinazioni possibili) Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 16
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” Influenza virus: un master di metamorfosi Variazioni antigeniche Tipo Sottotipi (HA) Antigenic A H1N1 Drift H2N2 H3N2 epidemie Tipo A, B Antigenic (NA) B Shift pandemie Tipo A C Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 17
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” ANTIGENIC SHIFT: MECCANISMI RESPONSABILI DELLA EMERGENZA DI PANDEMIE NELL’UOMO UOMO H5N1, H7N7, H9N2 Virus aviario GENI VIRUS UMANI MIXING VESSEL Recettori α2,3 α2,6 intermedi tra pollo/uomo SUINO Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 18
Scoperto il colpevole della influenza suina! 2009
Il nuovo virus A(H1N1) ha componenti genetiche dell’influenza suina (due diversi tipi), dell’influenza aviaria e dell’influenza umana. È, quindi, un virus ricombinante “quadruplo”. 20
“Piano di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale” Le pandemie influenzali 430 a.c. (peste Atene) 1580 (da qui in avanti, 31 eventi pandemici) 1743 1890 1900 1918 (spagnola, H1N1) 1957 (asiatica, H2N2) 1968 (Hong Kong, H3N2) 1977 (riemergenza H1N1) Coordinamento Interregionale per la Prevenzione CNESPS 21
Pandemie influenzali Pandemie influenzali di cui siamo certi (inferenza sui sottotipi coinvolti prima del 1918) H2N2 H2N2 H1N1 H1N1 H3N8 H3N2 H1N1v 1895 1905 1915 1925 1955 1965 1975 1985 1995 2005 2010 2015 1889 1900 1918 1957 1968 2009 Influenza Vecchia Influenza Influenza Influenza Nuova Russa influenza Hong Spagnola Asiatica Hong Kong influenza H2N2 Kong H3N8 H1N1 H2N2 H3N2 H1N1v Nuove influenze aviarie H9* 1999 H5 1997 2003 H7 1980 1996 2002 1955 1965 1975 1985 1995 2005 Reproduced and adapted (2009) with permission of Dr Masato Tashiro, Director, Center for Influenza Virus Research, National Institute of Infectious Diseases (NIID), Japan. Diapo animata: Premere barra spaziatrice22
23
Tratto da Nicoll A, Coulombier D. Europe’s initial experience with pandemic (H1N1) 2009 - mitigation and delaying policies and practices . Euro Surveill. 2009;14(29):pii=19279. Available online: http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle. aspx?ArticleId=19279 24
25
Pandemie del XX secolo: quadro clinico Pandemia del 1918 (Influenza “Spagnola”, H1N1) 50-100 milioni di vittime secondo recenti stime Se proiettato alla popolazione mondiale attuale: 175-350 milioni di morti Curva di mortalità a “W” invece che a “U”: inattesa alta mortalità tra i giovani adulti di 15-45 anni, oltre che anziani e bambini piccoli Tasso di mortalità tra le donne incinte: 23-71% Barry JM. In: The threat of pandemic influenza: are we ready? Institute of Medicine. 2004; Glezen WP. Epidemiol Rev 1996; Reid AH et al. Microbes Infect 2001 Coordinamento Interregionale per la Prevenzione 26 CNESPS
Pandemie del XX secolo: quadro clinico Pandemia del 1918 (Influenza “Spagnola” H1N1) Broncopolmonite secondaria batterica ad impronta emorragica (no antibiotici) Comparsa rapida di sindrome da distress respiratorio Probabile danno immuno-mediato dovuto ad una “citokyne storm” Kobasa D et al. Nature 2004; Morens DM, Fauci AS. J Infect Dis 2007 Coordinamento Interregionale per la Prevenzione 27 CNESPS
Pandemie del XX secolo: quadro clinico Pandemia del 1957-58 (Influenza “Asiatica” H2N2) 2-3 milioni di decessi Più del 40% dei decessi in persone maggiori di 65 anni Quadro clinico e complicanze sovrapponibili alla influenza stagionale Simonsen L et al. In: The threat of pandemic influenza: are we ready? Institute of Medicine. 2004 Coordinamento Interregionale per la Prevenzione 28 CNESPS
Pandemie del XX secolo: quadro clinico Pandemia del 1968-69 (Influenza “Hong Kong” H3N2) 1 milione di decessi Quadro clinico e complicanze sovrapponibili alla influenza stagionale Minore impatto della pandemia probabilmente dovuto alla conservazione di N2 Glezen WP. Epidemiol Rev 1996 Coordinamento Interregionale per la Prevenzione 29 CNESPS
Eccesso di mortalità: cosa rende le pandemie diverse dalle epidemie stagionali? N. di morti in eccesso per 100.000 abitanti 0-14 15-44 45-65 anni > 65 anni anni anni 1969-70 18,6 7,9 103,5 736,0 1970- 0,7 0,7 5,2 92,6 2001* * valore annuale medio nelle stagioni considerate Coordinamento nterregionale per la Prevenzione 30 CNESPS
Misurare la gravità della pandemia non è semplice! 31
Le pandemie potrebbero essere classificate per grado di gravità. Però… La gravità varia da paese a paese e nel corso del tempo In fase iniziale mancano informazioni rilevanti: caratteristiche epidemiologiche, cliniche e virologiche Ci sono anche aspetti legati all’organizzazione sociale: – vulnerabilità delle popolazioni; – capacità di risposta; – disponibilità di assistenza sanitaria; – comunicazione; – grado di avanzamento nel livello di pianificazione 32
Differenze fra le pandemie — possibili difficoltà 33
Tasso di attacco clinico età-specifico nelle precedenti pandemie 60% 1957 Kansas City 1957 S Wales 1957 SE London 1968 Kansas City 50% 1918 New York State 1918 Manchester % con malattia clinica 1918 Leicester 40% 1918 Warrington & Wigan 30% 20% 10% 0% 0 20 40 60 80 Età (punto di mezzo delle classi di età) With thanks to Peter Grove, Department of Health, London, UK Diapo animate: Premere barra spaziatrice 34
Eccesso di mortalità età-specifico, nelle diverse pandemie 4000 3500 Eccesso di mortalità 3000 2500 2000 1500 1000 500 Eccesso di mortalità, seconda 0 ondata pandemica, 1918
Pandemia del 1957/1958: A(H2N2) — a prevalente diffusione infantile 1,000 Numero di morti in Inghilterra e Galles per 800 600 influenza 400 200 0 10 17 24 31 14 21 19 16 23 21 28 12 26 30 14 28 27 13 20 18 15 22 11 25 3 7 5 2 9 7 4 6 1 8 Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembrer Dicembre Gennaio Febbraio n. di settimana e mese durante l’inverno del 1957/58 1957/58: ‘Morti per influenza’, Inghilterra e Galles Transmissibilità: stima del tasso di riproduzione (Ro)) Ro = 1.8 (UK) Vynnycky, Edmunds (Epidemiol. Infect.2007) Ro = 1.65 (UK) Gani et al (EID 2005) Ro = 1.5 (UK) Hall et al (Epidemiol. Infect. 2006) Ro = 1.68 Longini et al (Am J Epidem 2004) Courtesy of the Health Protection Agency, UK 36
Pandemia del 1968/1969: A(H3N2) — trasmissione e diffusione in tutte le classi di età 1,400 Influenza 1,200 stagionale GP 'ILI' consultations per week 1,000 800 Apparente inizio 600 400 200 0 12 20 28 36 44 50 16 24 32 40 48 12 42 48 20 28 36 4 8 4 1967 1968 1969 1970 n. di settimana e anno 1968/69: visite dai MMG, Inghilterra e Galles Transmissibilità: stima del tasso di riproduzione (Ro) Ro = 1.5-2.2 (World) Cooper et al (PLoS Med.2006) Ro = 2.2 (UK) Gani et al (EID 2005) Ro = 1.3-1.6 (UK) Hall et al (Epidemiol. Infect. 2006) Courtesy of the Health Protection Agency, UK 37
Tasso di attacco dell’influenza stagionale e delle pandemie (tassi di attacco complessivi nelle precedenti pandemie) 45% 40% 35% Tasso di attacco (%) 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Influenza 1918 New 1918 1918 1957 SE 1968 stagionale York State Leicester Warrington London Kansas City and Wigan 38
Per i futuri virus pandemici Che cosa si può presumere: Che cosa non si può presumere: Certezze certe Incertezze certe Modi di trasmissione (goccioline, contatto Tipo antigenico e fenotipo diretto e indiretto) Suscettibilità agli antivirali Periodo di incubazione Gruppi a rischio per età e patologie In quale stadio della malattia una persona Tasso di attacco clinico è infettiva Letalità Ampia modalità di come si presenta ‘Gravità’ della pandemia clinicamente e definizione di caso (come Definizione di caso clinico l’influenza si presenta) La durata, la forma, il numero e Efficacia generale delle misure di igiene l’andamento delle ondate epidemiche personali (lavarsi le mani frequentemente,usare fazzoletti Contemporanea circolazione dei virus correttamente, rimanere in casa quando si epidemici e del virus pandemico è ammalati) Tipologia, gravità e frequenza delle Nelle zone temperate, la trasmissione sarà complicanze minore in primavera-estate, che in Efficacia e sicurezza degli interventi e delle autunno-inverno contromisure, incluse quelle farmaceutiche 39
Situazione ad oggi letalità = 0,2% 40
OMS – prime caratteristiche rilevate dall’esperienza di questi mesi Non ci sono, ad oggi, segnali di mutazione con maggiore virulenza e letalità Un largo numero di persone resta suscettibile all’infezione in tutti i Paesi Solo in pochi casi si sono verificate forme di resistenza del virus a antivirali ( Oseltamivir) 41
Aspetti emersi fino ad oggi Sono colpiti più i giovani e in questi si registrano più casi gravi o fatali (distress respiratorio). (diff. da Influ stagionale) In alcuni Paesi, il 15% degli ospedalizzati ha richiesto cure intensive. Gruppi a rischio: Gravide, sogg. con patologie respiratorie, cardiovascolari, diabete e immuno soppressione. Obesi. Basso stato socioeconomico ( 4-5 volte più colpiti): cattive condizioni di vita e maggiore prevalenza di patologie 42
Aspetti emersi fino ad oggi Scarsa o nulla protezione dal precedente vaccino anti- influenzale stagionale A(H1N1) Efficacia della chiusura delle scuole: limitata, condizionata da molte variabili Difficoltà nel comunicare alla popolazione il contrasto fra il concetto di pandemia “mite” e la presenza di morti 43
44
Cosa succederà da noi? 45
Uno scenario Europeo possibile — estate 2009 Inizio Accelerazione Picco Declino 25% Proportion of total cases, consultations, hospitalisations or deaths 20% 15% 10% 5% 0% Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Jan Feb Mar Apr Month Nella realtà, la fase iniziale può essere prolungata, specialmente nei mesi estivi. Quello che non si può stabilire è quando inizia la fase di accelerazione. Diapo animata: attendere 46
Ipotesi inglese 47
Influenza stagionale comparata con quella pandemica — proporzioni relative alla casistica Morti Con bisogno di ospedalizzazione Sintomi Morti Con bisogno di clinici ospedalizzazione Sintomi clinici Asintomatici Asintomatici Influenza stagionale Pandemia 48
Scenario ipotetico cesenate 49
Ausl Cesena stima settimana stima casi ospedalizzazione stima letalità 1 51 1 0 2 254 4 1 3 508 8 2 4 1523 23 7 5 5583 84 25 6 10659 160 47 7 10151 152 45 8 6598 99 29 9 5076 76 22 10 4061 61 18 11 3045 46 13 12 1523 23 7 13 1015 15 4 14 508 8 2 15 203 3 1 totale 50757 761 223 50
stima casi per settimana, Cesena 12000 10000 8000 6000 stima casi 4000 2000 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 51
Ospedale Bufalini? 52
stima Stima posti letto stima ospedalizzazio occupati a metà settimana casi ne settimana 1 51 1 1 2 254 4 3 3 508 8 8 4 1523 23 19 5 5583 84 65 6 10659 160 164 7 10151 152 236 8 6598 99 202 9 5076 76 137 10 4061 61 107 11 3045 46 84 12 1523 23 57 13 1015 15 30 14 508 8 19 15 203 3 9 53 totale 50757 761 1
stima posti letto occupati a metà settimana, Cesena 250 200 150 stima posti letto occupati a metà settimana 100 50 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 54
Scopi della riduzione a livello comunitario della trasmissione dell’influenza — mitigazione Ritardare e appiattire il picco epidemico Ridurre il picco del carico sul sistema sanitario e il pericolo Ridurre sensibilmente il numero totale dei casi Senza interventi Casi giornalieri Con interventi Giorni dal primo caso Based on an original graph developed by the US CDC, Atlanta Diapo animate: Premere barra spaziatrice 55
Stanno arrivando i Tartari? Preoccupazione informata e vigile 56
Puoi anche leggere