RASSEGNA STAMPA del 14/07/2015 - Il Giornale della ...
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RASSEGNA STAMPA
del
14/07/2015Sommario Rassegna Stampa dal 13-07-2015 al 14-07-2015 14-07-2015 L'Unione Sarda (ed. Cagliari) Alluvione, i lavori migliorarono la sicurezza .............................................................................................. 1 14-07-2015 L'Unione Sarda (ed. Cagliari) Il prefetto convoca il comitato per la sicurezza ........................................................................................... 2 14-07-2015 La Nuova Sardegna Vigili del fuoco: Basta fantasie, servono fondi ............................................................................................ 3 14-07-2015 La Nuova Sardegna (ed. Olbia) "Io non rischio": all'Expo la campagna per i volontari ............................................................................... 4 14-07-2015 La Nuova Sardegna (ed. Oristano) I volontari della Cisom all'opera al fianco dei fans di Mondo Ichnusa ...................................................... 5 13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Cagliari) Appello alla Regione: per la sicurezza serve l'elicottero ............................................................................ 6 13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Cagliari) Carloforte, appello alla Regione: per la sicurezza serve l'elicottero ......................................................... 7 13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Cagliari) Incendiate nella notte due ambulanze dell'associazione Avas .................................................................. 8 13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Nuoro) Emergenza incendi: roghi notturni a Ortueri e a Mamone.......................................................................... 9 13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Olbia) I vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal ................................................................................................ 10 13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Olbia) Olbia, i vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal ..................................................................................... 14 13-07-2015 La Sicilia.it Ispica, distributore clandestino Impianto sequestrato dalla GdF ............................................................ 18 13-07-2015 La Sicilia.it Incendi: rogo in falegnameria a Palermo ................................................................................................... 19 13-07-2015 Libertà Sicilia.it "Da mesi chiedevo questa soluzione Si è solo perso tempo" ................................................................. 20 13-07-2015 Live Sicilia.it "Cumuli di macerie, c'è lavoro per 10 anni" Risate sul terremoto e agganci al ministero .................... 21 13-07-2015 Live Sicilia.it "Macerie, c'è lavoro per 10 anni" Risate sul terremoto a L'Aquila........................................................... 23 14-07-2015 Quotidiano di Sicilia Accordo di rete in materia di acqua, rifiuti, rischio idrogeologico, energia e tutela ambientale .......... 25 14-07-2015 Quotidiano di Sicilia Viadotto Himera. Via libera a lavori da Conferenza di servizi .................................................................. 26 14-07-2015 Quotidiano di Sicilia Decalogo salvaboschi per limitare incendi ................................................................................................ 27
Data:
14-07-2015 L'Unione Sarda (ed. Cagliari)
Alluvione, i lavori migliorarono la sicurezza
Capoterra
«»
Hanno difeso la correttezza del proprio lavoro, elencando ciò che è stato fatto negli anni per la sicurezza. I dirigenti del
Genio civile, Virgilio Sergio Cocciu e Giambattista Novella, ieri hanno parlato davanti ai giudici del Tribunale che li
stanno processando, assieme ad altri imputati, per le presunte responsabilità nell'alluvione di Capoterra.
«L'intervento sul ponte romano - ha chiarito Novella - era stato fatto qualche anno prima e aveva rappresentato un
miglioramento rispetto alla sicurezza del passato».
A perdere la vita - il 22 ottobre 2008 - erano stati Antonello Porcu e Licia Zucca, travolti dall'onda del Rio San Girolamo,
Anna Rita Lepori, trascinata in auto dall'acqua, e Speranza Sollai, annegata in casa. A processo, oltre ai dirigenti del
Genio Civile, sono accusati di omicidio colposo anche l'ex sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu, il presidente della
coop Poggio dei Pini, Giovanni Calvisi, più Bruno Brunelletti e Giorgio Carboni, Sergio Carrus e Antonio Deplano
dell'Anas. (fr.pi.)
Argomento: ISOLE Pag. 1Data:
14-07-2015 L'Unione Sarda (ed. Cagliari)
Il prefetto convoca il comitato per la sicurezza
Riunione tecnica su migranti, nomadi e fabbrica di bombe a Domusnovas
Le bombe fabbricate a Domusnovas e utilizzate nei raid in Yemen, i migranti e il campo nomadi tra i Comuni di Selargius
e Settimo. Si è parlato di questi temi durante il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, il primo del nuovo prefetto
Giuliana Perrotta.
La notizia delle bombe fabbricate nell'Isola è stata al centro della discussione. Il prefetto ha spiegato che non risultano
problemi legati alla sicurezza. All'incontro che si è svolto in Prefettura, erano presenti il questore, il comandante
provinciale dei Carabinieri quello della Finanza, i sindaci di Selargius e Settimo, i rappresentanti della Provincia, degli
assessorati regionali alla Sanità e all'Ambiente, dell'Arpas e dell'Asl 8.
Durante la riunione si è discusso anche di migranti. Non sono per ora previsti arrivi, ma è stato ricordato che la Sardegna
può ancora ospitare circa 700 persone. Questa la disponibilità in attesa di ulteriori novità legate alll'eventuale partenza di
migranti ospitati nei vari centri sparsi per l'Isola, o in vista di un eventuale nuovo bando per richiedere nuovi posti.
All'ordine del giorno era anche la grave situazione di degrado igienico e ambientale nel campo nomadi di Pitz'e Pranu, tra
Selargius e Settimo: un'emergenza evidenziata dal sindaco di Selargius. L'argomento sarà ripreso in un'altra riunione,
quando saranno presentate le relazioni di Arpas e Asl 8 su un recente sopralluogo effettuato pochi giorni fa nella zona. «In
caso di necessità», ha spiegato il prefetto, «sarà garantito tutto il supporto delle forze di polizia».
Come primo atto del suo insediamento, il prefetto ha nominato capo di gabinetto Anna Contu, dirigente in servizio in
città, mentre Enzo Floridia è diventato il responsabile dell'area Protezione civile e di quella Affari legali. (m. v.)
Argomento: ISOLE Pag. 2Data:
14-07-2015 La Nuova Sardegna
Vigili del fuoco: Basta fantasie, servono fondi
NELLE CRONACHE
Vigili del fuoco:
«Basta fantasie,
servono fondi»
ANTINCENDInBAZZONI A PAG. 19
I vigili del fuoco del comando provinciale di Sassari proseguono con la loro protesta per chiedere organici e mezzi
adeguati per fronteggiare gli incendi. «Basta fantasie, non si gioca con il fuoco», hanno detto ieri Cgil-Fp e UilPa.Messi in
evidenza i rischi per il territorio.
Argomento: ISOLE Pag. 3Data:
14-07-2015 La Nuova Sardegna (ed. Olbia)
"Io non rischio": all'Expo la campagna per i volontari
Io non rischio: allExpo la campagna per i volontari
protezione civile
OLBIA Sabato scorso nellauditorium dell'Expo, in via Porto Romano, si è tenuto il corso di formazione per la campagna
nazionale "Io non rischio". Il dipartimento nazionale della Protezione civile attraverso il proprio personale ha formato tre
associazioni del territorio gallurese (Protezione civile . Gaia di Olbia, Capo Ceraso di Olbia e Protezione civile La
Maddalena). Il programma nazionale è stato esteso per il 2015 anche alla Regione, ma solo la città di Olbia nel 2014 ha
portato avanti la campagna stante accordi specifici con il lo stesso dipartimento.Nel prossimo mese di ottobre le tre
associazioni si recheranno nelle piazze di Olbia, La Maddalena e Loiri Porto San Paolo al fine di formare la popolazioni
sulle norme di auto protezione. Il servizio Protezione civile del Comune illustra e racconta liniziativa: «Io non rischio è
una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Ma ancora prima di questo, Io non
rischio è un proposito, un'esortazione che va presa alla lettera. L'Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, e questo
è un fatto. Ma è altrettanto vero che l'esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la
conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l'adozione di alcuni semplici accorgimenti. E
attraverso conoscenza, consapevolezza e buone pratiche poter dire, appunto: "io non rischio"».
Argomento: ISOLE Pag. 4Data:
14-07-2015 La Nuova Sardegna (ed. Oristano)
I volontari della Cisom all'opera al fianco dei fans di Mondo Ichnus
a
I volontari della Cisom allopera
al fianco dei fans di Mondo Ichnusa
dietro le quinte
ORISTANO Cerano anche i volontari del Corpo di Soccorso dellOrdine di Malta tra i gruppi che hanno garantito
lassistenza alle migliaia di giovani arrivati nel lungomare di Torregrande per Mondo Ichnusa. Il Cisom, raggruppamento
sud Sardegna, nelloccasione ha dispiegato, per la prima volta nellisola, un ospedale da campo dotato di tutti gli ausili
sanitari idonei a prestare le prime cure sanitarie, in caso di emergenza. Limportante presidio, donato ai volontari dalla
Fondazione Banco di Sardegna può essere utilizzato sul terreno entro due ore dallallerta della Protezione Civile. La tenda
ospedale, come accaduto in occasione del concerto, grazie alla sua duttilità, può essere utilizzato anche per i grandi eventi.
Il presidio sanitario del Cisom, dispone infatti di uno spazio in grado di fornire le prime cure una sorta di pronto
soccorso avanzato e una sala ricovero dotata di otto posti letto, che alloccorrenza possono aumentare grazie allaggiunta
di unaltra sala. Marco Obinu, medico dellospedale San Martino e Capo Raggruppamento del Cisom per il sud Sardegna
così racconta la sua esperienza e quella degli altri volontari: «Lospedale, utilizzato per la prima volta in questa occasione
è un presidio sanitario attrezzato e in grado di fornire soccorso dovunque ce ne sia necessità». Esattamente come è
accaduto durante le due serate del concerto. «Abbiamo fornito assistenza a circa 150 ragazzi ha detto Marco Obinu ,
mediamente ventenni, con un incremento di minorenni rispetto agli anni scorsi. Gran parte di essi aveva bevuto alcolici,
altri accusavano malori legati alla folla, crisi di panico e di asma. Il nostro dispositivo insieme a quello per le emergenze
coordinato dalla Asl, gestito molto bene dal dottor Corrado Casula, ha funzionato egregiamente». Piero Marongiu
Argomento: ISOLE Pag. 5Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Cagliari)
Appello alla Regione: per la sicurezza serve l'elicottero
Carloforte,
In caso di incidenti i soccorsi spesso tardano, serve una seconda base di elisoccorso a Elmas di Simone Repetto
Tags incidenti soccorsi sicurezza elicotteri
13 luglio 2015
CARLOFORTE. Dopo l'ultimo, fatale indicente avvenuto nell'isola, dove hanno perso la vita due motociclisti in uno
scontro frontale, al netto delle responsabilità personali, resta un problema di fondo: la sicurezza. E quando si affronta
questo tema, a parte lo stato delle strade e del manto stradale, della segnaletica e dei controlli, in un'isola minore come
San Pietro diventano fondamentale prontezza, adeguatezza e celerità nell'intervento di soccorso. Ed il mezzo in grado di
fornire maggiori garanzie è quello aereo. A patto che si arrivi in 20 minuti (come indica la normativa regionale) circa sul
luogo dell'incidente, circostanza oggi impossibile, con l'unica base regionale dell'elisoccorso operativa a Fertilia, nel nord
Sardegna.
L'annosa questione è stata portata all'attenzione del presidente Francesco Pigliaru e dell'assessore alla sanità Alberto
Arru da un'interrogazione del gruppo consigliare di Forza Italia (primo firmatario Edoardo Tocco), “sulla necessità che
l'amministrazione regionale si prodighi con la massima celerità per l'attivazione di una seconda base per l'elisoccorso
regionale, stanziando le risorse necessarie almeno per il periodo estivo già iniziato, considerando le evidenti carenze patite
oggi dal fondamentale servizio sanitario dovute all'unica base regionale operante a Fertilia”.
Se dovesse infatti scattare un codice rosso a Carloforte, l'elicottero oggi impiegherebbe ben più dei venti minuti
auspicati, sempre che non sia già impegnato in altre missioni. In sostanza, i firmatari chiedono che la Regione riapra
subito una seconda base dell'elisoccorso nel sud Sardegna, ad esempio ad Elmas, com'era in passato, proprio per ridurre i
tempi di intervento. In fatto di sanità, Carloforte avrebbe bisogno anche di un mezzo veloce nautico dedicato, tipo
idroambulanza, che consentirebbe di trasportare un paziente nel canale di san Pietro in meno di dieci minuti.
Dopo l'esperimento fallito del prototipo (gommone cabinato) allestito dalla Protezione Civile, qualche tempo fa la
richiesta era stata rilanciata
sul web da una petizione, che non ha raccolto il consenso atteso dagli organismi istituzionali preposti. Come sempre
accade, ci si accorge pienamente delle gravi carenze, dell'ordine di priorità sugli interventi e dei disservizi annessi
all'insularità solo a fatto (tragico) compiuto.
Tags incidenti soccorsi sicurezza elicotteri
Argomento: ISOLE Pag. 6Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Cagliari)
Carloforte, appello alla Regione: per la sicurezza serve l'elicottero
In caso di incidenti i soccorsi spesso tardano, serve una seconda base di elisoccorso a Elmas di Simone Repetto
Tags incidenti soccorsi sicurezza elicotteri
13 luglio 2015
CARLOFORTE. Dopo l'ultimo, fatale indicente avvenuto nell'isola, dove hanno perso la vita due motociclisti in uno
scontro frontale, al netto delle responsabilità personali, resta un problema di fondo: la sicurezza. E quando si affronta
questo tema, a parte lo stato delle strade e del manto stradale, della segnaletica e dei controlli, in un'isola minore come
San Pietro diventano fondamentale prontezza, adeguatezza e celerità nell'intervento di soccorso. Ed il mezzo in grado di
fornire maggiori garanzie è quello aereo. A patto che si arrivi in 20 minuti (come indica la normativa regionale) circa sul
luogo dell'incidente, circostanza oggi impossibile, con l'unica base regionale dell'elisoccorso operativa a Fertilia, nel nord
Sardegna.
L'annosa questione è stata portata all'attenzione del presidente Francesco Pigliaru e dell'assessore alla sanità Alberto
Arru da un'interrogazione del gruppo consigliare di Forza Italia (primo firmatario Edoardo Tocco), “sulla necessità che
l'amministrazione regionale si prodighi con la massima celerità per l'attivazione di una seconda base per l'elisoccorso
regionale, stanziando le risorse necessarie almeno per il periodo estivo già iniziato, considerando le evidenti carenze patite
oggi dal fondamentale servizio sanitario dovute all'unica base regionale operante a Fertilia”.
Se dovesse infatti scattare un codice rosso a Carloforte, l'elicottero oggi impiegherebbe ben più dei venti minuti
auspicati, sempre che non sia già impegnato in altre missioni. In sostanza, i firmatari chiedono che la Regione riapra
subito una seconda base dell'elisoccorso nel sud Sardegna, ad esempio ad Elmas, com'era in passato, proprio per ridurre i
tempi di intervento. In fatto di sanità, Carloforte avrebbe bisogno anche di un mezzo veloce nautico dedicato, tipo
idroambulanza, che consentirebbe di trasportare un paziente nel canale di san Pietro in meno di dieci minuti.
Dopo l'esperimento fallito del prototipo (gommone cabinato) allestito dalla Protezione Civile, qualche tempo fa la
richiesta era stata rilanciata
sul web da una petizione, che non ha raccolto il consenso atteso dagli organismi istituzionali preposti. Come sempre
accade, ci si accorge pienamente delle gravi carenze, dell'ordine di priorità sugli interventi e dei disservizi annessi
all'insularità solo a fatto (tragico) compiuto.
Tags incidenti soccorsi sicurezza elicotteri
Argomento: ISOLE Pag. 7Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Cagliari)
Incendiate nella notte due ambulanze dell'associazione Avas
Villasor,
Gli automezzi erano parcheggiati nella rimessa di viale Matta. Negli ultimi tempi in paese una lunga serie di roghi dolosi
di Luciano Onnis
Tags incendi ambulanze
13 luglio 2015
Le ambulanze dell'associazione Avas di Villasor prima dell'incendio VILLASOR. Non si arresta la catena degli incendi
a Villasor. Dopo aziende agrarie, autovetture e locali commerciali, nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 è stata la volta
di due ambulanze dell'associazione di volontariato Avas, parcheggiate nella rimessa di viale Matta.
I due mezzi sono stati quasi
del tutto distrutti dalle fiamme, sprigionatesi intorno alle 3. L'allarme è scattato immediatamente e sul posto sono
intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Sanluri, ma ormai i danni erano già notevoli. Non sarebbe state trovate
al momento tracce di liquido infiammabile.
Tags incendi ambulanze
Argomento: ISOLE Pag. 8Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Nuoro)
Emergenza incendi: roghi notturni a Ortueri e a Mamone
ORTUERI. Ancora incendi nel Nuorese. Il primo si è sviluppato nella notte tra sabato e domenica, intorno alle due, a
Ortueri, in località Serra Te Meana, in una azienda agricola di un allevatore del...
13 luglio 2015
ORTUERI. Ancora incendi nel Nuorese. Il primo si è sviluppato nella notte tra sabato e domenica, intorno alle due, a
Ortueri, in località Serra Te Meana, in una azienda agricola di un allevatore del luogo dove sono andate in fumo numerose
balle di fieno custodite dentro un deposito. L'incendio ha danneggiato anche un trattore.
Immediato l'intervento dei Vigili del fuoco del distaccamento di Sorgono che hanno domato le fiamme ed evitato che
l'incendio si estendesse. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Tonara che stanno indagando
sulle cause del rogo, per ora ancora incerte.
Un altro incendio si è verificato intorno alle tre del mattino nelle campagne di Mamone, adiacente alla strada
Bitti-Buddusò. Nonostante l'immediato intervento dei pompieri le fiamme hanno divorato oltre cinque ettari di
vegetazione, vicino alla colonia penale di Mamone.
Le operazioni di spegnimento l'altra notte sono state favorite dall'assenza di vento. Ma non sempre è così. E anche questa
estate è emergenza
incendi. La scorsa settimana, a Nuoro, si è sviluppato un forte incendio al colle di San'Onofrio, affacciato sulla vallata di
Oliena. In fumo cinquemila metri quadrati di vegetazione, in un'area per fortuna lontano dalle case. Tre le squadre dei
vigili del fuoco impegnate nelle operazioni.
Argomento: ISOLE Pag. 9Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Olbia)
I vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
Olbia, - Cronaca - la Nuova Sardegna
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Olbia, i vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
La testimonianza del vice comandante provinciale Luca Manselli, di Sassari, al rientro da una missione a Rasuwa di
Stefania Puorro
Tags vigili del fuoco
13 luglio 2015
I vigili del fuoco in missione in Nepal OLBIA. In Nepal, terra di un disastro senza fine, i villaggi si arrampicano sulle
montagne. Uno a poca distanza dall'altro. Dopo le terrificanti scosse di terremoto (ad aprile e maggio) che hanno causato
più di ottomila morti, 18mila feriti e 500mila abitazioni distrutte, quel che resta di quell'abbraccio di case sembra volersi
aggrappare ancor di più alla terra, lì in alto, “per rimanere vicine al cielo”. "Sì, perché è verso il cielo - secondo antiche
credenze - che bisogna portare la terra per costruire le case. Lo sostengono i nepalesi e loro dicono che sia di buon
auspicio".
Il racconto è di Luca Manselli, vice comandante dei vigili del fuoco di Sassari, reduce da una missione che ha guidato in
Nepal, nel distretto di Rasuwa. E' stato lui, che ha già numerose missioni internazionali alle spalle, a coordinare un
contingente dei vigili del fuoco (Manselli era l'unico sardo) che doveva raggiungere Rasuwa insieme con Pis.arte, il
Argomento: ISOLE Pag. 10Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Olbia)
I vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
gruppo di chirurgia d'urgenza per interventi di protezione civile.
"La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di costruire un ospedale da campo e accertarci che operasse nella
massima sicurezza. Poi abbiamo incontrato un rappresentante del governo nepalese, che ci ha chiesto una valutazione
statistica delle scuole. Ogni villaggio, anche se minuscolo, ha una sua scuola: per la popolazione locale l'istruzione è
infatti importantissima e conta soprattutto imparare l'inglese sin da piccolissimi. Nella regione di Rasuwa, abbiamo
controllato 22 edifici: nessuno poteva essere recuperato".
Una delle tende-scuola realizzate dai vigili del fuoco in Nepal
"Le scuole vengono ancora costruite con pietre e fango nei villaggi, proprio per le credenze di cui ho parlato prima, e
vogliono continuare a farle così. Ma adesso sono tutte distrutte e così, al loro posto, abbiamo montato dodici grandi tende
per consentire a bambini e ragazzi di frequentare le lezioni. È chiaro - prosegue Manselli - che si tratta di una soluzione
provvisoria, perché servono scuole vere. Ma questo, com'è noto, è un paese poverissimo e servono gli aiuti degli altri
Stati. Se si pensa che un operaio, in Nepal, guadagna circa 8 euro al mese, si può immaginare quanto possa costare poco
rifare completamente una scuola. Ecco perché lanciamo un appello alle associazioni di volontariato e umanitarie della
Sardegna affinché si mobilitino in una catena di solidarietà".
Da sinistra: il vice comandante Luca Manselli e il comandante dei vigili del fuoco di Sassari Angelo Porcu
"Siamo a disposizione di chiunque per spiegare che cosa facciamo e quali sono i nostri compiti durante le missioni
internazionali - aggiunge Angelo Porcu, alla guida del comando provinciale dei vigili del fuoco di Sassari -. Il nostro
corpo non può svolgere iniziative autonome, ma ci sono sicuramente gruppi e associazioni a cui possiamo divulgare la
nostra attività e che possono fare molto per aiutare questo paese. Ovviamente, come comando provinciale di Sassari,
siamo più che orgogliosi di poter contare su un vigile esperto e competente come Luca Manselli che ha guidato un gruppo
di colleghi e che ha chiuso una missione di grande importanza".
"Una missione molto dura - dice ancora Manselli -: tra medici, paramedici e vigili del fuoco, eravamo in 36 all'ospedale
da campo, con due soli bagni a disposizione e con le docce non sempre funzionanti. Dalle 14 alle 16.30 si raggiungevano
sempre i 40 gradi (con il 70 per cento di umidità), quindi non era facile operare in quelle condizioni. Senza dimenticare
che quasi tutte le strade erano interrotte. Ma quella popolazione così straordinaria, dal senso di fatalità invidiabile e dal
grande spirito di accettazione, ti trasmetteva una forza incredibile per portare a termine il tuo lavoro ogni giorno. Ciò che
mi ha colpito è che di fronte a qualsiasi cosa facessimo, loro erano sempre contenti. Ed è stato emozionante vedere
bambini, anche di pochi anni, che volevano aiutarti a tutti i costi per montare una tenda che sarebbe diventata la loro
nuova scuola".
Tags vigili del fuoco
13 luglio 2015
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Argomento: ISOLE Pag. 11Data:
13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Olbia)
I vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
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Olbia, i vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
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Olbia, i vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
La testimonianza del vice comandante provinciale Luca Manselli, di Sassari, al rientro da una missione a Rasuwa di
Stefania Puorro
Tags vigili del fuoco
13 luglio 2015
I vigili del fuoco in missione in Nepal OLBIA. In Nepal, terra di un disastro senza fine, i villaggi si arrampicano sulle
montagne. Uno a poca distanza dall'altro. Dopo le terrificanti scosse di terremoto (ad aprile e maggio) che hanno causato
più di ottomila morti, 18mila feriti e 500mila abitazioni distrutte, quel che resta di quell'abbraccio di case sembra volersi
aggrappare ancor di più alla terra, lì in alto, “per rimanere vicine al cielo”. "Sì, perché è verso il cielo - secondo antiche
credenze - che bisogna portare la terra per costruire le case. Lo sostengono i nepalesi e loro dicono che sia di buon
auspicio".
Il racconto è di Luca Manselli, vice comandante dei vigili del fuoco di Sassari, reduce da una missione che ha guidato in
Nepal, nel distretto di Rasuwa. E' stato lui, che ha già numerose missioni internazionali alle spalle, a coordinare un
contingente dei vigili del fuoco (Manselli era l'unico sardo) che doveva raggiungere Rasuwa insieme con Pis.arte, il
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13-07-2015 La Nuova Sardegna.it (ed. Olbia)
Olbia, i vigili del fuoco tra i terremotati del Nepal
gruppo di chirurgia d'urgenza per interventi di protezione civile.
"La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di costruire un ospedale da campo e accertarci che operasse nella
massima sicurezza. Poi abbiamo incontrato un rappresentante del governo nepalese, che ci ha chiesto una valutazione
statistica delle scuole. Ogni villaggio, anche se minuscolo, ha una sua scuola: per la popolazione locale l'istruzione è
infatti importantissima e conta soprattutto imparare l'inglese sin da piccolissimi. Nella regione di Rasuwa, abbiamo
controllato 22 edifici: nessuno poteva essere recuperato".
Una delle tende-scuola realizzate dai vigili del fuoco in Nepal
"Le scuole vengono ancora costruite con pietre e fango nei villaggi, proprio per le credenze di cui ho parlato prima, e
vogliono continuare a farle così. Ma adesso sono tutte distrutte e così, al loro posto, abbiamo montato dodici grandi tende
per consentire a bambini e ragazzi di frequentare le lezioni. È chiaro - prosegue Manselli - che si tratta di una soluzione
provvisoria, perché servono scuole vere. Ma questo, com'è noto, è un paese poverissimo e servono gli aiuti degli altri
Stati. Se si pensa che un operaio, in Nepal, guadagna circa 8 euro al mese, si può immaginare quanto possa costare poco
rifare completamente una scuola. Ecco perché lanciamo un appello alle associazioni di volontariato e umanitarie della
Sardegna affinché si mobilitino in una catena di solidarietà".
Da sinistra: il vice comandante Luca Manselli e il comandante dei vigili del fuoco di Sassari Angelo Porcu
"Siamo a disposizione di chiunque per spiegare che cosa facciamo e quali sono i nostri compiti durante le missioni
internazionali - aggiunge Angelo Porcu, alla guida del comando provinciale dei vigili del fuoco di Sassari -. Il nostro
corpo non può svolgere iniziative autonome, ma ci sono sicuramente gruppi e associazioni a cui possiamo divulgare la
nostra attività e che possono fare molto per aiutare questo paese. Ovviamente, come comando provinciale di Sassari,
siamo più che orgogliosi di poter contare su un vigile esperto e competente come Luca Manselli che ha guidato un gruppo
di colleghi e che ha chiuso una missione di grande importanza".
"Una missione molto dura - dice ancora Manselli -: tra medici, paramedici e vigili del fuoco, eravamo in 36 all'ospedale
da campo, con due soli bagni a disposizione e con le docce non sempre funzionanti. Dalle 14 alle 16.30 si raggiungevano
sempre i 40 gradi (con il 70 per cento di umidità), quindi non era facile operare in quelle condizioni. Senza dimenticare
che quasi tutte le strade erano interrotte. Ma quella popolazione così straordinaria, dal senso di fatalità invidiabile e dal
grande spirito di accettazione, ti trasmetteva una forza incredibile per portare a termine il tuo lavoro ogni giorno. Ciò che
mi ha colpito è che di fronte a qualsiasi cosa facessimo, loro erano sempre contenti. Ed è stato emozionante vedere
bambini, anche di pochi anni, che volevano aiutarti a tutti i costi per montare una tenda che sarebbe diventata la loro
nuova scuola".
Tags vigili del fuoco
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Argomento: ISOLE Pag. 17Data:
13-07-2015 La Sicilia.it
Ispica, distributore clandestino Impianto sequestrato dalla GdF
IL BLITZ
Ispica, distributore clandestino
Impianto sequestrato dalla GdF
Lug 13, 2015
COMMENTI -A A +A
La Guardia di Finanza di Ragusa, Tenenza di Pozzallo, ha sequestrato un impianto illegale di distribuzione di carburante
contenente oltre 400 litri di prodotto energetico. A Ispica è stato rivenuto un impianto privato di distribuzione di
carburante, costituito da 2 serbatoi della capacità complessiva di 19 mila litri, munito di elettropompa volumetrica e
pistola erogatrice. I finanzieri hanno constatato l'assoluta assenza di autorizzazioni. Il titolare della ditta è stato anche
denunciato per omessa denuncia di materiale esplodente e per una serie di violazioni sulla prevenzione antincendio. Sono
stati sequestrati il prodotto e l'impianto di erogazione, un gruppo elettrogeno della potenza di 320 KW anch'esso
sprovvisto nelle prescritte autorizzazioni sulla prevenzione incendi. Le analisi chimiche sui campioni prelevati durante
l'attività permetteranno di appurare con certezza la qualità del prodotto sequestrato che da una prima analisi risulterebbe
gasolio per autotrazione. Ora si sta cercando di capire quale sia la provenienza del prodotto che qualora non fosse stato
regolarmente acquistato risulterebbe di contrabbando, circostanza questa che aggraverebbe la situazione dell'imprenditore.
Durante le operazioni sono anche intervenuti i Vigili del Fuoco che, dopo un sopralluogo, hanno disposto lo svuotamento
dei serbatoi per garantire l'assoluta sicurezza e l'incolumità pubblica.
Argomento: ISOLE Pag. 18Data:
13-07-2015 La Sicilia.it
Incendi: rogo in falegnameria a Palermo
Lug 13, 2015
COMMENTI -A A +A
Vigili del fuoco in azione a Palermo per spegnere un incendio divampato in una falegnameria, in via Ugo La Malfa. Le
fiamme hanno avvolto l'area di stoccaggio della ditta Lo Castro. Sono intervenute diverse squadre dei pompieri per
spegnere il rogo che ha danneggiato la parte esterna dell'attività. Forestali e vigili sono stati impegnati anche con Canadair
nella zona di Monte Pileri tra Caccamo e Termini Imerese e anche nella zona della discarica di Bellolampo. In tutte e due
casi sono state minacciate alcune abitazioni. Roghi anche a Piano Geli nella zona di San Martino delle scale.
Argomento: ISOLE Pag. 19Data:
13-07-2015 Libertà Sicilia.it
"Da mesi chiedevo questa soluzione Si è solo perso tempo"
“Da mesi chiedevo questa soluzione Si è solo perso tempo”
“Da mesi chiedevo all'Anas di riaprire il ponte sul fiume Cassibile al traffico, almeno a senso alternato. Ieri sera, grazie
all'intervento del Prefetto di Siracusa, si è pervenuti finalmente a questa decisione”. Lo comunica l'On. Vincenzo
Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione' all'ARS.
Dopo aver, per quasi 11 mesi, senza alcuna motivazione, tenuto chiuso il ponte, ieri, finalmente, si è deciso di non
“torturare” più i cittadini della provincia di Siracusa e di riaprire, martedì, il ponte alla viabilità.
Nello stesso tempo, ha proseguito l'On. Vinciullo, si è deciso di cambiare ancora una volta il progetto e di passare
nuovamente al consolidamento della struttura esistente, come dimostrazione di grande coerenza e certezza nel
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Per cui, si è passati dal progetto di abbattimento del ponte, obiettivo era stato stabilito, nel 2004, quando ero Vicesindaco
e Assessore alla Protezione Civile della città di Siracusa e per il quale venne pubblicato anche un libro, frutto di
un'importante tesi di laurea, al consolidamento della struttura esistente, alla realizzazione di un ponte dentro il ponte, che
ebbe pure i pareri del Genio Civile e della Sovrintendenza, al nuovo progetto che sarebbe quello di consolidare il ponte.
Una coerenza, come dicevamo, veramente stoica e in virtù della quale per 11 mesi, senza alcun evidente e apprezzabile
motivo, sono stati “torturati e tormentati” i cittadini della provincia di Siracusa.
Una vergogna insopportabile, che ha visto numerose strutture esistenti a cavallo del ponte avere danni irreversibili e che
solo il caos domenicale ha portato l'Anas a cambiare idea.
Sarebbe legittimo porsi il problema del perché i cittadini sono stati tormentati?
Sarebbe legittimo chiedersi perché tutta questa indifferenza, approssimazione e mancanza di capacità manageriale nei
confronti della provincia di Siracusa da parte dell'Anas?
Oppure, ancora una volta, si tenta di scaricare la responsabilità sulla politica, incapace, stando ai tanti, di dare soluzione al
territorio quando invece, ha concluso l'On. Vinciullo, la politica, così come il territorio, è vittima della cattiva burocrazia e
della cattiva gestione dei fondi pubblici?
Argomento: ISOLE Pag. 20Data:
13-07-2015 Live Sicilia.it
"Cumuli di macerie, c'è lavoro per 10 anni" Risate sul terremoto e agg
anci al ministero
palermo, le intercettazioni
"Macerie, c'è lavoro per 10 anni"
Risate sul terremoto a L'Aquila
Lunedì 13 Luglio 2015 - 06:15 di Riccardo Lo Verso Riccardo Lo Verso
Articolo letto 6.544 volte
ESCLUSIVO Di fronte alla disperazione di un'intera nazione l'imprenditore Carmelo Virga, originario di Marineo e
colpito da un sequestro antimafia miliardario, rideva di gusto pensando agli affari per la ricostruzione. E saltano fuori
possibili contatti con un uomo del ministero degli Esteri per accaparrarsi i lavori.
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L'Aquila, un'immagine del terremoto del 2009
PALERMO - Di fronte ai “cumuli di macerie”, come egli stesso li definiva, di fronte alla disperazione di una regione e
allo sgomento di un'intera nazione l'imprenditore rideva di gusto perché c'era “lavoro per i prossimi dieci anni”.
Il terremoto che distrusse L'Aquila, la notte fra il 5 e il 6 aprile del 2009, per Carmelo Virga rappresentava, solo ed
esclusivamente, un'occasione per fare business sulla pelle dei disperati. Alcune intercettazioni, che pubblichiamo in
esclusiva, ci consegnano la fotografia di un imprenditore “senza scrupoli”, come l'ha definito la sezione Misure di
prevenzione del Tribunale di Palermo che a Virga e ai suoi parenti, costruttori originari di Marineo, ha sequestrato un
patrimonio che viene stimato dalla Direzione investigativa antimafia in un miliardo e seicento milioni di euro. Numeri che
fanno del provvedimento, proposto e ottenuto dalla Dia di Palermo, il più grande mai eseguito in Italia.
Dalle conversazioni emergono pure inquietanti contatti e possibili interferenze con i palazzi del potere - in particolare con
il ministero degli Esteri - per mettere le mani sulle commesse per la ricostruzione post terremoto. I contatti sono quelli
registrati fra Virga e coloro che anni prima, da pentiti, erano stati i suoi grandi accusatori: Salvatore Lanzalaco e Pietro La
Chiusa.
Mentre l'Italia intera piangeva, due settimane dopo il terremoto che provocò 309 morti, la distruzione della quasi totalità
degli edifici della città abruzzese e oltre 70 mila sfollati che attendono, ancora oggi, la fine dell'incubo, Virga era già stato
sul posto a caccia di affari. Lo dimostrano anche le intercettazioni che gli investigatori hanno registrato con Franco Diesi,
imprenditore originario di Corleone, condannato in primo grado e assolto in appello per mafia, a cui il prefetto di Milano
ha impedito con un'informativa di lavorare nei cantieri di Expo.
“Oggi sono andato nelle zone terremotate - raccontava Virga a Diesi il 22 aprile di sei anni fa -... io sono andato a Terni,
poi sono arrivato alle porte di Perugia, posi sono andato a Fabbro da me... poi a Calvi dell'Umbria che mi stanno
approvando un progetto... erano le due e ho detto - proseguiva - ora ci vado e sono scappato per L'Aquila, minchia
disastri”. Diesi aggiungeva che “... già i primi 50 milioni di euro glieli hanno mandati”. E Virga lo tranquillizzava: ”E
vabbè ma ancora privati non ce ne sono. Là è tutto protezione civile, vigili del fuoco, pompieri...”. Pregustava grandi
affari. Non stava nella pelle l'imprenditore di Marineo: “... minchia ci dobbiamo andare, secondo me per dieci anni, per i
prossimi dieci anni di lavoro solo là saranno per l'Italia, per l'edilizia... minchia quante macerie... cumuli di macerie”.
Argomento: ISOLE Pag. 21Puoi anche leggere
