Fisica delle Radiazioni Ionizzanti - Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio

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Fisica delle Radiazioni Ionizzanti - Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio
Fisica delle Radiazioni Ionizzanti

                Dott. Mirco Amici
               Esperto Qualificato
  U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio

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Fisica delle Radiazioni Ionizzanti

Cosa sono le radiazioni ionizzanti

Tipi di radiazioni ionizzanti

Fonti di radiazioni ionizzanti in ambito sanitario

Grandezze e unità di misura

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Energia e Radiazioni

     Energia:       capacità di compiere lavoro
     Radiazioni:    trasmissione di energia a distanza

Spesso in natura l’energia è sotto forma di radiazione
     Ovvero la radiazione trasferisce energia tra un
                   sistema e l’altro

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Utilizzo delle radiazioni

L’evoluzione ha portato il sistema occhio-cervello e
orecchio-cervello ad essere in grado di analizzare le
informazioni trasportate dalla radiazione dopo che
questa ha interagito con gli oggetti che ci circondano.

La radiazione diventa perciò il veicolo per trasportare
le informazioni dal mondo esterno al nostro cervello
attraverso opportuni “sensori” (occhio e orecchio)

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Le Onde Elettromagnetiche

              • Le radiazioni luminose
                (visibili e non) sono
                radiazioni
                elettromagnetiche
              • Ogni onda
                elettromagnetica ha una
                frequenza definita ed una
                lunghezza d’onda
                associata a questa
                frequenza

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Propagazione delle radiazioni

Le radiazioni elettromagnetiche non richiedono un
mezzo particolare per la loro propagazione (si
propagano anche nel vuoto)

Le radiazioni meccaniche (suoni e ultrasuoni)
richiedono un mezzo per la propagazione (nel vuoto
non si propagano)

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Le onde elettromagnetiche sono una forma di propagazione
dell’energia nello spazio e, a differenza delle onde meccaniche,
si possono propagare anche nel vuoto.
Il campo elettrico (E) e il campo magnetico (H) oscillano
perpendicolarmente alla direzione dell’onda.
Ogni onda elettromagnetica è definita dalla sua frequenza,
cioè il numero di oscillazioni compiute in un secondo, e si
misura in cicli al secondo o Hertz (Hz); maggiore è la frequenza
di un’ onda, maggiore è l’energia che trasporta

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Definizioni
La classificazione delle onde elettromagnetiche basata sulla
   frequenza viene generalmente indicata col nome di "spettro
   elettromagnetico" in cui si individuano due classi principali:

    le "radiazioni ionizzanti", caratterizzate da frequenze
   estremamente alte (raggi X e gamma), che possiedono
   un'energia quantica sufficiente in grado di rompere i legami
   chimici delle molecole e degli atomi;

    le "radiazioni non ionizzanti" (NIR – Non Ionising Radiation) a
    frequenza inferiore (fino a quella della luce visibile), per le
    quali l'energia a esse associata è sensibilmente inferiore
    all'energia dei legami chimici delle molecole biologiche
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Le radiazioni elettromagnetiche

 onde radio
 onde radar
 microonde
 raggi infrarossi             radiazioni non ionizzanti (NIR)
 luce visibile
 raggi ultravioletti

raggi X
raggi gamma                     radiazioni ionizzanti (RI)

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Tipi di Radiazioni Ionizzanti

Corpuscolari :   •    particelle leggere elettricamente
                     cariche (elettroni, positroni)
                 •   particelle pesanti elettricamente
                     cariche (particelle alfa)
                 •   particelle neutre (neutroni)

Elettromagnetiche : raggi X e gamma

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Ionizzazione

• L’energia trasportata viene ceduta agli elettroni e ciò
  determina la formazione di uno ione
• L’elettrone libero produce ulteriori ionizzazioni negli
  atomi che incontra
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Ionizzazione

Uno ione è una specie atomica elettricamente carica.
A causa della carica elettrica che posseggono gli ioni
sono estremamente reattivi e instabili.

 La ionizzazione è un fenomeno a soglia che richiede una

quantità di energia pari almeno a 12 eV.

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In base al meccanismo di produzione degli ioni le radiazioni
si suddividono in:

Direttamente ionizzanti: sono le radiazioni corpuscolari,
elettricamente cariche, aventi sufficiente energia cinetica
per produrre ionizzazione tramite collisione diretta con gli
atomi del materiale investito. Sono elettroni, protoni,
particelle alfa, ecc.

Indirettamente ionizzanti: sono le radiazioni corpuscolari ed
elettromagnetiche, elettricamente neutre, che possono
provocare ionizzazione solamente attraverso meccanismi
intermedi: a) cedendo la loro energia a particelle cariche,
che possono poi ionizzare direttamente, b) provocando
reazioni nucleari nella materia attraversata con
conseguente emissione di particelle cariche. Sono: raggi x,
raggi gamma, neutroni.                                    16
I parametri che caratterizzano le interazioni
sono:

- Tipo di radiazione

- Energia della radiazione

- Caratteristiche del bersaglio (dimensioni,
materiale, ecc)

     Al variare dei parametri sopra citati la
     radiazione incidente può essere
     assorbita, riflessa, trasmessa.
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E’ sulla base di questi elementari principi che si basa la
formazione di una immagine radiografica.

 Parte dei raggi X emessi dall’apparecchio RX vengono
assorbiti dal bersaglio (organo da visualizzare) e parte
viene trasmessa.

Il diverso comportamento del bersaglio alla medesima
radiazione (le ossa assorbono più dei tessuti molli,
ovvero i tessuti molli trasmettono più del tessuto
osseo) consente un diverso annerimento del supporto
radiografico (pellicola/rilevatore cr)

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Quando un fascio di raggi X attraversa un soggetto,
l’intensità del fascio subisce una serie di attenuazioni a
seconda del tessuto, dello spessore, dalla geometria
dell’esposizione etc.

 Questa modulazione viene trasformata dal sistema di
rilevazione in una variazione delle densità ottiche con
associati differenti valori dei grigi.

Ad un maggior assorbimento dei raggi X corrisponderà
una zona più chiara; ad un minor assorbimento di raggi X
corrisponderà una zona più scura.

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22
Capacità di penetrazione

    La capacità di penetrazione all’interno della materia dipende

dall’energia, dal tipo di radiazione emessa e dalla composizione e

dallo spessore del materiale attraversato.                           23
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Fonti di Radiazioni
                       Ionizzanti in ambito
                            sanitario

apparecchi a raggi X

sostanze radioattive
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Raggi X

I raggi X e gamma sono delle onde elettromagnetiche di
lunghezza d’onda compresa tra 10-8 e 10-14 m.

La distinzione tra raggi X e gamma riguarda soltanto la

loro origine. Si parla di raggi X per la radiazione

elettromagnetica di origine atomica. Si parla di raggi

gamma per la radiazione elettromagnetica di origine

nucleare.
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Tubo RX
Il catodo ha la funzione di generare un fascio di elettroni,

che vengono accelerati da un campo elettrico creato

applicando alta tensione tra i due elettrodi.

Al momento dell’impatto avviene una serie di interazioni

tra gli elettroni incidenti e la struttura atomica del

materiale costituente l’anodo, il cui risultato utile è

l’emissione di raggi X.                                        28
Tubo RX ad anodo fisso

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Tubo RX ad anodo rotante

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Sostanze radioattive
La radioattività è la proprietà che gli atomi di alcuni

elementi di emettere spontaneamente radiazioni

ionizzanti.

La scoperta della radioattività

avvenne alla fine dell’800 ad

opera di Henry Bequerel e dei

coniugi Curie

                                                          31
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La radioattività
L’uomo è esposto alla radioattività fin dal momento della sua

apparizione sulla terra.

Tutto quello che ci circonda ed emette radiazione fa parte del FONDO

NATURALE DI RADIAZIONE.

                                      RADIOATTIVITA’ AMBIENTALE
     FONDO NATURALE =                            +
                                            RAGGI COSMICI

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Fondo naturale di radiazioni

Ambientale: radionuclidi presenti nelle rocce, nei cibi, nei materiali di
costruzione.

Raggi cosmici: provenienti dallo spazio

           La dose annualmente assorbita da ogni individuo della
            popolazione per effetto della radioattività naturale è
                       mediamente di 2,4 mSv/anno

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Fondo naturale di radiazioni

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Radioattività Naturale

Le dosi da materiali radioattivi
naturali varia fortemente sul
territorio nazionale

Aosta 0.02 mSv/anno

Viterbo 2 mSv/anno

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Attività di una sorgente radioattiva

Per indicare la “quantità” di radioattività presente in una sostanza si usa la

grandezza ATTIVITA’:

il numero di trasformazioni che essa subisce nell’unità di tempo

      1 Bequerel = 1 Bq = 1 disintegrazione al secondo

Il Bequerel ha sostituito il Curie: 1 Ci =3.7*1010 Bq
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La Radioattività
La trasformazione di un atomo radioattivo porta alla produzione di un altro

atomo, che può essere anch’esso radioattivo oppure stabile. Essa è chiamata

DECADIMENTO.

Questa trasformazione può completarsi in tempi brevi o molto lunghi.

Una misura di tali tempi è data dal tempo di dimezzamento T1/2, che esprime il

tempo alla fine del quale la metà degli atomi radioattivi inizialmente presenti

ha subito una trasformazione spontanea

                                                                                  38
Grandezze ed unità di misura

I concetti di dosimetria e le definizioni delle grandezze

dosimetriche per usi in protezione sono definiti dall’ ICRP

(International Commission for Radiation Protection) e

dall’ ICRU (International Commission on Radiation Units

and measurements)

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Scopi e Obbiettivi dell’ICRP

• Fornire a livello internazionale linee guida sui principi
  fondamentali della radioprotezione

• Fornire consigli agli organismi di governo sul corretto
  uso delle radiazioni ionizzanti

• Fornire un livello adeguato di protezione per l'uomo
  senza limitare eccessivamente le pratiche giustificate
  che comportano un aumento dell’esposizione
                                                              40
Grandezze dosimetriche in uso in
           Radioprotezione

Sono tre i tipi di grandezze rilevanti per scopi di
radioprotezione:

•Quantità fisiche

•Grandezze limite

•Grandezze operative

                                                      41
Grandezze dosimetriche

•Le quantità fisiche sono misurabili ma poco interessanti

per valutare il “danno biologico”

•Le grandezze limite NON sono misurabili: rappresentano

bene il “danno biologico”

•Le grandezze operative sono misurabili

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Quantità Fisiche e Grandezze Limite

 Energia assorbita            Dose Assorbita
    nel mezzo                      [Gy]

   ICRP 60           Fattori peso per il tipo di   Dose Equivalente
 D.Lgs. 241/00             radiazione wr                 [Sv]

                                                               43
Tipo ed intervallo di energia           Fattori di peso ( ICRP 60)

     Fotoni, tutte le energie                                 1

     Elettroni e muoni, tutte le energie                      1

     Neutroni, energia< 10 keV                                5

                      10 keV-100 keV                          10

                    > 100 keV - 2 MeV                         20

                    > 2 MeV - 20 MeV                          10

                     > 20 MeV                                 5

     Protoni                                                  5

     Particelle alfa, frammenti di fissione, nuclei pesanti   20

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Quantità Fisiche e Grandezze Limite
 Energia assorbita       Dose Assorbita
    nel mezzo                 [Gy]

                     Fattori peso per il tipo di   Dose Equivalente
                           radiazione wr                 [Sv]
   ICRP 60
 D.Lgs. 241/00

                     Fattori peso per il tipo di    Dose Efficace
                      tessuto attraversato wt           [Sv]

                                                               45
Tessuto o organo                Fattori di peso ( ICRP 60)

       Gonadi                                0,20
       Midollo osseo (rosso)                 0,12
       Colon                                 0,12
       Polmone                               0,12
       Stomaco                               0,12
       Vescica                               0,05
       Mammella                              0,05
       Fegato                                 0,05
      Esofago                                 0,05
       Tiroide, altri tessuti                0,05
       Cute                                   0,01
       Superfici ossee                       0,01
                                                             46
47
48
Se il rischio globale risultante da una data dose di radiazione

distribuita uniformemente al corpo intero viene assunto uguale ad 1,

allora tale rischio si deve considerare ripartito tra i vari organi

secondo le percentuali indicate in tabella

Ad esempio se il polmone fosse esposto ad una data dose, il rischio

risultante sarebbe 0.12 volte quello atteso nel caso di un’esposizione

uniforme dell’intero corpo alla stessa dose

                                                                         49
Dosimetria individuale in termini di
                 Hp(d)

Nel caso di dosimetria per irradiazione totale del corpo, la

grandezza limite, indicata dalla normativa, è la Dose

Efficace E.

La grandezza operativa appropriata per la sua valutazione

è l’Equivalente di Dose Personale Hp(d).

                                                               50
Grandezze Operative

Le grandezze operative sono grandezze definite allo scopo di misure di

radioprotezione nel caso di esposizione esterna, ambientale e

personale.

Esse sono definite affinché costituiscano una stima ragionevolmente

conservativa delle grandezze limite che non sono direttamente

misurabili.

                                                                         51
Equivalente di Dose Personale

L’Equivalente di Dose Personale, Hp(d) corrisponde all’Equivalente di

Dose in tessuto molle ad una profondità d sotto uno specificato punto
del corpo.

Le profondità raccomandate per le radiazioni debolmente penetranti

sono 0.07 mm per la pelle e 3 mm per il cristallino, mentre 10 mm è la

profondità raccomandata per radiazioni fortemente penetranti per il

corpo intero.

                                                                         52
Quantità fisiche (solo fotoni)
                                Kerma, K -> Gy
                             Dose Assorbita, D -> Gy

          Grandezze operative
Equivalente di Dose Personale -> Hp(d) Sv

             Grandezze limite:
             Dose equivalente per singoli organi H
             Dose Efficace per il corpo intero E

                                                           53
L’Equivalente di Dose Personale soddisfa diversi criteri:

•È unico per tutti i tipi di radiazione;

•È additivo rispetto alle varie direzioni di incidenza della radiazione;

•Tiene conto dell’assorbimento e della retro-diffusione del corpo (su

cui è indossato il dosimetro);

•È misurabile da un dosimetro indossato sul corpo umano;

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Dose Efficace

Con opportuni dosimetri posso misurare le grandezze
operative e con opportuni calcoli posso ricavare la DOSE
EFFICACE

La dose efficace dipende da molti fattori:

-Energia della radiazione
-Distanza dalla sorgente
-Dimensione e orientamento dei fasci
-Uso e tipo di indumenti protettivi                        55
Dose Efficace

      Dipendenza dall’ energia

“bassi” kV                  “alti” kV

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Dose Efficace
          Dipendenza dalla geometria

Fascio dal “basso”           Fascio dall’ “alto”

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Dose Efficace
Dipendenza dall’uso dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)

                                               Camice piombato

                                                                      58
Dose Efficace

                           E = Hp (10) * W

Il fattore W tiene conto di tutti gli elementi discussi prima.

Data la grande varietà di situazioni è molto difficile trovare un unico

fattore valido per tutti gli esposti.

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60
Misura dell’equivalente di dose
       personale Hp (10)
• Dosimetri a film

• Dosimetri a termoluminescenza (TLD)

• Dosimetri elettronici

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Caratteristiche di un dosimetro

Sensibilità e risoluzione
Range e soglia di rivelazione
Risposta lineare con la dose
Indipendenza dalla qualità del fascio
Omogeneità, riproducibilità, fading

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Il corretto utilizzo

Posizionamento
Periodo di utilizzo
Esposizione alla luce
Esposizione a fonti di calore
Sterilizzazione

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Dosimetri a Film

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DOSIMETRO ELETTRONICO

Lettura diretta della dose

Utile per monitorare situazioni a rischio

Pratico per visitatori occasionali

Possibilità di disattivarlo

Fornisce la dose profonda Hp(10)

Misura il fondo ambientale!!!

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Dosimetri a termoluminescenza (TLD)

Il loro funzionamento si basa sul fenomeno della termoluminescenza
che consiste nell’emissione di luce, a seguito di riscaldamento, da
parte del materiale precedentemente irraggiato.

L’intensità della luce emessa risulta proporzionale alla dose
assorbita.

Il riscaldamento del materiale, cioè la lettura del dosimetro,
cancella l’informazione.
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Sistema di lettura per
                               dosimetri a
                           termoluminescenza

Dosimetri personali TLD

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