See the erratum for this article La più antica pittura nella Basilica di S. Francesco ad Assisi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Document generated on 11/30/2021 11:55 a.m. RACAR : Revue d'art canadienne Canadian Art Review --> See the erratum for this article La più antica pittura nella Basilica di S. Francesco ad Assisi Giuseppe Rocchi Proceedings of the Symposium on The Roman Tradition in Wall Article abstract Decoration, Palazzo Cardelli, Rome, 7-9 June 1984 Reconsideration of what are called the oldest extant painting fragments in the Comptes Rendus du Symposium sur La tradition romaine dans la lower basilica of S. Francesco ad Assisi focuses on technical and iconographical décoration murale, Palazzo Cardelli, Rome, 7-9 juin 1984 matters. Detailed visual inspection of the fresco fragments that are found on Volume 12, Number 2, 1985 the arco d’ingresso of the chapel of the Magdalene underscores the representation of the Madonna as the oldest section there. It leads to the suggestion that this fragment antedates even the commonly accepted earliest URI: https://id.erudit.org/iderudit/1073666ar cycle representing the life of Francis by the Master of Saint Francis. It is DOI: https://doi.org/10.7202/1073666ar proposed that this fragment may be votive and that it could have surmounted a wall tomb. This hypothesis leads to a reconsideration of the complex problem See table of contents of the construction of the lower basilica and to the strong tradition of the existence of an earlier (la terza) church in which the body of the saint was initially laid to rest. In this regard, the fragments tire a vital record in Publisher(s) unravelling the knotty problems that still beset a full evaluation of the history of the lower basilica and its pictorial decoration. UAAC-AAUC (University Art Association of Canada | Association d'art des universités du Canada) ISSN 0315-9906 (print) 1918-4778 (digital) Explore this journal Cite this article Rocchi, G. (1985). La più antica pittura nella Basilica di S. Francesco ad Assisi. RACAR : Revue d'art canadienne / Canadian Art Review, 12(2), 169–173. https://doi.org/10.7202/1073666ar Tous droits réservés © UAAC-AAUC (University Art Association of Canada | This document is protected by copyright law. Use of the services of Érudit Association d'art des universités du Canada), 1985 (including reproduction) is subject to its terms and conditions, which can be viewed online. https://apropos.erudit.org/en/users/policy-on-use/ This article is disseminated and preserved by Érudit. Érudit is a non-profit inter-university consortium of the Université de Montréal, Université Laval, and the Université du Québec à Montréal. Its mission is to promote and disseminate research. https://www.erudit.org/en/
La più antica pittura nella Basilica di S. Francesco ad Assisi GIUSEPPE ROCCHI Universilà di Firenze ABSTRACT Reconsideration of what are called the oldest exiant painting fragments in llie lower basilica of S. Francesco ad Assisi focuses on technical and iconographical matters. Detailed visual inspection of the fresco fragments thaï are found on the arco d’ingresso of the chapel of the Magdalene underscores the représentation of the Madonna as the oldest section there. It leads to the suggestion thaï this fragment antedat.es even the commonly accepted earliest cycle representing the life of Francis by the Master of Saint Francis. It is proposée! that this f ragment may be votive and that it could hâve surmounted a wall tomb. This hypothesis leads toa reconsideration of thecomplex problem of the construction of the lower basilica and to the strong tradition of the existence of an earlier (la terza) church in which the body of the saint was initially laid to rest. In this regard, the fragments tire a vital record in unravelling the knottv problems that still beset a full évaluation of the history of the lower basilica and its pictorial décoration. RÉSUME L’auteur examine certains aspects techniques et iconographiques des plus anciennes fresques de la basilique inferieure de Saint-François à Assise. Un examen détaillé des fragments de fresque de l'arc d’entrée de la chapelle de la Madeleine montre que la section représentant la Madone est la plus ancienne du cycle. L’auteur croit que ce fragment est encore plus ancien que le cycle de fresques du Maître de Saint-François représentant la vie du saint. Il énonce l’hypothèse que ce fragment « votif » ait fait partie d’un tombeau mural. Dans ce contexte, l’auteur aborde la question dif ficile de l'histoire de la construi t ion de la basilique inférieure et reprend l’hypothèse traditionnelle de l'existence d’une église plus ancienne hébergeant le corps du saint. Les fragments du cycle de l’arc d’entrée sont donc importants pour l'analyse de l’histoire de la basilique inférieure et de sa décoration murale. Nella Basilica Inferiore l’arco di ingresso alla Cappel Si tratta di una delle sei f inestre, tre per ciascun lato la délia Maddalena, la cui volta è dipinta a medaglioni délia navata, che illuminavano l'originaria Chiesa che attribuiti a Giotto, divide la muratura dell’ultima si è supposta essere stata iniziata e innalzata lino oltre campata délia navata in due porzioni verticali, ciascu- il colmo delle finestre1, ma cou pianta a T e abside na divisa in due parti da una cornice orizzontale che piatta a est (Fig. 2) : in taie originario organisrno, nel costituisce il prolungamento délia cornice di corona- quale non vi erano ancora i pilastri trilobi e le relative mento dei pilastri trilobi (Fig t ). Ambedue le porzio volte, le finestre si susseguivano con campatc un poco ni, corne tinta la muratura délia navata délia Basilica diverse da quelle poi contrassegnate dai pilastri trilo Inferiore, è dipinta dalla bottega del Maestro delle bi che vennero aggiunti, assieme aile volte, dopo il Vite di S. Francesco. La porzione di sinistra è priva di ribaltamento dell’orientamento délia Chiesa da est a intonaco nella parte sottostante la cornice; nella ovest e il sopralzo délia Basilica Superiore ; cio spiega parte mediana, soprastante la cornice, vi è una fascia perché la traccia délia finestra suaccennata (e délia dipinta cou motivi di ruote a otto raggi, sormontata simmetrica conservata sopra il pulpito poi addossato da una fascia a scacchi neri e rossi ; sopra quest’ultima alla parete opposta) sia spostata verso il transetto fascia è ancora conservato il profilo dimidiato di una rispetto all’asse di simmetria délia campata che coin- finestra archivoltata (poi otturata all’atto délia tarda cide con fasse verticale dell’arco di ingresso alla Cap apertura dell’arco di ingresso alla Cappella) délia pella (l’ipotesi che taie spostainento sia da imputarsi quale è ancora conservato il contorno dipinto a finti 1 Cfr. Giuseppe Rocchi, La Basilica
figura i. Assisi, Basilica Inferiore: i) ingresso alla Cappella délia Maddalena ; 2) finestra archivoltata dell’originaria chiesa; 3) Madonnacon Bimbo inedita. alla necessità di illuminare l’originaria iconostasi, poi démolira e parzialmente riutilizzata nel pulpito anzi- detto, non tiene conto del fatto che mentre le finestre ----- L costituiscono elemento strutturale originario, l’ico- r nostasi era costituita da un elemento non strutturale J__ 1 tr - e aggiunto posteriormente, quindi ininfluente sulla disposizione delle finestre). F _____ J__ L___ La porzione di parete a destra dell’ingresso alla Cappella (Fig. 3) è dipinta in alto con una fascia a scacchi rossi e neri che si trova in conlinuità con quella già descritta a sinistra dell’ingresso, prima che I ! la porzione centrale délia mu ratura fosse demolita per aprirvi l’arco di ingresso ; sotto taie fascia il Maes tro di S. Francesco dipinse una scena con figure, ora scomparse, e con un ediftcio ancora visibile ; la scena venne lirnitata in basso con una ghirlanda a festoni, dipinta immediatamente sopra la cornice orizzon- tale : l’intonachino dipinto risvolta sopra taie cornice. La cornice è in pietra rossa del Subiaso ed è costi tuita da una fascia con una sottostante gola setnplice ; sotto la cornice è ancora conservato un dipinto molto frammentario raffigurante una Madonna con Bimbo fiancheggiata da due angeli inquadrati in una trifora (Fig. 4-7), délia quale sono ancora visibili due colon- nine tortili centrali, a sua volta comprese fra due grosse colonne laterali, delle quali è conservata solo « r- quella di destra con capitello a foglie ondulate e gros so collarino : probabilmente le due colonne dovevano essere sormontate da un grande arco in funzione di boccascena; la trifora doveva essere costituita da un arco centrale probabilmente lobato e da due archi figura 2. Trasformazioni dell’originaria chiesa monoaula a laterali probabilmente a tutto sesto, corne si puô rica- T con abside a est: ribaltamento dell’abside a ovest e so- vare dal fatto che il frammento di arco soprastante la pralzo con torri e archirampanti ; infine aggiunta delle Madonna, che si diparte dal capitello délia colonnina Cappelle. 170 racar/xi1/2
tortile, ha pendenza diversa dal ramo di arco conti- guo. La sommità dell’aureola délia Madonna è taglia- ta e asportata fino al lembo superiore del vclo: il taglio dell’intonaco coincide col lembo inferiore délia cornice. Si deve ritenere che la cornice sia stata inserita posteriormente nella muratura originaria nella quale si aprivano le finestre suindicate, ma non vi erano ancora i pilastri trilobi, quindi la cornice e le volte. Si suppone infatti che esistesse una originaria piccola chiesa monoaula, con tre finestre per lato e con ab side piatta a est, la cui copertura doveva essere previs- t.a (ma non eseguita) o a volta ogivale (corne la Porziuncola) o ad archi timpano trasversali (corne S. Rufino); le murature longitudinal^ per reggere le spinte dell’uno o dell’altro sistema di copertura, eb- bero quindi un grande spessore e furono contraffor- tate con contrafforti rettangolari esterai che serviro- no poi di basamento aile torri semicircolari, il cui zoccolo non appoggia sul terreno ma si trova a circa quattro metri di altezza rispetto al pavimento attuale délia Basilica Inferiore. Una similc quota di fonda- z.ione delle torri risulterebbe diversamente inspiega- bile, soprattutto lungo il lato nord dove la roccia si trova parecchio al di sotto dell’attuale piano di cam- pagna: rimarrebbero infatti inspiegabili le porzioni di murature sporgenti sottostanti le torri lungo il lato nord per un altezza di oltre quattro metri2. Secundo taie ricostruzione dei fatti il dipinto délia figura 3. Particolare délia muratura dipinta sopra la cor- Madonna nella trifora venne quindi tagliato dall’in- nice dal Maestro delle Vite di S. Francesco; sotto la cornice la Madonna con Bitnbo. 2 Rocchi, La Basilica, passim. figura 4. Particolare délia porzione di parete sotto la cornice, con la Madonna e il Bimbo, fîancheggiati da un angelo. racar/xii/2 171
serimento posteriore délia cornice : infatti, anche vo- mentari sulla sinistra del monumento a Giovanni di lendo supporre il contrario, si deve osservare che la Brienne) potrebbero avvalorare l’ipotesi délia cripta pittura sarebbe dovuta proseguire lungo la curvatura e quindi l’ipotesi che in essa abbia trovato la sua prima délia gola délia cornice senza peraltro potersi conclu- sepoltura il corpo di S. Francesco all’atto délia sua dere sulla fascia terminale délia cornice per mancan- traslazione da S. Giorgio alla nuova Basilica in costru- za di spazio. Infatti non solo non avrebbe trovato zione (25 maggio 1230), nella supposizione che, nei posto il grande arco che si è supposto fungere da due anni trascorsi dalla sua morte, dell’originaria boccascena, ora non più visibile, ma neppure i tre chiesetta fossero stati compiuti i due attuali lati délia archetti délia trifora, che, tenuto conto dell’interasse navata con le sei finestre archivoltate e la supposta fra le colonnine tortili, avrebbero avuto il colmo al di cripta, perché in cosi breve spazio di tempo non là délia cornice. sarebbe stato possibile erigere altro. (Alcuni studiosi, Poichè l’intonachino del registro superiore del digiuni di ogni pratica di cantiere hanno potuto sos- Maestro di S. Francesco risvolta sulla cornice, esso è tenere che ambedue le Basiliche sovrapposte fossero posteriore alla cornice, mentre la Madonna nella tri ultimate appunto in quei due anni.) fora ne è anteriore e quindi è più antica. Dato che si Quando nel 1818 venne scoperto l’avello sotto l’al- ritiene le Vite del Maestro di S. Francesco siano le tare del Santo, durante la ricognizione delle spoglie si prime pitture délia Basilica Inferiore, ne consegue trovarono anche, assieme aile reliquie del corpo, un che la Madonna è la più antica pittura dell’intero anello con corniola romana incisa con una testa di monumento, qualunque ne sia l’autore (il medesimo Pallade e alcune monete dell’epoca. Si deve escludere Maestro di S. Francesco oppure un altro Maestro non che tali oggetti possano essere stati sepolti assieme al ancora noto). Peraltro i tratti di taie dipinto sono Santo all’atto délia sua traslazione da S. Giorgio alla arcaici : taie è la cornposizione, i volti e il globo crocia- nuova Basilica in costruzione (25 maggio 1230). Si to sorretto dallo angelo di destra. deve ammettere che il corpo venisse sepolto senza Probabilmente si tratta di una pittura votiva, forse taie corredo pagano e venale, nella cripta che si sup- soprastante una tomba, circostanze che dovrebbero pone esistita al centra dell’attuale ingresso alla Basili essere accertate da una séria indagine documentaria ; ca Inferiore, sotto i frammenti di pittura suindicati. ciô spiegherebbe il fatto che il dipinto si è conservato (Una traccia délia sopraelevazione délia cripta è sulla zoccolatura délia muratura che è priva di into- conservata nel dislivello ancora esistente fra l’ingres- naco in quasi tutta la navata, in particolare nella so e la navata, che probabilmente corrisponde a una porzione simmetrica rispetto allô ingresso délia Cap gradinata sulla quale, secondo una cronaca dell’epo pella délia Maddalena. Si deve supporre chc l’impor- ca, si sarebbe seduta la folia tumultuante non ammes- tanza e le cure délia famiglia committente o la noto- sa alla sepoltura segreta del Santo.) Completati poi il rietà deU’artefice l’abbiano salvato dalla generale di- ribaltatnento e il sopralzo délia Basilica, il corpo del struzione délia fascia, probabilmente tutta affrescata, Santo sarebbe stato poi traslato nella posizione nella côrrispondente alla parte basamentale délia mura quale fu rinvenuto nel 1818. F possibile che in tempi tura. mutati, lontani dalla morte e dal testamento del San Riprendendo il discorso sull’organismo primitivo, to, se ne accompagnassero le reliquie con monete e si puô ritenere che anche la porzione centrale délia oggetti di pregio corne consueto corredo di sepolture parete orientale dell’attuale ingresso alla Basilica In di rilievo. Si tenga inoltre présenté che proprio aile feriore corrisponda a una porzione délia primitiva spalle dei frammenti di pitture che si ritengono so- abside, che si è ipotizzata provveduta di una cripta3 prastanti alla originaria cripta, si trova un pozzo, (soprastante e non sottostante l’attuale pavimento), situato nell’intercapedine délia facciata attualc, collo- consueto corredo delle chiese umbre dell’epoca, che cato quasi esattamente in corrispondenza délia figura potrebbe dare conto délia tenace tradizione relativa centrale di tali frammenti, esattamente in asse sia alla terza chiesa nella quale sarebbe stato sepolto rispetto all’ingresso alla Basilica Inferiore (che si è S. Francesco. supposto già abside) sia alla navata. Si tratti délia L’ipotesi potrebbe essere avvalorata dall’esistenza figura di S. Francesco, oppure di quella del Salvatore, non ancora chiarita di alcuni lacerti di pitture, attri- peraltro ritenute fungibili allora (corne provano le buite al Maestro di S. Francesco, che si trovano sopra sérié parallèle delle Vite di S. Francesco e di Cristo l’attuale cantoria e in parte sulla muratura di sfondo délia navata). Si deve sottolineare che l’acqua convo- del monumento a Giovanni di Brienne. In tali frarn- gliata dallo acquedotto di Frate Elia in quel punto, menti le figure si trovano ad una quota ben più alta di forse distribuita corne acqua salvifica perché quasi a quella del registro delle Vite délia navata, e le figure contatto con la primitiva sepoltura del Santo (secon sembrano di taglia minore. Fra di esse alcuni autori do un antichissimo uso che risale ai martyria proto- credono di ravvisare la figura, in posizione centrale, cristiani) ribadirebbe, col suo rirtvio a una funzione di S. Francesco. battisteriale e di rinnovamento, il parallelo con la vita Tali dipinti e la loro collocazione più in alto (unita di Cristo. alla osservazione di alcuni elementi strutturali fram- L’esame comparato dei frammenti di pitture cosi descritti potrebbe illuminare le fasi precoci dell’ope- 3 Rocchi, La Basilica, passim. ra del Maestro di S. Francesco o di altri Maestri e 172 racar/xi1/2
figura 5. Restiluzione délia pittui a con l’apparecchio murario délia parete e del pilastro trilobo adiacente. figura 6. I’articolare del volto délia Madonna (in nero le par ti restaurate). figura 7. Saggio di ricostruzione dell’originaria composizione délia Madonna con Bimbo fîancheggiata da due angeli entro una trifora forse sormontata da un arco. î renderne meno incerta la cronologia, che per la Ma time furono organizzate in modo da non essere dis donna antistante la Cappella délia Maddalena, puô tu rbate da essi, relegati nei cieli e dipinti di azzurro. È essere fatta scendere, tenuto conto delle fasi costrut- da escludere che una trave cos't esile, délia ragguarcle- tive sopra tratteggiate, ai primi anni '50. vole luce di nretri 13,5s, potesse reggere una grande Con l’occasione sia consentira una precisazione di croce; tutt’al più, a una taie trave potevano essere carattere tecnico relativa a una cclebrata pittura, la sovrapposte immagini leggere corne quelle dipinte croce di Giunta, che molti autori ritengono necessa- nella scena de II cavalière incredulo verifica lestimmate di riamcnte collocata nella Basilica Superiore, perche S. Francesco, che peralt.ro sono appoggiate su una inadatla alla troppo angusta Basilica Inferiore. Si trave ben più robusta di quella anzidetta. La croce di ritiene inf atti che taie croce, ritenuta rnolto grande e Giunta quindi doveva essere appoggiata su un basa- paragonata a quella di S. Maria Novella, fosse apposa mcnto a terra, e probabilmente sopra l’iconostasi dél alla trave che traversava la Basilica Superiore in cor- ia Basilica Inferiore. Non si comprende corne alcuni rispondenza del transetto, le cui mcnsole sono ancora autori lo escludano ritcncndo la Basilica Inferiore conservate infisse nelle opposte scene de L’uomo sem- troppo bassa per una croce cosi grande, dato che il plice onora S. Francesco e Liberazione dell’eretico Pietro ; colmo délia volta sopra l’altare del Santo è a 10,20 gli spezzoni di legno délia trave si devono ritenere metri, mentre una croce anche grandissima non autentici e precedenti le pitture, dato che queste ul poteva certo superare i ire metri di altezza. racar/xii/2 73
Puoi anche leggere