PIANO ORGANIZZATIVO LAVORO AGILE - APPROVATO CON DELIBERA UDP 1 FEBBRAIO 2021, N.20 - CONSIGLIO ...
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Approvato con Delibera UdP 1 febbraio 2021, n.20 PIANO ORGANIZZATIVO LAVORO AGILE PREMESSE 1. IL LAVORO AGILE IN CONSIGLIO REGIONALE 2. MAPPATURA DELLE ATTIVITA’ LAVORABILI DA REMOTO 3. RISULTATI ATTESI 4. PROGETTI LAVORO AGILE PER AREE – ANNO 2021 5. MONITORAGGIO E REPORTISTICA 6. DOTAZIONE TECNOLOGICA 7. TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO E FORMAZIONE NELLO SMART WORKING 8. RAPPORTI CON IL TELELAVORO 9. PROGRAMMA DI SVILUPPO DEL LAVORO AGILE - PIANO DELLA PERFORMANCE PREMESSE Nell’ambito della disciplina per la promozione della conciliazione dei tempi di vita e lavoro la Legge 7 agosto 2015 n. 124 ha disposto l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di adottare misure organizzative volte a fissare obiettivi annuali per l’attuazione del Telelavoro e ad introdurre nuove modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, che permettessero entro 3 anni ad almeno il 10 % dei dipendenti, ove lo avessero richiesto, di avvalersi di tale modalità. La Legge 22 maggio 2017, n. 81, recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”, ha disciplinato la materia introducendo misure volte a favorire una nuova concezione dei tempi e dei luoghi del lavoro subordinato, definendo il lavoro agile come modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. L’evolversi della situazione epidemiologica determinata dal diffondersi del Covid 19 ha condotto all’adozione di numerosi interventi normativi sia di rango primario che secondario, che hanno portato ad un superamento del regime sperimentale dell’obbligo per le amministrazioni di adottare misure organizzative per il ricorso a nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa. 1
L’articolo 263 del D.L. 19 maggio 2020 n. 34, convertito nella Legge 17 luglio 2020 n.77, ha modificato la Legge 124/2015 introducendo la facoltà per le amministrazioni pubbliche di redigere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), quale sezione del documento del Piano della Performance. L’art. 263 specifica che: ”Il POLA individua le modalità attuative del lavoro agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, che almeno il 60 per cento dei dipendenti possa avvalersene, garantendo che gli stessi non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera, e definisce, altresì, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi, nonché della qualità dei servizi erogati, anche coinvolgendo i cittadini, sia individualmente, sia nelle loro forme associative.” Successivamente il Decreto del Ministro della Funzione Pubblica del 19 ottobre 2020, ha stabilito che il lavoro agile nella pubblica amministrazione costituisca una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa. In data 9 dicembre u.s. con Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione sono state approvate le “Linee guida sul Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) e indicatori performance”. Il POLA è inteso come “strumento di programmazione del lavoro agile ovvero delle sue modalità di attuazione e di sviluppo”. Le Linee Guida forniscono alcune indicazioni metodologiche per supportare le amministrazioni nel passaggio della modalità di lavoro agile dalla fase emergenziale a quella ordinaria, in linea con quanto richiesto dall’articolo 14, comma 1, della Legge 7 agosto 2015, n. 124, come modificato dall’art. 263, comma 4-bis, del decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. “decreto rilancio”), focalizzando l’attenzione sul Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) e sugli indicatori di performance, funzionali a un’adeguata attuazione e a un progressivo sviluppo del lavoro agile. L’approccio proposto dal documento è quello di un’applicazione progressiva e graduale, in quanto le scelte sulla programmazione del lavoro agile sono rimesse all’amministrazione, che deve elaborare un programma di sviluppo nell’arco temporale di un triennio 1. IL LAVORO AGILE IN CONSIGLIO REGIONALE La regolamentazione del lavoro agile ordinario (smart working) in Consiglio Regionale è stata introdotta a fine 2017 ed è stata modificata ad inizio 2020, a seguito di confronto con le organizzazioni sindacali, mediante una Direttiva approvata con Decreto del Segretario Generale 12 dicembre 2019 n. 659. La prima applicazione nell’ente dello smart working risale ad inizio 2018 mediante avvisi semestrali destinati a tutto il personale dirigenziale e delle categorie interessato, nel limite dei 2
posti messi a disposizione dal Piano di Telelavoro e Lavoro agile, approvato annualmente dall’Ufficio di Presidenza. All’avvio dell’emergenza è stata aumentata la percentuale di personale in smart working portandola da 27 a 33 postazioni, che sommate alle 14 postazioni assegnate di Telelavoro, hanno consentito di raggiungere la copertura del 20% dei dipendenti in servizio. Di seguito una tabella riassuntiva delle dimensioni del lavoro agile in Consiglio prima di febbraio 2020: Successivamente con una serie di Deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza e di decreti attuativi del Segretario Generale è stato posto in lavoro da remoto, con strumentazione propria o fornita dall’Amministrazione, circa il 95 % di tutto il personale. In coerenza con la normativa emergenziale che ha derogato all’obbligo della sottoscrizione di un accordo individuale fra datore di lavoro e lavoratore, è stata autorizzata tale modalità di lavoro senza specifiche disposizioni individuali. A settembre a seguito dell’entrata in vigore della Legge 77 di conversione del decreto "Rilancio" (D.L. n. 34/2020), recante "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19" è stata disposta l’applicazione del lavoro agile, con misure semplificate, al 50 per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità. A tal fine ciascun Dirigente ha predisposto un piano di rientro in sede del personale alternando o ruotano il personale in lavoro da remoto, nel rispetto della disposizione di legge. In riferimento al gradimento del lavoro agile nella sua versione pre covid a fine 2018 è stato somministrato un questionario anonimo ai dipendenti in smart working e ai Dirigenti. 3
Anche durante il primo periodo emergenziale è stata effettuata una rilevazione rivolta a tutto il personale per raccogliere dati relativi, da un lato, alle misure messe in campo dall’organizzazione e, dall'altro, alle modalità di gestione del lavoro del singolo durante la fase di Lockdown. Nelle due occasioni, sia pure molto diverse (va tenuto in conto che nel primo caso la platea era più ridotta, e che nel secondo si “scontava” il peso della gravità della situazione complessiva) le soluzioni di lavoro agile hanno ricevuto un buon gradimento da parte dei dipendenti e dei dirigenti, come descritto in allegato. 2. MAPPATURA DELLE ATTIVITA’ LAVORABILI DA REMOTO La ricognizione delle attività lavorabili da remoto è stata avviata in occasione dell’applicazione del lavoro agile al 50 % del personale assegnato a tali attività, al fine di predisporre il piano di rientro previsto dal legislatore con la legge di conversione del Decreto Rilancio, Legge. 17 luglio 2020, n. 77. Successivamente il Decreto del Ministro della Funzione Pubblica del 19 ottobre 2020, ha specificato che la mappatura delle attività va intesa come ricognizione, svolta da parte delle amministrazioni in maniera strutturata e soggetta ad aggiornamento periodico, dei processi di lavoro che, in base alla dimensione organizzativa e funzionale, possono essere svolti con modalità agile. In questa chiave di lettura, la mappatura diviene un processo dinamico con possibilità di periodiche revisioni. Le schede contenenti un elenco dei processi e delle aree di attività raggruppate per macro aree e suddivise per i Servizi dell’ente, secondo la ricognizione richiesta ai Dirigenti competenti, saranno perfezionate e verranno acquisite preliminarmente alla predisposizione dei progetti per Aree. 3. RISULTATI ATTESI Alla luce dell’esperienza vissuta nella fase dell’emergenza e coerentemente con la disciplina del lavoro agile attualmente in vigore e contenuta nella Direttiva interna approvata a Dicembre 2019, che prevedeva nelle Disposizioni transitorie e finali di cui all’art. 19 la durata annuale (della Direttiva) e comunque non oltre il 31.01.2021 al fine di verificare l’incidenza sulla funzionalità dei servizi e con l’obiettivo di valutare eventuali ulteriori incrementi del contingente di postazioni assegnabili al lavoro agile e di individuare aree maggiormente idonee e funzioni vocate ad essere destinate al lavoro agile si ritiene di adottare il POLA. Il Piano Organizzativo ha la finalità di estendere questa modalità di lavoro a intere strutture o aree dell’organizzazione, anche al fine di completare l’analisi dei processi in chiave digitale e definire una migliore disciplina, a prescindere dal termine dell’emergenza sanitaria. Il lavoro agile può rappresentare, in prospettiva, un cambio di paradigma organizzativo con una nuova e diversa concezione del tempo e dello spazio di lavoro oltre che delle relazioni tra le persone. Con l’obiettivo di semplificare le procedure e razionalizzare i processi nonché di ridurre i tempi dei procedimenti si intende accelerare il completamento della digitalizzazione dei processi promuovendo una dematerializzazione che non sia una mera riproposizione del procedimento 4
analogico esistente ma una vera e propria destrutturazione dei processi analogici e ricomposizione degli stessi in forma digitale. Particolare attenzione dovrà essere destinata anche ai percorsi formativi e agli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi. Inevitabilmente l’impatto della digitalizzazione e della semplificazione dei procedimenti porterà ad una rivisitazione anche del Piano triennale dei Fabbisogni di personale, non nella sua parte numerica, ma in quella relativa all’individuazione di figure che dovranno essere orientate alle nuove modalità lavorative, sempre più specializzate. Tenuto conto della peculiarità dell’Assemblea legislativa, in questo contesto di profondo cambiamento delle modalità di lavoro il valore da preservare è la salvaguardia all’interno dell’intera organizzazione della conoscenza diffusa, delle competenze distintive, dei saperi specifici e dei comportamenti che caratterizzano in modo trasversale l’attività di supporto agli organi istituzionali, patrimonio immateriale da presidiare e sviluppare come elementi costitutivi della “qualità dei servizi” a cui dovrà tendere il lavoro agile in Consiglio regionale (art. 263 sopra citato) . Gli obiettivi principali che l’amministrazione intende raggiungere sono sinteticamente riportati di seguito: • Diffondere modalità di lavoro e stili manageriali orientati ad una maggiore autonomia e responsabilità delle persone; • Rafforzare la cultura della misurazione e della valutazione della performance; • Valorizzare le competenze delle persone e migliorare il loro benessere organizzativo, nonché facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e promuovere la flessibilità lavorativa, agevolando anche la rivisitazione di profili e ruoli professionali; • Promuovere e diffondere le tecnologie digitali; • Razionalizzare le risorse strumentali; • Rivisitare il Piano Triennale dei Fabbisogni di personale. Un ruolo fondamentale nella definizione dei contenuti e nell’attuazione del POLA è svolto dai dirigenti e dalle Posizioni Organizzative quali promotori dell’innovazione dei sistemi organizzativi. I dirigenti oltre a essere potenziali fruitori, al pari degli altri dipendenti, delle misure innovative di svolgimento della prestazione lavorativa, sono tenuti a salvaguardare le legittime aspettative di chi utilizza le nuove modalità in termini di formazione e crescita professionale promuovendo, in stretta collaborazione con le P.O., percorsi informativi e formativi che non escludano i lavoratori dal contesto lavorativo, dai processi d’innovazione in atto e dalle opportunità professionali. Sono, inoltre, coinvolti nella mappatura e reingegnerizzazione dei processi di lavoro compatibili con il lavoro agile. Resta ferma la loro autonomia, nell’ambito dei criteri fissati nell’atto organizzativo interno, nell’individuare le attività che possono essere svolte con la modalità del 5
lavoro agile, definendo per ciascuna lavoratrice o ciascun lavoratore le priorità e garantendo l’assenza di qualsiasi forma di discriminazione. AI dirigenti, in concorso con le P.O. e utilizzando il confronto con i collaboratori quale strumento prioritario, spetta il ruolo di individuare e proporre il personale da avviare a modalità di lavoro agile. Nella definizione del POLA l’amministrazione si avvale anche della collaborazione del Comitato unico di garanzia (CUG) e dell’Organismo indipendente di valutazione (OIV). 4. PROGETTI LAVORO AGILE PER AREE – ANNO 2021 La disciplina del lavoro agile attualmente in vigore e contenuta nella Direttiva approvata con Decreto del Segretario Generale 12 dicembre 2019 n. 659 sarà oggetto di rivisitazione in base agli obiettivi e ai contenuti del presente documento. A partire dal 1 febbraio 2021 il lavoro agile all’interno del Consiglio regionale sarà riorganizzato al fine di permettere progressivamente (nell’arco di un triennio) ad almeno il 60% dei dipendenti di avvalersi di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa, nell’ambito delle attività lavorabili da remoto individuate da ciascun dirigente. L’effettiva fruizione delle ore di lavoro agile può variare in funzione delle necessità organizzative individuate dal Dirigente. Ciascun Dirigente promuove ed elabora annualmente progetti di lavoro agile per aree che coinvolgano il personale assegnato. Coerentemente con quanto previsto dalla normativa, il progetto di lavoro relativo all’area di appartenenza del dipendente è allegato all’accordo individuale che verrà sottoscritto dalle parti e che costituisce atto aggiuntivo del contratto individuale di lavoro All’interno di ciascun progetto verranno specificate: • le attività da svolgere da remoto suddivise in attività di lavoro agile e in attività oggetto di Telelavoro; • le attività da svolgere in sede; • l’articolazione delle presenze in sede su base mensile predeterminata, con almeno 1 rientro settimanale in sede; • le fasce di contattabilità, nel corso delle quali il lavoratore agile deve costantemente rendersi disponibile alla chiamata telefonica o alla video chiamata o dalle 9,30-alle 12,30 (da lunedì a venerdì) e dalle 14,30 alle 16,30 (da lunedì a giovedì); Esclusivamente in casi di necessità e urgenza, il lavoratore può essere contattato anche al di fuori delle fasce orarie sopra indicate, fermo restando il diritto alla disconnessione di seguito specificato; • il diritto alla disconnessione, stabilito dalle 19.00 alle 8.30 da lunedì a giovedì, dalle 13,30 di venerdì e nei giorni di sabato, domenica e festivi; • la dotazione tecnologica assegnata; 6
• le modalità di monitoraggio e di verifica delle attività su base trimestrale; • le attività telelavorabili e il personale che potrà lavorare in telelavoro con rientro in sede per almeno una giornata settimanale; In riferimento alle modalità di interruzione anticipata del progetto è previsto che le parti con adeguato preavviso pari ad almeno 20 giorni lavorativi possano chiedere l’interruzione anticipata del progetto fornendo specifica motivazione. Nel caso di lavoratori disabili ai sensi dell’articolo 1 della legge 12 marzo 1999, n. 68, il termine di preavviso del recesso da parte del datore di lavoro non può essere inferiore a 90 giorni. In caso di mobilità interna che comporti l’assegnazione di diverse mansioni il dipendente potrà svolgere la prestazione in modalità agile, previo accordo con il dirigente d’assegnazione e secondo le modalità stabilite in un nuovo progetto. E’ ammesso il rientro in sede con completamento dell’orario giornaliero tramite lavoro da remoto e viceversa, solo previa autorizzazione del dirigente. In riferimento alla tematica delle indennità il riconoscimento è confermato ove concretamente sussistano i presupposti per la loro erogazione. Il ticket è riconosciuto con le medesime modalità e gli stessi criteri di erogazione previsti nelle giornate svolte in sede. Nella giornata di venerdì il ticket potrà essere erogato se la prestazione lavorativa è svolta anche in fascia pomeridiana, previa autorizzazione del dirigente; l’autorizzazione non è richiesta per il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale che abbia l’articolazione oraria ordinaria oltre le 13,30. Il Dirigente per esigenze d’ufficio e previa intesa con il Dirigente del Servizio Organizzazione e Personale, può accordare la trasformazione a tempo pieno del rapporto di lavoro del dipendente precedentemente in regime di tempo parziale per la durata del progetto di lavoro agile annuale. 5. MONITORAGGIO E REPORTISTICA: Il controllo sulla prestazione resa al di fuori dei locali aziendali si espliciterà, di massima, attraverso la verifica dei risultati ottenuti. Tra dipendente in lavoro agile e diretto responsabile saranno condivisi obiettivi puntuali, chiari e misurabili che possano consentire di monitorare i risultati dalla prestazione lavorativa anche in Smart Working. Per assicurare il buon andamento delle attività e degli obiettivi, dipendenti, team e responsabile si confronteranno con cadenza trimestrale sullo stato di avanzamento dei lavori, fatte salve le modalità di verifica previste dai singoli dirigenti per l’area di competenza. Restano ferme le ordinarie modalità di valutazione delle prestazioni, secondo il sistema vigente per tutti i dipendenti, con possibilità di aggiornamento dopo il primo anno di applicazione del POLA e di analisi dei risultati. 7
In particolare, dovranno essere osservati, in relazione ai diversi ambiti operativi e organizzativi coinvolti: - Il raggiungimento dei risultati attesi sulle singole attività; - l’efficacia della modalità di programmazione e del controllo delle attività; - le criticità e le opportunità emerse. A tal fine, si proporrà ai dirigenti una riformulazione della scheda A in uso, in relazione agli obiettivi di struttura. Ogni dirigente sarà libero di utilizzarla durante l’anno, anche con cadenze eventualmente diverse dal trimestre, fermo restando l’obbligo di compilazione per quanto riguarda la programmazione, il secondo trimestre (primo semestre) e il quarto trimestre (risultati finali), che coincidono con i consueti momenti di programmazione e monitoraggio sul lato degli obiettivi di struttura. Il monitoraggio effettuato dal dirigente sarà anche occasione di verifica sul lato “relazionale” e di “gestione del team”; la seconda pagina di ogni scheda trimestrale potrà essere utilizzata per tracciare note estese, anche al fine di valutare: - se e come si modifica la relazione tra responsabile e collaboratore in termini di semplicità/difficoltà di comunicazione, chiarezza degli obiettivi, necessità di condivisione; - se e come si modifica la relazione tra i vari componenti del gruppo dei lavoratori agili e non; - se e come si modifica la relazione con i colleghi che svolgono attività in modalità di lavoro agile. A livello di ente, da parte dell’Ufficio Organizzazione e Personale sarà somministrato un questionario generale in modalità online a tutti i dirigenti e i dipendenti per verificare l’andamento complessivo e gli impatti del lavoro (agile e non). I risultati del questionario saranno analizzati con gli RLS e con l’OIV. Il pieno sviluppo delle attività in lavoro agile dovrà essere coordinato con l’avanzamento della digitalizzazione dei processi di lavoro, come da programma di sviluppo riportato al punto 9). 6. DOTAZIONE TECNOLOGICA A regime tutti dipendenti che svolgeranno la loro prestazione in modalità di lavoro agile verranno dotati della seguente strumentazione standard: - 1 pc portatile con una stazione di espansione (conosciuta anche con il termine inglese docking station) a cui si può collegare il computer portatile per convertirlo in un PC da scrivania da connettere a monitor, stampante e tastiera; - di una rete virtuale privata, abbreviata nella sigla VPN, che dà la possibilità di collegarsi da remoto (cioè dall'esterno) alla rete informatica dell’ente; 8
- su richiesta potranno essere forniti anche router e sim, con banda per connessione parametrata ai giorni di lavoro da remoto Nella fase di transizione il lavoratore può anche utilizzare strumenti tecnologici propri. L’Amministrazione favorirà l’incremento della diffusione delle competenze digitali attraverso la rilevazione dei fabbisogni di formazione in ambito digitale e la promozione di interventi formativi mirati. 7. TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO E FORMAZIONE NELLO SMART WORKING SICUREZZA In regime di smartworking non vengono meno le necessarie tutele del lavoratore ai sensi del d.lgs. 81/08; naturalmente esse devono essere declinate secondo le modalità particolari di questo tipo di prestazione lavorativa. Il lavoratore è autonomo nell’individuare una postazione che sia idonea e consenta il pieno esercizio dell’attività lavorativa in condizioni di sicurezza. Al datore di lavoro spetta comunque fornire formazione e informazione riguardo alle cautele da attivarsi in qualsiasi situazione, in modo che il dipendente sia pienamente consapevole e responsabile della propria sicurezza. A tal fine è stata trasmessa a tutto il personale l’Informativa riguardo alla gestione della sicurezza di cui all’art. 22 della L. 81/2017, che è oggetto di costante aggiornamento. Oltre ai consueti corsi (formazione generale e specifica, e relativi aggiornamenti), il datore e il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione forniranno apposita documentazione per permettere al lavoratore di valutare la propria postazione. Si possono ipotizzare verifiche collaborative, da effettuarsi anche a distanza, che permettano – nei limiti della privacy – di poter discutere con il dipendente eventuali cambiamenti. Il Consiglio non partecipa alle spese eventualmente affrontate dal lavoratore per migliorare la propria “postazione”. Saranno altresì resi disponibili del dipendente disabile la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, in relazione alle mansioni effettivamente svolte e come stabilito dalla normativa sull’accessibilità (Legge 9 Gennaio 2004 n. 4). FORMAZIONE 9
La formazione dei lavoratori agile ha innanzitutto la necessità di “abilitare” i dipendenti a gestire il lavoro agile (si vedano tal proposito le citate Linee guida della Funzione Pubblica del dicembre 2020). In questo senso la formazione – naturalmente pensata soprattutto in modalità online per poter raggiungere i dipendenti in qualsiasi situazione – può svolgersi principalmente su queste direttrici: • competenze tecniche (Office 365 e in generale utilizzo del pc, sicurezza informatica etc) • soft skills (lavoro di squadra, capacità di condivisione, miglioramento nella gestione del tempo etc.) Queste linee di formazione sono valide, sia pure con modalità precipue e differenziate, per i dipendenti delle categorie, i responsabili di posizione organizzativa, i dirigenti. Per questi ultimi va inoltre pensato una formazione più specifica sul lato “manageriale”, per “abilitarli” a trasformare le loro qualità di guida in modalità diverse da quelle finora attuate. Al tempo stesso, oltre a focalizzare gli “argomenti” specifici, è bene che l’approccio stesso dei dipendenti alla formazione venga rivisto, provando a definire anche in questo caso modalità più “smart” e “condivise”. La formazione è sempre principalmente orientata alle esigenze di servizio e al miglioramento della prestazione lavorativa, nonché al possibile mutamento organizzativo generale, e – per i singoli – all’evoluzione delle posizioni e dei ruoli professionali ricoperti. Le dinamiche “smart” impongono di focalizzare e mettere a sistema la formazione come valore comune e condiviso, e su cui puntare per il miglioramento continuo dell’organizzazione. Gli strumenti e i percorsi specifici (dalle docenze interne, a corsi focalizzati su alcune competenze) verranno approfonditi nel piano operativo della formazione o durante l’anno, a seconda delle necessità via via emergenti dalle strutture. 8. RAPPORTI CON IL TELELAVORO Nella P.A. il Telelavoro è stato disciplinato a partire dall’articolo 4 della Legge 16 giugno 1998, n. 191, “allo scopo di razionalizzare l'organizzazione del lavoro e di realizzare economie di gestione attraverso l'impiego flessibile delle risorse umane”, e dettagliatamente disciplinato con il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 70. Dalle disposizioni enunciate emerge come il Telelavoro necessiti di un accordo tra le parti per l’inserimento della modalità nel contratto individuale di lavoro e come implichi una flessibilità spazio-temporale, realizzata grazie ad un supporto tecnologico per consentire il collegamento con l’Amministrazione. Il dipendente in Telelavoro è vincolato a lavorare da una postazione fissa e prestabilita, con gli stessi limiti di orario che avrebbe in ufficio, sotto la direzione ed il controllo del datore di lavoro. 10
Il carico di lavoro, gli oneri e i tempi della prestazione devono essere equivalenti a quelli dei dipendenti che svolgono la prestazione all’interno del posto di lavoro. Il lavoro agile è disciplinato, dall’art. 18 della L. 81 del 22 maggio 2017, come una “modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa.” Appare evidente da questa disposizione come, a differenza del Telelavoro, per il lavoro agile non sia più elemento qualificante l’utilizzo della dotazione tecnologica né la predeterminazione di luoghi e orari di lavoro. Il presenzialismo e il controllo del datore di lavoro caratteristico del lavoro subordinato (e anche della modalità del Telelavoro) subisce un ridimensionamento nella disciplina del lavoro agile, funzionalizzata alla responsabilizzazione del lavoratore. Con deliberazione 30 novembre 2015, n. 461, l’Ufficio di Presidenza ha approvato il primo Piano per l’utilizzo del Telelavoro per il personale del Consiglio regionale prevedendo l’attivazione di 5 posizioni di Telelavoro, attualmente le postazioni previste sono 14 e quelle coperte 12. La disciplina interna prevede che l’amministrazione provveda ad installare e a manutenere le attrezzature informatiche, comunicative e strumentali. Inoltre è prevista la verifica dell’idoneità del locale di svolgimento della prestazione lavorativa, in base alla normativa in materia di ambiente, sicurezza e salute dei lavoratori. Le caratteristiche del Telelavoro determinano l’esclusione dall’assegnazione di questa modalità al personale dirigenziale e al personale titolare di posizione organizzativa. Le due modalità di svolgimento della prestazione a distanza possono coesistere ed è assegnata al Dirigente competente l’individuazione su base annuale, all’interno del progetto di lavoro agile per aree (Punto 4), dell’attività telelavorabile e del personale che potrebbe svolgerla, con progetto concordato e salvo conferma dei progetti in essere. Conseguentemente è confermata la disciplina attualmente in vigore del Telelavoro. In caso di mancata applicazione della disciplina contenuta nel Pola o di modifiche legislative che ne impediscano l’attuazione, resterà in vigore la regolamentazione di cui alla Direttiva approvata con DSG 12 dicembre 2019 n. 659. 9. PROGRAMMA DI SVILUPPO DEL LAVORO AGILE – PIANO DELLA PERFORMANCE L’intero Programma sul Lavoro Agile non può che essere un “work in progress” che si sviluppa con sempre nuovi aggiornamenti; non a caso viene inserito nel Piano della Performance, che fin dall’origine ha uno sviluppo triennale “a scorrimento”, con l’idea implicita di un cambiamento sempre attivo; le stesse linee guida sul POLA emesse dal Dipartimento della Funzione Pubblica del dicembre 2020 ipotizzano un’applicazione graduale, almeno nel primo triennio. 11
In questa parte del POLA si riporta la declinazione proposta in quel documento, che descrive lo sviluppo del lavoro agile in: fase di avvio – fase di sviluppo intermedio – fase di sviluppo avanzato, coincidenti con gli anni 2021 – 2022 – 2023. La tabella delle Linee Guida mette in evidenza come nella prima fase sia necessario porre in essere tutte le azioni che “abilitano” allo svolgimento del lavoro agile (per esempio, formazione sul lato delle competenze direzionali, organizzative, e digitali, vd. sopra); solo successivamente si potranno verificare i miglioramenti e sviluppare ulteriori azioni di consolidamento e progresso di tali modalità di lavoro. Gli impatti sull’esterno, vista la complessità dei valori da misurare, è ipotizzabile siano verificabili sulla media - lunga distanza, perciò non prima del 2023. Non tutte le azioni riportate nel programma di sviluppo proposto dalle Linee Guida sono direttamente applicabili alla realtà del Consiglio: alcune di queste potranno comunque essere poste come obiettivi specifici, se necessario a livello di piano della performance, coinvolgendo trasversalmente più strutture, sia pure con grado diverso di responsabilità. Di seguito la scansione di massima che il Consiglio regionale metterà in atto. AVVIO INTERMEDIO AVANZATO DIMENSIONI N INDICATORI 2021 2022 2023 A febbraio definizione dei progetti; in marzo Coordinamento attivazione degli stessi con Condizioni 1 e sottoscrizione degli atti abilitanti Programmazione aggiuntivi e definizione delle modalità di raccolta dei monitoraggi Di norma l’avvio dei progetti avverrà nel mese di aprile – giugno – settembre – dicembre; ogni dirigente potrà definire un’eventuale 2 Monitoraggio tempistica diversa. Rimangono fermi e obbligatori i monitoraggi delle attività di struttura del primo semestre e di fine anno. Nel primo semestre Competenze dell’anno è prevista 3 direzionali - l’organizzazione di un formazione momento formativo per dirigenti e PO 12
AVVIO INTERMEDIO AVANZATO DIMENSIONI N INDICATORI 2021 2022 2023 Formazione interna da parte dei dirigenti e delle PO in Competenze maggio – giugno. organizzative Nel secondo semestre 4 lavoratori - valutazione di un momento formazione formativo esterno, per alcuni dipendenti che siano referenti per i colleghi come “rete agile” Entro maggio verrà organizzata formazione Office 365 su una prima “rete” di dipendenti, che farà da punto di riferimento Competenze per estendere le 5 digitali lavoratori competenze a tutto il - formazione personale. Verrà poi valutato un eventuale ulteriore momento formativo strutturato (eventuale nuovo affidamento) Fino a 20.000 € indirizzati Costi per 6 alle tematiche oggetto del formazione POLA (soft skills, Office, sicurezza informatica, altri) anno 2020: euro 25.000,00 da gennaio a maggio 2021: euro 68.500,00 A regime, euro 132.000,00 Investimenti ICT, Nuovi apparati (cellulari con telefonia e sim fonia/dati) euro 2.700 digitalizzazione IVA compresa. Attivati anche tre router (con sim dati). Spesa prevista 80 euro IVA 7 compresa. n. pc per Progressivamente l’intera lavoratore agile platea dei dipendenti 8 e coinvolti in attività da % di lavoratori remoto sarà dotata di pc agili dotati di portatile e – su richiesta – dispositivi connessione internet Raggiungibile/attivabile attraverso i pc dati ai 9 VPN dipendenti che lavorano da remoto Sempre disponibile per i 10 Intranet dipendenti 13
AVVIO INTERMEDIO AVANZATO DIMENSIONI N INDICATORI 2021 2022 2023 Anche in relazione ai monitoraggi, definizione di 11 Collaboration momenti di collaborazione focalizzati fra alcune strutture Attraverso VPN, attualmente tutti gli % applicativi applicativi e le banche dati consultabili in sono consultabili online; si 12 lavoro agile e verificherà, nel corso del % banche dati triennio, se sia possibile consultabili in superare il “limite VPN” per lavoro agile alcuni applicativi non “web- based” (EDMA) Verifica in corso d’anno, % processi 13 anche in relazione ai digitalizzati progetti definiti dai dirigenti % lavoratori agili Almeno il Implementazione 14 Almeno il 50% effettivi 60% % giornate 15 Di massima oscillante fra il lavoro agile 40 e il 60% Valutato in base a risposte Livello questionario: su scala 1-10, 16 soddisfazione tenendo anche conto delle possibili difficoltà dell’inizio progetti, si punta a 7 14
LAVORO AGILE E TELELAVORO Cosa pensano i dipendenti e i dirigenti del Consiglio regionale coinvolti nelle forme di lavoro flessibile Indagine condotta dall’Ufficio Organizzazione e Personale (ottobre – dicembre 2018) Piano della performance 2018 – obiettivo 28
RELAZIONE SUI RISULTATI DEL QUESTIONARIO RELATIVO AL LAVORO AGILE E AL TELELAVORO Il crescente sviluppo e utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha influito sull’evoluzione delle modalità di organizzazione del lavoro. Con l’obiettivo di promuovere l’introduzione del lavoro agile (smart working) nelle pubbliche amministrazioni il legislatore con la Legge 22 maggio 2017 n.81 lo ha disciplinato, quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all'interno di locali aziendali e in parte all'esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Da circa un anno il Consiglio Regionale ha avviato progetti di lavoro agile (smart work), che si sono affiancati ai progetti di telelavoro già attivi da circa due anni. Attualmente le postazioni attivate sono 30 pari a circa il 10% dei dipendenti, come previsto dalla normativa in vigore. I dipendenti in telelavoro sono 14 e i dipendenti che si avvalgono del lavoro agile sono 16. Con lo scopo di raccogliere informazioni utili per monitorare l’andamento del lavoro agile e del telelavoro e per introdurre eventuali correttivi volti a migliorare tali misure di flessibilità lavorativa ed organizzativa è stato somministrato un questionario ai dipendenti che si avvalgono di queste nuove modalità di svolgimento della prestazione lavorativa. Contestualmente è stato sottoposto un questionario ai Dirigenti, finalizzato ad elaborare una prima valutazione di tali misure di flessibilità lavorativa ed organizzativa, e con l’obiettivo di apportare eventuali ed ulteriori modifiche. Al questionario hanno risposto 24 dipendenti (14 smart workers e 10 fruitori del telelavoro), 4 maschi e 20 femmine, età media 51 anni. Quasi tutte/i hanno mantenuto invariato il tempo lavoro, ad eccezione di un paio di casi in cui i lavoratori destinatari di tali forme di flessibilità hanno contestualmente modificato l’orario di lavoro da part time a tempo pieno. Il grado di soddisfazione rilevato è risultato molto alto (voto 9,5 su 10) per quanto riguarda le valutazioni dei dipendenti. Gli 8 dirigenti che hanno risposto al questionario hanno espresso un grado di soddisfazione più basso (anche se positivo e pari a 7,25). Un Dirigente ha rilevato una difficoltà maggiore dell’organizzazione del lavoro della squadra soprattutto in relazione alla forma specifica del telelavoro. Alla domanda relativa alle motivazioni che hanno indotto a chiedere tale forma di flessibilità, i dipendenti hanno espresso un valore medio più alto in riferimento alla “Riduzione dei tempi del pendolarismo”, e un valore medio più basso in riferimento alla “Riduzione delle spese”. 2
I benefici rilevati ex post sembrano confermare le motivazioni: il beneficio meno rilevante riguarda il risparmio economico. Invece il beneficio maggiore è riscontrato in riferimento al risparmio di tempo sugli spostamenti. In pochissimi rilevano cambiamenti nei rapporti con i superiori e con i colleghi. La maggioranza riferisce un aumento della produttività (15) o comunque un’assenza di variazione (8) Quasi tutte/i tutte ritengono utile uno sviluppo ulteriore delle misure di flessibilità con particolare riferimento al lavoro agile: - 10 in riferimento all’Allungamento/modifica orario di lavoro, - 7 in riferimento alla Fornitura di ulteriori strumenti informatici; L’esigenza di modificare in aumento il numero di giorni fruibili soprattutto in smart working e della maggior flessibilità nella variazione dei giorni in lavoro agile, si ripresenta anche in alcune risposte a testo libero, variamente formulate. Per quanto riguarda i dirigenti, oltre al già citato valore inferiore della valutazione complessiva, si può annotare, come maggiormente rilevanti in negativo le difficoltà tecniche. Anche alcuni Dirigenti hanno proposto l’introduzione della possibilità di variare il giorno di svolgimento dello smart working, in base alle esigenze d’ufficio. E’ stato inoltre richiesto di formalizzare questa possibilità. In riferimento agli aspetti positivi sono emersi principalmente i seguenti fattori: - un aumento dell’orario di lavoro da parte dei dipendenti con difficoltà di spostamento; - la diminuzione assenze per malattia figli/e; - la diminuzione assenze per congedi parentali; In relazione alle modifiche organizzative ritenute necessarie sono emerse le esigenze di Pianificazione puntuale di riunioni ed incontri per garantire la presenza di telelavoratori, telelavoratrici e smart workers. Sulle modalità di controllo infine sembra prevalere nettamente la posta elettronica, seguono i contatti telefonici e i colloqui periodici. 3
RIASSUNTO RISPOSTE QUESTIONARIO FRUITORI DATI SOCIO-ANAGRAFICI E TIPOLOGIA LAVORO 4
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SODDISFAZIONE E MODIFICHE DEL LAVORO 7
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ANALISI DELLE MOTIVAZIONI 9
IMPATTI PERSONALI E PROFESSIONALI Valore Principali problemi riscontrati (0 importanza minima, 5 massima) Minore accesso alla formazione professionale 0,13 Percezione di una minore tutela sindacale 0,13 Perdita di motivazione 0,17 Difficoltà di pianificazione del lavoro 0,25 Non corrispondenza dell’attività lavorativa svolta in lavoro agile col proprio profilo professionale 0,25 Impossibilità di mantenere buone e significative relazioni con i colleghi 0,29 Impossibilità di usufruire dei servizi dell’Ente 0,36 Perdita senso di appartenenza al proprio ufficio 0,38 Riduzione del riconoscimento del proprio ruolo all’interno del servizio 0,38 Difficoltà a rendere visibili le proprie capacità ai superiori 0,38 Perdita senso di appartenenza al proprio servizio 0,42 Percezione di minore accesso alle informazioni sulle decisioni dell'Ente 0,42 Riduzione della propria visibilità nei confronti dei superiori 0,46 Isolamento e mancanza di socializzazione con colleghi/e del servizio 0,50 Ostacolo nella crescita professionale 0,50 Ostacolo ad accedere a progressioni di carriera 0,54 Percezione di essere sottoposto/a a controlli più rigorosi 0,58 Maggiore difficoltà ad avere informazioni rispetto a colleghi e colleghe 0,75 Minore possibilità di influenzare i processi decisionali dell’ufficio/sede (partecipare a riunioni 0,75 importanti) Percezione negativa da parte di esterni (colleghi sede, Dirigenti, ecc.) 1,08 Necessità di accedere a strumenti/documenti presenti in ufficio/sede 1,17 10
Valore Principali benefici riscontrati (0 importanza minima, 5 massima) Risparmio economico 1,08 Alternativa alla scelta del part time 1,64 Maggior utilizzo e conoscenza di strumenti informatici e informativi 2,21 Più tempo disponibile per sé stessi 2,38 Alternativa al ricorso all’aspettativa per necessità personali e/o familiari 2,58 Miglioramento delle condizioni lavorative 3,48 Più tempo disponibile da dedicare alla famiglia/figli 3,71 Coinvolgimento personale nella gestione del lavoro (autogestione) 3,71 Possibilità di lavorare in modo autonomo 3,83 Maggiore concentrazione 4,21 Maggiori possibilità di rispondere alle esigenze familiari in modo adeguato 4,35 Riduzione stress complessivo (da spostamento ecc.) 4,54 Maggiori possibilità di coordinare meglio sfera privata e sfera lavorativa 4,74 Risparmio di tempo negli spostamenti 4,79 Cambiamenti con i superiori: rilevati solo da 3 persone, che sottolineano con 2 “molto” le risposte “è diventato più produttivo”, e “ è diventato più formalizzato”. Cambiamenti con i colleghi: rilevati solo da 4 persone, che sottolineano con 3 “molto” la percezione che i colleghi pensino al lavoro agile come “privilegio”. Al di là di questa risposta, che veniva data solo da chi rilevava un effettivo cambiamento, si è chiesto a tutte/i di valutare come i colleghi vedessero il lavoro agile (grafico successivo) 11
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IMPATTI SUL LAVORO 13
VALUTAZIONI FINALI DEI FRUITORI “VOTO” MEDIO (scala 1 – 10): 9,5 Lavoro agile da estendere? 23 su 24 dicono di sì Come estenderlo? 10 propongono Allungamento/modifica orario di lavoro agile. 7 propongono Fornitura ulteriori strumenti informatici. 5 indicano ALTRO: 1 con indicazione di potenziamento linee telefoniche, 4 con un maggior grado di flessibilità dello strumento (scelta del giorno, possibilità di cambiarlo, variazione del numero complessivo nel mese). 14
QUESTIONARIO DIRIGENTI DIFFICOLTA’ Valore Difficoltà riscontrate (0 minimo, 5 massimo) Disinteresse del lavoratore verso la Struttura 0,14 Diminuzione del rendimento 0,14 Maggiori costi per formazione ed aggiornamento 0,17 Problemi di natura sindacale 0,29 Peggioramento del clima lavorativo 0,29 Conflittualità con i capi intermedi 0,43 Problemi legati alla sicurezza dei dati e alla privacy 0,43 Rischio di perdita di motivazione 0,43 Difficoltà nella gestione dei lavoratori distanti 0,71 Ridiscussione dell’organizzazione della Struttura 0,71 Difficoltà di controllo diretto 0,71 Rischio di perdita di senso di appartenenza 0,71 Maggiori spese per apparati di telecomunicazione 0,86 Difficoltà nella riorganizzazione dei processi lavorativi della Struttura 1,29 Difficoltà tecniche 1,63 15
FATTORI POSITIVI Fattori positivi di un Valore eventuale allargamento (0 minimo, 5 massimo) Ottimizzazione della programmazione 1,00 Minore necessità di controllo 1,00 Ottimizzazione procedure tecniche e amministrative 1,00 Possibilità di riorganizzare la Struttura in modo più funzionale 1,29 Aumento della produttività 1,57 Riduzione trasferimento o dimissioni (modo per non 1,83 perdere professionalità) Maggiore motivazione dei dipendenti 2,13 Ottimizzazione degli spazi 2,13 Aumento dell’orario da parte dei dipendenti con difficoltà negli 2,14 spostamenti Miglioramento del clima lavorativo 2,14 Diminuzione assenze per malattie 2,38 Riduzione assenteismo 2,57 Diminuzione assenze per aspettative legate a motivi 3,14 familiari Diminuzione assenze per malattia figli/e 3,29 Diminuzioni assenze per congedi parentali 3,29 16
CAMBIAMENTI LAVORO: IMPATTI E VERIFICHE 17
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VALUTAZIONI FINALI DEI DIRIGENTI “VOTO” MEDIO DIRIGENTI (scala 1 – 10): 7,25 Lavoro agile da estendere? 3 Sì, 1 No,4 NON SO Quali cambiamenti apporterebbe? 2 Nessuno 2 Allungamento/modifica Orario 1 Ulteriori strumenti informatici 1 Altro: Possibilità di contattare il lavoratore per telefono o in videoconferenza oltre la fascia comunicata dal lavoratore. (Già avviene ma andrebbe formalizzato) 19
CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA Report di monitoraggio
Monitoraggio LAVORO AGILE DI EMERGENZA: i principali risultati
Gli strumenti del Monitoraggio di Emergenza
LAVORO AGILE - HIGHLIGHT SPERIMENTAZIONE LAVORO AGILE CONSIGLIO LAVORO AGILE DI EMERGENZA REGIONALE LOMBARDIA SI SI TOT 278 POPOLAZIONE # LA 27 263 D U D U genere 83 19 8 180
Scheda KPI - COVID INCIDENZA RISPONDENTI Totale Donne Uomini su personale tot. 42,8 45,4 37,6 su lavorat* covit 45,2 46,7 42,2 Raffronto con la media del campione e dell’area territoriale 62 PA Rispondenti circa Incidenza Rispondenti 29.000 circa Lavorat* Agili… - su personale tot. circa 26% 60.000 oltre Personale tot. - su lavor* covid circa 48% 110.000
Survey emergenziale Uomo Donne Uomini TOT. 29,4 VALORE ASSOLUTO 84 35 119 Donna VALORE PERCENTUALE 70,6% 29,4% 100,0% 70,6 47,1 Manager 17 14% 31,9 Lavorat* 11,8 102 9,2 86% Dato media nazionale 18-35 36-45 46-55 56 e oltre Classe età % Donna 63,3% Lavorat* 89,8% 18-35 4,0 Uomo 36,7% Manager 10,2% 36-45 13,6 46-55 36,5 55 e oltre 45,9
Survey emergenziale Esigenze di conciliazione Tipologie di esigenze, laddove presenti 51,3 salute personale o di familiari 35,2% Tot. 48,7 48,6 figli minorenni Uomo 35,2% 51,4 52,4 Donna anziani 29,6% 47,6 Si No Raffronto con la media nazionale Evidenzia esigenze 51,2 Non evidenzia esigenze 48,8
Survey emergenziale Esigenze di percorso casa lavoro Raffronto con la media nazionale MEDIA KM per dipendente/giorno 42 KM 30 KM Distanze e tempi MEDIA MINUTI 1h per dipendente/giorno 1,28 H IMPATTO Alberi salvati 37 AMBIENTALE LAVORO Km percorsi 5.000 AGILE al giorno km Riduzioni CO2 550 kg CO2
Mezzo di trasporto utilizzato prevalentemente per andare Survey emergenziale a lavorare e raffronto con dato nazionale e territoriale 6,7% KM Fino a 40 km Mezzi trasporto 27,7% da 41 a 100 km 65,5% oltre 100 km Mezzo pubblico 74,8% Tempo 11,8% Mezzo privato a motore 19,3% Fino a 30 minuti A piedi/bicicletta 7,9% 56,3% 31,9% da 30 minuti ad 1 ora oltre 1 ora Raffronto con la media nazionale Fino a 40 km 79,7% fino a 30 min 32,0% da 41 a 100 km 16,0% da 30 min a 1 ora 33,5% oltre 100 km 4,3% oltre 1 ora 34,5%
Survey emergenziale Percezione qualità della vita Lavorat* Manager diminuita 39,0% diminuita 23,5% rimasta costante 32,0% rimasta costante 52,9% aumentata 29,0% aumentata 23,5% Raffronto con la media nazionale Lavorat* Manager diminuita 36 diminuita 11 rimasta costante 33 rimasta costante 65 aumentata 31 aumentata 24
Survey emergenziale Percezione della qualità del lavoro Lavorat* Manager diminuita 24,0% diminuita 17,6% rimasta costante 57,0% rimasta costante 70,6% aumentata 19,0% aumentata 11,8% Raffronto con la media nazionale diminuita 18 diminuita 34 rimasta costante 62 rimasta costante 30 aumentata 20 aumentata 36
Survey emergenziale Impatto del lavoro agile in emergenza sulla vita personale e professionale (Lavorat*) Questa esperienza le sta consentendo di: 90,9% 76,8% 73,7% 70,1% 68,7% 56,1% imparare a migliorare le lavorare gestire meglio passare dedicarsi a lavorare a sue meglio per lavoro e tempo di interessi distanza competenze obiettivi famiglia qualità con i personali e tecnologiche suoi affetti passioni
Survey emergenziale Considerazioni relative all’emergenza (relazioni – fiducia – obiettivi) sta aumentando la fiducia tra me e il mio 94,1% responsabile 69,7% sto collaborando a distanza in modo 94,1% efficace con il mio responsabile 90,0% sto rispettando gli obiettivi che mi sono 82,4% Manager stati assegnati 93,0% Lavorat* sono autonomo nella gestione delle mie 70,6% attività 78,8% mi relaziono bene con i colleghi 52,9% 71,0% Raffronto con la media nazionale Più fiducia tra me e il mio responsabile/team 65% 68% Sto collaborando in modo efficace con il mio 87% responsabile 86% 91% Manager Sto rispettando gli obiettivi assegnati 89% Lavoratori Sono autonomo nella gestione delle mie attività 84% 74% Mi relaziono bene con i colleghi 76% 74%
Survey emergenziale Considerazioni relative all’emergenza (ambiente di lavoro – isolamento) è difficile gestire la sovrapposizione di 23,5% tempi e spazi di vita e di lavoro 27,0% mi manca la routine dell’ufficio 41,2% 40,0% Manager riesco a concentrarmi sul mio lavoro 70,6% 74,0% Lavorat* sto soffrendo l’isolamento 11,8% 21,0% l’ambiente in cui mi trovo è adatto a 58,8% lavorare 65,0% Raffronto con la media nazionale È difficile gestire la sovrapposizione… 30% 27% Mi manca la routine dell’ufficio 31% 36% Manager Riesco a concentrarmi sul mio lavoro 79% 76%Lavoratori Sto soffrendo l’isolamento 21% 24% L’ambiente in cui mi trovo è adatto a lavorare 67% 67%
Survey emergenziale Considerazioni relative all’emergenza (strumenti di lavoro– accesso alla documentazione) utilizzo efficacemente gli strumenti di 41,2% videocall 52,6% accedo agevolmente alla documentazione 35,3% Manager 53,0% dell’amministrazione/azienda Lavorat* le dotazioni informatiche sono adeguate 47,1% 56,0% Raffronto con la media nazionale Utilizzo efficacemente gli strumenti di videocall 64% 48% Accedo agevolmente alla documentazione 59% Manager dell’amministrazione 56% Lavoratori Le dotazioni informatiche sono adeguate 55% 54%
Sezione 4 – Survey emergenziale Strumenti di comunicazione utilizzati dai Manager 33,3 29,4 29,4 5,9 2,0 Nord Centro Sud video call video call di telefonate mail chat individuali Team 27,81 29,14 25,3430,07 23,93 23,30 27,33 18,30 17,3823,53 15,67 Raffronto con la media nazionale 10,69 8,44 9,40 9,67 VIDEO CALL VIDEO CALL DI TELEFONATE MAIL CHAT INDIVIDUALI TEAM
Sezione 4 – Survey emergenziale Opinioni dei Manager Questa esperienza le sta consentendo, in qualità di manager di lavoratore/trice agile, di: cambiare il suo modo di essere manager 58,8% dare più fiducia alle sue persone 56,3% utilizzare meglio la delega 6,8% conoscere meglio i suoi collaboratori 47,1% essere più efficace nel comunicare 47,1% Raffronto con la media nazionale cambiare il suo modo… 59 dare più fiducia… 74 utilizzare… 52 conoscere meglio… 50 essere più… 63
Survey emergenziale Utilità dell’esperienza emergenziale per il futuro del LA nella PA 70,6% 62,0% 36,0% 29,4% 2,0% Raffronto con la media nazionale SI In parte NO 58% Manager Lavorat* 50% 50% 36,20% 5,50% SI in parte NO Dirigente Lavorat*
Grazie per l’attenzione Dipartimento per le pari opportunità Ufficio per le questioni internazionali e gli affari generali europa.po@governo.it / www.pariopportunita.gov.it Tel. 06-6779 2430 Sito web del progetto: www.amministrazioneagile.it lavoroagiledpo@governo.it e giornatelavoroagiledpo@governo.it @lavoroagilePA Lavoro agile per il futuro della PA
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