Prof. Francesco Cognetti Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma

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Prof. Francesco Cognetti
Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
                  Roma
“A ‘Cancer Survivor’ is defined as anyone with a
     history of cancer, from the time of diagnosis and
     for the remainder of life, whether that is days or
                          decades.”2

1.   Rowland JH et al. J Clin Oncol. 2006;24:5101-5104.
2.   Clark EJ. You have the right to be hopeful. 2004. http://www.canceradvocacy.org/resources/publications/hopeful.pdf.
fino a 2 anni
           13%    19%
      8%                               da 2 a 5 anni

                                       da 5 a 10 anni
14%
                        21%
                                       da 10 a 15 anni

                                       da 15 a 20 anni
            25%
                                       oltre 20 anni

                              * Rapporto AIRTUM 2014
                               Tutti i tipi di neoplasia
La Prevalenza del Cancro in Italia*

                               Pazienti con anamnesi di
                                         cancro
                                   2012: 2.500.000
                                   2020: 4.500.000

                        * Rapporto AIRTUM 2014
                    Prime 15 neoplasie per frequenza
L’aumento del numero di pazienti lungo
sopravviventi e, di conseguenza, l’aumento della
prevalenza è dato da due fattori
◦ Aumento dell’incidenza
◦ Riduzione della mortalità
◦ Aumento della sopravvivenza dei pazienti metastatici
Incremento costante della popolazione anziana
 Nel 2030 il 30% degli italiani sarà costituito da over 65, ma le
 risorse a disposizione diminuiscono
 Nel 2012            2.500.000 pazienti con storia di cancro

… nel 2020 saranno circa 4.500.000
 La mortalità è diminuita del 12% negli uomini e del 6% nelle
 donne, la sopravvivenza è migliorata
 Merito è da ricondurre alla maggiore diffusione degli
 screening e a terapie più efficaci
Sede                     2011       2020         2030
VADS                     9.042      10.804       11.996
Stomaco                  13.695     18.648       21.367
Colon-retto              49.720     55.815       63.573
Fegato                   12.695     14.443       16.559
Pancreas                 10.788     12.180       13.928
Polmone                  37.755     44.861       51.451
Cute melanomi            12.865     12.275       13.245
Cute non melanomi        57.586     65.642       74.577
Mammella                 44.701     48.984       51.668
Utero corpo              7.465      8.207        8.985
Ovaio                    4.770      5.339        5.756
Prostata                 42.234     43.090       50.691    Mortalità:
Rene vie urinarie        11.226     12.622       14.134    -12% negli uomini
Vescica                  24.472     30.311       34.906    -6% nelle donne
Tiroide                  12.084     9.092        9.144
Linfoma non Hodgkin      12.142     13.423       14.841
Tutti i tumori esclusi   416.486    465.003      522.861
epiteliomi della cute

            Pazienti con storia di cancro in Italia:
                       2012: 2.500.000
                       2020: 4.500.000
La maggior incidenza è legata al miglioramento delle
metodiche di screening (che comportano diagnosi di malattia
sempre più precoce) ed ad altre cause quali fattori ambientali,
stili di vita ecc.

La riduzione della mortalità è invece diretta conseguenza,
oltre che dei migliori metodi di screening, anche di una
significativo miglioramento dell’efficacia terapeutica dei
trattamenti a nostra disposizione, soprattutto nel setting
adiuvante.

E’ inoltre necessario ricordare il netto aumento della
sopravvivenza dei pazienti metastatici per effetto di sempre
migliori trattamenti medici.

Due soli esempi…
Il Carcinoma Mammario
30%
Gli altri progressi:
il linfonodo sentinella
Il Carcinoma Colo-Rettale
La sopravvivenza del carcinoma colorettale metastatico è
                   QUINTUPLICATA!
Qual è il costo?
Tutto ciò ha un costo ben preciso che può
essere sostanzialmente suddiviso in due
categorie:

  Costi diretti

  Costi indiretti
Costi diretti
                      Spesa farmaci oncologici in Italia
    2008                                1.390 miliardi di euro

    2015                                3.200 miliardi di euro

                                                                  AIFA 2016

                  Spesa per farmaci oncologici:
                    Il 4% quella ospedaliera
Nonostante gli indubbi vantaggi in termini di outcomes, le nuove terapie
antineoplastiche più recenti ed innovative, ed ancor di più quelle
immunologiche, hanno ed avranno un impatto in termini di costi per il Servizio
Sanitario Nazionale tale mettere seriamente a rischio la possibilità di un loro
uso routinario ed intensivo.
Le questioni da affrontare
I pazienti lungo sopravviventi ci pongono di
fronte alla necessità di affrontare una serie di
problematiche che fino a qualche hanno fa
non esistevano (o avevano un ruolo
marginale):

 1.   Il Follow Up
 2.   Gli esiti a lungo termine delle terapie
 3.   Il carico assistenziale di questi pazienti
      ed i relativi problemi organizzativi e
      gestionali
1. Il Follow up
Il problema di una corretta gestione del follow up
riguarda TUTTI i pazienti ma, per i lungo
sopravviventi, il rischio dell’eccesso e della
ridondanza è particolarmente presente

Ciò è maggiormente vero per i pazienti
considerati più a rischio di ricaduta di malattia

Questo comporta una serie di costi in termini di
spesa sanitaria, di tempo (sia del Medico che del
Paziente) e di ore di lavoro perse, spesso in
assenza di un significativo vantaggio in termini di
sopravvivenza
Linee Guida AIOM
“Il follow up è soggetto ad una tendenza alla
ipermedicalizzazione dei pazienti”

“[…] la sorveglianza clinica è soggetta a problemi
di inappropriatezza, duplicazione e ridondanza
delle prestazioni, disorganizzazione: sia il
percorso intraospedaliero che la transizione
dall’ospedale al territorio sono segnati dalla
frequente mancanza di comunicazione e
dall’assenza di percorsi condivisi”.

“[…] molto più dubbia è l’utilità dell’anticipazione
dell’anticipazione diagnostica nella prevenzione
della malattia multimetastatica”.
Le tre fasi della sopravvivenza
    Acute             Extended                      Permanent

                          Disease
                        stabilization
    Diagnosis
                        Surveillance                     Remission
   Selection of
    treatment         Consolidation of               Late side effects of
                         therapies                         therapy
 Fear and anxiety
                     Recurrence anxiety               Long-term risks
Confrontation with
     mortality           Thoughts of
                     returning to normal

                                          Mullan F. N Engl J Med. 1985;313:270-273.
2. Gli esiti a lungo termine delle terapie
   I trattamenti oncologici (medici, chirurgici,
   radioterapici) hanno       spesso delle sequele a
   lunga durata:
      Neurotossicità periferica
      Cardiotossicità
      Deficit funzionali vari
      Deficit estetici
      Etc
   Col prolungarsi della sopravvivenza dei pazienti,
   questi aspetti acquistano un ruolo centrale e
   talora comportano un impiego di risorse ancor
   maggiore della patologia originaria
   Alcuni effetti hanno addirittura un impatto
   sociale
Da    questo                     punto    di  vista    appare
    paradigmatico                     il  caso   del    carcinoma
    mammario
                               Depressione       Aumento di Peso
                                                                    Effetti Cardiovascolari
Vampate/Sudorazione notturna

                                     Terapie per il Carcinoma                 Fatigue
                                            Mammario:
                                           Radioterapia
   Disfunzioni                           Chemioterapia
   Cognitive                          Anticorpi Monoclonali
                                        Terapie Ormonali                   Sintomi Genitourinari

            Disfunzioni
            Sessuali

                                                                        Artralgia
                 Seconde Neoplasie           Osteoporosi/Fratture

                                                    Hayes DF. N Engl J Med. 2007;356:2505-2513.
30% delle pazienti riferisce questo sintomo a
5 anni dalla fine dei trattamenti

Può essere causato da:
◦   anemia
◦   Infiammazione post-radioterapia o chemioterapia
◦   Perdita di massa muscolare
◦   Ipotiroidismo radio-indotto

La sua gestione richiede la collaborazione di
più Specialisti
1)    Ricercare delle eventuali cause o fattori
      sottostanti (anemia, distiroidismi, anoressia,
      disturbi del sonno)
2)    Trattare la causa all’origine del disturbo
3)    Prescrivere esercizio fisico moderato
4)    Valutare le possibili interazioni fra farmaci nel
      caso di politerapie farmacologiche
5)    Talvolta può essere utile consigliare una terapia
      di supporto psicologico

     E’ di fondamentale importanza rassicurare il
                paziente ed i famigliari!
Mediamente si aggira intorno ai 5 kg

Non è legato     ad   un   aumentato   introito
alimentare

E’ associato con la riduzione della massa magra
a favore della massa grassa

E’ responsabile dell’aumentata incidenza di
Diabete, Ipertensione, Vasculopatie Croniche
nonchè recidive neoplastiche
Post-chirurgici:
◦   Intorpidimento
◦   Dolore
◦   Parestesie/Ipo/Iperestesia
◦   Debolezza muscolare

Post-chemioterapici:
◦ Neuropatia periferica tipica dei Taxani, Sali di
  Platino, Alcaloidi della Vinca
1)       Numerosi farmaci e principi attivi sono attualmente impiegati nel
         trattamento di questo disturbi:
     ◦     Acido α-lipoico
     ◦     Calcio e Magnesio endovenoso
     ◦     Vitamina E
     ◦     Acetil-L-Carnitina
     ◦     Glutatione
     ◦     Nortriptilina
     ◦     Gabapentin
     ◦     Lamotrigina
     ◦     Duloxetina

2)       Nonostante i numerosi Studi Clinici, i risultati sono stati nella maggior
         parte dei casi negativi o non conclusivi1
3)       Solo la Duloxetina ha mostrato un vantaggio in termini di
         miglioramento della sintomatologia dolorosa misurata tramite il Brief
         Pain Inventory-Short Form2
4)       Sicuramente il fallimento di alcuni studi è anche legato all’effettiva
         difficoltà nel misurare questo tipo di disturbo

                                    1Majithia  N et al Support Care Cancer (2016) 24:1439-1447.
                                    2Lavoie   Smith EM et al JAMA 309:1359-1367
La cardiotossicità legata ai trattamenti
Radioterapici è significativamente ridotta con
l’avvento    delle     nuove    tecniche     di
conformazione

I pazienti più a rischio sono quelli più anziani
o con un deficit cardiaco preesistente

Da un punto di vista fisiopatologico, le cause
possono essere suddivise in 5 categorie
1.   Effetti citotossici diretti della chemioterapia
     con associata disfunzione sistolica

2.   Ischemia cardiaca

3.   Aritmie

4.   Pericarditi

5.   Anomalie della ripolarizzazione indotte
     dalla chemioterapia
Tipo I                     Tipo II
   (es. Doxorubicina)          (es. Trastuzumab)

La distruzione cellulare     E’ preponderante la
     è predominante           disfunzione cellulare

                               Non ci sono
Compaiono alterazioni        modificazioni a livello
       tissutali                  istologico

  Cumulativa/dose-         Non cumulativa nè dose-
     dipendente                   dipendente

   Induce un danno          Il danno è reversibile
      permanente
Tossicità Acuta: rialzo BNP, disfunzione ventricolare,
anomalie ECG, pericarditi, miocarditi
◦ Giorni o Settimane
◦ Transitoria, non dose-correlata

Tossicità  Precoce:          disfunzione   ventricolare,
scompenso cardiaco
◦ Settimane o Mesi
◦ Dose-correlata

Tossicità  Tardiva:          disfunzione   ventricolare,
scompenso cardiaco
◦ Anni
◦ Dose-correlata
Disfunzione ventricolare sinistra
asintomatica:4-17%
Scompenso cardiaco sintomatico: fino al 4.5%
Meccanismo sconosciuto ma potrebbe
includere:
◦ Interazioni con altri chmioterapici
◦ Citotossicità cellulo-mediata dipendente da Anticorpi
◦ Downregulazione/inbizione del pathway di ERBB2
Il rischio di scompenso cardiaco incrementa con
le associazioni di più farmaci antiblastici:
◦   Paclitaxel: 4.2%
◦   Paxlitaxel + Trastuzumab: 8.8%
◦   Antracicline: 9.6%
◦   Antracicline + Trastuzumab: 28%

Il rischio di riduzione della frazione di eiezione
ventricolare dovuta al Trastuzumab è aumentata
nei pazienti pretrattati con Antracicline

Un ulteriore fattore di rischio è la preesistente
classe NYHA

                                       Suter et al, Breast, 2004
Il Tamoxifene incremente di circa 3 volte il rischio
di    eventi    tromboembolici      e  di   accidenti
cerebrovascolari1,2
Questo rischio è ancor più aumentato nelle pazienti
con fattori di rischio preesistenti1,2
Una meta-analisi riporta un aumento del rischio di
infarto pari a circa il 29% nelle donne trattate con
Tamoxifene rispetto al Placebo o altre terapie3
L’associazione della chemioterapia al Tamoxifene
sembra     incrementare      ultegriormente   queste
percentuali4

           1. Hayes DF. N Engl J Med. 2007;356:2505-2513. 2. Mrozek MD, Shapiro CL. Clin Adv Hematol Oncol. 2005;3:211-222. 3.
           Bushnell CD, Goldstein LB. Neurology. 2004;63:1230-1233. 4. Pritchard KI, et al. J Clin Oncol. 1996;14:2731-2737.
Gli inibitori dell’Aromatasi inducono una riduzione dei livelli di
    Estrogeno e sono quindi associati alla riduzione della Densità
    Ossea con conseguente rischio aumentato di fratture che devono
    quindi essere attentamente prevenute con il supporto di Vitamina
    D e Calcio

    Nelle forme più gravi è indicato l’utilizzo di Bifosfonati e del
    Denosumab

BMD=bone mineral density.
Chien AJ, Goss PE. J Clin Oncol. 2006;24:5305-5312; Gralow JR. J Clin Oncol. 25:1-4; Hilner BE et al. J Clin Oncol. 2003;21:4042-4057; Grey AB, et al. Am J Med.
1995;99:636-641; Marttunen MB, et al. J Clin Endocrinol Metab. 1998;83:1158-1162; Eastell R, et al. J Clin Oncol. 2008;26:1051-1058.
•Riduzione del 68% del rischio di fratture
vertebrali

•Riduzione   del   20%   di   fratture    NON
vertebrali

                                         Cumming SR et al. NEJM 2009 Aug 20;361(8):756-65
Stopeck AT et al. J Clin Oncol. 2010 Dec 10;28(35):5132-9
Una percentuale variabile fra il 40 ed il 100% riferisce una qualche forma
  di disfunzione sessuale (secchezza vaginale, dispareunia etc)1
  A seguito di una mastectomia e di un primo trattamento
  chemioterapico2:
  ◦ 34% delle donne riferisce la mancanza di desiderio sessuale
  ◦ 25% delle donne riferisce difficoltà nell’eccitazione o nel
    raggiungimento dell’orgasmo

  Ciò può essere conseguente a vari fattori3:
  ◦ Fattori psicologici
  ◦ Alterazione dell’immagine del proprio corpo
  ◦ Manipolazioni ormonali
1. Krychman ML, et al. Oncology. 2006;71:18-25. 2 Ganz PA, et al. J Natl Cancer Inst. 2004;96:376-387. 3. Hayes DF. N Engl J Med. 2007;356:2505-2513.
Perdita di Fertilità
L’incidenza di problemi correlati alla fertilità
aumenta con l’età:
   ◦ 10-50% nelle pazienti con meno di 40 anni
   ◦ 50-94% nelle pazienti con più di 40 anni

Tuttavia nel 50% delle pazienti con meno di
35 anni, la fertilità è definitivamente
compromessa

Questo aspetto influisce significativamente
non solo sulla Paziente ma ha anche delle
implicazioni familiari, affettive e sociali
Quali strategie abbiamo a disposizione?

   Freezing eggs.

   Freezing ovarian tissue: re-implanting previously
   frozen ovarian tissue to restore ovarian function,
   not widely available, advantage: no ovarian
   stimulation.

   Hormonal suppression of the reproductive organs:
   investigational approach places reproductive
   organs in a dormant state to protect germ cells
   from chemotherapy1,2

                           Mastro et al JAMA. 2015 Dec 22-29;314(24):2632-40
                        1Del

                        2Moore HC et al NEJM. 2015 Mar 5;372(10):923-32.
3. Il Carico Assistenziale
I Pazienti lungo sopravviventi rappresentano una
popolazione che FORTUNATAMENTE diventerà sempre più
numerosa negli anni.

La gestione di questi Pazienti e delle loro necessità
presenta notevoli sfide, sotto diversi aspetti.

Una gestione condivisa fra Oncologi ed altri Specialisti
nell’ambito di Ambulatori Multidisciplinari che vedano
anche la partecipazione dei Medici di Famiglia rappresenta
l’unica possibilità per svolgere al meglio questo compito
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