Formazione docenti neoassunti - Provincia di Pisa Valeria Raglianti - Presentazione standard1 modalit 340 ...

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Formazione docenti neoassunti
                 Provincia di Pisa
                     a.s.2015/16

                 Valeria Raglianti

                Docente di Lingua inglese
Scuola Secondaria di 2^ grado - I.I.S. “E. Santoni” – Pisa
                    Psicopedagogista
                     Formatore AID

                  Pisa, marzo - aprile 2016
LABORATORIO 1

             BES e DISABILITA’

                              ?
Realizzazione di un laboratorio formativo sull’integrazione
scolastica dei disabili e sui bisogni educativi speciali per
tutti i docenti neoassunti
4 momenti in presenza

1) attività di accoglienza e conoscenza;

2) presentazione e discussione del tema generale dei BES
declinato per i diversi ordini di Scuola;

3) lavoro di gruppo relativo ad un aspetto specifico emerso
durante il secondo momento con produzione di una sintetica
relazione;

4) restituzione e condivisione di ogni referente di gruppo
sull’esito del lavoro svolto.
+ attività on-line

Nel portfolio il corsista potrà descrivere le esperienze che ritiene più
significative, illustrare le attività svolte e riflettere sullo sviluppo della
propria professionalità. Questa applicazione accompagnerà il corsista
nell’elaborazione della documentazione che presenterà al comitato di
valutazione per la discussione finale

                                   ↓↓↓

L’elaborato, impostato durante l’attività laboratoriale, dovrà essere
completato insieme agli altri membri del sottogruppo sul forum della
piattaforma indire ed inviato alla docente per la validazione entro i
successivi 10 giorni
Bisogni Educativi Speciali
                  (Special Educational Needs)

SONO SUDDIVISIBILI IN TRE GRANDI SOTTOCATEGORIE

disabilità      disturbi evolutivi specifici        svantaggio
                    - DSAp                            - socio- economico
                    - deficit del linguaggio          - linguistico
                    - ADHD                            - culturale
                    - problematiche aree non verbali
             (disturbo della coordinazione motoria, disprassia)

                    - disturbo dello spettro autistico lieve
Passaggio
Dall’idea di integrazione all’idea di inclusione

      “Ogni alunno, con continuità o per
determinati periodi, può manifestare Bisogni
   Educativi Speciali, rispetto ai quali è
 necessario che le scuole offrano adeguata
         e personalizzata risposta”
Schema classico intervento con sostegno

                                     Bisogno

             Personalizzazione                     Segnalazione alla
              dell’intervento                          famiglia

               Assegnazione
                                                    Invio ai servizi
             risorse aggiuntive

                                  Certificazione
DSA e legge 170/2010

                               Bisogno

       Personalizzazione                     Segnalazione alla
        dell’intervento                          famiglia

         Assegnazione
                                              Invio ai servizi
       risorse aggiuntive

                            Certificazione
Direttiva sui BES

                                            Bisogno

   L’intervento
   è attivato
   dalla scuola     Personalizzazione                     Segnalazione alla
                     dell’intervento                          famiglia
   in accordo
   con la
   famiglia

                      Assegnazione
                                                           Invio ai servizi
                    risorse aggiuntive

L’eventuale
documentazione
clinica ha un                            Certificazione
ruolo informativo
C.M. n.8 del 6/3/2013

             Individuazione alunno con BES
       • Su informazioni fornite dalla      • La scuola si attiva con decisione
         famiglia attraverso diagnosi o       del C. di C. o team docenti
         altra documentazione clinica. La     partendo dall’analisi dei bisogni
         scuola può accettare qualsiasi       educativi emersi che
         diagnosi rilasciata dai privati      determinano la necessità di
         riservandosi di valutare             elaborare un PDP
         l’effettiva ricaduta sui bisogni
         educativi

       In base ad                           Su decisione
       una diagnosi                         della scuola
Rapporti con la famiglia

               Alunno individuato come BES

        • Chiedere alla famiglia       • La scuola s attiva con
          l’autorizzazione a             decisione del C. di C. o
          trattare le informazioni       team docenti attenendosi
          sensibili (anche se può        a criteri pedagogici e
          essere implicitamente          didattici e motivando
          data con la consegna della     dettagliatamente le
          diagnosi)                      decisioni.

        In base ad                     Su decisione
        una diagnosi                   della scuola
Azioni della Scuola

• La Circolare prevede che il GLH (previsto dalla L.104 art. 15
  co.2) di istituto diventi Gruppo di lavoro per l’inclusione
  (GLI) e i suoi compiti si estendono a tutti i BES
• Composto da FS, docenti sostegno,
 assistenti alla comunicazione, docenti
 disciplinari, genitori, esperti istituzionali o
 esterni convenzionati
Compiti del gruppo di lavoro e della scuola

• Rilevazione dei BES presenti nella scuola

• Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi

• Focus/confronto su casi, consulenza e supporto ai colleghi su
  strategie/metodologie di gestione delle classi

• Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività

• Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai GLH Operativi

• Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività, entro il mese
  di giugno

• Approvazione del Piano da parte del Collegio docenti

• A settembre adattamento del Piano

• Assegnazione definitiva risorse funzionali (D. S.)
Le problematiche di
apprendimento:
interventi diversi per
problemi diversi
Difficoltà nell’apprendimento?
•Disabilità cognitiva
•Disturbo specifico dell’apprendimento
•Disturbi da deficit d’attenzione e comportamento
dirompente
•Disturbi d’ansia
•Disturbi dell’umore
•Disturbi generalizzati dello sviluppo e disturbi psicotici
•Mutismo selettivo
•Alcune patologie neurologiche progressive
•Alcune forme di epilessia
•Preesistenti disturbi del linguaggio
•..
La disabilità cognitiva:
classificazione secondo il
Quoziente Intellettivo (QI)
 • “Area limite”: da 84 a 71

 • Disabilità lieve: da 70 a 50-55

 • Disabilità moderata : da 50-55 a 35-40

 • Disabilità grave: da 35-40 a 20-25

 • Disabilità gravissima: < 20-25
La disabilità cognitiva:
 eziopatogenesi
•Patologie genetiche
•Malformazioni cerebrali
•Pregresse encefalopatie ipossico-ischemico-
      emorragiche (p.e.: sofferenza perinatale)
•Patologie neurometaboliche
•Endocrinopatie
•..
•N.d.d.
La disabilità cognitiva:
strumenti diagnostici

 •Anamnesi
 •Valutazione clinica (esame neurologico,
 valutazione genetica)
 •Accurata valutazione psicologica
 •Esami strumentali (neuroimaging,
 indagini elettrofisiologiche, esame
 cromosomico, genetica molecolare, esami
 neurometabolici, ecc.)
La disabilità cognitiva lieve:
il quoziente intellettivo globale
(QIT)

 • Norma        > 84

 • Area Limite 71-84

 • Disabilità   < 71
L’alunno con problematiche
di apprendimento:

diverse competenze da valutare

• Competenze extra-verbali (QIP)

• Competenze verbali (QIV)

• Competenze inerenti la letto-scrittura
 e il calcolo matematico
L’alunno con ridotte capacità
in ambito extra-verbale
 • Difficoltà nel problem solving
 • Difficoltà visuo-prassiche e visuo-
   spaziali
 • Difficoltà nello spostare competenze
   da un contesto all’altro
 • Ridotta “elasticità”
 • Difficoltà in ambito logico
 • ..
L’alunno con ridotte
capacità in ambito verbale
• Difficoltà narrative
• Difficoltà di comprensione verbale

     - N.B.: 1) tali difficoltà si rilevano sia nella
               lingua scritta che in quella parlata
            2) tali difficoltà riguardano sia il lessico
                che le strutture morfo-sintattiche
DISTURBI DI APPRENDIMENTO

Insieme eterogeneo di condizioni, in età
evolutiva, caratterizzate dalla presenza di
difficoltà in una o più aree
dell’apprendimento scolastico (lettura,
scrittura, calcolo, problem solving
matematico, lingue non native -inglese,
francese, latino, ecc -, studio e
memorizzazione dei contenuti curricolari,….)
DISTURBI DI APPRENDIMENTO
• Specifici (DSA)           • Aspecifici (Difficoltà
                              generiche di
Primari, cioè non             apprendimento)
 riconducibili ad altri  Secondari a:
 condizioni clinicamente
 rilevanti.              - Ritardo Mentale
Includono:                  - Disturbi neurologici (ad es. Paralisi
                              Cerebrali Infantili)
- Dislessia                 - Deficit sensoriali, uditivi o visivi
- Disortografia             - Disturbi psichiatrici (depressione,
                              ansia, autismo, ecc.)
- Disgrafia
                            - Ridotte opportunità educative(svan-
- Discalculia                 taggio socio-culturale, assenze, ecc.)
DSA
“Disturbi di apprendimento” secondo il DSM V; “Disturbi specifici delle abilità
  scolastiche” secondo l’ICD-10; “Disturbi evolutivi specifici di apprendimento”
  secondo la Consensus Conference italiana, Gennaio 2007

Insieme di quadri clinici caratterizzati da un deficit
 significativo nell’acquisizione di una o più abilità
 scolastiche, nonostante:
- un livello intellettivo generale nella norma
- l’assenza di deficit di tipo neurologico o
  sensoriale
- l’assenza di patologie psichiatriche primarie
- normali opportunità educative
I disturbi specifici dell’apprendimento:
 eziopatogenesi e storia clinica
  •Problematica di natura geneticamente
  determinata
  •Di regola, nessun sintomo fino all’ingresso alla
  Scuola Primaria
  •Importanti difficoltà nell’apprendimento della
  letto-scrittura (e del calcolo)
  •Espressività ed evoluzione diverse a seconda
  della gravità del disturbo (e di molti altri fattori)
CLASSIFICAZIONE DEI DSA

La differenziazione tra i DSA viene effettuata sulla base delle specifiche abilità scolastiche
  compromesse

• Disturbi specifici della LETTURA:

         - Disturbo specifico della lettura decifrativa (o Dislessia evolutiva)

• Disturbi specifici della SCRITTURA:

         - disturbo specifico della competenza ortografica (Disortografia evolutiva)

         - disturbo specifico nella realizzazione manuale dei grafemi (Disgrafia evolutiva)

• Disturbi specifici delle ABILITA’ NUMERICHE ED ARITMETICHE:

         - disturbo specifico dell’elaborazione numerica e delle procedure del calcolo
         (Discalculia evolutiva)

Elevato grado di comorbidità tra i diversi DSA
Che cos'è la Dislessia
Disturbo di acquisizione delle abilità strumentali di
decodifica della lingua scritta (lettura decifrativa), che
si manifesta in bambini di intelligenza normale, privi di
significative patologie neurologiche o psichiatriche, di
deficit sensoriali non corretti e nonostante normali
opportunità educative.
In caso di difficoltà severe delle capacità di decodifica, anche la
comprensione del testo risulta generalmente compromessa; le difficoltà
di comprensione del testo, tuttavia, possono costituire un’eventuale
conseguenza delle difficoltà nella lettura decifrativa, ma non
rappresentano l’aspetto cardine della Dislessia Evolutiva (DE)

E’ frequente l’associazione con difficoltà a carico delle competenze

ortografiche nella scrittura
Decorso DE

Le manifestazione cliniche della DE si modificano in funzione della
  specifica fase evolutiva considerata

In fasi successive dell’alfabetizzazione (fine 2° ciclo Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo Grado): ,
  il profilo tipico del bambino con DE si caratterizza per:

• il persistere di una strategia di decodifica di tipo sub-lessicale, generalmente di tipo sillabico; la lettura
  ad alta voce può raggiungere un discreto grado di accuratezza, ma risulta tipicamente molto più lenta
  rispetto ai valori normali attesi per l’età;

• tentativi di accesso diretto alle parole scritte, utilizzando gli indizi semantici e sintattici presenti nel
  testo, oppure, sfruttando le conoscenze lessicali; la lettura diviene più veloce, ma spesso costellata da
  numerosi errori.

Nel complesso, la letteratura più recente è concorde nel mostrare come la caratteristica più
  persistente della DE nei bambini di lingua italiana è la lentezza della decodifica; il numero
  di errori nella lettura ad alta voce, a partire dalla fine della scuola primaria, può essere
  abbastanza ridotto.
Che cos'è la Disortografia
Disturbo nel processamento delle competenze
 ortografiche in un soggetto con normali
 capacità cognitive e non affetto da sindromi
 neurologiche o da patologie di ordine
 psichiatrico.
Errori di ortografia:
→ Errori FONOLOGICI:

omissione, aggiunta, sostituzione, inversione, scambio
 di fonemi; doppie, riduzioni arbitrarie;

→ Errori NON-FONOLOGICI:

scambio di grafemi o sillabe con lo stesso “suono” od
 omofoni (es. squola per scuola; cuadro per quadro;
 etc...); separazioni/fusioni illegali (in verno per
 inverno, luna per l'una; etc...
Che cos'è la Disgrafia
Disturbo di acquisizione delle competenze grafo-motorie
  della scrittura (capacità di scrivere a mano in modo
  sufficientemente rapido e leggibile) che si manifesta in
  bambini di intelligenza normale, privi di significative
  patologie neurologiche o psichiatriche, di deficit sensoriali
  non corretti e nonostante normali opportunità educative.

In un certo numero di casi la disgrafia evolutiva può associarsi ad un più
  generale deficit di sviluppo della coordinazione motoria (goffaggine nei
  movimenti, scadenti prestazioni nello sport, difficoltà nel controllo della
  motricità fine, problemi nel disegno)
Che cos'è la Discalculia Evolutiva

Deficit orientato su due versanti di elaborazione (Consensus
 Conference, 2011):

a) deficit di cognizione numerica (subitizing, quantificazione,
 comparazione, seriazione, strategie di calcolo mentale,
 etc...);

b) deficit nell'esecuzione algoritmica del calcolo (procedure
 per risolvere il calcolo).
I disturbi specifici
dell’apprendimento: quando è
possibile porre la diagnosi

• Data la grande variabilità inter-
 individuale nell’apprendimento della
 lingua scritta, è possibile porre
 diagnosi di disturbo specifico
 dell’apprendimento solo alla fine del
 primo ciclo della Scuola Primaria
I disturbi specifici
dell’apprendimento: cosa dobbiamo
(e possiamo) fare
 • Diagnosi nei tempi corretti
 • Corretta informazione
 • Interventi di tipo riabilitativo
 • Modificazioni dell’attività didattica
   (predisposizione di un piano didattico
   personalizzato con utilizzo di
   strumenti compensativi e dispensativi
   – L. 170/10)
CHE COS’È IL PDP?

 • PIANO: un programma, un progetto, una strategia.

 • DIDATTICO: lo scopo della didattica è il miglioramento:

  - dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza
  dell'apprendimento dell‘allievo,che comporta , quindi, una
  diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie

  - dell‘ efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente

 • PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle
  metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del
  lavoro
CHI REDIGE IL PDP?

• Il team dei docenti o il consiglio di classe, acquisita la diagnosi
  specialistica di DSA, redige il Piano Didattico Personalizzato. La
  redazione del documento prevede una fase preparatoria d’incontro e di
  dialogo tra docenti, famiglia e specialisti nel rispetto dei reciproci ruoli e
  competenze.

• Le scuole, nell’ambito dell’autonomia di cui al D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275,
  e gli insegnanti, nell’ambito della libertà di insegnamento garantita dalla
  Costituzione, sono liberi nell’individuazione delle modalità di
  insegnamento più idonee a corrispondere alle necessità di ciascun allievo,
  ivi compresi gli strumenti compensativi e dispensativi per gli allievi con
  DSA.
PDP e ruolo della famiglia (1)
Art.5 del Decreto attuativo effettivamente è la scuola che
"garantisce ed esplicita " interventi didattici e
personalizzati

Linee Guida, al punto 3.1, si parla di "condivisione con la
famiglia delle iniziative intraprese“ (omissis) "nella
predisposizione della documentazione in questione è
fondamentale il raccordo con la famiglia“

Punto 6.5 titolo "La Famiglia". Di nuovo il verbo usato è
"condivide" e, attenzione alla preposizione, "è chiamata a
formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo ..."
PDP e ruolo della famiglia (2)
“L'approvazione del PDP è un provvedimento amministrativo che appartiene alla
competenza del Consiglio di classe. La normativa chiede che nella elaborazione e
approvazione di tale strumento si tenga conto, tra l'altro, delle indicazioni dei
genitori dello studente con DSA. Devo tuttavia farLe osservare che l'autonomia
didattica e le forme attraverso le quali essa si esplica (ivi compresal'approva-
zione del PDP), benché resti certamente condizionata dal rispetto della norma-
tiva, dalla diagnosi, dalle osservazioni e considerazioni dei soggetti interessati
(studenti e famiglia) oltre che dalla logica e dal buon senso, non può essere però
"bloccata" dalla mancata "accettazione" del PDP da parte delle famiglie. Se il PDP
approvato senza che esso sia stato "condiviso" o elaborato in "raccordo" con le
famiglie, non sia rispettoso della diagnosi di DSA (o comunque non contenga
considerazioni convincenti sulle ragioni per cui sia necessario discostarsi dalle
indicazioni contenute nella diagnosi) o contenga altri difetti, in questo caso non
rimane altra strada che quella della impugnazione di tale provvedimento
amministrativo dinanzi al TAR.” Avv. Antonio Lupo – HELP-LINE LEGALE AID
attività didattiche individualizzate

• l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del
  gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle
  caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il
  conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo

• La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che
  può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire
  specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del
  metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle
  fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le
  forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
attività didattiche personalizzate
• L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno
  l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi
  diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica
  persona dello studente a cui ci rivolgiamo.

• La didattica personalizzata [...], anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e
  nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla
  specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni
  della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo;
  si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo
  consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali
  e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di
  una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il
  successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali,
  etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei
  livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.
INDIVIDUALIZZARE                    PERSONALIZZARE

• obiettivo comune: conoscere il    • obiettivo personalizzato:
 lessico relativo alla CASA -        conoscere il lessico relativo ad
 HOUSE                               una particolare stanza - KITCHEN

• didattica individualizzata:       • didattica personalizzata:

 propongo attività di recupero       propongo abbinamenti in cui le

 individualizzate, fornisco          parole/didascalie e le immagini da

 strumenti compensativi e insegno    scegliere siano disposte in

 ad utilizzarli                      maniera lineare, oppure sotto
                                     ciascuna immagine una scelta
                                     limitata di parole/didascalie
strumenti compensativi

sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la
  prestazione richiesta nell’abilità deficitaria

• la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;

• il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti
  della lezione;

• i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la
  produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della
  rilettura e della contestuale correzione degli errori;

• la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;

• altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe
  concettuali, ecc.
misure dispensative

sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere
  alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente
  difficoltose e che non migliorano l’apprendimento

• la lettura ad alta voce
• la scrittura sotto dettatura
• prendere appunti
• copiare dalla lavagna
• il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
• la quantità eccessiva dei compiti a casa
• l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
• lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
• sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
Strumenti compensativi e Misure dispensative

          COMPENSARE                         DISPENSARE

Tutto ciò che si dà al ragazzo per   Tutto ciò che si toglie al ragazzo
  combattere le difficoltà:          per combattere le difficoltà:
• Tabelle, mappe, liste…             • Lettura a voce alta
• Calcolatrice                       • Scrittura veloce sotto dettatura
• Computer con programmi di          • Memorizzazione di liste
lettura e scrittura con cuffie,      • Memorizzazione di regole e definizioni
microfono                            • Memorizzazione di tabelline
• Libri digitali, libri parlati      • Memorizzazione di poesie
• Lettore umano                      • Quantità di compiti
• “segretario”(scrive sotto          • Disegno tecnico
dettatura del ragazzo)               •…
• Più tempo
•…
Video

• Intervista a Mika

  https://www.youtube.com/watch?v=0HjU9qHZezY

• Strumento compensativo?

       https://www.youtube.com/watch?v=Cxyh06gbsiM

"Disturbi Specifici Dell'Apprendimento, come andare oltre i 9855 giorni”
       Dott.sse Valentina Gloria e Lara Orsolini (Pisa, 15-10-2014)
I disturbi specifici
dell’apprendimento:
il vero obiettivo per il futuro

 • Garantire alle persone che presentano
  un disturbo specifico
  dell’apprendimento la possibilità di
  seguire un percorso scolastico del
  tutto adeguato alle proprie possibilità
  e ai propri interessi culturali
CHI FA CHE COSA…

Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA
Disturbi da deficit
d’attenzione e comportamento
dirompente

• Disturbo da deficit d’attenzione e
 iperattività (ADHD)

• Disturbo della condotta

• Disturbo oppositivo-provocatorio
Disturbo da deficit
d’attenzione e iperattività:
criteri diagnostici
  •Esordio prima dei 7 anni
  •Presenza di sintomi da deficit
  d’attenzione e/o da iperattività
  •Tali sintomi determinano una significativa
  compromissione del funzionamento del
  bambino in almeno due contesti diversi
  (p.e., a scuola e a casa)
Deficit d’attenzione: i sintomi
•Non presta attenzione ai particolari, compie errori di
distrazione
•Non mantiene l’attenzione sui compiti
•Non sembra ascoltare quando gli si parla
•Non segue le istruzioni, non porta a termine i compiti
•Ha difficoltà ad organizzarsi nelle attività
•È riluttante a impegnarsi negli sforzi mentali
protratti
•Perde gli oggetti necessari per i compiti
•È facilmente distratto da stimoli esterni
•È sbadato nelle attività quotidiane
Iperattività: i sintomi
•Muove con irrequietezza mani o piedi
•Lascia il proprio posto a sedere
•Scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo
•Ha difficoltà a dedicarsi a divertimenti in modo
tranquillo
•Appare come “sotto pressione” o “motorizzato”
•Parla troppo
•“Spara” la risposta prima che la domanda sia stata
completata
•Ha difficoltà ad attendere il proprio turno
•Interrompe gli altri ed è invadente
Disturbo oppositivo-provocatorio
• Va in collera

• Litiga con gli adulti

• Sfida attivamente gli adulti

• Irrita deliberatamente le persone

• Accusa gli altri per i propri errori o per il proprio cattivo
  comportamento

• È suscettibile, arrabbiato e rancoroso

• È dispettoso e vendicativo
Disturbo della condotta

 • Aggressioni a persone o animali

 • Distruzione di oggetti o di proprietà
  altrui

 • Frode o furto

 • Gravi violazioni di regole
I disturbi d’ansia nel bambino
• Disturbo d’ansia di separazione

• Fobia sociale

• Disturbo ossessivo-compulsivo

• Disturbo d’ansia generalizzato

• Disturbo di panico

• Fobia specifica
Disturbo d’ansia di separazione
 •Sta male quando si separa dai genitori
 •Si preoccupa eccessivamente riguardo alla perdita
 dei genitori
 •Si preoccupa eccessivamente di essere rapito o di
 smarrirsi
 •Rifiuta di andare a scuola
 •Ha paura di stare solo
 •Va a dormire solo se ha vicino un genitore
 •Ha incubi frequenti sulla perdita dei genitori
 •Lamenta sintomi fisici (mal di testa, mal di stomaco,
 vomito, ecc.) quando si separa dai genitori
I disturbi dell’umore in età
scolare
•Gli episodi maniacali sono relativamente rari
•Anche gli episodi depressivi maggiori sono
meno frequenti che negli adulti
•La depressione si manifesta più spesso nel
bambino con lamentele somatiche, irritabilità
e ritiro sociale
•Molto frequentemente sono ben evidenti un
ridotto interesse nelle attività e una ridotta
capacità di concentrazione
I disturbi generalizzati dello
 sviluppo
 e i disturbi psicotici in età scolare
Disturbi generalizzati dello sviluppo:
•Disturbo autistico
•Disturbo di Rett
•Disturbo disintegrativo della fanciullezza
•Disturbo di Asperger

Disturbi psicotici
•Very early onset schizophrenia
Mutismo selettivo
 • Costante incapacità di parlare in
  situazioni sociali specifiche (p.e., a
  scuola) mentre è possibile parlare in
  altre situazioni (p.e., a casa)

 • Esordio di norma intorno ai 5 anni di
  età

 • Frequentemente transitorio
Alcune patologie neurologiche
che possono dar luogo a problematiche di
apprendimento in età scolare

 • Encefaliti lente
 • Alterazioni del comportamento
   successive ad infezione streptococcica
 • Alcune patologie neurometaboliche ad
   esordio tardivo
 • Neoplasie sopratentoriali
 • ..
Patologie neurologiche in età
scolare: strumenti diagnostici
• Anamnesi

• Accurato esame clinico (possibile presenza
 di segni neurologici)

• Esami elettrofisiologici (EEG, PE)

• Neuroimaging (TC, RM)

• Esami neurometabolici, immunologici, ecc.
Alcune forme di epilessia che possono
disturbare l’apprendimento in età
scolare
Epilessia-assenza (piccolo male)
•idiopatica, benigna
•assenze pluriquotidiane di breve durata, di regola non
accompagnate da altri sintomi, con sospensione completa
della coscienza

Sindromi da punta-onda continua nel sonno
•possibili diversi quadri eziopatogenetici
•tipico aspetto EEG nel sonno
•talora crisi convulsive relativamente rare
•possibilità di un progressivo deterioramento del linguaggio e
delle funzioni cognitive
Preesistenti disturbi specifici
del linguaggio

 • Disturbo dell’espressione del linguaggio

 • Disturbo misto dell’espressione e della
  ricezione del linguaggio
L’alunno con problemi cognitivi
“lievi”: sono utili gli strumenti
della 170/10?
•Scrittura al computer
•Libro digitale
•Calcolatrice
•Preparazione di schemi e mappe concettuali
•Interrogazioni programmate
•Tempi aggiuntivi per le verifiche o verifiche
ridotte sul piano quantitativo
•..
L’alunno con “disturbo del
comportamento”:
sono utili gli strumenti della
170/10?
 •Scrittura al computer
 •Libro digitale
 •Calcolatrice
 •Preparazione di schemi e mappe concettuali
 •Interrogazioni programmate
 •Tempi aggiuntivi per le verifiche o verifiche
 ridotte sul piano quantitativo
 •..
Alcuni alunni con
“Bisogni Educativi Speciali”
• Marco:      QIP 75;      QIV 77

• Susanna:    QIP 116;     QIV 74

• Elena:      QIP 72;      QIV 96

• Michele:    QIP 84;      QIV 66

• Federico:   QIP 90;      QIV 72
                  + “caduta specifica” nelle capacità di

                           letto-scrittura
1° proposta

  Attività laboratoriali in orario
  extrascolastico per alunni con

               BES
Obiettivi:
• Prevenire l’insuccesso scolastico;

• Riflettere sul proprio modo di apprendere e comprendere le
 strategie più idonee ad affrontare le difficoltà;

• Condividere con altri studenti che presentano lo stesso
 disturbo il proprio disagio nei confronti dell'esperienza
 scolastica e affrontarlo insieme attraverso un reciproco
 scambio di esperienze e informazioni (peer education).
2° proposta

     Competenze organizzative e
          gestionali della Scuola
Azioni indispensabili per una vera e
    duratura inclusione scolastica
•   Presenza esplicita nel POF di un protocollo di accoglienza per gli alunni e studenti con certificazione diagnostica di DSA/BES

•   Azioni per la rilevazione precoce delle situazioni riconducibili a rischio di DSA/BES (continuità con progetti di identificazione precoce, come quelli
    attivati da AID : progetto SCO.le.DI; APRICO;LA SCUOLA FABENE A TUTTI...)

•   Azioni per l’osservazione sistematica per l’identificazione delle prestazioni atipiche (griglie osservative del precursori critici dell’apprendimento
    nella scuola dell’infanzia; griglia osservativa per il monitoraggio del processo di acquisizione della scrittura, della lettura e del calcolo nella scuola
    primaria; griglia osservativa per la rilevazione di prestazioni atipiche nella scuola secondaria di primo e secondo grado)

•   Progetti di sensibilizzazione sulla tematica DSA/BES rivolti alle famiglie (incontri di sensibilizzazione nel passaggio tra segmenti scolastici diversi)

•   Iter procedurale dopo la diagnosi per la realizzazione del PDP (documentazione di buone prassi per rendere operativo il raccordo con la famiglia
    per la stesura del PDP ; presenza di strumenti osservativi per coinvolgere le famiglie , come questionari- colloqui per far emergere i punti
    di forza e di fragilità degli studenti ascoltando la voce dei genitori...; questionari o percorsi didattici , che puntano sulla narrazione per
    far emergere la voce degli studenti e del proprio modo di apprendere; pianificazione di azioni per il monitoraggio dell’efficacia del PDP;)

•   Modelli di realizzazione dell’orientamento nel passaggio tra segmenti scolastici diversi (quali sono le comunicazioni nel passaggio degli alunni e degli
    studenti tra ordini diversi di scuola; quali indicazioni di percorso sono forniti alle famiglie dopo la scuola secondaria di primo grado;)

•   Attivazione intra-scolastica e/o extra-scolastica di laboratori didattici di potenziamento (laboratori linguistico-fonologici; laboratori sul metodo di
    studio; laboratori per sviluppare la competenza compensativa sull’uso delle tecnologie; laboratori per i genitori)

•   Percorsi di ricerca-azione innovativi sull’inclusione e progetti di riflessione sulle metodologie e sulla didattica per l'apprendimento;

•   Formazione effettuata da enti accreditati sulla tematica DSA/BES realizzata dall’I.S ed impegno collettivo del corpo docente

•   Grado di integrazione tra metodologie didattiche e innovazione tecnologica informatica (elemento di inclusione per tutta la classe).

•   Applicazione nella pratica didattica e valutativa (compiti poli-risolvibili a diversi livelli di complessità) delle nuove impostazioni metodologiche,
    in accordo con gli orientamenti presenti nelle linee guida 2011
Buone Prassi    PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

  Documento elaborato dalla sezione AID Pisa

                        2013

     “Procedure di accoglienza negli Istituti
    Scolastici - Dalla Diagnosi di DSA al Piano
               Didattico Personalizzato”
3° proposta

               • analisi del PDP della scuola

      • corretta riflessione (e/o riformulazione)

                       che tenga conto

delle caratteristiche diagnostiche   di proposte didattiche

      degli studenti                       inclusive
Aspetti fondamentali

• la corretta lettura della diagnosi

• il patto con la famiglia (compiti a casa compresi, che sono
 sempre fonte di ansie, malumori e conflitti)

• strumenti e strategie informatiche e non

• Studio

• valutazione
4° proposta

Dalla Diagnosi/Certificazione

              al PDP
5° proposta

     PRATICHE DIDATTICHE
              INNOVATIVE
PRATICHE DIDATTICHE INNOVATIVE

• Metodologie di attivazione di strategie logico visive : mappe , schemi
  guida, tabelle, glossario per immagini; uso efficace dei mediatori
  didattici.

• Modalità didattiche inclusive

• Applicazione nella pratica didattica ( compiti poli-risolvibili a diversi
  livelli di complessità) delle nuove impostazioni metodologiche, in
  accordo con gli orientamenti presenti nelle Linee guida 2011 ( allegati
  Legge 170/2010)

• Protocolli di condivisione dei criteri di valutazione degli studenti con
  DSA e delle modalità di preparazione delle verifiche
Per (non) concludere …
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