PIANO TRIENNALE 2016-2019 OFFERTA

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PIANO TRIENNALE 2016-2019 OFFERTA
PIANO
  TRIENNALE      2016-2019
     OFFERTA
       FORMATIVA

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PIANO TRIENNALE 2016-2019 OFFERTA
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
                      UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBARDIA
                              ISTITUTO COMPRENSIVO CREMONA 3
            Via San Lorenzo, 4 - 26100 Cremona Tel. 0372 27786 - Fax 0372 534835
           e-mail: CRIC82000X@ISTRUZIONE.IT -pec: CRIC82000X@PEC.ISTRUZIONE.IT
          sito internet: www.vida.gov.it - Cod. MIUR CRIC82000X - C.F. 80005600194

 Prot. n. 5694 /A19                                                    Cremona, 29/12/2015

                                           1.Al Collegio dei Docenti

                                           2.Al sito web

                                           3.Agli atti

                     ATTO D’ INDIRIZZO PER LA PREDISPOSIZIONE
                            DEL POF TRIENNALE 2016-2019

                                IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTI :

               il D.P.R. n. 297/94;

               il D.P.R. n. 275/99;

               il     D.P.R. 20 Marzo 2009, n. 89, recante Revisione dell'assetto
                    ordinamentale, organizzativo e didattico della Scuola dell'Infanzia e del
                    Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell'art. 64, comma 4, del Decreto
                    Legge 25 GIUGNO 2008, N. 112, convertito, con modificazioni, dalla
                    legge 4 AGOSTO 2009, N. 133;

               gli artt. 26 - 27 - 28 – 29 del CCNL Comparto Scuola;

               l'art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 commi 1.2.3;

               la legge n. 107/2015

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TENUTO CONTO:

            delle disposizioni in merito all'attuazione degli indirizzi Nazionali per il
             Curricolo (art. 1, c. 4 DPR 20.03.2009 n. 89, secondo i criteri indicati dal
             DM 254 del 16.11.2012);

            delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012;

            dei precedenti pronunciamenti del Collegio Docenti in materia;

            degli interventi educativo – didattici e delle linee d'indirizzo fornite dal
             Consiglio d'Istituto nei precedenti anni scolastici;

            delle risultanze del processo di autovalutazione dell'Istituto esplicitate nel
             Rapporto di Autovalutazione

PREMESSO:

            che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al
             Dirigente Scolastico dalla Legge 107/2015;

            che l'obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione sulle
             modalità di elaborazione, i contenuti indispensabili, gli obiettivi strategici,
             le priorità, gli elementi caratterizzanti l'identità dell'Istituzione, che
             devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell'offerta
             Formativa, e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a
             svolgere in base alla normativa vigente;

            che le competenze del Collegio dei docenti, risultanti dal combinato
             disposto dall'art. 7 del T.U. 297/74, di successivi provvedimenti normativi
             e delle disposizioni del CCNL si riferiscono a:

                    1.elaborazione del Piano dell'Offerta Formativa ai sensi dell'art. 3
                        del D.P.R. 08.03.1999, N. 275 e della Legge di Riforma n.
                        107/2015 che introduce il PTOF (triennale) elaborato dal
                        Collegio sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente
                        Scolastico;

                    2.adeguamento dei programmi d'insegnamento alle particolari
                       esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare (art. 7
                       comma 2 lett. a T.U. 297/94 e D.P.R. n. 275/99);

                    3.adozione delle iniziative per il sostegno di alunni handicappati e
                       figli di lavoratori stranieri (art.7 comma 2 lett. m e n. T.U.);

                    4.adozione di iniziative secondo quanto indicato da Linee Guida
                       sull'integrazione degli alunni con disabilità 2009, Legge n.
                       170/2010, Direttiva MIUR del 27.12.2012 sui B.E.S., Linee
                       Guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri
                       2014);

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5.studio delle soluzioni dei casi di scarso profitto o di irregolare
                            comportamento degli alunni su iniziativa dei docenti della
                            rispettiva classe e sentiti, eventualmente, gli esperti (art. 7
                            comma 2 lett. o T.U.);

                        6.identificazione e attribuzione di funzioni strumentali al P.O.F. (art.
                            28 del CCNL 26.05.1999 e art. 37 del CCNL 31.08.1999) con la
                            definizione dei criteri d'accesso, della durata, delle competenze
                            richieste, dei parametri e delle cadenze temporali per la
                            valutazione dei risultati attesi;

                        7.delibera, nel quadro delle compatibilità con il P.O.F. e delle
                           disponibilità  finanziarie,    sulle  attività     aggiuntive di
                           insegnamento e sulle attività funzionali all'insegnamento

                                          EMANA
             il seguente atto di indirizzo rivolto al Collegio dei Docenti:

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento con cui
l’istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma programma in sé completo e
coerente di strutturazione precipua del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di
impostazione metodologico-didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse
umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni
che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al contempo la
caratterizzano e la distinguono.

Il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l’istituto,
l’identificazione e l’attaccamento all’istituzione, la motivazione, il clima relazionale ed il
benessere organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di
fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello
operativo vocato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività
della scuola non possono darsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza,
ma chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione della vera professionalità che va
oltre l’esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali, e sa fare la differenza; essi
sono elementi indispensabili all’implementazione di un Piano che superi la dimensione del
mero adempimento burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro, in grado di
canalizzare l’uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali, di dare un senso ed
una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’istituzione nel suo complesso.

Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica, pertanto, il Collegio Docenti è chiamato a
elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’anno scolastico 2016-2017.

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Ai fini dell’elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile che si
seguano le presenti indicazioni:

− l’elaborazione del PTOF dovrà tenere conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi
  individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza;

− l’Offerta Formativa dovrà articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle
  Indicazioni Nazionali, ma anche della visione e missione condivise e dichiarate nei piani
  precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno
  contribuito a costruire l’immagine della nostra scuola.

Si ritiene necessario, pertanto:

− rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’istituto verticale e caratterizzante
l’ identità dell’ Istituto;

− strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano
  esattamente alle Indicazioni Nazionali ed ai livelli che obbligatoriamente devono essere
  conseguiti da ciascuno studente nell’esercizio del diritto-dovere dell'istruzione.

Da ciò deriva la necessità di:

       migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di
       studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi parallele, curricolo per
       ordine di scuola, curricolo d’ Istituto);

       superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare l’impianto
       metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l’azione didattica, allo
       sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea;

       monitorare e intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a partire da una
       segnalazione precoce di casi potenziali DSA/BES/dispersione);

       abbassare le percentuali di dispersione e di abbandono;

       implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione e/o
       correzione;

       migliorare l’offerta formativa e il curricolo;

       integrare le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali;

       potenziare ed integrare il ruolo delle Commissioni di lavoro e delle Funzioni
       Strumentali al POF;

       migliorare il sistema di comunicazione, socializzazione e condivisione tra il
       personale, gli alunni e le famiglie rispetto agli obiettivi perseguiti, alle modalità di
       gestione, ai risultati conseguiti;

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promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi
      ruoli all’interno dell’istituzione;

      generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la
      competenza;

      migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;

      migliorare l’ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica);

      sostenere formazione e autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione
      metodologico-didattica;

      implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;

      accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti,
      accordi, progetti;

      operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo.

L'offerta formativa sarà monitorata e rivista annualmente sulla base delle
esigenze sopravvenute nel territorio.

Il Piano dovrà pertanto includere:

            l'offerta formativa;

            il curricolo verticale caratterizzante;

            le attività progettuali;

            i regolamenti e quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 dalla
        lettera “a” alla lettera “s” nonché le iniziative di formazione per gli studenti,
        compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso (Legge n.107/15
        comma 16) e le attività formative obbligatorie per il personale docente e ATA
        (Legge n.107/15 comma 12);

           la definizione delle risorse occorrenti, l'attuazione dei principi per le pari
        opportunità e per la lotta alle discriminazioni;

           i percorsi formativi e le iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione
        del merito scolastico e dei talenti (Legge n. 107/15 comma 29);

            le azioni per difficoltà e problematiche relative all’integrazione degli alunni
        stranieri e con italiano come L2;

            le azioni specifiche per alunni adottati;

            le azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e
        personale;

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la descrizione dei rapporti con il territorio.

Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare:

          gli indirizzi del Dirigente Scolastico e le priorità del RAV;

          il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e per il potenziamento dell'offerta
          formativa (comma2);

          il fabbisogno di ATA (comma3);

          il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali;

          il piano di miglioramento (riferito al RAV);

          la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.

L'Atto di Indirizzo fa espresso riferimento ai commi della legge 107 che espressamente si
riferiscono al Piano dell'Offerta Formativa Triennale e che indicano anche il quadro e le
priorità ineludibili.
Il predetto Piano dovrà contenere anche la programmazione delle attività formative rivolte
al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la definizione delle
risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche.
Il Piano potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre di ogni anno successivo
al 2016.
Poiché il presente Atto di Indirizzo, introdotto da una normativa recente, si colloca in un
momento di grandi cambiamenti normativi, si prevede sin d'ora che possa essere oggetto
di revisione, modifica o integrazione.

Considerando i principi di base espressi in precedenza, si riassumono di seguito
MODALITA' e CRITERI che hanno caratterizzato principalmente l'elaborazione del
presente Atto di Indirizzo.

                                             MODALITA'

I presenti argomenti definiscono le direttrici lungo le quali l'Istituto vuole orientare la
propria Offerta Didattica. Per l'attuazione di tali linee e per favorire la proficua
partecipazione alla vita della scuola di tutte le sue componenti, nel rispetto dei ruoli, si
evidenziano in particolare le seguenti modalità operative:

        − Programmazione e pianificazione, nei vari aspetti, della didattica e delle
          attività, recependo in particolare l'impulso verso una programmazione per
          competenze, anche secondo le linee indicate dalle prove INVALSI           (prove
          nazionali di valutazione) e, più in generale, dalle raccomandazioni europee;

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− Realizzazione di un sistema di autovalutazione della scuola, coerentemente a
          quanto previsto dal recente Sistema Nazionale di Valutazione, che analizzi e
          monitori i processi scolastici per l’individuazione dei punti di forza e di debolezza
          degli stessi nella prospettiva del miglioramento continuo e della rendicontazione
          (Piano di Miglioramento e Bilancio);

        − Miglioramento delle modalità, degli strumenti e dei contenuti della
          comunicazione tra tutte le componenti scolastiche (studenti, famiglie, docenti e
          personale amministrativo). In particolare in riferimento a: orari, modalità di
          richiesta, accesso e trasmissione alla modulistica, agli atti, a circolari e a
          documenti, trasparenza e comunicazione scuola-allievi e scuola-famiglia in
          merito a programmazione, obiettivi didattici, criteri di valutazione, ritardi,
          assenze e di ogni altro elemento inerente il profilo didattico-disciplinare del
          singolo allievo;

        − Promozione di una cultura digitale consapevole, anche nell'uso degli strumenti
          informatici nella programmazione didattica ordinaria;

        − Potenziamento e manutenzione                 delle infrastrutture    didattiche,
          multimediali e di laboratorio della scuola e promozione del loro inserimento e
          utilizzo nella programmazione didattica ordinaria, anche attraverso attività
          di ampliamento dell'offerta formativa;

        − Continuità verticale, finalizzata ad accompagnare l'allievo nel passaggio tra i
          tre ordini di scuola e alla condivisione professionale dell'impianto curricolare e
          metodologico;

        − Orientamento in uscita, finalizzato a potenziare la consapevolezza dello
          studente sulle proprie capacità ed attitudini in relazione alla prosecuzione del
          suo percorso di studi.

A tal fine sarà necessario :

− sostenere formazione ed autoaggiornamento          per la diffusione dell'innovazione
  metodologico-didattica;
− implementare i processi di progressiva dematerializzazione , riduzione di spesa delle
  procedure e trasparenza amministrativa;
− accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti,
  accordi e protocolli d'intesa.

Si individuano, in particolare, le sottoelencate priorità di gestione ed
amministrazione:

  per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell'offerta formativa il fabbisogno sarà
  definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano;

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i progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell'organico del
potenziamento devono fare esplicito riferimento al RAV e al piano di miglioramento,
definendo con esattezza l'area disciplinare coinvolta. Si terrà   conto del fatto che
l'organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e
quindi si eviterà di assorbire sui progetti  l'intera quota disponibile;

nell'ambito dei posti di potenziamento saranno accantonate preliminarmente le           ore
necessarie per il semiesonero del collaboratore del dirigente;

nell'ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste la figura del
responsabile di plesso e quella del coordinatore di classe per la scuola secondaria      di
primo grado.

                                       CRITERI

    QUALITA' DELL'INSEGNAMENTO

    •   Didattiche innovative
    •   Utilizzo di nuove tecnologie nella didattica
    •   Progettazione tra diversi ordini di scuola per la costruzione di un curricolo
        verticale
    •   Formazione e aggiornamento del personale

    POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DISCIPLINARE

    •   Potenziamento dell'apprendimento delle lingue comunitarie
    •   Valorizzazione delle eccellenze
    •   Approfondimenti disciplinari

    INCLUSIONE

    •   Costruire percorsi didattici per alunni in situazione BES
    •   Favorire i processi di inclusione degli alunni figli di migranti
    •   Attenzione e cura degli alunni nella fase di accoglienza
    •   Favorire l'integrazione degli alunni con disabilità
    •   Sostenere con interventi didattici e tecnologie adeguate gli alunni con DSA

    PROMOZIONE DEL BENESSERE

    •      Porre attenzione agli ambienti di apprendimento
    •      Orientamento e Continuità
    •      Teatro, Laboratori, Musei
    •      Prevenzione del disagio e della dispersione scolastica

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VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

   •   Storia e tradizioni locali
   •   Conoscenza dei beni ambientali, artistici e culturali

       CITTADINANZA E COSTITUZIONE

   •   Educazione   alla cittadinanza
   •   Educazione   stradale
   •   Educazione   ambientale
   •   Educazione   alla salute
   •   Educazione   alimentare
   •   Educazione   all'affettività
   •   Educazione   all'utilizzo consapevole del Web

        Si ritiene utile, in conclusione, includere nell’ ”Atto di indirizzo” dirigenziale per l’
“Offerta Formativa Triennale” alcune linee fondanti che hanno sinora sostenuto l’impianto
sistemico di questo Istituto Comprensivo “Cremona Tre”, perché se ne possa fare, anche
all’esterno, oggetto di riflessione ponderata su quanto ci si ripromette di costruire nel
tempo a venire, a vantaggio dell’intera comunità scolastica per il benessere psico-fisico di
tutti gli alunni che vi appartengono.

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Il piano di dimensionamento delle scuole dell'infanzia
                        e del primo ciclo e la nascita
                 dell'Istituto Comprensivo “Cremona Tre ”

A seguito della legge 111/2011 e successive modifiche e integrazioni, i parametri
dimensionali di riferimento per le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione sono
state oggetto di revisione. In particolare, è stata disposta l’aggregazione delle scuole
dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado in Istituti
Comprensivi, con la conseguente soppressione di direzioni didattiche e scuole secondarie
di primo grado autonome, con l’obiettivo di raggiungere un numero minimo medio
provinciale per autonomia di 1.000 studenti.

In armonia con quanto disposto dalla normativa citata e dalle linee di indirizzo fornite dalla
Regione Lombardia, la Provincia aveva provveduto ad avviare il processo di aggregazione
delle scuole previsto dalla normativa con propria DGP n. 30 del 24.01.2012 definendo per
l’a.s. 2012/2013 solo gli ambiti territoriali n. 1 (Casalmaggiore) e n. 15 (Pandino – Rivolta
d'Adda) e rinviando il completamento dell'operazione all'a.s. 2013/2014. La Regione
Lombardia ha recepito integralmente la suddetta proposta provinciale con proprio atto
giuntale n. 3039 del 22.02.2012.

Per l’a.s. 2013/2014, la Regione Lombardia, con propria deliberazione di Giunta n. IX/3744
dell'11.07.2012, ha previsto il completamento del processo di "verticalizzazione" in Istituti
Comprensivi delle istituzioni scolastiche autonome ancora costituite separatamente in
direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado, in continuità con la
programmazione dell'a.s. 2012/2013 e sulla base dei medesimi principi, al fine di garantire
equità di trattamento tra le diverse realtà territoriali, invitando le Province a trasmettere le
rispettive deliberazioni entro il 31 ottobre 2012.

Dopo numerose consultazioni territoriali, con deliberazione di Giunta Provinciale n. 408 del
30.10.2012, è stata approvata la proposta di modifica al piano di dimensionamento della
rete scolastica del primo ciclo di istruzione a partire dall' a. s. 2013/2014, completando, in
armonia con quanto disposto dalle indicazioni regionali, il processo di verticalizzazione
delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

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DATI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “CREMONA TRE”
                            Aggiornati al dicembre 2015

                           Numero Alunni                  Alunni
                         Secondaria 1° grado   486        “Vida”         486
                                                          Alunni
                           Numero Alunni       321      “Colombo”        214
                             Primaria                     Alunni
Totale Alunni                                            “Amati”         107
   Istituto       911                                Alunni San Felice
Comprensivo                Numero Alunni       104                       53
                             Infanzia                     Alunni
                                                     “La Gabbianella”    51
                           Numero Docenti                Docenti
                         Secondaria 1° grado   72         “Vida”         72
                                                         Docenti
                                                        “Colombo”        24,5
  Numero                  Numero Docenti
  Docenti                    Primaria          34          Docenti
  Istituto        111                                      “Amati”       9,5
Comprensivo
                                                           Docenti
                                                          San Felice     2,5
                          Numero Docenti        5
                             Infanzia                    Docenti
                                                     “La Gabbianella”    2,5

                            Numero ATA
                         Secondaria 1° grado   13            ATA         13
                                                            “Vida”
                                                             ATA
                                                          “Colombo”       4
   Totale                   Numero ATA
  Numero          21         Primaria           6
    ATA                                                      ATA          2
  Istituto                                                 “Amati”
Comprensivo
                                                            ATA
                                                          San Felice      1
                            Numero ATA          2
                              Infanzia                    ATA
                                                     “La Gabbianella”     1

                                       12
IL CURRICOLO VERTICALE DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO
                               “CREMONA TRE“

                               Una prospettiva e un impegno

        La costituzione dell’Istituto Comprensivo “Cremona Tre”, conseguenza del piano di
dimensionamento della rete scolastica delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di
istruzione, vede l’accorpamento in una sola istituzione scolastica delle Scuole dell’Infanzia
di Malagnino “La Gabbianella” e di San Felice (Cremona), delle Scuole Primarie “Colombo”
di Cremona - città e “Amati” di Malagnino e dell’Istituto Secondario di I grado “Vida” di
Cremona.

       L’unione di scuole che hanno costruito nel tempo la propria identità educativa e
culturale, in relazione alle specifiche fasce di età degli alunni, alle esigenze del contesto e
del territorio, alla progettualità dei vari Collegi Docenti, ha imposto l’avvio di un processo
complesso, ma necessario, di costruzione di un linguaggio comune tra i diversi ordini di
Scuole, per elaborare un curricolo verticale capace di rendere il più possibile costruttivo ed
efficace il percorso di ogni alunno.

       Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo costituiscono il quadro di riferimento delle
scelte affidate alla progettazione delle scuole nel rispetto e nella valorizzazione
dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche.

       I “traguardi per lo sviluppo delle competenze” delineati nelle Indicazioni,
rappresentano una filigrana sottesa all’azione delle scuole, una nervatura significativa a cui
fare costante riferimento nella progettazione dell’Istituto Comprensivo, intesa come quadro
comune, da condividere tra i diversi livelli scolastici, in grado di offrire agli insegnanti i
materiali per la costruzione dei concreti curricoli da praticare in aula.

       I docenti si impegnano nella definizione di standard di apprendimento, in
progressione verticale, come esiti attesi nelle varie fasi del percorso di formazione,
elaborando un curricolo, scandito in traguardi graduali e progressivi, organizzati attorno ad
alcuni assi culturali strategici ( i linguaggi, la matematica, la storia, la pratica musicale, la
tecnologia…).

      Tale impegno da parte dei docenti nasce dall’esigenza di andare al di là dei luoghi
comuni sul termine “continuità”, che tende a semplificare il concetto di curricolo verticale,
abbassando il livello delle aspettative di tutti i soggetti coinvolti (allievi, docenti, genitori).
      L'apprendimento, la crescita, lo sviluppo sono legati a nuove imprese e sfide
continue, attraverso contenuti che attivino processi più raffinati, argomentazioni più
complesse: si dovrebbe parlare di discontinuità utile.

        I docenti di strumento musicale della Secondaria, in collaborazione con le docenti di
musica della Primaria, collaborano per la realizzazione di un progetto comune, con lezioni
di strumento a cadenza settimanale, rivolte agli alunni delle classi quinte della Primaria
dell’Istituto Comprensivo, plesso “Colombo”, Cremona - città.
        Si tratta cioè di elaborare azioni e linee comuni, e contemporaneamente scegliere
contenuti, linguaggi e metodologie diverse a seconda delle età degli allievi in modo che sia
evidente ed apprezzabile una sostanziale ed autentica progressione di competenze nella
capacità di esposizione e di espressione degli alunni, nell'arco del primo ciclo di istruzione.

                                              13
Occorre evitare il rischio di intendere la continuità in modo banale e lavorare
piuttosto sulla discontinuità delle esperienze di apprendimento: la discontinuità utile si
traduce in una progressione di competenze, da realizzare, come detto nelle Indicazioni,
attraverso la predisposizione di una serie di ambienti di apprendimento, differenziati e
progressivamente arricchiti, ma con una regia comune degli insegnanti dell'Istituto
Comprensivo.

       Con ambienti di apprendimento si rimanda ad un apprendimento attivo, partecipato,
in cui si mettono in gioco motivazioni, emozioni, socialità e se la parola competenza evoca
conoscenze dichiarate e abilità, un metodo di lavoro, l'idea di processi da attivare, il clima
favorevole, la partecipazione emotiva, la sfida dell'impresa conoscitiva, allora l'alunno
competente è colui che usa anche le risorse dell'ambiente, colui che partecipa più
consapevolmente ad un ambiente culturalmente organizzato, sapendo utilizzare tutti gli
strumenti della conoscenza. Così è possibile costruire una comunità di pratiche e di
apprendimento: questa è la classe che lavora sulle competenze.

        In questo senso la costituzione dell'Istituto Comprensivo ha rappresentato per i
docenti l'occasione e l'impegno per sviluppare una vera e propria comunità professionale
all'interno della quale ci si è confrontati in modo costruttivo, si è condiviso un linguaggio
comune, si cresce insieme nella progettazione del curricolo verticale, da articolare per
obiettivi di apprendimento e per traguardi di competenza, in relazione ai diversi percorsi
disciplinari.

       L'impegno dei docenti dell' Istituto Comprensivo “Cremona Tre” si definisce dunque
nella prospettiva di ricerca alle radici del curricolo verticale, nella scoperta degli elementi
invarianti che corrono lungo tutto il curricolo - la ricorsività di azioni cognitive sempre più
sicure e consapevoli - per coniugarli con gli elementi variabili dell'esperienza di conoscenza
– contenuti sempre più ampi, abilità sempre più differenziate – assicurando coerenza e
coesione all'intera formazione di base.

      COM’E’ STATO COSTRUITO IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

       Con il Piano dell’Offerta Formativa si è inteso fornire all’utenza un documento che
dia una visione d’insieme sulle finalità, sulle linee pedagogiche, sull’organizzazione e sui
percorsi educativo – didattici dell’Istituto Comprensivo.

        Per facilitare nella consultazione del documento si è mantenuta una suddivisione
degli ambiti INFANZIA – PRIMARIA - SECONDARIA di I GRADO, data la composizione
dell’Istituto, formato da plessi distribuiti sul territorio, anche fuori dal Comune di Cremona.
        La “parte comune” sinora descritta delinea l’identità della Scuola nelle parti
ritenute fondative di un progetto didattico - educativo che garantisca a tutti gli allievi
uguaglianza di opportunità in un’età decisiva per la loro crescita.

        Grazie all’autonomia scolastica entrata in vigore col DPR 275/99 e in virtù della
Legge n. 53/2003 e del Decreto Legislativo n. 59/2004, normativa poi aggiornata con le
Nuove Indicazioni del DM del 31/07/2007, l’Istituto col Piano dell’Offerta Formativa declina
il curricolo fondamentale obbligatorio proposto dal Ministero nel proprio curricolo d’Istituto,
in base anche alle indicazioni date dall’Ufficio Scolastico Regionale, alle esigenze del
territorio e alle proprie risorse umane e finanziarie.

                                            14
L’Istituto si ispira anche alle linee fondamentali della Carta dei Diritti dello Studente
e in particolare all'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni […]. È compito della Repubblica (e quindi
anche della Scuola) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
umana e l'effettiva partecipazione di tutti […] all'organizzazione politica, economica e
sociale del paese." Questo significa che l’Istituto pone al centro della propria azione lo
sviluppo della persona-alunno nella sua interezza, cercando di predisporre un percorso di
formazione personale e di apprendimento che lo valorizzi e porti alla luce le sue
potenzialità.

       Inoltre l’Istituto si attiene alla nuova normativa vigente in materia di Disturbi
Specifici dell’Apprendimento: la legge 170 del 2010 e le nuove Linee guida del Decreto
Ministeriale del 12 luglio 2011. Le Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico sollecitano ancora una volta la scuola a porre al centro
delle proprie attività e della propria cura la persona. La legge si focalizza sulla didattica
individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative,
su adeguate forme di verifica e di valutazione per la tutela del diritto allo studio.

                     “UNA SCUOLA PER TUTTI E PER CIASCUNO”

Una scuola per tutti e per ciascuno si muove secondo una logica inclusiva ed è orientata
da precisi criteri, che vanno a guidare la progettazione formativa e quella didattica:

       • Incontro con la persona nella sua interezza, con i punti di forza e di debolezza;

       • Rispetto della necessità di aiuti particolari, evitando comunque di creare
         differenze e divisioni;

       • Risposta ai bisogni individuali, ricercando la flessibilità all’interno di un sistema
         stabile.

Per la progettazione di percorsi volti a costituire comunità solidali che accolgono,
rispettano, valorizzano i diritti ed i doveri di tutti secondo le possibilità di ognuno, è
essenziale evidenziare alcuni momenti importanti:

       • L’accoglienza, intesa come disponibilità quotidiana all’ascolto ed all’aiuto verso
tutti, in risposta al bisogno fondamentale di sviluppare l’identità personale e
l’appartenenza al gruppo;

       • La comunicazione e la relazione, per soddisfare nel singolo bambino/ragazzo e
nella collettività sia il desiderio di esprimere sé stessi nel contatto quotidiano sia la
necessità del confronto, condividendo le uguaglianze e rispettando le differenze;

       • L’introduzione di didattiche individualizzate per semplificare, differenziare,
personalizzare e dare risposta al bisogno di sviluppare abilità e conoscenze, tutelando e
garantendo ad ogni alunno il diritto di poter seguire percorsi uguali adeguati alle proprie
condizioni e caratteristiche, al fine di raggiungere successi scolastici.

                                             15
Nella scuola si incontrano sempre più differenze a cui essere sensibili, attraverso la
personalizzazione degli interventi educativi e la individualizzazione della didattica.

                L’ INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

L’integrazione nella scuola di tutti è la strategia fondamentale per lo sviluppo, la crescita e
la conquista dell’autonomia da parte di ogni alunno in situazione di disabilità e/o disagio.

Scopo primario della scuola nell’accogliere la disabilità è quello di creare le condizioni
affinché ogni alunno possa sviluppare le proprie potenzialità “nell'apprendimento, nella
comunicazione, nelle relazioni, nella socializzazione”.

A tale fine la legge n.104 del 1992 stabilisce che la scuola provveda ogni anno alla
formulazione di un piano educativo individualizzato che risponda alle esigenze specifiche di
ciascun soggetto con disabilità. Il piano (PEI) è indirizzato costantemente verso il
miglioramento della qualità dell’integrazione, seguendo come direttrici fondamentali:

• Emotività: conoscenza di sé, autostima, espressione di emozione;

• Relazionalità: socializzazione partecipata, acquisizione di ruolo nel gruppo;

• Cognitività: aumento di esperienze, capacità, competenze, conoscenze;

• Autonomia: padronanza sull’ambiente, indipendenza.

Tali indirizzi generali si concretizzano in un’azione educativa personalizzata sui bisogni
specifici dell’alunno, nel rispetto dei modi e dei tempi del suo apprendere, ma anche ben
inserita nella programmazione educativa e didattica della classe di appartenenza.
All’interno del percorso individuale si ritroveranno, infatti, quegli obiettivi previsti per la
classe, che sono stati selezionati valutandone: la significatività, la complessità e la
gradualità delle proposte rispetto alle specifiche capacità dell’alunno.

Anche la valutazione è individualizzata, relativa agli interventi educativi e didattici svolti;
riporta i progressi in rapporto alle potenzialità ed ai livelli di apprendimento iniziali.

Per la progettazione formativa e didattica e per la creazione di un contesto accogliente e
propositivo la scuola si avvale dei seguenti strumenti e predispone le seguenti azioni:

• protocollo di accoglienza degli alunni/e disabili, con particolare attenzione alla
predisposizione di un ambiente e di un contesto adatto alle esigenze più particolari;

• fascicolo personale contenente i seguenti strumenti: raccolta di informazioni in ingresso
dalle famiglie, dagli esperti, dalle scuole di provenienza, dalle figure assistenziali, dal
territorio; relazione osservativa dell’alunno; Piano Educativo personalizzato; relazione
finale delle attività di sostegno;

• assegnazione dei docenti che svolgono attività di sostegno, figure in possesso di
specifiche competenze osservative e didattiche, che utilizzano per coordinare la raccolta
dei dati, per definire significati e strategie, per proporre metodologie e strumenti. L’attività

                                             16
essenziale dell’insegnante di sostegno, che è risorsa della scuola e nella scuola, consiste
nel coniugare, in collaborazione con i docenti di classe le esigenze del singolo alunno con il
contesto dei bisogni del gruppo in cui è inserito. Le insegnanti di classe a loro volta sono
soggetti pienamente coinvolti, partecipi e consapevoli del processo di integrazione;

• progetti specifici per la disabilità in collaborazione con assistenti alla persona, Enti locali,
altre scuole, specialisti della riabilitazione, cooperative di servizi, volti a promuovere la
socializzazione, l’integrazione e l’autonomia e a costruire un realistico progetto di vita;

• percorsi di accompagnamento rivolti alle famiglie improntati ad una reale collaborazione
e ad un’effettiva condivisione del progetto di vita dei bambini/e disabili;

• incontri di coordinamento con équipes di specialisti;

• costituzione ed attivazione del GLH d’Istituto, che ha il compito di promuovere e
coordinare i progetti e le azioni positive messe in atto da ogni ordine di scuola per favorire
l’integrazione.

Nella realizzazione di tali obiettivi l’Istituto Comprensivo tiene presenti i seguenti
riferimenti normativi:

  •    legge 517/77: ha stabilito il principio dell'inclusione per tutti gli alunni disabili della
       scuola elementare e media imponendo l'obbligo di una programmazione educativa
       da parte di tutti gli insegnanti della classe, che venivano affiancati da un insegnante
       specializzato per il "sostegno didattico".
  •    Legge 104 del 5 febbraio 1992 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale
       e i diritti delle persone handicappate." Raccoglie ed integra gli interventi legislativi
       divenendo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale
       delle persone con disabilità. Riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale
       delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali durante
       l’infanzia e l’adolescenza, come la scuola.

   •   Legge 142 del 8 giugno 1990: gli enti locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie
       locali, nell'ambito delle rispettive competenze, stipulano gli accordi di programma
       finalizzati alla predisposizione, attuazione e verifica congiunta di progetti educativi,
       riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché a forme di integrazione tra
       attività scolastiche e attività integrative extrascolastiche.

   •   Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità emanata dal MIUR
       nel 2009: forniscono indicazioni in materia di integrazione degli alunni disabili nella
       scuola.

   •   Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento
       italiano con la legge n. 18 del 3 marzo 2009.

        All’interno dell’Istituto vengono infine individuate figure di insegnanti referenti della
disabilità sia per la scuola dell’infanzia e primaria sia per la scuola secondaria di primo
grado, le quali coordinano le azioni sovraesposte e partecipano ad azioni di formazione
concordate a livello territoriale.

                                              17
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA) E CON
                      BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)

Il concetto di BES si fonda su una visione globale della persona e la scuola è chiamata a
rispondere in modo articolato a tutti quegli studenti che evidenziano difficoltà stabili o
transitorie:

       • negli apprendimenti;

       • nello sviluppo di abilità e competenze;

       • nel comportamento;

       • nelle relazioni.

Come suggerisce la Direttiva Ministeriale, si estende il campo di intervento e di
responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali
(BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento
e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della
lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
La Scuola tiene presenti i seguenti riferimenti normativi :

       •      Legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici
              di apprendimento in ambito scolastico”;
       •      Decreto Ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 “Linee guida disturbi specifici di
              apprendimento”;
       •      Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni
              con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
              scolastica”. Indicazioni operative;
       •      Circolare Ministeriale N° 8 del 6 marzo 2013;
       •      Chiarimenti del 22 novembre 2013 “Strumenti di intervento per alunni con
              Bisogni Educativi Speciali”.

La Scuola pertanto si può avvalere dei seguenti strumenti :

       •      una scheda di rilevazione dei bisogni;
       •      un piano didattico personalizzato;

All’interno del nostro Istituto Comprensivo vengono individuate figure di insegnanti
referenti per alunni con BES, le quali parteciperanno ad azioni di formazione e/o di
prevenzione concordate a livello territoriale.

                                             18
ALUNNI DI ALTRA MADRELINGUA

Partendo dal presupposto che gli alunni stranieri frequentano “ la scuola di tutti”, l’ Istituto
Comprensivo “Cremona Tre” intende l' Educazione all'Interculturalità come una offerta
formativa che fornisca, agli studenti di qualsivoglia provenienza, la possibilità sia di essere
inseriti in un contesto accogliente e rispettoso delle diversità sia di sviluppare appieno le
loro potenzialità attraverso conoscenze e competenze disciplinari, ai fini di comprendere la
realtà sempre più complessa e "globalizzata" in cui vivono. L’Istituto, al suo interno, ogni
anno redige, sviluppa e monitora progetti a carattere interculturale. Il Progetto Intercultura
si articola, quindi, su due livelli :

       •      BUONE PRASSI PER L’ACCOGLIENZA;
       •      INSERIMENTO E LA TUTELA DEL SUCCESSO SCOLASTICO PER GLI ALUNNI
              PROVENIENTI DA ALTRI PAESI

       attraverso :

       1. la predisposizione di una serie di protocolli volti a favorire l’ accoglienza,
          l'inserimento e il successo scolastico degli alunni stranieri comuni ai diversi
          ordini di scuole dell’ Istituto, ma rispettosi delle necessità legate alle differenti
          fasce d’ età;
       2. l’avviamento di laboratori di Italiano L2, al fine di consentire l’ apprendimento
          della lingua italiana e la prima alfabetizzazione agli alunni stranieri di recente
          immigrazione.

                           FORMAZIONE ALL’INTERCULTURALITA’

       Promuovere in tutti gli alunni atteggiamenti di apertura nei confronti delle diverse
       culture, attraverso la partecipazione a progetti di educazione alla pace e
       all’interculturalità interni o esterni all’Istituto.

       Formare un gruppo di docenti, Commissione Intercultura d'Istituto, rappresentativo
       dei vari ordini di scuola, che collabora, si aggiorna, promuove e favorisce l’
       applicazione delle buone prassi, coordinate dai docenti che ricoprono il ruolo di
       Funzione Strumentale Intercultura.
       Questi parteciperanno ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate      a
       livello territoriale.

L'Istituto Comprensivo tiene presenti i seguenti riferimenti normativi :

       •      Circolare Ministeriale n. 24 del 1/3/2006 - Linee guida per l'accoglienza e
              l'integrazione degli alunni stranieri;

       •      Documento di indirizzo Ottobre 2007 - La via italiana per la scuola
              interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri ;

       •      Circolare Ministeriale n. 2 dell'8 gennaio 2010 - Indicazioni e
              raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana;

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•        Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni
               con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
               scolastica”. Indicazioni operative;

      •        Circolare Ministeriale N° 8 del 6 marzo 2013;

      •        Chiarimenti del 22 novembre 2013 “Strumenti di intervento per alunni con
               Bisogni Educativi Speciali”.

                                        ALUNNI ADOTTATI

Da alcuni anni la Lombardia è la regione con il maggior numero di bambini adottati ed
anche nella realtà locale e nel nostro Istituto Comprensivo vi è una presenza significativa
di bambini adottati in ambito nazionale ed internazionale. Dalla consapevolezza che esista
una “specificità dell’adozione” scaturisce inevitabilmente il bisogno di approfondimento e di
“investimento”.
A Cremona l'11/07/2013 è stato sottoscritto un importante Accordo di Programma fra
l'Ufficio Scolastico territoriale di Cremona, l'Azienda Ospedaliera, l'A.S.L, l'Azienda Sociale
Cremonese, il Consultorio Ucipem, il Gruppo “Gamma”, l'Associazione familiare “Genitori Si
Diventa”.
Si è creata dunque la possibilità di concretizzare sul territorio cremonese le direttive del
MIUR in merito al raggiungimento del benessere scolastico degli studenti adottati, dando
risposte agli effettivi bisogni, garantendo loro il diritto ad essere accolti adeguatamente ed
a vedere riconosciute e valorizzate le loro specificità.

L’ Istituto Comprensivo tiene presenti i seguenti riferimenti normativi :

•     Protocollo di intesa tra il MIUR e il CARE (Coordinamento delle Associazioni
      familiari adottive e affidatarie in Rete) per "Agevolare l’inserimento, l’integrazione e
      il benessere scolastico degli studenti adottati", del 26 marzo 2013;

•     L’accordo di programma “Adozione e scuola”, siglato a livello di provincia di
      Cremona l’11 luglio 2013.

Nell’ Istituto Comprensivo ci si avvale dei seguenti strumenti di lavoro :

           Progetti interni alle scuole attraverso :

           • una raccolta di dati e documentazione interna alla scuola;
           • il coinvolgimento dei genitori adottivi;
           • il coinvolgimento dei docenti;

              Un lavoro in rete :

          •     un insegnante dell’Istituto Comprensivo presente al tavolo interistituzionale
                provinciale per le adozioni.

                                             20
All’interno del nostro Istituto Comprensivo viene individuata la figura dell’insegnante
referente per le adozioni, che ha il compito legato all’inserimento e all’accompagnamento
del bambino e della famiglia nell’ “iter” scolastico e che è presente al tavolo provinciale.

La tematica adottiva viene fatta rientrare nelle progettazioni che la Commissione
Intercultura declineranno nel corso dei vari anni scolastici.

La presente Direttiva di Indirizzo viene emanata a norma dell'art. 25 del D. Leg.vo
165/2001 e dell'art 1, comma 14 della legge 107/2015: essa costituisce riferimento per la
verifica annuale del POF e la valutazione del servizio formativo.

Il Collegio dei Docenti è tenuto ad assumerla ed ad adottarla ai fini della progettazione,
realizzazione e valutazione del PTOF nei modi e con gli strumenti che vorrà stabilire,
attraverso le collaborazioni e le sinergie sistematiche da attivare al suo interno nei gruppi
di lavoro, con le figure di sistema, i referenti dei progetti, i coordinatori di classe e i
collaboratori del D.S., al fine di un coordinamento efficace per il conseguimento degli
obiettivi.

Consapevole dell'impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio dei Docenti
e della responsabilità con cui il personale docente assolve normalmente ai propri doveri, il
Dirigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione ed auspica che si
possa lavorare sempre insieme per il miglioramento della nostra Scuola.

                                                f.to IL DIRIGENTE SCOLASTICO
                                                      Dott. Renato Suppini

                                           21
SCUOLA DELL’INFANZIA

        22
SCUOLA INFANZIA                                  “LA GABBIANELLA”
             SAN FELICE                                         VIA MONTEVERDI, 9
           VIA SAN FELICE, 18                                    26030 MALAGNINO
             26100 CREMONA                                      TEL/FAX: 0372 807721
          TEL/FAX: 0372 434076                       e-mail: scuola.gabbianella@rccr.cremona.it
    e-mail: maternasanfelice@libero.it

            SCUOLA INFANZIA                                  SCUOLA INFANZIA
                   SAN FELICE                                      MALAGNINO

Sezioni                                    2    Sezioni                                       2

Alunni                                53        Alunni                                    51
Alunni stranieri                      13        Alunni stranieri                              5
Disabili                                 1      Disabili                                      1
Docenti curricolari                      4      Docenti curricolari                           4
              docenti specialisti                              docenti specialisti
Docente religione                        3h     Docente religione                             3h
Docente sostegno                      13 h Docente sostegno                               12 h
Funzionamento ore                        40     Funzionamento ore                         40
Assistente “ad personam”              12 h

                    Orario                                          Orario
             da Lunedì a Venerdì                             da Lunedì a Venerdì
            dalle 8:00 alle 16:00                           dalle 8:30 alle 16:30

             Trasporto a cura del                           Trasporto a cura del
            Comune di Cremona                              Comune di Malagnino
             per gli aventi diritto

    Disponibilità accoglienza anticipata                    Accoglienza anticipata
                 dalle 7:45                                       dalle 7:45
   per alunni con genitori lavoratori che            per alunni con genitori lavoratori che
     presentino documentati problemi                   presentino documentati problemi

                                               23
I dati sopra riportati si riferiscono alla situazione presente nell'a.s. 2015/2016 .

Per il successivo triennio si ipotizza un sostanziale mantenimento della medesima e
pertanto, allo stato, non si prevede nessuna variazione riferibile al numero di posti
attualmente in organico.

Ovviamente resterà da attualizzare, in ciascun anno scolastico a venire, il dato relativo
alla frequenza nelle due scuole degli alunni disabili in possesso della certificazione, che
potrebbe causare il bisogno di incrementare la presenza di docenti e/o operatori da
impiegare per il sostegno psico-fisico necessario in “loco”.

                                   PRINCIPI FORMATIVI

Le comunità scolastiche dell’Istituto Comprensivo Cremona Tre si ispirano ai principi
formativi contenuti nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo (DPR 20 marzo 2009, n. 89)
“quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole”.

La scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni
personali dei bambini, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità
di ognuno, formare sul piano cognitivo e culturale, affinché ciascuno possa affrontare
positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e
futuri.

La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa
prospettiva, per il successo scolastico di tutti i bambini, con una particolare attenzione al
sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Particolare cura è
necessario dedicare alla formazione della sezione come gruppo, alla promozione dei legami
cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla
socializzazione.

La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito i
bambini stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola,
al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini a un progetto educativo
condiviso.

Il progetto che emerge è quello di una scuola che considera il bambino al centro
dell’azione educativa, come soggetto attivo e protagonista del percorso formativo; una
scuola che affianca al compito dell’insegnare ad apprendere quello del “saper stare nel
mondo”, condividendo il progetto educativo con la famiglia e la società, ognuno con il
proprio ruolo.

La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a
essere”.

L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ciascuno,
formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo

                                              24
ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

FINALITÀ

La scuola dell’infanzia si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni ed è la
risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi presenti nella
Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e nei documenti
dell’Unione Europea.

Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’IDENTITA’,
dell’AUTONOMIA, della COMPETENZA, e li avvia alla CITTADINANZA.

IDENTITÀ: consolidare l’identità significa imparare a conoscersi e a stare bene,
sperimentare diversi ruoli e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze.

AUTONOMIA: sviluppare l’autonomia significa saper curare il proprio corpo, esprimere
sentimenti ed emozioni, motivare opinioni e scelte, coinvolgersi nelle varie attività con
fiducia, provando piacere nel fare da sé con atteggiamenti sempre più consapevoli.

COMPETENZA:          acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare,
curiosare, rappresentare esperienze proprie e altrui, fatti significativi, domandare,
imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto;
significa ascoltare e comprendere, raccontare e rievocare.

CITTADINANZA: vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro e dare
importanza ai suoi bisogni, al suo punto di vista e avvertire la necessità di gestire le
relazioni con regole condivise; significa mettere in atto comportamenti mirati al rispetto
degli altri, dell’ambiente, della natura.

Tali finalità sono perseguite attraverso:

   •   occasioni di apprendimento create dalle insegnanti per favorire l’organizzazione di
       ciò che i bambini vanno scoprendo, valorizzando ed estendendo le curiosità, le
       esplorazioni, le loro proposte

   •   l’organizzazione di un ambiente di vita e di relazioni

   •   il dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità

   •   precisi criteri metodologici e strumenti di valutazione.

                                             25
I CAMPI DI ESPERIENZA

Le occasioni di apprendimento sono deducibili dai diversi campi di esperienza.
Ciascuno offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi
simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti
progressivamente più sicuri.

Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza relativa ai campi di
esperienza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare
piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza,
che a questa età va intesa in modo globale e unitario.

Il sé e l’altro

I bambini formulano tanti perché che rappresentano la loro spinta a capire il significato
della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte
occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità, per
apprendere le prime regole del vivere sociale.
Osservano l’ambiente che li circonda, colgono le diverse relazioni tra le persone;
partecipano alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza.
Ogni bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il
divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei
primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista.

Traguardi per lo sviluppo della competenza

       •   Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare,
           confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.

       •   Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri
           sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.

       •   Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia,
           della comunità e le mette a confronto con altre.

       •   Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e
           riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.

       •   Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che
           è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei
           propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

       •   Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove
           con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari,
           modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e
           con le regole condivise.

                                             26
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