PROGETTO PREMT PREVENZIONE EMOTIVA E TERREMOTI NELLA SCUOLA PRIMARIA - DR.SSA DANIELA RACCANELLO - VERONA
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PROGETTO PrEmT Prevenzione Emotiva e Terremoti nella scuola primaria Dr.ssa Daniela Raccanello Dipartimento di Scienze Umane, Università di Verona 1
PROGETTO PrEmT Titolo del progetto Prevenzione Emotiva e Terremoti nella scuola primaria Ambito scientifico SCIENZE UMANE: Psicologia Durata 36 mesi (dal 15/03/2018 al 14/03/2021) Responsabile del DANIELA RACCANELLO progetto Ricercatore in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione Istituto di ricerca Dipartimento di Scienze Umane, Università di Verona MARGHERITA PASINI, Professore Associato in Psicometria ROBERTO BURRO, Ricercatore in Psicologia generale Membri del team MARGHERITA BRONDINO, Ricercatore a tempo determinato in Psicometria di ricerca GIADA VICENTINI, assegnista di ricerca in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione Ordine dei Geologi della Regione Veneto Altre Istituto Comprensivo 16 Valpantena,Verona organizzazioni Istituti Redentore, Mantova coinvolte Istituto Comprensivo Mantova 1, Mantova Istituto Comprensivo Vicenza 5,Vicenza Finanziamento Bando Ricerca Scientifica promosso dalla Fondazione Cariverona (2017) 2
STATO DELL’ARTE SCIENTIFICO OBIETTIVI METODOLOGIA: CHI? COSA E COME? DOVE? QUANDO? FATTIBILITÀ DEL PROGETTO IMPATTO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO E SOCIALE ED ECONOMICO 3
STATO DELL’ARTE SCIENTIFICO • I disastri naturali, inclusi i terremoti, hanno potenzialmente un impatto altamente traumatico sul funzionamento psicologico (Fergusson & Boden, 2014; Galambos, 2005; Neria, Nandi, & Galea, 2008). Ciò è particolarmente vero per i bambini, la cui vulnerabilità dipende dal livello di sviluppo cognitivo ed emotivo (Kar, 2009). • Conseguenze traumatiche documentate riguardano un peggioramento della salute fisica (es., disturbi cardiovascolari), accresciuti tassi di psicopatologia (es., disturbo post-traumatico da stress, depressione, ecc.) e impatto emotivo negativo (es., ansia, paura, rabbia, sentimenti di minaccia, ecc.), sia per le vittime primarie che esperiscono gli eventi direttamente sia per le vittime secondarie influenzate tramite i mass-media (Ben-Zur, Gil, & Shamshins, 2012; Furr, Comer, Edmunds, & Kendall, 2010; Masten & Osofsky, 2010). 4
STATO DELL’ARTE SCIENTIFICO • Numerosi studi si sono focalizzati su interventi psicologici successivi a un disastro (Kar, 2009), ma scarsa attenzione è stata posta alla conduzione di interventi che mirino a costruire la competenza emotiva dei bambini, utile per far fronte al trauma psicologico associato a possibili terremoti. • Sono tuttavia noti i legami tra conoscenze e propensione a mettere in atto comportamenti di prevenzione dei danni, almeno negli adulti (Hurnen & McClure, 1997; Pietrantoni & Prati, 2009;Tekeli-Yeşil, Dedeoğlu, Braun-Fahrlaender, & Tanner, 2010). • È altresì dimostrata l’efficacia di interventi sullo sviluppo della competenza emotiva, quale abilità di esprimere, comprendere e regolare le emozioni, anche in Italia (Denham, 1998; Durlak, Weissberg, Dymnicki, Taylor, & Schellinger, 2011; Raccanello & Hall, 2018). 5
STATO DELL’ARTE SCIENTIFICO • È utile infine sottolineare che la probabilità che i bambini si trasformino in vittime primarie o secondarie dei terremoti è rilevante, sia alla luce dei più recenti eventi sismici che hanno avuto luogo nel territorio italiano sia a fronte dei cambiamenti nella velocità e nell’accesso alle informazioni trasmesse dai mass media (INGV, 2017; Shoshani & Slone, 2008). 6
OBIETTIVI 1. Verificare l’efficacia di un training di prevenzione emotiva legata al rischio sismico nella scuola primaria, per potenziare la conoscenza dei bambini dei terremoti e la loro abilità di comprendere e regolare le emozioni, in generale e in relazione al rischio sismico. 2. Preparare e disseminare linee guida per aiutare i bambini a gestire il potenziale trauma emotivo associato ad eventi sismici. 7
METODOLOGIA: CHI? FASE PILOTA (per testare la fattibilità del disegno della ricerca e di strumenti e procedure) N = 130 bambini FASE SPERIMENTALE (per testare l’efficacia del training) N = 600 bambini frequentanti il II e il IV anno di scuola primaria (VR,VI, MN) gruppo sperimentale (che parteciperà al training): 300 bambini gruppo di controllo (che non parteciperà al training): 300 bambini Aspetti etici • Partecipazione del gruppo di controllo al training in un momento successivo • Partecipazione previa autorizzazione scritta dei genitori • Richiesta di parere al Comitato Etico (CE) del Dipartimento di Scienze Umane 8
METODOLOGIA: COSA E COME? 3 fasi nella realizzazione del training, con unità di un’ora ciascuna a cadenza settimanale: 1 – Valutazione iniziale 2 – Training emotivo 3 – Verifica dell’efficacia del training a breve e lungo termine 9
METODOLOGIA: COSA E COME? 1 – Valutazione iniziale • All’inizio dell’intervento, 2 unità: somministrazione di strumenti cartacei e on-line per la valutazione delle abilità di comprensione e regolazione delle emozioni in generale e in relazione al rischio sismico 3 – Verifica dell’efficacia del training a breve e lungo termine • Alla fine dell’intervento, 2 unità: valutazione delle abilità di comprensione e regolazione delle emozioni in generale e in relazione al rischio sismico • Circa dopo 6 mesi, 1 unità; circa dopo un anno, 1 unità: valutazione delle abilità di comprensione e regolazione delle emozioni in generale e in relazione al rischio sismico Stessi strumenti della fase 1. (Albanese & Molina, 2008; Molina et al., 2014; Pons, Harris, & de Rosnay, 2004; Raccanello, Burro, & Hall, 2017; Raccanello & Hall, 2018; Shields & Cicchetti, 1997; http://www.flourishingatschool.com/) 10
METODOLOGIA: COSA E COME? 2 – Training emotivo Realizzazione del training, tramite apprendimento cooperativo e utilizzo della tecnologia: • 2 unità: descrizione e prevenzione del rischio sismico nel territorio di pertinenza, condotte da geologi • 3 unità: potenziamento delle abilità di comprensione delle emozioni, in generale e in relazione al rischio sismico, condotte da psicologi • 4 unità: potenziamento delle abilità di regolazione delle emozioni, in generale e in relazione al rischio sismico, condotte da psicologi • 1 unita: consolidamento delle conoscenze apprese (Agliati, Grazzani, & Ornaghi, 2015; Di Maggio, Zappulla, & Izard, 2014; Durlak et al., 2011; Grazzani Gavazzi, Ornaghi, & Antoniotti, 2011; Masten & Osofsky, 2010; Pietrantoni & Prati, 2009; Raccanello & Hall, 2018) 11
METODOLOGIA: DOVE? Il Progetto si focalizzerà nelle province di Verona, Vicenza e Mantova, province scelte anche tenendo conto dell’incidenza dei terremoti di elevata magnitudine nell’ultimo millennio. Tabella 1a. Alcuni terremoti storici per le province di Verona,Vicenza e Mantova (INGV, 2017). Anno Area Intensità Anno Area Intensità (magnitudine > (magnitudine > 4.00) 4.00) 1117 Veronese 6.70 1866 Monte Baldo (VR) 5.17 1334 Verona 4.63 1868 Garda Orientale (VR) 4.83 1365 Verona 4.63 1876 Monte Baldo (VR) 4.99 1402 Verona 4.83 1877 Malcesine (VR) 5.03 1445 Verona 4.63 1882 Monte Baldo (VR) 5.17 1465 Verona 4.63 1897 Recoaro (VI) 4.63 1491 Verona 5.37 1932 Monte Baldo (VR) 5.01 1693 Goito (MN) 5.20 1975 Garda Orientale (VR) 4.58 1786 Pianura Padana 5.00 1989 Pasubio (VI) 4.96 1819 Malcesine (VR) 4.83 2012 Pianura Padana Emiliana 6.10 1836 Bassano (VI) 5.48 12
METODOLOGIA: DOVE? La normativa antisismica italiana è basata sull’analisi del rischio sismico di un territorio (Sartori, 2012). A livello nazionale, i comuni sono categorizzati in quattro classi di rischio decrescente. Per le province di VR,VI e MN la categorizzazione dei comuni varia dalla zona 2 alla zona 4. Tabella 1b. Zonizzazione sismica per le province di VR, VI e MN (Sartori, 2012). Provincia Zona sismica* Numero di comuni Percentuale Verona Zona 2 7 7 Zona 3 63 64 Zona 4 28 29 Vicenza Zona 2 4 3 Zona 3 110 92 Zona 4 6 5 Mantova Zona 2 5 7 Zona 3 63 93 Zona 4 0 0 *In base all'O.P.C.M. (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri) n. 3274, 20 Marzo 2003, la zona 2 è la zona in cui possono verificarsi forti terremoti (accelerazione massima su roccia, g = 0.25); la zona 3 è la zona in cui possono verificarsi forti terremoti ma rari (g = 0.15); la zona 4 è la zona meno pericolosa, in cui i terremoti 13 sono rari (g = 0.05)
METODOLOGIA: QUANDO? I anno 16 APR- 16 MAG - 16 GIU - 16 LUG - 16 AGO - 16 SET - 16 OTT - 16 NOV - 16 DIC - 16 GEN - 16 FEB - 16 MAR - Attività del primo anno 15 MAG 15 GIU 15 LUG 15 AGO 15 SET 15 OTT 15 NOV 15 DIC 15 GEN 15 FEB 15 MAR 15 APR (16 APR 2018 - 15 APR 2019) 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018-2019 2019 2019 2019 A. Approfondimento dello stato dell’arte della ricerca sullo sviluppo emotivo e sulle modalità di intervento sul piano emotivo in generale e in relazione al rischio sismico B. Pianificazione del metodo del training (coinvolgimento dei partecipanti; messa a punto degli strumenti di valutazione dell’efficacia del training; messa a punto di materiali e procedure col supporto di insegnanti di scienze della scuola primaria ed esperti di informatica e grafica; pianificazione delle analisi statistiche multivariate; presentazione del progetto alla Commissione Etica) C1. Realizzazione della fase pilota del training emotivo 14
METODOLOGIA: QUANDO? II anno 16 APR- 16 MAG - 16 GIU - 16 LUG - 16 AGO - 16 SET - 16 OTT - 16 NOV - 16 DIC - 16 GEN - 16 FEB - 16 MAR - Attività del secondo anno 15 MAG 15 GIU 15 LUG 15 AGO 15 SET 15 OTT 15 NOV 15 DIC 15 GEN 15 FEB 15 MAR 15 APR (16 APR 2019 - 15 APR 2020) 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019-2020 2020 2020 2020 C1. Realizzazione della fase pilota del training emotivo D1. Elaborazione dei dati della fase pilota del training emotivo E1. Azioni divulgative preliminari di disseminazione dei risultati (es., incontri di restituzione con bambini, genitori, insegnanti; preparazione di presentazioni a convegni nazionali e/o internazionali e di articoli di ricerca scientifica nazionali e/o internazionali) C2. Realizzazione del training emotivo (fasi 1, 2 e 3 per il gruppo sperimentale; fasi 1 e 3 per il gruppo di controllo) D2. Elaborazione dei dati del training emotivo E2. Azioni divulgative di disseminazione dei risultati (es., incontri di restituzione con bambini, genitori, insegnanti; preparazione di presentazioni a convegni nazionali e/o internazionali e di articoli di ricerca scientifica nazionali e/o internazionali) 15
METODOLOGIA: QUANDO? III anno 16 APR- 16 MAG - 16 GIU - 16 LUG - 16 AGO - 16 SET - 16 OTT - 16 NOV - 16 DIC - 16 GEN - 16 FEB - 16 MAR - Attività del terzo anno 15 MAG 15 GIU 15 LUG 15 AGO 15 SET 15 OTT 15 NOV 15 DIC 15 GEN 15 FEB 15 MAR 15 APR (16 APR 2020 - 15 APR 2021) 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020-2021 2021 2021 2021 D2. Elaborazione dei dati del training emotivo E2. Azioni divulgative di disseminazione dei risultati (es., incontri di restituzione con bambini, genitori, insegnanti; preparazione di presentazioni a convegni nazionali e/o internazionali e di articoli di ricerca scientifica nazionali e/o internazionali) C3. Verifica dell’efficacia del training emotivo a lungo termine C4. Realizzazione del training emotivo per il gruppo di controllo F. Preparazione di linee guida per la preparazione dei bambini nella gestione del potenziale trauma emotivo legato ad eventi sismici E3. Azioni divulgative di disseminazione dei risultati (es., incontri di restituzione con bambini, genitori, insegnanti; preparazione di presentazioni a convegni nazionali e/o internazionali e di articoli di ricerca scientifica nazionali e/o internazionali) 16
FATTIBILITÀ DEL PROGETTO La fattibilità del progetto è garantita da: (a) expertise dell’istituzione che propone il progetto (b) expertise dei membri del team di ricerca in progetti simili (psicologia) (c) partnership attivate (d) realizzazione della fase pilota del training emotivo (e) interdisciplinarietà (psicologia, geologia, didattica, informatica, grafica) 17
POSSIBILE IMPATTO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DEL PROGETTO Impatto scientifico • Avanzamento scientifico delle conoscenze teoriche e applicative, per bambini di scuola primaria, sullo sviluppo della competenza emotiva e sull’efficacia di training di prevenzione emotiva in relazione al rischio sismico, aspetti trascurati dalla letteratura. • Disseminazione dei risultati scientifici del progetto durante i tre anni, preparando e sottomettendo comunicazioni per convegni e articoli per riviste scientifiche, in contesto nazionale e internazionale. Impatto tecnologico • Sviluppo di strumenti tecnologici ad-hoc (es., app) da includere sia nel training sia nelle linee guida (es., per la valutazione delle abilità emotive, per la simulazione di scenari rischiosi, ecc.). • Insegnamento e apprendimento delle abilità di utilizzo degli strumenti tecnologici sviluppati, sia per i bambini che partecipano al training sia per i destinatari delle linee guida. 18
POSSIBILE IMPATTO SOCIALE ED ECONOMICO DEL PROGETTO Impatto sociale • Educazione sulla prevenzione emotiva per i bambini che partecipano al training, per i loro genitori e insegnanti, anche attraverso eventi formativi periodici sul progetto (all’inizio, durante, alla fine del progetto). • Disseminazione delle linee guida sulla prevenzione emotiva nelle scuole primarie del territorio a livello locale. • Potenziale disseminazione delle linee guida a livello nazionale per informare professionisti nell’ambito della salute, della sicurezza e dell’educazione e in generale i membri della comunità, con possibili generalizzazioni ad altri eventi traumatici con caratteristiche simili (es., disastri legati al rischio idro- geologico, disastri tecnologici, terrorismo, ecc.). Impatto economico • Riduzione del costo degli interventi a posteriori per gestire le conseguenze negative di eventi traumatici come i terremoti. 19
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Agliati, A., Grazzani, I., & Ornaghi, V. (2015). La socializzazione emotiva nei contesti educativi per l’infanzia. Parma: Edizioni Junior. Albanese, O., & Molina, P. (2008). Lo sviluppo della comprensione delle emozioni e la sua valutazione. La standardizzazione italiana del test di comprensione delle emozioni (TEC). Milano: Unicopli. Ben-Zur, H., Gil, S., & Shamshins, Y. (2012). The relationship between exposure to terror through the media, coping strategies and resources, and distress and secondary traumatization. International Journal of Stress Management, 19(2), 132–150. doi:10.1037/a0027864 Denham, S. A. (1998). Emotional development in young children. New York: Guilford. Di Maggio, R., Zappulla, C., & Izard, C. E. (2014). Educare alla conoscenza e alla regolazione delle emozioni. Parma: Edizioni Junior. Durlak, J. A., Weissberg, R. P., Dymnicki, A. B., Taylor, R. D., & Schellinger, K. B. (2011). The impact of enhancing students’ social and emotional learning: A meta-analysis of school-based universal interventions. Child Development, 82(1), 405–432. doi:10.1111/j.1467-8624.2010.01564.x Fergusson, D. M., & Boden, J. M. (2014). The psychological impacts of major disasters. Australian & New Zealand Journal of Psychiatry, 48(7), 597–599. doi:10.1177/0004867414538677 Furr, J. M., Comer, J. S., Edmunds, J. E., & Kendall, P. C. (2010). Disasters and youth: A meta-analytic examination of posttraumatic stress. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 78(6), 765–780. doi:10.1037/a0021482 Galambos, C. M. (2005). Natural disasters: Health and mental health considerations. Health and Social Work, 30(2), 83-86. Grazzani Gavazzi, I., Ornaghi, V., & Antoniotti, C. (2011). La competenza emotiva dei bambini. Trento: Erickson. Hurnen, F., & McClure, J. (1997). The effect of increased earthquake knowledge on perceived preventability of earthquake damage. The Australasian Journal of Disaster and Trauma Studies, 1997-3. Retrieved on April, 2017, from http://www.massey.ac.nz/~trauma/issues/1997-3/mcclure1.htm on 24th March 2016 INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Retrieved on April, 2017 from www.ingvterremoti.wordpress.com Kar, N. (2009). Psychological impact of disasters on children: Review of assessment and interventions. World Journal of Pediatrics, 5(1), 5–11. doi:10.1007/s12519-009-0001-x Masten, A. S., & Osofsky, J. (2010). Disasters and their impact on child development: Introduction to the special section. Child Development, 81(4), 1029–1039. doi:10.1111/j.1467-8624.2010.01452.x Molina, P., Sala, M. N., Zappulla, C., Bonfigliuoli, C., Cavioni, V., Zanetti, M. A., Baiocco, R., Laghi, F., Pallini, S., De Stasio, S., Raccanello, D., & Cicchetti, D. (2014). The Emotion Regulation Checklist - Italian Translation. Validation of parent and teacher versions. European Journal of Developmental Psychology, 11(5), 624–634. doi:10.1080/17405629.2014.898581 Neria, Y., Nandi, A. & Galea, S. (2008). Post-traumatic stress disorder following disasters: A systematic review. Psychological Medicine, 38(4), 467–480. doi:10.1017/S0033291707001353 Pietrantoni, L., & Prati, G. (2009). Psicologia dell’emergenza. Bologna: Il Mulino. Pons, F., Harris, P. L., & de Rosnay, M. (2004). Emotion comprehension between 3 and 11 years: Developmental periods and hierarchical organization. European Journal of Developmental Psychology, 1(2), 127–152. doi:10.1080/17405620344000022 Raccanello, D., Burro, R., & Hall, R. (2017). Children’s emotional experience two years after an earthquake: An exploration of knowledge of earthquakes and associated emotions. PLoS One, 12(2), 1–21. doi:10.1371/journal.pone.0189633 Raccanello, D., & Hall, R. (2018). Promoting understanding of achievement emotions: An intervention study with middle school students. Sartori, G. (2012). Terremoto. Annotazioni ed indicazioni dalla storia sismologica del Veneto. Centro Stampa del Consiglio Regionale del Veneto. Shields, A., & Cicchetti, D. (1997). Emotion regulation among school-age children: The development and validation of a new criterion Q-sort scale. Developmental Psychology, 33(6), 906–916. doi:10.1037/0012-1649.33.6.90 Shoshani, A., & Slone, M. (2008). The drama of media coverage of terrorism: Emotional and attitudinal impact of the audience. Studies in Conflict and Terrorism, 31, 627–640. doi:10.1080/10576100802144064 Tekeli-Yeşil, S., Dedeoğlu, N., Braun-Fahrlaender, C., & Tanner, M. (2010). Factors motivating individuals to take precautionary action for an expected earthquake in Istanbul. Risk Analysis, 30(8),1181– 1195. doi:10.1111/j.1539-6924.2010.01424.x 20
GRAZIE daniela.raccanello@univr.it 21
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