PIÙ CO-PROCESSING, MENO COMBUSTIBILI FOSSILI - Lo pneumatico fuori uso è un materiale che
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Riciclaggio Recupero dei PFU PIÙ CO-PROCESSING, MENO COMBUSTIBILI FOSSILI L Durante la prima edizione digitale di o pneumatico fuori uso è un materiale che ha mille potenzialità. Il suo totale recupero Ecomondo abbiamo partecipato a una ci permette di ridurre la nostra impronta conferenza dedicata al co-processing, ecologica. La sostenibilità ambientale e con un focus sui PFU - Pneumatici Fuori la realizzazione di una completa economia circo- lare sono stati i temi chiave che hanno caratte- Uso. Ad aiutarci a capire come funziona rizzato la conferenza. questo processo c’erano Marco Turri, Il co-processing, ovvero il recupero combinato Direttore di Geocycle (Italia) Srl; di energia e materia, è stato studiato a lungo non solo dalle aziende, ma anche dall’Unione Euro- Daniele Fornai, Responsabile Operazioni pea, che nel 2011 lo ha inserito, nella gerarchia di Ecopneus; Mauro Nolli, Consulente dei rifiuti, tra il riciclo dei materiali che compon- della M&IT Consulting e Massimiliano gono i prodotti e il “waste to energy” – l’impiego dei rifiuti come fonte di energia per qualsiasi pro- Bienati, Reporting Expert di Fondazione cesso –, proprio perché consente di recuperare per lo Sviluppo Sostenibile sia energia che materia dagli stessi rifiuti. Il recupero energetico e quello di materia, infatti, Chiara Fasanella sono intrinsecamente legati, non antagonisti: 1/2021 recycling 25
➤ Rappresentazione grafica di come una quota dei PFU avviati a recupero di materia vengano poi recuperati come energia e viceversa (Dati/Fonte: Ecopneus 2014) all’interno dell’uno esiste l’altro, e viceversa. “Ci ➤ Rappresentazione grafica di come una quota sono dei flussi di rifiuti, dei PFU avviati a recupero di materia vengano poi recuperati come energia e viceversa come ad esempio le fi- (Dati/Fonte: Ecopneus 2014) bre tessili, che non po- tendo essere più utilizzate come materiale vengono co- munque valorizzate a livello di combu- stibile”, afferma Daniele Fornai, Responsa- bile Operazioni di Ecopneus. È importante, quindi, cercare di bilanciare i due tipi di recu- pero. Ecopneus, società consortile senza scopo di lucro che si occupa di raccolta, trattamento e recupero dei PFU, dal 2011 redige un bilan- cio annuale per verificare quante tonnellate degli Pneumatici Fuori Uso che gestisce ven- gono avviate verso le due tipologie di filiere. Nel 2019, la ripartizione dei due flussi si è mantenuta piuttosto omogenea (57% recu- ➤ Bilancio Ecopneus 2019 - Recupero PFU 26 recycling 1/2021
➤ Recupero Energetico 2019 (ton) pero di materia, 43% recupero di energia), l’obiettivo è di mantenere correttamente bilanciati i due per- corsi di recupero per garantire sta- bilità nella filiera dei PFU. Di grande rilevanza è anche combustibile al- ternativo ottenuto dal recupero degli Pneumatici Fuori Uso, il TDF (Tire Deri- ved Fuel), che viene utilizzato per la stragrande ➤ I centri di frantumazione ed il processo di recupero maggioranza dai cementifici, rimpiazzando i tradizionali combustibili fossili. Per il processo di recupero dei PFU, “Si parte dal pneuma- tico intero, che viene sottoposto ad un primo processo di frantumazione, da cui si ottiene del ciabattato destinato appunto al recu- pero energetico, e quindi, principalmente ai cementifici”, spiega Mauro Nolli, Consulente della M&IT Consulting. “Il processo potrebbe fermarsi qui op- pure continuare verso una seconda tri- turazione, in modo da ottenere gomma vulcanizzata granulare, un nuovo pro- dotto a tutti gli effetti. Que- sto prodotto si pre- senta sotto forma di granuli o polve- “e stiamo modificando i nostri impianti per rini che, opportuna- utilizzare anche la parte residua come il tes- mente valorizzati e utilizzati, sile, quindi sempre materiale proveniente dal mondo degli danno una seconda vita al no- pneumatici”. Il cementificio utilizza completamente i rifiuti in stro pneumatico”. ingresso, recuperando totalmente l’energia e la materia senza Un’azienda che da sempre è at- produrre scarti o ceneri, poiché il processo di produzione del tiva nella gestione sostenibile e re- cemento ha bisogno di tutti questi elementi per arrivare al sponsabile dei rifiuti è Geocycle. Tra i pio- nieri nell’implementazione dei principi dell’e- conomia circolare, Geocycle si occupa della valorizzazione di rifiuti e residui produttivi garantendone il corretto recupero nei cementifici del Gruppo Holcim, di cui Geocycle è parte al 100%. Holcim Italia è presente a Ternate, in provin- cia di Varese, con una cementeria che da circa otto anni utilizza pneu- matici triturati come combustibile alter- nativo. “Abbiamo un’autorizzazione di 19.000 tonnellate annuali e di queste, ad oggi, ne utilizziamo 12/13.000. Vogliamo provare a saturare la nostra autorizzazione”, ha detto Marco Turri, Direttore di Geocycle (Italia) Srl, 1/2021 recycling 27
“Oggi abbiamo raggiunto valori elevati di stibile da PFU prodotto in Italia viene purtroppo sostituzione termica da rifiuti per il recupero esportato all’estero. In particolare, nel 2019 energetico e grazie a importanti passi che il 60% del combustibile e il 100% del tessile stiamo per compiere, proviamo a svincolarci sono stati avviati al recupero in cementerie completamente dall’utilizzo di combustibili estere. “Questo è un punto di debolezza del fossili”. sistema che speriamo possa essere miglio- rato”, dichiara Daniele Fornai, “ed è una per- Marco Turri, Direttore di Geocycle (Italia) Srl dita importante per un Paese privo di risorse fossili come il nostro”. È stato stimato che la quantità di combusti- clinker, il semilavorato a cui si aggiungono altre sostanze che bile ceduta nel 2019 a Paesi stranieri sarebbe porteranno poi il cemento ai valori di resistenza desiderati. bastata ad illuminazione Roma per quattro “Oggi abbiamo raggiunto valori elevati di sostituzione termica anni. È quindi di grande importanza sfruttare da rifiuti per il recupero energetico e grazie a importanti passi internamente queste risorsa a km 0, perché che stiamo per compiere, proviamo a svincolarci completa- “da un lato abbiamo una perdita economica, mente dall’utilizzo di combustibili fossili, andando sempre più dall’altro una perdita dal punto di vista am- verso un prodotto e un ciclo produttivo sostenibili. Stiamo an- bientale”, spiega Massimiliano Bienati, Re- dando in questa direzione non solo per i combustibili, ma an- porting Expert di Fondazione per lo Sviluppo che per altri materiali”, ha continuato Turri. Sostenibile “e questo ci porta anche un pro- Ma non è finita qui. Geocycle, come già accennato, sta an- blema di competitività a livello del sistema di che trasformando una vecchia sezione del suo impianto per produzione di cemento nazionale”. Questo gestire la frazione tessile residua dopo il processo di frantu- perché se in Italia possiamo utilizzare combu- mazione. stibili secondari (come i PFU, ma anche altri), Un tasto dolente riguarda il fatto che buona parte del combu- possiamo anche avvantaggiarci sul consumo finale di energia, che serve appunto per i processi produttivi. Quindi perché nel nostro Paese non riu- sciamo a indirizzare tutto quello che si ricava dalla preparazione al recupero energetico (si parla di una quota intorno al 40/43%) verso impianti produttivi che si tro- vano sul territorio nazionale? Prima di analizzare le diverse pro- blematiche, è importante dare uno sguardo al percorso che è stato intrapreso per affinare gli impianti e la loro capacità produttiva ma 28 recycling 1/2021
anche, e soprattutto, per perfezionare la qua- lità del prodotto. Come dicevamo prima, in- fatti, l’obiettivo è riportare in casa la maggiore quantità di risorse possibile, che però devono soddisfare determinati requisiti, anche per una questione di competitività. “Per noi la parte qualitativa è fondamentale. Il cementificio uti- lizza quantità di combustibile alternativo signi- ficative, quindi avere a disposizione del mate- riale controllato, che arriva sempre con la stessa pezzatura, tagliato bene e senza fili che sporgono è cruciale. È l’unico modo che aziende industriali e di servizi. Inizialmente, è stata effettuata abbiamo per garantire la costanza dell’alimen- una mappatura dei centri di frantumazione con cui Ecopneus tazione al forno”, conferma Turri. in quel momento lavorava attraverso una valutazione as-is, A tal proposito, Fornai racconta: “Il settore che si basa sulla definizione, documentazione e misurazione del recupero energetico si rivolge ad un mer- di una situazione prima di un cambiamento programmato. Da cato fatto di industria e l’approccio industriale lì, sono state avviate due attività parallele, dapprima nell’am- richiede qualità, consistenza e certezza dell’ap- bito dei frantumatori che producono granulo e polverino de- provvigionamento. Bisogna costruire un rap- stinato al recupero del materiale nelle sigle G1, G2 e G3, che porto di fiducia tra fornitore e cliente, ma an- che con le autorità che devono rilasciare le autorizzazioni necessarie per attuare queste ➤ Geocycle avvia al co-processing più di 550.000 tonnellate forme di recupero”. Ecopneus ha avviato que- all’anno di pneumatici nel mondo sto percorso di miglioramento nel 2015 con l’emissione di un primo Manuale di Qualità, reso disponibile a tutti gli operatori di fi- liera e che doveva servire per adeguare i propri sistemi e procedure in un’ottica di qua- lità tecnica. Questo manuale è stato adottato dagli impianti di riciclo e conteneva già al suo interno anche tutte le procedure necessarie per il miglioramento qualitativo del ciabattato. Nel 2016, è iniziata una collaborazione con la M&IT Consulting, società di consulenza e for- mazione manageriale che si propone di svi- luppare approcci e soluzioni innovative per le 1/2021 recycling 29
identificano una diversa granulometria. Per questo settore di todi di verifica e controllo degli impianti sono centri di frantumazione è stato fatto un lavoro di coaching, periodicamente effettuati da parte di un ente ovvero un’attività di supporto ai fornitori per aiutarli a riquali- terzo, per assicurarci che i fornitori lavorino ficare i loro processi industriali e la qualità e tracciabilità del nel pieno rispetto del regime di qualità richie- prodotto, assistendoli affinché potessero effettivamente mi- sto”, chiarisce Mauro Nolli. gliorare e produrre in maniera costante un prodotto finale qua- Nell’ultimo anno, infine, è stato introdotto un litativamente ottimo e si attivassero per individuare degli im- sistema informativo di valutazione che Ecop- pieghi che lo valorizzassero. Secondariamente, Ecopneus e neus ha scelto per gestire in modo strutturato M&IT si sono orientate verso il ciabattato destinato al recu- l’Albo Fornitori, da una parte, e la valutazione pero energetico, poiché era necessario definire delle specifi- dei fornitori attivi del Vendor Ranking dall’al- che tecniche del prodotto, oltre a dei metodi ripetibili di cam- tra. La Vendor List comprende una lista di for- pionamento e di controllo della qualità. Per tenere monitorata nitori qualificati, già valutati e approvati, men- quest’ultima, sono stati programmati degli ordini periodici ai tre il Vendor Ranking include quei fornitori con- fornitori, per essere sicuri che riuscissero a garantire un ot- trattualizzati per essere valutati periodicamente timo prodotto al loro cancello e, di conseguenza, ai cementi- attraverso degli indicatori, il cui risultato è una fici che lo ricevono. classificazione dei fornitori stessi. I questionari Successivamente è stata lanciata una nuova versione del Ma- informativi preliminari sono compilati autono- nuale di Qualità, molto più dettagliata riguardo alle procedure mamente dal fornitore, che inserisce anche le operative in modo da poterle analizzare criticamente. Per i autorizzazioni a cui deve fare riferimento, fino granulatori sono state create delle check list molto struttu- all’approvazione di Ecopneus e all’inserimento rate, che sottendono ai processi di frantumazione, vagliatura nella Vendor List. e macinazione del prodotto, con un’attenzione particolare alla Alla luce di tutto questo, è ormai chiaro quanto sua qualità e tracciabilità. la qualità del prodotto finale sia rilevante da di- Per i ciabattatori, invece sono state definite con chiarezza versi punti di vista: quello degli impianti che delle misure (lunghezza della frazione fine, media e massima utilizzano questi prodotti, quello ambientale e presente nello pneumatico, lunghezza media e massima del quello autorizzativo. Tornando quindi al que- filo) e delle percentuali in peso o in pezzi che i campioni mi- sito di prima, come mai gran parte delle risorse surati devono soddisfare. Questo per ognuna delle tre cate- che produciamo in Italia attraverso il recupero gorie C1, C2 e C3, sigle che si riferiscono alla pezzatura. Le dei PFU vengono destinate all’estero, nono- specifiche sono state inserite all’interno di contratti di forni- stante tutti i controlli e i miglioramenti appor- tura e sono di fatto entrate in pieno utilizzo. “Tutti questi me- tati agli impianti di cui abbiamo parlato? ➤ Gestione dei PFU in Europa (Fonte: Elaborazione Fondazione su dati ETRMA) 30 recycling 1/2021
Secondo uno studio Ecofys, illustrato da Mas- “Le emissioni di polveri e di altri inquinanti similiano Bienati, Reporting Expert di Fonda- anche diversi dalla CO2 sono molto limitate zione per lo Sviluppo Sostenibile, riguardante nel momento in cui si utilizzano pneumatici le problematiche che si incontrano, anche in fuori uso rispetto al petrolio e al carbone, altri paesi europei, quando si parla di utilizzare che non sono combustibili tra i più puliti”. rifiuti nei cementifici, gli ostacoli sono di due Massimiliano Bienati, Reporting Expert di Fondazione tipi: legislativo/politico e sociale/ambientale. per lo Sviluppo Sostenibile Quello che emerge dal rapporto, però, è che non c’è nessuna barriera significa- tiva dal lato di chi produce il combu- condotto un’indagine per Ecopneus incentrata stibile secondario e nemmeno l’in- sulla differenza in termini ambientali tra il re- dustria cementiera avrebbe problemi cupero di materia dai PFU e il co-processing, ad aumentare, come diceva anche in base ai dati forniti dalla stessa Ecopneus. Turri, la quantità di combustibili deri- Quello che si evince è che, a livello di impatto vati dai rifiuti nei propri processi pro- ambientale, grazie al co-processing sono state duttivi. Nonostante questo, sia gli im- emesse 478.000 tonnellate di CO2 in meno, men- pianti che producono combustibili secondari, tre guardando al consumo di risorse ne sono state sia gli impianti che li utilizzano incontrano dif- impiegate, sempre in meno, 1,066 milioni di tonnellate. Que- ficoltà dal punto di vista autorizzativo, proba- sto perchè da un lato l’impiego dei PFU consente di ridurre bilmente influenzate anche dalla prospettiva le emissioni rispetto ai combustibili fossili tradizionali, dall’al- sociale. Ogni volta che si parla di rifiuti in ec- tro evita di impiegare nuove risorse vergini. Ad esempio, viene cesso che non si riescono a riciclare e che do- utilizzato anche l’acciaio contenuto negli pneumatici, che va vrebbero essere recuperati per produrre ener- a sostituire ossidi di ferro che altrimenti verrebbero utilizzati gia negli impianti industriali, infatti, si creano nel processo produttivo del cemento. “Per risolvere il pro- dei problemi per le comunità locali che vivono blema e aumentare la quota di combustibile che può essere vicino agli impianti stessi, tali per cui anche i consumata in Italia soprattutto nella produzione del cemento, processi autorizzativi da parte delle autorità dovremmo riuscire a utilizzare i rifiuti che non sono riciclabili competenti si bloccano. “La paura delle popo- in impianti di produzione di questo tipo, anche per evitare di lazioni locali deriva dal fatto che si ricordano costruirne di nuovi”, conclude Bienati. n degli inceneritori del secolo scorso, dove non c’erano sistemi di controllo e di gestione dei fumi che invece oggi esistono e che vengono ➤ Recupero di materia vs Co-processing dei PFU nei cementifici - Analisi comparativa di impatto ambientale utilizzati negli impianti”, spiega Bienati. (Fonte: Elaborazione Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) Una delle questioni più importanti da risolvere, quindi, è spiegare a queste persone che in re- altà l’utilizzo di combustibili secondari conviene sia a livello economico che ambientale. “Le emissioni di polveri e di altri inquinanti anche diversi dalla CO2 sono molto limitate nel mo- mento in cui si utilizzano Pneumatici Fuori Uso rispetto al petrolio e al carbone, che non sono combustibili tra i più puliti”, continua Bienati. “Con i sistemi di abbattimento dei fumi attual- mente in uso, le emissioni possono essere ri- dotte al minimo”. A questo proposito Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che punta sull’aggiornamento con- tinuo, sulla diffusione di ricerche e studi riguar- danti i temi strategici della green economy, ha 1/2021 recycling 31
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