Proposte Confcommercio per "connettere l'Italia"

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13 Agosto 2019 -

Proposte Confcommercio per…
«connettere l’Italia»

                La platea del convegno “Italia dis… connessa”

ROMA – L’Italia “disconnessa” è stata tema di dibattito nell’incontro
organizzato ieri a Roma da Confcommercio e da Conftrasporto. Gremita in ogni
ordine di posto la sala convegni di Confcommercio per la soddisfazione dei
presidenti Carlo Sangalli (Confcommercio) e Paolo Uggè (Fai – Conftrasporto).
Un rapporto molto stretto quello esistente tra le due associazioni che
rappresentano tante componenti dell’economia e del trasporto italiano che
anche questa volta è riuscito a coinvolgere numerosi operatori e
rappresentanti di categoria. Ad introdurre i lavori è stato il saluto di
Carlo Sangalli che ha evidenziato l’impegno di Confcommercio a servizio della
mobilità del Paese «per aumentare la competitività delle imprese e migliorare
la qualità della vita dei cittadini».
A delineare il quadro della situazione del trasporto in Italia sono state le
relazioni di Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio, e di
Sergio De Luca, direttore Comunicazione e immagine della stessa
confederazione. Tra le patologie più rilevanti della situazione italiana,
Bella ha segnalato la quota delle merci in entrata nel nostro Paese
trasportate dagli operatori dell’est Europa che nel periodo 2003 – 2013 è
aumentata del 600% mentre quella relativa ai trasportatori italiani è
diminuita del 60%. C’è una ripresa dell’economia che rischia però di essere
frenata dallo “smontaggio” di alcuni provvedimenti presi dai vari governi in
questi ultimi anni, ha evidenziato Mariano Bella. Negli ultimi due anni è
stata registrata una economia in ripresa e in parallelo c’è anche un aumento
del traffico merci rispetto ai livelli più bassi rilevati in questi ultimi
anni di crisi. Nota dolente il fatto che il settore autotrasporto viaggi su
ritmi più blandi rispetto al dato generale. Nel 2016 è previsto per il
traffico merci un calo rispetto al dato 2007 del 17,6% mentre per
l’autotrasporto la diminuzione resta sopra al 20% (21,3%). L’auspicio di
Mariano Bella è che ci possa essere, tra i vari provvedimenti che saranno
presi dal Governo, anche una riduzione del carico fiscale per le famiglie e
le imprese ed inoltre una riduzione delle accise per i veicoli di categoria

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superiore all’ “Euro2” lasciando immutata quella per i mezzi più vecchi
nell’ottica del “chi inquina paga” effettuando così una manovra che non
rappresenta un taglio lineare. Dato molto preoccupante quello della perdita
occupazionale negli anni 2008-2012 segnalata nel comparto trasporto ed in
particolare quella relativa al settore autotrasporto che copre una quota del
27% su un totale pari al 27,9%.
Sergio De Luca ha messo in evidenza il calo negli investimenti nei trasporti,
dimezzati in 12 anni da 20 a 10 milioni di euro, la perdità di centralità del
nostro Paese nel Mediteraneo e l’eccessiva burocrazia che in particolare
«affonda il settore container». In Italia per esportare un container
occorrono in media 19 giorni e 1.195 dollari mentre in Germania occorrono 9
giorni e 1.015 dollari. Altre difficolta poi esistono nel settore del
trasporto merci su ferrovia, una modalità poco utilizzata e lenta che
condiziona, per le gravi carenze infrastrutturali della rete, l’affermarsi in
Italia dell’intermodalità. Quasi un terzo dei porti italiani sono privi di
collegamento ferroviario diretto con la rete nazionale e circa il 40% non
hanno al loro interno un terminal ferroviario. Poi ci sono anche le questioni
relative alla congestione, alla scarsa velocità della circolazione nei centri
urbani, del rapporto parco macchine / rete autostradale inferiore a quello di
diversi Paesi europei.
«E dire che i trasporti potrebbero essere la chiave della ripresa. Una
riduzione del 10% dei tempi e dei costi medi di trasporto equivarrebbe ad un
+ 0,7% del Pil pari a 11,3 miliardi di euro» ha concluso De Luca.
Spunti quelli dati da Bella e De Luca che hanno animato il dibattito moderato
da Andrea Iannuzzi, direttore Agl, cui hanno partecipato Giacomo Di Patrizi,
presidente Fercargo, Michele Ruggieri, amministratore unico Fedarlinea, il
senatore Vincenzo Gibiino, capogruppo Forza Italia in commissione Lavori
pubblici, e Pasquale Russo, segretario Conftrasporto. Assenti i
rappresentanti del Governo e del Partito Democratico. Su questo punto ha
posto l’accento Pasquale Russo invitando la politica «ad ascolatre con più
attenzione» le istanze che vengono dalle imprese, dal mondo del lavoro.
«Rivendicare l’ascolto – ha affermato Russo – mi pare doveroso. Non stiamo
parlando di istanze da accogliere, ma solo di ascoltare il nostro punto di
vista». Piena comprensione e solidarietà è stata espressa a tal proposito dal
senatore Gibiino.
Altre critiche Russo le ha poi rivolte verso «un modello di trasporto
europeo» che oggi non funziona che deve essere profondamente ripensato.
Dobbiamo contrastare regole, ha detto, che portano alla delocalizzazione e

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alla mancanza di competitività.
A concludere i lavori è stato il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè.
Dopo un’ampia analisi della situazione, della sottolineatura di alcuni dei
dati presentati durante i lavori, Uggè ha lanciato le cinque proposte che
Confcommercio e Conftrasporto giudicano essere decisive per connettere
l’Italia.
Innanzitutto la creazione del Registro internazionale dell’autotrasporto per
arrestare il preoccupante e recente fenomeno della delocalizzazione
dell’autotrasporto italiano realizzando così, sulla falsariga di quanto
avvenuto nel trasporto marittimo, un sistema di decontribuzioni,
defiscalizzazioni e semplificazioni significative per permettere agli
opertori italiani di competere ad armi pari con gli stranieri.
Poi l’individuazione dei porti strategici, di cui si intravedono segnali
interessanti da parte del Governo, lo sviluppo dell’intermodalità dei
collegamenti terrestri e il potenziamento delle Autostrade del mare. Un punto
quest’ultimo che rafforzerebbe un’ alternativa al trasporto merci su gomma.
Con lo sviluppo delle Autostrade del mare si potrebbero trasferire
annualmente dalla gomma al mare oltre 12 milioni di tonnellate di merci,
togliendo dalle nostre strade oltre 700 mila camion, pari a 8mila chilometri
di coda virtuale di traffico.
Altra interessante proposta, l’apertura notturna dell’Alta velocità al
trasporto merci tramite la realizzazione, così l’ha definità Uggè, della
«metropolitana italiana delle merci».
Va incentivato inoltre il trasporto su ferro dei Tir che arrivano via mare
nei nostri porti dal Mediterraneo e che trasportano merce destinata
all’estero ed infine, ultima proposta, avviare una strategia nazionale in
favore dell’accessibilità e della mobilità urbana che migliori l’efficacia e
l’efficienza degli spostamenti sia di merci che di persone all’interno delle
nostre città.

Piano porti e logistica: prioritari i

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progetti

GENOVA – Sulla riforma dei porti «abbiamo chiesto, prima di fare discussioni
sulla governance, effettivamente molto spezzettata, di parlare dei progetti
che ciascuna Autorità portuale ha pronti. Se una Autorità portuale (Spezia,
Savona o naturalmente Genova) ci tira fuori i progetti e ci dice cosa è
pronta a fare, questa ha la priorità sulla discussione della governance». Lo
ha detto il premier Matteo Renzi in una intervista all’emittente ligure
Primocanale.
«Deve essere chiaro – ha aggiunto Renzi – che non possiamo accettare un
sistema in cui Rotterdam da solo fa più di tutte le 24 Autorità portuali
italiane, perché è una barzelletta. Sei nel cuo re dell’area più strategica
del mondo e cosa fai? Fai tutto il giro più lungo perché non hai
infrastrutture».
«Si esca però dalla fase delle chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere – ha
detto ancora il premier -. Chi ha qualcosa da dire lo faccia, chi ha qualcosa
da fare tiri fuori le carte e smetta di chiacchierare, anche perché si parla
di posti di lavoro. Sul mare c’è tanto spazio per crescere: vale per i porti,
ma vale anche per la cantieristica, per Fincantieri, Finmeccanica, vale anche
per la nautica di lusso. Si è pensato di poterla bloccare perché si è detto
la roba di lusso non ci interessa. E’ come dire via Prada, via Armani perché
i vestiti troppo belli non vanno bene. Si deve recuperare buon senso e
lavoro, lavoro, lavoro. Io sono ossessionato dal lavoro» ha concluso Matteo
Renzi.

Maggiore sicurezza con studio dei
venti

GENOVA – L’obiettivo finale è quello di riuscire ad arrivare a una previsione
dei venti oraria, e una precisione su un quadrante di 80 metri quadrati di

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circa il 90%. Un risultato fondamentale per riuscire a dare maggiore
sicurezza alla navigazione e alle operazioni all’interno dei terminal
portuali. Il Progetto europeo “Vento, Porti e Mare”, arrivato a una sua fase
intermedia, ha coinvolto cinque porti, Savona, Genova, La Spezia, Livorno e
Bastia per la messa a punto di una rete di monitoraggio e una modellistica
numerica sugli scali dell’Alto Tirreno.
«La previsione del vento a un’ora, a 12 e a 24 ore – spiega Giuseppe Canepa,
responsabile settore Ambiente dell’Autorità portuale di Genova – permetterà
di dare informazioni adeguate a piloti e ormeggiatori, ma anche ai
terminalisti che, sulla base di questi dati, potranno pianificare la loro
operatività, dalla chiamata delle squadre allo scarico delle navi, sapendo
con una precisione molto spinta la situazione del vento».
Un obiettivo particolarmente ambizioso perchè, oltre alla sicurezza, con la
possibilità di porre in essere tutte le azioni preventive, permette una
maggiore pianificazione dell’operatività portuale consentendo l’attracco
delle navi e il carico-scarico delle merci.
«Oggi, rispetto agli anni passati, i terminalisti quando non possono lavorare
in quota operano a piazzale e questo aiuta a non avere mai terminal fermi ma,
grazie a questo progetto, si potranno avere previsioni per ogni quadrante di
80 mq e questo permetterà di fare un ulteriore passo avanti».

Rispettate tempistiche rilancio di
Servola

TRIESTE – «Il cronoprogramma previsto per il rilancio della Ferriera di
Servola è perfettamente rispettato in ogni settore, dall’adeguamento e
l’ottimizzazione degli impianti alla salvaguardia dell’occupazione ed a tutte
le attività necessarie per la tutela dell’ambiente». Confermando il pieno
rispetto delle tempistiche, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, ha fatto il punto con istituzioni, azienda e sindacati su
quella che ha definito «una crisi industriale complessa rispetto a cui, dopo
il proficuo e sinergico lavoro di tutti gli attori coinvolti, ora possiamo

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addirittura parlare di allargamento dell’attività industriale». «Entro
l’estate – ha annunciato Serracchiani, ringraziando in particolare il
cavaliere Giovanni Arvedi per l’impegno assunto a Trieste – sigleremo
l’ultimo accordo di programma quadro e procederemo alla nomina del
commissario straordinario che dovrà curarne l’operatività. A quel punto – ha
aggiunto la presidente – potremo affidare a Invitalia l’individuazione del
percorso di riqualificazione del sito, valutando bene quali compiti affidarle
e quali, invece, potremo svolgere direttamente con opportuno risparmio di
costi».
Al tavolo Ferriera riunitosi a Trieste erano presenti tutte le
amministrazioni interessate. Oltre a Serracchiani ed agli assessori regionali
a Lavoro, Loredana Panariti, ed Ambiente, Sara Vito, sono infatti intervenuti
il sindaco Roberto Cosolini con gli assessori Edi Kraus e Umberto Laureni, e
la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, con gli assessori
Adele Pino e Vittorio Zollia.
Tre i punti cardine della nuova Ferriera, illustrati al tavolo
dall’amministratore delegato della Siderurgica Triestina, Francesco Rosato.
In primis il piano di risanamento dell’impianto, quindi il programma
ambientale con la messa in sicurezza dei suoli e, ultimo ma non ultimo, la
reindustrializzazione. L’innovativo impianto di aspirazione della cokeria, ha
assicurato Rosato, sarà in esercizio entro l’anno ed abbatterà i fumi in
maniera radicale, molto più di quanto previsto dalle normative europee,
diventando di fatto, ha poi sottolineato Serracchiani, il primo in Europa a
raggiungere livelli così alti di rispetto ambientale. A buon punto anche
l’impianto di laminazione che lavorerà i semiprodotti inviati da Cremona. Con
le strutture al 70% già a Trieste, sono previsti 7 mesi di montaggio e
l’apertura nel corso del primo trimestre 2016. A questo proposito, verrà
prima impiegato personale specializzato e poi, come riferito da Rosato,
saranno coinvolti ulteriori 80 lavoratori all’avvio dell’impianto.
Tutto quanto, ha spiegato Serracchiani, avverrà sotto l’attento controllo
della Regione, sia per quanto riguarda il rispetto delle tempistiche,
considerato fondamentale da Cosolini che ha anche chiesto il maggior
coinvolgimento possibile dell’indotto locale, sia per i fattori occupazione e
difesa dell’ambiente. Rassicurazioni ai sindacati sono state fornite anche in
merito alla formazione dei lavoratori. «Tutto pronto, dagli strumenti alle
risorse», ha chiosato Serracchiani. Così come, ha concluso la presidente
della Regione, sarà pronta la Ferriera per l’Open Day, spostato da giugno a
settembre in quanto il cantiere attivo ha occupato buona parte dell’area

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visitabile. «Essendo appena arrivato l’impianto di aspirazione – ha
commentato – meglio aprire le porte tra qualche mese, quando avremo qualcosa
in più da verificare e mostrare».

Spezia a prima edizione «Fruit
Innovation»

  LA SPEZIA – L’Autorità portuale della Spezia e La Spezia Reefer Center
hanno preso parte alla prima edizione di Fruit Innovation 2015,
manifestazione riservata al settore dell’ortofrutta che si è svolta nei
padiglioni di Fieramilano dal 20 al 22 Maggio. Con oltre 200 espositori
presenti che operano nel settore della logistica distributiva ed un successo
di pubblico confermato dall’alta affluenza, Fruit Innovation si candida a
diventare punto d’incontro tra produttori e distributori con una seconda
edizione già prevista dall’8 al 10 Giugno 2016.
La Spezia Reefer Center rappresenta per il porto ligure l’unica struttura
dedicata in grado di gestire lo stoccaggio e la movimentazione dei prodotti a
temperatura controllata, completando così la già vasta gamma di servizi alla
merce che lo scalo spezzino da sempre offre con elevata professionalità ed
efficienza.
I buoni collegamenti marittimi col centro America, in particolare con
l’Ecuador, consentono ad esempio di sbarcare alla Spezia frutti, come le
banane, della migliore qualità possibile, servendo in tempi rapidissimi non
solo i mercati del nord Italia ma anche quelli dell’Europa orientale fino
alla Romania.
L’efficienza del “Sistema Spezia”, che vede nelle aree retroportuali di S.
Stefano Magra la prosecuzione naturale delle banchine, riveste particolare
interesse per i clienti finali del settore deperibili che vedono nella
rapidità ed efficienza delle operazioni il soddisfacimento dei requisiti
fondamentali per il successo della loro attività.
Con questa manifestazione l’Autorità portuale della Spezia ha voluto
promuovere una volta di più l’efficienza e la sinergia di un sistema portuale

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attento a tutte le innovazioni che vanno nella direzione di diversificare
l’offerta portuale anche attraverso mirate politiche di sviluppo.

Totem informativo alla Cciaa Livorno

LIVORNO – Un “totem” con uno schermo touch screen dal quale si accede
liberamente alle notizie su politiche comunitarie, bandi e opportunità è ora
attivo al primo piano della sede della Camera di Commercio di Livorno,
nell’area dedicata al pubblico che attende di accedere agli sportelli. Le
persone possono liberamente navigare dalla home page, che si presenta come la
prima pagina di un notiziario online, e leggere le notizie presenti; oppure
possono scegliere un argomento specifico di loro interesse.
Più tardi, a casa o in ufficio, coloro che hanno preso confidenza con il
portale potranno registrarsi e accedere – del tutto gratuitamente – al
notiziario che informa su tutte le opportunità in ambito europeo; potranno
addirittura personalizzare le informazioni per ricevere solo quelle che
rientrano nell’ambito della loro attività. L’indirizzo è www. innolabsplus.
eu
«Il software installato in Camera di Commercio – spiega il segretario
generale Pierluigi Giuntoli – rappresenta quindi una sorta di vetrina, il
saggio di un sistema informatico sofisticato ma al tempo stesso di semplice
uso, che costituisce una novità e promette di dare concretamente una mano ai
cittadini – siano essi imprenditori professionisti o rappresentanti delle
istituzioni – per addentrarsi nel non semplice mondo delle opportunità
offerte dall’Unione europea. Un’ulteriore funzionalità del software –
aggiunge – è la possibilità, una volta iscritti, di ricercare partner di
progetti specifici, segnalando il proprio ambito di intervento».
Il servizio, legato al progetto europeo “Innolabs+”, è stato proposto dalla
Fondazione camerale per l’impresa, la ricerca, l’innovazione, nata proprio
per aiutare e stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, in
linea con le vigenti programmazioni nazionali ed europee. Il portale – che si
autoaggiorna, attingendo a tutto ciò che di nuovo si elabora nella Ce – è
sviluppato in versione multilingue (italiano, francese e inglese) ed è

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utilizzabile da desktop, tablet, smartphone.
«L’Università -ha sottolineato il prof. Maurizio Vernassa, componente del
Consiglio di fondazione e responsabile scientifico del progetto per il
Dipartimento di Scienze politiche di Pisa – ha sviluppato e messo a
disposizione questo evoluto portale informativo sulle politiche comunitarie,
sui bandi e sulle opportunità di finanziamento, che si rivelerà utile
strumento per le istituzioni pubbliche, le imprese, i professionisti ed i
cittadini in generale. Grazie alla stipula di uno specifico accordo di
cooperazione tra il Dipartimento di Scienze politiche e la Cciaa di Livorno,
uno dei quattro “totem informativi” localizzati sul territorio della costa
toscana è stato installato presso la sede camerale, luogo di incontro di
tanti operatori economici».
«Un territorio che vuole innovarsi e svilupparsi non può prescindere dalla
dimensione europea. In un momento in cui la congiuntura economica continua a
condizionare le politiche locali di sviluppo, il collegamento con l’Europa
rappresenta la vera grande opportunità per accedere ai finanziamenti per il
sostegno e la realizzazione di progetti concreti, finalizzati a fornire
soluzioni dirette alle reali esigenze delle imprese e della comunità. E’
quindi necessario promuovere a livello locale la diffusione di una cultura
“europea” e l’attuazione di una strategia di sviluppo di livello comunitario,
per gestire problematiche e sfide che non possono essere affrontate in modo
efficace attraverso l’azione di singoli attori territoriali e con l’impiego
degli strumenti comunemente utilizzati», ha commentato il presidente Cciaa,
Sergio Costalli.
Il totem sarà presto installato anche nel Comune di Portoferraio. Fuori
provincia, sono stati scelti per gli altri due totem il Comune di Massarosa e
la Camera di Commercio di Grosseto: una scelta, quest’ultima, compiuta
nell’ottica di integrazione del più ampio territorio delle due province di
Livorno e Grosseto, e in linea con la decisione dei due Enti camerali di
accorparsi.
Finanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-
Francia “Marittimo” il progetto Innolabs+ coinvolge partner della Corsica
(Collectivitè territoriale de Corse, Sivom Seve in Grentu), della Liguria
(Regione Liguria), della Sardegna (Provincia di Sassari) e della Toscana
(Regione Toscana, Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa).
Innolabs+ si focalizza sulla tematica dello sviluppo e promozione di modelli
innovativi di governance territoriali e di competitività in ambito
socioeconomico, con particolare attenzione al tessuto imprenditoriale,

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secondo i principi enunciati dalla strategia “Europa 2020”.
L’obiettivo generale del progetto è realizzare infrastrutture e strumenti
tecnologici che consentano di sostenere lo sviluppo socio-economico dei
territori ed il tessuto imprenditoriale per accrescere la coesione e la
competitività della zona di cooperazione transfrontaliera (area costiera
della Toscana, Sardegna, Corsica e Liguria) promuovendo l’attuazione delle
soluzioni innovative basate sul principio di sostenibilità.

Servizio ro-ro tra Libano e Golfo
Arabico

BEIRUT – Lo scorso mese di Aprile, il confine di Nassib tra la Siria e la
Giordania è stato occupato dai militanti dell’Isis, bloccando virtualmente i
trasporti terrestri dal Libano verso la Giordania, l’Iraq e i Paesi del Golfo
Arabico ed obbligando gli esportatori a trovare un mezzo di trasporto
alternativo. Il ministero dell’Agricoltura e la Direzione generale dei
Trasporti marittimi e terrestri del ministero dei Trasporti del Libano, hanno
identificato un’alternativa nel trasporto dei camion imbarcati su una nave
ro-ro, tra il porto libanese di Tripoli e quello di Dhubai, in Arabia
Saudita. Il trasporto dei camion via ferry non era mai stato sperimentato in
Libano, ma venerdì 15 Maggio è partita la prima nave, con 70 camion che
trasportavano un carico di frutta e altri generi alimentari destinati
all’esportazione verso i mercati del Golfo. Il servizio dovrebbe entrare in
funzione regolarmente, con viaggi ogni 8-10 giorni, secondo quanto annunciato
dall’Ufficio Ice di Beirut.
Considerato che il costo del trasporto terrestre via camion era di circa
4.000 dollari Usa, mentre il costo del trasporto di un camion imbarcato su
una nave ro-ro dal porto libanese al porto saudita e da quest’ultimo verso
città del Golfo supererà gli 8.000 dollari, il Governo libanese ha deciso di
sostenere gli esportatori e le società di trasporto libanesi co-finanziando i
costi di trasporto.
Come è noto, il Libano esporta garn parte della produzione agricola ed in

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particolare frutta e verdura (ciliegie, pesche, albicocche, mandorle e
lattuga), verso i Paesi del Golfo Arabico.

Inarrestabile a Salerno crescita delle
merci

  SALERNO – Il Comitato portuale ha approvato la relazione annuale
sull’attività promozionale, organizzativa ed operativa del porto di Salerno.
Il documento ufficiale, redatto ai sensi della Legge 84/94, dimostra ancora
una volta – si legge in una nota dell’Authority – come l’elevata capacità di
movimentazione delle merci, la perfetta organizzazione del lavoro e la grande
affidabilità e professionalità degli operatori portuali, hanno contribuito a
creare un’industria portuale con elevati standard operativi e qualitativi.
Nonostante i numerosi lavori di ammodernamento in corso di realizzazione, il
porto di Salerno continua a crescere, con significativi trend positivi sia
per il traffico merci che passeggeri.
Dopo un 2013 straordinario, il 2014 è stato l’anno dei record, caratterizzato
da notevoli incrementi dei volumi di merce movimentata, che hanno superato
complessivamente i 12,2 milioni di tonnellate, con + 23% per i container, +
6% per i ro-ro e + 9% per le merci varie. Un’ottima performance produttiva
che viaggia di pari passo con il pieno inserimento dello scalo salernitano
nei circuiti mondiali della logistica integrata.
Anche il traffico passeggeri ha fatto registrare nel 2014 trend positivi con
un incremento del 12%. Il porto, che da alcuni anni accoglie alcune tra le
più belle navi da crociera che solcano il Mediterraneo, grazie al nuovo polo
crocieristico, già operativo da qualche settimana, sarà in grado di offrire
ai passeggeri tutti i servizi ed i comfort necessari, con eccellenti standard
qualitativi. In pochi anni l’Autorità portuale stima di raggiungere il
milione di crocieristi, con ulteriori potenzialità di crescita dei flussi
turistici e, in generale, dell’economia non solo della provincia.
Continua, quindi, in modo incessante l’impegno del presidente dell’Autorità
portuale, Andrea Annunziata, che vede, nella realizzazione degli importanti

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interventi infrastrutturali in corso di realizzazione, un input decisivo per
la crescita dei traffici e dell’economica del territorio.
«I risultati positivi raggiunti – afferma Annunziata – sono destinati a
crescere ancora nei prossimi anni. Per la fine del 2015, grazie al
completamento dei lavori di ammodernamento infrastrutturale, che
consentiranno la realizzazione di nuovi ormeggi dedicati alle varie tipologie
di traffico, l’ingresso di navi di ultima generazione e l’attivazione di
nuove linee regolari, il porto di Salerno sarà ancora più competitivo nel
mercato globale e sarà in grado di rispondere alle nuove esigenze del
trasporto marittimo internazionale, puntando sempre più su efficienza,
sicurezza e tutela dell’ambiente. Tutto ciò, unitamente agli investimenti che
saranno effettuati in sinergia con le aree interne, consentirà, senza alcun
dubbio, enormi benefici per lo sviluppo dell’occupazione e dell’economia
regionale».

Record di camion (2.408) a Prà Voltri

  GENOVA – Nella giornata di giovedì scorso, 21 Maggio, nel bacino di Prà
Voltri sono stati serviti 2.408 camion. La notizia è stata diffusa da un
comunicato congiunto diramato di PSA Voltri Prà ed il Consorzio servizi
portuali, nel quale vine ricordato che il precedente record del compendio
portuale di ponente risaliva al 15 Novembre 2011, quando nelle aree in
concessione al Vte erano stati movimentati 2.287 camion.
Il risultato è stato registrato con soddisfazione, non solo dal Voltri
Terminal Europa, che nonostante il maltempo ha garantito l’operatività del
proprio accesso camionistico fin dalle primissime ore dalla mattinata, ma
anche dal Consorzio servizi portuali, che col terminal collabora ormai dal
2013 per assicurare le migliori performance di servizio in area retro-
portuale.
Questo nuovo record è stato raggiunto grazie agli sforzi e alla
collaborazione congiunti, mirati ad ottimizzare ogni fase del processo
telematico, documentale e di sicurezza che le operazioni di scarico e
ricarico dei container trasportati via camion implicano per un porto che

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guarda al futuro, senza dimenticare gli aspetti di security che il momento
contingente impone. Tutti gli autotrasportatori che transitano dal terminal
PSA Voltri Prà sono infatti registrati presso l’anagrafe dell’Autorità
portuale di Genova e, a breve, verrà data la possibilità di registrarsi anche
ai “visitatori” temporanei del terminal, che, in tal modo, potranno usufruire
dei servizi telematici che il terminal offre già oggi ai propri utenti
autotrasportatori.
La tempistica media delle operazioni di scarico/ricarico camion, nella
giornata del primato, è stata di 36 minuti dal momento dell’accesso del
camion al gate di Vte fino al momento dell’uscita dal varco.
Tali prestazioni risultano essere in linea con gli standard nord europei e
che sono possibili grazie alla cooperazione tra i vari attori coinvolti e al
supporto del Port Community System E-port.

Su «Bahri Jazan» imbarcati 200 camion

ROTTERDAM – Nei giorni scorsi, la nave ro-ro “Bahri Jazan”, ormeggiata al
terminal della SCA Logistics nell’area Eemhaven nel porto di Rotterdam, ha
imbarcato oltre 200 camion destinati in Medio Oriente.
Il carico era composto da ex veicoli militari provenienti dalla Germania che
saranno utilizzati, con nuovi colori civili, in Bahrain ed in Arabia Saudita
nella costruzione e manutenzione delle strade. Questa è stata la prima volta
che la “Bahri Jazan”, unità della flotta della National Shipping Company of
Saudi Arabia (Bahri) rappresentata dall’agente “S5”, ha scalato il porto di
Rotterdam.
Nel suo terminal, la società SCA Logistics, oltre a merce rotabile, movimenta
anché contenitori e breakbulk.
Come noto, la “Bahri Jazan” scala regolarmente anche il porto di Livorno,
nell’ambito del servizio che la compagnia araba effettua verso i principali
scali della East Coast e Golfo degli Stati Uniti, ma anche verso il Mar
Rosso, Golfo Arabico e India, raccomandata in questo caso dall’agente
generale per l’Italia che è l’agenzia marittima Delta del Gruppo Gastaldi &
C. spa.

  https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/957/ | 13 Agosto
                                   2019 -
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