Referendum sul taglio dei molta

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Referendum sul taglio dei molta
Referendum sul taglio dei
parlamentari,     c’è   molta
confusione.     Scivola    la
Mannoia che parla di stipendi
ma c’è chi le ha risposto

C’è molta confusione su questo Referendum che chiamerà gli
italiani a scegliere su una netta riduzione dei parlamentari.
Non si parla di taglio di stipendi ma riduzione dei
rappresentati del popolo italiano senza che vi sia intorno una
riforma costituzionale adeguata.

Fiorella Mannoia parla di stipendi dei parlamentari e fa
confusione perché si potrebbero semplicemente ridurre gli
stipendi senza intaccare il numero dei parlamentari…questa
confusione non dovrebbe arrivare da un personaggio pubblico
Referendum sul taglio dei molta
che può influenzare facilmente chi lo segue. Sarebbe opportuno
fermarsi e documentarsi prima di cinguettare come ha fatto la
grande Mannoia
Referendum sul taglio dei molta
Delitto di Cogne, pignorata
la villetta degli orrori:
andrà all’avvocato Taormina

Semaforo verde dal Tribunale di Aosta all’avvocato Carlo
Taormina per proseguire nel pignoramento della villetta di
Cogne. Il giudice Paolo De Paola, apprende l’ANSA, ha infatti
respinto le richieste di Annamaria Franzoni e del marito
Stefano Lorenzi, di sospensione dell’esecuzione immobiliare.

Il contenzioso nasce dalla sentenza civile passata in
giudicato a Bologna dove la donna, già condannata per
l’omicidio del figlio Samuele, avvenuto proprio nella casa di
Montroz, frazione di Cogne, a gennaio 2002 e per cui ha
scontato 16 anni, deve al suo ex legale oltre 275mila euro per
il mancato pagamento degli onorari difensivi, divenuti circa
450mila nell’atto di pignoramento.

La villetta è forse diventato il luogo del delitto per
Referendum sul taglio dei molta
antonomasia, al centro di un caso che ha cambiato la storia
della cronaca nera in Italia. La casetta nella frazione di
Montroz (Cogne), in Val d’Aosta, e’ stato terreno di accesi
scontri tra periti di accusa e difesa, aspre battaglie
combattute prima nelle sue stanze, poi nelle aule di giustizia
e spesso traslate davanti a plastici in scala, riprodotti per
i salotti televisivi. Ma anche meta di turismo macabro e casa
dei tanti misteri irrisolti, tra chi cercava un’arma mai
trovata o tracce utili a risolvere un giallo che ha diviso gli
italiani in colpevolisti e innocentisti nei confronti di
Annamaria Franzoni.

Caffè al bar: agli italiani
piace l’espresso
Referendum sul taglio dei molta
Gli italiani sono amanti del caffè, riconosciuti in tutto il
mondo per l’alta qualità delle miscele utilizzate per
preparare il famoso espresso. Non siamo però nella top ten dei
maggiori utilizzatori, che vede la Finlandia in prima
posizione, con oltre 12 kg di caffè utilizzato pro capite ogni
anno. L’Italia si posizione solo al 12° posto in questa
classifica, superata da varie nazioni europee, soprattutto
quelle poste più a nord del continente. Nonostante questo
oltre il 95% della popolazione italiana, compresa tra i 16 e i
65 anni, consuma caffè quotidianamente.

Perché consumiamo meno caffè rispetto ad
altri
La motivazione è presto svelata: agli italiani piace il caffè
espresso, ristretto, in tazzine minuscole. All’estero invece
tendono ancora a prediligere il caffè lungo; per prepararne
una “tazza” serve molta più polvere rispetto ai pochi grammi
usati per un classico espresso. Oltre a questo, anche se il
95% della popolazione italiana fa uso di caffè, ci fermiamo a
“solo” 4 tazzine al giorno. In altri Paesi invece sono
numerosi coloro che fanno un uso del caffè molto più intenso,
per arrivare sino a 6-7 tazze di caffè lungo ogni giorno.

Quale caffè piace agli italiani
Come abbiamo detto l’italiano medio preferisce il classico
caffè espresso. Se è vero che la tradizione di molte città
prevede ricette di vario genere, dal macchiatone fino al caffè
al ginseng, oltre il 90% dei caffè serviti ogni giorno nei bar
della penisola sono classici ristretti, al massimo macchiati,
raramente corretti, in estate shakerati o con ghiaccio. Per
altro la metà dei caffè bevuti in media ogni giorno in Italia
sono preparati a casa, in molti casi con la moka.
Referendum sul taglio dei molta
Quanto caffè
Considerando quindi circa 4 caffè al giorno, per un elevato
numero di consumatori, ci fermiamo comunque al di sotto dei 6
kg di polvere di caffè utilizzata all’anno, per ogni singolo
italiano. I finlandesi arrivano a 12 kg all’anno, i norvegesi
quasi 10 kg, gli islandesi superano di poco i 9 kg. Stiamo
parlando di quantità enormi, soprattutto se consideriamo che
un caffè al bar in Norvegia può costare 3-4 volte quello che
beviamo ogni giorno nel bar sotto casa.

Il caffè con la moka buono come al bar
Sappiamo tutti cosa ci attira di una tazzina di caffè del bar:
il profumo e il gusto sono intensi, la consistenza è
correttamente viscosa, la schiuma sulla superficie del giusto
colore e ben consistente. Questi elementi sono difficili da
ottenere con la moka, che solitamente permette di preparare un
caffè meno corposo, con una schiuma che spesso stenta a farsi
vedere. C’è però chi ci insegna a preparare un espresso come
al bar anche a casa. Il segreto sta nel preparare in anticipo
la cosiddetta “cremina”. Per farlo servono alcuni cucchiaini
di zucchero, da porre in una piccola ciotola; aggiungiamo il
primo caffè che sale nella moka, ne bastano alcuni cucchiai.
Prepariamo un composto con zucchero e caffè e cerchiamo di
montarlo con un cucchiaio. Otterremo una perfetta schiuma da
aggiungere sul caffè appena versato nelle tazzine.

Fonte: pianetadonne

Rai        Gulp,           prima           visione:
Referendum sul taglio dei molta
arriva la terza stagione di
“Vita da giungla”

Arriva in prima visione su Rai Gulp la terza stagione di “Vita
da giungla: alla riscossa!”. Da lunedì 21 settembre, alle ore
12.35, vanno in onda i nuovi episodi dell’amato cartone
animato, che si basa sul film di animazione “Vita da giungla –
Operazione tricheco”.

La serie segue le strambe avventure di Maurice, pinguino
adottato da una tigre e convinto di essere un agguerrito e
scattante felino, e del suo figlioletto adottivo Junior, un
pesce tigre che sguazza fiducioso nella sua ampolla. Insieme
al resto della Squadra della Giungla, padre e figlio si
lanciano con coraggio nelle missioni più incredibili per
preservare il difficile equilibrio tra le diverse tribù di
animali e correre in soccorso a chiunque chieda loro aiuto. Il
tempo libero è dedicato a spedizioni di caccia, ripittura
quotidiana delle strisce di Maurice, lezioni di addestramento
e insegnamenti alle giovani generazioni che rappresentano il
Referendum sul taglio dei molta
futuro della giungla.

Le serie precedenti hanno vinto numerosi premi, tra cui il
prestigioso Kids Emmy Award per la migliore animazione nel
2014, due Pulcinella Awards nel 2012 e 2014, e due Kidscreen
Awards nel 2013 e 2014.

Alessandro Incerto, da “Un
posto al sole” a “I bastardi
di    Pizzofalcone”:      una
carriera brillante per uno
dei migliori attori italiani.
L’intervista
Referendum sul taglio dei molta
Bravura e presenza scenica indiscutibile per Alessandro
Incerto che senza dubbio è uno degli attori più interessanti
della scena italiana. Ha caratterizzato con la sua
professionalità personaggi delle più popolari fiction italiane
come “Un posto al sole”, all’indimenticabile “La squadra
Bastardi di Pizzofalcone” di Maurizio De Giovanni che ha
appena finito di girare.

Nato a Napoli, zona Vomero, che adora tantissimo, nella sua
vita, prima di fare l’attore, è stato venditore di auto ed
è anche istruttore di diverse discipline sportive nonché
speaker radiofonico.
Referendum sul taglio dei molta
Alessandro Incerto
Ha rilasciato a noi de L’Osservatore D’Italia un’interessante
intervista relativa il suo percorso professionale e la sua
città.

A quanti anni hai capito che avresti intrapreso questa strada?

In verità me lo hanno fatto capire, da ragazzo avevo
cominciato ed era una cosa che mi affascinava. Poi fui assunto
nel settore automotive con il quale sono cresciuto, ma la
vendita si sa è tanta recitazione. Per cui ho sperimentato la
recitazione durante questi anni di formazione alle vendite
prima come consulente e poi come responsabile di punti vendita
……. La vita è strana a volte sembra rimetterti sul percorso
interrotto… staremo a vedere dove ci porterà….

Che rapporto hai con Napoli? Cosa non cambieresti mai che
appartiene alla città e cosa cambieresti per migliorarla?
Napoli è Napoli, perché è cosi con le sue contraddizioni, è un
vulcano di emozioni di vita, forse attingiamo energia dal
magma che scorre sotto i nostri piedi, non riuscirei a
immaginare un posto diverso per viverci, cosa cambierei? della
città nulla! Cercherei di ottimizzare servizi per rendere
Napoli più vivibile. Di Napoli purtroppo, come si sa, si
amplifica ogni cosa che di negativo accade gonfiando e
distorcendo la sua visione. È vero a Napoli ci sono dei
problemi, ma come ci sono in egual misura in altre città… ma
caso strano delle cose meravigliose di questa città, del suo
popolo passionario non ne si fa menzione mai…. chissà forse
non si vuole ammettere che abbiamo una marcia in più che
viviamo la vita attivamente con grande generosità.

Se puoi dare qualche anticipazioni dei prossimi progetti

Sono in fase di elaborazione, valutazione delle proposte che
mi sono state fatte…. spero a breve invece di mettere in
produzione una collezione di poesie di noti autori
contemporanei e non, interpretate da me con l’accompagnamento
di musica dei grandi musicisti campani, purtroppo il progetto
ha subito una battuta d’arresto per via del COVID-19

Ci sono sogni nel cassetto?

Sogno poco, scherzo…, spero di fare meglio, di avere sempre
più  soddisfazioni da questo lavoro, soddisfazioni che non
sono soltanto di carriera, ma anche di contributo sociale al
fine di poter essere utile a giuste cause, sensibilizzare
evidenziare…. credo debba essere un obbligo morale da parte di
chi svolge questo mestiere in tal senso

Napoli ha qualche influenza sulla tua scelta lavorativa ?

Mah! sicuramente ha prodotto un impronta artistica per lo
stile di vita a cui ti sottopone, non a caso è una delle città
che ha prodotto il più grosso numero di artisti.

Sei attore e regista
Di fatto attore, ma credo che per forza di cose si diventa
registi… ogni volta che prepari un personaggio lo vedi
virtualmente, lo immagini, lo costruisci in un contesto in
parte illustrato, ma che poi definisci con l’incontro con il
regista, per cui in minima parte lo sei, poi per altri
aspetti meramente tecnici c’è la dovuta formazione .

Nel periodo del lockdown hai progettato qualcosa?

Ho completato il progetto di cui sopra che purtroppo come già
detto l’emergenza non mi ha permesso di metterlo in campo

La pandemia ha cambiato (dentro) quasi tutti e tolto qualcosa
a quasi tutti, cosa ha cambiato di te? Se ti va di parlarne
ovviamente

Io penso che la pandemia ha tirato fuori la vera natura delle
persone, se eri una bella persona lo hai dimostrato, se eri
una pessima persona lo stesso e ne stiamo avendo enormi prove
….

Hai indubbiamente una presenza scenica importante, e hai
sempre avuto ruoli importanti, c’è qualche personaggio o ruolo
che ti piacerebbe avere, ma diverso dai ruoli fino adesso?

Guardi per una grande formazione non dovremmo avere delle
preferenze … ma ovviamente in alcune interpretazioni occorre
un certo viso, per cui potresti essere più o meno credibile e
questo lo stabilisce il regista

Molti vorrebbero    fare   cinema,   vorresti   fare   qualche
raccomandazioni?

Questo è un lavoro molto complesso che non segue uno schema di
evoluzione ben preciso, un lavoro che comporta tanti sacrifici
soprattutto economici, è snervante, stressante… e non vi è
garanzia di riuscita anche impegnandosi tanto. A mio umile
parere bisogna avere delle capacità che… o ce l’hai o non ce
l’hai!
Morte Vannini, il pg di Roma:
“Condannare i Ciontoli a 14
anni”

“Condannare i Ciontoli a 14 anni di carcere per omicidio
volontario”. E’ la richiesta del pg di Roma nell’appello bis
per la morte di Marco Vannini avvenuto a Ladispoli nel maggio
del 2015. Il procuratore generale Vincenzo Saveriano ha
sollecitato la condanna per il padre Antonio Ciontoli, per la
moglie Maria Pizzillo e per i figli Federica e Martina,
quest’ultima fidanzata di Vannini. In subordine il pg ha
chiesto per i figli e la moglie di Ciontoli di valutare
l’ipotesi di concorso anomalo in omicidio, in base
all’articolo 116 del codice penale, e condannarli alla pena di
9 anni e 4 mesi di reclusione. Il processo d’appello bis era
stato disposto dalla Cassazione che aveva annullato il primo
giudizio di secondo grado chiedendo di riconoscere il reato di
omicidio volontario con dolo eventuale.

Eduardo De Crescenzo, “Il
lockdown è una condizione che
può ricorrere spesso nella
vita    di    un   artista”.
L’intervista all’autore di
“Ancora”

Artista internazionale Eduardo De Crescenzo ha calcato le
scene fin da piccolissimo accompagnando intere generazioni con
le sue canzoni, con la sua ‘voce strumento’ che tanto lo
caratterizza, i suoi testi fanno parte ormai del bagaglio dei
ricordi di ognuno di noi, fra queste il brano indimenticabile
“Ancora” del 1981, “L’odore del mare, e tanti altri.

 Nato nel capoluogo campano attualmente vive nell’Antica
Puteoli nei Campi Flegrei, nella sua lunga carriera ha
partecipato alla Kermesse sanremese ben 5 volte, e tantissime
manifestazioni di solidarietà e si è spesso volte esibito con
i big della musica contemporanea a livello mondiale.

Eduardo De Crescenzo
De Crescenzo ha concesso        a   L’Osservatore   d’Italia
un’intervista sul suo rapporto con le sue radici, con Napoli e
i Campi Flegrei.

Hai cominciato da piccolissimo ad esibirti, c’è qualcosa altro
che vorresti fare?

Non ci ho mai pensato, non ho mai avvertito l’esigenza di fare
altro.

A distanza di diversi anni le tue canzoni si sentono tuttora,
regalando sempre forti emozioni tra queste il brano “Ancora”,
quanti dischi hai venduto di questo brano?

“Ancora” è un evento raro che ha varcato nel tempo confini
geografici, generazionali, culturali … oggi potrei solo dare
dei numeri a caso.

Ti sei esibito diverse volte in dialetto partenopeo, quanto
sono importanti per un artista le radici?

La lingua napoletana è una lingua poetica ricca di espressioni
idiomatiche ma anche una lingua fortemente musicale, come
l’inglese,   per via delle “tronche” finali. Molti artisti
anche non napoletani la amano. Nell’83 pubblicai un album
“decrescenzo” interamente in lingua che le generazioni hanno
amato nel tempo. Alcuni titoli: – Quantu tiempo ce vo’- Io ce
credo – Metropolitana … sono ancora molto amati anche dalle
nuove generazioni.

Che tipo di rapporto hai con la città partenopea e i Campi
Flegrei?

E’ un rapporto istintivo con i suoni, con i colori, con i
profumi che mi fanno sentire a casa.

Che tipo di rapporto hai con la televisione di adesso e con i
social?

Ogni mezzo di comunicazione ha proprie caratteristiche e
specificità. Negli anni, il mio interesse per la musica si è
orientato sempre più verso la dimensione del concerto che
trova respiro in teatro, in un Auditorium … Di contro, sempre
più, la televisione è diventato un mestiere specifico e la
musica non è la sua priorità se non come riempitivo, come
intermezzo, come show… Anche il pubblico        mi sembra sia
cambiato negli anni, c’è una frattura culturale in atto,
difficilmente il pubblico che riempie le sale dei concerti è
lo stesso che segue lo show-business in televisione.
I “ social” sono una grande opportunità di libertà e
democrazia. Li uso con parsimonia per dare informazioni sulla
mia attività, li uso per dialogare più direttamente con il
pubblico. Come tutte le conquiste di libertà “acerbe” hanno
bisogno di evolversi e sviluppare un codice etico.

Durante il lockdown molti artisti hanno creato qualcosa, anche
tu?

E’ complicato rispondere a questa domanda perché il lockdown
è una condizione che può ricorrere spesso nella vita di un
artista: a volte raccogliersi nel proprio spazio, non avere
troppi contatti con il mondo esterno è una scelta cercata e
necessaria per elaborare emozioni. Davanti, però, hai un
appuntamento con il pubblico. Il lockdown obbligato da una
pandemia è molto diverso, è un isolamento fatto di vuoti e
interrogativi, non è stato per me una condizione felice per la
creatività, la mia musica si proietta e si esprime in
concerto, con un pubblico vero, con musicisti veri, non
virtuali.

Un artista è una persona generosa perché condivide con gli
altri le proprie sensazioni, le proprie speranze e anche i
timori ecc quando crea sa che quell’opera, seppur è stata
creata da lui, una volta fatta fruire non sarà più sua, ma fa
parte del bagaglio dei ricordi delle persone, tu come vivi
questa cosa?

Vivo la creatività come una possibilità di evoluzione
personale non penso mai a cosa accadrà poi. Sentire che il tuo
piacere personale è avvertito anche da altri dona un senso di
appartenenza molto gratificante ma continuerei a cercare
“quella spinta vitale” anche se dovessi farlo solo per me
stesso. La musica per un musicista non è solo un mestiere, è
un modo di essere.

Quali sono i progetti futuri di Eduardo De Crescenzo?

Tornare in concerto il prima possibile, spero nella prossima
estate.

Quali sono i tuoi hobby?

La musica mi appaga e mi diverte, è un lavoro e un gioco, non
avverto tempi vuoti da riempire.

Ci sono altre forme d’arte che pratichi?

No, non le pratico ma le frequento come pubblico con vero
interesse. Sono un appassionato di cinema e teatro, sono per
me una fonte inesauribile di emozioni, di confronto, di
ispirazione.

Qual è l’incontro (artisticamente parlando) che per te è stato
determinante e che porti nel cuore?

Ce ne sono molti, per fortuna. Su tutti direi Ray Charles.
Tutta la musica che è venuta dopo di lui gli deve qualcosa.

Rai Gulp, per la gioia dei
più   piccini   tornano le
avventure di Rapunzel e di
101 Dalmatian street
Tornano su Rai Gulp, con i nuovi episodi, due delle serie
animate Disney più amate. Si tratta de “Le avventure di
Rapunzel” e di “101 Dalmatian Street”.

Da domenica 20 settembre, tutti i giorni, alle ore 16.20,
saranno proposte, in prima tv free, le puntate di Rapunzel.
L’amata protagonista, riunita a suoi genitori, è alle prese
con il suo nuovo ruolo di principessa e con l’atteggiamento
iperprotettivo del padre, che contrasta con il suo
irrefrenabile spirito libero. In questa seconda stagione la
principessa, Eugene, Cassandra, Pascal, Maximus accompagnati
da Lance, vecchio amico di Eugene, Piede a Uncino e
Piccoletto, si avventureranno oltre le mura del regno di
Corona per raggiungere il Regno Oscuro e risolvere il segreto
delle rocce nere. Durante il viaggio, il gruppo farà la
conoscenza di Adira, una misteriosa guerriera che brandisce
una spada in grado di annientare le rocce nere e che li
aiuterà a raggiungere la meta desiderata. Episodio dopo
episodio, con l’aiuto dei suoi amici, Rapunzel saprà
dimostrarsi all’altezza in ogni situazione e i suoi magici
capelli torneranno a essere protagonisti.

Per chi ama i cani, e soprattutto per chi ama il divertimento,
arrivano su Rai Gulp da lunedì 21 settembre, alle 15.15, i
nuovi episodi di “101 Dalmatian Street”, liberamente ispirata
al grande classico Disney “La carica dei 101”. La storia si
svolge nella Londra contemporanea e segue le avventure dei due
cuccioli di dalmata Dolly e Dylan, dei loro genitori Delilah e
Doug e dei loro 97 fratelli e sorelle più giovani, i cui nomi
cominciano tutti con la lettera D… Dylan è un maestro delle
invenzioni e ha sempre idee geniali e Dolly, sempre pronta per
una sfida, è la mascotte di una squadra di calcio locale. La
mamma lavora in ospedale, il papà alla stazione dei pompieri e
Dylan e Dolly hanno la responsabilità di badare alla casa e di
supportare lo stuolo dei fratellini più piccoli. Tra commedia
domestica e avventure urbane, la serie esplora con ritmo
incalzante e gag esilaranti i temi della crescita e della
ricerca del proprio posto all’interno della più caotica e
divertente famiglia allargata che si sia mai vista! La serie
Disney è stata prodotta interamente in Europa, tra Regno Unito
e Finlandia. La sigla italiana è cantata da Cristina d’Avena,
la regina delle sigle dei cartoni animati, mentre nella
colonna sonora c’è anche il brano “110 per Voi”, interpretato
dai popolarissimi YouTuber “Me contro Te”.

Turismo, l’Italia registra
meno cali rispetto gli altri
paesi
Il turismo italiano concorre all’economia più di Francia e
Spagna. Il contributo diretto del turismo all’economia
italiana nel confronto internazionale in termini economici
(mantenendo fermo il PIL nazionale totale economia 2019)
diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del PIL)
rispetto al 2019 (5,7% del PIL).

Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di
molti altri Paesi: 4,5% la Francia, -3,1% la Spagna. “La
flessibilità del nostro sistema di offerta compensa
parzialmente la riduzione dei flussi stranieri grazie alla
capacità dei nostri operatori di attrarre sia il mercato
domestico” dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci.

In effetti, il contributo diretto del turismo in Italia
all’economia in generale si riduce di poco meno della metà,
rispetto a più della metà per tutti gli altri Paesi
selezionati.

L’analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a
novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e
Francia, rileva in Italia 49mila 588 prenotazioni a settembre,
43mila 501 a ottobre e a novembre di 18mila 538 prenotazioni,
per un totale di 162 mila 083 prenotazioni aeroportuali da
agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista
per settembre e ottobre.

Nel complesso tra agosto e novembre sono 170mila 587
prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per la
Spagna e 154 mila 873 per la Francia, su cui l’Italia ha un
vantaggio competitivo. Dagli ultimi aggiornamenti si prevede
che i visitatori internazionali pernottanti diminuiranno del
-58% (37 milioni di visitatori) nel 2020.

Il numero dei pernottamenti diminuirà di 126 milioni rispetto
al 2019. Sul mercato domestico è confermato il trend
discendente del -31% (16 milioni di visitatori); i
pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni
nel 2020 rispetto al 2019. I mercati di prossimità
restituiscono la seguente fotografia del turismo.

Attraverso 4500 contatti per individuare il campione valido di
1.500 vacanzieri all’estero, tra francesi, tedeschi e
britannici è emerso che per le future vacanze in Italia i
Paesi di prossimità come Francia, Germania e Uk si
orienteranno su varie combinazioni di prodotto.

I francesi e i britannici su cultura, vacanza gourmand e mare;
i tedeschi il mare     si abbina alla cultura e al relax.
Interessante per i turisti britannici anche il folklore e la
vacanza sociale in gruppi. Tra le esperienze interessanti per
i turisti britannici anche la tradizione ed il folclore e la
vacanza sociale.

Tra le destinazioni che vorrebbero visitare ci sono le
bellezze toscane (69%) con in testa Firenze e Pisa, quelle
lombarde (65%) con Milano e il lago di Como, il Lazio (63%)
con Roma (61%), il Veneto (62%) con Venezia e le altre città
venete e la Campania (60%) con Napoli, le zone archeologiche,
Ischia e Capri. Quella futura in Italia sarà una vacanza di
coppia o in famiglia con i bambini per tutti, in media in
gruppo di 3/4 persone, di durata di 9/10 notti.

Si tratterà di una vacanza tutto compreso per il 50% dei
britannici, il 30% dei tedeschi ed il 29% dei francesi.
L’alloggio per la futura vacanza in Italia sarà in hotel 4 o 5
stelle per i turisti da UK (45%), 3 stelle per i francesi
(34%). Tra chi utilizzerà le abitazioni private i tedeschi
(25%) in particolare in affitto (21%).

I banchi (che non ci sono)
della Azzolina: bimbi in
ginocchio in una scuola di
Genova

“Cara   Azzolina,   questi   sono   gli   alunni   di   una   classe
genovese che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi
che avevate promesso. E non sarebbero gli unici. I nostri
bambini, le maestre e le famiglie non meritano questo
trattamento, soprattutto dopo i sacrifici fatti in questi mesi
in cui era anche un dovere morale lavorare per evitare tutto
questo”. Lo ha scritto il governatore Toti su Facebook. Il
preside: “Solo un gioco”. “Lo trovo inaccettabile e sto già
scrivendo una lettera alla Direzione scolastica per
intervenire immediatamente. Un’immagine come questa non è
degna di un Paese civile come l’Italia”, ha aggiunto Toti.

L’immagine è stata inviata alle famiglie da un’insegnante, che
voleva condividere con i genitori degli alunni la loro
capacità di “adattamento”. Alcuni genitori, però, hanno
inviato quell’immagine alle testate giornalistiche, scrive
Genova24.it.

Il preside dell’istituto, Renzo Ronconi, ha assicurato che i
banchi arriveranno già martedì. “La foto – ha precisato il
dirigente scolastico – ritrae   bambini che durante una
attività didattica stanno disegnando sereni in libertà:
una ingenuità da parte dell’insegnante farla girare ma
sbagliato e grave strumentalizzarla, strumentalizzando, con
essa,
soprattutto i bambini”.

Ha però sottolineato però che la classe immortalata nella
foto, come altre classi di altre scuole genovesi, ha svolto
attività didattica con orario ridotto, un paio d’ore, e non
tutte sono state trascorse dai bambini seduti per terra.
Foggia, 30 carcerati col
reddito   di  cittadinanza:
denunciati    e    segnalati
all’Inps dalla GdF

Nonostante fossero in carcere, chi per associazione mafiosa,
chi per rapina, chi per droga e chi per tentato omicidio,
percepivano il reddito di cittadinanza: 30 persone sono state
denunciate dalla Guardia di Finanza di Foggia.

I 30 sono stati anche segnalati all’Inps per la sospensione
dell’erogazione del reddito di cittadinanza e il recupero
delle somme indebitamente percepite che ammontano,
complessivamente, a circa 200mila.
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