PREROGATIVE PRESIDENZIALI E ACCORDI DI PARTITO: GENESI DEL PRIMO GOVERNO ITALIANO BIPOPULISTA PERFETTO
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PREROGATIVE PRESIDENZIALI E ACCORDI DI PARTITO: GENESI DEL PRIMO GOVERNO ITALIANO BIPOPULISTA PERFETTO * di Marco Mandato** e Giuliaserena Stegher*** L ‘esito delle elezioni del 4 marzo scorso ha riverberato i propri effetti anche nel quadrimestre ivi trattato. Come già evidenziato nel precedente fascicolo (quadrimestre gennaio-aprile 2018) la consultazione elettorale ha testimoniato la perdurante crisi di regime e la fase di eterna transizione del sistema politico italiano. Da un’analisi dei dati statistici, sono risultati vincitori politici il Movimento 5 Stelle e la Lega (coalizzata con Forza Italia, Fratelli d’Italia e con la cd. ‘quarta gamba’ del centro destra), mentre il Partito democratico, maggioranza uscente, ha subito una sonora sconfitta, anche riconducibile al fallimento del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Difatti, in assenza di una maggioranza chiara all’alba del giorno successivo alla chiusura dei seggi, le forze politiche, soprattutto quelle del Movimento 5 Stelle e le altre che componevano la coalizione di centro-destra, hanno reciprocamente rivendicato la rispettiva legittimazione, tanto agli occhi degli elettori quanto a quelli del Capo dello Stato, per la formazione della compagine governativa. Da un lato, i pentastellati hanno giustificato le proprie richieste in ragione del conseguimento in plena solitudo del 32,66% dei voti alla Camera dei deputati e il 32,22% dei voti al Senato della Repubblica; dall’altro la coalizione di centro-destra, composta da * Nel presente lavoro, l'introduzione riflette l’elaborazione comune degli Autori. Le Sezioni 'Partiti', 'Parlamento' e 'Governo' sono da attribuirsi alla dott.ssa Giuliaserena Stegher. Le Sezioni 'Capo dello Stato', Magistratura, 'Corte' e 'Autonomie' sono da attribuirsi al Dott. Marco Mandato. ** Dottore di ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale – Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate, Sapienza, Università di Roma. *** Dottoranda di ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale – Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate, Sapienza, Università di Roma. Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018 ISSN 2279-7238
2 Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia e dalla cd. ‘quarta gamba’ (‘Noi con l’Italia’, la lista dei centristi che hanno ruotato intorno alla figura di Silvio Berlusconi e che vedeva il coinvolgimento di alcune importanti personalità politiche ed ex Ministri quali Costa, Fitto, Lupi, Romano, Tosi e Zanetti) faceva altrettanto, sulla base del fatto che, unita, avesse conseguito il 37,01% e il 37,49% dei voti nei due rami del Parlamento. Questo dato politico ha trovato giustificazione nella legge elettorale n. 165/2017, modellata dalle forze politiche con l’obiettivo precipuo di premiare le alleanze politiche. In particolar modo, la formula elettorale prescelta è stata espressione dell’accordo tra la maggioranza precedente (Pd) e l’opposizione rappresentata da Forza Italia, che pur essendo stata presentata con il precipuo obiettivo di realizzare una forma di “controllo” sui risultati elettorali, non ha sortito gli effetti sperati. Stante questi esiti, il Partito democratico si è trovato nell’assoluta incapacità di offrire una proposta valida di programmazione interpartitica di tipo governativo, anche a fronte del fatto che il terremoto elettorale che lo aveva investito, ha fatto deflagrare nuovamente il gruppo dirigente, con le dimissioni, il 5 marzo 2018, del Segretario nazionale Matteo Renzi, alimentando ulteriori conflitti interni. Esauriti gli adempimenti parlamentari, con l’elezione dei Presidenti di Assemblea (Roberto Fico alla Camera, esponente M5S e Maria Elisabetta Alberti Casellati di Forza Italia) nonché degli Uffici di Presidenza di entrambe le Camere, il Capo dello Stato ha avviato il 4 e 5 aprile le consultazioni, prodromiche all’eventuale formazione della nuova compagine governativa. Come già evidenziato nella Cronaca costituzionale italiana del n. 1/2018 di questa Rivista, Sergio Mattarella, pur tentando di addivenire ad una soluzione attraverso l’analisi delle posizioni espresse dai partiti e il conferimento di mandati esplorativi ai Presidenti di Senato e Camera, è stato costretto a constatare le difficoltà politico-sistemiche. In considerazione di ciò, lo stesso Presidente Mattarella ha ritenuto utile lasciare un periodo di decantazione che consentisse l’appianamento delle posizioni più intransigenti. La seconda fase di consultazioni è stata inaugurata nella giornata del 7 maggio nel corso della quale lo stesso Mattarella ha ricevuto tutti i rappresentanti delle forze Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
3 politiche elette in Parlamento, nonché i Presidenti di Assemblea e l’ex Capo dello Stato, Senatore a vita Giorgio Napolitano. A conclusione degli incontri, ha tenuto un discorso in cui ha descritto sommariamente il lavoro di verifica di una possibile soluzione dello stallo istituzionale derivante dalla mancata formazione di una maggioranza certa. Nel ringraziare il lavoro della compagine governativa dimissionaria – la quale avendo portato a termine la propria funzione e pertanto “non può ulteriormente essere prorogata in quanto espressa, nel Parlamento precedente, da una maggioranza parlamentare che non c'è più” – è stato costretto a prendere atto della impossibilità di un accordo politico e, nel perdurare della situazione, ha preannunciato la nascita di un Governo neutrale, di servizio. Tale tipologia di Esecutivo avrebbe potuto avere due possibilità: qualora fosse emersa una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un Governo politico, il Governo neutrale si sarebbe dovuto dimettere; ovvero, nel caso in cui non si fosse riuscito a raggiungere un accordo, si sarebbe andati ad elezione nei primi mesi del nuovo anno. Il Capo dello Stato ha inoltre preventivato, pur sconsigliando tale ultima ipotesi perché fonte di grave instabilità, di indire nuove elezioni nell’immediatezza, lasciando la scelta tra le soluzioni prospettate ai partiti politici. Il perdurante stallo non trovava nell’immediato un’adeguata soluzione e, per questo, le forze politiche – soprattutto il Partito democratico – auspicavano un intervento salvifico di matrice presidenziale, come se il Capo dello Stato fosse in grado di dirimere la questione e potesse al tempo stesso accontentare tutte le forze politiche in campo. Ovviamente, nell’impossibilità di trovare una serena soluzione istituzionale di siffatta tipologia, anche in considerazione dei reciproci veti incrociati nei confronti di qualsiasi ipotesi prospettata da Sergio Mattarella, lo stesso si trovava ostaggio di chiusure di rigida portata. Ad ogni proposta avanzata dal Presidente, le forze politiche – soprattutto quelle che si dichiaravano vincitori – sono rimaste compatte nel respingerle, manifestando così un intento ostruzionistico di natura “extraparlamentare”. In virtù delle sollecitazioni provenienti dai principali organi dell’Unione europea ed in considerazione delle scadenze derivanti dall’impegno dell’Italia rispetto ai vincoli sovranazionali, il Presidente Mattarella ha profuso tutto il suo impegno, attendendo Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
4 novità politiche di rilievo – soprattutto su richiesta di Salvini e Di Maio – e ricevendo più volte a livello informale gli esponenti di M5S e Lega tra il 14 e il 21 maggio e i Presidenti di Assemblea il 22 maggio, al fine di riuscire a portare a compimento la formazione dell’Esecutivo senza che il Paese ne uscisse debilitato. Nel frattempo, le turbolenze nell’ambito dei mercati finanziari non si sono fatte attendere, ma hanno mostrato tutta la loro influenza, condizionandone nell’immediato le scelte. In considerazione di questi fattori di duplice natura, endogena ed esogena, che hanno influito sulla credibilità delle Istituzioni rispetto al fronte interno nonché a quello internazionale, nel tentativo di pervenire ad un compromesso quanto più utile e fattibile, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha manifestato il proprio bene placet rispetto all’ipotesi avanzata dal capo della Lega Matteo Salvini di provare a formare un Esecutivo a trazione giallo-verde. Il suddetto patto avrebbe dovuto realizzarsi attraverso la conclusione di un accordo di Governo, nella forma di un vero e proprio contratto scritto, che avrebbe dovuto costituire un compromesso di sintesi dei principali punti programmatici con cui i 5 Stelle e Lega, quest’ultima pur nell’ambito della coalizione, si sono presentati agli Elettori. Dopo settimane di intense mediazioni, la trattativa tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini trovava concretizzazione, sia sul programma vero e proprio, sia sulla compagine ministeriale. Relativamente a quest’ultimo aspetto, rinunciando entrambi alla Presidenza del Consiglio, hanno individuato nella figura di Giuseppe Conte (Professore ordinario di Diritto Privato presso l’Università di Firenze) il candidato più adeguato rispetto alle loro visioni a rivestire il ruolo di Capo del Governo. Per la prima volta nella storia della Repubblica non solo si è giunti alla stipula di un contratto di Governo e, ancor di più, alla determinazione di un paradossale, anomalo e quanto più rischioso precedente istituzionale, non corrispondente ad una regola convenzionale, ossia la definizione e l’elaborazione di una piattaforma di indirizzo politico ufficiale generale prim’ancora che venisse conferito ufficialmente l’incarico dal Presidente della Repubblica. Ciò dunque in totale contrasto rispetto al principio di cui all’art. 95 Cost., nel cui alveo si riconduce la figura del Presidente del Consiglio come Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
5 organo monocratico responsabile della conduzione e dell’unità dell’indirizzo politico amministrativo della Repubblica1. Il nodo centrale su cui si è concentrata e continua a concentrarsi la dottrina costituzionalistica italiana ed internazionale non è altro che la valenza giuridica o meno dell’accordo di Governo cui si è dato poi concretamente seguito. Difatti, è opportuno in questa sede rilevare che tale fattispecie, mai realizzatasi nel passato – nonostante comunque alcuni precedenti che per certi versi potrebbero essere richiamati2 – costituisce una rottura delle regole di natura costituzionale e convenzionale che non deve essere sottovalutata. Come si evince dalle prime quattro righe del contratto, stipulato nella sua versione definitiva il 18 maggio, Salvini e Di Maio, rispettivi contraenti per le parti politiche coinvolte, si sarebbero impegnati “a tradurre questo contratto in una pratica di governo e sono insieme responsabili di tutta la politica dell’Esecutivo”. Appare dunque evidente che, nonostante tale dichiarazione di impegno – ritenuta vincolante dai soggetti coinvolti – sottoscritta dalle due ‘parti’ politiche, non esista alcuna ombra di dubbio che, ponendosi da una prospettiva puramente e formalmente normativo-giuridica, il cosiddetto accordo- contratto di Governo su cui posa le proprie fondamenta l’attuale Esecutivo è deficitario di valore vincolante. Allo stesso si può esclusivamente attribuire un carattere puramente politico che pur essendo libero nel fine, è deficitario non solo di coercitività ma altresì di 1 Per un approfondimento si v. CAPOTOSTI P.A., Accordi di governo e presidente del Consiglio dei ministri, Milano, Giuffré, 1974, pp. 123-166. Si rinvia anche a AMATO G., LANCHESTER F. (a cura di), La riflessione scientifica di Piero Alberto Capotosti sulla forma di governo. Quaderni di Nomos. Le attualità nel diritto, Atti del Convegno – Roma 19 marzo 2015, Milano, Giuffré, 2015. 2 Il 10 febbraio 1954, a seguito delle dimissioni della precedente compagine governativa guidata da Fanfani, entra in carica il nuovo Esecutivo a guida di Scelba, il quarto della II Legislatura. Lo stesso trova la sua genesi grazie ad un accordo raggiunto tra la maggioranza democristiana e i socialisti e i liberali. Questi ultimi, pur con un trascurabile apporto, consentono la nascita del nuovo governo. Come si evince dal discorso del nuovo Presidente del Consiglio Mario Scelba, tenuto alla Camera dei deputati il 18 febbraio 1954, l’accordo si era reso necessario in virtù “(…) dei pericoli insiti nella discordia dei partiti della coalizione: come la divisione delle forze democratiche crea le condizioni più favorevoli per l'avanzata delle forze totalitarie, così l'unità ne costituisce l'elemento indispensabile di sicurezza e di forza. Un Governo che deve necessariamente assicurarsi la maggioranza attraverso convergenze occasionali, è fatalmente condotto a eludere i problemi ' fondamentali della vita nazionale: la necessità di eliminare i pericoli insiti in questa situazione, reclama un governo che abbia una politica e una maggioranza che lo sorregga. Ma questo non significa che debba considerarsi commistione innaturale l'adesione all'azione del Governo di altre forze politiche; è invece la direttiva generale del Governo che deve avere una maggioranza concordata. Chi pensasse diversamente finirebbe per rinnegare la funzione del Parlamento, creare per oggi e per domani situazioni rigide e un torbido avvenire politico”. Per un approfondimento ulteriore si v. Atti e documenti della DC, 1943-1967, I, Roma, Edizioni Cinque Lune, I, ed. Novembre 1967, pp. 661 e ss. A conferma della superficiale somiglianza tra la situazione odierna e il precedente appena richiamato, si rileva, tra l’altro, che la formula elettorale proporzionale – nel favorire la formazione di coalizioni post elettorali – incentiverebbe la conclusione di accordi di natura scritta finalizzati a far sì che le parti politiche si sentano impegnate al loro rispetto. Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
6 giustiziabilità. Pertanto, una volta che l’alleanza politica ha trovato configurazione in un atto di natura scritta, il Prof. Giuseppe Conte è salito al Quirinale nella serata del 23 maggio, al cui esito ne è uscito con l’incarico di formare il nuovo Governo, pur accettato con riserva sulla base di una convenzione costituzionale. A seguito delle consultazioni intercorse negli immediati giorni successivi, lo stesso ha proposto il 27 maggio, in via del tutto informale, al Capo dello Stato la lista dei Ministri, tra cui è figurato il nome di Paolo Savona, indicato come titolare del Dicastero dell’Economia. Tale “candidatura” è stata ritenuta poco opportuna dallo stesso Sergio Mattarella, il quale ha invitato Giuseppe Conte ad individuare un altro nominativo. Si è determinato così un vero e proprio braccio di ferro, dovuto alla sovraesposizione di Paolo Savona rispetto a posizioni – diffuse anche tramite un’intervista rilasciata il 20 giugno 2012 a un quotidiano on line – ritenute eccessivamente critiche nei confronti dell’Unione europea e dell’appartenenza dell’Italia rispetto all’ordine europeo, e quindi considerate possibile fonte di destabilizzazione. Appurata l’inamovibilità del Capo dello Stato rispetto a ciò e nonostante Savona con un comunicato stampa del 27 maggio avesse chiarito le proprie posizioni, il Prof. Giuseppe Conte, una volta confrontatosi con i capi politici della coalizione governativa, nella medesima giornata del 27 maggio ha rimesso il proprio incarico. Sergio Mattarella, nel tentativo di superare il gravissimo stallo causatosi, ha deciso di assumere “opportune iniziative” affidando, nella giornata del 28 maggio, l’incarico di formare un nuovo Governo all’economista Carlo Cottarelli, il quale si è recato immediatamente al Quirinale per formalizzare la procedura. Nelle ore successive, caratterizzate dal tentativo del Cottarelli di trovare una convergenza interpartitica, tra proteste di piazza – in cui Luigi Di Maio, chiedendo l’impeachment nei confronti del Presidente, ha invocato l’attivazione delle procedure parlamentari ex art. 90 Cost., senza tuttavia ottenere un consenso dalle altre forze politiche data la palese carenza dei presupposti giuridici circa l’avvio dell’iter – e tensioni a livello interno ed internazionale, si è verificato il clamoroso colpo di scena, tale per cui i capi Di Maio e Salvini hanno rinunciato al nominativo di Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
7 Paolo Savona, sostituendolo con quello di Giovanni Tria. A Savona sarebbe poi stato affidato il Ministero degli affari europei. A fronte di questi sviluppi, Carlo Cottarelli, dopo essere stato ricevuto dal Presidente della Repubblica per un confronto il 29 maggio, il successivo 31 maggio ha rimesso l’incarico affidatogli ed inaspettatamente, proprio nel momento in cui il paese sembrava affrontare l’ora più buia, il Presidente Mattarella ha convocato il Prof. Giuseppe Conte per affidargli nuovamente l’incarico di formare il nuovo Governo, il quale entrava in carica il 1° giugno con il rituale giuramento nelle mani del Capo dello Stato. Alla formazione del Governo, seguivano – con significative tensioni politiche – intense trattative tra Lega e Movimento 5 Stelle per raggiungere, in seno all’Esecutivo, un equilibrio circa la distribuzione delle deleghe ai Sottosegretari di Stato, la cui nomina è avvenuta con Decreto presidenziale del 13 giugno. Preme ancora una volta sottolineare in questa sede le profonde difficoltà sistemiche dell’Italia, ascrivibili allo smarrimento delle forze politiche nazionali nonché della anomala tendenza nata e sviluppatasi nel corso di questi anni di affidarsi completamente alla saggezza del Capo dello Stato nella risoluzione dei momenti di crisi. È palese che la moral suasion esercitata – in questo caso – da Mattarella nei confronti dei due azionisti della maggioranza giallo verde abbia costituito un’applicazione concreta ed ammissibile del principio costituzionale di cui all’art. 92 Cost., che attribuisce al Presidente della Repubblica la compartecipazione sostanziale – e pertanto non soltanto formale – nella valutazione dei nominativi di coloro i quali dovrebbero rivestire il ruolo di Capo del Governo e dei componenti della compagine ministeriale da quest’ultimo indicati. A ciò si deve aggiungere che la vittoria dei soggetti politici usciti “vincitori” dallo scrutinio di questo inverno, la cui rilevanza prima del 2018 era del tutto trascurabile, ha introdotto un precedente nella storia costituzionale italiana, quello per cui rispetto alle cariche istituzionali, fatta eccezione per la Presidenza del Senato – affidata alla Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, esponente di Forza Italia –, “winner takes it all”. A conferma di ciò, due recenti sondaggi effettuati dimostrano una piena luna di miele nei confronti del Governo e degli azionisti di maggioranza. Per quanto riguarda il primo Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
8 sondaggio, realizzato dall’istituto di ricerca Ipsos tra il 24 e 25 luglio per il Corriere della Sera, si certifica un notevole consenso nei confronti dell’Esecutivo che avrebbe quindi un notevole gradimento; mentre il secondo, realizzato dall’istituto di ricerca SWG nelle giornate comprese tra il 25 e il 30 luglio, mostrerebbe come una possibile alleanza politica tra Lega e Movimento 5 Stelle avrebbe un consenso elettorale che sfiorerebbe il 60%, pur con una predominanza della prima rispetto al secondo. Nel mentre, giova segnalare – data la rilevanza politica – che il 12 maggio è stata concessa la riabilitazione – da parte del Tribunale di Milano – al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi il quale, a fronte della condanna per frode fiscale e della successiva dichiarazione di decadenza pronunciata dall’Aula di Palazzo Madama (cfr. Doc. III, n. 1) il 27 novembre 2013 ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo n. 235/2012, ha recuperato il proprio status di candidabile. In virtù di ciò, alcuni esponenti politici afferenti all’area di centro destra hanno avanzato l’opportunità di ricorrere allo stratagemma elettorale delle elezioni suppletive per consentire all’ex Presidente del Consiglio di essere eletto già nella Legislatura in corso. Una questione politicamente rilevante, già affrontata nella precedente Legislatura sia dal Partito democratico – in virtù della presentazione del ddl Richetti (A. C. n. 3225), approvato dalla Camera, ma non calendarizzato nel dicembre 2017 al Senato per l’esame in Aula a fronte di contrasti interni al Pd – sia dal Movimento 5 Stelle (da sempre sensibile sul tema), è quella relativa alla questione dei vitalizi. Dando seguito a quanto preannunciato dal Presidente della Camera Roberto Fico nel suo discorso di insediamento tenuto il 24 marzo 2018, con cui ha posto attenzione sui “costi della democrazia” da realizzarsi mediante il “superamento dei privilegi”, l’Ufficio di Presidenza, il 12 luglio ha deliberato il ricalcolo a fini pensionistici delle quote di assegno vitalizio per quanto riguarda i trattamenti previdenziali di rata e di reversibilità di cui beneficiano i Deputati, il cui mandato si è concluso alla fine del 2011. Sebbene inizialmente il Consiglio di Presidenza del Senato, avesse proceduto ad esaminare la questione, anche tenendo conto degli atti della Camera dei deputati, ha rinviato la questione a maggiori approfondimenti, anticipando peraltro il coinvolgimento del Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
9 Consiglio di Stato il quale, nella giornata del 26 luglio, ha espresso il proprio parere. Attraverso una puntuale ricognizione del quadro giuridico e costituzionale, integrata da richiami giurisprudenziali, il Giudice amministrativo ha espresso il proprio parere favorevole all’abolizione dei vitalizi purché la rinnovata normativa sia razionale e non arbitraria, non sia fonte di un irragionevole pregiudizio sulle situazioni giuridiche soggettive degli interessati e sussista una motivata, adeguata e inderogabile esigenza di intervenire o un interesse pubblico generale la cui valutazione deve essere condotta sulla base della fondatezza giuridica del principio del legittimo affidamento. Una eco mediatica ha provocato un dibattito interparlamentare che ha visto coinvolti i due Presidenti di Assemblea circa l’opportunità che l’Ufficio di Presidenza del Senato potesse adottare analoga delibera per il “taglio dei costi”. È evidente che in situazioni di questo genere, il reciproco rispetto di ciascun ambito di autonomia ed indipendenza dei due rami del Parlamento è fonte di discrasia normativa tale da suscitare polemiche politiche e sentimenti di sfiducia nei cittadini nei confronti della classe politica. PARTITI MOVIMENTO 5 STELLE Il 18 maggio è stato votato dagli iscritti al Movimento, attraverso la piattaforma elettronica Rousseau, il contratto di Governo stipulato con la Lega. LIBERI E UGUALI Il 26 maggio si è svolta a Roma l’Assemblea nazionale del Partito per valutare l’opportunità di proseguire in maniera unitaria il percorso politico con tutte le formazioni che si sono coalizzate nelle elezioni politiche del 4 marzo. PARTITO DEMOCRATICO Il 19 maggio si è svolta a Roma l’Assemblea nazionale del Partito all’esito della quale si è deciso di mantenere la reggenza all’ex Ministro Maurizio Martina. Il 7 luglio si è svolta nuovamente l’Assemblea nazionale al termine della quale è stato eletto segretario il reggente Maurizio Martina. Il 13 luglio sono stati i pubblicati i nominativi che compongono la nuova segreteria in Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
10 attesa del congresso del partito. FORZA ITALIA Nell’ottica di un rinnovamento del partito, per favorirne il rilancio politico, il 5 luglio il Presidente Silvio Berlusconi ha nominato Antonio Tajani - Presidente del Parlamento Europeo - vice-presidente di Forza Italia. MDP Il 22 luglio l’assemblea politica del partito ha eletto all’unanimità Roberto Speranza coordinatore nazionale. PARLAMENTO LE PRIME DIMISSIONI Il 23 maggio l’esponente di Fratelli d’Italia Guido Crosetto ha annunciato le dimissioni dalla Camera dei deputati. Per prassi, nel corso della prima votazione le dimissioni sono respinte, al fine di consentire al plenum di comprendere le ragioni sottese alle dimissioni. Il 20 giugno la Camera si è riunita, ma è stato deciso di rinviare la richiesta ad una seduta successiva, ancora da calendarizzare secondo i desiderata della Conferenza dei presidenti di gruppo. INTEGRAZIONI ALL’UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA CAMERA A seguito della nomina a Ministro di Lorenzo Fontana (Lega) e Riccardo Fraccaro (M5S) il 13 giugno si è provveduto ad individuare i loro successori all’Ufficio di Presidenza di Montecitorio. Pertanto, la Camera ha eletto Fabio Rampelli Vicepresidente e Federico D'Incà Questore, ai sensi dell'articolo 5, comma 8, del Regolamento. ESAME ED APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA Nella seduta di martedì 19 giugno si è svolta la discussione sul documento di economia e finanza 2018 (Doc. LVII, n. 1), al termine della quale la Camera ha approvato la risoluzione D'Uva e Molinari n. 6-00002, con conseguente preclusione delle risoluzioni Fornaro ed altri n. 6-00001, Gelmini, Lupi ed altri n. 6-00003, Rampelli ed altri n. 6-00004 e Boccia ed altri n. 6-00005. Nel corso della seduta la Camera, così come Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
11 il Senato, ha approvato la risoluzione relativa al Documento di economia e finanza, prodromica alla Legge di Bilancio autunnale ELEZIONE DEI PRESIDENTI DI COMMISSIONE DELLE PRINCIPALI COMMISSIONI DELLA CAMERA Nella giornata del 21 giugno si è proceduto ad eleggere i Presidenti, i Vicepresidenti e i Segretari delle Commissioni permanenti. Nello specifico, alla I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) della Camera dei deputati, sono stati eletti a ruolo di Presidente l’On. Giuseppe Brescia (M5S) e al ruolo di Vicepresidenti gli Onn. Annagrazia Calabria (FI) Gianluca Vinci (Lega). Alla V Commissione (Bilancio) della Camera è stato eletto Presidente Claudio Borghi (Lega) e Vicepresidenti Giuseppe Buonpane e Stefania Prestigiacomo; mentre alla II Commissione (Giustizia), la carica di Presidente è stata affidata a Giulia Sarti (M5S) e quello di Vicepresidente a Riccardo Augusto Marchetti (lega) e Franco Vazio (Pd). ELEZIONE DEI PRESIDENTI DI COMMISSIONE DELLE PRINCIPALI COMMISSIONI DEL SENATO Sempre il 21 giugno, anche il Senato ha provveduto ad individuare coloro che avrebbero rivestito ruoli monocratici al vertice delle articolazioni interne dell’Istituzione: per quanto riguarda la I Commissione, è stato eletto Presidente Stefano Borghesi (L-SP- PSd'Az) e Vicepresidenti Gianluca Perilli (M5S) e Luigi Vitali (FI). Alla II Commissione sono stati eletti al ruolo di Presidente Andrea Ostellari (L-SP-PSd'Az) e come Vicepresidenti Mattia Crucioli e Raffaele Stancanelli; mentre alla V Commissione è stato eletto Presidente Daniele Pesco e Vicepresidenti Cristiano Zuliani (L-SP) e Raffaele Zantetti (FI-BP). DETERMINAZIONE DEI COMPONENTI DELLE GIUNTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Sulla base di quanto sancito dai rispettivi Regolamenti, il Presidente di Assemblea ha proceduto ad individuare i membri della Giunta per il Regolamento, che risulta così composta: Simone Baldelli (FI); Simona Bordonali (Lega); Rosa Maria Di Giorgi (PD); Federica Dieni (M5S); Emanuele Fiano (PD); Elena Maccanti (Lega); Anna Macina (M5S); Roberto Occhiuto (FI); Valentina Palmisano (M5S); Eugenio Saitta (M5S). Ai predetti nominativi è da aggiungere de iure quello del Presidente della Camera Roberto Fico, cui spetta la Presidenza dell’organo e che non ha ancora ottemperato alla sua convocazione, sebbene non esista alcun vincolo formale dato il suo ruolo consultivo rispetto all’interpretazione del Regolamento parlamentare. Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
12 Per quanto riguarda invece la Giunta per le autorizzazioni, che si è riunita per la prima volta il 26 luglio, la stessa risulta così composta: Andrea Delmastro Delle Vedove (Fi), che riveste il ruolo di Presidente; Alfredo Bazoli (Pd) e Ingrid Bisa (Lega), che rivestono entrambi il ruolo di Vicepresidente; Roberto Cassinelli (Fi); Gianfranco Di Sarno (M5s); Antonio Lombardo (M5s); Lucia Annibali (Pd); Roberto Cataldi (M5s); Enrico Costa (Fi); Silvia Covolo (Lega); Carla Giuliano (M5s); Mario Perantoni(M5s); Lino Pettazzi (Lega); Giuditta Pini (Pd); Eugenio Saitta (M5s); Carlo Sarro (Fi); Ivan Scalfarotto (Pd); Francesco Paolo Sisto (Fi); Gianluca Vinci (Lega); Catello Vitiello (Misto-Maie); Gloria Vizzini(M5s). La Giunta delle elezioni, che si è riunita per la prima volta il 18 luglio, ha proceduto ad eleggere in quella occasione il Presidente, i Vicepresidenti e i Segretari. Dallo scrutinio sono risultati eletti come Presidente l’On. Roberto Giachetti (PD); Felice Maurizio D’Ettore (FI) e Marco Maggioni (Lega), entrambi eletti Vicepresidenti; Stefania Ascari (M5S), Ciro Maschio (FdI) e Alessandro Melicchio (M5S), chiamati a svolgere la funzione di Segretari. Il ruolo di Coordinatore ineleggibilità e decadenze è stato affidato a Marco Maggioni (Lega), mentre quello di coordinatore incompatibitlià a Feice Maurizio D’Ettore. Alla composizione si aggiungono in qualità di membri anche Maria Soave Alemanno (M5S), Giorgia Andreuzza (Lega) Giusi Bartolozzi (FI); Anna Bilotti (M5S); Emanuele Cestari (Lega); Fabiana Dadone (M5S); Giuseppe D'Ambrosio (M5S); Sara De Angelis (Lega); Umberto Del Basso De Caro (Pd); Devis Dovi (M5S); Cosimo Maria Ferri (PD); Gregorio Fontana (FI); Davide Galantino (M5S); Alberto Luigi Gusmeroli (Lega); Cristian Invernizzi (Lega); Martina Nardi (Pd); Lisa Noja (Pd), Martina Parisse (M5S); Pietro Pittalis (FI); Elisa Siragusa (M5S); Alessandro Sorte (FI); Serse Soverini (Misto- Civica Popolare); Nicola Stumpo (LEU). DETERMINAZIONE DEI COMPONENTI DELLA GIUNTE DEL SENATO Al Senato, sotto l’egida della Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, l’organo che pur ancora non ha trovato convocazione (sebbene non ci sia un preciso obbligo in tal senso), è composto da dieci membri, quali: Luigi Augussori (L-SP-PSd'Az); Roberto Calderoli (L-SP-PSd'Az); Lucio Malan (FI); Andrea Marcucci (Pd); Dario Parrini (Pd); Gianluca Perilli (M5S); Vincenzo Santangelo (M5S); Renato Schifani (FI); Danilo Toninelli (M5S); Francesco Zaffini (FdI). Nella giornata del 18 luglio si è riunita la Giunta delle elezioni e delle immunità sotto la guida del presidente provvisorio Grasso, che ha coordinato il procedimento di elezione del Presidente. Dallo scrutinio è risultato eletto Maurizio Gasparri (FI-BP), che ha pertanto assunto la Presidenza. A seguito di ciò si è proceduto all’elezione dei Vice Presidenti e dei Segretari, che hanno visto l’elezione di Grazia D'Angelo e Giuseppe Luigi Salvatore Cucca al ruolo di Vicepresidenti, mentre al ruolo di Segretari Luigi Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
13 Augussori e Pietro Grasso. A differenza delle altre Giunte, quella delle elezioni e delle immunità parlamentari è stata convocata diverse volte nell’arco del quadrimestre ivi trattato ed, in particolare, nella riunione del 1 agosto, l’organo ha avviato le procedure di nomina dei relatori in tema di verifica dei poteri per le singole Regioni, affinché gli stessi potranno riferire sui ricorsi e sugli esposti. Nel corso della riunione sono stati altresì definiti i criteri per l'individuazione dei senatori interessati ai ricorsi elettorali e quelli per l'eventuale revisione delle schede, nonché è stata data comunicazione circa la costituzione del Comitato per l'esame delle cariche rivestite dai senatori. Nella riunione del 3 agosto, la Vicepresidente D'Angelo (M5S) ha riferito circa i contenuti del Comitato, ricordando che la Giunta è chiamata ad esaminare in maniera prioritaria le situazioni relative ad incompatibilità di rango costituzionale. Pertanto, oggetto di discussione è stato il caso di Luciano D'Alfonso, il quale ricopre contemporaneamente carica di Presidente della Regione Abruzzo e quella di Senatore. In considerazione di quanto stabilito dalla Costituzione circa il cumulo di cariche (ex art. 122), dapprima il Comitato e poi la Giunta hanno deciso di dichiarare l'incompatibilità della carica rivestita dal senatore Luciano D'Alfonso, Presidente della Regione Abruzzo. Al fine di rimuovere quanto prima tale situazione, il Presidente ha proposto alla Giunta l’applicazione della prassi per cui è stabilito a tre giorni (dalla data di ricevimento della raccomandata indirizzata al domicilio del soggetto destinatario) il termine per l'esercizio per il diritto di opzione da parte del soggetto coinvolto. LA VEXATA QUAESTIO DELLA RAI E LA DETERMINAZIONE DEL COPASIR Sulla base di quanto deciso nella riunione del 4 luglio la Capigruppo del Senato ha stabilito le tempistiche circa la designazione dei membri che avrebbero fatto parte della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, del Copasir, nonché della Giunta delle elezioni e delle immunità. Pertanto si è deciso di fissare all’11 luglio la convocazione dei primi due organi collegiali affinché si provvedesse all'elezione dei rispettivi Uffici di Presidenza. Tra l’altro previo accordo con la Camera, il Senato ha avviato le procedure per l’elezione di due componenti del Consiglio di amministrazione della RAI sulla base delle candidature (candidature ricevute dal Senato e candidature ricevute dalla Camera) pervenute secondo quanto disciplinato dall'articolo 49, comma 6-bis, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Nella giornata del 16 luglio l’Aula ha proceduto alla votazione a scrutinio segreto per l'elezione di predetti componenti. Inoltre, se nella giornata del 18 luglio sono stati resi noti i nominativi dei membri della Commissione Vigilanza Rai e del Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (Copasir), qualche settimana dopo la Commissione Vigilanza Rai ha dovuto Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
14 affrontare una questione di difficile soluzione. Difatti, l’ipotesi di rieleggere il Presidente del CDA Rai in carica Marcello Foa ha destato aspre critiche che ancora non hanno trovato pacifica soluzione3. APPROVATO IL RICALCOLO DEGLI ASSEGNI VITALIZI PER GLI EX DEPUTATI L'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati, nel corso della riunione del 12 luglio, ha approvato una delibera con la quale si procederà rideterminare, secondo il metodo di calcolo contributivo, gli assegni vitalizi e le quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata, nonché dei trattamenti previdenziali di reversibilità, relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011. Qualche giorno prima, e più precisamente il 5 luglio, il Consiglio di Presidenza del Senato, che ha iniziato un’analisi degli atti elaborati dalla Camera dei deputati e della relazione del Collegio dei Senatori Questori, ha ravvisato la necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti sulle modalità di ricalcolo e dell'acquisizione di un parere da parte del Consiglio di Stato. LA PERDURANTE INATTUAZIONE DELL’ART. 49 COST.: PRESENTAZIONE DI PROPOSTE DI LEGGE I Senatori Richetti (PD) e Bertacco (FDI) e l’Onorevole Rampelli (FDI) hanno presentato iniziative legislative in materia di riconoscimento della personalità giuridica dei partiti. In particolare sono stati presentati il 23 marzo l’A.C. 325 “Norme in materia di riconoscimento della personalità giuridica e di finanziamento dei partiti politici, nonché delega al Governo per l'emanazione di un testo unico delle leggi concernenti i partiti politici”, che è stato assegnato per l’esame in Commissione Affari costituzionali il 26 giugno, sebbene non sia ancora iniziato l’esame. Due mesi dopo, sono stati invece presentati al Senato l’A.S n. 350 finalizzato ad introdurre “Norme in materia di riconoscimento della personalità giuridica e di finanziamento dei partiti politici, nonché delega al Governo per l'emanazione di un testo unico delle leggi concernenti i partiti politici” e l’A.S. 422 recante “Disposizioni in materia di partiti politici in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione. Norme per favorire la trasparenza e la partecipazione democratica”. I predetti disegni di legge di iniziativa parlamentare non sono stati però ancora assegnati alla Commissione di merito (Affari costituzionali) per il relativo esame. 3Nel momento in cui si scrivono queste note, è opportuno segnalare che nel mese di settembre sono riprese le trattative tra Forza Italia e Lega per tentare di riproporre alla Commissione di Vigilanza Rai il nominativo di Marcello Foa come Presidente della Rai. Difatti, si ala Commissione di vigilanza Rai sia il Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini hanno dato il rispettivo parare positivo alla designazione del Foa a Presidente della Tv pubblica. Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
15 PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE Il 19 luglio le Camere riunitesi in seduta comune hanno eletto 8 componenti del Consiglio superiore della Magistratura e, come Giudice della Corte Costituzionale, il Prof. Avv. Luca Antonini . Il nuovo Giudice ha prestato poi giuramento davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ai Presidenti di Camera e Senato il 26 luglio. ISTITUZIONE DELLE COMMISSIONI D’INCHIESTA EX ART 82 COST. Il 31 luglio il Senato ha approvato in via definitiva due disegni di legge, con cui si procede all’istituzione della Commissione di inchiesta Antimafia (testo approvato) (ddl. n. 689) della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti (testo approvato) (ddl n. 627). Sul sito internet sono stati altresì pubblicati i Dossier di documentazione Antimafia e il Dossier di documentazione Ciclo rifiuti. APPROVAZIONE CONTO CONSUNTIVO E PROGETTO DI BILANCIO A seguito della discussione iniziata il 3 agosto, il 7 agosto la Camera dei deputati ha approvato il proprio Conto consuntivo per l'anno finanziario 2017 (Doc. VIII, n. 1) e il Progetto di bilancio per l'anno finanziario 2018. (Doc. VIII, n. 2). GOVERNO CONSULTAZIONI Il 23 maggio il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha svolto le proprie consultazioni per la formazione del Governo. SCIOGLIMENTO DI CONSIGLI COMUNALI Secondo quanto previsto dall’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), il Cdm ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, lo scioglimento dei seguenti Consigli comunali: di Trecastagni (CT), Surbo (LE), San Gregorio d’Ippona (VV) e Briatico (VV), in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata, nel corso della riunione del 16 maggio n. 82. Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
16 NOMINA DEL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E DEI VICE PRESIDENTI DEL CONSIGLIO, NONCHÉ ATTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI AI MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO Il 1 giugno, in occasione della prima riunione del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Conte ha formulato la proposta di nomina a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dell’on. Giancarlo Giorgetti, con le funzioni di Segretario del Consiglio medesimo. Il Consiglio ha condiviso la proposta del Presidente e il Sottosegretario Giorgetti ha quindi prestato giuramento e assunto le proprie funzioni. Ha, inoltre, proceduto all’attribuzione delle funzioni ai Vicepresidenti del Consiglio, Sen. Matteo Salvini e On. Luigi Di Maio. Il Presidente Conte ha, altresì, conferito ai Ministri senza portafoglio i seguenti incarichi specifici: ■ per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, all’On. Riccardo Fraccaro; ■ per la pubblica amministrazione, alla sen.ce Giulia Bongiorno; ■ per gli affari regionali e le autonomie, alla Sen.ce. Erika Stefani; ■ per il Sud, alla Sen.ce Barbara Lezzi; ■ per la famiglia e le disabilità, all’On. Lorenzo Fontana; ■ per gli affari europei, al prof. Paolo Savona. DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PER LA FIDUCIA DELLE CAMERE Il 5 e 6 il giugno, rispettivamente al Senato e alla Camera, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha reso le dichiarazioni programmatiche del Governo ai fini della concessione della fiducia. NOMINA DEI SOTTOSEGRETARI DI STATO Nel corso del Consiglio dei Ministri n. 3 tenutosi il 12 giugno il Consesso ha provveduto alla nomina di 45 Sottosegretari di Stato. Il 13 giugno è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto presidenziale di nomina dei Sottosegretari di Stato, con l’indicazione delle relative deleghe. La compagine risulta così composta: Sono nominati Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri: pres. Luciano Barra Caracciolo; on. Stefano Buffagni; on. Giuseppina Castiello; sen. Vito Claudio Crimi; on. Mattia Fantinati; on. Guido Guidesi; sen. Vincenzo Santangelo; on. Vincenzo Spadafora; on. Simone Valente; sig. Vincenzo Zoccano; Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
17 per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale: on. Emanuela Claudia Del Re; on. Manlio Di Stefano; sen. Ricardo Antonio Merlo; on. Guglielmo Picchi; Per l’Interno: sen. Stefano Candiani; dott. Luigi Gaetti; on. Nicola Molteni; on. Carlo Sibilia; Per la Giustizia: on. Vittorio Ferraresi; on. Jacopo Morrone; Per la Difesa: on. Angelo Tofalo; on. Raffaele Volpi; per l’Economia e le finanze: on. Massimo Bitonci; on. Laura Castelli; on. Massimo Garavaglia; on. Alessio Mattia Villarosa; Per lo Sviluppo economico: sen. Andrea Cioffi; on. Davide Crippa; on. Dario Galli; prof. Michele Geraci; Per le Politiche agricole alimentari e forestali: on. Franco Manzato; sig.ra Alessandra Pesce; Per l’Ambiente e la tutela del territorio e del mare: on. Vannia Gava; on. Salvatore Micillo; Per le Infrastrutture e i trasporti: sig. Michele Dell’Orco; on. Dott. Edoardo Rixi; sen. Armando Siri; Per il Lavoro e le politiche sociali: on. Claudio Cominardi; on. Claudio Durigon; Per l’Istruzione, l’università e la ricerca: on. prof. Lorenzo Fioramonti; prof. Salvatore Giuliano; Per i Beni e le attività culturali e il turismo: sen.ce Lucia Borgonzoni; on. Gianluca Vacca; Per la Salute: prof. Armando Bartolazzi; on. Maurizio Fugatti. GIURAMENTO DEI SOTTOSEGRETARI DI STATO Il 13 giugno i Sottosegretari di Stato hanno prestato giuramento nelle mani del Presidente del Consiglio dei Ministri. COMPLETAMENTO DELLA RIFORMA DEL BILANCIO Nel corso del Consiglio dei Ministri n. 4 è stato approvato il decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, in materia di completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, in attuazione dell’articolo 40, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria, un decreto legislativo che dà attuazione all’articolo 1, comma 4, della legge 23 giugno 2014, n. 89, che consente al Governo di apportare, mediante uno o più decreti legislativi, le necessarie modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, relativo al completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, con particolare riguardo alla riorganizzazione dei programmi di spesa e delle Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
18 missioni e alla programmazione delle risorse, assicurandone una maggiore certezza, trasparenza e flessibilità. Inoltre, il Consiglio è stato sentito ai fini dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri recanti le deleghe di funzione ai Ministri senza portafoglio: Riccardo Fraccaro (Rapporti con il Parlamento e Democrazia diretta); Giulia Bongiorno (Pubblica amministrazione); Erika Stefani (Affari regionali e autonomie); Barbara Lezzi (Sud); Lorenzo Fontana (Famiglia e disabilità); Paolo Savona (Affari europei). Nel corso del Consiglio dei Ministri n. 7, tenutosi il 21 giugno, il Consesso ha approvato due disegni di legge relativi, rispettivamente, al Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per il 2017, parificato dalla Corte dei conti nell’udienza a Sezioni riunite tenutasi il 26 giugno, e all’assestamento del bilancio di previsione dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2018. PROVVEDIMENTI ADOTTATI In ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata, il Consiglio, nella riunione n. 7, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Sogliano Cavour (Lecce). Il 2 luglio, nel corso del Consiglio dei Ministri n. 8, è stato approvato un decreto- legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. In particolare, il decreto trasferisce al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali le funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo, prevedendo, al contempo, il conseguente cambio delle denominazioni dei due Ministeri, il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie e le necessarie modifiche normative riguardanti gli enti vigilati. Inoltre, il testo trasferisce al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare le funzioni in materia di emergenza ambientale esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche. Infine, alla luce delle deleghe attribuite dal Presidente del Consiglio al Ministro per la famiglia e le disabilità, il decreto attua un riordino delle funzioni di indirizzo e coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ovvero dell’autorità politica delegata, in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza e disabilità. L’obiettivo è quello di raccordare alcune competenze, proprie della materia della famiglia, in modo da rendere omogenea e coerente la relativa disciplina, includendovi i profili relativi alle adozioni nonché un più ampio novero di competenze attinenti all’infanzia e all’adolescenza. In tale quadro, si disciplina altresì il trasferimento delle funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche in Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
19 favore delle persone con disabilità, al fine di garantirne la tutela e la promozione dei diritti e di favorire la loro piena partecipazione ed inclusione sociale. Ha trovato approvazione, inoltre il cd. decreto dignità contenente Misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese, il quale è stato sottoposto al voto della Camera e del Senato nei giorni 2 e 7 agosto . Il testo è stato approvato dalla Camera con 312 voti favorevoli, 190 contrari e 1 astenuto ; mentre dal Senato con 155 voti favorevoli, 125 contrari e 1 astenuto. Se nella riunione del 24 luglio l’organo collegiale ha deliberato di impugnare la legge della Regione Campania n. 23 del 30/05/2018, recante “Variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018/2020 della Regione Campania. Annualità 2018”, in quanto una norma, prevedendo agevolazioni a società riconducibili alla categoria degli aiuti di Stato, è illegittima per violazione dell’art. 117, primo comma, della Costituzione, che impone anche alla legislazione regionale il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea; in quella del 27 luglio (riunione n. 12) ha approvato un regolamento finalizzato alla riorganizzazione interna di alcuni uffici Dicastero attuando così modifiche al decreto del Presidente della Repubblica del 7 settembre 2001, n. 398, recante l’organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell’interno. Inoltre, sempre su proposta del Ministro Salvini, si è deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Vittoria (Ragusa), in considerazione di comprovate ingerenze da parte della criminalità organizzata, in ragione di quanto stabilito dall’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL). Se nella riunione del 17 luglio ha deciso di impugnare Legge regionale veneta n. 19/2018 contenenti “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 gennaio 2012, n. 5 “Norme per l'elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale”, in quella del 2 agosto, invece, il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di Lavagna (Genova) e l’affidamento della gestione del Comune di San Biagio Platani (Agrigento), nonché la nomina del Sottosegretario Emanuela Del Re a Viceministro. Nel Consiglio dei Ministri n. 14 dell’8 Agosto, su proposta del Ministro per gli affari europei, Paolo Savona, e dei Ministri competenti, sono stati approvati sette decreti legislativi di adeguamento dell’ordinamento interno alla normativa europea, tra cui quello relativo alle disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (Regolamento generale sulla protezione dei dati) (cd. Codice privacy). Tra l’altro, se da un lato si è deciso di deliberare lo scioglimento del Consiglio comunale di Siderno Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
20 (Reggio Calabria); dall’altro il Consesso ha deliberato, a norma dell’articolo 132, secondo comma, della Costituzione, l’indizione, per il 21 ottobre prossimo, del referendum consultivo per il distacco dell’intera provincia del Verbano-Cusio-Ossola dalla Regione Piemonte per essere integrata nel territorio della Regione Lombardia. CAPO DELLO STATO L'ESERCIZIO DELLE PREROGATIVE PRESIDENZIALI Al fine di trovare un’intesa per la formazione del Governo, in considerazione del primo giro di consultazioni svoltesi il 4 e il 5 aprile (v. supra, parte introduttiva, con gli opportuni rimandi alle cronache costituzionali italiane del n. 1/2018 di questa Rivista relative al suddetto periodo), il Capo dello Stato Mattarella ha nuovamente convocato le forze politiche. Il 7 maggio ha ricevuto “Movimento 5 Stelle”, la coalizione composta da “Fratelli d'Italia”, “Forza Italia - Berlusconi Presidente” e “Lega - Salvini Premier”, “Partito democratico”, “Liberi e Uguali”, il Gruppo Parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato della Repubblica, Partito SVP (Südtiroler Volkspartei) e (UV - Union Valdôtain) ed i Gruppi Misto del Senato e della Camera, nonché i Presidenti di Camera e Senato. Il "Movimento 5 Stelle" e "Lega - Salvini Premier" sono stati nuovamente ricevuti nelle giornate del 14 e del 21 maggio. Nella mattinata del 22 maggio il Presidente Mattarella ha dapprima ricevuto il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e successivamente il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il 23 maggio il Presidente della Repubblica ha conferito al Prof. Giuseppe Conte l’incarico di formare il nuovo Governo. Quest’ultimo, dopo aver accettato con riserva ha, subito dopo, rilasciato una breve dichiarazione alla stampa. Il 27 maggio il Capo dello Stato ha ricevuto informalmente il leader del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio e quello della Lega Matteo Salvini. Nella medesima giornata è salito al Colle il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte il quale ha rimesso il mandato nelle mani del Capo dello Stato per l’impossibilità di formare un Governo. Al termine del suddetto incontro il Presidente Mattarella ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa illustrando le motivazioni per le quali non ha accettato la nomina a Ministro dell’Economia del Prof. Paolo Savona. NOMINA DI CARLO COTTARELLI E RIMESSIONE DELL’INCARICO Il 28 maggio il Presidente Mattarella ha conferito l’incarico di formare il Governo al Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
21 Prof. Carlo Cottarelli il quale, accettando con riserva, ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa. Il 31 maggio il Premier incaricato Carlo Cottarelli ha rimesso il mandato nelle mani di Sergio Mattarella. IL REINCARICO AL PROF. GIUSEPPE CONTE: NOMINA E GIURAMENTO DEL GOVERNO Il 31 maggio il Capo dello Stato ha nuovamente conferito l’incarico di formare il Governo al Prof. Giuseppe Conte il quale ha presentato al Presidente la lista dei Ministri trovandone il consenso. Il 1° giugno il nuovo Esecutivo ha prestato giuramento nelle mani di Sergio Mattarella. ESERCIZIO DEL POTERE DI MESSAGGIO In occasione della promulgazione della legge di conversione, con modificazioni, del decreto legge 29 maggio 2018, n. 55 recante "Ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016" (cd. decreto terremoto), avvenuta il 24 luglio, il Presidente ha esercitato il proprio potere di messaggio, indirizzando una missiva al Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte. In tale messaggio il Presidente ha rilevato che i contenuti del provvedimento sono stati notevolmente ampliati rispetto al testo originario ed ha segnalato taluni aspetti di criticità in merito a specifiche disposizioni, che suscitano forti perplessità. Perciò il Presidente Mattarella ha sollecitato il Governo ad individuare modi e delle forme di un intervento normativo idoneo a ricondurre a maggiore efficacia, in tempi necessariamente brevi, la disciplina in questione. INTERVENTO ALLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO Come di consueto, il 26 luglio si è svolta la tradizionale cerimonia di consegna del "Ventaglio" al Presidente della Repubblica, da parte del Presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti dell'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo. Il Presidente ha tenuto un discorso, con cui ha ribadito l’importanza della libertà di informazione, quale diritto fondamentale e fiamma che alimenta circuito democratico. RICHIESTE DI INCONTRO Sulla base di alcune richieste, il Capo dello Stato ha dapprima incontrato il 9 luglio il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, specificando con un comunicato stampa che nel corso del colloquio non sarebbero stati Cronache costituzionali italiane, maggio-agosto 2018 Nomos 2-2018
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