Per una parrocchia fraterna, ospitale, prossima - Parrocchia di ...
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In questo modo, la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili. Papa Francesco Nella Comunità La figura di parrocchia con connotazione missionaria e il ministero presbiterale Per una parrocchia fraterna, ospitale, prossima La parrocchia, comunità eucaristica al cui centro c’è il sempre più la forma di una “Fraternità ospitale e prossi- mistero dell’Incarnazione, non è una realtà umana che ma, generata dal Vangelo e dalla Grazia”.... Si tratta di ge- prima si pensa, poi si progetta e si pone in atto, ma è il nerare, alimentare e sviluppare relazioni nel segno della luogo in cui la Chiesa “avviene” nella docilità all’azione fraternità evangelica e quindi alimentata dal Vangelo e dello Spirito. È casa e scuola di comunione dove, «prima dalla Grazia, capaci di manifestare un’attenzione altret- di programmare iniziative concrete, si promuove una spi- tanto evangelica nei confronti di coloro che sperimenta- ritualità della comunione, facendola emergere come prin- no condizioni di povertà, fragilità, esclusione e nello stes- cipio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l’uomo e il so tempo capaci di una presenza “prossima” sulle “so- cristiano, dove si educano i ministri dell’altare, i consa- glie, terre, periferie esistenziali” abitate da tutti. (Dal Te- crati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le fami- sto base) glie e le comunità». In quanto realtà di comunione, la par- rocchia non può essere intesa come un’entità autosuffi- L’approfondimento condiviso di questa prospettiva deve ciente. Essa ha bisogno dell’apertura alle altre parrocchie avvenire declinando costantemente la “fondamentale que- e alle altre realtà ecclesiali, mediante «gesti di visibile stione della fede” e quella delle modalità di esercizio del convergenza, all’interno di percorsi costruiti insieme, poi- ministero presbiterale. ché la Chiesa non è la scelta di singoli, ma un dono dal- l’alto, in una pluralità di carismi e nell’unità della missio- La prima attenzione consiste nel considerare la dinami- ne». […] La comunione è grazia, ma è anche impegno a ca che esiste tra fede e comunità fraterna. La fraternità «saper “fare spazio” al fratello e a respingere le tentazio- della comunità parrocchiale nasce dalla fede, nutre la fe- ni egoistiche che continuamente insidiano la vita della co- de, testimonia la fede, diventando “segno e primizia” del munità e generano competizione, carrierismo, diffidenza, Regno di Dio. gelosie. Non ci facciamo illusioni: senza questo cammino La seconda attenzione: nell’approfondire la dimensione spirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori fraterna della comunità parrocchiale, non bisogna separa- della comunione. Diventerebbero apparati senz’anima, re la dimensione dell’ospitalità, altrimenti scivoliamo in maschere di comunione più che sue vie di espressione e di direzione di una “chiusura” (vedi ad esempio: “nativi” e crescita». (Costituzioni sinodali 37° Sinodo della Chiesa “arrivati”; “impegnati” e “non impegnati”; “praticanti” e di Bergamo, n. 29) “non praticanti”). Neppure va tralasciata la dimensione della prossimità, altrimenti scivoliamo nell’autoreferen- Alla luce di questo intenso percorso emergono i linea- zialità, nell’involuzione, nello svuotamento, nella stru- menti del volto missionario della parrocchia che prende mentalità. COLOGNOLA Gennaio 2020 5
Nella Comunità In questo modo, la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili. Papa Francesco Prepariamo alla preghiera per i defunti, viventi nell’eternità di Dio DAL BATTESIMO ALLA VITA ETERNA Ci prepariamo interiormente a vivere l’appuntamento annuale della preghiera in suffragio dei defunti, il Triduo dei morti. Que- st’anno il filo conduttore del cammino comunitario e diocesano fa riferimento al tema del battesimo e all’esigenza di essere mis- sionari nel nostro tempo. Per dare continuità a questo percorso proponiamo il testo dell’Angelus di papa Benedetto XVI del 14 gennaio 2013 dove, in modo magistrale richiama il tema del bat- tesimo legandolo alla vita nuova ed eterna. Un modo per coglie- re il legame tra il nostro battesimo e la vita eterna, oltre la morte. Con la domenica dopo l’Epifania si conclude il Tempo liturgi- co del Natale: tempo di luce, la luce di Cristo che, come nuovo sole apparso all’orizzonte dell’umanità, disperde le tenebre del male e dell’ignoranza. Celebriamo oggi la festa del Battesimo di Gesù: quel Bambino, figlio della Vergine, che abbiamo contem- plato nel mistero della sua nascita, lo vediamo oggi adulto im- mergersi nelle acque del fiume Giordano, e santificare così tutte le acque e il cosmo intero – come evidenzia la tradizione orien- tale. Ma perché Gesù, in cui non c’era ombra di peccato, andò a farsi battezzare da Giovanni? Perché volle compiere quel gesto di penitenza e conversione, insieme con tante persone che così volevano prepararsi alla venuta del Messia? Quel gesto – che se- gna l’inizio della vita pubblica di Cristo – si pone nella stessa li- nea dell’Incarnazione, della discesa di Dio dal più alto dei cieli all’abisso degli inferi. Il senso di questo movimento di abbassa- mento divino si riassume in un’unica parola: amore, che è il no- me stesso di Dio. Scrive l’apostolo Giovanni: «In questo si è ma- nifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui», e lo ha mandato «come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,9-10). Ecco perché il primo atto pubblico di Gesù fu ri- cevere il battesimo di Giovanni, il quale, vedendolo arrivare, dis- se: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Narra l’evangelista Luca che mentre Gesù, ricevuto il battesi- mo, «stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (3,21-22). Questo Gesù è il Figlio di Dio che è totalmente immerso nella volontà di amore del Padre. Questo Gesù è Colui che morirà sulla croce e risorgerà per la potenza dello stesso Spirito che ora si posa su di Lui e lo consacra. Que- sto Gesù è l’uomo nuovo che vuole vivere da figlio di Dio, cioè nell’amore; l’uomo che, di fronte al male del mondo, sceglie la via dell’umiltà e della responsabilità, sceglie non di salvare se stesso ma di offrire la propria vita per la verità e la giustizia. Es- sere cristiani significa vivere così, ma questo genere di vita com- porta una rinascita: rinascere dall’alto, da Dio, dalla Grazia. Questa rinascita è il Battesimo, che Cristo ha donato alla Chie- sa per rigenerare gli uomini a vita nuova. Afferma un antico te- sto attribuito a sant’Ippolito: ”Chi scende con fede in questo la- vacro di rigenerazione, rinuncia al diavolo e si schiera con Cri- sto, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell’adozione filiale”. 6 COLOGNOLA Gennaio 2020
Il cammino della riconciliazione richiede pazienza e fiducia. Non si ottiene la pace se non la si spera. Papa Francesco Nella Comunità TRIDUO DEI MORTI 07 – 09 FEBBRAIO 2020 BATTESIMO FONTE DI VITA ETERNA “Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27). Con queste parole san Paolo ci VENERDÌ 07 FEBBRAIO insegna che il Battesimo ci ha as- sociati a Cristo, dedicati a lui, fi- ore 08.00 S. Messa no a trasformarci in lui, assumen- ore 08.30 Esposizione, Lodi mattutine adorazione fino alle 10.00; ore 10.00 S. Messa pro defunti; do quasi i tratti della sua perso- ore 16.00 Esposizione, Vespro adorazione eucaristica; na. Rivestirsi di Cristo significa ore 20.00 S. Messa solenne suffragio defunti anno 2019, al termine appunto divenire come lui, dive- Benedizione eucaristica. nire lui. Sant’Agostino, con impa- ore 21.00 In Sala parrocchiale: Incontro con la figura e la spiritualità reggiabile acume, spiega: “Ral- di Sant’Ignazio di Loyola. legriamoci, rendiamo grazie a Interviene il gesuita padre Massimo Tozzo. Dio, non soltanto perché ci ha fatti diventare cristiani, ma per- SABATO 08 FEBBRAIO ché ci ha fatto diventare Cristo ore 08.00 S. Messa stesso. Vi rendete conto, fratelli, ore 08.30 Esposizione, Lodi mattutine adorazione fino alle 10.00; di quale grazia ci ha fatto Dio, ore 10.00 S. Messa pro defunti; donandoci Cristo come Capo? ore 16.00 Esposizione, Vespro adorazione eucaristica; Esultate, gioite, siamo divenuti ore 20.00 S. Messa solenne, al termine Benedizione eucaristica. Cristo. Se egli è il Capo, noi sia- mo le membra: siamo un uomo DOMENICA 09 FEBBRAIO completo, egli e noi. Qual è la Te- ore 08.00 S. Messa sta, e quali sono le membra? Cri- ore 08.30 Esposizione, Lodi mattutine adorazione fino alle 10.00; sto e la Chiesa”. Sant’Agostino ci ore 10.00 S. Messa pro defunti; dice che, con il Battesimo, si ore 16.00 Esposizione, Vespro adorazione eucaristica; compie un cambiamento radica- ore 18.30 S. Messa solenne per tutti i defunti, al termine le: è una trasformazione che ri- Benedizione eucaristica. porta il cristiano al possesso di Dio che il peccato aveva fatto Nei giorni del Triduo, poi, si potranno raccogliere delle intenzioni di S. Messe perdere insieme con l’immagine per i defunti che saranno celebrate dai sacerdoti durante l’anno in corso divina. COLOGNOLA Gennaio 2020 7
Nella Comunità La tratta Si la Quaresima nostro prima giunge capacità stesso di tuttoadinoi di reagire credere come nella bisognodidifronte pace.alla tempo Papa possibilità realtà provvidenziale Francesco della pace, per cambiare di credere rotta, cheper l’altro recuperare del male che sempre ci sfida.” Papa Francesco ha il 11 febbraio Giornata mondiale del malato Papa Francesco: “no ad atti di natura eutanasica, di de in Dio autore della vita”. Attenzione focalizzata an- suicidio assistito o soppressione della vita” che sull’obiezione di coscienza che “in certi casi è per “Il vostro agire sia costantemente proteso alla dignità voi la scelta necessaria per rimanere coerenti a questo e alla vita della persona, senza alcun cedimento ad at- ‘sì’ alla vita e alla persona”. “Quando non potrete gua- ti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppres- rire, potrete sempre curare con gesti e procedure che sione della vita, nemmeno quando lo stato della malat- diano ristoro e sollievo al malato”. Il pensiero di Fran- tia è irreversibile”. Lo scrive Papa Francesco nel Mes- cesco è anche per “alcuni contesti di guerra e di con- saggio per la Giornata mondiale del malato, che ricor- flitto violento” in cui “sono presi di mira il personale re l’11 febbraio, rivolgendosi in particolare agli opera- sanitario e le strutture che si occupano dell’accoglien- tori sanitari, cui ricorda che “il sostantivo ‘persona’, za e assistenza dei malati”. “Attaccare coloro che sono viene sempre prima dell’aggettivo ‘malata’”. Nelle sue dedicati al servizio delle membra sofferenti del corpo parole la convinzione che “nell’esperienza del limite e sociale non giova a nessuno”, esclama il Pontefice. del possibile fallimento anche della scienza medica di Che, pensando ai “tanti fratelli e sorelle che, nel mon- fronte a casi clinici sempre più problematici e a dia- do intero, non hanno la possibilità di accedere alle cu- gnosi infauste, siete chiamati ad aprirvi alla dimensio- re, perché vivono in povertà”, lancia un appello: “Mi ri- ne trascendente, che può offrirvi il senso pieno della volgo alle istituzioni sanitarie e ai Governi di tutti i vostra professione”. Ricordando che “la vita è sacra e Paesi del mondo, affinché, per considerare l’aspetto appartiene a Dio”, il Papa evidenzia che “pertanto è in- economico, non trascurino la giustizia sociale. Auspico violabile e indisponibile”. “La vita va accolta, tutelata, che si cooperi perché tutti abbiano accesso a cure ade- rispettata e servita dal suo nascere al suo morire: lo ri- guate per la salvaguardia e il recupero della salute”. chiedono contemporaneamente sia la ragione sia la fe- (Sir) 8 COLOGNOLA Gennaio 2020
Che il Dio della pace ci benedica e venga in nostro aiuto. Papa Francesco Nella Comunità Gli auguri dei nostri MISSIONARI G razie, grazie infinite carissimi. Siete sempre più che puntuali e il segno presente della Provvidenza. Grazie. I dati bancari sono sempre gli stessi. Niente è combiato. Posso con allegria comunicare che il costruttore ha deciso di aiutatci e di fare comunque la copertura del seminterrato dandoci tempo per pagare fino a fine anno. Ci siamo buttati. La Provvidenza aiuta gli audaci e chi cerca di aver fede!!!! Del resto sempre più sentiamo la mancanza di luoghi per un minimo di attività pastorali e sociali. Vi mando qualche foto della copertura del seminterrato. Un anno nuovo di continue ascensioni verso la santità. Concludo la giornata della quarta domenica e trovo il vostro messaggio. Grazie, grazie. La presenza del gruppo missionario e con lui di tutta una comunità parrocchiale nel cammino missionario ti rianima e ti fa sentire la presenza viva del Dio vivo. Mi sembra sia sparito immediatamente ogni segno di stanchezza. Oggi ho parlato del Padre e delle sue sorprese, dell’Amore che si fa debolezza, quasi a voler comprendere meglio le mie debolezze, e della gioia di avere un fratello che non ha vergogna di dichiararsi fratello mio, fratello nostro. Un grande abbraccio e il desiderio per tutti di ogni bene e benedizione. Ciao, ciao, ciao. Vostro Alfiero s.x. Grazie Amici per gli auguri di Natale. Li ho messi nel cuore in questi giorni in Cristo è nato duemila anni fa e non lo cui sono influenzato. Ricambio di cuore, abbiamo ancora capito… assicurandovi un posto nella messa … Se un Dio è diventato bambino ed è della vigilia. Alle ore 22.30. morto vittima della civiltà romana e del Grazie per aver saputo continuare ad Sinedrio, possibile che noi, dopo secoli, essere gruppo missionario negli anni in siamo ancora capaci, in nome dei Governi cui sta maturando il passaggio dalla europei, di lasciare morire in mezzo al mare missione che facevano solo i missionari i diversi per i quali Cristo venti secoli fa è alla missione dei laici, di tutti i battezzati! vissuto ed è morto?... Che il Signore vi aggiunga al gruppo Antonio Mazzi dei suoi apostoli. (Famiglia Cristiana 22 dic 2019) Ciao, P. Lino Maggioni Buon Santo Natale e felice 2020 COLOGNOLA Gennaio 2020 9
Nella Comunità La Quaresima Che la e ci Maria, Madre capacità sostenga giunge del aPrincipe di reagire nel cammino noi come di fronte della tempo paceprovvidenziale e Madre di tutti di riconciliazione, alla realtà del male passoche peri popoli dopo sempre cambiare passo. della rotta, ci sfida.” terra, per Papa Francesco ci recuperare accompagni Papa Francesco NUOVO PAGANESIMO AMBIENTALISTA L’essenza del paganesimo è rap- e della venalità degli uomini, la quale all’ONU ha detto ai vari leader presentata dal naturalismo secondo nostra razza si sarebbe scavata la che hanno fallito nei confronti dei il quale l’origine e il principio delle fossa. bambini e che la storia non sarebbe cose è la natura e tutto ciò che è na- Nel racconto l’astronave era rica- stata gentile nei loro confronti. turale è giusto e legittimo e , di con- duta sulla terra, sconvolta dalle I progressisti, i quali sono per lo seguenza, è ingiusto e illegittimo esplosioni atomiche e nell’ultima più composti da esponenti della ciò che ad essa si oppone. scena, davanti ai resti della statua borghesia ultra-privilegiata, hanno Questa visione è stata corretta dal della libertà Charlton Heston escla- immediatamente abbracciato que- Cristianesimo il quale ricorda agli mava con amarezza estrema: “Voi sta tesi perché abbracciandola si uomini che non tutto, nella natura, uomini l’avete distrutta!”. sentono giustificati da un nobile è buono per sé stesso: che non tutti Oggi, alla paura atomica si è so- scopo, appunto il paganesimo am- gli istinti e le passioni sono buoni e stituita la paura ecologica, ma l’ac- bientalista con i suoi riti e i suoi che nemmeno la natura è sempre cusato è sempre lo stesso: l’uomo santi. buona infatti esistono le malattie e occidentale soprattutto se ispirato La sinistra soprattutto ha creato le deformità e che non si può e non da valori Giudaico/Cristiani. una crisi climatica e la adora e la si devono gettare i figli deformi dal E pazienza se nel frattempo, la cavalca. monte Taigeto come facevano gli Cina di Mao, la Cambogia di Pol 500 scienziati di fama mondiale spartani. Pot o il Ruanda degli Hutu hanno che i media hanno completamente Ogni vita è infatti infinitamente sterminato una buona parte della ignorato, hanno scritto e firmato preziosa e unica perché ogni uomo loro popolazione. una lettera nella quale sollecitano è dotato di un’anima immortale I progressisti europei, indifferenti le Nazioni Unite ad aprire un dibat- unica e insostituibile. a ciò che davvero accade alla mag- tito tra scienziati di entrambe le Questa è la premessa che si deve gioranza delle popolazioni dell’A- parti dell’argomento apocalittico in considerare prima di affrontare la frica, dell’Asia, dell’America meri- questione, affermando inoltre che tematica ambientalista la quale sot- dionale e del Medio Oriente, per lo non esiste nessuna emergenza cli- tintende che il Cristianesimo e i va- più asserviti a dittature post colo- matica. lori Giudaico/Cristiani sono i primi niali, preferiscono lamentarsi, in in- Come ha scritto il filosofo france- responsabili del disastro ecologico numerevoli manifestazioni, per de- se Pascal Bruckner nel suo libro: e del cambiamento climatico per- nunciare l’uso della plastica e del- “Il fanatismo dell’Apocalisse: Sal- ché hanno consentito agli uomini di l’eccessivo riscaldamento globale va la Terra, punisci gli esseri uma- “sfruttare” la natura (terra, mare, con le conseguenti variazioni cli- ni”, il nuovo paganesimo ambienta- piante, animali e persone) per trar- matiche. lista ha tutte le caratteristiche di un ne profitto. Addirittura nella civilissima Sviz- religione: santi, peccatori, fine Nel 1968 usciva un film america- zera, poco tempo fa, circa 250 per- provvidenziale, paura apocalittica, no di grande successo di pubblico: sone in abiti funebri piangevano punizione e penitenza. “Il pianeta delle scimmie”. l’apparente avvicinarsi della morte Nel film in questione, si asseriva di un ghiacciaio. Non cadiamo nel tranello! che a causa del progresso della Ora c’è “santa” Greta, la nostra scienza e della tecnica, dell’avidità perpetua adolescente del dolore la Enrico Boselli 10 COLOGNOLA Gennaio 2020
La pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità. Papa Francesco Nella Comunità Sono Mattia, un appassionato di Per quanto riguarda invece le va- campane e vorrei raccontarvi la rie suonate registrate nella centrali- storia delle vostre campane. na vorrei spiegare come e quando Le campane poste sul campanile vengono utilizzate. Qualche anno della Chiesa moderna sono 8 in fa, da un mio conoscente sono state Sib2 e sono state fuse dalla fonde- registrate delle suonate a festa ed un ria Angelo Ottolina nel 1948. Esse nuovo concerto. Esso però non vie- sono state elettrificate appena sono ne mai programmato perché, come state spostate sul campanile moder- sapete, non tutti gradiscono il suono no. So per certo che prima dell’at- delle campane e la sua durata non è tuale concerto erano presenti 8 indifferente (ben 10 minuti)! Solo campane della stessa tonalità fuse nelle solennità vengono program- dalla fonderia Giorgio Pruneri di mati i concerti che ho registrato io e Grosio, in Valtellina. alcune suonate a festa, mentre nelle Come ben sapete l’attuale con- domeniche del tempo ordinario esse certo ha subìto tempo fa un impor- suonano solo a distesa e ovviamen- tante restauro. Infatti, se ricordate, te non suonano a festa. In generale per qualche anno ben 2 campane la programmazione viene gestita dal non suonavano più, infatti i motori parroco e dal sottoscritto. Ne appro- della quarta e settima campana era- fitto per ringraziare la ditta Fratelli no stati scollegati dall’impianto Pagani di Castelli Calepio per la elettrico perché mi ero accorto, manutenzione annuale alle campa- quando le campane suonavano an- ne e il parroco per la fiducia. cora, che si era staccato un pezzo Il campanaro Mattia esterno dell’isolatore. Se la campana avesse continuato a suonare in quelle condizioni si sarebbe potuto verifi- care il reale rischio che si staccasse dall’isolatore stes- so precipitando nel giardino parrocchiale. Fortuna vuo- le che mi ero accorto per tempo salendo sul campanile, ovviamente avvertii subito il vostro parroco per far chiamare la ditta e fermare il motore. Rimasta ferma per qualche anno per mancanza di fondi, ora che final- mente l’isolatore è stato sostituito e suona con tutte le altre 7 sorelle. Alcuni anni fa, salendo sul campanile, avevo fatto una interessante scoperta, e cioè che oltre le attuali 8 campane, nella cella sono presenti altre 2 campane fuo- ri concerto e, molto probabilmente, una delle 2 veniva usata come richiamo per le varie S. Messe, essendo a corda. Attualmente una delle 2 campane è stata posta in oratorio visto che non suonava mai. COLOGNOLA Gennaio 2020 11
Nella Comunità In questo modo, la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili. Papa Francesco 2 febbraio 2020 - 42ª GIORNATA PER LA VITA Aprite le porte alla Vita La vita è una promessa di bene Si intitola “Aprite le porte alla Vita” il Messaggio che il Consiglio Permanente della CEI ci affida per la 42ª Giornata per la vita, per il prossimo 2 febbraio 2020. È l’occasione per dar luce al desiderio di vita buona e sensata che si genera negli uomini e nelle donne di que- sto tempo. Infatti, “la vita non è un oggetto da posse- dere o un manufatto da produrre, è piuttosto una pro- messa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprirle le porte”. Spesso sono proprio le situazioni di prova, le relazioni da ricostruire, le crisi da superare a nascondere l’opportunità di dare un senso nuovo all’e- sistenza, schiudendo i chiavistelli del proprio cuore al- lo Spirito che risana gli animi. Questa Grazia «purifi- cherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, per- ché possano offrire al Signore un'offerta secondo giu- lui ogni giorno, fino agli ultimi istanti: «I miei occhi stizia» (Ml 3,3). hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti Accompagniamo allora Maria e Giuseppe che offro- e gloria del tuo popolo, Israele» (cfr. Lc 2, 30-32). no il Figlio nella Festa della Presentazione al Tempio, unendo idealmente ogni piccolo concepito che chiede Nelle prove della vita non siamo soli un abbraccio. Così, attraverso le belle famiglie che colorano di gioia i nostri Paesi e le nostre città, «lo stile della fra- La custodia della vita fragile ternità si irradia come una promessa sull’intera so- “È vero. Non tutti fanno l’esperienza di essere accol- cietà» (AL 194). Infatti, “non è possibile vivere se non ti da coloro che li hanno generati: numerose sono le for- riconoscendoci affidati gli uni agli altri. Il frutto del me di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abu- Vangelo è la fraternità”… Vi invitiamo quindi a coglie- so”. Questa catena di rifiuto con l’apporto di tutti noi e re questa occasione per diffondere semi di speranza e di con la forza della Grazia può essere interrotta e trasfor- nuova operosità, stringendo valide alleanze educative mata in un’azione di cura, capace di custodire ogni vi- fra le istituzioni e anche tra le stesse famiglie. ta dal concepimento al suo naturale termine. Osiamo sperare che la Giornata per la vita divenga «Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e sempre più un’occasione per spalancare le porte a nuo- avere sofferto personalmente, Gesù è in grado di veni- ve forme di fraternità solidale. Un abbraccio di pace e re in aiuto a quelli che subiscono la prova» (cfr. Eb bene, 2,18). Lui, che è stato in agonia sulla croce e che è Ri- sorto, può darci il coraggio di non cedere a scorciatoie Fra Marco Vianelli dinanzi all’umanità fragile e agli stati di malattia termi- Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale nale. Ci guida la saggezza di Simeone, per dire come della famiglia della CEI 12 COLOGNOLA Gennaio 2020
In questo modo, la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili. Papa Francesco Nella Comunità Il richiamo del Papa e la necessità di un vero dialogo in famiglia SE IL CELLULARE CI CONDANNA ALL’ANALFABETISMO DELL’ANIMA «Il telefonino ri- quella tavola non duce la comunica- comunicano tra di zione a semplici loro». Nell’illusio- contatti. Ma la vita ne di vivere “con- non è per “contat- nessi” con il mondo tarsi”, la vita è per intero, ci abituiamo comunicare». E an- a tacere con chi ci cora: «Il cellulare è siede di fronte, un grande progres- nemmeno lo vedia- so, è bello che tutti mo più. Non è un’i- sappiano usarlo, ma perbole, è una quando tu ne diven- realtà con cui. stia- terai schiavo perde- mo già facendo i rai la tua libertà» ... conti. E non solo Già in passato e in per l’insorgenza di più occasioni papa Francesco, certamente il pontefice più vere e proprie patologie denunciate dagli psicoterapeuti, “digitale” della storia, ha messo in guardia dall’abuso del che rilevano la crescente compromissione di alcune atti- cellulare, splendido mezzo di comunicazione e di naviga- vità cognitive e ancor più delle emozioni, l'empatia in pri- zione nel cosmo dei saperi, ma spesso anche vera e pro- mo luogo, ma per la non meno tragica rinuncia ai rappor- pria droga, che come tale può dare dipendenza. ti umani: dobbiamo riprendere il dialogo in famiglia, ha Un accorato appello era stato lanciato la scorsa prima- chiesto il Papa, tutti, «padri, genitori, figli, nonni e fratel- vera, quando Francesco rivolto ai liceali del classico “Vi- li», e non da domani, «questo è un compito da fare oggi». sconti” di Roma li aveva esortati a riscoprire la bellezza A cominciare dagli adulti. Quante coppie nascondono del silenzio: «Non abbiate paura del silenzio, di stare so- dietro un touchscreen i propri silenzi interiori? Quanti fi- li, di scrivere un vostro diario», aveva meditato insieme a gli nei ristoranti vengono acquietati con un telefonino, loro, «il silenzio può annoiare, ma andando avanti non an- purché stiano zitti e non chiedano di giocare? noia più. Liberatevi dalla dipendenza dal telefonino, per Che scherzi fa il progresso. Se anni fa ci avessero detto favore!». Perché c'è un rumore di fondo, oggi, e sembra che i nostri bambini a Natale non ci avrebbero più chiesto che non se ne possa fare a meno: nei negozi o nei risto- giocattoli ma telefoni, non avremmo compreso. A ben ranti, nelle stazioni o sulle spiagge, «esiste la dipendenza guardare, qual è l’ attrattiva reale? Che cosa ci affascina? dal chiasso, se non c’è chiasso non mi sento bene ... Ma la Non il comunicare con l’altro ma con noi stessi, con quel- dipendenza dal telefonino è molto sottile, può diventare l'io da "postare" e sottoporre all’altrui consenso, e guai se una droga». questo non arriva: la nostra gratificazione si pasce di Ancora prima, nel novembre di due anni fa, aveva bac- “contatti” (followers) e adesioni (like), più ne abbiamo e chettato i fedeli in piazza San Pietro, troppo concentrati a più il chiasso interiore ci stordisce come un’overdose, il- inquadrarlo e postarlo sui social. ludendoci di essere immersi in una folla mentre siamo «Quando il sacerdote a Messa dice “in alto i nostri cuo- estremamente soli. ri”, non dice “in alto i nostri telefonini per prendere la fo- Quando da strumento per aprirci al prossimo il cellula- tografia”, no, è una cosa brutta», aveva esclamato, «a me re si trasforma in una sorta di buco nero dentro il quale dà tanta tristezza quando celebro qui in piazza o in basili- precipita il mondo a noi esterno, risucchiato senza lascia- ca e vedo tanti telefonini alzati... non solo fedeli, ma an- re traccia; quando diventa lo specchio di Narciso, nel qua- che preti, anche vescovi. Ma per favore!» le non ci interessa vederci per come siamo, ma millantare All’Angelus di domenica scorsa, però, la festa liturgica un simulacro di come vorremmo essere, è allora che ab- dedicata alla Sacra Famiglia è stata l’occasione per ritor- biamo perso noi stessi. nare con più forza su un tema che ormai preoccupa anche Per questo il Papa che sta al passo con i tempi, il Papa il mondo scientifico e gli esperti dell’età evolutiva: «Ge- che per primo è sbarcato su Instragram (proprio il giorno sù, Giuseppe, Maria si aiutavano reciprocamente a scopri- di san Giuseppe di tre anni fa), il Papa che sorride nei di- re il progetto di Dio. splay dei giovani quando si scattano un selfie insieme a Loro pregavano, lavoravano, comunicavano». Da qui, lui (i primi furono alcuni scout dell’oratorio di Fiorenzuo- impietoso, il paragone con molte nostre famiglie. E un tu la nell’agosto del 2013 e fecero notizia), non ci chiede rivolto a ciascuno di noi: «Tu, nella tua famiglia, sai co- anacronistiche rinunce, ma di non regredire all’analfabe- municare o sei come quei ragazzi a tavola, ognuno con il tismo dell’anima. suo telefonino, mentre stanno chattando?». Non è il silen- Lucia Bellaspiga zio fecondo consigliato agli studenti del liceo romano, «in COLOGNOLA Gennaio 2020 13
Nella Comunità Il cammino della riconciliazione richiede pazienza e fiducia. Non si ottiene la pace se non la si spera. Papa Francesco L’ERBA DI CASA MIA… Droga. Cassazione: coltivare cannabis in casa non è (più) reato Lo si cantava già quarant’anni fa… Una storia disonesta di Stefano Rosso Si discuteva dei problemi dello stato Si andò a finire sull’hascish legalizzato Che casa mia pareva quasi il parlamento Erano in 15 ma mi parevan 100. Io che dicevo “Beh ragazzi andiamo piano Il vizio non è stato mai un partito sano”. E il più ribelle mi rispose un po’ stonato E in canzonetta lui polemizzò così: “Che bello Due amici una chitarra e lo spinello E una ragazza giusta che ci sta E tutto il resto che importanza ha? Che bello Se piove porteremo anche l’ombrello In giro per le vie della città Per due boccate di felicità”. “Ma l’opinione - dissi io - non la contate? E che reputazione, dite un pò, vi fate? La gente giudica voi state un po’ in campana Ma quello invece di ascoltarmi continuò: “Che bello Col pakistano nero e con l’ombrello E una ragazza giusta che ci sta E tutto il resto che importanza ha?” Così di casa li cacciai senza ritegno Senza badare a chi mi palesava sdegno Li accompagnai per strada e chiuso ogni sportello Tornai in cucina e tra i barattoli uno che... “Che bello Col giradischi acceso e lo spinello Non sarà stato giusto si lo so Ma in 15 eravamo troppi o no?”. E questa Amici miei è una storia disonesta E puoi cambiarci i personaggi ma Quanta politica ci puoi trovar. Così va il mondo: l’“erba”, sul proprio balcone, non c’è reato. La sentenza depositata lo scorso 19 dicembre, proprio mentre in Parlamento infuriava la polemica sulla le- galizzazione della “cannabis light”, poi bocciata. I giudici: «Attività di coltivazione minime» «È reato vendere i prodotti derivanti da “cannabis li- reato. O meglio, non lo è più, visto che la Corte costi- ght”» tuonava la Cassazione a Sezioni unite lo scorso tuzionale in passato è intervenuta più volte sul tema, luglio, vietando di fatto la vendita dei prodotti ottenuti sposando una linea rigorosa, poi seguita da tutta la dalla canapa e commercializzati nei cannabis shop. Fa giurisprudenza: ovvero che la coltivazione di cannabis specie scoprire che nei giorni precedenti al Natale, pro- è sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e prio mentre in Parlamento infuriava la polemica sull’e- dal principio attivo ritrovato dalle autorità e anche se la mendamento inserito all’ultimo momento dal Movi- coltivazione avviene per uso personale. Perché? Sem- mento 5 stelle per legalizzare la cosiddetta “cannabis li- plice: «La condotta di coltivazione di piante da cui so- ght”, la Cassazione a sezioni unite prendeva una deci- no estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti - sione epocale sulla cannabis normale: ovvero che colti- sostenevano i giudici - può valutarsi come “pericolosa”, varla in casa propria, per farne uso personale, non è ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singo- 14 COLOGNOLA Gennaio 2020
Nella Comunità Si tratta prima di tutto di credere nella possibilità della pace, di credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace. Papa Francesco li, per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più oc- casioni di spaccio». UNA SOCIETÀ SENZA REGOLE TUTTI GLI ARTICOLI SULLA CANNABIS Ora invece - anche se per avere un quadro più chiaro È DESTINATA A PERIRE bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, de- positata il 19 dicembre - cambia tutto: «Il reato di col- Quando un fatto di cronaca nera richiama l’at- tivazione di stupefacente - si legge nella massima prov- tenzione di una comunità intera toccata a fondo visoria emessa dalla Corte - è configurabile indipen- nelle sue sensibilità, l’evento in questione assume dentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile le sembianze di un fatto sociale totale. nell’immediatezza, essendo sufficienti la conformità L’incidente d’auto, che a Roma ha strappato, re- della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, centemente, dal mondo due giovani vite, ci co- anche per le modalità di coltivazione, a giungere a ma- stringe, ancora una volta, a ricordare che il valo- turazione e a produrre sostanza stupefacente». E fin qui re della vita in questo tipo di società che si di- tutto bene. «Devono però ritenersi escluse - ecco il pun- chiara civile sta scadendo verso mete negative to dirompente della pronuncia -, in quanto non ricon- dalle quali sarà oltremodo difficile tornare indie- ducibile all’ambito di applicazione della norma penale, tro. Questi incidenti sono ormai all’ordine del le attività di coltivazione di minime dimensioni, svolte giorno: giovani, figli di papà, immigrati, drogati, in forma domestica che per le rudimentali tecniche uti- ubriachi percorrono a grande velocità le nostre lizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo strade non tenendo conto che sulle medesime so- quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulte- no presenti migliaia di uomini, donne e ragazzi riori indici di un loro inserimento nell’ambito del mer- che devono essere rispettati e tutelati nel loro di- cato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclu- ritto alla vita: perché la vita è sacra. siva all’uso personale del coltivatore». In sostanza chi Questa situazione, però, ci parla di una società coltiva per consumare da sé non compie più reato. Vie- slabbrata, senza più valori e punti di riferimento, ne propugnata così la tesi per cui il bene giuridico priva di istituzioni sociali in grado di educare al della salute pubblica non viene in alcun modo pre- rispetto del prossimo. La stessa famiglia, che da giudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore sempre è il luogo in cui si imparano e si trasmet- di marijuana che decide di procurarsela da sé, colti- tono le regole del gioco educativo, giace ormai vandola. agonizzante sotto i colpi della cosiddetta moder- nità e se essa si dimostra oggi fragile e inesisten- La sentenza si abbatte come una scure sul dibattito te anche l’autorità dei genitori può poco o nulla. in corso nel Paese sulla legalizzazione della canna- Se padri e madri faticano a farsi ascoltare o, ad- bis, aprendo di fatto una nuova breccia culturale nel dirittura, giustificano il figlio responsabile di un processo di “normalizzazione” di questa sostanza. grave fatto, come può questa famiglia tramettere Che una droga è a tutti gli effetti, è pericolosa per la sa- un’idea, un valore o un’immagine di ordine? lute e il cui consumo - lo ha certificato lo Stato, appe- La nostra è ormai una società in cui predomina na qualche settimana fa, nella Relazione del Diparti- non la conclamata libertà, ma la licenza che con- mento delle politiche antidroga al parlamento sul feno- sente oggi all’individuo narcisista di trasferire in meno delle tossicodipendenze - è in drammatico au- diritto i propri conati di prepotenza. Il tutto inizia mento: la cannabis è la sostanza più diffusa in assoluto, negli anni Sessanta quando si contesta e si vuole con un terzo dei ragazzini che l’hanno consumata al- cancellare la ‘società repressiva’ che era quella meno una volta, 150mila fra questi a rischio e un’“ini- delle regole, delle tradizioni, delle consuetudini ziazione” scesa ai 15 anni. Numeri i cui effetti, per al- sociali alle fonte delle quali si sono educate le no- tro, si misurano sulla strada a ogni nuovo incidente (e stre generazioni. Chissà se saremo ancora a tem- omicidio) stradale, proprio come quello di Gaia e Ca- po, non solo a tornare indietro, ma almeno a co- milla che ha scosso il Paese in queste ore. struire un tessuto sociale con nuove regole e nuo- «La cannabis crea dipendenza, è dannosa e il parlare vo ordine: un tessuto che tenga almeno conto che in modo inadeguato di “uso ricreativo” (così come di la vita è sacra e il prossimo è assolutamente de- “uso domestico”, ndr) abbassa la percezione della sua gno di essere rispettato. pericolosità» hanno ricordato compatte le comunità di Se non è più accettabile che giovani corrano recupero a proposito del dibattito in Aula sulla canna- verso il fine vita dopo una serata in discoteca o in bis light, ammonendo lo Stato «a non fare soldi sulla una qualsiasi festa, è maggiormente inaccettabile pelle dei giovani». E proprio allo Stato le comunità che automobilisti sballati uccidano pedoni incol- chiedono una riforma del testo unico sulle dipendenze, pevoli. È ora di dire basta! Gianni Barachetti fermo a trent’anni fa mentre in Italia ogni giorno si re- gistra una vittima di droga… (AVVENIRE) COLOGNOLA Gennaio 2020 15
Nella Comunità La Quaresima giunge a noi come tempo provvidenziale per cambiare rotta, per recuperare la capacità di reagire di fronte alla realtà del male che sempre ci sfida.” Papa Francesco l e 2019 -2020 pastora I genitori devono essere affidabili, non perfetti. I figli devono essere felici, non farci felici. Madre Teresa di Calcutta GENNAIO 2020 FEBBRAIO 2020 19 DOMENICA II DEL TEMPO ORDINARIO 01 SABATO Candelora S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.30 – 18.30 02 DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO 20 Lunedì SCUOLA DI COMUNITÀ: FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO – e catechesi adulti (in chiesa parr.: Presentazione del Signore ore 8.35 e ore 17.30) (Candelora) S. Messe orario Festivo: DAL 26 GENNAIO: FESTE IN OCCASIONE DEL 7.30 – 10.00 – 11.30 – 18.30 RICORDO DI S. GIOVANNI BOSCO Presentazione dei fanciulli Messa di PATRONO E PROTETTORE DELL’ORATORIO Prima comunione (Fino al 02 febbraio p.v. con programma parte) (ore 10.00 chiesa parr.) 26 DOMENICA III DEL TEMPO ORDINARIO DOMENICA È FESTA (genitori e SETTIMANA S GIOVANNI BOSCO ragazzi III anno in oratorio ore 14.45) corteo con la statua del Santo 03 Lunedì S. Biagio martire (ore 9.50 oratorio) SCUOLA DI COMUNITÀ: S. Messe orario Festivo: catechesi adulti (in chiesa parr.: 7.30 – 10.00 – 11.30 – 18.30 ore 8.35 e ore 17.30) 04 Martedì Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30 PRESENTAZIONE RAGAZZI CRESIMA Casa della comunità) con PADRINI/MADRINE (ore 10.00 chiesa parr.) 06 Giovedì Gruppo Biblico (ore 9.15 Oratorio) DOMENICA È FESTA (genitori e 07 – 09 TRIDUO DEI MORTI (Programma a parte) ragazzi VI anno in oratorio ore 14.45) 27 Lunedì SCUOLA DI COMUNITÀ: 09 DOMENICA V DEL TEMPO ORDINARIO catechesi adulti (in chiesa parr.: S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 ore 8.35 e ore 17.30) 11.30 – 18.30 (Chiusura Triduo morti) 28 Martedì Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30 11 Martedì Festa della B. Vergine di Lourdes – Casa della comunità) Giornata dell’ammalato Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30 30 Giovedì Gruppo Biblico (ore 9.15 Oratorio) Casa della comunità) Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) 13 Giovedì Gruppo Biblico (ore 9.15 Oratorio) Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) 16 DOMENICA VI DEL TEMPO ORDINARIO S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.30 – 18.30 17 Lunedì SCUOLA DI COMUNITÀ: catechesi adulti (in chiesa parr.: ore 8.35 e ore 17.30) 18 Martedì Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30 Casa della comunità) 20 Giovedì Gruppo Biblico (ore 9.15 Oratorio) Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) 21 Venerdì Oggi esce il notiziario parrocchiale di febbraio Auguri a Ornella! 23 DOMENICA VII DEL TEMPO ORDINARIO S. Messe orario Festivo: 38 COLOGNOLA Gennaio 2020 7.30 – 10.00 – 11.30 – 18.30
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