PRESENTAZIONE UGANDA - The African Travel Consult Official ...

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PRESENTAZIONE UGANDA - The African Travel Consult Official ...
PRESENTAZIONE
                         UGANDA

 Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale
Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti - Italia

               Roma - Italy - Tel. 0039 06 6796521
                          www.unido.it
Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale
              Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti - Italia

                                            INDICE

DESCRIZIONE DEL PAESE                                                                4

  Occasioni d’Investimento in un ampio settore industriale                           4

  Paese e Popolazione                                                                4

  Mercato                                                                            4

  Economia                                                                           5

  Infrastrutture                                                                     5
     Alimentazione Energetica                                                        5
     Telecomunicazioni                                                               5
     Trasporto aereo                                                                 5
     Trasporto ferroviario                                                           6

  Il Settore Finanziario                                                             6

  Risorse umane                                                                      6

  Il Sistema Fiscale                                                                 6
      Tasse Dirette                                                                  6
         Tassa Corporativa                                                           6
         Ritenuta fiscale                                                            7
      Tasse Indirette                                                                7
         Dazi doganali                                                               7
         IVA                                                                         7
         Tassa sui consumi                                                           7

  Il Settore Privato In Uganda                                                       7

  Investimenti:Fattori Chiave per gli investitori esteri                             7
       Punti di forza                                                                7
       Debolezze                                                                     8
       Opportunità                                                                   8
       Possibili Ostacoli                                                            8

OPPORTUNITÀ D’INVESTIMENTO                                                           9

    Settore Primario                                                                 9
      Agricoltura del Caffè                                                          9
      Agricoltura del cotone                                                         9
      Prodotti alimentari e Oli di semi                                              9
      Frutta e Verdura                                                              10
      Floricoltura                                                                  10
      Industria casearia                                                            10
      Pesca e acquicoltura                                                          10
      Allevamento                                                                   11
      Silvicoltura e Prodotti di legno                                              11

    Industria Manifatturiera                                                        11
       Bevande                                                                      11
       Settore Tessile e Abbigliamento                                              12
       Packaging                                                                    12
       Cuoio e pelletterie                                                          12
       Ferro ed acciaio                                                             13
       Prodotti farmaceutici                                                        13
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    Industria estrattiva                                                            13
    Servizi                                                                         13
      Turismo                                                                       13
      Il settore tecnologico dell’Informazione e della Comunicazione                14
      Edilizia industriali e abitativa                                              14
QUADRO NORMATIVO                                                                    15
 Quadro istituzionale                                                               15
 Partecipazione a convenzioni e organizzazioni internazionali                       15
 L’istituzione di un’azienda a responsabilità limitata                              15
 Proprietà e Diritto di proprietà                                                   16
      Partecipazioni azionarie                                                      16
 Requisiti per lo svolgimento delle attività                                        16
     Requisiti locali                                                               16
     Requisiti ambientali                                                           16
     Restrizioni regionali o di zona                                                16
 Protezione e standard di procedura per gli investimenti                            16
      Espropriazione                                                                16
      Disciplina delle controversie                                                 16
 Esenzioni fiscali e incentivi finanziari                                           16
     Esenzioni fiscali                                                              16
     Incentivi fiscali                                                              17
 Commercio                                                                          17
 Proprietà Immobiliare                                                              17

 Priorità e restrizioni                                                             17
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                          DESCRIZIONE DEL PAESE

Occasioni d’Investimento in un ampio settore industriale
L’Uganda è un paese ricco di risorse naturali, in grado di offrire numerose opportunità d’investimento
nell’industria estrattiva (cobalto, pietra calcarea), nell’agricoltura (caffè, tè, frutta) e nella pesca.
Il recente dinamismo economico ha inoltre permesso la nascita d’opportunità anche nel settore
manifatturiero e dei servizi. Accanto alla maggior parte delle principali industrie, non mancano
opportunità nelle attività manifatturiere, tra cui sono comprese anche il packaging e la costruzione
di strutture di deposito. Questa favorevole situazione è sostenuta anche dall’effetto dell’ampio
programma di privatizzazione promosso dall’attuale Governo e che ha portato all’apertura d’industrie
in passato vicine al settore privato, in particolar modo a quello delle infrastrutture. L’Uganda è stato
uno dei primi paesi africani a liberalizzare il settore delle telecomunicazioni, che oggi è operativo con
diverse compagnie private.
La condizione precaria di molti servizi, specialmente quello dei trasporti, rappresenta un ostacolo
per il normale sviluppo del Paese, creando barriere interne per la popolazione ma notevoli opportunità
per gli investitori.
Le principali opportunità finanziarie a lungo termine trovano forte giustificazione nel settore dell’industria
turistica. L’Uganda, definita “ la perla dell’Africa” dall’ex-primo ministro britannico Winston Churchill,
offre infatti, delle attrazioni turistiche uniche. Tra queste vi sono il lago Victoria, la foce del Nilo, le
cascate di Murchison, i monti Moon Mountains e i numerosi parchi nazionali assieme alle riserve
naturali, la cui fauna vanta metà della popolazione mondiale dei gorilla.
Ad esclusione di Kampala e altre città maggiori, le infrastrutture turistiche sono comunque
sottosviluppate, nonostante il numero dei visitatori sia cresciuto notevolmente durante l’ultimo
decennio.

Paese e Popolazione
L’Uganda si estende per 241.000 kmq, di cui il 18% è coperto d’acqua dolce.
Da ambo i lati dell’equatore, il Paese unisce alcune delle più belle caratteristiche dell’Africa, tra cui
la foce del Nilo (il secondo fiume al mondo per lunghezza) e il Lago Victoria (il secondo più grande
lago d’acqua dolce al mondo). Le diversità geografiche del paese sono notevoli: ad est si trova la
savana tropicale e ad ovest le foreste pluviali africane. La varietà dei paesaggi è unica, e si sviluppa
dalle estese pianure collinari fina ad arrivare alle cime innevate. L’Uganda rientra, inoltre, tra i primi
dieci paesi al mondo per la diversità dei gruppi mammiferi.

Mercato
Il dinamismo nel mercato locale è stato intensificato dagli sforzi di creare un mercato regionale in
Africa orientale e nel sud del paese. L’Uganda è stato un paese attivo in varie iniziative regionali
d’integrazione economica. È membro del Mercato Comune per l’Africa orientale e del sud
(COMESA), una regione con un mercato di circa 380 milioni di persone. Quest’agglomerato commerciale
è costituito da 20 paesi membri e importa ogni anno più di US$ 17 miliardi in valore di merci, mentre
le esportazioni riguardano ben oltre i US$ 13 miliardi in valore commerciale. Chi investe nei paesi
aderenti al COMESA, gode di agevolazioni per le esportazioni verso altri paesi COMESA, mediante
l’applicazione di tariffe ridotte secondo quanto stabilito con l’istituzione della zona di libero scambio
(FTA), nell’ottobre del 2000. Tuttavia, il processo di riduzione delle tariffe doganali è in corso in tutti
gli Stati membri che ancora non rientrano nella condizione di FTA. Tra questi ultimi è compresa anche
l’Uganda, che finora è riuscita ad ottenere una riduzione tariffaria dell’ 80%. La piena condizione di
FTA implica che le merci prodotte in Uganda non siano soggette a dazi doganali per la loro importazione
in più di venti Paesi, dall’Egitto alla Namibia. Analogamente, le importazioni da questi paesi sono
esenti da dazi d’ingresso in Uganda.

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Inoltre, Uganda, Kenya e Repubblica Unita di Tanzania, formano la “Comunità Africana Orientale”
(EAC), con una popolazione totale di circa 90 milioni di persone. I presidenti dei tre paesi hanno
firmato un accordo di stabilizzazione, denominato “Unione Doganale dell’Africa Orientale”, nel marzo
del 2004, che propone una tariffa esterna comune, che è stata aumentata nel 2004. Ci si attende nel
futuro la creazione di un mercato comune, seguito da un’unione monetaria e successivamente dalla
costituzione di una federazione politica.
Per quanto riguarda l’accesso al mercato internazionale, l’Uganda si è posta come obiettivo l’entrata
nei mercati dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, e a questo proposito è uno dei Paesi africani che
ha la possibilità di beneficiare dell’iniziativa statunitense denominata Atto per lo Sviluppo dell’Africa
(AGOA). Nell’ambito di questo piano, oltre 1.800 prodotti dell’Uganda, derivanti dal settore tessile,
delle arti e dei mestieri, possono accedere al mercato statunitense con diritto d’esenzione fiscale.
Al momento, i prodotti esportati dall’Uganda godono di un’analoga agevolazione nel mercato
dell’Unione Europea, grazie a “EU’s Everything But Arms” (EBA), e di analoghe iniziative che sono
già previste in Canada, Giappone ed altri Paesi.

Economia
L’economia del Paese si sta gradualmente evolvendo da una forma agricola verso una prettamente
manifatturiera e di servizi, tra cui rientra il commercio, il turismo e il trasporto. L’agricoltura, comunque,
rimane il settore dominante, che contribuisce a più del 40% del PIL, impiegando l’80% della popolazione
attiva. Negli ultimi anni, il settore manifatturiero, della produzione d’energia elettrica, del trasporto e
delle comunicazioni, hanno registrato importanti tassi di crescita e durante il 2002: 10.3% 9.2% e 10.4%
rispettivamente. All’interno del settore manifatturiero, le principali industrie tra il 1998 e il 2001 erano
quelle per la trasformazione degli alimenti, della produzione di bibite, di prodotti chimici, di sapone, dei
mattoni, del cemento, delle calzature e della lavorazione del cuoio. Secondo l’indice annuale dello
sviluppo industriale, l’industria ha subito una crescita madia annua del 14.5% dal 1990.

Infrastrutture
Alimentazione Energetica
In Uganda, solo il 5% della popolazione è collegata alla rete energetica. La restante percentuale è
costituita soprattutto da utenti che non utilizzano l’energia per attività commerciali. Tuttavia, sono in
corso di progettazione o d’implementazione, grandi centrali elettriche tramite i condotti. La prospettiva
futura è di un decisivo miglioramento della situazione energetica. Per quanto riguarda i costi, questi
sono stati sostanzialmente ridotti, a seguito della riabilitazione e espansione dell’alimentazione delle
stazioni energetiche.

Telecomunicazioni
Tra il 2001 e il 2002, il settore delle telecomunicazioni in Uganda è cresciuto del 9%, grazie soprattutto
all’utilizzo dei telefoni cellulari e dei servizi internet. L’Uganda è stato uno dei primi paesi africani a
liberalizzare il settore delle telecomunicazioni, che oggi è operativo con diverse compagnie private.

Trasporto aereo
Gli investitori considerano il trasporto aereo in Uganda migliore di quello stradale. In termini di costo
e qualità, invece, il trasporto aereo nel Paese è considerato di medio livello.
Attualmente, 10 linee aeree internazionali, tra cui la British Airways, Emirates , Kenya Airways, Ethiopian
Airlines ed Egypt Air, arrivano e partono dall’aeroporto internazionale di Entebbe. Gli aerodromi interni
sono stati riabilitati e si stanno studiando nuovi itinerari. Cinque aeroporti domestici sono stati indicati
come punti d’entrata ed uscita per il traffico internazionale per la sviluppo del turismo. Fino ad ora,
tuttavia, gli unici aeroporti adatti all’uso commerciale ordinario, sono quelli di Kasese, Soroti, Jinja
ed Arua. Tutto il trasporto aereo interno al paese appartiene al settore privato, l’unica azienda
commerciale pubblica di trasporto aereo è stata liquidata nel 2001.
Le ultime compagnie aeree entrate nel mercato sono l’ AfricaOne e la East African Airline, entrambe

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di proprietà locale. La gestione degli aerei era in passato monopolio di ENHAS, un’azienda dell’Uganda
posseduta in parte dalla SN di Bruselles, che noleggiava le infrastrutture dal CAA fino al 2002.

Trasporto ferroviario
La rete ferroviaria del Paese è costituita da 1300 km di rotaie, costruite 50 anni fa, che rappresentano
il principale collegamento ai mercati d’oltremare, attraverso il porto di Mombasa sull’Oceano Indiano.
Occorrono 4 - 7 giorni per percorrere 1.200 km da Kampala al porto di Mombasa. Ciò rappresenta
un importante miglioramento, sopra la media del tempo necessario di partenza di 21 giorni, ma è
ancora uno svantaggio per le importazioni ed esportazioni.

Il Settore Finanziario
In Uganda, il settore finanziario è dominato da banche commerciali locali, in grado di offrire un’ampia
gamma di prodotti finanziari tradizionali. Attualmente, ci sono 14 banche commerciali (9 di loro
straniere), di cui la maggior parte è concentrata nella capitale. Ci sono, inoltre, 7 istituti di credito,
19 compagnie assicurative, 3 istituzioni per lo sviluppo finanziari, 1 società di costruzione, 1 fondo
monetario di previdenza sociale, il Fondo Nazionale di Previdenza Sociale (NSSF), e numerosi uffici
di cambio e micro-istituzioni finanziarie.
La Bank of Uganda (BOU) ha la funzione di regolare e vigilare il settore finanziario. La presenza
predominante in questo settore è rappresentata da alcune banche, tra cui, Barklays Bank, Stanbic
Bank, Bank of Baroda, Standard Chartered Bank e il Gruppo bancario Citibank. Oltre alle banche
private, il Paese vanta anche 3 banche appartenenti al settore pubblico, che offrono forme di finanziamento
a lungo termine: East African Development Bank (EADB),Uganda Development Bank, (UDB), e
Development Finance Company Uganda, (DFCU). Il Governo dell’Uganda detiene partecipazioni nella
Banca di Sviluppo e nell’Istituzione Finanziaria di Sviluppo del Paese. I governi di Uganda, Repubblica
Unita di Tanzania e Keny, possiedono in modo congiunto la East African Development Bank, EADB.

Risorse umane
L’Uganda vanta uno dei migliori sistemi di educazione dell’Africa, con scuole ben sviluppate, collegi
ed università. Per quanto riguardo il tasso d’iscrizione alla scuola primaria, questo valore si assesta
sopra la media dell’Africa sub sahariana.
La manodopera a disposizione nel Paese è abbondante, istruita, anglofoba e facile da istruire
professionalmente. Scarsa è, invece, la manodopera qualificata. Poiché non è stabilito dalla legge
un livello minimo salariale, gli stipendi in Uganda sono, nella maggior parte dei casi, al di sotto rispetto
agli standard dei Paesi esteri.

Il Sistema Fiscale
Analogamente agli altri Paesi, in Uganda il sistema fiscale è costituito da due categorie di tasse:
dirette e indirette.

Tasse Dirette
Le tasse dirette sono applicate sul reddito d’impresa e sui redditi privati.
Tassa Corporativa
        Questa tassa è applicata sui profitti realizzati dalle aziende a responsabilità limitata e da altre
        istituzioni, quali i fondi e le società cooperative registrate. Il tasso corrente è del 30%,
        indipendentemente dalla condizione di residenza nel Paese. La base per l’applicazione della
        tassa è data dai guadagni ottenuti al netto delle spese totali riferite al momento della produzione
        di reddito. Secondo la normativa che disciplina l’imposizione fiscale sui redditi, introdotta
        nel 1997, sono previste due tipi di detrazioni d’imposta sul reddito d’azienda: la detrazione
        sull’investimento di partenza (50% o 75% delle immobilizzazioni, secondo l’ubicazione del
        progetto) e il deprezzamento annuale di cui possono beneficiare tutte le aziende tassabili,

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        come la deduzioni sul deterioramento dei fabbricati o impianti industriali. Il tasso annuale di
        deprezzamento è di 40, 35, 30, e 20, in relazione a quattro diversi codici identificativi di
        diverse categorie di macchinari e impianti. I fabbricati industriali, invece, sono soggetti ad
        un tasso iniziale di detrazione pari al 20%, mentre il tasso annuale è di poco inferiore, pari
        al 5%, di quello riferito ai macchinari. Tuttavia, i costi d’acquisto di capitali fissi sono soggetti
        alla più alta percentuale di detrazione permessa: il 20%.

Ritenuta fiscale
       Il 4% del prezzo del contratto, viene trattenuto dagli enti riceventi i servizi offerti dai contraenti
       e fornitori di beni e servizi, come le Istituzioni governative, le autorità locali, le compagnie
       controllate dal Governo.

Tasse Indirette
Le principali tasse indirette sono rappresentate dai dazi doganali, l’IVA e le tasse sui consumi.
Queste rientrano in due grandi categorie:

             a) Tasse sul commercio internazionale;
             b) Tasse sulla produzione e consumo nazionale;

La tassazione sul commercio internazionale contribuisce a circa il 57% della totalità delle entrate.
Dazi doganali
        In Uganda sono previste tre fasce tariffarie di base: 0%, 7% e 15%. Il tasso nullo è applicato
        alle materie prime e macchinari, mentre il 7% è riferito ai prodotti intermedi, tra cui, ad
        esempio, lo zucchero e prodotti chimici. La percentuale del 15% è, invece, calcolata sui
        prodotti finiti.
        Nel caso in cui, i prodotti sopraelencati provengono da paesi del COMESA, allora i rispettivi
        tassi percentuali diventano rispettivamente: 0, 4 e 6 %.
IVA
        L’Iva è pagabile dai singoli individui o dalle aziende ed è applicata ad ogni fase del processo
        produttivo e distributivo in una percentuale del 17%.
Tassa sui consumi
        La tassazione sui consumi è applicata sui beni e servizi di consumo che possono essere
        considerati di lusso, come, tra i più comuni, le automobili, il tabacco e l’alcol.

Il Settore Privato In Uganda
Analizzando il settore privato in Uganda, è evidente come sia ancora limitato e debole. La maggioranza
delle oltre 100.000 aziende esistenti sono state istituite nel corso degli ultimi 10 anni circa. Molte di
queste imprese rientrano nella categoria delle aziende di piccole dimensioni e assorbono il 90%
dell’occupazione non rurale.
Esistono quattro organizzazioni APEX che costituiscono il settore privato in Uganda:

          • La Fondazione del Settore Privato in Uganda (PSFU);
          • La Camera Nazionale del Commercio e dell’Industria (UNCCI);
          • L’Associazione Manifatturiera dell’Uganda (UMA);
          • L’Associazione Nazionale dei Coltivatori (UNFA);

Investimenti: Fattori Chiave per gli investitori esteri
Punti di forza
          • impegno forte e costante del Governo nel creare un mercato in sviluppo;
          • una delle economie dinamiche dell’Africa sub-sahariana con un tasso di crescita media
             del 6% negli ultimi 5 anni,
          • accesso al mercato regionale;

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          • bassi costi di manodopera;
          • le migliori condizioni climatiche nell’Africa sub-sahariana per l’agricoltura e il turismo;

Debolezze
        • infrastrutture inadeguate;
        • mancanza di personale con qualifiche tecniche e manageriali;
        • persistente fenomeno della corruzione;

Opportunità
       • Agricoltura e Agro-industria;
       • Turismo;
       • Telecomunicazioni, come anche sevizi per l’industria, quali ad esempio, l’istruzione e la
          sanità;
       • Sviluppo delle infrastrutture;

Possibili Ostacoli
          • Coinvolgimento militare del Paese nelle situazioni politicamente instabili dei paesi vicini
             (Burundi, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo e Sudan) e la conseguente
             situazione di insicurezza nelle regioni a nord e a ovest del Paese;
          • Diffondersi dell’ HIV/AIDS e il loro impatto sulla forza lavorativa e produttiva.

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                 OPPORTUNITÀ D’INVESTIMENTO

Settore Primario
L’economia dell’Uganda è dominata dall’agricoltura e dall’agro-industria. Questo settore rappresenta
il 41% del PIL e l’85% delle esportazioni nazionali, impiegando l’80% della forza lavorativa esistente.
L’agricoltura fornisce la maggioranza delle materie prime per l’agro-industria di base (caffè, sgranatura
del cotone, lavorazione del tè, macinazione del grano, produzione dello zucchero, fabbriche tessili,
ecc.). Il settore primario è rappresentato da più di tre milioni di piccoli proprietari. Solo il tè e lo
zucchero di canna sono coltivati su latifondi. Il 71% del PIL è costituito dai prodotti alimentari, il 17%
da quelli derivanti dall’allevamento del bestiame, il 5% dalle esportazioni di prodotti alimentari, il 4%
dalla pesca, mentre il 3% dalla silvicoltura. Solo un terzo delle raccolte alimentari prodotte viene
commercializzato, rispetto ai 2/3 dei prodotti d’allevamento. Circa il 42% del PIL agricolo consiste
nella sussistenza del consumo domestico e non è monetizzato. Per quanto riguarda le esportazioni
di prodotti agricoli, queste sono nella maggioranza dei casi destinate al mercato dell’UE, dove godono
dell’esenzione da dazi d’ingresso.
Su un piano d’importanza secondaria, si ricorda che in Uganda vi sono più di 18 milioni d’ettari di
terra arabile, di cui solo il 30% è attualmente utilizzato per coltivazioni.
          Agricoltura del Caffè
L’Uganda è al terzo posto in Africa e al nono a livello mondiale come paese produttore di caffé. Il
Paese produce circa 3.5 milioni di sacchetti l’anno. Nonostante questa produzione sia prevalentemente
di caffè forte, (90%), un’importante porzione è rappresentata anche dalla produzione della qualità
arabica (10%).
I rendimenti per ettaro delle coltivazioni del caffè forte sono approssimativamente raddoppiati rispetto
ai competitori africani. La sua produzione è concentrata principalmente nei distretti centrali del Paese
e nelle pianure dell’ovest-, sud- ed est- Uganda, mentre la coltivazione della qualità arabica si è
sviluppata sui pendii del Monte Elgon nell’est-Uganda e nelle regioni dell’ovest.
Le opportunità d’investimento offerte dal settore produttivo del caffé, sono le seguenti:

          • Produzioni destinate a mercati speciali
          Tutto il caffè prodotto in Uganda è organico e per questo motivo, alcune fabbriche hanno
          già ottenuto una certificazione dalla Krav Kontrol, una compagnia svizzera. Tra queste
          aziende, quelle di maggiore successo sono: Unione Cooperativa di Bugisi, Kawacom,
          Kyagalanyi Coffee e Gumutindo Coffee.
          • Produzione del caffè solubile
          Il ripristino delle produzioni di caffè solubile offre un guadagno potenziale maggiore rispetto
          alla qualità del macinato. Le aziende commerciali possono avviare questo processo di
          produzione e i piccoli produttori possono adottarlo.
          • Torrefazione del caffè
          Questa lavorazione serviva inizialmente per accedere ai mercati di nicchia, ma è stata ora
          acquisita anche dai grandi produttori. Ad esempio, c’è una crescente domanda del caffè
          dell’Uganda nel mercato cinese.

          Agricoltura del cotone
Il cotone è stato introdotto in Uganda nel 1903 come un prodotto redditizio. Oggi, l’Uganda è
conosciuta per la coltivazione delle migliori qualità di cotone al mondo, tra cui il Bukalasa Pedigree
Abler, che viene coltivato soprattutto organicamente, con l’utilizzo minimo di pesticidi e diserbanti.
La produzione totale è valutata in 120.000 balle di cotone annuali.
          Prodotti alimentari e Oli di semi
L’esportazione d’olio di semi rappresenta un potenziale ambito economico non ancora sfruttato
pienamente dal Paese. L’Uganda produce piccole quantità d’olio da tavola di semi localmente coltivati,
quali il seme di sesamo, di girasole, di arachidi, seme di cotone e altri.

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Nel 1996, il Paese importò circa US $ 4 milioni in ortaggi e altri olii per collegare le industrie, quali
ad esempio, le industrie del sapone e degli alimenti per animali.
Le ultime importazioni sono state del valore complessivo di 11 e 18 milioni di dollari.
          Frutta e Verdura
Il crescente mercato di frutta e verdura da esportazione ha una breve storia in Uganda, caratterizzata
da grandi risultati. Il Paese offre una vasta gamma di prodotti, tra cui, ananas, il frutto della passione,
papaia, mango, banana, avocado e arance. La maggior percentuale delle esportazioni, riguardano
il frutto della passione, le mele, le banane e i lamponi, mentre fagioli, asparagi, piselli e i peperoncini
sono i più richiesti tra gli ortaggi.
          Floricoltura
Il commercio della floricoltura è un settore ancora nuovo in Uganda che risale solo al 1993. I più importanti
prodotti sono i fiori recisi ed anche fogliame e piante potate. Il fiore coltivato più diffuso è la rosa. La
crescita rapida registrata dal settore dal 1993 ha mostrato il notevole vantaggio competitivo del Paese
in questa attività, le cui importazioni sono destinate principalmente ai Paesi Bassi e alla Norvegia.
Il rapido sviluppo dei volumi d’esportazione è stato accompagnato anche dall’espansione dei mercati
di destinazione. I fiori provenienti dall’Uganda sono commercializzati in 10 mercati, dove sono venduti
principalmente ad intermediari, come ad esempio, i Centri dell’Asta olandese, mentre solo alcuni
degli esportatori è riuscito a creare dei contatti diretti con i clienti d’oltremare.
I guadagni legati alle esportazioni di fiori sono passati tra il 1997 e il 2000 da 3.59 milioni di dollari, lo
0,6% delle esportazioni totali, a 14.75 milioni di dollari, equivalenti al 3,3% del totale.
Le condizioni del commercio delle rose permette all’Uganda di raggiungere in 8-9 mesi i guadagni
annuali dell’Olanda, ma con rose a gambo corto. Le qualità più conosciute sono: tea hybrids (gambo
lungo, fiore grande), sweethearts (gambo corto, fiore medio piccolo), e sprays (gambo di media
lunghezza, minimo di 4 fiori per gambo). In tutto, sono 26 le qualità di rose destinate all’esportazione,
tra cui: Kenneth, Nicole, Gabriella e First Red. La floricoltura in Uganda viene condotta in campi
aperti, che riducono notevolmente i costi iniziali di start-up, ma implicano un essenziale bisogno di
strutture d’irrigazione che assicurino la fornitura e la qualità.
          Industria casearia
Nel 2000, le vacche da latte esistenti su tutto il territorio nazionale erano 285.000 capi (sia esotici
che nati da incroci tra razze diverse), ben oltre la quota di 209.000 del 1994. Dal 2002, il bestiame
totale ha raggiunto i 6,1 milioni di capi. La categoria degli esotici comprende le seguenti razze: Fresian,
Jersey, Guersey, Ayrshire and Brown Swiss. Le aree principali dove si è dislocata l’industria casearia
sono: Bushenyi, Mpigi, Kabarole, Mbarara, Mukono, Ntungamo Rukungiri, Jinja e Kabale.
Una delle opportunità d’investimento più valide è rappresentata dal piano d’espropriazione della
Dairy Corporation, posseduta dal settore pubblico. Un tempo, questa corporazione deteneva il
monopolio della lavorazione del latte e del mercato caseario in Uganda. La Dairy Corporation è l’unica
impresa ancora da privatizzare nel settore dell’agricoltura e dell’agroindustria, ed è in attesa
dell’approvazione della legge di deregolamentazione dell’industria casearia. Altre opportunità
d’investimento comprendono l’istituzione di servizi di sostegno all’industria, la produzione di latticini
(come burro, formaggio, yogurt, gelato, latte aromatizzato condensato e latte in polvere), la formazione
di centri d’accentramento delle attività d’allevamento e produzione, ed altre attività.
          Pesca e acquicoltura.
L’Uganda vanta numerose risorse idriche che rappresentano per il paese un considerevole potenziale
per lo sviluppo dell’industria della pesca. Il massimo rendimento sostenibile della pesca nei laghi
e nei fiumi è valutato in Uganda in 300.000 tonnellate metriche annuali, mentre la raccolta media
annua tra il 1990 e il 1997 era circa 235.796 tonnellate metriche. Il lago Vittoria si pensa conti 350
specie diverse di pesci, tra cui, il pesce persico ed il tilapia del Nilo che sono le più importanti per
il commercio.
Le prime esportazioni di pesce risalgono al 1993 e portarono un guadagno di $1 milione, che
aumentò significativamente nel 1997, raggiungendo l’equivalente di US $ 27.8 milioni (pari a circa
4.7% delle esportazioni totali). Solo nel 2001, il valore delle esportazioni di pesce raggiunse US $
78.1 milioni, pari al 17.3% delle esportazioni totali. Il vantaggio competitivo ottenuto dall’Uganda
in questo settore nel corso degli anni è riconosciuto anche su scala globale, dove il Paese è riuscito
ad aumentare la relativa quota di mercato di questi prodotti.

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I principali mercati di esportazione di pesce sono: Australia, Belgio, Israele, Kenya, Paesi Bassi,
Regno Unito, Hong Kong, Cina, così come Sudafrica e Stati Uniti.
Dall’analisi del settore, è evidente come l’acquicoltura sia una delle migliori occasioni d’investimento in
Uganda, particolarmente per i mercati d’esportazione. Gli ambiti d’interesse finanziario, includono
l’elaborazione del pesce in prodotti finiti (quali pesce in scatola, zuppe di pesce in scatola e bastoncini
di pesci), lo sviluppo delle strutture per lo stoccaggio, la produzione di pesci surgelati, e l’acquicoltura.
          Allevamento
Il bestiame rappresenta il 12.6% della produzione agricola e il 5.2% del PIL del Paese. La percentuale
dei prodotti derivanti dall’allevamento del bestiame ha raggiunto il 2.2% annuo. I prodotti per
esportazione più richiesti, sono interi, freschi o pelli bovine lavate e salate.
Tra le occasioni d’investimento offerte dall’allevamento del bestiame si trovano: la fornitura di servizi
per l’inseminazione artificiale, la produzione delle razze ad alto rendimento, la fornitura di servizi
veterinari, il trattamento della carne, lo sviluppo dei vaccini, ricerca e sviluppo, la produzione del
foraggio da seme, l’elaborazione e la distribuzione degli alimenti per animali, l’istituzione di moderni
macelli, la conciatura del cuoio e delle pelli, quali la pelle di pesce d’alto valore, di coccodrillo e la
coltivazione delle ostriche.
          Silvicoltura e Prodotti di legno
Il reparto della silvicoltura in Uganda vanta una percentuale che oscilla tra il 5-6% della terra disponibile.
Di questa quota, 700.000 ettari sono costituiti da bosco tropicale, 632.000 ettari da foresta della
savana e 24.300 ettari sono usati come piantagione, di cui 10.900 sono di proprietà privata, mentre
13.400 sono d’alberi dal legno tenero. Per quanto riguarda le occasioni d’investimento del settore,
queste sono rappresentate dalla produzione di legname sawn, per il mercato interno, e mobilia d’alta
qualità sia per il mercato locale sia per quello delle esportazioni. Altre opportunità economiche esistenti
rientrano nell’ambito della produzione di piallacci e di tronchi, e falegnameria per l’esportazione,
come anche, la produzione di truciolato per l’edilizia. Per concludere, il clima eccellente dell’Uganda
garantisce un’ottima silvicoltura.

Industria Manifatturiera
Il settore manifatturiero in Uganda è ancora di dimensioni limitate, anche se vario nella sua composizione,
caratterizzato principalmente dalla lavorazione delle materie prime agricole e dalla produzione di
prodotti di consumo. La lavorazione delle materie prime è condotta presso, o vicino, ai luoghi di
rifornimento di questi materiali grezzi, come ad esempio, il cotone sgranato, il caffè e la lavorazione
del tabacco. Le industrie dei settori annessi rappresentano il 39% di tutte le imprese manifatturiere,
mentre, le industrie di beni strumentali sono poche e la gamma di prodotti include i beni semplici di
consumo, tra cui, gli alimenti, il tabacco, le bevande, i prodotti del settore tessile e dell’abbigliamento,
i prodotti di cuoio, i saponi e i detersivi. La maggior parte di queste produzioni è condotta su scala
ridotta. Alcune industrie di media e grande scala producono beni strumentali, il cui valore aggiunto
è trascurabile, poiché la maggioranza è il risultato dell’assemblaggio di piante di produzioni di base.
Altri prodotti del settore sono: i prodotti chimici, la plastica, le vernici, i prodotti farmaceutici, l’acciaio
e i prodotti d’acciaio (lastre di ferro, barre di metallo, chiodi) e prodotti per l’edilizia (mattoni, mattonelle
e cemento).
Negli ultimi dieci anni, il settore manifatturiero è stato uno dei settori di più rapida crescita, registrando
un importante tasso di crescita tra il 1998 e il 1999, che raggiunse il 13,7%, anche se scese a 8.9%
tra il 2000 e il 2001, ed a 7.4% tra il 2001 e il 2002. Queste variazioni percentuali sono state legate
ai notevoli incrementi registrati dalla produzione tessile, del cemento, del sapone, d’olio da tavola e
dalle bevande analcoliche, che riflettono l’aumento della richiesta di questi prodotti.
Tra i settori industriali capaci di attrarre investimenti, rientrano, il settore tessile, la produzione di
prodotti di cuoio, il settore delle bevande, l’imballaggio, il ferro e l’acciaio, il metallo e i prodotti in
metallo, i prodotti chimici e i farmaceutici.
          Bevande
Il sottosettore della bevanda include:

          • Torrefazione del caffè e lavorazione del tè

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          • Bibite analcoliche
          • Bevande alcoliche

L’ Uganda destina circa il 4% del consumo totale nel settore delle bevande.
Le bibite analcoliche includono i succhi di frutta, le spremute e le bevande gasate. Il mercato è,
tuttavia, dominato solo da produttori di bevande gasate, come Century Bottling Company (Coca-
Cola) e Crown Beverages (Pepsi-Cola), seguite da Britannia Beverages. Le bevande alcoliche principali
prodotte in Uganda sono la birra e i superalcolici.
La domanda delle bevande si sta sviluppando come indica il trend positivo della fabbricazione di
questi prodotti. Ciò indica come il settore offra svariate occasioni d’investimento nella fabbricazione
di bevande , sia per il mercato locale che per quello estero, particolarmente nel campo dei concentrati
della frutta dove l’Uganda gode di un significativo vantaggio comparativo.
           Settore Tessile e Abbigliamento
L’Uganda vanta una lunga storia nella lavorazione tessile, settore che risale a più di 30 anni fa. Nel
paese ci sono quattro fabbriche importanti per la produzione di filati, tessuti, vestiti e coperte, e otto
stabilimenti tessili. Alcune piccole cooperative artigiane filano e tessono ancora a mano.
La confezione di abiti e vestiario è ancora limitata e legata principalmente a contratti di sartoria con
le istituzioni. L’industria tessile in Uganda dipende soprattutto dalla produzione del cotone, attualmente
garantita da 29 sgranatoi, di cui 12 in mano ai privati, 2 dati in locazione e 12 appartenenti a unioni
cooperative, mentre i restanti 3 sono sotto l’amministrazione di joint-venture. La capacità produttiva
di queste fabbriche è di 1.100 balle di cotone giornaliere, ma la produzione reale è di 500 balle. Per
quanto riguarda le esportazioni, in questo settore non sono significative, anche se favorite dalla
disposizione di AGOA negli USA.
Le opportunità d’investimento nel campo tessile sono rappresentate dalla produzione di filaccia,
scarti tessili, abiti, contratti di sartoria, commercio di cotone e tessuti, e così via.
           Packaging
L’industria dell’imballaggio include tutte le forme d’imballaggio con carta stampata, plastica, plastica
metallizzata, legno e vetro. Questo settore rappresenta un sottosettore strategico, in quanto sostiene
altre tipologie di industrie, come la produzione di prodotti farmaceutici, orticoli, olio da tavola, pesce
e latticini. Tale funzione di supporto viene svolta in genere attraverso il collegamento con le attività
industriali di marketing e della distribuzione, specialmente nel campo del commercio internazionale.
Il mercato internazionale risulta, infatti, essere fondamentale per il settore del packaging, basti pensare
che il 50% della domanda di questo settore è ancora soddisfatta dalle sole importazioni.
Attualmente, in Uganda, sono 16 le ditte operative, la cui produzione è rivolta soprattutto alle scatole
ondulate, alle confezioni in tessuto per imballaggi a basso costo, alle lattine e ai barattoli. La crescita
registrata su tutte le esportazioni non tradizionali, come pure quella del caffé e del tè, ha portato ad
un rapido aumento della domanda di materiali per l’imballaggio.
Il packaging dipende in parte dalle materie prime importate, come le materie prime per la produzione
di carta e plastica, che non sono reperibili a livello locale. Tuttavia, l’Uganda ha grandi depositi di
sabbia di silice per la produzione di bottiglie di vetro, ed inoltre, vanta numerose foreste per la
produzione di cellulosa. Lo sviluppo registrato nel settore manifatturiero, in particolare, nei beni di
consumo, spiega l’aumento della domanda di articoli in plastica per imballaggi.
Le opportunità d’investimento possibili nel campo del packaging sono: la produzione di contenitori
in vetro (materia disponibile localmente), barattoli di latta, scatoloni ondulati, scatole ed etichette,
pacchetti flessibili, plastica rigida e sottile.
           Cuoio e pelletterie
L’industria conciaria è relativamente giovane; la prima conceria completamente meccanizzata risale,
infatti, al 1997. In Uganda esistono cinque concerie, di cui solo due operative: Uganda Leather Industries
Ltd e Uganda Fish and Skin Tannery Ltd. Questa industria ha il vantaggio di avere una base locale per
la fornitura di pelli; infatti, non mancano, bestiame, capre pecore ed in parte anche coccodrilli. Tuttavia,
la produzione di materie prime per la concia è considerevolmente superiore alle esigenze delle poche
concerie esistenti, perciò, la maggior parte delle materie prime viene destinata all’esportazione. Solo
nel 2001, sono state esportate, un totale di 20.386 tonnellate metriche di cuoio, pari a US $ 25.5
milioni. Le attuali capacità produttive riescono ad impiegare solo il 3.1% delle materie prime disponibili,

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così da creare la vantaggiosa opportunità d’investire nella realizzazione di nuovi centri per la lavorazione
delle pelli. Altre occasioni d’investimento sono rappresentate dalla costruzione di nuovi mattatoi, la
conciatura delle pelli di alto valore, la produzione di calzature, e così via.
         Ferro ed acciaio
La produzione di ferro e acciaio rappresenta per l’Uganda un sottosettore industriale importante per
le costruzioni edili e industriali o per produrre pezzi di ricambio per apparecchiature e macchinari
destinate al settore manifatturiero. Il paese conta quattro aziende operative, che possono essere
considerate delle mini acciaierie.
La fornitura di rottami d’acciaio scarseggia ed è sparsa ovunque sul territorio nazionale. L’Uganda,
ha, comunque, a disposizione un deposito di rottami di circa 150.000-200.000 tonnellate all’anno,
che però sta per essere velocemente consumato. L’attuale domanda di prodotti d’acciaio è stimata
in 80.000 tonnellate metriche all’anno, mentre la sua produzione è valutata in 7.000 tonnellate. E’
importante anche sottolineare che il Paese vanta delle riserve di minerale ferroso nelle regioni a sud-
ovest ed in quelle orientali, pari a 80-100 milioni di tonnellate. La zona di Muko Kabale dispone di
ematite, mentre Sukulu e Bukusu sono ricche di magnetite, che si può trovare anche a Mugabuzi,
nel distretto di Sembabule. Dalla descrizione del settore del ferro e dell’acciaio, risultano evidenti
quali possono essere le opportunità d’investimento: l’estrazione di minerale ferroso per rifornire le
acciaierie esistenti, la produzione di spugne ferrose e di altri prodotti in acciaio.
         Prodotti farmaceutici
L’Uganda produce soltanto il 5% dei prodotti farmaceutici e dei prodotti per la salute, mentre, le
importazioni rappresentano il restante 95%, che equivale al 6% del volume totale. Le fonti più
importanti per le importazioni sono: Kenya, India, Regno Unito, Francia e Germania. Sia il volume
della produzione nazionale che delle importazioni è quadruplicato                        dal 1989.
Le occasioni d’investimento offerte dal settore farmaceutico si trovano nella fabbricazione di droghe
per trattamento di varie malattie tropicali, la fornitura di servizi rivolti alle famiglie, la produzione di
erbe medicinali, la fabbricazione di apparecchiature mediche e altri articoli, come le garze chirurgiche,
i tamponi sanitari, le siringhe, le bende, gli sciroppi per infusioni, l’ossigeno, e così via.

Industria estrattiva
L’Uganda è dotata di un gran varietà di risorse minerarie, tra cui: rame, cobalto, latta, minerale ferroso,
tungsteno, berillio, calcare, fosfato, sale, argilla, feldspato, diatomite, sabbia di silice, sabbia di vetro,
ghiaia e materiali da costruzione quali i graniti e lo gneiss. Non si è ancora a conoscenza di quale
sia il minerale più diffuso nel paese, e a tal proposito, il governo sta considerando la possibilità di
promuovere una valutazione approfondita delle risorse minerarie disponibili nel Paese. Nonostante
la presunta ricchezza di risorse minerarie in Uganda, superiore a quella già nota, la produzione risulta
essere ancora insufficiente per rispondere alle esigenze locali.

Servizi
         Turismo
Il turismo è il settore economico che cresce più rapidamente in Uganda. Nel corso degli ultimi sette
anni, ha registrato una crescita annuale del 18%, con un incremento dei visitatori da 73.000 nel 1995,
a 205.000 nel 2001, anno in cui sì registrava un guadagno di US $ 161.7 milioni. Tra il 1991 e il 1997,
il volume dell’investimento complessivo in hotel, appartamenti, sale cinematografiche, case vacanza,
agenzie di viaggio, ristoranti, campeggi, casinò e reti idriche d’acqua potabile ammontavano a US
$ 344 milioni.
L’Uganda, inoltre, vanta alcuni dei parchi nazionali più belli nel mondo, tra cui:

       (i)     Bwindi Impenetrabile National park (oasi per circa 300 gorilla di montagna);
       (ii)    Queen Elizabeth National Park: una riserva dell’Unesco e rifugio di molte specie di uccelli
               e animali;
       (iii)   Murchison Falls National Park: area protetta dall’erba molto alta della savana e ricca di
               uccelli ed animali;

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       (iv)    Kidepo Valley National Park: parco caratterizzato da una topografia varia e da una ricca
               vegetazione, con molti esemplari di animali unici;
        (v) Lake Mburo National Park: un piccolo ecosistema, unico biologicamente;
Altri parchi nazionali importanti sono: Semuliki, Mt. Elgon, Kibale, Rwenzori Mountains e i parchi
nazionali della foresta di Mgahinga.
Nonostante la disponibilità d’infrastrutture turistiche e dei servizi annessi (hotel, ristoranti, agenzie
di viaggi, servizi ausiliari, ecc.), l’offerta non è sufficiente per rispondere alla crescente richiesta.
Questa situazione comporta, quindi, diverse possibili opportunità d’investimento nel settore, tra cui:
              • Viaggi organizzati: rappresentano ottime occasioni per gli operatori innovativi, per studiare
                pacchetti di viaggi rivolti a turisti regionali, nazionali e internazionali;
              • Crociere sul fiume Nilo;
              • Servizi traghetto sul lago Victoria;
              • Scuole per l’industria turistica;
              • Strutture e servizi alberghieri d’alta qualità;
              • Concessioni dei parchi nazionali.
Il processo di privatizzazione offre ulteriori occasioni d’investimento in questo ambito di attività, ne
sono esempio, le seguenti strutture alberghiere: lo Sheraton Kampala, The Grand Imperial e il Windsor
Lake Victoria.
          Il settore tecnologico dell’Informazione e della Comunicazione
Il settore tecnologico dell’informazione e della comunicazione, ICT, in Uganda è ancora arretrato
rispetto gli altri Paesi, anche se il governo lo ha identificato come uno dei settori trainanti dell’intera
economia, essenziale per lo sviluppo economico del Paese. A tal proposito si sta preparando uno
studio di politica di sviluppo del settore, al quale viene abbinato un programma strategico di supporto.
Le occasioni d’investimento nei servizi base dell’ICT sono:
              • Inserimento dati: l’opportunità d’investimento è rappresentata dell’elaborazione di dati
                contabili (per l’amministrazione contabile, il rendiconto bancario, le fatture, ecc.), delle
                annotazioni mediche e documentazione simile necessaria per le aziende od organizzazioni
              • Call-centres: un numero elevato di persone è attualmente impiegata nei call-centres; un
                numero ancora basso rispetto alle potenzialità del paese.
              • Servizi e-business: in questa categoria di servizi, sono compresi l’e-insegnamento, il
                monitoraggio del sistema di sicurezza, l’elaborazione di reclami assicurativi e la ricerca
                e il riferimento di una banca dati giuridica;
              • Gestione dei servizi logistici: questo campo comprende i servizi di supporto a favore
                dei clienti con esigenze logistiche;
              • Sviluppo dei contenuti e dei servizi digitali

Altre occasioni di investimento in ICT sono le infrastrutture per l’informazione e la comunicazione,
calcolatori e relativi assemblaggi, servizi di formazione ad alto livello di ICT secondo gli standard
internazionali, la formazione per la riparazione dei fissaggi, lo sviluppo dei software per l’esportazione,
l’installazione di zone tecnologiche virtuali d’informazione (ITVZ), di Internet Service Providers (ISP), ecc.
          Edilizia industriali e abitativa
La liberalizzazione dell’economia dal 1986 ha stimolato lo sviluppo in molti settori ed ha portato ad
un’ espansione dell’industria edilizia. Di conseguenza, la domanda dei materiali da costruzione seguirà
ad eccedere ancora per molti anni la produzione locale. Neppure il livello delle attuali forniture importate
non riesce a colmare questo gap; nel medio e lungo termine, molti dei materiali potranno essere
prodotti per soddisfare il mercato locale e regionale.
Le occasioni d’investimento in questo settore sono legate all’offerta di alloggi a basso costo in
relazione ai bisogni delle popolazioni crescenti dei centri urbani e delle zone periferiche. Tra le
opportunità finanziarie possibili del settore edilizio, devono essere menzionate: la fabbricazione di
strutture prefabbricate e di altri montaggi per l’edilizia, l’elaborazione di minerali non metallici per la
produzione d’impianti sanitari, vasellame e stoviglie, pavimenti e pareti, vetro, calce, cemento, vetrate,
ecc. Inoltre, il National Housing and Construction Corporation è in corso di privatizzazione, come
anche l’Housing Finance Company dell’Uganda (HFCU), specializzata nell’ipoteca finanziaria.

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                              QUADRO NORMATIVO

Quadro istituzionale
Il Codice del 1991 per l’investimento legislativo, promosso dal Governo in Uganda, prevedeva l’istituzione
di un’Autorità per l’Investimento in Uganda (UIA), che deve promuovere e facilitare l’investimento nel
Paese, seguendo la conduzione delle politiche governative orientate alla crescita degli investimenti e
fornendo anche informazioni sulla situazione dell’ambito dell’investimento. Una delle sue principali funzioni
è di attrarre investimenti diretti dai paesi esteri e di promuovere l’investimento domestico.
L’ investitore deve richiedere all’autorità suddetta, l’autorizzazione per poter investire nel commercio
in Uganda. Questa autorizzazione viene emessa entro 5 giorni lavorativi dalla richiesta, se il modulo
di domanda è correttamente compilato, ed ha validità superiore a 5 anni dopo la realizzazione del
progetto d’investimento. Nonostante non sia previsto in termini legislativi un capitale minimo
d’investimento, nella pratica è stabilita una soglia di US $ 100.000 per gli investitori stranieri e di US
$ 50.000 per quelli locali. Il codice permette agli operatori stranieri di investire in tutte le attività, ad
eccezione di quelle riguardanti la sicurezza nazionale o le richieste di proprietà fondiarie. Tuttavia,
queste limitazioni sono ridotte: è, infatti, concesso l’utilizzo delle terre del paese per un periodo non
superiore ai 99 anni ed inoltre, gli investitori stranieri possono partecipare a joint-venture che operano
con leasing agricolo. Altro aspetto importante da sottolineare è che l’Uganda non impone limiti alla
proprietà, perciò, un investitore straniero può detenere il 100% delle azioni in un’azienda ubicata sul
territorio nazionale. In qualsiasi momento, agli investitori, locali o stranieri, è riconosciuto il diritto di
apportare o disinvestire il proprio capitale.

Partecipazione a convenzioni e organizzazioni internazionali
Oltre alle disposizioni concernenti la legislazione nazionale, l’Uganda è Paese firmatario o membro
di quanto segue:
           • Agenzia Multilaterale per la Garanzia dell’Investimento (MIGA);
           • Centro internazionale per la definizione delle dispute sull’investimento (ICSID);
           • Convenzione sul riconoscimento e sull’applicazione di premi per arbitrati stranieri;
           • Corporazione del Regno Unito per l’assicurazione dell’investimento          oltremare;
           • Corporazione degli Stati Uniti dell’Investimento Privato oltremare;
           • Convenzione sulla disciplina delle controversie riguardanti l’investimento tra Stati Uniti e
              altri Stati;
           • Agenzia per la garanzia del Commercio in Africa, (ATI);

Inoltre, l’Uganda ha firmato con un certo numero di Paesi, i trattati bilaterali sull’investimento (BITs)
e i trattati per la doppia tassazione (DTTs).

L’istituzione di un’azienda a responsabilità limitata
La procedura per istituire un’azienda in Uganda è solitamente semplice e non richiede l’azione iniziale
da parte di un avvocato. Per costituire un’azienda, i membri fondatori (promotori), devono redigere
e firmare determinati documenti di base, come l’atto costitutivo e le norme societarie, alla presenza
di testimoni.
Questi documenti, insieme con altre forme statutarie, devono essere presentati all’Ufficiale di stato
civile delle aziende in Kampala per ottenere un certificato di ‘incorporazione’. Una volta concluse
queste prime fasi, l’azienda è autorizzata ad iniziare l’attività.
Occorrono circa sei settimane per costituire un’azienda, dal momento della decisione di istituirla al
momento in cui inizia ad essere operativa, ma il processo può essere accelerato.
Per una società a responsabilità limitata, la legge non prescrive un minimo capitale sociale. Inoltre,
l’investitore è libero di disinvestire i capitali impiegati nell’azienda in conformità a quanto stabilito dal
diritto societario dell’Uganda, che non prevede particolari ostacoli.

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Proprietà e Diritto di proprietà
        Partecipazioni azionarie
In generale, non sono previste restrizioni alle quote azionarie che i cittadini stranieri possono detenere
in un’azienda locale. Analogamente, non sono stabilite delle norme o disposizioni che limitino la
creazione di joint-venture tra Uganda e gli investitori stranieri, ma, è richiesto che questi rapporti
commerciali siano conformi agli accordi reciproci fra i soci. Tutti gli accordi devono essere registrati
con la presenza dell’ufficiale generale di stato civile, ad una tassa nominale.

Requisiti per lo svolgimento delle attività
          Requisiti locali
Gli investitori sono incoraggiati a utilizzare i materiali locali disponibili, ma non è prevista una legge
che limiti l’utilizzo dei materiali importati. Il governo non ha il compito di valutare le materie prime
utilizzate dagli investitori, tranne nel caso in cui, il loro utilizzo rappresenti una minaccia per l’ambiente.
Inoltre, è importante ricordare che le industrie in Uganda dipendono molto dai fattori produttivi
importati che possono essere esenti da dazi doganali e da imposizioni fiscali.
          Requisiti ambientali
In Uganda, gli investitori devono rispettare gli standard ambientali previsti. La legge che disciplina
l’amministrazione dell’ambiente, è uno statuto del 1995, che portò nel gennaio del 1996 all’istituzione
dell’ autorità nazionale per la gestione dell’ambiente, National Environment Management Authority
(NEMA). Lo statuto richiede a tutti gli investitori di effettuare una valutazione dell’impatto ambientale
prima della realizzazione del progetto d’investimento. La conformità ai requisiti di questa valutazione
è resa obbligatoria dal regime autorizzante. Secondo il principio guida, l’autorità di competenza non
può rilasciare alcuna autorizzazione se la proposta d’investimento non ha ottenuto un certificato
d’approvazione dall’autorità nazionale per la gestione dell’ambiente.
          Restrizioni regionali o di zona
In Uganda, gli investitori sono liberi d’investire in qualsiasi parte del paese, rispettando le leggi locali
ed ambientali e non costruendo fabbriche all’interno delle zone protette. Nelle regioni a nord del
paese, chi investe può disporre di un finanziamento del 75% come incentivo.

Protezione e standard di procedura per gli investimenti
          Espropriazione
Il codice sugli investimenti garantisce che gli interessi dell’investitore che ha ottenuto un’autorizzazione
non possono essere espropriati, ad eccezione dei casi previsti dalla costituzione dell’Uganda del
1995, in cui è stabilito il pagamento anticipato di un’adeguata compensazione entro 12 mesi. Per
proteggere maggiormente l’investitore straniero, l’Uganda ha firmato diversi accordi bilaterali e
multilaterali, che verranno accennati nel proseguo di questo capitolo.
          Disciplina delle controversie
Secondo il codice di leggi che disciplinano il campo degli investimenti, è consentito l’arbitrato
internazionale se concordato in modo reciproco dalle parti. Inoltre, l’Uganda ha preso parte ad alcuni
accordi riguardanti gli investimenti, che riconoscono automaticamente ai cittadini dei Paesi aderenti
il diritto di fare ricorso all’arbitrato internazionale, in caso di disputa con il governo. Il centro per
l’arbitrato e la risoluzione delle dispute, Centre for Arbitration and Dispute Resolution (CADER), è
stato istituito appositamente per la definizione delle controversie locali. Come già accennato, l’Uganda
ha aderito alla convenzione internazionale per la definizione delle controversie sull’investimento,
International Centre for the Settlement of Investment Disputes (ICDS).

Esenzioni fiscali e incentivi finanziari
          Esenzioni fiscali
Il Ministro delle Finanze, secondo quanto previsto dalla sezione 14 dello Statuto della finanza del 1997,

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