PIANO PER IL CONTENIMENTO DELLA NUTRIA NELLA PROVINCIA DI MANTOVA - AMMINISTRAZIONE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Pagina creata da Viola Maggio
 
CONTINUA A LEGGERE
AMMINISTRAZIONE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

PIANO PER IL CONTENIMENTO DELLA NUTRIA
       Myocastor coypus ( Molina, 1782 )

      NELLA PROVINCIA DI MANTOVA

                                     CESARE MARTIGNONI

                  MARZO 1997
INDICE

1 - INQUADRAMENTO LEGISLATIVO

      1.1 - Riferimenti normativi
              1.1.1 - Territori esterni a Parchi Naturali Regionali e a Riserve Naturali
Regionali
             1.1.1 - Territori compresi in Parchi Naturali Regionali e Riserve Naturali
Regionali

2 - STRATEGIA DI INTERVENTO

3 - CRITERI ISPIRATORI

4 - ATTREZZATURE E MATERIALI

      4.1 - Cattura mediante gabbie/trappola
             4.1.1 - Gabbie/trappola utilizzate
             4.1.2 - Altri materiali necessari

      4.2 - Cattura mediante fucile
             4.2.1 - Fucile e cartucce
             4.2.2 - Altri materiali

5 - MODALITÀ' PER LE CATTURE MEDIANTE GABBIE/TRAPPOLA E LE
SUCCESSIVE UCCISIONI

6 - MODALITÀ' PER LE CATTURE MEDIANTE FUCILE

7 - NORME DI SICUREZZA

      7.1 - Metodo della gabbia/trappola

      7.2 - Metodo del fucile

8 - SERVIZIO DI RACCOLTA CARCASSE E FORNITURA MATERIALI

9 - SMALTIMENTO DELLE CARCASSE

10 - ACQUISIZIONE DA PARTE DELL'UFFICIO CACCIA DELLE INFORMAZIONI E
DELLE DISPONIBILITÀ' A COLLABORARE

                                               2
11 - MODULISTICA

       11.1 - Modulo A: scheda di segnalazione del problema Nutria

       11.2 - Modulo B: richiesta di autorizzazione agli abbattimenti nelle aree esterne ai
Parchi Naturali Regionali e alle Riserve Naturali Regionali e Statali

       11.3 - Modulo C: richiesta di autorizzazione agli abbattimenti nelle aree appartenenti
al Parco Naturale Oglio Sud

       11.4 - Modulo D: scheda per l'annotazione delle catture effettuate dai singoli operatori

      11.5 - Modulo E: scheda per l'annotazione delle carcasse raccolte e dei materiali
consegnati

       11.6 - Modulo F: disposizioni impartite dalla Provincia di Mantova alle persone
autorizzate ad effettuare catture ed abbattimenti della specie Nutria

      11.7 - Modulo G: scheda per la registrazione giornaliera della distribuzione delle
gabbie ad uso degli agenti ittico-venatori

       11.8 - Modulo H: scheda per la raccolta delle informazioni sui siti di cattura

12 - PROCEDIMENTO PER LE AUTORIZZAZIONI

       12.1 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nei territori non
compresi in Parchi o Riserve Naturali Regionali e Statali

      12.2 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nei territori del
Parco Naturale Oglio Sud

       12.3 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nelle Riserve
Naturali Regionali non comprese nei territori del Parco Naturale Oglio Sud e del Parco
Naturale del Mincio

       12.4 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nella Riserva
Naturale Orientata dello Stato "Bosco della Fontana

      12.5 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nel Parco
Naturale del Mincio

                                               3
13 - PUBBLICHE RIUNIONI

14 - APERTURA DI NUOVI POSTI DI RACCOLTA

15 - RAPPORTI CON IL PARCO NATURALE OGLIO SUD

16 - RACCOLTA INFORMATIZZATA DEI DATI

       16.1 - Database
               16.1.1 -     DB 1: raccolta segnalazioni problema Nutria
               16.1.2 -      DB 2: raccolta informazioni sugli operatori autorizzati alla
cattura nelle aree esterne a Parchi e Riserve Naturali Regionali e Statali
              16.1.3 -     DB 3: raccolta informazioni sugli operatori autorizzati alla
cattura nel Parco Naturale Oglio Sud
              16.1.4 -      DB 4: raccolta informazioni sui siti di cattura

       16.2 - Fogli elettronici
               16.2.1 -      FE 1: resoconto generale di tutte le catture.
              16.2.2 -    FE 2: scheda per l'annotazione delle carcasse raccolte e dei
materiali di consumo consegnati
              16.2.3 -    FE 3: distribuzione negli Ambiti Territoriali di Caccia delle
gabbie di cattura
              16.2.4 -      FE 4: distribuzione negli Ambiti Territoriali di Caccia delle
attrezzature necessarie per l'uccisione degli animali

17 - ANALISI SANITARIE

18 - INFORMAZIONE DEGLI AGENTI ITTICO-VENATORI

19 - DISTRIBUZIONE DELLE GABBIE/TRAPPOLA SUL TERRITORIO

20 - REGISTRI DI CARICO E SCARICO

21 - PROBLEMI GESTIONALI IN PERIODO DI CALDO INTENSO

22 - DANNEGGIAMENTO O FURTO DELLE ATTREZZATURE

23 - INTERVENTI IN CENTRI URBANI

                                                4
1 - INQUADRAMENTO LEGISLATIVO

1.1 - Riferimenti normativi

- Legge n° 157/92, art. 19, comma 2
- Legge Regionale n° 26/93, art. 41, comma 3
- Legge n° 394/91, art. 22, comma 6

- Decreto del Presidente della Regione Lombardia n° 4641 del 21 maggio 1993
- Parere I.N.F.S. n°1842/T-A24 del 14 aprile 1993
- Nota Interassessorile prot. 3963/159033/93 del 26 luglio 1993 degli Assessori al "Territorio,
  Trasporti e Mobilità" e "Agricoltura e Foreste" della Regione Lombardia
- Decreto Legge N° 508 del 14 dicembre 1992
- Decreto Interministeriale del 26 marzo 1994 dei Ministeri della Sanità e dell'Ambiente
- Circolare del Ministero della Sanità n° 25 del 19 dicembre 1994
- Direttiva 93/119/CEE del 22 dicembre 1993 del Consiglio dell'Unione Europea
- Deliberazione della Giunta Provinciale di Mantova n° 1187/5674 del 29 agosto 1994
- Deliberazione della Giunta Provinciale di Mantova n° 136/860 del 6 febbraio 1995
- Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia n° 21776 del 6 dicembre 1996
- Circolare n° 198 del 2 febbraio 1995 dell'Assessore all'Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca della
Regione Lombardia

Nella concessione delle autorizzazioni ad effettuare catture di Nutrie e successivi abbattimenti si fa
riferimento fondamentalmente alle prime tre leggi sopraindicate.
Occorre distinguere due situazioni territoriali:

1.1.1 - Territori esterni a Parchi Naturali Regionali e a Riserve Naturali Regionali

La legge 157/92 e la L.R. 26/93 impongono che i piani di abbattimento di fauna selvatica debbano
essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle Amministrazioni Provinciali, che potranno
altresì avvalersi (non é chiaro se le guardie venatorie o le Amministrazioni e cosa significhi
avvalersi) dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti
di licenza per l'esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite
di licenza per l'esercizio venatorio. La L.R. aggiunge altri soggetti quali gli agenti venatori volontari
provinciali e le guardie dipendenti dalle aziende faunistico-venatorie; per i primi impone come
requisito il possesso della licenza per l'esercizio venatorio mentre non si capisce, da come la legge é
formulata, se anche le seconde debbano avere analogo requisito che sembrerebbe anzi non
necessario; é ovvio che sarebbe alquanto strano, visto che per tutti gli altri soggetti indicati
costituisce un requisito fondamentale.

                                                   5
E' opportuno evidenziare, al fine di evitare equivoci, che la L.R. indica come soggetti gli agenti
venatori volontari provinciali, di cui la nostra Provincia é attualmente sprovvista, e non le guardie
venatorie volontarie delle varie associazioni; molto chiara a questo proposito é la Circolare n° 198
del 2 febbraio 1995 dell'Assessore all'Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca della Regione
Lombardia.
Le persone che possono collaborare con gli agenti ittico-venatori nei piani di abbattimento devono
quindi possedere in primo luogo la licenza per l'esercizio venatorio che comunque non é sufficiente;
altra condizione é l'attività di agricoltore sui terreni dove si attuano i piani di controllo o il possesso
di questi terreni; in alternativa, pur sempre con licenza venatoria, il collaboratore potrebbe essere
guardia forestale, guardia comunale, agente venatorio volontario provinciale o agente dipendente da
un'azienda faunistico-venatoria.
Il fatto che non é sufficiente possedere la licenza per l'esercizio venatorio é ribadito dalla stessa
Legge 157/92, sempre all'art. 19, dove, al comma 3, specifica che, per le sole province autonome di
Trento e Bolzano, é sufficiente, per collaborare ai piani di abbattimento, possedere la licenza per
l'esercizio venatorio.
L'attuale normativa comporta quindi dei grossi limiti operativi legati alla coesistenza delle citate
condizioni.
Un aspetto non chiaro della legge é il significato di "fondi sui quali si attuano i piani medesimi".
Altrove ciò é stato interpretato in senso limitativo, autorizzando gli agricoltori/cacciatori a
collaborare soltanto sui fondi di cui sono conduttori e/o proprietari.
Nel piano di controllo attuato dalla Provincia di Mantova l'interpretazione é stata invece allargata,
autorizzando i richiedenti ad operare nei Comuni nei quali si trovano i fondi da essi condotti e/o
posseduti.
In questa seconda fase l'autorizzazione viene ulteriormente allargata ed estesa a tutto l'Ambito
Territoriale di Caccia dove si trovano tali fondi.
Altra cosa non chiara é cosa significhi "avvalersi dei ..."; altrove é stato interpretato come una
collaborazione, sempre in presenza della guardia, durante le catture e le uccisioni, che vengono
comunque effettuate dalla guardia venatoria dipendente dalla Provincia.
Proprio perché non é chiaro, e per allargare il più possibile le possibilità di intervento dei
collaboratori, la Provincia di Mantova ritiene di non richiedere la presenza costante della guardia
nelle operazioni effettuate senza l'uso del fucile e di delegare anche ai soggetti autorizzati le
operazioni di cattura e uccisione.
E' evidente che ci si muove in una situazione legislativa alquanto contraddittoria che comunque,
operando secondo le modalità sopraindicate, la Provincia non viola.

1.1.2 - Territori compresi in Parchi Naturali Regionali e Riserve Naturali Regionali

Totalmente diversa é la situazione all'interno dei Parchi Naturali Regionali e delle Riserve Naturali
Regionali, dove la Legge 394/91 delega agli organismi di gestione di queste aree l'iniziativa e la
diretta responsabilità e sorveglianza per prelievi ed abbattimenti faunistici selettivi necessari per

                                                    6
ricomporre squilibri ecologici, che devono essere attuati dal personale dipendente dall'organismo di
gestione o da personale da esso autorizzato.
Ciò significa in pratica che l'organismo di gestione del Parco Naturale Regionale o della Riserva
Naturale Regionale può, sotto la sua responsabilità, autorizzare chiunque ne faccia richiesta ad
effettuare piani di abbattimento, purché questi avvengano in conformità al regolamento del Parco o,
qualora non esista, alle direttive regionali.
E' ovvia conseguenza che anche gli oneri per la realizzazione di tali piani di controllo siano a carico
dell'organismo di gestione incaricato dell'iniziativa, della responsabilità e della sorveglianza.

2 - STRATEGIA DI INTERVENTO

In questo momento rimangono sul territorio provinciale aree più o meno importanti di
colonizzazione che attendono interventi e tante aree che sono semplicemente sotto controllo, ma
che non subiscono danni economici o di altro tipo degni di nota.
Fatto importante é che diminuiscano le aree in attesa di intervento ed aumentino conseguentemente
quelle in fase di controllo.
Tenuto conto della precedente esperienza, occorre intervenire drasticamente, con operazioni
sistematiche e quanto più possibile totali nelle zone colonizzate dalla specie e non ancora oggetto di
interventi, da quelle più importanti a quelle con minori problemi.
Queste aree in seguito saranno tenute sotto controllo, con minimo dispendio di mezzi e di energie.
Contemporaneamente occorre continuare ad operare intensamente anche in zone di passati
interventi eventualmente ricolonizzate.
Ad ogni intervento su una zona nuova si ottiene come risultato, oltre a quello evidente di ridurre la
popolazione di Nutrie, anche quello di avere un nuovo operatore sul territorio che sa quello che
deve fare, già autorizzato, in grado di intervenire non appena se ne presenti la necessità, senza più
quell'enorme impegno di tempo da parte dell'Amministrazione Provinciale richiesto per la
informazione e preparazione.
Un secondo intervento in un territorio diventa così semplicissimo, sia perché solitamente di
modesta entità, sia perché é sufficiente, dopo una richiesta dell'interessato, fornirgli il poco
materiale necessario e il sito di cattura diventa immediatamente funzionante.
Quando saranno risolte tutte le situazioni critiche occorrerà comunque non lasciarsi illudere di aver
risolto il problema; sarà tuttavia molto semplice e relativamente economico tenere sotto controllo
l'intera situazione provinciale, utilizzando le strutture di cui ci si sia dotati durante il periodo di
emergenza e la grande quantità di operatori già presenti sul territorio.
Occorre impegnarsi ulteriormente per creare una corretta mentalità nella maggior parte delle
persone coinvolte dal problema e anche nelle altre che non sono direttamente interessate.
Oggi la gente si rivolge alla Provincia di Mantova sapendo ciò che vuole e sempre meno parla di
interventi armati risolutori di ogni problema. I cittadini sanno ormai come la questione va da parte
loro affrontata, anche se rimane sempre qualcuno pronto a criticare e a proporre le "sue" soluzioni.

                                                  7
3 - CRITERI ISPIRATORI

Il piano, come già avvenuto nella precedente fase, si basa sull'utilizzo prioritario di gabbie/trappola
per i seguenti motivi:

- sono assolutamente specifiche in quanto, anche nel caso di cattura accidentale di altre specie,
queste possono essere liberate illese;
- non hanno alcun impatto con l'ambiente poiché non rilasciano alcuna sostanza;
- sono "silenziose" e quindi non disturbano gli altri animali;
- non disperdono piombo nelle acque, creando conseguenti problemi di saturnismo;
- necessitano di una manutenzione minima;
- possono essere utilizzate senza porto d'armi;
- non comportano rischi per gli operatori;
- sono rispettose dell'animale che viene eliminato senza inutili sofferenze, in conformità ai più
recenti regolamenti in tema di trattamento degli animali;
- sebbene il costo unitario possa essere superiore ad altri metodi, queste trappole durano per anni
e quindi, in rapporto al catturato, sono di gran lunga il metodo più economico;
- rispetto ad altri metodi e a parità di catturato, richiedono un minor dispendio di tempo da parte
degli operatori;
- sono molto efficienti, essendo stati riscontrati, per i vari modelli, tassi di cattura nell'unità di
tempo comunque alti;
- possono essere facilmente posizionate in "ambiti di crisi" e poi spostate ad altri siti ;
- possono essere lasciate in siti preferenziali per lungo tempo, continuando a catturare, con la
possibilità tuttavia di essere temporaneamente e rapidamente disattivate in caso di mancanza di
tempo degli operatori o altri problemi;
- se poste su piccole chiatte possono catturare anche in ambienti di acque aperte o comunque poco
raggiungibili;
- non spaventano il resto del gruppo, non essendo mai stati registrati casi di apprendimento del
pericolo, e quindi continuano ad essere efficienti fino ad esaurimento della popolazione;
- ogni esemplare è recuperato, senza alcun spargimento di liquidi corporei e sangue in particolare;
- é possibile un preciso controllo sanitario, ed eventualmente delle caratteristiche dell'animale, su
tutto il catturato.

Fra le possibili metodiche utilizzabili per l'abbattimento degli animali dopo la cattura con le
gabbie/trappola, viene scelta la seguente perché:

- é semplice da eseguire;
- richiede materiali e accessori di facile reperimento e di basso costo;
- viene evitato il rumore dello sparo sull'animale intrappolato;
- non comporta rischi per gli operatori;

                                                    8
- non vengono dispersi nell'ambiente né veleni, né sangue, né piombo;
- non viene accumulato piombo nell'animale ucciso, con relativi problemi di smaltimento;
- non richiede il porto d'armi ;
- non comporta sofferenze inutili per l'animale;
- non é violenta;
- é relativamente economica;
- é rispettosa delle normative vigenti;
- non richiede lo spostamento delle trappole dalla loro posizione di lavoro;
- può essere attuata ovunque, con strumenti facilmente trasportabili.

Considerato comunque che in alcune situazioni e in alcuni periodi dell’anno le Nutrie si espongono
maggiormente, facilitando la loro cattura da parte dell’uomo, si cercherà, con l’aiuto di alcuni
agenti ittico-venatori, di individuare siti in cui sia possibile effettuare buone catture con l’uso del
fucile.
Come indicato dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, l'abbattimento delle Nutrie mediante
fucile é previsto solo in via subordinata, e solo ad opera degli agenti ittico-venatori dipendenti
dall'Amministrazione della Provincia di Mantova.
Questi, in base al numero di animali presenti, possono tuttavia avvalersi della collaborazione di una
o al massimo due persone aventi i requisiti di legge (gli stessi previsti per i collaboratori che
utilizzano le gabbie/trappola).
Tali interventi vengono attuati in situazioni particolari, dove esiste la certezza dell'uccisione
immediata dell'animale e del suo recupero, e a condizione che sia possibile lo smaltimento, a costi
non particolarmente elevati, delle carcasse, qualora contengano piombo.
Si deve inoltre evitare lo sparo in situazioni ambientali e/o temporali in cui il rumore costituisce una
perturbazione incompatibile.
L'eventuale abbattimento mediante fucile all'interno del Parco Naturale Oglio Sud dovrebbe essere
approvato dal Parco in quanto il Piano, precedentemente approvato nella convenzione con la
Provincia, non prevedeva questo metodo di cattura.
Il ricorso al fucile può essere di una certa utilità in alcune situazioni particolari.
Normalmente la specie diventa estremamente elusiva e totalmente crepuscolare/notturna dopo
pochi interventi mediante sparo e la sua cattura con questo metodo diviene di conseguenza molto
difficile se non impossibile.
Tuttavia nei primissimi interventi é solitamente molto confidente e si muove spesso anche di
giorno; pertanto é possibile effettuare con relativa facilità un certo numero di catture.
Esistono inoltre alcune situazioni che rendono piuttosto efficienti questi interventi, come ad
esempio dopo un improvviso aumento del livello delle acque, che fa perdere agli animali tutti i
riferimenti territoriali cui erano abituati costringendoli a muoversi in ambienti che conoscono
ancora poco, con minori possibilità di nascondersi; altra situazione favorevole é il gelo intenso, che
rende gli animali maggiormente attivi di giorno, quando la temperatura é più elevata, e
contemporaneamente riduce le vie di fuga a causa delle superfici ghiacciate.

                                                   9
4 - ATTREZZATURE E MATERIALI

4.1 - Cattura mediante gabbie/trappola

4.1.1 - Gabbie/trappola utilizzate

Le gabbie/trappola utilizzate nel programma vengono messe a disposizione dalla Provincia di
Mantova, che ne é proprietaria.
Il modello scelto, già utilizzato nella precedente fase, é caratterizzato da alta efficacia, lunga durata,
scarsa manutenzione, semplicità e rapidità d'uso, ottima selettività, rispetto degli animali e costo
relativamente limitato.
Si possono utilizzare anche gabbie/trappola diverse, ma di analoghe caratteristiche, che di volta in
volta devono comunque essere autorizzate dalla Provincia e rese riconoscibili con targhetta
inamovibile.
La Provincia ha recentemente acquistato, dopo l'espletamento di una regolare gara d'appalto, altre
200 gabbie dello stesso tipo che andranno ad aggiungersi a quelle già in dotazione, nella misura di
100 gabbie alla fine di marzo e di 100 alla fine di giugno.
Ogni gabbia é contraddistinta da una targhetta con incisa la dicitura "Provincia di Mantova" e il
numero progressivo di registro della gabbia.

4.1.2 - Altri materiali necessari:

-   Contenitore grande esterno per la raccolta e l'uccisione
-   Contenitore piccolo interno per l'uccisione
-   Evaporatori per il cloroformio
-   Reticelle per il fissaggio degli evaporatori
-   Bulloni, dadi e riparelle
-   Corde elastiche con gancio
-   Corda tipo "tapparelle"
-   Bottiglie ermetiche in polietilene
-   Targhette adesive per le bottiglie
-   Cloroformio
-   Esche
-   Sacchetti di politene
-   Guanti di protezione impermeabili

Il contenitore esterno è un bidone cilindrico in plastica bianca con coperchio, del tipo standard
solitamente utilizzato per la raccolta dei rifiuti condominiali (capacità 60 l). Sull'imboccatura é
predisposto un adattatore quadrato in alluminio per collegarlo facilmente all'entrata della
gabbia/trappola.

                                                   10
Il contenitore interno è un recipiente cilindrico più piccolo in plastica con coperchio,
solitamente utilizzato per la raccolta dei rifiuti domestici.
L'evaporatore é una normale spugnetta assorbente da cucina, che viene fissata con una reticella
metallica al fondo interno del contenitore piccolo, mediante bulloni e rondelle.
La reticella é un quadrato di rete metallica rigida a maglie strette, che fissa e protegge
l'evaporatore al fondo del contenitore piccolo.
I bulloni (25x8 mm) con relativi dadi e le riparelle (diametri 18 mm e 32 mm con foro interno 8
mm) servono per fissare reticella metallica, evaporatore e manico in corda al contenitore
piccolo.
Le corde elastiche sono delle normali funi per portapacchi (lunghezza 1 m) dotate di gancio
alle due estremità, tagliate nel mezzo e legate ai due manici del contenitore grande. Servono
per fissare il contenitore grande alla gabbia/trappola durante le catture.
La corda "tipo tapparelle" serve come manico per il contenitore piccolo.
Le bottiglie, della capacità di 1 litro e perfettamente ermetiche, servono a contenere il
cloroformio. Sono in polietilene adatto all'uso con tale liquido e vanno cambiate
periodicamente, non appena si rilevi un peggioramento della tenuta ermetica.
Le targhette adesive, stampate con inchiostro indelebile ai solventi organici tipo cloroformio,
vanno applicate alle bottiglie; devono indicare chiaramente il contenuto, la sua nocività
secondo il simbolo convenzionale (X nera su fondo rettangolare arancio) e le norme di
sicurezza nell'uso del liquido.
Il cloroformio (triclorometano CHCl3) utilizzato é quello per uso industriale.
L'esca può essere costituita da vegetali vari; ottime per il costo, l'efficacia e la facilità d'uso,
sono le carote.
I sacchetti di politene utilizzati sono trasparenti, sufficientemente robusti per impedirne la
rottura e la fuoriuscita di liquidi (dimensioni 50x60 cm, spessore 0,14 mm, con apertura lato
minore)
I guanti protettivi impermeabili devono essere sufficientemente robusti per evitarne la rottura
durante la manipolazione delle attrezzature.

4.2 - Cattura mediante fucile

4.2.1 - Fucile e cartucce

Il fucile utilizzato é con canna ad anima liscia e con munizioni spezzate.
Le cartucce utilizzate devono consentire il massimo risultato in termini di efficienza con il
minimo dispendio di piombo. Occorre infatti evitare la distruzione dell'animale, con
conseguente difficoltà di raccolta e dispersione nell'ambiente di liquidi organici potenzialmente
pericolosi.
Occorre inoltre evitare l'inutile dispersione nell'ambiente di piombo, con conseguenti problemi
di saturnismo.

                                                  11
4.2.2 - Altri materiali

- Sacchetti di polietilene
- Legacci per sacchetti di colore convenzionale
- Guanti di protezione impermeabili
- Asta con prolunga e gancio terminale

I sacchetti di politene utilizzati sono trasparenti, sufficientemente robusti per impedirne la
rottura e la fuoriuscita di liquidi (dimensioni 50x60 cm, spessore 0,14 mm, con apertura sul
lato minore).
I guanti protettivi impermeabili devono essere sufficientemente robusti per evitarne la rottura
durante la manipolazione delle carcasse e degli strumenti di recupero.
E' indispensabile l'uso di un'asta di buona lunghezza e terminante con un gancio, che consenta
il recupero della Nutria uccisa nell'acqua in cui molto spesso si trova la carcassa.

5 - MODALITÀ' PER LE CATTURE MEDIANTE GABBIE/TRAPPOLA E LE
SUCCESSIVE UCCISIONI

- Assicurarsi di avere sufficiente disponibilità di tempo il giorno seguente per effettuare lo
svuotamento di tutte le gabbie/trappola attivate nella propria area di intervento e, eventualmente,
per trasportare le carcasse nel più vicino posto di raccolta.
- Disinnescare sempre tutte le trappole se per il giorno seguente non sono possibili i controlli e
le relative uccisioni, oppure se il giorno seguente non é previsto il servizio di raccolta nella
propria zona o non é possibile trasportare le carcasse nel più vicino posto di raccolta.
In caso di tempo limitato, innescare un numero di gabbie corrispondente a quello disponibile.
- Controllare le trappole ogni giorno.
- Se le gabbie non sono già sul terreno, posizionarle opportunamente secondo le indicazioni
ricevute, innescarle e predisporle allo scatto. Se sono già posizionate, attivarle.
La cattura avverrà quasi sempre durante la tarda sera/notte.
- Come mezzo di cattura, fare uso esclusivamente delle gabbie/trappola fornite dalla Provincia di
Mantova, o da essa stessa autorizzate, identificabili mediante apposito contrassegno.
- Su richiesta della Provincia, restituire prontamente le trappole avute in prestito, consegnandole nei
luoghi di raccolta indicati.
- Non dare in uso a terzi le trappole.
- Liberare subito nel luogo stesso di cattura gli altri animali eventualmente intrappolati e non
appartenenti alla specie Nutria (Myocastor coypus).

- Immediatamente dopo aver effettuato il controllo delle trappole, sopprimere le Nutrie catturate
secondo le seguenti modalità:

                                                  12
- versare nel contenitore piccolo una modica quantità di cloroformio (circa 40 centilitri) e
richiuderlo con il suo coperchio. Il cloroformio evapora rapidamente saturando il recipiente;
- mediante le due corde a gancio, fissare il bidone grande, privato del coperchio, sul lato
apribile della gabbia, in modo che l'adattatore di alluminio chiuda perfettamente l'apertura
della gabbia;
- sbloccare il portello di chiusura della gabbia;
- aprire il portello della gabbia, tirando l'apposita catena, e con questa tenerlo aperto;
- con un bastone inserito tra le maglie, senza ferire l'animale, toccarlo facendolo spostare
verso l'imboccatura della gabbia;
- rilasciare la catena in modo che il portello, abbassandosi, spinga l'animale nel bidone
grande, dove scivolerà sul fondo; la superficie liscia del recipiente, la sua leggera pendenza
e il portello abbassato sull'imboccatura impediscono all'animale di ritornare nella gabbia;
per maggior sicurezza bloccare il portello in posizione chiusa inserendo il bastone tra le
maglie. L'operazione, apparentemente difficile, é in realtà, tranne rare eccezioni, semplice e
rapida, sulla base delle moltissime prove sperimentali effettuate;
- spostare l'imboccatura del recipiente da quella della gabbia dello spazio sufficiente per
inserire tra le due il coperchio del bidone;
- inserire il coperchio, staccare le corde a gancio e raddrizzare il bidone;
- eventualmente, per animali particolarmente irrequieti, assicurare il coperchio agganciando
superiormente le due corde;
- capovolgere il recipiente piccolo, saturo di vapori di cloroformio, toglierne il coperchio e,
trattenendolo esternamente per la maniglia sul fondo, inserirlo nel bidone grande, coprendo
interamente l'animale;
- fare in modo che l'imboccatura del bidone grande sia sempre parzialmente coperta dal
recipiente piccolo capovolto. La Nutria si trova a questo punto sotto la campana costituita
dal recipiente piccolo, a sua volta contenuto nel recipiente grande, in un ambiente saturo di
cloroformio vaporizzato;
- attendere almeno tre minuti. Il cloroformio funziona come deprimente del sistema
nervoso centrale, con forte azione anestetica. Per il rapido appannamento dei riflessi,
dopo circa 30/60 secondi l'animale non é più pericoloso e dopo circa 120 secondi
subentra lo stato di narcosi totale.
Il tempo necessario per raggiungere la completa anestesia può variare in funzione della
sensibilità individuale dell'animale, della rapidità del suo ritmo respiratorio, della
quantità di cloroformio utilizzata, della sua concentrazione e della temperatura esterna,
che influisce sulla velocità di vaporizzazione del narcotico.
Si é determinato sperimentalmente che, tranne poche eccezioni, 3/4 minuti garantiscono
lo stato di totale anestesia anche nelle peggiori condizioni a sfavore.
A questo punto l'animale potrebbe essere lasciato in ambiente saturo di cloroformio
fino alla morte.

                                          13
Non appare comunque utile una tale perdita di tempo che, per avere la sicurezza
       dell'effettivo decesso, richiederebbe ogni volta l'attesa massima calcolata per gli
       animali più resistenti e le condizioni più sfavorevoli.
       Si procede quindi come segue:
       - sollevare il contenitore piccolo;
       - assicurarsi che l'animale sia in stato di anestesia totale; in caso contrario, peraltro assai
       improbabile, rimettere il contenitore piccolo in posizione sull'animale e attendere ancora
       qualche minuto;
       - estrarre la Nutria narcotizzata dal bidone, rovesciandola o afferrandola per la coda, e
       distenderla a terra;
       - con un manganello, mediante un colpo deciso sulla nuca, dislocare le vertebre cervicali,
       provocando una morte sicura e immediata; non colpire il cranio, per evitare inutili perdite di
       sangue.

- Evitare sempre inutili sofferenze agli animali catturati e comportamenti che possano offendere la
sensibilità di eventuali osservatori.
- Inserire la Nutria nel sacchetto fornito dalla Provincia e chiuderlo ermeticamente con un legaccio,
evitando l'uso di filo metallico.
- Trasportare le Nutrie uccise nel più vicino posto di raccolta, dove il personale incaricato
provvederà a ritirarle con mezzi e contenitori autorizzati.
- Compilare la scheda di cattura.
- In attesa del trasporto, conservare le Nutrie uccise in contenitori chiusi e protetti da cani
eventualmente presenti.
- Trasportare le Nutrie uccise unicamente nel più vicino posto di raccolta, preventivamente
concordato con l'agente ittico-venatorio responsabile, senza rimuoverle dai sacchetti in politene già
chiusi ermeticamente.
- Non utilizzare il materiale fornito dalla Provincia per altri usi estranei al programma di
abbattimento Nutria.
- Se si utilizzano gabbie di proprietà della Provincia, informare immediatamente l'Amministrazione
di eventuali furti; la Provincia insieme all'operatore provvederà a presentare la relativa denuncia.

6 - MODALITÀ' PER LE CATTURE MEDIANTE FUCILE

L'abbattimento mediante fucile può essere effettuato unicamente dall'agente ittico-venatorio,
eventualmente in collaborazione con una o al massimo due persone aventi i requisiti di legge.
- Assicurarsi di essere lontani da altre persone, per motivi di sicurezza e per evitare, per quanto
possibile, di ledere la sensibilità dei presenti.
- Procedere repentinamente al recupero della Nutria uccisa, anche qualora ciò risulti difficile o
richieda dispendio di tempo; eventualmente utilizzare un'asta con gancio terminale.
Per nessuna ragione le carcasse devono essere abbandonate sul terreno e neppure nelle acque.

                                                 14
- Inserire la Nutria nel sacchetto fornito dalla Provincia e chiuderlo ermeticamente con un legaccio
non metallico, di colore convenzionale utile a riconoscere le carcasse contenenti piombo.
- Trasportare le Nutrie uccise nel più vicino posto di raccolta, senza rimuoverle dai sacchetti in
politene già chiusi ermeticamente, dove il personale incaricato provvederà a ritirarle con mezzi e
contenitori autorizzati.

Nel caso si programmi un intervento con un alto numero prevedibile di catture, fare convenire sul
posto l'automezzo della Provincia autorizzato per trasporti ad alto rischio, che provvede a
raccogliere immediatamente tutte le carcasse.

7. NORME DI SICUREZZA

7.1 - Metodo della gabbia/trappola

La mancanza di spargimento di sangue durante le operazioni mette di per sé al riparo da parte
del rischio sanitario, che é tuttavia presente per la possibilità di contatto con l'urina.
L'operatore deve comunque, per la propria salvaguardia:
- durante la manipolazione delle Nutrie e delle trappole, indossare sempre guanti protettivi
impermeabili;
- evitare di maneggiare l'animale o comunque di avvicinarsi troppo in assenza di protezione; pur
non essendo normalmente aggressivo, quando costretto può essere pericoloso.
Precauzioni da rispettare quando si lavora con il cloroformio:
- tenere sempre il cloroformio e tutti gli altri accessori per le uccisioni in luogo protetto, in
particolare lontano dai bambini;
- operare sempre all'aperto e chiudere sempre ermeticamente il contenitore;
- evitare il contatto del cloroformio con la pelle e non respirarne i vapori;
- in caso di contatto del cloroformio con gli occhi, lavare a lungo con sola acqua;
- non usare lenti a contatto;
- prima di riporre in un ambiente chiuso i recipienti che hanno contenuto cloroformio, attendere un
certo tempo, fino alla completa evaporazione dell'eventuale liquido residuo;
- conservare il cloroformio nei contenitori forniti dalla Provincia, dotati di apposita etichetta di
riconoscimento, e mai, per nessuna ragione, travasarlo in altri.

7.2 - Metodo del fucile

- Assicurarsi sempre di essere sufficientemente lontani da luoghi abitati e che nei dintorni non vi
siano persone.
- Limitare al massimo la dispersione di sangue e altri liquidi organici nell'ambiente.
- Durante la manipolazione delle carcasse, utilizzare sempre guanti protettivi impermeabili.

                                                 15
- Toccare l'animale solo dopo essersi accertati dell'effettiva morte; reazioni impreviste potrebbero
essere pericolose.

8 - SERVIZIO DI RACCOLTA CARCASSE E FORNITURA MATERIALI

La Provincia garantisce il periodico prelievo delle Nutrie uccise in almeno un punto di raccolta
per ogni Ambito Territoriale di Caccia e la regolare fornitura dei materiali di consumo correnti.
Entrambi i servizi sono gratuiti.
Essi sono effettuati da personale dipendente dall'Amministrazione, che utilizza per la raccolta
un automezzo e dei contenitori autorizzati dai Servizi Veterinari per il trasporto ad altro rischio.
Per modiche quantità di carcasse gli operatori che effettuano le uccisioni possono compiere il
trasporto fino al più vicino posto di raccolta, dove il personale della Provincia incaricato
provvede a ritirarle con mezzi e contenitori autorizzati.
In attesa del trasporto, le Nutrie uccise vengono conservate in contenitori chiusi e protetti da cani
eventualmente presenti.
Le Nutrie uccise vengono trasportate unicamente nel più vicino posto di raccolta, preventivamente
concordato con l'agente ittico-venatorio responsabile, senza rimuoverle dai sacchetti in politene già
chiusi ermeticamente subito dopo la soppressione.
Nessun animale morto può venire trasportato senza prima essere chiuso ermeticamente nel
sacchetto in politene fornito dalla Provincia.
Il posto di raccolta, almeno uno per ogni Ambito Territoriale di Caccia, é dotato di un
congelatore dove le carcasse vengono temporaneamente stoccate in attesa del prelievo con
mezzi e contenitori autorizzati dai Servizi Veterinari.
Un punto di raccolta può non essere dotato di congelatore, a condizione che la Provincia
garantisca il prelievo giornaliero delle carcasse; in tal caso, in attesa del prelievo, le Nutrie
uccise devono essere conservate in contenitori chiusi e protetti da cani eventualmente presenti.
Gli Ambiti Territoriali di Caccia, in ognuno dei quali é situato almeno un punto di raccolta,
comprendono ciascuno i seguenti Comuni:
ATC N° 1: Magnacavallo, Borgofranco sul Po, Sermide, Carbonara di Po, Felonica, Poggio Rusco, Villa Poma (in
parte), Revere (in parte);
ATC N° 2: Quistello, san Giacomo delle Segnate, Schivenoglia, San Giovanni del Dosso, Quingentole, Pieve di
Coriano, Villa Poma (in parte), Revere (in parte);
ATC N° 3: San Benedetto Po, Moglia, Pegognaga (in parte), Gonzaga (in parte);
ATC N° 4: Motteggiana, Suzzara, Pegognaga (in parte), Gonzaga (in parte);
ATC N° 5: Viadana, Dosolo, Pomponesco;
ATC N° 6: Bozzolo, Commessaggio, Gazzuolo, Rivarolo Mantovano, San Martino dall'Argine, Sabbioneta
ATC N° 7: Castellucchio, Rodigo, Marcaria (in parte), Gazoldo degli Ippoliti (in parte), Goito (in parte);
ATC N° 8: Curtatone, Marcaria (in parte);
ATC N° 9: Virgilio, Bagnolo San Vito, Borgoforte;

                                                           16
ATC N° 10: Acquanegra sul Chiese, Canneto sull'Oglio, Casalromano, Mariana Mantovana, Asola, Casalmoro,
Redondesco;
ATC N° 11: Piubega, Ceresara, Castelgoffredo, Medole, Casaloldo, Gazoldo degli Ippoliti (in parte), Goito (in
parte), Castiglione delle Stiviere (in parte), Guidizzolo (in parte);
ATC N° 12: Ponti sul Mincio, Monzambano, Volta Mantovana, Solferino, Cavriana, Castiglione delle Stiviere (in
parte), Guidizzolo (in parte), Goito (in parte)
ATC N° 13: Porto Mantovano, Marmirolo, Roverbella (in parte), Goito (in parte), San Giorgio di mantova (in
parte);
ATC N° 14: Castelbelforte, Castel d'Ario, Bigarello, San Giorgio di Mantova (in parte), Roverbella (in parte),
ATC N° 15: Ostiglia, Serravalle a Po, Sustinente, Villimpenta, Roncoferraro (in parte).

9 - SMALTIMENTO DELLE CARCASSE

Le carcasse degli animali, contenute in sacchetti contraddistinti in modo diverso a seconda
della procedura di cattura seguita (con o senza piombo), confluiscono e vengono conservate
nella cella/congelatore presso l'Azienda Bigattera (Dosso del Corso-Mantova).
Periodicamente esse vengono smaltite mediante trasformazione in farina di carne.
L'operazione viene effettuata dalla Ditta che, in possesso delle necessarie autorizzazioni, ha
offerto il prezzo più vantaggioso fra quelle interpellate.
La Ditta deve essere autorizzata al trasporto e alla trasformazione di rifiuti di origine animale a
basso ed alto rischio.
Nel caso in cui in futuro si possa utilizzare a bassi costi un inceneritore si prenderà in esame la
possibilità di adottare questo tipo di smaltimento, tenuto conto che potrà essere usato anche
per l'eliminazione delle carcasse di altre specie.
Il Servizio Veterinario dell'USSL di competenza garantisce il rispetto delle norme di sicurezza
veterinaria e provvede all'espletamento delle eventuali formalità d'uso.
Il giorno del prelievo dai congelatori le carcasse vengono trasferite sugli automezzi di
trasporto, mantenendole nei sacchetti dove erano state ermeticamente chiuse subito dopo
l'uccisione.

10 - ACQUISIZIONE DA PARTE DELL'UFFICIO CACCIA DELLE INFORMAZIONI E
DELLE DISPONIBILITÀ' A COLLABORARE

Le informazioni relative alle zone critiche, necessitanti di interventi, e alle eventuali disponibilità e
possibilità di collaborazione vengono acquisite fondamentalmente in tre diversi modi:

a) mediante compilazione di apposita scheda di di segnalazione (modulo A), fatta pervenire in sede
provinciale o personalmente, o tramite posta, o attraverso le organizzazioni di categoria (agricole e
venatorie), o attraverso gli uffici dei Comuni interessati o tramite l'agente ittico-venatorio della
zona;

                                                             17
b) per via telefonica, direttamente al personale dell'Ufficio Caccia e Pesca della Provincia, che
provvede a compilare la scheda di segnalazione (modulo A);

c) mediante ricerca sistematica e contatti personali da parte degli agenti ittico-venatori, che
riportano i dati acquisiti sulla scheda di segnalazione (modulo A).

Se l'informazione arriva incompleta agli uffici, questi provvedono a contattare il relatore per via
telefonica (quando possibile), o tramite il personale di vigilanza, acquisendo i dati mancanti e
riportandoli sulla scheda di segnalazione (modulo A).
Se già non é riportata, viene aggiunta l'indicazione dell'Ambito (o degli Ambiti) Territoriale di
Caccia entro i cui confini sono comprese le aree in oggetto.
Le schede di segnalazione, suddivise per ATC, vengono distribuite agli agenti ittico-venatori
competenti.
Questi, da soli o con il coordinatore scientifico, effettuano quindi un sopralluogo, verificando ed
eventualmente modificando i dati della scheda.
In particolare dovranno essere controllati:
- descrizione del problema e sua reale entità
- disponibilità di collaboratori ed esistenza delle condizioni di legge per le autorizzazioni
Sulla scheda di segnalazione viene riportata la data del sopralluogo
Eventuali osservazioni vanno riportate sul retro della scheda.

La scheda viene quindi riconsegnata all'Ufficio centrale, che provvede a trascriverla nel
corrispondente data base (DB 1) e a stamparne una copia, che viene archiviata nel raccoglitore A.
La scheda originale viene riconsegnata all'agente ittico-venatorio competente, che la utilizza e
conserva.

Durante il sopralluogo viene anche compilata e sottoscritta dal richiedente la "richiesta di
autorizzazione agli abbattimenti" (moduli B o C), che viene autenticata dall'agente ittico-venatorio
(o da chiunque ne abbia la competenza) e quindi consegnata all'Ufficio centrale, che attiva il
procedimento per le autorizzazioni (vedi paragrafo 12).

11 - MODULISTICA

Per l'organizzazione del piano vengono utilizzati alcuni moduli (tutti disponibili su base
informatica):

11.1 - Modulo A: scheda di segnalazione del problema Nutria

                                                  18
Il modulo A viene utilizzato per raccogliere i dati relativi alla presenza degli animali sul territorio.
Esso riunisce anche le informazioni relative alla disponibilità di operatori per gli interventi nell'area
in oggetto.

                                                  19
11.2 - Modulo B: richiesta di autorizzazione agli abbattimenti nelle aree esterne ai Parchi
Naturali Regionali e alle Riserve Naturali Regionali e Statali

Si configura come dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà ed é rivolta al Presidente della
Provincia. Viene compilato da chi, in possesso dei requisiti di legge che dichiara nell'atto, intende
collaborare nelle operazioni di cattura e abbattimento delle Nutrie nelle aree esterne ai Parchi
Naturali Regionali e alle Riserve Naturali Regionali e Statali.
La firma viene autenticata ai sensi dell'art. 20 della Legge 4/1/68, n°15. L'autenticazione può essere
effettuata dall'agente ittico-venatorio di zona.

11.3 - Modulo C: richiesta di autorizzazione agli abbattimenti nelle aree appartenenti al Parco
Naturale Oglio Sud

Si configura come dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà ed é rivolta al Presidente del Parco
Naturale Oglio Sud.
Viene compilato da chi intende collaborare nelle operazioni di cattura e abbattimento delle Nutrie
nelle aree del Parco Naturale Oglio Sud.
La firma viene autenticata ai sensi dell'art. 20 della Legge 4/1/68, n°15. L'autenticazione può essere
effettuata dall'agente ittico-venatorio di zona.

11.4 - Modulo D: scheda per l'annotazione delle catture effettuate dai singoli operatori

Viene compilato giornalmente dagli operatori incaricati delle catture.
In esso vengono giornalmente indicati il numero di catture effettuate dall'operatore e il numero di
gabbie aperte nella notte precedente (in cui le catture stesse sono state effettuate).
La scheda viene raccolta mensilmente dall'agente ittico-venatorio responsabile dell'area di
intervento, che provvede a fornirne una nuova intestata; la scheda compilata viene consegnata
all'Ufficio centrale, che provvede a trascriverne i dati nel foglio elettronico generale (FE 1).

11.5 - Modulo E: scheda per l'annotazione delle carcasse raccolte e dei materiali consegnati

Viene compilato dal personale incaricato della raccolta carcasse e della distribuzione materiali. In
esso i siti di raccolta sono ordinati secondo una ottimizzazione del percorso.
Viene aggiornato nell'Ufficio centrale e consegnato al personale ogni volta che si effettua la
raccolta o la distribuzione dei materiali.
In esso vengono indicate, oltre alle Nutrie raccolte per ogni singolo sito, anche le esche e
l'anestetico distribuiti.
I totali generali e per singolo sito riportati servono anche come controllo incrociato dei dati
provenienti dalle schede compilate giornalmente dai singoli operatori (modulo D).

                                                   20
11.6 - Modulo F: disposizioni impartite dalla Provincia di Mantova alle persone autorizzate ad
effettuare catture ed abbattimenti della specie Nutria

Viene consegnato in duplice copia ad ogni operatore responsabile di almeno un sito di cattura. Una
copia viene riconsegnata, controfirmata per accettazione, prima di iniziare l'attività di cattura.

11.7 - Modulo G: scheda per la registrazione giornaliera della distribuzione delle gabbie ad
uso degli agenti ittico-venatori

Viene compilato giornalmente da ogni agente ittico-venatorio, riportando la distribuzione delle
gabbie in dotazione al territorio di sua competenza.
Viene consegnato alla fine di ogni mese all'Ufficio centrale.
In esso ogni punto di cattura é codificato da un numero progressivo relativo a quel territorio e da
una denominazione convenzionale, attribuita dall'agente ittico-venatorio (solitamente un toponimo
o il nome del conduttore dei terreni). In tutte le schede successive denominazione e numero
progressivo non devono mai ripetersi per siti diversi, mentre devono essere mantenuti per interventi
in tempi successivi nello stesso sito.

11.8 - Modulo H: scheda per la raccolta delle informazioni sui siti di cattura

Viene compilato dall'agente ittico-venatorio responsabile di un sito di cattura nel momento in cui
questo viene attivato per la prima volta, oppure quando i dati riportati precedentemente subiscono
delle variazioni. Esso contiene i dati che verranno poi trascritti dall'Ufficio centrale sul DB 4.
Il modulo, per semplificare le operazioni, non viene adottato nella prima fase di attuazione del
piano.

12 - PROCEDIMENTO PER LE AUTORIZZAZIONI

12.1 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nei territori non
compresi in Parchi o Riserve Naturali Regionali e Statali

Il richiedente compila il modulo B e lo sottoscrive, facendone autenticare la firma (solitamente, ma
non necessariamente, dall'agente ittico-venatorio di zona durante il primo sopralluogo).
Il modulo viene quindi fatto pervenire nell'Ufficio centrale
L'Ufficio inserisce i dati del modulo B nel database generale degli operatori (DB 2) e predispone la
specifica ordinanza (allegato A1) e la relativa lettera di trasmissione al richiedente (allegato A3).
Il Presidente della Provincia di Mantova firma l'ordinanza e il Dirigente del Settore Natura, Tempo
libero e Sport la relativa lettera di trasmissione, che vengono entrambe datate. Le date
dell'ordinanza e della lettera di trasmissione vengono inserite nel data base generale degli operatori
(DB 1).

                                                  21
Vengono preparate le fotocopie dell'ordinanza e della lettera di trasmissione.
In un raccoglitore a fogli mobili (raccoglitore B) vengono inseriti nell'ordine:
- ordinanza originale;

- lettera di trasmissione in fotocopia;
- richiesta di autorizzazione (questa viene inserita rovesciata, in modo che i dati in essa contenuti
siano facilmente accessibili leggendo sul retro del foglio trasparente).
L'originale della lettera di trasmissione, unitamente alla fotocopia dell'ordinanza, a due copie delle
disposizioni (modulo F) e alla prima scheda di cattura (modulo D) vengono consegnate all'agente
ittico-venatorio competente, che le porta all'operatore richiedente.
Dal momento in cui ha controfirmato per accettazione le disposizioni e restituito il relativo modulo
F, il nuovo operatore é autorizzato ad effettuare catture e successivi abbattimenti nei territori
indicati nell'ordinanza, corrispondenti all'ATC o agli ATC in cui sono compresi i fondi di cui é
proprietario o conduttore.
Il modulo F controfirmato dal nuovo operatore viene inserito nel raccoglitore B, sotto la fotocopia
della lettera di trasmissione.
Al termine di ogni mese l'agente ittico-venatorio raccoglie le schede di cattura compilate e
consegna agli operatori le nuove schede per il periodo successivo debitamente intestate.
Le schede raccolte vengono consegnate all'Ufficio centrale, che provvede a registrarle nel resoconto
generale delle catture (FE 1).

12.2 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nei territori del Parco
Naturale Oglio Sud

Il richiedente compila il modulo C e lo sottoscrive, facendone autenticare la firma (solitamente, ma
non necessariamente, dall'agente ittico-venatorio di zona durante il primo sopralluogo).
Il modulo viene quindi fatto pervenire nell'Ufficio centrale.
L'Ufficio inserisce i dati del modulo C nel data base generale degli operatori (DB 3) e predispone la
lettera di trasmissione al richiedente (allegato A7) della futura ordinanza del Parco Naturale Oglio
Sud.
Il modulo di richiesta del futuro operatore viene quindi trasmesso alla sede del Parco Naturale
Oglio Sud, conservandone una fotocopia nell'Ufficio centrale
Gli Uffici del Parco Naturale Oglio Sud predispongono in triplice copia l'ordinanza di
autorizzazione, che viene firmata dal Presidente del Parco.
Le tre copie vengono quindi inviate all'Amministrazione Provinciale.
Il Dirigente del Settore Natura, Tempo libero e Sport firma la relativa lettera di trasmissione, che
viene datata. La data viene quindi inserita nel data base generale degli operatori (DB 3).
Viene quindi preparata la fotocopia della lettera di trasmissione.
In un raccoglitore a fogli mobili (raccoglitore C) vengono inseriti nell'ordine:
- una ordinanza originale;

                                                 22
- lettera di trasmissione in fotocopia;
- fotocopia della richiesta di autorizzazione (questa viene inserita rovesciata, in modo che i dati in
essa contenuti siano facilmente accessibili leggendo sul retro del foglio trasparente).

L'originale della lettera di trasmissione, unitamente a due copie dell'ordinanza, a due copie delle
disposizioni (modulo F) e alla prima scheda di cattura (modulo D) vengono consegnate all'agente
ittico-venatorio competente, che le porta all'operatore richiedente.

Una copia dell'ordinanza viene controfirmata dall'operatore per conferma dell'avvenuta consegna
(richiesta del Parco Naturale Oglio Sud) e restituita all'agente ittico-venatorio che, tramite l'Ufficio
centrale, provvede a restituirla al Parco Naturale Oglio Sud.
Il modulo F controfirmato dal nuovo operatore viene inserito nel raccoglitore C, sotto la fotocopia
della lettera di trasmissione.
Dal momento in cui ha controfirmato per accettazione le disposizioni e restituito il relativo modulo
F, il nuovo operatore é autorizzato ad effettuare catture e successivi abbattimenti nel territorio del
Parco Naturale Oglio Sud, comprese le Riserve Naturali "Torbiere di Marcaria" e "Le Bine".
Al termine di ogni mese l'agente ittico-venatorio raccoglie le schede di cattura compilate e
consegna agli operatori le nuove schede per il periodo successivo, debitamente intestate.
Le schede raccolte vengono consegnate all'Ufficio centrale, che provvede a registrarle nel resoconto
generale delle catture (FE 1).

12.3 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nelle Riserve Naturali
Regionali non comprese nei territori del Parco Naturale Oglio Sud e del Parco Naturale del
Mincio

Il problema riguarda nell'immediato futuro soltanto la Riserva Naturale "Paludi di Ostiglia", ma
potrebbe in seguito estendersi a qualche altra zona.
La procedura per le autorizzazioni dovrebbe comunque essere in tutto simile a quella adottata per il
Parco Naturale Oglio Sud, previa convenzione con l'Ente Gestore della Riserva.

12.4 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nella Riserva Naturale
Orientata dello Stato "Bosco della Fontana"

Nella Riserva sono presenti attualmente alcuni esemplari di Nutria. La Direzione ha richiesto una
collaborazione della Provincia di Mantova per una soluzione del problema. In questo caso la
competenza sul controllo della fauna selvatica é del Ministero Risorse Agricole, Alimentari e
Forestali.
La Provincia si é dichiarata disponibile, nel rispetto delle linee di intervento già in adozione nel
restante territorio provinciale e sotto il controllo del coordinatore scientifico del programma, in
accordo con la Direzione della Riserva.

                                                 23
L'intervento, dato l'esiguo numero di esemplari, viene fornito gratuitamente in forza della fattiva
collaborazione tra il Settore Natura, Tempo libero e Sport della Provincia e la Stazione Forestale di
Bosco della Fontana

                                                24
12.5 - Autorizzazioni alla cattura e successivo abbattimento di Nutrie nel Parco Naturale del
Mincio

Il Parco Naturale del Mincio gestisce autonomamente il programma per il controllo della Nutria e
qualunque richiesta di autorizzazione eventualmente pervenuta all'Amministrazione Provinciale
deve essere girata ad esso, fatti salvi alcuni saltuari interventi in forza della fattiva collaborazione
che si vuole tenere con in Consorzio del Parco di cui trattasi.

13 - PUBBLICHE RIUNIONI

E ‘ necessario continuare ad effettuare pubbliche riunioni, finalizzate ad informare i cittadini, ed in
particolare gli agricoltori interessati economicamente al problema, sul programma attuato dalla
Provincia di Mantova.
In questi incontri, che sono condotti dal Coordinatore scientifico del programma in collaborazione
con uno o più agenti ittico-venatori, vengono illustrate le caratteristiche della specie, le possibili
modalità di intervento alla luce della normativa vigente, il programma adottato dalla Provincia di
Mantova e le motivazioni tecniche di ogni singola scelta.
Nelle riunioni si deve dare ampio spazio alla discussione, dopo la quale vengono acquisite nuove
segnalazioni del problema e le adesioni per partecipare operativamente al programma.
Di ogni riunione deve essere data ampia informazione, sia attraverso i giornali locali, sia con
singole comunicazioni a tutte le Associazioni agricole, che a loro volta ne informano gli iscritti, sia
coinvolgendo le Associazioni venatorie presenti nel territorio che, data l’attuale normativa, sono
direttamente inserite nella conduzione del programma.
E’ opportuno che la riunione avvenga in un Comune, che metta a disposizione la sala, cercando
comunque di rendere partecipe qualche Comune vicino che, soprattutto perché ubicato nello stesso
Ambito Territoriale di Caccia, sia cointeressato nella gestione locale del problema.

14 - APERTURA DI NUOVI POSTI DI RACCOLTA

L'apertura di un nuovo sito di cattura comporta necessariamente il sopralluogo preliminare e
l'espletamento delle pratiche per l'autorizzazione dell'operatore che dovrà divenirne il responsabile.
L'operatore privo di precedenti esperienze deve sempre ricevere un addestramento preliminare e
tutte le informazioni pratiche necessarie.
Il funzionamento del programma viene generalmente illustrato, durante il primo sopralluogo,
dall'agente ittico-venatorio della zona.
Il giorno fissato un incaricato della Provincia, insieme all'agente ittico-venatorio, servendosi
dell'automezzo solitamente utilizzato per la raccolta delle Nutrie, porta nel luogo di cattura stabilito
tutto il materiale necessario, prelevandolo o dal magazzino centrale o dai magazzini locali : gabbie
nel numero previsto, contenitore grande per la raccolta e l'uccisione, contenitore piccolo per
l'uccisione, anestetico, esche e sacchetti per lo stoccaggio degli animali morti.

                                                 25
Puoi anche leggere