Piano Annuale per l'Inclusività Anno scolastico 2020/2021
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Piano Annuale per l’Inclusività Anno scolastico 2020/2021 - Nel piano annuale per l’inclusività sono riassunti i principali dati inerenti la presenza di alunni per i quali si rende necessario attivare percorsi didattici personalizzati e individualizzati, anche a carattere temporaneo, al fine di garantire a tutti il successo formativo, quale destinazione di scopo istituzionale dell’istituzione scolastica. Con decreto legislativo 13 aprile 2017 n.66 “norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità a norma dell’art. 1 commi 180 e 181, lettera c) della legge 13 luglio 2015 n.107, il legislatore ha inteso rafforzare il concetto di “ scuola inclusiva “, attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche e il potenziamento del ruolo della famiglia e delle associazioni nei processi di inclusione. Alla luce di quanto sopra, il piano annuale per l’inclusione è stato redatto sulla base dei criteri indicati all’art.4 co.2 lettere a)b)c)d)e)f) del decreto 66/2017 Si precisa, inoltre, che ai sensi e per gli effetti dell’art.19 del D. Leg n. 66/17, che le innovazioni introdotte in materia di certificazione saranno adottate a partire dal primo gennaio 2019. La circolare prot.1143 emanata il 17 maggio 2018 dal Capo Dipartimento per l’istruzione del MIUR, su “l’autonomia scolastica quale fondamento per il successo formativo per ciascuno”, impone alla scuola di puntare al successo formativo di ciascun alunno, qualunque sia la sua situazione personale, indipendentemente da procedure burocratiche . Pertanto, è necessario, promuovere la ricerca e la sperimentazione didattica in chiave di ambienti di apprendimento, adottando a questi fini metodologie flessibili, collegiali, non incentrate sulla parcellizzazione, ma sulla unitarietà di intendi, andando “oltre le etichette, senza la necessità di avere alcuna classificazione con BES” . I docenti devono approntare ambienti di apprendimento in grado di perseguire il successo formativo per tutti, nel rispetto dei ritmi di crescita e delle inclinazioni di ciascuno, evitando adempimenti talvolta avulsi dalla didattica e di conseguenza favorendo la crescita delle competenze di ogni studente. Nella circolare, di seguito, è riportata la frase “senza la necessità di documenti che accertino la problematicità del caso, fermo restando le garanzie riconosciute dalla Legge 104/92 e dalla Legge 170/2010”.
In tal modo il Capo del dip. dell’istruzione scolastica ha chiaramente esplicitato il principio che non occorre la dichiarazione di ulteriori Bes in alunni con svantaggio o disagio di qualunque tipo, né la formulazione di PDP per il successo educativo per ognuno. Tenuto conto che gli alunni con ulteriore Bes , in forza della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, godono di strumenti dispensativi e misure compensative; che una circolare direttoriale non può abrogare neppure una Direttiva Ministeriale, (quale quella sui BES del 27 dicembre 2012), che è gerarchicamente sovraordinata, i Consigli di classe, possono continuare a formulare PDP nei casi in cui lo riterranno necessario, autorizzati in ciò dalla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ancora in vigore . Il PDP , in base alla Legge 170/10, al decreto attuativo n.5669/11 e alle linee guida annesse , per gli alunni con DSA, è obbligatorio redigerlo per consentire attraverso gli strumenti compensativi e le misure dispensative il successo scolastico; tale documento ha pieno valore formale e quanto in esso stabilito deve essere garantito anche in sede di verifiche e esami finali. Per coloro che rientrano nella categoria di bes quali deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD) , svantaggio derivante da disagi economici e sociali, linguistici o culturali, come ad esempio i bambini e i ragazzi che vivono importanti forme di marginalità o che sono da poco arrivati in Italia, il PDP non è obbligatorio, ma sarà facoltà del Consiglio di classe decidere la sua stesura . Alla luce della circolare 1143 del 17 maggio 2018 il Capo del dipartimento dell’istruzione ha invitato il Consiglio di classe, lì dove il pdp fosse facoltativo, “ad imprimere un valore maggiormente educativo e didattico e meno burocratizzato, pensando alla classe , come una realtà composita in cui mettere in atto molteplici modalità metodologiche di insegnamento apprendimento , funzionali al successo formativo di tutti” . Il Decreto Lgs 96/2019 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 agosto 2019, ed entrato in vigore il 12 settembre 2019, ha apportato modifiche significative al decreto al D.Lgs 13/2017 n.66, in particolare: a) estensione dell’adozione dei criteri dell’ICF anche all’accertamento della condizione di disabilità, precisando che il profilo dinamico funzionale dovrà essere redatto con la partecipazione del Neuropsichiatra infantile o esperto nella patologia, oltre a due ulteriori figure professionali tra terapista della riabilitazione, psicologo e assistente sociale o rappresentante dell’Ente locale, genitori, alunno ( lì dove possibile), Dirigente Scolastico ( o di un docente specializzato in sostegno didattico);
b) il P.E.I. ( art. 6 del D.lgs 96/2019) dovrà essere redatto dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione ( art. 8 del suddetto decreto) e deve contenere una quantificazione delle ore e delle risorse necessarie per il sostegno, nonché tutti gli strumenti, le strategie e gli interventi educativi e didattici ( art. 6 co.1, punto 4) .Deve essere redatto in via provvisoria entro giugno e in via definitiva , di norma, non oltre il mese di ottobre ( art. 6, c.1 , punto 6) ; c) coinvolgimento diretto dello studente con disabilità nel progetto di inclusione in virtù del suo diritto all’autodeterminazione; il decreto, infatti, specifica che la “ partecipazione attiva” di tali studenti deve essere assicurata all’interno del Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (GLO) . In sostanza, il GLO si occuperà dei singoli alunni e il GLI si occuperà dell’inclusione a livello di istituto ; d) il gruppo di lavoro per l’inclusione può avvalersi della collaborazione delle associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nell’inclusione scolastica, degli Enti locali e delle Aziende sanitarie locali (art.8 c.6) ; e) a causa della disparità tra le Aziende Sanitarie Locali delle diverse Regioni e dell’assenza di linee guida, la stesura della documentazione per l’inclusione secondo i criteri dell’ICF è rinviata; pertanto si continuerà ad adottare il modello P.E.I allegato al PTOF dal 2016 ; f) il Dirigente scolastico potrà interloquire direttamente con l’USR per richiedere l’assegnazione delle ore per il sostegno, sino a quando il GIT ( Gruppo dell’inclusione territoriale) non sarà formato e operativo. A seguito della Pandemia provocata dal Coronavirus, la scuola si è trovata ad affrontare una didattica insolita “DAD ( Didattica a Distanza)”. I docenti attraverso lo smart working e l’utilizzo di piattaforme informatiche ZOOM, G- Suite e Whatsapp , hanno interagito con gli alunni per completare il percorso didattico annuale. Tramite Google Classroom, sono stati condivisi i documenti, distribuiti i compiti e ottenuto dei feedback da parte degli alunni , ricreando così una sorta di dialogo a distanza senza trovarsi fisicamente in aula ; video lezioni collettive per chiarire dubbi , spiegare ed approfondire l’argomento.
A partire dal mese di febbraio la scuola ha cercato di svolgere una dad in modo inclusivo, cioe’ coinvolgendo tutti gli alunni compresi quelli con disagi sociali, scolasticamente fragili o disabili . Il Ministro Azzolino è intervenuto più volte per indirizzare le Istituzioni scolastiche nell’utilizzo di una didattica a distanza (DAD). In particolare, con la nota n.388 del 17 marzo 2020, ha fornito ulteriori informazioni precisando e integrando le indicazioni già fornite con le note del 6, dell’8 e del 13 marzo. DAD per gli alunni disabili: -il docente di sostegno, deve mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari; -laddove non sia possibile interagire direttamente con l’alunno disabile, l’interazione avviene con la famiglia, per concordare modalità specifiche di didattica a distanza, al fine di far pervenire all’alunno il materiale didattico personalizzato predisposto dai docenti sostegno; in sintesi il docente di sostegno predispone il materiale e concorda con le famiglie le modalità di fruizione; - di monitorare lo stato di realizzazione del P.E.I, attraverso feedback periodici, quindi attraverso la verifica dei risultati dell’attività svolte in relazione a quanto previsto dal predetto P.E.I. Naturalmente, il piano educativo personalizzato dovrà essere calibrato in relazione alla nuova didattica a distanza in base alla disabilità dell’allievo. A tale riguardo il Ministro fornisce indicazioni precise: per gli alunni con disabilità cognitiva gli interventi vanno progettati, sulla base di una disamina congiunta (docente-famiglia) delle variabilità e specificità caratterizzanti ciascuna situazione; per gli alunni e gli studenti con disabilità sensoriali (non vedenti, ipovedenti, non udenti e ipoacusici) , bisogna considerarne le specifiche esigenze. -il Dirigente scolastico, di intesa con le famiglie e per il tramite degli insegnanti sostegno, verifica che ciascun alunno / studente sia in possesso delle strumentalità necessaria allo svolgimento delle attività. Quanto agli ausili e sussidi, l’ assegnazione agli alunni con disabilità spetta ai centri territoriali di supporto in collaborazione con il Ministero, ai sensi dell’articolo 7 comma 3, del D.Lgs 63/ 2017 . Oltre alle apparecchiature hardware possono essere acquistate e/o concessi in
uso anche software didattici . -Quanto ai docenti curriculari , resta inteso che ciascun alunno con le disabilità, è oggetto di cura educativa da parte dei docenti di tutta la comunità scolastica. E dunque richiesta una particolare attenzione per garantire a ciascuno alunno, pari opportunità di accesso a ogni attività didattica. I docenti curriculari, laddove possibile, garantiscono agli allievi con disabilità la fruizione delle attività svolte per il resto degli alunni, raccordandosi sei sempre con il docente di sostegno e calibrando le predette attività dell’alunno in questione. DAD alunni con DSA e altri BES: -utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni in possesso di diagnosi di DSA rilasciata ai sensi della L. 170/10. -per gli alunni con BES non certificati, che si trovino in difficoltà linguistica e /o socio economica, il Dirigente scolastico, in caso di necessità da parte dello studente di strumentazione tecnologica, attiva le procedure per assegnare , in comodato d’uso, eventuali devices presenti nella dotazione scolastica oppure, in alternativa, richiede appositi sussidi . Infine , la rimodulazione della programmazione in seguito all’introduzione della didattica a distanza ha reso necessario apportare delle modifiche dei descrittori per poter valutare gli alunni disabili( restituzione degli elaborati corretti tramite classroom, colloqui attraverso G- Meet, rispetto delle consegne nei tempi concordati, completezza del lavoro svolto, interazione a distanza con l’alunno , partecipazione alle attività proposte.) DDI L’emergenza sanitaria ha imposto la pronuncia e l’adozione di provvedimenti normativi al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti; l’Istituto ha, in ossequio al decreto ministeriale del 26 giugno 2020 n. 39 e alle linee guida pubblicate dal Miur il 7 agosto 2020, predisposto il piano per la didattica digitale integrata (DDI) . La didattica digitale integrata, intesa come metodologia innovativa di insegnamento apprendimento, è prevista come modalità didattica complementare, sulla base delle programmazioni dei dipartimenti e dei singoli consigli di classe, con l’obiettivo di integrare la tradizionale esperienza di scuola in presenza, nonché, in caso di nuovo lockdown, come unica
forma possibile di didattica, evitando che i contenuti e le metodologie siano la mera trasposizione di quanto solitamente viene svolto in presenza. Il piano per la didattica digitale integrata tiene conto del contesto, della dotazione hardware e software dell’istituto, della quantità e della tipologia devices eventualmente disponibili, su richiesta, sia per gli studenti che per i docenti . Il Piano scolastico per la didattica digitale integrata è stato allegato al Piano triennale per l’offerta formativa di ciascuna scuola. E’ stata fornita apposita comunicazione alle famiglie e agli studenti sui contenuti in modo che tutte le componenti della comunità scolastica siano coinvolte. La scuola ha provveduto a rilevare il fabbisogno di tablet, pc e connessioni che potessero servire per l’attuazione del Piano. Un’attenzione particolare è stata riservata agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nel caso di attivazione della DDI, come metodologia complementare, per gli alunni con disabilità andrà privilegiata la didattica in presenza con il loro docente di sostegno; chi segue a distanza dovrà seguire lo stesso orario della classe, salvo che la pianificazione di una diversa scansione temporale della didattica, tra alunni in presenza e a distanza, non trovi la propria ragion d’essere in motivazioni legate alla specificità della metodologia in uso. In caso di nuove situazioni di chiusura a causa di un eventuale peggioramento delle condizioni epidemiologiche e di DDI generalizzata, le lezioni saranno in modalità sincrona per tutto il gruppo classe e dovrà essere garantito un orario minimo almeno di 20 ore settimanali di didattica in modalità sincrona con l’intero gruppo classe, con possibilità di prevedere ulteriori attività in piccolo gruppo, nonché proposte in modalità asincrona secondo le metodologie ritenute più idonee. Nel caso in cui si dovesse rendere necessaria una forma di didattica mista si porrà attenzione agli studenti più fragili “consentendo a questi per primi di poter fruire della proposta didattica da poco domicilio in accordo con le famiglie anche attivando percorsi di istruzione domiciliare appositamente progettati e condivisi con le competenti strutture locali, ai fini dell’eventuale integrazione degli stessi con l’attività educativa domiciliare. Nei casi in cui la fragilità investa condizioni emotive o socioculturali, ancor più nei casi di alunni con disabilità, si suggerisce che sia privilegiata la frequenza scolastica in presenza, prevedendo l’inserimento in tour nazioni che contemplino alternanza tra presenza e distanza solo di intesa con la famiglia. I docenti per le
attività di sostegno sempre in presenza a scuola assieme agli alunni, curano l’interazione tra tutti i compagni in presenza e quelli eventualmente impegnati nella DDI, nonché con gli altri docenti curriculari, mettendo appunto materiale individualizzato personalizzato da far fruire all’alunno medesimo in incontri quotidiani del piccolo gruppo e concorrono, in stretta correlazione con i colleghi, allo sviluppo dell’unità di apprendimento per le classi”. La rilevazione della presenza in servizio dei docenti e quella degli alunni a lezione avverrà utilizzando il registro elettronico, così come per le comunicazioni scuola famiglia e l’annotazione dei compiti giornalieri. Il piano Educativo personalizzato , rappresenta sempre il punto di riferimento per gli alunni diversamente abili. Particolare attenzione viene dedicata alla presenza di alunni in possesso di diagnosi rilasciata ai sensi della legge 170/2010 e gli alunni non certificati, ma riconosciuti con bisogni educativi speciali dal team docenti e dal consiglio di classe, per i quali si fa riferimento ai rispettivi piani didattici personalizzati. Il team docenti o i consiglio di classe devono : a) concordare il carico di lavoro giornaliero da assegnare; b) garantire la possibilità di registrare e riascoltare le lezioni; c) coinvolgere gli alunni in attività di DDI complementare; d) valutare e verificare insieme alla famiglia che l’utilizzo degli strumenti tecnologici costituisca per essi un reale e concreto beneficio in termini di efficacia della didattica; e) riportare nel PDP le decisioni assunte. Alunni fragili Con l’evolversi della pandemia il Ministro Azzolina ha provveduto, con l’ordinanza ministeriale n.134 del 9.10.2020, a definire le modalità di svolgimento delle attività didattiche per gli alunni fragili affetti da patologie gravi o immunodepressi , con particolare attenzione per questi ultimi in quanto esposti a un rischio di contagio particolarmente elevato frequentando le lezioni in presenza, tutelando, al contempo, il diritto allo studio e quello alla salute di questi alunni.
In ottemperanza alla predetta ordinanza la scuola : a) ha predisposto per gli studenti fragili, una didattica digitale integrata e/o domiciliare. Nei casi di disabilità grave associata a fragilità certificata, in cui sia necessario garantire la presenza dell’alunno in classe a causa di particolari situazioni emotive, la scuola adotterà forme organizzative idonee a consentire, anche periodicamente, la frequenza delle lezioni. Queste misure saranno applicate utilizzando i docenti già assegnati alla classe di appartenenza e garantendo, in ogni caso, la didattica in presenza per gli studenti con disabilità che non rientrano nella categoria degli alunni fragili, b) effettuerà monitoraggi periodici al fine di adattare le azioni volte a garantire l’effettiva fruizione delle attività didattiche ; c) garantirà una modulazione adeguata , in modalità sincrona e asincrona, dell’offerta formativa di DDI; d) favorirà il rapporto scuola-famiglia attraverso l’aggiornamento del Patto educativo di corresponsabilità e mediante attività di informazioni e condivisione delle proposte progettuali delle modalità didattiche e dei percorsi di istruzione; e) valuterà, d’intesa con la famiglia, il ricorso ad azioni di supporto psicologico o psicopedagogico; f) la valutazione periodica e finale deli alunni fragili avverrà nel rispetto dei criteri generali definiti dal collegio dei docenti. I docenti contitolari della classe e i consigli di classe coordineranno l’adattamento delle modalità di valutazione sulla base di specifiche modulazioni dell’attività didattica.
Parte I Analisi dei punti di forza e di criticità 1.DISABILITA'( Certificazioni Legge 104/92 art.3, commi 1 e 3 Fisiche: Minorati vista 1 Minorati udito Sordociechi Tetraplegici 1 Psicofisiche Autismo Ritardo mentale lieve Ritardo mentale moderato Ritardo mentale grave 4 Ritardo mentale gravissimo 2.DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DSA: Dislessia 2 Disgrafia Disortografia Disgrafia-Disortografia Discalculia Associazione dei disturbi di cui alle voci precedenti ADHD/DOP( IPERATTIVITA'/Disturbo evolutivo dell'autocontrollo) Borderline cognitivo 3. SVANTAGGIO socio-economico linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro 1 Totale Alunni 9 Indicare il numero dei PEI o dei PDP redatti nel precedente anno scolastico: P.D.P=1 Numero P.E.I. 6 Numero PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di 2 certificazione Numero PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione
B. Risorse professionali Prevalentemente utilizzate in… Sì / No specifiche Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo Si gruppo Attività laboratoriali integrate (classi si aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC (assistente educativo e Attività individualizzate e di piccolo No culturale) gruppo Attività laboratoriali integrate (classi No aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo Si gruppo Attività laboratoriali integrate (classi no aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / SI coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, SI BES) Psicopedagogisti e affini SI esterni/interni Docenti tutor/mentor Si C. Coinvolgimento docenti Attraverso… Sì / No curricolari Partecipazione a GLI Si Coordinatori di classe Rapporti con famiglie Si Tutoraggio alunni Si Partecipazione a GLI Si Rapporti con famiglie Si Docenti con specifica Tutoraggio alunni Si formazione Progetti didattico-educativi a Si prevalente tematica inclusiva Partecipazione a GLI Si Rapporti con famiglie Si Altri docenti Tutoraggio alunni Si Progetti didattico-educativi a Si prevalente tematica inclusiva Si Assistenza alunni disabili D. Coinvolgimento personale ATA Progetti di inclusione / laboratori Si integrati/uscite didattiche E. Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su Si
genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di Si inclusione Coinvolgimento in attività di si promozione della comunità educante Accordi di programma / protocolli di No intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di Si intesa formalizzati su disagio e simili F. Rapporti con servizi Procedure condivise di intervento sulla Si sociosanitari territoriali e disabilità istituzioni deputate alla Procedure condivise di intervento su Si sicurezza. Rapporti con CTS / disagio e simili CTI Si Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola No scuola Rapporti con CTS / CTI Si Progetti territoriali integrati No G. Rapporti con privato sociale Progetti integrati a livello di singola Si e volontario scuola Progetti a livello di reti di scuole No Strategie e metodologie educativo- Si didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo- si didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Si H. Formazione docenti Psicologia e psicopatologia dell’età Si evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche si disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento X inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e X aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno X della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno X della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel x
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione X di percorsi formativi inclusivi Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini x di scuola e il successivo inserimento lavorativo * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4: moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) A) Modalità operative Alunni con disabilità (ai sensi della legge 104/92 e legge 517/77) All’atto delle iscrizioni i genitori devono presentare la documentazione completa dell’alunno. La scuola prende in carico l’alunno e organizza all’inizio dell’anno scolastico il GLHO per la stesura del PEI, rifacendosi al dettato del D.Lgs 66/17 art.t co.2 lettere a)b)c)d)e)f) g)h) Alunni con DSA (ai sensi della legge 170/2010 e D.M. 12 luglio 2011) Agli alunni con DSA si applicano i benefici previsti dalla normativa vigente previa presentazione della certificazione sanitaria. Il Consiglio di Classe elabora il PDP con il coinvolgimento della famiglia. Alunni ADHD/DOP ( IPERATTIVITA’ /Disturbo evolutivo dell’autocontrollo) La scuola è in grado di decidere in maniera autonoma, “se” utilizzare, o meno, lo strumento del PDP, in caso non lo utilizzi ne scrive le motivazioni, infatti: “la scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza. (...) il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione” (Piano Didattico Personalizzato, pag. 2 Nota Ministeriale MIUR del 22/11/2013, n°2363) Alunni con svantaggio socioeconomico, culturale, comportamentale Tali alunni saranno individuati dai Consigli di Classe e, dopo aver convocato la famiglia, si deciderà per la stesura di un PDP che ha carattere temporaneo e transitorio. La validità del PDP rimane circoscritta all’anno scolastico di riferimento ( nota 2563 MIUR del 22/11/2013) Alunni stranieri La scuola progetta azioni finalizzate a promuovere l’educazione interculturale e lo sviluppo delle competenze linguistiche in modo da favorire gradualmente l’inserimento e l’integrazione nel contesto scolastico. Dopo aver accertato le competenze, abilità e conoscenze dell’alunno, si iscriverà alla classe corrispondente all’età anagrafica o alla classe immediatamente inferiore o superiore. Si realizzeranno percorsi di alfabetizzazione per l’apprendimento della lingua italiana e, se necessario, si organizzeranno interventi di supporto linguistico con mediatori culturali. B) Soggetti coinvolti Dirigente Scolastico: • ha compiti decisionali e consultivi • provvede alla formazione delle classi inserendo al loro interno gli allievi con BES • attiva le procedure necessarie per un’inclusione ottimale degli allievi con BES
• provvede all’assegnazione dei docenti di sostegno agli allievi con disabilità (L.104/1992) • individua e mantiene rapporti con le Amministrazioni Locali (Comune,Provincia,ASL) • organizza un management inclusivo che coinvolga tutte le componenti scolastiche . • partecipa alla redazione del Profilo di funzionamento ( D. Lgs 96/ 2019 art. 4) Funzione Strumentale agli alunni con BES Funge da raccordo tra le diverse realtà territoriali (Comune, Provincia, ASL, CTS, Associazioni) Progetta le attività di inclusione e adeguate strategie educative Provvede al monitoraggio delle attività di inclusione degli alunni con BES. Sostiene i docenti nella elaborazione dei PEI e dei PDP Coordina il GLI Docente di sostegno Partecipa alla programmazione educativo-didattica e alla valutazione Svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici Mantiene rapporti con le famiglie Cura gli aspetti metodologici e didattici Attua interventi individualizzati sugli allievi disabili assegnati, ma lavora anche in prossimità degli allievi con BES insieme ai docenti contitolari della classe. partecipa alla redazione del Profilo di funzionamento Docente curricolare Accoglie l’alunno con BES nel gruppo classe favorendone l’inclusione. Collabora con il docente di sostegno alla programmazione e alla valutazione individualizzata dell’alunno disabile Provvede alla programmazione didattica personalizzata con il consiglio di classe degli allievi con BES Individua gli obiettivi essenziali ed irrinunciabili G.L.I. Gruppo di Lavoro per l’Inclusione Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e CM n°8 del 06/03/2013 • Organizza incontri periodici • Rileva i BES presenti nell’Istituto • Raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere; • Dà consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie da adottare; • Elabora una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, che redige entro il mese di Giugno. • Interfaccia con servizi sociali ed enti presenti sul territorio per attività di formazione, tutoraggio, ecc; Si avvale per la definizione ed attuazione del PAI ai sensi dell’art. 9 co.9 del DL. 66/17 della consultazione e del supporto degli studenti , dei genitori e delle associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative del territorio nel campo dell’inclusione scolastica • Collabora alle iniziative educative e di inclusione predisposte dalla scuola (accoglienza e preaccoglienza)
G.L.O (Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione D.Lgs 96/2019) . composto da un team di docenti contitolari o dal Consiglio di classe , con la partecipazione dei genitori dell’alunno/a con disabilità , delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica, che interagiscono con la classe e con l’unità di valutazione multidisciplinare. . Predispone progetti per l’inclusione dei singoli alunni all’interno dell’Istituzione scolastica .Redige il P.E.I in collaborazione con i genitori dell’alunno disabile, se possibile. . indica la quantità delle ore e delle risorse necessarie per il sostegno, nonché tutti gli strumenti , le strategie e gli interventi educativi e didattici ( D.Lgs 96/2019 art.6 c.1 punto 4) Consiglio di Classe Elabora i PEI per i disabili e i PDP per gli altri BES sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – può definire per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida. Coordinatore della classe coordina le attività della classe volte ad assicurare l’inclusione di tutti Collegio dei Docenti a) su proposta del GLI: delibera il PAI nel mese di giugno; definisce obiettivi e attività per essere inseriti nel PAI nel mese di settembre; b) Nel P.T.O.F. esplicita: un concreto impegno programmatico per l’inclusione; criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale. Personale ATA Presta assistenza agli alunni disabili ove necessario e partecipa ai progetti di inclusione Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti L’istituto propone attività di aggiornamento e formazione che preparino tutti i docenti ai temi dell’educazione inclusiva e in particolare aiutino a migliorare la loro capacità di attivare le metodologie di apprendimento cooperativo e ad operare secondo le nuove metodologie didattiche (co-teaching, flipped classroom, peer to peer, ecc.). Si presterà particolare attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per l’inclusione e all’apprendimento cooperativo nel gruppo dei pari.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Tutti gli alunni riconosciuti Bes hanno diritto ad uno specifico piano. Nei predetti piani devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi.. L'attuazione di una comunicazione didattica che individui i contenuti disciplinari e metodologie opportunamente selezionate e deve comprendere anche una valutazione incoraggiante, cioè tener conto delle preferenze dell'alunno. , l'ascolto, la modulazione del carico di lavoro, ecc. la valutazione degli alunni BES, deve essere effettuata tenendo conto dei seguenti criteri: situazione di partenza, evidenziando le potenzialità finalità e obiettivi da raggiungere esiti degli interventi realizzati livello globale di maturazione raggiunto. dell’attività svolta durante la DAD e DDI Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Valorizzare le risorse professionali interne: insegnanti specializzati per il sostegno didattico e insegnanti curricolari con specifiche competenze (master, corsi di formazione sui Disturbi Specifici di apprendimento-Dislessia amica corso avanzato ). Sportello psicopedagogico attivato da un’insegnante della scuola più un esperto in psicologia. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Sviluppo di una rete di interventi scuola-famiglia-territorio (incontri di counselling e/o formazione a seconda delle esigenze emergenti). Coinvolgimento degli Enti Locali. Il punto di incontro di tutti gli interventi della scuola, della famiglia, dei servizi del territorio è il Progetto di Vita che riguarda tutta la persona e non solo gli aspetti scolastici e professionali. L'istituto si avvarrà della collaborazione dei seguenti servizi: -Dipartimento di Neuropsichiatria infantile di Atripalda/Avellino -Provincia di Avellino per la richiesta di Educatori e Operatori Socio Assistenziali -Provincia di Avellino per la richiesta di trasporto degli alunni con disabilità -CTS di Solofra per l'utilizzo di ausili didattici -Piano di zona Av 04 -Piano di zona Av 05 Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative All’atto dell’iscrizione, la famiglia dell’allievo con BES è tenuta a fornire tempestivamente alla segreteria della scuola la diagnosi, il PDF, qualunque altra certificazione medica in possesso. Alla stesura del PDP da parte del consiglio di classe, deve far seguito il contatto con la famiglia, alla quale sarà proposta la firma del documento. Con l’apposizione della firma la famiglia deve essere consapevole che autorizza il Consiglio di Classe ad utilizzare
tutti gli strumenti indicati per il raggiungimento del successo scolastico dell’alunno e che si impegna a procurarglieli e farglieli usare. A seconda della gravità del problema, il trattamento differenziato sarà più o meno evidente, ma comunque non occultabile. Questo deve essere chiarito fin dall’inizio. Se la famiglia non vuole che siano rese palesi le difficoltà dello studente o insiste perché non si riveli alla classe la condizione del figlio, lo deve dichiarare ed essere consapevole delle conseguenze. Rifiutando l’adozione delle misure indicate nel PDP per il successo scolastico si assume anche la responsabilità di un suo eventuale insuccesso. La diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili secondo la normativa sulla privacy, quindi, senza l’autorizzazione della famiglia, non si può rendere noto ad altri (compresi i compagni) questa condizione, a meno che non sia lo stesso alunno a farlo. Partecipare agli incontri con i docenti Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Rilevazione del deficit e delle aree di abilità suscettibili di miglioramento (aree di sviluppo potenziale). Scelta di obiettivi e attività che consentono un collegamento con gli obiettivi disciplinari previsti nelle “Indicazioni Nazionali per i licei” e nelle “Linee Guida”per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali. Ridurre la complessità concettuale scomponendo i nuclei fondanti delle varie discipline e individuando al loro interno obiettivi accessibili e significativi. Semplificare le richieste. Prevedere aiuti specifici necessari. Rendere possibile l’appropriazione di un essenziale linguaggio specifico disciplinare. Far sperimentare all’alunno la tensione e lo sforzo cognitivo nelle verifiche proposte in stretto collegamento con quelle dei compagni. Utilizzare strategie educativo-didattiche mediate dai compagni quindi procedure di apprendimento cooperativo e tutoring. Dedicare una quota del Curricolo alla didattica laboratoriale e operativa che implica un lavoro di ricerca e di costruzione di significati attraverso l’uso di materiale e strumenti idonei. Utilizzarle tecnologie informatiche che hanno una grossa potenzialità nello sviluppo delle possibilità di apprendimento dei ragazzi. Promuovere il benessere, curare l’affettività e lo sviluppo di competenze sociali e comunicative. Attivare una rete di servizi che condividano il Progetto Didattico Personalizzato per definire percorsi strutturati. Strategie didattiche inclusive Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titoli paragrafi, immagini). Potenziare la competenza fonologica e metafonologica. Utilizzare organizzatori grafici (schemi, tabelle, mappe concettuali, schemi procedurali). Promuovere diverse strategie di lettura in relazione al diverso tipo di testo e gli scopi. Sollecitare le conoscenze precedenti ad ogni lezione per introdurre nuovi argomenti. Offrire anticipatamente schemi grafici (organizzatori anticipati) relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali e loro
comprensione. Riassumere i punti salienti alla fine di ogni lezione. Promuovere la comprensione del testo attraverso la strutturazione di percorsi sul metodo di studio. Fornire schede lessicali per spiegare parole chiave. Dividere un compito in sotto-obiettivi. Utilizzare vari tipi di adattamento dei testi di studio. Proporre attività di rinforzo delle attività sociali (cooperative-learning, giochi di ruolo). Incentivare la partecipazione attraverso domande mirate. Fornire una guida pratica per la strutturazione di un testo scritto. Strumenti compensativi Utilizzo di schemi, tabelle, formulari costruiti con la classe o singolo alunno, come supporto durante interrogazioni e verifiche. Utilizzo di video-presentazioni durante le interrogazioni programmate per migliorare l’espressione verbale e facilitare il recupero delle informazioni. Utilizzo del computer con programmi di video scrittura, correttori ortografici e sintesi vocale. Utilizzo dei libri digitali e degli audiolibri. Utilizzo di calcolatrice (anche vocale) o ausili per il calcolo non tecnologici (linea dei numeri, tavola pitagorica). Utilizzo di altri linguaggi e tecniche (linguaggio iconico e video). Utilizzo di registratore o della Smart-Pen. Utilizzo dei dizionari digitali (CD rom o risorse on-line). Misure dispensative Dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti. Dispensa dallo studio mnemonico delle forme verbali. Dispensa dalla memorizzazione di formule, tabelle e definizioni specifiche complesse. Dispensa parziale dalla lettura ad alta voce in classe. Dispensa dalla lettura di consegne complesse. Dispensa da un eccessivo carico di compiti. Dispensa (se richiesta dalla diagnosi, dalla famiglia e approvata dal consiglio di classe) dalla lingua straniera in forma scritta. Criteri e modalità di verifica Interrogazioni programmate e non sovrapposte. Interrogazioni a gruppi o a coppie. Uso di prove intermedie. Assegnazione di compiti con obiettivi di verifica chiari e non plurimi. Facilitazione della decodifica del testo scritto (lettura da parte dell’insegnante, di un compagno). Programmare le verifiche orali anche con la predisposizione di domande-guida. Tempi più lunghi per l’esecuzione delle verifiche o riduzione degli esercizi. Inserimento nelle verifiche di richiami a regole e procedure necessarie per la prova. Compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati. Organizzazione di prove scritte suddivise in più quesiti. Uso di mediatori didattici durante le prove scritte orali (mappe, schemi, tabelle). Prove di verifica scritta personalizzate: con numero minore di richieste.
domande a risposte chiuse. variante vero/falso. inserimento di richiami a regole e procedure necessarie per la prova. cloze-test. Nei test in lingua straniera indicare la consegna in lingua italiana. Nei test di lingua straniera evitare domande con doppia negazione o di difficile interpretazione. Nelle comprensione del testo in lingua straniera suddividere il testo in parti con relative domande. Valorizzazione delle risorse esistenti Ogni intervento sarà organizzato partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nell’Istituto. L’eterogeneità dei soggetti BES e la molteplicità delle risposte possibili richiede da parte delle singole realtà l’articolazione di un progetto globale che valorizzi sia le risorse della comunità scolastica, sia le risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi. A tal fine si intende: 1. Creare un ambiente accogliente e di supporto; 2. costruire una banca dati relativa delle varie attività svolte 3. Sostenere l’apprendimento sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola; 4. Promuovere l’attiva partecipazione degli studenti al processo di apprendimento; 5. Creare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; 6. diffondere l'utilizzazione degli strumenti e sussidi multimediali, in particolare delle LIM; 7. Promuovere pratiche inclusive Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Compresenza di insegnanti per organizzare percorsi laboratoriali. Presenza di figure professionali per consulenze psicologiche. Presenza di mediatore linguistico in caso di alunni immigrati. Risorse del privato sociale. Strumenti finanziari regionali, nazionali e comunitari (FSE e FESR). Supporti informatici e tecnologie informatiche . Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo Progetto accoglienza nella scuola nella scuola secondaria di secondo grado con incontri che coinvolgono anche i docenti della scuola di provenienza, al fine di favorire il raccordo metodologico-didattico dal momento che il cambiamento di ordine di scuola comporta un brusco distacco da abitudini e relazioni radicate negli allievi. Percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli alunni nelle classi terminali. Approvato dal GLI in data______________________________ Deliberato dal Collegio dei Docenti in data___________________________
Il segretario Il dirigente scolastico prof.ssa Maria Sasso prof.ssa Annamaria Labruna
Puoi anche leggere