PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA - ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MONTERIGGIONI - Prof ...

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PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA - ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MONTERIGGIONI - Prof ...
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
                  MONTERIGGIONI
Piazza Europa n° 1 – Loc. San Martino - 53035 Monteriggioni (Si)
         CODICE SCUOLA: SIIC81200B – COD. FISC. 80011790526
                              TEL: 0577318644
     E- MAIL: siic81200b@istruzione.it – PEC: siic81200b@pec.istruzione.it
                   SITO WEB: https://icmonteriggioni.edu.it/

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA
                       FORMATIVA

                     ANNI SCOLASTICI 2018/2021
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"È l'arte suprema dell'insegnante,
risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza."
                                        (Albert Einstein)

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Premessa

Con l’art. 3 del D.P.R. 275/8-3-1999, ogni Istituzione scolastica è tenuta a predisporre un
documento, una sorta di carta di identità, con il quale rende evidente, alla più vasta comunità
sociale, le proprie attività, le risorse di cui dispone, le modalità di gestione e gli obiettivi che
intende perseguire attraverso gli insegnamenti obbligatori e le attività aggiuntive che
contribuiscono ad espandere gli orizzonti culturali ed a consolidare le conoscenze.
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è lo strumento regolatore delle azioni educative e
didattiche e rappresenta il documento attraverso cui le proposte della scuola mirano a realizzare
una comunità scolastica accogliente che affianchi “al compito dell’insegnare ad apprendere
quello dell’insegnare ad essere”, in grado di coinvolgere gli studenti e renderli soggetti attivi del
proprio processo di apprendimento. Il presente Piano dell’offerta formativa, relativo all’Istituto
Comprensivo di Monteriggioni, è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli
indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal
Dirigente scolastico ed ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti nella seduta del
4 novembre 2020 ed è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 24 Novembre
2020.

    VARIAZIONI ED ADATTAMENTI IN ITINERE DEL PTOF

Il Piano dell’Offerta Formativa è un documento flessibile, soggetto ad aggiornamenti ed
integrazioni nel corso dell’anno scolastico in funzione di eventuali esigenze emergenti nel
contesto e/o bisogni provenienti dal territorio non identificabili in sede di redazione iniziale del
piano del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
In modo particolare per l’anno 2020/2021 il documento potrà essere aggiornato nel corso
dell’anno in relazione allo stato di emergenza Covid 19.

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ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

La trasmissione delle conoscenze da una generazione all’altra avviene precipuamente attraverso
la scuola. In questo senso la scuola non è tanto uno strumento, per quanto nobile, ma diviene un
fine. Ogni generazione elabora nuove conoscenze e stabilisce una tappa nel progresso della
ricerca sulla natura e sull’uomo e consegna i suoi risultati alla scuola perché continuamente la
trasmetta alla nuova generazione. Ogni acquisizione di conoscenza trova un senso per come
entra a far parte del patrimonio comune delle conoscenze, per assicurare il cammino ed il
progresso della cultura materiale e di quella spirituale dell’umanità. Se la scuola è strumentale
nei confronti dell’aumento di competenze individuali degli allievi in formazione ed evoluzione
personale, è invece il fine della ricerca delle nuove conoscenze, che perderebbero ogni ragione di
esistere se non dovessero essere trasmesse diacronicamente.
La declinazione dei contenuti nel piano dell’offerta formativa richiama questa funzione della
Istituzione Scolastica e la pone al centro di un meccanismo di civiltà. Il rischio dell’assenza della
dichiarazione dei contenuti disciplinari è la perdita di importanza di questo aspetto della
programmazione educativa e la conseguente indifferenza delle scelte didattiche riguardo alle
conoscenze. La passione per il sapere viene trasmessa ai bambini e ai ragazzi attraverso i
contenuti del sapere. L’identità della scuola manifestata dal piano dell’offerta formativa deve
quindi richiamare l’attenzione su questo aspetto caratterizzante l’azione educativa. Ogni aspetto
metodologico si attua quotidianamente attraverso la proposizione delle conoscenze disciplinari o
multidisciplinari: la loro dichiarazione statutaria completa la dichiarazione dell’offerta formativa
ed afferma con completezza il ruolo ed il prestigio dell’Istituzione, presentando nella sua
completezza la funzione dell’Insegnante. Da quasi vent’anni il piano dell’offerta formativa
costituisce la base dell’autonomia scolastica e fa sì che la libertà di insegnamento, la libertà di
ricerca pedagogica e la libertà delle scelte didattiche, sia metodologiche che contenutistiche,
divengano azione educativa. I Docenti affermano collegialmente e nella tolleranza di tutte le
scuole di pensiero pedagogico democratico le scelte univoche o differenziate tramite le quali
l’Istituto attua la propria funzione.
Sono messe al bando e non possono essere accettate nel piano dell’offerta formativa tutti i frutti
dolosi di un uso perverso della riflessione, che propongano la discriminazione e la non assoluta
ed incondizionata accoglienza di ogni alunno che si sia presentato alla nostra scuola per essere
aiutato a sviluppare la propria formazione.

Ogni Docente ha il diritto di far inserire nel piano dell’offerta formativa ogni tipo di
progettualità, metodologia, scelta di contenuti di conoscenza che abbia una rilevanza generale,
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come paradigma alternativo alle tendenze più seguite o come esempio di buona pratica
educativa, con i soli limiti di agire all’interno dei valori democratici, di promuovere
l’uguaglianza e favorire l’integrazione.
L’esposizione dei contenuti nel piano dell’offerta formativa e la loro scansione annuale
raccoglie e favorisce il dibattito sulle scelte dei contenuti di conoscenza;
attua una funzione indispensabile ed essenziale affidata alla autonomia scolastica dal momento
storico che il superiore Dicastero ha fatto decadere la nozione vetusta di “programma
ministeriale”, limitandosi alla definizione di standard sempre più metodologici, proprio in
attuazione della legislazione che affidava un nuovo ruolo alle istituzioni scolastiche con il
principio dell’autonomia;
afferma la responsabilità epocale della scuola nella determinazione dei contenuti di conoscenza
che trasmigrano tra le generazioni (Giovanni Verga fu proposto agli studenti a pochi mesi dalla
morte, mentre la letteratura e le arti del novecento ancora non sono state selezionate dalla
comunità dei docenti);
costituisce una base di partenza per gli altri centri di programmazione. La programmazione di
classe, in ogni sua normale periodicità, studierà l’adattamento alla situazione didattica ed
educativa della classe, così come ogni docente, nell’ambito della propria libertà di insegnamento,
compirà quelle scelte di modifica o integrazione che saranno suggerite dalla professionalità e
dalle priorità culturali che predilige. La programmazione d’Istituto raccoglie i risultati del
dibattito interno sulle scelte contenutistiche e costituisce la traccia per il proseguimento di tale
dibattito. Non è cogente nel caso di scelte individuali o di consiglio di classe o interclasse,
quando si ravveda la necessità di modifiche, diminuzioni o integrazioni, anche nel senso di
sperimentazione didattica;
fornisce concretezza ed assicura un contributo di realtà al progresso delle competenze di ogni
allievo.
L’attenzione ai contenuti corrobora il resto della programmazione, poiché richiama il senso della
motivazione epistemologica delle competenze disciplinari. La storia di ogni disciplina e la
nozione dei suoi contenuti stabiliscono con garanzia di concretezza la specificità delle
competenze e abilità da promuovere e costituiscono la motivazione di queste scelte. Proprio il
richiamo alla concretezza richiede che nel dibattito sulla programmazione, a qualsiasi livello
avvenga nell’Istituto, si esaminino i contenuti e si rendano espliciti. Ogni materia ha una
specifica concretezza e soprattutto uno specifico aggancio alla realtà. Il rischio dei compiti di
realtà è di stabilire un rapporto puramente denotativo con la realtà stessa, che spesso è
fortemente limitato dalla sua applicabilità solo ai livelli più semplici e immediati. Molti di questi
contatti sono destinati a perdersi quando l’evoluzione mentale dell’alunno porta a livelli di
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astrazione teorica che potrebbero agganciarsi alla realtà soltanto attraverso mediazioni
semplicistiche, artificiose o velleitarie. La riflessione sui contenuti disciplinari impone l’esame
specifico sugli aspetti di concretezza e di effettivo riferimento alla realtà. Il rapporto deve
diventare connotativo e non può prescindere dallo statuto epistemologico disciplinare. Posso
portare i bambini a fare la spesa e far loro vedere l’astanza di somma e sottrazione
nell’esperienza quotidiana, al momento di pagare e ricevere il resto. Già qualche anno dopo sarei
costretto però ad impegnarmi a fondo per parlare del senso delle parentesi in una comunissima
espressione. Figuriamoci poi, molti anni dopo, con le funzioni trigonometriche. Il problema in
questo esempio è che siamo partiti male al primo passo, poiché abbiamo stabilito un rapporto
puramente denotativo tra l’addizione e la spesa al supermercato. Gli analfabeti di metà
novecento non facevano addizioni e sottrazioni ma pagavano e controllavano il resto del fornaio.
L’addizione e la sottrazione hanno maggiore relazione con la previsione della spesa, con la
possibilità di pagare con pezzature diverse, di confrontare i prezzi. Ogni compito di realtà deve
essere programmato tenendo conto degli sviluppi futuri della disciplina e dei contenuti che poi si
andranno a far apprendere, fino a conoscere mete di lungo termine della disciplina stessa e
comunque considerare i precipui meccanismi di quel ramo della conoscenza. All’interno di tali
meccanismi va rintracciata la concretezza specifica della materia e poi sarà possibile determinare
connotativamente il compito di realtà, esaltandone il ruolo educativo e l’impatto nella crescita
intellettuale.

Considerata la lunga permanenza nella scuola di secondo grado, il sottoscritto deve tener
presente l’evidente e palpabile diminuzione della cultura generale in campo storico, geografico e
delle scienze naturali. E’ opinione dello scrivente che l’assenza dell’acquisizione di larga parte
dei contenuti storici e geografici di base nella scuola primaria abbia posto le ultime generazioni
in un assoluto disorientamento proprio riguardo alle competenze di base delle discipline. Lo
sforzo di far crescere nei bambini la stessa percezione e padronanza delle categorie dello spazio e
del tempo senza fornire alla loro mente in formazione gli elementi concreti con cui percepire
quelle categorie è stato assolutamente fallimentare. La penalizzazione dello studio del mondo
antico greco e romano, nei suoi aspetti così vari e determinanti per la storia della nostra civiltà e
di tutte le sue istituzioni penalizza lo sviluppo delle personalità e le condanna ad una ignoranza
che sarà difficilmente attenuabile nelle fasi successive della formazione. Lo scrivente pertanto
propone ed auspica l’attuazione di sperimentazioni metodologico-didattiche volte a rivedere e
testare nuovi contenuti nella storia e nella geografia, in modo che la scuola italiana non si limiti a
scandalizzarsi in sede di esami finali di Stato nei successivi gradi di istruzione per gli ormai
gravissimi e frequentissimi errori nei riferimenti storici e geografici, certo non assegnabili alla
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responsabilità degli allievi stessi, ai quali è stato tolto violentemente un importante segmento
della formazione di base.

L’attenzione va posta anche sui contenuti predisciplinari. Nella Scuola dell’Infanzia si deve
prescolarizzare o protoscolarizzare lavorando sull’anticipo delle abilità di calcolo e scrittura-
lettura o rafforzando i prerequisiti esterni a queste abilità? Si tratta di una domanda che affronta
un tema contenutistico. Sia la lettoscrittura che la stesura del colore possono essere infatti, ad
esempio, portate avanti in modo ludico o spontaneistico o con serialità metodica, ma rimane il
problema della scelta responsabile che non può compiersi sulla base di pretesi vantaggi
immediati nel futuro anno ponte. Ogni scelta sarà legittima, se dichiarata e motivata con la
dovuta attenzione alle mete del segmento successive di istruzione, ma anche e soprattutto se
considerata nelle esigenze specifiche dell’età cui si rivolge questo grado di istruzione. La Scuola
dell’Infanzia ha bisogno di valorizzazione della peculiarità formativa, non solo come
dichiarazione di intenti, ma come esplicitazione e scelta di contenuti.
Potrà essere ripreso e approfondito operativamente il progetto generale già denominato “Un
modo di idee – briciole di fantasia” che comunque potrà essere la base su cui costruire e
specificare l’offerta futura.

Ancora nella Scuola dell'Infanzia, occorre affrontare il problema della individuazione dei bisogni
educativi speciali. E' in questa fase che si manifesta ogni tipologia di difficoltà, a parte le
situazioni personali di disabilità dalla nascita. Il ritardo burocratico nella certificazione toglie di
fatto e drammaticamente per un anno ai bambini interessati il diritto di avere, quando necessario,
l'insegnamento di sostegno. Il Piano dell'Offerta Formativa dovrà dunque occuparsi di come
alleviare la rilevanza di questo vulnus e di conseguenza stabilire dei criteri e delle risorse per
l'osservazione immediata delle difficoltà e per l'operatività immediata delle strategie educative,
all'interno della categoria delle possibilità concrete.

All'opposto del segmento, la valutazione negli anni della Scuola Media, quando la componente
sommativa prende maggior rilevanza, occorre che il Piano dell'Offerta Formativa affronti la
questione della valutazione di alunni con gravi ritardi nelle competenze di base o distratti dallo
studio da complesse situazioni sociali o affettive. La promozione non può essere un
provvedimento preso per mancanza di alternative o per l'eccessiva permanenza nel tempo in
questo grado di istruzione. Percorsi alternativi alla normale routine potranno essere previsti per
condurre alla rilevazione delle conoscenze e delle competenze minime richieste. In seguito al
percorso alternativo e personalizzato, si può a buon ragione prevedere sia una ripetenza
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programmata della classe frequentata, sia l’ammissione alla classe successiva ottenuta per il
tramite di una valutazione anomala o assolutamente personalizzata.

La nostra azione educativa è rivolta a gruppi di bambini e ragazzi. Molti di loro riescono ad
apprendere secondo gli standard diffusi ed è necessario comunque che la formazione vada avanti
con un compromesso accettabile tra il gruppo a cui rivolgersi e la posizione di ogni alunno. Nei
limiti delle possibilità concrete, va compiuto ogni sforzo progettuale in direzione della
individualizzazione, ogni volta che ci troviamo davanti ad un bisogno educativo speciale.
Purtroppo questo concetto, da nobile ed avanzato qual era, si è ridotto nella prassi ad una orrenda
ed offensiva sigla etichettante, in grado di produrre moduli e di deformare la realtà con lo
spacciare per progetto educativo la diminuzione delle richieste nei confronti di quell’alunno. Una
diminuzione di richieste che va di pari passo con la diminuzione di responsabilità da parte della
scuola. Non può invece esserci piano personalizzato che non sia davvero personalizzato, che non
tenti di trovare soluzioni diverse, alternative, fuori della norma, davanti ai bisogni particolari.
Cerchiamo dunque di eliminare al più presto ogni modulistica che stabilisce una normalizzazione
dello speciale e creiamo situazioni educative, con la parola, la discussione, la pratica didattica
coraggiosa e al più su carta libera. L’uso del modulo standard e standardizzante è in palese
contraddizione con la nozione di personalizzazione dell’intervento educativo.
Lo stesso piano annuale per l’inclusione deve prevedere anche gli interventi didattici ed
educativi che integrano l’insegnamento di sostegno, compresi eventuali moduli di insegnamento
personalizzato che saranno tenuti presenti nella destinazione del fondo dell’istituzione scolastica.

Non potranno aver luogo uscite, visite e viaggi che non abbiano pienamente rimosso ogni
ostacolo alla partecipazione di ogni alunno, soprattutto e senza eccezioni riguardo agli ostacoli
posti dalla disabilità. Per gli ostacoli di tipo finanziario, la scuola potrà tener conto di quei disagi
di cui è effettivamente e motivatamente a conoscenza.

Nel Piano dell’Offerta Formativa saranno ulteriormente precisati i criteri per la valutazione nella
secondaria di primo grado, anche per quanto riguarda l’ammissione agli esami.

La distribuzione territoriale dei plessi conferisce grossa importanza alla funzione dei docenti
responsabili, c.d. fiduciari. Nell’organigramma, saranno considerati collaboratori del dirigente
insieme alla docente che svolge ruolo di vicepreside e potranno sostituire il dirigente in caso di
indisponibilità della vicepreside. Oltre alle funzioni ormai consolidate di gestione quotidiana del
plesso, con particolare riguardo alle sostituzioni immediate dei colleghi assenti o indisponibili e
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alla collaborazione col dirigente per la composizione dell’orario delle lezioni del plesso, è Loro
affidata la rilevazione dei bisogni in prima istanza per quanto riguarda la gestione e la cura
dell’ambiente scolastico, ivi comprese le necessarie prestazioni lavorative dei Collaboratori
scolastici. A tal uopo, questa rilevazione, sia nella fase incipiente l’anno scolastico, sia nelle
contingenze infrannuali, sarà presentata al dirigente con o senza proposte operative o risolutive e
con i mezzi che il caso consiglia (vie brevi o per iscritto a seconda dei bisogni), in modo che il
dirigente medesimo possa prendere decisioni in merito o possa dare le opportune direttive al
Direttore dei servizi per l’organizzazione del lavoro o la modifica estemporanea di tale
organizzazione.

La localizzazione dei plessi in gran parte del Chianti senese pone alla scuola anche una funzione
di promozione culturale. L’Offerta Formativa dovrà quindi sempre più contenere e sostenere
iniziative di promozione di operazioni culturali che interessino anche il resto della popolazione.
Nell’immediato e per il prossimo triennio, in questo atto di indirizzo si citano le seguenti
proposte. a) Costituzione dell’Accademia del Calligrafo (denominazione ovviamente non
definitiva). Si tratta di una associazione a partecipazione libera che si occupi della scrittura in
ogni sua forma. La nostra competenza e il nostro interesse sul fenomeno umano della scrittura è
indubbio. I centri di interesse dell’associazione possono essere molteplici, come molteplice è
l’atto della scrittura: calligrafia, tipi di scrittura, alfabeti, paleografia, didattica della scrittura,
storia della scrittura, storia dei supporti cartacei, font di scrittura digitale, difficoltà nella scrittura
e nel suo apprendimento, disgrafie e dislessie, scrittura e neuroscienze. b) Dante e i bambini
nell’occasione dell’approssimarsi, nel triennio, del settimo centenario della morte del Poeta. c)
Léo Ferré a Castellina in Chianti: la nostra scuola media in Castellina in Chianti insegna il
Francese e deve contribuire a mantenere la traccia lasciata nel Chianti da uno dei protagonisti
della cultura europea degli ultimi decenni del novecento.

Ogni aspetto della pratica didattica e di quella amministrativo-contabile deve tenere nella
massima considerazione il più volte richiamato legislativamente principio della semplificazione.
Ogni abuso immotivato di complessità costituisce un episodio censurabile perché mina
l’efficienza del servizio pubblico e può tecnicamente registrarsi e valutarsi come danno erariale.

Nella collaborazione con altri enti ed istituzioni occorre sempre tenere salda la gestione dei
processi educativi da parte dei docenti della scuola. Una delle funzioni del piano dell’offerta
formativa è quella di dare omogeneità ed equilibrio ai progetti attuati in collaborazione con enti o

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persone esterne. Se la proposta progettuale è eteronoma, allora sarà compito del docente
vagliarne l’aspetto educativo e stabilire tempi e modalità di partecipazione; se il progetto è nato
nella scuola e si è cercata la collaborazione degli esterni, mai dovrà delegarsi in bianco la
progettualità stessa. Tale principio varrà anche nella organizzazione di uscite, visite e gite: se e
quando sia necessario usufruire della collaborazione di enti diversi (di promozione culturale,
musicale, ambientale et similia) o appoggiarsi ad agenzie per la prenotazione di mezzi di
trasporto o servizi di accoglienza, allora massima dovrà essere la nostra progettualità e la nostra
volontà di dirigere l’iniziativa. Secondo il diverso grado di complessità, il docente o i docenti
propositori si avvarranno del supporto fornito dal sottoscritto e dalla struttura amministrativa
della scuola, secondo i consolidati stretti rapporti, anche quando attuati tramite telefono e mail
per la distanza del plesso.

La triennalità del piano dell’offerta formativa non impedirà il continuo aggiornamento del
documento, per fare in modo che non si interrompa e non si sclerotizzi l’attività di riflessione
pedagogica, la ricerca delle soluzioni, la flessibilità degli atteggiamenti e la progettualità in corso
d’anno.

La cogenza di questo atto di indirizzo è legata solo a quanto la Legge assegna come mansione
specifica al dirigente. Nelle questioni didattiche è superfluo sottolineare che ogni affermazione
qui contenuta acquista cogenza solo se e per come viene recepita dal Piano dell’Offerta
Formativa.

A tutti noi l’augurio di sentirci parte umilmente esecutiva di una Repubblica che rimuove gli
ostacoli che impediscono il pieno sviluppo di ogni essere umano in formazione.

                                                                      Monteriggioni, 28 agosto 2018
                                                                      Preside Prof. Antonio Vannini

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Il nostro Istituto

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PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI

Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel
Rapporto di Autovalutazione, pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale
Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile
all’indirizzo www.istruzione.it.
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto,
l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti
documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e
didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli
elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve
periodo.
La priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio è:
     Variabilità fra le classi nelle prove standardizzate nazionali
Il traguardo che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità è: 1. Ridurre tale variabilità
migliorando la performance degli studenti
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento del
traguardo sono: 
 Controllare, analizzare e riflettere sui risultati delle prove di verifica di Istituto e Invalsi 
 Condividere adeguati criteri e pratiche valutative comuni 
 Migliorare le pratiche didattiche innovative 
 Incrementare percorsi di potenziamento e recupero e le motivazioni della scelta effettuata
Promozione di attività inclusive come teatro, coro, gite 
Implementazione di incontri tra gli insegnanti degli anni ponte 
 Attuazione di attività extracurricolari 
 Aggiornamento e formazione dei docenti interni 
 Cura dei rapporti con le famiglie e con gli Enti e le Associazione del territorio

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CAMPI DI POTENZIAMENTO DELL’ORGANICO

Il Piano dell’Offerta formativa impegna la struttura organizzativa della scuola e le sue risorse in
modo dinamico verso obiettivi di miglioramento e consolidamento. La scuola propone una serie
di obiettivi formativi ai fini della determinazione della programmazione, in base a quanto emerso
dal Rapporto di Autovalutazione e dal Piano di Miglioramento.
Questi obiettivi prioritari, scelti dalla scuola, costituiscono una chiave di lettura delle
intenzionalità circa l’ampliamento dell’offerta formativa.
Le aree di intervento in ordine di potenziamento dell’offerta formativa sono state ricondotte, a
titolo esemplificativo, ad una serie di CAMPI tendenzialmente corrispondenti alle aree
disciplinari degli insegnamenti che l’Istituto è chiamato a mettere in ordine di preferenza e che
evidenzieranno l’azione di potenziamento in una descrizione qualitativa prima ancora che
quantitativa dell’organico.

Il nostro Istituto ha individuato i seguenti campi di potenziamento con relativi obiettivi
formativi:
Potenziamento linguistico
-      Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare
riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese ed alle altre lingue dell’unione europea, anche
mediante l’utilizzo della metodologia Content Language Integrated Learning.
-      Alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso percorsi
e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in
collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle
famiglie e dei mediatori culturali.

Potenziamento umanistico, socio- economico e per la legalità
-      Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la
valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo
tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura
dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze
in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione alla autoimprenditorialità.
-      Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e
del bullismo, anche informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio
degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati

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con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle
associazioni del settore.
-       Alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e
laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in
collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle
famiglie e dei mediatori culturali.

Potenziamento scientifico
-       Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche.

Potenziamento artistico e musicale
-       Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella
storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle
immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e
privati operanti in tali settori.

Potenziamento motorio
-       Potenziamento delle discipline motorie e di sviluppo di comportamenti ispirati ad uno
stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport
e attenzione alla tutela del diritto degli studenti praticanti attività sportiva agonistica.

Potenziamento laboratoriale
-       Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio (comma 7
lettera i); valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado
di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le
organizzazioni del terzo settore.

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PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO

Dall’anno scolastico 1999/2000 il Circolo Didattico di Monteriggioni è divenuto “Istituto
Comprensivo Statale di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado di
Monteriggioni”.
L’Istituto comprende il territorio dei Comuni di Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga e
Castellina in Chianti.

       Le scuole dell’Istituto Comprensivo

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La scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado di Castellina in Chianti, anche per l'anno
scolastico 2020/2021 sono provvisoriamente trasferite nelle strutture posizionate in località Fonte al
Coscio (di fronte al distributore di carburante).

         Aspetti socio-demografici

  Da una analisi della realtà socio-culturale in cui le scuole operano è emerso il seguente quadro:
  I flussi demografici: caratteristica della maggior parte della popolazione è il pendolarismo
  lavorativo con spostamenti giornalieri di entrambi i genitori. Questo, oltre alla prolungata
  permanenza degli adulti fuori casa, può incidere sulla necessità di usufruire del tempo
  extrascolastico. Mentre per alcune realtà territoriali emerge un forte senso di appartenenza e di
  riferimento storico e culturale (comune di Castellina in Chianti), in altre l’assenza di un centro
  storico che stimoli aggregazione crea il rischio di “quartieri dormitorio” con conseguente
  impoverimento culturale e sociale della qualità della vita stessa di adulti e ragazzi, delegando al
  capoluogo il compito dell’erogazione di servizi culturali e sportivi. Va rilevato che, nel corso
  degli ultimi anni, alcune realtà (Castellina Scalo, Quercegrossa, Uopini, Badesse) cercano di
  rispondere ai bisogni di riferimento e di appartenenza, creando varie occasioni di incontro e
  partecipazione. Si registra, infine, un notevole aumento demografico in tutte le zone.
  Lo sviluppo economico: è basato soprattutto sulla modernizzazione di aziende agricole, sul
  turismo, su attività industriali di nuovo impianto e sull’ artigianato.
  Il territorio: è presente una distribuzione notevole della popolazione in varie parti del territorio.
  Questo, in alcuni casi, dà origine a tempi lunghi di permanenza sullo scuolabus o sui mezzi di
  trasporto pubblici, generando disagio negli alunni.

                                                    16
Altro aspetto da sottolineare è la sempre maggior presenza sul territorio di immigrati italiani,
europei ed extracomunitari che, pur presentando problematiche relative all’integrazione culturale
e sociale, offre anche una notevole varietà di spunti e occasioni per una riflessione formativa.

       Servizi Parascolastici

L’Istituto usufruisce della mensa fornita dai Comuni di Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga
e Castellina in Chianti. La mobilità degli alunni sul territorio è garantita attraverso il servizio di
scuolabus comunali e dagli autobus messi a disposizione da Toscana Mobilità.

       Tempo Scuola

SCUOLA DELL’INFANZIA                               ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO
                                                   SCUOLA – EMERGENZA
                                                   COVID19
DON MUZZI – SAN MARTINO                            Orario di 25 ore settimanali in cinque giorni con
                                                   servizio mensa. I bambini saranno distribuiti in gruppi
                                                   meno numerosi rispetto alle attuali sezioni, sfruttando
                                                   anche i locali solitamente destinati ad altri usi
                                                   (refettorio o dormitorio), al fine di organizzare le
                                                   attività nella maggior sicurezza possibile. I pasti
                                                   saranno serviti nelle sezioni, con due bambini per
                                                   tavolo in modo da distanziare le posizioni.

PINOCCHIO – QUERCEGROSSA                           Orario di 25 ore settimanali in cinque giorni con
                                                   servizio mensa. I bambini saranno distribuiti in gruppi
                                                   meno numerosi rispetto alle attuali sezioni, sfruttando
                                                   anche i locali solitamente destinati ad altri usi
                                                   (refettorio o dormitorio), al fine di organizzare le
                                                   attività nella maggior sicurezza possibile. I pasti
                                                   saranno serviti nelle sezioni, con due bambini per
                                                   tavolo in modo da distanziare le posizioni.

COLLODI- CASTELLINA SCALO                          Orario di 25 ore settimanali in cinque giorni con
                                                   servizio mensa. I bambini saranno distribuiti in gruppi
                                                   meno numerosi rispetto alle attuali sezioni, sfruttando
                                                   anche i locali solitamente destinati ad altri usi
                                                   (refettorio o dormitorio), al fine di organizzare le
                                                   attività nella maggior sicurezza possibile. I pasti
                                                   saranno serviti nelle sezioni, con due bambini per

                                                 17
tavolo in modo da distanziare le posizioni.

IV NOVEMBRE- CASTELLINA IN                       Lezioni aperte dalle ore 8.30 alle ore 13.30, da lunedì a

CHIANTI                                          venerdì, con arrivo dei primi bambini con la prima corsa
                                                 scuolabus dalle ore 7.40, accolti a scuola, e uscita
                                                 posticipata per i bambini dell’ultima corsa. Non sarà
                                                 attiva la mensa né il dormitorio. Ai bambini saranno
                                                 però preparate due colazioni. L’uscita potrà iniziare
                                                 dalle ore 13.00 per le prime corse degli scuolabus.

SCUOLA           ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA –
PRIMARIA         EMERGENZA COVID19
DON MILANI-      Tempo pieno:         Il tempo pieno sarà ridotto di un’ora giornaliera, con uscita alle

SAN MARTINO      sez. A               15.30, così come il modulo (due pomeriggi alle 15.30).

                 Modulo: sez. B
I. CALVINO-                           Tutte le classi svolgeranno lezione su sei giorni, compreso il

QUERCEGROSSA                          sabato. L’orario sarà ogni giorno 8.30- 13.00. Le due classi più
                                      numerose svolgeranno le lezioni nella palestra e nello spazio
                                      solitamente adibito a refettorio.

G. RODARI-       Tempo pieno:         Il tempo pieno sarà ridotto di un’ora giornaliera, con uscita alle

CASTELLINA       sez. A               15.30, così come il modulo (due pomeriggi alle 15.30).

SCALO            Modulo: sez. B
MARTIRI DI                            L’orario di tutte le classi sarà 8.30 – 13.00 da lunedì a sabato, per

MONTEMAGGIO-                          un totale settimanale di 27 ore, ammesso dalla normativa vigente.
                                      Non sarà attivo il servizio mensa e le 4 ore e mezza di ogni giorni
CASTELLINA IN
                                      saranno tutte dedicate alla didattica.
CHIANTI

SCUOLA           ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA –
SECONDARIA EMERGENZA COVID19
DI PRIMO
GRADO
D. ALIGHIERI -    Lunedì       Martedì      Mercoledì     Giovedì         Venerdì      Sabato       Corso di
                 8.30-13.30   8.30- 13.30     8.30-      8.30-13.30        8.30-     8.30-13.30     latino
MONTERIGGIONI
                               Rientro       13.30        Rientro         13.30     Libero per la   per le

                                              18
pomeridia                     pomeridiano             classe I C- I   classi
                                      no delle                     delle classi I             B- II C      terze.
                                     classi I B I                   B I C- II C                            Corso
                                    C- II C dalle                  dalle 13.55
                                                                                                           ECDL.
                                     13.55 alle                     alle 16.55
                                       16.55.
                                     Mentre la
                                     classe IA
                                    dalle 13,55
                                      – 15,55

A. RONCALLI-           L’orario di ogni classe sarà 8.30 – 13.00 da lunedì a sabato. Ogni lezione avrà la durata di

CASTELLINA IN          54 minuti anziché 60. La somma di questi minuti (tre ore settimanali) sarà recuperata in
                       un pomeriggio a settimana. Un giorno a settimana, quindi, sarà “lungo” con uscita alle
CHIANTI
                       16.30 servita da apposite corse di scuolabus. Le tre ore pomeridiane saranno
                       principalmente dedicate al recupero, quanto mai necessario dopo il periodo della
                       didattica dell’emergenza del secondo quadrimestre di quest’anno.

       Alunni
Gli alunni iscritti all’Istituto Comprensivo di Monteriggioni per l’anno scolastico 2020-21 sono
complessivamente 1199.
I grafici seguenti mostrano la distribuzione per ordine di scuola e per plesso scolastico.

                                                 Infanzia

                                                 Primaria

                                                 Secondaria di I
                                                 grado

                                                        19
Alunni della Scuola dell’Infanzia

  90
  80
  70
  60
  50
                             83
  40        68
                                            55            54
  30
  20
  10
    0
           Collodi        Don Muzzi     IV Novembre     Pinocchio

Totale alunni: 260

        Alunni della Scuola Primaria

  250                                                                              199
  200                                                                 175
                                               132
  150
                     93
  100
   50
    0
          Via Martiri di                   I. Calvino               G. Rodari   Don Milani
          Montemaggio

Totale alunni: 599
        Alunni della Scuola Secondaria I Grado

  300
  250
  200
  150          285
  100
   50
                                          55
    0
           D. Alighieri               A. Roncalli

Totale alunni: 340
                                                              20
SCELTE DIDATTICO-FORMATIVE E RAPPORTI CON IL
                      TERRITORIO

I criteri basilari individuati per la realizzazione del Piano dell'Offerta Formativa sono:
-     Valorizzazione delle risorse professionali e delle competenze specifiche degli insegnanti
-     Accoglienza delle offerte d'intervento (enti, associazioni, esperti) in funzione di precise
intenzionalità formative del team docente e delle reali necessità dei gruppi di alunni
-     Condivisione delle scelte progettuali e confronto tra scuole in occasione delle riunioni per
commissioni (vedi organigramma funzionale)
-     Priorità e precedenza degli interventi finalizzati alla prevenzione del disagio giovanile e
alla prevenzione/recupero delle difficoltà di apprendimento
-     Sviluppo della cooperazione e dell’affettività negli alunni
-     Trasparenza nell'impiego delle risorse strutturali e finanziarie

L’organizzazione dei progetti scolastici e delle esperienze didattiche, in un’ottica aperta e
flessibile, consente di far interagire fra loro le diverse realtà locali, elaborando un’ampia serie di
interventi volti ad arricchire l’Offerta Formativa nell’ottica dei bisogni degli alunni, delle
famiglie, degli insegnanti ed infine dell’ambiente di riferimento.
L’intento dei progetti è quello di:
-       utilizzare e ottimizzare l’elemento diversità/differenziazione quale occasione di
incremento del confronto e del dialogo
-       approfondire ulteriormente la conoscenza dei diversi aspetti del proprio territorio.

Considerando la realtà in cui stiamo vivendo e le rigide misure di sicurezza per la prevenzione
del contagio da Covid 19, nel primo quadrimestre dell’anno scolastico 2020/2021 non sono
previste tante adesioni ai progetti. Si rimanda pertanto un eventuale ampliamento dell’offerta
formativa nel secondo quadrimestre.

All’interno dell’Istituto Comprensivo, come si evince dai criteri adottati, viene posta particolare
attenzione ai progetti a favore degli alunni stranieri (vedere anche i paragrafi relativi all’
Intercultura e ai piani di integrazione linguistica) e in difficoltà (soggetti diversamente abili e/o
con ritardi nell’apprendimento) con l’intento di dare una struttura organica e coerente, dal punto
di vista metodologico, alle attività coi singoli alunni e coi gruppi classe in cui sono inseriti.

                                                    21
In particolar modo per i bambini in difficoltà vengono attivati ogni anno:
     Ampliamento delle ore di sostegno (in collaborazione con il Comune di Monteriggioni
        per l’aspetto finanziario)
     Consultorio psicologico per insegnanti, famiglie e alunni
     Corsi di recupero all’inizio del secondo quadrimestre per gli alunni della Scuola
        Secondaria di I Grado.

                                 SICUREZZA A SCUOLA

Sul versante della sicurezza e della prevenzione, con riferimento al D.L.81/08, il Dirigente
Scolastico, consultato il Servizio di Prevenzione e Protezione, ha provveduto a:

     rilevare i rischi presenti
     compilare il documento di valutazione dei rischi
     comunicare all’ente locale (Comune), in quanto ente proprietario, i risultati della
        rilevazione.
     richiedere l’adeguamento in base alle problematiche emerse nei plessi.

Per quanto riguarda il primo soccorso, ogni plesso è stato dotato di cassette di pronto soccorso a
norma del D.L. 81/08 e ogni anno viene nominato e, se necessario, informato e formato il
personale addetto.
Sul piano antincendio, annualmente, si provvede alla nomina e, se necessario, alla formazione
degli addetti.
In merito alle emergenze, annualmente si dispone l’aggiornamento del piano di evacuazione
(simulazione almeno due volte all’anno) e alla nomina di un preposto per ogni plesso.
Particolare attenzione viene data alla sensibilizzazione degli alunni relativamente ai rischi a
scuola e nell’extrascuola.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione è composto dalle seguenti persone:

Prof. Antonio Vannini: Dirigente Scolastico

Dott. Ing. Oliviero Bernardini responsabile RSPP

ASPP Aliano Raffaella
                                                22
Sicurezza durante il periodo di emergenza per rischi di
                      contagio Covid19

Per l’anno scolastico 2020/2021 è stata istituita la commissione Covid presieduta dal Dirigente
scolastico Antonio Vannini, dalla Vicepreside Dr.ssa Lucilla De Angelis e composta da diversi
componenti:
    medico competente dott.ssa Anna Chiara Serio
    Ing. Oliviero Bernardini (Responsabile servizi prevenzione)
    F.S. per la Sicurezza dott.ssa Raffaella Aliano
    Direttore amministrativo Sig.ra Antonella Ghezzi
    Referenti di ogni plesso con i rispettivi supplenti

La Commissione è un organo operativo che si occupa principalmente della raccolta di bisogni e
della segnalazione di necessità urgenti. Il medico competente, collabora con il datore di lavoro e
con il servizio di prevenzione e protezione, per la valutazione dei rischi, la predisposizione e
l’attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori. Il
fine principale è quello di ridurre al minimo il contagio tenendo conto della realtà così complessa
del nostro Istituto composto da dieci scuole in tre Comuni diversi. La commissione collaborerà
con il Dipartimento di Prevenzione della provincia per agevolare le attività di contact tracing e si
occuperà di informare e sensibilizzare il personale scolastico sui comportamenti da adottare in
base alle informazioni assunte dal DPD.

                                                 23
La nostra offerta formativa

             24
ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA

     Scuola dell’Infanzia

La scuola dell’Infanzia si rivolge a tutti i bambini dai tre ai sei anni ed è la risposta al loro diritto
di educazione e cura. Così come chiarito nelle “Nuove Indicazioni Nazionali” essa si pone la
finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e
li avvicina alla cittadinanza.
La scuola dell’Infanzia rappresenta il primo gradino all’interno del processo di scolarizzazione
del bambino, del suo equilibrio emotivo e sociale che spesso è messo alla prova da situazioni
personali complicate, motivo per cui la costruzione del rapporto empatico è il primo prerequisito
di cui tener conto in funzione della prescolarizzazione.
Oggi come oggi la scuola dell’infanzia deve rispondere a molteplici esigenze sociali e ha
l’obbligo di coinvolgere nel proprio essere le famiglie della comunità di appartenenza e le
istituzioni locali.
La dimensione della relazionalità è molto importante ed è centrale per il personale che si prende
cura dei nostri figli. Le maestre e i maestri del nostro Istituto mirano a definire l’architettura
della mente: la fiducia in se stessi, l’apertura al nuovo, la creatività, l’entusiasmo per la vita,
l’amore per la conoscenza; tutti elementi che contribuiscono ad un armonico sviluppo della
mente infantile, e che fungono da prevenzione a quelle condizioni di incompetenza emotiva che
talvolta si manifesta in disturbi delle relazioni.
Il nostro Istituto, costituito da quattro plessi che ospitano i bambini dai tre ai sei anni, scuole
molto distanti fra loro e diverse per numero di bambini, contesto sociale e organizzazione
interna, elabora ogni tre anni un progetto contenitore dal quale le insegnanti possono attingere
per preparare la programmazione annuale (di cui faranno parte ulteriori progetti scelti in base
alle esigenze di ogni singola sezione), attività ed esperienze che si basano sia sulla complessità
della vita quotidiana, sugli eventi che i bambini vivono e che non hanno il tempo di elaborare, sia
sulle competenze comunicative, espressive, logico ed operative. Ecco che nasce “Io apprendista
cittadino”, un grande contenitore educativo che racchiude gli obiettivi e le finalità descritte nelle
Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia.
Le tematiche che saranno affrontate sono quelle che rientrano nell’ambito dell’educazione
civica: educazione ambientale, alimentare, alla salute e all’intercultura.
Tali progetti mettono al centro la relazione e il dialogo in modo che ogni allievo possa scoprire i
propri talenti e li possa far fiorire, ma non solo, sono frutto di un’osservazione attenta della
classe e una risposta a precise necessità. Le insegnanti analizzano le difficoltà e i punti di forza

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dei propri alunni per far sì che si possano mettere dei mattoni ben saldi alla base della loro
esperienza scolastica.
I progetti presentati dalle insegnanti nella forma e nei contenuti mirano tutti alla costruzione dei
suddetti prerequisiti, in particolare viene tenuto conto di:
                   le ”Indicazioni Nazionali” del 2012 con l’articolazione dei campi di
                    esperienza che offrono un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi
                    riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare,
                    accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri1. Essi sono
                    articolati in: il sé e l’altro; il corpo e il movimento; immagini, suoni, colori; i
                    discorsi e le parole; la conoscenza del mondo.
                   I tempi, caratterizzati dalle attività di routine che rassicurano il bambino, lo
                    aiutano ad acquistare fiducia nel gruppo sezione.
                   L’ambiente di apprendimento; l’organizzazione degli spazi nella scuola
                    dell’infanzia è di fondamentale importanza, lo spazio per il bambino non è
                    contenitore neutro, ma il luogo dove sviluppa vissuti e memorie, all’interno
                    del quale costruisce la sua identità.
                   I soggetti verso cui sono destinate le attività proposte. In ogni classe sono
                    presenti bambini con difficoltà più o meno gravi ed esse vanno tenute in
                    considerazione per la partecipazione collettiva della sezione e per la proposta
                    di percorsi ben specifici da verificare alla fine dell’anno.

LE METODOLOGIE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Vengono riconosciuti come connotati essenziali della metodologia della scuola i seguenti punti:
                   La valorizzazione del gioco come risorsa privilegiata di apprendimento e di
                    relazione.
                   L’esplorazione e la ricerca come modalità operativa prevalente dell’attività
                    del bambino.
                   La vita di relazione che si esplica nei seguenti punti:
- ricorso a varie modalità di relazione (nella coppia, nel piccolo gruppo, nel gruppo più allargato
di sezione, con o senza la presenza dell’insegnante);
- clima sociale positivo favorito dalla qualità delle relazioni fra adulti (condivisione stili
educativi) e fra adulti e bambini (atteggiamento sereno e disponibile all’emergere dei bisogni di
sicurezza, gratificazione, autostima; attenzione, comprensione, rispetto e considerazione del

1
        Indicazioni Nazionali 2012
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vissuto di ciascun bambino e delle scelte e orientamenti delle famiglie ai fini del superamento
delle diversità etniche, culturali, religiose, fisiche e psichiche).
L’insegnante ha funzione prevalente di regia, ossia:
        -   effettua un’osservazione sistematica del bambino;
        -   progetta in modo aperto e flessibile;
        -   organizza tempi e spazi;
        -   predispone i mezzi e gli strumenti che orientano l’apprendimento.
La sequenza metodologica di tutta l’attività didattica sarà pertanto la seguente:
- manipolazione, esplorazione (presa di contatto e conoscenza da parte dei bambini di una
determinata realtà);
- gioco e attività diretta (strutturazione ludica delle attività);
- sostegno sociale ed affettivo (interazione sociale);
- rappresentazione delle esperienze e della realtà utilizzando simboli, sistemi simbolici o codici
diversi (mediazione didattica).

INSERIMENTO
L’ingresso nella scuola dell’infanzia è un primo importante passo dei più piccoli verso la
socializzazione e la condivisione in un gruppo “allargato”. Il periodo dell’Accoglienza nella
scuola dell’infanzia rappresenta uno dei momenti più delicati sia per i bambini che per i genitori
che lo caricano in genere di ansie e aspettative. In questo momento è fondamentale che scuola e
famiglia collaborino alla costruzione di un rapporto basato sulla fiducia e sulla stima reciproca
senza mai perdere di vista che il compito di educare i bambini deve essere largamente condiviso
tra tutti i soggetti cui sta a cuore la loro crescita.
Uno dei momenti più delicati del primo periodo scolastico è l’inserimento dei più piccoli e il
ritorno degli alunni già frequentanti pertanto ogni scuola, in base alle proprie esigenze e
caratteristiche, predispone delle strategie educative per affrontare tale momento.
In questo primo periodo è frequente che molti bambini si trovino a dover gestire emotivamente
situazioni nuove, non senza delle difficoltà circa il distacco dalla famiglia, la relazione con i pari
e l’attaccamento a nuove figure adulte di riferimento, la permanenza prolungata in un nuovo
ambiente.
Al fine di facilitare questa fase, le insegnanti, durante la prima riunione, propongono alle
famiglie, modalità di inserimento che, nel rispetto delle esigenze di ognuna, consentano una
frequenza costante con tempi di permanenza gradualmente prolungati e personalizzati in base
alle necessità dei bambini.

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Allo scopo di sostenere il processo di crescita e di apprendimento degli alunni e il loro benessere,
la scuola, avvalendosi di tutti i mezzi previsti possibili (colloqui individuali, riunioni con
rappresentanti dei genitori, Consiglio d’Istituto) tende a creare un clima di dialogo e di confronto
costante, coinvolgendo i genitori nella vita scolastica del proprio figlio.
Promuovere lo star bene a scuola e il piacere di tornarvi è uno dei punti fondamentali del nostro
progetto educativo: per le insegnanti è importante pensare le attività, gli spazi, l’organizzazione
del tempo scuola in modo che siano adeguati per tutti gli alunni. Punto cardine dell’accoglienza
sono le routine quotidiane, sulle quali si fondano l’organizzazione delle esperienze, dei
laboratori, dei contenuti e lo sviluppo delle diverse autonomie del bambino (personale,
relazionale, emotiva).

DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA
Il fine ultimo è quello di preparare il bambino all’arrivo nella scuola primaria con un bagaglio di
esperienze, conoscenze e competenze che gli permettano di affrontare il percorso scolastico in
modo adeguato e positivo. Questo significa che la scuola dell’Infanzia non si propone di dare
vere e proprie competenze di letto-scrittura, ma di fornire ai bambini tutti gli strumenti che gli
permetteranno di riconoscere, gestire e organizzare il bagaglio di esperienze di cui sono in
possesso per affrontarne di nuove.
I prerequisiti agli apprendimenti sono delle abilità cognitive di base necessarie per
l'apprendimento delle future abilità scolastiche, come la lettura, la scrittura e il calcolo.
L'apprendimento si avvale infatti di diversi processi di elaborazione di tipo linguistico, logico,
mnemonico, spazio-temporale, grafico-pittorico e attentivo che tra i 3 e i 6 anni sono in fase di
sviluppo. Il "potenziale di apprendimento" all'ingresso della scuola primaria è diverso da
bambino a bambino, a seconda della maturazione delle sue abilità di base.
Spesso i bambini che all’inizio della classe prima faticano nei primi processi di apprendimento e
mostrano una fragilità a carico di uno o più dei prerequisiti necessitano quindi di un percorso di
potenziamento specifico.
I prerequisiti agli apprendimenti sono:
           Discriminazione visiva cioè la capacità di riconoscere i segni grafici e di
            differenziarli tra loro pur senza sapervi attribuire un nome.
           Discriminazione uditiva, cioè la capacità di discriminare i suoni linguistici e di
            riconoscere i singoli fonemi della lingua.
           Attenzione visuo-spaziale, cioè riconoscere i confini e i concetti topologici di base.
           Memoria fonologica a breve termine, cioè la capacità di comprendere e memorizzare
            suoni e parole.

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   Competenze metalinguistiche, cioè la consapevolezza della funzione, della struttura e
           dell’uso della lingua di appartenenza.
          Coordinazione oculo-manuale, cioè un corretto sviluppo della motricità fine in
           relazione alle attività, siano esse di tipo grafico, manipolative o motorie.
          Elaborazione semantica, cioè la relazione che c’è tra l’ascolto e la comprensione.
Sulla base delle Indicazioni Nazionali, il nostro Istituto ha elaborato il progetto Voce alle parole,
spazio alla quantità, esplicativo del processo di prescolarizzazione dai 3 ai 6 anni suddiviso per
ambiti e una tabella riassuntiva sulle competenze in uscita dalla scuola dell’Infanzia, declinate
per campi di esperienza.

    Scuola Primaria e Secondaria di I Grado

Il primo ciclo d’istruzione, costituito dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo
grado, ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità
degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze
indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. La finalità
del primo ciclo di istruzione è quella di formare cittadini consapevoli e responsabili attraverso un
percorso di formazione nel quale ogni alunno viene posto al centro del processo di
apprendimento, nel rispetto degli stili cognitivi e del patrimonio culturale di ciascuno.

Metodologie di insegnamento
            Lezione frontale, ridotta e gestita con rispetto della curva di attenzione, per la
               trasmissione delle nuove conoscenze. Esercizio di immediata verifica ed
               applicazione di quanto appreso
            Lezione in forma dialogica ed interattiva che consenta di non fissare i ruoli e di
               lasciare spazio alla circolarità
            Strutturazione di messaggi chiari e calibrati sul patrimonio lessicale degli alunni,
               volti ad arricchire i vari linguaggi
            Lavoro di gruppo come modalità idonea al conseguimento di abilità trasversali e
               disciplinari (nell’anno 2020/2021 sospesi per garantire il rispetto delle norme di
               prevenzione del contagio da Covid 19)
            Attività che lascino all’alunno la possibilità di organizzare e condurre il lavoro in
               modo autonomo, nel rispetto delle linee-guida fornite dal docente

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