REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE - R.E. Comune di Villafranca di Verona
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
R.E. Comune di Villafranca di Verona Provincia di Verona SINDACO Roberto Luca dall'Oca ASSESSORE ALL'URBANISTICA Francesco Paolo Arduini PROGETTAZIONE Tombolan & Associati Piergiorgio Tombolan Raffaele Di Paolo REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE Adeguamento ai sensi dell'art.4 c.1-sexies D.P.R. 380/01 - D.G.R.V. 669/2018
INDICE GENERALE PARTE PRIMA – PRINCIPI GENERALI E DISCIPLINA GENERALE DELL'ATTIVITÀ EDILIZIA ART. 1 – FINALITÀ E OGGETTO 4 ART. 2 – DEFINIZIONI UNIFORMI 4 ART. 3 – DEFINIZIONI INTEGRATIVE 7 ART.4: AMBITI TERRITORIALI DI PARTICOLARE APPLICAZIONE 9 ART. 5 - RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL’ATTIVITÀ EDILIZIA 9 ART. 6 – PRINCIPI E CRITERI FONDAMENTALI 9 PARTE SECONDA – DISPOSIZIONI REGOLAMENTARI COMUNALI IN MATERIA EDILIZIA TITOLO I – DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI 10 CAPO I – SUE, SUAP E ORGANISMI CONSULTIVI 10 ART. I.I.1 - SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA (SUE) 10 ART. I.I.2 - SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (SUAP) 10 ART. I.I.4 - PROCEDIMENTI EDILIZI: DISPOSIZIONI 10 ART. I.I.5 - CONTROLLI AMMINISTRATIVI 13 ART. I.I.6 - COMMISSIONE LOCALE PER IL PAESAGGIO (CLP) 13 ART. I.I.7 - COMMISSIONE EDILIZIA (CE) 13 ART. I.I.8 - COMMISSIONE TERRITORIO 13 CAPO II – ALTRE PROCEDURE E ADEMPIMENTI EDILIZI 14 ART. I.II.2 - RICHIESTA DI RIESAME DEI TITOLI ABILITATIVI RILASCIATI O PRESENTATI 14 ART. I.II.3 - CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA (CDU) 14 ART. I.II.4 - PROROGA E RINNOVO DEI TITOLI ABILITATIVI 14 ART. I.II.5 - SOSPENSIONE DELL'USO E DICHIARAZIONE DI INAGIBILITÀ 14 ART. I.II.6 - CONTRIBUTO PER ONERI DI URBANIZZAZIONE E COSTO DI COSTRUZIONE 14 ART. I.II.7 - PARERI PREVENTIVI 14 ART. I.II.8 - ORDINANZE, INTERVENTI URGENTI E POTERI ECCEZIONALI, IN MATERIA EDILIZIA 15 ART. I.II.10 - COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI, DEGLI ABITANTI E DEI PORTATORI DI INTERESSE 15 ART. I.II.11 - CONCORSI DI URBANISTICA E ARCHITETTURA 15 ART. I.II.12 - ATTI DI GOVERNO: INDIRIZZI, DIRETTIVE, LINEE GUIDA E COLLABORAZIONI 15 TITOLO II – DISCIPLINA DELLA ESECUZIONE DEI LAVORI 16 CAPO I – NORME PROCEDIMENTALI SULL'ESECUZIONE DEI LAVORI 16 ART. II.I.1 - COMUNICAZIONE DI INIZIO E DI DIFFERIMENTO DEI LAVORI, SOSTITUZIONE E VARIAZIONI, ANCHE RELATIVE AI SOGGETTI RESPONSABILI PER LA FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI 16 ART. II.I.2 - ATTI PRELIMINARI ALL'INIZIO DEI LAVORI 16 ART. II.I.3 - COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI E PRESENTAZIONE DELLA SCIA DI AGIBILITÀ 16 ART. II.I.4 - OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO 16 ART. II.I.5 - COMUNICAZIONI DI AVVIO DELLE OPERE RELATIVE A BONIFICA 17 CAPO II – NORME TECNICHE SULL'ESECUZIONE DEI LAVORI 18 ART. II.II.1 - PRINCIPI GENERALI SULL'ESECUZIONE DEI LAVORI 18 ART. II.II.2 - PUNTI FISSI DI LINEA E DI LIVELLO 18 ART. II.II.3 - CONDUZIONE DEL CANTIERE 18 ART. II.II.4 - CARTELLI DI CANTIERE 18 1
ART. II.II.5 - CRITERI DA OSSERVARE PER SCAVI E DEMOLIZIONI 19 ART. II.II.6 - TOLLERANZA COSTRUTTIVE 19 ART. II.II.7 - SICUREZZA E CONTROLLO NEI CANTIERI MISURE PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI NELLE FASI DI REALIZZAZIONE DELL'OPERA 19 ART. II.II.8 - DISPOSIZIONI PER LA SALVAGUARDIA DEI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI ED INTERVENTI DI BONIFICA E RITROVAMENTI DI ORDIGNI BELLICI 19 ART. II.II.9 - RIPRISTINO DEL SUOLO E DEGLI IMPIANTI PUBBLICI A FINE LAVORI 19 TITOLO III – DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI 20 CAPO I – DISCIPLINA DELL'OGGETTO EDILIZIO 20 ART. III.I.1 - CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI EDIFICI 20 III.I.1.1 - Caratteristiche dei locali 20 III.I.1.2 - Altezze minime 20 III.I.1.3 - Superfici minime 20 III.I.1.4 - Dotazione degli alloggi 20 III.I.1.5 - Ventilazione ed areazione 21 III.I.1.7 - Piani seminterrati e interrati 21 ART. III.I.2 - REQUISITI PRESTAZIONALI DEGLI EDIFICI RIFERITI ALLA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE, ALL’EFFICIENZA ENERGETICA E AL COMFORT ABITATIVO, FINALIZZATI AL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI E IDRICI, ALL’UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI E DI MATERIALI ECOCOMPATIBILI, ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI O CLIMA ALTERANTI, ALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI E DEL CONSUMO DI SUOLO 22 III.I.2.1 - Linee generali 22 ART. III.I.3 - REQUISITI E PARAMETRI PRESTAZIONALI INTEGRATIVI DEGLI EDIFICI SOGGETTI A FLESSIBILITÀ PROGETTUALE 22 ART. III.I.4 - INCENTIVI FINALIZZATI ALL'INNALZAMENTO DELLA SOSTENIBILITÀ ENERGETICO AMBIENTALE DEGLI EDIFICI, DELLA QUALITÀ E DELLA SICUREZZA EDILIZIA, RISPETTO AI PARAMETRI COGENTI. 22 ART. III.I.5 - PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE PER L'ADOZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO DI RADON 22 ART. III.I.6 - SPECIFICAZIONI SULLE DOTAZIONI IGIENICO SANITARIE DEI SERVIZI E DEI LOCALI AD USO ABITATIVO E COMMERCIALE 22 ART. III.I.7 - DISPOSITIVI DI AGGANCIO ORIZZONTALI E FLESSIBILI SUI TETTI (C.D. LINEE VITA) 22 ART. III.I.8 - LIVELLI MINIMI QUALITATIVI E QUANTITATIVI DA RISPETTARE NEGLI IMPIANTI SPORTIVI 23 CAPO II - DISCIPLINA DEGLI SPAZI APERTI, PUBBLICI O DI USO PUBBLICO 24 ART. III.II.1 - STRADE 24 ART. III.II.3 - PISTE CICLABILI 24 ART. III.II.4 - AREE PER PARCHEGGIO 24 ART. III.II.7 - PASSI CARRAI E USCITE PER AUTORIMESSE 24 ART. III.II.8 - CHIOSCHI/DEHORS SU SUOLO PUBBLICO 24 ART. III.II.10 - RECINZIONI 25 ART. III.II.11 - NUMERI CIVICI 25 ART. III.II.12 - CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI APERTI, PUBBLICI E DI USO PUBBLICO NEI PUA 25 CAPO III - TUTELA DEGLI SPAZI VERDI E DELL'AMBIENTE 27 ART. III.III.1 - AREE VERDI 27 ART. III.III.6 - TUTELA DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO 27 CAPO IV - INFRASTRUTTURE E RETI TECNOLOGICHE 28 ART. III.IV.1 - APPROVVIGIONAMENTO IDRICO 28 ART. III.IV.2 - DEPURAZIONE E SMALTIMENTO DELLE ACQUE 28 ART. III.IV.4 - DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA, RETI TELEFONICHE E DEL GAS 28 2
ART. III.IV.6 - RICARICA DEI VEICOLI ELETTRICI 28 CAPO V - RECUPERO URBANO, QUALITÀ ARCHITETTONICA E INSERIMENTO PAESAGGISTICO 30 ART. III.V.1 - PUBBLICO DECORO, MANUTENZIONE E SICUREZZA DELLE COSTRUZIONI E DEI LUOGHI 30 ART. III.V.2 - FACCIATE DEGLI EDIFICI ED ELEMENTI ARCHITETTONICI DI PREGIO 30 ART. III.V.3 - ELEMENTI AGGETTANTI DELLE FACCIATE, PARAPETTI E DAVANZALI 30 ART. III.V.6 - COPERTURE DEGLI EDIFICI 30 ART. III.V.7 - ILLUMINAZIONE PUBBLICA 31 ART. III.V.8 - GRIGLIE ED INTERCAPEDINI 31 ART. III.V.9 - ANTENNE E IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO A SERVIZIO DEGLI EDIFICI E ALTRI IMPIANTI TECNICI 31 ART. III.V.10 - SERRAMENTI ESTERNI DEGLI EDIFICI 32 CAPO VI - ELEMENTI COSTRUTTIVI 33 ART. III.VI.1 - SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE E RAMPE E ALTRE MISURE PER L'ABBATTIMENTO DI BARRIERE ARCHITETTONICHE 33 ART. III.VI.2 - SERRE BIOCLIMATICHE 33 ART. III.VI.3 - IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI A SERVIZIO DEGLI EDIFICI 33 ART. III.VI.5 - STRADE E PASSAGGI PRIVATI E CORTILI 33 ART. III.VI.9 - MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE DEGLI EDIFICI 33 TITOLO IV – VIGILANZA E SISTEMI DI CONTROLLO 34 ART. IV.1 - ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA E CONTROLLO DELLE TRASFORMAZIONI E USI DEL TERRITORIO 34 ART. IV.1 BIS – ATTIVITÀ DI VIGILANZA E ACCERTAMENTO TECNICO 34 ART. IV.6 – SANZIONI PER VIOLAZIONI DELLE NORME REGOLAMENTARI 34 ART. IV.7 – SANZIONI AMMINISTRATIVE ACCESSORIE 35 TITOLO V – NORME TRANSITORIE 36 ART. V.1 - AGGIORNAMENTO DEL REGOLAMENTO EDILIZIO 36 ART. V.2 - ENTRATA IN VIGORE DEL REGOLAMENTO EDILIZIO 36 ART. V.3 - ABROGAZIONE DI PRECEDENTI NORME 36 3
PARTE PRIMA – PRINCIPI GENERALI E DISCIPLINA GENERALE DELL'ATTIVITÀ EDILIZIA ART. 1 – FINALITÀ E OGGETTO 1. Il presente regolamento disciplina l'attività edilizia ai sensi dell'art. 2 comma 4 del DPR 6 giugno 2001,n. 380, conformemente ai disposti dell'art. 4 del DPR 6 giugno 2001, n. 380, dell'Intesa, sancita in sede di Conferenza Unificata Governo Regioni ed Autonomie Locali, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 novembre 2016, n. 268, e della DGR n. 1896 del 22 novembre 2017. ART. 2 – DEFINIZIONI UNIFORMI 1. Con riferimento all’allegato “A” all’Intesa Stato Regioni del 20/10/2016 concernente l’adozione del Regolamento edilizio tipo di cui all’art. 4, comma 1 sexies D.P.R. 06/06/2001 n. 380, le definizioni dei parametri urbanistici ed edilizi, con relative note esplicative sono: INCIDENZA SULLE NOTE VOCE ACRONIMO DEFINIZIONE PREVISIONI ESPLICATIVE DIMENSIONALI Superficie reale di una porzione di territorio oggetto di 1 - Superficie intervento di trasformazione urbanistica. Comprende ST SI territoriale la superficie fondiaria e le aree per dotazioni territoriali ivi comprese quelle esistenti. Superficie reale di una porzione di territorio destinata 2 - Superficie all’uso edificatorio. È costituita dalla superficie SF SI fondiaria territoriale al netto delle aree per dotazioni territoriali ivi comprese quelle esistenti. 3 - Indice di Quantità massima di superficie o di volume edificabile Per superficie si intende edificabilità IT su una determinata superficie territoriale, comprensiva SI la superficie lorda territoriale dell’edificato esistente. 4 - Indice di Quantità massima di superficie o di volume edificabile Per superficie si intende edificabilità IF su una determinata superficie fondiaria, comprensiva SI la superficie lorda fondiaria dell’edificato esistente. Fabbisogno di dotazioni territoriali di un determinato immobile o insediamento in relazione alla sua entità e 5 - Carico destinazione d’uso. Costituiscono variazione del CU SI urbanistico carico urbanistico l’aumento o la riduzione di tale fabbisogno conseguenti all’attuazione di interventi urbanistico - edilizi ovvero a mutamenti di Infrastrutture, servizi, attrezzature, spazi pubblici o di 6 - Dotazioni uso pubblico e ogni altra opera di urbanizzazione e DT SI Territoriali per la sostenibilità (ambientale, paesaggistica, socio- economica e territoriale) prevista dalla legge o dal Impronta a terra dell’edificio o del fabbricato, 7 - Sedime corrispondente alla localizzazione dello stesso SI sull’area di pertinenza. Superficie risultante dalla proiezione sul piano 8 - Superficie orizzontale del profilo esterno perimetrale della SC SI coperta costruzione fuori terra, con esclusione degli aggetti e sporti inferiori a 1,50 m. Porzione di superficie territoriale o fondiaria priva di 9 - Superficie pavimentazione o di altri manufatti permanenti, entro o SP NO permeabile fuori terra, che impediscano alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente la falda acquifera. Rapporto tra la superficie permeabile e la superficie 10 - Indice di IPT/IPF territoriale (indice di permeabilità territoriale) o SI permeabilità fondiaria (indice di permeabilità fondiaria). 11 - Indice di Rapporto tra la superficie coperta e la superficie Si intende quale rapporto IC SI copertura fondiaria. di copertura Somma delle superfici di tutti i piani fuori terra, 12 - Superficie ST seminterrati ed interrati comprese nel profilo SI totale perimetrale esterno dell’edificio. 4
Somma delle superfici di tutti i piani comprese nel SLP superficie lorda 13 - Superficie SL profilo perimetrale esterno dell’edificio escluse le SI pavimento, è SL riferita al lorda superfici accessorie. singolo piano Superficie di pavimento degli spazi di un edificio Per spazi si intendono gli 14 - Superficie misurata al netto della superficie accessoria e di SU SI spazi di un edificio utile murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e relazionati ai relativi piani finestre. Superficie di pavimento degli spazi di un edificio aventi carattere di servizio rispetto alla destinazione d’uso della costruzione medesima, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre. La superficie accessoria ricomprende: - i portici e le gallerie pedonali; - i ballatoi, le logge, i balconi e le terrazze; - le tettorie con profondità superiore a m 1,50; le tettorie aventi profondità inferiore a m 1,50 sono escluse dal computo sia della superficie accessoria sia della superficie utile; - le cantine poste al piano interrato, seminterrato o al primo piano fuori terra e i relativi corridoi di servizio; - i sottotetti accessibili e praticabili per la sola porzione con altezza pari o superiore a m 1,80, 15 - Superficie ad esclusione dei sottotetti aventi accesso SA SI accessoria diretto da una unità immobiliare e che presentino i requisiti richiesti per i locali abitabili che costituiscono superficie utile; - i vani scala interni alle unità immobiliari computati in proiezione orizzontale, a terra, una sola volta; - spazi o locali destinati alla sosta e al ricovero degli autoveicoli ad esclusione delle autorimesse che costituiscono attività imprenditoriale; - le parti comuni, quali i locali di servizio condominiale in genere, i depositi, gli spazi comuni di collegamento orizzontale, come ballatoi o corridoi. Gli spazi comuni di collegamento verticale e gli androni condominiali sono escluse dal computo sia della superficie accessoria sia della superficie utile. 16 - Superficie Somma della superficie utile e del 60 % della SC SI complessiva superficie accessoria (SC=SU+60% SA). 17 - Superficie Superficie risultante dalla somma delle superfici utili SI calpestabile (SU) e delle superfici accessorie (SA) di pavimento. Conformazione planivolumetrica della costruzione fuori terra nel suo perimetro considerato in senso verticale ed orizzontale, ovvero il contorno che viene 18 - Sagoma SI Vedi schema grafico 1 ad assumere l’edificio, comprese le strutture perimetrali, nonché gli aggetti e gli sporti superiori a 1,50 m. 19 - Volume Volume della costruzione costituito dalla somma della totale o superficie totale di ciascun piano per la relativa altezza SI volumetria lorda. complessiva Piano dell’edificio il cui livello di calpestio sia collocato 20 - Piano fuori in ogni sua parte ad una quota pari o superiore a SI terra quella del terreno posto in aderenza all’edificio. Piano di un edificio il cui pavimento si trova a una quota inferiore (anche solo in parte) a quella del 21 -Piano terreno posto in aderenza all’edificio e il cui soffitto si SI seminterrato trova ad una quota superiore rispetto al terreno posto in aderenza all’edificio. 5
Piano di un edificio il cui soffitto si trova ad una quota 22 - Piano inferiore rispetto a quella del terreno posto in SI interrato aderenza all’edificio. Spazio compreso tra l’intradosso della copertura 23 - Sottotetto dell’edificio e l’estradosso del solaio del piano SI sottostante. Partizione orizzontale interna praticabile, ottenuta con 24 - Soppalco la parziale interposizione di una struttura portante SI orizzontale in uno spazio chiuso. È il numero di tutti i livelli dell’edificio che concorrono, 25 - Numero dei anche parzialmente, al computo della superficie lorda SI piani (SL). Differenza fra la quota del pavimento di ciascun piano e la quota del pavimento del piano sovrastante. Per 26 - Altezza lorda l’ultimo piano dell’edificio si misura l’altezza del SI pavimento fino all’intradosso del soffitto o della copertura. L’altezza del fronte o della parete esterna di un edificio è delimitata: - all’estremità inferiore, dalla quota del terreno posta in aderenza all’edificio prevista dal 27 - Altezza del progetto; NO Vedi schema grafico 2 fronte - all’estremità superiore, dalla linea di intersezione tra il muro perimetrale e la linea di intradosso del solaio di copertura, per i tetti inclinati, ovvero dalla sommità delle strutture perimetrali, per le coperture piane. 28 - Altezza Altezza massima tra quella dei vari fronti. SI dell’edificio Altezza del vano misurata dal piano di calpestio all’intradosso del solaio sovrastante, senza tener 29 -Altezza utile conto degli elementi strutturali emergenti. Nei locali SI aventi soffitti inclinati o curvi, l’altezza utile si determina calcolando l’altezza media ponderata. Lunghezza del segmento minimo che congiunge l’edificio con il confine di riferimento (di proprietà, 30 - Distanze stradale, tra edifici o costruzioni, tra i fronti, di zona o SI di ambito urbanistico, ecc.), in modo che ogni punto della sua sagoma rispetti la distanza prescritta. Sono volumi tecnici i vani e gli spazi strettamente necessari a contenere ed a consentire l’accesso alle 31 - Volume apparecchiature degli impianti tecnici al servizio NO tecnico dell’edificio (idrico, termico, di condizionamento e di climatizzazione, di sollevamento, elettrico, di sicurezza, telefonico, ecc.) Costruzione stabile, dotata di copertura e comunque appoggiata o infissa al suolo, isolata da strade o da aree libere, oppure separata da altre costruzioni mediante strutture verticali che si elevano senza 32 - Edificio NO soluzione di continuità dalle fondamenta al tetto, funzionalmente indipendente, accessibile alle persone e destinata alla soddisfazione di esigenze perduranti nel tempo. Per edificio unifamiliare si intende quello riferito ad un’unica unità immobiliare urbana di proprietà 33 - Edificio esclusiva, funzionalmente indipendente, che disponga NO Unifamiliare di uno o più accessi autonomi dall’esterno e destinato all’abitazione di un singolo nucleo familiare. Opera edilizia legata da un rapporto di strumentalità e complementarietà rispetto alla costruzione principale, 34 - Pertinenza non utilizzabile autonomamente e di dimensioni NO modeste o comunque rapportate al carattere di accessorietà. 6
Elemento edilizio praticabile e aperto su almeno due lati, a sviluppo orizzontale in aggetto, munito di 35 - Balcone NO ringhiera o parapetto e direttamente accessibile da uno o più locali interni. Elemento edilizio praticabile a sviluppo orizzontale, e anche in aggetto, che si sviluppa lungo il perimetro di 36 - Ballatoio NO una muratura con funzione di distribuzione, munito di ringhiera o parapetto. Elemento edilizio praticabile coperto, non aggettante, 37 – Loggia aperto su almeno un fronte, munito di ringhiera o NO /Loggiato parapetto, direttamente accessibile da uno o più vani interni. Elemento edilizio di copertura posto in aggetto alle 38 - Pensilina pareti perimetrali esterne di un edificio e priva di NO montanti verticali di sostegno. Elemento edilizio coperto al piano terreno degli edifici, 39 - intervallato da colonne o pilastri aperto su uno o più NO Portico/Porticato lati verso i fronti esterni dell’edificio. Elemento edilizio scoperto e praticabile, realizzato a copertura di parti dell’edificio, munito di ringhiera o 40 - Terrazza NO parapetto, direttamente accessibile da uno o più locali interni. Elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi 41 - Tettoia NO accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali. Locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da 42 - Veranda NO superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili. esplicheranno la loro efficacia gesplicheranno la loro efficacia giuridica a seguito dell’entrata in vigore del primo strumento urbanistico approvato successivamente all’entrata in vigore del presente regolamento, che le utilizzerà in sede di redazione ed elaborazione, e limitatamente alle trasformazioni ed all’assetto del territorio da questo disciplinate. ART. 3 – DEFINIZIONI INTEGRATIVE NOTE VOCI ACRONIMO DEFINIZIONI ESPLICATIVE Elemento sporgente dalla sagoma del fabbricato senza sovrastanti corpi chiusi Aggetti e sporti aperto sui tre lati e senza appoggi a terra Area pertinenziale Area scoperta strettamente funzionale ad un edificio esistente / di progetto. Lastrico solare Tetto piano di un edificio, anche praticabile, che non si configura come una Terrazza. Porzione di suolo soggetta ad intervento edilizio unitario, comprensiva dell’edificio Lotto esistente o da realizzarsi. Si definisce lotto libero, o lotto inedificato, l’unità fondiaria preordinata all’edificazione Parete munita di finestre qualificabili come «vedute» indipendentemente dalla loro Parete finestrata collocazione spaziale, senza ricomprendere quelle sulle quali si aprono finestre definibili esclusivamente come «lucifere». Elemento architettonico verticale, composto da un volume piano dallo spessore ridotto rispetto all'altezza e alla larghezza. Può avere un andamento rettilineo o Vedi schema Parete ondulato. La parete delimita lo spazio di un edificio e lo suddivide internamente. Lo grafico 3 sfalsamento o traslazione rispetto al piano di riferimento costituisce pareti diverse. Il piano la cui quota altimetrica (media) è quella del terreno rilevabile prima di Piano di effettuare l'intervento edilizio-urbanistico, o risultante a seguito di sistemazioni campagna autorizzate allo scopo di rendere possibile l'intervento edilizio-urbanistico. ll gazebo è una struttura di arredo da giardino a pianta regolare, leggera ed amovibile, in legno o metallo, priva di fondazioni. ancorata al terreno, con piccoli pilastri di sostegno, aperta su tutti i lati con una copertura in tela, stuoie, plastica a Gazebo pannelli solari. priva di grondaie e pluviali. La struttura non può essere tamponata in alcun modo; sono tuttavia consentiti grigliati in legno o materiali similari a sostegno di piante rampicanti. 7
Il pergolato è un manufatto avente natura ornamentale, realizzato in struttura leggera di legno o metallo, facilmente amovibile in quanto privo di fondamenta, che funge da sostegno per piante rampicanti, attraverso le quali realizzare riparo e/o Pergolato ombreggiatura di una superficie. La struttura può essere coperta con teli, cannucciaia, piante rampicanti e pannelli solari. Casette da Le casette di giardino per ricovero attrezzi o giochi devono essere in legno, con giardino effetto legno o pvc e di facile montaggio e smontaggio, prive di fondamenta Piccole serre Sono serre da giardino i manufatti in legno, vetro, PVC trasparente o metallo, di da giardino facile smontaggio, al servizio delle aree verdi, realizzati in struttura leggera. Si intendono tutti quei manufatti di piccole dimensioni che costituiscono arredo e corredo dei giardini privati: panchine, giochi fissi, statue, fontanelle, vasche e vasi Ulteriori arredi per fiori, ombrelloni, pannelli grigliati, pavimentazioni di limitate dimensioni Tali da giardino manufatti sono installabili senza necessità di alcun titolo abilitativo. Rientrano nella suddetta categoria i barbecue destinati esclusivamente atta cottura di cibi di consumazione domestica tramite /'utilizzo di legna e/o carbone. Per piscine si intendono quei manufatti costituiti da una vasca artificiale riempita d'acqua, adibita generalmente al nuoto o altre attività acquatiche ad esclusivo servizio di privati. Le piscine di tipo prefabbricato, realizzate completamente fuori terra, non ancorate Piscine da stabilmente al suolo possono rientrare nella nozione di attività edilizia libera ai sensi giardino dell'art. 6 del Testo Unico Edilizia (DPR 380/2001) senza richiedere alcun titolo abilitativo. Le piscine completamente o parzialmente interrate richiedono la SCIA e possono essere installate in ragione di una per ogni unità abitativa. Dovranno avere una distanza minima dai confini di proprietà di 2 m Androne Vano d'ingresso tra il portone e il cortile interno o le scale La distanza della superficie coperta (SC) dal ciglio stradale inteso come limite degli Distanze da spazi pubblici esistenti e previsti (strade, piazze, fossi e scarpate relative, strade marciapiedi, ecc.) Distanza dai La distanza tra il perimetro della superficie coperta (SC) e i confini di proprietà confini Distacco tra La distanza minima, tra la superficie coperta (SC) dei fabbricati fabbricati Il cortile è lo spazio delimitato da fabbricazione lungo l’intero suo perimetro, Cortile nell’ambito della stessa unità edilizia, destinato ad illuminare e ventilare anche locali abitabili. Il cavedio o pozzo di luce o chiostrina è l'area libera scoperta delimitata dai muri Cavedio (o perimetrali e dalle fondamenta di un edificio condominiale, destinata ad illuminare e chiostrina) ventilare i vani accessori di abitazione. Manufatto (o Il manufatto, o costruzione, è qualsiasi opera edilizia che determina una costruzione) trasformazione del territorio o dell’edificato Organismo L’organismo edilizio è l’edificio o una sua parte caratterizzato dall’unitarietà edilizio strutturale e morfologica I chioschi/dehors sono manufatti costituiti da elementi rimovibili o mobili, di forma Chiosco/ regolare, funzionale ed armonico, con possibilità di chiusura totale, atti ad ospitare Dehors un servizio pubblico, un pubblico esercizio o un servizio commerciale. Sono tali i vani tecnici destinati ad ospitare impianti tecnologici, canalizzazioni e simili, costruiti sfruttando le conformazioni morfologiche del terreno (fossi, Locali Tombati avvallamenti, ecc.) di modo che sia possibile il loro interramento (tombamento), ovvero costruiti completamente interrati, nel rispetto delle norme di sicurezza e di regimazione delle acque. 8
SCHEMI grafici esplicativi 1 Sagoma 2 Altezza del fronte (H) 3 Parete ART.4 – AMBITI TERRITORIALI DI PARTICOLARE APPLICAZIONE Si rimanda al P.I. e alle allegate schede urbanistiche ART. 5 – RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL’ATTIVITÀ EDILIZIA 1. Nell’Allegato B della DGR 1896 del 22/11/2017 e nel D.Lgs. 222 del 25/11/2016 è riportata una ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia ART. 6 – PRINCIPI E CRITERI FONDAMENTALI 1. Le disposizioni di dettaglio e quelle oggettuali-descrittive devono essere interpretate ed attuate nel rispetto dei principi ispiratori della disciplina regolamentare. 2. Il Consiglio Comunale o il Dirigente dell’Area Tecnica, nell’ambito delle rispettive competenze, possono formulare specifiche indicazioni e direttive, anche di natura interpretativa, in ordine all’applicazione delle norme del presente regolamento, nel rispetto dei principi ispiratori della disciplina regolamentare. 3. Per quanto non espressamente previsto dal regolamento edilizio, si fa riferimento alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia edilizia, urbanistica, ambientale e paesaggistica. 9
PARTE SECONDA – DISPOSIZIONI REGOLAMENTARI COMUNALI IN MATERIA EDILIZIA TITOLO I – DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI CAPO I – SUE, SUAP E ORGANISMI CONSULTIVI ART. I.I.1 - SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA (SUE) 1. Lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE), tramite le proprie strutture organizzative, svolge le attività di informazione, di ricezione delle comunicazioni, dichiarazioni, segnalazioni o istanze edilizie, nonché di ogni atto comunque denominato in materia edilizia, in applicazione dell’art. 5 del DPR 380/2001. Il SUE si rapporta e si coordina anche con le attività degli altri Settori e Servizi comunali competenti in attività inerenti i titoli edilizi, le convenzioni urbanistiche, i piani di attuazione e gli accordi di programma. 2. Lo SUE cura inoltre i rapporti tra il soggetto interessato, l’Amministrazione comunale e gli altri Enti ed Amministrazioni chiamati a pronunciarsi in ordine all’attività edilizia. 3. Sono esclusi dall’ambito di competenza del SUE, in quanto non disciplinati dal DPR 380/2001 e ss.mm.ii., i procedimenti relativi ad istanze, dichiarazioni, segnalazioni che hanno ad oggetto tematiche non rilevanti sotto il profilo edilizio o che afferiscono alla disciplina dei lavori o delle opere pubbliche, i procedimenti riguardanti il decoro urbano, i procedimenti riguardanti l’idoneità ed il funzionamento degli impianti termici, i procedimenti relativi all’approvazione di Piani Urbanistici Attuativi, ecc. 4. Le pratiche edilizie indirizzate al SUE sono presentate in modalità telematica (www.impresainungiorno.gov.it) ART. I.I.2 - SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (SUAP) 1. Lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), costituisce unico punto di accesso in relazione a tutte le vicende amministrative concernenti l'insediamento e l'esercizio di attività produttive di beni e servizi, ivi compreso il rilascio del titolo abilitativi edilizi, in applicazione del DPR 160I2010. 2. Ruolo, funzioni, rapporti con altri Settori Comunali ed Enti inerenti l'ambito di competenza del SUAP sono disciplinati dal regolamento emanato dal comune di Villafranca di Verona; 3. Le pratiche edilizie indirizzate al SUAP sono presentate in modalità telematica (www.impresainungiorno.gov.it) ART. I.I.4 - PROCEDIMENTI EDILIZI: DISPOSIZIONI 1. La presentazione delle istanze, segnalazioni e comunicazioni aventi ad oggetto l’attività edilizia avviene esclusivamente per via telematica. Si considerano irricevibili le istanze, dichiarazioni, segnalazioni e comunicazioni prodotte in forma cartacea o mediante l’utilizzo di forme di trasmissione differenti da quella adottata. 2. I documenti di cui al comma 1 sono trasmessi in conformità agli standard previsti dalla piattaforma utilizzata per l’inoltro delle pratiche. 3. Nei procedimenti di particolare complessità, per i quali è comunque obbligatoria la gestione in modalità digitale, il Responsabile del procedimento può richiedere, in fase istruttoria, la produzione di una copia in forma cartacea degli elaborati grafici, conforme all’originale formato digitale. 4. I documenti di cui al comma 1 dovranno essere corredati da tutti gli allegati obbligatori in relazione alla specifica tipologia di pratica e di intervento, riportati nella vigente modulistica unificata e standardizzata. 5. E’ facoltà degli Uffici definire le specifiche tecniche dei documenti di cui ai precedenti commi, oltre a richiedere la produzione dei formulari relativi alla Rilevazioni statistiche ISTAT, all’aggiornamento delle cartografie comunali, del Quadro conoscitivo e del monitoraggio comunale. 6. Il termine per la presentazione della documentazione integrativa a seguito di richieste di conformazione delle SCIA è fissato dalla normativa sovraordinata. 7. Le tariffe dei diritti di segreteria sono approvate con Deliberazione di Giunta Comunale. 8. In caso di presentazione di pratiche mediante forme telematiche, alla domanda devono essere allegati, pena l'inammissibilità della stessa, almeno gli elaborati tecnici ed i documenti minimi nelle modalità di seguito indicate: a) i disegni relativi alle opere di cui agli artt.6,7,8,9 delle NTO; b) deve essere presentata una planimetria della località, aggiornata alla data di presentazione del progetto, in scala non inferiore ad 1:2000, che comprenda punti di riferimento atti ad individuare con precisione la località ove si intenda eseguire l’opera o collocare il manufatto progettato. Devono inoltre essere rappresentati la destinazione e la normativa dell’area secondo il P.I., le servitù e i vincoli di qualsiasi genere relativo all’area in esame. c) per aree comprese in zone nelle quali è obbligatoria la preventiva approvazione di uno Strumento Urbanistico Attuativo i disegni devono riportarne uno stralcio planimetrico e normativo, e i progetti devono rispettarne le specifiche norme di attuazione. 8.1 PER LE NUOVE COSTRUZIONI ANCHE PREFABBRICATE: relazione sommaria; 10
planimetria, in scala 1 :500 rilevata topograficamente, con l'indicazione del lotto sul quale deve sorgere l'edificio, completo di tutte le quote orizzontali e verticali atte ad individuarne l'andamento planimetrico ed altimetrico prima e dopo la sistemazione delle aree, compresi i fabbricati esistenti nei lotti limitrofi con le relative altezze e distacchi, gli allineamenti stradali quotati, sia dei fabbricati che delle recinzioni, e la larghezza delle strade prospettanti il lotto; devono essere altresì riportate le indicazioni quotate della planivolumetria di progetto; planimetria, in scala 1 :200, della sistemazione dell'area con particolare riferimento agli accessi pedonali e carrabili, agli spazi per il parcheggio e la manovra dei veicoli, alle aree a verde con le relative alberature. alle pavimentazioni, ed alla recinzione; per quest'ultima sono inoltre richiesti: sezione e prospetto tipo, in scala 1:20 con l'indicazione del materiale impiegato e sezione quotata in scala 1:100, dello spazio pubblico sul quale la recinzione prospetta; tutte le piante dei vari piani, quando non siano identiche tra loro, in scala non inferiore a 1:100, quotate e recanti la precisa indicazione della destinazione dei locali. Per i capannoni industriali, laboratori artigianali, magazzini, depositi, la specifica attività potrà essere indicata all'atto della richiesta del certificato di agibilità; piante in scala 1:100, della copertura, con l'indicazione dei volumi tecnici (torrette, vani scala, sovrastrutture varie, etc.); tutti i prospetti esterni, in scala 1:100, con l'indicazione dei volumi tecnici e dei colori previsti, estesi ai fabbricati adiacenti; adeguate sezioni verticali quotate in scala 1:100; planimetria del fabbricato in scala 1:100, con le indicazioni degli impianti relativi all'approvvigionamento idrico ed allo smaltimento delle acque usate e meteoriche, quotati ed estesi alle reti collettrici; i dati metrici relativi alla superficie fondiaria corrispondente alla superficie coperta, al volume, all'altezza del fabbricato, all'area destinata a parcheggio ed agli indici di fabbricazione verificati ai sensi delle norme di attuazione vigenti per le varie zone del P.I.; dichiarazione di conformità in merito alla normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche; in caso di complessi edilizi di notevole estensione le piante dei vari piani, la pianta delle coperture, i prospetti, la sezione e la planimetria del fabbricato possono essere rappresentati in scala 1:200 8.2 PER GLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE DI EDIFICI ESISTENTI: oltre a quanto ai successivi commi prescritti grafici progettuali devono chiaramente distinguere la rappresentazione dello stato di fatto dal progetto, devono altresì essere adottati colori diversi indelebili per le indicazioni dei manufatti da demolire (giallo) sullo stato di fatto, da costruire (rosso) sul progetto, e in sanatoria (blu). 8.2.1 per gli interventi di restauro: a) rilievo completo dello stato di fatto: piante, sezioni, prospetti, in funzione delle qualità architettoniche dell'edificio 1:50 o 1:100 con l'indicazione del tipo di materiali e dell'orditura delle strutture; b) rilievo della superficie utile per ciascuna unità immobiliare, per ciascun piano, e per tutto l'immobile con l'indicazione della destinazione d'uso in atto; c) rilievo in scala adeguata non inferiore 1:2000 delle aree di pertinenza, con l'indicazione delle colture in atto, piantumazioni, materiali, arredi e di ogni elemento qualificante; d) documentazione storico-catastale dell'immobile: planimetrie, piante e rilievi antichi. stampe, documenti letterari, foto d'epoca, riprodotti in copia o citati con indicazione degli estremi della fonte; e) documentazione fotografica particolareggiata dello stato di fatto; f) dichiarazione di conformità in merito alla normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche; g) planimetria con le indicazioni degli impianti relativi all'approvvigionamento idrico e allo smaltimento delle acque usate e meteoriche, estese alle reti collettrici. Il progetto dovrà essere illustrato con una dettagliata relazione tecnica di approfondimento delle indicazioni delle tavole di P.I., e delle sue norme attuative, fornendo ogni elemento utile alla miglior lettura dell'organismo edilizio giustificando le scelte progettuali, che dovranno essere dettagliatamente illustrate anche per quanto riguarda gli aspetti statici, funzionali, tecnologici e distributivi. Le tavole di progetto edilizio saranno in funzione delle qualità architettoniche degli edifici interessati alla scala minima di 1:50 oppure 1:100; esse dovranno indicare tutti gli elementi strutturali, distributivi e funzionali, le rifiniture interne ed esterne, le destinazioni d'uso, per la migliore comprensione delle opere proposte. Le tavole di progetto dovranno prevedere anche il tipo ed i modi delle sistemazioni esterne: spazi lastricati e spazi e verde. E' necessaria anche la presentazione delle tavole - alla scala corrispondente e quella del progetto - di intervento edilizio nelle quali con colore rosso e giallo, saranno indicate rispettivamente le nuove costruzioni e le demolizioni. 8.2.2. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia: La documentazione da presentare può essere alla scala 1 :100 e quanto richiesto al precedente punto 8.2.1 dalla lett. a) alla lett. h) potrà essere diversamente approfondito in relazione al tipo di intervento, la relazione tecnica dovrà contenere quegli specifici approfondimenti di ricerca che consentano di individuare correttamente le scelte progettuali. 8.2.3. Per gli interventi di manutenzione straordinaria in edifici sottoposti e disciplina di restauro o ristrutturazione. 11
I progetti di manutenzione straordinaria riferiti ad immobili o porzioni di immobili sottoposti a discipline di restauro conservativo o ristrutturazione edilizia dovranno essere documentati in proporzione all'ambito ed al tipo delle opere proposte e coerentemente con quanto previsto al precedente articolo. In particolare per l'adeguamento l'inserimento di servizi igienico-sanitari e tecnologici negli edifici di cui sopra è necessaria la presentazione di: rilievo dello stato di fatto; rilievo critico dello stato di fatto; intervento edilizio (rosso e giallo o simili); progetto edilizio; alla scala 1:100 relativa all'unità immobiliare - alle unità - interessata con tutte le indicazioni previste al precedente articolo. Potrà essere richiesto anche che tali opere vengono inserite e inquadrate in un progetto di massima di più ampio riferimento edilizio - esteso all'intera unità di minimo intervento - al fine di verificarne la congruità e la compatibilità nei confronti degli obiettivi globali che sarebbero conseguibili sugli edifici in oggetto con interventi di restauro o ristrutturazione. 8.3. PER LE RECINZIONI E LORO MODIFICHE: planimetria, in scala 1:500, con l'andamento planimetrico della recinzione e tutte le quote orizzontali, riferite a capisaldi necessarie per il tracciamento; sezione e prospetto tipo della recinzione in scala 1:100, 1:50, 1: 20; sezione quotata in scala 1:100 dello spazio pubblico sul quale la recinzione prospetta; l'indicazione dei materiali impiegati; 8.4. PER LE DEMOLIZIONI DI EDIFICI piante ed almeno una sezione quotato in scala non inferiore a 1-.200, dello stato attuale del fabbricato con l'indicazione in colore giallo delle parti da demolire; 8.5. PER PIANO URBANISTICO ATTUATIVO: una cartografia in scala 1:2000 catastale, ed 1:500 riproducente lo stato di fatto e il perimetro dell'area dell'intervento da cui risultino tra l'altro: a) il rilievo del verde esistente con l'indicazione delle essenze arboree; b) le costruzioni e i manufatti di qualunque genere esistenti; c) il tracciato delle reti tecnologiche e delle relative servitù; d) la viabilità con la relativa toponomastica; e) eventuali vincoli; f) adeguata documentazione fotografica da più punti di vista; una cartografia di progetto in scala 1:500 riproducente il perimetro dell'intervento e contenente inoltre: a) il perimetro dell'intervento; b) le indicazioni del piano urbanistico generale relativamente all'area interessata al progetto; c) la rete viaria suddivisa in percorsi pedonali e carrabili con l'indicazione di principali dati altimetrici; d) la progettazione di massima delle reti tecnologiche e di ogni altra infrastruttura necessaria alla destinazione dell'insediamento; e) le aree da destinare all'assolvimento degli standards in base alla L.R. 61 del 27 Giugno 1985; f) l'eventuale delimitazione degli ambiti territoriali dei comparti all'interno delle zone residenziali; g) le zone e gli edifici da destinare a svolgimento di attività pubbliche o di interesse pubblico; h) il progetto planivolumetrico delle masse e degli allineamenti delle stesse lungo gli spazi pubblici; 8.6. PER GLI IMPIANTI SPORTIVI ALL'APERTO, LA SISTEMAZIONE DI PARCHI E DI AREE APERTE AL PUBBLICO, LA COSTRUZIONE DI PONTI E DI ACCESSI PEDONALI E CARRABILI, APERTURA DI STRADE E LA COSTRUZIONE DI MANUFATTI STRADALI: planimetria, in scala 1:500 (qualora l'opera in progetto riguardi strade, canali, o altri manufatti di notevole estensione la planimetria potrà essere in scala 1:2000), quotata, dello stato attuale e della definitiva sistemazione di progetto, con l'indicazione delle sezioni stradali delle sezioni di scavo, dei rilevati, delle alberature da mettere a dimora o da abbattere e dei manufatti da costruire; piante prospetti sezioni dei manufatti, quotati in scala adeguata; planimetria con le indicazioni degli impianti relativi all'approvvigionamento idrico e allo smaltimento delle acque usate e meteoriche, estese alle reti collettive; dichiarazione di conformità in merito alla normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. 12
8.7. PER LA COSTRUZIONE DI LOCALI NEL SOTTOSUOLO; piante quotate di tutti i piani, in scala 1:100 con l'indicazione della destinazione dei locali; almeno una sezione verticale, quotata in scala 1:100; 8.8 PER IL COLLOCAMENTO LA MODIFICAZIONE O LA RIMOZIONE DI APPARECCHIATURE ESTERNE CHE NON ATTENGONO ALLE RETI PUBBLICHE: ENERGIA ELETTRICA, GAS, ACQUA, FOGNATURE, TELEFONI, ILLUMINAZIONE: piante e prospetti quotati delle opere da eseguire in scala adeguata; 8.9. PER IL COLLOCAMENTO E LA MODIFICAZIONE O RIMOZIONE DI IMPIANTI TECNICI A CARATTERE PUBBLICO: planimetrie e profilo in scala adeguata; piante prospetti e sezioni, quotati in scala adeguata dei manufatti; 8.10. PER LE VARIANTI DA APPORTARE A PROGETTI APPROVATI: progetto approvato con le modifiche richieste indicate in colore opportuno; documentazione fotografica dello stato attuale. ART. I.I.5 - CONTROLLI AMMINISTRATIVI 1. Esclusi i Permessi di Costruire e fatto salvo il controllo della documentazione prevista per legge, il controllo istruttorio delle istanze relative all’attività edilizia potrà avvenire con provvedimento motivato da parte del dirigente o del responsabile del procedimento, con le modalità di seguito precisate. 2. Il controllo sulle istanze di attività edilizia, seguirà i seguenti criteri: le domande di SCIA relative alle opere di cui al punto c) dell’art. 22 comma 3 del TU DPR 380/01 e successive modifiche ed integrazioni; le domande SCIA in cui è previsto un ampliamento ai sensi di specifica normativa; le domande in sanatoria ove è previsto un aumento parametrico 3. Le istanze che presentano carattere d’urgenza, potranno avere una priorità nell’esame istruttorio per la peculiarità dell’entità dei lavori e della dichiarata urgenza, che dovrà essere adeguatamente motivata dal richiedente. 4. Il controllo avverrà secondo il principio della rilevanza dell’intervento edilizio per il quale è presentata l’istanza di attività edilizia, secondo l’assetto organizzativo dell’Ente ivi compresi eventuali atti dirigenziali e/o del responsabile del servizio o dell’ufficio. ART. I.I.6 - COMMISSIONE LOCALE PER IL PAESAGGIO (CLP) 1. La Commissione Locale per il Paesaggio (CLP) può essere istituita con deliberazione di Consiglio Comunale. Essa supporta gli Uffici delegati all’esercizio delle funzioni autorizzatorie in materia paesaggistica al fine di garantire una adeguata tutela del paesaggio e degli immobili sottoposti a vincolo ai sensi della parte terza del D. Lgs. 42/2004. ART. I.I.7 - COMMISSIONE EDILIZIA (CE) 1. La Commissione Edilizia (CE) può essere istituita con deliberazione di Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 4 del DPR 380/2001; uno specifico regolamento potrà stabilire le modalità di funzionamento e le competenze. ART. I.I.8 - COMMISSIONE TERRITORIO 1. La Commissione “Territorio”, può essere istituita con Deliberazione di Consiglio Comunale, esamina pratiche inerenti l’Urbanistica, l’Edilizia Pubblica e Privata e SUAP la cui definizione è subordinata ad approvazione da parte del Consiglio Comunale. 13
CAPO II – ALTRE PROCEDURE E ADEMPIMENTI EDILIZI ART. I.II.2 - RICHIESTA DI RIESAME DEI TITOLI ABILITATIVI RILASCIATI O PRESENTATI 1. Entro 60 giorni è possibile per l'istante proporre all'Ufficio che ha ricevuto, emesso o respinto l'atto una motivata richiesta di riesame, al fine di riforma, modifica o ritiro dell'atto stesso, corredata di idonea documentazione integrativa. 2. Lo Sportello Unico per l'Edilizia, entro 60 giorni dalla richiesta di riesame, comunica all'interessato le proprie determinazioni in merito con indicazione sulla fondatezza o infondatezza delle motivazioni prospettate, adottando i provvedimenti conseguenti. ART. I.II.3 - CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA (CDU) 1. Il Certificato di Destinazione Urbanistica (C.D.U.), nel rispetto delle modalità e delle finalità previste dalla vigente normativa, attesta la destinazione urbanistica di un'area, identificata al catasto con un numero di Foglio e di Mappale, come definita dalla strumentazione urbanistica comunale vigente e adottata. 2. La richiesta di Certificato di Destinazione Urbanistica (C.D.U.) è presentata utilizzando la modulistica pubblicata sul sito istituzione dell'Amministrazione Comunale. 3. Il Certificato di Destinazione Urbanistica (C.D.U.) viene rilasciato dal Dirigente competente entro il termine perentorio di 30 giorni dalla presentazione della relativa domanda; conserva validità per un anno dalla data del rilascio, se non siano intervenute modificazioni degli strumenti urbanistici. 4. La richiesta di CDU è assoggettata al preventivo pagamento dei diritti nella misura quantificata con apposita deliberazione di Giunta Comunale. ART. I.II.4 - PROROGA E RINNOVO DEI TITOLI ABILITATIVI 1. Ai fini del rinnovo del permesso di costruire, inoltrato dal committente a mezzo di tecnico abilitato, non è necessario depositare nuovamente la documentazione già prodotta con la precedente domanda se l'intervento non ha variazioni che necessitino di nuova istruttoria, e che, nel rispetto degli incarichi professionali, la predetta documentazione risulti invariata o previo nulla-osta del professionista anche successivamente incaricato. ART. I.II.5 - SOSPENSIONE DELL'USO E DICHIARAZIONE DI INAGIBILITÀ 1. Fermo restando il disposto degli artt. 24 e 26 del DPR 380I2001, un edificio dichiarato inagibile non può essere utilizzato fino a quando non sono rimosse le cause che hanno determinato la dichiarazione di inagibilità. ART. I.II.6 - CONTRIBUTO PER ONERI DI URBANIZZAZIONE E COSTO DI COSTRUZIONE 1. Gli art. 16, 17, 18 e 19 del DPR 380/2001, individuano i casi in cui è prevista la corresponsione di un contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzione. 2. È consentita la realizzazione delle opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri di urbanizzazione e/o la Monetizzazione degli Standard Urbanistici”, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia. 3. In caso di esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri di urbanizzazione, il titolare del permesso di costruire, assume per sé, successori ed aventi causa, e per quanto non riservato per legge al Comune, gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari previsti dalla specifica normativa vigente. ART. I.II.7 - PARERI PREVENTIVI 1. È facoltà dei soggetti interessati chiedere allo Sportello Unico un parere preventivo in merito alla fattibilità degli interventi edilizi oggetto di successivo titolo abilitante, con particolare riguardo agli interventi non asseverabili. 2. Nella richiesta devono essere indicati: il luogo dell'intervento (via, numero civico o individuazione del lotto su planimetria), i dati anagrafici del richiedente, il domicilio elettronico, oppure, in caso di affidamento ad altri per la firma digitale ed invio telematico, anche i dati del procuratore, la procura ed i documenti d'identità. 3. Deve inoltre essere allegata alla richiesta adeguata documentazione comprensiva di elaborati grafici che rappresentino lo stato di fatto e di riforma in pianta, prospetti e sezioni, documentazione fotografica dei luoghi con coni visuali e relazione tecnica illustrativa. 4. La richiesta di parere preventivo è assoggettata al preventivo pagamento dei diritti nella misura quantificata con apposita deliberazione di Giunta Comunale. 5. Entro 90 giorni dalla richiesta, lo Sportello Unico dell’Edilizia si esprime con un parere di massima, in nessun modo vincolante pareri o atti successivi. 14
ART. I.II.8 - ORDINANZE, INTERVENTI URGENTI E POTERI ECCEZIONALI, IN MATERIA EDILIZIA 1. Il proprietario di immobili o colui che ne ha la disponibilità e/o responsabilità è tenuto ad evitare che lo stesso possa concretare pericolo per persone e cose. 2. Nei casi in cui ricorrano imminenti condizioni di pericolo per l'incolumità delle persone e/o cose per la stabilità delle costruzioni o comunque per l'integrità del sito o dell'ambiente, il proprietario dell'immobile interessato deve, nel rispetto della vigente normativa, eseguire gli interventi finalizzati esclusivamente alla rimozione delle condizioni di pericolo , sua sponte o in ottemperanza delle indicazioni dell'Autorità, senza preventiva acquisizione del necessario titolo abilitativo, limitatamente alle opere provvisionali di servizio, alle demolizioni e alle rimozioni strettamente necessarie per far cessare lo stato di pericolo. 3. L'esecuzione degli interventi avviene sotto la personale responsabilità del proprietario, o l'avente disponibilità, e del professionista incaricato anche per quanto riguarda la effettiva verifica della esistenza del pericolo e del suo superamento/rimedio. 4. Il proprietario o l'avente disponibilità deve dare immediata comunicazione dei lavori allo Sportello Unico ed entro trenta giorni dall'inizio degli stessi deve presentare domanda per il rilascio il necessario titolo abilitativo. 5. Rimangono fermi il potere del Sindaco di adottare ordinanze contingibili ed urgenti nel rispetto della vigente normativa e la facoltà del Dirigente/Responsabile del servizio competente di provvedere ai sensi di quanto previsto dall’art. III.V.1 ART. I.II.10 - COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI, DEGLI ABITANTI E DEI PORTATORI DI INTERESSE 1. Fatte salve le forme di partecipazione al procedimento urbanistico ed edilizio previste dalla vigente normativa, il Comune può promuovere l'attivazione di ulteriori e idonee forme di coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza per interventi edilizi comportanti un forte impatto con riguardo alla struttura urbana e alla qualità della vita della città. ART. I.II.11 - CONCORSI DI URBANISTICA E ARCHITETTURA 1. Il Comune può attivare procedure concorsuali, nel rispetto della vigente normativa, allo scopo di promuovere la qualità architettonica. 2. Il concorso è una procedura di aggiudicazione intesa a fornire un piano o un progetto, selezionato da una commissione giudicatrice, sulla base di criteri qualitativi. 3. Eventuali concorsi saranno disciplinati con specifico bando, da adottare nei concorsi di progettazione e di idee e nelle procedure ordinarie di affidamento dei Servizi di Architettura e Ingegneria, in relazione all’importo stimato del corrispettivo ed alla tipologia delle opere da realizzare. ART. I.II.12 - ATTI DI GOVERNO: INDIRIZZI, DIRETTIVE, LINEE GUIDA E COLLABORAZIONI 1. Gli organi di governo locale (coadiuvati dal dirigente) esercitano i poteri direttivi e di coordinamento al fine di: a) emanare atti a contenuto regolamentare e generale, nonché le disposizioni attuative e di dettaglio dal carattere meramente tecnico ed evolutivo; b) svolgere i compiti di monitoraggio e verifica necessari ed opportuni in relazione agli obiettivi e finalità perseguiti; c) garantire il conseguente aggiornamento delle disposizioni e delle informazioni; d) facilitare accordi procedimentali e/o collaborazioni sia interne che esterne all’amministrazione in adesione alla leale cooperazione istituzionale e al principio di buona amministrazione; e) promuovere l’erogazione di servizi tecnico-informativi a supporto delle attività pubbliche e private. 2. I poteri direttivi e di coordinamento degli uffici sono esercitati attraverso atti di indirizzo, direttive e linee guida deliberate nel rispetto delle normative vigenti, anche con riguardo alle competenze. 15
TITOLO II – DISCIPLINA DELLA ESECUZIONE DEI LAVORI CAPO I – NORME PROCEDIMENTALI SULL'ESECUZIONE DEI LAVORI ART. II.I.1 - COMUNICAZIONE DI INIZIO E DI DIFFERIMENTO DEI LAVORI, SOSTITUZIONE E VARIAZIONI, ANCHE RELATIVE AI SOGGETTI RESPONSABILI PER LA FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI 1. Il titolare del permesso di costruire, SCIA e CILA, o suo avente causa, congiuntamente al direttore dei lavori, deve comunicare al SUE/SUAP la data di inizio dei lavori, presentata con modalità telematica. 2. Nell'eventualità di interruzione dei lavori o di loro abbandono deve darsi da parte del titolare del permesso di costruire, SCIA e CILA, o suo avente causa, congiuntamente al direttore dei lavori tempestivamente avviso al SUE/SUAP per l’eventuale adozione di provvedimenti necessari. 3. In caso di mancata comunicazione sarà considerata quale data di inizio dei lavori quella di rilascio del titolo abilitativo o sua formazione per silenzio-assenso 4. L’inizio lavori idoneo ad evitare la decadenza ope legis del titolo abilitativo edilizio deve consistere in una quantità e qualità di opere proporzionali all’entità e alle dimensioni dell’intervento, tali da escludere lavori fittizi e simbolici e non oggettivamente significativi di un effettivo intendimento di procedere alla realizzazione dell’intervento. 5. L’inizio lavori non può essere limitato a parte delle opere. 6. Nel caso di trasferimento del titolo abilitativo, i titolari subentranti devono presentare apposita richiesta al SUE/SUAP per il cambio d'intestazione degli atti, allegando copia della documentazione che giustifica il cambio di titolarità degli immobili. 7. Qualora vi sia la variazione del direttore dei lavori, il titolare deve comunicare al SUE/SUAP il nominativo del nuovo tecnico ed il subentrante deve produrre la documentazione di accettazione dell’incarico e la dichiarazione di conformità dei lavori a quanto autorizzato. 8. I lavori in economia sono ammessi esclusivamente nei casi previsti dal Dlgs 81/2008. 9. In caso di opere di urbanizzazione, la comunicazione di inizio lavori di cui ai commi precedenti deve essere preceduta dal deposito del progetto esecutivo, presso il competente Servizio/Settore ed essere trasmessa al medesimo per gli adempimenti previsti nella vigente disciplina comunale della realizzazione delle opere di urbanizzazione. 10. L'omissione dell'adempimento relativo alla comunicazione di inizio lavori comporta l'applicazione delle sanzioni previste dal presente Regolamento, salve altre previsioni sanzionatorie di legge. ART. II.I.2 - ATTI PRELIMINARI ALL'INIZIO DEI LAVORI 1. Prima dell'inizio dei lavori il titolare del permesso di costruire o della SCIA, deve comunicare/trasmettere al Comune la documentazione prevista dal D.P.R. 380/2001 e dalla normativa di settore; la documentazione relativa alla denuncia dei lavori di realizzazione di opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica, è riferita al momento della loro effettiva esecuzione. 2. La documentazione dovrà comprendere un elaborato fotografico dello stato attuale riferito ai confini di proprietà del terreno oggetto di intervento e l’area di accesso. ART. II.I.3 - COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI E PRESENTAZIONE DELLA SCIA DI AGIBILITÀ 1. Il titolare o l'avente causa, congiuntamente al direttore dei lavori, del titolo abilitativo entro il termine di validità del titolo, deve comunicare al SUE/SUAP la data di fine dei lavori, utilizzando l'apposita modulistica. 2. In caso di mancata comunicazione sarà considerata quale data di fine lavori il termine di tre anni dalla data di inizio, o dalla data di efficacia del titolo abilitativo. 3. Alla comunicazione di fine dei lavori e alla presentazione della SCIA di agibilità - art. 24 del DPR 280/2001 deve essere allegata la prescritta documentazione. 4. La comunicazione di fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se la stessa non è accompagnata dalla documentazione asseverata di cui al comma 3. 5. L'omissione degli adempimenti relativi alla comunicazione di fine lavori e alla presentazione della SCIA di agibilità comporta l'applicazione delle sanzioni previste dal presente Regolamento, salve altre previsioni sanzionatorie di legge. ART. II.I.4 - OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO 1. Le eventuali occupazioni o manomissioni di suolo pubblico che si rendessero necessarie per l'esecuzione dei lavori devono essere preventivamente autorizzate dall'Ente proprietario e l'esecuzione dovrà avvenire in base al relativo Regolamento Comunale. 16
Puoi anche leggere