Crisi sanitaria: la ristorazione reagisce - Approfondimento su un settore in piena mutazione - FOOD
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L a ristorazione ha appena attraver sato una delle sue peggiori crisi: una crisi sanitaria, certo, ma anche economica e umana. Carniato, come i suoi clienti, ha perso quasi tutto il fatturato proveniente dalla risto- razione nelle prime settimane del confi- namento di marzo e aprile 2020. Abbiamo dovuto, come molte realtà del settore, gestire la «perdita» di una certa quantità di prodotti, in particolare quelli freschi o freschissimi. Questa situazione delicata ci ha tuttavia permesso di stringere legami forti, Tinnanzitutto grazie alle donazioni a ospedali e a numerose associazioni con cui collaboriamo tuttora, ma anche di rivedere 19 maggio, e quella delle sale interne del le nostre modalità di lavoro. 9 giugno. La cucina italiana, al ristorante o in consegna a domicilio, si riconferma tra i In poco tempo è stato confermato il po- piaceri preferiti di questa libertà che riac- tenziale della vendita da asporto: durante quistiamo a poco a poco. le prime settimane di riapertura abbiamo quindi arricchito la nostra gamma di prodot- Tutto il nostro team è pronto a offrire il ti alimentari e non alimentari (confezioni miglior servizio possibile e la qualità impec- per pizze e insalate, posate monouso, ecc.). cabile di oltre 3000 prodotti alimentari e vi- nicoli italiani, come già facciamo per i nostri Non si può negare la perfetta compatibilità 5000 clienti. Siamo a disposizione per for- della cucina italiana con la vendita da nire un sostegno, nei mesi a venire, a tutti i asporto e l’aumento del consumo di specia- ristoratori italiani (pizzerie, gastronomie da lità italiane durante il confinamento come asporto), ma anche ai negozi di alimentari soluzione per uscire dalla routine quoti- (francesi e italiani) e alle brasserie francesi. diana: pizza, box di pasta fresca, formaggi freschi, limonata siciliana, vino biologico CARNIATO, il gusto dell’eccellenza! monoporzione pronto per la degustazione... tutti questi prodotti hanno riscosso un vero A presto ! successo negli ultimi mesi. Stéphane Audrain, Directeur Général de Scrivo queste righe tra la riapertura degli Carniato spazi all’aperto dei ristoranti, avvenuta il 2
P.04 Parte 1 : facciamo il punto della situazione P.05 P.08 Un bilancio amaro per il mondo Resistere, persistere... della ristorazione esistere P.12 Parte 2 : « Casa dolce casa » P.13 P.21 Da asporto o a domicilio: I nostri consigli per distinguersi ma che bontà! dalla concorrenza P.25 Cucine fantasma ma non troppo P.29 Parte 3 : Ma che bella Italia ! P.30 P.32 La cucina italiana Carniato, per amore dell’Italia va per la maggiore
Covid-19: facciamo il punto della situazione Crisi sanitaria: la ristorazione reagisce A fine 2019, la Cina attraversava una crisi sanitaria sotto gli occhi increduli di tutti. Una nuova malattia infettiva, il COVID-19, entrava sulla scena internazionale. Da allora, il virus ha portato molti cambiamenti nelle nostre vite, a vari livelli. Abbiamo dovuto imparare a organizzare le nostre vite in base agli annunci dei governi, el alcuni settori, come la ristorazione, hanno dovuto rivedere il loro intero modello di funziona- mento per continuare ad esistere, nell’attesa che la situazione torni alla «normalità». 4
Covid-19, facciamo il punto della situazione Un bilancio amaro per il mondo della ristorazione In Francia, alla fine del primo trimestre stata messa in pausa per arrestare del 2021, il COVID-19 aveva già colpito la propagazione del virus. più di 4,8 milioni di persone e causato quasi 100.000 decessi(1). A partire dal Il settore della ristorazione è tra quelli 2020, in Francia sono state adottate maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria. numerose misure volte a reagire alla Dall’inizio della pandemia, quindi da pandemia e limitare il suo impatto sulla oltre 14 mesi, i ristoratori hanno potuto popolazione. Restrizioni delle uscite accogliere i clienti per soli 5 mesi. e delle interazioni sociali, ricorso gene- ralizzato al telelavoro, chiusura delle attività non essenziali: la vita di sempre è (1) https://www.insee.fr/ 5
280 giorni È il numero totale di giorni di chiusura obbligata per i ristoratori dall’inizio della crisi sanitaria del COVID-19 fino al 19 maggio 2021, data di riapertura degli spazi all’aperto dei ristoranti francesi. Dal 2 giugno di persone. Qualche esempio: distanza di almeno un metro tra i tavoli, obbligo al 29 ottobre della mascherina per il personale e per i clienti, se non seduti ai tavoli, limite del numero di persone per tavolo, compila- 2020, zione da parte dei clienti di registri di pas- saggio, promozione dell’app StopCovid, pagamento al tavolo... Insomma, una lista quando i ristoratori hanno potuto accogliere decisamente lunga di condizioni da rispet- nuovamente i clienti nelle proprie strutture, tare che non ha aiutato i ristoratori si sono dovute prendere numerose mi- a ritrovare (per davvero) sure precauzionali in modo da garantire il buon umore. il rispetto degli accorgimenti di sicurezza, il distanziamento fisico e le regole orga- nizzative e di gestione dei flussi 6
Nel 2020, la ristorazione ha perso più della metà degli avventori e del fatturato. In totale, la ristorazione francese nel della ristorazione non a domicilio ha 2020 ha avuto una perdita di quasi registrato una riduzione della frequen- il 54% del fatturato. tazione del 35% e una diminuzione della spesa del 37% rispetto al 2019. Le perdite Questa perdita è stata inoltre aggravata si concentrano nel periodo del primo dai mesi già difficili per il settore all’inizio confinamento di marzo 2020. In questi tre dell’anno. mesi, rispetto al 2019, la ristorazione non a domicilio ha visto una perdita del 64% delle Da gennaio ad agosto 2020, il mercato visite e del 70% della spesa. 7
Covid-19, facciamo il punto della situazione Resistere, persistere... esistere Vendita diretta, organizzazione del ritiro e hanno riscosso un grande successo tra i degli ordini in modalità Click&Collect, professionisti del settore nel 2020. Questa consegna tramite aggregatori quali Uber tendenza si è confermata nel corso dell’an- Eats, Deliveroo o Just Eat: le soluzioni no, in particolare durante il secondo confi- per mantenere in vita i ristoranti ci sono namento. « Just Eat ha registrato un aumento del 51% degli ordini nella prima settimana del secondo confinamento rispetto alla prima settimana del primo confinamento. In media, rispetto a marzo, abbiamo ricevuto circa il 21% di ordini in più ogni giorno » commenta Aurélie Gohin, Direttrice commerciale di Just Eat France. Oltre agli sforzi compiuti dai ristoratori scelta dei consumatori di continuare a per rimanere a galla, c’è stata quindi una ordinare presso i ristoranti di quartiere. 8
Perché ordinare con consegna a domicilio? 01 02 Per sostenere i ristoranti di quartiere Per togliersi qualche sfizio e una cucina responsabile e locale. e variare l’alimentazione. 03 Per risparmiare tempo ed evitare di cucinare per ogni pasto della giornata. 04 Per non rischiare di contrarre il virus. 9
« Un aspetto interessante, durante la riapertura estiva dei ristoranti, è stata la domanda di ordini da asporto e in consegna a domicilio, che ha continuato ad essere sostenuta, parallelamente al servizio in sala. » Maria Bertoch, Specialista ristorazione Francia per The NPD Group. Alla riapertura dei ristoranti a metà 2020, ad aumentare, con una crescita del 30% il mercato della ristorazione ha raggiunto per il Click&Collect e del 34% per gli ordi- solo il 70% dei risultati avuti nel 2019. ni in consegna. Le vendite con consegna a domicilio e da asporto, tuttavia, hanno continuato *Dati di The NPD Group/COVID-19 Foodservice Sentiment Study, France, May 2020 10
Covid-19, facciamo il punto della situazione Una crisi rivelatrice In questo contesto mondiale piuttosto il 47% dei francesi afferma di cucinare di più teso, i pasti sono più che mai momenti di adesso rispetto a prima della crisi, e questa convivialità da condividere in famiglia. Se percentuale arriva persino al 60% per i più non sono ordinati con consegna a domici- giovani (18-34 anni). lio, sempre più spesso i piatti sono pre- parati interamente in casa, con prodotti L’entusiasmo per le vendite da asporto di qualità provenienti da filiere corte per non interessa soltanto il settore della sostenere gli agricoltori e l’economia ristorazione, ma ha anche invaso quello nazionale. Secondo uno studio di Ifop, un del consumo su larga scala. istituto francese di ricerche di mercato, +43% Ecco l’aumento del fatturato degli acquisti online da ritirare in negozio nel 2020.. Per molti consumatori passare a ritirare la spesa è diventato parte della vita quotidiana. Niente più corse per arrivare in tempo prima del coprifuoco, manipo- lazione diretta dei vari prodotti e ressa alla casa: a molti, i servizi «drive» permettono di fare la spesa in modo più sicuro e flessibile. Per molti aspetti, sembra quindi che la crisi sanitaria sia stata un acceleratore di tendenze. 11
« Casa dolce casa » La crescita della vendita da asporto e della consegna a domicilio Dopo il primo confinamento, i ristoratori si sono riorganizzati in previsione di un potenziale secondo confinamento e di un’evoluzione delle abitudini di consumo della clientela. Per molti di loro, la creazione di un sistema di vendita da asporto e/o con consegna a domicilio ha permesso di limitare una perdita di fatturato già notevole. I locali che hanno continuato a lavorare nel secondo semestre del 2020, dai fast food ai ristoranti stellati, sono stati più numerosi rispetto all’inizio dell’anno ma soprattutto... più vari. 12
« Casa dolce casa » Da asporto o a domicilio: ma che bontà! Preparato, imbustato, e via! Nel 2020, le vendite da asporto hanno Alcuni locali proponevano già servizi da rappresentato il 30% del fatturato mondiale asporto prima della crisi sanitaria, mentre della ristorazione rispetto al 15% del 2019. altri hanno dovuto imparare con un po’di Nel contesto della crisi sanitaria, che ha ritardo a gestire questa nuova modalità costretto i ristoranti a chiudere l’accesso d’organizzazione. L’agenzia di consulenza e al pubblico per più della metà dell’anno, comunicazione API & YOU, che ha creato la questo modello ha permesso ai pro- soluzione di vendita da asporto «Console fessionisti del settore di mantenere la Shop and Go®», ha condotto un’indagine propria attività continuando ad avere un tra i 164 locali che hanno adottato la sua contatto con la clientela. tecnologia tra il 15 aprile e il 31 dicembre 2020. Secondo questo studio, il fatturato totale stella che fanno uso del servizio hanno realizzato da questi ristoranti in questo generato un fatturato medio di 23.555 periodo è stato di oltre 5 milioni di euro. euro, quelli a due stelle di 66.795 euro e Inoltre, i consumatori hanno particolar- quelli a tre stelle di 61.961 euro. Un risto- mente apprezzato i menù festivi pro- rante ha persino raggiunto un fatturato posti: a dicembre 2020, i ristoranti a una da record di oltre 190.000 euro in un solo mese! 13
Per i ristoratori, la vendita da asporto comporta diversi vantaggi, non solo in periodo di pandemia. I locali che propongono soltanto cibo da anticipo ed evitando così lo stress dell’ora asporto riescono a generare un margine di punta. Infine, l’elaborazione di un maggiore, eliminando i costi relativi al menù speciale per la vendita da aspor- servizio in sala. La vendita da asporto to permette di gestire meglio le scorte, permette inoltre di organizzare la giorna- dando maggiore rilievo, di volta in volta, ta in modo diverso, preparando i piatti in ai prodotti in eccesso. 14
L’IVA applicata alla vendita da asporto è ridotta: a seconda del caso specifico, è del 10% (tasso intermedio) o del 5,5% (tasso ridotto). Insomma, la vendita da asporto non è ad esempio, per la catena La Pizza du soltanto una soluzione provvisoria a una Dimanche Soir, la cui offerta in fatto di situazione eccezionale e/o imprevista. ristorazione prevede solo pizze gastrono- Anzi, per alcuni è il modello di funzio- miche da cuocere a casa e focacce pronte namento unico e permanente. È così, per la degustazione. « Il nostro modello, che era già basato su un sistema unico di vendita da asporto, ci ha permesso di reagire bene a questa pandemia inattesa che ci accompagna da ormai oltre un anno », afferma Cristophe Jenot, fondatore della catena. 15
Mangiare bene nella comodità di casa Anche le consegne a domicilio hanno dente. Mentre alcuni ristoranti (in genere avuto una buona crescita dall’inizio della quelli di alto livello) hanno un proprio crisi sanitaria. Nel 2020 sono infatti au- sistema di consegne, altri usufruiscono di mentate del 25% rispetto all’anno prece- servizi quali Uber Eats, Deliveroo e Just Eat. 4000 È questo il numero delle nuove iscrizioni di ristoranti alla piattaforma Just Eat in Francia dal primo confinamento. Questa crescita è dovuta principalmente alla popolarità sempre maggiore dei servizi di consegna per il pranzo. Questi vanno a compensare la chiusura delle mense aziendali per tutti coloro che, malgrado la diffusione del telelavoro, continuano a recarsi in ufficio. Tra no- vembre e dicembre 2020, le consegne per il pranzo sono aumentate dell’11% rispetto al 2019 (passando dal 20% al 31% di tutti i pasti). Per altri, invece, la consegna a domicilio del pranzo permette di rispar- miare tempo e diversificare i pasti senza doverci pensare in anticipo. 16
Per molti ristoranti, le consegne sono un’occasione per acquisire nuovi clienti. I servizi di consegna e vendita da asporto Ma questo tipo di servizio di ristorazione hanno successo in particolare tra la ge- non è limitato a una sola generazione. nerazione Y, quella dei millennial, nati tra Quest’anno anche i meno giovani ne l’inizio degli anni Ottanta e la fine degli hanno approfittato! Durante il secondo anni Novanta. Questo tipo di consumo confinamento, hanno effettuato il 16% permette loro di provare diversi ristoran- degli ordini totali, rispetto all’8% dello ti senza dover rinunciare alle comodità stesso periodo nel 2019. di casa. Nel 2019, il 70% dei millennial ha effettuato regolarmente ordini con consegna a domicilio. 17
Sandrine Gleizes, titolare di diversi ristoranti, tra cui Baïla Pizza e Vittorio Beltramelli, titolare del ristorante parigino Giusè In che modo il COVID-19 ha influito sulla vostra attività? 01 Sandrine : Baïla Pizza ha avuto la fortuna di es- sere già abituata alla vendita da asporto. I nos- tri ristoranti hanno chiuso, ma eravamo pre- parati a proporre il nostro menù in consegna a domicilio o da asporto. Il vero cambiamento è stato rappresentato dall’arrivo della clientela di altre strutture, che non hanno potuto rima- nere aperte, e dalle nuove difficoltà vissute da molti lavoratori a causa del coprifuoco. Grazie alle consegne a domicilio abbiamo acquisito molti clienti, tra cui giovani ovviamente, ma anche persone di 40-50 anni che, lavorando, non ave- vano il tempo di andare a fare la spesa a causa del coprifuoco alle 6 o 7 di sera. La consegna a domicilio ha permesso di soddisfare le loro esigenze. Quali difficoltà principali avete dovuto affrontare? Vittorio : La difficoltà principale è stata sapersi adattare elaborando un menù pensato proprio per la vendita da asporto e creando il nostro servizio di consegne a domicilio, che ci ha permesso, tramite un sito web, di effettuare consegne a Parigi e in buona parte della periferia ovest della città. Siamo riusciti a creare un nuovo menù con tante ricette, e in particolare una deliziosa selezione di piatti street food, come l’arancino al tartufo, il «ripieno napoletano» e la puccia, il 02 panino tradizionale pugliese. 18
Sandrine : Nonostante la vendita da la come antipasto o i muffin per dessert! asporto faccia parte del nostro DNA, ab- Abbiamo anche cambiato tutte le confezioni biamo presto capito che non era adatta a per ridurre il più possibile la quantità di rifiu- tutti i nostri piatti. Abbiamo quindi ridot- ti e aumentare il valore del servizio. Per noi to il menù e ci siamo concentrati su pizze, è importante distinguerci fornendo un insalate e antipasti. I nuovi clienti ci hanno servizio personalizzato. Se i prodotti sono spinto a proporre piatti diversi, anche di buona qualità, devono esserlo anche le se non sono quelli che prepariamo più confezioni. volentieri, come i bastoncini di mozzarel- 03 Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della vendita da asporto e in conse- gna a domicilio? Sandrine : Si tratta di due modalità di rispetto a quelli che acquistano da asporto consumo comode per i clienti e sono cer- o quelli che, prima, consumavano diret- ta che continueranno a crescere. Alcuni tamente nel locale. È anche importante sono anche pronti a pagare di più per non imparare a lavorare efficacemente con dover uscire e, ora che hanno preso ques- le aziende di consegna a domicilio. Se il ta abitudine, non torneranno indietro. Per prodotto non arriva in buone condizioni, noi questo comporta una maggiore visibilità i consumatori non distinguono necessa- e la possibilità di avere un target più ampio! riamente il lavoro del ristorante da quello D’altra parte, i clienti che ordinano di consegna. a domicilio hanno aspettative maggiori 19
04 E il servizio in sala? Vittorio : Ovviamente il servizio di ris- clientela sono il fulcro del nostro mestiere. torazione in sala è imbattibile ed es- È molto frustrante non poter illustrare senziale per una cucina di qualità come ai clienti il piatto che degustano, par- quella italiana. Permette infatti ai clienti lare loro della provenienza dei prodotti, di consumare il piatto meno di due minuti ecc. Siamo appassionati: sviluppiamo i dopo la sua preparazione, oltre a consentire nostri piatti e scegliamo i prodotti diret- di giocare sull’aspetto visivo e sull’atmosfe- tamente con Carniato, il nostro distribu- ra, che da Giusè è un grandissimo punto tore. Abbiamo persino raccolto i limoni di forza! direttamente in Italia per produrre il nostro limoncello. Insomma, deside- Sandrine : Il servizio di ristorazione in riamo condividere tutto questo e non sala continuerà a essere il nostro preferito poterlo fare è difficile. perché la condivisione e il contatto con la 20
« Casa dolce casa » La crescita della vendita da asporto e della consegna a domicilio I nostri consigli per distinguersi dalla concorrenza 01 Proporre un menù adatto È importante proporre alla clientela dei piatti adatti a un consumo rapido (finger food, street food, ecc.), ma l’interruzione del servizio in sala ha causato un’evolu- zione della domanda e il desiderio nei consumatori di mangiare a casa piatti elaborati come quelli del ristorante. Ma senza esagerare! Per i ristoratori che si affacciano ora al mercato della vendita a distanza, l’ideale è creare un menù sem- plice con pochi piatti emblematici: una selezione di pietanze antimalumore facili da consumare e uno o due piatti variabili in edi- zione limitata. In questo modo la clientela vorrà consultare regolarmente il menù per scoprire le novità e la cucina potrà lavorare con maggiore dinamismo grazie alle nuove ricette proposte in funzione delle stagioni e delle tendenze. 21
Largo alle verdure! con piatti speciali oppure opzioni parti- colari, è essenziale. Si stima che il 2% della Per aumentare le possibilità di soddisfare popolazione francese sia vegetariano e/o una clientela ampia è importante proporre vegano, ma anche molti «semivegetariani», piatti vegetariani e vegani. Non trascurare che progressivamente limitano il consu- questi nuovi consumatori che alimenta- mo della carne, si interessano a questi no un mercato sempre più promettente stili di vita alternativi. 22
Comunicare con la comunità 02 Ora che i clienti non possono andare nei ristoranti, tocca a questi ultimi andare dai clienti. Insomma... ci siamo capiti! Per distinguersi dalla concorrenza, è importante lavorare sulla propria comunicazione. Per esempio, può essere interessante comu- nicare mediante newsletter inviate setti- manalmente, o anche semplicemente sui social media, in particolare su Instagram. Si curano in tal modo le relazioni umane, si mette in valore il menù e si condivide il lavoro fatto al ristorante in modo che ogni ordine sia un successo. A distanza... ma non solo! Per mantenere una relazione con la clien- tela, si possono personalizzare gli ordini con un messaggio scritto a mano su un biglietto o direttamente sulla busta per la consegna. L’importante è dimostrare ai clienti di non averli dimenticati e che ognu- no di loro è unico. 23
03 Scegliere confezioni ecosostenibili Vuoto a rendere per tutti I consumatori sono sempre più attenti Per soddisfare efficacemente le richieste all’impatto ambientale. Il riciclaggio e la di maggiore responsabilizzazione, riduzione dei rifiuti sono temi importanti, è possibile proporre un servizio di vuoto che occupano un ruolo centrale nella nos- a rendere che permetta a clienti e ristoranti tra società. Devono pertanto essere presi di ridurre i rifiuti generati e consenta inoltre in considerazione il più possibile da tutti di avere una riduzione sull’ordine successivo. noi... e quindi anche dai ristoranti. Bottiglie e recipienti in vetro, contenitori Per ogni ordine, è fondamentale limitare il lavabili e riutilizzabili e non solo: le solu- numero di tovaglioli, posate monouso zioni per implementare il vuoto a rendere e confezioni non riciclabili. nei ristoranti sono molte. 24
« Casa dolce casa » Cucine fantasma che non passano inosservate Cucine fantasma ma non troppo Anziché adattarsi a un nuovo tipo di s’intende un ristorante che non propone ser- consumo, alcuni decidono di puntare vizio in sala e non accoglie la clientela nella tutto su un modello completamente nuo- propria struttura. Poiché non è possibile vo, dedicandosi soltanto alla vendita in mangiare nel locale né prendere da as- consegna. Mentre molti ristoratori porto, tutti gli ordini vengono effettuati aspettano con impazienza che i locali a distanza e consegnati direttamente possano riaprire, a crisi sanitaria finita, all’indirizzo indicato dai clienti. altri hanno rinunciato a sedie e tavoli per restare sempre in cucina. Per «dark kitchen», ovvero «cucina fantasma», 25
Queste cucine discrete, persino invisibili, Grazie all’ottimizzazione delle spese di sono nascoste al pubblico e comporta- gestione, i nuovi ristoratori possono de- no numerosi vantaggi per i ristoratori. dicare gli investimenti allo sviluppo del/i Tra questi, vi sono la riduzione impor- menù, del/i concept e della/e marca/ tante dei costi legali alla gestione della marche. Al plurale, perché ormai esistono clientela, ma anche il risparmio dovuto diversi modelli di cucina fantasma. all’affitto di un locale chiuso, non ad uso commerciale, spesso situato in una zona meno frequentata e quindi... meno caro! 26
« Questione di sopravvivenza » : alcuni ristoranti, dopo aver adottato il modello dark kitchen per forza di cose, hanno scelto di continuare a lavorare nonostante le chiusure dei locali per le restrizioni legate alla crisi sanitaria. Per questi imprenditori, si tratta di un buon modo di provare nuove idee ed esplorare nuovi mercati. Permette anche di conti- nuare a dare lavoro ai propri dipendenti e non perdere la motivazione. « Un successo difficile da gestire » : questi ristoranti, che spesso fanno capo a catene molto popolari e apprezzate dalla clientela, affittano talvolta delle seconde cucine dedicate esclusivamente agli ordini in consegna. In questo modo, possono continuare a sviluppare la clientela e il fatturato ed evitare la gestione talvolta complicata dei runner nelle sale dei ristoranti. 27
« Fucina e laboratorio di idee» : quando cucina e marketing si incon- azienda innovativa fondata da un ex trano, nascono tanti nuovi ristoranti pen- dirigente di Deliveroo, DEVOR (prima sati dagli imprenditori per soddisfare le nota come Dark Kitchen) e Not So Dark, tendenze. Spesso le start up creano così, che ha appena raccolto oltre 20 milioni una dopo l’altra, nuove idee di ristoranti. di euro con il suo progetto di una ventina E gli affari vanno a gonfie vele! Per ci- di marche virtuali. tare alcuni esempi, menzioniamo Taster, Affinché le dark kitchen possano esistere La maggior parte delle cucine fantasma sul lungo termine, sarà però necessario subappalta le consegne, il che comporta sviluppare un servizio di consegna commissioni spesso elevate e un certo efficace e redditizio. livello di dipendenza, che in molti cerca- no di superare. 28
Ma che bella Italia ! La favorita La situazione sanitaria non ha intaccato per nulla l’amore dei francesi per la cucina italiana. Le specialità italiane sono, per definizione, gustose, appaganti, convi- viali... e, nell’attuale contesto sanitario senza precedenti, i pasti sono, più che mai, momenti di condivisione ai quali la cucina italiana si presta particolar- mente bene. Allora via! Si parte per l’Italia in un viaggio ricco di sapori! 29
Ma che bella Italia ! La cucina italiana va per la maggiore L’Italia è in voga... e non è una novità! in testa alla classifica dei piatti più ordi- Da diversi anni, la pizza è il piatto più ordi- nati, prima degli hamburger e del sushi. nato nelle consegne a domicilio. Non siamo Infatti, nel 2020, la pizza ha rappresentato noi a dirlo! Secondo le statistiche annuali il 26,47% degli ordini, rispetto al 26,89% nel pubblicate dalla piattaforma Just Eat nel 2019 e al 27,94% nel 2018. suo rapporto Datalicious 2020, la pizza è 30
L’epidemia di COVID-19 è stata rivelatrice di tendenze e causa di evoluzione delle aspettative dei consumatori. Come esempi delle tendenze principali, citiamo: 01 03 Il bisogno di ritrovare se stessi attraverso Il desiderio di mangiare piatti i piaceri semplici della vita di qualità 02 Un ritorno all’essenziale con la volontà di consu- mare meno e meglio 04 Una maggiore attenzione al prezzo, alla provenienza e alle qualità nutritive dei prodotti acquistati 31
Carniato, per amore dell’Italia Carniato, leader della distribuzione Per spiegarci come sia riuscita a convin- di prodotti italiani in Francia, cere i palati più raffinati, ma anche come accompagna i propri clienti da ormai si sia adattata alla situazione eccezio- oltre 65 anni. nale che stiamo attraversando, Pierpaolo Colucci, Direttore Acquisti e Marketing di Carniato, ha risposto a cinque domande Creata nel 1955 da due immigrati italiani sul mestiere della distribuzione. che volevano continuare a consumare i loro prodotti tipici, l’azienda si è guada- gnata la fiducia dei ristoratori e di altri professionisti del settore alimentare francese. 32
Pierpaolo Colucci, Direttore Acquisti e Marketing di Carniato, ha risposto a cinque domande sul mestiere della distribuzione. Secondo Lei, perché Carniato è il leader della distribuzione di prodot- 01 ti italiani in Francia? Ciò che ci distingue è il nostro vastissimo catalogo di prodotti. Proponiamo quasi 2000 articoli e collaboriamo con oltre 160 produttori, tutti italiani, tutti legati alla tradizione del nostro bel paese.. Tutte le regioni italiane, da nord a sud, trovano posto nella nostra offerta. Ab- biamo incluso molte specialità regionali, talvolta rare e poco diffuse, anche in i produttori, in quanto permette di vendere Italia! Ricotta di bufala, pomodorini del a prezzi più elevati. Noi facciamo il possibile Piennolo del Vesuvio, oltre 100 diversi tipi per contenerli in modo da garantire l’accesso di pasta... Carniato rappresenta l’Italia in ai migliori prodotti italiani. tutte le sue forme. Infine, siamo molto legati alle aziende con Inoltre, ci impegniamo costantemente cui collaboriamo. Siamo fedeli e non faccia- per garantire un giusto rapporto qualità/ mo affari con chiunque. La nostra etica e la prezzo. Sappiamo che, per i produttori riconoscenza verso i nostri produttori storici sono italiani, il mercato francese non è come mportantissime. Se siamo arrivati fin qui, quello locale, soprattutto in termini è grazie a loro, e vogliamo fare le cose come di margine. L’estero è l’eldorado di tutti si deve. 33
Come selezionate i prodotti da inclu- dere nel catalogo? Partecipiamo a numerose fiere di settore quella dei pomodori a San Marzano...Sia- e facciamo spesso visita ai nostri fornito- mo a contatto diretto con la produzione. ri, che ci presentano i loro nuovi prodotti. Quando andiamo in Italia, più di 12 volte A volte creiamo i nostri prodotti. Qual- all’anno, giriamo i ristoranti, i piccoli ne- che anno fa, abbiamo notato il successo gozi di quartiere ma anche i supermercati crescente del tartufo. Allora, come ancora per osservare le tendenze. oggi, la burrata era tra i nostri prodotti più richiesti e così abbiamo avuto l’idea Il nostro lavoro non si limita però al di creare una burrata al tartufo in modo reperimento dei prodotti. In un anno, da unire due delle principali tendenze visitiamo in genere più di una cinquantina di della gastronomia italiana. Abbiamo svi- produttori per assicurarci che tutto proceda luppato questa nuova idea insieme alle bene e che la tecnica e la qualità caratteris- nostre aziende partner, attraverso molte tiche dei prodotti che vendiamo siano ancora prove e varie sessioni collettive di valida- intatte. Tutto il team partecipa a momen- zione in occasione delle commissioni ti intensi, quali la raccolta delle olive o di degustazione. 02 34
Come garantite la freschezza dei 03 vostri prodotti? Effettuiamo molti controlli qualità dei pro- dotti. Nel corso di un ordine a uno dei nostri produttori italiani il primo controllo avvie- ne al momento del ritiro presso il luogo di produzione, il secondo al transito attraverso la nostra piattaforma logisti- ca a Milano e il terzo all’arrivo da noi, in Francia. In ogni caso, tutti i nostri prodotti sono sottoposti a controlli aleatori, anche una volta arrivati nei nos- tri magazzini. La piattaforma logistica di Milano è molto importante, in quanto ci permette di spedire facilmente e rapi- damente in Francia. Nel nostro mestiere la massima rapidità è fondamentale, quindi serve un’ottima organizzazione logistica e a tal proposito Milano è una città strategica: è la destinazione di spe- dizioni giornaliere dei produttori italiani. I nostri prodotti freschi, quindi, arrivano tra le 24 e le 48 ore dopo la produzione. Si trat- ta, quindi, di prodotti davvero freschissimi e senza intermediari. Come si riconosce un buon prodotto italiano? La prima caratteristica di un buon prodotto italiano è il marchio DOP per l’innovazione. L’Italia è il paese con il maggior numero di prodotti DOP e IGP al mondo. È un indicatore di qualità e prova di una tecnica unica, definita da un capitolato d’oneri preciso e, ovviamente, nel rispetto delle tradizioni. Garantisce anche la zona di produzione del prodotto, il che non va sottovalutato in un paese come l’Italia, dove le regioni hanno una grande impor- 04 tanza. 35
In che modo la crisi sanitaria ha influito sul mestiere della distri- buzione? Per adattarci alla situazione, abbiamo una riduzione delle quantità ordinate e dovuto ottimizzare le interazioni tra poco interesse per i grandi formati e per acquisto, vendita e approvvigionamento. l’acquisto all’ingrosso. Abbiamo dedica- Siamo riusciti a mantenere un contatto to le nostre attenzioni agli articoli di base, con i nostri fornitori pur non potendo elaborato carte essenziali e proposto nuovi fare loro visita. Abbiamo infatti pianificato formati che si prestano a un consumo delle riunioni settimanali in videoconfe- individuale, come il vino monodose da renza. Inoltre, abbiamo organizzato le 20 cl. La ciliegina sulla torta: abbiamo commissioni di degustazione a distanza continuato a proporre atelier di cucina e rielaborato la nostra offerta in funzione gratuiti insieme al nostro chef siciliano delle tendenze della vendita da asporto Giovanni, per chi volesse formarsi sulle e della consegna a domicilio. Per quan- nuove tendenze legate alla vendita to riguarda i clienti che hanno potuto da asporto e allo street food. continuare a lavorare, abbiamo notato « La mia specialità italiana preferita è un piatto tipico di Milano: il risotto alla milanese con l’ossobuco. Una vera prelibatezza, da assaporare nel ristorante a gestione familiare Trattoria Milanese, a qualche minuto a piedi dal Duomo » Pierpaolo Colucci, Direttore Acquisti e Marketing di Carniato 36
Tutto il team Carniato è felice di dare nuovamente vita, insieme, allo stile di vita italiano... che sia a casa, al tavolo di un ristorante o in una busta da asporto! Carniato : 6 route de Stains, 94380 Bonneuil-sur-Marne, France +33 (0)1 43 77 39 49 www.carniato.fr
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