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La prevenzione immunitaria attiva delle malattie infettive: le vaccinazioni 12 Maggio 2018 LE VACCINAZIONI NELL’ETA’ ADULTA Dott.ssa Daniela Zoli S.C. Igiene e Sanità Pubblica Asl 1 imperiese
Vaccinazione contro L’Herpes Zoster L’HZ è una patologia comune e debilitante causata dalla riattivazione del virus VZV, contratto generalmente in infanzia Il virus rimane latente nei gangli sensitivi craniali del MS e la sua riattivazione dà origine a manifestazioni cutanee tipiche a distribuzione dermatomerica La localizzazione più frequente è a livello toracico
Perché vaccinare? ü Impatto epidemiologico rilevante ü Complicanze frequenti e debilitanti (es. Nevralgia Post Erpetica) ü Possibilità sub ottimale del trattamento delle complicanze ü Importanti costi di gestione per ogni singolo caso
L’Herpes Zoster in Italia • EPIDEMIOLOGIA – 24.2 M persone oltre 50 anni di età – 153,000 nuovi casi di zoster/anno – incidenza annuale di 6.3/1,000 persone-anno – 73% del totale dei casi negli adulti – 21% dei casi di HZ nei soggetti di età oltre 50 anni sviluppano la PHN • TRATTAMENTO – Il trattamento farmacologico attuale non è soddisfacente – I pazienti 50+ con PHN • Visitati dai MMG 12 volte/anno in media • 1 su 3 trattati con oppioidi • 1-2% ospedalizzati • IMPLICATIONI ECONOMICHE – Costi totali dell’HZ e PHN > €41 milioni/anno (cure primarie, ospedalizzazioni) Gialloreti et al. 2010
Fattori associati all’insorgenza di HZ ü Immunosenescenza ü L’età Immunità cellulare VZV specifica Aumento età correlato si riduce con l’età ad incidenza e gravità 70 50 * Measured by in vitro VZV induced lymphocytes stimulation Burke BL et al. Arch Intern Med (1982)
Il vaccino anti Herpes Zoster ü E’ un vaccino costituito dal virus attenuato (indebolito) della varicella-zoster. ü E’ impiegato per vaccinare persone a partire dai 50 anni di età, per prevenire l'herpes zoster (anche conosciuto come zoster o fuoco di Sant'Antonio) e il dolore prolungato ai nervi che segue la malattia (nevralgia post-herpetica). European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Modo di somministrazione e posologia ü Il vaccino deve essere somministrato per VIA SOTTOCUTANEA, preferibilmente nella regione deltoidea. ü Somministrare una singola dose (0,65 ml). La necessità di una seconda dose non è attualmente nota. European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Controindicazioni alla vaccinazione ü Storia di ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti oppure a tracce di residui ü Stati di immunodeficienza primaria ed acquisita dovuti a condizioni quali: leucemia acuta e cronica; linfoma; altre patologie che coinvolgono il midollo osseo o il sistema linfatico; immunosoppressione dovuta ad HIV/ AIDS; immunodeficienza cellulare ü Terapia immunosoppressiva (inclusi corticosteroidi ad alto dosaggio); tuttavia, l’uso di non è controindicato negli individui che sono in trattamento con corticosteroidi per uso topico/inalatorio o corticosteroidi sistemici a basso dosaggio o in pazienti che stiano ricevendo corticosteroidi come terapia sostitutiva, per esempio per insufficienza surrenale ü Tubercolosi attiva non trattata. ü Gravidanza. Inoltre, la gravidanza deve essere evitata nel primo mese successivo alla vaccinazione European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Co-somministrabilità ü Può essere co-somministrato con il vaccino influenzale inattivato, con iniezioni separate ed in siti diversi di iniezione ü Non deve essere co-somministrato con il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente in quanto uno studio clinico sull’uso concomitante ha mostrato la riduzione delle sua immunogenicità ü Non sono attualmente disponibili dati relativi alla co- somministrazione con altri vaccini European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Effetti collaterali ü Molto comuni: - eritema, dolore, prurito in sede di iniezione ü Comuni: - cefalea - ecchimosi, calore e indurimento in sede di iniezione
Efficacia del vaccino ü Riduce significativamente l’incidenza di HZ (51,3%), con un’efficacia maggiore tra 60-69 anni (63,9%) ü E’ in grado di prevenire il 66,5% dei casi di PHN
A chi viene offerto gratuitamente ü Ai soggetti nella coorte dei 65 anni (nati nel 1951, 1952, 1953) ü Soggetti con patologie croniche sottostanti che determinano un rischio aumentato di sviluppare HZ (BPCO, Diabete Mellito, patologia cardiovascolare, soggetti candidati a terapia immunosoppressiva)
Vaccinazione antipneumococcica ü Lo Streptococcus pneumoniae è un comune batterio commensale del nasofaringe ü Una volta che si è instaurato nel nasofaringe, lo pneumococco può̀ migrare attraverso le tube di Eustachio per causare otite media, discendere l’albero respiratorio e causare polmonite, o invadere il circolo sanguigno passando attraverso l’epitelio respiratorio per causare batteriemia o meningite ü La trasmissione di Streptococcus pneumoniae avviene attraverso le goccioline respiratorie da persone con malattia pneumococcica o più comunemente da individui sani che trasportano il microrganismo nel nasofaringe
Casi di malattia invasiva da pneumococco per età e genere (Fonte: ECDC)
Tipi di vaccino antipneumococcico ü Polisaccaridico: contenente i polisaccaridi purificati della membrana capsulare. Attivano le cellule B ma non danno memoria immunologica ü Coniugato: contenente polisaccaridi capsulari + proteina carrier. Sono in grado di dare memoria immunologica con un’efficacia duratura nel tempo
V. antipneumococcico coniugato ü PCV13 è un vaccino contenente i polisaccaridi di 13 sierotipi diversi di SP coniugati alla proteina vettrice CRM ü PCV13 è impiegato per la prevenzione di patologia batterica invasiva, polmonite e otite media causate da SP in neonati, bambini e adolescenti di età compresa dalle 6 settimane e 17 anni ü PCV13 è impiegato per la prevenzione di patologia invasiva e di polmonite, causate da SP in adulti di età >= di 18 anni e anziani European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Modo di somministrazione e posologia ü Il vaccino deve essere somministrato per VIA INTRAMUSCOLARE, preferibilmente nella regione deltoidea. ü Sopra i 18 anni somministrare una singola dose (0,5 ml). La necessità di una seconda dose non è stata stabilita. European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Controindicazioni alla vaccinazione ü Storia di ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o al tossoide difterico ü Come con gli altri vaccini, nei soggetti che sono affetti da uno stato febbrile acuto grave la somministrazione di PCV13 deve essere rimandata. Comunque, la presenza di una infezione minore, così come un raffreddore, non deve comportare il ritardo della vaccinazione. European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Co-somministrabilità ü PCV13 può essere co-somministrato con il vaccino stagionale trivalente dell’influenza. ü L’uso di PCV13 in concomitanza con altri vaccini non è stato studiato. European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Effetti collaterali ü Molto comuni: - eritema, indurimento e gonfiore nel sito d’iniezione - artralgia, mialgia - cefalea - disturbi dell’appetito - nausea e diarrea ü Comuni: - febbre - vomito
Efficacia del vaccino ü Riduzione delle CAP sostenute da sierotipi vaccinali: 45,56% ü Riduzione di tutte le CAP pneumococciche: 45% ü Riduzione delle malattie invasive: 75%
A chi viene offerto gratuitamente ü Soggetti nella coorte dei 65 anni, fino all’anno scorso ai 70enni. ü Soggetti che presentino patologie predisponenti quali: cardiopatie croniche, malattie polmonari croniche, DM, epatopatie croniche, alcolismo, perdite liquorali, impianto cocleare, emoglobinopatie, immunodeficienze congenite o acquisite, HIV, asplenia, patologie onco-ematologiche, neoplasie diffuse, trapianto d’organo, insufficienza renale/ surrenalica cronica.
V. Antipneumococcico polisaccaridico ü PPV23 è un vaccino contenente i polisaccaridi di 23 sierotipi diversi di SP ü PPV23 è raccomandato per l’immunizzazione attiva contro le malattie sostenute dai 23 sierotipi contenuti ü PPV23 è impiegato nei soggetti pari o superiori ai 2 anni, ad elevato rischio di patologie e mortalità da infezione pneumococcica ü PPV23 non è efficace nella prevenzione dell’otite media acuta, della sinusite e delle altre comuni infezioni del tratto superiore delle vie respiratorie European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Modo di somministrazione e posologia ü Il vaccino deve essere somministrato per VIA INTRAMUSCOLARE o SOTTOCUTANEA. ü Non è raccomandato nei bambini di età inferiore ai due anni. ü Somministrare una singola dose (0,5 ml). La necessità di una rivaccinazione deve essere definita in base alle raccomandazioni ufficiali (soggetti ad alto rischio, > 5 anni) European Medicina Agency. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
Vaccinazione contro l’influenza ü L’influenza è un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione, che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus ü L’influenza è la terza causa di morte per malattia infettiva in Italia: 7000-8000 morti all’anno ü ECDC stima che in media circa 40.000 persone muoiano prematuramente in ogni anno a causa dell’influenza nell’UE ü Il 90% dei decessi si verifica nei soggetti over 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni croniche di base
Il virus dell’influenza ü E’ un virus a RNA della famiglia degli Ortomyxoviridae ü Tre tipi infettano l’uomo: A, B, C (casi solo sporadici) ü E’ trasmesso per droplets con tosse, starnuti o per contatto con superfici contaminate dal virus ü Dà una sintomatologia tipica con febbre elevata, cefalea, stanchezza, artralgie, mialgie e sintomi respiratori ü Possibili complicazioni: bronchite, polmonite e nei casi gravi pericolo di vita
Il virus dell’influenza ü Virus A: sono racchiusi in una membrana lipidica sulla cui superficie emergono due glicoproteine di estrema importanza patogenetica e preventiva (H e N), in base alle quali i virus sono ulteriormente suddivisi in sottotipi ü I virus A a trasmissione interumana sono quelli caratterizzati da 3 tipi di H (H1, H2, H3) che giocano un ruolo nell’aggancio delle cellule ospiti e da 2 tipi di N (N1, N2) che sono necessari per la penetrazione del virus nelle cellule e per la loro diffusione ü Quelli maggiormente circolanti sono H1N1 e H3N2.
I virus dell’influenza ü Virus B: appartengono a due distinte linee genetiche (Yamagata, Victoria) ü Non sono suddivisi in sottotipi, come il virus A, perché possiedono una forma sola di H e una di N ü Causano generalmente malattie più lievi rispetto al virus A e colpiscono prevalentemente i bambini ü Hanno una notevole stabilità immunologica e raramente vanno incontro a mutazioni antigeniche
I virus dell’influenza Hanno una grande variabilità genetica suddivisibile in: ü Antigenic shift: fenomeno esclusivo dei virus A. Consiste nella comparsa di nuovi sottotipi antigenici, non circolanti in precedenza nell’uomo e quindi dotati di forte potenziale pandemico. E’ dovuto ad un riarrangiamento genetico tra virus umani e animali in un ospite intermedio. Si verificano ogni 20-30 anni ü Antigenic drift: fenomeno comune a tutti i tipi di virus. Consiste nella comparsa di varianti minori per delle mutazioni puntiformi nella sequenza di amminoacidi delle proteine H e N. Si verifica ogni 1-3 anni ed è responsabile delle epidemie stagionali à Difficoltà nella preparazione del vaccino
Come si scelgono i virus da introdurre nel vaccino ü OMS ha creato una rete di sorveglianza internazionale per individuare i ceppi prevalenti circolanti e le eventuali varianti ü In base alle informazioni sui ceppi virali circolanti indica annualmente la composizione del vaccino ü Per la composizione del vaccino si scelgono i virus influenzali maggiormente circolanti da Settembre dell’anno precedente a Gennaio dello stesso anno nei due emisferi scommettendo che saranno gli stessi che circoleranno nella stagione successiva ü Ogni anno viene sostituito almeno un ceppo, per cui un vaccino preparato per una stagione, non viene usato di regola nella successiva
Vaccini disponibili in Italia Trivalenti inattivati Contengono due ceppi del tipo A (H1N1 e H3N2) e uno del tipo B (Victoria o Yamagata) ü Vaccino split: contenente virus influenzali frammentati ü Vaccino a subunità: contenente solo gli Ag (H e N) ü Vaccino adiuvato, contenente gli Ag di superficie emulsionati ad un adiuvante oleoso metabolizzabile (MF59) ü Vaccino intradermico (split): dose di 15 microg/ceppo in 0,1 ml di volume Quadrivalente inattivato E’ un vaccino split contenente due sottotipi del virus A e due di tipo B
MF59 ü E’ composto da una piccola molecola molto stabile di squalene (un normale costituente delle membrane cellulari) ü Ha viscosità simile all’acqua quindi è facilmente iniettabile ü Usato per la prima volta nel 1997 e da allora numerosi studi ne hanno provato l’immunogenicità e l’assenza di reazioni immuni nei confronti dello squalene ü Aumenta la risposta immune sia contro il ceppo vaccinale che contro eventuali ceppi non compresi nella formulazione
Vie di somministrazione ü Via intramuscolare: rimane la via più utilizzata, in quanto ha una notevole immunogenicità sebbene sia anche caratterizzata da una maggiore incidenza di effetti avversi locali rispetto alla via sottocutanea ü Via intradermica: usata per ridurre gli effetti collaterali, ha dimostrato un potenziale immunogeno migliore di tutte le altre vie; una dose ID ottiene la stessa risposta di una dose doppia IM. L’immunogenicità sembra sia facilitata dall’alta concentrazione di cellule di Langerhans, molto potenti nel fornire risposte immuni
Schema per la vaccinazione Età Tipo di vaccino Modalità di somministrazione Da 6 a 36 mesi Split o subunità ½ dose, da ripetere a distanza di almeno 4 settimane, per chi viene vaccinato per la prima volta Da 3 a 9 anni Split o subunità 1 dose, da ripetere a distanza di almeno 4 settimane, per chi viene vaccinato per la prima volta Oltre i 9 anni Split o subunità 1 dose Oltre 60 anni Anche split ID 1 dose Oltre 65 anni Anche subunità 1 dose adiuvato con MF59
Effetti collaterali ü Reazioni locali - Dolore - Arrossamento - Tumefazione - Indurimento - Prurito ü Reazioni sistemiche - Febbre - Stato di malessere - Mialgie
Controindicazioni e precauzioni ü Età < 6 mesi ü Malattie febbrili acute di entità da grave o moderata ü Allergia alle proteine del pollo e all’uovo non controindica la vaccinazione (quantità contenuta nel vaccino è < 1 microg) ü Alterazioni dell’immunocompetenza possono determinare una riduzione della risposta anticorpale quindi, se possibile, meglio rimandare la vaccinazione ü Stato di gravidanza: è un’indicazione alla vaccinazione per il possibile andamento più grave della malattia. Non effettuare nel primo trimestre.
A chi viene offerto gratuitamente ü Soggetti >= 65 anni ü Soggetti con FdR (malattie croniche respiratorie o cardiache, DM, insufficienza renale, tumori, immunodepressi, epatopatie croniche, ecc) ü Donne nel 2 o 3 trimestre di gravidanza ü Individui ricoverati in strutture per lungodegenti ü Medici e personale sanitario ü Famigliari di soggetti ad alto rischio ü Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell’ordine, vigili del fuoco,..) ü Personale che per lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonti di infezione (veterinari, macellatori,…)
Grazie per l’attenzione!
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