Trieste: Propeller d'Oro a Fincantieri - Messaggero Marittimo
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25 Maggio 2020 - Trieste: Propeller d’Oro a Fincantieri TRIESTE – Una frecciata a chi si ricorda di Fincantieri solo in occasione di aspetti negativi, il futuro in Cina e un appello per sostenere i corsi di laurea in Ingegneria navale. E’ stata una partecipazione sentita, quella che ha visto l’altra sera protagonista, al Propeller Club di Trieste, Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri. Il manager era stato invitato per ritirare il “Premio Propeller d’Oro 2016”, attribuito appunto a Fincantieri. «E’ una delle prime cerimonie alle quali partecipo, sono sempre stato in disparte, ma ho voluto accettare perché finalmente qualcuno in regione si accorge che c’è Fincantieri non soltanto quando si parla di amianto o di processi». Queste le parole di Bono commentando con estremo piacere l’attribuzione del premio alla società che, alla sua guida, ha costruito ben 56 navi, passando da un solo cliente ad essere il riferimento delle maggiori compagnie di navigazione, soprattutto per quanto riguarda le navi da crociera. Il tutto dopo avere ristrutturato un’azienda che, all’epoca, era completamente nelle mani dello Stato. «Quando sono arrivato l’azienda era sull’orlo di un destino incerto. Oggi mi fa piacere che in regione qualcuno si ricordi di questa realtà, che abbiamo fortemente voluto mantenere a Trieste. Credo che abbiamo la capacità e la forza per affrontare il futuro – ha proseguito Bono – in una città che ha delle eccellenze mondiali. Svegliamoci tutti, questo Paese ha bisogno di tutti». «Per quanto riguarda le prospettive, vorrei innanzitutto fare un appello: ci sono tre facoltà di ingegneria navale in Italia. Stanno scomparendo, perché mi dicono che bisogna attribuire un determinato numero di professori. Questo è un Paese distratto, credo invece che questo settore possa dare più di qualcosa. Come facciamo a costruire le navi se non abbiamo gli ingegneri navali? Negli ultimi due anni abbiamo assunto più di 500 ragazzi – ha concluso Bono – e le ultime consegne vanno al 2027, non credo ci siano società con queste caratteristiche. Ci stiamo imbarcando in una grande avventura in Cina, ma bisogna che le teste intelligenti vengano coltivate nel nostro Paese. Una nave costa circa un miliardo di euro, non c’è al mondo un oggetto che costi tanto». Al momento della premiazione, il presidente del Propeller Club di Trieste, https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - Fabrizio Zerbini si è detto «particolarmente felice di poter consegnare questo premio a Fincantieri, un’eccellenza a livello mondiale nel campo della cantieristica navale e, particolarmente, nella costruzione di grandi navi passeggeri. Il suo forte radicamento sul territorio, del quale ha contribuito alla maggiore conoscenza a livello internazionale hanno perfettamente fatto identificare nella società premiata la mia proposta, condivisa all’unanimità da tutti i componenti del Consiglio direttivo del nostro Club». Nella serata dell’ultima conviviale del 2016, sono anche stati consegnati gli attestati di soci onorari al neo presidente dell’Autorità di Sistema portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, al segretario generale della stessa Authority, Mario Sommariva, e al comandante della Capitaneria di Porto di Trieste, C. V. Luca Sancilio. Al Propeller di Trieste «investimenti e flessibilità» TRIESTE – «Sì, a Trieste vale la pena investire. Per farlo però c’è necessità anche di chiarezza della burocrazia: ci deve essere un’Autorità sovraordinata alle altre, che non può essere che l’AdSP, per coordinare le altre ed attuare quanto necessario al sostegno ed allo sviluppo dei traffici. Altrettanto è necessaria la collaborazione e la determinazione di tutte le categorie portuali che devono lavorare sinergicamente per mantenere qualità, affidabilità e competitività delle attività offerte dal Porto di Trieste tramite i suoi operatori». Queste le conclusioni tratte dal presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini, al termine della serata conviviale che ha visto, venerdì scorso fino a tarda sera, svilupparsi un interessante dibattito su Egitto, Turchia, Israele ed i traffici con l’Adriatico, in relazione alla situazione di instabilità socio-economica in Medio Oriente. La serata è stata aperta da un’esemplare sintesi del professor Stefano Pilotto (docente di Storia delle relazioni internazionali al MIB di Trieste), che ha ripercorso i tratti della crisi economica globale «nata in Usa e https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - esportata in Europa», spiegando le «primavere arabe» e definendo un quadro desolante delle sofferenze europee e dell’impasse nel processo di integrazione. «Il porto di Trieste ha un Piano di sviluppo con nuovi spazi a disposizione. Ma ne varrà la pena, ci saranno nuovi traffici? » ha chiesto in modo provocatorio il professor Pilotto, secondo il quale il Medio Oriente sarà strategico in questa fase di sviluppo. Le risposte, oltre che dalle conclusioni del presidente Zerbini, sono arrivate dal segretario generale dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Orientale (ex Autorità portuale di Trieste), Mario Sommariva. «La situazione, con la crisi della democrazia stessa come rappresentanza e gestione del potere politico, è terribile, ma il porto di Trieste – ha spiegato Sommariva – può giocarsi molte carte in prospettiva, tra le quali quella dell’internazionalità, della polifunzionalità di traffico e della complementarietà con Monfalcone». In precedenza erano intervenuti, portando casi specifici riferiti alle aziende, Sabrina Falceri (responsabile linea traffici IntraMediterraneo di Evergreen), Francesco Parisi (presidente EMT) e Stefano Visintin (presidente Associazione Spedizionieri Fvg). «In Egitto il crollo dei traffici è iniziato dal 2011 e il raddoppio del canale di Suez – ha spiegato Falceri – non ha portato i risultati sperati. In Turchia pare che il tentato golpe non abbia portato conseguenze, il Libano, invece, convive da lunghi anni con una situazione di guerra, ma è riuscito a rafforzare il “canale Beirut” verso la Siria, che ha azzerato le importazioni attraverso i suoi porti. La Libia, infine, ha registrato un calo di traffico fortissimo per Evergreen, ma ci sono enormi potenzialità». Di alternanza tra crescita e calo ha parlato invece Francesco Parisi: «Per noi l’attività di spedizione verso il Mediterraneo orientale è sempre stata importante. Paradossalmente si è rivelata una delle più stabili nel corso dei decenni. C’è preoccupazione per l’instabilità politica della Turchia, ma sono più preoccupato per instabilità dell’Italia, e credo sia prematuro valutare oggi conseguenze del tentativo di golpe. Al momento non ci sono segnali di flessione. Per quanto riguarda la Siria, è cinico parlarne adesso, ma si attende un impatto dall’opera di ricostruzione». «Non sempre i punti di forza del porto di Trieste possono essere sfruttati per implementare i traffici di merci varie ma vanno sviluppate idee imprenditoriali nuove, per portare nuovi traffici – ha detto Visintin – e non portarsi via l’un l’altro ciò che già esiste». In chiusura, il presidente Zerbini ha posto l’accento sulle nuove possibilità https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - offerte dall’integrazione del porto di Monfalcone nel quale, onde dare programmazione e garanzia d’ormeggio alle navi di linea, dovrà essere attivata la figura e l’attività del terminalista, concessionario e gestore di aree di piazzale e di banchina, oggi totalmente assente, seppure previsto, da tempo, dalla normativa. Zerbini confermato presidente Propeller Club Trieste TRIESTE – Il nuovo Consiglio direttivo del Propeller Club di Trieste, riunitosi per la prima volta nei giorni scorsi, ha confermato il capitano Fabrizio Zerbini alla guida della sezione locale dell’associazione. Del Consiglio direttivo, che resterà in carica per tre anni, fanno parte, oltre allo stesso Zerbini, i due vice presidenti Paola Bardi ed Alberto Pasino, il tesoriere Massimo Babich, il segretario Maria Braini ed i consiglieri Sergio Beltramini, Giovanni De Palo, Matteo Slocovich, Diego Stinco, Lara Tironi, Fabrizio Umek e Marco Zollia. Come da tradizione si tratta di operatori del settore dell’economia e dei traffici marittimi/portuali o di professionisti con forti legami nel medesimo settore, che si impegnano a portare avanti la mission del Club legata, preminentemente ma non solo, alle iniziative per favorire il miglioramento/razionalizzazione delle infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali, l’incremento dei traffici commerciali/portuali, l’aumento delle ricadute economiche ed occupazionali sul territorio ed anche la crescita della conoscenza, del legame e della vicinanza tra il porto e la sua città e la città ed il suo porto. Negli ultimi anni il Propeller Club ha confermato il suo ruolo di attrattore per i dibattiti su tematiche di attualità, di storia e di tecnica su argomenti legati all’economia del mare e del porto di Trieste in particolare. Un ruolo che il confermato presidente ed il Consiglio direttivo vogliono ulteriormente sviluppare nel corso del mandato appena iniziato. «Ringrazio tutti i soci ed il Consiglio direttivo per la fiducia nuovamente https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - accordatami – ha dichiarato Zerbini – e continueremo nel nostro impegno per la crescita del numero dei soci e del rilievo del Club nel contesto del tessuto economico e portuale di Trieste». Record di movimentazioni al Molo VII Lavoro portuale a banchina TRIESTE – In questi giorni il Trieste Marine Terminal ha visto un consistente aumento del traffico. La società che gestisce il settore contenitori al Molo VII di Trieste, ha infatti registrato il record di movimentazioni e la partenza di nuovi treni verso l’Est, reagendo però positivamente allo stress test al quale è stato sottoposto il terminal triestino. Anche in conseguenza dello sciopero allo scalo di Capodistria, il terminal ha dovuto affrontare un picco di traffico che ne ha messo alla prova strutture e maestranze. Una prova superata brillantemente con un nuovo record di movimentazioni su nave singola che ha raggiunto la cifra di 4.000 container (il precedente si fermava a 2600). Il picco improvviso di traffico ha generato anche la necessità di creare nuovi treni per le destinazioni della merce, facendo così aumentare da tre a cinque i convogli che in settimana sono partiti per la destinazione ungherese di Budapest. Una nuova traccia verso la Repubblica Slovacca è stata invece creata ad hoc in tempo record, proprio per smaltire i contenitori diretti alla nuova destinazione. «Nessuno ruba i traffici ai vicini e nessuno sciaccallaggio come abbiamo dichiarato alla stampa slovena, per lo sciopero di Capodistria» ha commentato il commissario dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino. Desidero solo ringraziare le nostre maestranze per aver lavorato con professionalità e rapidità in una situazione potenzialmente critica, che se non gestita adeguatamente, avrebbe bloccato per assurdo anche l’operatività del nostro scalo. Il porto di Trieste ha dato una prova eccellente, segno che https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - l’organizzazione del lavoro funziona e questi risultati lo dimostrano» ha concluso D’Agostino. Il presidente di Trieste Marine Terminal, Fabrizio Zerbini, ha sottolineato che «La concentrazione di traffico è stata debitamente gestita anche grazie alle capacità ed alla disponibilità di tutto il personale di Tmt, Deltauno e Minerva Servizi». Trieste sviluppa traffico merci via treno TRIESTE – Il porto di Trieste investe in maniera pesante sullo sviluppo dei collegamenti ferroviari, per crescere nei mercati di riferimento del Sud e dell’Est Europa. Di ferrovia e di treni si è parlato al Propeller Club di Trieste dove, per la prima volta, sedevano allo stesso tavolo i rappresentanti di Autorità portuale e di Rete ferroviaria italiana (Rfi) grazie ad un dialogo riavviato con forza nell’ultimo anno. Non a caso il ministro Graziano Delrio, in una recente intervista alla stampa, ha sottolineato come il Governo intenda puntare su Trieste e Genova come hub logisticoportuali in riferimento dei rispettivi mercati. «Trieste è l’unico porto italiano con servizi intermodali che vanno oltreconfine – ha spiegato il commissario dell’Authority, Zeno D’Agostino -, e nel 2016 puntiamo a diventare il primo porto ferroviario d’Italia (oggi è La Spezia, ndr). Perchè proprio la ferrovia è elemento strategico di Trieste, oltre ai fondali naturali di 18 metri ed al Porto Franco». A confermare l’impegno di Rfi sullo scalo regionale del Friuli Venezia Giulia è stata Rosa Frignola, direttore commerciale dell’Asse orizzontale per la società proprietaria dell’infrastruttura. Frignola ha spiegato, in sintesi, le strategie nazionali per quanto relativo alle merci, dove si intendono potenziare le linee di valico ma anche quelle delle infrastrutture portuali. «Stiamo potenziando la linea Trieste-Tarvisio e stiamo lavorando in questo senso anche per potenziare la direttrice Torino-Trieste. Per il porto di Trieste – ha detto l’ingegner Frignola – si sta rileggendo l’intero Piano del https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - ferro, in modo tale da modificare il fascio dei binari di arrivi e partenze e di quelli che vanno ai moli principali, per garantire una movimentazione separata ai vari terminal». Ha anche confermato che Rfi ha avuto un finanziamento pubblico di 50 milioni di euro per un intervento che ridisegnerà il layout della parte di sedime ferroviario nel porto di Trieste appartenente a Rete ferroviaria italiana. L’ingegner Roberto Carollo, consulente per conto dell’Autorità portuale, ha illustrato le linee di intervento, in parte già iniziato, da parte dell’Autorità portuale triestina per la manutenzione straordinaria e l’automazione degli scambi ferroviari nella parte di sedime di pertinenza della stessa Authority. Inoltre, ha illustrato le linee guida ma non i dettagli, ancora in attesa di approvazione ufficiale, del piano d’incremento della capacità ferroviaria sempre a cura e nel sedime di Apt. Nel frattempo è entrata a regime l’unificazione della manovra ferroviaria all’interno dello scalo, che nel giro di un anno ha notevolmente abbassato i costi ed aumentato l’efficienza della stessa ed incrementando in maniera evidente la competitività dell’intero porto. «Il nostro futuro – ha anticipato l’amministratore di Adriafer (la società controllata dall’Autorità portuale che si occupa delle manovre ferroviarie portuali), Giuseppe Casini – prevede investimenti sui locomotori, un aumento del capitale sociale, l’apertura di un nuovo varco ferroviario e l’estensione della manovra all’autoporto di Fernetti. E ci impegneremo per ridurre ulteriormente i costi e le tariffe». Presente all’incontro anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, che ha sottolineato come le dichiarazioni del ministro Delrio siano il risultato di un gioco di squadra che vede partecipi la Regione, il Comune, la Provincia, l’Autorità portuale e gli stessi operatori portuali. Al termine dell’incontro gli interventi degli operatori, ad iniziare da quello di Fabrizio Zerbini, presidente del Propeller Club di Trieste, ma soprattutto presidente di Trieste Marine Terminal, la società che gestisce il Molo VII, terminal container dello scalo. Zerbini, dopo aver ricordato i miglioramenti anche del layout ferroviario messo in atto negli anni scorsi al Molo VII (oggi ha una capacità di 11.000 treni l’anno), ha ribadito le grandi possibilità di crescita per il terminal contenitori, anche grazie agli investimenti sulle gru che sono già oggi e diventeranno ulteriormente quelle di maggiore capacità dei porti dell’Adriatico (oggi 20 file in larghezza e 7 tiri in coperta con già avviato l’upgrading di tre gru che avranno capacità di 21 file in larghezza ed 8 tiri in coperta). https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - «Il punto di forza di Trieste sono i collegamenti ferroviari: nel raggio di 5-600 chilometri – ha ricordato il presidente Zerbini – sono comprese tante destinazioni del Sud ed Est Europa. “Tmt”, inoltre, è pronta ad investire 188 milioni di euro, 90 nella prima fase, per allungare ed allargare il Molo VII ed attrezzarlo debitamente con nuovo equipment». Prima di Zerbini erano intervenuti Paolo Spada, ad di Samer Seaports & Terminals e Francesco Parisi, presidente di Emt. In entrambi i casi si tratta di società operative nel traffico ro-ro dell’Autostrada del mare con la Turchia. Spada ha illustrato il progetto di ampliamento del terminal in concessione per trasferire su rotaia un numero sempre maggiore di camion, mentre Parisi ha ribadito la crescita dei traffici ferroviari a Trieste e le notevoli potenzialità ancora da sviluppare. Entrambi hanno evidenziato anche le ulteriori e rilevanti opportunità di crescita dei traffici collegati all’Autostrada del mare che unisce Trieste con la Turchia e che comporterà altro traffico movimentato anche via ferrovia e per il quale l’infrastruttura ferroviaria del porto di Trieste è pronta. Seehofer (Baviera) privilegia porto Trieste TRIESTE – Il porto di Trieste quale scalo privilegiato per la Baviera e un “modello Friuli Venezia Giulia” che, per dinamismo e innovazione, rappresenta il partner ideale con cui avviare una collaborazione nei campi dell’economia, della formazione, dei trasporti e della valorizzazione dei prodotti tipici. Queste le parole del presidente della Baviera, Horst Seehofer, a commento dell’intesa siglata a Trieste che unisce il Land tedesco e la Regione Friuli Venezia Giulia. Il massimo esponente del governo bavarese ha inoltre dichiarato di essere rimasto particolarmente impressionato «dalla capacità di agire e dalla ricchezza di idee» che l’Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia ha messo in campo nel corso degli incontri preparatori all’accordo. Dal canto suo, la presidente Serracchiani ha voluto rimarcare come, in un https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - contesto in cui il concetto di Europa sta attraversando un momento di difficoltà, gli stati e le regioni dell’Unione non si devono far fermare dalle crisi in atto. Ma la presidente ha voluto anche sottolineare come l’intesa di oggi non rappresenti una prima tappa iniziale, o un punto di arrivo, ma una sorta di road map, con l’auspicio che in futuro il rapporto di collaborazione possa estendersi anche ad altre aree tematiche. Il presidente bavarese ha voluto porre anche l’accento su uno dei principi alla base dell’accordo: il poter imparare gli uni dagli altri. Ma quella sottoscritta a Trieste è anche un’intesa la cui concretezza dimostra la sua importanza nell’ottica di quello che potrà essere il futuro dei due territori, in quanto «la Baviera – ha detto il presidente Seehofer – è uno Stato esportatore e per questo deve individuare una partnership portuale che sia la più favorevole e, in questo senso, ogni altro scalo potrebbe finire in secondo piano rispetto a quello di Trieste». Sempre sul tema dei trasporti la presidente Serracchiani ha ricordato la determinazione con la quale la Regione ha lavorato per la competitività del porto di Trieste, «al quale anche oggi è stato riconosciuto il suo ruolo strategico». Un giudizio molto positivo è stato espresso al termine della visita compiuta nello scalo triestino dal presidente della Baviera con Serracchiani, accompagnati dal commissario del porto Zeno D’Agostino e presente anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro. «L’impressione è fantastica, le dimensioni sono veramente incredibili e noto la perfezione che regna qui e l’impegno della presidente della Regione», ha osservato al termine Seehofer, che a bordo del “Delfino Verde” è stato ragguagliato dal commissario D’Agostino e da alcuni dei principali operatori portuali su caratteristiche e i vantaggi competitivi dello scalo. La presidente della Regione ha evidenziato come si colgano ora i frutti del primo incontro tenutosi a Monaco un anno fa dal quale è scaturita la firma dell’intesa su trasporti, competitività e formazione siglata a Trieste tra il Friuli Venezia Giulia e la Baviera. Durante la visita a Seehofer sono state illustrate in particolare le attività del porto che interessano la multimodalità, con specifico riferimento ai terminal dedicati ai traghetti turchi e al terminal contenitori. Il presidente del Land bavarese e la presidente della Regione hanno potuto osservare le movimentazioni in corso sulla banchina del Molo VII su una nave da 12mila teu. Il terminal contenitori, anch’esso a forte vocazione ferroviaria, è in procinto di essere ampliato per 200 metri in lunghezza e https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - 400 in larghezza e punta, come ha spiegato il presidente di Trieste Marine Terminal, Fabrizio Zerbini, a conseguire l’obiettivo di 1,2 milioni di teu. Seehofer si è soffermato, infine, sull’illustrazione dell’attività del terminal Siot-Gruppo Tal, il cui oleodotto copre l’intero fabbisogno petrolifero del sud della Germania. «La Baviera inizia qui» ha riconosciuto il presidente, osservando che se il Land «mezzo secolo fa era ancora uno stato agricolo e nel frattempo siamo diventati una regione industriale, tutto questo è iniziato grazie alla pipeline che parte da Trieste». Propeller Trieste sull’economia cinese TRIESTE – Non ci sono risposte sicure, ma possiamo avvicinarci a scenari plausibili. Dipende da noi sfruttare l’economia cinese come un’opportunità e non pensare, invece, che sia un pericolo. Questa la sintesi di quanto dibattuto alla conviviale del Propeller Club di Trieste che aveva per titolo: “La Cina rallenta la crescita – quali le ricadute sull’economia, sui traffici internazionali e su quelli dei porti del Mediterraneo”? La serata ha visto gli interventi di grandi esperti dell’argomento; hanno infatti portato la loro esperienza Romeo Orlandi, vicepresidente di Osservatorio Asia e docente all’Università di Bologna, Marco Spinedi, presidente dell’Interporto di Bologna e membro del comitato scientifico di Osservatorio Asia, Pierluigi Maneschi, presidente di Italia Marittima e l’avvocato Alberto Pasino associato dello Studio Zunarelli di Bologna. «L’emersione della Cina ha fatto bene ad alcuni Paesi europei ed è stata subìta da altri – ha spiegato il professor Orlandi -. Una crescita del Pil al 6,9% come quella attuale può significare che una crescita percentuale a due cifre di sviluppo su base annua è arrivata alla fine e che si è creata, ed è un passo importante e positivo, una stabilizzazione. Un modello quantitativo, che ha fatto della Cina la “fabbrica del mondo”». Sempre secondo Orlandi esistono due scenari possibili: la riduzione della differenze tra noi e i Paesi emergenti senza che si abbassi il nostro benessere, oppure una crescita dei Paesi emergenti a scapito della nostra economia. Per questo motivo la Cina rappresenta contemporaneamente un pericolo ed un’opportunità. https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - La relazione del professor Spinedi è stata invece un mix di pessimismo e di vantaggi da poter utilizzare. «Il Sud Italia sta diventando un deserto, non si fanno più figli e la saturazione dei consumi nei nostri mercati sta portando alla modifica dei servizi. Dobbiamo esportare il know how della logistica – ha affermato Spinedi – e in questo contesto l’Adriatico rappresenta un’opportunità, ma bisogna organizzarsi in maniera diversa». La lunga esperienza imprenditoriale del presidente di Italia Marittima, Pierluigi Maneschi, ha attratto in maniera particolare l’attenzione della platea soprattutto nella descrizione delle caratteristiche salienti del popolo cinese. «E’ difficile trovare le risposte, la Cina rimane un mistero, un Paese moderno dal punto di vista infrastrutturale e arcaico dal punto di vista della governance. L’Italia è rimasta esclusa dal rapporto privilegiato che la Cina ha con certi Paesi – ha spiegato Maneschi – e che avevamo anche noi fino ai primi anni ’90. Va detto che fino a qualche tempo fa in Cina c’era la gente che moriva di fame, oggi non è più così, nonostante le disuguaglianze. Cresce il Pil e aumenta il benessere; non abbiamo diritto di giudicarli perché noi non siamo stati capaci di fare questo. Noi siamo cresciuti facendo debiti». A chiudere la serata l’intervento del giurista Alberto Pasino, che ha ripercorso la storia recente della Cina, ricordando gli strumenti messi a disposizione degli imprenditori per lo sviluppo, come le Zone economiche speciali. «Oggi siamo di fronte ad una nuova fase e più di qualche amministratore locale in Cina dovrà decidere – ha concluso Pasino – se applicare ciò che è necessario essere fatto o fare scappare gli investitori». La serata si è conclusa con l’intervento del presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini, che ha così definito l’incontro: «Questa è stata una grande occasione per ascoltare tesi ed informazioni che non si conoscono, su un tema che in realtà influenza la nostra vita quotidiana e non solo i settori della logistica e del traffico commerciale». Porto di Trieste incontra imprese del https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - Friuli TRIESTE – «Il porto di Trieste si presenta finalmente agli imprenditori del Friuli. Il nostro scalo è uno degli asset strategici su cui puntare per il rilancio del territorio regionale. Solo una connessione efficiente tra le infrastrutture a mare e a terra può portare ricadute economiche importanti per le realtà produttive che vi sono insediate e con cui noi dobbiamo dialogare maggiormente. Dopo la presentazione che abbiamo fatto di recente a Pordenone, diventa quindi fondamentale l’incontro che faremo a Udine. Cervignano, Gorizia, Pordenone e Fernetti possono essere parte di una piattaforma logistica integrata con il porto di Trieste, a vantaggio dell’economia e soprattutto dell’industria della Regione Friuli Venezia Giulia», ha dichiarato il commissario dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino. Per presentare le opportunità di sviluppo e di incremento competitivo che l’infrastruttura può assicurare all’economia della regione Friuli Venezia Giulia e dell’intero arco dell’Alto Adriatico, è in programma un incontro operativo che si terrà nella Sala Valduga della Camera di commercio di Udine martedì 22 Marzo alle 10.30, e che vedrà la presenza, oltre che del presidente camerale Giovanni Da Pozzo e dei sindaci di Udine e Trieste Furio Honsell e Roberto Cosolini, anche della presidente della Regione Debora Serracchiani, oltre al commissario Zeno D’Agostino. «Questi incontri dimostrano quanto Trieste possa e debba essere una risorsa fondamentale per la crescita dell’intera regione» ha affermato il sindaco di Trieste Roberto Cosolini. «Mette a disposizione, infatti, infrastrutture e risorse preziose. E può essere, anche, punto di riferimento per tutta questa parte d’Europa. Non si capisce, quindi, per quale ragione nessuno ci abbia pensato prima di noi preferendo, invece, crogiolarsi nel provincialismo e nell’isolamento. Con la presidente Serracchiani e con Zeno D’Agostino stiamo perseguendo in modo convinto questa vocazione» ha concluso. L’incontro di Udine avrà carattere prettamente operativo, perché saranno illustrate le nuove possibilità che il porto offre alle imprese locali in termini di nuovi servizi intermodali, di condizioni tariffarie e di possibili sviluppi di nuove attività anche in regime di punto franco. Dopo gli interventi dei rappresentanti istituzionali, in scaletta ci saranno infatti anche le testimonianze dirette di Francesco S. Parisi, presidente https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - della Francesco Parisi Casa di Spedizioni spa, Enrico Samer, presidente di Samer & Co. Shipping spa, Fabrizio Zerbini, presidente di Trieste Marine Terminal spa e Fulvio Tomasin, presidente dell’Interporto Cervignano del Friuli spa. Dopo la discussione e le conclusioni, le aziende interessate potranno incontrare i responsabili delle varie realtà che lavorano all’interno del porto di Trieste per conoscere le condizioni di utilizzo dei servizi offerti. Trieste punto di riferimento per l’Iran Zeno D’Agostino e Reza Masrour firmatari dell’accordo TRIESTE – Continuano “spediti” i rapporti commerciali tra lo scalo triestino e l’Iran. Lo ha sottolineato il commissario dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino, in occasione del convegno “Trieste, port of opportunities”, svoltosi nel capoluogo giuliano. L’evento che ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione iraniana, rappresentanti delle istituzioni pubbliche e aziende locali, è stato occasione per firmare un nuovo accordo tra il porto di Trieste e l’Alto Consiglio che gestisce le sette Zone Franche della Repubblica Islamica dell’Iran, dopo i primi tre accordi sottoscritti di recente con la compagnia di bandiera Irisl (Islamic Republic of Iran Shipping Lines) e la Port & Maritime Organization (ente governativo con compiti di coordinamento sulla gestione dei porti iraniani). «Trieste in questo momento è il punto di riferimento in Italia per l’Iran dal punto di vista commerciale, finanziario, logistico e portuale», ha affermato D’Agostino. L’accordo si pone l’obiettivo di rafforzare gli scambi commerciali tra lo scalo giuliano ed i porti iraniani, grazie ai vantaggi fiscali derivanti dal regime giuridico del Porto Franco di Trieste. Fondamentali ai fini del https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - Memorandum, saranno anche lo scambio di best practice e dati rilevanti in merito alle diverse politiche di gestione delle Free Zone nei due Paesi. E proprio su quest’ultimo punto D’agostino ha rilevato che «la firma di questo accordo sancisce la volontà e la capacità del nostro porto di coinvolgere soggetti internazionali nelle attività di rilancio del Punto Franco di Trieste. Nella strategia di sviluppo delle nostre attività dei punti franchi c’è bisogno di creare una partnership internazionale con un soggetto che abbia esperienza di livello nel settore». «L’accordo – ha concluso D’Agostino – è il primo atto per la costituzione di un network internazionale delle Zone Franche, dove Trieste può diventare il riferimento a livello europeo». Unite le associazioni di categoria che rappresentano lo scalo giuliano, nel sottolineare l’importanza delle nuove opportunità commerciali che si possono aprire per il porto, grazie a questi primi accordi promossi dall’Authority e dalla Regione. Per Fabrizio Zerbini, presidente dell’Associazione nazionale terminalisti portuali Fvg, «grazie al lavoro portato avanti in questi mesi dalle istituzioni, in particolare dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall’Autorità portuale di Trieste, è stata avviata una collaborazione concreta tra lo scalo triestino e l’Iran. Ora si aprono nuove prospettive per i traffici, oltre che per i contenitori, per l’impiantistica, il ro-ro e il petrolio». Da parte sua, Stefano Visintin, presidente dell’Associazione spedizionieri, ha sottolineato: «Confidiamo che venga riconosciuto dai partner iraniani il ruolo di Trieste quale porta d’Europa, non solo per i prodotti petroliferi, ma anche per le merci varie, sia containerizzate che alla rinfusa. Oltre all’accordo siglato oggi, ritengo di fondamentale importanza quello con l’Irisl, soprattutto perché molte delle forniture destinate al mercato persiano prevedono una resa franco fabbrica. Questo significa che è il compratore iraniano a dover scegliere il vettore e prevedibilmente preferirà la propria compagnia di bandiera a parità di condizioni economiche. Sta ora a noi offrire alla compagnia iraniana una banchina sicura ed adeguatamente attrezzata, dove possa finalmente diventare tangibile una delle peculiari convenienze del regime di porto franco, che permetterebbe alle merci provenienti dall’Iran destinati a paesi extracomunitari e viceversa di essere liberamente sbarcate ed imbarcate». «I traffici e relazioni commerciali tra l’Iran e il porto di Trieste – ha affermato Pietro Busan, a capo dell’Associazione agenti marittimi – potranno https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - svilupparsi solo se tutte le componenti e potenzialità portuali verranno sfruttare al massimo della capacità con il pieno supporto di una logistica integrata con connessioni snelle retroporto / banchine, garantendo aree in zone franche per la possibile manipolazione, montaggio e riassemblaggio di macchinari, strutture ed impiantistica in genere, equipment di cui l’Iran potrebbe aver bisogno in un quadro di riammodernamento dei propri impianti petrolchimici e delle proprie strutture industriali legate all’estrazione mineraria. Potremmo così recuperare quel traffico break-bulk che abbiamo progressivamente perduto, attirando anche i grossi gruppi industriali della nostra regione che troverebbero finalmente in Trieste il loro sbocco naturale sul mare». Porto di Trieste si presenta al Nord Est PORDENONE – Il porto di Trieste ospite dell’Unione degli Industriali di Pordenone, si é presentato ieri alle realtà industriali del Nord Est. L’incontro ha avuto lo scopo di far conoscere le opportunità che lo scalo giuliano può offrire alle realtà imprenditoriali in termini di nuovi servizi intermodali, di condizioni tariffarie e di possibili sviluppi di nuove attività grazie al regime di Punto Franco. I lavori sono stati aperti dal presidente di Unindustria Michelangelo Agrusti, e dai sindaci di Pordenone e Trieste Claudio Pedrotti e Roberto Cosolini. La sessione sul porto di Trieste è stata introdotta dal commissario Zeno D’Agostino che ha fornito un inquadramento generale sui punti di forza dello scalo. A seguire le testimonianze degli operatori Francesco Parisi, Enrico Samer e Marco Zollia. Per il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, si è trattato di «una iniziativa particolarmente significativa, che ci consente di presentare il porto di Trieste e Porto Vecchio a una qualificata platea di industriali del Nordest. Trieste, con le proprie infrastrutture e i propri servizi, può e vuole essere un motore di sviluppo economico di area vasta e di ciò gli imprenditori della https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - regione ne sono consapevoli, così superiamo definitivamente inutili steccati e logiche di separatezza che hanno profondamente penalizzato, per tanti anni, tutta la nostra comunità. Città e porto stanno accettando fino in fondo questa sfida e questo è sicuramente un punto di svolta importante. Il porto é parte integrante di una città che sta scommettendo fortemente sul mare a tutti i livelli». Il commissario straordinario dell’Autorità portuale triestina, Zeno D’Agostino, ha invece sottolineato che «Oggi buona parte dei traffici del porto di Trieste è estero su estero. Questo dato positivo però fa riflettere sul fatto che ad oggi il porto non ha sviluppato appieno le sue potenzialità a servizio della manifattura del Nord Est. Grazie agli ottimi collegamenti ferroviari e stradali, il porto è perfettamente collegato alla rete logistica del Friuli Venezia Giulia. Fernetti, Cervignano, Gorizia e Pordenone possono essere piattaforme logistiche integrate con il porto di Trieste. Solo una connessione efficiente tra le infrastrutture a mare e a terra può portare dei vantaggi per il territorio e delle ricadute economiche per le realtà produttive che vi sono insediate e con cui dobbiamo dialogare maggiormente. In questo contesto, Pordenone, città ponte tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, diventa il luogo ideale da cui partire per raccontare come stiamo lavorando a Trieste». Per Francesco Parisi, presidente della Francesco Parisi Casa di Spedizioni Spa, è «Bene andare a Monaco, Vienna, Praga e Istanbul, ma ancora più importanti sono i nostri vicini. Consideriamo molto positivamente l’iniziativa di Apt di presentare le novità che riguardano il porto alle imprese della regione. Un porto più efficiente è un importante elemento di competitività anche per le imprese del territorio più vicino e così pure il porto può e deve beneficiare anche di un’accresciuta attenzione da parte di questi operatori. Farsi conoscere meglio dai clienti è indispensabile». Secondo il presidente della Samer & Co. Shipping Spa «I margini di crescita del porto di Trieste sono notevoli e per certi versi ancora tutti da esplorare. In questi anni abbiamo lavorato duramente per rinforzare e consolidare alcune importanti linee commerciali, l’obiettivo nell’immediato futuro dovrà essere quello di estendere ulteriormente i nostri traffici. Diventa quindi fondamentale ragionare come entità unica, il porto di Trieste può e deve presentarsi sul mercato più coeso possibile. L’incontro di Pordenone, con le realtà industriali del Nordest, diventa occasione per esporre le enormi potenzialità che offrono le nostre strutture. Che negli anni sono migliorate tantissimo sotto il piano logistico, e offrono servizi https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
25 Maggio 2020 - di altissimo livello». Infine, è intervenuto Fabrizio Zerbini, amministratore delegato di To Delta e presidente di Trieste Marine Terminal Spa: «Siamo fortemente convinti che il porto di Trieste sia un’opportunità di sviluppo per l’intera regione. Il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia può sfruttare questa opportunità iniziando da una reciproca conoscenza e questo appuntamento consentirà di dare inizio ad una nuova fase». https://www.messaggeromarittimo.it/tag/fabrizio-zerbini/page/3/ | 25 Maggio 2020 -
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