Progetto "Libriamoci 2020" - "Il labirinto delle storie ritrovate" - "Il labirinto delle storie ritrovate"
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padlet.com/paolarago1/qulh0xjhld0t Progetto "Libriamoci 2020" - "Il labirinto delle storie ritrovate" Triennio della sezione D dell'ITTL "Duca degli Abruzzi" di Napoli PAOLA RAGO 19 APRILE 2018 17:08 Progetto "Libriamoci 2020" di Luigi Pollio, III D "Il labirinto delle storie ritrovate" Mago Merlino, durante una delle sue classiche passeggiate mattutine, giunge in prossimità di una caverna. Incuriosito, senza pensarci troppo, varca la soglia. Davanti a sé vede un tavolo, con un mazzo di tarocchi sopra e attorno alcuni personaggi. Il mago decide allora di avvicinarsi e di accaparrarsi una carta. Non appena prende la carta, il Mago, nota subito un'incredibile somiglianza con se stesso. La carta rappresenta un uomo, in piedi, davanti un tavolo, mentre solleva una bacchetta magica. Sul tavolo ci sono tantissimi oggetti riconducibili alla sua vita: tutto il suo passato, le sue storie, la sua vita, tutti gli avvenimenti che l'avevano profondamente segnato. All'improvviso tutti i personaggi seduti attorno alla tavola, mentre guardavano con attenzione la carta, si ritrovarono in prossimità di un castello, presso la corte del re di Britannia. Sono in compagnia di Merlino, che sta parlando col re. A un certo punto il re di Britannia chiede a Merlino come mai il suo castello sembrava crollare, ogni volta, che l'esercito ritornava dalla battaglia. Merlino senza alcun indugio risponde al re che, sotto alle fondamenta, giacciono dei draghi incatenati, che vorrebbero distruggere il suo esercito. Scende la sera e mentre tutti gli ospiti erano a cena con il re, il castello va in amme. Tutti i personaggi, compreso Mago Merlino riescono a salvarsi, tranne il re. Tutti i personaggi guardano increduli le alte amme, tranne Merlino che resta impassibile. Ma ecco che Merlino, insieme a tutti gli altri personaggi, si ritrovano nella caverna e il Mago decide di pescare una nuova carta. Stavolta è la donna di cuori. Vi è rappresentata una giovane donna, con vesti e gioielli bellissimi, seduta su un trono tutto d'oro. Tutti i personaggi vengono catturati dalla bellezza della ragazza e, in particolare, Merlino. Ora si ritrovano catapultati in un paesino, dove la giovane li accoglie con una bellissima cena. Merlino, innamoratosi perdutamente di lei, le chiede di diventare la sua sposa. La ragazza accetta la proposta del mago e decide di andare a vivere con lui nel suo castello. La strana avventura di Mago Merlino in una Con il passare del tempo, la ragazza incomincia però ad avere paura del mago, sostenendo di aver notato in lui un lato caverna fatata
maligno. Il re capì che il suo destino era su quel tavolo e che non poteva Merlino continua comunque a insegnarle tutti i segreti della permettersi di sbagliare carta, altrimenti il suo regno sarebbe magia. Un pomeriggio però lo rinchiude in una gabbia di vetro, andato in pezzi. dalla quale solo lei poteva entrare e uscire quando voleva. Quindi chiuse gli occhi e pescò la Forza. Passano i giorni, ma Merlino non riesce a scappare. Il re sapeva che era un tarocco che simboleggiava l'intelligenza e La terza carta è quella del fante di spade. Egli è un vecchio amico quindi, insieme al mago, iniziò a pensare su quello che poteva di Merlino, che con grande coraggio riesce a catturare la donna, fare per il suo regno. la rinchiude nella gabbia di vetro e libera il suo amico. - Ma, certo! - esclamò ad un certo punto. - Devo solo far felice il Merlino resta molto scosso da tale vicenda e ssa i tarocchi mio popolo. sparsi sul tavolo. Finché decide di pescare l'ultima carta dal Tornò così al castello in un batter d'occhio. mazzo. Il giorno stesso regalò un pezzo di terra a tutti i contadini del Appare l'Eremita, un vecchio barbuto, con indosso una veste suo regno e di abbassò le tasse. misera, mantiene una lanterna in mano e si aiuta con un Il popolo ne fu entusiasta e piano piano il re riconquistò tutta la bastone. ducia che aveva perso e si risollevò anche economicamente. Tutti i personaggi si ritrovano ancora una volta insieme al mago, Riuscì anche a trovare moglie da cui ebbe dei gli belli e forti. in una foresta cupa, illuminata soltanto dalle stelle. Vedono il Quando morì il popolo gli organizzò uno splendido funerale e fu vecchio da lontano e si avvicinano a lui. ricordato negli anni a venire come uno dei re più bravi della Ma l'anziano è proprio Mago Merlino, che, come l'eremita, storia del regno. illumina la realtà dei fatti con la sua grande saggezza. E resta lì da solo. E anche ora sta passeggiando neo bosco ormai consapevole del suo destino. L’imperatore Rinoldo III di Luigi Ferranti, III D All’inizio del XII secolo, salì al trono della città di Miro (cittadina del nord-Italia) l'imperatore Rinoldo III. Egli voleva portare a Un re che evitò la miseria termine il progetto iniziato dal padre, ormai morto, cioè quello di Antonio Caruso, III D di espandere il proprio dominio e portare il suo nome il più in Un re se ne stava seduto al tavolo per ora di cena, pensando a alto possibile. Scatenò perciò molte guerre di conquista. Iniziò quello che gli era successo da quando lui era diventato un col conquistare l’Africa settentrionale poi i paesi balcanici e sovrano. piano piano ampliò il suo dominio. L’imperatore Rinoldo poteva Si rese conto che la sua vita non era stata tutto rosa e ori e contare sul suo esercito, che era sempre più forte degli altri. quindi decise di af darsi al fato. Poteva anche vantare il possesso delle migliori armi esistenti in Chiamò l'indovino di corte che sparse sul tavolo un mazzo di quel periodo, oltre alla cavalleria. Rinoldo III promise a ogni tarocchi. soldato importanti somme di denaro per ogni terra conquistata. - Maestà, pescate una carta. Ma, dopo molte conquiste, il suo esercito non aveva ancora Il re pescò il fante di denari. ricevuto i premi promessi, perché l’imperatore aveva speso tutti - Ahimé - sospirò l'indovino - fra poco perderete il regno e il bottini per abbellire la sua corte e farla diventare la più bella diventerete povero e solo. del mondo. L’esercito allora si ribellò e l’imperatore fu arrestato, Il re era disperato e non sapeva cosa fare, ma poi si calmò e se ne rinchiuso nelle stanze e condannato a morte. andò a dormire con la convinzione che la sua dinastia nisse con L'imperatore stava consumando la sua ultima cena, quando sentì lui. Il giorno dopo fu svegliato da un trambusto che proveniva una voce cupa dirgli di andare nel suo studio. dalla piazza antistante il castello. Vide allora tre grossi tarocchi a testa in giù sulla sua scrivania. Il suo popolo si era stufato di tutte le promesse che faceva e non La voce gli disse di sceglierne una e di fare molta attenzione manteneva. perché dalla scelta sarebbe dipesa la sua salvezza. Ecco, pensò, ora assaltano il maniero e mi catturano in un Rinoldo III scelse quella centrale, la regina di denari. baleno. Ecco che piovvero dal cielo tanti ma tanti soldi, che coprirono Poi si ricordò che quand'era bambino, sua madre, che era una tutti i suoi debiti. fata gli aveva detto che quando sarebbe stato al colmo delle Dopo qualche giorno passò di lì la regina Diadima, che era anche dif coltà avrebbe potuto trovare rifugio nella grotta delle una potentissima maga. meraviglie. A notte fonda, dopo che il popolo si fu calmato, L'imperatore l'accolse con molto onore e sfarzo. decise di uscire dal castello con un paio di guardie date per Ma la donna ri utò tutti i suoi doni e gli fece capire l'arte di far dirigersi alla grotta, che si trovava sul picco della montagna da felice ogni persona: capire i bisogni dell'altro, non pensare solo dove si vedeva tutto il suo regno. Ci mise un'intera giornata per soddisfare i propri desideri. arrivare alla grotta e durante il tragitto incontrò un mago molto Rinoldo III capì che cosa aveva sbagliato e pianse lacrime amare. simpatico ma abbastanza vecchio, che si offrì di accompagnarlo - Sapevo che in fondo eri un uomo giusto e generoso, perciò ti nella caverna. ho aiutato. Una volta arrivati il re si accorse che non era una semplice Rinoldo III governò per altri dieci lunghi anni col favore del suo grotta, ma una vera e propria casa. esercito e del suo popolo e il suo impero divenne ricco di C'era infatti anche un tavolo e sopra si vedeva un mazzo di solidarietà e di felicità. tarocchi. - Questa volta - gli disse il mago - pesca bene.
L 'alchimista e l'inganno della pietra Il soldato impallidì e allora il sovrano gli offrì un'altra carta: la temperanza, poiché la ragione sta sempre nel mezzo. di Felice Cacciapuoti, III D Il soldato una volta capito che l'unica vera virtù per decidere è la Un alchimista giovane e inesperto alla ricerca di fama e moderazione, decise che era giunto il momento di andarsene. ricchezze stipula un patto con un uomo che non aveva mai visto. E da quel momento in poi la sua vita non fu più rivolta L’uomo gli aveva chiesto una ala di una particolare e rara all'idolatria verso se stesso, ma alla saggezza, alla modestia e alla sostanza, in cambio di una grande somma di denaro, mille giustizia in egual misura. monete d'oro. L’alchimista accetta, ma informa l’uomo di non La lezione che imparò il soldato lo accompagnò per tutta la sua essere in possesso di un componente fondamentale per la vita, e soltanto così le sue gesta divennero di una più alta virtù, miscela richiesta. L’uomo gli risponde che può procurargliela quella umana. personalmente a prezzo di cento monete d'oro, ma l’alchimista non ne aveva abbastanza per soddisfare la richiesta. L’uomo così palesa la sua vera forma, rivelandosi un demone. Cambia dunque l'offerta: avrebbe dato ciò che serviva Il buon diavolo all’alchimista gratuitamente, ma se la sostanza non fosse venuta di Fiorenzo Pannone, III D correttamente ne avrebbe pagato le conseguenze. L’alchimista Mi ritrovai in un bosco e, dopo varie ore di cammino, trovai una accetta comunque e gli viene dato un sacchetto con dentro una reggia adibita come una locanda e decisi di fermarmi lì per pietra. Il demone disse che bastava farne una polvere, dopo riposarmi e rifocillarmi. Diedi il mio cavallo a uno degli stallieri averla immersa in una coppa di acqua salata per tre ore. ed entrai nel palazzo: notai un arredamento eccessivamente L’alchimista inesperto credette ingenuamente alle sue parole e, sfarzoso e non adatto al tipo di castello, ma notai soprattutto il appena il demone si ritirò, si mise al lavoro. Una volta fatto che c’era un silenzio assordante e un’aria magica che completato il miscuglio si rese conto che il demone lo aveva circondava la tavola dove sedetti. Provai, dopo alcuni minuti, a truffato e cominciò a sudare freddo per la paura. Quando il losco comunicare con gli altri clienti; ma appena decisi di parlare personaggio tornò, dovette pagare le conseguenze e poiché qualcosa di magico e misterioso mi bloccò. Ad un certo punto l’alchimista non possedeva nessun oggetto di valore, il demone lo arrivò un uomo con abiti molto eleganti e dallo sguardo più rese schiavo e da quel momento divenne il suo fedele servitore. spaventato di tutti che sembrava essere il proprietario. Egli posò un mazzo di tarocchi sul tavolo. Uno degli ospiti tiro a sé il mazzo prendendo poi una carta, che era uguale a lui. In cerca di verità... La stessa cosa accadde quando tutti gli ospiti presero una carta. Quando arrivò il mio turno, la prima carte che pescai di Francesco Annunziata, III D rappresentava la gura di un angelo, la seconda quella di un Un giovane e valoroso soldato si ritrovò, in una notte d'estate, di diavolo e subito iniziai a ricordare la mia gioventù e a come oggi fronte ad un castello. Questo era formato da due piccolissime ero cambiato. torri e un portone malridotto. Allora ero solo un giovane ragazzo e, dato che ero molto gentile Dopo averlo varcato si ritrovò in un salone, dove vi erano svariati e altruista, tutti mi de nivano come un angioletto. Alcuni tavoli posizionati in modo perpendicolare rispetto al trono del dicevano che il mio altruismo non mi avrebbe portato lontano, re. perché le persone ne avrebbero appro ttato per i loro scopi ma Il soldato vide subito che nessuno osava aprire bocca. a me non interessava: fare del bene agli altri era l’unica cosa Egli fu pervaso da una paura immensa, in quanto in vita sua importante. Poi tutti iniziarono davvero ad appro ttarsi di me aveva soltanto parlato delle sue grandi gesta e della sua volontà senza alcuno scrupolo: Tuttavia ciò non mi cambiò, continuai ad d'acciaio nel combattere il male. essere me stesso con tutti. Vide che sui tavoli c'erano dei tarocchi e che a turno i Un giorno, mentre girovagavo nel bosco, incontrai una splendida personaggi giravano una carta e tutti la guardavano pensierosi. fanciulla, che era rimasta impigliata in un rovo. Subito corsi in Forse perché le carte mostrano la verità che si tende a suo aiuto salvandola. Lei mi ringrazio e, per sdebitarsi, mi invito nascondere? a cena. Continuammo a passeggiare nel bosco, mentre mi Il soldato scelse per presentarsi la carta della giustizia, in quanto raccontava la sua vita. Io la guardavo incantato: aveva lunghi tutta la sua vita era stata dedicata a quella virtù. capelli biondi e lisci, uno splendido viso di carnagione chiara, La domanda, che sorse spontanea al soldato e che rivolse a sè occhi blu come il mare ed un incantevole sorriso e capii subito di stesso, fu: essermene innamorato. Oltre a quella sera, continuammo a - La mia vita è stata veramente giusta e piena di grandi imprese vederci diverse volte e scoprii che anche lei era altruista e fu o tutto ciò che ho fatto era il parafulmini di ciò che non volevo l’unica persona che non si appro ttò di me, anzi mi aiutò ad sapere ed affrontare? affrontare ogni mia dif coltà. Allora un personaggio, che sembrava un sovrano prese la carta Un giorno, durante le nostre solite passeggiate nel bosco, dell'eremita e la mise accanto a quella della giustizia. vedemmo due uomini che non riuscivano a portare il proprio Il soldato inizialmente non capì. carro in strada. Ci precipitammo ad aiutarli. Loro sembrarono Forse il re voleva affermare che ci vuole una grande saggezza nel molto contenti di ricevere un aiuto, ma appena ci avvicinammo giudicare la propria vita. tentarono di derubarci. Noi cercammo di opporci il più possibile, Ma il soldato invece pensò: ma uno dei due loschi uomini prese un pugnale dalla tasca e lo - E' veramente giusto l'intento del re? Dopotutto è soltanto un con ccò nel cuore della mia amata. Dopodiché fuggirono. Da altro essere umano come me... quel momento cambiò completamente il mio modo di essere, Saggezza o giustizia? tanto che chi prima mi de niva un angelo ora tremava dalla
paura e mi de niva posseduto dal diavolo. L’odio che mi portavo della religione cristiana. dietro era ormai l’unica cosa che avevo. Durante la cerimonia per farlo convertire al culto degli dei gli Ritornai a ssare quella carta e realizzai che in quella locanda ed posero una domanda, e cioè se avesse accettato o meno di in quelle carte c’era qualcosa di strano, dato che riuscivano a partecipare a una razzia in Inghilterra. raccontare la vita di tutti i presenti. E mi resi conto che Lui accettò. quell'uomo non aveva solo pugnalato il cuore dalla mia amata ma Quindi, nell'865, dai territori scandinavi partì un esercito anche il mio. gigantesco guidato da Ivar Ragnarsson. Giunse in Anglia orientale, attraversando l'Inghilterra no alla Nothumbria, conquistando York e uccidendo migliaia di persone. I britannici, in seguito alle notevoli perdite, decisero di stipulare un trattato Il guerriero pentito di pace con i Normanni, che prevedeva, che un piccolo gruppo formato da contadini rimanessero lì in un piccolo insediamento, di Simone Varricchio, III D così da poter coltivare le Terre britanniche che erano molto Tancredi era di ritorno dalla sua ultima battaglia e vagava per la fertili. Il comandante Ivarr insieme ai contadini decise di lasciare selva. La notte stava per sopraggiungere, quando vide un anche George che poteva fungere da traduttore tra i vichinghi e castello, grezzo e rudimentale. britannici. Una volta arrivato, notò che i commensali non parlavano e si Non appena Ivarr con il suo esercito si misero in viaggio per la rese conto che, per presentarsi e descriversi, sceglievano alcune Scandinavia, il re britannico ruppe il patto e uccise tutti gli carte da un mazzo di tarocchi. abitanti dell'insediamento, tranne alcuni. Tra loro c'era anche Il soldato aspettò il suo turno e scelse il fante di spade. Infatti George. egli era di ritorno da una tremenda battaglia, la più sanguinosa Dopo qualche giorni di prigionia, il re chiese di vedere George, degli ultimi secoli. perché sapeva parlare la loro lingua. Tancredi aveva ucciso centinaia di valorosi guerrieri nemici e ne Il re gli chiese come faceva a conoscerla, A quel punto George gli aveva visti morire altrettanti della sua fazione. Egli a questo raccontò come era andata, ma tralasciò di dirgli che si era punto afferrò un'altra carta, quella del Diavolo, ed ebbe una spontaneamente consegnato al nemico. Il re ascoltò incredulo, visione. Vide che le anime dei guerrieri morti venivano catturate ma decise di credergli. George entrò nelle sue grazie tanto è da gure demoniache, venute dall'inferno per punirli a causa vero che lo stesso re lo nomino papa. delle atrocità commesse. Tancredi, affranto dalla paura e dall' Intanto la notizia arrivò nel teritorio scandinavo tramite un angoscia, decise di scappare da quella tremenda sorte. sopravvissuto. Il suo scopo era di ottenere il perdono divino, ma nessun prete La notizia fece infuriare Ivarr, che partì con un esercito ancora volle perdonarlo. più grande del precedente. E riuscì a spazzare via l'impero del re Tancredi era disperato e iniziò un lungo viaggio pieno di e giustiziò George. avversità e avventure che lo condussero no alla mensa del castello in cui si trovava. - Devo andare dal Papa, pensò a un certo punto. Oramai era notte inoltrata e tutti erano andati a dormire. Solo Tancredi era sveglio e così resto, nché alle prime luci Il cavaliere D'Ossidiana dell'alba ricominciò il suo lungo viaggio verso la salvezza. di Condemi Mattia, III D Nel 700, la Gran Bretagna si riempi di scontri tra diverse legioni di cavalieri. La storia di George Price Le principali legioni erano quella di Ferro e quella di Ossidiana, che attaccò un avamposto della legione di Ferro situata ad di Brescia Domenico, III D Ashi eld. Siamo nel 789, in Inghilterra, dove all'epoca c'era una situazione La legione di Ferro era, quindi, caduta in mano alla legione di scompiglio, perché i Normanni avevano attaccato Portland d'Ossidiana bay. Ma, benché scon tti, i Normanni non si arresero e Ma un cavaliere sconosciuto si offrì di battere il loro comandante scagliarono un secondo attacco. per salvare i suoi compagni superstiti e ci riuscì. Nel 793 colpirono un monastero, sull'isola di Lindisparne, Una volta battuto, venne reclutato nella legione D'Ossidiana riducendolo in un cumulo di macerie e uccidendo tutti quelli che sempre per evitare la morte dei suoi compagni. opponevano resistenza, tra cui donne e bambini. Conobbe perciò Apolion, capo della legione d'Ossidiana, e così Presero tanti prigionieri, la maggior parte, pur di non seguire i nacque la leggenda del cavaliere d'Ossidiana. loro conquistatori, decisero di togliersi la vita, tranne uno, il suo Apolion in realtà voleva riunire tutte le legioni in un'unica nome era George Price. legione, cioè quella d'Ossidiana. Il giovane Monaco non si suicidò e preferì di seguire i vichinghi. Il cavaliere fu mandato in un altro avamposto della legione di Dopo sette giorni di navigazione raggiunsero le terre scandinave Ferro, e benché aveva pochi soldati riuscì a respingere il e George fu portato come trofeo e venduto come schiavo. nemico. Il suo acquirente fu un combattente che partecipò all'attacco, il Dopo quell'evento il cavaliere d'Ossidiana aumentò la sua fama e motivo per cui decise di acquistarlo non era per usarlo come le sue gesta erano sempre più famose, anche se la sua gloria non schiavo, ma per imparare la sua lingua e le loro usanze. Dopo durò per molto. due anni di permanenza, George divenne vichingo a tutti gli Apolion lo mandò a nord contro il popolo vichingo. effetti, convertendosi al culto degli dei e abbandonando quello Solo quando arrivò lì capì che Apolion voleva solo guerra e
distruzione. altissima febbre e che perciò aveva perso conoscenza. Così il cavaliere d'Ossidiana in segreto strinse una alleanza con L'imperatore capì allora che aveva sognato e che della carta e un vichingo di nome Valkehim. della riappaci cazione del popolo rimane solo un ricordo molto Una volta organizzato il piano ritornò da Apolion, che lo inviò remoto. contro i samurai. A questo punto il cavaliere d'Ossidiana placò il con itto tra vichinghi e samurai, che incrociarono le spade e combatterono Sir Kay e il mistero delle carte anco a anco. Una volta riunite le tre fazioni attaccarono la fortezza di Carmine Fragliasso, III D d'Ossidiana. Era un giorno come gli altri a Winchester, una città situata nel Allora tutte le porte della fortezza cedettero, Apolion fu sud dell'Inghilterra. scon tto e nalmente regnò la pace tra i popoli. Sir Kay si apprestava a svolgere il suo allenamento giornaliero nel bel mezzo del bosco. Tanto allenamento... Questo era il suo segreto per rimanere sempre in forma. La carta sognatrice Dopo una serie di esercizi, Kay comincia a passeggiare lungo un di Antonio Cappiello, III D viale: gli uccelli cinguettano e gli alberi sembrano prendere vita. In un tempo remoto, un Imperatore af ancato dalla bellezza Sir Kay cerca un ume o un ruscello per bere e rinfrescarsi. imponente della sua amata, percorreva le valli di una regione a Quando ad un tratto sente delle grida che chiedono aiuto. lui molto cara, la Provenza. Sir Kay si lancia alla ricerca di queste persone e giunge in una Il cammino dell'Imperatore, però, venne interrotto da un piccolo caverna buia, dove si odono ancora le urla. castello, forse costruito da guerrieri di stirpe sconosciuta. Una Allora Sir Kay, imperterrito, continua ad avanzare nella grotta. volta varcate le porte, si imbatterono in un uomo assai All'improvviso si fa luce e al tuo cospetto si presentano un tavolo misterioso, che con sé aveva delle strane carte, con delle strane e una persona con indosso un cappuccio che gli copre il volto. gure. Lo sconosciuto tiene tra le mani un mazzo di carte che a prima L'uomo misterioso spiegò che quel piccolo mazzo non era un vista possono sembrare semplici carte da gioco, ma in realtà semplice mazzo di carte. Quindi, con aria molto cordiale, invitò sono tarocchi. l'Imperatore e la sua amata a provare a conoscerne il signi cato Così Kay cerca di chiedere allo sconosciuto chi fosse, ma dalla delle gure. sua bocca non esce niente. L'uomo misterioso gli mostrò tre carte: Il Mondo, La Torre e Il Allora Kay prende la prima carta che gli si presenta avanti e si Matto, ma non volle spiegare subito il loro signi cato. rende conto che la carta raf gura in modo molto simile la sua Chiese invece all'Imperatore di prendere una carta. immagine. L'imperatore prese il Mondo. Un cavaliere si trova su una biga trainata da cavalli: è Il Carro, L'uomo misterioso disse che quella carte era molto positiva, che signi ca una futura Vittoria militare. perché rappresentava la purezza e l'armonia. Ad un tratto Sir Kay e l'incappucciato si trovano in mezzo a Dopodiché l'Imperatore decise di rientrare nel suo regno. tantissima gente che sembra festeggiare qualcosa. Durante il viaggio, però, l'Imperatore cominciava a ri ettere allo Tutte le persone cominciano ad acclamare il nome di Kay e gli strano signi cato della carta. altri cavalieri che avevano appena scon tto un popolo nemico. Arrivato a corte, si domandò se quella carta avrebbe portato un Tutti sono presenti in quel momento, tranne il padre che non si po' di armonia nel suo regno, che non stava attraversando una sa dove si trovasse. grande oritura di armonia e di pace. Il popolo infatti era in Di nuovo cambia la scena e Sir Kay e lo sconosciuto si ritrovano con itto con l'aristocrazia e con il sovrano stesso. nella grotta come se non fosse accaduto niente. L'imperatore sperava che il potere della carta venisse alla luce. E, Sir Kay prende altre 5 carte che sembrerebbero riassumere in infatti così avvenne che nel suo regno d'improvviso regnò la cinque immagini il suo passato. pace La prima immagine raf gura la sua nascita, la seconda il suo Dopo alcuni giorni, l'imperatore si scontra con una donna che arruolamento nell'esercito, la terza lui con il fratellastro Artù non aveva mai visto prima. che si allenano insieme, la quarta il suo primo more e, in ne, la La donna stranamente gli chiese se tutto era tranquillo nel suo quinta la sua prima vittoria in battaglia. regno e l'imperatore molto stupito annuì .La donna lo salutò e Tutti gli episodi che gli hanno segnato la vita. continuò il suo cammino. Lo sconosciuto allora mette altre tre carte sul tavolo. L'imperatore riscontrò una somiglianza tra la donna e quella che Kay prende la prima e subito dopo si trova davanti al genitore c'era sulla carta del Mondo. Notò anche che le sue vesti avevano morente. Durante una battaglia, il padre aveva sacri cato la sua gli stessi strani simboli della donna del Tarocco: un leone, un vita per salvarlo, Ma in quell'episodio lui era molto più vecchio. angelo, un toro e un'aquila. Kay comprende allora che sta vedendo il Futuro, perciò non lo Ma ecco che la vista dell'imperatore cominciò ad offuscarsi e a aveva visto alla corte. sentire delle strane voci nella sua testa, nché si accasciò al Kay prende una seconda carta, che è l'immagine di una ragazza suolo. bellissima. Dopo alcune ore, l'imperatore si risvegliò come per magia nel Ed ecco che si materializza davanti ai suoi occhi. suo letto. Si si sentiva un po' spaesato e si accorse che di fronte a Kay si innamora subito di lei, la sposa e insieme avranno ben tre lui c'era la sua amata, che lo guardava con aria sorpresa. gli. L'Imperatrice spiegò che al suo sposo, che aveva avuto una Kay ora è pronto per prendere la terza carta, ma d'un tratto
sviene. mazzo. Era la XXI, cioè “Il Mondo” e rappresentava una donna Quando si sveglia si ritrova sulle sponde di un ruscello. all’interno di una ghirlanda con quattro animali negli angoli che Dopo aver tentato invano di ritrovare quella caverna, torna alla rappresentavano i quattro evangelisti. Essendo molto credente corte e spiega tutto ai suoi compagni, che però non gli credono. capì che questa era “la sua carta”. Il vecchio gli spiegò che chi avesse pescato quella carta avrebbe raggiunto i suoi obiettivi e avuto successo in ciò che sta facendo. Re Artù e lo stupido mago Arrivato alla Corte del Re, venne s dato a prendere la spada nella roccia e non ebbe problemi a farlo. Il Re fu sbalordito, ma una di Raimondo Di Vicino, III D persona lì si aspettava già questo risultato, quella persona era il Re Artù durante il medioevo fu il condottiero più potente e vecchio, che era anche mago e amico del Re. Da quel momento, il famoso della storia. sovrano fu af ancato in molte avventure dal cavaliere, che Tanto è vero che ci sono diverse leggende sul suo conto. dimostrò il suo coraggio, la sua cortesia e la sua fedeltà. Dopo La mia storia inizia con la decisione del re di allontanarsi da poco, il Re venne spodestato e salì al trono un tiranno, che fece tutto e da tutti per provare la seconda spada magica, af datagli uccidere molti cavalieri e fece esiliare il mago. Galahad venne dalla Dama del lago. risparmiato, ma la voglia di vendetta cresceva in lui. Decise perciò di affrontare un lungo viaggio pieno disavventure Passati vari anni, il mago morente si avvicinò a Sir Galahad con e pericoli superati con facilità grazie a Excalibur. un unica carta, la IV e cioè “L’Imperatore”, che rappresentava un Finché raggiunse un villaggio desolato, incuriosito Artù bussò a re barbuto seduto su un trono con oggetti che facevano capire la una porta sperando che qualcuno gli rispondesse, ma non gli sua grande importanza. rispose nessuno. Il cavaliere capì l'allusione del mago e uccise il Re con la spada Nel villaggio non c'era niente, anzi, trovò solo polvere e avanzi, che aveva estratto dalla roccia. Il popolo lo acclamò e lo no a quando nelle vicinanze di un cespuglio sbucò un ragazzino proclamò nuovo Re. con fare aggressivo. Artù lo calmò e il ragazzino gli raccontò cosa era accaduto al villaggio. Un giorno quel posto era stato assalito dal mago Edgar, che L'audace cavaliere aveva rapito tutte le persone, tranne lui che se n'era andato a di Giovanni Zaccone, III D curiosare tra i boschi. Ser Lamorak era uno dei cavalieri della Tavola rotonda di Re Artù Dopo che il ragazzo lo pregò di aiutarlo a liberare il suo villaggio, ed era particolarmente rinomato per la sua forza e il suo Artù si diresse con lui verso la caverna, dove si nascondeva il temperamento ero. Secondo alcune tradizioni, egli era il terzo mago Edgar. miglior cavaliere di Artù e nonostante questo assunse il ruolo di Una volta arrivati lì, attesero che il mago uscisse per fare razzia personaggio secondario nel ciclo arturiano. e si intrufolarono nella caverna, ma inaspettatamente trovarono Mentre ser Lamorak faceva ritorno da una battaglia, della quale solo un tavolo con sopra dei tarocchi. Erano carte stupende, mai fu il trionfatore, incontrò sulla strada per Camelot una strana viste prima, con gure che ti ipnotizzavano, tanto che non si gura incappucciata. Gli parve solo un povero vecchio, che per la accorsero che il mago era alle loro spalle. propria sopravvivenza chiedeva alle persone che si trovavano di Il mago con la sua magia li immobilizzò. Artù chiese al mago passaggio qualche soldo e in cambio gli offriva qualche strano dove fossero le persone del villaggio e il mago gli rispose che li servigio. usava per mantenere vive le carte altrimenti avrebbero perso il Una volta propose a un cavaliere, in cambio di poche monete, di loro potere. pescare da un mazzo strambo una carta che gli avrebbe Il ragazzino, molto astuto, gli domandò a che cosa cosa raccontato la sua storia e allo stesso tempo svelato il suo servivano quelle meravigliose carte. Il mago, lusingato, gli destino. spiego che erano capaci di vedere il futuro. Il cavaliere era molto superstizioso e era sicuro che quella fosse Allora Artù gli disse che non esistevano carte con quei poteri e il una truffa, però, preso dalla curiosità, decise di pagare la somma mago lo s dò a farsi leggere le carte. e di conoscere il suo destino. Artù accettò e la prima carta che uscì fu quella dell' imperatore Dal mazzo pescò "la Torre". Rimase per un attimo sbigottito, non e così sia il mago che il ragazzino si inginocchiarono ai suoi comprendendone il signi cato. piedi. In seguito, l'uomo incappucciato gli disse che la carta rappresentava una torre in distruzione ed era il simbolo di qualcosa o qualcuno che poteva sembrare indistruttibile. Mentre Galahad, il Cavaliere Perfetto proprio a causa della propria sicurezza e presunzione sarebbe stato prima o poi punito. di Ciro Roati, III D Ser Lamorak non credette al destino che la carta gli aveva Galahad, glio illegittimo di Lancillotto e Elaine, descritto come rivelato, perché si sentiva invincibile e in grado di affrontare ogni il più nobile e puro dei cavalieri, da giovane crebbe in un avversità. Di conseguenza se ne pieno rabbia e ciò confermò al convento cristiano, n quando non venne chiamato alla corte del vecchio che la carta aveva ben parlato Re. Il padre voleva nominarlo cavaliere e Galahsd non aveva Passano i mesi e tra i cavalieri della Tavola rotonda ci furono alcuna idea di quello che il futuro avrebbe riservato per lui. aspri con itti, che portarono ad una divisione anche morale tra Durante il tragitto, incontrò uno strano vecchio che gli chiese loro. del cibo e il ragazzo, osservandolo, non esitò. Ser Lamorak si ritrovò perciò in una imboscata tesagli da altri Il vecchio lo ripagò facendogli pescare una carta da uno strano quattro cavalieri, con l'intenzione di ucciderlo.
Nonostante la situazione di netta dif coltà, l'audace cavaliere era la ripose sul tavolo e, s nito dal viaggio e tormentato dai suoi certo di uscire trionfante da quella battaglia e riuscì anche a pensieri, decise di stendersi sul pavimento per riposarsi qualche tener testa ai cavalieri. Ma poi fu pugnalato spalle. ora. Ormai in punto di morte, ser Lamorak si ricordò dell'incontro Al suo risveglio c’era una donna affascinante, giovane, vestita di con la strana gura e giunse alla conclusione di aver imparato bianco con lunghi capelli neri e uno sguardo penetrante e una lezione severa. Ma troppo tardi, perché quella lezione non misterioso. essa si rivolse al uomo La donna gli chiese se sentiva valse a salvargli la vita. ancora la mancanza di sua moglie. Il mezzadro chiese irritato come facesse a sapere di sua moglie, ma la donna inaspettatamente gli si avvicinò e gli disse che se L'invidia di August l’avesse baciata avrebbe potuto riabbracciarla e vivere altri dieci anni felici con lei. di Kevin Grimaldi Capitello, III D Allora l’uomo, senza pensarci due volte, baciò la donna. Ed ecco Nel XII secolo, un re ebbe due gli maschi. che cominciò a sentirsi male e svenne. Chiamò il primogenito Sygmud ed il secondogenito August. Si risvegliò a casa sua, steso sul letto con la moglie accanto come I due ragazzi crebbero entrambi sotto la guida del padre, che se niente fosse mai accaduto. trasmise ai ragazzi la voglia di diventare re. Cosi il mezzadro visse tanti anni ancora insieme a sua moglie, Il re si concentrava più su Sygmud, poichè sapeva che, se un ma allo scadere del decimo anno, la donna si ripresentò, giorno fosse venuto a mancare, il nuovo re eletto sarebbe dicendogli che il suo tempo era scaduto e lo portò con sé giù Sygmud, per diritto di nascita. all’inferno. Alla morte del re , ci fu l'incoronazione del primogenito ovvero Questo accadde perché il mezzadro non capì che le cose Sygmud , che regnò in pace per molti anni. Ma in August impossibili non sono di questo mondo. cresceva un enorme sentimento di invidia verso il Fratello. Cosí, per colmare quel sentimento negativo decise un giorno di ubriacarsi e, mentre passava per le vie del regno, incontrò una gura incappucciata, vestita tutta di nero. Ordinò alla gura La storia di una strega misteriosa di identi carsi e la gura con fare losco si manifestò di Francesca del Giudice, V D dicendo di essere Me stofele, il messaggero del diavolo. In un castello, nel tto bosco del regno, abitava una bambina di Sapendo l'oscuro desiderio di ambire al trono di August, gli fece nome Morgana, che ovunque andasse portava con sé morte e la proposta di avvelenare il fratello e incoronarlo re in cambio sventura. della sua anima. Quando si avvicinava ad altri bambini per giocare, questi August subito accettò, poiché si era stancato di stare agli ordini scappavano impauriti urlandole contro che era una strega. del fratello e rmò lo scellerato contratto propostogli da Questo perché, alle sue spalle, c'ero io, una tetra ombra nera. La Me stofele. bambina si sentiva sola e arrabbiata col mondo, ma non poteva Durante la notte, però, ebbe dei rimorsi tanto grandi da liberarsi di me, perché era grazie a me se era ancora in vita. Un rinunciare al suo intento. giorno, Morgana scorse dalla sua alta torre una sagoma appesa Anzi, pentito e singhiozzante irruppe nella stanza da letto del ad un albero. Era un bambino,, che quando la vide non scappò e fratello e dopo avergli raccontato tutto, chiese di lasciare il non si spaventò, anzi, una volta liberato, iniziò a seguirla regno e di rifugiarsi in un convento, dove certo Me stofele, non ovunque. Morgana iniziò a provare dell’affetto per lui e voleva poteva entrare. proteggerlo, così mi chiese cosa gli riservasse il futuro. Da quel giorno, ogni Natale, Sygmud andò a trovare August nel Ma io non potevo dirle niente, così si af dò ai Tarocchi. convento. La prima carta che prese Morgana fu quella del Mago. Quindi il L'amore tra i due fratelli diveniva ogni anno sempre più forte e bambino sarebbe stato un uomo sicuro, determinato e impavido. Me stofele dovette a un certo punto stracciare un contratto che Poi fu la volta della seconda carta, quella degli innamorati, ciò non riusciva a farsi pagare. signi cava che avrebbe dovuto scegliere tra il bene e il male in futuro. E, in ne, l'ultima carta fu quella della morte. Morgana, impietrita, pensò che quella cattiva sorte potesse dipendere da L’anima perduta lei e perciò decise di mostrare al bambino quanto io, la sua ombra, fossi spaventosa, in modo da allontanarlo da lei. di Francesco Piccegna, V D Il bambino che l’aveva sempre seguita ovunque, alla mia vista le Un giorno un povero mezzadro tornando a casa, dopo una lunga voltò le spalle senza pensarci e scappò. giornata di lavoro, trovò la moglie in n di vita, disperato e non Così Morgana rimase ancora una volta avvolta nell’oscurità e sapendo cosa fare, cercò aiuto ma invano. nella solitudine. L’uomo, sopraffatto dalle sue emozioni, lasciò la sua casa e il Passarono anni, il bambino divenne uno dei cavalieri più lavoro in cerca di un qualcosa che potesse colmare la sua importanti del regno, tutti lo apprezzavano per il suo buon perdita. cuore, mentre Morgana crebbe senza mai capire cosa fosse il Durante il suo cammino, si imbatté in una piccola casetta molto calore umano. invitante. I due si incontrarono nuovamente nel bosco, Morgana ferì Stanco e senza meta, decise di entrarvi. Ma non vide altro che un gravemente l’uomo non riconoscendolo. letto ed un piccolo tavolo con sopra delle carte particolari. Quando si riconobbero Morgana voleva salvargli la vita e l’unico Il mezzadro, incuriosito, ne prese una, C'era raf gurato un uomo modo che aveva per farlo era quello di cedermi all’uomo anche stranamente molto somigliante a lui. Ma l'uomo con indifferenza se questo comportava la sua morte.
L’uomo però ricordò tutto di quand'era bambino e del suo debito cavaliere che sedeva a quel tavolo ed il sette di bastoni quello di nei confronti di Morgana che lo aveva salvato da una morte un bosco. certa. Il soldato infatti bussò con la nocca sul nove di spade. Così morì, ma prima di morire disse a Morgana: “Puoi ngere di Il cavaliere si accingeva ad abbandonare il borgo nel quale viveva, avere un cuore non un’anima”. a causa di una brutta epidemia che stava dilagando in tutta la popolazione. Fu così che si recò in una dimora solitaria per salvaguardare la Dal nulla al successo sua salute. Una volta addentratosi nel bosco, il cavaliere udì come dei di Giovanni Pugliese, V D gemiti, accompagnati dal pianto sommesso di quella che Dopo una lunga giornata di battaglia, il paladino Orlando in fuga sembrava una voce femminile. dai suoi avversari si perde nei tti boschi. Seguendo la provenienza del suono, il cavaliere giunse ad Dopo diverse ore, arriva di fronte a una gran palazzo un’angusta grotta, all’interno della quale giaceva il corpo di una abbandonato. Orlando, incuriosito, decide di entrare. Dover aver nobile fanciulla. salito vari piani del misterioso palazzo, si trova davanti a una La donna era evidentemente ammalata e bisognosa di cure. misteriosa e luminosa porta. L'apre e si trova davanti a un grande Il cavaliere si trovò perciò davanti ad una scelta: spogliare la salone con al centro una grande tavola con attorno alcune donna di tutte le sue ricchezze e di tutti i suoi averi e fuggire persone. Orlando viene invitato ad avvicinarsi al tavolo. Nota oppure aiutarla con le dovute attenzioni a guarire dalla malattia. subito, che sopra ci sono delle carte sparse. Senza esitare, il La mano del cavaliere, quasi senza esitazione, scartò il brillante paladino ne pesca una e la porta lentamente vicino al suo viso. Il sette di denari (cioè la ricchezza) e bussò sul tre di coppe, che fante di spade che vi era raf gurato gli somigliava tantissimo. rappresentava la saggezza. Scelse dunque di prestare soccorso Questa carta, inoltre, rappresentava in particolare un evento alla fanciulla. passato, ovvero la sua prima battaglia. Il giovanissimo Orlando, Ma come avrebbe potuto essere altrimenti? ancora alle prime armi, fu chiamato in guerra a difendere il suo Ma ecco che apparve un uomo saggio, che gli suggerì di andare a re e n da subito divenne il protagonista delle battaglie. Un trovare le erbe medicinali presenti nel bosco e di farne una ultimo avversario separava Orlando e il suo re dalla vittoria: pozione che avrebbe guarito la fanciulla. Ayreon, uno dei guerrieri più temuti di quei tempi, che non esitò Il cavaliere seguì alla lettera le disposizioni del saggio uomo e, ad attaccarlo. nel minor tempo possibile, somministrò il composto alla donna. Orlando riuscì a schivare tutti i colpi e a dargli un colpo secco Dopo una manciata di minuti lei riacquistò la salute e, una volta nella pancia. Il guerriero cadde in terra mezzo morto e il tornata in sé, s’innamorò del giovane cavaliere che la sposò. paladino portò così al successo l'esercito di re Artù. Fu questo l’episodio che portò Orlando a diventare quello che è adesso. La fatale avidità di Antonio Dolano, V D L’anima dell'alchimista Un giorno un alchimista molto povero, chiuso nella sua piccola tenda mal ridotta e ssata nel terreno con dei fragili pezzi di di Alessandro Parascandolo, V D legname, decise di darsi da fare per poter permettersi una Un alchimista, alla ricerca da sempre della vita eterna, incontra piccola dimora e vivere una vita più agiata. Ma egli non sapeva un mago, che gli promette di dargliela in cambio della sua anima. proprio cosa fare, no a quando non incontrò una donzella Nonostante la paura di perdere la sua anima, accetta perché molto affascinante, quasi una dea giunta sulla terra solo per lui. pensa che la sua anima non vale quanto la possibilità di vivere in Il giovane se ne infatuò al primo sguardo, ma di colpo sparì. Al eterno. suo posto c'era però un bigliettino: entra nella taverna e sarai Gli anni passano e l’alchimista vede morire tutte le persone a lui accontentato. care e si rende conto che senza anima è un uomo spento. L'alchimista non capì che cosa signi casse e subito se ne Il rammarico per aver venduto la sua anima lo farà vivere in dimenticò. eterno ma dannato. La sera, osservando le pietre che incorniciavano il fuoco che lo scaldavano, pensò: “Ah, se solo queste pietre fossero diamanti!”. Così decise che avrebbe tramutato le pietre in diamanti e, dopo Storia di un cavaliere valoroso anni, di intense ricerche riuscì a realizzare molti diamanti ma sembrava che per lui non bastassero mai, ne bramava molti di di Andrea Merlino, IV D più. Iniziò così a provare e a sperimentare vari ingredienti per La partita procedeva in maniera spedita tra i commensali Si era creare diamanti sempre più grandi. Fu proprio la ricerca di uno ormai giunti ad una delle ultime righe della disposizione dei di questi ingredienti che lo spinsero nel bosco. Ma a un certo Tarocchi. L’ atmosfera, avvolta in un silenzio tombale tanto che punto si fece notte ed era troppo tardi per tornare a casa. Fu neppure i respiri dei commensali si potevano percepire, diveniva così che scorse in lontananza una taverna. Ci entrò senza via via più profonda ed enigmatica. Quella combinazione dei indugio e trovò dei tarocchi sparsi su un tavolo. Tarocchi, proponeva una s lza di carte che da subito attirò Un uomo poco lontano da lui gli disse che erano in grado di l’attenzione dei convitati che, non potendo parlare, mostravano prevedere il futuro. Così l'alchimista prese una carta, la Fortuna, il loro interesse con un gioco di intensi sguardi. rappresentata da una ruota su cui gira la buona sorte di una Le carte parlavamo chiaro: il nove di spade era il simbolo del persona.
All'alba l’uomo uscì soddisfatto dalla taverna consapevole che la di Cerlisio Ferdinando, V D fortuna sarebbe stata dalla sua parte. In una vecchia città cupa e tenebrosa viveva Mago Merlino. Lui E fu così. veniva riconosciuto da tutta la città come "l'inventore" . Era, Qualche giorno dopo, l’uomo si imbatté in un ume e vide che infatti, un uomo molto intraprendente. Ma, nell'ultimo periodo, sul fondo giacevano innumerevoli diamanti, i più grandi e le idee avevano cominciato ad af evolirsi, n quando il vecchio luminosi che avesse mai visto. mago non cadde in una vera e propria depressione e malinconia. Fu allora che si rammentò della donna e del suo messaggio. Un giorno, senza far sapere niente a nessuno, si recò nel vecchio Aveva avuto davvero molta fortuna. bosco per farla nita. Però dal cielo, d'improvviso vide cadere Recuperò tutti i diamanti, ma questa volta non tenne con sé tantissime foglie. Fin quando una carta, portata lì dal vento, non tanta fortuna, ma la condivise con chiunque ne avesse bisogno. gli si appoggiò sulla mano. Era un tarocco, più precisamente rappresentava IL MAGO. Nel prendere quella carta, a Merlino vennero in mente centinaia di nuove invenzioni. L'orchidea fantasma Tornò in paese e cominciò a fabbricare qualsiasi cosa gli passasse per la mente, oggetti geniali, che lo avrebbero reso di Menna Giuseppe, IV D molto ricco. Però la voglia di fabbricare cose nuove, per il mago Mentre stava camminando in un bosco, un cavaliere si accorse di Merlino divenne una vera e propria ossessione. essersi perso. Fabbricava dalla mattina alla sera, trascurando così i veri valori A un certo punto vide da lontano delle luci: era un castello della vita. magico che rendeva muto chiunque vi entrava. Finché capì che nessun oggetto potrà mai sostituire, il sorriso di Il cavaliere ignaro vi entrò e, dopo cena, furono disposte sul un amico, il sorriso di una donna, il calore di una famiglia e così tavolo dei tarocchi. via... Lui allora capì, poiché nessuno dei commensali parlava, che avrebbero potuto comunicare grazie a quelle carte. E così mise davanti a sé una sequenza di tarocchi: il mago, la luna, il re di spade rovesciato, la fortuna, il sei di bastoni capovolto, la torre, il Il baule dei ricordi diavolo, l’appeso, l’angelo e il sole. E io, vedendo queste carte di Gioacchino Ferrigno, IV D immaginai la sua storia. Un giorno, avventurandomi in un bosco, scorgo da lontano un Il cavaliere cercava disperatamente una cura per suo glio, che vecchio cimitero abbandonato. Preso dalla curiosità, mi era molto malato. A un certo punto incontrò un mago, che gli avventuro tra le tombe in cerca di qualche tesoro dimenticato. disse: "Ho bisogno dell’orchidea fantasma. Ma è un ore molto Trovo infatti una vecchia chiave nascosta dietro un masso con su dif cile da trovare, perché ha la capacità di sparire quando si scritto un numero. sente minacciato da qualcuno o qualcosa. Ti farò perciò All'improvviso sento un rumore provenire da una fossa, mi dicentare invisibile in modo che tu possa cogliere l'orchidea. Ma avvicino e vedo due occhietti vispi che mi guardano. Dal nulla fai attenzione, perché la magia non ha effetto di notte". salta fuori uno gnometto gobbo, che ha tutta l'aria di essersi Fu così che il cavaliere girò tutto il giorno alla ricerca perso alla ricerca di qualcosa, quel qualcosa che io ho tra le dell'orchidea, che effettivamente sembrava proprio invisibile. mani. Quand'ecco che la vide sul ciglio di un dirupo e riuscì a coglierla Subito mi chiede di restituirgliela perché di sua proprietà, ma io pochi minuti prima che tramontasse il sole. Il cavaliere allora non l'avrei mai restituita senza sapere cosa aprisse quella si mise sulla strada di casa, ma si accorse che ritornava sempre chiave. nello stesso punto. Si era dunque perso nel bosco, spogliato del Così gli propongo di fare a metà del bottino. suo potere, e con un ore raro tra le mani. Attese la mattina, Lo gnometto accetta e mi conduce in un posto strano. Vedo ori rifugiandosi in una piccola torre abbandonata, sperando di colorati, piccole lucine e non riesco più a capire dove siamo. trovarvi un riparo sicuro. Ma non fu così, perché all’interno ci A un certo punto appare un baule. Lo gnometto mi chiede: - Sei abitava una donna, che, grazie a una pozione a base dell'orchidea pronto a vedere quello che si nasconde nel baule? fantasma, restava sempre giovane. Provò perciò a rubargli Certo che ero pronto! l’orchidea ma senza successo, perché l’uomo se ne accorse e Pronto a raccogliere tra le mie mani vecchi oggetti preziosi di riuscì a scappare. qualche aristocratiche o gioielli di altezzose nobili. Ma non nì qua, perché la donna, che era in realtà una donna, Ma ecco che dal baule sbucano fuori le ombre delle persone a raggiunse il cavaliere, lo appese a un albero e gli sottrasse il me care, quelle che avevo perso nel corso degli anni e che mi ore. avevano reso quell'uomo triste e malinconico sempre alla ricerca Ma di li si trovò a passare una giovane fanciulla che udì il suo di qualcosa, quel qualcosa che il baule mi stava ridando. pianto straziante. L'immagine della mia famiglia sorridente e spensierata mi Allora lo slegò e gli chiese cosa fosse successo e allora il restituisce la gioia di vivere. La ducia e speranza che avevo cavaliere gli raccontò tutta la storia. perso dopo la morte della mia mamma e del mio fratellino. Finì che tutto andò a posto, come spesso accade nelle storie. La mia mamma con il suo sorriso mi fa capire che non devo Ma è troppo tardi ed è ora che la compagnia si sciolga prima che cercare più tra i morti, ciò che avrei potuto trovare tra gli sorga l'alba. uomini, l'amore, l'amicizia, la voglia di vivere. Il patto dell'alchimista Il mago senza idee
di Giovanni Carannante, IV D rinchiuse nel suo palazzo con una scorta di dieci uomini fuori la Un'alchimista per tutta la vita aveva cercato una formula per sua porta. trasformare i metalli, presenti sulla terra, in oro. Il giorno seguente si presenta a palazzo una persona che afferma Un giorno, nessuno capì come, ci riuscì e costruì un regno tutto di essere atteso dal re. d'oro. La porta del palazzo si aprì e l'alchimista seppe che era giunto il L'uomo ammirava ogni giorno il suo vasto regno dal palazzo più momento di rispettare il patto, stipulato con quella persona anni alto, ma un velo di tristezza attraversava sempre i suoi occhi. prima. Fu così che l'alchimista decise di affrontare la sua più grande Ma si ri utò categoricamente e a partire dal giorno dopo la paura, recandosi da un mago che leggeva il futuro attraverso i maledizione calò sul suo regno. Scoppiò la guerra civile, si tarocchi. diffuse una terribile epidemia, la carestia affamò chiunque. L'uomo entrò nella stanza e si sedette davanti al mago, che Non avendo così alcun tipo di speranza, l'alchimista decise di cominciò a scoprire le carte. Comparve la prima carta ed era consegnare la sua anima al diavolo. quella dell'imperatore, simbolo di potere, forza, sicurezza, Fu allora che ricordò il mago e le due ultime carte che non volle autorità, insomma tutte le caratteristiche che possedeva vedere. l'alchimista nel governare. Mentre si incamminava per consegnarsi al diavolo, l'alchimista Af anco all'imperatore venne posizionato il cavallo di denari, il ebbe un incontro inaspettato, davanti ai suoi occhi comparve la quale rappresentava un eccessivo desiderio di successo visione di Dio, il quale era intervenuto per liberare l'alchimista economico. Venne quindi scoperta la terza carta ed era quella dal patto del diavolo, constatato che l'uomo aveva sacri cato se della giustizia che rappresentava l'arrivo della resa dei conti. stesso per il bene del suo popolo. Il mago, ignaro di cosa potesse aver fatto, scoprì un'altra carta Per la prima volta nella sua vita aveva dato perciò più valore alle ed era quella del diavolo. persone che alle cose. Il viso del mago divenne pallido, perché capì quello che aveva Così Dio rispedì il diavolo all'Inferno e chiese all'alchimista di fatto l'alchimista. agire sempre per il bene del popolo, anche nei momenti più bui. Rimanevano solo due carte per stravolgere o confermare questa brutta situazione, ma in preda al panico l'alchimista scappò e si ※※※※※※
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