Progetto "Libriamoci 2020" - "Il labirinto delle storie ritrovate" - "Il labirinto delle storie ritrovate"

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Progetto "Libriamoci 2020" - "Il labirinto delle storie
ritrovate"
Triennio della sezione D dell'ITTL "Duca degli Abruzzi" di Napoli
PAOLA RAGO 19 APRILE 2018 17:08

Progetto "Libriamoci 2020"                              di Luigi Pollio, III D

"Il labirinto delle storie ritrovate"                   Mago Merlino, durante una delle sue classiche passeggiate
                                                        mattutine, giunge in prossimità di una caverna.
                                                        Incuriosito, senza pensarci troppo, varca la soglia. Davanti a sé
                                                        vede un tavolo, con un mazzo di tarocchi sopra e attorno alcuni
                                                        personaggi.
                                                        Il mago decide allora di avvicinarsi e di accaparrarsi una carta.
                                                        Non appena prende la carta, il Mago, nota subito un'incredibile
                                                        somiglianza con se stesso.
                                                        La carta rappresenta un uomo, in piedi, davanti un tavolo,
                                                        mentre solleva una bacchetta magica.
                                                        Sul tavolo ci sono tantissimi oggetti riconducibili alla sua vita:
                                                        tutto il suo passato, le sue storie, la sua vita, tutti gli avvenimenti
                                                        che l'avevano profondamente segnato.
                                                        All'improvviso tutti i personaggi seduti attorno alla tavola,
                                                        mentre guardavano con attenzione la carta, si ritrovarono in
                                                        prossimità di un castello, presso la corte del re di Britannia.
                                                        Sono in compagnia di Merlino, che sta parlando col re.
                                                        A un certo punto il re di Britannia chiede a Merlino come mai il
                                                        suo castello sembrava crollare, ogni volta, che l'esercito
                                                        ritornava dalla battaglia.
                                                        Merlino senza alcun indugio risponde al re che, sotto alle
                                                        fondamenta, giacciono dei draghi incatenati, che vorrebbero
                                                        distruggere il suo esercito.
                                                        Scende la sera e mentre tutti gli ospiti erano a cena con il re, il
                                                        castello va in amme.
                                                        Tutti i personaggi, compreso Mago Merlino riescono a salvarsi,
                                                        tranne il re.
                                                        Tutti i personaggi guardano increduli le alte amme, tranne
                                                        Merlino che resta impassibile.
                                                        Ma ecco che Merlino, insieme a tutti gli altri personaggi, si
                                                        ritrovano nella caverna e il Mago decide di pescare una nuova
                                                        carta.
                                                        Stavolta è la donna di cuori. Vi è rappresentata una giovane
                                                        donna, con vesti e gioielli bellissimi, seduta su un trono tutto
                                                        d'oro.
                                                        Tutti i personaggi vengono catturati dalla bellezza della ragazza
                                                        e, in particolare, Merlino.
                                                        Ora si ritrovano catapultati in un paesino, dove la giovane li
                                                        accoglie con una bellissima cena.
                                                        Merlino, innamoratosi perdutamente di lei, le chiede di diventare
                                                        la sua sposa.
                                                        La ragazza accetta la proposta del mago e decide di andare a
                                                        vivere con lui nel suo castello.
La strana avventura di Mago Merlino in una              Con il passare del tempo, la ragazza incomincia però ad avere
                                                        paura del mago, sostenendo di aver notato in lui un lato
caverna fatata
maligno.                                                              Il re capì che il suo destino era su quel tavolo e che non poteva
Merlino continua comunque a insegnarle tutti i segreti della          permettersi di sbagliare carta, altrimenti il suo regno sarebbe
magia. Un pomeriggio però lo rinchiude in una gabbia di vetro,        andato in pezzi.
dalla quale solo lei poteva entrare e uscire quando voleva.           Quindi chiuse gli occhi e pescò la Forza.
Passano i giorni, ma Merlino non riesce a scappare.                   Il re sapeva che era un tarocco che simboleggiava l'intelligenza e
La terza carta è quella del fante di spade. Egli è un vecchio amico   quindi, insieme al mago, iniziò a pensare su quello che poteva
di Merlino, che con grande coraggio riesce a catturare la donna,      fare per il suo regno.
la rinchiude nella gabbia di vetro e libera il suo amico.             - Ma, certo! - esclamò ad un certo punto. - Devo solo far felice il
Merlino resta molto scosso da tale vicenda e ssa i tarocchi           mio popolo.
sparsi sul tavolo. Finché decide di pescare l'ultima carta dal        Tornò così al castello in un batter d'occhio.
mazzo.                                                                Il giorno stesso regalò un pezzo di terra a tutti i contadini del
Appare l'Eremita, un vecchio barbuto, con indosso una veste           suo regno e di abbassò le tasse.
misera, mantiene una lanterna in mano e si aiuta con un               Il popolo ne fu entusiasta e piano piano il re riconquistò tutta la
bastone.                                                                ducia che aveva perso e si risollevò anche economicamente.
Tutti i personaggi si ritrovano ancora una volta insieme al mago,     Riuscì anche a trovare moglie da cui ebbe dei gli belli e forti.
in una foresta cupa, illuminata soltanto dalle stelle. Vedono il      Quando morì il popolo gli organizzò uno splendido funerale e fu
vecchio da lontano e si avvicinano a lui.                             ricordato negli anni a venire come uno dei re più bravi della
Ma l'anziano è proprio Mago Merlino, che, come l'eremita,             storia del regno.
illumina la realtà dei fatti con la sua grande saggezza.
E resta lì da solo. E anche ora sta passeggiando neo bosco ormai
consapevole del suo destino.                                          L’imperatore Rinoldo III
                                                                      di Luigi Ferranti, III D
                                                                      All’inizio del XII secolo, salì al trono della città di Miro (cittadina
                                                                      del nord-Italia) l'imperatore Rinoldo III. Egli voleva portare a
Un re che evitò la miseria                                            termine il progetto iniziato dal padre, ormai morto, cioè quello
di Antonio Caruso, III D                                              di espandere il proprio dominio e portare il suo nome il più in
Un re se ne stava seduto al tavolo per ora di cena, pensando a        alto possibile. Scatenò perciò molte guerre di conquista. Iniziò
quello che gli era successo da quando lui era diventato un            col conquistare l’Africa settentrionale poi i paesi balcanici e
sovrano.                                                              piano piano ampliò il suo dominio. L’imperatore Rinoldo poteva
Si rese conto che la sua vita non era stata tutto rosa e ori e        contare sul suo esercito, che era sempre più forte degli altri.
quindi decise di af darsi al fato.                                    Poteva anche vantare il possesso delle migliori armi esistenti in
Chiamò l'indovino di corte che sparse sul tavolo un mazzo di          quel periodo, oltre alla cavalleria. Rinoldo III promise a ogni
tarocchi.                                                             soldato importanti somme di denaro per ogni terra conquistata.
- Maestà, pescate una carta.                                          Ma, dopo molte conquiste, il suo esercito non aveva ancora
Il re pescò il fante di denari.                                       ricevuto i premi promessi, perché l’imperatore aveva speso tutti
- Ahimé - sospirò l'indovino - fra poco perderete il regno e          il bottini per abbellire la sua corte e farla diventare la più bella
diventerete povero e solo.                                            del mondo. L’esercito allora si ribellò e l’imperatore fu arrestato,
Il re era disperato e non sapeva cosa fare, ma poi si calmò e se ne   rinchiuso nelle stanze e condannato a morte.
andò a dormire con la convinzione che la sua dinastia nisse con       L'imperatore stava consumando la sua ultima cena, quando sentì
lui. Il giorno dopo fu svegliato da un trambusto che proveniva        una voce cupa dirgli di andare nel suo studio.
dalla piazza antistante il castello.                                  Vide allora tre grossi tarocchi a testa in giù sulla sua scrivania.
Il suo popolo si era stufato di tutte le promesse che faceva e non    La voce gli disse di sceglierne una e di fare molta attenzione
manteneva.                                                            perché dalla scelta sarebbe dipesa la sua salvezza.
Ecco, pensò, ora assaltano il maniero e mi catturano in un            Rinoldo III scelse quella centrale, la regina di denari.
baleno.                                                               Ecco che piovvero dal cielo tanti ma tanti soldi, che coprirono
Poi si ricordò che quand'era bambino, sua madre, che era una          tutti i suoi debiti.
fata gli aveva detto che quando sarebbe stato al colmo delle          Dopo qualche giorno passò di lì la regina Diadima, che era anche
dif coltà avrebbe potuto trovare rifugio nella grotta delle           una potentissima maga.
meraviglie. A notte fonda, dopo che il popolo si fu calmato,          L'imperatore l'accolse con molto onore e sfarzo.
decise di uscire dal castello con un paio di guardie date per         Ma la donna ri utò tutti i suoi doni e gli fece capire l'arte di far
dirigersi alla grotta, che si trovava sul picco della montagna da     felice ogni persona: capire i bisogni dell'altro, non pensare solo
dove si vedeva tutto il suo regno. Ci mise un'intera giornata per     soddisfare i propri desideri.
arrivare alla grotta e durante il tragitto incontrò un mago molto     Rinoldo III capì che cosa aveva sbagliato e pianse lacrime amare.
simpatico ma abbastanza vecchio, che si offrì di accompagnarlo        - Sapevo che in fondo eri un uomo giusto e generoso, perciò ti
nella caverna.                                                        ho aiutato.
Una volta arrivati il re si accorse che non era una semplice          Rinoldo III governò per altri dieci lunghi anni col favore del suo
grotta, ma una vera e propria casa.                                   esercito e del suo popolo e il suo impero divenne ricco di
C'era infatti anche un tavolo e sopra si vedeva un mazzo di           solidarietà e di felicità.
tarocchi.
- Questa volta - gli disse il mago - pesca bene.
L 'alchimista e l'inganno della pietra                                  Il soldato impallidì e allora il sovrano gli offrì un'altra carta: la
                                                                        temperanza, poiché la ragione sta sempre nel mezzo.
di Felice Cacciapuoti, III D                                            Il soldato una volta capito che l'unica vera virtù per decidere è la
Un alchimista giovane e inesperto alla ricerca di fama e                moderazione, decise che era giunto il momento di andarsene.
ricchezze stipula un patto con un uomo che non aveva mai visto.         E da quel momento in poi la sua vita non fu più rivolta
L’uomo gli aveva chiesto una ala di una particolare e rara              all'idolatria verso se stesso, ma alla saggezza, alla modestia e alla
sostanza, in cambio di una grande somma di denaro, mille                giustizia in egual misura.
monete d'oro. L’alchimista accetta, ma informa l’uomo di non            La lezione che imparò il soldato lo accompagnò per tutta la sua
essere in possesso di un componente fondamentale per la                 vita, e soltanto così le sue gesta divennero di una più alta virtù,
miscela richiesta. L’uomo gli risponde che può procurargliela           quella umana.
personalmente a prezzo di cento monete d'oro, ma l’alchimista
non ne aveva abbastanza per soddisfare la richiesta.
L’uomo così palesa la sua vera forma, rivelandosi un demone.
Cambia dunque l'offerta: avrebbe dato ciò che serviva
                                                                        Il buon diavolo
all’alchimista gratuitamente, ma se la sostanza non fosse venuta        di Fiorenzo Pannone, III D
correttamente ne avrebbe pagato le conseguenze. L’alchimista            Mi ritrovai in un bosco e, dopo varie ore di cammino, trovai una
accetta comunque e gli viene dato un sacchetto con dentro una           reggia adibita come una locanda e decisi di fermarmi lì per
pietra. Il demone disse che bastava farne una polvere, dopo             riposarmi e rifocillarmi. Diedi il mio cavallo a uno degli stallieri
averla immersa in una coppa di acqua salata per tre ore.                ed entrai nel palazzo: notai un arredamento eccessivamente
L’alchimista inesperto credette ingenuamente alle sue parole e,         sfarzoso e non adatto al tipo di castello, ma notai soprattutto il
appena il demone si ritirò, si mise al lavoro. Una volta                fatto che c’era un silenzio assordante e un’aria magica che
completato il miscuglio si rese conto che il demone lo aveva            circondava la tavola dove sedetti. Provai, dopo alcuni minuti, a
truffato e cominciò a sudare freddo per la paura. Quando il losco       comunicare con gli altri clienti; ma appena decisi di parlare
personaggio tornò, dovette pagare le conseguenze e poiché               qualcosa di magico e misterioso mi bloccò. Ad un certo punto
l’alchimista non possedeva nessun oggetto di valore, il demone lo       arrivò un uomo con abiti molto eleganti e dallo sguardo più
rese schiavo e da quel momento divenne il suo fedele servitore.         spaventato di tutti che sembrava essere il proprietario. Egli posò
                                                                        un mazzo di tarocchi sul tavolo. Uno degli ospiti tiro a sé il
                                                                        mazzo prendendo poi una carta, che era uguale a lui.
In cerca di verità...                                                    La stessa cosa accadde quando tutti gli ospiti presero una carta.
                                                                        Quando arrivò il mio turno, la prima carte che pescai
di Francesco Annunziata, III D                                          rappresentava la gura di un angelo, la seconda quella di un
Un giovane e valoroso soldato si ritrovò, in una notte d'estate, di     diavolo e subito iniziai a ricordare la mia gioventù e a come oggi
fronte ad un castello. Questo era formato da due piccolissime           ero cambiato.
torri e un portone malridotto.                                          Allora ero solo un giovane ragazzo e, dato che ero molto gentile
Dopo averlo varcato si ritrovò in un salone, dove vi erano svariati     e altruista, tutti mi de nivano come un angioletto. Alcuni
tavoli posizionati in modo perpendicolare rispetto al trono del         dicevano che il mio altruismo non mi avrebbe portato lontano,
re.                                                                     perché le persone ne avrebbero appro ttato per i loro scopi ma
Il soldato vide subito che nessuno osava aprire bocca.                  a me non interessava: fare del bene agli altri era l’unica cosa
Egli fu pervaso da una paura immensa, in quanto in vita sua             importante. Poi tutti iniziarono davvero ad appro ttarsi di me
aveva soltanto parlato delle sue grandi gesta e della sua volontà       senza alcuno scrupolo: Tuttavia ciò non mi cambiò, continuai ad
d'acciaio nel combattere il male.                                       essere me stesso con tutti.
Vide che sui tavoli c'erano dei tarocchi e che a turno i                Un giorno, mentre girovagavo nel bosco, incontrai una splendida
personaggi giravano una carta e tutti la guardavano pensierosi.         fanciulla, che era rimasta impigliata in un rovo. Subito corsi in
Forse perché le carte mostrano la verità che si tende a                 suo aiuto salvandola. Lei mi ringrazio e, per sdebitarsi, mi invito
nascondere?                                                             a cena. Continuammo a passeggiare nel bosco, mentre mi
Il soldato scelse per presentarsi la carta della giustizia, in quanto   raccontava la sua vita. Io la guardavo incantato: aveva lunghi
tutta la sua vita era stata dedicata a quella virtù.                    capelli biondi e lisci, uno splendido viso di carnagione chiara,
La domanda, che sorse spontanea al soldato e che rivolse a sè           occhi blu come il mare ed un incantevole sorriso e capii subito di
stesso, fu:                                                             essermene innamorato. Oltre a quella sera, continuammo a
- La mia vita è stata veramente giusta e piena di grandi imprese        vederci diverse volte e scoprii che anche lei era altruista e fu
o tutto ciò che ho fatto era il parafulmini di ciò che non volevo       l’unica persona che non si appro ttò di me, anzi mi aiutò ad
sapere ed affrontare?                                                   affrontare ogni mia dif coltà.
Allora un personaggio, che sembrava un sovrano prese la carta           Un giorno, durante le nostre solite passeggiate nel bosco,
dell'eremita e la mise accanto a quella della giustizia.                vedemmo due uomini che non riuscivano a portare il proprio
Il soldato inizialmente non capì.                                       carro in strada. Ci precipitammo ad aiutarli. Loro sembrarono
Forse il re voleva affermare che ci vuole una grande saggezza nel       molto contenti di ricevere un aiuto, ma appena ci avvicinammo
giudicare la propria vita.                                              tentarono di derubarci. Noi cercammo di opporci il più possibile,
Ma il soldato invece pensò:                                             ma uno dei due loschi uomini prese un pugnale dalla tasca e lo
- E' veramente giusto l'intento del re? Dopotutto è soltanto un         con ccò nel cuore della mia amata. Dopodiché fuggirono. Da
altro essere umano come me...                                           quel momento cambiò completamente il mio modo di essere,
Saggezza o giustizia?                                                   tanto che chi prima mi de niva un angelo ora tremava dalla
paura e mi de niva posseduto dal diavolo. L’odio che mi portavo         della religione cristiana.
dietro era ormai l’unica cosa che avevo.                                Durante la cerimonia per farlo convertire al culto degli dei gli
Ritornai a ssare quella carta e realizzai che in quella locanda ed      posero una domanda, e cioè se avesse accettato o meno di
in quelle carte c’era qualcosa di strano, dato che riuscivano a         partecipare a una razzia in Inghilterra.
raccontare la vita di tutti i presenti. E mi resi conto che             Lui accettò.
quell'uomo non aveva solo pugnalato il cuore dalla mia amata ma         Quindi, nell'865, dai territori scandinavi partì un esercito
anche il mio.                                                           gigantesco guidato da Ivar Ragnarsson. Giunse in Anglia
                                                                        orientale, attraversando l'Inghilterra no alla Nothumbria,
                                                                        conquistando York e uccidendo migliaia di persone. I britannici,
                                                                        in seguito alle notevoli perdite, decisero di stipulare un trattato
Il guerriero pentito                                                    di pace con i Normanni, che prevedeva, che un piccolo gruppo
                                                                        formato da contadini rimanessero lì in un piccolo insediamento,
 di Simone Varricchio, III D                                            così da poter coltivare le Terre britanniche che erano molto
Tancredi era di ritorno dalla sua ultima battaglia e vagava per la      fertili. Il comandante Ivarr insieme ai contadini decise di lasciare
selva. La notte stava per sopraggiungere, quando vide un                anche George che poteva fungere da traduttore tra i vichinghi e
castello, grezzo e rudimentale.                                         britannici.
Una volta arrivato, notò che i commensali non parlavano e si            Non appena Ivarr con il suo esercito si misero in viaggio per la
rese conto che, per presentarsi e descriversi, sceglievano alcune       Scandinavia, il re britannico ruppe il patto e uccise tutti gli
carte da un mazzo di tarocchi.                                          abitanti dell'insediamento, tranne alcuni. Tra loro c'era anche
Il soldato aspettò il suo turno e scelse il fante di spade. Infatti     George.
egli era di ritorno da una tremenda battaglia, la più sanguinosa        Dopo qualche giorni di prigionia, il re chiese di vedere George,
degli ultimi secoli.                                                    perché sapeva parlare la loro lingua.
Tancredi aveva ucciso centinaia di valorosi guerrieri nemici e ne       Il re gli chiese come faceva a conoscerla, A quel punto George gli
aveva visti morire altrettanti della sua fazione. Egli a questo         raccontò come era andata, ma tralasciò di dirgli che si era
punto afferrò un'altra carta, quella del Diavolo, ed ebbe una           spontaneamente consegnato al nemico. Il re ascoltò incredulo,
visione. Vide che le anime dei guerrieri morti venivano catturate       ma decise di credergli. George entrò nelle sue grazie tanto è
da gure demoniache, venute dall'inferno per punirli a causa             vero che lo stesso re lo nomino papa.
delle atrocità commesse. Tancredi, affranto dalla paura e dall'         Intanto la notizia arrivò nel teritorio scandinavo tramite un
angoscia, decise di scappare da quella tremenda sorte.                  sopravvissuto.
Il suo scopo era di ottenere il perdono divino, ma nessun prete         La notizia fece infuriare Ivarr, che partì con un esercito ancora
volle perdonarlo.                                                       più grande del precedente. E riuscì a spazzare via l'impero del re
Tancredi era disperato e iniziò un lungo viaggio pieno di               e giustiziò George.
avversità e avventure che lo condussero no alla mensa del
castello in cui si trovava.
- Devo andare dal Papa, pensò a un certo punto.
Oramai era notte inoltrata e tutti erano andati a dormire.
Solo Tancredi era sveglio e così resto, nché alle prime luci
                                                                        Il cavaliere D'Ossidiana
dell'alba ricominciò il suo lungo viaggio verso la salvezza.             di Condemi Mattia, III D
                                                                        Nel 700, la Gran Bretagna si riempi di scontri tra diverse legioni
                                                                        di cavalieri.
La storia di George Price                                               Le principali legioni erano quella di Ferro e quella di Ossidiana,
                                                                        che attaccò un avamposto della legione di Ferro situata ad
di Brescia Domenico, III D                                              Ashi eld.
Siamo nel 789, in Inghilterra, dove all'epoca c'era una situazione      La legione di Ferro era, quindi, caduta in mano alla legione
di scompiglio, perché i Normanni avevano attaccato Portland             d'Ossidiana
bay. Ma, benché scon tti, i Normanni non si arresero e                  Ma un cavaliere sconosciuto si offrì di battere il loro comandante
scagliarono un secondo attacco.                                         per salvare i suoi compagni superstiti e ci riuscì.
Nel 793 colpirono un monastero, sull'isola di Lindisparne,              Una volta battuto, venne reclutato nella legione D'Ossidiana
riducendolo in un cumulo di macerie e uccidendo tutti quelli che        sempre per evitare la morte dei suoi compagni.
opponevano resistenza, tra cui donne e bambini.                         Conobbe perciò Apolion, capo della legione d'Ossidiana, e così
Presero tanti prigionieri, la maggior parte, pur di non seguire i       nacque la leggenda del cavaliere d'Ossidiana.
loro conquistatori, decisero di togliersi la vita, tranne uno, il suo   Apolion in realtà voleva riunire tutte le legioni in un'unica
nome era George Price.                                                  legione, cioè quella d'Ossidiana.
Il giovane Monaco non si suicidò e preferì di seguire i vichinghi.      Il cavaliere fu mandato in un altro avamposto della legione di
Dopo sette giorni di navigazione raggiunsero le terre scandinave        Ferro, e benché aveva pochi soldati riuscì a respingere il
e George fu portato come trofeo e venduto come schiavo.                 nemico.
Il suo acquirente fu un combattente che partecipò all'attacco, il       Dopo quell'evento il cavaliere d'Ossidiana aumentò la sua fama e
motivo per cui decise di acquistarlo non era per usarlo come            le sue gesta erano sempre più famose, anche se la sua gloria non
schiavo, ma per imparare la sua lingua e le loro usanze. Dopo           durò per molto.
due anni di permanenza, George divenne vichingo a tutti gli             Apolion lo mandò a nord contro il popolo vichingo.
effetti, convertendosi al culto degli dei e abbandonando quello         Solo quando arrivò lì capì che Apolion voleva solo guerra e
distruzione.                                                            altissima febbre e che perciò aveva perso conoscenza.
Così il cavaliere d'Ossidiana in segreto strinse una alleanza con       L'imperatore capì allora che aveva sognato e che della carta e
un vichingo di nome Valkehim.                                           della riappaci cazione del popolo rimane solo un ricordo molto
Una volta organizzato il piano ritornò da Apolion, che lo inviò         remoto.
contro i samurai.
A questo punto il cavaliere d'Ossidiana placò il con itto tra
vichinghi e samurai, che incrociarono le spade e combatterono           Sir Kay e il mistero delle carte
 anco a anco.
Una volta riunite le tre fazioni attaccarono la fortezza                di Carmine Fragliasso, III D
d'Ossidiana.                                                            Era un giorno come gli altri a Winchester, una città situata nel
Allora tutte le porte della fortezza cedettero, Apolion fu              sud dell'Inghilterra.
scon tto e nalmente regnò la pace tra i popoli.                         Sir Kay si apprestava a svolgere il suo allenamento giornaliero
                                                                        nel bel mezzo del bosco.
                                                                        Tanto allenamento...
                                                                        Questo era il suo segreto per rimanere sempre in forma.
La carta sognatrice                                                     Dopo una serie di esercizi, Kay comincia a passeggiare lungo un
di Antonio Cappiello, III D                                             viale: gli uccelli cinguettano e gli alberi sembrano prendere vita.
In un tempo remoto, un Imperatore af ancato dalla bellezza              Sir Kay cerca un ume o un ruscello per bere e rinfrescarsi.
imponente della sua amata, percorreva le valli di una regione a         Quando ad un tratto sente delle grida che chiedono aiuto.
lui molto cara, la Provenza.                                            Sir Kay si lancia alla ricerca di queste persone e giunge in una
Il cammino dell'Imperatore, però, venne interrotto da un piccolo        caverna buia, dove si odono ancora le urla.
castello, forse costruito da guerrieri di stirpe sconosciuta. Una       Allora Sir Kay, imperterrito, continua ad avanzare nella grotta.
volta varcate le porte, si imbatterono in un uomo assai                 All'improvviso si fa luce e al tuo cospetto si presentano un tavolo
misterioso, che con sé aveva delle strane carte, con delle strane       e una persona con indosso un cappuccio che gli copre il volto.
  gure.                                                                 Lo sconosciuto tiene tra le mani un mazzo di carte che a prima
L'uomo misterioso spiegò che quel piccolo mazzo non era un              vista possono sembrare semplici carte da gioco, ma in realtà
semplice mazzo di carte. Quindi, con aria molto cordiale, invitò        sono tarocchi.
l'Imperatore e la sua amata a provare a conoscerne il signi cato        Così Kay cerca di chiedere allo sconosciuto chi fosse, ma dalla
delle gure.                                                             sua bocca non esce niente.
L'uomo misterioso gli mostrò tre carte: Il Mondo, La Torre e Il         Allora Kay prende la prima carta che gli si presenta avanti e si
Matto, ma non volle spiegare subito il loro signi cato.                 rende conto che la carta raf gura in modo molto simile la sua
Chiese invece all'Imperatore di prendere una carta.                     immagine.
L'imperatore prese il Mondo.                                            Un cavaliere si trova su una biga trainata da cavalli: è Il Carro,
L'uomo misterioso disse che quella carte era molto positiva,            che signi ca una futura Vittoria militare.
perché rappresentava la purezza e l'armonia.                            Ad un tratto Sir Kay e l'incappucciato si trovano in mezzo a
Dopodiché l'Imperatore decise di rientrare nel suo regno.               tantissima gente che sembra festeggiare qualcosa.
Durante il viaggio, però, l'Imperatore cominciava a ri ettere allo      Tutte le persone cominciano ad acclamare il nome di Kay e gli
strano signi cato della carta.                                          altri cavalieri che avevano appena scon tto un popolo nemico.
Arrivato a corte, si domandò se quella carta avrebbe portato un         Tutti sono presenti in quel momento, tranne il padre che non si
po' di armonia nel suo regno, che non stava attraversando una           sa dove si trovasse.
grande oritura di armonia e di pace. Il popolo infatti era in           Di nuovo cambia la scena e Sir Kay e lo sconosciuto si ritrovano
con itto con l'aristocrazia e con il sovrano stesso.                    nella grotta come se non fosse accaduto niente.
L'imperatore sperava che il potere della carta venisse alla luce. E,    Sir Kay prende altre 5 carte che sembrerebbero riassumere in
infatti così avvenne che nel suo regno d'improvviso regnò la            cinque immagini il suo passato.
pace                                                                    La prima immagine raf gura la sua nascita, la seconda il suo
Dopo alcuni giorni, l'imperatore si scontra con una donna che           arruolamento nell'esercito, la terza lui con il fratellastro Artù
non aveva mai visto prima.                                              che si allenano insieme, la quarta il suo primo more e, in ne, la
La donna stranamente gli chiese se tutto era tranquillo nel suo         quinta la sua prima vittoria in battaglia.
regno e l'imperatore molto stupito annuì .La donna lo salutò e          Tutti gli episodi che gli hanno segnato la vita.
continuò il suo cammino.                                                Lo sconosciuto allora mette altre tre carte sul tavolo.
L'imperatore riscontrò una somiglianza tra la donna e quella che         Kay prende la prima e subito dopo si trova davanti al genitore
c'era sulla carta del Mondo. Notò anche che le sue vesti avevano        morente. Durante una battaglia, il padre aveva sacri cato la sua
gli stessi strani simboli della donna del Tarocco: un leone, un         vita per salvarlo, Ma in quell'episodio lui era molto più vecchio.
angelo, un toro e un'aquila.                                            Kay comprende allora che sta vedendo il Futuro, perciò non lo
Ma ecco che la vista dell'imperatore cominciò ad offuscarsi e a         aveva visto alla corte.
sentire delle strane voci nella sua testa, nché si accasciò al          Kay prende una seconda carta, che è l'immagine di una ragazza
suolo.                                                                  bellissima.
Dopo alcune ore, l'imperatore si risvegliò come per magia nel           Ed ecco che si materializza davanti ai suoi occhi.
suo letto. Si si sentiva un po' spaesato e si accorse che di fronte a   Kay si innamora subito di lei, la sposa e insieme avranno ben tre
lui c'era la sua amata, che lo guardava con aria sorpresa.               gli.
L'Imperatrice spiegò che al suo sposo, che aveva avuto una              Kay ora è pronto per prendere la terza carta, ma d'un tratto
sviene.                                                                 mazzo. Era la XXI, cioè “Il Mondo” e rappresentava una donna
Quando si sveglia si ritrova sulle sponde di un ruscello.               all’interno di una ghirlanda con quattro animali negli angoli che
Dopo aver tentato invano di ritrovare quella caverna, torna alla        rappresentavano i quattro evangelisti. Essendo molto credente
corte e spiega tutto ai suoi compagni, che però non gli credono.        capì che questa era “la sua carta”.
                                                                        Il vecchio gli spiegò che chi avesse pescato quella carta avrebbe
                                                                        raggiunto i suoi obiettivi e avuto successo in ciò che sta facendo.
Re Artù e lo stupido mago                                               Arrivato alla Corte del Re, venne s dato a prendere la spada nella
                                                                        roccia e non ebbe problemi a farlo. Il Re fu sbalordito, ma una
di Raimondo Di Vicino, III D                                            persona lì si aspettava già questo risultato, quella persona era il
 Re Artù durante il medioevo fu il condottiero più potente e            vecchio, che era anche mago e amico del Re. Da quel momento, il
famoso della storia.                                                    sovrano fu af ancato in molte avventure dal cavaliere, che
Tanto è vero che ci sono diverse leggende sul suo conto.                dimostrò il suo coraggio, la sua cortesia e la sua fedeltà. Dopo
La mia storia inizia con la decisione del re di allontanarsi da         poco, il Re venne spodestato e salì al trono un tiranno, che fece
tutto e da tutti per provare la seconda spada magica, af datagli        uccidere molti cavalieri e fece esiliare il mago. Galahad venne
dalla Dama del lago.                                                    risparmiato, ma la voglia di vendetta cresceva in lui.
Decise perciò di affrontare un lungo viaggio pieno disavventure         Passati vari anni, il mago morente si avvicinò a Sir Galahad con
e pericoli superati con facilità grazie a Excalibur.                    un unica carta, la IV e cioè “L’Imperatore”, che rappresentava un
Finché raggiunse un villaggio desolato, incuriosito Artù bussò a        re barbuto seduto su un trono con oggetti che facevano capire la
una porta sperando che qualcuno gli rispondesse, ma non gli             sua grande importanza.
rispose nessuno.                                                        Il cavaliere capì l'allusione del mago e uccise il Re con la spada
Nel villaggio non c'era niente, anzi, trovò solo polvere e avanzi,      che aveva estratto dalla roccia. Il popolo lo acclamò e lo
  no a quando nelle vicinanze di un cespuglio sbucò un ragazzino        proclamò nuovo Re.
con fare aggressivo.
Artù lo calmò e il ragazzino gli raccontò cosa era accaduto al
villaggio.
 Un giorno quel posto era stato assalito dal mago Edgar, che
                                                                        L'audace cavaliere
aveva rapito tutte le persone, tranne lui che se n'era andato a         di Giovanni Zaccone, III D
curiosare tra i boschi.                                                 Ser Lamorak era uno dei cavalieri della Tavola rotonda di Re Artù
Dopo che il ragazzo lo pregò di aiutarlo a liberare il suo villaggio,   ed era particolarmente rinomato per la sua forza e il suo
Artù si diresse con lui verso la caverna, dove si nascondeva il         temperamento ero. Secondo alcune tradizioni, egli era il terzo
mago Edgar.                                                             miglior cavaliere di Artù e nonostante questo assunse il ruolo di
 Una volta arrivati lì, attesero che il mago uscisse per fare razzia    personaggio secondario nel ciclo arturiano.
e si intrufolarono nella caverna, ma inaspettatamente trovarono         Mentre ser Lamorak faceva ritorno da una battaglia, della quale
solo un tavolo con sopra dei tarocchi. Erano carte stupende, mai        fu il trionfatore, incontrò sulla strada per Camelot una strana
viste prima, con gure che ti ipnotizzavano, tanto che non si              gura incappucciata. Gli parve solo un povero vecchio, che per la
accorsero che il mago era alle loro spalle.                             propria sopravvivenza chiedeva alle persone che si trovavano di
Il mago con la sua magia li immobilizzò. Artù chiese al mago            passaggio qualche soldo e in cambio gli offriva qualche strano
dove fossero le persone del villaggio e il mago gli rispose che li      servigio.
usava per mantenere vive le carte altrimenti avrebbero perso il         Una volta propose a un cavaliere, in cambio di poche monete, di
loro potere.                                                            pescare da un mazzo strambo una carta che gli avrebbe
 Il ragazzino, molto astuto, gli domandò a che cosa cosa                raccontato la sua storia e allo stesso tempo svelato il suo
servivano quelle meravigliose carte. Il mago, lusingato, gli            destino.
spiego che erano capaci di vedere il futuro.                            Il cavaliere era molto superstizioso e era sicuro che quella fosse
Allora Artù gli disse che non esistevano carte con quei poteri e il     una truffa, però, preso dalla curiosità, decise di pagare la somma
mago lo s dò a farsi leggere le carte.                                  e di conoscere il suo destino.
Artù accettò e la prima carta che uscì fu quella dell' imperatore       Dal mazzo pescò "la Torre". Rimase per un attimo sbigottito, non
e così sia il mago che il ragazzino si inginocchiarono ai suoi          comprendendone il signi cato.
piedi.                                                                  In seguito, l'uomo incappucciato gli disse che la carta
                                                                        rappresentava una torre in distruzione ed era il simbolo di
                                                                        qualcosa o qualcuno che poteva sembrare indistruttibile. Mentre
Galahad, il Cavaliere Perfetto                                          proprio a causa della propria sicurezza e presunzione sarebbe
                                                                        stato prima o poi punito.
di Ciro Roati, III D                                                    Ser Lamorak non credette al destino che la carta gli aveva
Galahad, glio illegittimo di Lancillotto e Elaine, descritto come       rivelato, perché si sentiva invincibile e in grado di affrontare ogni
il più nobile e puro dei cavalieri, da giovane crebbe in un             avversità. Di conseguenza se ne pieno rabbia e ciò confermò al
convento cristiano, n quando non venne chiamato alla corte del          vecchio che la carta aveva ben parlato
Re. Il padre voleva nominarlo cavaliere e Galahsd non aveva             Passano i mesi e tra i cavalieri della Tavola rotonda ci furono
alcuna idea di quello che il futuro avrebbe riservato per lui.          aspri con itti, che portarono ad una divisione anche morale tra
Durante il tragitto, incontrò uno strano vecchio che gli chiese         loro.
del cibo e il ragazzo, osservandolo, non esitò.                         Ser Lamorak si ritrovò perciò in una imboscata tesagli da altri
Il vecchio lo ripagò facendogli pescare una carta da uno strano         quattro cavalieri, con l'intenzione di ucciderlo.
Nonostante la situazione di netta dif coltà, l'audace cavaliere era   la ripose sul tavolo e, s nito dal viaggio e tormentato dai suoi
certo di uscire trionfante da quella battaglia e riuscì anche a       pensieri, decise di stendersi sul pavimento per riposarsi qualche
tener testa ai cavalieri. Ma poi fu pugnalato spalle.                 ora.
Ormai in punto di morte, ser Lamorak si ricordò dell'incontro         Al suo risveglio c’era una donna affascinante, giovane, vestita di
con la strana gura e giunse alla conclusione di aver imparato         bianco con lunghi capelli neri e uno sguardo penetrante e
una lezione severa. Ma troppo tardi, perché quella lezione non        misterioso. essa si rivolse al uomo La donna gli chiese se sentiva
valse a salvargli la vita.                                            ancora la mancanza di sua moglie.
                                                                      Il mezzadro chiese irritato come facesse a sapere di sua moglie,
                                                                      ma la donna inaspettatamente gli si avvicinò e gli disse che se
L'invidia di August                                                   l’avesse baciata avrebbe potuto riabbracciarla e vivere altri dieci
                                                                      anni felici con lei.
di Kevin Grimaldi Capitello, III D                                    Allora l’uomo, senza pensarci due volte, baciò la donna. Ed ecco
Nel XII secolo, un re ebbe due gli maschi.                            che cominciò a sentirsi male e svenne.
Chiamò il primogenito Sygmud ed il secondogenito August.              Si risvegliò a casa sua, steso sul letto con la moglie accanto come
I due ragazzi crebbero entrambi sotto la guida del padre, che         se niente fosse mai accaduto.
trasmise ai ragazzi la voglia di diventare re.                        Cosi il mezzadro visse tanti anni ancora insieme a sua moglie,
Il re si concentrava più su Sygmud, poichè sapeva che, se un          ma allo scadere del decimo anno, la donna si ripresentò,
giorno fosse venuto a mancare, il nuovo re eletto sarebbe             dicendogli che il suo tempo era scaduto e lo portò con sé giù
Sygmud, per diritto di nascita.                                       all’inferno.
Alla morte del re , ci fu l'incoronazione del primogenito ovvero      Questo accadde perché il mezzadro non capì che le cose
Sygmud , che regnò in pace per molti anni. Ma in August               impossibili non sono di questo mondo.
cresceva un enorme sentimento di invidia verso il Fratello. Cosí,
per colmare quel sentimento negativo decise un giorno di
ubriacarsi e, mentre passava per le vie del regno, incontrò una
  gura incappucciata, vestita tutta di nero. Ordinò alla gura
                                                                      La storia di una strega
misteriosa di identi carsi e la gura con fare losco si manifestò      di Francesca del Giudice, V D
dicendo di essere Me stofele, il messaggero del diavolo.              In un castello, nel tto bosco del regno, abitava una bambina di
Sapendo l'oscuro desiderio di ambire al trono di August, gli fece     nome Morgana, che ovunque andasse portava con sé morte e
la proposta di avvelenare il fratello e incoronarlo re in cambio      sventura.
della sua anima.                                                      Quando si avvicinava ad altri bambini per giocare, questi
August subito accettò, poiché si era stancato di stare agli ordini    scappavano impauriti urlandole contro che era una strega.
del fratello e rmò lo scellerato contratto propostogli da             Questo perché, alle sue spalle, c'ero io, una tetra ombra nera. La
Me stofele.                                                           bambina si sentiva sola e arrabbiata col mondo, ma non poteva
Durante la notte, però, ebbe dei rimorsi tanto grandi da              liberarsi di me, perché era grazie a me se era ancora in vita. Un
rinunciare al suo intento.                                            giorno, Morgana scorse dalla sua alta torre una sagoma appesa
Anzi, pentito e singhiozzante irruppe nella stanza da letto del       ad un albero. Era un bambino,, che quando la vide non scappò e
fratello e dopo avergli raccontato tutto, chiese di lasciare il       non si spaventò, anzi, una volta liberato, iniziò a seguirla
regno e di rifugiarsi in un convento, dove certo Me stofele, non      ovunque. Morgana iniziò a provare dell’affetto per lui e voleva
poteva entrare.                                                       proteggerlo, così mi chiese cosa gli riservasse il futuro.
Da quel giorno, ogni Natale, Sygmud andò a trovare August nel         Ma io non potevo dirle niente, così si af dò ai Tarocchi.
convento.                                                             La prima carta che prese Morgana fu quella del Mago. Quindi il
L'amore tra i due fratelli diveniva ogni anno sempre più forte e      bambino sarebbe stato un uomo sicuro, determinato e impavido.
Me stofele dovette a un certo punto stracciare un contratto che       Poi fu la volta della seconda carta, quella degli innamorati, ciò
non riusciva a farsi pagare.                                          signi cava che avrebbe dovuto scegliere tra il bene e il male in
                                                                      futuro. E, in ne, l'ultima carta fu quella della morte. Morgana,
                                                                      impietrita, pensò che quella cattiva sorte potesse dipendere da
L’anima perduta                                                       lei e perciò decise di mostrare al bambino quanto io, la sua
                                                                      ombra, fossi spaventosa, in modo da allontanarlo da lei.
di Francesco Piccegna, V D                                            Il bambino che l’aveva sempre seguita ovunque, alla mia vista le
Un giorno un povero mezzadro tornando a casa, dopo una lunga          voltò le spalle senza pensarci e scappò.
giornata di lavoro, trovò la moglie in n di vita, disperato e non     Così Morgana rimase ancora una volta avvolta nell’oscurità e
sapendo cosa fare, cercò aiuto ma invano.                             nella solitudine.
L’uomo, sopraffatto dalle sue emozioni, lasciò la sua casa e il       Passarono anni, il bambino divenne uno dei cavalieri più
lavoro in cerca di un qualcosa che potesse colmare la sua             importanti del regno, tutti lo apprezzavano per il suo buon
perdita.                                                              cuore, mentre Morgana crebbe senza mai capire cosa fosse il
Durante il suo cammino, si imbatté in una piccola casetta molto       calore umano.
invitante.                                                            I due si incontrarono nuovamente nel bosco, Morgana ferì
Stanco e senza meta, decise di entrarvi. Ma non vide altro che un     gravemente l’uomo non riconoscendolo.
letto ed un piccolo tavolo con sopra delle carte particolari.         Quando si riconobbero Morgana voleva salvargli la vita e l’unico
Il mezzadro, incuriosito, ne prese una, C'era raf gurato un uomo      modo che aveva per farlo era quello di cedermi all’uomo anche
stranamente molto somigliante a lui. Ma l'uomo con indifferenza       se questo comportava la sua morte.
L’uomo però ricordò tutto di quand'era bambino e del suo debito      cavaliere che sedeva a quel tavolo ed il sette di bastoni quello di
nei confronti di Morgana che lo aveva salvato da una morte           un bosco.
certa.                                                               Il soldato infatti bussò con la nocca sul nove di spade.
Così morì, ma prima di morire disse a Morgana: “Puoi ngere di        Il cavaliere si accingeva ad abbandonare il borgo nel quale viveva,
avere un cuore non un’anima”.                                        a causa di una brutta epidemia che stava dilagando in tutta la
                                                                     popolazione.
                                                                     Fu così che si recò in una dimora solitaria per salvaguardare la
Dal nulla al successo                                                sua salute.
                                                                     Una volta addentratosi nel bosco, il cavaliere udì come dei
di Giovanni Pugliese, V D                                            gemiti, accompagnati dal pianto sommesso di quella che
Dopo una lunga giornata di battaglia, il paladino Orlando in fuga    sembrava una voce femminile.
dai suoi avversari si perde nei tti boschi.                          Seguendo la provenienza del suono, il cavaliere giunse ad
Dopo diverse ore, arriva di fronte a una gran palazzo                un’angusta grotta, all’interno della quale giaceva il corpo di una
abbandonato. Orlando, incuriosito, decide di entrare. Dover aver     nobile fanciulla.
salito vari piani del misterioso palazzo, si trova davanti a una     La donna era evidentemente ammalata e bisognosa di cure.
misteriosa e luminosa porta. L'apre e si trova davanti a un grande   Il cavaliere si trovò perciò davanti ad una scelta: spogliare la
salone con al centro una grande tavola con attorno alcune            donna di tutte le sue ricchezze e di tutti i suoi averi e fuggire
persone. Orlando viene invitato ad avvicinarsi al tavolo. Nota       oppure aiutarla con le dovute attenzioni a guarire dalla malattia.
subito, che sopra ci sono delle carte sparse. Senza esitare, il      La mano del cavaliere, quasi senza esitazione, scartò il brillante
paladino ne pesca una e la porta lentamente vicino al suo viso. Il   sette di denari (cioè la ricchezza) e bussò sul tre di coppe, che
fante di spade che vi era raf gurato gli somigliava tantissimo.      rappresentava la saggezza. Scelse dunque di prestare soccorso
Questa carta, inoltre, rappresentava in particolare un evento        alla fanciulla.
passato, ovvero la sua prima battaglia. Il giovanissimo Orlando,     Ma come avrebbe potuto essere altrimenti?
ancora alle prime armi, fu chiamato in guerra a difendere il suo     Ma ecco che apparve un uomo saggio, che gli suggerì di andare a
re e n da subito divenne il protagonista delle battaglie. Un         trovare le erbe medicinali presenti nel bosco e di farne una
ultimo avversario separava Orlando e il suo re dalla vittoria:       pozione che avrebbe guarito la fanciulla.
Ayreon, uno dei guerrieri più temuti di quei tempi, che non esitò    Il cavaliere seguì alla lettera le disposizioni del saggio uomo e,
ad attaccarlo.                                                       nel minor tempo possibile, somministrò il composto alla donna.
Orlando riuscì a schivare tutti i colpi e a dargli un colpo secco    Dopo una manciata di minuti lei riacquistò la salute e, una volta
nella pancia. Il guerriero cadde in terra mezzo morto e il           tornata in sé, s’innamorò del giovane cavaliere che la sposò.
paladino portò così al successo l'esercito di re Artù.
Fu questo l’episodio che portò Orlando a diventare quello che è
adesso.
                                                                     La fatale avidità
                                                                     di Antonio Dolano, V D
L’anima dell'alchimista                                              Un giorno un alchimista molto povero, chiuso nella sua piccola
                                                                     tenda mal ridotta e ssata nel terreno con dei fragili pezzi di
di Alessandro Parascandolo, V D                                      legname, decise di darsi da fare per poter permettersi una
Un alchimista, alla ricerca da sempre della vita eterna, incontra    piccola dimora e vivere una vita più agiata. Ma egli non sapeva
un mago, che gli promette di dargliela in cambio della sua anima.    proprio cosa fare, no a quando non incontrò una donzella
Nonostante la paura di perdere la sua anima, accetta perché          molto affascinante, quasi una dea giunta sulla terra solo per lui.
pensa che la sua anima non vale quanto la possibilità di vivere in   Il giovane se ne infatuò al primo sguardo, ma di colpo sparì. Al
eterno.                                                              suo posto c'era però un bigliettino: entra nella taverna e sarai
Gli anni passano e l’alchimista vede morire tutte le persone a lui   accontentato.
care e si rende conto che senza anima è un uomo spento.              L'alchimista non capì che cosa signi casse e subito se ne
Il rammarico per aver venduto la sua anima lo farà vivere in         dimenticò.
eterno ma dannato.                                                   La sera, osservando le pietre che incorniciavano il fuoco che lo
                                                                     scaldavano, pensò: “Ah, se solo queste pietre fossero diamanti!”.
                                                                     Così decise che avrebbe tramutato le pietre in diamanti e, dopo
Storia di un cavaliere valoroso                                      anni, di intense ricerche riuscì a realizzare molti diamanti ma
                                                                     sembrava che per lui non bastassero mai, ne bramava molti di
di Andrea Merlino, IV D
                                                                     più. Iniziò così a provare e a sperimentare vari ingredienti per
La partita procedeva in maniera spedita tra i commensali Si era
                                                                     creare diamanti sempre più grandi. Fu proprio la ricerca di uno
ormai giunti ad una delle ultime righe della disposizione dei
                                                                     di questi ingredienti che lo spinsero nel bosco. Ma a un certo
Tarocchi. L’ atmosfera, avvolta in un silenzio tombale tanto che
                                                                     punto si fece notte ed era troppo tardi per tornare a casa. Fu
neppure i respiri dei commensali si potevano percepire, diveniva
                                                                     così che scorse in lontananza una taverna. Ci entrò senza
via via più profonda ed enigmatica. Quella combinazione dei
                                                                     indugio e trovò dei tarocchi sparsi su un tavolo.
Tarocchi, proponeva una s lza di carte che da subito attirò
                                                                     Un uomo poco lontano da lui gli disse che erano in grado di
l’attenzione dei convitati che, non potendo parlare, mostravano
                                                                     prevedere il futuro. Così l'alchimista prese una carta, la Fortuna,
il loro interesse con un gioco di intensi sguardi.
                                                                     rappresentata da una ruota su cui gira la buona sorte di una
Le carte parlavamo chiaro: il nove di spade era il simbolo del
                                                                     persona.
All'alba l’uomo uscì soddisfatto dalla taverna consapevole che la          di Cerlisio Ferdinando, V D
fortuna sarebbe stata dalla sua parte.                                     In una vecchia città cupa e tenebrosa viveva Mago Merlino. Lui
E fu così.                                                                 veniva riconosciuto da tutta la città come "l'inventore" . Era,
Qualche giorno dopo, l’uomo si imbatté in un ume e vide che                infatti, un uomo molto intraprendente. Ma, nell'ultimo periodo,
sul fondo giacevano innumerevoli diamanti, i più grandi e                  le idee avevano cominciato ad af evolirsi, n quando il vecchio
luminosi che avesse mai visto.                                             mago non cadde in una vera e propria depressione e malinconia.
Fu allora che si rammentò della donna e del suo messaggio.                 Un giorno, senza far sapere niente a nessuno, si recò nel vecchio
Aveva avuto davvero molta fortuna.                                         bosco per farla nita. Però dal cielo, d'improvviso vide cadere
Recuperò tutti i diamanti, ma questa volta non tenne con sé                tantissime foglie. Fin quando una carta, portata lì dal vento, non
tanta fortuna, ma la condivise con chiunque ne avesse bisogno.             gli si appoggiò sulla mano. Era un tarocco, più precisamente
                                                                           rappresentava IL MAGO. Nel prendere quella carta, a Merlino
                                                                           vennero in mente centinaia di nuove invenzioni.
L'orchidea fantasma                                                        Tornò in paese e cominciò a fabbricare qualsiasi cosa gli
                                                                           passasse per la mente, oggetti geniali, che lo avrebbero reso
di Menna Giuseppe, IV D                                                    molto ricco. Però la voglia di fabbricare cose nuove, per il mago
Mentre stava camminando in un bosco, un cavaliere si accorse di            Merlino divenne una vera e propria ossessione.
essersi perso.                                                             Fabbricava dalla mattina alla sera, trascurando così i veri valori
A un certo punto vide da lontano delle luci: era un castello               della vita.
magico che rendeva muto chiunque vi entrava.                               Finché capì che nessun oggetto potrà mai sostituire, il sorriso di
Il cavaliere ignaro vi entrò e, dopo cena, furono disposte sul             un amico, il sorriso di una donna, il calore di una famiglia e così
tavolo dei tarocchi.                                                       via...
Lui allora capì, poiché nessuno dei commensali parlava, che
avrebbero potuto comunicare grazie a quelle carte. E così mise
davanti a sé una sequenza di tarocchi: il mago, la luna, il re di
spade rovesciato, la fortuna, il sei di bastoni capovolto, la torre, il
                                                                           Il baule dei ricordi
diavolo, l’appeso, l’angelo e il sole. E io, vedendo queste carte          di Gioacchino Ferrigno, IV D
immaginai la sua storia.                                                   Un giorno, avventurandomi in un bosco, scorgo da lontano un
Il cavaliere cercava disperatamente una cura per suo glio, che             vecchio cimitero abbandonato. Preso dalla curiosità, mi
era molto malato. A un certo punto incontrò un mago, che gli               avventuro tra le tombe in cerca di qualche tesoro dimenticato.
disse: "Ho bisogno dell’orchidea fantasma. Ma è un ore molto               Trovo infatti una vecchia chiave nascosta dietro un masso con su
dif cile da trovare, perché ha la capacità di sparire quando si            scritto un numero.
sente minacciato da qualcuno o qualcosa. Ti farò perciò                    All'improvviso sento un rumore provenire da una fossa, mi
dicentare invisibile in modo che tu possa cogliere l'orchidea. Ma          avvicino e vedo due occhietti vispi che mi guardano. Dal nulla
fai attenzione, perché la magia non ha effetto di notte".                  salta fuori uno gnometto gobbo, che ha tutta l'aria di essersi
Fu così che il cavaliere girò tutto il giorno alla ricerca                 perso alla ricerca di qualcosa, quel qualcosa che io ho tra le
dell'orchidea, che effettivamente sembrava proprio invisibile.             mani.
Quand'ecco che la vide sul ciglio di un dirupo e riuscì a coglierla        Subito mi chiede di restituirgliela perché di sua proprietà, ma io
pochi minuti prima che tramontasse il sole.          Il cavaliere allora   non l'avrei mai restituita senza sapere cosa aprisse quella
si mise sulla strada di casa, ma si accorse che ritornava sempre           chiave.
nello stesso punto. Si era dunque perso nel bosco, spogliato del           Così gli propongo di fare a metà del bottino.
suo potere, e con un ore raro tra le mani. Attese la mattina,              Lo gnometto accetta e mi conduce in un posto strano. Vedo ori
rifugiandosi in una piccola torre abbandonata, sperando di                 colorati, piccole lucine e non riesco più a capire dove siamo.
trovarvi un riparo sicuro. Ma non fu così, perché all’interno ci           A un certo punto appare un baule. Lo gnometto mi chiede: - Sei
abitava una donna, che, grazie a una pozione a base dell'orchidea          pronto a vedere quello che si nasconde nel baule?
fantasma, restava sempre giovane. Provò perciò a rubargli                  Certo che ero pronto!
l’orchidea ma senza successo, perché l’uomo se ne accorse e                Pronto a raccogliere tra le mie mani vecchi oggetti preziosi di
riuscì a scappare.                                                         qualche aristocratiche o gioielli di altezzose nobili.
Ma non nì qua, perché la donna, che era in realtà una donna,               Ma ecco che dal baule sbucano fuori le ombre delle persone a
raggiunse il cavaliere, lo appese a un albero e gli sottrasse il           me care, quelle che avevo perso nel corso degli anni e che mi
  ore.                                                                     avevano reso quell'uomo triste e malinconico sempre alla ricerca
Ma di li si trovò a passare una giovane fanciulla che udì il suo           di qualcosa, quel qualcosa che il baule mi stava ridando.
pianto straziante.                                                         L'immagine della mia famiglia sorridente e spensierata mi
Allora lo slegò e gli chiese cosa fosse successo e allora il               restituisce la gioia di vivere. La ducia e speranza che avevo
cavaliere gli raccontò tutta la storia.                                    perso dopo la morte della mia mamma e del mio fratellino.
Finì che tutto andò a posto, come spesso accade nelle storie.              La mia mamma con il suo sorriso mi fa capire che non devo
Ma è troppo tardi ed è ora che la compagnia si sciolga prima che           cercare più tra i morti, ciò che avrei potuto trovare tra gli
sorga l'alba.                                                              uomini, l'amore, l'amicizia, la voglia di vivere.

                                                                           Il patto dell'alchimista
Il mago senza idee
di Giovanni Carannante, IV D                                        rinchiuse nel suo palazzo con una scorta di dieci uomini fuori la
Un'alchimista per tutta la vita aveva cercato una formula per       sua porta.
trasformare i metalli, presenti sulla terra, in oro.                Il giorno seguente si presenta a palazzo una persona che afferma
Un giorno, nessuno capì come, ci riuscì e costruì un regno tutto    di essere atteso dal re.
d'oro.                                                              La porta del palazzo si aprì e l'alchimista seppe che era giunto il
L'uomo ammirava ogni giorno il suo vasto regno dal palazzo più      momento di rispettare il patto, stipulato con quella persona anni
alto, ma un velo di tristezza attraversava sempre i suoi occhi.     prima.
Fu così che l'alchimista decise di affrontare la sua più grande     Ma si ri utò categoricamente e a partire dal giorno dopo la
paura, recandosi da un mago che leggeva il futuro attraverso i      maledizione calò sul suo regno. Scoppiò la guerra civile, si
tarocchi.                                                           diffuse una terribile epidemia, la carestia affamò chiunque.
 L'uomo entrò nella stanza e si sedette davanti al mago, che        Non avendo così alcun tipo di speranza, l'alchimista decise di
cominciò a scoprire le carte. Comparve la prima carta ed era        consegnare la sua anima al diavolo.
quella dell'imperatore, simbolo di potere, forza, sicurezza,        Fu allora che ricordò il mago e le due ultime carte che non volle
autorità, insomma tutte le caratteristiche che possedeva            vedere.
l'alchimista nel governare.                                         Mentre si incamminava per consegnarsi al diavolo, l'alchimista
Af anco all'imperatore venne posizionato il cavallo di denari, il   ebbe un incontro inaspettato, davanti ai suoi occhi comparve la
quale rappresentava un eccessivo desiderio di successo              visione di Dio, il quale era intervenuto per liberare l'alchimista
economico. Venne quindi scoperta la terza carta ed era quella       dal patto del diavolo, constatato che l'uomo aveva sacri cato se
della giustizia che rappresentava l'arrivo della resa dei conti.    stesso per il bene del suo popolo.
Il mago, ignaro di cosa potesse aver fatto, scoprì un'altra carta   Per la prima volta nella sua vita aveva dato perciò più valore alle
ed era quella del diavolo.                                          persone che alle cose.
Il viso del mago divenne pallido, perché capì quello che aveva      Così Dio rispedì il diavolo all'Inferno e chiese all'alchimista di
fatto l'alchimista.                                                 agire sempre per il bene del popolo, anche nei momenti più bui.
Rimanevano solo due carte per stravolgere o confermare questa
brutta situazione, ma in preda al panico l'alchimista scappò e si

                                                               ※※※※※※
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